La volontà di Dio è la migliore orazione


La volontà di Dio è la migliore orazione



LITURGIA DELLE ORE



PROPRIO SALESIANO

















LITURGIA DELLE ORE


CALENDARIO E TESTI LITURGICI PROPRI

della Società di San Francesco di Sales

dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice

dell’Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco











R O M A

2010

©Copyright 2010 e distribuzione:

Direzione Generale Opere Don Bosco

Via della Pisana, 1111 - C.P. 18333

ROMA




IL RETTOR MAGGIORE



In questi ultimi anni la Chiesa ha riconosciuto numerosi nuovi Beati e Santi appartenenti a vari gruppi della Famiglia Salesiana. Ciò ha richiesto un aggiornamento del Calendario liturgico salesiano ed anche la preparazione dei testi liturgici propri per la Liturgia delle Ore. Per tale lavoro di revisione e aggiornamento ha contribuito una Commissione liturgica da me costituita, che ringrazio vivamente. Tra i nuovi Beati e Santi introdotti nel Calendario salesiano sono state anche considerate figure di rilievo, che hanno avuto stretti legami con la storia salesiana, come per esempio il Papa Beato Pio IX.

La Famiglia Salesiana presenta al suo interno una varietà di vocazioni, che riflettono la fantasia dello Spirito Santo nel suscitare i carismi nella Chiesa e che hanno tutte Don Bosco come padre. Noi siamo grati a Dio, perché riconosciamo che davvero la Famiglia Salesiana è una “Famiglia di santi”. Le diverse figure di santità ci offrono una molteplicità di sviluppi della spiritualità salesiana, che hanno origine dalla stessa sorgente e ci presentano una possibilità di scelta tra tanti modelli di santità. Abbiamo quindi luminosi esempi da imitare e molteplici intercessori da invocare.

Il Calendario e la Liturgia delle Ore del proprio salesiano hanno avuto da parte della Congregazione per il Culto Divino e per la Disciplina dei Sacramenti una approvazione specifica per ciascuno dei tre gruppi della Famiglia Salesiana che ne hanno fatto richiesta: la Società Salesiana di San Giovanni Bosco, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e l’Istituto delle Volontarie di Don Bosco. Sono riportati i rispettivi Decreti di approvazione.

Questi testi però possono aiutare tutti i gruppi e i membri della Famiglia Salesiana a vivere in pienezza il Vangelo secondo lo stile proprio del carisma ricevuto, a celebrare le meraviglie di Dio nei suoi santi, a prolungare l’impegno di santificazione nella liturgia della vita. Tutti perciò possono trarre energia e grazia da queste sovrabbondanti ricchezze della liturgia.

«Nei vari generi di vita e nei vari compiti un’unica santità è coltivata da quanti sono mossi dallo Spirito di Dio e, obbedienti alla voce del Padre e adorando in spirito e verità Dio Padre, camminano al seguito del Cristo povero, umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi della sua gloria. Ognuno secondo i propri doni e uffici deve senza indugi avanzare per la via della fede viva, la quale accende la speranza e opera per mezzo della carità» (Lumen gentium” 41). Tutti siamo perciò chiamati alla santità. Possa questa liturgia ispirarci propositi di santità.

Maria Ausiliatrice, Don Bosco e i Santi e Beati della Famiglia Salesiana ci sostengano nel nostro impegno.




Don Pascual Chávez Villanueva

Rettor Maggiore


Roma, 8 settembre 2010

Festa della Natività della B.V. Maria








CONGREGATIO DE CULTU DIVINO

ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM


Prot, 1443/93/L


SOCIETATIS SANCTI FRANCISCI SALESII

INSTITUTI FILIARUM MARIAE AUXILIATRICIS

INSTITUTI SAECULARIS VULGO DICTI

VOLONTARIE DI D. BOSCO”


Instante Reverendissimo Domino Ægidio Viganò, S.D.B., Moderatore Generali Societatis Sancti Francisci    Salesii,    nomine etiam Instituti Filiarum Mariæ Auxiliatricis necnon Instituti sæcularis vulgo dicti “Volontarie di Don    Bosco”, litteris die 20 iulii 1993 datis, vigore facultatum huic Congregationi a Summo Pontifice IOANNE PAULO II tributarum, Calendarium proprium atque Proprium Liturgiæ Horarum,    exclusis vero hymnis et aliis lectionibus quæ peculiari signo typographico indicantur, lingua italica exaratum, ad usum eiusdem Societatis necnon Instituti Sororum Mariæ Auxiliatricis et Instituti sæcularis vulgo dicti “Volontarie di Don Bosco” prout exstant in adiecto exemplari, libenter probamus.


In textu imprimendo inseratur ex integro hoc Decretum, quo ab Apostolica Sede petita approbatio conceditur. Eiusdem vero textus impressi duo exemplaria ad hanc Congregationem transmittantur.


Contrariis quibuslibet minime obstantibus.


Ex ædibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 23 decembris 1994.


Antonius M. Card. Javierre

Præfectus


+Gerardus M. Agnelo

Archiepiscopus a Secretis



CONGREGATIO DE CULTU DIVINO

ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM


Prot, 280/08/L


SOCIETATIS SANCTI FRANCISCI SALESII


Instante Reverendo Patre Francisco Maraccani,    Societatis Sancti Francisci    Salesii    Procuratore generali, litteris die 22 mensis februarii datis, vigore facultatum huic Congregationi a Summo Pontifice BENEDICTO XVI tributarum, textum latinum et italicum orationum collectarum atque italicum lectionum alterarum Liturgiae Horarum in honorem Beatorum nuper in Calendario Proprio inscriptorum, prout in    adiecto exstat exemplari, perlibenter probamus seu confirmamus.


In textu imprimendo mentio fiat de approbatione seu confirmatione ab Apostolica Sede concessa.


Eiusdem insuper textus impressi duo exemplaria ad hanc Congregationem transmittantur.


Contrariis quibuslibet minime obstantibus.


Ex ædibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 12 mensis iunii 2009.



( +    Albertus Malcolmus Ranjith )

Archiepiscopus a Secretis



( R. P. Antonius Ward )

                    Subsecretarius



CONGREGATIO DE CULTU DIVINO

ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM


Prot, 529/09/L


INSTITUTI FILIARUM MARIAE AUXILIATRICIS


Instante Reverenda Madre Ivona Reungoat, Instituti Filiarum Mariae Auxiliatricis Superiorissa Generali, litteris 7 aprilis 2009 datis, vigore facultatum huic Congregationi a Summo Pontifice BENEDICTO XVI tributarum, textum latinum et italicum orationum collectarum atque italicum lectionum alterarum Liturgiae Horarum in honorem Beatorum nuper in Calendario Proprio inscriptorum, prout in    adiecto exstat exemplari, perlibenter probamus seu confirmamus.


In textu imprimendo mentio fiat de approbatione seu confirmatione ab Apostolica Sede concessa.


Eiusdem insuper textus impressi duo exemplaria ad hanc Congregationem transmittantur.


Contrariis quibuslibet minime obstantibus.


Ex ædibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 12 mensis iunii 2009.



( +    Albertus Malcolmus Ranjith )

Archiepiscopus a Secretis



( R. P. Antonius Ward )

Subsecretarius




CONGREGATIO DE CULTU DIVINO

ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM


Prot, 530/09/L


INSTITUTI SAECULARIS

v.d. «VOLONTARIE DI DON BOSCO»


Instante Reverendo Patre Francisco Maraccani,    Societatis Sancti Francisci    Salesii    Procuratore generali, litteris die 22 mensis februarii datis, vigore facultatum huic Congregationi a Summo Pontifice BENEDICTO XVI tributarum, textum latinum et italicum orationum collectarum atque italicum lectionum alterarum Liturgiae Horarum in honorem Beatorum nuper in Calendario Proprio inscriptorum, prout in    adiecto exstat exemplari, perlibenter probamus seu confirmamus.


In textu imprimendo mentio fiat de approbatione seu confirmatione ab Apostolica Sede concessa.


Eiusdem insuper textus impressi duo exemplaria ad hanc Congregationem transmittantur.


Contrariis quibuslibet minime obstantibus.


Ex ædibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 12 mensis iunii 2009.



( +    Albertus Malcolmus Ranjith )

Archiepiscopus a Secretis



( R. P. Antonius Ward )

                    Subsecretarius





CALENDARIO




Nei giorni in cui non è segnalato il grado liturgico della celebrazione, questa si considera come memoria facoltativa.



GENNAIO


MemoriaBeato Luigi VARIARA, sacerdote

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e le VDB: memoria facoltativa.


Beata Laura VICUÑA, adolescente.

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: memoria.


Festa24San Francesco di SALES,

vescovo e dottore della Chiesa,

Titolare e Patrono

della Società di san Francesco di Sales.


Beato Bronislao MARKIEWICZ, sacerdote.


Solennità31San Giovanni BOSCO, sacerdote.

Fondatore della Società di san Francesco di Sales, dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dell’Associazione dei Cooperatori salesiani e dell’Associazione di Devoti di Maria Ausiliatrice.



FEBBRAIO


Commemorazione di tutti i Confratelli salesiani defunti.


Beato PIO IX, papa.


Beata Eusebia PALOMINO YENES, vergine.

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: memoria.


Festa25Santi Luigi VERSIGLIA, vescovo

e Callisto CARAVARIO, sacerdote.

Protomartiri salesiani.



MAGGIO


FestaSan Domenico SAVIO, adolescente.


FestaSanta Maria Domenica MaZzarello, vergine.

Confondatrice dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: solennità.


Beata Maria Vergine di Fatima.

16San Luigi ORIONE, sacerdote.

Fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza


San Leonardo MURIALDO, sacerdote.


Solennità24BEATA VERGINE MARIA, AIUTO DEI CRISTIANI

Patrona principale della Società di san Francesco di Sales, dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e dell’Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco.



MemoriaBeato Giuseppe KOWALSKI, sacerdote martire

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e le VDB: memoria facoltativa.



GIUGNO


Beati Francesco KĘSY e compagni, martiri.


Memoria23San Giuseppe CAFASSO, sacerdote.



LUGLIO


Beata Maria ROMERO MENESES, vergine.

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: memoria.



AGOSTO


Beato Augusto CZARTORYSKI, sacerdote.


Beato Zeffirino NAMUNCURÁ



SETTEMBRE


MemoriaBeati Giuseppe CALASANZ ed Enrico SÁIZ APARICIO, sacerdoti,

e compagni martiri



OTTOBRE


5Beato Luigi MARVELLI


13Beata Alessandrina Maria da COSTA, vergine.


24Beato Luigi GUANELLA, sacerdote

Fondatore dei Servi della Carità.


Solennità25Anniversario

della Dedicazione della propria chiesa

(quando non se ne conosce la data).


MemoriaBeato Michele RUA, sacerdote.



NOVEMBRE


MemoriaBeato Artemide ZATTI, religioso.

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e le VDB: memoria facoltativa.


Beata Maddalena MORANO, vergine.



DICEMBRE


Memoria5Beato Filippo RINALDI, sacerdote.

Fondatore dell’Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco.

Per l’Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco: festa.



NOTA:    I testi (Inni e/o Seconde Letture alternative) contrassegnati con            non specificamente approvati dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, sono stati inseriti per quanto consentito dal Decreto della medesima Congregazione pontificia del 23 dicembre 1994, Prot. 1443/93/L (cfr. pag. 7 della presente pubblicazione).


15 gennaio


Beato LUIGI VARIARA, sacerdote


Memoria

(Per le Figlie di Maria Ausiliatrice e le Volontarie di Don Bosco: Memoria facoltativa)


Luigi Variara nasce a Viarigi (Asti, Italia) il 15 gennaio 1875. All’età di dodici anni entra all’Oratorio di Valdocco, quattro mesi prima della morte di Don Bosco. Il ricordo di Don Bosco influì tanto sull’animo del ragazzo da orientarlo alla vita salesiana. Incominciò il Noviziato nel 1891 e lo concluse con la professione religiosa emessa nelle mani    del beato Michele Rua.

Nel 1894 incontra Don Michele Unia, il missionario dei lebbrosi ad Agua de Dios, in Colombia, che lo invita a seguirlo. A poco più di un anno dal suo arrivo ad Agua de Dios, Don Unia muore e il chierico Variara ne raccoglie l’eredità. Nel 1898 è ordinato sacerdote. Pensando al modello dell’Oratorio di Valdocco, egli trasforma quel luogo di sofferenza in una piccola città della gioia, dove si può vivere un’intensa vita spirituale. Come direttore spirituale, vede in alcune giovani lebbrose la disposizione per la vita religiosa; e poiché nessuna Congregazione accetta una lebbrosa o anche solo una figlia di lebbrosi, nasce in lui la prima idea di giovani consacrate, anche se lebbrose. Dà così origine ad un nuovo Istituto religioso, che intitola e pone sotto la protezione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.

Nel frattempo, inizia per Don Luigi un periodo di sofferenze e di incomprensioni, sì che il Superiore lo trasferisce in diversi luoghi. Ma lo stato di salute va peggiorando. Portato, su consiglio dei medici, a Cúcuta, in Colombia, muore il 1° febbraio 1923, a 48 anni di età. Sepolto a Cúcuta, la salma fu trasportata nel 1932 ad Agua de Dios, dove attualmente si trova.

Giovanni Paolo II lo ha beatificato in piazza san Pietro il 14 aprile 2002, nella terza domenica di Pasqua.


Dal Comune dei Santi: Santi della carità; oppure dal Comune dei Pastori. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture

Seconda lettura


Dalla “Lettera” 34 del beato Luigi Variara, sacerdote

(Barranquilla, 29 novembre 1919; Casa Generalizia, Archivio generale)


Fare tutto con Gesù, per Gesù ed in Gesù.


Mie amate figlie nel Cuore di Gesù, [...] procurate che tutto quello che si fa sia fatto in ipso, cum ipso et in ipso, voglio dire che dovete procurare di fare tutto con Gesù, per Gesù ed in Gesù; se mi è permesso, vi direi che Gesù deve essere come il condimento che dà sapore a tutte le vostre opere. Ricordate che le varie pratiche di pietà che vi prescrive la Santa Regola ed anche la devozione che ciascuna pratica personalmente non sono se non come piccole sorgenti da cui ciascuna ha attinto per alimentare lo spirito di pietà che deve santificare tutti gli altri momenti della propria vita.

Se voi pensaste di trascorrere un tempo notevole senza esteriorizzare in alcun modo questo spirito, o se per disgrazia somma arrivaste a soffocarlo nel vostro cuore, come si potrebbe sostenere quella intima relazione, quella ineffabile parentela che il medesimo Gesù ha deciso di stabilire fra Lui e le nostre anime per mezzo del Santo Battesimo?

Pertanto non esisterebbe alcuna comunicazione tra quel Dio, che noi chiamiamo col dolcissimo nome di Padre, e noi che abbiamo la fortuna di essere chiamati i suoi figli. In questo triste caso incomincerebbe ad indebolirsi quello spirito di fede viva per mezzo del quale noi siamo profondamente convinti della verità della nostra Santa Religione; in questo modo in qualunque circostanza in cui noi possiamo trovarci, sentiamo l’influenza di questa fede. Senza questo spirito di pietà, non si obbedisce allo Spirito Santo il quale molto sovente ci visita, ci istruisce, ci consola e ci soccorre nelle nostre infermità.

Al contrario, se questo spirito è ben coltivato, allora grazie alla sua influenza, la nostra unione con Dio non è mai interrotta, ma si comunica a tutti i nostri atti, anche ai più comuni, dando loro un carattere intimamente religioso e li eleva ad un merito soprannaturale, facendoli partecipare, come odoroso incenso, a quel culto mai interrotto che noi dobbiamo rendere a Dio. Così facendo, dice San Gregorio Magno, la nostra vita diventa come il principio di quella felicità che godono i beati in cielo.

Però se questa relazione esiste fra Dio e l'anima cristiana, che cosa non succederà fra Dio e l'anima religiosa dal momento che sono così solenni e intimi i vincoli che li legano per la professione religiosa? Nel momento in cui pronuncia i Santi Voti l’anima si sposa con Gesù Cristo, a lui si consacra senza riserve, gli offre tutte le sue facoltà, i suoi sentimenti, la sua vita stessa. L’anima appartiene quindi tutta interamente a Dio. Per questi motivi, non c'è nulla di più importante che la religiosa deve coltivare se non lo spirito di pietà; ella deve possederlo in così alto grado da poterlo comunicare a coloro che le sono accanto.


Responsorio 1Pt 3, 8-9; Rm 12, 10-11


R/. Siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; * a questo siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione.

V/. Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda: Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore;

R/. a questo siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione.


Orazione come alle Lodi mattutine


Lodi mattutine




Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.


Ant. al Ben. Da questo sapranno che siete miei discepoli,

se avrete amore gli uni per gli altri.


Invocazioni


Uniti nella liturgia di lode, invochiamo il Cristo Signore perché, sull’esempio del beato Luigi Variara, lo serviamo in santità e giustizia tutti i giorni della nostra vita:

Santifica il tuo popolo, Signore.


Sei stato provato in ogni cosa per divenire simile a noi in tutto fuorché nel peccato,

Signore Gesù, abbi pietà del tuo popolo.

Sei venuto per servire e non per essere servito,

        Signore Gesù, insegnaci a servirti nei nostri fratelli.

Chiami tutti alla carità perfetta,

Signore Gesù, santifica il tuo popolo.

Hai voluto che i tuoi discepoli siano sale della terra e luce del mondo,

Signore Gesù, illumina il tuo popolo.

Nel beato Luigi Variara ci hai dato un modello di donazione piena ai fratelli e sorelle piagati nel corpo e nello spirito,

Signore Gesù, concedi alle “Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria” e a tutti i membri della Famiglia Salesiana eguale amore ai più bisognosi.


Padre nostro.


Orazione


Dio di infinita bontà, che con la morte e la resurrezione del tuo Figlio hai salvato il mondo, concedi benigno, per intercessione del beato Luigi, sacerdote, che anche noi, chiamati a condividere il mistero del dolore, possiamo essere testimoni appassionati del tuo amore di Padre. Per il nostro Signore.



Vespri



Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Quello che avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me.

Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete il regno preparato per voi dall’inizio del mondo.


Intercessioni


Il beato Luigi Variara ha guardato a Cristo, buon samaritano, che si è fatto accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito; confidando nella sua intercessione, innalziamo con fiducia la nostra preghiera:

O Signore, ascolta, abbi pietà di noi.


Signore Gesù, tu hai sanato il lebbroso; con lui noi ti preghiamo:

Se tu vuoi, puoi guarirci.

Signore Gesù, tu hai guarito il servo del centurione romano; con lui noi ti preghiamo:

        Di’una sola parola e noi saremo salvi.

Signore Gesù, tu hai camminato sulle acque; con Pietro noi ti preghiamo:

Tu sei il Figlio di Dio: avvicinati a noi peccatori.

Signore Gesù, tu hai ascoltato la donna cananea; con lei noi ti preghiamo:

Vieni in nostro aiuto e donaci il pane dei figli.

Signore Gesù, tu sulla croce hai perdonato il ladrone che moriva con te; con lui noi ti preghiamo”:

Ricordati di noi quando sarai nel tuo regno. Ammetti i nostri fratelli defunti alla contemplazione del tuo volto.


Padre nostro.


Orazione


Dio di infinita bontà, che con la morte e la resurrezione del tuo Figlio hai salvato il mondo, concedi benigno, per intercessione del beato Luigi, sacerdote, che anche noi, chiamati a condividere il mistero del dolore, possiamo essere testimoni appassionati del tuo amore di Padre. Per il nostro Signore.




22 gennaio


Beata LAURA VICUÑA

adolescente



Memoria facoltativa

(Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: Memoria)


Nacque a Santiago del Cile il 5 aprile 1891. Educata con il Sistema preventivo di San Giovanni Bosco nel collegio “Maria Ausiliatrice” sulle Ande argentine, questa gioiosa adolescente divenne presto modello di amicizia con Gesù, di carità apostolica tra le compagne, di fedeltà ai suoi impegni quotidiani.

Piena di fiducia sopportò, con eroica fortezza, sofferenze fisiche e morali superiori alla sua età. Fedele all’ispirazione dello Spirito Santo, non esitò ad offrirsi vittima perché la sua mamma ritrovasse la via della salvezza. Morì il 22 gennaio 1904 a Junín de los Andes (Argentina).

Giovanni Paolo II la annoverò tra i beati il 3 settembre 1998, presso Castelnuovo Don Bosco (Asti), sul Colle delle beatitudini giovanili.


Dal Comune delle Sante. Salmodia del giorno, dal    Salterio



Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalla “Vita di Laura Vicuña” scritta da Augusto Crestanello, sacerdote

(Sacra pro causis sanctorum Congregatio, Beatificationis et Canonizationis Servae Dei Laurae Vicunia, Summarium, Roma 1969, 227ss passim)



Fin dai primi giorni del suo ingresso nel Collegio si notò in Laura –riferisce la sua direttrice –un criterio superiore alla sua età e una vera inclinazione alla pietà. Il suo cuore innocente non trovava pace e riposo che nelle cose di Dio. Sebbene fosse ancora bambina, la sua devozione era seria: niente di affettato, né di esagerato in lei.

In tutto essa era naturale e semplice. Durante la preghiera si vedeva che essa aveva la sua mente intenta all’azione che stava facendo. Quasi mai si rendeva conto di quanto stava succedendo a lei dintorno, e molte volte fu    necessario avvertirla che la chiamavano o che era tempo di uscire di chiesa.

Con la medesima attenzione essa si comportava nell’adempimento di tutti gli altri suoi doveri. Aveva ben compresa e applicata a se stessa quella sentenza: «Fa’quello che stai facendo», e con santa libertà di spirito, gioiosa e contenta, passava dalla chiesa all’aula scolastica, da questa al laboratorio o a qualsiasi altro lavoro, o alla ricreazione.

«Per me –soleva dire –pregare o lavorare è la medesima cosa; è lo stesso pregare o giocare, pregare o dormire. Facendo quello che comandano, compio quello che Dio vuole che io faccia, ed è questo che io voglio fare; questa è la mia migliore orazione».

«Dopo che ebbe conosciuta la pietà –scrive la sua direttrice –, l’amò e raggiunse un dono di orazione così alto e costante che anche in tempo di ricreazione la si vedeva assorta in Dio».

«Mi pare –diceva –che Dio stesso mantenga vivo in me il ricordo della sua divina Presenza. Dovunque mi trovo, sia in classe, sia nel cortile, questo ricordo mi accompagna, mi aiuta e mi conforta».

«Si è che tu –le obiettò il Padre [confessore] –sarai sempre preoccupata da questo pensiero, trascurando forse i tuoi doveri».

«Ah, no, Padre! –essa rispose – Conosco che questo pensiero mi aiuta a fare tutto meglio e che non mi disturba in nessun modo, perché non è che io stia continuamente pensando a questo, ma senza pensarvi sto godendo di questo ricordo».



ResponsorioCf. Sal 70,17; 74,2; 88,1; Is 49,2


R/. Dio mi ha istruito fin dalla giovinezza: * proclamerò in eterno i suoi prodigi.

V/. Mi ha protetto all’ombra della sua mano:

R/. proclamerò in eterno i suoi prodigi.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine



Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


R/. Dio la sostiene * con la luce del suo volto.

Dio la sostiene con la luce del suo volto.

V/. Non potrà vacillare: Dio è con lei,

* con la luce del suo volto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Dio la sostiene con la luce del suo volto.



Ant. al Ben. Ai piccoli

Dio ha rivelato i misteri del Regno.


Invocazioni


A Dio Padre, fonte di ogni santità, eleviamo con esultanza di figli la nostra lode e diciamo:

Tu sei la nostra vita, Signore.


In ogni tempo, o Padre, tu arricchisci la Chiesa con modelli sempre nuovi di santità giovanile:

fa’che, fedeli alle promesse del nostro battesimo, sperimentiamo la gioia di seguire Cristo.

Tu ispiri decisioni generose ad imitazione del tuo Figlio:

accogli l’offerta della nostra vita per crescere nella comunione con te e con i fratelli.

Hai voluto la famiglia cristiana immagine del tuo amore:

fa’che i genitori vivano la loro donazione con fedele generosità.

Con il dono del tuo Spirito hai reso la giovane Laura forte nella fede, pura nel cuore, eroica nella carità:

ridesta negli adolescenti e nei giovani la volontà di servirti con gioioso impegno nei fratelli.

Tu che ci nutri e rinnovi con la tua parola e i sacramenti:

rendici segno della tua bontà per coloro che oggi incontreremo sul nostro cammino.


Padre nostro.


Orazione


Padre d’immensa tenerezza, che nell’adolescente Laura Vicuña hai unito in modo mirabile la fortezza d’animo e il candore dell’innocenza, per sua intercessione donaci il coraggio di superare le prove della vita e di testimoniare al mondo la beatitudine dei puri di cuore. Per il nostro Signore.



Vespri


Lettura breve                Rm 8, 28-30



Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore ti ha scelta * e ti ha prediletta.

Il Signore ti ha scelta e ti ha prediletta.

V/. Nella sua tenda ti ha fatta abitare

* e ti ha prediletta.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore ti ha scelta e ti ha prediletta.


Ant. al Magn. Nessuno

ha un amore più grande dì questo:

dare la vita per i propri amici.


Intercessioni


Ringraziamo con gioia Dio Padre per le meraviglie che ha operato nei suoi santi, e diciamo:

Padre, ascoltaci.


Suscita nella tua Chiesa guide sapienti e illuminate:

perché aiutino i giovani a conoscere e accogliere con coraggio il tuo progetto di vita.

Proteggi i giovani che vivono tra le difficoltà e le tentazioni del nostro tempo:

perché non siano sopraffatti dall’egoismo, dalla solitudine e dallo smarrimento.

Dona a tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito la sapienza della croce:

perché sull’esempio della beata Laura sappiano scoprire il valore della sofferenza che purifica e redime.

Conforta e sostieni i missionari e le missionarie del Vangelo:

perché promuovano gli autentici valori umani e cristiani per il progresso dei popoli.

Ricordati di coloro che oggi hanno chiuso gli occhi alla vita terrena:

ammettili nella tua casa insieme con gli angeli e i santi.


Padre nostro.


Orazione


Padre d’immensa tenerezza, che nell’adolescente Laura Vicuña hai unito in modo mirabile la fortezza d’animo e il candore dell’innocenza, per sua intercessione donaci il coraggio di superare le prove della vita e di testimoniare al mondo la beatitudine dei puri di cuore. Per il nostro Signore.


24 gennaio


San FRANCESCO DI SALES

vescovo e dottore della Chiesa

Titolare e Patrono della Società di san Francesco di Sales



1 Festa

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Dove si celebra con il grado di solennità, i Primi Vespri sono dal Comune dei pastori o dei dottori della Chiesa; si possono usare anche i testi (tutti o in parte) proposti per i Vespri della festa.


Francesco nacque in Savoia il 21 agosto 1567. Ordinato vescovo di Ginevra (1602), dedicò tutta la sua attività apostolica nel riportare alla fede cattolica la popolazione dello Chablais, che era passata alla Riforma protestante. Con la sua multiforme attività educò il popolo cristiano, mostrando attuabili in ogni scelta di vita le vie della spiritualità. Si dedicò totalmente alla sua missione di pastore, facendosi semplice con i semplici, discutendo di teologia con i protestanti, iniziando alla “vita devota” le anime desiderose di servire Cristo, aprendo loro i segreti dell’amore di Dio, attento a mettere la vita spirituale alla portata dei laici e a rendere amabile la devozione. Valorizzò la stampa, promosse il lavoro e la cultura, trattando tutti con amorevole bontà e saggia mitezza.

Morì a Lione il 28 dicembre 1622. Annoverato tra i santi nel 1665, Pio IX lo proclamò Dottore della Chiesa (1877).

Ispirato dalla sua “carità apostolica” e dalla “dolcezza e pazienza evangelica”, san Giovanni Bosco lo scelse come modello e protettore della sua missione tra i giovani. A conclusione dei IV centenario della nascita, Paolo VI lo riconobbe come Doctor divini amoris.



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Invitatorio


Ant. Venite, adoriamo il pastore supremo,
Cristo Signore.


Oppure:


Ant. Nella festa di san Francesco di Sales,
lodiamo Cristo Signore fonte di ogni sapienza.


Salmo invitatorio come nell’Ordinario.





Ufficio delle letture


*    Inno


Salga un inno di lode a Francesco
dai fratelli beati del cielo,
e da noi nel cammino terreno.

Nel fervore dei giovani anni,
rinunciando alla gloria mondana,
hai seguito il Maestro e Signore.

Consacrato pastore del gregge,
tu raduni i dispersi e i lontani,
li conduci all’ovile di Cristo.

Con indomito e santo coraggio,
tu ricerchi dovunque gli erranti,
riportandoli a Cristo Signore.

Tu diffondi la luce del vero,
ammirabile e santo dottore,
e ci sproni a gloriose conquiste.

Tu dall’alto intercedi, Francesco:
che i tuoi figli proseguano lieti
sul cammino che un giorno hai tracciato.

Signore, Pontefice sommo,
a te gloria nei secoli eterni,
con il Padre e lo Spirito Santo.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


Antifone, salmi e versetto dal Comune dei pastori.



Prima lettura


Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo    4,1-7,11-18a,20-24


Conservare l’unità dello Spirito

nel vincolo della pace


Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuta, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.

A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Così non saremo più fanciulli in balía delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all'errore. Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità.

Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio. Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l'uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.


ResponsorioCol 3,12.15.14


R/. Rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. * E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo.

V/. Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione.

R/. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo.



Seconda lettura


Dal “Trattato dell’amor di Dio” di san Francesco di Sales, vescovo

(Ed. R. Balboni, Milano 1989, V, 1, passim)


2 L’amore di Dio

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L’amore non è altro che il movimento e il defluire del cuore verso il bene mediante la compiacenza che prova in esso; di modo che la compiacenza è il grande motivo dell’amore, come l’amore è il grande movimento della compiacenza.

Allorché abbiamo reso molto attento il nostro intelletto alla grandezza dei beni che si trovano in quel divino soggetto, è impossibile che la nostra volontà non venga presa da compiacenza per il bene, e usiamo allora la nostra libertà e l’autorità che abbiamo su di noi, provocando il nostro cuore a ripetere e rafforzare la propria compiacenza con atti di approvazione e di gioia. Per mezzo di questa compiacenza egli è Dio del nostro cuore, perché per mezzo di essa il nostro cuore l’abbraccia e lo fa suo; è la nostra eredità, in quanto per mezzo di questo atto godiamo dei beni che si trovano in Dio e, come da un’eredità, ne ricaviamo ogni sorta di piacere e di contentezza. Per mezzo di questa compiacenza beviamo e mangiamo spiritualmente le perfezioni della Divinità, perché le facciamo nostre e le attiriamo nel nostro cuore.

O Dio, Teotimo, quale gioia avremo in cielo quando vedremo il Diletto dei nostri cuori simile ad un mare infinito le cui acque sono soltanto perfezione e bontà!

Allora, simili a cervi lungamente inseguiti e feriti, che immergendosi in una chiara e fresca sorgente godono la frescura delle sue limpide acque (cf. Sal 42,2), i nostri cuori, dopo tante attese e desideri, giungendo alla sorgente abbondante e viva della Divinità (cf. Sal 42,3), attireranno a sé, per mezzo della compiacenza, tutte le perfezioni di quel Diletto e ne avranno il perfetto godimento per mezzo della gioia che proveranno impregnandosi delle sue delizie immortali: e in tal modo l’amato Sposo entrerà in noi per comunicare la sua gioia eterna alla nostra anima; secondo quanto dice egli stesso (cf. Gv 14,23), ossia che, se osserviamo la santa legge dell’amore, egli verrà e porrà la sua dimora in noi.

L’amore che il grande apostolo san Paolo aveva per la vita, la morte e la passione di Nostro Signore fu così grande, che trasferì la stessa vita, morte e passione del divino Salvatore nel cuore del suo amoroso servo: la sua volontà ne era colma per dilezione, la memoria per meditazione e l’intelletto per contemplazione.


Responsorio                      Ef 4,32-5,1; Mt 11,29


R/. Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. * Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi.

V/. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.

R/. Fatevi, dunque, imitatori di Dio, quali figli carissimi.



*    Oppure:


Seconda lettura


Dalla “Introduzione alla vita devota” di san Francesco di Sales, vescovo

(Ed. R. Balboni, Milano 1989, I, 3)


La devozione dev’essere praticata in modi diversi


Dio nella creazione comandò alle piante di produrre ognuna i propri frutti, secondo la sua specie; così egli vuole che i cristiani, piante vive della sua Chiesa, producano frutti di devozione, ognuno secondo la qualità, lo stato e la vocazione propria.

La devozione dev’essere praticata in modi diversi dal gentiluomo, dall’operaio, dal servo, dal principe, dalla vedova, dalla nubile e dalla sposata. E non basta questo, ma è necessario che la pratica della devozione sia adattata alle forze, alle occupazioni e ai doveri di ognuno in particolare.

Dimmi, o mia Filotea, sarebbe conveniente che un Vescovo cercasse la solitudine come i Certosini? e che le persone coniugate non volessero accrescere la loro fortuna come i Cappuccini? e che l’operaio fosse assiduo alla chiesa come il religioso all’ufficio corale? e che i religiosi si dedicassero continuamente a incontri d’ogni genere per il servizio del prossimo, come il Vescovo? Non sarebbe tale devozione ridicola, sregolata e intollerabile? Eppure in questo assurdo errore si cade spesso.

No, Filotea, la devozione, purché vera e sincera, non guasta nessuna cosa, ma tutte le porta a perfezione; e se talvolta non si concilia con la legittima vocazione di qualche persona, allora senza dubbio è devozione falsa.

L’ape trae il miele dai fiori senza per nulla guastarli, ma lasciandoli integri e freschi come li ha trovati; e la vera devozione fa ancora di meglio, poiché non solo non guasta alcuna vocazione e occupazione, ma al contrario vi aggiunge bellezza e pregio. Con essa infatti si governa con più serenità la famiglia, con essa l’amore tra marito e moglie diventa più sincero e la sottomissione all’autorità più fedele; con essa tutte quante le faccende si disbrigano in modo più soave e più amabile.

È un errore, anzi un’eresia, il voler escludere la vita devota dalla caserma dei soldati, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei principi, dalla casa dei coniugi. Sì, è vero, Filotea carissima, la devozione puramente contemplativa, quella monastica e religiosa, non può essere esercitata in questi impieghi e in questi stati, ma è anche vero che, oltre a quelle tre forme di devozione, ve ne sono molte altre ancora, atte a perfezionare i secolari nei differenti loro stati di vita.

In qualunque stato ci troviamo, si può e si deve aspirare alla vita perfetta.


ResponsorioRm 12,2; Ef 4,23-24


R/. Trasformatevi, rinnovando la vostra mente, * per discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

V/. Rinnovatevi nello spirito della vostra mente, rivestite l’uomo nuovo,

R/. per discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.



Te Deum


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


*    Inno

Risorge un’alba piena di bellezza:
l’innocenza del giorno dopo l’ombra.
Rischiara il sole di radiante luce

 la novità del mondo.

Dàstati dal richiamo dell’Amato
con Lui corriamo alle colline aperte,
là dove ci rivela, nel silenzio,

 la sua chiara pienezza.

Tu dona la sapienza del tuo cuore
perché portiamo frutti di dolcezza
nel nostro autunno, sempre troppo breve,

 ma che rinasce eterno.

Non permettere mai che il nostro passo
discenda sul sentiero della notte,
ma fa’che salga libero alla luce,

 che svela il suo segreto.

Tu che hai cercato tra i dirupi, a sera,
la pecorella che smarrì la strada,
fa’che giungiamo a quella vita piena

 che dà riposo al cuore.

Al Padre, all’Unigenito, all’Amore,
al Dio ch’è trino ed unico sia lode
dall’uomo, la sua immagine vivente,

 nei secoli in eterno.

Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. Il Signore lo ha colmato
del suo Spirito di sapienza e intelligenza.


Salmi e cantico della domenica, I settimana.


2 ant.  Sacerdoti del Signore, benedite il Signore!
Umili e miti di cuore, benedite il Signore!


3 ant.  Il Signore gli diede la sapienza dei santi.



Lettura breve                1 Cor 2,1.4-6a.7.9-10a


Anch'io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l'eccellenza della parola o della sapienza. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Ma, come sta scritto: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano”. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito.



Responsorio breve


R/. La tua Chiesa, o Dio, * canta la sapienza dei santi.

La tua Chiesa, o Dio, canta la sapienza dei santi.

V/. L’assemblea ne proclama le lodi,

* canta la sapienza dei santi.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

La tua Chiesa, o Dio, canta la sapienza dei santi.


Ant. al Ben. I saggi

splenderanno come il firmamento:

i maestri di sapienza saranno come stelle nel cielo.


Invocazioni


Ringraziamo Dio Padre, origine e modello di ogni santità, e con cuore di figli preghiamo:

Accresci in noi il tuo amore, Signore.


In san Francesco di Sales ci hai dato un’immagine viva del Cristo tuo Figlio, mite e umile di cuore:

concedi anche a noi di essere segni e portatori della tua bontà.

Hai fatto di san Francesco un modello di instancabile apostolo del vangelo:

        fa’ che accogliamo con fede e annunciamo con coraggio la tua parola di vita.

Al santo Dottore hai donato di gustare la bellezza e la bontà della tua creazione:

guida il nostro sguardo a discernere il bene nelle molteplici situazioni della vita.

Hai concesso al nostro Patrono un’efficace capacità di dialogo:

concedi anche a noi di saper comprendere e accogliere ogni persona.

Lo hai reso maestro insigne nell’arte della direzione spirituale:

aiuta tutti noi a guidare i giovani sulle vie della santità.


Padre nostro.


Orazione


Dio grande e misericordioso, tu hai suscitato nella Chiesa san Francesco di Sales, pastore zelante e amabile maestro: concedi a noi di operare assiduamente nella missione giovanile con il suo medesimo spirito apostolico. Per il nostro Signore.



Ora media


2.1 Inno dall’Ordinario. Antifone e salmi del giorno del salterio

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Terza


Lettura breve    Col 3,16-17


La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.


V/. Il Signore stabilì con lui un’alleanza eterna:

R/. lo costituì sacerdote in mezzo al suo popolo.


Sesta


Lettura breve          Ef 5,1-2


Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.


V/. Nella generosità del suo amore:

R/. Dio lo ha colmato di sapienza.


Nona


Lettura breve1 Ts 5,14-16


Vi esortiamo, fratelli: ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti. Badate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. Siate sempre lieti.


V/. Il Signore ha scelto il suo servo:

R/. guida e maestro del suo popolo.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Vespri


Dove si celebra con il grado di solennità sono i Secondi Vespri.


*    Inno

O specchio di divina tenerezza,
ed acqua che zampilla da sorgente,
tu senza fine nutri in noi la pace
che assopisce l’affanno quotidiano.

Insegnaci quell’umile tua gioia
di perderci per gli uomini ogni giorno
per ritrovarci, a sera, giunti a casa,
con tanti frutti nelle mani stanche.

Insegnaci la docile mitezza
e l’arte saggia della tua pazienza.
Rivelaci la luce del tuo volto,
che intreccia di silenzio il tuo sorriso.

Sostienici al lavoro nella vigna
alacremente, colmi di stupore
per i germogli nuovi sui filari,
per le vendemmie cariche di frutti.

Trasforma vita e morte nell’amore
poiché l’amore è l’unico che resta:
è destinato a dare senza fine
il soave profumo del suo fiore.

Al Padre, all’Unigenito, alla Vita,
Amore che dà forza eternamente,
a Lui che a propria immagine ci ha fatti,
sia gloria per i secoli in eterno.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant.    Sarò io il pastore del mio gregge:
cercherò chi è perduto, ricondurrò chi è lontano.


Salmi dal Comune dei pastori.


2 ant.  Come sole radioso splende Francesco
nella casa del Signore, alleluia.


3 ant.  A me è stata concessa questa grazia:
annunziare alle genti
le insondabili ricchezze di Cristo.


Lettura breve1 Ts 2,6-8.11-12


Fratelli, neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo. Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.

Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.


Responsorio breve


R/. Vero amico dei tuoi fratelli, * prega per il tuo popolo.

Vero amico dei tuoi fratelli, prega per il tuo popolo.

V/. Hai dato la vita per i fratelli,

* prega per il tuo popolo.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Vero amico dei tuoi fratelli, prega per il tuo popolo.


Ant. al Magn. O vescovo Francesco,

ardente di carità,

da Dio fatto padre di una moltitudine,

conduci anche noi ai pascoli

dell’eterna vita, alleluia.


Intercessioni


Rivolgiamo con serena fiducia la nostra preghiera a Dio Padre che, in Cristo, ha costituito il popolo della nuova alleanza, e diciamo:

Santifica la tua Chiesa, o Signore.


In san Francesco di Sales hai suscitato un pastore pieno di zelo e di prudenza:

assisti i vescovi, i presbiteri e i diaconi nel loro ministero pastorale.

Hai acceso nel cuore di san Francesco un’ardente passione per l’unità della Chiesa:

fa’ che le comunità cristiane progrediscano sulla strada del dialogo ecumenico.

Hai dato a san Francesco un animo aperto agli ideali umanistici:

aiuta gli scrittori e i pubblicisti ad essere validi educatori della cultura del popolo.

Hai fatto del nostro santo Patrono un fondatore e un maestro di vita spirituale pieno di saggezza:

benedici le nostre sorelle Visitandine e tutti i membri della Famiglia Salesiana.

Hai accolto nella tua gloria il santo vescovo Francesco:

per sua intercessione abbi misericordia di tutti i fedeli defunti.


Padre nostro.


Orazione


Dio grande e misericordioso, tu hai suscitato nella Chiesa san Francesco di Sales, pastore zelante e amabile maestro: concedi a noi di operare assiduamente nella missione giovanile con il suo medesimo spirito apostolico. Per il nostro Signore.



Compieta


Come nel Salterio del giorno. Dove è solennità si dice la Compieta della Domenica.



30 gennaio

Beato BRONISLAO MARKIEWICZ, sacerdote


Memoria facoltativa


Bronislao Markiewicz nacque il 13 luglio 1842 a Pruchnik, Polonia, nell’odierna arcidiocesi di Przemyśl, nella quale venne ordinato sacerdote il 15 settembre 1867. Dopo diciotto anni di zelante e fruttuoso servizio nell’Arcidiocesi, sentendosi chiamato alla vita religiosa, nel 1885 partì per l’Italia ed entrò tra i Salesiani, avendo la gioia di incontrare San Giovanni Bosco, nelle cui mani, il 27 marzo 1887, emise    la professione religiosa.

Da salesiano svolse diversi incarichi. Rientrato in Polonia, assunse l’incarico di parroco a Miejsce Piastowe, nella sua diocesi di Przemyśl. Oltre all’attività parrocchiale ordinaria, si dedicava alla formazione della gioventù povera ed orfana. Sulla scia di questo suo impegno, diede origine a due nuove Congregazioni religiose, nel ramo maschile e femminile, che pose sotto la protezione di San Michele Arcangelo, con una spiritualità ispirata a quella di San Giovanni Bosco. Colmo di amore verso Dio e verso il prossimo e agendo nello spirito del motto “lavoro e temperanza”, dedicò tutta la sua vita agli orfani dimenticati e rifiutati, ai bambini poveri e alla gioventù abbandonata e trascurata moralmente.

Consunto dal lavoro, il 29 gennaio 1912 concluse il suo pellegrinaggio terreno. Sia prima che dopo la morte, egli fu considerato un uomo santo. Il 2 luglio 1994, alla presenza di Giovanni Paolo II, fu promulgato il decreto sull’eroicità delle virtù. La beatificazione avvenne il 19 giugno 2005.   


