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LA CORRISPONDENZA BELGA DI DON BOSCO
Profilo socio-religioso dei corrispondenti.
L’immagine di don Bosco in Belgio 1
Freddy Staelens
SIGLE
ABS
ACSB
ASC
B
CSB
DBS
E
E(m)
F
FDB
FDR
MB
V
Archivio Belgio Sud (Bruxelles, Schaerbeek)
Archivio della CSB (Oud-Heverlee, Belgio Nord)
Archivio Salesiano Centrale (Roma)
Brussel-Bruxelles (Capitale bilingue neerlandese e francese)
Centrale Salesiaanse Bibliotheek (Oud-Heverlee, Belgio Nord)
Dizionario Biografico dei Salesiani
Epistolario di DB, a cura di E. Ceria
Epistolario di DB, a cura di F. Motto
Fiandre (Belgio Nord, di lingua neerlandese)
Fondo Don Bosco
Fondo Don Rua
Memorie Biografiche di don Bosco
Vallonia (Belgio Sud, di lingua francese)
Introduzione
Come viene suggerito dal titolo, l’intento dello studio è quello di analizzare
la corrispondenza intercorsa fra don Bosco e personaggi residenti in Belgio. Si
tratta di 220 lettere, scritte fra il 1867 e il 1889, la quasi totalità delle quali fu-
rono spedite dal Belgio a Torino prima che i salesiani o le Figlie di Maria Ausi-
liatrice mettessero colà piede. Solo 23 lettere non sono di cittadini belgi, bensì
di don Bosco (18), di altri salesiani di Valdocco (3), di un prete francese (1) e
del conte Provana di Collegno (1). Riguardano comunque il Belgio e pertanto
sono state prese in considerazione, così come quelle che hanno sollecitato diret-
tamente la prima fondazione salesiana in Belgio (Liegi, 1891)2. Anche se non
sono state recuperate tutte le risposte di don Bosco alle varie missive del
Belgio, abbiamo però avuto a disposizione postille sue o del segretario.
1 Traduzione dal fiammingo di Jozef Gevaert.
2 Alcune di esse sono state pubblicate e analizzate da Albert DRUART, Les lettres de mon-
seigneur Doutreloux à don Bosco, in RSS 2 (1983), pp. 274-295.

1.2 Page 2

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32 Freddy Staelens
È ovvio che l’autenticità delle lettere è stata debitamente verificata. Esse
si trovano nell’Archivio Salesiano Centrale di Roma e nella Biblioteca Sale-
siana Centrale di Oud-Heverlee (Leuven). In entrambe le sedi sono disponi-
bili le microschede del Fondo Don Bosco (con annesso Fondo Don Rua),
oltre, come è ovvio, l’edizione corrente dell’epistolario di don Bosco a cura
di Eugenio Ceria e quella critica a cura di Francesco Motto.3
Precisamente quest’ultima edizione, apparsa fin ora in due volumi, mi ha
sollecitato a condurre questa analisi della corrispondenza belga di don Bosco,
nonostante quattro ragioni contrarie, citate per altro dal medesimo editore cri-
tico, e cioè 1° «don Bosco tende a non rivelare la sua più profonda vita inte-
riore, i suoi drammi di coscienza e il suo intimo sentire di quel momento», 2°
«solo qua e là si possono reperire luccicanti perle di dottrina e di saggezza»,
3° lo stesso si dica per «qualche sensazionale scoperta di natura politica, so-
ciale e religiosa» e 4° «il suo stile è sostanzialmente identico» e quindi senza
gran valore letterario4. In buona parte questo è vero per i corrispondenti belgi.
Perché dunque darsi la pena di fare un simile studio? Anche qui Motto
offre motivi decisivi: «perché quando un uomo ha giocato un ruolo non indif-
ferente nella «storia» del suo paese, quando la sua influenza ha raggiunto lui
vivente varie nazioni e nel secolo successivo praticamente tutto il mondo,
quando le molteplici sfaccettature della sua personalità sono state e sono tut-
tora oggetto di riflessione e di studio, è importante poter disporre di strumenti
di analisi i più completi e i più seri possibile. Ora per la conoscenza di don
Bosco, della sua figura morale, delle vicissitudini della sua vita, dei suoi me-
todi di azione, che cosa di più sicuro e completo delle migliaia di lettere che
ha scritto durante l’arco di oltre 40 anni? Tanto più che si è di fronte ad un
personaggio che ha fatto dell’impegno epistolare una delle occupazioni pre-
cipue delle sue giornate».5 Si può legittimamente ipotizzare che don Bosco
abbia scritto o postillato dalle 15 alle 20 mila lettere, di cui qualche centinaia
in lingua francese e pochissime in lingua spagnola, inglese e tedesca; nell’in-
3 Cf ARCHIVIO SALESIANO CENTRALE, Fondo Don Bosco, microschedatura e descrizione, a
cura di Alfonso Torras, Roma. Direzione Generale Opere Don Bosco 1980, 629 p. ID., Fondo
Don Rua con annessi Don Bosco (complementi) e Maria Domenica Mazzarello, microschede –
descrizione, Roma, 1996, 671 p.; Epistolario di S. Giovanni Bosco, a cura di Eugenio Ceria,
Torino, SEI, IV volumi 1955-1959 e GIOVANNI BOSCO, Epistolario. Introduzione, testi critici e
note a cura di Francesco Motto (= ISS Fonti – Serie prima, 6 e 8). Roma, LAS, 1991 vol. I
(1835-1863) lettere 1-726 e 1996 vol. II (1864-1868) lettere 727-1263. Per i dati sull’ABS il
nostro ringraziamento va a Pascal Poumay SDB, segretario ispettoriale Belgio Sud.
4 Francesco MOTTO, L’epistolario come fonte di conoscenza e di studi su don Bosco, in
Mario MIDALI (a cura di) Don Bosco nella storia. Atti del 1° Congresso Internazionale di Studi
su Don Bosco (Università Pontificia Salesiana – Roma, 16-20 gennaio 1989). Roma, LAS
1990, pp. 68-69.
5 Ibid., p. 70.

