Atti_1922_015.ACS_


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J. II. J.
24 Giugno 1922.
M ie i carissim i F ig li in Gesù Cristo,
M a rted ì 6 corrente sono stato ricevuto dal Santo Padre P io X I ,
che m i trattenne in udienza in tim a dalle 19,15 alle 20,15, u n ’ora
precisa, piena per me d'indescrivibile consolazione.
N o n sapendo darvene una esposizione adeguata, m i accon­
tenterò di ricordarvi solo alcune delle cose che m i commossero p iù
profondamente.
I l Santo Padre m i ricevette col suo abituale, fine sorriso,
e con tutta la fa m ig lia rità che si usa, verso un 'an tica conoscenza.
Ascoltò le mie poche parole d i ringraziam ento per la benevolenza
da L u i già ripetutamente attestata all ' Opera Salesiana, sia con la
sua p rim a benedizione apostolica, appena eletto P ap a , sia con
preziosi autografi e con altri particolari favori.
E g li non m i lasciò parlare a lungo, ma in modo paterno co­
m in ciò a dire d'aver potuto, durante due g io rn i trascorsi all ' Ora­
torio, trattare famigliarmente con D o n Bosco e ammirarne la sin­
golare amabilità e la calma inalterabile nelle prove dolorosissime di
quel tempo: segni preziosi della sua perfetta unione con D io. D a
ogni sua parola traspariva una stima e venerazione profonda per
il nostro Venerabile Padre e una grande fiducia nell 'Opera Sale­
siana; e tanta era l 'in tim ità con cui m i parlava, che in certi m o­
menti m i sembrava di essere con D o n Bosco medesimo, il quale
non avrebbe potuto trattarm i con p iù dolce paternità. S ì! P io X I
ritrae non poco dell'am abilità e della calma da L u i ammirate nel
nostro santo Fondatore! Aveva dato tutto i l giorno udienze in in ­
terrotte, laboriosissime, eppure questa, ch'era l'u ltim a , si sarebbe
detta la prim a, tanto era i l brio e la lucid ità di mente che dim o­
strava nella conversazione!

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Con crescente affabilità disse che il P a p a si aspettava molto
dai Salesiani; e prese ad esporm i alcuni progetti per lavorare p iù
efficacemente alla rigenerazione della società cristiana tra le nazioni
c iv ili, fermandosi a parlare delle imprese che avrebbe voluto affidarci.
Opere così grandiose e conform i allo spirito nostro, che quasi m i
sentivo tratto a d irg li: « Beatissimo Padre, i Salesiani procure­
ranno di fare tutto quello che desidera la Santita Vostra... ». M a
purtroppo dovetti invece ricordargli umilmente l'estrema scarsità
di personale in cu i versiamo, le tante m issioni da poco in com in ­
ciate e bisognose di tutto: quella della Cina, così promettente; l'altra
dell'Assam, che attende m olti nu ovi operai per le numerose resi­
denze lasciate dai precedenti m issionari... e p o i quelle del Chaco
Paraguayo, di K im b erley nell'A u stra lia, che si devono iniziare al
p iù presto, entro l 'anno... I l Santo Padre ascoltò visibilmente com ­
mosso quanto g li venivo esponendo con sem plicità figliale, e p o i:
« Sta bene, m i disse con un tono di voce in cu i vibrava tutto
i l suo zelo apostolico ma veda nondimeno di studiare con i suoi
consiglieri il nostro progetto per giovare a quelle povere regioni, e
il personale non le mancherà... ». M entre parlava delle anime da
salvare s’intenerì talmente, che g li spuntarono sulle ciglia alcune
lagrime, le quali m i scesero fino in fondo al cuore, facendomi sen­
tire p iù viva l ' amarezza di non poter accettare subito le opere che
voleva affidarci. E d E g li forse m i lesse negli occhi questa pena, e,
quasi per confortarm i, prese a parlare del nostro sistema di edu­
cazione, che conosce molto bene, dei nostri metodi, delle nostre
risorse tanto efficaci per la gioventù e per i l popolo, ripetendo
ancora che sperava molto dall'opera nostra, anzi che da p iù g iorn i
pensava ai Salesiani e al nuovo Rettor M aggiore per i l progetto
sopra accennato.
V o i potete facilmente comprendere, m ìei cari figli, quanto io
rimanessi confuso e u m ilia to per tanta sua bontà, pensando che
siamo ancora così in fe rio ri alle speranze del Santo Padre, e, dicia­
molo pure, alla stim a ch 'E g li ha di noi. L o rin gra zia i con effu­
sione, assicurandolo che tutti i Salesiani vogliono essere, come D on
Bosco, ossequenti ed obbedienti al P a p a fino alla morte. Sua San­
tità gradì assai questa m ia assicurazione, dicendosene convinto,
perchè tale attaccamento al P a p a appartiene all'essenza dello s p i­
rito salesiano di D on Bosco, e toglierlo dalla Società Salesiana sa­