Dal Comune del Santi: per i religiosi; oppure dal Comune dei pastori. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dagli “Scritti” del beato Bronislao Markiewicz, sacerdote

(Powściągliwość i praca [Temperanza e lavoro], 1904, pp. 73-74)


Due pilastri della vita sociale


Il mondo sta crollando perché gli uomini hanno distrutto due pilastri della vita sociale. Nell’educazione e nella vita hanno prevalentemente posto l’accento sull’istruzione intellettuale e sulla scienza, tralasciando “il lavoro e la temperanza”. Invece il nostro Creatore che sa, meglio di noi, di che cosa abbiamo bisogno, ci raccomanda, pena la perdita del pane e della salvezza, di lavorare col sudore della fronte e di essere temperanti. Egli dice espressamente ai nostri progenitori nel paradiso: “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto” (Gen 3,19). Gesù Cristo nel suo Vangelo aggiunge: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24). Questo significa: “Non solo io, vostro Salvatore, devo soffrire e faticare, ma anche voi tutti, miei discepoli, se volete essere con me in paradiso, dovete soffrire e lavorare, sottomettendo il vostro intelletto, la vostra volontà e le vostre opere alle prescrizioni dei comandamenti di Dio”.

Dovete impegnare il vostro corpo con tutti i sensi e le inclinazioni al continuo servizio divino, combattendo e lavorando giorno e notte e per tutta la vostra vita sino alla morte per la sua gloria. “La carne, infatti, ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne” (Gal 5,17).

Il lavoro e la temperanza non si acquistano facilmente. Per non cedere nella lotta occorre tenere con rigore il nostro corpo e tutte le nostre inclinazioni naturali, come un cocchiere tiene saldamente un cavallo indomato per non finire insieme nel precipizio.

Il Figlio di Dio, nella carne umana, cammina davanti a noi illuminando la nostra strada con il suo esempio, per alleggerire il peso che il Creatore ha caricato su di noi e per esortarci al rinnegamento volontario di noi stessi. Gesù lavora volentieri, e col sudore della fronte, nell’officina di San Giuseppe, sopporta con pazienza le sofferenze e le indigenze della vita quotidiana, infine muore sulla croce tra dolori atroci. Non si risparmia, non si concede niente per insegnarci in tutto come dobbiamo vivere. Lo segue da vicino sua Madre, l’Addolorata che lavora e soffre per tutta la vita. Dietro di Lei vengono le migliaia di Santi che “hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri” (Gal 5,24).

Invece oggi nell’intero globo terrestre e, purtroppo, anche tra le Nazioni cristiane, sembra risuonare questo imperativo: “Cerchiamo di godere al massimo la vita in questa terra e di lavorare al minimo”. Il denaro, il potere, il riposo, il divertimento, il piacere e gli onori costituiscono oggi l’ideale dell’umanità intera, mentre il lavoro con il sudore della fronte e la temperanza cristiana sono in totale disprezzo. Lavorano e soffrono solo coloro che vi sono costretti. Solo pochissimi uomini lavorano liberamente e sono temperanti nello spirito di Gesù Cristo. La maggior parte della gente di oggi non sa che il lavoro e la temperanza cristiani ottengono già su questa terra il centuplo. L’allontanamento dalla temperanza procura, invece, oltre al rischio delle pene eterne dell’inferno, anche disgrazie terrene […]

Il lavoro e la temperanza sono, dunque, i pilastri più importanti della vita sociale. Solo là dove essi sono saldi sono possibili il benessere, la salute, la forza, la pace, la libertà, l’indipendenza.

Su questi due pilastri della vita sociale occorre non solo istruire la gioventù, ma anche farla esercitare, in modo attivo, incoraggiandola col proprio esempio. Occorre pregare, e più volte al giorno, per la comprensione e la realizzazione di queste due condizioni della felicità. Occorre poggiare principalmente su questi due pilastri il nostro sistema scolastico e l’intera educazione. Allora si troveranno mezzi abbondanti per il miglioramento sociale del nostro popolo e anche per i popoli vicini. In tal modo si estenderà sulla terra la fratellanza delle nazioni e sorgerà un periodo più glorioso nella storia dell’umanità.


ResponsorioEf 5. 8-9; Mt 5, 14.16


R/.    Voi siete luce nel Signore; comportatevi come figli della luce. * Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.

V/. Voi siete la luce del mondo: splenda la vostra luce davanti agli uomini.

R/. Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Lodi mattutine



Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.


Ant. al Ben. Chiunque fa la volontà del Padre mio,

è per me fratello, sorella e madre, dice il Signore.


Invocazioni


Uniti nella liturgia di lode, invochiamo il Cristo Signore perché, sull’esempio del beato Bronislao Markiewicz, lo serviamo in santità e giustizia tutti i giorni della nostra vita:

Santifica il tuo popolo, Signore.


Sei stato provato in ogni cosa per divenire simile a noi in tutto fuorché nel peccato,

Signore Gesù, abbi pietà del tuo popolo.

Sei venuto per servire e non per essere servito,

        Signore Gesù, insegnaci a servirti nei nostri fratelli.

Chiami tutti alla carità perfetta,

Signore Gesù, santifica il tuo popolo.

Hai voluto che i tuoi discepoli siano sale della terra e luce del mondo,

Signore Gesù, illumina il tuo popolo.

Nel beato Bronislao Markiewicz ci hai dato un modello di dedizione agli orfani, ai bambini poveri e alla gioventù abbandonata e trascurata moralmente:

Signore Gesù, concedi a noi e a tutti i membri della Famiglia Salesiana di esprimere nella nostra vita lo stesso amore ai più bisognosi.


Padre nostro.


2.2 Orazione

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Dio onnipotente e misericordioso,

che hai scelto il beato Bronislao, sacerdote,

come padre e protettore dei giovani abbandonati,

concedi a noi,

incoraggiati    dal suo esempio di laboriosità e temperanza,

di adempiere fedelmente la tua volontà

ed essere assidui nel tuo servizio.

Per il nostro Signore.



Vespri



Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Avete abbandonato ogni cosa per seguirmi:

avrete cento volte tanto, e la vita eterna.


Intercessioni


Supplichiamo Dio Padre, sorgente di ogni santità, perché con l’esempio e l’aiuto dei santi, ci conceda di vivere in conformità con il nostro battesimo. Diciamo insieme:

Rendici santi, Signore, perché tu sei santo.


Padre santo, tu vuoi che ci chiamiamo e siamo realmente tuoi figli,

fa’che la tua Chiesa ti glorifichi su tutta la terra con la luce della sua santità.

Padre santo, tu ci inviti a camminare in maniera degna della nostra vocazione, per piacere a te in ogni cosa,

        fa’che portiamo frutti abbondanti di opere buone.

Padre santo, tu che chiami alcuni a seguire fino in fondo Cristo povero e umile,

concedi loro di giungere alla perfezione della carità.

Padre santo, il beato Bronislao Markiewicz, ha incarnato nella sua vita lo spirito del “lavoro e temperanza” appreso alla scuola di Don Bosco;

concedi ai membri degli Istituti religiosi da lui fondati, sotto la protezione di San Michele Arcangelo, e a noi tutti, di vivere nel medesimo spirito.

Padre santo, ammetti i nostri fratelli defunti alla contemplazione del tuo volto,

rendi anche noi degni della tua gloria.


Padre nostro.


2.3 Orazione

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Dio onnipotente e misericordioso,

che hai scelto il beato Bronislao, sacerdote,

come padre e protettore dei giovani abbandonati,

concedi a noi,

incoraggiati    dal suo esempio di laboriosità e temperanza,

di adempiere fedelmente la tua volontà

ed essere assidui nel tuo servizio.

Per il nostro Signore.



31 gennaio


2.3.1 San GIOVANNI BOSCO sacerdote

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Fondatore della Società di san Francesco di Sales,

dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice,

dell’Associazione dei Cooperatori salesiani,

e dell’Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice



2.4 Solennità

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La vita di san Giovanni Bosco appare particolarmente segnata dagli interventi della Provvidenza e dalla presenza della Vergine Maria. Nato a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815 in una famiglia di poveri contadini, fin da fanciullo si sentì chiamato a dedicare la vita ai giovani. Diventato prete a Torino dopo anni di sacrificio, spese le forze della sua ricca natura e del suo infaticabile zelo a creare opere educative per la gioventù abbandonata, a difendere la fede minacciata del ceto popolare, a portare un suo contributo all’evangelizzazione delle terre lontane.

Affidò la continuità di quest’immenso lavoro ai tre rami della sua Famiglia: alla Società di San Francesco di Sales (1859), all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872) e all’Associazione dei Cooperatori salesiani (1876), trasmettendo loro, come segreto della riuscita, il tesoro del suo Sistema preventivo: ragione, religione, amorevolezza; sistema tutto ispirato dalla carità, radicata nell’incontro vivo con Gesù Cristo specialmente nell’Eucaristia, nella fiducia illimitata nella Vergine Maria, nella fedeltà alla Chiesa e al suo magistero.

Morì a Torino il 31 gennaio 1888. Fu annoverato tra i santi da Pio XI nella Pasqua del 1934; a conclusione dell’anno centenario della sua morte, Giovanni Paolo II lo proclamò Padre e maestro della gioventù (24 gennaio 1989).



Primi Vespri


*    Inno

O giorno di vera allegrezza,

in cui celebriamo la gloria

del padre e maestro dei giovani,

don Bosco, l’amico di Dio.

Cresciuto tra povera gente,

un sogno gli mostra la via

su cui il Signore lo chiama:

portare i fanciulli a salvezza.

Con umile e ferma costanza

si lascia guidar dalla fede,

lo Spirito soffia nascosto:

prepara nel buio la luce.

La prova gli dà nuove forze:

chi muore a se stesso è fecondo.

Impara a donarsi per sempre

con cuore audace e fedele.

Vivendo la Pasqua di Cristo

nell’umile e intenso lavoro

ormai è maestro di vita

a schiere gioiose di figli.

Cantiamo, o Padre, il tuo amore,

la gloria di Cristo, tuo Figlio,

la forza del Santo tuo Spirito

che suscita santi alla Chiesa. Amen


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant.  Dalla polvere Dio ti ha innalzato
e ti ha fatto sedere tra i grandi del suo popolo.


Salmi e cantico dal Comune dei pastori.


2 ant.  Per te il Signore ha dato pane agli affamati,
agli orfani un padre, ai giovani un amico.


3 ant. Dio ti ha suscitato nella Chiesa
a lode e gloria della sua grazia
per rivelare ai giovani il suo amore.


Lettura breve    2 Ts 2,13-17


Noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.

Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.


Responsorio breve


R/. Il Signore l’ha amato, * e l’ha colmato di onore.

Il Signore l’ha amato, e l’ha colmato di onore.

V/. L’ha rivestito di gloria,

* e l’ha colmato di onore.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore l’ha amato, e l’ha colmato di onore.


Ant. al Magn. Ogni mio respiro e tutte le mie forze

saranno al servizio dei giovani.


Oppure: Figlio mio, osserva il comando di tuo padre,

non disprezzare l’insegnamento di tua madre,

fissali sempre nel tuo cuore.


Intercessioni


La nostra fede riceve incoraggiamento dalla testimonianza dei Santi, segni della presenza dello Spirito nella Chiesa. Uniti alla loro preghiera invochiamo il Padre, fonte di ogni santità:

Accresci in noi la fede, la speranza e la carità.


Hai suscitato nella tua Chiesa san Giovanni Bosco come padre e maestro della gioventù:

concedi a tutti noi di amare i giovani e dedicare con gioia la nostra vita al loro bene.

Tu hai concesso al Santo dei giovani di unire all’azione instancabile un’intensa vita di preghiera:

assistici con la forza del tuo Spirito perché nel lavoro apostolico rimaniamo sempre uniti a te.

Tu vuoi che i genitori siano i primi e principali educa tori dei propri figli:

trovino in Te la forza e la gioia per essere sempre consapevoli della grandezza del loro impegno.

Al nostro Fondatore hai dato la Vergine Maria come Madre e Maestra:

concedi ai membri della Famiglia Salesiana di confidare nel suo aiuto e di sperimentare sempre la sua presenza materna.

A coloro che sono morti dopo aver speso le migliori energie per l’educazione dei giovani secondo il carisma salesiano:

dona la felicità piena e la luce senza fine.


Padre nostro.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Compieta


Compieta della domenica dopo i primi Vespri. Si può concludere con l’antifona: “Sotto la tua protezione” (Sub tuum praesidium confugimus), oppure: “O Maria, Vergine potente”.



Invitatorio


Ant. Nella festa di san Giovanni Bosco
lodiamo il Signore nostro Dio.


Salmo invitatorio come nell’Ordinario.




Ufficio delle letture


*    Inno

Ora, Signore, narriamo le gesta
del nostro padre, il santo dei giovani:
ispiri il canto lo stesso tuo Spirito
che gli fu guida per tutta la vita.

Pure per noi un uomo è venuto
che di Giovanni portava il nome,
del testimone dell’unica Luce
affinché il mondo continui a credere.

E come usavi chiamare i profeti,
fin da fanciullo lo chiami dai campi:
sì, contadino del cielo lo vuoi
a coltivare le tue campagne.

Per te, don Bosco, iniziava l’ascesa,
dal primo giorno, verso il calvario,
con la sapienza che fu di tua madre:
“Dire la Messa, o figlio, è patire”.

Col Vento che spira così come vuole,
don Bosco, corri per tutte le strade.
Un soffio nuovo ti porta fanciulli
a loro annunci, cantando, il Regno.

Libero vai di paese in paese
e mai che basti per te una casa:
di Pentecoste un segno ti rendi
a profezia per tutti i tuoi figli.

Ora che sei nella gloria, o Padre,
e vedi il mare di vite salvate,
di’quanto poco il costo vi regge
come paga la gioia del dare.

Con mente pia, con animo grato
vogliamo, Dio, cantare le opere
che fin dai tempi antichi tu compi
per la tua Chiesa, a gloria dell’uomo.

Insieme a lui noi pure cantiamo
inni di gloria a te, Padre Signore;
lodi cantiamo al tuo Figlio e allo Spirito
mentre attendiamo che il regno si compia.
Amen.




Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant.  Dio gli donò sapienza e prudenza,
e un cuore grande come le sabbie del mare.


Salmi dal Comune dei pastori.


2 ant.  Ha creduto contro ogni speranza,
è diventato padre di molte nazioni.


3 ant.  Ha confidato nel Signore,
ha fatto il bene; in lui ha riposto la sua gioia.


R/. Ascolterai dalla mia bocca la parola,

V/. e la trasmetterai ai tuoi fratelli.



Prima lettura


Dalla prima lettera ai Tessalonicesi di san Paolo, apostolo1,2-6; 2,7-9a.10-12


Il nostro comportamento è stato santo,

giusto e irreprensibile


Fratelli, rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l'operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro. Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione: ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene. E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo.

Siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. Voi ricordate, infatti, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica.

Voi siete testimoni, e lo è anche Dio, che il nostro comportamento verso di voi, che credete, è stato santo, giusto e irreprensibile. Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.


Responsorio          1 Ts 3,12-13a; 4,2


R/. Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti, come è il nostro amore verso di voi, * per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro.

V/. Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.

*per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro.



Seconda lettura


Dal “Piano di Regolamento per l’Oratorio maschile di san Francesco di Sales” (1554) scritto da san Giovanni Bosco, sacerdote

(Ed. P. Braido et Alii, Scritti pedagogici

e spirituali, Roma 1987, 41-44, passim)


Un nuovo modo

di evangelizzare i giovani


“[...] per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi” (Gv 11,52). Le parole del santo Vangelo che ci fanno conoscere il Divin Salvatore essere venuto dal cielo in terra per radunare insieme tutti i figli di Dio, dispersi nelle varie parti della terra, mi pare che si possano letteralmente applicare alla gioventù dei nostri giorni. Questa porzione la più delicata e la più preziosa dell’umana società, su cui si fondano le speranze di un felice avvenire, non è per se stessa di indole perversa. Tolta la trascuratezza dei genitori, l’ozio, lo scontro dei tristi compagni, cui vanno specialmente soggetti nei giorni festivi, riesce facilissima cosa l’insinuare nei teneri loro cuori i principi di ordine, di buon costume, di rispetto, di religione, perché se accade talvolta che già siano guasti in quella età, lo sono piuttosto per inconsideratezza, che non per malizia consumata.

Questi giovani hanno veramente bisogno di una mano benefica, che prenda cura di loro, li coltivi, li guidi alla virtù, li allontani dal vizio. La difficoltà consiste nel trovar modo di radunarli, poter loro parlare, moralizzarli.

Questa fu la missione del Figlio di Dio; questo può solamente fare la santa sua religione. Ma questa religione, che è eterna ed immutabile in sé, che fu e sarà sempre in ogni tempo la maestra degli uomini, contiene una legge così perfetta, che sa piegarsi alle vicende dei tempi, e adattarsi all’indole diversa di tutti gli uomini.

Fra i mezzi atti a diffondere lo spirito di religione nei cuori incolti e abbandonati, si reputano gli Oratori. Sono questi Oratori luoghi in cui si intrattiene la gioventù in piacevole ed onesta ricreazione, dopo di aver assistito alle sacre funzioni di chiesa.

I conforti che mi vennero dalle autorità civili ed ecclesiastiche, lo zelo con cui molte persone vennero in aiuto con mezzi temporali e con le loro fatiche, sono segno non dubbio delle benedizioni del Signore, e del pubblico gradimento degli uomini.

Io non intendo dare né leggi né precetti; mio scopo è di esporre le cose che si fanno nell’Oratorio maschile di san Francesco di Sales in Valdocco; e il modo con cui queste cose sono fatte.

Forse taluno troverà espressioni che sembrano di mostrare che io vada cercando gloria ed onore; non lo creda: attribuisca ciò all’impegno che ho di scrivere le cose che sono realmente avvenute e come tuttora si trovano.

Quando mi sono dato a questa parte di sacro ministero intesi di consacrare ogni mia fatica alla maggior gloria di Dio e a vantaggio delle anime; intesi di adoperarmi per fare buoni cittadini in questa terra, perché fossero poi un giorno degni abitatori del cielo. Dio mi aiuti di poter così continuare fino all’ultimo respiro di mia vita.


Responsorio        Cf. Col 3,17; 1 Cor 16,14


R/. Tutto quello che fate in parole e in opere, si compia nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, * in rendimento di grazie a Dio Padre per mezzo di lui.

V/. Tutto tra voi si faccia nella carità di Cristo,

R/. in rendimento di grazie a Dio Padre per mezzo di lui.


___________________________________________________________________________________________________


*    Oppure:


Seconda lettura


Dalla lettera “Iuvenum Patris” di Giovanni Paolo II, papa

(AAS 80 [1988] 969-987)


San Giovanni Bosco

Padre e Maestro della gioventù”


San Giovanni Bosco sentiva di aver ricevuto una speciale vocazione e di essere assistito e quasi guidato per mano, nell’attuazione della sua missione, dal Signore e dall’intervento materno della Vergine Maria. La sua risposta fu tale che la Chiesa lo ha proposto ufficialmente ai fedeli quale modello di santità.

La sua statura di Santo lo colloca, con originalità, tra i grandi Fondatori di Istituti religiosi nella Chiesa. Egli eccelle per molti aspetti: è l’iniziatore di una vera scuola di nuova e attraente spiritualità apostolica; è il promotore di una speciale devozione a Maria, Ausiliatrice dei Cristiani e Madre della Chiesa; è il testimone di un leale e coraggioso senso ecclesiale, manifestato attraverso mediazioni delicate nelle allora difficili relazioni tra la Chiesa e lo Stato; è l’apostolo realistico e pratico, aperto agli apporti delle nuove scoperte; è l’organizzatore zelante delle Missioni con sensibilità veramente cattolica; è, in modo eccelso, l’esemplare di un amore preferenziale per i giovani, specialmente per i più bisognosi, a bene della Chiesa e della società; è il maestro di un’efficace e geniale prassi pedagogica, lasciata come dono prezioso da custodire e sviluppare.

Proprio un tale interscambio tra “educazione” e “santità” è l’aspetto caratteristico della sua figura: egli è un “educatore santo”, si ispira a un “modello santo” –Francesco di Sales –, è discepolo di un “maestro spirituale santo” –Giuseppe Cafasso –, e sa formare tra i suoi giovani un “educando santo” –Domenico Savio.

Per san Giovanni Bosco, fondatore di una grande Famiglia spirituale, si può dire che il tratto peculiare della sua “genialità” è legato a quella prassi educativa che egli stesso chiamò “sistema preventivo”. Questo rappresenta, in un certo modo, il condensato della sua saggezza pedagogica e costituisce quel messaggio profetico, che egli ha lasciato ai suoi e a tutta la Chiesa, ricevendo attenzione e riconoscimento da parte di numerosi educatori e studiosi di pedagogia.

La sostanza del suo insegnamento rimane; la peculiarità del suo spirito, le sue intenzioni, il suo stile, il suo carisma non vengono meno, perché ispirati alla trascendente pedagogia di Dio.

Nella Chiesa e nel mondo la visione educativa integrale, che vediamo incarnata in Giovanni Bosco, è una pedagogia realista della santità. Urge ricuperare il vero concetto di santità, come componente della vita di ogni credente. L’originalità e l’audacia della proposta di una “santità giovanile” è intrinseca all’arte educativa di questo grande Santo, che può essere giustamente definito “maestro di spiritualità giovanile”. Il suo particolare segreto fu quello di non deludere le aspirazioni profonde dei giovani (bisogno di vita, di espansione, di gioia, di libertà, di futuro), e insieme di portarli gradualmente e realisticamente a sperimentare che solo nella “vita di grazia”, cioè nell’amicizia con Cristo, si attuano in pieno gli ideali più autentici.


Responsorio        Fil 3,17; 4,9; cf. 1 Cor 1,10; 10,31


R/. Fatevi miei imitatori: ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. * E il Dio della pace sarà con voi.

V/. Vi esorto, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a fare tutto per la gloria di Dio.

R/. E il Dio della pace sarà con voi.


Te Deum


Orazione come alle Lodi mattutine.



Celebrazione vigiliare


Coloro che desiderano prolungare la liturgia vigiliare, dopo la recita dell’Ufficio delle letture e prima dell’inno Te Deum, aggiungano i cantici e il vangelo qui sotto indicati.


Ant. Tutto quello che fate in parole e opere,
tutto si compia nel nome del Signore.


Cantico I Ger 17,7-8

Beato chi confida nel Signore


Cantico II Sir 14,20-21; 15,3-6

Felicità del saggio


Cantico III Sap 9,1-6.9-11

Signore, che io sappia ciò che ti è gradito



Vangelo


Si legge un brano di vangelo tratto dal Lezionario della Messa di San Giovanni Bosco:


1. Mt 5,13-19:Voi siete la luce del mondo.


. Mt 18,1-6.10:Chi accoglie un bambino in nome mio, accoglie me.


. Mt 22,34-40:Amerai il Signore Dio tuo e il prossimo tuo.


. Mc 9,34-37:Chi accoglie uno di questi bambini, accoglie me.


. Mc 10,13-16:Lasciate che i bambini vengano a me.


. Lc 22,24-30:Io preparo per voi un regno, come il Padre l’ha preparato per me.


. Gv 10,1-11:Il buon Pastore.


. Gv 15,9-17:Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.


Secondo l’opportunità si può tenere l’omelia.


Te Deum


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


*    Inno


Signore che regni glorioso

e guidi la Chiesa tua sposa,

le doni maestri e profeti,

di santi cospargi la storia.


Tu, grande in misericordia

hai dato ai fanciulli un amico,

fratello e padre che ama,

disposto a donare la vita.


L’hai reso più umile e forte,

un cuore sapiente e prudente

per essere tuo testimone

un segno di gioia e speranza.


Don Bosco ha vissuto di fede

che fu carità operosa;

dei giovani poveri e soli,

modello nell’educazione.


Fondò una grande Famiglia

votata a seguirne le orme,

che oggi diffusa nel mondo,

lavora all’avvento del Regno.


O Spirito Santo Amore,   

sostieni il nostro cammino,

Gesù, sei la gloria del Padre,

a Te sia la lode in eterno.

Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant.  Gloria e lode a te,
Dio dei miei padri,
che mi hai donato sapienza, umiltà e forza.


Salmi e cantico della domenica, I settimana.


2 ant.  Lodate il nostro Dio con danze,
cantate al suono del tamburo e dell’arpa,
alleluia.


3 ant.  Lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto:
e ai giovani proclama le tue beatitudini.


Lettura breve              Eb 13,17.20-21


Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi e devono renderne conto, affinché lo facciano con gioia e non lamentandosi. Ciò non sarebbe di vantaggio per voi. Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.


Responsorio breve


R/. Il Signore è il mio pastore, * non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla.

V/. Su pascoli erbosi mi fa riposare,

* non manco di nulla.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla.


Ant. al Ben. Beati i miti, perché erediteranno la terra.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.


Invocazioni


Benediciamo Dio Padre che ha chiamato san Giovanni Bosco ad annunciare il vangelo della gioia. Nel suo ricordo, preghiamo:

Benedici il tuo popolo, Signore.


In san Giovanni Bosco hai manifestato la tua predilezione per i giovani e i poveri:

aiutaci a riconoscere in loro il volto del Cristo tuo Figlio e a servirli con vera carità pastorale.

Lo hai fatto apostolo dei sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione:

fa’che sappiamo condurre i giovani a queste fonti sicure di vita e di grazia.

Hai aperto la mente e il cuore di san Giovanni Bosco ai grandi orizzonti della Chiesa:

concedici spirito missionario e creatività apostolica per la costruzione del tuo Regno.

Nella tua Provvidenza gli hai dato serenità e fiducia nelle prove della vita:

concedi a noi di confidare totalmente nel tuo aiuto e perseverare con fedeltà nel tuo servizio.

In san Giovanni Bosco hai donato alla tua Chiesa un’immagine viva di Gesù buon pastore:

fa’che nessuno vada perduto di quelli che affidi alla nostra missione di educatori.


Padre nostro.


Orazione


Signore Dio nostro, nella tua provvidenza ci hai donato san Giovanni Bosco, padre e maestro dei giovani, che lavorò con instancabile zelo, sotto la guida della Vergine Maria, per il bene della Chiesa; suscita anche in noi la stessa carità apostolica, che ci spinga a cercare la salvezza dei fratelli per servire te, unico e sommo bene. Per il nostro Signore.



Ora media


Inno dall’Ordinario; salmodia complementare. Quando la solennità cade in domenica, si dicono i salmi della domenica della prima settimana.


Terza


AntServite il Signore nella gioia, alleluia.


Lettura breve            1 Ts 5,16-22.28

Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa, infatti, è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi.


V/. Lodate il Signore e invocate il suo nome,

R/. proclamate tra i popoli le sue opere.


Sesta


Ant. Adorate Dio in ogni cosa:
nella gioia e nel dolore.


Lettura breveFil 2,1-4


Se dunque c'è qualche consolazione in Cristo, se c'è qualche conforto, frutto della carità, se c'è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri.


V/. Celebrate con me il Signore,

R/. esaltiamo insieme il suo nome.


Nona


Ant. Dio ci aiuti
a camminare per la via del cielo.


Lettura breveRm 12,9-13


La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità.


V/. Buono sei tu, Signore, e fonte di ogni bene:

R/. eterna è la tua misericordia.


Orazione come alle Lodi mattutine.




Secondi Vespri

*    Inno

Innalziamo a Dio nell’ora del vespro

con cuore sincero un inno di grazie

contemplando in Don Bosco il volto luminoso

del Buon Pastore.

Camminando in un pergolato di rose

guidava i suoi figli tra spine nascoste,

ogni suo respiro aveva consegnato

per i fratelli.

Non temete, il Padre dei cieli è buono

e sempre ci aiuta” diceva con fede

e poi moltiplicava il pane e la letizia

in tutti i cuori.

Al tramonto, ormai consumato nel dono,

compì fino in fondo l’eterna parola:

ogni seme che muore nel buio della terra

dà molto frutto.

A Te Padre e a Cristo tuo Figlio che dona

pastori alla Chiesa secondo il tuo cuore,

allo Spirito Santo nei secoli per sempre

onore e gloria. Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. La mia gloria è nel Signore: ascoltino gli umili e si rallegrino.


Salmi e cantico dal Comune dei pastori.


2 ant. Principio della saggezza è il timore del Signore;
saggio è colui che gli è fedele.


3 ant. Grande e mirabile sei, o Signore,
in tutti i tuoi santi.



Lettura breve1 Cor 13,4-8a.13


La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!


Responsorio breve


R/. Sulla bocca del giusto * parole di sapienza.

Sulla bocca del giusto parole di sapienza.

V/. Nel suo cuore la legge di Dio;

* parole di sapienza.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Sulla bocca del giusto parole di sapienza.


Ant. al Magn. Per le vostre anime

spenderò con gioia tutta la mia vita.


Intercessioni


Uniti nella carità di Cristo, al tramonto di questo giorno di festa, presentiamo a Dio Padre le nostre attese e le nostre speranze. Diciamo:

Proteggi questa tua famiglia, Signore.


Per mezzo di san Giovanni Bosco hai fatto sorgere nella tua Chiesa nuove famiglie religiose:

fa’che in esse fiorisca la vita evangelica e la testimonianza profetica.

Hai ispirato al nostro santo Fondatore di coinvolgere tanti operai per la salvezza della gioventù:

accresci di nuove vocazioni e mantieni unita la nostra Famiglia Salesiana.

Tu vuoi che tutti i popoli giungano alla conoscenza della verità:

per l’intercessione della Vergine Maria, benedici e rendi fecondo il lavoro dei missionari del Vangelo.

Hai reso san Giovanni Bosco formatore ed educatore dei giovani, specialmente i più poveri e abbandonati.

nella via che hai tracciato a ognuno di noi, donaci di imitarne la sapienza pedagogica.

Hai chiamato accanto a te tanti fratelli e sorelle che hanno offerto la propria vita per dilatare il tuo Regno:

concedi loro il premio promesso al servo buono e fedele.


Padre nostro.


Orazione


Signore Dio nostro, nella tua provvidenza ci hai donato san Giovanni Bosco, padre e maestro dei giovani, che lavorò con instancabile zelo, sotto la guida della Vergine Maria, per il bene della Chiesa; suscita anche in noi la stessa carità apostolica, che ci spinga a cercare la salvezza dei fratelli per servire te, unico e sommo bene. Per il nostro Signore.



Compieta


Compieta della domenica, dopo i secondi Vespri. Si può concludere con l’antifona: “Sotto la tua protezione” (Sub tuum praesidium confugimus), oppure: “O Maria, Vergine potente”.


1 febbraio


COMMEMORAZIONE

DI TUTTI I CONFRATELLI SALESIANI DEFUNTI



Questa commemorazione se coincide con la domenica si omette, né può essere trasferita in altro giorno.


Il suffragio per i Confratelli defunti è un dovere di riconoscenza e di fraternità. Il ricordo di coloro che si sono conosciuti e con i quali si è forse condivisa per anni la stessa vocazione e missione può costituire uno stimolo eloquente ed efficace per prolungare nella Famiglia salesiana l’impegno nella santità.

Nella memoria dei Confratelli defunti la Congregazione celebra l’amore che il Signore ha manifestato nella vita dei suoi figli, e vede realizzata la promessa di continuità fatta a san Giovanni Bosco.



Invitatorio


Ant. Venite, adoriamo il Signore,
speranza dei viventi.


Salmo invitatorio come nell’Ordinario.




Ufficio delle letture


*    Inno

Già dal sepolcro sentiamo la voce.
Fate silenzio, o vivi, e udite:
almeno oggi non fate rumore,
coi nostri morti laggiù egli parla:


“Dovevo scendere, è legge d’amore”,
ora sorride appena e risplende;
tutti si narrano lieti l’evento,
la propria morte ognuno comprende:


Pure la morte è spazio di Dio!”.
È la sua morte che l’ha rivelato,
nulla di lui noi avremmo saputo
se nella tomba non fosse disceso.


Sono i morti che ora ci parlano:
“Più non piangete, o vivi, e sperate!
Se lo poteste vedere anche voi,
come già noi di qua lo vediamo!”.


O Dio, esploda la tua alba di pasqua,
o Padre, o Spirito ovunque presente:
i vivi e i morti in Cristo si abbraccino,
certi di vivere insieme e per sempre!
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. Beati coloro che sperano nel Signore.


Salmi dall’Ufficio dei defunti.


2 ant.  Signore, guidami con giustizia,
spianami davanti il tuo cammino.


3 ant.  L’anima mia ha sete del Dio vivente:
quando vedrò il suo volto?


R/. Grande è la tua misericordia, Signore:

V/. secondo la tua parola fammi vivere.



Prima lettura


Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo4,16-5,1-10


Dopo la morte riceveremo da Dio

una dimora eterna nei cieli


Fratelli, non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un'abitazione, una dimora non costruita da mani d'uomo, eterna, nei cieli. Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste, purché siamo trovati vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito.

Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo - camminiamo, infatti, nella fede e non nella visione -, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi. Tutti, infatti, dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.




ResponsorioCf. Sal 50,4


R/. Non giudicarmi, o Dio, secondo le mie azioni: davanti a te nulla ho fatto di bene. Supplico la tua maestà: * nel tuo amore cancella ogni mio peccato.

V/. Lavami da tutte le tuie colpe, mondami dalla mia ingiustizia.

*Nel tuo amore cancella ogni mio peccato.



Seconda lettura


Dal “Testamento spirituale” di San Giovanni Bosco, sacerdote

(Costituzioni della Società di san Francesco di Sales, 1984, 255-256)


Nell’eternità la ricompensa di ogni fatica

sostenuta per amore di Cristo


Miei cari ed amati figliuoli in Gesù Cristo, prima di partire per la mia eternità io debbo compiere verso di voi alcuni doveri e così appagare un vivo desiderio del mio cuore.

Anzitutto io vi ringrazio col più vivo affetto dell’animo per la ubbidienza che mi avete prestata, e di quanto avete lavorato per sostenere e propagare la nostra Congregazione.

Io vi lascio qui in terra, ma solo per un po’di tempo. Spero che la infinita misericordia di Dio farà che ci possiamo tutti trovare un dì nella beata eternità. Colà io vi attendo.

Vi raccomando di non piangere la mia morte. Questo è un debito che tutti dobbiamo pagare, ma dopo ci sarà largamente ricompensata ogni fatica sostenuta per amor del nostro Maestro, il nostro buon Gesù. Invece di piangere, fate delle ferme ed efficaci risoluzioni di rimanere saldi nella vocazione fino alla morte.

Vegliate e fate che né l’amor del mondo, né l’affetto ai parenti, né il desiderio di una vita più agiata vi muovano al grande sproposito di profanare i sacri voti e così tradire la professione religiosa con cui ci siamo consacrati al Signore. Nessuno riprenda quello che abbiamo dato a Dio.

Se mi avete amato in passato, continuate ad amarmi in avvenire con la esatta osservanza delle nostre Costituzioni.

Il vostro primo Rettore è morto. Ma il vostro vero superiore, Gesù Cristo, non morrà. Egli sarà sempre nostro Maestro, nostra guida, nostro modello; ma ritenete che, a suo tempo, egli stesso sarà il nostro giudice e rimuneratore della nostra fedeltà nel suo servizio.

Il vostro Rettore è morto, ma ne sarà eletto un altro che avrà cura di voi e della vostra eterna salvezza. Ascoltatelo, amatelo, ubbiditelo, pregate per lui, come avete fatto per me.

Addio, o cari figliuoli, addio. Io vi attendo al cielo. Là parleremo di Dio, di Maria madre e sostegno della nostra Congregazione; là benediremo in eterno questa nostra Congregazione, la cui osservanza delle Regole contribuì potentemente ed efficacemente a salvarci.

Sia benedetto il nome del Signore ora e sempre. Ho sperato in te, Signore, non sarò confuso in eterno.


Responsorio                  Cf. Fil 3,20.21; Col 3,4


R/. a nostra patria è nei cieli; di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo. * Egli trasformerà il nostro misero corpo, per conformarlo al suo corpo glorioso.

V/. Quando si manifesterà Cristo, nostra vita, allora anche noi saremo manifestati con lui nella gloria.

R/. Egli trasformerà il nostro misero corpo, per conformarlo al suo corpo glorioso.


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*    Oppure:


Seconda lettura


Dagli scritti del Venerabile Giuseppe Quadrio, sacerdote salesiano

(Ed. R. Bracchi, Don G. Quadrio, Risposte,

Roma 1992, 236-238)


La morte, per il cristiano è l’inizio della vera vita


La fede illumina la morte di luce soave, presentandone anche gli aspetti positivi e consolanti. Per un cristiano, morire non è un finire, ma un incominciare; è l’inizio della vera vita, la porta che introduce nell’eternità. È come quando, dietro il filo spinato del campo di concentramento, risuona l’annuncio sospirato: “Si torna a casa”. Morire è socchiudere la porta di casa e dire: “Padre mio, eccomi qui, sono arrivato!”. È, sì, un salto nel buio; ma con la sicurezza di cadere nelle braccia del Padre celeste.

Chi crede realmente nella vita eterna, non può non ripetere con san Paolo: “Per me la morte è un guadagno... Desidero andarmene ed essere con Cristo, perché ciò è molto meglio”. “Finché abitiamo in questo corpo, noi soggiorniamo lontano dal Signore... Il nostro desiderio è di cambiare il soggiorno di questo corpo col soggiorno nel Signore”. Oltre la tomba, gli occhi che noi chiudiamo vedono ancora. I morti non sono creature annientate, ma creature superviventi.

La paura ossessionante della morte potrebbe anche essere causata dal turbamento per i peccati commessi e dal timore del giudizio divino. In tal caso, bisogna opporre a questo terrore una fermissima speranza nella misericordia infinita del Padre celeste. Chi ci giudicherà e deciderà della nostra sorte eterna non è un nemico o un estraneo; ma è il nostro fratello maggiore, che per salvarci ha affrontato gli strazi del Calvario e ci ama più di quanto noi non amiamo noi stessi. San Francesco di Sales diceva che nel giorno del giudizio preferiva essere giudicato da Dio che dalla propria madre. Basta riconoscersi peccatori e abbandonarsi con fiducia all’incommensurabile bontà di Dio, per assicurarsi il perdono e la salvezza. È così bello non sentirsi “in pari” con Lui, ma bisognosi della sua misericordia; sentirsi perduti e insieme salvati da Lui che “è venuto a salvare i perduti”.

Infine, la radice del turbamento di fronte alla morte potrebbe essere il pensiero dei dolori e delle angosce che spesso l’amareggiano. Vi è un rimedio infallibile non per sopprimere, ma per dominare e addolcire questo pensiero: ed è quello di offrire ogni giorno la propria agonia e morte, con tutte le sofferenze fisiche e morali che l’accompagneranno, al Padre celeste in unione con la morte di Cristo, con lo stesso amore e per le stesse intenzioni che ebbe Gesù sulla croce. Quanta luce e quale conforto scaturiscono da questa anticipata celebrazione amorosa della propria morte, offerta al Padre come una piccola ostia unita alla grande Ostia, che è Gesù immolato sul Calvario e in ogni Messa! Allora la nostra morte acquista il significato e il valore di una “corredenzione”, cioè di una cooperazione con Gesù nel glorificare il Padre, nell’espiare i peccati e nel salvare il mondo.

La morte, resa così oggetto di fede, di speranza e di amore, non cesserà forse di incutere paura; ma questa stessa paura sarà accettata e amata come materia preziosa del sacrificio supremo.


ResponsorioSal 30,20; 1 Cor 2,9


R/. Quanto è grande la tua bontà, Signore! La riservi per coloro che ti temono. * Ne ricolmi chi in te si rifugia.

V/. Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste hai preparate, o Dio, per coloro che ti amano.

R/. Ne ricolmi chi in te si rifugia.



Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


*    Inno

Sii benedetto, Dio.
Riveli al pellegrino la tua luce,
la strada a chi cammina nella notte.
T’incontrano stupiti ed estasiati
i morti risvegliati a nuova vita.


Sii benedetto, Dio.
Attraversato l’Esodo e la nube,
appare già l’amabile tuo volto;
gioiosamente danza la tua luce
nell’aurora della Pasqua eterna.


Sii benedetto, Dio.
La tua presenza è quella di un vivente
che invita al gran banchetto delle nozze.
E dietro a te in tripudiante festa
si avvia la lieta schiera dei salvati.


Sii benedetto, Dio.
I morti in te ritrovano la pace
e sono la tua gloria, o Dio vivente.
Nel tuo mistero attendono la tromba
dei cieli nuovi e della terra nuova.


Sii benedetto, Dio.
O Padre che ci mostri la tua gloria,
o Figlio che ravvivi la speranza,
o Spirito che accendi il desiderio:
sia lode a te nei secoli per sempre.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant.  Guarda, Signore, la mia debolezza
perdona tutti i miei peccati.


Salmi dall’Ufficio dei defunti.


2 ant.  Invocherò il Signore della gioia:
dalla morte e dal male sarò liberato.


3 ant.  Loderò nel canto il nome del Signore,
celebrerò esultante la sua gloria.


Lettura breve    Sap 2,23-3,1.5-6.9


Sì, Dio ha creato l'uomo per l'incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura. Ma per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.

Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà.    In cambio di una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé; li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come l'offerta di un olocausto. Coloro che confidano in lui comprenderanno la verità, i fedeli nell'amore rimarranno presso di lui, perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti.


Responsorio breve


R/. Ti esalto, Signore, * tu mi hai liberato.

Ti esalto, Signore, tu mi hai liberato.

V/. Hai cambiato il mio lamento in canto di gioia.

* Tu mi hai liberato.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Ti esalto, Signore, tu mi hai liberato.


Ant. al Ben. Io sono la risurrezione e la vita:

chi crede in me anche se muore, vivrà;

e chiunque vive e crede in me

non morrà in eterno.


Oppure: La nostra patria è nei cieli;

di là aspettiamo come Salvatore

il Signore nostro Gesù Cristo.


Invocazioni


Dio Padre, che ha risuscitato Gesù dai morti, ridonerà la vita anche ai nostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito. Sostenuti da questa speranza, preghiamo:

Signore della morte e della vita, ascoltaci.


Padre, mediante il battesimo ci hai sepolti nella morte del tuo Figlio e ci hai resi partecipi della sua risurrezione:

fa’che, morti al peccato, camminiamo sempre in novità di vita.

Padre, noi portiamo sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, tuo Figlio:

fa’che la sua vita si manifesti nella nostra carne mortale.

Padre, nella risurrezione di Gesù la tua fedeltà è proclamata per sempre:

donaci di vivere nella speranza, nonostante il mistero della morte.

Padre, noi non ci scoraggiamo mentre il nostro corpo si va sempre più disfacendo:

fa’che il nostro spirito si rinnovi di giorno in giorno.

Padre, noi siamo certi che né morte né vita, né presente né avvenire, potranno separarci dall’amore che tu hai rivelato in Cristo Gesù:

mentre ti affidiamo i nostri Confratelli defunti, rinnovaci nella certezza che tu sei fedele alle tue promesse.


Padre nostro.


Orazione


Padre di infinita misericordia, tu hai promesso una felicità senza fine a coloro che cercano prima di tutto il regno dei cieli. Accogli, ti preghiamo, i nostri confratelli defunti [i Salesiani defunti], che hanno consumato la vita nel servizio del Vangelo, camminando sulla via tracciata da san Giovanni Bosco; concedi loro di contemplare il tuo volto e a noi di continuare con fedeltà il nostro cammino. Per il nostro Signore.



Ora media


Inno e salmodia dall’Ufficio dei defunti.


Terza



Ant. Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; per quelli che ti amano, o Dio, mia salvezza.


Lettura breve                  Gb 19,25-27a

Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro.


V/. Perché sei triste, anima mia, e ti agiti in me?

R/. Spera in Dio: e un giorno lo potrai lodare.



Sesta



Ant. Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.


Lettura breve      Sap 1,13-15


Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte, né il regno dei morti è sulla terra. La giustizia, infatti, è immortale.


V/. Nell’ombra della morte non avrò paura,

R/. perché tu sei con me, Signore.



Nona



Ant. Darò gloria al tuo nome, sempre, o Signore, perché grande con me è la tua misericordia.


Lettura breveIs 25,8


Dio eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; l'ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato.


V/. Ascolta, Signore, la mia preghiera:

R/. a te ritorna ogni mortale.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Vespri


Quando il 2 febbraio cade in domenica, si celebrano i primi Vespri della Presentazione del Signore.