1.3 Page 3

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La corrispondenza belga di Don Bosco 33
sieme esse «permettono quasi di violare la sua privacy, di entrare nella sua
cameretta, di vederlo seduto al suo tavolo di lavoro, di fotografarlo immerso
in problemi, difficoltà, speranze, ideali».6
Questo è verificabile pure nel caso della sua corrispondenza con i refe-
renti belgi. Il nostro studio dunque permette di aprire una finestra sulle rela-
zioni tra belgi e don Bosco negli ultimi vent’anni della sua vita; più precisa-
mente intende da un verso tracciare un quadro sociale e religioso dei corri-
spondenti attraverso le loro lettere, che, in qualche modo, hanno preparato le
future opere di don Bosco in Belgio; dall’altro offrire un’idea dell’immagine
di cui colà godeva l’educatore subalpino.
Dati generali
Prima di analizzare il contenuto del fanmail belga di don Bosco, diamo
qualche dato «digitale» del carteggio considerato.
Le 220 lettere attinenti al Belgio o a cittadini belgi sono state scritte da
163 corrispondenti, i quali a loro volta citano i nomi di altre 111 persone. In
realtà è probabile che sia stato ben maggiore il numero di lettere e di persone
in corrispondenza epistolare con don Bosco. Ma una parte di tali documenti o
non è stata conservata negli archivi della società salesiana, o è andata perduta,
oppure è stata catalogata in modo tale che non è stato fino ad ora possibile
identificarne la posizione.
La stessa esperienza di molte lettere «perdute» hanno già fatto i due edi-
tori delle lettere di don Bosco, Ceria e Motto. Scriveva il primo già vari anni
prima di procedere alla pubblicazione dell’Epistolario: «Le lettere di don
Bosco pubblicate sono assai meno numerose di quelle che o andarono di-
strutte o giacciono nell’oblio»7; e il secondo: «Di molte non ne è rimasta
traccia alcuna; di altre si hanno documenti ineccepibili che ne garantiscono
l’esistenza sebbene non si conservino i contenuti e non siano conosciute nel-
l’originale».8
Quanto alle date, sembra di poter dire che ci furono due ondate di corri-
spondenza dal Belgio verso Torino. La prima raggiunse don Bosco nel
biennio 1883-1884 ed è costituita da 53 lettere, di cui 7 non datate ma che ra-
gionevolmente si possono collocare in quel periodo. È il periodo del suo
grande viaggio attraverso il nord della Francia, la cui eco giunse in Belgio.
Una grande parte di queste lettere si trova nel Repertorio delle lettere francesi
6 Ibid., pp. 70-71.
7 MB XIV 557.
8 F. MOTTO, L’epistolario come fonte…, p. 71, nota 7.

