mestieri). Negli anni successivi vengono aperte la scuola
media e il liceo classico. Per alcuni anni è stata anche la
sede dell’università (Pontificio Ateneo Salesiano) e una casa
di formazione per salesiani che studiavano nelle università
romane e si impegnavano nella scuola e nell’oratorio (tra
questi studenti si annovera anche don Quadrio). È stata
inoltre sede ispettoriale dell’Ispettoria Romana prima e della
Circoscrizione dell’Italia Centrale a partire dal 2008. Dal
2017, a causa dello spostamento da via della Pisana, è
diventata la Sede Centrale dei Salesiani. Dal 2022 è iniziata
la ristrutturazione per adeguare gli ambienti alla funzione di
casa del Rettor Maggiore. In questa casa sono vissuti o
passati: don Bosco, don Rua, il cardinale Cagliero (il suo
appartamento era collocato al primo piano di via Marsala),
Zeffirino Namuncurà, monsignor Versiglia, Artemide Zatti,
tutti i Rettori Maggiori successori di don Bosco, san Giovanni
Paolo II, santa Teresa di Calcutta, papa Francesco. Tra i
direttori della casa ha svolto il suo servizio monsignor
Giuseppe Cognata (durante il suo rettorato, nel 1930, è stata
collocata la statua del Sacro Cuore sul campanile).
Grazie al Sacro Cuore il carisma salesiano si è
diffuso in vari quartieri di Roma; infatti, tutte le altre
presenze salesiane di Roma sono state una gemmazione di questa
casa: il Testaccio, il Pio XI, il Borgo Ragazzi don Bosco, il
Don Bosco Cinecittà, il Gerini, l’Università Pontificia
Salesiana.
Crocevia di accoglienza
I tratti determinanti la Casa del Sacro Cuore
sono, fin dagli inizi, due:
1) la cattolicità in quanto aprire una casa a Roma
ha sempre significato per i fondatori degli ordini religiosi
una vicinanza al Papa e un ampliamento degli orizzonti a
livello universale. Nella prima conferenza ai cooperatori
salesiani presso il monastero di Tor De’ Specchi di Roma nel
1874 don Bosco afferma che i salesiani si sarebbero sparsi in
tutto il mondo e aiutare le loro opere significava vivere il