*    Inno

O Cristo, nostra unica speranza,
vita e risurrezione,
il cuore e gli occhi a te noi rivolgiamo
nel pianto della morte.


Tu pure questo spasimo hai provato
sul legno della croce,
allor che al colmo d’agonia chinasti
lo spirito nel Padre.


Davvero tu, portando nel tuo corpo
le debolezze umane,
ci rendi in te capaci di salvezza
per i fratelli nostri.


A braccia spalancate tu ci guardi.
Nel cuore tuo trafitto,
i miseri prostrati nel dolore
ritrovano speranza.


Tu dalla tomba sei salito al cielo,
per sempre vincitore.
Or guarda a noi, segnati dalla morte:
ridonaci la vita.


Tutti i fratelli che ora hanno riposo
nel sonno della pace,
contemplino la gloria del tuo volto
e cantino il tuo amore.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica


1 ant.  Camminerò alla presenza del Signore
sulla terra dei viventi.


Salmi dall’Ufficio dei defunti.


2 ant.  Non abbandonare, Signore,
l’opera delle tue mani.


3 ant.  Come il Padre risuscita e dà la vita,
anche il Figlio dà la vita a quelli che ama.


Lettura breve            1 Cor 15,20-24a.25-27a


Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come, infatti, in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.


Responsorio breve


R/. Nella tua misericordia, Signore, * dona loro la pace.

Nella tua misericordia, Signore, dona loro la pace.

V/. Tu che verrai a giudicare i vivi e i morti:

* dona loro la pace.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Nella tua misericordia, Signore, dona loro la pace.


Ant. al Magn. Io vado a prepararvi un posto

- dice il Signore -;

ritornerò e vi prenderò con me,

perché siate anche voi dove sono io.


Oppure: Quelli che il Padre mi ha dati,

verranno a me;

e chi viene a me non lo respingerò.


Intercessioni


Noi sappiamo che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo da Dio una dimora eterna nei cieli. Pieni di fiducia, acclamiamo:

Tu sei la risurrezione e la vita!

Cristo Signore che doni la vita, e sei luce senza tramonto:

fa’risplendere su di noi la luce del tuo volto per testimoniare con la nostra vita il tuo amore.

Cristo Signore che hai vinto la morte e sei la primizia dei risorti:

concedi ai nostri Confratelli defunti [ai Salesiani defunti] la ricompensa promessa ai tuoi servi fedeli.

Signore Gesù che siedi alla destra del Padre:

nell’ora del giudizio guardaci con occhi di misericordia.

Tu che hai fatto nuove tutte le cose:

apri ai fedeli defunti che si affidano a te i nuovi cieli e la nuova terra, dove abitano la giustizia e la pace.

Il ricordo di quelli che ci hanno preceduto è per noi fonte di speranza e di incoraggiamento:

concedi a noi di ritrovarci un giorno in paradiso per cantare insieme con loro il tuo amore e la tua gloria.


Padre nostro.


Orazione


Padre di infinita misericordia, tu hai promesso una felicità senza fine a coloro che cercano prima di tutto il regno dei cieli. Accogli, ti preghiamo, i nostri confratelli defunti [i Salesiani defunti], che hanno consumato la vita nel servizio del Vangelo, camminando sulla via tracciata da san Giovanni Bosco; concedi loro di contemplare il tuo volto e a noi di continuare con fedeltà il nostro cammino. Per il nostro Signore.



Compieta


Compieta della domenica. Si può concludere con l’antifona: “O Maria, Vergine potente”.






7 febbraio


Beato Pio IX, papa


Memoria facoltativa


Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) nacque a Senigallia il 13 maggio 1792. Ordinato sacerdote nel 1819, dal 1823 al 1825 fu per due anni missionario in Cile. A soli 35 anni fu nominato Arcivescovo di Spoleto, poi nel 1832 di Imola. Nel 1840 fu creato Cardinale e il 16 giugno 1846 venne eletto Sommo Pontefice a soli 54 anni.

Don Bosco ebbe con Pio IX la sua prima udienza il 9 marzo 1858. Entrambi ebbero la percezione di incontrare un santo. Pio IX appoggiò e indirizzò Don Bosco nella fondazione della Congregazione salesiana. Gli suggerì di denominarla “Società” perché fosse al passo coi tempi, di far emettere i voti semplici,    consigliò un abbigliamento semplice e pratiche di pietà intense ma non troppo complesse.

Convinse Don Bosco a scrivere le sue memorie da lasciare in eredità spirituale ai Salesiani. Durante il suo pontificato approvò le Costituzioni e la Società salesiana, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e la Pia Unione dei Cooperatori Salesiani, di cui fu il primo iscritto.

Don Bosco amò molto Pio IX e accettò da lui ogni consiglio, anche quando gli costava grande sacrificio: “Sono disposto ad affrontare qualsiasi fatica”, diceva, “quando si tratta del papato e della Chiesa”. Anche il Pontefice aveva grande stima di Don Bosco e diverse volte lo convocò a Roma per chiedergli aiuto su diverse questioni delicatissime. 

L'8 dicembre 1854 definì il dogma dell’Immacolata Concezione. Nel 1869 indisse il Concilio Vaticano I. L'8 dicembre 1870 proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il 16 giugno 1875 consacrò la chiesa al Sacro Cuore di Gesù. Morì il 7 febbraio 1878, dopo 32 anni di Pontificato. Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato    il 3 settembre 2000.


Dal Comune dei pastori: per un papa.


Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalle «Lettere» del beato Pio IX, papa, al diletto figlio sacerdote Giovanni Bosco

(7 gennaio 1860 e 23 giugno 1869; Memorie Biografiche VI [1907] pp. 472-473;

IX [1917] pp. 667-668)


Sostieni con grandezza d’animo le tribolazioni:

la nostra speranza è riposta in Dio


Diletto Figlio, Salute ed Apostolica Benedizione. Nella lettera, che Ci scrivesti il nove dell'ultimo novembre, scorgemmo novella prova della tua singolare fede, pietà e riverenza verso di Noi e verso la suprema dignità Nostra. Di leggieri comprendiamo, Diletto Figlio, quale sia il dolore dell'animo tuo e degli altri ecclesiastici in questo grande scompiglio d'Italia e stravolgimento delle pubbliche cose, e nella ribellione di alcune provincie del nostro temporale dominio […].

Se non che in questa fierissima procella, suscitata da Satana, Noi nell'umiltà del cuore sommamente ringraziamo Iddio, che colla sua grazia avvalora e conforta i Vescovi dell'Italia a custodire intrepidamente ciascuno nel proprio gregge il deposito della fede. Sono di sollievo al cuor Nostro la somma concordia degli animi, colla quale anche il Clero in questo tristissimo tempo attende alla salute delle anime, e la fermezza e costanza d'animo, con cui per la causa di Dio e della Chiesa esso sopporta e sostiene ogni avversità.

Non possiamo poi esprimere con parole la consolazione che ci apportò quella parte della tua lettera, da cui conoscemmo che le presenti calamità di questo tempo resero maggiore l'alacrità tua, o Diletto Figlio, e quella delle altre persone ecclesiastiche. Quindi e colla predicazione della parola di Dio, e colla diffusione di buoni libri e di buoni scritti, uniti di animo e di zelo vi sforzate a tutto potere di opporvi alle macchinazioni de' nemici della Chiesa.

Non v’ha cosa più eccellente di questo operare, e non v’ha cosa più utile a promuovere ed infiammare la pietà del popolo. Né fu priva di frutto quella tua esimia sollecitudine, per la quale moltissimi giovani recandosi ai sacri Oratorii nei giorni festivi, e quotidianamente alle scuole ad ore opportune divennero ognora più ferventi sia per mezzo degli ammaestramenti cristiani, sia colla frequenza de’Sacramenti.

La cura che hai dei giovani poveri da te ricoverati ottiene di giorno in giorno più felice successo, ed accresce il numero di coloro, che potranno poi diventare una volta utili ministri della Chiesa. Continua, Diletto Figlio, la carriera che hai intrapreso a gloria di Dio e ad utilità della Chiesa. Sopporta, se ti avverrà qualche grave tribolazione, e sostieni con grandezza d'animo le tribolazioni di questo tempo. La nostra speranza è riposta in Dio, il quale, per la protezione della Regina del Cielo e Signora del mondo, la Madre di Dio Maria Vergine Immacolata, ci libererà da questi sì grandi mali e consolerà la sua afflitta Chiesa facendola trionfare de’suoi nemici.

Non dubitiamo punto che a questo fine, e per impetrare alla Nostra debolezza prontissimo l'aiuto e il soccorso di Dio, continuerai, o Diletto Figlio, insieme cogli alunni e discepoli del tuo Ospizio a te e a noi carissimi, a supplicare lo stesso Iddio con sempre maggior fervore in ogni sorta di preghiere. Noi caldissimamente preghiamo il medesimo Dio che custodisca te e quelli nella sua pace, vi copra colla sua destra e vi difenda col suo santo braccio. Pegno di questo celeste aiuto desideriamo che sia l'Apostolica Benedizione, che con effusione ed affetto di cuore paterno e con amore impartiamo a te, Diletto Figlio, ed anche agli alunni e discepoli, non che a tutti coloro che con te si occupano a favore di queste pie opere, ovvero le frequentano […].

I molti segni di fede e di devozione che tu Ci hai dati, tendevano senza alcun dubbio a farci conoscere il tuo grande attaccamento all'Apostolica Sede e a Noi stessi. Anzi essi Ci facevano palese come tu diligentemente ti adoperi a infondere anche in altri l’amore che nutri per questa Cattedra Suprema, e che hai molti seguaci nel tuo amore. E di ciò un altro splendido pegno Noi l'avemmo nell'affettuosissima lettera che Ci hai inviata in tuo nome e in nome degli Oratori e degli Istituti ai quali presiedi, quando commemorammo, dopo cinquant'anni, la Nostra Prima Messa.

È quasi inutile che Noi ti diciamo come Ci sieno tornati carissimi tali pegni di devota congratulazione, e perciò Ci farai cosa carissima, se ciò vorrai comunicare ai sacerdoti, agli alunni, e agli altri giovanetti di cui hai cura. Che anzi tu potrai aggiungere, che Noi nel celebrare la S. Messa, com'essi avevano desiderato, li abbiamo ricordati al Signore nelle nostre preghiere, avendo particolarmente raccomandati al Signore tutti quelli, che a lor volta avrebbero pregato per Noi.

Del resto essi avranno tutta la Nostra riconoscenza, se continueranno a pregare, come faranno, per la conversione di coloro che deviarono dal retto sentiero, affinché tutti conoscano ed amino il Padre Celeste e il suo Inviato, Gesù Cristo, del quale, benché immeritevoli, in terra facciamo le veci. Intanto, in pegno della nostra particolare benevolenza ed auspice della grazia divina, impartiamo con sommo affetto a te e ai suddetti amati figli, affidati alle tue cure, l'Apostolica Benedizione.


ResponsorioMt. 16,18; Sal 47,9


R/. Gesù disse a Simone: Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, * e le potenze dell’inferno non la vinceranno.

V/. Dio la rende stabile per sempre.

R/. E le potenze dell’inferno non la vinceranno.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Lodi mattutine




Lettura breve                Eb 13, 7-9a


Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l'esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie ed estranee.


Responsorio breve


R/. Li hai posti come sentinelle, * vegliano sulla tua Chiesa.

Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa.

V/. Giorno e notte annunziano il tuo nome,

* vegliano sulla tua Chiesa.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa.


Ant. al Ben. Non siete voi a parlare,

ma parla in voi lo Spirito del Padre.


Invocazioni


A Cristo, buon pastore, che ha dato la vita per le sue pecorelle, innalziamo con fiducia la nostra preghiera:

O Signore, guida il tuo popolo ai pascoli della vita eterna.


Cristo che nel beato Pio IX ci hai dato un’immagine viva del tuo amore misericordioso,

benedici il nostro Papa N.N. e arricchiscilo dei doni dello Spirito per manifestare al mondo la dolcezza della tua carità.

Tu, che nei tuoi vicari continui a svolgere la missione di maestro e di pastore,

–    non cessare mai di governarci tu stesso nella persona dei tuoi ministri.

Tu, che nei santi pastori posti al servizio del tuo popolo, ti sei fatto medico delle anime e dei corpi,

fa che non venga mai meno la tua presenza mediante ministri santi e santificatori.

Nel beato Pio IX tu, o Signore, hai dato a Don Bosco un sostegno e una guida nella fondazione della Società Salesiana,

fa’ che siamo sempre fedeli alla nostra missione di educatori e pastori, trasmessaci dal nostro Santo Fondatore.

Pio IX è stato il fiducioso ed instancabile glorificatore di Maria Immacolata;

in Lei, segno di sicura speranza, la Chiesa trovi sempre la forza per rinnovarsi nella fedeltà.

Padre    nostro


Orazione


O Dio, che hai dato al tuo servo, il beato Pio IX, papa,

lo spirito di fortezza nelle avversità,

e gli hai concesso di penetrare

più intimamente la fede intatta della Chiesa,

donaci, per sua intercessione,

di essere ripieni del medesimo spirito

e di vivere con la sua stessa devozione.

Per il nostro Signore.



Vespri



Lettura breve                1 Pt 5, 1-4


Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.


Responsorio breve


R/. Vero amico dei tuoi fratelli, * prega per il tuo popolo.

Vero amico dei tuoi fratelli, prega per il tuo popolo.

V/. Hai dato la vita per i fratelli,

* prega per il tuo popolo.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Vero amico dei tuoi fratelli, prega per il tuo popolo.


Ant. al Magn. Ti rendo grazie, o Cristo, buon pastore,

che mi hai guidato alla gloria:

il gregge che mi hai dato,

sia con me nel tuo regno.


Intercessioni


Gloria a Cristo, costituto sommo sacerdote per gli uomini davanti a Dio. Uniti nella preghiera della sera, invochiamo il suo nome:

Salva il tuo popolo, Signore.


Tu, che hai suscitato nella Chiesa pastori santi e sapienti,

fa’che la comunità cristiana sia sempre guidata da uomini saggi e generosi.

Hai scelto in mezzo ai fratelli gli animatori del tuo popolo e li hai consacrati con l’unzione dello Spirito Santo:

        riempi dei suoi doni coloro che hai posto alla guida della Santa Chiesa.

In Pio IX ci hai dato un Papa che ha amato e difeso con passione la libertà ed i diritti della Chiesa;

fa’ che, per sua intercessione, essa possa attuare in ogni nazione il mandato di annunziare e custodire la fede.

Al Papa Pio IX Don Bosco ha espresso la sua gratitudine e la sua devozione al Successore di Pietro;

concedi a noi, o Signore, sull’esempio del nostro Fondatore, di avere un grande amore al Papa e alla Chiesa, educando a questo anche i nostri giovani.

Tu, che per mezzo dei pastori della Chiesa, assisti i tuoi fedeli, perché nessuno li strappi mai dalla tua mano,

fa’che i vescovi, i sacerdoti e i fedeli defunti si riuniscano tutti nella gioia del tuo regno.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, che hai dato al tuo servo, il beato Pio IX, papa,

lo spirito di fortezza nelle avversità,

e gli hai concesso di penetrare

più intimamente la fede intatta della Chiesa,

donaci, per sua intercessione,

di essere ripieni del medesimo spirito

e di vivere con la sua stessa devozione.

Per il nostro Signore.



9 febbraio


Beata EUSEBIA PALOMINO YENES, vergine


Memoria facoltativa

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: memoria



Eusebia Palomino Yenes nasce a Cantalpino (Salamanca, Spagna) il 15 dicembre 1899 in una famiglia assai povera, ma ricca di fede e di serenità.    La sua vita è precocemente segnata da faticose giornate lavorative, come bambinaia in aiuto a famiglie del paese, poi anche in città.

Dal padre ha appreso con vivo interesse le prime nozioni del catechismo, che le consentono di ricevere il "Pane del Cielo" a nove anni. In quell’ora Eusebia vive nel suo intimo qualcosa di grande e di ineffabile: si sente colpita e avvolta da un intenso amore a Gesù nell’Eucaristia e d’ora in poi ogni incontro eucaristico sarà per lei momento di "grande felicità".

Vincendo non poche difficoltà, realizza il sogno di consacrarsi al Signore e nel 1924 diviene Figlia di Maria Ausiliatrice. Nella casa di Valverde del Camino, in diocesi di Huelva, è incaricata della cucina e di varie altre incombenze comunitarie, cui si presta con amabilità e gioia. Nelll’oratorio festivo le sono affidate le bimbe più piccole, ma a poco a poco accorrono a lei anche le giovani e gli adulti, conquistati dal suo spirito di fede e di preghiera. Con le sue lettere diffonde ovunque la pratica della “schiavitù mariana”, che lei stessa vive secondo l’insegnamento di S. Luigi M. Grignon de Montfort. Nel 1931, alla vigilia della rivoluzione, suor Eusebia si offre al Signore, vittima per la salvezza dei fratelli della Spagna e del mondo.

L’offerta è accolta: per tre anni vive di indicibili sofferenze, che i medici non sanno diagnosticare né curare, fino al dischiudersi della Vita eterna il 10 febbraio 1935. Il 25 aprile 2004 il S. Padre Giovanni Paolo II l’ha proclamata Beata.


Dal Comune delle vergini.


Ufficio delle letture

3 Seconda lettura

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Dalla «Autobiografia» della beata Eusebia Palomino

(a cura di Manuel Garrido Bonaño osb, Sevilla 1985;

tr. di Domenica Grassiano fma, Roma 1987, p. 10-11)


Un desiderio irresistibile e tanto grande di farmi santa


Stando a scuola, ricordo perfettamente che c’era la Storia sacra a quadri lungo le pareti. In uno dei primi giorni la maestra spiegava un quadro che stava di fronte al mio banco e conteneva la storia di Isacco. Io stavo là seduta arrotolando bastoncini di carta, però quella spiegazione mi piaceva molto e non perdevo una sillaba.

Il giorno seguente andai con mia madre nel bosco vicino in cerca di legna. Ella raccolse una grossa fascina di legna e, come si usa, la portava a spalla, legata alla cintura, con un laccio agli omeri. Diede anche a me una piccola fascina e io scendevo dal monte pazza di gioia e di soddisfazione ricordando il racconto del sacrificio di Isacco e lungo il cammino lo narravo a mia madre.

Quando mi sentivo stanca le dicevo: «Adesso riposiamo un poco, come Isacco, perché abbiamo ancora tanta strada da fare»; e riposavamo un po’, quindi riprendevamo ad andare finché tornavamo a riposarci un’altra volta.

Dicevo a mia madre: «Isacco era una vittima: se fosse morto sarebbe andato dritto in Cielo. Io non sono una vittima, ma mi piacerebbe tanto esserlo, se piacesse a Dio, perché sento nel mio intimo un desiderio tanto grande di farmi santa, che non posso sottrarmi ad esso».

E a mia madre che avanzava sotto il peso della fascina vedevo scorrere qualche lacrima sul viso. Avrei mai pensato che, come nel quadro che tanto mi impressionò nei primi anni della mia vita, col passare del tempo avrei avuto quella stessa sorte di consacrarmi come vittima di amore per la salvezza delle anime e per il Regno di mia Madre e di Gesù?!


4 Responsorio 1 Cor 7, 34; Sal 72, 26

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R/. La roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre: * fuori di lui nulla desidero sulla terra.

V/. Una vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito:

R/. fuori di lui, nulla desidero sulla terra.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Lodi mattutine




Lettura breve                                  Ct 8, 7


Le grandi acque non possono spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo.


Responsorio breve


R/. Di te ha detto il mio cuore: * Io cerco il tuo volto.

Di te ha detto il mio cuore: Io cerco il tuo volto.

V/. Non nasconderti a me, Signore:

* Io cerco il tuo volto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Di te ha detto il mio cuore: Io cerco il tuo volto.


Ant. al Ben. Hai dato il tuo cuore a Cristo, vergine sapiente;

ora vivi con lui,

splendente come il sole nell’assemblea dei santi.


Invocazioni


Ringraziamo Dio Padre per averci dato nella beata Eusebia Palomino un’immagine viva del suo amore e della sua misericordia.

Donaci il tuo amore, Signore.


Padre che ci hai scelti da tutta l’eternità,

rendici consapevoli della tua chiamata alla santità e dona al nostro cuore di gustare in pienezza la gioia di appartenerti, ad imitazione delle sante vergini.

Apri, o Padre, le porte del tuo regno ai poveri e ai piccoli che si affidano alla tua Provvidenza:

        da’anche a noi di saper seguire la vita tracciata dalla beata Eusebia nell’umiltà e nella povertà, perché anche a noi si riveli la gloria del tuo volto.

Aumenta in noi la fame della Parola di vita,

perché cresciamo ogni giorno nell’amore alla Verità e sappiamo trasmetterla ai più bisognosi.

Donaci la luce e la forza del tuo Spirito,

per affrontare serenamente le prove della vita e rendere ragione della speranza che è in noi.

Nel servizio disponibile e sereno suor Eusebia ha sperimentato la gioia del dono:

da’anche a noi di riconoscerti in ogni fratello e di servirti in letizia nelle varie situazioni della vita.

Padre    nostro


4.1 Orazione

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O Dio,

che hai modellato il cuore della Beata Eusebia, vergine,

sul mistero pasquale del tuo Figlio,

fino al dono della vita,

concedi a noi, rafforzati dal suo esempio di umiltà e letizia,

di crescere costantemente nel tuo amore

e nel servizio dei poveri.

Per il nostro Signore.



Vespri



Lettura breve                                    1 Cor 7, 32. 34


Chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore per essere santa nel corpo e nello spirito.


Responsorio breve


R/. Entrano con gioia le vergini * alla festa di nozze.

Entrano con gioia le vergini alla festa di nozze.

V/. Sono introdotte nel palazzo del re,

* alla festa di nozze.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Entrano con gioia le vergini alla festa di nozze.



Ant. al Magn. Vieni, sposa di Cristo,

ricevi la corona che il Padre ti ha preparata.


Intercessioni


Rivolgiamo la nostra preghiera a Cristo Signore che nella beata Eusebia ha fatto rispendere l’amore al servizio e alla povertà, che si fa dono:

Rinnovaci nel tuo Spirito, Signore.


Tu, che hai ispirato a suor Eusebia di offrirti la vita per la pace,

aiutaci a vivere la generosità del sacrificio in ogni situazione di difficoltà, con la certezza di cooperare all’avvento del tuo regno.

Hai arricchito l’umile suor Eusebia con il dono della sapienza e del consiglio:

        guida e illumina quanti sono chiamati a guidare i giovani nel discernimento vocazionale.

Ricordati di coloro che nel tuo nome si prestano per soccorrere chi è nel bisogno:

siano trasparenza del tuo amore e scoprano la tua presenza nei piccoli e negli ultimi.

Rinnova in noi il dono del tuo Spirito:

l’ardore eucaristico che ha acceso il cuore della beata Eusebia infiammi e rinnovi la nostra capacità di amarti e cercare in tutto la tua volontà.

Tu, che ritieni come fatto a te ogni gesto di bontà e di fraternità,,

concedi la gioia del premio eterno a quanti si sono adoperati ad interpretare con la vita le beatitudini evangeliche


Padre nostro.


4.2 Orazione

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O Dio,

che hai modellato il cuore della Beata Eusebia, vergine,

sul mistero pasquale del tuo Figlio,

fino al dono della vita,

concedi a noi,

rafforzati dal suo esempio di umiltà e letizia,

di crescere costantemente nel tuo amore

e nel servizio dei poveri.

Per il nostro Signore.



25 febbraio


Santi LUIGI VERSIGLIA vescovo

e CALLISTO CARAVARIO sacerdote

Protomartiri salesiani


Festa



Luigi Versiglia, nato a Oliva Gessi (Pavia) il 5 giugno 1873, a dodici anni entrò nell’Oratorio di Valdocco dove conobbe Don Bosco. Ordinato sacerdote (1895), dopo essere stato direttore e maestro dei novizi a Genzano di Roma, nel 1906 guidò la prima spedizione missionaria salesiana in Cina, realizzando una ripetuta profezia di Don Bosco. Nel 1918 i salesiani ricevettero dal Vicario apostolico di Canton la missione di Shiu Chow. Don Luigi Versiglia ne fu nominato Vicario Apostolico, e il 9 gennaio 1921 fu consacrato Vescovo. Fu un vero pastore, tutto dedito al suo gregge. Diede al Vicariato una solida struttura con un seminario, case di formazione, progettando egli stesso varie residenze e ricoveri per anziani e bisognosi. Curò con convinzione la formazione dei catechisti. Scrive nei suoi appunti: “Il missionario che non sia unito a Dio è un canale che si stacca dalla sorgente”. “Il missionario che prega molto, farà anche molto”. Come Don Bosco era un esempio di lavoro e temperanza.

Callisto Caravario nacque a Cuorgné (Torino) l’giugno 1903. Fu allievo all’Oratorio di Valdocco; ancora chierico, nel 1924, partì per la Cina come missionario. Viene mandato a Macao, e poi per due anni nell’isola di Timor, edificando tutti per la sua bontà e il suo zelo apostolico. Il 18 maggio del 1929, tornato a Shiu Chow, monsignor Versiglia lo ordina sacerdote e gli affida la missione di Linchow. In poco tempo visita tutte le famiglie e guadagna la simpatia dei ragazzi delle scuole. Intanto in Cina la situazione politica diventava molto tesa soprattutto nei confronti dei cristiani e dei missionari stranieri. Iniziarono le persecuzioni.

Nel febbraio 1930, Mons. Versiglia e don Caravario viaggiano insieme per la visita pastorale nella missione di Linchow. Durante il viaggio, il 25 febbraio, un gruppo di pirati di orientamento bolscevico ferma la barca del Vescovo, cercando di catturare tre catechiste che si trovano sulla barca dei missionari. Il Vescovo e don Caravario lo impediscono con tutte le loro forze, per difendere l’incolumità e la virtù delle tre giovani cristiane. Vengono picchiati con forza e fucilati a Li Thau Tseui, presso il fiume di Lin Chow. Paolo VI ne ha riconosciuto il martirio nel 1973. Giovanni Paolo II li ha annoverati tra i Beati il 15 maggio 1983 e canonizzati il 1° ottobre 2000.



Ufficio delle letture


Inno, antifone e salmi dal Comune di più martiri.


Prima lettura

Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo8, 18-39

Nulla potrà separarci dall’amore di Dio

in Cristo Gesù


Fratelli, io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.

La creazione è stata sottoposta alla caducità - non per sua volontà, ma per volontà di colui che l'ha sottoposta - nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi.

Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.

Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.

Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.

Che diremo dunque di queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?

Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?

Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!

Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?

Come sta scritto: Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da macello.

Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati.

Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.


Responsorio            Lc 6, 27; Mt 5, 44-45; 48


R/. Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per i vostri persecutori, * per essere figli del Padre vostro celeste.

V/. Siate perfetti, come è perfetto il Padre,

R/. per essere figli del Padre vostro celeste.



Seconda lettura


Dagli “Stromati” di Clemente Alessandrino

(IV, 4,13-15; PG 8, 1226-1227)


Il gioioso sacrificio della vita nel martirio


Il martire testimonia senza dubbio prima a se stesso di essere sinceramente fedele a Dio, poi al tentatore, per avere questi esercitato invano la sua invidia contro chi è rimasto fedele con amore, e infine al Signore, per essere egli divinamente pervaso dalla forza persuasiva circa la sua dottrina, dalla quale non si separerà mai, neppure per paura della morte. Anzi, egli conferma con i fatti la verità della predicazione, dimostrando quanto è potente il Dio al quale egli aspira. Certamente tu puoi ammirare l’amore del martire che si manifesta apertamente quando egli con gratitudine si assimila a Dio diventando una sola cosa in Lui. E non solo, ma col suo “prezioso sangue” egli fa arrossire gli infedeli.

Il martire si rifiuta di rinnegare Cristo per paura, in virtù del comandamento del Vangelo, per diventare così testimone anche di fronte alla paura. Il martire non vende la fede di fronte alla lusinga di ricevere doni in contraccambio, ma per amore verso il Signore se ne andrà con grande gioia da questa vita. Anzi, serberà gratitudine sia a colui che gli ha offerto il motivo della sua dipartita da questo mondo, sia a chi gli ha tramato l’insidia. Di qui egli trarrà un’occasione opportuna, senza averla peraltro cercata, per mostrarsi quale egli veramente è: al persecutore nella pazienza, al Signore nell’amore. Proprio attraverso questo amore egli era conosciuto dal Signore, che già prima della sua nascita sapeva che egli avrebbe scelto liberamente il martirio. Il martire quindi con serena fiducia va verso il Signore come verso ad un amico, per il quale egli ha dato volentieri il suo corpo e insieme anche la sua anima, come i giudici si aspettavano. E allora egli si sentirà chiamare dal nostro Salvatore con le parole del poeta: “O mio caro fratello!”, proprio perché si è reso simile a Lui nella sua vita.

Dico subito che noi chiamiamo “perfezione” il martirio, non perché il martire ha raggiunto la fine della vita come tutti gli altri, ma perché ha mostrato un’opera perfetta di amore. Se dunque il martirio è la confessione di fede in Dio, ogni anima che conduce la sua vita con purezza nella conoscenza di Dio e nell’obbedienza ai comandamenti, è martire con la vita e la parola, qualunque sia il modo della sua morte corporale. Essa infatti effonde come sangue la sua fede durante tutta la vita e fino al momento della sua morte.


ResponsorioCf. Sir 45,9; 2 Tm 4,7-8


R/. Il Signore vi ha coronato di giustizia, vi ha fatto indossare una veste di gloria. * Il Santo di Israele in voi ha preso dimora.

V/. Avete combattuto la buona battaglia, avete terminato la corsa; la corona di giustizia per voi è preparata.

R/. Il Santo di Israele in voi ha preso dimora.


Orazione come alle Lodi mattutine



Lodi mattutine


*    Inno


D’amore che vince la notte

con gioia cantiamo il trionfo,

feconda, dal sangue irrigata,

la spiga è sgorgata dal suolo.


I santi Luigi_e Callisto

del Regno discepoli forti,

i primi a pagare col sangue

tra i figli di Giovanni Bosco.


Han dato la vita per Cristo

amando chi gl’era affidato

tra genti e paesi lontani

per loro han dato la vita.


L’Agnello che regna glorioso

che apre del libro i sigilli

illumina il tempo e la storia

il senso rivela agli eventi.


Voi martiri, segno di pace,

nel cielo colmati di gioia

l’immensa nazione cinese

per sempre portate nel cuore.


Sia gloria al Padre di tutti,   

sia lode a Gesù Salvatore,

ci guidi lo Spirito Santo

nel vincere ogni paura.

Amen.


1 ant. I martiri di Cristo nei tormenti

rivolti al cielo, imploravano: Aiutaci, Signore!


Salmi e cantico della domenica, I settimana.


2 ant. Spiriti beati, e voi, o giusti,

cantate un inno a Dio (alleluia).


3 ant. Coro dei martiri,

lodate il Signore nei cieli.


Lettura breve 2 Cor 1, 3-5


Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.


Responsorio breve


R/. I martiri santi * vivono in eterno.

I martiri santi vivono in eterno.

V/. La loro ricompensa è il Signore:

* vivono in eterno.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

I martiri santi vivono in eterno.


Ant. al Ben. Il sangue dei tuoi martiri, o Signore,

sarà seme fecondo di cristiani.


Invocazioni


Uniti nella liturgia di lode, invochiamo il Padre che ha chiamato i nostri martiri ad associarsi più intimamente alla Pasqua di Cristo con la suprema testimonianza di amore. Preghiamo:

Per i tuoi martiri ascoltaci, o Signore.


Con il martirio i primi discepoli hanno seguito più da vicino il Cristo che si è offerto per la salvezza del mondo:

donaci di conformarci sempre più a Colui che ha versato il sangue per noi e per tutti in remissione dei peccati.

Luigi e Callisto hanno affrontato la morte per la salvezza e l’incolumità dei fedeli loro affidati:

concedi a tutti noi di essere perseveranti nella testimonianza di vita cristiana.

I santi martiri hanno segnato con il sigillo del martirio la loro opera di evangelizzazione:

sostieni i missionari e i catechisti nel loro servizio di annunciatori del vangelo di Cristo.

I due missionari hanno colmato di sangue il calice preannunciato da san Giovanni Bosco:

concedi a noi di celebrare la liturgia della vita offrendo il nostro corpo come sacrificio vivente, santo, gradito a Dio.

I santi martiri, sull’esempio di san Giovanni Bosco, ricordano con la loro vita il quotidiano esercizio della carità per il bene altrui:

aiutaci ad abbracciare con gioia le croci di ogni giorno per amore di Cristo e dei fratelli.


Padre nostro.


Orazione


Dio onnipotente e misericordioso, tu hai dato ai santi martiri Luigi, vescovo, e Callisto, sacerdote, la forza di lottare fino alla morte per annunciare il Vangelo e difendere la dignità umana; concedi anche a noi, tuoi fedeli, di imitare la loro testimonianza con fede perseverante e carità operosa. Per il nostro Signore.


Ora media


Inno dall’Ordinario. Antifone e salmi del giorno del Salterio.


Terza


Lettura breve1 Pt 5, 10-11


Il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen!


V/. I santi sperarono nel Signore:

R/. in lui trovarono una forza inesauribile.



Sesta


Lettura breveCf. Eb 11, 33


I Santi in virtù della fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse in Cristo Gesù nostro Signore.


V/. Per un poco siete stati nella prova:

R/. la vostra sofferenza sarà cambiata in gioia.



Nona


Lettura breveSap 3. 1-2a. 3b


Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero: ma essi sono nella pace.


V/. Tornano nella gioia del raccolto,

R/. cantano i prodigi del Signore.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Vespri


Inno         

Come alle Lodi mattutine.


Antifone, salmi e cantico dal Comune di più martiri.


Lettura breve 1 Pt 4, 13-14


Carissimi, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi.


Responsorio breve


R/. Siate lieti nel Signore; * esultate, o giusti.

Siate lieti nel Signore; esultate, o giusti.

V/. Fedeli di Dio, gridate di gioia;

* esultate, o giusti.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Siate lieti nel Signore; esultate, o giusti.


Ant. al Magn. Beati voi Luigi e Callisto,

che avete sparso il vostro sangue per il Signore;

onorando Cristo con la vostra vita

lo avete imitato anche nella morte:

ora risplendete nella gloria del cielo.


Intercessioni


Commemorando il sacrificio vespertino di Cristo che si è offerto per la salvezza del mondo, presentiamo al Padre la nostra preghiera di ringraziamento e di supplica:

Noi ti benediciamo, o Signore.


I Protomartiri Salesiani hanno testimoniato la fede con il sacrificio della propria vita:

non permettere che la violenza e l’odio prevalgano contro chi opera la carità verso il prossimo.

Hanno dato la propria vita come il segno di un amore più grande:

concedi a tutti noi di vivere con gioia la forte esigenza del dono gratuito di sé ai fratelli.

Il martirio dei santi Luigi e Callisto esalta il valore inestimabile della castità per il regno dei cieli:

fa’che non risparmiamo fatiche e sacrifici per educare i giovani a un equilibrio sempre più armonico della loro personalità.

Con il loro martirio i due missionari hanno incarnato in pienezza l’ideale del buon pastore:

fa’che il servizio dei vescovi e dei sacerdoti sia ispirato alla tenerezza del tuo amore di Padre.

Nella nostra supplica ti affidiamo, o Padre, tutti coloro che hanno lasciato questo mondo:

ammettili a vivere nella tua dimora di luce e di pace.


Padre nostro.



Orazione


Dio onnipotente e misericordioso, tu hai dato ai santi martiri Luigi, vescovo, e Callisto, sacerdote, la forza di lottare fino alla morte per annunciare il Vangelo e difendere la dignità umana; concedi anche a noi, tuoi fedeli, di imitare la loro testimonianza con fede perseverante e carità operosa. Per il nostro Signore.


6 maggio


San DOMENICO SAVIO

adolescente


Festa



Dove si celebra con il grado di solennità, i Primi Vespri sono dal Comune dei Santi; si possono usare anche i testi (tutti o in parte) proposti per i Vespri della festa.


In una vita molto semplice, Domenico ha realizzato in pochi anni l’esperienza di un cammino di santità, vero capolavoro dello Spirito e frutto del metodo educativo di san Giovanni Bosco.

Nacque a San Giovanni di Riva, presso Chieri (Torino) il 2 aprile 1842, in una famiglia povera di beni, ma ricca di fede. La sua fanciullezza fu segnata dall’evento della    prima Comunione, ricca di fervore, a sette anni, e dal costante impegno nel compimento del dovere. A dodici anni l’evento decisivo: incontra Don Bosco, e viene accolto da lui, padre e guida sicura, a Valdocco per intraprendere gli studi secondari. Scoprendo allora gli orizzonti più alti della vita di figlio di Dio, in amicizia con Cristo e Maria, si lancia nell’avventura della santità, intesa come un donarsi totalmente a Dio per amore. Prega, studia con impegno, è il più amabile tra i compagni. Sensibilizzato all’ideale del Da mihi animas di Don Bosco, vuole salvare l’anima di tutti; dà inizio alla Compagnia dell’Immacolata, da cui usciranno anche i più validi collaboratori di Don Bosco.

Ammalatosi gravemente all’età di quindici anni, torna al paese di Mondonio (Asti) e vi muore serenamente il 9 marzo 1857, lieto di andare incontro al Signore. Pio XII lo ha proclamato santo il 12 giugno 1954.



Invitatorio


AntNella festa di san Domenico Savio
lodiamo il Signore nostro Dio.


Salmo invitatorio come nell’Ordinario.




Ufficio delle letture


*    Inno

Domenico, giovane santo,
amico di ogni ragazzo,
percorri con noi quel cammino
che porta alla gioia di Cristo.


Tu, fiaccola ardente di fede,
splendente in mezzo ai fratelli,
in estasi arcane scoprivi
la dolce carezza di Dio.


Ancora risuoni nel mondo
il santo vangelo di gioia:
beato chi spende la vita
in piccoli gesti di amore.


Ci sveli un segreto divino:
intorno alla Madre di tutti,
uniti a Gesù nostro cibo
l’amore matura ogni giorno.


Al Padre, che è fonte di vita,
al Cristo risorto e vivente,
insieme allo Spirito Santo
s’innalzi un inno di gloria.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant.  Il Signore lo ha colmato delle sue benedizioni
ed egli ha trovato grazia ai suoi occhi, alleluia.


Salmi dal Comune dei santi.


2 ant.     Il Signore lo santificò nella fedeltà e nella docilità
e gli mostrò la sua gloria, alleluia.


3 ant.  Il giusto crescerà come giglio:
fiorirà in eterno davanti al Signore, alleluia.


V/. Il Signore lo ha amato e l’ha colmato di onore, alleluia.

R/. Lo ha rivestito di gloria, alleluia.



Prima lettura


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni, apostolo      14,1-3.4b-5; 19,5-9


Beati gli invitati

al banchetto di nozze dell’Agnello


E io, Giovanni, vidi: ecco l'Agnello in piedi sul monte Sion, e insieme a lui centoquarantaquattromila persone, che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. E udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di cetra che si accompagnano nel canto con le loro cetre. Essi cantano come un canto nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e agli anziani. E nessuno poteva comprendere quel canto se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra. Sono vergini, infatti, e seguono l'Agnello dovunque vada. Questi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l'Agnello. Non fu trovata menzogna sulla loro bocca: sono senza macchia.

Dal trono venne una voce che diceva:

"Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi,

voi che lo temete, piccoli e grandi!".

Udii poi come una voce di una folla immensa, simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano:

"Alleluia!

Ha preso possesso del suo regno il Signore,

il nostro Dio, l'Onnipotente.

Rallegriamoci ed esultiamo,

rendiamo a lui gloria,

perché sono giunte le nozze dell'Agnello;

la sua sposa è pronta:

le fu data una veste

di lino puro e splendente".

La veste di lino sono le opere giuste dei santi.

Allora l'angelo mi disse: "Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!". Poi aggiunse: "Queste parole di Dio sono vere".



Responsorio                    Ap 14,2; 12,10; 19,5-6


R/. Udii una voce che veniva dal cielo, come un rimbombo di forte tuono: Ha preso possesso del suo regno il nostro Dio; * ora si è compiuta la salvezza, la forza e la potenza del suo Cristo, alleluia.

V/. Venne dal trono una voce: Lodate il nostro Dio, tutti voi suoi servi, voi che lo temete, piccoli e grandi!

R/. Ora si è compiuta la salvezza, la forza e la potenza del suo Cristo, alleluia.



Seconda lettura


Dalla “Vita del giovanetto Savio Domenico”, scritta da S. Giovanni Bosco, sacerdote

(Opere edite, XI, Roma 1976, 187ss passim)


5 La morte, ma non peccati

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È proprio dell’età giovanile cambiare sovente proposito intorno a quello che si vuole. Del nostro Domenico non fu così. Tutte le virtù crebbero in lui meravigliosamente e crebbero insieme senza che una oscurasse l’altra.

Venuto nella casa dell’Oratorio, il suo sguardo si posò subito su un cartello sopra cui a grossi caratteri sono scritte le seguenti parole: «Da mihi animas, cetera tolle!». Egli pensò un momento e poi soggiunse: «Ho capito, qui non si fa negozio di danaro, ma negozio di anime, ho capito. Spero che l’anima mia farà anche parte di questo commercio». Di qui ebbe inizio quell’esemplare tenore di vita, quella esattezza nell’adempimento dei suoi doveri, oltre cui difficilmente si può andare.

La sera del 8 dicembre 1854, giorno della definizione dogmatica dell’immacolato concepimento di Maria, Domenico andò davanti all’altare di Maria, rinnovò le promesse fatte nella prima Comunione, poi disse più e più volte queste precise parole: «Maria, vi dono il mio cuore. Gesù e Maria, siate voi sempre gli amici miei. Ma, per pietà, fatemi morire piuttosto che mi accada la disgrazia di commettere un solo peccato». Erano sei mesi da che Savio dimorava nell’Oratorio, quando fu fatta una predica sul modo di farsi santo. Quella predica per Domenico fu come una scintilla che gli infiammò il cuore di amore di Dio. «Mi sento, diceva, un desiderio e un bisogno di farmi santo. Ora che ho capito che ciò si può effettuare anche stando allegri, io    voglio assolutamente e ho assolutamente bisogno di farmi santo. Iddio mi vuole santo e io debbo farmi tale. Voglio farmi santo e sarò infelice finché non sarò santo»!

Nella sua compostezza esteriore v’era tanta naturalezza che si sarebbe detto essere stato così creato dal Signore. Ma molti che lo conobbero da vicino o ebbero cura della sua educazione, possono assicurare che vi era grande sforzo umano coadiuvato dalla grazia di Dio.

Domenico cominciò a scegliersi un confessore che tenne regolarmente. La sua preparazione a ricevere la santa Eucaristia era pia, edificante. Il ringraziamento senza limite. Fra i doni di cui Dio lo arricchì fu eminente quello del fervore nella preghiera. Più volte restava come rapito dai sensi. Interrogato rispondeva: «Mi pare di vedere tante cose belle! Mi pare che il paradiso mi si apra sopra il capo»!

La prima cosa che gli venne consigliata per farsi santo fu di adoperarsi per guadagnare anime a Dio. Questo pensiero divenne il continuo respiro della sua vita. Leggeva di preferenza la vita di quei santi che avevano lavorato in modo speciale per la salute delle anime; parlava volentieri dei missionari. Più volte fu udito dire: «Se potessi guadagnare a Dio tutti i miei compagni, quanto sarei felice! Queste anime aspettano il nostro aiuto»! Il pensiero di guadagnare anime lo accompagnava ovunque. Morì sorridendo con aria di paradiso.


Responsorio                            Sal 14,1-2; cf Mt 7,21


R/. Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? * Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, alleluia.

V/. Chi fa la volontà del Padre mio entrerà nel regno dei cieli.

R/. Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, alleluia.