1.4 Page 4

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34 Freddy Staelens
fatto da F. Desramaut e 10 di esse sono classificate come tali nel catalogo del
Fondo Don Bosco:9 come lettere «francesi» hanno dunque perso la loro iden-
tità «belga». Sorprende anche l’errata ortografia di molti nomi di persone e di
luoghi (così come purtroppo risulta anche per un cinquantennio negli elenchi
ufficiali della congregazione salesiana). La seconda ondata di corrispondenza
si colloca invece durante l’ultima malattia di don Bosco, quella che l’avrebbe
condotto alla morte il 31 gennaio 1888: 95 lettere nei tre mesi di novembre-
dicembre 1887 e gennaio 1888, oltre ad altre 15 lettere non datate, ma che
sulla base di vari indizi si possono presumere del medesimo periodo. Si tratta
dunque complessivamente di 110 lettere.10 Andrebbero aggiunte a questo
gruppo altre 14 lettere del febbraio 1888 (12 con la data e 2 senza): lettere di
condoglianze oppure provenienti da corrispondenti cui non era giunta la no-
tizia della morte di don Bosco.11 Va notato che un’analoga ondata di corri-
spondenza si è verificata anche in altri paesi dove don Bosco aveva una certa
notorietà.12
Restano 43 lettere non collocabili né all’interno né vicino ai due suddetti
periodi. La prima lettera in assoluto, scritta dal conte Francesco Zaverio Pro-
vana di Collegno, è datata 1867 e sarà oggetto di particolare attenzione a con-
clusione del nostro studio. Al 1879 appartengono 6 lettere, 4 delle quali ri-
guardano la contessa di St. Phalle, 1 la nobildonna abitante nel castello
Houlay a Boitsfort (parte dell’agglomerazione di Bruxelles-Brussel capitale)
e 1 la contessa di Namêche. Tre di queste lettere contengono note autografe di
don Bosco.13 Si aggiungano poi 1 lettera del 1881, 2 del 1882, 3 del 1885, 6
del 1886, 8 nei mesi gennaio-ottobre 1887 (5 datate e 3 attribuibili a quel pe-
9 cf elenco infra 8, 13, 15, 17-18, 20-22, 28, 30-32, 36, 42, 47, 62, 68-73, 87-88, 90, 95-
96, 101, 106, 116, 118, 141, 143, 147, 153, 159-160, 169, 171-173, 200-201, 205, 218, 220 e le
sette non datate 48, 64, 67, 89, 150, 152, 208. Francis DESRAMAUT, Répertoire analytique des
lettres Françaises adressées à Don Bosco en 1883 (= Cahiers Salésiens 8-9), aprile-ottobre
1983, 172 p., con indice completo dei nomi di persone e di luoghi. Le 10 lettere in neretto sono
belghe e non «dalla Francia»; analogamente in ASC, Fondo Don Bosco, microschedatura e de-
scrizione a cura di A. Torras pp. 369-380.
10 cf elenco infra 1-2, 4-7, 10-11, 14, 33-35, 37-41, 44-45, 49, 52, 54, 57-58, 60, 63, 65,
76-78, 83, 86, 91-94, 99-100, 102-103, 105, 107-108, 112-115, 119-123, 125-126, 128-129,
131-139, 144, 151, 155-158, 161-163, 165-166, 170, 174-175, 178, 180, 185, 189, 192, 196-
197, 203-204, 206, 209-210, 212-214, 216 e quindici non datate 3, 9, 12, 50, 84, 104, 109-110,
117, 127, 140, 145, 179, 187, 194. Anche qui molti nomi sono ortograficamente errati.
11 cf elenco infra 85, 149, 176, 181-182, 184, 186, 188, 191, 195, 207, 219 e quelle non
datate 199 e 217.
12 Come si vede in MB XVIII 516 e nel FDB. Il quarto volume dell’Epistolario a cura di
E. Ceria (dal 1881 al 1888) non presenta un grande numero di lettere datate negli ultimi anni di
vita di don Bosco, come invece si è ipotizzato e verosimilmente era in realtà.
13 cf elenco infra 168 (anno 1867) e 51, 80, 81, 82, 146, 148 (anno 1879). Con autografo
di don Bosco: 51, 80 e 82.

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La corrispondenza belga di Don Bosco 35
riodo), 10 lettere non datate ma scritte prima della morte di don Bosco e 6
collocabili fra il marzo 1888 e il luglio 1889.14 Le ultime 15 lettere sono sem-
plici ringraziamenti per grazie ricevute su intercessione di don Bosco.
I luoghi di provenienza delle lettere sono distribuiti nelle tre regioni del
Belgio nel seguente modo: 95 lettere da 71 corrispondenti della Vallonia (=
V), 74 lettere provengono da 65 corrispondenti delle Fiandre (= F), 27 lettere
da 21 corrispondenti della regione di Bruxelles-Brussel (= B) e 24 lettere da 7
corrispondenti esteri. Tra le lettere «estere» al primo posto ovviamente è l’I-
talia: 21 lettere, fra cui la succitata del conte di Collegno scritta a Cumiana
(Torino) e quella della nobile belga Anne de Meus, residente a Roma.
Un’altra lettera «estera» è del vescovo di Liegi, mons. Doutreloux, spedita da
Lourdes (Francia).15 Per numero sia di lettere che di corrispondenti la parte
francofona del Belgio è maggiormente rappresentata, benché all’epoca la po-
polazione delle Fiandre era praticamente grande con quella complessiva della
Vallonia e di Bruxelles. Tutte le lettere sono scritte in francese – all’epoca la
lingua franca o «normale» di corrispondenza tra stranieri e belgi tanto fiam-
minghi quanto valloni – ad eccezione di una in latino e di un’altra in italiano.
Complessivamente le lettere provengono da 92 località diverse: 49 dalla Val-
lonia, 33 dalle Fiandre, 4 dalla regione di Bruxelles e 6 dall’estero (4 dall’I-
talia e 2 dalla Francia). Eccole in dettaglio (il nome ufficiale di oggi, in pa-
rentesi, segue quello che si legge sugli originali).
Alla città di Bruxelles-Brussel con 27 lettere e 21 corrispondenti segue
Anversa (Anvers, Antwerpen, Fiandre) con 20 lettere da parte di 18 corrispon-
denti; al terzo posto si colloca Liegi (Liège, Liége, Luik, Vallonia) con 12 let-
tere di 8 corrispondenti, di cui il principale è il vescovo mons. Doutreloux (4
lettere). Poi Ypres (Ieper, F) con 9 lettere di 5 corrispondenti, Bruges (Brugge,
F) con 7 lettere di altrettanti corrispondenti, Tournai (Doornik, V) con 6 let-
tere di 5 corrispondenti e Assesse (V) con 7 lettere, tutte della baronessa de
Monin che intendeva dare grandi somme per una fondazione a Calcutta e
un’altra nelle Fiandre orientali. È nella sua corrispondenza che troviamo 2
lettere di don Bosco (1884) e l’unica di don Rua (1885).
Segue ancora Mons (Bergen, V) con 5 lettere di 3 corrispondenti, tra i
14 cf elenco infra 19 (anno 1881); 66 e 167 (anno 1882); 97, 154 e 177 (anno 1885); 23-
24, 29, 75, 98 e 124 (anno 1886); 25-26, 43, 183, 193 con 56, 79 e 111 non datate (anno 1887
mesi gennaio-ottobre); 53, 55, 59, 130, 164 e 202 (dopo la morte di don Bosco) e 9 lettere non
datate ma don Bosco ancora vivente: 16, 46, 61, 74, 142, 190, 198, 211 e 215.
15 Per tali lettere «estere» cf elenco infra 3 (del segretario di don Bosco da Torino), 15-19,
22-26, 28-32 (tutte di don Bosco da Torino), 20 (di don Bosco da Marseille), 21 (di don Bosco
da S. Benigno Canavese), 65 (di Anne de Meus da Roma), 95 (di monsignore Doutreloux da
Lourdes, Francia), 168 (di Francesco Zaverio Provana di Collegno da Cumiana), 173 (di Giu-
seppe Rossi da Torino), 177 (di Michele Rua da Torino).

