ITA_Libretto2025


ITA_Libretto2025

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Novena in preparazione alla Festa di Maria Ausiliatrice.
Opera Audiovisiva composta da 9 video.
Coordinamento: Pierluigi Lanotte
Testi: Bruno Ferrero, Giuseppina Sabbarese
Commento: Rettor Maggiore dei Salesiani don Fabio Attard
Coordinamento Testimonianze: Mauro Zanini - prof. Angelo Sitzia
La voce dei ragazzi: a cura dei ragazzi della Scuola secondaria di primo grado don Bosco Valdocco
Torino.
Traduzioni:
Julian Fox (EN), Antenor Velho (PR), Luis Botasso (PR), Placide Carava (FR), José Luis Muñoz (ES)
Coordinamento Spekeraggio e doppiaggio: Piero Giordano
Italiano: Fabrizio Castellano, Elena Sorgato, Patrizia Mottola, Alex Rigotti.
Portoghese: Bianca Fraccalvieri, Silvonei Protze, Pedro André Pinto.
Francese: Juliette Vigliotti, Bernard Moutounet, Laurence Wasserstein.
Spagnolo: Pablo Finazzi-Agrò, Ester Ojeda, Clara Gradolí, Antonio Oliver.
Inglese: Christopher Jones, Alex Bosco, Rebecca Viora, Maya Zubak.
Progetto grafico: Pierluigi Lanotte, Mariarosaria Sardelli
Riprese e fotografie: Giacomo Di Gravina, Francesco Malatesta
Computer Animation: Diego De Angelis
Montaggio video: Pierluigi Lanotte
a cura di IMEComunicazione srl

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Essere Figli
Umiltà e fede
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Nostra Signora di Lourdes
La piccola Bernadette Soubirous
“11 febbraio 1858. Avevo appena compiuto 14 anni. Era un mattino come
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gli altri, un giorno d’inverno. Avevamo fame, come sempre. C’era questa
grotta, con la bocca nera, Nel silenzio sentii come un gran soffio. Il cespuglio
si mosse, una forza lo scuoteva. E allora io vidi una giovane, bianca, non più
alta di me che mi salutò con un leggero inchino del capo; nello stesso tempo
ella allontanò un po’ dal corpo le braccia tese, aprendo le mani, come le
statue della Madonna; Io ebbi paura. Poi mi venne in mente di pregare: presi
la corona che porto sempre con me e inizia a recitare il rosario.”
Maria si mostra a sua figlia Bernadette Soubirous. A lei che non sapeva
né leggere né scrivere, a lei che parlava in dialetto e non andava
al catechismo. Una ragazzina povera, bullizzata da tutti nel paese,
eppure pronta a fidarsi e ad affidarsi, come chi non ha niente. E niente
da perdere. Maria le affida i suoi segreti e lo fa perché si fida di lei. La
tratta con amorevolezza, si rivolge a lei con gentilezza, le dice “per
favore”. E Bernadette si abbandona e le crede, proprio come un bimbo
fa con sua madre. Crede alla sua promessa che la Madonna le fa di non
n20ov2e5na farla felice in questo mondo, ma nell’altro. E la ricorda per tutta la vita,

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questa promessa. Una promessa che le permetterà di affrontare
tutte le difficoltà a testa alta, con forza e determinazione, facendo
quanto la Madonna le ha chiesto: pregare, pregare sempre per tutti
noi peccatori. Anche lei promette: custodisce i segreti di Maria e dà
voce alla sua richiesta di un Santuario nel luogo dell’apparizione. E
in punto di morte Bernadette sorride, ripensando al volto di Maria,
al suo sguardo amorevole, ai suoi silenzi, alle sue poche ma intense
parole e soprattutto a quella promessa. E si sente ancora figlia, figlia
di una Madre che mantiene le sue promesse.
maggio15
Maria, Madre che promette.
Tu, che hai promesso di diventare madre dell’umanità, sei rimasta
accanto ai tuoi figli, iniziando dai più piccoli e dai più poveri. A loro ti
sei avvicinata, a loro ti sei manifestata.
Abbi fede: Maria si mostra anche a noi se sappiamo spogliarci di
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tutto.
Commento del Rettor Maggiore
Maria Santissima, umiltà e fede.
Possiamo dire che Maria Santissima per noi è un faro di umiltà e di
fede che accompagna i secoli, accompagna la nostra vita, accompa-
gna l’esperienza di ognuna e di ognuno di noi. Non dimentichiamo
però che l’umiltà di Maria prima di tutto non è una semplice modestia
esteriore, non è una facciata, piuttosto è una profonda consapevolez-
za della sua piccolezza di fronte alla grandezza di Dio.
Il suo sì, eccomi la serva del Signore che pronuncia davanti all’angelo,
è un atto di umiltà, non di presunzione, è un abbandono fiducioso di

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chi si riconosce strumento nelle mani di Dio. Maria non cerca riconoscimenti,
Maria cerca semplicemente di essere serva, ponendosi all’ultimo posto con
silenzio, con umiltà, con semplicità che per noi è disarmante. Ecco, questa
umiltà, questa umiltà radicale che è la chiave che ha aperto il cuore di Maria
alla grazia divina, permettendo al Verbo di Dio con la sua grandezza, con la
sua immensità, di incarnarsi nel suo grembo umano.
Ecco, Maria, Maria ci insegna a metterci così come siamo, con la nostra umil-
tà, senza orgoglio, non c’è bisogno di dipendere sulla nostra autorevolezza,
sulla nostra autoreferenzialità, ponendoci liberamente davanti a Dio affin-
ché possiamo cogliere pienamente con libertà e con disponibilità, come
Maria, affinché con amore viviamo la sua volontà. Ecco il secondo punto,
ecco allora la fede di Maria. L’umiltà della serva la pone in un cammino co-
stante di un’adesione incondizionata al progetto di Dio, anche nei momenti
più oscuri, incomprensibili, che vuol dire affrontare con coraggio la pover-
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tà della sua esperienza della grotta di Betlemme, la fuga in Egitto, la vita
nascosta a Nazareth, però soprattutto ai piedi della croce, dove la fede di
Maria raggiunge il suo apice.
Ecco, lì sotto la croce, un cuore trafitto dal dolore, Maria non vacilla, Maria
non cade, Maria crede nella promessa. La sua fede allora non è un sentimen-
to passeggero, ma è una roccia salda su cui si fonda la speranza della umani-
tà, la nostra speranza. Umiltà e fede in Maria sono indissolubilmente legati.
Ecco, lasciamo che questa umiltà di Maria illumini il nostro terreno umano,
affinché anche in noi la fede possa germogliare, che riconoscendo la nostra
piccolezza davanti a Dio non ci lasciamo abbandonare per il fatto che sia-
mo piccoli, non ci lasciamo conquistare dalle presunzioni, ma ci mettiamo lì,
come Maria, con un atteggiamento di grande libertà, con un atteggiamento
di grande disponibilità, riconoscendo la nostra dipendenza da Dio, viviamo
con Dio nella semplicità ma allo stesso tempo nella grandezza. Ecco allora
n20ov2e5na