*    Oppure:


Seconda lettura


Dalla “Vita del giovanetto Savio Domenico”, scritta da san Giovanni Bosco, sacerdote

(Opere edite, XI, Roma 1976, 200ss)


Io debbo e voglio essere tutto del Signore


Erano sei mesi da che il Savio dimorava all’Oratorio, quando fu ivi fatta una predica sul modo facile di farsi santo. Il predicatore si fermò specialmente a sviluppare tre pensieri che fecero profonda impressione sull’animo di Domenico, vale a dire: è volontà di Dio che ci facciamo santi; è assai facile di riuscirvi; è un gran premio preparato in cielo a chi si fa santo. Quella predica per Domenico fu come una scintilla che gl’infiammò il cuore d’amore di Dio. Per qualche giorno non disse nulla, ma era meno allegro del solito, tanto che se ne accorsero i compagni e me ne accorsi anch’io. Giudicando che ciò provenisse da un nuovo problema di salute, gli chiesi se pativa qualche male. «Anzi» mi rispose «patisco qualche bene». «Che vorresti dire?». «Voglio dire che mi sento un desiderio e un bisogno di farmi santo: io non pensavo di potermi far santo con tanta facilità; ma ora che ho capito potersi ciò effettuare anche stando allegro, io voglio assolutamente, ed ho assoluto bisogno di farmi santo. Mi dica dunque come debbo regolarmi per incominciare tale impresa».

Io lodai il proposito, ma lo esortai a non inquietarsi, perché nelle commozioni dell’animo non si conosce la voce del Signore; anzi, io volevo per prima cosa una costante e moderata allegria; e consigliandolo ad essere perseverante nell’adempimento dei suoi doveri di pietà e di studio, gli raccomandai che non mancasse di prendere sempre parte alla ricreazione coi suoi compagni.

Un giorno gli dissi di volergli fare un regalo di suo gusto; ma esser mio volere che la scelta fosse fatta da lui.

«Il regalo che domando» prontamente egli soggiunse «è che mi faccia santo. Io mi voglio dare tutto al Signore, per sempre al Signore, e sento un bisogno di farmi santo, e se non mi faccio santo io faccio niente. Iddio mi vuole santo, e io debbo farmi tale».

In una particolare occasione il direttore voleva dare un segno di speciale affetto ai giovani della casa e diede loro facoltà di chiedere con un biglietto qualunque cosa fosse a lui possibile, promettendo che l’avrebbe concessa. Quindi può ognuno facilmente immaginarsi le ridicole e stravaganti domande fatte dagli uni e da gli altri. Il Savio, preso un pezzetto di carta, scrisse queste sole parole: «Domando che mi salvi l’anima e mi faccia santo».

Un giorno si andavano spiegando alcune parole secondo la etimologia. «E Domenico» egli disse «che cosa vuol dire?».

Fu risposto: «“Domenico” vuole dire “del Signore”».

«Veda» soggiunse «se non ho ragione di chiederle che mi faccia santo; perfino il nome dice che io sono del Signore. Dunque io debbo e voglio essere tutto del Signore e voglio farmi santo e sarò infelice finché non sarò santo».


ResponsorioCf. Prov 23,26; 5,1


R/. Figlio mio, volgi a me il tuo cuore, e i tuoi occhi seguano le mie indicazioni: * diventerai un uomo perfetto, alleluia.

V/. Fa’ attenzione alla mia sapienza, porgi l’orecchio ai miei consigli:

R/. diventerai un uomo perfetto, alleluia.



Te Deum


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


*    Inno

Cristo, sole d’Oriente,
oggi allieta il mattino,
nel ricordo gioioso
di Domenico Savio.


Questo piccolo fiore,
inondato di luce,
ancor oggi diffonde
il profumo di Cristo.


Una scelta di vita
gli donò vera gioia:
preferire la morte
a commettere il male.


Da Gesù Eucaristia
riceveva la forza
per amare i compagni
fino a dare se stesso.


Diamo lode a Dio Padre,
a Gesù, nostro Amico,
e allo Spirito Santo,
che fa nuova ogni cosa.
Amen.


Oppure:


O Spirito Santo, sorgente d’amore,
donato alla Chiesa raccolta in preghiera,
rinnova per noi la tua Pentecoste:
effondi sui figli l’immenso tuo dono.


Un giorno donasti a Domenico Savio
la forza di amare che sfida la morte:
trasforma anche noi in strumenti di pace
che portano ovunque il perdono di Cristo.


Con Te noi udremo nel fondo del cuore
il grido di aiuto di tutti i fratelli;
e aprendo le braccia in gesto accogliente
daremo a chi soffre la nostra speranza.


Al Padre sia gloria e a Cristo Signore;
sia lode allo Spirito, dolce conforto;
al Dio Uno e Trino risuoni nel mondo
un inno di grazie che duri in eterno.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant.  Sei stato fedele fino alla morte,
per questo il Signore ti ha coronato di gloria, alleluia.


Salmi e cantico della domenica, I settimana.


2 ant.  Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
rendete grazie al suo santo nome, alleluia.


3 ant.  Mia forza e mio canto è il Signore:
egli è stato la mia salvezza, alleluia.


Lettura breve 1 Gv 3,1-2

Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.


Responsorio breve


R/. La legge di Dio nel cuore dei santi. * Alleluia, alleluia.

La legge di Dio nel cuore dei santi. Alleluia, alleluia.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino.

* Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

La legge di Dio nel cuore dei santi, alleluia, alleluia.


Ant. al Ben. Domenico, tutto del Signore,

hai camminato davanti a lui

in santità e giustizia, alleluia.


Invocazioni


Lodiamo Dio nostro Padre che si è degnato di rivelare ai piccoli i misteri del suo Regno, e diciamo:

Gloria e onore, a te, o Signore.


Padre, tu hai fatto nascere san Domenico Savio in una famiglia ricca di virtù cristiane:

benedici le nostre famiglie, aiuta i genitori nel loro impegno di educatori.

Hai ispirato a Domenico un desiderio ardente di farsi santo:

concedi a noi di offrirti interamente e con gioia la nostra vita.

Fin dalla fanciullezza hai attratto Domenico verso il mistero eucaristico del tuo Figlio:

fa’che celebriamo l’Eucaristia con fede viva e partecipiamo con gioia al dono del tuo amore.

Hai fatto scoprire a Domenico che amarti è fonte di immensa gioia:

aiutaci a trovare la felicità nella comunione con te e nel servizio generoso dei fratelli.

In attesa della Pentecoste, i discepoli erano assidui e concordi nella preghiera con Maria, Madre di Gesù:

la Vergine estenda la sua protezione su tutti coloro che si impegnano a vivere nella tua amicizia.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, fonte di ogni bene, che in san Domenico Savio hai donato agli adolescenti un mirabile esempio di carità e di purezza; concedi anche a noi di crescere nella gioia e nell’amore di figli fino alla piena statura di Cristo. Egli è Dio.



Ora media


5.1 Inno dall’Ordinario. Antifone e salmi del giorno del salterio.

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Terza


Lettura breveRm 8,9-11

Voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.


V/. Il Signore conduce il giusto per diritti sentieri, alleluia.

R/. E gli mostra il Regno di Dio, alleluia.



Sesta


Lettura breve1 Gv 5,2.4


In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.


V/. Beato l’uomo che teme il Signore, alleluia.

R/. E trova gioia nei suoi comandamenti, alleluia.



Nona


Lettura breveFil 4,8.9b


In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. E il Dio della pace sarà con voi!


V/. Si rallegrino quelli che sperano in te, alleluia.

R/. Abiterai con loro e saranno felici per sempre, alleluia.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Vespri


*    Inno

Mentre scende la sera
ringraziamo il Signore
che ha colmato di doni
San Domenico Savio.


Costruì la sua casa
sopra roccia sicura:
“Miei amici saranno
Gesù Cristo e Maria”.


Allargò gli orizzonti
del suo amore profondo
ai fratelli lontani,
ai malati e ai bambini.


Alla scuola di Cristo
egli apprese un segreto:
che l’amore di Dio
è sorgente di gioia.


Sempre gloria a Dio Padre
che ci dona il suo Figlio,
e allo Spirito Santo,
comunione di amore.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant.  Conservo nel mio cuore le tue parole,
nella tua volontà è la mia gioia, alleluia.


Salmi e cantico dal Comune dei santi.


2 ant.  Principio di sapienza è il timore dei Signore,
saggio è colui che gli è fedele, alleluia.


3 ant.  Ti benedico, o Padre,
Signore del cielo e della terra:
tutte queste cose le hai rivelate ai piccoli, alleluia.


Lettura breve1 Cor 1,27-30


Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione.


Responsorio breve


R/. Il Signore l’ha amato e l’ha colmato di onore. * Alleluia, alleluia.

Il Signore l’ha amato e l’ha colmato di onore. Alleluia, alleluia.

V/. L’ha rivestito di gloria.

*    Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore l’ha amato e l’ha colmato di onore, alleluia, alleluia.


Ant. al Magn. Davanti al trono di Dio e all’Agnello,

con il coro degli eletti,

Domenico innalza un cantico nuovo, alleluia.


Intercessioni


Esaltiamo e invochiamo Dio, nostro Padre, che ci invita ad essere santi come lui è santo:

Sii tu la nostra guida, Signore.


Padre, tu hai ispirato san Domenico Savio a scegliere Gesù come unico amico:

attira i giovani verso il tuo Figlio, perché trovino in lui il senso della loro vita.

A san Domenico Savio hai dato, in Don Bosco, una guida spirituale prudente e forte:

fa’che i ragazzi e i giovani possano incontrare nei loro educatori alla fede un cuore aperto e sincero.

Hai dato a Domenico, apostolo tra i suoi compagni, un cuore generoso per andare incontro alle necessità di tutti:

apri i giovani al desiderio di orientare la loro vita verso il servizio dei fratelli.

Fin da fanciullo, Domenico si è affidato totalmente alla Vergine Maria:

suscita nel cuore dei giovani un amore forte e tenero per la loro celeste Madre.

Domenico è morto nella ferma speranza di raggiungere il paradiso:

concedi ai fedeli defunti di essere accolti da te, felicità senza fine.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, fonte di ogni bene, che in san Domenico Savio hai donato agli adolescenti un mirabile esempio di carità e di purezza; concedi anche a noi di crescere nella gioia e nell’amore di figli fino alla piena statura di Cristo. Egli è Dio.



Compieta


Come nel Salterio del giorno.

13 maggio


Santa MARIA DOMENICA MAZZARELLO vergine

Confondatrice dell’Istituto

delle Figlie di Maria Ausiliatrice



5.2 Festa

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5.3 Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: solennità

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Maria Domenica nacque a Mornese (Alessandria) il 9 maggio 1837 da una famiglia di contadini, prima di sette figli. Lavoro intenso e schietta vita cristiana dominavano il contesto familiare. A quindici anni si offrì a Dio con il voto di verginità. Poco più tardi entrò nell’associazione delle Figlie di Maria Immacolata, impegnandosi più a fondo in servizi di apostolato e di carità.

L’incontro con Don Bosco (1864) segnò per lei una tappa decisiva. Il Santo, che andava maturando un progetto apostolico per le ragazze, con la collaborazione di Maria Domenica diede vita alla comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Nel 1872 Maria Domenica emise i voti religiosi e venne eletta Superiora; in questo servizio esplicò insospettati talenti di madre e animatrice.

Il 14 maggio 1881, a soli 44 anni, si spense nella nuova Casa madre di Nizza Monferrato (Asti). Fu canonizzata il 24 giugno 1951 da Pio XII, giustamente riconosciuta Confondatrice dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.



Dove si celebra con il grado di solennità:


Primi Vespri


*    Inno

Risuoni oggi in letizia
la lode e la preghiera
per te, donna di Dio,
Maria Mazzarello.

Dal sole dei tuoi colli
fioristi, umile e ardente,
nel dono di una vita
che oggi ancora è luce.

Vivesti nel Vangelo,
sull’orme di Don Bosco,
sapiente nel tuo cuore
nei detti e nelle opere.

Tu supplica per noi
e fa’che camminiamo,
prudenti e vigilanti,
nel solco che hai tracciato.

Sia lode e onore a Cristo
Sapienza del Dio vivo,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. Lodiamo il Signore!

Egli innalza gli umili, alleluia.


Salmi e cantico dal Comune delle vergini.


2 ant. Grande è il Signore.

In mezzo ai popoli narrate la sua gloria, alleluia.


3 ant. Benedetto il Signore sempre.

Ha cura di noi il Dio della salvezza, alleluia.


Lettura breveFil 1,8-11


Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell'amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.


Responsorio breve


R/. Dio ci ha dato uno Spirito di amore e di saggezza. * Alleluia, alleluia.

Dio ci ha dato uno Spirito di amore e di saggezza. Alleluia, alleluia.

V/. Ci ha mandato lo Spirito di verità.

*    Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Dio ci ha dato uno Spirito di amore e di saggezza, alleluia, alleluia.


Ant. al Magn. Abbiamo contemplato, o Dio,

le meraviglie del tuo amore, alleluia.


Intercessioni


Invochiamo con fiducia Dio Padre, che suscita nella sua Chiesa donne sante e sapienti e le chiama a collaborare all’opera di salvezza del suo Figlio:

Dio di bontà, ascoltaci.


Hai arricchito Maria Domenica Mazzarello di una fede semplice e operosa, facendole percorrere la via della santità:

fa’che ci dedichiamo con generosità alla nostra missione educativa.

Tu hai reso santa Maria Domenica aperta e docile all’azione del tuo Spirito:

guida i giovani e le giovani di oggi nella scelta della vocazione, a cui tu chiami per la vita del mondo e della Chiesa.

Laboriosa e ardente nell’amore, Maria Domenica visse la povertà evangelica nella gioia del cuore:

fedeli al carisma di san Giovanni Bosco, aiutaci ad essere coerenti nella testimonianza dei valori cristiani.

La Vergine Santa fu per Maria Domenica guida e modello di vita:

fa’che continui ad essere per ciascuno(a) di noi, per le nostre comunità e per ogni famiglia cristiana, Madre e Maestra.

Tu hai accettato l’offerta della giovane esistenza di Maria Domenica per il bene della Chiesa:

accogli nella tua misericordia tutti coloro che hanno creduto e sperato in te.


Padre nostro.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Compieta


Compieta della domenica (dopo i primi Vespri).



Invitatorio


Ant. Adoriamo Cristo
che rivela i suoi misteri agli umili, alleluia.


Salmo invitatorio come nell’Ordinario.




Ufficio delle letture


*    Inno

Un tralcio di Cristo tu sei,
o Madre, in Gesù vera vite:
vivendo il Vangelo di Cristo
hai messo germogli di vita.

E il tempo sbocciava in amore
per Te che al Signore dicevi:
“Mi possono togliere tutto,
ma non questo cuore che t’ama!”

Così tu morendo a te stessa
in Cristo scoprivi la gioia
che lasci anche a noi come segno
d’un cuore che molto può amare.

O Tu che c’insegni a donare
in limpido amore oblativo,
con noi loda il Padre ed il Figlio
insieme allo Spirito Santo.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. Esulto di gioia:
Dio ha operato grandi cose, alleluia.


Salmi dal Comune delle vergini.


2 ant. Con cuore ardente ti ho cercato:
nulla ho preferito al tuo amore, alleluia


3 ant. L’amore di Cristo che abita in me
mi ha resa madre feconda, alleluia.


V/. Mi condurrai per il sentiero della vita,

R/. accanto a te mi colmerai di gioia.



Prima lettura


Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo12,1-16a


La vita cristiana, culto spirituale


Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha data. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all'insegnamento; chi esorta si dedichi all'esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.

La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità.

Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.



ResponsorioFil 2,2.3-4; 1 Ts 5,15


R/. Abbiate la carità; ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso: * Senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri, alleluia.

V/. Cercate sempre il bene tra voi e con tutti.

R/. Senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri, alleluia.



Seconda lettura


Dalle “Lettere” di santa Maria Domenica Mazzarello, vergine

(Ed. M.E. Posada, Roma 1980; Lettere 20. 23. 39;

104. 111-112. 149 passim)


Rivestitevi della carità del Signore Gesù


Mie buone sorelle, amatevi. Oh! Quanto mi consola allorché ricevo notizie dalle case e sento che [le suore] hanno carità, che obbediscono volentieri, che stanno attaccate alla S. Regola... Oh! Allora il mio cuore piange dalla consolazione e continuamente intercede benedizioni per voi tutte, onde possiate vestirvi veramente dello Spirito del nostro buon Gesù e quindi fare tanto bene per voi e pel caro prossimo tanto bisognoso di aiuto.

Sì, ma come era lo Spirito del Signore? Quello spirito umile, paziente, pieno di carità, ma quella carità propria di Gesù, la quale mai lo saziava di patire per noi e volle patire fin quando? Coraggio adunque, imitiamo il nostro carissimo Gesù in tutto, ma specie nell’umiltà e nella carità.

Si, mie care figlie in Gesù, fatevi coraggio: Gesù vi vuol bene. È vero che avete tanti fastidi e pene qualche volta, ma il Signore vuole che portiamo un po’di croce in questo mondo. È stato il primo Lui a darci il buon esempio di soffrire; dunque, con coraggio seguiamolo nel patire con rassegnazione. State sicure che quelle a cui Gesù dà più da patire, sono le più vicine a Lui. Ma bisogna che facciamo tutto con purità d’intenzione, per piacere a Lui solo.

Coraggio dunque, mie carissime in Gesù, pensiamo sempre che tutto passa, perciò niente ci turbi, poiché tutto ci serve per acquistare la vera felicità. State allegre...

E sempre allegre, non offendetevi mai, anzi, appena vi accorgete che qualcuna abbisogna di qualche conforto fateglielo subito e consolatevi, aiutatevi a vicenda. Abbiatevi grande carità, amatevi l’una con l’altra. Conservatevi per quanto potete lo spirito di unione con Dio, state alla sua presenza continuamente. State sempre umili, allegre.


ResponsorioCol 3,17


R/. Tutto quello che fate in parole e in opere, * tutto si compia nel nome di Gesù nostro Signore, alleluia.

V/. Rendete grazie per mezzo di lui a Dio Padre:

R/. tutto si compia nel nome di Gesù nostro Signore, alleluia.



*    Oppure:


Dai “Discorsi” di Pio XI, papa

(3 maggio 1936; ed. D. Bertetto, III, Torino 1961,

480-484, passim)


Dalla sua ardente carità

traeva una forza potentissima


Santa Maria Domenica Mazzarello, quale devotissima Figlia di Maria, insegnò con il suo esempio quale valore abbia una vita che si schiude e cresce sotto lo sguardo e la protezione di una così grande Madre. Infatti la sua vita si presenta con tutti i caratteri della più umile semplicità. Semplice, semplicissima figura, ma ricca di tante specialissime prerogative, qualità e doti.

La sua umiltà! Fu così grande, da invitare noi a domandarci che cosa vede Iddio benedetto in un’anima umile, veramente, profondamente umile, che, appunto per l’umiltà, tanto, si direbbe, lo attira, e gli fa compiere le più alte meraviglie.

Questa piccola, semplice, povera contadinella dimostra ben presto quel che si dice un talento, uno dei più grandi talenti: il talento del governo. Grandissima cosa questa, ed essa dimostra di possederla e la possiede    a tal punto, che un uomo come san Giovanni Bosco scorge subito quel talento, e se ne vale. L’opportunità e l’efficacia di tale scelta venne dimostrata non solo dalla fondazione stabile e sicura della nuova Famiglia – delle Figlie di Maria Ausiliatrice –ma anche dal rapido, meraviglioso ingrandirsi del fiorente Istituto.

Dio vede nell’anima umile una luce, forme e lineamenti tali, dinanzi ai quali non può resistere, poiché gli raffigurano, nella loro bellezza più squisita e nelle linee più fondamentali e costruttive, la fisionomia del suo Figlio unigenito, che ha detto: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Come se noi, avendo imparato questo, avessimo appreso tutto ciò che occorre per salvare le anime e portare il mondo a Cristo.

L’antica ed esemplare Figlia di Maria ci richiama pure e propone la più grande lezione di umiltà della Beata Vergine Maria. Infatti la Madre di Dio nel «Magnificat» dichiara di attribuire l’elezione e la gloria da parte di Dio alla sua umiltà: «perché ha guardato l’umiltà della sua serva». La Madre di Dio si proclama «la serva del Signore» (Lc 1,48).

È bello considerare santa Maria Domenica in questa luce, nella luce stessa di Maria. Anch’essa può ripetere: Il Signore ha guardato con grande benevolenza la mia umiltà e semplicità, e per questo «tutte le generazioni mi chiameranno beata» (ivi).


ResponsorioSir 3,20; 1 Tim 6,11


R/. Quanto più sei grande, umiliati in tutte le cose. * E presso Dio troverai grazia, alleluia.

V/. Tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza.

R/. E presso Dio troverai grazia, alleluia.



Te Deum


Orazione come alle Lodi mattutine.




Lodi mattutine


*    Inno

O vergine sapiente,
Maria Mazzarello,
sei specchio di fortezza.

Tu ritmi da Mornese
con umile pazienza
preghiera con lavoro.

E scopri nella Vergine
la fonte della gioia
che sgorga senza fine.

Dai verdi anni sofferti
nell’ombra risplendendo,
di Cristo solo vivi.

Con lui fu lieve il peso,
soave la fatica,
con lui fiorì ogni spina.

Sull’orme di Don Bosco
tu doni a piene mani
salvezza per le giovani.

Con noi dà lode al Padre,
al Figlio e al Santo Spirito
nei secoli per sempre.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. Fin dall’aurora ti cerco:

il tuo amore è la mia vita, alleluia.


Salmi della Domenica, I settimana.


2 ant. Benedite il Signore nelle sue opere:

Egli si rivela ai puri di cuore, alleluia.


3 ant. Esultiamo insieme:

la gioia di Dio è la nostra forza, alleluia.


Lettura breveCol 3,12-15


Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!


Responsorio breve


R/. Grande è la potenza del Signore; dagli umili è glorificato. * Alleluia, alleluia.

Grande è la potenza del Signore; dagli umili è glorificato. Alleluia, alleluia.

V/. Abbatte i potenti dai troni.

* Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Grande è la potenza del Signore; dagli umili è glorificato. Alleluia, alleluia.


Ant. al Ben. Benedite il Signore

per tutte le sue opere;

come incenso spandete un buon profumo, alleluia.


Oppure: Donna sapiente,

lo Spirito di Dio ti ha resa maestra di vita, alleluia.


Invocazioni


In Cristo Gesù rendiamo grazie al Padre che, nel suscitare i santi e le sante nella Chiesa, ci dona modelli autentici di fedeltà evangelica, e diciamo:

Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.


Padre, tu hai arricchito la Chiesa con una varietà mirabile di doni e di carismi:

concedi a noi di incarnare con fedeltà creativa lo spirito salesiano.

Hai posto il Papa e i Vescovi a guida del tuo popolo santo:

fa’che la nostra adesione al loro magistero sia piena e si manifesti con coerenza in ogni scelta operativa.

Tu riveli i misteri del tuo Regno ai semplici e ai piccoli:

aiutaci a scoprire la tua presenza in ogni realtà della vita per realizzare il tuo progetto d’amore.

Chiami tutti ad accogliere il Vangelo del Cristo, tuo Figlio:

fa’che partecipiamo alla sua missione salvifica nello Spirito delle beatitudini.

In santa Maria Domenica ci offri un modello per vivere il comandamento dell’amore fraterno:

donaci di operare sempre in comunione di vita e di azione per la diffusione del tuo Regno.


Padre nostro.


Orazione


O Padre, fonte di ogni bene, tu ci proponi in santa Maria Domenica Mazzarello un modello luminoso di vita cristiana e religiosa per l’umiltà profonda e la sua ardente carità; concedi a noi, in semplicità di spirito, di testimoniare ogni giorno il tuo amore di Padre. Per il nostro Signore.


Oppure, presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice:


O Dio, nostro Padre, che prediligi gli umili e riempi i cuori semplici e sinceri del tuo Spirito di santità, ascolta la nostra preghiera nella solennità di santa Maria Domenica Mazzarello, che ha condiviso con san Giovanni Bosco l’amore per la gioventù e ha fondato con lui una nuova famiglia religiosa. Concedi a noi di essere docili ai suoi insegnamenti e fedeli alla sua azione educativa. Per il nostro Signore.



Ora media


Inno dall’Ordinario; salmodia del giorno, dal Salterio. Presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, antifona propria con la salmodia complementare.


Ant. Gloriosa è la donna

che ha generato nello spirito, alleluia.


Terza


Lettura breve2 Ts 1,11-12


Noi preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l'opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.


V/. Ecco la vergine saggia, alleluia.

R/. Il Signore l’ha trovata vigilante, alleluia.


Sesta


Lettura breveEf 1,17-20a


Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l'efficacia della sua forza e del suo vigore, che egli manifestò in Cristo.


V/. Buono è il Signore verso tutti, alleluia.

R/. La sua tenerezza si espande su ogni creatura, alleluia.


Nona


Lettura breve1 Ts 4,1b-3a


Fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio - e così già vi comportate -, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. Questa, infatti, è volontà di Dio, la vostra santificazione.


V/. Il mio bene è stare con Dio, alleluia.

R/. Mia forza e mia speranza è il Signore. alleluia.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Vespri


Presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice sono i Secondi Vespri.


*    Inno

Risuoni oggi in letizia
la lode e la preghiera
per te, donna di Dio,
Maria Mazzarello.

Dal sole dei tuoi colli
fioristi, umile e ardente,
nel dono di una vita
che oggi ancora è luce.

Vivesti nel Vangelo,
sull’orme di Don Bosco,
sapiente nel tuo cuore
nei detti e nelle opere.

Tu supplica per noi
e fa’che camminiamo,
prudenti e vigilanti,
nel solco che hai tracciato.

Sia lode e onore a Cristo
Sapienza del Dio vivo,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. Ho cercato senza fine te, Signore,

e tu mi hai colmata di ogni bene, alleluia.


Salmi e cantico dal Comune delle vergini.


2 ant. Il Signore ha fatto della mia vita

la dimora del suo amore, alleluia.


3 ant. Dio mi ha colmata di benedizioni,

mi ha voluta lode della sua gloria, alleluia.


Lettura breveFil 2,1-4


Carissimi, se c'è qualche consolazione in Cristo, se c'è qualche conforto, frutto della carità, se c'è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri.


ResponsorioGv 13,34:1; 1 Pt 22a


R/. Amatevi gli uni gli altri. * Alleluia, alleluia.

Amatevi gli uni gli altri. Alleluia, alleluia.

V/. Amatevi intensamente di vero cuore.

*    Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Amatevi gli uni gli altri. Alleluia, alleluia.


Ant. al Magn. Umile e povera,

il Signore mi ha amata

e per me ha fatto grandi cose, alleluia.


Intercessioni


Dio nostro Padre ha manifestato in santa Maria Domenica Mazzarello le meraviglie del suo amore; con la certezza di essere esauditi preghiamo:

Padre Santo, ascoltaci


Tu hai suscitato in santa Maria Domenica Mazzarello una profonda spiritualità eucaristica:

fa’che per tutti i cristiani la partecipazione vitale al mistero della Pasqua sia il centro della propria vita.

Tu hai scelto Maria Domenica come pietra angolare del “monumento vivo” di riconoscenza all’Ausiliatrice:

concedi a tutti i membri della Famiglia Salesiana di amare filialmente la Vergine Madre e di farne conoscere il potente aiuto.

Tu hai riempito il cuore di Madre Mazzarello con lo zelo del “Da mihi animas”:

ispira numerosi giovani a diffondere ovunque il tuo messaggio di amore e di gioia.

Tu hai voluto una nuova famiglia religiosa per l’educazione cristiana della gioventù:

guida i fanciulli e i giovani nella loro ricerca del senso autentico della vita.

Tu che hai sottratto il tuo Figlio dal potere della morte,

dona la luce del tuo Regno ai nostri fratelli e sorelle che sono morti credendo e sperando in Te.


Padre nostro.


Orazione


O Padre, fonte di ogni bene, tu ci proponi in santa Maria Domenica Mazzarello un modello luminoso di vita cristiana e religiosa per l’umiltà profonda e la sua ardente carità; concedi a noi, in semplicità di spirito, di testimoniare ogni giorno il tuo amore di Padre. Per il nostro Signore.


Oppure, presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice:


O Dio, nostro Padre, che prediligi gli umili e riempi i cuori semplici e sinceri del tuo Spirito di santità, ascolta la nostra preghiera nella solennità di santa Maria Domenica Mazzarello, che ha condiviso con san Giovanni Bosco l’amore per la gioventù e ha fondato con lui una nuova famiglia religiosa. Concedi a noi di essere docili ai suoi insegnamenti e fedeli alla sua azione educativa. Per il nostro Signore.



Compieta


Come nel Salterio del giorno. Presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: Compieta della Domenica (dopo i secondi Vespri).


15 maggio


BEATA MARIA VERGINE DI FATIMA


Memoria facoltativa


La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha collocato nel Calendario proprio salesiano la Memoria (facoltativa) della Beata Vergine Maria di Fatima nel giorno 15 maggio, trasferendola in questa data dal 13 maggio.


Dal Comune della Beata Vergine Maria.


Orazione


O Dio, tu hai voluto che Maria, madre del tuo Figlio, fosse anche nostra Madre; fa’ che, perseverando nella penitenza e nella preghiera per la salvezza del mondo, ci adoperiamo con tutte le forze per la crescita del regno di Cristo. Egli è Dio.

16 maggio


San LUIGI ORIONE

sacerdote


Memoria facoltativa



Nato a Pontecurone (Alessandria) il 23 giugno 1872, Luigi Orione fu discepolo di san Giovanni Bosco, che sempre ammirò e imitò come modello di santità apostolica. Ancora alunno del seminario di Tortona, cominciò il suo apostolato fra i giovani. Ordinato sacerdote, continuò a consacrare le sue forze a sollievo di ogni genere di miseria fisica e morale, con lo scopo di diffondere nel popolo l’amore a Cristo e farne percepire la presenza nella Chiesa, nel Papa e nei Vescovi.

Diede vita ad opere di carità in molte nazioni, specialmente in Italia e nell’America Latina, fondando la “Piccola Opera della Divina Provvidenza” e la “Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità”. Dopo una vita piena di fatiche e sofferenze, morì a Sanremo (Imperia) il 12 marzo 1940. Il 16 maggio 2004 Giovanni Paolo Il lo ha iscritto nell’albo dei Santi.



Dal Comune dei Santi: Santi della carità oppure dal Comune dei Pastori. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture




Seconda lettura


Da “Appunti” di san Luigi Orione, sacerdote

(25 febbraio 1939)


Ponimi, o Signore, sulla bocca dell’inferno

perché io, per la tua misericordia, la chiuda



Non saper vedere e amare nel mondo che le anime dei nostri fratelli. Anime di piccoli, anime di poveri, anime di peccatori, anime di traviati, anime di penitenti, anime di ribelli alla volontà di Dio, anime ribelli alla santa Chiesa di Cristo, anime di figli degeneri, anime di sacerdoti sciagurati e perfidi, anime sottomesse al dolore, anime bianche come colombe, anime semplici pure angeliche di vergini, anime cadute nella tenebra del senso e nella bassa bestialità della carne, anime orgogliose del male, anime avide di potenza e di oro, anime piene di sé, anime smarrite che cercano una via, anime dolenti che cercano un rifugio o una parola di pietà, anime urlanti nella disperazione della condanna o anime inebriate dalle ebbrezze della verità vissuta: tutte sono amate da Cristo, per tutte Cristo è morto, tutte Cristo vuole salve tra le sue braccia e sul suo Cuore trafitto.

La nostra vita e tutta la nostra Congregazione devono essere un cantico insieme e un olocausto di fraternità in Cristo. Vedere e sentire Cristo nell’uomo. Dobbiamo avere in noi la musica profondissima e altissima della carità. Per noi il punto centrale dell’universo è la Chiesa di Cristo e il fulcro del dramma cristiano, l’anima. Io non sento che una infinita divina sinfonia di spiriti, palpitanti intorno alla Croce, e la Croce stilla per noi goccia a goccia, attraverso i secoli, il sangue divino sparso per ciascuna anima umana.

Dalla Croce Cristo grida: «Sitio!». Terribile grido di arsura, che non è della carne, ma è grido di sete di anime, ed è per questa sete delle anime nostre che Cristo muore.

Io non vedo che un cielo; un cielo veramente divino, perché è il cielo della salvezza e della pace vera: io non vedo che un regno di Dio, il regno della carità e del perdono, dove tutta la moltitudine delle genti è eredità di Cristo e regno di Cristo.


Responsorio


R/. Cristo vuol salvare fra le sua braccia e sul suo cuore trafitto tutti gli uomini. Dalla croce grida: “Ho sete” * per la salvezza delle anime.

V/. Scriverò la mia vita con le lacrime e con il sangue,

R/. per la salvezza delle anime.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Lodi mattutine



Lettura breve                Rm 12, 1-2

Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


Nel Tempo di Pasqua:


R/. Il cuore dei santi, nella legge di Dio. * Alleluia, alleluia.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio. Alleluia, alleluia.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino.

* Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio. Alleluia, alleluia.


Fuori del Tempo di Pasqua:


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.


Ant. al Ben. Quello che fate al fratello più piccolo,
l’avete fatto a me, dice il Signore (T.P. alleluia).


Invocazioni


Uniti nella liturgia di lode, invochiamo il Cristo Signore perché, sull’esempio di san Luigi Orione, lo serviamo in santità e giustizia tutti i giorni della nostra vita:

Santifica il tuo popolo, Signore.


Sei stato provato in ogni cosa per divenire simile a noi in tutto fuorché nel peccato,

Signore Gesù, abbi pietà del tuo popolo.

Sei venuto per servire e non per essere servito,

        Signore Gesù, insegnaci a servirti nei nostri fratelli.

Chiami tutti alla carità perfetta,

Signore Gesù, santifica il tuo popolo.

Hai voluto che i tuoi discepoli siano sale della terra e luce del mondo,

Signore Gesù, illumina il tuo popolo.

In san Luigi Orione ci hai dato un modello di fiducia nella Provvidenza e dedizione piena ai fratelli e sorelle più bisognose,

Signore Gesù, concedi agli Istituti religiosi da lui fondati, la “Piccola Opera della Divina Provvidenza” e la “Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità” di essere fedeli al loro carisma a servizio della Chiesa.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, che hai concesso a san Luigi Orione, sacerdote, di amare il Cristo tuo Figlio nella persona dei poveri e di formarlo nel cuore dei giovani: dona a noi di esercitare come lui le opere di misericordia, per far sperimentare ai fratelli la tenerezza della tua Provvidenza. Per il nostro Signore.



Vespri



Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


Nel Tempo di Pasqua:


R/. Il Signore è giusto, ama la giustizia. * Alleluia, alleluia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia. Alleluia, alleluia

V/. Guarda i buoni con amore.

* Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia. Alleluia, alleluia

Fuori del Tempo di Pasqua:


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Non stanchiamoci di fare il bene;
operiamo il bene verso tutti:
a suo tempo mieteremo (T.P. alleluia).


Intercessioni


Supplichiamo Dio Padre, sorgente di ogni santità, perché con l’esempio e l’aiuto dei santi, ci conceda di vivere in conformità con il nostro battesimo. Diciamo insieme:

Rendici santi, Signore, perché tu sei santo.


Padre santo, tu vuoi che ci chiamiamo e siamo realmente tuoi figli,

fa’che la tua Chiesa ti glorifichi su tutta la terra con la luce della sua santità.

Padre santo, tu ci inviti a camminare in maniera degna della nostra vocazione, per piacere a te in ogni cosa,

        fa’che portiamo frutti abbondanti di opere buone.

Padre santo, tu che chiami alcuni a seguire fino in fondo Cristo povero e umile,

concedi loro di giungere alla perfezione della carità.

Padre santo, san Luigi Orione, discepolo di Don Bosco, ne ha imitato lo zelo apostolico e la santità della vita:

concedi a noi e a tutti i membri della Famiglia Salesiana di essere apostoli di Cristo e portatori del suo amore, specialmente alla gioventù più bisognosa.

Padre santo, ammetti i nostri fratelli defunti alla contemplazione del tuo volto,

rendi anche noi degni della tua gloria.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, che hai concesso a san Luigi Orione, sacerdote, di amare il Cristo tuo Figlio nella persona dei poveri e di formarlo nel cuore dei giovani: dona a noi di esercitare come lui le opere di misericordia, per far sperimentare ai fratelli la tenerezza della tua Provvidenza. Per il nostro Signore.



18 maggio


San LEONARDO MURIALDO

sacerdote


Memoria facoltativa



Leonardo Murialdo nacque a Torino il 26 ottobre 1828 da distinta famiglia. Amico e collaboratore di Don Bosco, si dedicò alla formazione cristiana dei giovani poveri, orfani e abbandonati, attuando con grande fede e coraggio molteplici iniziative a livello sociale, spirituale, culturale e legislativo. Partecipò pure alla nascita e all’attività di organizzazioni operaie cattoliche.

Diede vita ad una Congregazione che dedicò a san Giuseppe (Giuseppini del Murialdo) perché nello spirito dell’umile artigiano di Nazaret, educatore di Gesù, continuasse l’apostolato fra i giovani poveri. Morì a Torino il 30 marzo 1900. Fu proclamato santo da Paolo VI il 3 maggio 1970.


Dal Comune del Santi: religiosi; oppure dal Comune dei pastori. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dagli “Scritti” di san Leonardo Murialdo, sacerdote

(Conferenza del 1869; Mss., III, 397,7-10)


La predilezione per i giovani

poveri e abbandonati


Noi troviamo motivi speciali per rallegrarci della nostra missione, motivi tratti dalla natura dei giovani a cui in modo speciale attendiamo. Quali sono essi? Poveri e abbandonati: ecco i due requisiti che costituiscono un giovane come uno dei nostri; e quanto più è povero ed abbandonato, tanto più è dei nostri.

Poveri ed abbandonati! Quanto è bella la missione di attendere all’educazione dei poveri! E come è più bella ancora quella di cercare, di soccorrere, di educare, di salvare per il tempo e per l’eternità i poveri abbandonati, abbandonati dal lato morale se non materiale. Come è dolce sentirsi dire con verità: «A te si abbandona il misero, dell’orfano tu sei il sostegno» (Sal 9,35). I poveri, i fanciulli e infine i peccatori erano la pupilla degli occhi di Gesù Cristo, la gemma preziosa ai suoi occhi, il tesoro preziosissimo. E i nostri giovani sono poveri, sono fanciulli e, aggiungiamo pure, talora sono ben altro che innocenti! Ma quest’ultimo carattere, sebbene in se stesso certamente non amabile, deve forse renderci i nostri giovani meno cari, meno, sia lecita l’espressione, interessanti?

Forse noi dimentichiamo qualche volta questa condizione dei giovani al cui bene intendiamo consacrare la nostra vita. Non appena un giovane si mostra di indole infelice, o anche perversa, di carattere indisciplinato e poco disciplinabile, restio alla educazione, orgoglioso, caparbio e stazionario nel male, o procedente anzi di male in peggio, subito ci disgustiamo, ci disanimiamo e brameremmo senz’altro che, poverino, ci togliesse ogni fastidio andandosene per i fatti suoi, lui ed i suoi vizi. Ma non dobbiamo tuttavia essere troppo facili a stancarci, a disanimarci, a disperare. Non dimentichiamo che raccogliendo abbandonati dobbiamo aspettarci di trovare giovani che abbiano tutta la ignoranza, la selvatichezza e tutti i vizi che nascono da uno stato di abbandono.

Si trattasse anche di giovani appartenenti a famiglie civili e cristiane, non dovremmo meravigliarci di trovare difetti e anche vizi nei fanciulli. Poiché, se già fossero perfetti, perché educarli? Ora, che dobbiamo attendere noi che ricoveriamo fanciulli raccolti dalla pubblica strada, o alle volte, che escono dalle mani di parenti volgari o scandalosi? La loro miseria morale ci deve commuovere molto di più che non la loro miseria materiale; e invece di farci perdere troppo presto la pazienza e la speranza, ci deve animare a lavorare coraggiosi e pieni di commiserazione verso questi infelici; in verità sovente sono più infelici che colpevoli e probabilmente saremmo anche noi così se come loro fossimo stati abbandonati.

La stessa condizione dunque dei nostri poveri giovani ci sia spinta a farci maggior violenza per ben adempiere i doveri che a ciascuno nel proprio stato impone la loro educazione ed a pregare Dio che “faccia crescere” (cf. 1 Cor 3,6).


ResponsorioSal 81,3-4; cf Gc 2,5


R/. Difendete il povero e l’orfano, al misero e al povero fate giustizia; * salvate il debole e l’indigente, liberateli dalla mano degli empi, alleluia.

V/. Dio ha scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno:

R/. salvate il debole e l’indigente, liberateli dalla mano degli empi, alleluia.


Orazione come alle Lodi mattutine



Lodi mattutine



Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


Nel Tempo di Pasqua:


R/. Il cuore dei santi, nella legge di Dio. * Alleluia, alleluia.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio. Alleluia, alleluia.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino.

* Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio. Alleluia, alleluia.


Fuori del Tempo di Pasqua:


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.



Ant. al Ben. L’amore di Cristo mi spinge

a dare la vita per i fratelli (T.P. alleluia).


Invocazioni


Celebriamo con gioia la benevolenza di Dio Padre verso di noi e per intercessione di san Leonardo Murialdo preghiamo con fede:

Rendici perfetti nella carità, Signore.


Tu ci guidi e ci ami come tuoi figli:

rendici testimoni della tua bontà ogni giorno della nostra vita.

Tu ci ispiri una fede semplice e viva nella Provvidenza:

donaci di scorgere negli avvenimenti la tua amorosa presenza.

Tu che muovi l’intelligenza e il cuore dei tuoi figli,

fa’che compiamo generosamente la tua volontà con libertà di spirito.

Tu ci inviti a riconoscere il tuo volto nei giovani poveri:

aiutaci a servirti con umiltà e carità in ciascuno di essi.

Tu ci hai dato come modello la Vergine Immacolata:

per la sua protezione guidaci sulla via della santità.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, fonte di ogni bene, in san Leonardo [Murialdo] hai dato agli orfani un padre e ai giovani lavoratori una guida: per sua intercessione concedi a noi di seguire i precetti del tuo amore nel servizio verso i nostri fratelli. Per il nostro Signore.



Vespri


Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


Nel Tempo di Pasqua:


R/. Il Signore è giusto, ama la giustizia. * Alleluia, alleluia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia. Alleluia, alleluia

V/. Guarda i buoni con amore.

* Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia. Alleluia, alleluia

Fuori del Tempo di Pasqua:


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Fratello e amico dei poveri,

padre di chi è solo,

san Leonardo Murialdo rivela a noi

cuore di Dio (T.P. alleluia).


Intercessioni


Nel ricordo di san Leonardo Murialdo supplichiamo con fiducia Dio nostro Padre perché conceda a noi e a tutti gli uomini la sua salvezza:

Ascolta, Padre, la nostra preghiera.


Ricordati dei giovani poveri, orfani e abbandonati:

sostieni l’Istituto fondato da san Leonardo Murialdo che svolge la sua missione per questi giovani più bisognosi.

Il tuo Figlio ha lavorato con san Giuseppe nella casa di Nazaret:

benedici chi si guadagna il pane con il sudore della fronte.

Proteggi i cristiani impegnati nell’apostolato e nelle attività sociali:

siano coraggiosi testimoni della tua verità.

Fa’che giovani generosi seguano Cristo povero, casto e obbediente:

perché il messaggio del Vangelo giunga ad ogni uomo.

Apri le braccia della tua misericordia ai defunti che ci hanno fatto del bene:

accoglili nella pace del tuo regno.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, fonte di ogni bene, in san Leonardo [Murialdo] hai dato agli orfani un padre e ai giovani lavoratori una guida: per sua intercessione concedi a noi di seguire i precetti del tuo amore nel servizio verso i nostri fratelli. Per il nostro Signore.


