ITA_LIBRETTO_AA_FS


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1.2 Page 2

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L’ANIMAZIONE & L’ACCOMPAGNAMENTO nella FAMIGLIA SALESIANA
Segretariato per la Famiglia Salesiana
Layout
IME Comunicazione srl
Sede Centrale Salesiana
Via Marsala, 42 – 00185 Roma
Prima Edizione - Dicembre 2024
Ad Experimentum

1.3 Page 3

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INDICE
PRESENTAZIONE
7
La sfida di camminare insieme
7
Una profezia da accompagnare
8
Un orientamento per il cammino
9
Domande per la condivisione
10
PRIMA PARTE
11
LA FAMIGLIA CARISMATICA DI DON BOSCO: UNA PROFEZIA DI COMUNIONE
PER I GIOVANI E I POVERI, NELLA CHIESA E NEL MONDO.
1.1 Don Bosco, fondatore della Famiglia Salesiana
13
a. Don Bosco ci ha pensati e voluti come Famiglia
13
b. Una Famiglia fedele al carisma ricevuto
14
c. La gioia di camminare insieme
15
Domande per la condivisione
16
1.2 La profezia di essere una Famiglia carismatica nella Chiesa
17
a. Don Bosco, padre di una Famiglia carismatica
17
b. I frutti del carisma salesiano richiamano la nostra corresponsabilità 18
c. Il quadro di riferimento: la Carta d’Identità
19
d. La Famiglia Salesiana cammina insieme con le altre Famiglie
carismatiche della Chiesa.
20
Domande per la condivisione
21
1.3 La profezia di essere comunione in sinodalità missionaria
22
a. Comunione e testimonianza
22
b. Comunione nella diversità.
23
c. Comunione in sinodalità per una missione profetica
24
d. Vivere in comunione missionaria
26
Domande per la condivisione
27
1.4 La profezia della missione condivisa
28
a. Tutti chiamati ed inviati, aperti alla novità di Dio
28

1.4 Page 4

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b. La missione condivisa
29
c. Cambio di mentalità: la metanoia
31
d. Metodologia partecipativa e condivisa
32
Domande per la condivisione:
34
SECONDA PARTE
35
ORGANISMI DI ANIMAZIONE E ACCOMPAGNAMENTO
35
2.1 Premesse
37
2.1.1 La ricca e complessa realtà della Famiglia Salesiana
37
2.1.2 Parliamo di animazione
39
2.1.3 Parliamo di accompagnamento
40
2.1.4 Il servizio di animazione e accompagnamento nella Famiglia Salesiana 42
2.2 Organismi Mondiali
44
2.2.1 La Consulta Mondiale
44
a. Natura
44
b. Obiettivi
44
2.2.2 Il Segretariato per la Famiglia Salesiana
45
a. Natura
45
b. Membri del Segretariato
46
c. Compiti
46
2.2.3 Il Delegato Centrale del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana 47
a. Natura
47
b. Compiti
48
2.2.4 Consiglieri/e, Delegati/e, Animatori/trici a livello mondiale
49
a. Natura
49
b. Compiti del primo tipo
49
c. Compiti del secondo tipo
50
2.3 Organismi Territoriali
51
2.3.1 La Consulta Ispectoriale
51
a. Natura
51
b. Obiettivi
51
c. Organizzazione
52
d. Situazioni particolari
53
2.3.2 Il Delegato Ispettoriale per l’insieme della Famiglia Salesiana
54
a. Natura e nomina
54
b. Aree di servizio e compiti
55
2.3.3 Delegati/e ispettoriali (o simili) di ciascun Gruppo presente
nel territorio
57
a. Natura e nomina
57
b. Compiti
57
2.3.4 I Delegati/e che i Gruppi chiedono agli organismi SDB o FMA
per accompagnare il loro Gruppo.
58

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2.3.4.1 Il/la Delegato/a provinciale per i SSCC
58
a. Natura e Nomina
58
b. Compiti
58
2.3.4.2 L’animatore/trice ispettoriale per l’ADMA
59
a. Natura e nomina
59
a. Compiti
59
2.3.4.3 Il Delegato Ispettoriale per gli EXA-DB
60
a. Natura e Nomina
60
b. Compiti
60
2.4.3.4 Le Delegate Federali per l’EXA-FMA
62
a. Natura e nomina
62
b. Compiti
62
2.3.4.5 L’assistente Ecclesiastico per le Volontarie di Don Bosco (VDB) 63
a. Natura e nomina
63
b.Compiti
63
2.3.4.6. L’Assistente Ecclesiastico dei Volontari con Don Bosco (CDB) 65
a. Natura e nomina
65
b. Compiti
65
2.3.4.7 L’associazione delle Dame Salesiane (ADS)
66
a. Natura e nomina
66
b. Compiti
66
2.3.5 Altri organismi territoriali
66
2.3.5.1 Organismi delle Regioni SDB e Conferenze FMA
67
2.3.5.2 Organismi delle Regioni dei SSCC
67
2.4 Il profilo di ogni Delegato (o simile)
68
2.4.1 Il delegato è in un continuo processo di maturazione personale
68
2.4.2 Persona consapevole di essere chiamato da Dio per un servizio
di accompagnamento nello spirito salesiano
69
2.4.3 Il delegato è una persona innamorata della spiritualità salesiana
70
2.4.4 La formazione continua del Delegato (e simili)
70
a. Premesse
70
b. Aspetti prioritari in un itinerario di formazione permanente
del Delegato/a
71
c. Alcune condizioni per lo sviluppo della loro missione
72
IL CAMMINO CONTINUA
72

1.6 Page 6

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1.7 Page 7

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Presentazione
La sfida di camminare insieme
Camminare insieme come Famiglia Salesiana. Ecco una delle provocazioni
che ha offerto la Carta d’Identità carismatica della Famiglia Salesiana
(2012). La parola insieme ha preso corpo man mano che la Carta è
stata approfondita dagli oltre 30 Gruppi a essa appartenenti ed è stata
messa in atto nelle Consulte della Famiglia Salesiana ai diversi livelli.
La Carta punta in alto. La comunione dell’insieme è parte del nostro
essere, della nostra identità. Inoltre, ci rendiamo conto che camminare
insieme è una vera profezia per il mondo, un inestimabile dono che lo
Spirito ha voluto per la sua Chiesa, l’orizzonte segnato da Don Bosco
per i suoi figli e figlie. Cosa ci chiede lo Spirito in questa tappa della
storia?
Riflettere sul camminare insieme come Famiglia Salesiana è lo scopo di
questo documento,per approfondire le particolari responsabilità dei vari
Gruppi e dei singoli membri nell’animazione e nell’accompagnamento,
e raggiungere a un rinnovamento nel modo di svolgere la loro missione
con fedeltà dinamica. Una responsabilità e un rinnovamento che
nascono dalla coscienza del carattere profetico della nostra Famiglia
la quale, come porzione del popolo santo di Dio, partecipa del dono
profetico di Cristo.1
La riflessione va fatta alla luce della Carta d’Identità per trarre di essa
motivazioni e indicazioni pratiche che contribuiscano a dare ulteriore
sviluppo all’esercizio dell’animazione e dell’accompagnamento nella
Famiglia Salesiana.
Nell’elaborazione di questo lavoro siamo partiti dall’esperienza
vissuta negli ultimi decenni. Abbiamo prestato attenzione alle nuove
sfide del mondo alla luce del Vangelo, del Magistero della Chiesa
1 Vaticano II, LG,12.
7

1.8 Page 8

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e dell’insegnamento dei Rettori Maggiori. Alla sua elaborazione
hanno contribuito, accanto ai membri del Segretariato, persone dei
diversi continenti con una qualificata esperienza di animazione e
accompagnamento nella Famiglia Salesiana. Il testo, però, rimane
aperto a ulteriori contributi e integrazioni.
Una profezia da accompagnare
L’opuscolo è strutturato in ogni due parti. La prima: La Famiglia
carismatica di Don Bosco, una profezia per i giovani e i poveri nella
Chiesa e nel mondo.2
Questa parte fa riferimento alla figura di Don Bosco come Fondatore
della Famiglia Salesiana e alla missione profetica della stessa,
evidenziando alcune conseguenze che ne derivano:
„ la profezia di essere una Famiglia carismatica nella Chiesa;
„ la profezia di essere comunione in sinodalità missionaria;
„ la profezia di essere missione condivisa.
La seconda: Organismi di animazione e accompagnamento.
Questa seconda parte tratta:
„ le prospettive essenziali dell’animazione e dell’accompagnamento
nella Famiglia Salesiana;
„ la natura dei diversi organismi di animazione e accompagnamento
a livello mondiale e territoriale, e il ruolo delle persone chiamate
a svolgere il servizio di animazione e di accompagnamento sia
nell’insieme che all’interno dei singoli Gruppi;
„ gli atteggiamenti fondamentali con cui i delegati / animatori
sonochiamati a crescere per rispondere al compito a loro affidato.
2 Merita ricordare l’identità del profeta vero: “Il profeta è un credente scelto dal Signore per parlare
agli uomini in suo nome. Nel realizzare questa funzione egli vive in intimità con Dio per ascoltare,
capire e trasmettere bene il suo messaggio. Ciò che egli comunica non è suo, ma procede dallo stesso
cuore di Dio. Un Dio che non è semplicemente una specie di grande architetto del mondo, ma il Si-
gnore della storia, che ama immensamente l’uomo e lo accompagna incredibilmente nelle avventure
della sua libertà”. (Egidio Viganò, ACG 346).
8

1.9 Page 9

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Un orientamento per il cammino
Il documento si presenta come un invito ad impegnarci di più, come
Famiglia Salesiana, nella comune risposta alla chiamata di Dio per
crescere in qualità e profondità. Gli orientamenti che offre richiedono
una ricaduta nelle ispettorie o zone territoriali, tenendo conto delle
caratteristiche di ogni entità.
È auspicabile, dunque, che in territorio si riesca a dar vita alle Consulte3
della Famiglia Salesiana; che ogni Consulta riesca a elaborare il proprio
progetto di animazione e accompagnamento con la partecipazione di
tutti i Gruppi; che ogni Gruppo nel suo progetto e programmazione
inserisca quanto riguarda la Famiglia Salesiana del proprio territorio.
La fecondità apostolica può provenire solo dalla complementarità e
sinergia dei diversi Gruppi della Famiglia Salesiana nel territorio.
3 La parola consulta esprime in modo istituzionale l’unità carismatica dei vari Gruppi esistenti nel
territorio (mondiale, ispettoriale o locale). È formata dai Responsabili dei Gruppi presenti in esso con
lo scopo di promuovere la comunione, assicurare lo sviluppo del carisma, riflettere in comune, piani-
ficare iniziative comuni e rafforzare la pastorale vocazionale e l’azione pastorale di ciascun Gruppo.
9

1.10 Page 10

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DOMANDE PER LA CONDIVISIONE:
1. Guardando la realtà della Famiglia Salesiana del vostro
territorio, quali sono i punti di forza e quali le sfide?
2. Come è vissuta la sfida dell’insieme? Cosa ci può chiedere
lo Spirito di Dio in questo senso?
3. Ecco una parola forte: “Profezia”. Se riferiamo la parola
profezia al camminare insieme come Famiglia Salesiana,
quale luce si accende davanti a noi?
10

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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PRIMA PARTE
LA FAMIGLIA CARISMATICA
DI DON BOSCO:
UNA PROFEZIA DI COMUNIONE
PER I GIOVANI E I POVERI,
NELLA CHIESA E NEL MONDO.
«La Famiglia Salesiana di Don Bosco
è una comunità carismatica e spirituale
formata da diversi Gruppi legati da rapporti
di parentela spirituale e di affinità apostolica»4
che rispondono ad una chiamata vocazionale:
una vera profezia di comunione per i giovani e i poveri.
Famiglia carismatica, Comunione sinodale, Missione condivisa,
ecco tre grandi aspetti del nostro essere profezia
alla cui origine si trova il cuore di Don Bosco,
Padre e Fondatore della Famiglia Salesiana.
4 Carta d’Identità, 4

2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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1.1 Don Bosco, Fondatore della Famiglia Salesiana
Con umile e gioiosa gratitudine tuti i Gruppi appartenenti alla Famiglia
Salesiana riconosciamo che Don Bosco, per iniziativa di Dio e la materna
mediazione di Maria, diede inizio nella Chiesa ad un’originale esperienza
di vita evangelica. Lo Spirito plasmò in lui un cuore abitato da un grande
amore per Dio e per i giovani e i poveri… e lo rese in tal modo Padre e
Maestro di una moltitudine di giovani, nonché Fondatore di una vasta
Famiglia spirituale ed apostolica”.5
a. Don Bosco ci ha pensati e voluti come Famiglia
Tutti i membri della Famiglia Salesiana riconoscono la passione
apostolica di Don Bosco che “per rispondere alle attese della gioventù
e dei ceti popolari fondò l’Oratorio concepito come una grande famiglia
giovanile” (1846), i Salesiani (1859), le Figlie di Maria Ausiliatrice (1872),
i Salesiani Cooperatori (1876), l’Associazione di Maria Ausiliatrice
(1869), e accolse i primi Exallievi (1870). A tutti i primi Gruppi “dedicò
tempo, energie, impegno formativo ed organizzativo… convinto che la
forza apostolica dell’intera Famiglia dipendesse dall’unità di intenti, di
spirito, di metodo e di stile educativo”.6
Ai Gruppi da lui fondati, si sono aggiunti numerosi altri, nati in
differenti contesti socio-culturali, ispirati e orientati dal suo carisma7 e
dal rinnovamento promosso dal Concilio Ecumenico Vaticano II.8
Spirito di famiglia, familiarità, formare un cuor solo e una anima sola”,9
erano espressioni che uscivano spesso dalle sue labbra, manifestando
5 Carta d’Identità, 1
6 Ibidem.
7 Cfr. Quaderno Carpanera. Parole che il 20 maggio de 1917 Don Rinaldi indirizza al gruppo che dà
origine alle VDB: “I Superiori accolsero sempre bene questi desiderata, tanto più che questa cosa era
veramente nella mente e nel programma del venerabile Don Bosco… il quale parlava appunto di due
classi distinte di persone, osservanti una stessa regola, una delle quali formasse comunità e l’altra
vivesse nel mondo, per ivi promuovere lo spirito della Congregazione, nella esplicazione pratica
dell’azione”.
8 Cfr. La Famiglia Salesiana di Don Bosco. Roma, 2020
9 Don Bosco, Costituzioni 1875.
13

