BS 2023-02: C'È MOLTA PIÙ "SETE DI DIO" DI QUANTO SI POSSA PENSARE

IL MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE

Don Ángel Fernández Artime


C'È MOLTA PIÙ "SETE DI DIO"

DI QUANTO SI POSSA PENSARE


Oggi c'è tanto bisogno di ascolto, di dialogo libero e gratuito, di incontri personali che non giudicano e non condannano, e tanto bisogno di silenzio e di presenza in Dio.


Cari amici del Bollettino Salesiano, appena un'ora fa, ho partecipato ai funerali del Papa Emerito Benedetto XVI. Fu lui stesso che, un anno dopo l'inizio del suo servizio come Pontefice, scrisse la magnifica Enciclica "Deus Caritas est", e in essa questa affermazione che mi sembra l'essenza della magnifica fragranza del pensiero cristiano: "Non si comincia a essere cristiani con una decisione etica o una grande idea, ma con l'incontro con un evento, con una Persona, che dà un nuovo orizzonte alla vita e, con esso, un orientamento decisivo" (Deus Caritas est, 1). Certamente quella Persona è Gesù Cristo. E partendo da questa affermazione Benedetto XVI ci lascia affermazioni come queste:

«Gesù Cristo è la Verità fatta Persona, che attira il mondo a sé.

La luce irradiata da Gesù è la luce della verità. Ogni altra verità è un frammento della Verità che è lui e a cui si riferisce.

Gesù è la stella polare della libertà umana: senza di lui essa perde il suo orientamento, perché senza la conoscenza della verità, la libertà si denatura, si isola e si riduce a sterile arbitrio.

Con lui si riscopre la libertà, la si riconosce come creata per il bene e la si esprime attraverso azioni e comportamenti caritatevoli.

Per questo Gesù dà all'uomo la piena familiarità con la verità e lo invita continuamente a vivere in essa.

E niente più dell'amore per la verità può spingere l'intelligenza umana verso orizzonti inesplorati.

Gesù Cristo, che è la pienezza della verità, attira a sé il cuore di ogni uomo, lo dilata e lo riempie di gioia».

In poche frasi, solide e dense, c'è tutto un insegnamento cristiano che è ben lontano dall'essere una "morale" o un insieme di regole fredde e rigide prive di vita. La vita cristiana è innanzitutto un vero incontro con Dio.

Ed è questo che ho affermato nel titolo di questo messaggio. Secondo la mia opinione e profonda convinzione, c'è molta più "sete di Dio" di quanto immaginiamo, di quanto sembra. Non è che voglio cambiare le statistiche degli studi sociologici o disegnare una realtà fittizia. Non intendo certo farlo, ma desidero far capire che nel "vis a vis", nell'incontro "faccia a faccia" con la vita reale di tante persone, di tanti padri e madri, di tante famiglie, di tanti adolescenti e giovani, quello che si trova, molto spesso, è una vita non facile, una vita che deve essere “guarita” ogni giorno, relazioni umane in cui l'amore è desiderato e necessario e che devono essere curate in ogni piccolo gesto, in ogni piccolo dettaglio, in ogni azione. E in questo "faccia a faccia" c'è tanto bisogno di ascolto, di dialogo libero e gratuito, di incontri personali che non giudicano e non condannano, e tanto bisogno di silenzio e di presenza in Dio.

Lo dico con grande convinzione. Proprio qui, a Valdocco-Torino, dove mi trovo, mi sorprende e mi riempie di gioia quando un gruppo di giovani prende l'iniziativa di invitare altri giovani per un'ora di presenza, di silenzio e di preghiera davanti a Gesù Eucaristia, cioè un'ora di adorazione eucaristica, e un centinaio di persone - tanti sono i giovani - rispondono all'appuntamento. Oppure a Roma, nel Sacro Cuore ci riunivamo il giovedì sera, e giovani e giovani coppie, alcuni con i loro bambini, e anche coppie di fidanzati erano presenti a questo momento perché sentivano che la loro vita aveva bisogno di questo incontro con una Persona che dà senso alla nostra vita.