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Maria ci esorta a coltivare una fede serena, salda, capace di superare le
prove e di confidare nella promessa di Dio. Contempliamo la figura di
Maria, umile e credente, perché anche noi possiamo dire con generosi-
tà il nostro sì, come ha fatto lei.
La voce dei ragazzi
E noi, siamo capaci di cogliere le sue promesse
d’amore con gli occhi di un bambino?
La preghiera di un figlio infedele
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
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rendi limpido il mio cuore.
Rendimi umile, piccolo, capace di perdermi nel tuo abbraccio di madre.
Aiutami a riscoprire quanto sia importante il ruolo di un figlio e segna
i miei passi.
Tu prometti, io prometto in un patto che solo madre e figlio possono
fare.
Io cadrò, madre, tu lo sai.
Non sempre manterrò le mie promesse.
Non sempre mi fiderò.
Non sempre riuscirò a vederti.
Ma tu resta lì, in silenzio, col sorriso, le braccia tese e le mani aperte.
E io prenderò il rosario e pregherò con te per tutti i figli come me.
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

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Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
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Sacramento.
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
n20ov2e5napreferibilmente a favore della gioventù.
Ravvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

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Essere Figli
Semplicità e speranza
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Nostra Signora di Fatima
I piccoli pastorelli in Cova di Iria
«In Cova di Iria verso le 13, il cielo si apre e appare il sole. All’improvviso, alle
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13,30 circa accade l’improbabile: davanti a una folla stupefatta avviene il
miracolo più spettacolare, più grandioso e più incredibile mai avvenuto dai
tempi biblici. Il sole inizia una danza frenetica e spaventosa che durerà più
di dieci minuti. Un tempo lunghissimo».
Tre piccoli pastorelli, semplici e felici, assistono e diffondono il miracolo
che sconvolge milioni di persone. Nessuno se lo spiega, dagli scienziati
agli uomini di fede. Eppure, tre bambini hanno visto Maria, hanno ascolta-
to il suo messaggio. E loro ci credono, credono alle parole di quella donna
che si è mostrata e ha chiesto loro di tornare in Cova di Iria ogni 13 del
mese. Non hanno bisogno di spiegazioni perché nelle ripetute parole di
Maria ripongono tutta la loro speranza. Una speranza difficile da tenere
viva, che avrebbe spaventato qualunque bambino: la Madonna rivela a
Lucia, Giacinta e Francesco sofferenze e conflitti mondiali. Eppure loro
non hanno dubbi: chi confida nella protezione di Maria, madre che pro-
tegge, può affrontare tutto. E lo sanno bene, l’hanno provato sulla loro
n20ov2e5na pelle rischiando di essere uccisi per non tradire la parola data alla loro

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mamma celeste. I tre pastorelli erano pronti al martirio, imprigionati
e minacciati di fronte a un pentolone di olio bollente.
maggio16
Avevano paura:
«Perché dobbiamo morire senza abbracciare i genitori? Io vorrei vedere
la mamma».
Eppure decisero di sperare ancora, credendo in un amore più grande
di loro:
«Non avere paura. Offriamo questo sacrificio per la conversione dei pec-
catori. Sarebbe peggio se la Madonna non tornasse più».
«Perché non recitiamo il Rosario?».
Una madre non è mai sorda al grido dei figli. E in lei i figli ripon-
gono speranza.
Maria, Madre che protegge, è rimasta accanto ai suoi tre figli di
Fatima e li ha salvati facendoli rimanere vivi. E oggi protegge anco-
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ra tutti i suoi figli nel mondo che vanno in pellegrinaggio al santuario
di Nostra Signora di Fatima.
Maria, Madre che protegge.
Tu, che ti prendi cura dell’umanità dal momento dell’annunciazione,
sei rimasta accanto ai tuoi figli più semplici e pieni di speranza. A loro
ti sei avvicinata, a loro ti sei manifestata.
Poni la tua speranza in Maria: lei saprà proteggerti.
Commento del Rettor Maggiore
Maria Santissima, speranza e rinnovamento.
Maria Santissima è aurora di speranza, fonte inesauribile di rinnova-
mento.
Contemplando la figura di Maria è come volgere lo sguardo verso un

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orizzonte luminoso, un invito costante a credere in un futuro pieno di
grazia. E questa grazia è trasformatrice. Ecco, Maria è la personificazio-
ne della speranza cristiana in atto. La sua fede incrollabile di fronte alle
prove, la sua perseveranza nel seguire Gesù fino alla croce, la sua attesa
fiduciosa nella risurrezione sono per me le cose più importanti. Sono per
noi un faro di speranza per l’umanità intera.
In Maria vediamo come la certezza è, per così dire, la conferma della pro-
messa di un Dio che non viene mai meno alla sua parola. Che il dolore, la
sofferenza, il buio non hanno l’ultima parola. Che la morte è vinta dalla
vita.
Ecco, Maria allora è la speranza. È la stella del mattino che annuncia la
venuta del sole di giustizia. Rivolgerci a lei significa affidare le nostre at-
tese, le nostre aspirazioni a un cuore materno che le presenta con amore
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al suo figlio risorto. In qualche modo la nostra speranza è sostenuta dalla
speranza di Maria. E se c’è la speranza allora le cose non rimangono come
prima. C’è rinnovamento. Il rinnovamento della vita. Accogliendo il verbo
incarnato, Maria ha reso possibile credere nella speranza e nella promes-
sa di Dio. Ha reso possibile una nuova creazione, un nuovo inizio.
La maternità spirituale di Maria continua a generare noi nella fede, ac-
compagnandoci nel nostro cammino di crescita e di trasformazione in-
teriore.
Chiediamo a Maria Santissima la grazia necessaria perché questa speran-
za che noi vediamo compiuta in lei possa rinnovare il nostro cuore, guari-
re le nostre ferite, farci passare al di là del velo della negatività per intra-
prendere un cammino di santità, un cammino di vicinanza a Dio. Chiedia-
mo a Maria, lei, la donna che sta con gli apostoli in preghiera, affinché ci
aiuti oggi, credenti, comunità cristiane, perché siamo sostenuti nella fede
e aperti ai doni dello Spirito, perché sia rinnovata la faccia della terra.
n20ov2e5na

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Maria ci esorta a non rassegnarci mai al peccato e alla mediocrità, ma
pieni di speranza compiuta in lei, desideriamo ardentemente una vita
nuova in Cristo. Che Maria continui a essere per noi modello e sostegno
per continuare a credere sempre nella possibilità di un nuovo inizio, di
una rinascita interiore che ci conformi sempre di più all’immagine del
suo figlio Gesù.
La voce dei ragazzi
E noi, siamo capaci di sperare in lei e farci
proteggere con gli occhi di un bambino?
La preghiera di un figlio scoraggiato
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Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi il mio cuore semplice e pieno di speranza.
Io confido in te: tu in ogni situazione proteggimi.
Io mi affido a te: tu in ogni situazione proteggimi.
Io ascolto la tua parola: tu in ogni situazione proteggimi.
Donami la capacità di credere all’impossibile e di fare tutto quello che è
nelle mie possibilità
per portare il tuo amore, il tuo messaggio di speranza e la tua protezione
al mondo intero.
E ti prego, Madre mia, proteggi tutta l’umanità, anche quella che ancora
non ti riconosce.
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

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Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento.
14
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
preferibilmente a favore della gioventù.
n20ov2e5naRavvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