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rebbe come distruggerla. G li chiesi allora alcuni fa vori, concessi
già dai suoi predecessori a D o n Bosco, a D o n R ua, a D on Albera;
e v i assicuro ch 'E g li non fu meno generoso di loro verso i l nostro
povero Superiore attuale, benché sia tanto inferiore a quei nostri
grandi Padri.
M a volevo chiedere anche un favore singolarissim o, per tutti
i m iei amati figli, per le buone F ig lie di M a r ia A u s ilia trice , per
i rispettivi allievi ed ex-allievi d'ambo i sessi, per i nostri zelanti
Cooperatori e Cooperatrici. M e n'era venuto i l pensiero ai piedi
della nostra potente A u silia trice, in questo suo S antuario a noi
tanto caro; e in L e i avevo riposto tutta la speranza per ottenerlo dal
Santo Padre. N o n è forse L e i la vera tesoriera d i tutte le ricchezze
s p iritu a li di cui Gesù volle dotare la Chiesa, sua m istica sposa, con
la sovrabbondante sua redenzione, e coi m eriti sempre crescenti dei
suoi S a n ti? P ien o perciò di fiducia nella sua materna assistenza,
ricord ai al Santo Padre come Don Bosco con la parola e coll'esempio
inculcasse continuamente ai suoi figli i l lavoro e la preghiera;
com 'egli fosse sempre unito a D io anche in mezzo alle p iù gravi oc­
cupazioni; e lo pregai di voler dare ai Salesiani, alle F ig lie di
M a ria Ausiliatrice, ai loro allievi, ex-allievi e Cooperatori, uno
stimolo efficace che li aiutasse ad essere ogni giorno p iù attivi e nel
medesimo tempo più u n iti al Signore. I l Santo Padre ascoltava
benignamente; e siccome io, giunto a questo punto, non osavo quasi
p iù manifestare il m io pensiero, E g li con patern a bontà insisteva:
‹ ‹ D ica , dica pure... ».
A llo ra gli dissi che, a parer m io, un mezzo molto efficace per
a iu ta rli e spingerli tutti a ciò sarebbe stato i l concedere loro una
speciale Indulgenza da lucrarsi ogniqualvolta avessero unito al
lavoro, all'insegnamento, a ll'assistenza, e via dicendo, qualche
devota invocazione. E qui gli presentai i l foglio contenente la sup­
p lica relativa, che avevo portato con me. D a l tenore d i essa potrete
comprendere meglio, o m ie i cari, la somma generosità e benevolenza
del Santo Padre verso di noi, e perciò ve la trascrivo testualmente:
Beatissimo Padre,
J. M. J.
Il m otto Lavoro e Preghiera, che ci ha lasciato il nostro Vene­
rabile Padre e Fondatore D on Bosco, ci inculca di continuo il

