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Introduzione |
1. Essere appassionati di Gesù Cristo e dedicati ai giovani è il cuore della nostra identità e l’energia che muove la nostra vita. Questi due lineamenti essenziali della vocazione salesiana non sono stati soltanto l’argomento del Capitolo Generale 29°, ma l’anima profonda di quanto abbiamo vissuto nella condivisione e nella preghiera. Sono stati la prospettiva da cui abbiamo guardato il mondo di oggi, con le sue ricchezze che ci affascinano e le molte sfide educative e pastorali che ci interpellano.
2. Ci siamo radunati a Valdocco, nella casa del nostro padre e fondatore, dove abbiamo potuto sostare a lungo in preghiera e in raccoglimento. Anche la visita del Colle don Bosco, di Chieri e di altri luoghi in cui don Bosco ha lasciato il segno della sua presenza, hanno alimentato in noi la consapevolezza delle nostre radici e la gratitudine per quanto abbiamo ricevuto. In particolare in questo 150° anniversario della prima spedizione missionaria, la visita a Genova Sampierdarena e il ricordo della partenza dei primi confratelli per l’Argentina, ha ravvivato in noi la coscienza che il carisma di don Bosco è un dono per tutta la Chiesa e per tutte le culture. Unità nelle radici e pluralità nelle espressioni sono la grande ricchezza della nostra Congregazione che dobbiamo custodire con saggezza e promuovere con creatività.
3. L’alto incarico che il Santo Padre ha affidato al Rettor Maggiore emerito don Ángel Fernández Artime mentre il suo mandato era ancora in corso, ha anticipato di un anno la consueta scadenza sessennale del Capitolo. Nonostante la sua assenza, le prospettive della Lettera di indizione e la Relazione sullo stato della Congregazione hanno dato un indirizzo chiaro ai nostri lavori. Vogliamo pertanto rinnovargli l’espressione della nostra sentita gratitudine per il servizio generoso di animazione e governo, insieme all’augurio per la nuova missione che sta svolgendo nella Santa Sede a servizio della Chiesa universale.
4. Il Capitolo si è svolto in un tempo segnato da grandi riferimenti ecclesiali. Anzitutto la grazia del Giubileo della speranza, di cui abbiamo sentito in modo speciale l’ispirazione nella settimana delle elezioni e nel pellegrinaggio conclusivo alla tomba di Pietro. La recente celebrazione del Sinodo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione” ha offerto preziosi orientamenti ecclesiologici e spirituali al nostro lavoro. Abbiamo cercato, infatti, di praticare la conversazione nello Spirito come forma per realizzare il discernimento comunitario. La malattia del Santo Padre ci ha mossi ogni giorno alla preghiera per lui, con l’affetto sincero e filiale che don Bosco ci ha insegnato ad avere per il Papa.
5. Anche gli eventi del mondo hanno intessuto le nostre riflessioni e le nostre preghiere. Le guerre che continuano a devastare molti Paesi, il dramma dei migranti e dei rifugiati, la persecuzione di tanti fratelli nella fede e di minoranze etniche e religiose, i disordini e le violenze che impediscono in molte regioni la serena e pacifica convivenza, le calamità naturali ci sono giunte non solo attraverso le notizie dei media, ma soprattutto grazie alla testimonianza diretta di tanti confratelli che vivono nelle zone più difficili del pianeta e lavorano a servizio dei più poveri e bisognosi. Ascoltare le loro parole è stata una vera lezione di vita.
6. I giovani, soprattutto, sono stati al centro dei nostri pensieri. Di fronte alla freschezza dei loro sogni, alla generosità con cui sanno impegnarsi, alla creatività con cui guardano al futuro continuiamo a essere stupiti. Con il loro entusiasmo ci aiutano a non cedere al peso dell’abitudine e a mantenere dinamismo interiore e passione apostolica. Vivendo ogni giorno con loro conosciamo da vicino anche le difficoltà che incontrano e le fatiche e le delusioni che sperimentano per diventare adulti responsabili. Molti di loro portano in sé ferite dolorose, di cui spesso non sono responsabili. Per loro diamo ogni giorno la vita e il nostro desiderio più grande è aiutarli a scoprire quanto Dio li ama e quanto è vicino al loro cuore.