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Essere Figli
Obbedienza e dedizione
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Nostra Signora di Guadalupe
Il giovane Juan Diego
«Juan Diego», disse la Signora, «piccolo e preferito tra i miei figli...». Juan
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scattò in piedi.
«Dove stai andando, Juanito?», chiese la Signora.
Juan Diego rispose più educatamente che poteva. Disse alla Signora che era
diretto alla chiesa di Santiago per ascoltare la Messa in onore della Madre
di Dio.
«Figlio mio diletto», disse la Signora, «sono io la Madre di Dio, e voglio che
tu mi ascolti attentamente. Ho un messaggio molto importante da darti.
Desidero che mi sia costruita una chiesa in questo luogo, da dove potrò mo-
strare il mio amore alla tua gente.».
Un dialogo dolce, semplice e tenero come quello di una mamma con un
figlio. E Juan Diego obbedì: andò dal vescovo a riferire quanto aveva vi-
sto ma lui non gli credette. Allora il giovane tornò da Maria e le spiegò
quanto accaduto. La Madonna gli diede un altro messaggio e lo esortò a
riprovare, e così ancora e ancora. Juan Diego obbediva, non si dava per
n20ov2e5na vinto: avrebbe portato a termine il compito che la Madre celeste gli stava

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affidando. Ma un giorno, preso dai problemi della vita, stava per sal-
tare l’appuntamento con la Madonna: suo zio stava morendo. «Credi
proprio che dimenticherei chi amo tanto?» Maria guarì suo zio,
mentre Juan Diego obbediva ancora una volta:
«Mio amato figlio», rispose la Signora, «sali sulla cima della collina dove
ci siamo incontrati la prima volta. Taglia e raccogli le rose che vi trove-
rai. Mettile nel tuo tilma e portamele qui. Ti dirò io che devi fare e dire».
Pur sapendo che su quella collina non crescevano rose, e certo non d’in-
verno, Juan corse fin sulla cima. E là c’era il più bel giardino che avesse
mai visto. Rose di Casti-glia ancora lucenti di rugiada si stendevano a
perdita d’occhio. Tagliò delicatamente i boccioli più belli col suo coltello
di pietra, ne riempì il mantello, e veloce tornò dove la Signora lo aspet-
tava. La Signora prese le rose e le sistemò di nuovo nel tilma di Juan. Poi
glielo legò dietro al collo e disse: «Questo è il segno che il vescovo vuole.
Presto, vai da lui e non fermarti lungo la strada. »
maggio17
17
Sul mantello era apparsa l’immagine della Madonna e alla vista di tale
miracolo, il vescovo si convinse. Ed oggi il Santuario di Nostra Signora
di Guadalupe conserva ancora l’effige miracolosa.
Maria, Madre che non dimentica.
Tu, che non dimentichi nessuno dei tuoi figli, non lasci indietro nessu-
no, hai guardato ai giovani che hanno riposto in te le loro speranze. A
loro ti sei avvicinata, a loro ti sei manifestata.
Obbedisci anche quando non comprendi: una madre non dimenti-
ca, una madre non lascia soli.

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Commento del Rettor Maggiore
Maria Santissima, maternità e compassione.
La maternità di Maria non si esaurisce nel suo sì che ha reso possibile l’in-
carnazione del Figlio di Dio. Certamente, quel momento è il fondamento
di tutto, ma la sua maternità è un’attitudine costante, un modo di essere
per noi, di relazionarsi con l’umanità intera.
Gesù sulla croce proprio le affida Giovanni con le parole Donna, ecco tuo
figlio, simbolicamente estendendo la sua maternità a tutti i credenti di
tutti i tempi.
Maria diventa così madre della Chiesa madre spirituale di ognuno di noi.
Vediamo allora come questa maternità si manifesta in una cura tenera e
premurosa in un’attenzione costante ai bisogni dei suoi figli e in un desi-
derio profondo del loro bene. Maria ci accoglie, ci nutre con la sua espres-
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sione di fedeltà, ci protegge sotto il suo manto. La maternità di Maria è
un dono immenso che noi ci avviciniamo a lei, lo sentiamo una presenza
amorevole che ci accompagna in ogni momento.
Ecco allora la compassione di Maria è il naturale corollario della sua ma-
ternità. Compassione che non è semplicemente un sentimento super-
ficiale di pietà ma una partecipazione profonda al dolore degli altri, un
“soffrire con”. La vediamo manifestarsi in modo toccante durante la pas-
sione del figlio. E nella stessa maniera Maria non rimane indifferente al
nostro dolore, intercede per noi, ci consola, ci offre il suo aiuto materno.
Ecco, il cuore di Maria allora diventa un rifugio sicuro dove noi possiamo
deporre le nostre fatiche, trovare conforto e speranza. Maternità e com-
passione in Maria diventano, per così dire, due facce della stessa espe-
rienza umana a favore di noi, due espressioni del suo amore infinito per
novena 2025
Dio e per l’umanità.

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La sua compassione allora è la manifestazione concreta del suo essere
madre, compassione conseguenza della maternità. Contemplare Maria
allora come madre ci apre il cuore alla speranza che in lei trova una espe-
rienza veramente completa. Madre Celeste che ci ama.
Chiediamo a Maria affinché la vediamo come un modello di una umanità
autentica, di una maternità capace di “sentire con”, capace di amare, ca-
pace di soffrire con gli altri, seguendo l’esempio del suo figlio Gesù, che
per amore nostro ha patito ed è morto sulla croce.
La voce dei ragazzi
E noi, siamo sicuri che una madre non dimentica,
così come lo sono i bambini?
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La preghiera di un figlio perso
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi il mio cuore obbediente.
Quando non ti ascolto, ti prego insisti.
Quando non torno, ti prego vienimi a cercare.
Quando non mi perdono, ti prego insegnami l’indulgenza.
Perché noi uomini ci perdiamo e ci perderemo sempre
ma tu non ti dimenticare di noi figli erranti.
Vieni a prenderci,
vieni a portarci per mano.
Non vogliamo e non possiamo rimanere soli qui.
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

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Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento.
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
preferibilmente a favore della gioventù.
n20ov2e5naRavvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

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Essere Figli
Stupore e riflessione
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Nostra Signora de La Salette
I Piccoli Mélanie E Maximin Di La Salette
Sabato 19 settembre 1846 i due ragazzini salirono di buon’ora i versanti
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del monte Planeau, al di sopra del villaggio di La Salette, guidando ognuno
quattro mucche a pascolare. A metà strada, presso una piccola sorgente,
Mélanie per prima vide su un mucchio di pietre un globo di fuoco «come se
il sole fosse caduto lì» e lo indicò a Maximin. Da quella sfera luminosa co-
minciò ad apparire una donna, seduta con la testa fra le mani, i gomiti sulle
ginocchia, profondamente triste. Davanti al loro stupore, la Signora si alzò e
con voce dolce, ma in lingua francese, disse loro: «Avvicinatevi figli miei, non
abbiate paura, sono qui per annunciarvi una grande notizia». Rincuorati, i
ragazzi si avvicinarono e videro che la figura stava piangendo.
Una madre annuncia una grande notizia ai suoi figli e lo fa piangendo. Ep-
pure i ragazzini non si straniscono del suo pianto. Ascoltano nel più tene-
ro dei momenti tra una madre e i suoi figli. Perché anche le madri a volte
sono preoccupate, perché anche le madri affidano ai loro figli le proprie
sensazioni, i propri pensieri e riflessioni. E Maria affida ai due pastorelli,
poveri e trascurati negli affetti, un grande messaggio: “sono preoccupa-
n20ov2e5na ta per l’umanità, sono preoccupata per voi figli miei che vi state allonta-

3.3 Page 23

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nando da Dio. E la vita lontana da Dio è una vita complicata, difficile,
fatta di sofferenze.” Ecco perché piange. Piange come una qualunque
madre e racconta ai sui figli più piccoli e più puri un messaggio tanto
stupefacente quanto grande. Un messaggio da annunciare a tutti, da
portare al mondo.
E loro lo faranno, perché non possono tenere per loro un momen-
to così bello: l’espressione dell’amore di una mamma per i suoi fi-
gli bisogna annunciarla a tutti. Il Santuario di Nostra Signora di La
Salette che sorge nel luogo delle apparizioni, pone le sue basi sulla
rivelazione del dolore di Maria di fronte al peregrinare dei suoi figli
peccatori.
maggio18
Maria, Madre che annuncia/che racconta
Tu, che ti doni completamente ai tuoi figli tanto da non avere paura di
raccontar loro di te, hai toccato il cuore dei tuoi figli più piccoli, capaci
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di riflettere sulle tue parole e accoglierle con stupore. A loro ti sei
avvicinata, a loro ti sei manifestata.
Stupisciti di fronte alle parole di una madre: saranno sempre le
più autentiche.
Commento del Rettor Maggiore
Maria Santissima, amore e misericordia.
La sentiamo questa dimensione di Maria, queste due dimensioni?
Maria è la donna del cuore traboccante di amore, di attenzione e
anche di misericordia. Noi la sentiamo come un porto, un rifugio
sicuro nel momento che stiamo passando momenti di difficoltà o di
prova.

