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TRENNA
2008
EDUCARE CON IL CUORE DI DB
IL PROGETTO EDUCATIVO
“Il Progetto educativo salesiano è l’elemento d’inculturazione del carisma”1. “[Esso] orienta e guida un processo educativo dove i molteplici interventi, risorse e azioni si intrecciano e si articolano al servizio dello sviluppo graduale e integrale della persona del giovane”2.
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Il PEPS è la mediazione storica e lo strumento operativo della missione salesiana, la manifestazione della mentalità progettuale che deve guidare lo svolgimento della missione nelle diverse opere, la guida del processo per incarnare la missione in un contesto determinato, la proposta e la formulazione precisa del tipo di uomo che si vuole formare. Al centro vi è la persona del giovane, visto nella totalità delle sue dimensioni (corporeità, intelligenza, sentimenti, volontà) e dei suoi rapporti (con se stesso, con gli altri, col mondo e con Dio). Il PEPS presta un’attenzione prioritaria ai giovani più poveri e in difficoltà. Prima ancora che un testo, è un processo mentale e comunitario di coinvolgimento, chiarificazione e identificazione, che tende a generare sinergie operative attorno a criteri educativi, obiettivi e linee di azione comuni, evitando così la dispersione nell’azione. II PEPS è la “carta d’identità” di ogni opera salesiana. La società è sempre più complessa e globale; emerge una cultura planetaria di natura massificante e di carattere pluralistico, dove i mezzi di comunicazione sociale diffondono con rapidità valori, linguaggi, criteri, modelli e stili di vita sovente contradditori e ambigui. Con frequenza i giovani si trovano soli nella ricerca di senso; timorosi di fronte a un futuro incerto, incapaci di decisioni chiare e di lunga durata. Famiglia, scuola e Chiesa sembrano perdere il ruolo privilegiato di riferimento che avevano un tempo. In questa situazione il PEPS deve presentarsi come un’offerta valida che, prendendo il giovane nella sua realtà concreta, favorisca in lui un processo che lo conduca alla piena maturità umana, lo renda protagonista della propria vita.
Le attese dei giovani si presentano differenziate. Molti si trovano lontani dalla fede quasi inconsapevolmente. Altri vivono una religiosità debole, con una pratica religiosa occasionale. In tutti però è possibile scorgere un bisogno di verità, di liberazione, di crescita umana, e il desiderio, anche se implicito, di una più profonda conoscenza del mistero di Dio. Quindi, nella prospettiva di un’educazione che evangelizza e di un’evangelizzazione che educa, l’obiettivo del PEPS è che ogni giovane arrivi alla sintesi fede-cultura nella propria vita: maturare una fede che costituisca il valore centrale della persona e della sua visione del mondo, sia aperta a tutte le sfide culturali, impegnata a tradurre nella prassi la propria scelta di valori; che stimoli e approfondisca i processi di promozione delle persone secondo il modello del Vangelo. Veramente il PEPS è l’espressione del Sistema Educativo di Don Bosco in questo tempo, la mediazione storica e lo strumento operativo attraverso il quale Don Bosco vuole manifestare la sua passione per la salvezza della gioventù e realizzare il sogno di fare di ogni giovane “un onesto cittadino e un buon cristiano”. ■
FOTO
Don Bosco a poco più di quarant’anni (foto archivio storico salesiano)
Ragazzetti di Torino (Dalla fiction “Don Bosco”)
Al centro del PEPS vi è la persona del giovane, visto nella totalità delle sue dimensioni (corporeità, intelligenza, sentimenti, volontà)
1 CG24 5.
2 LA PASTORALE GIOVANILE SALESIANA, Roma 1998, p.26.
3 F.MOTTO, “Ripartire da Don Bosco”, LDC 2007, p.76.
4 Cfr. F.MOTTO, o.c., p.76
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