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dovere che abbiam o di congiungere a ll’operosità in van taggio dei
giovani l ’incessante unione del nostro spirito con Dio, seguendo
in ciò i m irabili esempi che E g li medesimo ci diede.
Conoscendo la grande benevolenza della Santità Vostra
verso l ’ Opera Salesiana, benevolen za che già ripetu tam ente si
compiacque di attestare, m i faccio ardito d ’im plorare dal Suo
cuore paterno una grazia, che sarebbe un potente aiuto ad at­
tuare con sempre m aggior perfezione il program m a racchiuso
in quel m otto.
P rostra to pertanto al bacio del S. Pied e, supplico um il­
mente la Santità Vostra a volersi degnare di concedere che i
Salesiani, le F iglie di M aria Ausiliatrice, i loro A llievi, E x -A l­
lievi e Cooperatori d ’am bo i sessi, ogni v o lta che uniranno al
lavoro qualche divota invocazione, possano lucrare l ’indulgenza
di quattrocento giorni, e l ’indulgenza plenaria una vo lta al
giorno, applicabili anche alle anime del Purgatorio.
Che della grazia.
D i V . S. U m ilissim o e D evotissim o F ig lio
Torino, 1° Giugno 1922.
Sac. F il ip p o R in a l d i .
I l Santo Padre prese questa supplica, e com inciando a leggere
le parole L a v o r o e P regh iera disse subito: e Lavoro e preghiera
sono una cosa sola: i l lavoro è preghiera, e la preghiera è lavoro;
il lavoro non vai nu lla per l 'eternità, se non è congiunto colla pre­
ghiera; e questa, perchè sia accetta a D io , richiede l 'esercizio dì
tutte le facoltà dell 'anim a. I l lavoro e la preghiera sono insepara­
b ili e procedono di p a ri passo nella vita ord inaria; p rim a però
la preghiera e p o i il lavoro: ora et labora è sempre stata la pa­
rola d’ordine dei Santi, i quali anche in ciò si sono semplicemente
modellati sug li esempi di N . S. Gesù Cristo. Perchè l'o p e ro s ità
sìa vantaggiosa, deve andar congiunta con l 'unione a D io , inces­
sante, intim a ... ››.
Presa poi la penna, scrisse in testa alla supplica la conces­
sione del segnalatissimo favore spirituale con queste parole:
Pro Gratia ju xta infrascriptas Preces - Pius P P . X I.

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D op o ciò si trattenne ancora a p a rla rm i della sua speranza
e del suo vivo desiderio che riuscissim o a trarne molto profitto,
e m i espresse l 'intenzione di rito rn a rci sopra un 'altra volta, quasi
per assicurarm i d i era disposto a concedere d i p iù ancora, perchè
potessimo santificarci p u r in mezzo alle nostre assidue occupazioni.
N o n occorre certo, m ie i carissim i figli, ch 'io insista nel farvi
rilevare tutta l'im portanza e l'estensione del favore accordatoci
così volentieri dal P a p a : però non posso tacervi quanto G li stia
a cuore la nostra santificazione. N o i siamo stati chiamati dal S i­
gnore a far parte della P ia S ocietà Salesiana per santificarci: questo
è i l fine p rim a rio della nostra professione religiosa: tutto i l resto
ha solo ragione di mezzo. Le opere p iù grandiose e degne di encomio
pèrdono ogni valore, se non le facciam o per la nostra santifica­
zione.
P e rciò i l V icario di Gesù Cristo, comunque si chiam i, quando
riceve per la prim a volta i l Superiore di una fam iglia religiosa,
g li raccomanda in modo particolarissim o la santificazione de' suoi
sudditi.
T r entaquattro anni fa, pochi g io rn i dopo la morte del nostro
Venerabile Padre D on Bosco, i l suo successore D o n M ichele R u a
era ricevuto in particolare udienza dal sapientissimo Leone X I I I ,
i l quale, dopo aver elogiato la santità di D o n Bosco e concessi al
suo successore parecchi in s ig n i favori, prese ad inculcare da p a ri
suo i l dovere d'inform are i soci allo spirito di abnegazione, di
obbedienza, di umiltà e sem plicità, e delle altre virtù necessarie
alla v ita religiosa; aggiungendo, il d o vere principale, e, direi
unico, essere quello di attendere alla propria perfezione.
Ventidue anni dopo si presentava al S. Padre P io X l 'in d i­
menticabile D o n Albera, nella sua qualità di successore di D on
R ua. E P io X , dopo aver detto che considerava D o n R u a come un
santo, rich ia m ò l'attenzione del nuovo Rettor M aggiore sulla ne­
cessità della formazione religiosa, suggerendo p o i quest'infallibile
documento di perfezione: ‹‹ R ic o rd a te ai vo stri dipendenti, che
Colui a cui servono, D o m in Us e s t . Sia fisso nella loro m ente il
pensiero della presenza di D io; siano in tutto guidati dallo
spirito di fede; con fervore compiano le loro pratiche di pietà,
e a D io offrano i loro lavori e sacrifizi. D io sia sempre nella
loro m ente e nel loro cuore ».