3.4 Page 24

▲torna in alto
Contemplando Maria è come immergerci in un oceano di tenerezza,
di compassione. Ci sentiamo circondati da un ambiente, da tutta
un’atmosfera inesauribile di conforto e di speranza. L’amore di Maria è un
amore materno che abbraccia tutta l’intera umanità, perché è un amore
che ha le sue radici nel suo sì incondizionato al progetto di Dio.
Maria, accogliendo il suo figlio nel grembo, ha accolto l’amore di Dio.
Per conseguenza il suo amore non conosce confine né distinzioni, si
china sulle fragilità, sulle miserie umane, con una delicatezza infinita.
Lo vediamo manifestarsi nella sua attenzione verso Elisabetta, nella
sua intercessione alle nozze di Cana, nella sua presenza silenziosa,
straordinaria ai piedi della croce.
Ecco, l’amore di Maria, questo amore materno, è un riflesso dello stesso
amore di Dio, un amore che si fa vicino, che consola, perdona, non si
stanca mai, non finisce mai. Ecco, ci insegna Maria che amare significa
24
donarsi completamente, farsi prossimo di chi soffre, condividere le gioie
e i dolori dei fratelli con la stessa generosità e la stessa dedizione che
hanno animato il suo cuore. Amore, misericordia.
La misericordia allora diventa la naturale conseguenza dell’amore di
Maria, una compassione, possiamo dirle viscerale, davanti alle sofferenze
dell’umanità, del mondo. Maria la guardiamo, la contempliamo, la
incontriamo con il suo sguardo materno e lo sentiamo posarsi sulle
nostre debolezze, sui nostri peccati, sulla nostra vulnerabilità, senza
aggressione, anzi con una infinita dolcezza. È un cuore immacolato,
sensibile al grido del dolore.
Maria è una madre che non giudica, non condanna, ma accoglie, consola,
perdona. La misericordia di Maria la sentiamo come un balsamo per le
ferite dell’anima, una broccia che riscalda il cuore. Ci ricorda Maria che
Dio è ricco di misericordia e che non si stanca mai di perdonare chi si
n20ov2e5na rivolge a Lui con cuore contrito, sereno, aperto, disponibile.

3.5 Page 25

▲torna in alto
maggio18
Amore e misericordia in Maria Santissima si fondono in un abbraccio che
avvolge l’intera umanità. Chiediamo a Maria che ci aiuti a spalancare i
nostri cuori, all’amore di Dio, come ha fatto lei, a lasciare che questo
amore pervada il nostro cuore, specialmente quando ci sentiamo
più bisognosi, più sotto il peso delle prove e della difficoltà. In Maria
troviamo una madre tenerissima e potente, pronta ad accoglierci nel suo
amore e a intercedere per la nostra salvezza.
La voce dei ragazzi
E noi, siamo capaci di stupirci ancora come un bambino
di fronte all’amore della mamma?
La preghiera di un figlio lontano
25
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi il mio cuore capace di compassione e conversione.
Nel silenzio, ti ritrovo.
Nella preghiera, ti ascolto.
Nelle riflessione, ti scopro.
E di fronte alle tue parole d’amore, Madre, mi stupisco
e scopro la forza del tuo legame con l’umanità.
Lontano da te, chi mi tiene la mano nei momenti di difficoltà?
Lontano da te, chi mi conforta nel mio pianto?
Lontano da te, chi mi consiglia quando sto prendendo il bivio sbagliato?
Io ritorno a te, nell’unità.
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

3.6 Page 26

▲torna in alto
26
Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento.
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
preferibilmente a favore della gioventù.
n20ov2e5naRavvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

3.7 Page 27

▲torna in alto

3.8 Page 28

▲torna in alto
Essere Figli
Fiducia e preghiera
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Medaglia di Caterina
La Piccola Caterina Labouré
28
La notte del 18 luglio 1830, verso le 11,30, si sentì chiamare per nome. Era
un bambino che le disse: «Alzati e vieni con me». Caterina lo seguì. Tutte le
luci erano accese. La porta della cappella si aprì appena il bambino l’ebbe
sfiorata con la punta delle dita. Caterina si inginocchiò. A mezzanotte venne
la Madonna, si sedette sulla poltrona che c’era accanto all’altare. «Allora
sono balzata vicino a lei, ai suoi piedi, sui gradini dell’altare, e ho posato
le mani sulle sue ginocchia» raccontò Caterina. «Sono rimasta così non so
quanto tempo. Mi è parso il momento più dolce della mia vita...».
«Dio vuole affidarti una missione» disse la Vergine a Caterina.
Caterina, orfana a 9 anni, non si rassegna a vivere senza la mamma. E si
avvicina alla Madre del Cielo. La Madonna che la guardava già da lontano,
non l’avrebbe mai abbandonata. Anzi, aveva grandi progetti per lei. Lei,
una sua figlia attenta e amorevole, avrebbe avuto una grande missione:
vivere una vita cristiana autentica, una relazione personale con Dio forte
e salda. Maria crede nelle potenzialità della sua bambina e a lei affida la
Medaglia Miracolosa, capace di intercedere e compiere grazie e miracoli.
n20ov2e5na

3.9 Page 29

▲torna in alto
Una missione importante, un messaggio difficile. Eppure Caterina
non si scoraggia, si fida della sua Mamma del Cielo e sa che lei non
l’abbandonerà mai.
maggio19
Maria, Madre che dà fiducia
Tu, che ti fidi e affidi missioni e messaggi a ogni tuo figlio, li accompa-
gni sulla loro strada come presenza discreta, restando accanto a tutti
ma soprattutto a chi ha vissuto grandi dolori. A loro ti sei avvicinata,
a loro ti sei manifestata.
Fidati: una madre ti affiderà sempre solo compiti che potrai porta-
re a termine e ti starà accanto per tutto il cammino.
Commento del Rettor Maggiore
29
Maria Santissima, fiducia e preghiera.
Maria Santissima ci si presenta come la donna di una fiducia
incrollabile, una potente interceditrice attraverso la preghiera. Ecco,
contemplare questi due aspetti, la fiducia e la preghiera, vediamo
due dimensioni fondamentali della relazione di Maria con Dio.
La fiducia di Maria in Dio possiamo dire che è un filo d’oro che
percorre tutta la sua esistenza, dall’inizio fino alla fine. Quel sì
pronunciato con consapevolezza delle conseguenze, è un atto di
abbandono totale alla volontà divina. Ecco, Maria si affida, Maria vive
la fiducia in Dio con un cuore saldo alla provvidenza divina, sapendo
che Dio non l’avrebbe mai abbandonata.