2.4 Page 14

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così il suo profondo desiderio di una famiglia forte per una feconda
“missione educativa giovanile, popolare e missionaria”.10
b. Una Famiglia fedele al carisma ricevuto
I singoli Gruppi della Famiglia Salesiana al loro interno si sono
impegnati da tempo in un serio processo di rinnovamento per un
cammino di comunione: i testi costituzionali, i progetti di vita, gli
statuti e i rispettivi piani di formazione ne sono un segno, ma lo è
ancor più la vitalità della loro testimonianza nei diversi territori.
Anche la Famiglia Salesiana nel suo insieme ha percorso un
significativo cammino in questo senso. I successori di Don Bosco,
particolarmente dopo il Capitolo Generale 20, hanno animato,
incoraggiato, accompagnato e hanno ribadito fedelmente questo
spirito.11 Una pietra miliare del cammino percorso la troviamo nella
Carta d’Identità carismatica e nella prassi di tante iniziative condivise
negli ambiti della comunione, della spiritualità, della missione e della
formazione.
Ecco le sfide per una fedeltà al carisma ricevuto: sentire e nutrire una
viva coscienza della dimensione comunionale per proiettarsi verso
l’intera Famiglia Salesiana ed essere segno della comunione ecclesiale,
essere consapevoli di appartenere ad un’unica Famiglia spirituale ed
essere impegnati a camminare insieme con un medesimo sentire e
operare nella Chiesa e nel mondo.
Camminare come Famiglia è vivere il cuore dello spirito di Don Bosco
ed l’espresssione di essere Chiesa, Popolo di Dio. Camminare insieme
(synodos) è, anzi, il modo di essere Chiesa, di essere famiglia.12
10 Carta d’Identità, 16.
11 Documenti significativi sono stati la Carta della Comunione (Don Egidio Viganó, 1995), la Carta
della Missione (Don Giovanni E. Vecchi, 2000), la Carta d’Identità carismatica (Don Pascual Chávez,
2012), e gli interventi del Magistero ordinario di Don Ángel Fernández Artime, particolarmente nella
presentazione delle diverse Strenne annuali. Cfr. Chiamati all’amore con speranza, Roma, 2024.
12 «Camminare insieme è la via costitutiva della Chiesa; la cifra che ci permette di interpretare la
realtà con gli occhi e il cuore di Dio; la condizione per seguire il Signore Gesù ed essere servi della
14

2.5 Page 15

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c. La gioia di camminare insieme
Camminare insieme è una sorgente di gioia: questa è stata la nostra
esperienza lungo gli anni. Dobbiamo tuttavia riconoscere come molte
volte il continuo richiamo che ci arriva dalla vita stessa di Don Bosco,
dall’insegnamento dei Pastori della Chiesa, dalle stesse condivisioni
all’interno della Famiglia Salesiana, fatica a tramutarsi in vita, a causa
delle situazioni personali, culturali, sociali e politiche in cui ci troviamo,
soprattutto per quanto riguarda:
„ Vivere un chiaro senso di identità e di appartenenza all’insieme
della Famiglia (e forse anche al proprio Gruppo).
„ Unirsi spiritualmente, conoscere e apprezzare la specificità
carismatica dei diversi Gruppi, e associarsi operativamente (unità
d’intenti, di spirito, di metodo, di stile).
„ Nutrire ed esprimere il senso ecclesiale del carisma salesiano.
„ Impegnarsi in una vera animazione e in un accompagnamento
umano e spirituale gli uni con gli altri.
„ Valutare correttamente l’identità del laico cristiano nella Chiesa e
nella società da parte dei consacrati e degli stessi laici.
„ Prendere il largo nella missione, dare spessore alla presenza e
all’impegno nelle nuove agorà giovanili e popolari del nostro
mondo, lavorare in rete con gli organismi di pastorale giovanile e
vocazionale dei Gruppi e delle diocesi.
È il carisma che ci spinge ad irradiare la gioia13 di:
„ Aprirci agli altri Gruppi pur conservando l’autonomia di ognuno.
„ Osare con audacia e creatività apostolica, uscendo dalle zone di
comfort per rispondere alle provocazioni dell’ora presente.
vita in questo tempo ferito. Respiro e passo sinodale rivelano ciò che siamo e il dinamismo di comu-
nione che anima le nostre decisioni. Solo in questo orizzonte possiamo rinnovare davvero la nostra
pastorale e adeguarla alla missione della Chiesa nel mondo di oggi; solo così possiamo affrontare la
complessità di questo tempo, riconoscenti per il percorso compiuto e decisi a continuarlo con parre-
sia». Papa Francesco, all’Assemblea della Conferenza Episcopale italiana, 22 maggio 2017.
13 Cfr. San Paolo VI, EN, 75.
15

2.6 Page 16

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„ Riconoscere l’identità dei laici, ritenendoli autentici soggetti nella
„ missione.
„ Assumere le proprie responsabilità come persone e come Gruppi.
Come Famiglia Salesiana, tutti i Gruppi e i membri siamo chiamati a
valutare in quale situazione ci troviamo, percorrere vie di profondo
rinnovamento e rilanciare quello spirito di famiglia con cui Don Bosco
ci ha pensati e voluti.
1.2 La profezia di essere una Famiglia carismatica
nella Chiesa
I singoli profeti, se scelti dal Signore, danno origine a comunità
profetiche. La dimensione profetica della Chiesa proviene da Cristo.
Merita prendere rinnovata coscienza del nostro essere profezia come
Famiglia Salesiana di Don Bosco e di mettere in atto quanto lo esprime.
DOMANDE PER LA CONDIVISIONE:
1. Cosa ha spinto Don Bosco ad aprirsi a una visione tanto
ampia della sua missione da coinvolgere così tante e
diverse forze e a creare con loro una vera famiglia? La
sua visione può aiutare anche noi a valorizzare di più il
nostro essere Famiglia Salesiana?
2. Siamo coscienti del ricco patrimonio di riflessione e
di vita che il riconoscerci famiglia ha prodotto nella
Congregazione e nei Gruppi lungo il tempo? Quali sono
gli aspetti che ci riempiono più di gioia? Come ci possiamo
aiutare per interiorizzarli e viverli con più profondità?
3. Convinti come siamo del mistero della Chiesa Comunione
– Popolo di Dio, come possiamo aiutarci a vivere ed
esprimere praticamente questa realtà come Famiglia
Salesiana nel territorio dove operiamo?
16

2.7 Page 17

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a. Don Bosco, Padre di una Famiglia carismatica
L’immagine che emerge dal processo fondazionale della Famiglia
Salesiana è quella di una Famiglia carismatica, aperta, formata da
numerosi fratelli e sorelle, aventi ciascuno e ciascuna una propria
personalità, rimanendo, però, tutti strettamente uniti tra loro nel
compiere in sinergia la missione del Fondatore, animati tutti dal suo
spirito. Si tratta di una vera profezia nella Chiesa per i giovani e i poveri.
Molto di più che una semplice istituzione umana, un dono di Dio:
„ una Famiglia in comunione fraterna, con lo sguardo rivolto al
cielo e le mani pronte ad operare nel mondo;14
„ una Famiglia che raccoglie diverse vocazioni, consacrate e laiche,
ma tutte unite e spinte dalla stessa passione apostolica per la
salvezza dei giovani;15
„ una Famiglia che non teme le difficoltà del quotidiano, ma che
si incammina con decisione nel pergolato di rose del mondo,
accettando anche le spine pur di annunciare il Vangelo della gioia
e della speranza ai giovani e al popolo;
„ una Famiglia che sa valorizzare tutto il positivo radicato nella vita
delle persone, nelle realtà create, negli eventi della storia e che sa
cogliere gli autentici valori presenti nel mondo;16
„ una Famiglia che sa sognare insieme, pregare insieme, progettare
insieme, lavorare insieme... ed essere, così, segno di profezia e di
comunione nella quale è bello scommettere la vita;17
„ una Famiglia che trova le sue radici nel Misterio dell’amore infinito
che unisce il Padre, il Figlio e lo Spirito, sorgente, modello e meta di
ogni famiglia umana; una Famiglia i cui membri riconoscono nella
loro vita il primato del Dio – Comunione. “Questo è il cuore della
mistica salesiana”, ripeteva Don Viganó.18 Siamo chiamati, dunque,
ad essere espressione profetica della comunione trinitaria di Dio.
14 Carta d’Identità, 5
15 Carta d’Identità, 5
16 Carta d’Identità, 7
17 Carta d’Identità, 39
18 Carta d’Identità, 5
17

2.8 Page 18

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b. I frutti del carisma salesiano richiamano la nostra
corresponsabilità
Ogni dono vuole essere riconosciuto, accolto, apprezzato, lasciato
fiorire. I membri della Famiglia Salesiana, stupiti dalla ricchezza
di frutti sorti dal carisma di Don Bosco, si sentono profondamente
coinvolti nella crescita di questo dono dello Spirito. Tutto nella loro
vita ha acquisito una nuova dimensione: il volto di Dio; la sequela
di Gesù; la viva esperienza dello Spirito; l’attaccamento alla Chiesa;
la presenza apostolica e trasformatrice nel mondo, particolarmente
tra i giovani e i poveri; la convinzione dell’aiuto materno di Maria; lo
stile di famiglia… Non solo si sono sentiti coinvolti esteriormente, ma
soprattutto toccati interiormente.
Ciò li ha portati a divenire donne e uomini nuovi, dediti alla causa del
Regno nelle diverse circostanze della vita; a crescere nella convinzione
di quanto,come Famiglia,li unisce (il battesimo,la missione,l’umanesimo
evangelico, Maria, Don Bosco, il Rettor Maggiore suo successore, padre e
centro di unità…); a valorizzare la peculiarità della specifica vocazione
e missione di ciascun Gruppo che arricchisce l’insieme; e a richiamare
uno scambio di doni in una comunione profonda, nella convinzione
che “senza gli altri, i membri di un particolare Gruppo non possono
essere sé stessi”.19
Ciascuno dei Gruppi della Famiglia Salesiana, e i loro membri, possono
affermare: “Come Don Bosco, in dialogo con il Signore, camminiamo
insieme mossi dallo Spirito, vivendo l’esperienza di vita fraterna e
famigliare, come in Valdocco, aperti e disponibili, uscendo verso le
periferie esistenziali, diventando dono e profezia ‘per’, ‘tra’ e ‘con’ i
giovani e i poveri”.20 Questa coscienza del dono e dei suoi frutti in noi
ci sostiene reciprocamente e nutre la nostra corresponsabilità.
19 Carta d’Identità, 10
20 Cfr. CG27 dei SDB, 2014. Introduzione.
18

2.9 Page 19

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c. Il quadro di riferimento: la Carta d’Identità
La Carta d’Identità carismatica della Famiglia Salesiana costituisce
il quadro di riferimento per l’insieme della Famiglia e per i singoli
Gruppi. Essa è l’espressione intrinseca dell’essere e del vivere la vita
salesiana, sia dal punto di vista della comunione, che della missione e
della spiritualità di ognuno.
Oltre le Costituzioni e gli Statuti del proprio Gruppo, bisogna
approfondire la Carta d’Identità di tutta l’intera Famiglia, valorizzarla,
studiarla, farla oggetto di meditazione e preghiera in modo da rendere
vivo il carisma che condividiamo. Quando uno entra in un Gruppo entra
nell’intera Familia.21 Significativo, dunque, il segno di consegnare la
Carta di Identità insieme alle Costituzioni / Progetto o Regola di vita
/ Statuti / Regolamenti nel momento solenne di fare la professione o
la promessa.
d. La Famiglia Salesiana cammina insieme con le altre
Famiglie carismatiche della Chiesa.
«Dio è amore».22 La Chiesa è la Famiglia di Dio - Comunione, la comunità
dei fedeli riuniti nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.23
Tutta l’umanità è chiamata ad essere famiglia, casa della Trinità, nella
civiltà dell’amore.
Il carisma, conferito ai fondatori e alle fondatrici, tende a crescere
a vari livelli e ad espandersi a cerchi concentrici, dando origine ad
una famiglia carismatica.24 Non si è religiosi o cristiani in astratto.
Le Famiglie carismatiche si manifestano come una vera rivoluzione
copernicana. Il dono dello Spirito, vissuto in una famiglia carismatica, è
un importante generatore di coerenza, entusiasmo, creatività, capacità
21 Carta d’Identità, 10.
22 1Gv 4,8.16.
23 Vaticano II. LG, 4
24 Cfr. Papa Francesco, Lettera Apostolica a tutti i Consacrati, 21/11/2014, II,3
19

2.10 Page 20

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di rischio e dedizione fino alle conseguenze ultime nel più puro spirito
evangelico.
Come Famiglia Salesiana, insieme alle altre Famiglie carismatiche
della Chiesa, ci sentiamo stimolati ad essere testimoni di comunione,
sorelle e fratelli (consacrati/e e laici/che) impegnati a condividere
un’intensa vita spirituale, responsabilità e servizi che apportano
freschezza evangelica per la costruzione del Regno.
La Famiglia Salesiana, come famiglia carismatica, si sente portatrice
di innovazioni significative nella Chiesa di oggi, quelle del proprio
carisma, e ne promuove le più genuine risorse evangeliche. Insieme,
come fratelli e sorelle, dai più piccoli ai più grandi, ci sentiamo figli/
figlie di Dio, con la stessa dignità e corresponsabilità. Ci esercitiamo
nell’ascolto reciproco e nel discernimento, consapevoli che lo Spirito
Santo si manifesta generalmente attraverso la mediazione dei fratelli
e delle sorelle più semplici e piccoli. Si tratta di una novità presente
nel solco della tradizione cristiana che diventa profezia per il mondo.
20