24 maggio


BEATA VERGINE MARIA,

AIUTO DEI CRISTIANI

Patrona principale della Società di san Francesco di Sales,

dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice

e dell’Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco



Solennità


In molte occasioni, lungo la storia, il popolo cristiano ha sperimentato la protezione della Vergine Maria. Il titolo di “Aiuto dei cristiani” che Don Bosco associa a quello di Maria Madre della Chiesa sta ad indicare l’intervento speciale di Maria nelle prove più difficili della vita personale, della Chiesa e dell’intera famiglia umana.

La celebrazione liturgica fu istituita da Pio VII, in ringraziamento dell’intervento della Madonna in un periodo difficile della storia della Chiesa. Allontanato con violenza dalla sua sede di Roma, tenuto prigioniero per cinque anni, il Pontefice aveva implorato l’aiuto di Maria e invitato i cristiani a rivolgersi a Lei. Contro l’aspettativa di tutti, egli tornò libero nella sua città il 24 maggio 1814.

La devozione a Maria Ausiliatrice, che ha ricevuto grande diffusione per opera di san Giovanni Bosco, continua ad essere propagata nel mondo dalla Famiglia Salesiana che riconosce e invoca Maria, Aiuto dei cristiani, quale sua Patrona principale.



Primi Vespri


*    Inno

Grande segno comparve nel cielo
per i popoli in trepida attesa:
una Donna vestita di sole,
coronata di dodici stelle.

Porta in grembo il futuro Messia
già predetto da tutti i profeti.
Egli è scudo che ferma il nemico,
roccia salda che domina il male.

Al suo fianco la Vergine pia
le preghiere degli umili accoglie.
Per i miseri è valido aiuto,
per i deboli saldo sostegno.

O voi tutti che andate per via
angosciati da pene e tormenti,
ricorrete alla Vergine santa,
all’Aiuto di tutti i cristiani.

Lode al Padre, Signore del mondo,
lode al Figlio, Gesù Redentore
e allo Spirito Santo, l’Amore,
con Maria per i secoli eterni.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. Madre gioiosa del Figlio di Dio,
innalzata alla gloria del regno,
con te lodiamo il nome del Signore, alleluia.


Salmi e cantico dal Comune della beata Vergine Maria.


2 ant. Maria, per te è venuta la Pace,
in te la Parola si è fatta carne;
con te glorifichiamo il Signore, alleluia.


3 ant. Maria, per te è venuta
la salvezza e la forza e il regno del nostro Dio:
con te cantiamo la potenza del Signore, alleluia.


Lettura breve1 Pt 5, 6-11


Carissimi, umiliatevi sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo. E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen!


Responsorio breve


Nel Tempo di Pasqua:


R/. Salve, o Vergine, madre della Chiesa. * Alleluia, alleluia.

Salve, o Vergine, madre della Chiesa. Alleluia, alleluia.

V/. Soccorri i tuoi figli, che lodano il Signore.

* Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Salve, o Vergine, madre della Chiesa. Alleluia, alleluia.


Fuori del Tempo di Pasqua:


R/. Madre della speranza, * tutti ricorrono a te.

Madre della speranza, tutti ricorrono a te.

V/. Aiuta i tuoi figli, o benedetta.

* Tutti ricorrono a te.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Madre della speranza, tutti ricorrono a te.


Ant. al Magn. La mano del Signore ti ha resa forte;

sarai benedetta in eterno, alleluia.


Oppure: Nei pericoli, nelle difficoltà, nel dubbio

noi ti invochiamo, Aiuto dei cristiani:

con il tuo sostegno non potremo cadere;

con la tua guida, non ci stancherà il cammino;

con il tuo favore giungeremo al cielo, alleluia.


Intercessioni


Maria, Madre di Cristo Signore, risplende nel cammino del popolo di Dio come segno di sicura speranza e di consolazione. Benediciamo Dio che l’ha voluta collaboratrice nell’opera della salvezza, e preghiamo:

Maria, aiuto dei cristiani, interceda per noi.


O Padre, hai fatto di Maria la nuova Eva, la donna vestita di sole, vittoriosa del serpente:

ci dia coraggio e speranza nelle lotte che dobbiamo sostenere contro il male.

Hai fatto di Maria la nuova Giuditta, liberatrice del suo popolo, benedetta fra tutte le donne:

aiuti il popolo cristiano a conservare la fede in mezzo alle prove della vita.

Hai fatto di Maria la nuova Ester, regina bella e pia, pronta ad intercedere per la salvezza del suo popolo:

guidi la Chiesa a superare ogni insidia che incontra nel suo cammino.

Hai fatto di Maria la difesa del popolo cristiano in momenti difficili della sua storia:

assista anche oggi il successore di Pietro e i vescovi in comunione con lui a superare ogni pericolo contro i valori cristiani.

Hai fatto di Maria, mistica sposa dello Spirito Santo, la madre del tuo popolo in cammino:

sostenga e renda feconda l’opera educativa dei membri della Famiglia Salesiana.

Hai fatto di Maria, assunta in cielo, la regina degli angeli e dei santi:

interceda perché i nostri defunti godano pienamente della gioia senza fine.


Padre nostro.


Orazione come alle Lodi mattutine


Compieta


Compieta della domenica; fuori del tempo pasquale si dia la preferenza all’antifona: “Sotto la tua protezione” (Sub tuum praesidium), oppure: “O Maria, Vergine potente”.



Invitatorio


AntNella festa di Maria, Aiuto dei cristiani
cantiamo al Signore, alleluia.


Salmo invitatorio come nell’Ordinario.



Ufficio delle letture


*    Inno

Tu sei la palma di Cades, Maria,
orto cintato e santa dimora,
carica sempre del frutto tuo santo,
Madre gloriosa del Dio fatto uomo.

Tu cattedrale del grande silenzio,
anello d’oro tra noi e l’Eterno,
gl’invalicabili spazi congiungi
e un ponte inarchi sul nostro esilio.

Madre di gloria, ora sei la figura
di come un giorno sarà la sua Chiesa:
la sposa ornata e pronta alle nozze,
la città santa che scende dal cielo.

Dal trono eterno discendi ancora
e torna ovunque a donarci il Figlio
perché da soli noi siamo perduti,
siamo fasciati da un’ombra di morte.

O Trinità, misteriosa e beata,
noi ti lodiamo perché ci donasti
la nuova aurora che annuncia il tuo giorno
Cristo, la gloria di tutto il creato.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. Maria, hai ricevuto benedizione dal Signore,
e misericordia dal Dio di salvezza (T.P. Alleluia).


Salmi dal Comune della beata Vergine Maria.


2 ant. Dio, nostro rifugio e nostra forza,
ci hai dato in Maria un aiuto nelle prove (T.P. Alleluia).


3 ant. Di te si dicono cose stupende,
o Madre di tutti i popoli (T.P. Alleluia).


Nel tempo di Pasqua:


V/. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente, alleluia.   

R/. La sua misericordia si stende su quelli che lo temono, alleluia.



Prima lettura


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni, apostolo11,19a-12,17


Il segno grandioso della donna nel cielo


Allora si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l'arca della sua alleanza. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:

«Ora si è compiuta

la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio

e la potenza del suo Cristo,

perché è stato precipitato

l'accusatore dei nostri fratelli,

colui che li accusava davanti al nostro Dio

giorno e notte.

Ma essi lo hanno vinto

grazie al sangue dell'Agnello

e alla parola della loro testimonianza,

e non hanno amato la loro vita

fino a morire.

Esultate, dunque, o cieli

e voi che abitate in essi.

Ma guai a voi, terra e mare,

perché il diavolo è disceso sopra di voi

pieno di grande furore,

sapendo che gli resta poco tempo».

Quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, perché volasse nel deserto verso il proprio rifugio, dove viene nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna: aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.

Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.




ResponsorioCf Ap 12,5.1


R/. La donna partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni; e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. * Grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia.

V/. Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle.

R/. Grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia.



Fuori del Tempo di Pasqua:


V/. Maria meditava nel suo cuore

R/. gli eventi meravigliosi del suo Figlio.



Prima lettura


Dal libro di Giuditta13,11-14.16a-20; 15,8-10,12-14 (Vg.)


Il Signore è con te.

Benedetta sei tu fra le donne!


Giuditta gridò da lontano al corpo di guardia delle porte: "Aprite, aprite subito la porta: è con noi Dio, il nostro Dio, per esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro i nemici, come ha fatto oggi".

Appena gli uomini della sua città sentirono la sua voce, corsero giù in fretta alla porta della città e chiamarono gli anziani. Corsero tutti, dal più piccolo al più grande, perché non si aspettavano il suo arrivo; aprirono dunque la porta, le accolsero dentro e, acceso il fuoco per fare luce, si strinsero attorno a loro. Giuditta disse loro a gran voce: "Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha allontanato la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma in questa notte per mano mia ha colpito i nostri nemici. Viva dunque il Signore, che mi ha protetto nella mia impresa".

Tutto il popolo si stupì profondamente e tutti si chinarono ad adorare Dio, esclamando in coro: "Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo". Ozia a sua volta le disse: "Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra, e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidata a troncare la testa del capo dei nostri nemici. Davvero il coraggio che ti ha sostenuto non sarà dimenticato dagli uomini, che ricorderanno per sempre la potenza di Dio. Dio compia per te queste cose a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all'umiliazione della nostra stirpe, e ti sei opposta alla nostra rovina, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio". E tutto il popolo esclamò: "Amen! Amen!"

Allora il sommo sacerdote Ioakìm e il consiglio degli anziani degli Israeliti, che abitavano a Gerusalemme, vennero a vedere i benefici che il Signore aveva operato per Israele e anche per incontrare Giuditta e salutarla. Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme le rivolsero parole di benedizione ed esclamarono verso di lei: "Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu magnifico vanto d'Israele, tu splendido onore della nostra gente. Compiendo tutto questo con la tua mano, hai operato per Israele nobili cose: di esse Dio si è compiaciuto. Sii per sempre benedetta dal Signore onnipotente". Tutto il popolo soggiunse: "Amen!".

Tutte le donne d'Israele si radunarono per vederla e la colmarono di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Ella prese in mano dei tirsi e li distribuì alle donne che erano con lei. Insieme con loro si incoronò di fronde di ulivo: si mise in testa a tutto il popolo, guidando la danza di tutte le donne, mentre seguivano, armati, tutti gli uomini d'Israele, portando corone e inneggiando con le loro labbra.

Allora Giuditta intonò questo canto di riconoscenza in mezzo a tutto Israele e tutto il popolo accompagnava a gran voce questa lode:


Responsorio                    Gdt 16,1.13-14


R/. Lodate il mio Dio con i timpani,
cantate al Signore con i cembali,
elevate a lui l’accordo del salmo e della lode;
* esaltate e invocate il suo nome.

V/. Innalzerò al mio Dio un canto nuovo:
Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella tua potenza e invincibile.

* Esaltate e invocate il suo nome.

V/. Ti sia sottomessa ogni tua creatura:
perché tu dicesti e tutte le cose furono fatte;
mandasti il tuo spirito e furono costruite
e nessuno può resistere alla tua voce.

*Esaltate e invocate il suo nome.



Seconda lettura


Dal “Regolamento” dell’Associazione dei devoti di Maria Ausiliatrice scritto da san Giovanni Bosco, sacerdote

(Opere edite, XXI, Roma 1976, 343-347)


Maria aiuto dei cristiani


Il titolo di Ausiliatrice, attribuito all’augusta Madre del Salvatore, non è cosa nuova. Negli stessi libri santi Maria è chiamata Regina che sta alla destra del suo Divin Figlio, vestita in oro e circondata di varietà. Questo manto indorato e circondato di varietà, secondo lo spirito della Chiesa, sono altrettante gemme e diamanti, ovvero titoli, con cui si vuole invocare Maria. Quando pertanto chiamiamo la santa Vergine Aiuto dei Cristiani, non è altro che nominare un titolo speciale, che a Lei conviene, come diamante sopra i suoi abiti indorati. In questo senso Maria fu salutata Aiuto del genere umano fino dai primi tempi del mondo, quando, Adamo cadendo nella colpa, fu promesso un liberatore, che doveva nascere da una donna, la quale coll’immacolato suo piede avrebbe schiacciato il capo del serpente insidiatore.

Difatto questa gran Donna è simboleggiata nell’albero della vita, che esisteva nel paradiso terrestre; nell’arca di Noè, che salva dall’universale diluvio gli adoratori del vero Dio; nella scala di Giacobbe, che si solleva fino al cielo; nel roveto di Mosè, che arde e non si consuma, e che allude a Maria vergine dopo il parto; nell’arca dell’alleanza; nella torre di Davide, che difende da ogni assalto; nella rosa di Gerico; nella fontana sigillata; nell’orto ben coltivato e custodito di Salomone; è figurata in un acquedotto di benedizione; nel vello di Gedeone. Altrove è chiamata stella di Giacobbe, bella come la luna, eletta come il sole, iride di pace, pupilla dell’occhio di Dio, aurora portatrice di consolazioni, Vergine e Madre e Genitrice del suo Signore. Questi simboli ed espressioni, che la Chiesa applica a Maria, fanno manifesti i disegni provvidenziali di Dio, che    voleva farcela conoscere prima della sua nascita, come la primogenita fra tutte le creature, la più eccellente protettrice, aiuto e sostegno, anzi riparatrice dei mali, cui soggiacque il genere umano.

Nel Nuovo Testamento non è solo con simboli e profezie invocata aiuto degli uomini in genere, ma aiuto, sostegno, e difesa dei Cristiani. Non più figure, non più espressioni simboliche; nel Vangelo tutto è realtà e avveramento del passato. Maria è salutata dall’Arcangelo Gabriele che la chiama piena di grazia; Iddio guarda la grande umiltà di Maria e la solleva alla dignità di Madre del Verbo Eterno. Gesù, Dio immenso, diventa figlio di Maria. Da Lei nasce, è educato, assistito, e il Verbo Eterno fatto carne si sottomette in tutto all’ubbidienza dell’augusta sua Genitrice. A richiesta di Lei Gesù opera il primo dei suoi miracoli in Cana di Galilea; sul Calvario è costituita di fatto Madre comune dei Cristiani. Gli Apostoli se La fanno guida e maestra di virtù. Con Lei si raccolgono a pregare nel Cenacolo; con Lei attendono all’orazione, e infine ricevono lo Spirito Santo. Agli Apostoli dirige le sue ultime parole e se ne vola gloriosa al cielo.

Dall’altissimo suo seggio di gloria volge i suoi materni sguardi e va dicendo: Io abito il più alto trono di gloria per arricchire di benedizioni quelli che mi amano e per riempire i loro tesori di celesti favori. Per questo, dalla sua Assunzione al cielo cominciò il costante e non mai interrotto concorso dei Cristiani a Maria, né mai si udì, dice san Bernardo, che alcuno abbia con fiducia fatto ricorso a questa pietosissima Vergine, e non sia stato esaudito.

Di qui si ha la ragione per cui ogni secolo, ogni anno, ogni giorno e, possiamo dire, ogni momento è segnato nella storia da qualche gran favore concesso a chi con fede l’ha invocata.

Di qui pure la ragione per cui ogni regno, ogni città, ogni paese, ogni famiglia ha una chiesa, una cappella, un altare, una immagine, un dipinto o qualche segno che rammenta la venerazione universale prestata a Maria e nel tempo stesso ricorda alcune delle molte grazie concesse a chi fece a Lei ricorso nelle necessità della vita.


ResponsorioSal 34,4; Lc 1,48; Sal 63,16


R/. Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome: * perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

V/. Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto.

R/. Perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.



*    Oppure:


Seconda lettura


Degli scritti di San Giovanni Bosco, sacerdote

(“Meraviglie della Madre di Dio [...]”,

Opere edite, XX, Roma 1976, 217-220; 197-200)


Maria è stata costituita da Dio

Ausiliatrice del popolo cristiano


Quando la beatissima Vergine andò a visitare santa Elisabetta, questa appena la vide fu riempita di Spirito Santo, e talmente piena che si mise a profetizzare ispirata: «Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo» (Lc 2,42). Con queste parole lo Spirito Santo per bocca di Elisabetta esaltò Maria, volendo così insegnare che era stata benedetta e favorita da Dio ed eletta a recare agli uomini quella benedizione che, perduta in Eva, si era sospirata per tanti secoli. Alle congratulazioni della sua parente rispose pure Maria con divina ispirazione: «L’anima mia magnifica il Signore, perché ha guardato all’umiltà della sua ancella; ecco infatti da adesso tutte le generazioni mi diranno beata» (Lc 1,46-48).

Ora, perché la gloria di Maria potesse estendersi a tutte le generazioni e tutte avessero a chiamarla beata, bisognava che qualche beneficio straordinario e perenne venisse da Maria a tutte queste generazioni; cosicché, essendo perpetuo in esse il motivo della loro gratitudine, fosse ragionevole la perpetuità della lode. Questo beneficio continuo e mirabile non può essere altro che l’aiuto che Maria presta agli uomini. Aiuto che doveva abbracciare tutti i tempi, estendersi a tutti i luoghi e a ogni genere di persone.

Il titolo di «Aiuto dei cristiani» attribuito all’augusta Madre del Salvatore non è cosa nuova nella Chiesa di Gesù Cristo, ma in questi ultimi tempi si è cominciato a proclamarlo per la beata Vergine per un motivo tutto particolare. Non si tratta tanto d’invocare Maria per interessi privati, ma per i gravissimi e imminenti pericoli che possono minacciare i fedeli. Oggi è la stessa Chiesa cattolica che è assalita: è assalita nelle sue funzioni, nelle sacre sue istituzioni, nel suo Capo, nella sua dottrina, nella sua disciplina; è assalita come Chiesa cattolica, come centro della verità, come maestra di tutti i fedeli.

E appunto per meritarsi una speciale protezione del Cielo si ricorre a Maria, come a Madre comune, come a speciale Ausiliatrice dei governanti e dei popoli cattolici.

Perciò con piena verità dichiariamo che Maria è stata veramente costituita da Dio «Aiuto dei cristiani» e che in ogni tempo tale si è dimostrata nelle pubbliche calamità, specialmente a favore di quei popoli che pativano e lottavano per la fede.

La santa Vergine ci aiuti a vivere attaccati alla dottrina e alla fede, di cui è capo il romano Pontefice vicario di Gesù Cristo, e ci ottenga la grazia di perseverare nel santo divino servizio in terra, per poterla poi un giorno raggiungere nel regno della gloria in cielo.


ResponsorioLc 1,48-49; cf Sal 17,33


R/. Tutte le generazioni mi chiameranno beata: grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente. * Santo è il suo nome (T.P. Alleluia).

V/. Dio mi ha resa forte e mi ha esaltata.

R/. Santo è il suo nome (T.P. Alleluia).



Te Deum.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Celebrazione vigiliare


Coloro che desiderano prolungare la liturgia vigiliare, dopo la recita dell’Ufficio delle letture e prima dell’inno Te Deum, aggiungano i cantici e il vangelo qui sotto indicati.


Ant. Benedite il Signore per tutte le sue opere:
ha rivestito Maria delle vesti di salvezza
e l’ha avvolta con il manto della giustizia
(T.P. Alleluia).


Cantico I Is 61,10-62,3Giubilo del profeta per la nuova Gerusalemme


Cantico II Is 62,4-7La gloria della nuova Gerusalemme


Cantico III Sir 39,13-16aCome sono grandi le tue opere, o Signore!



Vangelo


Si legge un brano di vangelo tratto dal Lezionario della Messa della Beata Vergine Maria, aiuto dei cristiani:


1. Mt 12,46-50:Ecco mia madre, ed ecco i miei fratelli.


. Mt 18,1-6.10:Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.


. Lc 1,39-47:Beata colei che ha creduto.


. Lc 11,27-28:Beato il grembo che ti ha portato.


. Gv 2,1-11:La madre dice: Fate quello che vi dirà.


. Gv 19,25-27:Ecco il tuo figlio! Ecco la tua madre!


Secondo l’opportunità si può tenere l’omelia.


Te Deum


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


*    Inno

Brilli nel cielo di fulgida luce,
figlia di Davide, stirpe regale.
Siedi tra gli angeli candido fiore,
anima altissima, Madre d’amore.

Tu con premura dolcissima, o Santa,
dentro il tuo grembo, virgineo tempio,
hai preparato una casta dimora
al Figlio tuo che il mondo ristora.

Porgi l’orecchio alla nostra preghiera;
tu nuova Luce disperdi le notti.
Sciogli i legami che opprimono il cuore,
donaci il Cristo Gesù Redentore.

Tutta la terra prostrata lo adora,
ogni ginocchio in ossequio si piega.
Ti supplichiamo, o Vergine pia,
che la sua lampada additi la via.

Padre celeste, che il mondo conduci
verso la sponda dell’ultima meta,
Te con Maria lodiamo nel canto
per il tuo Figlio e lo Spirito Santo.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 antMia forza e mio canto è il Signore:
egli è per me aiuto e salvezza, alleluia.


Salmi e cantico della domenica, I settimana.


2 ant. Benedetta sei tu, o Vergine Maria,
fra tutte le donne della terra, alleluia.


3 ant. Ti lodiamo, Signore, per i tuoi prodigi;
ti lodiamo per l’aiuto di Maria, alleluia.


Nel Tempo di Pasqua:


Lettura breveAp 12,10-12a.17

Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto grazie al sangue dell'Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli e voi che abitate in essi”.

Allora il drago si infuriò contro la donna e se andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.


Responsorio breve


R/. Vergine Maria, tu hai generato la luce del mondo, * Alleluia, alleluia!

Vergine Maria, tu hai generato la luce del mondo. Alleluia, alleluia!

V/. Sorretti dalla tua preghiera, lodiamo il Signore.

* Alleluia, alleluia!

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Vergine Maria, tu hai generato la Luce del mondo. Alleluia, alleluia!


Fuori del Tempo di Pasqua:


Lettura breveGdt 13,18b-20a


Benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidata a troncare la testa del capo dei nostri nemici. Davvero il coraggio che ti ha sostenuta non sarà dimenticato dagli uomini, che ricorderanno per sempre la potenza di Dio.

Dio compia per te queste cose a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all’umiliazione della nostra stirpe, e ti sei opposta alla nostra rovina, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio.


Responsorio breve


R/. Dilettissima Madre di Cristo, * Tu operi prodigi.

Dilettissima Madre di Cristo, Tu operi prodigi.

V/. O nostra speranza, supplichiamo il tuo aiuto.

* Tu operi prodigi.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Dilettissima Madre di Cristo, Tu operi prodigi.


Ant. al Ben. O Maria,

tu sorgi come aurora, alleluia;

e porti il nuovo sole, alleluia.


Invocazioni


All’alba di questo nuovo giorno ringraziamo con Maria, Aiuto dei cristiani, il nostro Dio e salvatore, e diciamo:

Noi speriamo in te, o Figlio di Maria.


Gesù, sole di giustizia, che nascesti da Maria, stella del mattino:

fa’che camminiamo anche oggi alla tua luce, perché nell’ora del tramonto siamo trovati degni del tuo benevolo sguardo.

Cristo Salvatore, nella tua Madre Immacolata hai segnato l’inizio della Chiesa:

fa’che tendiamo con tutte le forze alla giustizia e alla santità.

Cristo Gesù, consolazione di coloro che si affidano a te:

fa’che sull’esempio di tua Madre sappiamo portare le croci che incontriamo sul nostro cammino.

Cristo Signore, nel tuo mistero pasquale liberi l’uomo dal male:

dona ai giovani di superare le molteplici forme di schiavitù del nostro tempo.

Signore Gesù, che hai dato a Don Bosco un potente aiuto e una guida sicura nell’Ausiliatrice:

fa’ che tutta la Famiglia Salesiana senta sempre la sua presenza materna    nell’opera di educazione ed evangelizzazione della gioventù.


Padre nostro.


Orazione


Signore Dio nostro, tu hai costituito la Vergine Maria madre e aiuto dei cristiani; per sua intercessione concedi alla Chiesa la forza del tuo Spirito per superare con sapienza e amore tutte le prove e partecipare fin d’ora alla vittoria di Cristo, tuo Figlio. Egli è Dio.



Ora media


Inno dall’Ordinario; salmodia complementare. Quando la solennità cade in domenica, si dicono i salmi della domenica della prima settimana.


Terza


Ant. L’Onnipotente ha fatto in me cose grandi:
Santo è il suo nome (T.P. Alleluia).



Lettura breveAp 12,1


Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle.


V/. Ti riconosciamo Madre del nostro Salvatore (T.P. Alleluia).

R/. Onore della Chiesa e aiuto nelle difficoltà (T.P. Alleluia).



Sesta


Ant. Con la potenza del suo braccio
ha disperso i superbi,
ha innalzato gli umili (T.P. Alleluia).



Lettura breveAp 21,3b

Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.


V/ . Salve, Madre santa; salve, gloria del mondo (T.P. Alleluia).

R/. Intercedi per noi presso il tuo Figlio (T.P. Alleluia).



Nona


AntIl Signore soccorre i suoi fedeli,
ricordando la sua misericordia (T.P. Alleluia).



Lettura breve Ap 12,17


Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.


V/. Maria, sorgente della grazia, madre del perdono (T.P. Alleluia).

R/. Difendici dal maligno, accoglici nella morte (T.P. Alleluia).


Orazione come alle Lodi mattutine.



Secondi Vespri


* Inno

Grande segno comparve nel cielo
per i popoli in trepida attesa:
una Donna vestita di sole,
coronata di dodici stelle.

Porta in grembo il futuro Messia
già predetto da tutti i profeti.
Egli è scudo che ferma il nemico,
roccia salda che domina il male.

Al suo fianco la Vergine pia
le preghiere degli umili accoglie.
Per i miseri è valido aiuto,
per i deboli saldo sostegno.

O voi tutti che andate per via
angosciati da pene e tormenti,
ricorrete alla Vergine santa,
all’Aiuto di tutti i cristiani.

Lode al Padre, Signore del mondo,
lode al Figlio, Gesù Redentore
e allo Spirito Santo, l’Amore,
con Maria per i secoli eterni.
Amen.


Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.


1 ant. La gioia del Signore è con te, Maria:
chiedi per noi il bene e la pace    (T.P. Alleluia).


Salmi e cantico dal Comune della beata Vergine Maria.


2 ant. Maria, madre della Chiesa;
custodisci con amore il tuo popolo (T.P. Alleluia).


3 ant. Benedetta sei tu fra le donne,
e benedetto il frutto del tuo seno, alleluia.


Lettura breve                  Rm 8,28-32.37


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati. Che diremo dunque di queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati.


Responsorio breve


Nel Tempo di Pasqua:


R/. Tu sei benedetta, o Maria. * Alleluia, alleluia.

Tu sei benedetta, o Maria. Alleluia, alleluia.

V/. Per mezzo tuo è venuta al mondo la salvezza.

*    Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Tu sei benedetta, o Maria, Alleluia, alleluia!


Fuori del Tempo di Pasqua:


R/. Regina del mondo, * Sovrana dei cieli.

Regina del mondo, Sovrana dei cieli.

V/. Prega per la salvezza del popolo cristiano:

* Sovrana dei cieli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Regina del mondo, Sovrana dei cieli.


Ant. al Magn. A te ricorriamo nella prova,

o Madre di Dio:

da te viene a noi l’aiuto del Signore (T.P. Alleluia).


Intercessioni


Rendiamo grazie al Padre che nella Vergine Maria ci ha dato l’immagine e l’inizio della Chiesa, e preghiamo:

Rinnovaci nel tuo Spirito, Signore.


O Padre, hai voluto Maria presente nel Cenacolo in mezzo agli apostoli:

assisti con il tuo Spirito il Papa, i vescovi, i presbiteri perché guidino sicuri la tua Chiesa sulle vie del mondo.

Hai voluto Maria presente nei primi passi della Chiesa evangelizzatrice:

benedici i missionari e tutti coloro che lavorano per la diffusione del tuo Regno.

Hai voluto Maria accanto a Elisabetta e presso i giovani sposi di Cana:

rendici premurosi e attenti verso coloro che sono nel bisogno, nella solitudine e nella sofferenza.

Hai voluto che Maria fosse, con Giuseppe, l’educatrice del tuo Figlio:

sostieni l’intera Famiglia Salesiana nella sua opera di promozione umana e cristiana dei giovani specialmente i più poveri e abbandonati.

Hai fatto risplendere Maria come segno di consolazione e di sicura speranza per la tua Chiesa:

accogli nella gloria del tuo Regno i defunti che in te hanno creduto e sperato.


Padre nostro.


Orazione


Signore Dio nostro, tu hai costituito la Vergine Maria madre e aiuto dei cristiani; per sua intercessione concedi alla Chiesa la forza del tuo Spirito per superare con sapienza e amore tutte le prove e partecipare fin d’ora alla vittoria di Cristo, tuo Figlio. Egli è Dio.

.



Compieta


Compieta della domenica; fuori del tempo pasquale si dia la preferenza all’antifona: “Sotto la tua protezione” (Sub tuum praesidium confugimus), oppure: “O Maria, Vergine potente”.




29 maggio


6 Beato GIUSEPPE KOWALSKI, sacerdote e martire

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Memoria

(Per le Figlie di Maria Ausiliatrice e le Volontarie di Don Bosco: Memoria facoltativa)



Giuseppe Kowalski nacque il 19 marzo 1911 a Siedliska (Polonia). Fin dalla giovane età mostrò i segni della vocazione per dedicarsi in modo particolare a Dio. Nel 1927, dopo aver concluso il ginnasio salesiano a Oswięcim, venne accettato nel noviziato della Congregazione Salesiana. Già come seminarista viveva un desiderio spirituale, che riportò sul suo taccuino: ‘soffrire ed essere disprezzato per te, Signore’. Dopo aver compiuto le singole tappe della formazione, fu ordinato sacerdote nel 1938 e subito si impegnò nel lavoro educativo pastorale presso l’opera salesiana a Cracovia.

Il 23 maggio 1941, insieme con altri salesiani venne arrestato dai nazisti e portato nel campo di sterminio a Oswięcim (Auschwitz). Anche in questo luogo visse profondamente la propria identità sacerdotale: con il ministero e la testimonianza personale portava la speranza ai compagni di sofferenza. Fu martirizzato il 4 luglio del 1942, vittima dell’odio alla religione e alla fede. La ragione contingente del suo martirio fu il fatto di non voler calpestare la corona del rosario.

Il Papa Giovanni Paolo II l’ha proclamato beato il 13 giugno 1999 a Varsavia, insieme con un gruppo di 108 martiri polacchi, vittime della persecuzione nazista durante la seconda guerra mondiale.


Dal Comune dei martiri: per un martire; oppure dal Comune dei pastori. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dagli «Appunti riservati» (anni 1930-1940) e dalla «Lettera ai genitori» (1941) del beato Giuseppe Kowalski, sacerdote

(Positio super martyrio, vol. III-2,    Summarium, pp. 1679-1681, passim)


Soffrire ed essere disprezzato per amore del Signore


Io devo essere un salesiano santo, come fu santo il mio padre Don Bosco. O mio buon Gesù, dammi una volontà perseverante, ferma, forte perché io possa perseverare nelle mie sante risoluzioni e possa raggiungere il mio sommo ideale, la santità, che mi sono prefisso. Io posso e devo essere santo. «In Te Domine speravi, non confundar in aeternum». O mio Gesù, aiutami con la tua santa grazia, perché senza di Te non riuscirò a fare niente, ma tutto posso con Te che mi fortifichi […]

Gesù, ti ringrazio che nel mio cuore superbo hai suscitato un ardente desiderio della sofferenza e disprezzo, perché io sia disprezzato. D’ora in poi la mia parola d’ordine sarà: “vivere e soffrire per Te, Gesù, e soffrire ed essere disprezzato”. Gesù, ecco la mia voce che scaturisce dal profondo del mio cuore: “soffrire ed essere disprezzato per te, Signore” – pervenga questa voce alle tue orecchie. Odi, o Signore, ed inclina le tue orecchie alla voce della mia preghiera e del mio grido. Ascoltami, o Signore, e concedi le forze necessarie a questo scopo.

Gesù, a Te mi dedico totalmente, a Te do il mio povero cuore che pure, Gesù, desidera fortemente amarti, donarsi e consacrarsi a te. Gesù, fa’ che io non mi allontani mai da Te e che fino alla morte sia fedele a Te e che io mantenga fedelmente il giuramento fatto: “Piuttosto morire che offenderti con un minimo peccato”. O Dio, abbi pietà di me. Dammi il tuo amore e con esso mi darai tutto. O Signore, lasciami essere disprezzato, dimenticato, ritenuto da nulla, deriso. Questo è contrario alla mia indole, ma vedo che questo sia necessario per me. O Signore, concedimi questa grazia, diventi pazzo per tuo amore (a questo punto nel diario si trova la croce fatta con il proprio sangue dal beato e sotto la croce la iscrizione: “Soffrire ed essere disprezzato”).

Con piena coscienza e volontà del tutto decisa e pronta a tutte le conseguenze, abbraccio la dolce croce della chiamata di Cristo e la voglio portare fino alla fine, fino alla morte. Essa sarà la mia consolazione, tutta la mia gloria e il mio diletto. «Absit mihi gloriari nisi in cruce Domini nostri Jesu Christi, per quem mihi mundus crucifixus est et ego mundo». Senza la croce, senza la sofferenza non ottengo niente, senza la croce non diventerò santo. Nel mondo tutto proviene e nasce dal dolore.

Nei presenti avvenimenti politici e guerreschi, quando pare che tutto si è congiurato contro di noi e agisce al nostro definitivo sterminio e spegne l’ultimo raggio della speranza, “Dio veglia sopra tutte le cose e senza la sua volontà non succede niente”. Questo importante pensiero deve riempirmi di pace anche allora quando sarà necessario dare la vita per una cosa di rilievo. Questo sarebbe una vera felicità e grande guadagno.

Siate tranquilli, sono nelle mani di Dio […]. Voglio assicurarvi che sento ad ogni passo la forza di Dio. Nonostante la presente situazione, io sono felice e totalmente tranquillo; sono persuaso che dovunque mi trovi e qualsiasi cosa mi succeda, tutto proviene dalla paterna Provvidenza di Dio che in modo giustissimo dirige le sorti di tutte le nazioni e di tutti gli uomini.


Responsorio2 Tm 4, 7-8; Fil 3, 8-10


R/. Ho combattuto la buona battaglia, sono giunto al traguardo, ho conservato la fede: * ora è pronta per me la corona di giustizia.

V/. Tutto ho stimato una perdita, pur di conoscere Cristo e partecipare alle sue sofferenze, conforme a lui nella morte:

R/. ora è pronta per me la corona di giustizia.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Lodi mattutine


Lettura breve 2 Cor 1, 3-5


Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.


Responsorio breve


R/. Mia forza, * mio canto è il Signore.

Mia forza, mio canto è il Signore.

V/. È lui la mia salvezza:

*    mio canto è il Signore.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Mia forza, mio canto è il Signore.


Ant. al Ben. Chi odia la sua vita in questo mondo,

la conserva per la vita eterna.



Invocazioni


Uniti nella lode e nel ringraziamento a Dio Padre per la testimonianza fino al martirio del beato Giuseppe Kowalski, invochiamo il nostro Salvatore:

Ci hai redenti con il tuo sangue, o Signore


Con il martirio i primi discepoli hanno seguito più da vicino il Cristo che si è offerto per la salvezza del mondo:

    donaci di conformarci sempre più a Colui che ha versato il sangue per noi e per tutti in remissione dei peccati.

Cristo, nel beato Giuseppe Kowalski hai suscitato il forte desiderio di soffrire ed essere disprezzato per il tuo amore:

    donaci di accettare e portare le croci della vita quotidiana con la perseveranza e la gioia.

Cristo, hai donato al martire la forza di confessare la fede sino all’effusione del sangue:

    concedi ai giovani il coraggio e la perseveranza di crescere nella fede tra le seduzioni del mondo.

Cristo, nonostante le tribolazioni il beato Giuseppe Kowalski con la fedeltà del ministero sacerdotale portava speranza ai compagni di sofferenza:

    concedi a tutti noi di essere perseveranti nella testimonianza di vita cristiana.

Alla scuola di san Giovanni Bosco il beato martire imparò un amore grande per la Madre di Dio:

    concedi a noi la grazia di vivere come suoi figli.


Padre nostro.


Orazione


Dio Padre, che hai suscitato nel beato Giuseppe, sacerdote,

il desiderio della santità

e la prontezza nell’offrire la vita per l’amore di Cristo,

concedi a noi, per sua intercessione,

la grazia di essere fedeli alla nostra vocazione

e di amare la croce, che è via di salvezza.

Per il nostro Signore.



Vespri


Lettura breve 1 Pt 4, 13-14


Carissimi, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi.


Responsorio breve


R/. O Dio, ci hai messi alla prova, * e ci hai dato sollievo.

O Dio, ci hai messi alla prova, e ci hai dato sollievo.

V/. Ci hai saggiati nel fuoco, come l'argento,

*    e ci hai dato sollievo.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

O Dio, ci hai messi alla prova e ci hai dato sollievo.


Ant. al Magn. Nel regno dei cieli è la dimora dei santi,

il loro riposo è l’eternità.


Intercessioni


Il Signore Gesù Cristo, esaltato sulla croce, attrae tutti a sé. S’innalzi a lui la nostra lode e la nostra preghiera:

Tutta la terra ti ami e ti adori, Signore.


Il beato Giuseppe Kowalski nel martirio ha dato la testimonianza all’unico Pastore che dà la vita per sue le pecore:

    fa’che il servizio dei vescovi e dei sacerdoti sia ispirato alla tenerezza del tuo amore di Padre.

L’eredità della Croce vissuta alla luce della Pasqua è quanto ci ha lasciato il beato martire:

    porti frutti abbondanti nel vivere autenticamente il Vangelo e nell’annunciare all’uomo contemporaneo che Gesù Cristo è l’unico Salvatore dell’umanità.

Il martire con l’effusione del sangue è diventato l’imitatore della passione di Cristo:

    per la sua intercessione rendici solidali con la tua passione, che si prolunga negli oppressi, negli emarginati e in tutti sofferenti.

Signore, che sulla croce hai chiesto il perdono per i tuoi crocifissori e hai trovato nel beato martire un imitatore nella preghiera per suoi carnefici,

    aiutaci ad amare anche i nemici e a pregare per coloro che ci affliggono.

Signore, artefice della vita, ricordati dei nostri fratelli stroncati dalla violenza e dalla guerra,

    dona loro un’esistenza immortale nel tuo regno.

Padre nostro.


Orazione


Dio Padre, che hai suscitato nel beato Giuseppe, sacerdote,

il desiderio della santità

e la prontezza nell’offrire la vita per l’amore di Cristo,

concedi a noi, per sua intercessione,

la grazia di essere fedeli alla nostra vocazione

e di amare la croce, che è via di salvezza.

Per il nostro Signore.

.

12 giugno


Beato FRANCESCO KęSY e compagni, martiri


Memoria facoltativa


I giovani martiri sono: Czesław Jóżwiak, nato a Lazyna (Polonia) nel 1919; Edward Kazmierski, nato a Poznań (Polonia) nel 1919; Franciszek Kęsy, nato a Berlino (Germania) nel 1920; Edward Klinik, nato a Bochum (Polonia) nel 1919 e Jarogniew Wojciechowski, nato a Poznań (Polonia) nel 1922. Presentano dei tratti comuni: i cinque erano oratoriani, coinvolti nell’animazione dei compagni, consapevolmente impegnati nella propria crescita umana e cristiana, legati tra di loro da interessi e progetti personali e sociali. Furono presi di mira quasi insieme nel 1940 dalla Gestapo e imprigionati.

Ebbero un percorso carcerario insieme e subirono il martirio nello stesso giorno 24 agosto 1942 a Dresda e allo stesso modo (a colpi di scure). L’amicizia oratoriana rimase viva fino all’ultimo momento. Di ciascuno di loro si può dire: “Egli faceva parte dei capigruppo dell’oratorio, essendo strettamente legato da vincoli di amicizia e da aspirazioni ad alti ideali cristiani con gli altri quattro”. Accomunati nella prigionia e nella morte, ciascuno di essi ha però una biografia singolare che si intreccia con quella degli altri per appartenenza ad un ambiente salesiano. I cinque giovani provenivano da famiglie cristiane. Su questo fondamento poi la vita e il programma dell’oratorio hanno stimolato la generosità verso il Signore, la maturità umana, la preghiera e l’impegno apostolico. Aperti alla vita, eppure sempre pronti ad entrare nella Vita Eterna.

È di uno di loro questa paradossale dichiarazione scritta un’ora prima della morte: “Che felicità è questa: andarsene da questo mondo uniti a Cristo”; ed un altro “Come posso non gioire nell’andare al Signore e alla Sua Madre Ss.ma, munito del Corpo di Cristo?”.

Il 13 giugno 1999 sono stati beatificati da Giovanni Paolo II a Varsavia insieme con 108 martiri polacchi.


Dal Comune dei martiri: per più martiri. Salmodia del giorno, dal Salterio.


Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalle «Lettere» scritte dai cinque giovani ai familiari, in prossimità dell’esecuzione della pena di morte.

(Positio super martyrio, vol. III-2,    Summarium, pp. 1707. 1728-29. 1747. 1768. 1789)


Con fede intrepida vado tranquillo nell'eternità


È venuto il momento di dire addio a voi, e proprio oggi, 24 agosto, nel giorno di Maria Ausiliatrice. Oh, che gioia sperimento perché me ne vado da questo mondo; e così dovrebbe morire ciascuno. Poco fa mi sono confessato e fra poco sarò rinforzato con il santissimo Sacramento. Dio buono mi prende con sé. Non mi rammarico perché così giovane parto da questo mondo. Adesso mi trovo nello stato di grazia, fedele alle promesse fatte a Dio. Cari genitori e fratelli, ancora una volta di cuore chiedo scusa per tutto il male. Perdonatemi. Vado in cielo. Arrivederci lì! Nei cieli pregherò per voi. Proprio ora ho ricevuto il santissimo Sacramento. Pregate ogni tanto per me. Rimanete con il Signore! Già me ne vado. Scusatemi di tutto (beato Franciszek Kęsy).

Miei carissimi genitori, proprio oggi, 24 agosto, nel giorno di Maria Ausiliatrice, ho ricevuto le vostre lettere. Mi tocca lasciare questo mondo. Vi dico, miei cari, che con gioia me ne vado nell’aldilà, più di quanto sperimenterei la gioia di una eventuale liberazione. So che la Madonna Ausiliatrice dei cristiani, che per tutta la mia vita ho onorata, procurerà a me il perdono da Gesù. Un momento fa mi sono confessato e fra poco prenderò la Comunione nel cuore. Il sacerdote mi benedirà durante l'esecuzione. Abbiamo questa grande gioia di stare insieme prima della morte. Tutti e cinque stiamo in una cella. Sono le ore 19.45. Alle ore 20.30 me ne vado da questo mondo. Vi prego, non piangete, non disperate, non preoccupatevi. Dio ha voluto così. In modo particolare mi rivolgo a te, mammina carissima, perché tu offra il tuo dolore alla Madonna Addolorata. Lei fa guarire il tuo cuore addolorato. Vi prego di cuore di perdonare l’anima mia, se a qualcuno ho fatto qualche dispiacere. Io pregherò per voi e invocherò la benedizione di Dio perché possiamo una volta incontrarci tutti insieme nei cieli. Arrivederci nei cieli! (beato Czesław Józwiak).

Strani sono i decreti di Dio, ma noi dobbiamo rassegnarci con essi, perché questo serve al bene della nostra anima. Miei cari, imperscrutabile è la volontà di Gesù che mi prende da questo mondo nella mia giovinezza. Ma quanto felice per me sarà il momento quando dovrò lasciare questa terra. Come non posso rallegrarmi quando vado dal Signore e dalla Mamma santissima munito del Corpo di Cristo? Fino all'ultimo momento Maria era sempre per me la Madre. Ed ora tu, mammina, quando non mi avrai più sulla terra, prendi Gesù. «Madre, questo è il tuo figlio». […] Arrivederci nei cieli con la Madonna, con Gesù e con san Giovanni Bosco. Io ho capito esattamente la mia vita; ho compreso la mia vocazione e mi rallegro che nei cieli vi contraccambierò (beato Edward Klinik).