3.10 Page 30

▲torna in alto
30
Ecco, allora per noi, nella nostra vita quotidiana, guardare a Maria,
questo abbandono non passivo, ma attivo, fiducioso, è un invito, non
a dimenticare le nostre ansie, le nostre paure, ma in qualche modo di
guardare tutto a quella luce dell’amore di Dio, che nel caso di Maria non
è mai venuto a meno, e neanche nella nostra vita. Ecco, allora, questa
fiducia che porta alla preghiera, che possiamo dire è quasi il respiro
dell’anima di Maria, il canale privilegiato della sua intima comunione con
Dio. La fiducia porta alla comunione, la sua vita abbandonata è stato un
continuo dialogo di amore con il Padre, un’offerta costante di sé stessa,
delle sue preoccupazioni, ma anche delle sue decisioni.
La visitazione a Elisabetta è un esempio di preghiera che si fa poi servizio.
Vediamo Maria accompagnando Gesù fino alla croce, dopo l’ascensione
la vediamo nel cenacolo unita agli Apostoli in fervente attesa. Maria
ci insegna il valore della preghiera costante come conseguenza di una
fiducia totale e completa abbandonandosi nelle mani di Dio, precisamente
incontrare Dio e vivere con Dio.
Fiducia e preghiera e Maria Santissima sono strettamente interconnesse.
Una profonda fiducia in Dio che fa nascere, fa emergere una preghiera
perseverante. Chiediamo a Maria affinché sia lei il suo esempio che noi ci
sentiamo esortati a fare della preghiera un’abitudine quotidiana perché
vogliamo continuamente sentirci abbandonati nelle mani misericordiose
di Dio.
Rivolgiamoci a lei con filiale e confidenza affinché imitandola, imitando la
sua fiducia e la sua perseveranza nella preghiera, potremo sperimentare
la pace che solo quando ci abbandoniamo a un Dio possiamo ricevere le
grezze necessarie per il nostro cammino di fede.
n20ov2e5na

4 Pages 31-40

▲torna in alto

4.1 Page 31

▲torna in alto
La voce dei ragazzi
E noi, siamo capaci di fidarci in maniera
incondizionata come i bambini?
maggio19
La preghiera di un figlio sfiduciato
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi il mio cuore capace di pregare.
Non sono capace di ascoltarti, apri le mie orecchie.
Non sono capace di seguirti, muovi i miei passi.
Non sono capace di tenere fede a quanto vorrai affidarmi, rendi la
mia anima salda.
Le tentazioni sono tante, fa’ che io non ceda.
31
Le difficoltà sembrano insormontabili, fa’ che io non cada.
Le contraddizioni del mondo gridano forte, fa’ che io sia non le segua.
Io, tuo figlio fallimentare, sono qui perché tu ti serva di me.
Rendendomi un figlio obbediente.
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

4.2 Page 32

▲torna in alto
32
Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento.
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
preferibilmente a favore della gioventù.
n20ov2e5naRavvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

4.3 Page 33

▲torna in alto

4.4 Page 34

▲torna in alto
Essere Figli
Sofferenza e guarigione
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Nostra Signora dei dolori di Kibeho
La piccola Alphonsine Mumiremana
e i suoi compagni
34
La storia cominciò alle 12,35 di un sabato, il 28 novembre 1981, in un Col-
legio gestito da Suore locali, frequentato da poco più di un centinaio di ra-
gazze della zona. Un Collegio rurale, povero, dove si imparava a diventare
maestre oppure segretarie. Il complesso non era dotato di Cappella e, quin-
di, non vi era un clima religioso particolarmente sentito. Quel giorno tutte le
ragazze del Collegio erano nel refettorio. La prima del gruppo a “vedere” fu
Alphonsine Mumureke, di 16 anni. Secondo quanto lei stessa scrive nel suo
diario, stava servendo a tavola le sue compagne, quando udì una voce fem-
minile che la chiamava: “Figlia mia, vieni qui”. Si diresse verso il corridoio,
accanto al refettorio, e lì le apparve una donna di incomparabile bellezza.
Era vestita di bianco, con un velo bianco sulla testa, che nascondeva i ca-
pelli, e che sembrava unito al resto del vestito, che non aveva cuciture. Era
scalza e le sue mani erano giunte sul petto con le dita rivolte al cielo.
Successivamente la Madonna apparve ad altri compagni di Alphonsine
che all’inizio erano scettici ma poi, di fronte all’apparizione di Maria,
n20ov2e5na

4.5 Page 35

▲torna in alto
dovettero ricredersi. Maria, parlando con Alphonsine, si definisce
la Signora dei dolori di Kibeho e racconta ai ragazzi tutti gli spietati
e sanguinosi avvenimenti che sarebbero avvenuti di lì a poco con lo
scoppio della guerra in Ruanda. Il dolore sarà grande ma anche la
consolazione e la guarigione da quel dolore, perché lei, la Signo-
ra dei Dolori, non avrebbe mai lasciato soli i suoi figli dell’Afri-
ca. I ragazzi restano lì, attoniti, di fronte alle visioni ma credono in
questa mamma che tende loro le braccia dicendo chiamandoli “figli
miei”. Sanno che solo in lei ci sarà consolazione. E per poter pregare
affinché la madre che consola avesse alleviato le sofferenze dei suoi
figli, viene eretto il santuario dedicato a Nostra Signora dei Dolori
di Kibeho, oggi luogo segnato da sterminii e genocidi. E la Madonna
continua a essere lì e abbracciare tutti i suoi figli.
maggio20
Maria, Madre che consola.
35
Tu, che hai consolato i tuoi figli come Giovanni sotto la croce, hai
guardato a chi vive nella sofferenza. A loro ti sei avvicinata, a loro ti
sei manifestata.
Non aver paura di attraversare la sofferenza: la madre che conso-
la asciugherà le tue lacrime.
Commento del Rettor Maggiore
Maria Santissima, sofferenza e invito alla conversione.
Figura emblematica di sofferenza, trasfigurata e potente invito
alla conversione è Maria. Quando contempliamo il suo cammino
doloroso, è monito, silenzioso e pure eloquente, una chiamata
profonda a rivedere un po’ le nostre vite, le nostre scelte, e la

4.6 Page 36

▲torna in alto
chiamata a ritornare al cuore del Vangelo. La sofferenza che attraversa la
vita di Maria, come una spada affilata, profetizzata dal vecchio Simeone,
segnata dalla scomparsa di Gesù Fanciullo, al dolore indicibile ai piedi
della croce, ecco, Maria vive tutto questo, il peso della fragilità umana, e
il mistero del dolore innocente in una maniera unica.
La sofferenza di Maria non è stata una sofferenza sterile, una
rassegnazione passiva, ma in qualche modo notiamo che c’è una attività,
un’offerta silenziosa e coraggiosa, unita al sacrificio redentivo del suo
figlio Gesù.
Ecco, quando noi guardiamo a Maria, la donna che soffre con gli occhi da
parte nostra della fede, quella sofferenza, piuttosto che deprimerci, ci
rivela la profondità dell’amore di Dio per noi, che è visibile nella vita di
Maria. Maria in qualche modo ci insegna che anche nel dolore più acuto
36
può trovare senso, una possibilità di crescita spirituale, che viene frutto
dell’unione con il mistero pasquale.
Ecco allora, dall’esperienza del dolore trasfigurato, scaturisce, emerge
un potente invito alla conversione. Guardando, contemplando Maria
come ha sopportato tanto per amore nostro e per la nostra salvezza,
anche noi siamo interpellati a non rimanere indifferenti, di fronte al
mistero della redenzione.
Maria, la donna dolce e materna, ci esorta a abbandonare le vie del
male, per abbracciare il cammino della fede. La famosa frase di Maria
alle nozze di Cana, «Fate tutto quello che vi dirà», risuona ancora per noi
oggi come un pressante invito ad ascoltare la voce di Gesù nei momenti
della difficoltà, nei momenti della prova. Nei momenti delle situazioni
inaspettate e incognite.
La sofferenza di Maria, notiamo subito che non è fine a se stessa,
n20ov2e5na ma è intimamente legata alla redenzione operata da Cristo. Ecco, il
suo esempio di fede è incrollabile nel dolore, sia per noi luce e guida