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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DOMANDE PER LA CONDIVISIONE:
1. Condividiamo su come possiamo aiutarci a vivere
e testimoniare con letizia le convinzioni espresse
dalla Carta d’Identità. Come sviluppare di più la
dimensione profetica del nostro carisma per il
bene dei giovani e per la vitalità della Chiesa?
2. Quale spazio occupa la Carta d’Identità nella
nostra formazione e nella nostra missione? È
punto di riferimento, oltre il gesto simbolico di
consegnarla nel momento di fare la professione o
la promessa o l’impegno proprio di ogni Gruppo?
3. Come si concretizza nel proprio Gruppo il fatto di
appartenere a una stessa Famiglia carismatica? Si
generano sinergie concrete tra i Gruppi e con le
altre Famiglie carismatiche presenti nel territorio?
Se ne possono generare di più?
21

3.2 Page 22

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1.3 La profezia di essere comunione in sinodalità
missionaria
Il carisma salesiano inserisce tutti i membri in una profonda comunione
che ha un valore in sé stesso (“da questo riconosceranno che siete i miei
discepoli”),25 e in vista della missione (“chiamati per essere inviati”).26 La
comunione intensifica la testimonianza e la carità apostolica. Perciò
lo Spirito sollecita la diversità di carismi e il camminare insieme: una
comunione missionaria in sinodalità.
a. Comunione e testimonianza
Don Bosco, nel corso della sua vita ha avuto bisogno di tutti – preti,
uomini, donne, laici, giovani – perché, uniti, potessero svolgere
un lavoro più proficuo a favore dei ragazzi e delle classi popolari.
Chiunque fosse arrivato all’Oratorio con il desiderio di aiutare, trovava
il ruolo preciso con cui collaborare alla missione comune. Così il nostro
Padre, guidato dallo Spirito, ha dato inizio, a un vasto movimento di
persone che, vivendo in comunione tra loro, condividevano la sua
stessa passione per la salvezza della gioventù. Don Bosco era inclusivo.
L’intuizione dell’importanza dell’unità e della corresponsabilità nella
missione a cui Don Bosco si è sentito chiamato, ha guidato i suoi passi
sin dall’origine.
Da qui l’impegno, come Famiglia Salesiana, oltre che a camminare
insieme, di dare al mondo una testimonianza di comunione e di unità
per l’efficacia nella missione. Il segno della comunione nell’amore
rende credibile e prezioso il primo annuncio, ovunque! Ha detto Gesù:
Io vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri. Amatevi
come io vi ho amato! Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli:
se vi amate gli uni gli altri”.27 Si diceva delle prime Comunità Cristiane:
Guardate come si amano”.28
25 Gv 13,35
26 Mt 10,1.5
27 Gv 13,34-35
28 Tertuliano. Apologetico, 39
22

3.3 Page 23

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Quest’appello del Vangelo trova eco nella Carta d’Identità della
Famiglia Salesiana definita come comunità carismatica e spirituale,29
chiamata a vivere il dono di comunione che proviene da Dio,30 e nutrita
dalla comunione ecclesiale.31
La comunione è il segno distintivo del nostro essere cristiani e si
costruisce con la disponibilità a lasciarci abitare dallo Spirito Santo,
che fa di noi un solo corpo e un solo spirito. L’amore reciproco, la
comunione che sapremo costruire tra noi, ci rende segni, testimoni e
profeti.
b. Comunione nella diversità.
La Famiglia Salesiana accoglie una pluralità di vocazioni specifiche
unite nell’unico carisma. Nella ricchezza delle varie vocazioni, i laici
si inseriscono nel cuore del mondo e testimoniano la loro fede con
coerenza nelle attività secolari, mentre i presbiteri annunciano la Parola
e svolgono il loro servizio ministeriale; i consacrati arricchiscono gli
sposati del dono radicale della loro vita a Dio e ai fratelli, mentre coloro
che vivono il sacramento del matrimonio offrono la loro testimonianza
di coppia che vive il Vangelo nella quotidianità; i giovani offrono la
freschezza e la creatività della loro età, mentre gli adulti condividono
la loro esperienza e la saggezza di vita.
La comunione implica che ognuno viva la propria specificità carismatica
arricchendo l’altro della propria originalità, mentre si lascia arricchire
da quella altrui.
Questa diversità è una ricchezza da valorizzare, impegnandoci a
conoscerci meglio, ad apprezzarci reciprocamente e a collaborare per
essere nel mondo una presenza profetica, testimoniante e feconda. È
così che i giovani possono vedere una Famiglia unita, che si esprime
29 Carta d’Identità, 3
30 Carta d’Identità, 19
31 Carta d’Identità, 26
23

3.4 Page 24

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in tante specifiche vocazioni nelle quali ognuno, se chiamato a farne
parte, può trovare il suo posto.
c. Comunione in sinodalità per una missione profetica
Uno dei modi che esprime maggiormente la comunione nella diversità
e il camminare insieme è quello del cammino sinodale,in partecipazione
corresponsabile per una missione che abbia sapore di profezia.
Non si tratta di adottare una semplice procedura operativa occasionale,
ma di capire esistenzialmente che essere Chiesa è camminare insieme,
che ecclesia e sinodo sono correlativi. Camminare sinodalmente
richiede, se necessario, cambiare, persino strutturalmente, il modo di
pensare, di ascoltare, di relazionarsi, di prendere decisioni, di agire, di
sostenersi, di valutare, di testimoniare.
Il primo atteggiamento da assumere per camminare insieme,
sinodalmente, è quello dell’ascolto reciproco e dell’attenzione alle
diversità viste come una ricchezza per tutta la Famiglia. Questo
comporta un atteggiamento umile, che spinga a mettere da parte le
proprie sicurezze per ascoltare l’altro in profondità.
Il secondo passo da fare è quello di mettersi in ascolto del mondo,
particolarmente dei giovani, dei loro bisogni e attese, per individuare
insieme le possibili risposte e gli eventuali interventi.
Ma solo questo non basta: è fondamentale mettersi insieme in ascolto
dello Spirito che ci aiuta a discernere i segni di Dio alla luce della sua
Parola e ci indica i percorsi da fare secondo la sua volontà.
Una dinamica di discernimento della Chiesa sinodale è stata “La
conversazione nello Spirito”.32
32 Cfr, Instrumentum Laboris del Synodo n.32-42: “Nel suo senso etimologico, il termine “conver-
sazione” non indica un generico scambio di idee, ma quella dinamica in cui la parola pronunciata
e ascoltata genera familiarità, consentendo ai partecipanti di diventare intimi gli uni degli altri. La
precisazione “nello Spirito” ne individua l’autentico protagonista: all’ascolto della sua voce tende
il desiderio di coloro che conversano, che nella preghiera si aprono all’azione libera di Colui che,
come il vento, soffia dove vuole (Gv 3,8). Pian piano il conversare tra fratelli e sorelle nella fede
apre lo spazio per un conentire, cioè assentire insieme alla voce dello Spirito. Non è conversazione
nello Spirito se non c’è un passo in avanti in una direzione precisa, spesso inaspettata, che punta a
un’azione concreta”.
24

3.5 Page 25

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Ecco, in sintesi, i passi della dinamica:
1. Preparazione personale: affidandosi al Padre, conversando
in preghiera con il Signore Gesù e mettendosi in ascolto
dello Spirito Santo, ognuno prepara il suo contributo
sulla questione su cui si è chiamati a discernere.
2. Prendere la parola e ascoltare: ognuno interviene a
turno a partire della propria esperienza e della propria
preghiera, e ascolta con attenzione il contributo degli
altri.
3. Fare spazio agli altri e all’Altro: Ognuno condivide, a
partire da ciò che gli altri hanno detto, ciò che più ha
risuonato in lui/lei e ciò che ha suscitato in lui/lei più
resistenze, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo.
4. Costruire insieme: Si dialoga insieme a partire da quanto
emerso in precedenza per discernere e raccogliere il frutto
della conversazione nello Spirito: riconoscere intuizioni e
convergenze; identificare discordanze, ostacoli e ulteriori
domande; lasciare emergere voci profetiche, in modo
che ciascuno possa sentirsi rappresentato dal risultato
dei lavori (i passi ai quali ci sta chiamando, insieme, lo
Spirito Santo).
5. Concludere con una preghiera di ringraziamento.
Camminare insieme come Famiglia comporta un accompagnamento
reciproco, rispettando persone e gruppi che hanno ricevuto la stessa
vocazione salesiana. Camminare insieme come Famiglia implica
animarci tutti reciprocamente e contribuire con il proprio specifico, a
completare e affiancare la ricchezza dell’altro per rispondere insieme
alla missione che lo Spirito ci indica.
25

3.6 Page 26

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d. Vivere in comunione missionaria
“Il legame che unisce i membri della Famiglia Salesiana è quello di
una comunione missionaria”.33 Si tratta di vivere il dono della comuione
che proviene da Dio nella logica dell’Incarnazione, inserendosi
affettivamente ed effettivamente tra le persone con cui viviamo e tra
cui operiamo, nei diversi contesti in cui si svolge la nostra missione.
Le espressioni possono essere molteplici: da una mentalità e uno
stile di vivere e di operare “per” a un sentire e lavorare “con”; da un
lavorare al di fuori dalla realtà dei giovani e dei più poveri, a un
impegno collettivo per agire tra, inserendosi nei dinamismi dei gruppi
e favorendo la cooperazione delle persone.
Anche gli atteggiamenti possono arricchirsi con lo stile della Chiesa
in uscita: dall’accoglienza delle persone nelle proprie realtà (oratori,
scuole, case di accoglienza…) alla condivisione delle realtà degli altri
incontrandoli dove si trovano. Donare il tempo e la presenza sono la
forma più semplice e concreta di coltivare la comunione.
Crescere in spirito di comunione con il Signore e con gli altri,
particolarmente con i giovani e i poveri, risveglia in noi la capacità di
ascolto e l’umiltà,ci spinge a uscire dalle nostre zone di comfort,ci porta
a percorrere cammini di vera conversione personale e comunitaria. In
somma, ci fa cooperatori dell’Opera di Dio.
33 Carta d’Identità, 19, il cui articolo evoca ChL 32.
26

3.7 Page 27

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DOMANDE PER LA CONDIVISIONE:
1. La comunione nella Famiglia Salesiana richiama il
camminare insieme tra i Gruppi e con la Chiesa. Proviamo
a verificare la qualità del cammino sinodale nel territorio
all’interno della Famiglia Salesiana e con la Chiesa
locale. Aspetti positivi, aspetti da sviluppare.
2. Esercitiamoci nella conversazione nello Spirito
confrontandoci su situazioni concrete della vita dei
nostri Gruppi. Può diventare la conversazione nello Spirito
una dinamica ordinaria di discernimento?
3. Quali sono i passi da fare per crescere in una comunione
missionaria, cioè inserita nella logica dell’Incarnazione,
operosa non solo per, ma con e tra le persone, favorendo
il loro protagonismo?
27

3.8 Page 28

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1.4 La profezia della missione condivisa
Ci ricorda la Evangelii Gaudium: “La missione al cuore del popolo non
è una parte della mia vita, o un ornamento che mi posso togliere, non
è un’appendice, o un momento tra i tanti dell’esistenza. È qualcosa che
non posso sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi. Io sono
una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo”.34
Ecco un forte appello ad approfondire l’essere missione ed esserlo
al cuore del popolo. Siamo invitati, dunque, a vivere la profezia della
missione condivisa, fatta da “l’unità dello spirito e dalla convergenza
sulla missione”.35
a. Tutti chiamati ed inviati, aperti alla novità di Dio
Tutti i membri della Famiglia Salesiana, presbiteri, consacrati e laici, in
quanto battezzati, sono chiamati ed inviati nel mondo ad evangelizzare,
ad essere luce, sale e fermento con una testimonianza coerente, e ad
avere, in uguale misura, responsabilità perché il Regno di Dio cresca
nella terra.
Anche i membri appartenenti a tradizioni spirituali non cristiane o con
concezioni religiose diverse, come tanti Exallievi/e e tanti amici di Don
Bosco operanti all’ambito salesiano, sono chiamati a mettere al centro
la persona umana, la cui dignità va tutelata e promossa in tutte le sue
espressioni e in tutti i valori autenticamente umani.36
Si tratta d’un impegno per lo sviluppo dell’umanesimo salesiano che si
prodiga per dare senso al vivere di ogni giorno e per costruire ragioni
di speranza e prospettive di futuro per la persona e la società.37
É un invito a stringere rapporti di stima e di amore con tutti, a
riconoscersi come membra del gruppo umano in mezzo a cui si vive, e
34 Papa Francesco, EG, 273
35 Carta d’Identità, 39
36 Carta d’Identità, 18
37 Ibidem.
28