1.6 Page 6

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36 Freddy Staelens
quali il sacerdote Jules Honorez con 3 lettere, e Binche (V) con 4 lettere di 3
persone. Le città di Gand (Gent, F) e Malines (Mechelen, F) hanno ciascuna 3
lettere provenienti da altrettanti corrispondenti. Da Enghien (Edingen, V) una
signorina scrive tre lettere. Da Longlier (V) provengono 2 lettere: 1 da parte
del fondatore dell’orfanotrofio locale, e 1 dal cappellano del medesimo. Da
Mont-Saint-Guibert (V) una nobile invia 2 lettere mentre un’altra proviene da
un parroco fiammingo.
Abbiamo poi 2 lettere da Bocholt (F), dal comune industriale Herstal (V),
dalla cittadina universitaria Lovanio (Leuven, Louvain, F), dalla città di
Namur (Namen,V) capoluogo della provincia, da Courtrai (Kortrijk, F) e da
Cuerne (Kuurne, F). Sempre da 2 lettere sono rappresentate le seguenti città e
comuni della Vallonia: Bastogne, Châtelet, Dinant, Hanzinelle, L’Église-
Neufchâteau (Léglise), Lessines, Moulbaix, Soignies (Zinnik) e Virton.
Troviamo 1 lettera per ciascuna delle seguenti località fiamminghe: Alost
(Aalst), Bavikhove, Berchem, Deinze, Termonde (Dendermonde), Diest, El-
licom (Ellikom), Evergem, Grammont (Geraardsbergen), Gand-Bigard
(Groot-Bijgaarden), Gysegem (Gijzegem), Kessel-lo, Landen, Menin
(Menen), Puurs, Renaix (Ronse), Sint-Amandsberg, Saint Denis-Westrem
(Sint-Denijs-Westrem), St Paul-Waas (Sint-Pauwels), Tervueren (Tervuren),
Tongres (Tongeren), Fourons-le-Comte (’s Gravenvoeren), Waarloos e Westv-
leteren (West-Vleteren).
Così pure 1 lettera per ciascuna delle seguenti località vallone: Ath (Aat),
Aubel, Bellecourt, Bonipré, Bouillon, Braine-l’Alleud, Charleroi, Chenée De-
vantave (Devant Tave), Eghezée, Ensival, Fosses (Fosses-la-ville), Gosselies,
Grand-Manil, Grez-Doiceau, Hamoir, Havelange, Horrues, Housse, Je-
mappes, Jodoigne, Chaudfontaine, Marche (provincia del Lussemburgo),
Namèche, Profondéville, Rumillies, Tellin, Thieusis (Thieusies), Verviers,
Yves-Gomezée e Waulsort. Dall’agglomerazione bilingue di Bruxelles-
Brussel, 3 lettere provengono da Boitsfort-Bosvoorde, 1 da Ixelles-Elsene e 1
da Uccle-Ukkel.
Bruxelles, Anversa e Liegi, ciascuna con più di 10 lettere, indicano la
prima collocazione geografica di nuclei di cooperatori; altrettanto si può dire
per Ypres, Bruges e Tournai.
Identità ed estrazione sociale dei corrispondenti e dei loro conoscenti
Sul totale di 220 lettere, 109 provengono da 85 donne e 97 lettere da 67
uomini; per 14 lettere non è stato possibile identificare il sesso degli 11 corri-
spondenti. C’è quindi una maggioranza di 18 donne, 16 delle quali hanno
scritto più di 1 lettera, mentre soltanto 10 uomini hanno fatto altrettanto.