Ho ricevuto la vostra ultima lettera con i saluti. Vi ringrazio per essa. Mi ha portato gioia quando leggevo della vostra tranquillità e rassegnazione alla volontà di Dio. Ringraziate il clementissimo Salvatore, perché non ci prende impreparati da questo mondo, ma dopo il periodo di penitenza e provvisti del Corpo di Cristo, nel giorno di Maria Ausiliatrice. Ringraziate Dio per la sua infinita misericordia. Mi ha dato la pace. Rassegnato con la sua santissima volontà me ne vado da questo mondo. Egli è così buono che ci perdonerà. Ringrazio te, mammina, per la benedizione. Dio ha chiesto da te questo sacrificio. Offrilo per la mia anima peccaminosa. Scusatemi di cuore per tutte le mie mancanze. Chiedo il tuo perdono. Chiedo il perdono di tutti coloro che ho offeso o a chi ho procurato dispiacere. Pregate per me. Arrivederci nei cieli! […] Il buon Dio abbia cura di tutti voi per l'intercessione della Madre santissima, di san Giuseppe, di san Giovanni Bosco. Rimanete con il Signore! (beato Edward Kazmierski).

Di tutto cuore vi ringrazio; a tutti coloro che non mi hanno dimenticato nella vita. Ho conosciuto e ho visto esattamente la vita della mammina, del padre, la tua e la mia. E perciò sono sicuro che ti rallegrerai piuttosto con me, invece di disperarti. Ho conseguito una straordinaria grazia di Dio e me ne vado dopo aver capito il mio passato; lo faccio senza il minimo rammarico. Ho conosciuto il mondo, la vita e gli uomini e perciò ora, carissima Lidus, stai sicura che tu non resti sola in questo mondo. Io e la mamma siamo sempre vicino a te. Ti chiedo una cosa: affida i tuoi sentimenti a Gesù e Maria in ogni momento della tua vita perché solo in loro troverai il conforto. […] Pensa alla felicità vera. Me ne vado unito con Gesù Cristo per la santa Comunione. In questa ultima Comunione penso a te e la offro per te e per me, nella speranza che tutta la nostra famiglia senza eccezioni sarà molto felice lassù. Ti prego, domanda al nostro padre il perdono per tutto quello che ho fatto di male, e di assicurarlo che l'ho amato sempre. […] Tutti pregate per me, ed io vi contraccambierò lassù. Gesù, Maria, Giuseppe! (beato Jarogniew Wojciechowski).


Responsorio


R/. Mentre combattiamo per la fede, Dio ci guarda, Cristo e i suoi angeli assistono: * è onore e gioia per noi lottare sotto lo sguardo di Dio, ricevere il premio da Cristo giudice.

V/. Raccogliamo le forze, prepariamoci alla lotta con spirito puro, con fede e coraggio, con dedizione totale:

R/. è onore e gioia per noi lottare sotto lo sguardo di Dio, ricevere il premio da Cristo giudice.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Lodi mattutine


Lettura breve 2 Cor 1, 3-5


Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.


Responsorio breve


R/. I martiri santi * vivono in eterno.

I martiri santi vivono in eterno.

V/. La loro ricompensa è il Signore:

*    vivono in eterno.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

I martiri santi vivono in eterno.


Ant. al Ben. Beati voi, perseguitati per la giustizia:

vostro è il regno dei cieli.


Invocazioni


In unione con i beati martiri Francesco Kęsy e compagni, che hanno dato la vita per amore di Cristo, celebriamo e invochiamo il nostro Salvatore:

Ci hai redenti con il tuo sangue, o Signore


Per i tuoi martiri, che abbracciarono la morte a testimonianza della fede,

    donaci una fede pura e coerente nelle prove della vita.

Nei beati martiri Francesco Kęsy e compagni, cresciuti nell’oratorio salesiano, ci hai dato un modello di giovani coraggiosi e pronti al sacrificio:

concedi a tutti i giovani il coraggio e la perseveranza di vivere gli autentici valori del vangelo nel dono di sé.

Cristo, che hai donato ai tuoi martiri la forza di seguirti sul cammino della croce,

    fa’che affrontiamo le sofferenze e le croci nella nostra vita, unendoci alla tua passione redentrice.

Signore, i giovani Francesco Kęsy e compagni hanno affrontato il martirio rafforzati dall’Eucaristia e guardando a Maria ai piedi della croce:

    fa’che noi pure, seguendo gli insegnamenti di Don Bosco, siamo sostenuti dall’amore a te presente nel Sacramento e alla tua Madre Addolorata.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, che hai concesso ai beati Francesco e compagni martiri

la grazia della santità nel tempo della giovinezza;

rinnova i prodigi del tuo Spirito

perché anche noi affrontiamo, per tuo amore, ogni avversità,

e camminiamo con entusiasmo incontro a te, che sei la vera vita.

Per il nostro Signore.



Vespri


Lettura breve 1 Pt 4, 13-14


Carissimi, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi.


Responsorio breve


R/. Siate lieti nel Signore: * esultate, o giusti.

Siate lieti nel Signore: esultate, o giusti.

V/. Fedeli di Dio, gridate di gioia;

*    esultate, o giusti.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Siate lieti nel Signore: esultate, o giusti.


Ant. al Magn. Gioia nel cielo per gli amici di Dio:

hanno seguito le orme di Cristo,

hanno versato il sangue per suo amore;

con Cristo regneranno senza fine.


Intercessioni


Nell’ora in cui Cristo, re dei martiri, offrì per noi la sua vita nella cena pasquale e nell’oblazione cruenta sulla croce, s’innalzi a lui la lode della Chiesa:

Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore.


Noi ti lodiamo e ti adoriamo, o Cristo, causa e modello di ogni martirio, perché ci hai amati fino alla fine:

    fa’che viviamo in fedeltà alla nostra vocazione cristiana, ricambiando il tuo amore con il dono di noi stessi.

I martiri con l’effusione del sangue sono diventati gli imitatori della passione di Cristo,

    per la loro intercessione rendici solidali con la tua passione, che si prolunga negli oppressi, negli emarginati e in tutti sofferenti.

I giovani martiri Francesco Kęsy e compagni hanno testimoniato ciò che quotidianamente hanno vissuto nella scuola oratoriana:

fa’ che gli educatori trasmettano ai giovani i valori della fede con la parola e con l’esempio.

I giovani martiri hanno espresso la loro gioia di andare a Cristo e alla Madre sua muniti del Corpo di Cristo:

    fa’, o Signore, che nelle prove e difficoltà della vita siamo irrobustiti dall’Eucaristia e dalla presenza materna di Maria.   

Ti affidiamo, o Signore, i nostri fratelli che hanno lasciato questo mondo:   

    ammettili a godere del tuo regno di luce e di pace, in compagnia dei santi.     


Padre nostro.


Orazione


O Dio, che hai concesso ai beati Francesco e compagni martiri

la grazia della santità nel tempo della giovinezza;

rinnova i prodigi del tuo Spirito

perché anche noi affrontiamo, per tuo amore, ogni avversità,

e camminiamo con entusiasmo incontro a te, che sei la vera vita.

Per il nostro Signore.





23 giugno


San GIUSEPPE CAFASSO

sacerdote


Memoria



Concittadino di san Giovanni Bosco, Giuseppe Cafasso nacque a Castelnuovo d’Asti il 15 gennaio 1811. Ordinato sacerdote nel 1833, entrò nel Convitto Ecclesiastico di Torino dove rimase fino alla morte. Accompagnò costantemente la formazione dei sacerdoti e l’insegnamento della teologia morale con il ministero delle confessioni e il servizio della carità verso gli ultimi, svolto con particolare dedizione tra i carcerati e i condannati a morte.

Fin dagli inizi aiutò materialmente e spiritualmente Don Bosco: gli fu guida spirituale dal 1841 al 1860, sostenendolo e difendendolo con la sua autorità morale. Morì a quarantanove anni, il 23 giugno 1860. Nell’orazione funebre Don Bosco lo ricordò come modello di vita sacerdotale, maestro del clero, consigliere ricercato, consolatore degli infermi, conforto dei morenti, amico di tutti. Il 22 giugno 1947 Pio XII lo proclamò santo.


Dal Comune dei Pastori; oppure dal Comune dei Santi: per un santo della carità. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalle “Meditazioni per gli esercizi spirituali al clero” di san Giuseppe Cafasso, sacerdote

(Torino 1925, 240-257 passim)


Le virtù del sacerdote


Spirito di pazienza, povertà, umiltà, amore al ritiro, al lavoro, alle pratiche di religione, ecco le virtù necessarie e le qualità indispensabili per il sacerdote. Ma altro spirito, altre virtù, altre opere si richiedono per un vero ministro di Dio, che quale luce del mondo e sale della terra è destinato ad illuminare, a santificare le anime.

Uomo di preghiera dev’essere il sacerdote, se vuole assomigliare al divin Redentore, se desidera fare del bene nel campo evangelico. Non occorre cercare altri maestri: i buoni operai che si resero eminenti in questa scienza, furono tutti allievi della stessa scuola, tutti copiarono da questo divino Maestro.

L’uomo apostolico abbia i suoi tempi fissi di preghiera. Rinunziando a questa scuola non saremo più copie di questo modello, ma solo uomini materiali, perché senza anima e senza spirito, apostoli di nome, bronzi sonanti (cf. 1 Cor 13,1) e nulla più. Oltre a questo, dobbiamo tenere rivolto il nostro cuore a Dio nel corso della giornata, prima di dar mano a qualche opera, nell’esercizio del nostro ministero e dopo d’aver faticato. Il nostro cuore si porti sovente a Dio, tenga come una via aperta per mantenere una continua relazione con lui; sicché capitandoci un bisogno, trovandoci in un cimento, abbisognando d’un qualche lume, sia un momento a portarci a lui, parlargli, farci intendere. Questo è pregare, e chi lo fa può dirsi uomo di orazione.

Con la dolcezza ci renderemo cari agli uomini e rapiremo i cuori sulla terra. Il divin Redentore se ne rese un modello, il più perfetto, sino a dirci egli medesimo: «Imparate da me che sono mite ed umile di cuore» (Mt 11,29). Di lui si dice che «passò beneficando e risanando tutti» (At 10,38). Dolci dunque con tutti; usate le particolarità con chi se le merita meno o si diporta male verso di voi: questa è la condotta migliore. Se il divin Redentore usò qualche particolarità e preferenza, fu sempre verso i peccatori, tanto che i suoi nemici lo chiamavano peccatore e amico dei peccatori (cf. Lc 11,2; Gv 9,24). Non l’amico dei loro disordini, ma per convertirli e guadagnarli. Procuriamoci il conforto di averli trattati con dolcezza e carità, di aver dato loro questo filo di speranza e di salute, nel ricordo di una persona che li ha trattati con bontà.

L’uomo apostolico non abbia altro di mira che la gloria di Dio e la salute delle anime. Tale è l’insegnamento lasciatoci dal divino Maestro: «Io non cerco la mia gloria... Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato» (Gv 8,50; 6,38). Questa rettitudine e purità d’intenzione fu sempre il distintivo degli uomini apostolici. Lavorando con tal purità d’intenzione, il sacerdote quasi non sente il peso delle sue fatiche, poiché il faticare per Dio è più un godere che un patire. Dio solo e nient’altro.


ResponsorioCf Fil 4,8.9; 1 Cor 16,13


R/. Tutto quello che è vero, nobile, giusto, tutto questo praticate: * e il Dio della pace sarà con voi!

V/. Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti:

R/. e il Dio della pace sarà con voi!


Orazione come alle Lodi mattutine




Lodi mattutine


Lettura breve Eb 13, 7-9a


Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l'esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie ed estranee.


Responsorio breve


R/. Li hai posti come sentinelle, * vegliano sulla tua Chiesa.

Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa.

V/. Giorno e notte annunziano il tuo nome,

*    vegliano sulla tua Chiesa.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa.



Ant. al Ben. Nel suo amore misericordioso

Dio ti ha fatto ministro

della riconciliazione in Cristo.


Invocazioni


Uniti nella preghiera di lode, con san Giuseppe Cafasso e tutti i santi diciamo:

Ricordati, o Padre, della tua Chiesa.


Padre, che ci chiami ad essere santi perché tu sei santo:

effondi il tuo Spirito sulla Chiesa perché ti glorifichi con la sua santità.

Padre, che ci hai riconciliati nella Pasqua del tuo Figlio:

illumina i maestri di spirito e coloro che hai costituito ministri della riconciliazione.

Padre, che ci vuoi commensali al banchetto della nuova alleanza:

donaci di crescere nella carità intorno alla mensa della Parola e del Pane di vita.

Tu che hai promesso il Regno dei cieli a coloro che riconoscono il volto del tuo Figlio nei poveri, nei sofferenti e negli emarginati:

concedi a noi di costruire un mondo più fraterno nell’accoglienza delle persone provate nel corpo e nello spirito.

Tu che hai dato a san Giovanni Bosco un amico e una guida sicura nella persona di san Giuseppe Cafasso:

dona ad ogni educatore di guidare i fratelli a Cristo con la pedagogia della bontà.


Padre nostro.


Orazione


Tu hai dato, o Padre, doni straordinari di carità e di sapienza a san Giuseppe Cafasso, tuo sacerdote, per formare alla scuola del vangelo i ministri della parola e del perdono: concedi anche a noi di diventare strumenti della tua pace. Per il nostro Signore.


Alla sera, primi Vespri della solennità di san Giovanni Battista.





7 luglio


Beata MARIA ROMERO MENESES, vergine


Memoria facoltativa

Per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice: Memoria


Maria Romero Meneses nasce a Granada di Nicaragua (Centro America) il 13 gennaio 1902 da famiglia borghese, nella quale impara sin da piccina una delicata sensibilità verso i poveri, e in genere verso le sofferenze altrui.

A ventun anni emette la professione religiosa nell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Nel nome di questa sua Madre e “sua Regina” –come ama invocare la Madonna –condurrà una instancabile attività apostolica, dando vita a grandiose opere sociali in Costa Rica, dove è inviata dopo la professione religiosa.

Le sue sollecitudini sono anzitutto per la promozione e l’educazione cristiana delle giovani, delle donne e specie delle mamme, portando aiuto materiale ed evangelizzazione alle famiglie povere della    periferia urbana e dei villaggi, afflitte da disagio economico e da decadimento morale; cura l’alfabetizzazione e la catechesi per i più poveri ed una capillare istruzione religiosa per tutti. La sua attività senza soste non le impedisce di vivere nella preghiera momenti di profonda intimità, di adorazione intensa e di vera elevazione mistica, come traspare da molti suoi scritti occasionali, veri “appunti dell’anima”.

Quando finalmente suor Maria decide di prendersi un periodo di riposo, si spegne improvvisamente per passare al riposo senza fine nell’“eterno abbraccio” del suo Signore. È il 7 luglio 1977.

Il Santo Padre Giovanni Paolo II l’ha beatificata il 14 aprile 2002.


Dal Comune delle vergini; oppure dal Comune delle Sante (della carità). Salmodia del giorno, dal Salterio.


Ufficio delle letture



6.1 Seconda lettura

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6.2 Dagli «Scritti spirituali» della beata Maria Romero Meneses, vergine

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6.3 (Trad. e coordinamento a cura di Lina Dalcerri fma; vol. II, Roma 1990, pp. 116-117)

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Portare un raggio di luce


Concedimi, o mio Dio, che mentre salgo l’erta della mia vita io possa senza interruzione asciugare tutte le lacrime che incontro, addolcire ogni amarezza e dissapore, smussare le asprezze e versare un po’di balsamo su ogni ferita.

Fa’che io possa far sorridere tutti coloro che sono tristi o angosciati, ridare serenità a quanti sono tribolati, riunire i cuori lontani e mettere pace dove ci sono rancori o violenze. Fa’che io possa offrire almeno un boccone di pane agli affamati che me lo chiedono, un bicchiere d’acqua a chi ha sete; un telo a chi non ha da vestirsi e un tetto, almeno nella mia anima, a tutti i pellegrini.

Fa’che io sappia donare un raggio di luce a quanti camminano nell’oscurità; indirizzare al bene quanti sono incamminati verso il male; porgere la mano a quanti sono in pericolo di cadere, e rialzare con delicatezza chi è caduto.

Fa’che io sappia estrarre le spine da tutti i cuori oppressi, ridare la pace a quanti l’hanno perduta; coprire con il manto della carità tutti i poveri peccatori; e diffondere ovunque sollievo, ristoro, benessere e tranquillità.

Sì, mio Dio, concedimi la grazia di poter consolare tutti quelli che incontro sofferenti sul cammino del Calvario; e di essere strumento della tua bontà misericordiosa. Ricolma il mio cuore di mansuetudine, di umiltà, bontà e dolcezza; di comprensione e pietà; scolpisci nella mia anima l’immagine tua benedetta, santa e amata, così che chi mi vede non veda in me che Te, dolce Amore mio!

Non ci sia una sola anima che mi passi accanto senza che io la conduca immediatamente al tuo amore; e da quel momento non si preoccupi che di fuggire il peccato e di far piacere a Te. Ho fame e sete di giustizia: di farti conoscere, amare e servire. Perciò, come a Isaia, tocca le mie labbra, non però con un carbone ardente, ma con una goccia del tuo preziosissimo Sangue: perché si aprano a proclamare il tuo Nome e ad annunciare a tutti i venti le tue meraviglie, le tue grandezze e soprattutto le tenerezze del tuo divino e adorabile Cuore!

O Madre mia Maria, con Gesù, in Gesù e per Gesù, per la sua gloria io mi dono e mi abbandono ciecamente e completamente nelle tue braccia materne, per passare direttamente nell’ora della morte dalle tue a quelle della infinita misericordia del Signore. Amen.


Responsorio Ger 31, 3; Os 2, 16-21


R/. Con amore eterno Dio l’ha amata: per questo la attirò a sé fin dall’infanzia, la condusse nel deserto * e parlò al suo cuore.

V/. La fece sua sposa per sempre nella fedeltà e nell’amore,

R/. e parlò al suo cuore.


Orazione come alle Lodi mattutine


Lodi mattutine


Lettura breve                   Ct 8, 7


Le grandi acque non possono spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo.


Responsorio breve


R/. Di te ha detto il mio cuore: * Io cerco il tuo volto.

Di te ha detto il mio cuore: Io cerco il tuo volto.

V/. Non nasconderti a me, Signore:

Io cerco il tuo volto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Di te ha detto il mio cuore: Io cerco il tuo volto.



Ant. al Ben. Da questo sapranno che siete miei discepoli,

se avrete amore gli uni per gli altri.



Invocazioni


Rendiamo gloria a Dio per avere donato alla Chiesa e alla Famiglia Salesiana, nella Beata Maria Romero, una luminosa testimone del suo amore gratuito per tutti.

Ricordati, o Padre, della tua Chiesa.


Hai donato alla Beata Maria Romero una fede ardente e un grande amore alla Chiesa:

fa’che la nostra vita di preghiera e di apostolato ci unisca sempre più intimamente a te, nell’adesione fedele al Magistero ecclesiale.

Hai dato a suor Maria sagaci intuizioni e coraggiosa intraprendenza nella carità:

moltiplica nella Chiesa di oggi le iniziative di solidarietà e i testimoni del tuo amore di Padre.

In suor Maria Romero ci hai dato un luminoso esempio di ardore eucaristico e di passione evangelizzatrice:

aiutaci ad attingere alla mensa eucaristica la forza di essere annunciatori credibili del Vangelo di Cristo, soprattutto ai giovani.

Nella Beata Maria Romero hai “operato grandi cose” per la sua incondizionata fiducia nell’intercessione di Maria SS. :

rendi anche noi capaci di percepire la presenza di Maria, madre nostra, che ama e segue tutti i suoi figli.

Tu che hai cura di tutti i tuoi figli e sei vicino come Padre a coloro che soffrono a causa della povertà, dell’emarginazione o della malattia:

fa’che imitiamo suor Maria nel servizio dei poveri e dei sofferenti.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, fonte di ogni consolazione,

che sempre ci vieni incontro

con i molteplici doni del tuo amore,

per intercessione della beata Maria [Romero], vergine,

concedi a noi

di sperimentare la dolcezza delle consolazioni dello Spirito

per diffondere in cristiana letizia i doni della tua bontà.

Per il nostro Signore.


Vespri


Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore ti ha scelta * e ti ha prediletta.

Il Signore ti ha scelta e ti ha prediletta.

V/. Nella sua tenda ti ha fatta abitare,

* e ti ha prediletta.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore ti ha scelta e ti ha prediletta.


Ant. al Magn. Quello che avrete fatto

al più piccolo dei miei fratelli,

l’avete fatto a me.

Venite, benedetti dal Padre mio,

ricevete il regno preparato per voi dall’inizio del mondo.


Invocazioni


Invochiamo Dio Padre, autore di ogni progetto di santità, perché ci indichi la via di santificazione che ha tracciata per noi.

Guidaci, Signore, nelle tue vie.


Nella Beata Maria Romero ci hai dato un modello di santità ispirato alla carità apostolica di San Giovanni Bosco e di Santa Maria Domenica Mazzarello:

fa’che sul suo esempio viviamo fedelmente la nostra vocazione salesiana con una vita santa ripiena di amore.

Dona alla tua Chiesa la forza dello Spirito,

perché con la guida di pastori santi e la testimonianza di persone consacrate continui a generare nuovi santi in ogni parte del mondo.

Dona ai missionari l’ardore della carità, che donasti a suor Maria,

per rispondere agli appelli dell’evangelizzazione e costruire il tuo Regno.

Dona agli educatori ed educatrici umiltà e paziente dedizione,

per cogliere i segni con cui continui a manifestare il tuo amore e la tua chiamata tra i giovani.

A quanti sono poveri e afflitti da ogni genere di sofferenza

dona di sperimentare nella solidarietà cristiana un riflesso del tuo amore di Padre.

Tu che hai accolto la Beata Maria Romero al tuo banchetto nuziale, insieme alle sante vergini,

ammetti i fedeli defunti al convito delle nozze eterne.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, fonte di ogni consolazione,

che sempre ci vieni incontro

con i molteplici doni del tuo amore,

per intercessione della beata Maria [Romero], vergine,

concedi a noi

di sperimentare la dolcezza delle consolazioni dello Spirito

per diffondere in cristiana letizia i doni della tua bontà.

Per il nostro Signore.



2 agosto


Beato AUGUSTO CZARTORYSKI, sacerdote


Memoria facoltativa


Augusto Czartoryski nacque a Parigi, in esilio, il 2 agosto 1858. Da circa trent’anni la sua famiglia, legata alla storia e agli interessi dinastici della Polonia, era emigrata in Francia.

A sei anni gli morì la mamma, ammalata di tubercolosi: una triste eredità che la madre trasmise al figlio. Quando il male manifestò i suoi primi sintomi, cominciò per Augusto un lungo, forzato pellegrinaggio in diverse nazioni, in cerca della salute, che non riacquisterà mai. Ma non era la salute il principale obiettivo della sua ricerca: coesisteva nel suo animo giovanile un'altra ricerca ben più preziosa, quella della sua vocazione.

Molto influsso sul giovane principe fu esercitato dal suo precettore Giuseppe Kalinowski, carmelitano, canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1991. Fu precettore di Czartoryski solo per tre anni (1874-1877), ma vi lasciò il segno.

L'evento decisivo fu però l'incontro con Don Bosco. Augusto aveva ormai 25 anni, quando lo conobbe per la prima volta. Ciò avvenne a Parigi, nel palazzo Lambert, dove abitava con i familiari. Dopo questo incontro, Augusto non solo sentì rafforzarsi la vocazione allo stato religioso, ma ebbe la netta convinzione di essere chiamato a diventare salesiano. Nel 1887 entrò in noviziato, sotto la guida del Maestro don Giulio Barberis. Il 24 novembre dello stesso anno fece la vestizione nella Basilica di Maria Ausiliatrice per le mani di Don Bosco. Il Santo morì due mesi dopo, e sulla sua tomba a Valsalice il principe Czartoryski diventò salesiano emettendo la professione religiosa. Preparato dalla sofferenza, il 2 aprile 1892 venne ordinato sacerdote a Sanremo dal Beato Mons. Tommaso Reggio, vescovo di Ventimiglia.

La vita sacerdotale di don Augusto durò appena un anno, che egli trascorse ad Alassio, in una camera che dava sul cortile dei ragazzi. Là si spense la sera del 8 aprile 1893, seduto sul seggiolone già usato da Don Bosco. La sua salma fu trasportata in Polonia e tumulata nella cripta parrocchiale di Sieniawa, accanto alle tombe di famiglia. Successivamente le sue spoglie vennero traslate nella chiesa salesiana di Przemyśl, dove si trovano ancor oggi. Il papa Giovanni Paolo II lo ha beatificato a Roma, in piazza San Pietro, il 25 aprile 2004.


Dal Comune dei santi (per i religiosi); oppure dal Comune dei pastori. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalle “Biografie di Salesiani” a cura del sac. Giovanni Battista Francesia

(Tipografia e Libreria Salesiana, San Benigno Canavese 1896;

Positio, Summarium documentorum additum, pp. 204-205)


Qui ho trovato angeli


Appena arrivato a San Benigno, come un povero naufrago, scampato dai pericoli del mare, egli si presentò al Direttore e tutto gli si affidò. Quasi poi avesse timore che gli si usassero riguardi, che egli desiderava evitare, disse ai suoi Superiori, che gli comandassero pure senza difficoltà ogni cosa. “Sicuramente ho bisogno di molta indulgenza, perché quando si è vissuti nel mondo, si portano con sé dei difetti che solo col tempo si possono sradicare. Ella però mi aiuti, ed io spero di poterci riuscire”. Non solo in quel primo arrivo egli parlò così con familiarità e confidenza col suo nuovo Direttore di spirito, ma ogni volta che lo credeva opportuno o ne sentiva il bisogno. Ed allora, volendo proprio morire al mondo, per darsi tutto al Signore, poté dire con tutta ragione le parole di san Bernardo: “Qui ho trovato angeli, mentre in ogni altra parte ho appena incontrato degli uomini”.

Tutto era per lui argomento di studio e di imitazione. Desideroso di togliere dal cuore tutto quello che non era Dio e la sua maggior gloria, egli pose tutta la sua confidenza nel Direttore dell’anima sua. Non ignorando che la solidità di un edificio dipende da un buon fondamento, e che un noviziato fervoroso è un segno sicuro di una vita religiosa e santa, si pose con gran risoluzione per far subito e bene. Ebbe un piccolo disturbo nel ricordare le comodità che aveva abbandonate, e nel sentire più al vivo le austerità della vita religiosa. Sovente sentiva una voce che gli diceva: “Poveretto, che cosa hai fatto? Potrai resistere a questo genere di vita? Tu non sei più giovane, non sei mai stato abituato a questi rumori che sono la vita dei Salesiani! Per qualche giorno resisterai, ma poi questa vita comune finirà per rovinarti. Non avresti fatto meglio startene in casa col papà, con la zia, con i fratelli? Chi ti poteva impedire di fare il bene, e nel miglior modo che ti sarebbe piaciuto? Ed ora qui, tra gente sconosciuta, che in breve si dimenticherà che ti sono dovuti mille riguardi...”.

Il demonio tentatore cercava con queste e altre industrie di far pentire il nostro don Augusto. Ma egli, certo che la strada del Paradiso è seminata di triboli e di spine, cercò di dimenticarsi affatto di ciò che era stato in mezzo al mondo, per cominciare ad essere ciò che intendeva diventare. Per prima cosa pregò che fosse chiamato col suo semplice cognome. Avendo i suoi Superiori stabilito che si chiamasse invece don Augusto, egli li ringraziava, perché così avrebbe avuto un mezzo di più per non ricordarsi quasi della sua famiglia. E questa abnegazione di mente e di spirito fu così risoluta e generale, che ne restarono meravigliati anche quelli che erano più avanzati nel cammino della virtù. Era veramente ammirabile il contegno, che egli osservò fin dal primo giorno che entrò a San Benigno. Chiese che non gli si usasse nessuna eccezione, e che si mettesse alla regola comune, dicendo che avrebbe provato un po’di pena, se un giorno gli si fosse potuto rinfacciare di esser vissuto con eccezioni. Fu Don Bosco che manifestò il desiderio che per la sua cagionevole salute si mettesse alla tavola dei Superiori. Ma per il buon don Augusto questa preferenza riuscì una vera scuola di perfezione. “Non mi poteva capitar di meglio, andava dicendo, che avere questi modelli d’ogni virtù continuamente sotto i miei occhi. Mi aiuti il buon Dio a ricavarne profitto”.


Responsorio Cf. Sal 70, 17; 74, 2; 88,1; Is 49,2


R/. Dio mi ha istruito fin dalla giovinezza: *    proclamerò in eterno i suoi prodigi.

V/. Mi ha protetto all’ombra della sua mano:

R/. proclamerò in eterno i suoi prodigi.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine



Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.


Ant. al Ben. Mio bene è il Signore,

generoso con chi spera in lui.


Invocazioni


All’inizio di questo nuovo giorno, nella memoria del beato Augusto Czartoryski, eleviamo a Dio Padre la nostra lode e la nostra supplica:

Rafforza, o Padre, la fedeltà dei tuoi figli.


Con la grazia che proviene da te, Padre, tu doni ai ministri della tua Chiesa di operare con pazienza nella carità:

    concedi coraggio e perseveranza a coloro che hai chiamati a lavorare per il Regno.

Tu chiami uomini e donne a seguirti più da vicino, attraverso la professione dei consigli evangelici:

    concedi che, nella fedeltà al Vangelo e al carisma dei Fondatori, essi facciano delle loro comunità un segno vivente dell’amore di Cristo.

Nel beato Augusto Czartoryski ci hai donato un modello di totale ubbidienza alla tua chiamata:

    fa’che, imitando il suo esempio, possiamo amare e servire Cristo nei giovani che incontriamo sul nostro cammino.

Nel beato Augusto ci hai dato un esempio di povertà e di distacco dalle cose del mondo:

    aiuta i consacrati a vivere e a testimoniare i consigli evangelici.

Hai fatto di lui un modello per i giovani alla ricerca della loro vocazione:

    rendici capaci di aiutare nel discernimento le persone che si rivolgono al nostro consiglio.


Padre nostro.


Orazione


Dio onnipotente e misericordioso,

che hai chiamato il beato Augusto, sacerdote,

alla sequela del tuo Figlio, che da ricco si è fatto povero,

concedi a noi, stimolati dal suo esempio

e docili all’azione dello Spirito Santo,

di servirti umilmente nei giovani più bisognosi.

Per il nostro Signore.   


Vespri


Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Avete abbandonato ogni cosa per seguirmi:

avrete cento volte tanto, e la vita eterna.



Intercessioni


Al tramonto di questo giorno rivolgiamo con umile fiducia la nostra preghiera a Dio Padre che chiama tutti i suoi figli alla santità, e diciamo:

Santifica la tua famiglia, o Signore.


Hai costituito la Chiesa come tuo popolo santo e immacolato:

    fa’che, in una fede pura e senza macchia, sappiamo riconoscere e testimoniare il tuo amore nelle concrete situazioni della vita e della storia.

Tu accompagni l’umanità intera nel suo cammino:

    concedi che essa, rispondendo al progetto della creazione, collabori alla crescita in umanità di ogni cultura, e sviluppi le potenzialità racchiuse nella natura, per una promozione integrale di ogni persona.

Hai guidato il beato Augusto a donarsi tutto a te, alla scuola di san Giovanni Bosco:

    concedi anche a noi di essere fedeli al carisma del nostro Fondatore.

Hai donato al beato Augusto una profonda vita interiore:

    concedici di fare della nostra vita un sacrificio spirituale a te gradito.

La vita del beato Augusto risplende per la pratica della povertà e per l’accettazione coraggiosa della malattia:

    per sua intercessione, donaci di abbracciare con fede le prove di ogni giorno.

Ai fedeli defunti che hanno lavorato con piena dedizione al servizio dei fratelli:

    concedi la ricompensa che il tuo Figlio ha promesso al servo buono e fedele.


Padre nostro.


Orazione


Dio onnipotente e misericordioso,

che hai chiamato il beato Augusto, sacerdote,

alla sequela del tuo Figlio, che da ricco si è fatto povero,

concedi a noi, stimolati dal suo esempio

e docili all’azione dello Spirito Santo,

di servirti umilmente nei giovani più bisognosi.

Per il nostro Signore.



26 agosto


Beato Zeffirino NamuncurÁ


Memoria facoltativa


Zeffirino Namuncurá nasce il 26 agosto 1886 a Chimpay, sulle rive del Rio Negro, in Patagonia (Argentina). Viene battezzato il 24 dicembre 1888 dal missionario salesiano D. Domenico    Milanesio. Il padre Manuel, ultimo grande ‘cacico’delle tribù indios araucane, aveva dovuto arrendersi tre anni prima alle truppe della Repubblica argentina.

Fanciullo di indole buona, sottomesso ai genitori, Zeffirino trascorre la fanciullezza in serena vita agreste. A undici anni il padre Manuel invia Zeffirino a studiare a Buenos Aires, nel collegio salesiano Pio IX, anche perché un domani possa difendere la sua razza.

Il clima di famiglia che si respira nel collegio salesiano lo fa innamorare di Don Bosco. Cresce in lui la dimensione spirituale e incomincia a desiderare di diventare salesiano sacerdote per evangelizzare la sua gente. Sceglie Domenico Savio come modello, e nel corso di cinque anni, attraverso lo sforzo straordinario per inserirsi in una cultura totalmente nuova, diviene egli stesso un altro Domenico Savio. Esemplare l'impegno nella pietà, nella carità, nei doveri quotidiani, nell'esercizio ascetico.

Nel 1903 (ha sedici anni e mezzo, e suo padre è stato battezzato a ottant’anni) Mons. Cagliero lo accetta nel gruppo degli aspiranti a Viedma, capoluogo del Vicariato apostolico, iniziando così il cammino verso il sacerdozio.   

A causa della sua scarsa salute, il Vescovo salesiano decide di condurlo in Italia per fargli proseguire gli studi in modo più serio e in un clima che sembra più adatto. In Italia incontra don Michele Rua e il Papa Pio X, che lo benedice con commozione. Frequenta la scuola a Torino e in seguito nel collegio salesiano di Villa Sora, a Frascati. Studia con tanto impegno da essere il secondo della classe.

Ma un male non diagnosticato a tempo, forse perché non si lamentava mai, lo minava: la tubercolosi. Il 28 marzo 1905 è trasportato all'ospedale Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina a Roma. Troppo tardi. Vi muore serenamente l'11 maggio. Dal 1924 i suoi resti mortali riposano nella sua patria, a Fortín Mercedes, dove folle di pellegrini accorrono a venerarlo.

È beatificato l’novembre 2007 a Chimpay, suo paese natale, sotto il pontificato di Benedetto XVI.


Dal Comune dei Santi. Salmodia del giorno, dal Salterio.


Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalla lettera di Zeffirino al Pro-Vicario Apostolico della Patagonia, dopo l’udienza del Papa Pio X del 27 settembre 1904

(Vicente Martínez Torrens, “Ceferino Namuncurá, Vida, escritos e imágenes”, Ed. AHSP,    pp. 124-127)


Preziosissimo e santo ricordo del Vicario di Cristo, che rappresenta Gesù stesso sulla terra


«Il 27 settembre scorso era ammesso all’udienza con S.S. Pio X l’illustrissimo Mons. Giovanni Cagliero con altri trenta Superiori delle Case Salesiane dell’America e tra essi ‘il figlio del Re delle terre patagoniche’(così dicono i giornali di Roma).

Alle ore dieci e mezzo a.m. abbiamo avuto la gioia massima di inginocchiarci ai piedi del Vicario di Cristo in terra. Io ho avuto la fortuna di essere il primo, dopo Monsignore e Don Marengo, a baciare il sacro anello di Sua Santità. Ah, mio padre amatissimo, se fosse stato presente in quel momento avrebbe potuto comprendere la bontà del Santo Padre! A nessuno diede a baciare il piede. A tutti, uno per uno, la mano veneranda. Riempì me di carezze. Oh, che amabile il santo anziano del Vaticano!

Dopo che tutti salutammo il Santo Uomo, lo stesso Santo Padre mi fece segno perché incominciassi il mio discorsino, giacché prima l’aveva informato Mons. Cagliero che io avrei detto alcune parole in italiano. Quando incominciai mi sentii niente nel corpo. Ma arrivato a metà del discorso, tutto il mio essere si mise in movimento, le gambe e le mani mi tremavano, la voce si perdeva un poco nella gola. Quando mi inginocchiai per chiedere a S. S. la benedizione per me, per la mia famiglia e per tutti gli indi della Patagonia, aumentarono i tremiti e sgorgarono le lacrime dai miei occhi; finalmente ho concluso bene.

Il Santo Padre con quanta attenzione mi ascoltava! Non volle neanche sedersi sul trono. Monsignore glielo disse ed egli rispose: ‘Così in piedi sto bene. Lasciami stare’. Vede com’è buono? Quando ebbi finito, egli stesso mi alzò e mi parlò rispondendo a quello che avevo detto; e qui lo dirò quasi tale e quale me lo disse in italiano. Glielo traduco allo spagnolo, perché in italiano ancora non sono bravo a farlo. Ma lo parlo abbastanza bene.

Ecco le parole del Santo Padre: ‘Bene, figlio mio, ti ringrazio perché parli così bene del Vicario di Cristo. Voglia Dio che tu possa realizzare quello che dici: convertire a Gesù tutti i tuoi fratelli della Patagonia. E io a questo scopo ti do di tutto cuore la mia apostolica benedizione. Dì a tuo papà che il Santo Padre benedice sia lui che la sua famiglia e tutta la gente della sua tribù. Dio ti benedica, figlio mio’.

Mentre egli pronunciava queste affettuose parole, io non potevo trattenere le lacrime. Oh, quanta bontà quella del Santo Padre!

Dopo che mi diresse quelle frasi, parlò a tutti in generale, ringraziando per il filiale incontro e impartì la sua santa e apostolica benedizione. (…) Dopo aver dato S. S. la benedizione, Monsignore gli presentò il piano della nuova chiesa di San Carlo (Bs. As.) e gli chiese di scrivere di sua mano la santa benedizione sul piano. L’anziano pieno di bontà, con un sorriso proprio di un santo, da padre gentile verso i suoi figli, rispose con tutto l’amore della sua anima: ‘Sì, senz’altro. E intanto, venite avanti tutti quanti’.

E noi siamo passati subito in un’altra stanza, il suo studio, e ci siamo messi attorno a lui come una corona. Alla sua sinistra sedette Mons. Cagliero e tutti gli altri in piedi. Mentre S.S. scriveva, Monsignore gli disse: ‘Quanta bontà, Santo Padre!’e S. S. rispose: ‘Per questi figli miei…’. Oltre ad essere il Santo Padre affettuoso e amabile, fu inoltre molto allegro.

Qui viene la cosa migliore e più pregiata. Dopo aver messo il suo autografo nel suddetto piano, Mons. Cagliero gli presentò la lettera dei novizi e degli aspiranti di Patagones, dicendogli: ‘Santità, qui c’è una lettera dei novizi e degli aspiranti della Patagonia, e pregano Vostra Santità di mandar loro la vostra santa benedizione’. Sua Santità prese subito la lettera e senza leggerla scrisse subito il suo prezioso autografo, impartendo la sua santa benedizione a tutti i superiori e ragazzi del noviziato di Patagones. (…)

Continuando: tutti siamo passati per baciare il Sacro Anello del Pescatore, per accomiatarci. (…)

Poi andavamo fuori tutti. Erano già usciti tutti i sacerdoti e io ero rimasto indietro: il Vescovo che accompagnava S. S. mi chiamò e mi disse: ‘Ti chiama Sua Santità’. Io tornai e lui mi condusse alla scrivania del Santo Padre, che era seduto e cercava qualcosa. Mi inginocchiai davanti a S. S. e unii le mani. Finalmente S. S. prese un ricco astuccio che aveva una medaglia d’argento: da un lato aveva inciso il busto di S. S. Pio X e dall’altro, lui stesso indicando ai fedeli la Vergine Maria Immacolata. Ossia, la commemorazione del suo pontificato e dell’Immacolata.

Gli baciai nuovamente la mano e lui mi fece una carezza. Io ringraziai e lui con un dolce sorriso mi salutò. Uscii dalla stanza contento come non so dirle per il bel regalo; più che bello; preziosissimo e santo ricordo di un Vicario di Cristo, che rappresenta Gesù stesso sulla terra».


Responsorio Cf. Sal 70, 17; 74, 2; 88,1; Is 49,2


R/. Dio mi ha istruito fin dalla giovinezza: *    proclamerò in eterno i suoi prodigi.

V/. Mi ha protetto all’ombra della sua mano:

R/. proclamerò in eterno i suoi prodigi.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Lodi mattutine


Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.


Ant. al Ben. Chi fa la verità, viene alla luce:

e appariranno le sue opere di figlio di Dio.


Invocazioni


Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre, che nel suo amore misericordioso ha scelto i piccoli e i poveri per rivelare i misteri del suo Regno e diciamo:

Ascolta, o Padre, la nostra supplica.


Tu hai affidato alla Chiesa la missione di portare la luce del Vangelo a tutti gli uomini della terra:

fa’che sia sempre più missionaria, manifestando con forza che Tu ascolti il grido dei tuoi figli, specialmente di quelli che soffrono a causa delle ingiustizie.

Mediante il tuo Spirito, hai messo in cuore a Zeffirino un proposito: “Voglio studiare per essere utile al mio popolo”:

    fa’ che mettiamo a disposizione degli altri i nostri talenti, amando la famiglia, i giovani e    la nostra gente, diventando, come Zeffirino, modelli di fede anche nelle difficoltà e nelle croci

Il Beato Zeffirino ha tanto amato la sua famiglia e il suo popolo:

    ti preghiamo per tutte le famiglie, perché diventino vere scuole di comunione, sapendo vivere nella verità e nel perdono reciproco.

Tu hai dato un cuore grande al giovane Zeffirino, che voleva amare tutti, come ha fatto Gesù;

      aiutaci ad essere oggi discepoli del Figlio tuo, evangelizzatori dei giovani, lavorando in comunione fraterna e donando a tutti    la sua Parola salvatrice.

Nella Famiglia Salesiana hai suscitato, mediante il tuo Spirito, il dono meraviglioso della santità giovanile:

    fa che tanti giovani incontrino Gesù che li chiama a seguirlo con una vita gioiosa e casta a servizio dei fratelli


Padre nostro.


Orazione


O Dio nostro Padre,

che nel beato Zeffirino doni ai giovani

un luminoso esempio di santità

fiorita in terra patagonica,

concedi a noi, per sua intercessione,

di collaborare alla diffusione del tuo regno

adempiendo con pazienza e amore

gli impegni di ogni giorno.

Per il nostro Signore.   


Vespri


Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Lasciate che i piccoli vengano a me;

a loro appartiene il regno di Dio.


Intercessioni


Supplichiamo Dio Padre, sorgente di ogni santità, perché con l’esempio e l’aiuto dei Santi, ci conceda di camminare nella via della santità. Diciamo insieme:

Rendici santi, Signore, perché tu sei santo.


Padre buono, che ci hai mostrato in Gesù che non c’è amore più grande che dare la vita:

        aiutaci perché, come il beato Zeffirino, viviamo il comandamento dell’amore, eseguendo bene ciò che dobbiamo compiere in ogni momento della nostra giornata.

Dio nostro Padre che ci chiami a vivere la fede in comunità, e ci doni in Maria un modello di risposta alla tua Parola:

        fa’ che sentendo la sua presenza materna facciamo sempre con gioia quello che ci dice Gesù, come l’ha praticato il beato Zeffirino.

Tu che ci rallegri con il trionfo di Gesù Risorto sopra il peccato e la morte:

        aiutaci perché testimoniamo con gioia la nostra fede e la nostra speranza nella vita nuova che ci dona la sua Risurrezione.

Tu che vuoi che tutti siamo fratelli e che ciascuno si prenda cura del suo fratello:

        aiutaci perché, seguendo l’esempio del beato Zeffirino, vediamo in ogni prossimo un fratello e ci impegniamo    a lavorare uniti per la riconciliazione e la fratellanza universale.