3.9 Page 29

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a scoprire insieme e a rispettare quei germi di novità di vita che aprono
tutti alla trascendenza.38
La Carta d’Identità ci ha resi consapevoli che innanzitutto più che “a
fare”, siamo chiamati ad “essere missione” operando ai diversi contesti
religiosi e culturali in cui ci troviamo. La diversità dei vari Gruppi
nel vivere la passione evangelizzatrice della missione, piuttosto
che frenare, sprona e incoraggia la costruzione del Regno di Dio, in
un impegno comune e complementare animato dal Da mihi animas,
caetera tolle.
Insieme, come Famiglia Salesiana e con altre Famiglie carismatiche,
si può continuare a scrivere una pagina inedita dell’evangelizzazione
della Chiesa nel mondo. Lasciamo via libera al vento dello Spirito che
non si sa esattamente dove ci condurrà; il disegno è del Signore e noi
siamo semplicemente suoi servitori.
b. La missione condivisa
Negli ultimi decenni, si è introdotta nel linguaggio ecclesiale
l’espressione missione condivisa.39 La Carta d’Identità, oltre che parlare
esplicitamente della formazione condivisa, utilizza parole che puntano
direttamente però ad essa: scambio di doni,40 comunione e collaborazione
nella missione,41 corresponsabilità apostolica,42 metodologia della
collaborazione.43
Si tratta della missione che riguarda tutti i Gruppi poiché la missione
è costitutiva della nostra identità, e della missione condivisa con tanti
laici e consacrati che partecipano intensamente alla spiritualità e alla
missione salesiana, oppure sono invitati a inserirsi in essa.
38 Vaticano II, AG 11
39 Carta d’Identità, 39
40 Carta d’Identità, 10
41 Carta d’Identità, 19
42 Carta d’Identità, 21
43 Carta d’Identità, 41
29

3.10 Page 30

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Infatti, un nuovo capitolo, ricco di speranza, è iniziato nella storia della
Chiesa e nelle relazioni tra le persone e i Gruppi di consacrati e i laici.44
Alla base di questa impostazione c’è una ecclesiologia di comunione,
una rinnovata teologia del laicato, un ripensamento nel rapporto tra
laici e religiosi, un approfondimento della missione, una nuova visione
dei portatori del carisma e del significato teologico della condivisione.
Infatti, dalla visione dei laici come semplici dipendenti o collaboratori
nella missione si è passato a una convinzione di essere tutti chiamati
a vivere la missione in base alla forza della consacrazione battesimale
e l’impegno che ne scaturisce per ogni cristiano,45 aprendosi così una
nuova dimensione del rapporto tra gli istituti religiosi e i laici stessi
che collaboravano prima con loro. Non si tratta più di realizzare un
impiego o una semplice collaborazione, ma di camminare insieme
vivendo la stessa missione, impegnandosi in un progetto comune.
Un’ulteriore presa di coscienza ha portato, addirittura, ad assumere
una visione di missione condivisa in chiave carismatica. Tutti i membri
di una Famiglia carismatica sono portatori e garanti del dono dello
Spirito; in virtù di questo si impegnano nella missione comune secondo
la loro specifica vocazione. La missione, dunque, non può che essere
missione condivisa in senso pieno.
Il Vaticano II ha affermato con chiarezza che “c’è nella Chiesa una
pluralità di ministeri e una unità di missione”.46 Nel caso della Famiglia
Salesiana c’è una diversità di Gruppi con una unità di missione e
un obiettivo comune. Quello che ci permette di parlare di missione
condivisa è la comune coscienza missionaria e la necessità di una
carità cooperativa.47
44 Cfr. San Giovanni Paolo II, VC, 54.
45 Cfr. Vaticano II, LG, 31
46 Cfr. Vaticano II, AA, 2
47 Carta d’Identità 19.
30

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Ecco alcune conseguenze di questa impostazione:
„ La richiesta di una costante attenzione ai segni dello Spirito e un
continuo discernimento per rispondere alle urgenze dei giovani e
dei ceti popolari con la stessa passione, intraprendenza e creatività
apostolica di Don Bosco.
„ La coscienza di essere chiamati ed inviati a svolgere la missione
in quanto portatori dello stesso carisma secondo le caratteristiche
e possibilità di ciascuno dei Gruppi.48
„ La comunione “nella” e “per” la missione rafforza l’autonomia
e l’originalità di ciascun Gruppo, generando collaborazione
reciproca e creando una forte sinergia carismatica tra di loro,
senza implicare necessariamente un’uniformità di impegno, né la
partecipazione ad ogni singola iniziativa del territorio.
„ La priorità dell’evangelizzazione, intesa come annuncio e
testimonianza del Vangelo che si concretizza in una molteplicità di
progetti e servizi evangelici, in modo particolare nella promozione
umana e nell’educazione.
„ L’apertura a nuove forme di collaborazione, di alleanze o reti che
rispettino la diversità e la specificità di ognuno e rafforzino l’unità,
sia tra i Gruppi della Famiglia Salesiana che, verso l’esterno, con
altre Famiglie Carismatiche e altri gruppi ecclesiali e sociali, in
vista della costruzione del Regno di Dio.
c. Cambio di mentalità: la metanoia
Questo processo di trasformazione richiede un’apertura della mente
e del cuore, un’autentica metanoia, un profondo cambiamento di
mentalità. Particolarmente occorre:
„ Arrivare alla convinzione che nessun Gruppo è proprietario del
carisma, ma semplicemente testimone. Il padrone è lo Spirito
Santo. Pertanto, tutto ciò che ha e che fare con il carisma deve
48 Carta d’Identità 15
31

4.2 Page 32

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essere riflettuto insieme, come famiglia. I riferimenti sono la
Parola, il Magistero e Don Bosco. Lo Spirito di Dio, i segni dei tempi
e lo spirito salesiano devono essere presenti nei diversi ambiti di
riflessione e di presa di decisioni.
„ Potenziare la crescita della identità carismatica di tutti i membri
dei Gruppi della Famiglia salesiana attraverso una formazione
condivisa che permetta di contribuire responsabilmente e
creativamente alla missione comune.
„ Constatare che la missione condivisa nasce spontaneamente
quando c’è la consapevolezza di essere una Famiglia carismatica i
cui membri vivono come fratelli e sorelle grazie allo Spirito.
„ Esercitarsi nel metodo concreto di analisi della realtà usato da
Don Bosco dal momento in cui ha visitato il carcere di Torino:
a) guardare, contattare la realtà per lasciarsi sensibilizzare;
b) riflettere (con lo studio, la preghiera, l’accompagnamento
spirituale) per capire; c) decidere per trasformare.
„ Lavorare in rete e in modo complementare tra i diversi Gruppi
per raggiungere la gioventù bisognosa con un servizio salesiano
credibile e aderente alle situazioni e alle esigenze in cui ci si trova.
„ Adattare gli organismi di animazione e di accompagnamento alla
realtà di un soggetto pastorale allargato (comunità educativo-
pastorali, comunità educanti) in cui tutti i loro membri sono
necessari e complementari. L’insieme di consacrati e laici è in sé
stesso una testimonianza di comunione missionaria.
d. Metodologia partecipativa e condivisa
Una corretta missione condivisa non va da sé. Il suo riferimento lo
troviamo nella pedagogia usata da Dio con il suo popolo, e da Gesù
con i suoi discepoli. Sono richiesti elementi essenziali che troviamo
elencati nella Carta d’Identità:49
49 Carta d’Identità 39 e 41
32

4.3 Page 33

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„ Formarsi insieme: pensare insieme, lavorare insieme, pregare
insieme
„ Educarsi e crescere alla condivisione progettuale
„ Attivare le logiche del coordinamento
„ Sottoporsi alla logica della reciprocità
„ Accettare una responsabilità condivisa
„ Realizzare una formazione congiunta
Il momento ecclesiale e salesiano attuale ci fa capire quanto sia
necessaria una trasformazione della mentalità e, persino, cambi
strutturali riguardo il nostro modo di pensare, di ascoltarci, di
relazionarci, di agire, di testimoniare il carisma insieme, sinodalmente,
camminando verso una missione condivisa.
La sfida è quella di promuovere una cultura della Famiglia Salesiana, in
cui si forma, si prega, si lavora insieme, attivando esperienze significative
di convivenza, di spiritualità, di fraternità e di collaborazione in progetti
comuni sul territorio, nel rispetto della specifica vocazione di ciascuno.
33

4.4 Page 34

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DOMANDE PER LA CONDIVISIONE:
1. Quali motivazioni offre il testo per qualificare la missione
condivisa come una vera profezia per il nostro tempo?
Possiamo aggiungerne altre?
2. Quali condizioni si suggeriscono per sviluppare uno
spirito di missione condivisa? Quali elementi di una
metodologia partecipativa e condivisa sono già in atto
tra noi? Quali bisogna sviluppare di più?
3. Possiamo decidere di fare alcuni passi per irrobustire
la nostra particolare profezia della missione condivisa?
Possiamo avviare qualche progetto significativo per i
giovani?
34

4.5 Page 35

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SECONDA PARTE
ORGANISMI DI ANIMAZIONE
E ACCOMPAGNAMENTO
L’atmosfera di spirito di famiglia di Valdocco raggiunge i suoi livelli
più profondi quando i processi di animazione e di accompagnamento
spirituale toccano il cuore, in un reciproco dare e ricevere che lancia la
missione e illumina il modo di vivere il servizio a cui alcune persone
sono chiamate per il bene della Famiglia Salesiana nel suo insieme.
Per assicurare un’animazione e un accompagnamento regolari ed
efficaci nella Famiglia Salesiana, abbiamo a disposizione alcuni
organismi di coordinamento, iniziative e occasioni di incontro
essenziali, e siamo aiutati dal servizio dei delegati/e, degli animatori
spirituali, degli assistenti e di altre persone qualificate.
I delegati / le delegate sono persone che, nell’esercizio salesiano
di discernimento proprio dei Responsabili di ogni Gruppo, sono
state chiamate a svolgere un servizio e si offrono generosamente di
assumerlo, per il bene dei Gruppi e dell’intera Famiglia Salesiana.
In questo esercizio di discernimento dei Responsabili i membri della
Famiglia Salesiana evidenziano l’azione dello Spirito Santo.

4.6 Page 36

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4.7 Page 37

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2.1 Premesse
2.1.1 La ricca e complessa realtà della Famiglia Salesiana
Un’attenta riflessione sulla Carta d’Identità Carismatica della Famiglia
Salesiana rivela la ricca realtà carismatica ed ecclesiale e nello stesso
tempo la sua complessità:
„ Ricca per la quantità di Gruppi, membri e presenze, ma soprattutto
per la qualità dei valori che contiene (spiritualità), per il dinamismo
apostolico che la muove (missione), per lo spirito di famiglia che
la caratterizza (comunione).
„ Carismatica in quanto plasmata dallo Spirito di Dio nel cuore di
Don Bosco e accompagnata dalla mediazione materna di Maria
per rispondere alle speranze dei giovani e del popolo.
„ Ecclesiale in quanto destinata al bene comune della Chiesa: “come
lo Spirito ha inviato Don Bosco nel passato, così continua a inviare
nel corso della storia i suoi figli spirituali per perpetuare il suo
apostolato giovanile, popolare e missionario”50 nella Chiesa e per
la Chiesa, al servizio del Vangelo.51
„ È complessa per i diversi aspetti da considerare nella sua descrizione:
carismatici, spirituali, pedagogici, giuridici, organizzativi...
DOMANDA PER LA CONDIVISIONE:
1. Possiamo dire che conosciamo in profondità i Gruppi
ufficialmente riconosciuti come appartenenti alla
Famiglia Salesiana, particolarmente quelli presenti nei
territori più prossimi a noi? Oltre alla conoscenza si può
pensare di fare ulteriori passi di comunione, di formazione
e di missione condivisa?
50 Carta d’Identità, 14
51 Cfr. Carta d’Identità, 14 e 17.
37

4.8 Page 38

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2.1.2 Parliamo di animazione
“L’animazione nel suo significato originale fa pensare anzitutto
all’attività interiore dell’anima come energia di vita, di crescita
armonica, di coesione articolata delle parti; attività che dall’interno
fa crescere la partecipazione di tutti i membri nella vita del corpo”.52
L’animazione, quindi, si occupa fondamentalmente della qualità di tutte
le parole e le azioni, che devono puntare ai semi della vita, all’energia
che sostiene i passi della crescita individuale e collettiva, a radicare
questo processo nell’essere dei singoli e dei gruppi.
Nella Famiglia Salesiana, lo stile di animazione deve cercare di
rafforzare l’interiorità delle persone, di infondere entusiasmo per la
vita, di ridare il coraggio di saper sperare o di aiutare a scoprire motivi
di miglioramento, di rivitalizzare il cuore e aprire alla speranza
Si tratta di un modo di dire e di fare che fa sempre appello alle
motivazioni interiori, e cerca di far emergere il meglio delle persone
attraverso la persuasione, il suggerimento, l’incoraggiamento e,
soprattutto, attraverso una profonda stima e coerenza e cercando di
coltivare un rapporto personale e vitale con Cristo, l’unico Signore che
salva, e con Maria che previene e accompagna le fasi più difficili del
cammino.
Ci sono due caratteristiche specifiche dell’animazione: il tipo di
relazione che si instaura con le persone (comunicazione, scambio,
affetto, comunione profonda); e il modo di intendere questo processo
di animazione (si tratta di fare “con” piuttosto che fare “per”).
È uno stile di esprimersi; non tanto una metodologia, ma la
manifestazione chiara dell’essere proprio delle persone, quello che in
definitiva lo Spirito dona a ciascuno per “la crescita della comunità”53 e
che spinge ad essere “sale, luce e lievito”.54
52 CG SDB 21, 46
53 1Cor 14,12
54 Mt 5, 13-14;13,33
38