4.7 Page 37

▲torna in alto
per trasformare le nostre sofferenze in opportunità di crescita
spirituale, sia per rispondere con generosità all’appello pressante
alla conversione, affinché la profondità che ancora risuona nel cuore
di ogni uomo, l’invito di Dio, di un Dio che ci ama, possa attraverso
l’intercessione di Maria trovare senso, sbocco, crescita, anche nei
momenti più difficili, nei momenti più sofferenti.
maggio20
La voce dei ragazzi
E noi, siamo ci lasciamo consolare come i bambini?
La preghiera di un figlio che soffre
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi il mio cuore capace guarire.
Quando sono a terra, tendimi la mano, madre.
37
Quando mi sento distrutto, rimetti insieme i pezzi, madre.
Quando la sofferenza prende il sopravvento, aprimi alla speranza, madre.
Perché io non cerchi solo la guarigione del corpo ma mi renda conto di quanto
il mio cuore ha bisogno di pace.
E dalla polvere alzami, madre.
Alza me e tutti i tuoi figli che sono nella prova.
Quelli sotto le bombe,
quelli perseguitati,
quelli ingiustamente incarcerati,
quelli lesi nei diritti e nella dignità,
quelli a quali viene stroncata la vita troppo presto.
Alzali e consolali
perché sono tuoi figli. Perché siamo tuoi figli.
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

4.8 Page 38

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38
Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento.
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
preferibilmente a favore della gioventù.
n20ov2e5naRavvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

4.9 Page 39

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4.10 Page 40

▲torna in alto
Essere Figli
Giustizia e dignità
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Nostra Signora di Aparecida
I piccoli pescatori Domingos, Felice e Joao
40
All’alba del 12 ottobre 1717, Domingos Garcia, Felipe Pedroso e Joao Alves
spinsero la loro barca nelle acque del fiume Paraiba che scorreva presso il
loro villaggio. Non sembravano aver fortuna quella mattina: per ore getta-
rono le reti, senza pescare nulla. Avevano quasi deciso di rinunciare, quando
Joao Alves, il più giovane, volle fare un ultimo tentativo. Gettò dunque nelle
acque del fiume la sua rete e lentamente la tirò su. C’era qualcosa, ma non
era un pesce… sembrava piuttosto un pezzo di legno. Quando lo liberò dalle
maglie della rete, il pezzo di legno si rivelò essere una statua della Vergine
Maria, purtroppo priva della testa. Joao gettò di nuovo la rete in acqua e
questa volta, ritirandola su, vi trovò impigliato un altro pezzo di legno di
forma arrotondata che sembrava proprio la testa della stessa statua: provò
a mettere insieme i due pezzi e si accorse che combaciavano perfettamente.
Come obbedendo ad un impulso, Joao Alves gettò nuovamente in acqua la
rete e, quando provò a tirarla su, si accorse di non riuscirci, perché era piena
di pesci. I suoi compagni gettarono le reti in acqua a loro volta e la pesca di
quel giorno fu veramente abbondantissima.
n20ov2e5na

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

▲torna in alto
Una madre vede le necessità dei sui figli, Maria ha visto le neces-
sità dei tre pescatori ed è andata loro in soccorso. I figli le hanno
dato tutto l’amore e la dignità che si può dare a una madre: hanno
messo insieme i due pezzi della statua, l’hanno posta su una capanna
e ne hanno fatto un santuario. Dall’alto della capanna, la Madonna
Aparecida – che vuol dire Apparsa – ha salvato un suo figlio schiavo
che scappava dai padroni: ne ha visto la sofferenza e gli ha restituito
dignità. E oggi, quella capanna, è il più grande santuario mariano del
mondo e porta il nome di Basilica di Nostra Signora di Aparecida.
maggio21
Maria, Madre che vede.
Tu, che hai visto la sofferenza dei tuoi figli maltrattati, a iniziare dai
discepoli, ti poni accanto ai tuoi figli più poveri e perseguitati. A loro
ti sei avvicinata, a loro ti sei manifestata.
Non nasconderti dallo sguardo di una madre: lei vede anche nei
41
tuoi desideri e bisogni più nascosti.
Commento del Rettor Maggiore
Maria Santissima, dignità e giustizia sociale.
Maria Santissima è uno specchio di dignità umana pienamente
realizzata, silenziosa ma potente e ispiratrice per un senso giusto
del vissuto sociale. Riflettere sulla figura di Maria in relazione a
questi temi ci svela una prospettiva profonda e sorprendentemente
attuale.
Guardiamo a Maria, la donna piena di dignità come un dono che per
noi oggi ci aiuta a guardare questa sua purezza originaria, che non

5.2 Page 42

▲torna in alto
la pone su un piedistallo inaccessibile, ma rivela Maria nella pienezza di
quella dignità a cui tutti ci sentiamo un pochettino attratti, chiamati.
Contemplando Maria vediamo risplendere la bellezza e la nobilità
precisamente la dignità dell’essere umano, creato ad immagine e
somiglianza di Dio, libero dal gioco del peccato, pienamente aperto
all’amore divino, una umanità che non si perde nei dettagli, nelle cose
superficiali.
Possiamo dire che il sì libero e consapevole di Maria è quel gesto di
autodeterminazione che eleva Maria a quella che è a livello della volontà
di Dio, entra in qualche modo nella logica di Dio. La sua umiltà poi la
rende ancora più libera, lungi dall’essere sminuente dall’umiltà. L’umiltà
di Maria diventa la consapevolezza della vera grandezza che viene da Dio.
42
Ecco allora questa dignità Maria ci aiuta a guardare come noi la stiamo
vivendo nella quotidianità della vita. Il tema della giustizia sociale può
apparire meno esplicito però da una lettura attenta contemplativa del
Vangelo specialmente dal Magnificat riusciamo a captare, a sentire a
incontrare quello spirito rivoluzionario che proclama l’abbattimento
dei potenti dai troni e l’innalzamento degli umili, cioè il rovesciamento
delle logiche mondane e l’attenzione privilegiata di Dio verso i poveri,
gli affamati.
Parole che sgorgano da un cuore umile, pieno di Spirito Santo.
Possiamo dire che sono un manifesto di giustizia sociale “ante Littera”,
un’anticipazione del regno di Dio, dove gli ultimi saranno i primi.
Contempliamo Maria affinché ci sentiamo attratti da questa dignità che
non si limita a chiudersi in se stesso ma è una dignità che nel Magnificat
ci sfida a non rimanere chiusi nelle nostre logiche ma diventiamo
n20ov2e5na