Ti preghiamo, Padre, per tutti i missionari che hanno dato la vita e sono morti per amore della loro gente:

        possano nella tua casa riposarsi delle fatiche e delle sofferenze dell'esistenza, e giungere nel tuo Figlio Gesù alla pienezza della gioia.


Padre nostro.


Orazione


O Dio nostro Padre,

che nel beato Zeffirino doni ai giovani

un luminoso esempio di santità

fiorita in terra patagonica,

concedi a noi, per sua intercessione,

di collaborare alla diffusione del tuo regno

adempiendo con pazienza e amore

gli impegni di ogni giorno.

Per il nostro Signore.   





22 settembre


Beati Giuseppe Calasanz Marqués

ed Enrico SÁiz Aparicio, sacerdoti

e compagni martiri


Memoria


In numerose occasioni il Martirologio Romano fa riferimento a vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici, donne e uomini che durante la persecuzione spagnola contro la Chiesa furono coronati «da glorioso martirio», «meritarono di portare la palma della vittoria davanti a Dio onnipotente» e di «accedere alle nozze eterne con Cristo Sposo», ottenendo «la corona della gloria per aver reso testimonianza a Cristo». Le espressioni che si leggono nel giorno 22 settembre introducono la memoria anche dei martiri salesiani.

Il 18 luglio del 1936 scoppiò la guerra civile in Spagna, accompagnata a volte da persecuzioni religiose. Laici, religiosi e sacerdoti furono incarcerati e assassinati per la loro fede religiosa; tra questi 95 membri della Famiglia salesiana: 39 sacerdoti, 22 chierici, 24 coadiutori, 2 Figlie di Maria Ausiliatrice, 4 salesiani Cooperatori, 3 aspiranti salesiani e un collaboratore laico. Tutti costoro diedero la vita per la fede a Cristo tra il luglio del 1936 e l’aprile del 1938.

Le Cause che hanno portato al riconoscimento del martirio sono state due: quella del gruppo di Valencia –martiri –con a capo Don Giuseppe Calasanz Marqués († 29 luglio 1936), beatificati l’marzo 2001 a Roma; e il gruppo di Siviglia e Madrid –martiri –con a capo Don Enrico Sáiz Aparicio, che offrì la sua vita in cambio di quella dei giovani che gli erano stati affidati dalla Provvidenza, beatificati in piazza san Pietro la domenica 28 ottobre 2007 nel gruppo dei 498 martiri della persecuzione in Spagna.

Morirono dando esempio di fedeltà alla loro fede cristiana e alla vocazione salesiana, con sentimenti di fiducia in Dio e di perdono nei confronti dei loro assassini.


Dal Comune dei martiri: per più martiri. Salmodia del giorno, dal Salterio.


Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalle «Lettere» dei beati José Calasanz, Jaime Ortiz y Julio Junyer

(Positio super martyrio servorum Dei Josephi Calasanz et sociorum, Roma 1995.

Informatio pp. 103-104 e 170; Summarium, pp. 204-205)


La nostra fiducia è posta in Dio, nella protezione di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco


Dalla prigionia nel carcere di Valencia scriveva l’Ispettore, don José Calasanz, a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, informandolo succintamente della situazione che si stava vivendo: «Soltanto qualche riga per comunicarle notizie di alcuni e le mie notizie, visto che degli altri non mi è possibile. Eravamo nella nostra casa di Valencia durante gli esercizi spirituali e pensavamo di finirli oggi. Nonostante fosse stato dichiarato lo sciopero generale, il lunedì, abbiamo trascorso con tranquillità tutto il giorno e parte della notte, ma dall’una del mattino cominciarono a risuonare spari nei dintorni della nostra casa, e si fecero più insistenti, fino ad arrivare a rompere i vetri delle nostre finestre. Dopo abbiamo saputo che dall’imbrunire avevano circondato la casa.

Può lei immaginare l’impressione profonda e addirittura la paura con la quale frettolosamente ci siamo alzati tutti, soprattutto non avendo nella casa una semplice arma con la quale difenderci, semmai avessimo tentato di farlo; ma senza arma alcuna, cosa potevamo fare? Per fortificare le nostre anime e per evitare una profanazione, alcuni andarono in chiesa per ritirare il Santissimo e ci comunicammo, consumando tutte le ostie consacrate.

Verso le cinque del mattino e convinti pienamente che non ci saremmo potuti difendere non avendo armi, assaltarono la nostra casa, distruggendo quanto si trovavano davanti, e arrivarono dove noi ci trovavamo riuniti. Secondo i calcoli dovevano essere più di duecento gli assalitori e venivano impugnando ogni tipo di armi e addirittura pali: ci perquisirono e ci chiusero in una stanza. Dopo ci fecero comprendere la loro intenzione di ammazzarci. Poco dopo arrivarono le forze di sicurezza, che così tempestivamente avevamo richiamato tutta la notte, dal momento in cui avevamo sentito i primi spari.

Credevamo che queste forze, richieste da noi, venissero in nostro aiuto, ma quello che successe in realtà è che ci portarono tutti (37 dei nostri e 5 impiegati) in questo carcere di Valencia, da dove le sto scrivendo e non so in quale ruolo: qualcuno mi ha detto come prigionieri governativi, credo addirittura accusati di aver sparato, il che è completamente falso in quanto, come ho già detto, in casa non avevamo neppure una semplice arma.

Non so il tempo che ci tratterranno qui: Dio sa se si prolungherà per giorni o per settimane; e so ancora di meno della morte che può attenderci. Però la nostra fiducia è posta in Dio e nella protezione di Maria Ausiliatrice e del nostro Padre San Giovanni Bosco: non dubitiamo neppure della sua benedizione e delle preghiere sue e degli altri superiori e confratelli. Può immaginare quanta sofferenza non poter comunicare notizie su nessuna casa: non possiamo comunicare tra di noi, e le notizie di questo movimento sedizioso sono contraddittorie. Nella speranza che possa uscire presto questa lettera, metto il punto finale, raccomandandoci alle sue preghiere e chiedendo la sua benedizione».

Anche il salesiano coadiutore Jaime Ortiz, settimane prima di morire, scrisse a sua mamma due lettere, dalle quali evinciamo i seguenti sentimenti: «Forse Dio nostro Signore ha permesso questo stato di cose perché non ci addormentiamo, perché lavoriamo con nuove energie, perché cerchiamo solo la sua maggiore gloria e non il nostro benessere… non tutto capita come ci piacerebbe o come ci sembra meglio. Sicuramente Dio nostro Signore trarrà tantissimo bene in questo modo, più che in qualsiasi altro e per questa ragione ha permesso questo apparente fallimento [...].

Certamente sarete preoccupati per quello che potrebbe capitarci se continuassero le atrocità degli ultimi giorni… Noi continuiamo a lavorare normalmente, tanto i salesiani quanto i ragazzi, con tranquillità, senza preoccuparci molto di quello che può capitarci. Voglio dire, senza lasciarci abbattere dal pessimismo … e vedremo quanto ci vorrà provare il Signore… Pregate affinché amiamo un po’di più la nostra vocazione e contribuiamo, per quanto possibile, alla maggior gloria di Cristo Re».

Da parte sua, il sacerdote Julio Junier scriveva a suo cugino qualche ora prima della sua morte: «Carissimo Paco: è arrivato l’ultimo giorno della mia vita e a te e a tutta la famiglia rivolgo il mio ultimo saluto, che vuole essere un abbraccio. Vi aspetto nel cielo, al quale mi auguro di poter arrivare per la misericordia di Dio. Muoio innocente; e offro la mia vita al Signore per il bene della Chiesa e della Spagna. Riguardo ai miei genitori la tua prudenza ti dirà cosa fare. I giudici che mi condannarono, con tutto cuore, io li perdono. Null’altro, Paco. Della zia Salvadora chiedo solo rassegnazione e conformità con la volontà di Dio. Pregate per me e arrivederci nel cielo».



Responsorio Sap 3, 9; 4, 15


R/. Mentre combattiamo per la fede, Dio ci guarda, Cristo e i suoi angeli assistono: * è onore e gioia per noi lottare sotto lo sguardo di Dio, ricevere il premio da Cristo giudice.

V/. Raccogliamo le forze, prepariamoci alla lotta con spirito puro, con fede e coraggio, con dedizione totale:

R/. è onore e gioia per noi lottare sotto lo sguardo di Dio, ricevere il premio da Cristo giudice.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


Lettura breve 2 Cor 1, 3-5


Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.


Responsorio breve


R/. I martiri santi * vivono in eterno.

I martiri santi vivono in eterno.

V/. La loro ricompensa è il Signore:

*    vivono in eterno.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

I martiri santi vivono in eterno.


Ant. al Ben. Beati voi, perseguitati per la giustizia:

vostro è il regno dei cieli.


Invocazioni


In unione con i beati martiri Giuseppe Calasanz, Enrico Sáiz e compagni, che hanno dato la vita per amore di Cristo, celebriamo e invochiamo il nostro Salvatore:

Ci hai redenti con il tuo sangue, o Signore.

Per i tuoi martiri, o Signore, che abbracciarono la morte a testimonianza della fede,

    dona a noi una fede pura e coerente nelle prove della vita.

Cristo, che hai donato ai tuoi martiri la forza di seguirti sul cammino della croce,

    fa’che affrontiamo le sofferenze e le croci nella nostra vita, unendoci alla tua passione redentrice.

Nella violenta persecuzione contro la Chiesa i martiri salesiani della Spagna, coronati da glorioso martirio, meritarono di portare la palma della vittoria davanti a Dio onnipotente:

fa’, o Signore, che tutti i cristiani siano sempre coraggiosi testimoni tuoi e della tua Chiesa di fronte al mondo, anche nella persecuzione.

I nostri beati martiri hanno affrontato la morte ponendo la loro fiducia in Dio, nell’Ausiliatrice e nel loro padre Don Bosco:

    concedi anche a noi, o Signore, di porre sempre in te la nostra fiducia, in ogni circostanza della vita, sostenuti dall’intercessione di Maria Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco.


Padre nostro.


Orazione


Dio onnipotente ed eterno,

che hai dato ai beati Giuseppe [Calasanz] ed Enrico [Sáiz], sacerdoti,

e compagni martiri

la grazia di comunicare alla passione di Cristo,

vieni in aiuto alla nostra debolezza;

e come essi non esitarono a morire per te,

concedi anche a noi di vivere da forti

nella confessione del tuo nome.

Per il nostro Signore.


Vespri


Lettura breve 1 Pt 4, 13-14


Carissimi, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi.


Responsorio breve


R/. Siate lieti nel Signore: * esultate, o giusti.

Siate lieti nel Signore: esultate, o giusti.

V/. Fedeli di Dio, gridate di gioia;

*    esultate, o giusti.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Siate lieti nel Signore: esultate, o giusti.


Ant. al Magn. Gioia nel cielo per gli amici di Dio:

hanno seguito le orme di Cristo,

hanno versato il sangue per suo amore;

con Cristo regneranno senza fine.


Intercessioni


Nell’ora in cui Cristo, re dei martiri, offrì per noi la sua vita nella cena pasquale e nell’oblazione cruenta sulla croce, s’innalzi a lui la lode della Chiesa:

Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore.


Noi ti lodiamo e ti adoriamo, o Cristo, causa e modello di ogni martirio, perché ci hai amati fino alla fine:

    fa’che viviamo in fedeltà alla nostra vocazione cristiana, ricambiando il tuo amore con il dono di noi stessi.

I martiri con l’effusione del sangue sono diventati gli imitatori della passione di Cristo,

    per la loro intercessione rendici solidali con la tua passione, che si prolunga negli oppressi, negli emarginati e in tutti sofferenti.

I nostri beati martiri della Spagna –Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Cooperatori –hanno dato la loro vita in fedeltà a Cristo e alla Chiesa:

    fa’, o Signore, che tutti i membri della Famiglia Salesiana, esprimano in ogni circostanza della vita il loro amore a Cristo e alla Chiesa, fedeli agli insegnamenti di Don Bosco.

O Signore, tu hai associato i beati martiri alla tua morte redentrice:

    fa’ che facciamo nostra la preghiera di uno di questi tuoi martiri: « Forse Dio nostro Signore ha permesso questo stato di cose perché non ci addormentiamo, perché lavoriamo con nuove energie, perché cerchiamo solo la sua maggiore gloria».

Ti affidiamo, o Signore, i nostri fratelli che hanno lasciato questo mondo:   

    ammettili a godere del tuo regno di luce e di pace, in compagnia dei santi.     


Orazione


Dio onnipotente ed eterno,

che hai dato ai beati Giuseppe [Calasanz] ed Enrico [Sáiz], sacerdoti,

e compagni martiri

la grazia di comunicare alla passione di Cristo,

vieni in aiuto alla nostra debolezza;

e come essi non esitarono a morire per te,

concedi anche a noi di vivere da forti

nella confessione del tuo nome.

Per il nostro Signore.   




5 ottobre


Beato Alberto Marvelli


Memoria facoltativa


Alberto Marvelli nacque a Ferrara il 21 marzo 1918, da una famiglia che era una vera chiesa domestica; visse e crebbe a Rimini, dove la sua famiglia si era trasferita. Ed il suo è stato uno sforzo continuo per adeguare la propria condotta ai valori cristiani. In questo gli fu di grande aiuto l’Oratorio salesiano, soprattutto dopo la morte del padre quando cadde sulle sue spalle la grave responsabilità di occuparsi della famiglia, divenendo quasi un secondo padre per i fratelli.

Il Diario, scritto tra il 1933 ed il 1946, ci rivela le motivazioni più profonde dell’opera evangelica di Marvelli, soprattutto perché possiamo entrare direttamente nel suo rapporto più intimo con Dio. Il Diario comincia, infatti, con un incontro profondo con il Signore, frutto di un’illuminazione improvvisa che caratterizzerà la sua breve esistenza: “La via della perfezione è difficile, lo so, ma con l’aiuto di Gesù nulla è impossibile” (Diario 1935).

Alberto è uomo forte e dinamico, che medita come poter essere santo nella concretezza della vita quotidiana. Nel 1941 scrive: “Voglio che la mia vita sia un continuo atto d’amore (…). Amore che sia fede, amore che sia carità, apostolato, senso del dovere, desiderio di santificarmi”. Ciò che alimenta quest’energia è l’Eucaristia. “Tutto il mio essere, annota nei suoi appunti, è pervaso dall’amore di Dio, in quanto Egli viene in me col suo corpo e con la sua anima e divinizza tutto il mio corpo, i miei pensieri, le mie azioni, le mie parole”.

Quest’intimità con Dio, raggiunta appunto attraverso l’Eucaristia, fa sì che Alberto si apra agli altri, avvertendo le profonde ingiustizie, i peccati, le miserie del suo tempo. Il suo impegno è straordinario e non conosce soste. Traspare un fervore di carità, che si manifesta con un’attenzione delicata ai problemi della gente. Durante la seconda guerra mondiale, Marvelli è sempre in primo piano per aiutare i militari, i bisognosi, gli sfollati.

È stato attivo protagonista della vita ecclesiale, sociale e politica della sua città. Servì Cristo nei poveri con fervido amore. Esercitò un attivo apostolato in molteplici campi.

Investito da un veicolo militare, morì il 5 ottobre 1956.

È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 5 settembre 2004, a Loreto, in occasione del grande Convegno dell’Azione Cattolica italiana.



Dal Comune dei santi: per un santo della carità. Salmodia del giorno, dal Salterio.


Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dal Diario del beato Alberto Marvelli

(Diario e Lettere. La spiritualità di un laico cattolico,

a cura di F. Lanfranchi, San Paolo, Cinisello B. (MI) 2005, passim)


Farsi santi con una viva sensibilità ai fenomeni spirituali, politici, sociali, religiosi


Una meta mi sono prefisso di raggiungere, oggi, ad ogni costo, con l'aiuto di Dio. Meta alta, sublime, radiosa, preziosa, desiderata da tempo, ma finora mai attuata. Essere santo, apostolo, caritatevole, studioso, puro, forte. Non stare mai un attimo in ozio. Forse è presunzione? Forse credo di essere così forte da riuscire? Lo sai, o Signore, nulla io posso da me.

Ogni qualvolta mi accosto alla S. Comunione, ogni qualvolta Gesù nella sua Divinità ed Umanità entra in me, a contatto con la mia anima,    è un accendersi di santi propositi, è come un fuoco che arde, il quale entri nel mio cuore, una fiamma che brucia e che consuma, ma che mi rende così felice. Allora mi abbandono tutto ad un colloquio intimo con Gesù; la mia umanità scompare, potrei dire, lì vicino a lui. Gesù vive in me; Gesù è nel mio cuore; Gesù lascia il cielo per entrare nel mio indegnissimo corpo. Gesù, dammi la tua volontà, la tua fermezza nei propositi, il tuo amore immenso per gli uomini e le loro miserie, il tuo senso totale e soprannaturale di apostolato. Gesù mi ha avvolto con la Sua luce, mi ha circondato, non vedo più che Lui, non penso che a Lui; tutto il mondo attorno sparisce, si resta soli con Lui, Lo si prega che sempre prolunghi quegli attimi, che mai sparisca dal nostro sguardo, che sempre ci sia presente a ricordarci il nostro dovere.

È inutile pretendere di voler farsi santi, di voler essere apostoli, di apparire attivi lavoratori se non si medita, se si corre dietro ad ogni pensiero anche frivolo, se non si è capaci di imporsi un più vivo raccoglimento, un senso critico buono di osservazione, un'autonomia di riflessione nell'esame dei problemi, una sensibilità viva per tutti quei fenomeni spirituali, politici, sociali, religiosi che si verificano intorno a noi.

Come sono passati per me questi anni? Quali progressi ho fatto nella vita spirituale? Gli avvenimenti, i dolori, le sofferenze, i sacrifici, le gioie hanno saputo insegnarmi qualche cosa, hanno accresciuto la mia fede, la speranza, la carità? Sono progredito, insomma, o sono rimasto staticamente fermo, o peggio, ho peggiorato? Voglio analizzare a fondo la vita di questi anni, l'attuale tenore spirituale, voglio fare un accurato e meticoloso esame di coscienza, necessario dopo tanto tempo. Voglio abituarmi di nuovo a riflettere, a pensare, a meditare, perché sento purtroppo che l'attività intensa di questi ultimi anni è andata a discapito della vita interiore.

Tutte le idee vengono dagli altri, io sembra che faccia tutto e faccio niente, figuro un attivo, degno di essere additato ad esempio, e giro a vuoto, brancolando qua e là come un mulino a vento, senza concludere. Non do un tono alle mie attività, mi sembrano estranee, pur essendo desideroso di vivere per esse. Forse è il troppo lavoro professionale, le preoccupazioni materiali presenti e dell'avvenire? Bisogna abituarsi ad esaminare ogni idea, a studiare, a meditare e ripensare. Il Signore mi ha dato una intelligenza, una volontà, una ragione: ebbene, queste devo adoperarle, tenerle in esercizio, farle funzionare. Se non si adoperano, si arrugginiscono e si finisce per essere delle nullità.


Responsorio Prov 23,26; 1,9; 5,1


R/. Figlio mio, volgi a me il tuo cuore, e i tuoi occhi seguano le mie indicazioni: * diventerai un uomo perfetto.

V/. Fa attenzione alla mia sapienza, porgi l’orecchio ai miei consigli.

R/. diventerai un uomo perfetto.


Orazione come alle Lodi mattutine.


Lodi mattutine



Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.


Ant. al Ben. Da questo sapranno che siete miei discepoli,

se avrete amore gli uni per gli altri.


Invocazioni


La liturgia di lode ci invita a presentare a Dio, fonte di ogni benedizione, quel canto che si eleva alla Trinità con la nostra vita. Sorretti dall’intercessione del beato Alberto Marvelli, presentiamo le nostre invocazioni:

Santo sei tu, Signore, Dio della vita.


In ogni tempo tu doni alla tua Chiesa uomini e donne capaci di scelte di vita fino all’eroismo:

sostieni il nostro cammino quotidiano fra le difficoltà di ogni giorno.

La società umana ha bisogno di persone che, come il beato Alberto, si dedichino al bene comune:

illumina coloro che operano in ambito politico, sociale e umanitario.

L’attenzione ai poveri, agli esclusi, agli ammalati, agli emarginati di ogni genere richiede apertura di cuore:

benedici tutti coloro che si dedicano ad alleviare le prove dei fratelli più bisognosi.

La vitalità della Chiesa si manifesta anche attraverso le diverse forme di associazionismo e di movimenti:

rendi operativi i progetti di bene che animano coloro che ne fanno parte con vero atteggiamento di servizio.

La spiritualità laicale richiede educatori santi che sappiano formare alla vita evangelica e alla partecipazione ai sacramenti:

dona alla tua Chiesa e alla società formatori di coscienze e pastori che sappiano celebrare i divini misteri.

Padre nostro.


Orazione


O Dio, fonte di vita e santità,

che hai suscitato nel beato Alberto

un ardente amore per i poveri

e un generoso impegno nell’amministrazione della comunità civile,

concedi propizio a noi, per sua intercessione, di imitarne l’esempio.

Per il nostro Signore.   



Vespri



Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Quello che avrete fatto

al più piccolo dei miei fratelli,

l’avete fatto a me.

Venite, benedetti dal Padre mio,

ricevete il regno preparato per voi dall’inizio del mondo.


Intercessioni


Al tramonto di questo giorno eleviamo la nostra supplica a Dio, Padre di misericordia e sorgente di santità, perché ci conceda di vivere sull’esempio del beato Alberto Marvelli ogni giorno della vita.

Ascoltaci, o Padre, fonte di ogni santità.

Padre santo, in ogni tempo tu poni sul cammino della Chiesa uomini e donne generosi nel quotidiano della loro esistenza:

    fa’che la comunità cristiana sappia far tesoro di questi esempi.

Padre santo, con il dono della tua parola e dei sacramenti ci inviti a camminare in coerenza con la nostra vocazione:

fa’ che la nostra risposta sia attiva e operosa.

Padre santo, ogni giorno sostieni il nostro piede vacillante con i segni della tua provvidenza:

fa’ che la nostra missione sia sempre a servizio dei poveri e dei sofferenti nel corpo e nello spirito.

Padre santo, è con il dono della tua parola che ci inviti a percorrere con coraggio la via della santità:

fa’che, seguendo l’esempio del beato Alberto, l’ascolto e la meditazione del vangelo siano il nostro sostegno.

Padre santo, ammetti alla contemplazione del tuo volto tutti i defunti, soprattutto coloro che ti hanno cercato nel volto bisognoso dei fratelli:

fa’ che incontrino l’abbraccio sorridente della tua infinita misericordia.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, fonte di vita e santità,

che hai suscitato nel beato Alberto

un ardente amore per i poveri

e un generoso impegno nell’amministrazione della comunità civile,

concedi propizio a noi, per sua intercessione, di imitarne l’esempio.

Per il nostro Signore.   




13 ottobre


Beata ALESSANDRINA MARIA DA COSTA
vergine


Memoria facoltativa


Nata il 30 marzo 1904 a Balasar, un piccolo paese del Portogallo, Alexandrina Maria da Costa fu educata cristianamente dalla mamma. A sette anni, frequenta la scuola elementare per un anno e mezzo. Vivace, allegra e di robusta costituzione, comincia a lavorare nei campi.

A 14 anni accade un fatto che segnerà tutto il resto della sua vita: per sfuggire all’aggressione di uomini malintenzionati, si butta dalla finestra. Le conseguenze saranno terribili, anche se non immediate. Fino a 19 anni si reca in chiesa, ma la paralisi avanza sempre più e i dolori diventano insopportabili. Nel 1925 si mette a letto per non alzarsi più. Rinunciando a chiedere il miracolo della guarigione, intuisce che la sua missione è “soffrire, amare, riparare”.

Inizia allora una grande unione mistica con Gesù, “prigioniero” in tutti i tabernacoli del mondo. Nel 1935 sente Gesù esporle per la prima volta il suo desiderio che il mondo venga consacrato al Cuore Immacolato di Maria. Nel 1938, Alexandrina rivive ogni venerdì con segni e movimenti visibili le diverse fasi della passione di Gesù, mentre aumentano le sofferenze e anche le persecuzioni da parte del demonio. A quel punto, il padre Mariano Pinho, gesuita, suo direttore spirituale, si rivolge direttamente a Pio XI per chiedere la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Quando la richiesta della consacrazione verrà accolta da Pio XII nel 1942, cesserà la passione visibile del venerdì e comincerà un altro “segno”: durante gli ultimi tredici anni di vita, Alexandrina non si alimenterà più, vivendo soltanto dell’Eucaristia.

Nel 1944, su invito del salesiano don Umberto Pasquale, suo nuovo direttore spirituale, diventa Salesiana Cooperatrice.    Migliaia di visitatori accorrono da tutte le parti per chiedere consigli e preghiere. Alexandrina muore il 13 ottobre 1955. È stata beatificata da Giovanni Paolo II il 25 aprile 2004.


Dal Comune delle vergini. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture


7 Seconda lettura

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Dal “Diario” della beata Alessandrina Maria da Costa, vergine

(cf. G. Amorth, Dietro un sorriso. Alexandrina Maria da Costa,

Cinisello Balsamo, Edizioni Paoline 1992, 112-115).


Per lungo tempo in un profondo atto di ringraziamento.


Mentre pregavo, lo facevo con l’intenzione di stare davanti a Gesù sacramentato in tutti i tabernacoli del mondo, ricordandomi anche di adorare la Santissima Trinità presente nella mia anima.

O mio Gesù, che momenti tanto felici! Come mi sentivo bene!

Mi alzai cieca di dolore e andai alla finestra: non trovavo la posizione giusta. La notte era bella. Tutto dormiva; la casa era nel silenzio. Tutto il mio essere era morto. Contemplavo il cielo scintillante di stelle; la luna era splendente. Meditavo sulle bellezze e grandezze del mio Creatore. Tutto quanto contemplavo era motivo per ferire di più il mio povero cuore.

Rimasi per lungo tempo in un profondo atto di ringraziamento al cielo. Dicevo a Gesù: «Io non vi vedo, non vi sento, ma so che siete il mio Creatore e quando mi avete creata già sapevate che io oggi dovevo stare qui a contemplare le vostre grandezze, già sapevate che la mancanza di aria che oggi sento (siamo in un afoso agosto) necessitava del vento che mi date. Un eterno grazie, mio Gesù!».

Il vento era forte: pareva che abbattesse tutto. Mi obbligava a meditare sugli orrori dell’inferno, sulla vita e sui tormenti dei dannati.

Di nuovo contemplavo il cielo e le stelle. Chiedevo a Gesù che moltiplicasse milioni e milioni di volte più del numero delle stelle i miei atti d’amore per i tabernacoli: non lo volevo solo e volevo che là egli avesse soltanto amore.

La mia anima continua a esigere la solitudine. È al brillare delle stelle e alla luce del chiaro di luna che io tutta sola mi metto a meditare. Chiedo a tutti gli astri che amino Gesù per me.

Nel contemplare il cielo gli dico molte volte: «Gesù, non vi vedo, ma so che voi vedete me. Non sento di amarvi, ma confido che voi mi amate. Allietatevi voi nel mio dolore, consolatevi voi nella mia consolazione. Guarite la ferita del vostro cuore divino con il dolore che le vostre grandezze causano nel mio».

Nel mio grande dolore, nelle ore più silenziose della notte vado a contemplare il cielo. Tutto è nulla, tutto è morte per me. Solo le grandezze del mio Creatore, il suo potere infinito risollevano il mio spirito, ma lasciandomi sempre nella mia piccolezza, nella mia profonda miseria.

Gesù, la tua patria mi eleva a te. Esco dal mio nulla nelle tue cose: sono grande in ciò che tu hai creato. Grazie, mio Gesù, che tutto hai fatto per mio amore! Gesù, quando mi porti alla tua patria? Hai creato il cielo per mio amore e per aprirmi le porte hai versato il tuo sangue. Grazie, mio Gesù. Accetta le mie sofferenze: sono tutte per amore a te, tutto soffro per darti le anime.

E non mi stancavo di far salire al cielo tutti i miei dolori per consolare il mio Gesù, e perché egli ne facesse ciò che gli piaceva. Tutto era silenzio; si udiva appena il latrare di un cagnolino. Io dissi: «Tu stai lodando il tuo Creatore e io, che lo dovrei lodare e amare, non faccio nulla».

O Gesù, perdonatemi: sono una ingrata, sono peggiore delle belve verso di voi; perdonatemi!

Il mare cantava e persino esso lodava Gesù e gli obbediva stando là nei suoi confini. Mio Dio, tutto vi obbedisce; solo io mi rivolto contro di voi, vi offendo e vi faccio dispiacere. Nel meditare sulle grandezze del Signore, sul suo potere infinito, sull’amore che egli ha per noi, non potei trattenere le lacrime.

Nel vedere la mia ingratitudine e l’ingratitudine del mondo dicevo: «O Gesù, non so come non abbiate già abbandonato i tabernacoli e non siate volato in cielo lasciandoci soli sulla terra. Il sole vi obbedì e si nascose; la notte vi obbedì e apparve con il chiaro di luna e le stelle. Come tutto questo è bello! E per amore a me. Tutto vi loda; permettete che mi unisca a tutti gli esseri che ora vi lodano: voglio lodarvi io pure. Che tristezza: solo gli uomini vi offendono! Almeno potessi io riparare per tutto».



8 Responsorio

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R/. Al Re piacque la tua bellezza, che è suo dono. * È lui il tuo sposo e il tuo Dio.

V/. Da lui ricevi dote, splendore, santità e redenzione.

R/. È lui il tuo sposo e il tuo Dio.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine




Lettura breve                                  Ct 8, 7


Le grandi acque non possono spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo.


Responsorio breve


R/. Di te ha detto il mio cuore: * Io cerco il tuo volto.

Di te ha detto il mio cuore: Io cerco il tuo volto.

V/. Non nasconderti a me, Signore:

* Io cerco il tuo volto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Di te ha detto il mio cuore: Io cerco il tuo volto.


Ant. al Ben. Hai dato il tuo cuore a Cristo, vergine sapiente;

ora vivi con lui,

splendente come il sole nell’assemblea dei santi.


Invocazioni


A Cristo, sposo e corona delle vergini, rivolgiamo con gioia e riconoscenza l’espressione della nostra fede e le attese della nostra preghiera:

Signore Gesù, ascolta la nostra preghiera.


Cristo Signore, hai unito a te la Chiesa tua sposa perché annunci il vangelo della verità e della gioia con una testimonianza credibile e una generosa dedizione:

fa’che, anche nell’ora della prova e della sofferenza, non venga mai meno alla sua missione.

Con il suo proposito di “amare, soffrire, riparare” la beata Alessandrina espresse un profondo cammino di fede e di santità:

concedi ai cristiani lo stimolo e la motivazione per nobilitare tutto ciò che la vita comporta di doloroso e triste con la più grande prova di amore: sacrificare la vita per chi si ama.

La beata Alessandrina rivisse misticamente la tua Passione e si offrì come vittima per i peccatori, ricevendo la forza dall’Eucaristia:

rinnovaci nella fede e nell’amore alla mensa del tuo Corpo e del tuo Sangue.

Vittima eucaristica, piccola lampada e sentinella del tabernacolo, Alessandrina cooperò alla santificazione dei sacerdoti, alla conversione dei peccatori e alla pace nel mondo:

fa’che, sperimentando la forza dell’amore misericordioso, corrispondiamo con una volontà più decisa al tuo amore e alla tua chiamata.

Tu che hai costituito Maria, tua Madre, regina delle vergini:

        fa’che, affidandoci a Lei, sull’esempio della beata Alessandrina, ti serviamo con fedeltà e purezza di spirito.

Padre    nostro


Orazione


9 Dio misericordioso,

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che hai fatto risplendere nella Chiesa

l’esempio della beata Alessandrina Maria, vergine,

intimamente unita alla Passione del tuo Figlio,

perché in ogni parte del mondo

si accendano l’amore all’Eucaristia

e la devozione al Cuore immacolato di Maria,

concedi a noi, per sua intercessione,

di diventare dimora dello Spirito Santo

e testimoni autentici del tuo amore misericordioso.

Per il nostro Signore.



Vespri



Lettura breve                                    1 Cor 7, 32. 34


Chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore per essere santa nel corpo e nello spirito.


Responsorio breve


R/. Entrano con gioia le vergini * alla festa di nozze.

Entrano con gioia le vergini alla festa di nozze.

V/. Sono introdotte nel palazzo del re,

* alla festa di nozze.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Entrano con gioia le vergini alla festa di nozze.



Ant. al Magn. Vieni, sposa di Cristo,

ricevi la corona che il Padre ti ha preparata.


Intercessioni


Al tramonto di questo giorno, nella memoria della beata Alessandrina, celebriamo con gioia il Signore che ha mostrato in lei le meraviglie del suo amore, e invochiamolo con fede:

Mostraci, Signore, il tuo amore.


Signore Gesù, Tu allieti la Famiglia Salesiana nella memoria della beata Alessandrina:

fa’che i Salesiani Cooperatori e tutta la Famiglia di Don Bosco possa sempre godere della sua intercessione e camminare, sul suo esempio, verso la santità.

Hai fatto crescere nel “giardino salesiano” Alessandrina, giovane pura e trasparente, che difese il suo corpo, tempio della Santissima Trinità:

proteggi i giovani dalle false seduzioni, perché possano conoscere la beatitudine dei puri di cuore, promessa nel Vangelo.

Hai sostenuto la beata Alessandrina nella prova della malattia, associandola alla tua Pasqua redentrice:

aiutaci a vivere la generosità del sacrificio in ogni situazione di difficoltà, con la certezza di cooperare all’avvento del tuo regno.

Rinnova in noi il dono del tuo Spirito:

l’ardore eucaristico che ha acceso il cuore della beata Alessandrina infiammi e rinnovi la nostra capacità di amarti e cercare in tutto la tua volontà.

La beata Alessandrina si è prodigata per far crescere nella Chiesa e nel mondo la devozione verso il Cuore immacolato di Maria:

    fa’, o Signore, che, per l’intercessione di Maria, Madre di misericordia, sperimentiamo e testimoniamo al mondo il tuo amore misericordioso.

Signore Gesù, che hai accolto le sante vergini prudenti al banchetto nuziale del tuo regno,

accogli i defunti della Famiglia Salesiana al convito delle nozze eterne.


Padre nostro.


Orazione


10 Dio misericordioso,

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che hai fatto risplendere nella Chiesa

l’esempio della beata Alessandrina Maria, vergine,

intimamente unita alla Passione del tuo Figlio,

perché in ogni parte del mondo

si accendano l’amore all’Eucaristia

e la devozione al Cuore immacolato di Maria,

concedi a noi, per sua intercessione,

di diventare dimora dello Spirito Santo

e testimoni autentici del tuo amore misericordioso.

Per il nostro Signore.



24 ottobre


Beato LUIGI GUANELLA

Sacerdote


Memoria facoltativa



Nono di tredici figli, Luigi nacque il 19 dicembre 1842 a Campodolcino (Sondrio). Ordinato sacerdote nel 1866, lavorò per alcuni anni come parroco, solerte nel prediligere i poveri, nell’alimentare tra i fedeli una profonda vita cristiana e nel promuovere numerose iniziative sociali.

Dal 1875 per tre anni fu salesiano con Don Bosco; poi, in obbedienza al suo Vescovo, ritornò nella diocesi di origine (Como). Vicende, contrasti e prove di vario genere gli aprirono la via verso i più poveri, aprendo ricoveri e scuole. Fondò i Servi della Carità e le Figlie di santa Maria della Provvidenza. Morì a Como il 24 ottobre 1915; Paolo VI lo proclamò beato il 25 ottobre 1964.


Dal Comune dei Santi: per un santo della carità; oppure: dal Comune dei Pastori. Salmodia del giorno, dal Salterio.


Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dal “Regolamento dei Servi della Carità”, del beato Luigi Guanella, sacerdote

(Opere edite e inedite, IV, Roma 1988: I, 1.8; III, 5 passim)


Esortazioni alla carità

e alla fiducia nella Provvidenza


Ogni cristiano non può contentarsi di pensare e provvedere per sé unicamente, ma deve pure pensare e provvedere al bene dei propri fratelli e, fra questi, ai più bisognosi di aiuto corporale e spirituale.

Di qui consegue che i Servi della Carità debbono sentire vivo il dovere, comune il desiderio di venire in aiuto del corpo e dello spirito pur anche dei propri prossimi, fratelli propri, figli comuni nella famiglia del celeste Padre.

Bisogna «ricapitolare in Cristo tutte le cose» (Ef 1,10). Per restaurare le persone e le opere si deve compiere il desiderio del divin Cuore, che apparendo in figura di immenso fuoco grida: «Son venuto a portare nel mondo il fuoco della carità e che voglio io, se non che tal fuoco si accenda nel cuore degli uomini?» (cf Lc 12,49).

Oh, venga come incendio santo il fuoco della divina Carità! Mandi il Signore lo Spirito della sua divina carità e sarà rinnovato il mondo!

Vivere, inoltre, in molta povertà e affidarsi completamente alla divina Provvidenza è virtù di alta perfezione. La divina Provvidenza è la madre naturale e carissima dei suoi figli.

L’Opera nostra è nata e cresciuta con visibile aiuto della Provvidenza, che non sarà per mancare mai, purché non si traligni dallo spirito prefisso. Quel Dio che veste i gigli del campo di abito quale mai indossò Salomone, non sarà mai per lasciar mancare alcuna cosa a chi lavora unicamente per lui e per la maggior gloria del suo Nome.

Bisogna, dunque, ravvivare la fede e credere che il bene non si può fare che salendo il cammino faticoso del Calvario, con il forte pensiero che il Signore mai è venuto meno a quelli che confidano in lui, che dolce è sempre il pane che viene dalle mani del Signore provvido, dolce specialmente quando costi sudori di fatica.

I buoni Servi della Carità, che per lungo corso di anni e per tante volte in ogni giorno hanno soccorso con fede i poveri, questi buoni Servi della Carità, che ancor viventi non dicevano mai basta nelle opere di carità e di sacrificio... saliranno con Gesù Cristo in alto e possederanno quel regno, che il Signore nella sua infinita bontà ha loro preparato fin dal principio della creazione. Quale guadagno! Quanto trionfo!


Responsorio                Mt 2.5,35.40; Prv 19,17


R/. Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato. * In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

V/. Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore.

R/. In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.


Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino,

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.



Ant. al Ben. Da questo sapranno

che siete miei discepoli:

se avrete amore gli uni gli altri.


Invocazioni


Rendiamo grazie al Padre, che nel suo amore ci ha scelti in Cristo per vivere in santità e giustizia ogni giorno della nostra vita; diciamo con fede:

Ascolta, o Dio, la nostra preghiera.


Padre misericordioso, che nel beato Luigi Guanella ci dai un modello di piena dedizione al tuo progetto:

guidaci e confortaci con il suo esempio e la sua intercessione.

Nel beato contempliamo una preghiera assidua e una profonda vita interiore:

concedici di fare della nostra vita un sacrificio spirituale a te gradito.

Alla scuola di san Giovanni Bosco egli perfezionò il suo ideale di dedizione alla gioventù più povera e abbandonata:

donaci di attuare con carità generosa la nostra missione tra i giovani.

In ogni tempo, o Padre, tu doni energie sempre nuove alla tua Chiesa:

rafforza la nostra fedeltà e suscita numerosi operai per la diffusione del tuo Regno.

Tu che vesti i gigli dei campi e nutri gli uccelli del cielo:

ricordati di coloro che hanno riposto ogni fiducia nella tua Provvidenza.


Padre nostro.


Orazione


Dio, Padre provvidente e buono, tu nella Chiesa hai fatto risplendere di un singolare amore per i poveri e gli abbandonati il beato Luigi Guanella, sacerdote; concedi a noi di vivere intensamente la carità ogni giorno della nostra vita. Per il nostro Signore.



Vespri


Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Non stanchiamoci di fare il bene;

operiamo il bene verso tutti:

a suo tempo mieteremo.


Intercessioni


A Dio Padre, sorgente inesauribile di santità e di grazia, rivolgiamo con cuore di figli la nostra supplica:

Dio di bontà, ascoltaci.


Nel beato Luigi Guanella noi contempliamo, o Padre, un segno della tua bontà per i sofferenti, gli emarginati, gli ultimi:

fa’che accostiamo con la stessa dedizione ogni persona che soffre nel corpo e nello spirito.

Il beato ha fatto propri le necessità e i problemi del suo tempo:

donaci di imitare la sua generosità e il suo spirito di sacrificio nel saper accogliere i fratelli esuli, bisognosi di lavoro e di una casa.

La sua vita risplende per la pratica della povertà, della mortificazione, dell’umiltà:

per sua intercessione, donaci di abbracciare con fede le prove di ogni giorno.

Tu hai suscitato il beato Luigi Guanella quale buon samaritano per tante ferite:

benedici la Famiglia da lui fondata, dà incremento alle sue opere, accresci il numero dei suoi figli.

Ai fedeli defunti che hanno lavorato con piena dedizione al servizio dei fratelli:

concedi la ricompensa che il tuo Figlio ha promesso al servo buono e fedele.


Padre nostro.


Orazione


Dio, Padre provvidente e buono, tu nella Chiesa hai fatto risplendere di un singolare amore per i poveri e gli abbandonati il beato Luigi Guanella, sacerdote; concedi a noi di vivere intensamente la carità ogni giorno della nostra vita. Per il nostro Signore.


25 ottobre


ANNIVERSARIO DELLA DEDICAZIONE

DELLA PROPRIA CHIESA



Solennità


L’anniversario si celebra in questa data soltanto nelle chiese di cui non si conosce il giorno della dedicazione. Nelle altre chiese si celebra nel giorno proprio.


Dal Comune della Dedicazione di una chiesa.


29 ottobre


Beato MICHELE RUA

sacerdote


Memoria




Nato a Torino il 9 giugno 1837, Michele ancora fanciullo incontrò Don Bosco il quale con un gesto simbolico gli preannunciò che nella vita avrebbe fatto a metà con lui. Nel 1855 emise i primi voti; ancora suddiacono, fu scelto come direttore spirituale della nascente Congregazione.

Quando Don Rua divenne successore di Don Bosco (1888) sembrò che avesse davvero “fatto a metà” con lui in tutto. Manifestò fedeltà creativa alle aspirazioni e iniziative apostoliche del Fondatore; ne assunse l’attraente paternità; ne sviluppò le opere, prolungandone l’ardore apostolico a favore dei giovani, e ambientandole alle mutate situazioni sociali. Durante i 22 anni del suo Rettorato compì numerosi viaggi per consolidare e sostenere il lavoro dei Confratelli, frequentemente incoraggiati dalle sue numerose Lettere circolari e personali che costituiscono un’interpretazione autorevole dello spirito del Fondatore. Si spense a Torino il 6 aprile 1910. Paolo VI lo annoverò tra i beati il 29 ottobre 1972. Nell’omelia, così Paolo VI delineò la figura del beato, evidenziandone la missione e la santità, come successore del Fondatore: «successore, cioè continuatore: figlio, discepolo, imitatore; il quale ha fatto dell’esempio del Santo una scuola, della sua opera personale un’istituzione estesa, si può dire, su tutta la terra; della sua vita una storia, della sua regola uno spirito, della sua santità un tipo, un modello; ha fatto della sorgente una corrente, un fiume».


Dal Comune dei pastori; oppure dal Comune di santi: per i religiosi. Salmodia del giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalle “Lettere” del beato Michele Rua, sacerdote

(29 novembre 1899; “Lettere circolari”,

Torino 1965, 236-239 passim)


La pratica dell’obbedienza e del sacrificio


Fra tutte le virtù quella che maggiormente costa all’uomo è l’obbedienza. Il dover rinunciare alla propria volontà e al proprio giudizio, il dover dipendere da altri non solo nell’operare ma ancora nel pensare e nel giudicare –nelle cose grandi come nelle piccole, persino in ciò che riguarda la salvezza dell’anima –sono sacrifici ben più malagevoli che il praticare le più austere penitenze. L’obbedienza colpisce l’uomo nel più intimo del cuore, nella parte più nobile del suo essere, cioè nella sua libera volontà.