4.9 Page 39

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Per i membri della Famiglia Salesiana è un autentico dono dello Spirito
di Dio creatore di vita nuova, “in cui siamo, ci moviamo, viviamo”.55
DOMANDA PER LA CONDIVISIONE:
1. Proviamo a valutare la qualità dei processi e degli
atteggiamenti nell’animazione della Famiglia Salesiana
nel nostro territorio: Quali abbiamo privilegiato e quali
sono da avviare con coraggio per garantire la crescita dei
Gruppi e dei loro membri?
2.1.3 Parliamo di accompagnamento
Accompagnamento significa essere compagni di viaggio, con quel
livello di solidarietà che nasce dalla condivisione del pane, dai
cum-panis, e dagli echi che sorgono nel cuore di un salesiano.
L’accompagnamento e la familiarità salesiana sono quassi sinonimi.
Sono parole che sottolineano relazioni di accoglienza incondizionata,
di vicinanza, di vera amicizia, di vero interesse per gli altri, anche a
livello profondamente umano e spirituale.
L’accompagnamento spirituale salesiano è un “processo in cui
esiste una complementarità tra accompagnamento personale e
accompagnamento comunitario”.56
55 At 17,28
56 Cfr. Sinodo dei giovani. 95
39

4.10 Page 40

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Come Don Bosco, l’accompagnamento proprio tra i membri della
Famiglia Salesiana deve sviluppare un processo di accompagnamento
umano e spirituale attraverso l’ambiente e le relazioni individuali. Non
si limita all’incontro uno ad uno, mantiene uno splendido equilibrio
tra un ambiente sano e maturo, tra le persone e i Gruppi, e gli incontri
individuali. Ci sono momenti formali (l’incontro di gruppo, i ritiri, la vita
liturgica, la formazione, la revisione di vita… e anche gli incontri tra
l’accompagnatore e l’accompagnato/a), e ci saranno tante opportunità
informali (le tipiche parole all’orecchio di Don Bosco, contatti virtuali,
le opportunità che offre l’ambiente…).
Tutto il processo di accompagnamento spirituale si svolge, inoltre,
preferibilmente all’interno di una comunità di fede (come sono i gruppi,
le comunità cristiane…), aperta all’azione della grazia e dello Spirito
Santo. L’attività regolare e strutturata è molto fruttuosa, ma senza i vari
interventi informali e il sostegno ambientale della comunità, l’efficacia
dell’accompagnamento sarebbe ridotta, se non compromessa.
Nel complesso si tratta di una pratica di tipo olistico. Il vissuto
della Famiglia Salesiana, con il suo naturale spirito di famiglia, offre
opportunità preziose per un accompagnamento reciproco, serio e
profondo. Una vera sfida per tutti i Gruppi e membri che merita di
essere attenzionata e affrontata.
DOMANDA PER LA CONDIVISIONE:
1. Proviamo a valutare la qualità dei processi e degli
atteggiamenti dell’accompagnamento della Famiglia
Salesiana del territorio: Quali abbiamo privilegiato e
quali sono da avviare con coraggio per garantire la
crescita dei Gruppi e dei loro membri?
40

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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2.1.4 Il servizio di animazione e accompagnamento nella
Famiglia Salesiana
Un dono dello Spirito, come quello della Famiglia Salesiana di Don
Bosco, offerto alla Chiesa e, attraverso di essa, alla società, esige di
essere accolto, sviluppato, condiviso, vissuto, messo a disposizione,
curato... con fedeltà, una fedeltà dinamica e responsabile.
Infatti, con i naturali limiti umani, ma con la passione per il dono
ricevuto, gli sforzi di molti hanno prodotto, nel corso degli anni, una
più profonda comprensione della ricchezza del carisma e uno sviluppo
di metodi di animazione e di accompagnamento che hanno portato
molti frutti.
Ogni Gruppo, al suo interno, svolge un servizio di animazione e
formazione, così come, nelle relazioni tra Gruppi, nella comunione e
nel rispetto del carisma di ciascuno. Si sperimenta in questo modo una
animazione reciproca di Famiglia, fatta di collaborazione, sostegno,
incoraggiamento, messa in comune dei doni specifici di ognuno. Il
servizio di animazione e accompagnamento, dunque, è vissuto in
profonda comunione con tutti e tra tutti.
In questo quadro bisogna però evidenziare che la Congregazione
Salesiana ha, nell’animazione, delle responsabilità speciali”: “Insieme
ai Gruppi fondati da Don Bosco ed ad altrui nati in seguito formiamo
la Famiglia Salesiana. In essa, per volontà del Fondatore, abbiamo
particolari responsabilità: mantenere l’unità di spirito, stimolare il
dialogo e la collaborazione fraterna per un arricchimento reciproco
e una maggiore fecondità apostolica”.57 “Il Rettor Maggiore, come
successore di Don Bosco è “il padre e centro di unità della Famiglia
Salesiana”.58
La Carta d’Identità, inoltre, nel precisare il modo in cui i Salesiani
assumono la responsabilità di animazione nella Famiglia Salesiana
57 Cost. SDB, 5
58 Cost. SDB, 126
41

5.2 Page 42

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nel suo insieme, sottolinea: “svolgono un servizio che non corrisponde
all’autorità di governo, ma alla dedizione umile e gioiosa di chi
promuove un cammino di fedeltà al dono ricevuto, favorendone la
comunicazione, la condivisione e il compimento”.59
DOMANDA PER LA CONDIVISIONE:
1. Proviamo a fare una valutazione più globale sulla qualità
del servizio di animazione e accompagnamento nella
Famiglia Salesiana pensando
„ all’insieme dei membri e dei Gruppi;
„ alle persone che hanno un ruolo specifico in questo
campo: fortezze, aspetti da curare, eventuali modalità
e iniziative che aiutino a rinforzare questo servizio.
59 Carta d’Identità, 45
42

5.3 Page 43

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2.2 Organismi Mondiali
2.2.1 La Consulta Mondiale
a. Natura
La Consulta Mondiale è l’incontro dei Responsabili Mondiali dei
Gruppi della Famiglia Salesiana ufficialmente riconosciuti, con il Rettor
Maggiore. In essa partecipano i Responsabili (o uno suo delegato/a)
accompagnato da un membro del suo Consiglio, e i Delegati mondiali
del Rettor Maggiore al servizio dei Gruppi. Possono essere invitate
anche altre persone.
b. Obiettivi
L’incontro della Consulta intende favorire i seguenti obiettivi:60
„ Studiare ed approfondire la figura di Don Bosco, la sua vita, la
sua pedagogia, la sua spiritualità per conoscere, capire e assumere
sempre meglio il suo progetto apostolico e i suoi criteri di azione
pastorale.
„ Rafforzare il senso di appartenenza, favorendo una conoscenza
diretta e concreta dei diversi gruppi della Famiglia e valorizzandone
la specifica identità.
„ Proporre incontri ed esperienze di formazione in comune.
„ Conoscere le sfide pastorali della società e della Chiesa nella
quale si inserisce la Famiglia Salesiana, studiando le possibili
sinergie pastorali, secondo la specificità dei singoli gruppi, e nella
comunione della stessa missione salesiana.
„ Cercare di attivare, ogni volta che è possibile, concrete iniziative
apostoliche, condivise da tutti i gruppi nel territorio.
La Consulta Mondiale si incontra ordinariamente una volta all’anno
e propone al Rettor Maggiore linee essenziali di animazione per
60 Carta d’Identità, 46
43

5.4 Page 44

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il successivo anno pastorale riguardo la Strenna, le Giornate di
spiritualità, e altri eventuali suggerimenti. I Responsabili dei Gruppi
partecipano anche all’elaborazione di eventuali documenti riguardanti
l’insieme della Famiglia Salesiana.
2.2.2 Il Segretariato per la Famiglia Salesiana
a. Natura
Il Segretariato per la Famiglia Salesiana è un organo di animazione,
di formazione e coordinamento istituito dal CG2761 e dipendente
direttamente dal Rettor Maggiore, Successore di Don Bosco e Centro
di unità dell’intera Famiglia, a norma dell’articolo 108 dei Regolamenti
SDB.
La sua finalità è di essere a servizio del Rettor Maggiore per l’animazione
e l’accompagnamento della Famiglia Salesiana e promuovere la
comunione dei vari Gruppi a essa appartenenti rispettando la loro
specificità e autonomia.
Il Segretariato aiuta il Rettor Maggiore e i Salesiani, “eredi particolari
della ricchezza carismatica di Don Bosco, che, per volontà sua, portano
la responsabilità di animare l’insieme della Famiglia Salesiana”,62
ossia “mantenere l’unità dello spirito e stimolare il dialogo e la
collaborazione fraterna per un reciproco arricchimento e una maggiore
fecondità apostolica”.63
La Carta d’Identità Carismatica della Famiglia Salesiana costituisce il
quadro di riferimento fondamentale.
61 Cfr. Regolamento approvato dal Rettor Maggiore e il suo Consiglio il 21 ottobre 2021 dopo la
revisione del Regolamento ad experimentum del 29 gennaio 2015 in cui si istituisce il Segretariato
Centrale per la Famiglia Salesiana direttamente dipendente dal Rettor Maggiore a norma dell’artico-
lo 108 dei Regolamenti SDB deciso nel CG 27 (Cfr. ACG, 418, 79).
62 Carta d’Identità, 45.
63 Cost. SDB, 5
44

5.5 Page 45

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b. Membri del Segretariato
Il Segretariato è costituito dai seguenti membri, nominati dal Rettor
Maggiore:
„ il Delegato centrale del Rettor Maggiore64 per la Famiglia
Salesiana;
„ i confratelli SDB che hanno compiti di animazione nei Gruppi
della Famiglia Salesiana verso i quali la Congregazione salesiana
ha responsabilità carismatica:
– il Delegato del RM per i Salesiani Cooperatori;
– il Delegato del RM per gli Exallievi/e di Don Bosco;
– l’Animatore Spirituale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice;
– l’Assistente Centrale delle Volontarie di Don Bosco;
– l’Assistente Centrale dei Volontari con Don Bosco;
– il Postulatore Generale per le Cause dei Santi;
„ quattro membri della Consulta della Famiglia Salesiana, tra i
quali, per desiderio del Rettor Maggiore, una FMA scelta dalla
Madre Generale.
b. Compiti
I compiti fondamentali del Segretariato sono:
„ Collaborare all’elaborazione del progetto del sessennio del Rettor
Maggiore con il suo Consiglio riguardante il Segretariato.
„ Elaborare il piano di lavoro annuale e il corrispondente preventivo
economico;
„ Offrire al Rettor Maggiore gli orientamenti necessari per
assicurare la fecondità del carisma in ogni Gruppo e nell’insieme
della Famiglia Salesiana.65
„ Accompagnare i Gruppi nell’approfondimento della Carta
d’Identità carismatica e nella presa di coscienza che la Famiglia
Salesiana deve diventare “un vasto movimento di persone che, in
vari modi, operano per la salvezza dei giovani”.66
64 Reg. SDB, 108
65 Cfr. Carta d’Identità, 13.
66 Cost. SDB, 5.
45

5.6 Page 46

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„ Impegnarsi con i mezzi di animazione e di formazione più adeguati
a uno sviluppo cosciente e vivace della Famiglia Salesiana,
con particolare attenzione alla missione giovanile, popolare e
missionaria negli ambienti più bisognosi.
„ Animare e coinvolgere i vari Gruppi nelle attività mondiali che
riguardano l’insieme della Famiglia Salesiana: la Consulta
mondiale, le Giornate di spiritualità, i Congressi internazionali
di Maria Ausiliatrice, gli incontri regionali, i programmi di
formazione...
„ Promuovere, in accordo con la Postulazione delle Cause dei Santi,
la conoscenza e l’interiorizzazione della santità salesiana come
chiamata al vissuto della spiritualità apostolica propria della
Famiglia Salesiana.
„ Curare la necessaria comunicazione di quanto riguarda la
Famiglia Salesiana attraverso i media e informare periodicamente
i responsabili dei diversi Gruppi riguardo alle decisioni e alle
attività del Segretariato.
„ Coinvolgersi, per quanto possibile, nelle eventuali richieste fatte
dal Rettor Maggiore.
2.2.3 Il Delegato Centrale del Rettor Maggiore per
la Famiglia Salesiana
a. Natura
La sua figura è descritta nei Regolamenti SDB: “Per settori di particolare
importanza possono costituirsi appositi segretariati centrali,
direttamente dipendenti del Rettor Maggiore, la cui responsabilità è
affidata a un delegato centrale nominato ad nutum dal Rettor Maggiore
con il consenso del suo Consiglio”.67
67 Reg. SDB, 108
46

5.7 Page 47

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b. Compiti
I suoi compiti fondamentali sono:68
„ Presentare al Rettor Maggiore e al Consiglio generale la parte del
progetto del sessennio, il piano di lavoro annuale e il preventivo
riguardanti il Segretariato e l’Equipe SDB per la sua approvazione.
„ Informare annualmente il Rettor Maggiore e il Consiglio sulla
realizzazione del piano di lavoro del Segretariato e dell’Equipe
SDB, e sull’andamento della Famiglia Salesiana.
„ Rappresentare il Rettor Maggiore, su sua richiesta, in eventi
ongregazionali, ecclesiali e civili dove è richiesta la presenza della
Famiglia Salesiana.
„ Convocare il Segretariato almeno quattro volte all’anno per
studiare, analizzare, progettare e verificare l’andamento della
Famiglia Salesiana.
„ Coordinare i progetti e le attività dei membri dell’Equipe dei
Delegati SDB.
„ Partecipare nella riflessione e nell’interazione con i consiglieri
di settore per far presente la dimensione di Famiglia Salesiana
nell’insieme dell’animazione e del governo della Congregazione.
„ Programmare incontri con i Salesiani in formazione iniziale, in
comune accordo con il Consigliere della formazione, per coltivare
nei formandi il senso d’appartenenza alla Famiglia Salesiana e la
responsabilità carismatica nei confronti di essa.
„ Coordinare la Consulta mondiale della Famiglia Salesiana e le
Giornate di spiritualità.
„ Far conoscere ai singoli Gruppi i documenti della Famiglia
Salesiana e promuovere sussidi e pubblicazioni ad essa riferentesi.
„ Partecipare alle Visite d’insieme, agli incontri regionali degli
Ispettori in accordo con i Regionali, ed essere disponibile per
visite di animazione.
„ Assumere ogni altro compito che il Rettor Maggiore intenda
assegnargli.
68 Cfr. Regolamento del Segretariato (21 ottobre 2021)
47