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D o d ici anni dopo toccava a me la sorte di prostrarm i ai piedi
del V ica rio d i Gesù, del P a p a P i o X I , i l quale a sua volta ricordò
la santa vita e missione di D o n Albera, dicendolo degno di stare
accanto a D o n R u a ; e poi volle, a parer m io, superare i suoi
predecessori nella bontà e condiscendenza affettuosa verso i Sale­
siani. A nche da L ui, per m io mezzo, scende a voi tutti, m ie i cari
figli, lo stesso m onito, che è stato, direi, i l tema predominante della
carissima udienza, e che si può riassumere in queste parole: « P e r ­
chè l ’operosità dei Salesiani sia vantaggiosa, deve andar con­
giunta coll’unione a D io, deve sempre essere preceduta dalla
santificazione personale. E perchè i Salesiani ottengano ciò più
sicuramente, annuisco alla supplica presentatami, per aiutarli
a santificare il loro lavoro, arricchendolo dei tesori delle sante
Indulgenze. Finora queste venivano concesse ai fedeli solo a
condizione di certe pratiche devote esteriori; ma di qui innanzi
i Salesiani le acquisteranno col loro lavoro medesimo, ogni vo lta
che ad esso uniranno qualche d e vo ta invocazione, per quanto
breve. In tal modo conseguiranno più facilm ente la loro santi­
ficazione individuale, m ediante l ’ abituale unione con D io ».
Se queste non sono le precise parole del Santo Padre, ne com ­
pendiano però tutto i l pensiero e l'a ffetto. E g li vuole che n oi siamo
dei santi re lig ios i, e perchè possiamo divenire realmente tali, con­
tinuerà ad aiutarc i e a spronarci con tu tti i mezzi di cui può
disporre come V ica rio di Gesù Cristo e dispensatore degl'inesauri­
b ili tesori della Chiesa.
Perdonatem i, o carissim i, questa lunga digressione; il singo­
lare favore che ci ha concesso i l S. Padre, e i l suo vivo interes­
samento per la nostra santificazione, m i mossero a scrivere questi
semplici pensieri, per eccitarvi a p iù viva riconoscenza verso di
L u i, e a procedere p iù animosamente verso le vette della perfe­
zione religiosa.
P rim a di licenziarm i dal P a p a gli chiesi ancora una p a rti­
colare benedizione per ciascuno di voi, per le F ig lie d i M a ria
A usiliatrice, per g li allievi ed ex-allievi, per i Cooperatori, bene­
fattori e zelatori delle nostre opere. I l S. Padre ebbe una com pia­
cenza speciale per ciascuna categoria e richiesta, assicurando colla
benedizione apostolica anche tutta la sua personale benevolenza.
Quando n om in a i i Cooperatori, i l suo volto s 'illu m in ò d i gioia

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sincera, mentre dichiarava di essere anche L u i Cooperatore Sale­
siano da tanti an ni; e volle benedire non soltanto le loro persone,
ma anche tutti i loro parenti e am ici, e tutte le loro opere.
L o supplicai infine d'im partire una benedizione specialissima
al vostro povero Rettor Maggiore, e con lu i a tutta la nostra amata
Congregazione. Ogni m ia speranza è in M a r ia A u s ilia trice e
nell’efficacia di questa benedizione del V ica rio di Gesù Cristo.
F ig li carissimi, termino invitandovi a ringraziare con me il
Signore di averci dato in P io X I un vero Pa d re, che ci ama tene­
rissimamente e desidera di vederci crescere in numero e sopratutto
in santità, ricopiando i l meglio che possiamo i l nostro modello Don
Bosco, di cui E gli ha un altissimo concetto.
Preghiam o Id d io perchè lo consoli in mezzo alle pene del suo
eccelso ufficio; perchè lo conservi ancora lunghi anni e g li conceda
di vedere i l trionfo della Chiesa, e di legare eternamente i l suo nome
a quella glorificazione del Venerabile D o n Bosco, che i nostri cuori
affrettano coi p a lp iti p iù intensi de ll'amor figliale. Preghiam o
tatti i g io rn i per L u i in tutte le nostre Case; amiamolo e faccia­
molo amare dai nostri giovani, che sono la p u p illa dei suoi occhi.
Confido che lo farete volentieri, e v i ringra zio di tutto cuore,
im plorando dalla nostra A u s ilia trice , su voi e sulle opere vostre,
una, materna benedizione. E voi pregatela che faccia altrettanto con
me, che vi sono sempre
A ff.m o in C. J .
Sac. FILIPPO RINALDI
ED IZIO NE E X TR A -C O M M ER C IA LE