5.3 Page 43

▲torna in alto
aperti, lodando Dio cercando di vivere il dono ricevuto per il bene
dell’umanità, con dignità per il bene dei poveri per il bene di quelli
che sono gli scartati della società.
maggio21
La voce dei ragazzi
E noi, ci nascondiamo o diciamo tutto
come fanno i bambini?
La preghiera di un figlio che ha paura
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi il mio cuore capace di restituire dignità.
Nell’ora della prova, guarda le mie mancanze e colmale.
Nell’ora della fatica, guarda le mie debolezze e sanale.
Nell’ora dell’attesa, guarda le mie insofferenze e curale.
Così che io guardando i miei fratelli, possa guardare le loro mancanze e
colmarle,
vedere le loro debolezze e sanarle, sentire le loro insofferenze e curarle.
Perché nulla cura come l’amore e nessuno è forte come una madre che
cerca giustizia per i suoi figli.
E allora anche io, Madre, mi fermo ai piedi della capanna, guardo con
occhi fiduciosi la tua immagine e ti prego per la dignità di tutti i tuoi figli.
43
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

5.4 Page 44

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Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento.
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
preferibilmente a favore della gioventù.
n20ov2e5naRavvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

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Essere Figli
Dolcezza e quotidianità
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Madonna di Benneux
La piccola Marietta di Banneux
46
Il 18 gennaio, Marietta è in giardino, prega con il rosario. Maria viene e la
porta a una piccola sorgente ai margini del bosco, ove dice: «Questa sorgen-
te è per me», e invita la piccola a immergervi la mano e il rosario. Il papà e
due altre persone hanno seguito, con indicibile stupore, Marietta in tutti i
suoi gesti e parole. E quella stessa sera il primo d essere conquistato dalla
grazia di Banneux è proprio il papà di Marietta, che corre a confessarsi e a
ricevere l’Eucaristia: era dalla Prima Comunione che non si confessava più.
Il 19 gennaio, Marietta domanda: «Signora, chi siete?». «Sono la Vergine
dei poveri».
Alla sorgente, aggiunge: «Questa sorgente è per me, per tutte le nazioni, per
i malati. Vengo a consolarli!».
Marietta è una ragazza normale che vive i suoi giorni come tutti noi, come
i nostri figli, i nostri nipoti. Un borgo piccolo e sconosciuto, il suo. Prega
per rimanere vicina a Dio. Prega la sua mamma celeste per mantenere
vivo il legame con lei. E Maria le parla con dolcezza, in un luogo a lei fa-
n20ov2e5na miliare. Le apparirà diverse volte, le confiderà segreti e le dirà di pregare

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per la conversione del mondo: questo per Marietta è un forte mes-
saggio di speranza. Tutti i figli vengono abbracciati e consolati dalla
Madre, tutta la dolcezza che Marietta trova nella “Signora gentile” la
trasmette al mondo. E da questo incontro nasce una grande catena
d’amore e spiritualità che trova il suo compimento nel santuario alla
Madonna di Benneux.
maggio22
Maria, Madre che resta accanto.
Tu, che sei rimasta accanto ai tuoi figli, senza perderne mai neanche
uno, hai illuminato il cammino quotidiano dei più semplici. A loro ti sei
avvicinata, a loro ti sei manifestata.
Abbandonati nell’abbraccio di Maria: non temere, lei ti consolerà.
Commento del Rettor Maggiore
47
Maria Santissima, educazione e amore.
Maria Santissima è una maestra incomparabile di educazione, perché
è fonte inesauribile di amore e chi ama educa, educa veramente chi
ama.
Riflettere sulla figura di Maria in relazione a questi due pilastri
della crescita umana e spirituale ecco abbiamo qui un esempio da
contemplare, da prendere sul serio, da assumere nelle nostre scelte
quotidiane.
L’educazione che viene emanata da Maria, non è fatta di precetti,
di insegnamenti formali ma si manifesta attraverso il suo esempio
di vita. Un silenzio contemplativo che parla, la sua obbedienza alla
volontà di Dio, umile e grande allo stesso tempo, la sua profonda
umanità.

5.8 Page 48

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Ecco, il primo aspetto educativo che Maria ci comunica è quello
dell’ascolto.
L’ascolto della parola di Dio, l’ascolto di quel Dio che è continuamente lì
per aiutarci, per accompagnarci. Maria custodisce nel suo cuore, medita
con cura favorisce l’ascolto attento alla parola di Dio e con la stessa
maniera la necessità degli altri. Maria ci educa a quella umiltà che non
sceglie di rimanere distaccata e passiva ma piuttosto a quell’umiltà che
mentre riconosciamo la nostra piccolezza davanti alla grandezza di Dio,
ci mettiamo come protagonisti al suo servizio. Il nostro cuore è aperto
per essere veramente quelli che accompagniamo, viviamo il progetto che
Dio ha per noi.
48
Maria è un esempio che ci aiuta a lasciarci educare dalla fede ci educa
alla perseveranza rimanendo saldi nell’amore per Gesù, fino ai piedi della
croce.
Educazione e amore. Ecco, l’amore di Maria è il cuore pulsante della sua
esistenza, continua a essere per noi, tutte le volte che ci avviciniamo a
Maria, sentiamo questo amore materno, che si estende su tutti noi. E’ un
amore per Gesù che diventa un amore per l’umanità. Il cuore di Maria che
si apre con quella tenerezza infinita che lei riceve da Dio, che lei comunica
a Gesù, ai suoi figli spirituali.
Chiediamo al Signore affinché contemplando l’amore di Maria, che è
un amore che educa lasciamoci spingere a superare i nostri egoismi, le
nostre chiusure e di aprirci agli altri. In Maria vediamo una donna che
educa con amore e che ama con un amore che è educativo. Chiediamo
al Signore che ci dia il dono di un amore, che è il dono del suo amore che
a sua volta è un amore che ci purifica ci sostiene, ci fa crescere, affinché
il nostro esempio, possa essere veramente un esempio che comunica
amore e comunicando amore possiamo lasciarci educare da lei e lasciamo
n20ov2e5na che lei ci aiuti affinché il nostro esempio educhi anche gli altri.

5.9 Page 49

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La voce dei ragazzi
E noi, siamo capaci di abbandonarci
come fanno i bambini?
maggio22
La preghiera di un figlio dei nostri
giorni
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi il mio cuore mite e docile.
Chi mi rimetterà insieme, dopo essermi spezzato sotto il peso delle
croci che porto?
Chi riporterà la luce nei miei occhi, dopo aver visto le macerie della
crudeltà umana?
Chi allevierà le sofferenze della mia anima, dopo gli errori che ho
commesso sul mio cammino?
Madre mia, solo tu puoi consolarmi.
Abbracciami e tienimi con te per evitare che io vada in mille pezzi.
L’anima mia riposa in te e trova pace come un bimbo in braccio a sua
madre.
49
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

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50
Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento.
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
preferibilmente a favore della gioventù.
n20ov2e5naRavvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

6 Pages 51-60

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6.1 Page 51

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Essere Figli
Costruzione e sogno
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre.
La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
Maria Ausiliatrice aiuto dei Cristiani
Il piccolo Giovannino Bosco
A 9 anni ho fatto un sogno, che mi rimase profondamente impresso nella
52
mente per tutta la vita. Nel sonno mi parve di essere vicino a casa in un
cortile assai spazioso, dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli, che si
trastullavano. Alcuni ridevano, altri giuocavano, non pochi bestemmiavano.
All’udire quelle bestemmie mi sono subito lanciato in mezzo di loro adope-
rando pugni e parole per farli tacere. In quel momento apparve un uomo
venerando in virile età nobilmente vestito.
— Non colle percosse ma colla mansuetudine e colla carità dovrai guada-
gnare questi tuoi amici.
— Chi siete voi, soggiunsi, che mi comandate cosa impossibile?
— Appunto perché tali cose ti sembrano impossibili, devi renderle possibili
coll’ubbidienza e coll’acquisto della scienza.
— Dove, con quali mezzi potrò acquistare la scienza?
— Io ti darò la maestra sotto alla cui disciplina puoi diventare sapiente, e
senza cui ogni sapienza diviene stoltezza.
In quel momento vidi accanto di lui una donna di maestoso aspetto, vestita
di un manto, che risplendeva da tutte parti, come se ogni punto di quello
novena 2025
fosse una fulgidissima stella.