5.8 Page 48

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2.2.4 Consiglieri/e, Delegati/e, Animatori/trici a livello
mondiale
a. Natura
Si tratta di due tipi di persone:
„ Persone elette o nominate che le Costituzioni, i Regolamenti o gli
Statuti dei Gruppi, prevedono per il servizio dell’animazione della
Famiglia Salesiana all’interno del proprio Gruppo.
„ Persone che i Responsabili di alcuni gruppi richiedono al
Rettor Maggiore o alla Madre Generale FMA per un servizio di
accompagnamento del loro Gruppo.
b. Compiti del primo tipo
„ Contribuire a mantenere vivo nel Gruppo il senso di appartenenza
alla Famiglia Salesiana e curare i rapporti di collaborazione con
gli altri Gruppi.
„ Promuovere scambi di comunicazione tra i responsabili regionali
e locali su quanto concerne la vita della Famiglia Salesiana.
„ Fornire eventuali orientamenti ai delegati/e regionali, provinciali
o locali del loro stesso Gruppo.
„ Accompagnare i membri del proprio Gruppo con ruoli di
responsabilità.
„ Promuovere eventuali iniziative per:
– favorire l’approfondimento del patrimonio spirituale della
Famiglia Salesiana,
– individuare e proporre possibili forme di collaborazione ai vari
livelli.
„ Tenere informato il proprio Gruppo su avvenimenti importanti
della vita salesiana.
„ Promuovere l’approfondimento del carisma di don Bosco e del
proprio Fondatore.
48

5.9 Page 49

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„ Promuovere, all’interno del Gruppo la conoscenza dei vari Gruppi
della Famiglia Salesiana.
„ Partecipare agli incontri degli organismi centrali di Famiglia
Salesiana, offrendo la propria collaborazione secondo lo specifico
carisma.
c. Compiti del secondo tipo
„ Conoscere a fondo l’identità e le caratteristiche proprie del Gruppo
che si accompagna.
„ Rappresentare la Congregazione o l’Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice (nel caso dei Gruppi a loro vincolati secondo le
Costituzioni e gli accordi tra entrambe le istituzioni) presso gli
organismi del Gruppo e contribuire a mantenere vivo il senso di
appartenenza alla Famiglia salesiana.
„ Essere a disposizione dei responsabili del Gruppo per quanto
riguarda la spiritualità e la formazione dei loro membri nel
rispetto dei loro ruoli di animazione.
„ Accompagnare i delegati/animatori/assistenti regionali e
prevedere per loro eventuali sussidi di animazione.
„ Partecipare ai momenti più significativi della vita del Gruppo
(consigli, assemblee, convegni…).
„ Mantenere un contatto regolare con il Delegato Centrale del
Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana.
49

5.10 Page 50

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2.3 Organismi Territoriali
2.3.1 La Consulta Ispectoriale
a. Natura
La Consulta Ispettoriale della Famiglia Salesiana69 esprime in modo
istituzionale l’unità carismatica dei vari Gruppi esistenti nel territorio
dell’Ispettoria SDB.Rappresenta lo spazio per promuovere la comunione
tra le varie realtà e per assicurare lo sviluppo del carisma salesiano. È
il luogo d’incontro privilegiato per il dialogo e la riflessione comune.
Diventa uno strumento efficace per la pianificazione e la revisione delle
iniziative comuni, e un mezzo per rafforzare la pastorale vocazionale e
l’azione pastorale di ciascuno dei gruppi.
b. Obiettivi
Tra i principali obiettivi della Consulta Ispettoriale della Famiglia
Salesiana, si segnalano i seguenti:
„ Rafforzare il senso di appartenenza dei membri dei Gruppi
presenti nel territorio ispettoriale SDB, la comunione tra loro e la
loro identità specifica.
„ Riflettere sulle sfide educative e pastorali del territorio e vedere
come agire come Famiglia Salesiana, oppure come condividere
iniziative con altri gruppi ecclesiali e civili.
„ Elaborare (e rivedere a suo tempo) il progetto di animazione
ispettoriale della Famiglia Salesiana.
„ Studiare e approfondire la figura di Don Bosco e le figure più
rilevanti, particolarmente quelle di santità, della tradizione
salesiana che hanno avuto un rapporto particolare con il territorio.
„ Organizzare incontri ed esperienze di formazione e preghiera
comuni (ritiri, giornate, momenti di preghiera, feste).
69 Cfr. ACG SDB, 392
50

6 Pages 51-60

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6.1 Page 51

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„ Intraprendere eventuali progetti missionari comuni sul territorio
(per esempio: attenzione alle famiglie in difficoltà, promozione
del volontariato, causa a favore dei più poveri, accompagnamento
spirituale, cura della “casa comune”, collaborazione con le
parrocchie bisognose della popolazione, accompagnamento
vocazionale congiunto...).
Si tratta, insomma, di trovare il modo di realizzare quanto indicato
nella Carta d’Identità di “pensare insieme, lavorare insieme, pregare
insieme” in un clima di comunione, collaborazione e corresponsabilità,
nel rispetto della specificità carismatica di ogni Gruppo.
c. Organizzazione
Si offrono di seguito alcune indicazioni per l’organizzazione della
Consulta, che in ogni caso deve essere adattata alle caratteristiche di
ogni Ispettoria:
Membri di diritto che la costituiscono
– L’ispettore SDB e il suo Delegato ispettoriale per la Famiglia
Salesiana.
– L’ispettrice FMA e la sua Delegata ispettoriale.
– I responsabili dei diversi Gruppi presenti nel territorio.
Eventuali membri da invitare
– Un rappresentante degli altri eventuali Gruppi che, con un
chiaro spirito salesiano, hanno un impegno notevole nel
territorio.
– Il delegato ispettoriale SDB e la delegata ispettoriale FMA per
la PG.
– Altri Delegati ispettoriali per i singoli Gruppi.
Frequenza
È consigliabile un minimo di tre riunioni all’anno. Il volume delle
iniziative o la necessità di riflettere su temi comuni può rendere
consigliabile qualche riunione in più.
51

6.2 Page 52

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L’animazione della Consulta
L’animazione della Consulta Ispettoriale forma parte del servizio
dell’Ispettore svolto in comunione con il Rettor Maggiore. Il
coordinamento della Consulta è affidato al suo delegato.
I rapporti della Consulta
„ Si tratta, innanzitutto, di rapporti di comunione e di spiritualità
per coinvolgersi con lo stesso carisma in una missione condivisa,
nel rispetto dell’identità di ogni Gruppo. In questo senso sono
auspicabili i rapporti coi responsabili della Formazione, della
Pastorale Giovanile, della Comunicazione Sociale e, di un modo
particolare, con l’equipe dell’accompagnamento spirituale e
vocazionale.
„ È auspicabile anche allacciare rapporti con i responsabili degli
organismi ecclesiali e civili pertinenti.
Altri dettagli organizzativi
„ Prevedere la durata della permanenza nella Consulta delle
persone che ne fanno parte. Alcuni membri dureranno in carica
fino a quando ricopriranno il ruolo di servizio nel proprio Gruppo.
Per gli altri è prudente indicare un periodo specifico, garantendo
una ragionevole continuità dei processi avviati.
„ Nominare un/a segretario/a che oltre i verbali delle riunioni,
dovrebbe tenere la cronaca e la memoria delle attività e avere
cura della comunicazione.
d. Situazioni particolari
„ Ispettorie che per l’animazione ordinaria sono divise in zone o il
suo territorio comprende diverse nazioni: è auspicabile prevedere
delegati per ogni zona oppure ogni nazione che agiranno in
armonia con il progetto e con il delegato ispettoriale.
„ Ispettorie i cui limiti territoriali dei Gruppi non sono coincidenti:
è auspicabile trovare le procedure più convenienti che possano
garantire gli obiettivi della Consulta.
52

6.3 Page 53

▲back to top
„ Nazioni con diverse ispettorie: è auspicabile che costituiscano
organismi sopra ispettoriali per l’insieme della Famiglia Salesiana
oltre che dei Gruppi concreti, come Consulte nazionali o simili.
„ Regioni geografiche più ampie (come le Regioni o le Conferenze):
è auspicabile costituire un organismo di coordinamento (es.
Ispettore/trice di riferimento, Coordinatore, Consulta regionale o
simile).
2.3.2 Il Delegato Ispettoriale per l’insieme della Famiglia
Salesiana
a. Natura e nomina
L’ Ispettore rappresenta Don Bosco nel territorio della sua Ispettoria. Il
suo è un servizio che esercita “in nome e a imitazione di Cristo come
servizio ai fratelli nello spirito di Don Bosco”. Egli partecipa “a un’unica e
medesima autorità e la esercita in comunione con il Rettor Maggiore”.70
È, quindi, il padre e il centro di unità della Famiglia Salesiana nel
territorio della sua Ispettoria. Proprio per questo, ha compiti concreti in
riferimento alla Famiglia Salesiana: “sensibilizzare” i propri confratelli, e
“favorire il senso di appartenenza e l’approfondimento della vocazione
comune” dei vari gruppi.71
Per svolgere questa importante funzione, la Congregazione indica di
“farsi assistere da un suo delegato”,72 salesiano o laico. Viene nominato
con il consenso del proprio Consiglio e con la previsione di una
ragionevole continuità di servizio, nell’ottica di creare un’adeguata
collaborazione con altri eventuali delegati e di promuovere una
profonda comunione tra tutti i responsabili dei Gruppi del territorio
provinciale.
70 Cost. SDB, 121-122
71 Reg. SDB, 147.
72 Reg. SDB, 36, 147.
53

6.4 Page 54

▲back to top
b. Aree di servizio e compiti
In relazione ai Salesiani dell’Ispettoria
„ Agisce in sintonia con l’Ispettore e il suo consiglio.
„ Promuove il senso di appartenenza dei confratelli alla Famiglia
Salesiana, la loro conoscenza e il loro impegno; assicura
l’informazione delle iniziative provinciali o mondiali; prepara e
facilita i contenuti formativi; assiste i delegati locali, promuove
l’approfondimento della Carta d’Identità.
„ Lavora in équipe con gli altri delegati locali dell’Ispettoria in base
alla configurazione geografica della Provincia.
„ Mantiene uno stretto rapporto con i delegati (o le équipes) di
Pastorale Giovanile, Formazione e Comunicazione Sociale per
garantire la visione della Famiglia Salesiana nei loro settori e la
visione degli altri settori nella Famiglia Salesiana, e promuovere
iniziative condivise, soprattutto riguardo i giovani.
„ Assicura l’elaborazione e l’attuazione del progetto di animazione
del Famiglia Salesiana dell’Ispettoria in armonia con il progetto
risultante dalla Consulta e con altri documenti fondamentali
dell’Ispettoria (Direttorio, POI, ecc.).
„ Accompagna le comunità locali nell’animazione della Famiglia
Salesiana locale in armonia con la Consulta locale.
„ Incoraggia la riflessione e lo scambio di esperienze e buone
pratiche.
In relazione alla Consulta Ispettoriale della Famiglia Salesiana
„ Assicura, in accordo con l’Ispettore, la costituzione e il
funzionamento della Consulta Ispettoriale nello spirito della sua
natura e i suoi obiettivi.
„ Si impegna con i mezzi più appropriati a creare uno spirito di
sintonia apostolica nel discernimento, di massimo consenso nella
pressa delle decisioni e di cooperazione pratica nella realizzazione
delle indicazioni e dei progetti.
54

6.5 Page 55

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„ Coordina i momenti della Famiglia Salesiana nel suo insieme
con la collaborazione dei responsabili dei Gruppi (giornate, feste,
celebrazioni, esercizi spirituali...).
„ Lavora con le équipes che eventualmente si possono formare
all’interno della Consulta.
„ Assicura la visibilità, la presenza e l’impegno della Famiglia
Salesiana sul territorio.
„ Accompagna se necessario il funzionamento delle Consulte locali.
In relazione ai Responsabili dei Gruppi della Famiglia Salesiana del
territorio
„ Cura la relazione e i contatti nel rispetto dell’identità e
dell’autonomia di ciascun Gruppo.
„ Promuove in tutti i Gruppi un profondo senso di Famiglia, una
conoscenza reciproca, e aiuta a illuminare o approfondire le
caratteristiche spirituali e apostoliche comuni.
„ Incoraggia la partecipazione di tutti i Gruppi alla riflessione
comune, alla pianificazione comune e alla missione comune.
In relazione alle organizzazioni regionali o mondiali (Delegati,
Segretariato...)
„ Mantiene un rapporto regolare con il SDB referente della Famiglia
Salesiana nella sua regione, con il Delegato del Rettor Maggiore e
con gli altri Delegati Mondiali dei Gruppi.
„ Partecipa attivamente alle riunioni dei Delegati/e regionali o
mondiali online o in presenza.
„ Collabora alla riflessione su temi di interesse comune per la
regione o per l’intera Famiglia Salesiana.
55