1.7 Page 7

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La corrispondenza belga di Don Bosco 37
Tra le 85 corrispondenti 12 si presentano come signorine, per un totale di
15 lettere, cui si possono aggiungere altre 5 lettere che verosimilmente pro-
vengono da altrettante signorine. Ci sono poi 8 lettere di 7 suore e 12 corri-
spondenti (con 15 lettere) che si firmano vedove. Complessivamente sono 36
(con 43 lettere) le corrispondenti femminili nubili, 33 (con 42 lettere) quelle
sposate e 16 (con 24 lettere) quelle di cui non è stato possibile identificare lo
stato civile.
Tra gli uomini 2 corrispondenti si qualificano come celibi, altri 2 si fir-
mano come vedovi e 4 risultano sposati: di 22 non è stato possibile identifi-
care lo stato civile; invece nell’ampia schiera di ecclesiastici si hanno 53 let-
tere provenienti da 36 persone, ossia all’incirca 1/4 del totale delle lettere e
dei corrispondenti. Fra loro si trovano 22 semplici parroci con 27 lettere, 4
parroci-decani con 4 lettere, 3 sacerdoti-direttori con 3 lettere, 4 religiosi con
5 lettere, 1 cappellano con 1 lettera; 5 lettere sono del «fondatore» della
prima casa salesiana in Belgio e unico vescovo belga in corrispondenza epi-
stolare con don Bosco, mons. Doutreloux.
Quanto alla classe sociale, oltre 1/7 dei corrispondenti provengono dalla
nobiltà: 19 donne e 5 uomini. Accanto ai titoli nobiliari sovente si menziona il
castello.16 Nell’ordine segue poi il gruppo di corrispondenti dell’alta e media
borghesia: 10 commercianti, 3 imprenditori, 2 liberi professionisti, 1 ban-
chiere.
Fra i membri dell’episcopato belga, oltre al suddetto Doutreloux, soltanto
i cardinali Dechamps e Goossens hanno avuto contatti personali (ma non epi-
stolari) con don Bosco; nell’ambito dei membri di comunità religiose ma-
schili 5 lettere provengono da 4 religiosi, 4 lettere da 3 superiori e 1 lettera è
di un semplice confratello, che scrive per incarico del suo abate. Dall’elenco
ovviamente sono escluse le 18 lettere di don Bosco e le 3 dei suoi collabora-
tori. In ambito invece femminile si hanno 9 lettere: 3 scritte da 2 suore di ori-
gine nobile, 4 da altrettante madri superiori e 2 da semplici religiose, di cui
una su incarico della superiora. Dunque anche fra i corrispondenti provenienti
dalle file dei religiosi sono nuovamente le donne in maggioranza. Tra il clero
diocesano è maggiormente rappresentato quello parrocchiale.
Le complessive 38 lettere scritte da personaggi della classe popolare rag-
giungono appena un quinto del totale, corrispondente però in pratica al nu-
mero delle persone «letterate» nell’Europa della seconda metà dell’ottocento.
Può essere anche interessante notare come non diverso da quello appena
presentato è il sociogramma dei 111 belgi semplicemente citati nelle lettere.
16 Medesima comparazione in E(m) II, 6-7: anche qui vediamo la grande presenza di corri-
spondenti nobili e di autorità religiose e civili.