L’obbedienza non può andare disgiunta dallo spirito di sacrificio, che è quella virtù per cui nei momenti più difficili un religioso non si lascia dominare dall’immaginazione, dal sentimento o dalle passioni, ma facendo prevalere la ragione illuminata e ingagliardita dalla fede, si persuade che tutto ciò che gli succede di spiacevole, tornerà a suo vantaggio spirituale. Chi ha la fortuna di possedere lo spirito di sacrificio, nelle pene e negli stessi patimenti più dolorosi, ben lungi dal rattristarsi o trarne lamento, soffoca in cuore la naturale ripugnanza al patire, e sollevando al cielo il volto rassegnato dice generosamente: «Signore, se così a voi piace, sia fatta la vostra volontà».

È su questa virtù che è fondata la beatitudine del dolore che Gesù Cristo ha svelato al mondo. E sulle sue tracce camminò il nostro Fondatore, la cui vita può ben definirsi un continuo sacrificio; sicché senza spirito di abnegazione noi non potremmo chiamarci suoi figli. Di più, senza di essa non si potrebbe sperare di far del bene alla gioventù, poiché ad ogni piè sospinto si cadrebbe in atti d’impazienza e di collera o di scoraggiamento; non ci verrebbe fatto di sopportare i difetti dei confratelli, di ubbidire ai Superiori. Chi è privo dello spirito di sacrificio non avrà la forza di praticare la povertà, si esporrà al pericolo di far naufragio nella castità e farà molto dubitare della sua perseveranza nella vocazione.

Ogni mattina nella preghiera di consacrazione a Maria Santissima noi la supplichiamo affinché, per quanto è possibile, con il contegno, con le nostre parole, con il nostro buon esempio rappresentiamo al vivo Gesù Benedetto. Ma quando è, miei carissimi figliuoli, che noi siamo più simili al Divin Salvatore, e meglio possiamo tenere le sue veci presso le anime che dobbiamo salvare? È specialmente quando per il nostro stato di religiosi, per il nostro ministero sacerdotale ci è dato di soffrire qualche cosa. In punto di morte non saranno i piaceri goduti, gli onori, le ricchezze che ci consoleranno e ci ispireranno fiducia, bensì quei sacrifici che avremo fatti soffrendo per Gesù.


Responsorio          Cf. Ef 4,1.3.4; Rm 15,5.6


R/. Comportatevi in maniera degna della vocazione che avete ricevuta, conservate l’unità dello Spirito nel vincolo della pace. *      Una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati.

V/. Dio vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, perché con un solo animo e una sola voce rendiate gloria a Dio.

R/. Una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati.



* Oppure:


Seconda lettura


Dalle “Omelie’’di Paolo VI, papa

(29 ottobre 1972; Insegnamenti di Paolo VI, 10,

Città del Vaticano 1973, 1100-1106 passim)


Figlio, discepolo, imitatore


In questo momento preferiamo piuttosto meditare che ascoltare. Ebbene meditiamo, un istante, sopra l’aspetto che lo definisce, e che con un solo sguardo ce lo dice tutto, ce lo fa capire.

Chi è Don Rua? È il primo successore di Don Bosco, il Santo Fondatore dei Salesiani. E perché adesso Don Rua è beatificato, cioè glorificato? È beato e glorificato appunto perché suo successore, cioè continuatore: figlio, discepolo, imitatore; il quale ha fatto dell’esempio del Santo una scuola, della sua opera personale un’istituzione estesa, si può dire, su tutta la terra; della sua vita una storia, della sua regola uno spirito, della sua santità un tipo, un modello; ha fatto della sorgente una corrente, un fiume. La prodigiosa fecondità della Famiglia salesiana, uno dei maggiori e più significativi fenomeni della perenne vitalità della Chiesa nel secolo scorso e nel nostro, ha avuto in Don Bosco l’origine, in Don Rua la continuità. È stato questo suo seguace, che fin dagli umili inizi di Valdocco, ha servito l’opera salesiana nella sua virtualità espansiva, ha capito la felicità della formula, l’ha sviluppata con coerenza testuale, ma con sempre geniale novità. Don Rua è stato il fedelissimo, perciò il più umile ed insieme il più valoroso dei figli di Don Bosco.

Che cosa ci insegna Don Rua? Come ha egli potuto assurgere alla gloria del paradiso e all’esaltazione che oggi la Chiesa ne fa? Don Rua c’insegna ad essere dei continuatori, cioè dei seguaci, degli alunni, dei maestri, se volete, purché discepoli d’un superiore Maestro. Amplifichiamo la lezione che da lui ci viene: egli insegna ai Salesiani a rimanere Salesiani, figli sempre fedeli del loro Fondatore; e poi a tutti egli c’insegna la riverenza al magistero che presiede al pensiero e all’economia della vita cristiana.

La dignità del discepolo dipende dalla sapienza del Maestro. L’imitazione del discepolo non è più passività, né servilità; è fermento, è perfezione (cf. 1 Cor 4,16). La capacità dell’allievo di sviluppare la propria personalità deriva infatti da quell’arte astrattiva, propria del precettore, la quale appunto si chiama educazione, arte che guida l’espansione logica, ma libera e originale, delle qualità virtuali dell’allievo. Vogliamo dire che le virtù, di cui Don Rua ci è modello e di cui la Chiesa ha fatto titolo per la sua beatificazione, sono ancora quelle evangeliche degli umili aderenti alla scuola profetica della santità; degli umili ai quali sono rivelati i misteri più alti della divinità e dell’umanità (cf. Mt 11,25).

Se davvero Don Rua si qualifica come il primo continuatore dell’esempio e dell’opera di Don Bosco, ci piacerà ripensarlo sempre e venerarlo in questo aspetto ascetico di umiltà e di dipendenza; ma noi non potremo mai dimenticare l’aspetto operativo di questo piccolo grande uomo, tanto più che noi, non alieni dalla mentalità del nostro tempo, incline a misurare la statura di un uomo dalla sua capacità di azione, avvertiamo d’aver davanti un atleta di attività apostolica che, sempre sullo stampo di Don Bosco, ma con dimensioni proprie e crescenti, conferisce a Don Rua le proporzioni spirituali ed umane della grandezza.


Responsorio                          1 Cor 11,1-2; Fil 4,1


R/. Conservate le tradizioni, così come ve le ho trasmesse. * Rimanete saldi nel Signore.

V/. Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.

R/. Rimanete saldi nel Signore.



Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


Lettura breve                Eb 13, 7-9a


Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l'esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie ed estranee.


Responsorio breve


R/. Li hai posti come sentinelle, * vegliano sulla tua Chiesa.

Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa

V/. Giorno e notte annunziano il tuo nome

* vegliano sulla tua Chiesa.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa.


Ant. al Ben. Lo Spirito del Signore

mi ha consacrato per annunciare ai poveri

un lieto messaggio.


Intercessioni


All’inizio di questo nuovo giorno, nella memoria del beato Michele Rua, eleviamo a Dio Padre la nostra lode e la nostra supplica:

Rafforza, o Padre, la fedeltà dei tuoi figli.


Con la grazia che proviene da te, Padre, tu doni ai ministri della tua Chiesa di operare con pazienza nella carità:

concedi coraggio e perseveranza a coloro che hai chiamati a lavorare per il Regno.

Nel beato Michele Rua ci hai donato un modello di totale disponibilità alla tua chiamata:

fa’che, imitando il suo esempio, possiamo amare e servire Cristo nei giovani che incontriamo sul nostro cammino.

Nel beato Michele Rua ci hai dato un esempio di lavoro e temperanza:

aiutaci a vivere e a testimoniare i valori della povertà evangelica.

Hai fatto di lui il fedele collaboratore e continuatore di san Giovanni Bosco:

dona anche a noi uno spirito di figli per progredire sulla via della santità.

Hai costituito il beato Michele Rua guida responsabile di una Famiglia religiosa in rapida espansione:

illumina con il tuo Spirito di saggezza coloro che chiami a guidare la Congregazione salesiana.


Padre nostro.


Orazione


Dio nostro Padre, al beato Michele Rua, sacerdote, erede spirituale di san Giovanni Bosco, hai dato la capacità di formare nei giovani la tua divina immagine; concedi anche a noi, chiamati a educare la gioventù, di far conoscere il vero volto di Cristo, tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.



Vespri


Lettura breve                1 Pt 5, 1-4


Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.


Responsorio breve


R/. Vero amico dei tuoi fratelli, * prega per il tuo popolo.

Vero amico dei tuoi fratelli, prega per il tuo popolo.

V/. Hai dato la vita per i fratelli,

* prega per il tuo popolo.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Vero amico dei tuoi fratelli, prega per il tuo popolo.


Ant. al Magn. Con l’aiuto dello Spirito Santo

custodisci il buon deposito:

vigila attentamente, sopporta le sofferenze,

annunzia il Vangelo, compi il tuo ministero.


Intercessioni


Al tramonto di questo giorno, rivolgiamo con umile fiducia la nostra preghiera a Dio Padre che chiama tutti i suoi figli alla santità, e diciamo:

Santifica la tua famiglia, o Signore.


Hai guidato Michele ancora fanciullo a darsi tutto a te alla scuola di san Giovanni Bosco:

concedi anche a noi di essere fedeli al carisma del nostro Fondatore.

Hai donato al beato Michele Rua un cuore di pastore mite e buono:

ispira tutti i membri della Famiglia Salesiana a servirti nei fratelli con spirito d’iniziativa.

Lo hai illuminato nel guidare l’opera di espansione missionaria della Famiglia Salesiana:

aumenta in noi lo zelo per il tuo Regno, e dà frutto alle fatiche dei nostri missionari.

In ogni tempo tu chiami uomini e donne a seguire Cristo obbediente, povero e casto con il dono totale di sé:

suscita generose vocazioni per la Chiesa e per la Famiglia Salesiana.

Per i meriti e l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i santi:

fa’che i fedeli defunti vivano accanto a te nella beatitudine del Tuo Regno.


Padre nostro.


Orazione


Dio nostro Padre, al beato Michele Rua, sacerdote, erede spirituale di san Giovanni Bosco, hai dato la capacità di formare nei giovani la tua divina immagine; concedi anche a noi, chiamati a educare la gioventù, di far conoscere il vero volto di Cristo, tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.


13 novembre


Beato ARTEMIDE ZATTI, religioso


Memoria

(Per le Figlie di Maria Ausiliatrice e per le Volontarie di Don Bosco: memoria facoltativa)


Artemide Zatti nacque a Boretto (Reggio Emilia, Italia) il 12 ottobre 1880. Non tardò a sperimentare la durezza del sacrificio, tanto che a nove anni già si guadagnava la giornata come bracciante. Costretta dalla povertà, agli inizi del 1897 la famiglia emigrò in Argentina per stabilirsi a Bahía Blanca. Qui Artemide cominciò a frequentare la parrocchia guidata dai Salesiani.

Consigliato a farsi salesiano, venne accettato come aspirante da Mons. Giovanni Cagliero e, ormai ventenne, entrò nella casa di Bernal dove gli fu affidato, tra l’altro, l’incarico di assistere un giovane sacerdote ammalato di tubercolosi. Artemide contrasse egli pure la malattia. Fu perciò inviato nell’ospedale di San José a Viedma. Qui egli fu particolarmente seguito dal sacerdote e medico empirico, P. Evaristo Garrone. Insieme a lui, chiese e ottenne da Maria Ausiliatrice la grazia della guarigione con la promessa, da parte sua, di dedicare tutta la vita alla cura degli ammalati.

Guarì e mantenne la promessa. Nel 1908 emise la professione perpetua. Prima cominciò ad occuparsi della farmacia annessa all’ospedale. In seguito ebbe la totale responsabilità dell’ospedale, che divenne la palestra della sua santità. Fu di una dedizione assoluta ai suoi ammalati.

Nel 1913 fu l’animatore nella costruzione del nuovo ospedale che poi venne demolito nel 1941 per dar luogo all’episcopio della nascente diocesi di Viedma. Senza scoraggiarsi, ne attrezzò un altro. Come Don Bosco, fece della Provvidenza la prima e sicura entrata del bilancio delle sue opere. Colpito da un cancro, si spense il 15 marzo 1951. Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 14 aprile 2002. La sua salma riposa nella cappella dei Salesiani di Viedma.



Dal Comune dei santi: per i religiosi. Salmodia del giorno, dal Salterio.


Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalle Lettere del beato Artemide Zatti

(Positio super virtutibus, Roma 1990,    pp. 375-377,    passim

Cfr. Archivo Historico de las Misiones de la Patagonia)


Pace e tranquillità perfetta,

preludio di quella che Dio tiene preparata in cielo ai suoi eletti


In quanto a quello di non poter andare avanti colla mia vocazione per essermi messo a studiare tardi, vi risponderò come scriveva S. Paolo ai Filippesi che «qui coepit in me bonum opus, perficiet usque in diem Christi Iesu», vale a dire che Dio che mi chiamò allo stato religioso mi darà tutto il necessario per seguirlo; dove per il contrario minaccia a me, se non persevererò, con l’escludermi dal regno dei cieli, dicendo nel Santo Vangelo che qui mittens manum suam ad aratrum respicit retro aptus non est regno Dei; e se sono infermo, do sempre grazie a Dio per questa mia malattia, perché sono certo che per mio bene tanto spirituale quanto materiale, l’ha permessa.

Per altro, cari Genitori e fratelli, state tranquilli, e non pensate a me che non ho più voglia di ritornare a casa per quanto sta da parte mia; e da parte di Dio sono sicuro; perché se sono nella Congregazione Salesiana lo debbo a Maria SS. Ausiliatrice che mi ha condotto qui come promise a D. Bosco, dicendogli in una visione dove lo stesso D. Bosco vedeva che nel tempo futuro i suoi collegi saranno abitati da infinità di persone e non sapeva da dove veniva tutta questa gente e che non era capace di radunarli tutti egli stesso, Maria gli rispose che essa avrebbe condotta tutta questa gente per liberarli dai tanti mali e pericoli che sono nel secolo o mondo […]

Io mi rallegro molto al sapere che grazie a Dio godete buona salute, e non mi dimentico mai nelle mie indegne orazioni di raccomandare a questo nostro Buon Dio che vi conservi nella sanità del corpo, ma più ancora in quella dello spirito, specie quando penso che nel mondo ci sono tanti pericoli e occasioni di offenderlo! e di corrompersi!...

Ah! in verità vi dico che questo pensiero mi affligge; ma non lascia di essere al medesimo tempo salutare, perché così io posso trovare motivi di ringraziare Iddio di avermi levato dal maledetto mondo, e portato in questa Santa Congregazione, dove godo una pace e tranquillità perfetta, preludio di quella che Dio tiene preparata in cielo ai suoi eletti […]

Spero che il Buon Dio vi conceda tutte le grazie che desidero; ed a questo fine tutte le orazioni, incluso la Santa Comunione, del giorno di San Luigi e dei giorni precedenti saranno secondo la vostra intenzione. Cosicché mi raccomando che non abbiate paura o vergogna di domandare grazie. Domandate pure ed otterrete; e più domandate, più otterrete; poiché chi domanda molto riceve molto; chi poco, riceve poco; e chi niente domanda, nulla riceve.

Questo lo ha detto il nostro Buon Gesù.

Queste grazie che otterrete se domandate, non dovete credervi che le otterrete per i vostri meriti. Questo no! Sarebbe una eresia il credere questo; ma le otterrete pei meriti di Gesù Cristo e per intercessione di Maria SS. e del suo gran Servo San Luigi.

Io non starò lì ad enumerare le grazie che dovete chiedere; ben voi lo sapete. Solo vi metto sotto gli occhi una, ed è quella che noi tutti possiamo amare e servire Dio in questo mondo e poi goderlo per sempre nell’altro. Oh! Che felicità allora, potere stare tutti insieme, senza timore di separarci mai più!... oh, sì, questa grazia dovete chiederla voi. E se qualche volta dobbiamo soffrire qualche cosa, pazienza!... in paradiso troveremo la ricompensa, se avremo sofferto per amore del nostro Caro Gesù e ricordiamoci che momentanei sono i patimenti ed eterno è il godere!


Responsorio Ef 5, 8-9; Mt 5, 14.16


R/. Voi siete luce nel Signore: comportatevi come figli della luce. * Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.

V/. Voi siete la luce del mondo: splenda la vostra luce davanti agli uomini.

R/. Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.


Orazione come alle Lodi mattutine


Lodi mattutine



Lettura breve                Rm 12, 1-2


Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.


Responsorio breve


R/. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.

V/. Diritto e sicuro è il loro cammino

* nella legge di Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il cuore dei santi, nella legge di Dio.


Ant. al Ben. Chiunque fa la volontà del Padre mio,

è per me fratello, sorella e madre, dice il Signore.


Invocazioni


All’inizio del nuovo giorno eleviamo a Dio Padre, fonte di ogni bontà, la comune preghiera perché ogni nostro progetto e impegno sia a servizio di quel regno per la cui diffusione il beato Artemide ha donato tutta la propria esistenza.

Guida, o Signore, i nostri passi sulle vie del bene.


Dio della vita, tu chiami tutti al servizio del tuo regno perché tutti si sentano uniti dal vincolo della carità:

    fa’che i nostri cuori siano sempre aperti ad accogliere con coraggio la tua Parola.

Dio della speranza, tu hai posto nell’esistenza di ogni uomo il segreto che il male può essere vinto o accolto con amore:

    rinnova il nostro sguardo di fede perché sappiamo riconoscerti in ogni circostanza.

Dio dell’attesa, tu concedi ad ogni persona occasioni preziose per saper cogliere il vero senso del tempo e dell’attività umana:

    fa’che viviamo il nostro tempo con fede operosa e con carità ardente.

Dio della gioia, tu sai far brillare il volto anche di chi soffre quando accoglie il mistero della croce del tuo Figlio:

    donaci, seguendo l’esempio del beato Artemide, occhi per vedere il Cristo trasfigurato in chi soffre nel corpo e nello spirito.

Dio della pace, tu solo puoi dare compimento ad ogni attesa che attraversa il cuore dell’uomo sempre in ricerca:

    fa’che il nostro sguardo sappia andare oltre il ristretto orizzonte del quotidiano per immergersi solo in te.

Padre nostro.


Orazione


O Dio, che negli umili e nei semplici

riveli i grandi segni del tuo amore di Padre,

per intercessione del beato Artemide, religioso,

donaci, ti preghiamo,

di saper vedere in ogni fratello che soffre

nel corpo e nello spirito,

il volto trasfigurato del tuo Figlio.

Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.



Vespri



Lettura breve                Rm 8, 28-30


Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.


Responsorio breve


R/. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.

V/. Guarda i buoni con amore,

* ama la giustizia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Il Signore è giusto, ama la giustizia.


Ant. al Magn. Avete abbandonato ogni cosa per seguirmi:

avrete cento volte tanto, e la vita eterna.


Intercessioni


A Cristo Signore, che si è proclamato Via, Verità e Vita, e ha suscitato nella Chiesa il beato Artemide, s’innalzi la nostra comune preghiera.

Guidaci, o Signore, sulla via della santità.


Ti sei presentato come via da seguire per raggiungere la nostra piena realizzazione come persone a servizio del tuo regno:

    guida il nostro cammino sulle vie del bene, soprattutto a servizio dei giovani poveri e abbandonati.

Ti sei fatto conoscere come verità che sola può dare senso alle tante forme di vuoto esistenziale di ogni tempo:

    sorreggi il nostro impegno perché non venga mai meno il desiderio di cercarti anche quando ti abbiamo trovato.

Ti sei offerto come vita del mondo sacrificando la tua vita fino al dono totale e supremo della Croce:

    fa’che sappiamo prendere dal tuo mistero di passione e di gloria la forza di imitarti nel dono di noi stessi ai più bisognosi, sull’esempio del beato Artemide.

Hai chiamato il beato Artemide a seguirti nella via tracciata da San Giovanni Bosco, come missionario del Vangelo:   

    benedici coloro che sono impegnati nell’estendere il tuo regno con l’annuncio del Vangelo, e dona sante vocazioni missionarie alla Famiglia Salesiana.

Hai promesso la tua gioia al ‘servo buono e fedele’che ha lavorato al servizio tuo e dei fratelli:

    accogli tutti coloro che hanno operato nella Famiglia salesiana e si sono addormentati nella speranza della risurrezione.


Padre nostro.


Orazione


O Dio, che negli umili e nei semplici

riveli i grandi segni del tuo amore di Padre,

per intercessione del beato Artemide, religioso,

donaci, ti preghiamo,

di saper vedere in ogni fratello che soffre

nel corpo e nello spirito,

il volto trasfigurato del tuo Figlio.

Egli è Dio, e vive e regna, con te nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.




15 novembre


Beata MADDALENA MORANO

vergine


Memoria facoltativa



Nata a Chieri (Torino) il 15 novembre 1847, inizia fin da giovane un tirocinio pedagogico di cui sarà improntata tutta la sua vita, specialmente dopo il conseguimento del diploma di insegnante. Ricca di esperienza didattica e catechistica, nel 1879 è Figlia di Maria Ausiliatrice e chiede al Signore la grazia «di rimanere in vita finché non abbia completato la misura della santità». Nel 1881 è inviata in Sicilia, dove inizia una feconda opera educativa tra i ceti popolari. Volgendo costantemente «uno sguardo alla terra e dieci al Cielo», apre scuole, oratori, convitti, laboratori in ogni parte dell’isola. Il suo molteplice apostolato è apprezzato e incoraggiato dai Vescovi, che affidano alla sua evangelica intraprendenza l’intera Opera dei catechismi.

Il 26 marzo 1908 suor Morano chiude a Catania una vita di piena coerenza, avendo ben compreso che il “sistema preventivo” non è soltanto un metodo pedagogico, ma una spiritualità che sviluppa e orienta ogni energia di bene a servizio del Signore e dei fratelli. Nella stessa città di Catania Giovanni Paolo II l’ha proclamata beata il 5 novembre 1994.


Dal Comune delle vergini. Salmodia dei giorno, dal Salterio.



Ufficio delle letture



Seconda lettura


Dai «Discorsi» di Giovanni Paolo II, papa

(Catania, 5 novembre 1994 - passim)


Un’instancabile operosità a servizio del bene


«Io sono la vera vite» (Gv 15,1). Mediante questa allegoria proposta alla vigilia degli eventi pasquali, Gesù rivela pienamente il mistero della vita che è in Lui. Questo mistero e diventato fonte di vita immortale per la Serva di Dio Maddalena Morano.

Ella oggi rende testimonianza anche a voi, chiamati dalle odierne circostanze a servire la rinascita della Città mobilitando le energie che il Signore costantemente vi rinnova, per un’instancabile operosità a servizio del bene.

Proprio in questa prospettiva ha operato Maddalena Morano! Ella, la «maestra nata», era venuta da Torino, la città di Don Bosco, con il suo spiccato talento pedagogico e il suo amore per Dio e per il prossimo. Suor Maddalena dispiegò in Sicilia un’intensa e feconda attività spirituale ed educativa. Per lunghi anni si fece una di voi, diventando modello di fedele servizio a Dio e ai fratelli. Guardate a lei, carissimi fedeli, per meglio realizzare quel progetto apostolico e missionario che la Chiesa catanese, in tutte le sue componenti, è tesa a promuovere, ascoltando la voce dello Spirito ed operando in un comune sforzo di diligente discernimento dei «segni dei tempi».

Lo scoraggiamento e l’amarezza per vicende sconcertanti e opprimenti sono sentimenti umani e comprensibili, ma non devono spegnere il coraggio cristiano dell’impegno nel bene, «costi quel che costi», come diceva Madre Maddalena Morano.

In questa nostra epoca, caratterizzata da una drammatica crisi di valori umani e da una sofferta ansia per l’Assoluto, a voi è domandato di realizzare un programma serio e impegnativo di approfondimento dottrinale, di coerenza di vita, di perseveranza nell’esercizio della carità.

Vi sia di incitamento Madre Morano che, animata da profondo anelito di amore e di santità, per anni percorse serena e intrepida le strade della vostra Città e della regione. La sostenevano nel suo impegno gli insegnamenti e gli esempi di san Giovanni Bosco e di santa Maria Domenica Mazzarello. Guardando il mare ella diceva: «Vedi com’è grande, immenso il mare? Più grande, immensa è la bontà di Dio!». E con un semplice ma incisivo paragone così illustrava il cammino verso la santità: «Si sale l’alta montagna della perfezione con la costante mortificazione. Anche le alte case sono fatte di piccole pietre sovrapposte le une alle altre».

Le sue esortazioni illuminano, confortano, incoraggiano: «Pensate come avrebbe pensato Gesù. Pregate come avrebbe pregato Gesù. Agite come avrebbe agito Gesù». Così Madre Maddalena diceva e così viveva, ripetendo a se stessa: «Chiedi la grazia di portare in pace ogni giorno la tua croce».

La nostra sorella, la beata Maddalena Morano, vive in Dio e Dio vive in lei per sempre. «Ti ho amato di amore eterno» afferma il Signore per bocca del profeta Geremia (31,3). La nuova beata ha sperimentato in se stessa la verità di questa parola divina e, dopo le prove della vita, rende ora testimonianza dell’avveramento della promessa di Dio al suo popolo: «Essi erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li ricondurrò a fiumi d’acqua per una strada diritta in cui non inciamperanno; perché io sono un padre per Israele» (Sal 31,9).

La beata Maddalena Morano con il suo amore è divenuta testimonianza costante di fedele corrispondenza a Dio che è Amore. Ella risplende oggi davanti a noi come luminoso esempio di una solidarietà fattiva. E adesso la nuova beata intercede per noi, intercede per la Chiesa. Grande è la potenza dell’intercessione dei Santi! Maddalena ha compiuto la volontà di Dio e ha lasciato a noi la testimonianza delle opere gradite a Dio.


ResponsorioEf 5,8-9; Mt 5,14.16


R/. Voi siete luce nel Signore: comportatevi come figli della luce. * Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.

V/. Voi siete la luce del mondo: splenda la vostra luce davanti agli uomini.

R/. Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.


Orazione come alle Lodi mattutine



Lodi mattutine


Lettura breve                Ct 8, 7


Le grandi acque non possono spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che disprezzo.


Responsorio breve


R/. Di te ha detto il mio cuore: * Io cerco il tuo volto.

Di te ha detto il mio cuore: Io cerco il tuo volto.

V/. Non nasconderti a me, Signore:

* Io cerco il tuo volto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Di te ha detto il mio cuore: Io cerco il tuo volto.


Ant. al Ben. Hai dato il tuo cuore a Cristo, vergine sapiente;

ora vivi con lui,

splendente come il sole nell’assemblea dei santi.


Invocazioni


Invochiamo il Padre, fonte e modello di ogni santità, e con fiducia diciamo:

Rendici santi come tu sei santo.

Hai radicato la beata Maddalena Morano sulla roccia viva della tua parola:

fa’che accogliamo con fede e annunciamo con coraggio il vangelo della salvezza.

Hai elargito in lei doni mirabili di fede e di carità pastorale:

dona anche a noi di essere tra i giovani veri educatori e servitori attenti del tuo progetto di amore.

Hai donato alla beata Morano di seguire Cristo sulla via della povertà, castità e obbedienza:

aiutaci a rispondere alla tua chiamata per essere sempre al servizio degli altri.

Le hai concesso di unire all’azione instancabile un ardente amore per il tuo Figlio presente nell’Eucaristia:

sostieni gli evangelizzatori e i catechisti perché testimonino con la vita ciò che proclamano con la parola.

L’hai arricchita di incomparabili doti di governo e di fattiva sollecitudine per i problemi del suo tempo:

concedi alla Famiglia Salesiana, sotto la guida materna dell’Ausiliatrice, di continuare a incarnare il carisma educativo dei Fondatori.


Padre nostro.


Orazione


Padre, tu hai fatto germinare nel cuore della beata Maddalena Morano, vergine, la tua parola di verità, che la spinse a dedicarsi con sapienza e costanza alla educazione dei giovani: donaci, per sua intercessione e sul suo esempio, di essere docili all’azione dello Spirito per compiere con gioia il tuo disegno d’amore. Per il nostro Signore.



Vespri


Lettura breve                1 Cor 7, 32. 34


Chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore per essere santa nel corpo e nello spirito.


Responsorio breve


R/. Entrano con gioia le vergini * alla festa di nozze.

Entrano con gioia le vergini alla festa di nozze.

V/. Sono introdotte nel palazzo del re,

* alla festa di nozze.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Entrano con gioia le vergini alla festa di nozze.


Ant. al Magn. Vieni, sposa di Cristo,

ricevi la corona che il Padre ti ha preparata.


Intercessioni


Uniti nella preghiera del vespro, rivolgiamo il nostro ringraziamento e la nostra supplica a Dio Padre, e diciamo:

Dio di bontà, ascoltaci.

Ci hai donato nella beata Maddalena Morano un modello di vita e di sapienza educativa:

nella nostra missione fa’che anche noi camminiamo docili all’azione del tuo Spirito.

Le hai concesso di testimoniare la gioia di servirti, abbracciando con fortezza la croce:

donaci l’ottimismo cristiano che sgorga dalla fede nella tua risurrezione.

Madre Morano ha posto al di sopra di ogni pensiero e progetto l’amore per il Figlio tuo:

fa’che tutta la nostra vita si svolga sotto lo sguardo del Maestro divino.

Hai posato su di lei il tuo sguardo per compiere la tua opera:

riempici della forza dello Spirito per portare frutti che rimangano.

Amministratrice fedele e saggia, fu trovata vigilante all’arrivo dello Sposo:

fa’che i fedeli defunti godano dello splendore del tuo volto.


Padre nostro.



Orazione


Padre, tu hai fatto germinare nel cuore della beata Maddalena Morano, vergine, la tua parola di verità, che la spinse a dedicarsi con sapienza e costanza alla educazione dei giovani: donaci, per sua intercessione e sul suo esempio, di essere docili all’azione dello Spirito per compiere con gioia il tuo disegno d’amore. Per il nostro Signore.

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5 dicembre


Beato FILIPPO RINALDI sacerdote

Fondatore dell’Istituto secolare

delle Volontarie di Don Bosco



Memoria

Per l’Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco: festa


Nato a Lu Monferrato (Alessandria) il 28 maggio 1856, Filippo fin da fanciullo conobbe Don Bosco, ma si lasciò conquistare da lui solo a 21 anni, quando accolse l’invito ad essere salesiano.

Ordinato sacerdote (1882), gli venne affidata la formazione di confratelli adulti aspiranti al sacerdozio. Dal 1889 svolse per dodici anni la sua attività in Spagna e Portogallo. Nel 1901 Don Rua lo nominò Vicario Generale ed Economo. L’intenso lavoro non gli impedì di qualificarsi, nel ministero sacerdotale, come finissima guida spirituale. Diede impulso alla Famiglia Salesiana in tutta la sua ampiezza, arricchendola con la geniale istituzione, allora così nuova, che oggi ha il nome di Volontarie di Don Bosco.

Eletto Rettor Maggiore (1922), si dedicò in particolare alla formazione dei confratelli e parallelamente allo sviluppo della venerazione a Don Bosco, insistendo sulla vita interiore, sull’unione con Dio, sulla missione e su un’illimitata fiducia in Maria Ausiliatrice. Quale genuino interprete del Fondatore, seppe cogliere con intuizione profetica i “segni dei tempi” e adeguarvisi, anche con audacia.

Morì a Torino il 5 dicembre 1931; fu beatificato da Giovanni Paolo II il 29 aprile 1990, durante il Capitolo Generale XXIII dei Salesiani di Don Bosco.


Dal Comune dei pastori; oppure dal Comune dei santi: per i religiosi. Salmodia del giorno, dal Salterio.




Ufficio delle letture


Seconda lettura


Dalle “Lettere circolari” del beato Filippo Rinaldi, sacerdote

(24 gennaio 1924; Atti dei Capitolo Superiore,

5/23 [1924] 174-179 passim)


Comprendere, amare e praticare le Costituzioni


Le Costituzioni sono l’anima della nostra Società, e questa fu l’anima di tutta la vita di Don Bosco; perciò la storia di essa è tutta nella vita di lui. Anzi possiamo dire che nelle Costituzioni abbiamo tutto Don Bosco; in esse il suo unico ideale della salvezza delle anime; in esse la sua perfezione coi santi voti; in esse il suo spirito di soavità, di amabilità, di tolleranza, di pietà, di carità, e di sacrificio...

Le nostre Costituzioni non sono frutto solo dell’intelligenza e della carità ardente di Don Bosco, ma, come nella vita di lui il soprannaturale emerge, si può dire, ad ogni pagina, così anche le Costituzioni nella loro origine e nello sviluppo progressivo, si illuminano del visibile intervento soprannaturale. Don Bosco scrisse gli articoli delle sue Costituzioni prima nell’animo e nella vita di quelli che aveva scelti per suoi figli, e solo quando gli parve che corrispondessero al fine che s’era proposto, li fissò ed ordinò sulla carta.

Leggendo quelle primitive Costituzioni presentate da Don Bosco a Pio IX nel 1858, sembra di udire la voce del buon Padre che con grande semplicità e chiarezza esponeva ai suoi figli le norme secondo cui voleva che si regolassero: non coercizioni, ma il vincolo della carità fraterna, onde formare un cuor solo per acquistare la perfezione nell’esercizio di ogni opera di carità spirituale e corporale verso i giovani, specialmente i più poveri, e nella cura delle vocazioni ecclesiastiche; non preoccupazioni per le cose materiali, ma ciascuno, pur conservando i propri diritti, fosse realmente come se nulla più possedesse; non attaccamento alla propria volontà, ma obbedienza così filiale al Superiore che questi non abbia neppur bisogno di comandare; non molte pratiche di pietà in comune, ma l’esercizio dell’unione con Dio nella pienezza della vita attiva, che è il distintivo e la gloria dei suoi figli. Don Bosco, più che una Società, intendeva formare una famiglia fondata quasi unicamente sulla paternità soave, amabile, vigilante del Superiore, e sull’affetto filiale, fraterno dei sudditi; anzi, pur mantenendo il principio dell’autorità e della corrispettiva sudditanza, non desiderava distinzioni, ma uguaglianza fra tutti ed in tutto.

In tal modo Don Bosco visse praticamente le sue Costituzioni insieme con i suoi primi figli per ben trent’anni, correggendo, modificando, migliorando e anche scartando gli articoli ch’egli aveva segnati sul suo manoscritto e che alla prova gli erano sembrati non adatti o di poca utilità. Non dimentichiamo che la luce di questo lavoro gli veniva dall’alto; e che perciò quelle modificazioni non intaccavano affatto i punti fondamentali su cui doveva basarsi la sua Congregazione.


Responsorio                Cf. Eb 13,21; 2 Mac 1,4


R/. Dio vi renda perfetti in ogni bene, perché compiate la sua volontà, * operando in voi ciò che a lui è gradito, per mezzo di Cristo.

V/. Vi dia una mente aperta ad intendere la sua legge e i suoi comandi,

R/. operando in voi ciò che a lui è gradito, per mezzo di Cristo.



*    Oppure, per l’Istituto secolare delle Volontarie di Don Bosco:


Seconda lettura


Dalle Conferenze alle “Volontarie di Don Bosco” del beato Filippo Rinaldi, sacerdote

(“Documenti e Testi”, V, Roma 1980, 42-47 passim)


Preghiera e azione apostolica


La pietà nasce da un cuore pio, l’anima formata alla presenza di Dio, prega, si rinvigorisce nella meditazione, nell’esame, nella lettura spirituale, nell’entrare in se stessa; la manifestazione vocale viene dopo che si è entrati in noi stessi, nel concentramento, nel raccoglimento. Il raccoglimento è necessario perché predispone alla riflessione. La riflessione è una preghiera efficace, necessaria per conoscere le nostre debolezze, ì nostri bisogni, studiare noi stessi, sveglia l’amore di Dio, cresce il desiderio della Santa Comunione, la conoscenza del Signore... La riflessione alimenta il nostro spirito e la nostra anima di una pietà sostanziale.

La pietà non è fine a se stessa, è utile a tutto, ma particolarmente perché muova le nostre opere. Quale opera deve fare questa vostra istituzione? In quale modo? e come? Vi sono parecchie istituzioni di ordini religiosi, le quali hanno tutte uno scopo particolare, ossia una data missione da compiere. Le opere di misericordia sono sette e qualunque è gradita agli occhi del Signore.

Voi che cosa dovete fare per avere vita? Innanzi tutto pregate per prendere animo ogni giorno e portare la vostra croce che il Signore vi ha assegnata; è la prima cosa che dovete fare; inoltre fare bene le vostre opere di ciascuna di voi, proprie del vostro stato, come Dio vuole, nella vostra condizione, e ciò secondo lo spirito del Signore e di Don Bosco. Ma non basta, deve avere un altro scopo speciale. Per quanto una persona sia occupata, tuttavia ha sempre un avanzo di energia; questa dev’essere utilizzata specialmente da voi con un indirizzo e uno scopo speciale, conciliandola assieme al vostro stato. Le opere di Don Bosco sono tali che potete farle in qualunque posto vi trovate; programma di Don Bosco è fare del bene in modo particolare alla gioventù povera e abbandonata.

Innanzitutto esplicate l’azione nelle vostre famiglie, compiendo bene i vostri doveri come Dio vuole, operando veramente con lo spirito del Signore; l’energia che avete in più, ossia l’esuberanza, dovete spenderla a beneficio della gioventù povera; il ricco ascolta più di rado; tutte le vostre cure devono essere per la gioventù operaia. Convincetevi che se noi fossimo capaci di trattare il povero veramente con lo spirito del Signore, ci ascolterebbe di più, ci amerebbe e seguirebbe; soltanto che la nostra miseria ci rende purtroppo incapaci di manifestarci come dovremmo essere.


ResponsorioEf 5,8-9; Mt 5,14.16


R/. Voi siete luce nel Signore: comportatevi come figli della luce. * Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.

V/. Voi siete la luce del mondo: splenda la vostra luce davanti agli uomini.

R/. Frutto della luce è ogni cosa buona, giusta e vera.



Orazione come alle Lodi mattutine.



Lodi mattutine


Lettura breve                Eb 13, 7-9a


Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio. Considerando attentamente l'esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie ed estranee.


Responsorio breve


R/. Li hai posti come sentinelle, * vegliano sulla tua Chiesa.

Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa

V/. Giorno e notte annunziano il tuo nome

* vegliano sulla tua Chiesa.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa.


Ant. al BenQuanto avete imparato,

ricevuto, udito e visto in me, osservatelo!

E Dio, che dà la pace, sarà con voi.


Invocazioni


All’inizio del nuovo giorno lodiamo e invochiamo Dio Padre che in ogni tempo chiama operai generosi a lavorare per la diffusione del suo Regno. Diciamo con fede:

Padre buono, ascoltaci.


O Padre, nel beato Filippo Rinaldi, ci hai dato un interprete sicuro dello spirito salesiano:

accresci in tutti i membri della nostra Famiglia la fedeltà al carisma del Fondatore.

Hai fatto di lui un modello e un maestro di vita interiore:

aiutaci a realizzare, nella varietà dei nostri impegni, una profonda comunione con te.

Lo hai guidato a svolgere un molteplice servizio di grande responsabilità nella Congregazione salesiana:

ispira una saggia intraprendenza a coloro che hai posto alla nostra guida.

Hai fatto di lui uno specchio della paternità di san Giovanni Bosco:

effondi il tuo Spirito nel nostro cuore per essere amorevoli con tutti.

Gli hai dato saggezza e prudenza nel suo ministero di guida spirituale:

illumina e sorreggi il nostro impegno nel percorrere insieme ai giovani il cammino verso la santità.


Padre nostro.


Orazione


Padre d’infinita bontà, tu hai fatto risplendere nel beato Filippo Rinaldi un modello di vita evangelica gioiosamente donata: concedi a noi di imitarne l’illuminata iniziativa apostolica, perché, nella quotidiana fedeltà al nostro lavoro, portiamo a pienezza il tuo progetto d’amore. Per il nostro Signore.



Vespri


Lettura breve                1 Pt 5, 1-4


Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.


Responsorio breve


R/. Vero amico dei tuoi fratelli, * prega per il tuo popolo.

Vero amico dei tuoi fratelli, prega per il tuo popolo.

V/. Hai dato la vita per i fratelli,

* prega per il tuo popolo.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Vero amico dei tuoi fratelli, prega per il tuo popolo.


Ant. al Magn. Dio mi è testimone

del profondo affetto che ho per tutti voi

nell’amore di Cristo Gesù.


Intercessioni


Con senso di umile riconoscenza, ringraziamo Dio nostro Padre per l’abbondanza dei suoi doni, e preghiamo:

Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.


Padre buono, la mensa della Parola e del Pane di vita, trasmessa a noi dagli apostoli,

sia sempre la fonte viva della nostra azione apostolica.

Padre santo, la Vergine Maria data come Madre da Gesù al discepolo prediletto,

sia per noi Ausiliatrice nell’educare i giovani che tu ci affidi.

Padre, fonte di perenne amore, che nella vita eterna sarai tutto in tutti,

fa’che amiamo i nostri fratelli con il cuore di san Giovanni Bosco.

Padre santo, che attraverso il tuo servo Filippo, hai costituito un nuovo gruppo di apostole nel mondo con lo spirito salesiano:

benedici le Volontarie di Don Bosco perché diffondano il tuo regno con la testimonianza della loro vita evangelica.

Padre misericordioso, che concedi ai servi fedeli la gioia infinita del paradiso,

per l’intercessione del beato Filippo Rinaldi abbi misericordia dei membri defunti della Famiglia Salesiana.


Padre nostro.


Orazione


Padre d’infinita bontà, tu hai fatto risplendere nel beato Filippo Rinaldi un modello di vita evangelica gioiosamente donata: concedi a noi di imitarne l’illuminata iniziativa apostolica, perché, nella quotidiana fedeltà al nostro lavoro, portiamo a pienezza il tuo progetto d’amore. Per il nostro Signore.


INDICE



Il Rettor Maggiore»..


Congregazione per il Culto Divino

Decreto per SDB –FMA –VDB ,23.12.1994»..


Congregazione per il Culto Divino

Decreto per SDB, 12.06.2009»..


Congregazione per il Culto Divino

Decreto per FMA, 12.06.2009»..


Congregazione per il Culto Divino

Decreto per VDB, 12.06.2009»..


Calendario»..


15 gennaio

 Beato Luigi Variara»..


gennaio

 Beata Laura Vicuña»..


24 gennaio

 San Francesco di Sales»..


30 gennaio

 Beato Bronislao Markiewic»..


gennaio

 San Giovanni Bosco»..


1 febbraio

 Commemorazione di tutti

 i Confratelli salesiani defunti»..


7 febbraio

 Beato Pio IX»..


febbraio

 Beata Eusebia Palomino Yenes»..


25 febbraio

 Santi Luigi Varsiglia e Callisto Caravario»..


maggio

 San Domenico Savio»..


13 maggio

 Santa Maria Domenica Mazzarello.»..


15 maggio

 Beata Maria Vergine di Fatima»..


maggio

 San Luigi Orione»..


maggio

 San Leonardo Murialdo»..


24 maggio

 Beata Vergine Maria,  Aiuto dei cristiani »..


maggio

 Beato Giuseppe Kowalski»..


giugno

 Beati Francesco Kęsy e compagni»..


23 giugno

 San Giuseppe Cafasso »..


7 luglio

 Beata Maria Romero Meneses»..


agosto

 Beato Augusto Czartoryski»..


agosto

 Beato Zefirino Namumncurá»..


settembre

 Beati Giuseppe Calasaanz, Enrico Saiz Aparicio

e compagni»..


ottobre

 Beato Alberto Marvelli»..


13 ottobre

 Beata Alexandrina Maria da Costa»..


24 ottobre

 Beato Luigi Guanella»..


25 ottobre

 Anniversario della Dedicazione

 della propria chiesa»..


29 ottobre

 Beato Michele Rua»..


13 novembre

 Beato Artemide Zatti»..


15 novembre

 Beata Maddalena Morano»..


5 dicembre

 Beato Filippo Rinaldi»..