Atti_1923_021.ACS_


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I.
ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE.
Il Rettor Maggiore.
Carissimi Figli in G. C.,
1. Il giorno 6 di questo mese è stato inaugurato solennemente a Nazaret
il nuovo tempio di Gesù Adolescente. I cari confratelli che hanno la fortuna di
compiere la loro missione tra la gioventù nella dolce patria del Salvatore,
vedono così appagato uno dei loro più ardenti desiderii; e la nostra Società può
d'or innanzi annoverare nel suo sacro patrimonio un'altra casa di Dio, dove i
giovinetti dell'annesso istituto, unitamente ai buoni Nazareni, inalzeranno al
Cielo incessanti preghiere ed azioni di grazie.
Questo artistico monumento è quasi tutto opera dell'ottimo canonico
francese Mons. Caron, il quale raccolse, con una propaganda instancabile in
Francia ed altrove, i mezzi necessari alla costruzione fino al suo compimento.
La Provvidenza gl'ispirò di edificare questo Santuario ed affidarlo a noi, che,
come educatori della gioventù, dobbiamo essere naturali apostoli della di-
vozione a Gesù Adolescente.
Se ben si penetra lo spirito del nostro sistema educativo, è facile scorgere
che ci sarà utile questa divozione.
Per questo il tempio di Nazaret ha da divenire il centro della divozione a
Gesù Adolescente, la quale poco per volta deve irradiarsi in tutte le nostre
Case. Per questo il compianto D. Albera ha voluto anche in Torino, culla
dell'Opera Salesiana, intitolare

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una chiesa a Gesù Adolescente, la quale sarà quasi una sintesi luminosa di
tutto il sistema educativo di Don Bosco, allo stesso modo che il Santuario di
Valdocco fa conoscere al mondo l'ispiratrice e la sostenitrice di tutta l'Opera
nostra.
2. A tal fine mi parve opportuno in quest'anno fissare i ricordi per gli
Esercizi spirituali:
a) Sulla vita di Nostro Signore nella casa di Nazaret il modello perfetto
che dobbiamo avere ognora dinanzi agli occhi affine di riprodurlo il meglio
possibile in ogni giovane che la Provvidenza affida alle nostre cure;
b) sulla vita di lavoro intellettuale o manuale che personalmente
dobbiamo far noi in compagnia di Maria SS. e di S. Giuseppe, perchè Nostro
Signore venne quaggiù a redimerci colla santificazione del lavoro prima ancora
che collo spargimento del suo preziosissimo Sangue;
c) sulla vita di sommissione ai legittimi Superiori ch'è dovere di tutti
noi: non d'una sommissione puramente passiva che aspetta gli ordini per
eseguirli, ma di quella sommissione amorosa che previene i desidera e indovina
i bisogni, quale appunto la esercitò nella maniera più perfetta l'Adolescente
Gesù verso Maria Santissima e San Giuseppe.
Se questi tre pensieri formeranno il tema prediletto delle nostre
meditazioni durante il nuovo anno scolastico, credo che ciò sarà di grande
giovamento non solo a noi ma anche ai nostri giovani.
3. Ed ora rivolgo una parola in particolare ai Direttori, i quali devono
sopratutto lavorare perchè i confratelli affidati alle loro cure rispondano meglio
alla loro vocazione. Siano ben persuasi di questa grande responsabilità, e nulla
trascurino per ben compiere il loro mandato. Si ricordino di quanto ci lasciò
scritto D. Bosco nel sogno: Cose future per la Congregazione riguardo ai
Direttori. Essi — disse D. Bosco — devono usare ogni cura, ogni fatica
per osservare e far osservare le Costituzioni, con cui ognuno s’è
consacrato al Signore. L'osservanza esatta delle Costituzioni assicura ad
ogni confratello la perseveranza nella vocazione; e ogni qualvolta un Salesiano
ha perduto questo dono eccelso, fu sempre per esser venuto meno a tale
osservanza.
Siamo già entrati, come altre volte vi ricordai, nell'anno del giubileo d'oro
delle nostre Costituzioni. In questo numero degli Atti

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troverete le nuove Costituzioni nel testo autentico latino quali furono
approvate dalla S. Sede; io intendo scrivervi di proposito su di esse, ma intanto
ciascun Direttore veda quest'anno: di ascoltare tutti i confratelli della casa
in rendiconto almeno una volta al mese; 2° di fare immancabilmente le due
conferenze prescritte; di praticare il sistema preventivo coi giovani, e di
ottenere che tutti i confratelli assistano nelle ricreazioni. L'attuazione di questi
tre punti in conformità delle norme tante volte, inculcate dai miei predecessori,
basterà a conservare nelle Case lo spìrito salesiano, a renderle fiorenti di nuove
vocazioni, e ad attirare sopra di esse le più elette benedizioni di Dio.
4. Raccomando di far leggere a mensa quest'anno la Vita,
o meglio le Memorie biografiche del Ven. D. Bosco; i primi nove volumi,
pubblicati dal Compianto Don Lemoyne, sono una miniera preziosa per
accrescere e conservare in ogni confratello lo spirito del Padre, e non si
leggeranno mai abbastanza. Il refettorio è il luogo più adatto per dare all'anima
un po' di questo pane salesiano; bisogna però che la lettura sia fatta con
regolarità e serietà.
La Vita in due volumi converrebbe che fosse tradotta e stampata in tutte le
lingue che si parlano nelle nostre case. L'amore che gli Ispettori e Direttori
nutrono per il Venerabile Padre mi dà la certezza di veder presto appagato
questo mio desiderio. Una lode speciale intanto va data all'Ispettoria Polacca,
per aver fatto tradurre
i nove volumi delle Memorie Biografiche, e dattilografare tante copie di
esse quante sono le Case, in modo che tutti le potessero leggere.
5. Nelle case dove quest'anno non si fossero ancor lette le Cir colari dei
nostri Padri, si leggano come lettura spirituale al più presto possìbile. Sono
convinto che se in qualche casa non c'è il vero spirito di D. Bosco, è solo perchè
non è conosciuto; sento quindi esser mio dovere d'insistere perchè si studi da
tutti con più amore ed assiduità il Fondatore della Congregazione in cui il Si-
gnore e la Vergine Ausiliatrice ci hanno chiamati a lavorare e a farci santi.
Seguendo le orme di D. Bosco giungeremo a Gesù Cristo e a salvare molte
anime.
Auguro a tutti, Confratelli e giovani, e di gran cuore, un anno scolastico
felice nella grazia del Signore, sotto la protezione della nostra celeste madre
Maria Ausiliatrice e del Ve

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nerabile D. Bosco, e ricco di preziosi meriti acquistati col la voro
continuo e santificato e con la pratica della virtù.
Pregate per me, che vi ricordo tutti con paterno affetto.
Aff.mo in C. J.
Sac. FILIPPO RINALDI