1.8 Page 8

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38 Freddy Staelens
Esclusi i 20 nomi di corrispondenti famigliari o conoscenti, si tratta di 59
donne, 44 uomini, 7 coppie di sposi e 1 persona non identificata. Delle 38
donne di cui è stato individuato lo stato civile, solo una è vedova, 16 le madri
di famiglia, le altre nubili. Fra di loro 8 provengono dalla nobiltà (fra cui la
moglie del presidente della Francia, una baronessa, una contessa e una vi-
scontessa), 1 è la moglie dell’architetto Helleputte, che costruì la casa sale-
siana di Liegi, 2 le religiose; 5 invece le congregazioni di suore citate: les
Dames de Saint-André, les Dames Bernardines, la Congrégation de l’Enfant
Jésus, la Congrégation de Marie, les Sœurs de Charité e les Ursulines.
Dei 44 uomini menzionati 1 è celibe, 13 sono sposati, 20 sono chierici e
10 quelli di stato civile non identificato. Prevale il clero tra cui il papa, il
nunzio apostolico nel Belgio, il cardinale del Belgio, il vescovo di Calcutta (il
fiammingo Paolo Goethals), il vescovo di Tournai, 1 direttore di convento, 1
monaco, 1 decano, 3 parroci, 2 preti, 1 padre Recolletta, i gesuiti e i salesiani
don Michele Rua e don Francesco Cerruti. Tra i 24 laici citati 9 appartengono
alla nobiltà, 1 è banchiere, 1 è medico, e gli altri non sono stati identificati.
Non manca un personaggio ben noto in Belgio, lo storiografo e politico de-
mocristiano Godefroid Kurth, professore all’università di Liegi: attraverso
una lettera di Frédéric Delmer di Bruxelles del 19 dicembre 1883 si fece iscri-
vere tra i cooperatori salesiani.17 Fra gli sposi si trovano i Frésart, apparte-
nenti della borghesia cattolica di Liegi, che volevano diventare cooperatori di
don Bosco.
Motivazioni a carattere religioso
Il contenuto delle lettere si riferisce per lo più all’offerta di denaro per le
opere salesiane e alla richiesta di preghiere secondo le proprie intenzioni. Per
le lettere scritte in occasione della malattia e della morte di don Bosco predo-
minano, come è ovvio, sentimenti di viva partecipazione. Ne diamo un cenno
sintetico, precisando che nei numeri citati ogni item è contato una sola volta
per lettera anche se ricorre più volte nella medesima lettera.
17 FDB mc. 1497 D 1, lettera Delmer – Bosco, Bruxelles, 19-12-1883. Godefroid Kurth
(1847-1916), cattolico dichiarato, pose in Belgio le basi della storiografia scientifica. Era spe-
cializzato nella storia dei Franchi del medioevo, nella storia della città di Liegi e nella storia
della frontiera linguistica latino-germana in Belgio. Progettò e applicò per primo la toponoma-
stica come scienza ausiliare. Come politico fu un importante animatore cristiano democratico.
Fin dal 1878 aveva gradito il diploma di cooperatore salesiano, cf MB XVIII 204 e XIII 614.
Fréderic Delmer era un noto portavoce nel congresso dei cattolici belgi a Malines (Mechelen)
nel 1867. Cf AA.VV., Assemblée générale des catholiques en Belgique. Troisième session à
Malines 2-7 septembre 1867. Bruxelles, Victor Devaux et Cie, 1868, p. 500 et passim.

1.9 Page 9

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La corrispondenza belga di Don Bosco 39
Ben 128 lettere (sul solito totale di 220) fanno menzione di una offerta,
che varia da 1 franco belga a 1600 franchi (con l’eccezione per una volta sola
di 30.000 franchi). Le offerte non sono sempre senza oneri. Per esempio, la
somma maggiore era destinata per una fondazione a Calcutta; ma non poten-
dosi questa effettuare, il denaro finì presso mons. Doutreloux, che così poté
pagare i primi debiti dell’opera salesiana di Liegi. In 11 lettere l’offerta è ac-
compagnata dalla richiesta di S. Messe, 22 da quelle di novene, 77 di pre-
ghiere; 12 sono destinate ad un abbonamento al Bulletin Salésien, 38 per il di-
ploma di cooperatori, 9 per l’acquisto di una biografia di don Bosco (4 men-
zionano l’autore d’Espiney, 1 Cerruti, 1 la libreria universitaria Peeters di Lo-
vanio); 23 sono a favore di una fondazione (6 per Calcutta, 4 per Liegi, e al-
cune fondazioni che non hanno avuto luogo), 4 desiderano una foto di don
Bosco, 3 delle medaglie, 2 una reliquia di don Bosco; 2 chiedono di benedire
rosari, 6 sollecitano un autografo, 2 desiderano oggetti messi a contatto con
don Bosco, 20 supplicano una sua benedizione, 2 domandano biglietti della
lotteria, 1 invece la statua di Maria Ausiliatrice.
All’ultima circolare di don Bosco a favore delle missioni in America La-
tina18 fanno diretto riferimento 14 offerte e probabilmente 19 doni inviati allo
stesso fine. Una signora si offre di pagare le spese per l’olio della lampada del
SS. Sacramento; una sua conoscente quelle di un altare portatile per le mis-
sioni, oltre al necessario corredo per il missionario.
Il denaro è certamente molto importante per realizzare tante buone opere,
anche quelle di don Bosco.19 Così scrive un corrispondente di Jodoigne a con-
clusione della lettera nella quale annunzia un dono di 500 franchi belgi: «In-
fatti il denaro è il nervo del Bene». La stessa lettera offre una panoramica ge-
nerale di tutta la beneficenza dei cattolici belgi a favore della Chiesa: l’obolo
di san Pietro, doni generosi al papa, una colletta straordinaria nelle chiese e
nelle cappelle della diocesi, una sottoscrizione pubblica in un giornale catto-
lico per le missioni di Bengala. Il generoso benefattore promette poi una
somma annuale per il sostentamento di molti missionari, a condizione che
faccia fortuna colle sue obbligazioni di città (obligations, dette lots de ville).20
18 L’ultima circolare di don Bosco, una questua per le missioni, porta la data del 4 no-
vembre 1887. Il testo stampato in francese si trova in FDB mc. 1142 B 9/11. La circolare fu
diffusa anche in Belgio. Nella mc. 1142 B 11 è stabilito che le spese annuali di un missionario
ammontano all’incirca dagli 800 ai 1000 franchi, mentre quello di una suora missionaria dai
500 ai 600 franchi. Don Bosco chiese anche altari portatili, paramenti liturgici, ecc. Il numero
globale di orfani nelle sue opere era da lui stimato attorno a 300.000 e i suoi exallievi che in
quel momento guadagnavano onestamente il pane quotidiano si aggiravano sul milione.
19 «Il carteggio con tali corrispondenti si colloca molto spesso in un ambito prettamente
pecuniario…» in F. MOTTO, L’epistolario come fonte…, p. 73.
20 FDB mc. 1629 B 4/6, lettera L. Baguet – Bosco, Jodoigne, 6 dicembre 1887, cit. B 5.