E l'ho sperimentato come esempio in tante nazioni e luoghi. Ecco perché con questa pagina vi invito a fare come farebbe Don Bosco. Non ha esitato un attimo a proporre ai suoi ragazzi l'esperienza dell'incontro con Gesù. E quel Dio che è presenza, che è Dio-con-noi, come abbiamo celebrato a Natale, è ancora lo stesso Dio che chiama, che invita, che rassicura in ogni incontro personale, in ogni momento di riposo in Lui.

Ricordo una delle tante “sorprese” di don Bosco. Racconta nelle Memorie: «Entravo in chiesa dalla sacrestia e vidi un giovane innalzato all'altezza del santo Tabernacolo dietro del coro, in atto di adorare il Santissimo Sacramento, inginocchiato nell'aria, colla testa inclinata ed appoggiata contro la porta del Tabernacolo, in dolce estasi d'amore come un Serafino del Cielo. Lo chiamai per nome ed egli tosto si riscosse e discese per terra tutto turbato, pregandomi di non palesarlo ad alcuno. Ripeto che potrei contare molti altri fatti simili per far conoscere che tutto il bene che fa Don Bosco, lo deve specialmente ai suoi figli».

È possibile che Gesù sia ancora lo stesso Dio che vuole incontrare tutti noi oggi e molti altri, oppure ci vergogniamo e abbiamo paura di percorrere questa strada? È possibile che molti di noi non osino invitare gli altri a sperimentare ciò che stiamo vivendo e che ci è stato gratuitamente donato e offerto? È possibile che, poiché ci viene detto che tutto questo non è di moda e poco attuale, crediamo ai troppi messaggi negativi e perdiamo la forza di testimoniare che molti di noi, continuano a godere di ogni incontro personale con Colui che è il Signore della vita?

Papa Benedetto era convinto che la sua vita e la sua fede fossero "giuste" e questo è grande, un incontro con il suo Signore, ed è così che Papa Francesco lo ha congedato nelle ultime parole della sua omelia: "Benedetto, fedele amico dello Sposo, sia perfetta la tua gioia nell'ascoltare definitivamente e per sempre la sua voce".

Continuiamo quindi a promuovere, amici miei, quegli incontri di Vita che ci danno vita profonda, perché c'è più "sete di Dio" di quanto si dica, di quanto si faccia credere.




HAY MUCHA MÁS ‘SED DE DIOS’ DE LO QUE NOS PENSAMOS



Amigos y amigas lectores del Boletin Salesiano de don Bosco. Cuando en sintonía y comunión con el mismo don Bosco intento escribir esta página para quienes se sienten cómodos con el carisma de don Bosco, o para quienes desean conocerlo y conocer más lo que se hace en el nombre de Jesús con el estilo de este gran Padre y Maestro de los jóvenes que ha sido San Juan Bosco, al mismo tiempo y hace tan sólo una hora he asistido al sepelio por el Papa Emérito Benedicto XVI.

Fue él mismo quien un año después de iniciar su servicio como Pontífice, escribió la magnífica Encíclica “Deus caritas est”, y en ella esta afirmación que me parece como la esencia de magnífica fragancia del pensamiento cristiano. Y dice así:


"No se comienza a ser cristiano por una decisión ética o una gran idea, sino por el encuentro con un acontecimiento, con una Persona, que da un nuevo horizonte a la vida y, con ello, una orientación decisiva" (Deus caritas est, 1). Ciertamente esa Persona es Jesucristo. Y a partir de esa afirmación Benedicto XVI nos deja afirmaciones como éstas:

  • Jesucristo es la Verdad hecha Persona, que atrae hacia sí al mundo.

  • La luz irradiada por Jesús es resplandor de verdad. Cualquier otra verdad es un fragmento de la Verdad que es él y a él remite.

  • Jesús es la estrella polar de la libertad humana:  sin él pierde su orientación, puesto que sin el conocimiento de la verdad, la libertad se desnaturaliza, se aísla y se reduce a arbitrio estéril.

