— 858 —
all’ascendente della moglie di un capo dei pirati, la quale ebbe pietà
delle poverine e non permise venisse fatto loro del male.
« Le esequie funebri, celebrate il 13 marzo, furono — scrive il Rev.
P. Gallagher, che vi ha assistito personalmente — veramente impres
sionanti. Vi presero parte circa trenta sacerdoti, il Vescovo di Macao,
i Vicari Apostolici di Canton, di Kongmoon e di Hong-Kong. Im
mediatamente dopo il clero, seguivano i militari della guarnigione
ed i rappresentanti del Governo di Canton. La solenne Messa di
Requiem fu cantata da Mons. Fourquet, Vescovo di Canton. Il
mandarino del distretto e molti altri dignitari di Canton hanno as
sistito alla funzione. All'altare e in coro erano rappresentate dodici na
zioni: Italia, Cina, Portogallo, America, Francia, Irlanda, Germania,
Austria, Cecoslovacchia, Spagna, Polonia e Uruguay. Fu uno splen
dido spettacolo della cattolicità della Chiesa ».
La salma di D. Caravario era già stata solennemente tumulala
con apposito funerale il 6 marzo, all’entrata della chiesa di Ho Sai,
nel recinto del piccolo Seminario da poco inaugurato. Quella di Mons.
Versiglia riposa ora nella chiesa matrice del suo Vicariato in Shiu
Chow, centro di tutte le opere sorte nel decennio del suo episcopato.
È degna di nota la coincidenza che il giorno stesso in cui a Shiu
Chow si facevano le accennate impressionanti esequie funebri, qui,
nella Basilica di Maria Ausiliatrice e del Beato D. Bosco si è svolto
pure un solenne funerale per i nostri martiri della fede e dell’onestà,
tessendone l’elogio commoventissimo e commosso un missionario au
tentico di quel Vicariato Apostolico così dolorosamente provato con la
lor morte.
Ed ora è bene notare, o miei cari, che la vera causa della morte di
questi due eroici missionari non è stata tanto la cupidigia del denaro
quanto l’odio dei pirati contro la religione cattolica, i cui ministri
sanno, quando occorra, difendere l’onestà delle vergini del Signore con
la lor vita. Il vicariato di Shiu Chow fioriva a vista d’occhio in nuove
opere apostoliche, in proseliti più numerosi e in sacre vergini anelanti
all'apostolato suscitatore di più fitte schiere di seguaci dell’Agnello
immacolato. Il demonio non poteva soffrire uno smacco così forte pro
prio nel suo secolare dominio. Mirò quindi a levare di mezzo il capi
tano, la mente direttiva di tutto quel fervore di opere contro di lui. Il
denaro è stato solo il pretesto e l’occasione prossima. Se i pirati volevano
solo depredare, avrebbero adottato la procedura solita dei predoni cinesi.
Questi tendono imboscate alle carovane di viaggiatori, e s’impadroni
scono di quanto portano, e li tengono prigionieri per farsi versare mag
giori somme. Dapprima trattano molto bene i loro ostaggi e procedono
gradatamente. Da somme vistosissime passano a somme irrisone e solo
alla fine usano vessazioni, e ciò, non per inveire contro i loro ostaggi,
ma per piegare i parenti a sborsare la somma richiesta. Raramente
infliggono la morte, perchè questa toglie loro ogni speranza dì guadagno.
Con i nostri dalle pretese del denaro, passarono bruscamente alle per
cosse per odio contro i ministri della religione, acuito ancor più dalla