1.10 Page 10

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40 Freddy Staelens
A grazie ricevute per la preghiera di don Bosco accennano 8 lettere; 2 in-
vece esprimono felicitazioni per la sua opera e 1 gli augura felice anno
nuovo.
Tra le 89 persone che chiedono preghiere ce ne sono ben 61 che lo fanno
per ottenere una guarigione; 11 per una buona educazione dei loro figli, 25
per la propria vocazione o per quella dei figli, 10 per la buona riuscita negli
studi, 18 per avere fortuna negli interessi temporali; 16 desiderano una con-
versione e 13 pregano per problemi di famiglia (3 per trovare un buon fidan-
zato, 3 per un felice parto, 5 per un buon matrimonio cattolico, 1 per felici se-
conde nozze, 1 per prevenire un divorzio e 1 per liberare una persona dall’al-
colismo). Altre intenzioni sono quelle di 7 sacerdoti che chiedono la pre-
ghiera di don Bosco e dei suoi giovani per la loro parrocchia e di un altro sa-
cerdote che lo ringrazia delle preghiere in occasione dell’anniversario della
propria ordinazione. 2 corrispondenti invocano preghiere per le anime del
purgatorio, altri 2 per la salvezza della propria anima, altrettanti per la buona
morte di un conoscente; 8 supplicano, nel caso in cui non fossero esaudite le
loro preghiere, la forza di fare la santa volontà di Dio.
Un po’ meno pie sono le 2 richieste di vincere un processo, altre 2 per
avere un biglietto vincente alla lotteria e 1 di uscire libero dal sorteggio per il
servizio militare obbligatorio.
E le risposte di don Bosco? Sulle 17 reperite, 6 sono i soliti biglietti da visita
con cui don Bosco prima semplicemente ringrazia con testo a stampa, per le of-
ferte ricevute e poi, sempre a stampa, dà la benedizione di Maria Ausiliatrice
promettendo preghiere sue e dei suoi orfani; una sola volta si trova la firma auto-
grafa di don Bosco. Prendiamo per esempio un biglietto da visita semplice e or-
dinario inviato alla viscontessa Mathilde Vilain XIV. A stampa si legge:
«ORATOIRE SALESIEN – Rue Cottolengo, N. 32, TURIN
L’Abbé Jean Bosco
Vous présente ses respectueux hommages, il prie / et fait prier ses orphelins pour vous et à
toutes / vos intentions et appelle sur vous et les vôtres / les meilleures bénédictions du
ciel». /
e un segretario vi aggiunge a mano: «500 frs reçus avec grande reconnaissance
15 juin 1883, en vous remerciant de tout son cœur de votre généreuse offrande
pour ses pauvres enfants». Segue il testo stampato: «Que N. D. Auxiliatrice
daigne exaucer toutes vos bonnes intentions, et vous protège et console
toujours». Il tutto senza nominativo della destinataria e la firma del mittente.21
21 ACSB /doc A/ Don Bosco’s briefwisseling met Belgen (corrispondenza di don Bosco
coi belgi), biglietto da visita Bosco – Vilain XIV [viscontessa Mathilde], Torino 15-6-1883.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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La corrispondenza belga di Don Bosco 41
Una volta sul verso di un’immaginetta di Maria Ausiliatrice, don Bosco
scrive:
«Madame Cardon / Que Dieu bénisse / vous, Mr. Votre Mari / vos Fils, et toutes vos / af-
faires; et que la Ste / Vierge vous protège / et vous guide dans / le chemin du paradis. / Je
recommande à votre / charité nos orphelins, / qui prieront bien / pour vous. /
abbé J. Bosco.» 22 /
Ed ecco la eloquente risposta del «solito agente di don Bosco in tanti af-
fari»23, Giuseppe Rossi, alla domanda di due signorine di Anversa di ricevere
qualche ricordo di don Bosco. Ne offriamo il testo integrale, cogli errori orto-
grafici presenti nell’originale.
«Turin ce 21 Juillet 1883
Mesdemoiselles De Beukelaer
Anvers,
Ci inclus vous trouverez le portrait de notre bien aimé Père Don Bosco, avec la prière à
Marie Auxiliatrice et Sa Signature, tout écrit de sa main, et pour cela, vous pouvez être
bien satisfaites, d’avoir un autographe de l’homme de la Providence. Vous pourrez en faire
la réproduction, que nous esperons reussira bien. Se sont seulement deux jours, que notre
bon Père Don Bosco a fait son retour de Frohsdorf24, ou il avait été appelé par le Comte de
Chambord, et ou il fut conduit par un des gentilhommes du Comte.
Veuillez prier pour notre Tres aimé Père Don Bosco, et pour nos maisons, et nous n’ou-
blierons pas de prier le Bon Dieu, et Sa Sainte Mère Marie Auxiliatrice, afin que, apres
vous avoir donné dans cette vie, la tranquillité de l’âme, et la santé du corps, nous puis-
sions tous un jour, nous trouver dans notre vraie patrie en Paradis.
Veuiller, Mesdemoiselles, agréer nos sentiments de profond respect, avec les quels, je suis
votre
Tres obéissant Serviteur
(firma) Rossi Gius.»25
22 ACSB /doc A/ Don Bosco’s briefwisseling met Belgen, verso di una immaginetta di
Maria Ausiliatrice – autografo di Bosco – Cardon (madame) [nata Kramp, Gent], [Torino s.d.].
23 Giuseppe Rossi (Gambarana Lomellina 1834 – Torino 1908) salesiano coadiutore, uomo
di fiducia di don Bosco e presente, per problemi di economia, nelle varie sedute del Capitolo
Generale, cf DBS 245 e E. CERIA (trad. francese da Alfred CHANTRY), Profil de 33 coadjuteurs
salésiens. Woluwé-Saint-Pierre, Centrale Don Bosco [poster. 1952], pp. 23-28.
24 Frohsdorf: castello a 40 km. da Vienna. Vi abitava Enrico di Chambord, ultimo ram-
pollo del principale ramo borbonico e pretendente al trono francese. Nel 1883, gravemente in-
fermo, volle ad ogni costo una visita di don Bosco, che il 13 luglio finì col cedere a pressanti
insistenze. Lo accompagnava don Rua. Giunsero il 15. Si sperava in un miracolo. Si verificò
un reale e sensibile miglioramento, continuato per un paio di settimane, finché un’imprudenza
del principe fece dal 4 agosto svanire ogni speranza: cf E IV 224.
25 ACSB /doc A/ Don Bosco’s briefwisseling met Belgen, lettera Rossi Giuseppe – De
Beukelaer (desmoiselles, Anversa), Torino 21-7-1883. Non abbiamo ritrovato la fotografia di
don Bosco e suo autografo di cui parla questa lettera.