  • Con él, la libertad se reencuentra, se reconoce creada para el bien y se expresa mediante acciones y comportamientos de caridad.

  • Por eso Jesús dona al hombre la plena familiaridad con la verdad y lo invita continuamente a vivir en ella.

  • Y nada mejor que el amor a la verdad logra impulsar la inteligencia humana hacia horizontes inexplorados.

  • Jesucristo, que es la plenitud de la verdad, atrae hacia sí el corazón de todo hombre, lo dilata y lo colma de alegría.

En unas pocas frases, sólidas y densas, hay toda una enseñanza cristiana que dista mucho de ser una ‘moralina’ o sea una normativa de cosas frías y rígidas carentes de vida. La vida cristiana es ante todo Encuentro de verdad con Dios.

Y por eso he afirmado en el título de esta página que en mi opinión y profunda convicción hay mucha más ‘sed de Dios’ de lo que nos imaginamos, de lo que parece. Y no es que yo quiera cambiar las estadísticas de estudios sociológicos, o dibujar una realidad ficticia. Ciertamente no lo pretendo, pero sí deseo dejar en evidencia que en el vis a vis, en el ‘cara a cara’ en el encuentro con la vida real de tantas personas, de tantos padres y madres, de tantas familias, de tantos adolescentes y jóvenes, lo que se encuentra, tantas veces, es una vida no fácil, una vida que cada día hay que cuidar, unas relaciones humanas en las que se desea y necesita amor y que hay que cuidar en cada pequeño gesto, en cada pequeño detalle, en cada acción. Y en ese ‘vis a vis’, se percibe tanta necesidad de escucha, de diálogo gratuito y libre, de encuentros personales que no juzgan y no condenan, y tanta necesidad de silencio y de presencia en Dios.

Lo digo muy convencido. Aquí mismo, en Valdocco- Turín donde me encuentro, me sorprende y llena también de alegría que un grupo de jóvenes tengan la iniciativa de invitar a otros jóvenes y personas para una hora de presencia, silencio y oración ante Jesús Eucaristía, es decir, una hora de adoración eucarística, y cien personas -tantos de ellos jóvenes- responden a la cita. O en Roma, en el Sacro Cuore nos encontrábamos los jueves en la noche, y jóvenes y matrimonios jóvenes, algunos con sus bebés, y también novios se hacían presentes en tal momento porque sentían que sus vidas necesitaban de ese encuentro con una Persona que da sentido a nuestras vidas.

Y esto que cito como ejemplo lo he ido viviendo en tantas naciones y lugares. Por eso con esta página invito a lo mismo que harían don Bosco. Él no dudaba ni un instante en ofrecer a sus muchachos la experiencia de encuentro con Jesús. Y ese Dios que es presencia, que es Dios-con-nosotros como hemos celebrado en la Navidad sigue siendo el mismo que llama, que invita, que da sosiego en cada encuentro personal, en cada momento de descanso en Él ¿No sucederá quizá que Jesús sigue siendo el mismo que desea encontrarse hoy con todos nosotros y otro muchos más, y en cambio nos da vergüenza y miedo transitar por este camino? ¿No sucederá quizá que muchos de nosotros no nos atrevemos a invitar a otros a vivir lo que estamos viviendo y que se nos ha regalado y ofrecido gratuitamente? ¿No sucederá que como nos dicen que nada de esto es moda, es actual, nos creemos estos mensajes negativos y perdemos la fuerza de testimoniar que algunos de nosotros, o quizá muchos seguimos gozando de cada encuentro personal con quien es el Señor de la vida?

El Papa Emérito que se ha ido estaba convencido de que su vida y su fe era ‘tan sólo’ y esto es grandioso, un encuentro con su Señor, y así lo despidió el Papa Francisco en las últimas palabras de su homilía: "Benedicto, fiel amigo del Esposo, que tu gozo sea perfecto al oír definitivamente y para siempre su voz".

Pues sigamos promoviendo amigos y amigas, aquellos encuentros de Vida que nos da profunda vida, puesto que hay más ‘sed de Dios’ de lo que se dice, de lo que se hace creer.