7. Nello sviluppo del tema capitolare, siamo stati ispirati soprattutto da due riferimenti, che con molta frequenza sono tornati nei nostri dialoghi. Il mistero dell’Eucaristia, accolto, ricevuto e celebrato, ci ha ricordato l’amore con cui il Signore ha donato la vita per noi e il suo ardente desiderio di raccoglierci nella comunione. Ogni giorno attingiamo al suo sacrificio l’energia per donare la vita e la forza per non cedere al male. Il mistero della sua presenza nei segni umili e quotidiani del pane e del vino ci ha ricordato che la nostra presenza tra i giovani deve essere segno e strumento della Sua. Sostando presso il tabernacolo dove San Domenico Savio visse la sua estasi abbiamo pensato a quanto l’Eucaristia e i sacramenti siano centrali nella nostra pedagogia e vera sorgente di santità. Per questo in vari momenti abbiamo richiamato l’esigenza di celebrarli con amore e di prolungarne nella vita la grazia e il dono.
8. Insieme al tema eucaristico, l’invocazione dello Spirito Santo ha caratterizzato, con particolare intensità, la nostra esperienza capitolare. Conversare “nello Spirito” ci ha ricordato che Lui è il grande protagonista del discernimento e che solo con la sua luce possiamo riconoscere i segni che Dio ci dona per manifestare la sua volontà. Nella settimana delle elezioni, in particolare, abbiamo sperimentato la sua guida e ci siamo rallegrati per il dono dell’undicesimo Successore di don Bosco, nella persona di don Fabio Attard, e del suo Consiglio. Lo Spirito datore dei carismi e artefice della santità è il fuoco che arde nel nostro cuore: da Lui dipendono la passione per Cristo e la dedizione ai giovani.
9. Il Documento che abbiamo elaborato contiene i frutti del nostro lavoro. I primi due nuclei sviluppano rispettivamente il tema “Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano” e “Insieme salesiani, Famiglia Salesiana e laici ‘con’ e ‘per’ i giovani”. Essi sono strutturati secondo i tre passi che ci sono familiari dell’ascolto, in cui viene riportata una descrizione della realtà, dell’interpretazione, in cui si cerca di approfondirne le ragioni e di offrire criteri per illuminarne la comprensione, e delle scelte proposte ai confratelli, alle comunità, alle ispettorie e al Rettor Maggiore con il suo Consiglio. La sezione delle scelte offre un ampio ventaglio di indicazioni, che appositamente non si è voluto restringere. Tocca infatti alle singole ispettorie e regioni identificare le priorità più urgenti e i passi concreti più opportuni per il proprio contesto. Anche questo è un modo per salvaguardare allo stesso tempo unità del cammino e specificità di percorsi.
Il terzo nucleo riporta le Delibere approvate dal Capitolo. Alcune modificano articoli delle Costituzioni o dei Regolamenti, altre chiedono al Rettor Maggiore con il suo Consiglio l’attenzione a questioni di particolare rilevanza. Queste delibere sono il frutto di una riflessione ampia e articolata, che ha riguardato anche temi rimasti in sospeso dal Capitolo Generale 28° a causa della sua chiusura anticipata. Non tutti i temi studiati sono giunti a diventare una delibera o hanno raggiunto il consenso necessario a produrre cambiamenti istituzionali, ma hanno fatto parte della “coraggiosa verifica e riprogettazione del governo della Congregazione a tutti i livelli” chiesta nella lettera di indizione.
10. Maria Ausiliatrice è stata durante il Capitolo una presenza materna, discreta ma costante. Ci ha accolto nella Basilica a Lei dedicata nelle celebrazioni più solenni e nel silenzio della preghiera personale. Presso l’altare di don Bosco abbiamo più volte sostato, in un dialogo filiale con lui. Lo abbiamo ringraziato per la sua presenza nella nostra vita, gli abbiamo confidato pene e preoccupazioni pastorali, gli abbiamo parlato tante volte dei nostri ragazzi, dei loro sogni e delle loro speranze. A Maria e a don Bosco affidiamo i frutti del Capitolo Generale, perché possano diventare una mappa di cammino per il futuro delle comunità e delle ispettorie e un dono per il nostro servizio ai giovani. Il Signore ci dia forza per essere coerenti a quanto abbiamo qui espresso e mantenga viva in noi la fiamma della carità apostolica.
I Confratelli del Capitolo Generale 29°
NUCLEO 1
ANIMAZIONE E CURA DELLA VITA VERA
DI CIASCUN SALESIANO
Centralità di Cristo e cura della vocazione salesiana
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1 Ascolto |
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