6.6 Page 56

▲back to top
2.3.3 Delegati/e ispettoriali (o simili) di ciascun Gruppo
presente nel territorio
a. Natura e nomina
Sono le persone richieste dai Responsabili dei loro Gruppi per essere i
punti di riferimento per la Famiglia Salesiana nel loro Gruppo a livello
ispettoriale. (Es: Delegata ispettoriale FMA, Consigliere provinciale
SSCC, Consigliera regionale VDB…) Sono nominate a norma dei
Regolamenti o Statuti dei rispettivi Gruppi.
b. Compiti
Alcuni, tra altri, dei loro compiti
„ Sensibilizzare i membri del proprio Gruppo al senso di
appartenenza alla Famiglia.
„ Promuovere all’interno del Gruppo l’approfondimento della Carta
d’Identità e della spiritualità salesiana, soprattutto da parte dei
membri in formazione.
„ Informare i membri del Gruppo sulle iniziative della Famiglia
Salesiana nel territorio.
„ Mantenere contatti fraterni con altri Gruppi.
„ Collaborare con il loro Responsabile alla riflessione della Consulta
ispettoriale (o zonale) sulla realtà del territorio per prevedere
interventi sinergici con tutti i Gruppi del territorio.
„ Collaborare alle iniziative della Famiglia Salesiana sul territorio:
formazione comune, pastorale vocazionale, congressi…
coinvolgendo i membri del proprio Gruppo.
„ Stimolare, in accordo con la Consulta, la formazione e la missione
congiunta nei Gruppi, in cui ciascuno possa offrire la ricchezza
della propria specificità (competenze, esperienze...).
„ Eventuali altri compiti richiesti dai loro Responsabili.
56

6.7 Page 57

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2.3.4 I Delegati/e che i Gruppi chiedono agli organismi
SDB o FMA per accompagnare il loro Gruppo.
2.3.4.1 Il/la Delegato/a provinciale per i SSCC
a. Natura e Nomina
È il Delegato dell’Ispettore/Delegata dell’Ispettrice per i SSCC del
territorio della propria Ispettoria. I Delegati/e ispettoriali sono nominati
dai propri Ispettori/trici dopo aver consultato il rispettivo Coordinatore
provinciale; tuttavia, la responsabilità giuridica dell’Associazione è
dell’Ispettore.
b. Compiti
„ Rappresentare i rispettivi ispettori/trici nella Associazione.
„ Collaborare con il responsabile provinciale della formazione,
offrendo il suo servizio di orientamento spirituale, educativo e
pastorale per promuovere un più efficace apostolato dei Salesiani
Cooperatori verso i giovani.
„ Incoraggiare i Delegati/Delegate locali a sostenere l’assunzione di
responsabilità legate al proprio compito di animazione spirituale
dei SSCC e di corresponsabilità nella loro formazione apostolica
salesiana.
„ Promuovere attività di aggiornamento e formazione per tutti
i Delegati della Provincia, aperte alla partecipazione dei
responsabili dell’Associazione.
„ Stimolare la responsabilità dei Consigli per vivere la loro
autonomia organizzativa nella comunione carismatica con la
Società di San Francesco di Sales e con l’Istituto delle Figlie di
Maria Ausiliatrice.
„ Rispettare in ogni momento le attribuzioni proprie del Coordinatore
e del proprio Consiglio, senza assumere responsabilità non
corrispondenti alle proprie funzioni.
57

6.8 Page 58

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„ Fare parte di diritto e con voce attiva del rispettivo Consiglio,
assicurare il “legame sicuro e stabile di unione” con lo spirito
salesiano e condividere l’esperienza carismatica e spirituale del
Fondatore.
„ Mantenere i contatti con il Delegato Ispettoriale per la Famiglia
Salesiana, e i Delegati/e ispettoriali di Pastorale Giovanile,
Formazione e Comunicazione Sociale per favorire esperienze
condivise.
2.3.4.2 L’animatore/trice ispettoriale per l’ADMA
a. Natura e nomina
È il Delegato/a dell’Ispettore/trice per l’ADMA. È chiamato animatore/
trice spirituale; è anche guida pastorale e sacramentale nel caso dei
sacerdoti. Entrambi sono nominati dai propri Ispettori/trici, tuttavia la
responsabilità giuridica dell’Associazione è dell’Ispettore.
a. Compiti
„ Rappresentare i rispettivi ispettori/trici negli organismi
dell’Associazione.
„ Assicurare la dimensione mariana salesiana nella vita delle
Ispettorie con i mezzi più opportuni di formazione e di animazione
e gli istrumenti di animazione dell’Associazione.
„ Far conoscere la particolarità della devozione a Maria Ausiliatrice
e divulgare l’Associazione.
„ Accompagnare il Consiglio ispettoriale dell’Associazione, di
cui fa parte, nello svolgimento delle sue funzioni nel rispetto
del carattere laicale e dell’autonomia del Gruppo, rendendosi
disponibile per la crescita spirituale dei suoi membri.
„ Collaborare all’elaborazione del programma ispettoriale
mdell’ADMA in armonia con el progetto ispettoriale della Famiglia
Salesiana.
58

6.9 Page 59

▲back to top
„ Lavorare in coordinamento con gli SDB e le FMA che accompagnano
e animano le ADMA nelle rispettive presenze.
„ Assicurare la formazione e la spiritualità degli aspiranti e di tutti
i membri dell’ADMA.
„ Fare attenzione alle associazioni ADMA locali inserite nelle
parrocchie non salesiane e accompagnare i loro animatori
spirituali.
„ Collaborare attivamente con il Delegato/a della Famiglia Salesiana
e partecipare alle attività del livello ispettoriale che lo richiedono.
„ Promuovere la comunione carismatica dell’ADMA con gli altri
gruppi della Famiglia Salesiana, particolarmente con i Salesiani
di Don Boso e le Figlie di Maria Ausiliatrice.
„ Aiutare la segreteria ispettoriale ad avere la documentazione
fondamentale di ogni Centro (Decreto di erezione e Diploma di
aggregazione) e, se il caso, avviare il legame di aggregazione con
l’ADMA Primaria e la Basilica di Maria Ausiliatrice dei Centri non
ancora aggregati o di quelli nuovi.
„ Mantenere un rapporto ordinario con l’Animatore mondiale
epartecipare negl’incontri online organizzati dall’ADMA Primaria.
2.3.4.3 Il Delegato Ispettoriale per gli EXA-DB
a. Natura e Nomina
È il Delegato dell’Ispettore per gli Exallievi/e di Don Bosco nel territorio
della propria Ispettoria. È il garante della fedeltà dell’associazione allo
spirito di Don Bosco. Viene nominato dall’Ispettore avendo sentito il
Presidente degli Exa-DB per la durata di un sessennio.
b. Compiti
„ Rappresentare l’Ispettore nella Associazione nel suo compito
principale di animatore spirituale dell’Associazione.
59

6.10 Page 60

▲back to top
„ Aiutare le comunità, tutte chiamate a dare vita alla propria Unione
locale, a mantenere “rapporti di amicizia con gli Exallievi con una
speciale attenzione ai più giovani, favorendo occasioni d’incontro,
di formazione e di collaborazione”,73 anche se può contare solo su
un nucleo animatore impegnato e responsabile.
„ Stabilire contatto con gli Exallievi fino a diventare il loro
compagno spirituale.
„ Far parte negli organi direttivi ed esecutivi con il ruolo di
consigliare ed accompagnare gli Exallievi, valorizzando e
garantendo la leadership dei laici.74
„ Partecipare alla programmazione e al coordinamento dell’attività
formative per i membri dell’Associazione con l’obiettivo di
assumere le proprie responsabilità nella loro vita e promuovere i
valori sociali indicati dallo Statuto della Confederazione.
„ Farsi responsabile dell’animazione e dell’accompagnamento
dell’Associazione, specialmente dove la realtà degli Exallievi non
è ancora consolidata.
„ Disporre i confratelli, già nelle Case di formazione, a comprendere
la importanza e la potenzialità del movimento degli Exallievi e
a conoscere, attraverso lo studio diretto e i contatti con membri
dell’Associazione, il loro sentire, la loro organizzazione e le loro
attività.
„ Assicurare la presenza degli Exallievi nelle Consulte Ispettoriali
e locali e la loro collaborazione preziosa nei progetti dell’opera
salesiana e della sua missione nel territorio.
„ Curare le pubblicazioni dei sussidi per la formazione, l’animazione
spirituale e culturale degli Exallievi, soprattutto dei dirigenti, in
accordo con le rispettive Presidenze.
„ Coinvolgere particolarmente i giovani Exallievi (GEX) nella
vita associativa puntando come Don Bosco alla “virtuosa
catena carismatica salesiana”, che lavora “per” e “con” i giovani:
promuovendo il loro inserimento nel MGS d’accordo con i
73 Reg. SDB 39.
74 Statuto EXA – DB, 14e.
60

7 Pages 61-70

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7.1 Page 61

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responsabili della Pastorale Giovanile, curando il rapporto
reciproco tra GEX e MGS, aprendo il movimento GEX come lo
sbocco naturale per i giovani animatori e volontari che lo
desiderano.
2.4.3.4 Le Delegate Federali per l’EXA-FMA
a. Natura e nomina
„ Rappresentano l’Ispettrice nell’animazione e nell’accompagna
mento formativo dell’Associazione, in linea con il carisma, vivendo
e proponendo i valori propri della spiritualità salesiana di
Mornese. Nelle realtà dove si ritiene opportuno, possono essere
affiancate da una figura laica, scelta tra le associate e nominata
dalla Ispettrice.
„ Le Delegate federali e locali sono nominate dalla Ispettrice.
b. Compiti
„ Informare l’Ispettrice/Direttrice sulla vita associativa sia della
Federazione che dell’Unione.
„ Favorire il collegamento e il dialogo tra l’Associazione e
l’Ispettoria/comunità.
„ Promuovere la comunione tra i membri del consiglio federale
o locale, favorendo la stima reciproca e l’approfondimento dei
rapporti personali.
„ Sostenere la corresponsabilità e lo spirito di iniziativa delle/i
consigliere/i.
„ Collaborare con la Presidente per la formazione dei dirigenti di
Federazione/Unioni.
„ Mantenere contatti con la Delegata Confederale e con le delegate
delle Unioni e offrire orientamenti per il loro servizio.
„ Favorire l’autonomia dell’Associazione nella comunione.
„ Partecipare agli incontri della Famiglia Salesiana e delle
Organizzazioni ecclesiastiche e civili a cui l’Associazione aderisce.
61

7.2 Page 62

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2.3.4.5 L’assistente Ecclesiastico per le Volontarie di Don Bosco
(VDB)
a. Natura e nomina
Per vivere in armonia con la Famiglia Salesiana, in virtù della comune
vocazione salesiana, le VDB hanno chiesto al Rettor Maggiore
un’assistenza spirituale a tutti i livelli, da concordare con i rispettivi
superiori. Questo servizio è svolto da un Assistente Ecclesiastico, che
offre il suo servizio sacerdotale, formativo e di accompagnamento.
L’assistente regionale è nominato dal Rettor Maggiore, su proposta
dell’Assistente Ecclesiastico Centrale, sentito il parere dell’Ispettore e
del Consiglio Regionale delle VDB per la durata di un sessennio.
L’assistente locale è nominato dall’Ispettore del territorio ispettoriale
in cui si inserisce il gruppo per la durata di un triennio sentito il parere
del Consiglio locale interessato e dell’Assistente regionale.
b. Compiti
L’Assistente regionale
„ Partecipare alle sedute del Consiglio regionale per offrire il
proprio contributo sui problemi della formazione.
„ Partecipare alle discussioni, esprime il proprio parere, ma non ha
alcuna autorità o potere giurisdizionale nella Regione e non ha
diritto di voto.
„ Essere presente, per quanto possibile, in tutti i momenti formativi
della Regione.
„ Coordinare l’azione dei vari Assistenti Ecclesiastici locali.
„ Proporre all’Ispettoria salesiana competente per il territorio della
Regione la nomina degli Assistenti Ecclesiastici locali, sentito il
parere del Consiglio locale interessato.
L’Assistente locale
„ Aiutare le VDB a vivere intensamente la loro consacrazione
secondo lo spirito dell’Istituto,offrendo il suo ministero sacerdotale
62

7.3 Page 63

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salesiano nella giornata di ritiro mensile e mostrandosi disponibile
per l’assistenza spirituale delle sorelle.
„ Partecipare alle sedute del Consiglio locale per quanto riguarda
la formazione iniziale e permanente delle sorelle: si occupa della
formazione degli aspiranti, in accordo con la Delegata locale per
la Formazione; segue la formazione delle consacrate temporanee,
in accordo con la Responsabile locale; si occupa della formazione
permanente delle sorelle in collaborazione con la Responsabile e
il suo Consiglio.
„ Partecipare, per quanto possibile, a tutti i momenti formativi del
gruppo/sottogruppo e della Regione (seminari, giornate della
fraternità).
„ Impegnarsi particolarmente su tre fronti: la presenza sacerdotale,
la presenza di accompagnamento e la presenza fraterna.
L’Assistente nei sottogruppi legati al Centro, inoltre si occupa di:
„ Stimolare ogni aspirante ad assumersi la responsabilità della
propria formazione, con una partecipazione fedele e attiva alle
riunioni e creare, in quanto possibile, le condizioni perché il
sottogruppo possa diventare gruppo.
„ Elaborare all’inizio dell’anno, con la consigliera centrale
competente, il piano formativo dell’anno e redigere alla fine una
relazione sul programma seguito e le iniziative realizzate con la
corrispondente valutazione.
„ Occuparsi di quanto riguarda i passaggi degli anni dell’aspirantato,
della prima professione e degli anni della professione temporanea:
presentare alla Responsabile Maggiore, entro i termini stabiliti, le
richieste motivate delle Volontarie oppure le eventuali proroghe,
e inviare alla Segreteria centrale i documenti richiesti.
„ Presentare alla Responsabile Maggiore le eventuali richieste
di deroga per le ammissioni e i motivi di eventuali ritiri delle
candidate.
63