6.3 Page 53

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—Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte e ro-
busto: e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu
dovrai farlo per i miei figli.
Volsi allora lo sguardo ed ecco invece di animali feroci, apparvero al-
trettanti mansueti agnelli, che, saltellando, correvano attorno belando,
come per fare festa a quell’uomo e a quella signora. A quel punto, sem-
pre nel sonno, mi misi a piangere, e pregai a voler parlare in modo da
capire, poiché io non sapevo quale cosa volesse significare. Allora ella
mi pose la mano sul capo dicendomi:
—A suo tempo tutto comprenderai.
maggio23
Maria guida e accompagna Giovannino Bosco in tutta la sua vita e la
sua missione. Lui, bambino, scopre così, da un sogno, la sua vocazio-
ne. Non capirà ma si lascerà guidare. Non comprenderà per molti anni
ma alla fine ma sarà consapevole che “ha fatto tutto lei”. E la madre,
53
sia quella terrena, sia quella celeste, sarà la figura centrale nella vita
di questo figlio che si farà pane per i propri figli. E dopo aver incon-
trato Maria nei suoi sogni, Giovanni Bosco ormai diventato sacerdoti,
ergerà un santuario alla Madonna perché tutti i suoi figli possano af-
fidarsi a lei. E lo dedicherà a Maria Ausiliatrice, perché lei è stata il suo
porto sicuro, il suo aiuto perenne. Così, tutti coloro che entrano nella
Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino vengono presi sotto il manto
protettivo di Maria che ne diventa guida.
Maria, Madre che accompagna/che guida
Tu, che hai accompagnato tuo figlio Gesù in tutto il suo cammino, ti
sei proposta come guida a chi ha saputo ascoltarti con l’entusiasmo
che solo i bambini sanno avere. A loro ti sei avvicinata, a loro ti sei
manifestata
Lasciati accompagnare: la Madre sarà sempre al tuo fianco per in-
dicarti la via.

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Commento del Rettor Maggiore
Maria Santissima, aiuto nella conversione.
Maria Santissima è un aiuto potente e silenzioso nel nostro cammino
di crescita. È un cammino che ha bisogno continuamente di liberarsi da
quello che lo blocca verso la crescita. È un cammino che continuamente
deve rinnovarsi, a non ritornare indietro oppure a fermarsi in degli angoli
oscuri della propria esistenza. Ecco la conversione.
54
La presenza di Maria è un faro di speranza, è un invito costante affinché
noi continuiamo a camminare verso Dio, aiutare il nostro cuore che sia
continuamente focalizzato verso Dio, verso il suo amore. Riflettere su
Maria, sul suo ruolo, significa che scopriamo Maria che non impone, che
non giudica, ma piuttosto sostiene, incoraggia, con la sua umiltà, con il
suo amore materno, aiuta il nostro cuore a rimanere accanto a lei per
avvicinarci sempre di più verso il suo figlio Gesù, che è la via, la verità e
la vita. Anche per noi continua a essere valido questo Sì di Maria all’an-
nunciazione che apre all’umanità la storia della salvezza raggiungibile e
accessibile. La sua intercessione alle Nozze di Cana sostiene quelle che
si trovano in situazioni non attese, inedite. Ecco, Maria è un modello di
conversione continua. La sua vita, una vita di Immacolata, è stata però
un progressivo aderire alla volontà di Dio, un cammino di fede che l’ha
portata attraverso gioie e dolori, culminando nel sacrificio del Calvario.
Ecco, la perseveranza di Maria nel seguire Gesù diventa per noi un invito,
affinché anche noi viviamo questa vicinanza continua, questa trasforma-
zione interiore, che sappiamo bene che è un processo graduale, ma che
richiede costanza, umiltà e fiducia nella grazia di Dio.
Maria aiuto nella conversione attraverso un ascolto molto attento e fo-
calizzato sulla Parola di Dio. Un ascolto che ci aiuta a trovare la forza per
n20ov2e5na abbandonare le vie del peccato, perché riconosciamo la forza, la bellezza
di camminare verso Dio. Rivolgiamoci a Maria con fiducia filiale, perché

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maggio23
questo significa che noi, mentre riconosciamo le nostre fragilità, i nostri
peccati, i nostri difetti, vogliamo favorire quei desideri di cambiamento.
Un cambiamento di un cuore che vuole lasciarsi accompagnare dal cuore
materno di Maria. In Maria, troviamo quell’aiuto prezioso per discernere
le false promesse del mondo e riscoprire la bellezza e la verità del Van-
gelo. Che Maria, l’aiuto dei cristiani, sia per tutti noi un aiuto continuo
per scoprire la bellezza del Vangelo. E per accettare di camminare verso
la bontà, la grandezza della parola di Dio, viva nel cuore per poterla co-
municare agli altri.
La voce dei ragazzi
E noi, siamo capaci di farci prendere per mano
come i bambini?
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La preghiera di un figlio immobile
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi il mio cuore capace di sognare e di costruire.
Io che non mi lascio aiutare da nessuno.
Io che mi scoraggio, perdo la pazienza e non credo mai di aver costruito nulla.
Io che penso sempre di essere fallimentare.
Oggi voglio essere figlio, quel figlio in grado di darti la mano Madre mia
per farsi accompagnare sulle strade della vita.
Mostrami il mio campo,
mostrami il mio sogno
e fa’ che alla fine anche io possa comprendere tutto e riconoscere il tuo passaggio
nella mia vita.
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.

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Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia soleva
rispondere:
“Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289).
Tale novena, secondo il santo, doveva essere fatta possibilmente “in chiesa, con viva
fede” ed era sempre un atto di fervente omaggio alla SS. Eucaristia. Le disposizioni
d’animo perché la novena sia efficace sono per don Bosco le seguenti:
Di non avere niuna speranza nella virtù degli uomini: fede in Dio.
La domanda si appoggi totalmente a Gesù Sacramentato, fonte di grazia,
di bontà e di benedizione. Si appoggi sopra la potenza di Maria che in
questo tempio Dio vuole glorificare sopra la terra.
Ma in ogni caso si metta la condizione del “fiat voluntas tua” e se è bene
per l’anima di colui per cui prega. Recitare per nove giorni consecutivi:
3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo
Sacramento.
3 Salve o Regina...con la giaculatoria:
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito che qualcuno
sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo patrocinio e
domandato il tuo aiuto, e sia rimasto abbandonato. Sostenuto da
questa fiducia, mi rivolgo a te, Madre, Vergine delle vergini. Vengo a
te, con le lacrime agli occhi, colpevole di tanti peccati, mi prostro ai
tuoi piedi e domando pietà. Non disprezzare la mia supplica, o Madre
del Verbo, ma benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.
CONDIZIONI RICHIESTE
Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
Dare un’offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato
preferibilmente a favore della gioventù.
n20ov2e5naRavvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

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SALESIANI DI DON BOSCO
EDIZIONE EXTRA COMMERCIALE
Sede Centrale Salesiana
via Marsala, 42 - 00185 ROMA