7.4 Page 64

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2.3.4.6. L’Assistente Ecclesiastico dei Volontari con Don Bosco
(CDB)
a. Natura e nomina
“L’assistenza spirituale viene richiesta per il patrimonio spirituale e la
ricchezza apostolica che custodisce e alimenta la Congregazione”. Essa
diventa per i Volontari Con Don Bosco “una fonte viva di autenticità e
una stimolo nella fedeltà al carisma”.75
“L’Assistente Ecclesiastico centrale è nominato dal Rettor Maggiore
ad nutum, udito il parere del Responsabile mondiale”. “L’Assistente
Ecclesiastico locale è nominato dall’Ispettore su richiesta del
Responsabile mondiale. Il suo incarico dura ordinariamente tre anni e
può essere rinnovato ad nutum”.76
b. Compiti
„ Essere garante dello spirito di Don Bosco a nome della
Congregazione e agire come ponte tra la comunità e l’Istituto.
„ Agire al servizio dell’identità specifica dei CDB favorendo la
fedeltà alla missione salesiana e al proprio carisma.
„ Impegnarsi con i responsabili della formazione nel processo
formativo dei fratelli: tappa del discernimento e della formazione
iniziale, tappa dei voti temporanei, tappa della formazione
permanente.
„ Offrire il suo ministero sacerdotale: il servizio della Parola
e l’Eucaristia; la disponibilità per la Riconciliazione e
l’accompagnamento spirituale; i ritiri; il servizio di consiglio.
„ Operare in una rete di corresponsabilità rispettando l’autonomia e
i ruoli altrui, e offrendo la propria competenza.
„ Partecipare alle sedute dei consigli con diritto di parola ma non
di voto.
„ Mantenere rapporti con l’Assistente centrale il quale coordina i
servizi e le attività degli Assistenti locali.
75 Cost. CDB, 38
76 Reg. CDB, 45-46
64

7.5 Page 65

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2.3.4.7 L’associazione delle Dame Salesiane (ADS)
a. Natura e nomina
L’Associazione considera l’importanza della figura del Consigliere
spirituale come animatore del carisma della carità pastorale vissuta con
spirito salesiano. Stabilisce il ruolo del consigliere spirituale generale
nominato dal Rettor Maggiore, il consigliere spirituale nazionale e il
consigliere spirituale locale, nominati dall’Ispettore del territorio.
b. Compiti
„ Offrire assistenza formativa, morale e di consulenza (incoraggiare,
consigliare, accompagnare), senza avere poteri giuridici.
„ Partecipare alle riunioni dei Consigli di amministrazione e alle
Assemblee generali (internazionale, nazionale o locale) e ad altre
riunioni dell’Associazione se invitati.
„ Specifico del Consigliere generale:
– Visitare il Direttorio generale di ogni nazione quando richiesto.
– Incontrare, almeno ogni tre anni, con i Consiglieri spirituali
nazionali.
– Proporre al Direttorio Internazionale seminari, conferenze
e qualsiasi altra iniziativa che favorisca la formazione dei
Consiglieri e la formazione dell’ADS.
„ Specifico del Consigliere nazionale:
– Guidare la Direzione Nazionale nell’eventuale preselezione
dei Consiglieri locali della nazione, in accordo con la Direzione
Provinciale.
2.3.5 Altri organismi territoriali
Si tratta di organismi e di procedure sviluppate nel tempo con
l’obiettivo di rinforzare l’animazione e accompagnamento della
Famiglia Salesiana del mondo salesiano.
65

7.6 Page 66

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2.3.5.1 Organismi delle Regioni SDB e Conferenze FMA
„ Regioni con un Ispettore/trice referente, un coordinatore/trice
regionale, una unica Consulta regionale.
„ Regioni con diverse Conferenze, ognuna con un Ispettore/trice
referente, un coordinatore/trice e una unica Consulta (o simile)
del territorio della Conferenza.
„ Nazioni con una Consulta di ispettori/trici/provinciali e l‘équipe
dei Delegati/e dei diversi Gruppi presenti in essa.
2.3.5.2 Organismi delle Regioni dei SSCC
La Consulta Regionale
„ Si tratta di un organo di animazione cha ha come finalità il
servizio per un’efficace corresponsabilità apostolica tra i consigli
provinciali e il Consiglio mondiale.
„ La Consulta regionale è formata dal consigliere mondiale della
Regione che la presiede; dai coordinatori provinciali; dal delegato
regionale SDB nominato dal corrispondente Consigliere regionale
SDB, dopo aver sentito il parere della Consulta Regionale SSCC;
dalla delegata regionale FMA nominata dalla Madre generale FMA
su proposta della corrispondente Conferenza delle Ispettrici; e
dagli eventuali altri salesiani cooperatori con funzioni specifiche
di supporto tecnico.
La Segreteria Esecutiva Regionale (SER)
„ Si tratta di un organismo tecnico di supporto al Consigliere
mondiale formato da salesiani cooperatori che assumeranno
l’incarico di referenti in specifici ambiti di animazione.
66

7.7 Page 67

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2.4 Il profilo di ogni Delegato (o simile)
La considerazione delle persone chiamate a svolgere il servizio di
delegati77 (o simili) ci porta a riflettere sui tratti essenziali del loro
profilo personale, umano e credente, cristiano e salesiano.
Nel presentare il profilo del Delegato, si pone l’accento sull’importanza
di essere persone aperte per accogliere il vino nuovo del Vangelo e del
Carisma e diventare testimoni profetici dell’originale esperienza di vita
evangelica che Don Bosco ha lasciato alla Chesa.
Infatti, i Gruppi della Famiglia Salesiana hanno bisogno di Delegati/e e
di Animatori/trici in un continuo processo di trasformazione interiore,
con una mente aperta, capace di lasciarsi toccare dalla realtà per
accompagnare nuove risposte profetiche. Per questo motivo vediamo
la necessità di una formazione continuata e aggiornata.
La descrizione che segue cerca di indicare alcune caratteristiche umane,
cristiane, ecclesiali e salesiane comuni a coloro che accompagnano i
Gruppi della Famiglia Salesiana, siano essi religiosi o laici. Quanto più
ci avviciniamo a questo ideale, tanto meglio potremo rispondere al
servizio di animazione e accompagnamento che ci è stato affidato.
2.4.1 Il delegato è in un continuo processo di maturazio-
ne personale
„ Sviluppa uno stile di apertura e ottimismo, un realismo pieno di
speranza con calcoli umani e fiducia in Dio, una attesa paziente
e lo slancio in avanti, sempre accompagnato da un equilibrio
dinamico.
„ Si mostra proattivo e resiliente, sapendo coinvolgere gli altri e
gestire le differenze e le difficoltà in modo positivo.
77 Il termine “delegato o simile” si riferisce qui alla persona che è stata nominata o eletta per dagli
organismi competenti per svolgere un servizio di animazione e accompagnamento nella Famiglia
Salesiana per il livello e i Gruppi corrispondenti.
67

7.8 Page 68

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„ Sa ascoltare e dialogare, si sente in sintonia con gli altri, comunica
in modo chiaro e propositivo, è disponibile.
„ Pensa e lavora con mentalità di progetto, dalla sua identità
carismatica sa sostenere la partecipazione di tutti i membri del
gruppo, poiché convinto che il lavoro di squadra sia il modo più
importante per raggiungere gli obiettivi proposti a tutti i livelli.
„ Incoraggia e mette a disposizione le proprie qualità personali
senza sentirsi più importante degli altri, cercando di rispettare e
gestire le proprie e altrui motivazioni ed emozioni.
„ Coltiva il senso di responsabilità e la corresponsabilità nell’animare
il carisma salesiano.
2.4.2 Il delegato è consapevole di essere chiamato da Dio
a rendere un servizio di accompagnamento nello stile e
nello spirito del Buon Pastore
„ Studia di farsi amare, come Don Bosco.
„ Vive in profonda unione sacramentale con il Signore Gesù e sente
vivamente la presenza di Maria Ausiliatrice nella sua vita.
„ Cura i momenti regolari di preghiera personale e un continuo
atteggiamento di discernimento spirituale per crescere come
persona con una profonda maturità interiore.
„ Trasmette agli altri il gusto di una vita spirituale e da qualità
all’accompagnamento da offrire di fronte alle novità che si
presentano nella vita e nell’azione quotidiana.
„ Tratta di conoscere e di riflettere alla luce della Parola e del
Magistero della Chiesa la realtà sociale, culturale ed ecclesiale
per un meglio servizio di accompagnamento delle persone e del
Gruppi.
68

7.9 Page 69

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2.4.3 Il delegato è una persona innamorata della
spiritualità salesiana
„ Si impegna nella lettura e lo studio dei testi più significativi del
patrimonio spirituale salesiano e, specialmente, di quelli che fanno
riferimento alla Famiglia Salesiana e al Gruppo a lui assegnato.
„ Trasmette un vivo senso di appartenenza al proprio Gruppo e alla
Famiglia Salesiana.
„ Studia le caratteristiche del Gruppo, comprendendo gli obiettivi
spirituali e pastorali propri della sua identità per saper lavorare
con i loro fratelli e le sorelle, consacrati o laici, valorizzando la
loro vocazione e la loro missione.
„ Offre spazi significativi di formazione per i membri del Gruppo
che anima e gli accompagna alla crescita nella maturità e
nell’autonomia personale e associativa alla luce del carisma
salesiano.
„ Assicura che lo stile di governo e di animazione del Gruppo
sia basato su una mentalità di comunione che promuova una
formazione e una missione condivisa con tutti i membri della
Famiglia Salesiana del territorio.
2.4.4 La formazione continua del Delegato (e simili)
a. Premesse
Tutto questo si deve considerare come un desiderio formativo iniziale
e permanente del Delegato (e delle persone che in un determinato
territorio sono chiamate a questo servizio) che garantisca unità e
convergenza. Si tratta di vivere il proprio processo formativo come
una risposta alla chiamata ad accompagnare un determinato Gruppo e
come un servizio al carisma.
Se a tutti i membri della Famiglia Salesiana viene chiesto di imparare
a pensare insieme, a lavorare insieme e a pregare insieme, molto di più
69

7.10 Page 70

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ciò deve essere richiesto alle persone chiamate ad un servizio di
animazione e accompagnamento. Questo implica, tra l’altro:
„ Consentire una mentalità di cambiamento. È fondamentale
sentirsi coinvolto nella collaborazione con i Gruppi che operano
nello stesso territorio.78 In realtà, animazione e accompagnamento
sono reciproci.
„ Crescere in una progettualità condivisa, sviluppando uno spirito
di condivisione e di collaborazione tra i membri della Famiglia
Salesiana. La Consulta ispettoriale e locale della Famiglia
Salesiana è lo spazio privilegiato per crescere in questa capacità.
„ Conoscere e riflettere sulle situazioni che devono essere affrontate
per discernere le possibilità d’intervento e raggiungere obiettivi
concreti.79
b. Aspetti prioritari in un itinerario di formazione permanente
del Delegato/a
„ Conoscere e approfondire elementi specifici della vita spirituale.
„ Conoscere e approfondire la Carta d’Identità Salesiana e le fonti
della spiritualità salesiana.
„ Conoscere e approfondire i documenti propri dei diversi Gruppi e
Associazioni.
„ Tenersi aggiornati sui documenti del Magistero ecclesiale.
„ Conoscere il magistero dei Rettori Maggiori sulla Famiglia
Salesiana e aggiornarsi su nuove riflessioni e orientamenti.
„ Approfondire le riflessioni ed i documenti delle Consulta Mondiale
e delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana.
78 Carta d’Identità, 21
79 Carta d’Identità, 41
70

8 Pages 71-80

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8.1 Page 71

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c. Alcune condizioni per lo sviluppo della loro missione
„ Avere una quantità ragionevole di tempo da dedicare
all’Associazione.
„ Sentire il sostegno della comunità locale e ispettoriale,
innanzitutto del direttore/a e dell’Ispettore/trice.
„ Partecipare agli eventi organizzati dalla Famiglia Salesiana e dai
Gruppi che accompagna.
„ Considerare l’importanza di aiutare i fratelli e le sorelle, e in
generale coloro che si trovano in una fase iniziale o specifica della
formazione, a crescere in un senso vivo di Famiglia Salesiana.
71

8.2 Page 72

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Il cammino continua
Cari membri della Famiglia Salesiana, come abbiamo sottolineato
all’inizio, lo scopo non è quello di presentarvi un testo concluso, ma un
documento aperto a ulteriori contributi e integrazioni che mammano
andiamo avanti in questo servizio di animazione e accompagnamento
mutuo potremmo giungere in base alla ricca esperienza vissuta.
Como diceva Don Bosco: “Voi compirete l’opera che io incomincio: io
abbozzo, voi stenderete i colori. Ora c’è il germe…”.80 Questo è il nostro
augurio! Una responsabilità e un rinnovamento mutuo nella Famiglia
Salesiana.
Maria, nostra Madre e Maestra, ci insegni l’arte di animare ed
accompagnare nella Famiglia Salesiana, con la visione lungimirante,
l’energia e l’impegno con cui Don Bosco e i suoi successori l’hanno
accompagnata. Lei cammina con noi. A Lei consegnammo questo
cammino. Buon cammino
80 MB XI, p. 309
72

8.3 Page 73

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Note personali
73

8.4 Page 74

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Preghiera
Padre e Maestro della gioventù,
San Giovanni Bosco,
che, docile ai doni dello Spirito Santo,
hai lasciato in eredità alla Famiglia Salesiana
il tesoro della tua predilezione per “i piccoli e i poveri”,
insegnaci ad essere ogni giorno per essi
segni e portatori dell’amore di Dio,
coltivando nel nostro animo
gli stessi sentimenti di Cristo Buon Pastore.
Chiedi per tutti i membri della tua Famiglia
un cuore pieno di bontà, costanza nel lavoro,
sapienza nel discernimento,
coraggio per testimoniare il senso di Chiesa
e generosità missionaria.
Ottieni dal Signore per noi
la grazia di essere fedeli all’alleanza speciale
che il Signore ha fatto con noi,
e fa che, guidati da Maria Ausiliatrice,
percorriamo con gioia, insieme ai giovani,
il cammino che conduce all’Amore.
Amen.

8.5 Page 75

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Don Bosco, Padre e Fondatore della Famiglia Salesiana
Barcelona, Martí-Codolar, 3 maggio 1886

8.6 Page 76

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