2.2 Page 12

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42 Freddy Staelens
Le lettere di don Bosco alla contessa de Robiano – una delle prime coope-
ratrici salesiane del Belgio e una grande promotrice della fondazione della
casa salesiana di Tournai26 – tornano utili alla conoscenza della biografia e
della personalità di don Bosco. Questi, interessato alla salute corporale e spi-
rituale della contessa e dei suoi familiari, non trascura di parlare di se stesso,
della propria salute, della sua attività: «samedi je partirai pour Nice et
Cannes»,27 «Je suis devenu vieux demi aveugle, pour cela malaisement vous
pouvez lire mon ecriture [sic]»28 e «Je ferais bien volontair votre Commission
auprès du St Père, mais je suis si faible qu’il est peu probable qu’il me soit
donné de revoir Sa Sainteté pendant la vie terrestre [sic]».29 Rileva anche la
sua vita interiore: «je travaille à fin d’engager le S. Père à consacrer le mois
de juin au cœur sacré de Jesus et je continuerai dans toutes demarches possi-
bles [sic]»30 e «Je garde l’image que vous m’avez envoyé et cela servira à me
rappeler les méditations que j’aurais faire dans cette neuvaine sur l’amour du
bon Jésus [sic]».31
La contessa Mathilde de Robiano era molto ricca e don Bosco lo sapeva.
Le scrive sul finire del 1886 [?)]
Madame la Comtesse Mathilde
Vos intentions sont très bonnes, mais dans les choses de Dieu chaque retard est dangeu-
reux. Si on veut faire quel chose bonne c’est de la faire promtement. On a projetté de bâtir
et on a commencé la construction de une eglise à notre dame auxiliatrice près des sau-
vages à S. Nicolas des Los aroyos et dans la Patagonie. Dans cette église on gagnerait
beaucoup des âmes à Dieu et sans doute aussi la votre. Il serait onnerable de faire une
vente donner l’argent afin de vous assurer une place au paradis. Vous bien va-il? Aimez
employer la fortune pour des pauvres garçons? Serait bon de nous parler verbalment. Un
de lui rendrait les entreprises plus dificiles. Mais ces affaires engage pas votre conscience
en aucune affaire / manière – Vous me direz vos intentions et je les pratiquerai comme
vous desiderez – [sic].32
Molto curioso è anche un lungo poscritto in cui don Rua rileva con non
poco umorismo la situazione di don Bosco e la propria:
26 Mathilde de Robiano, contessa nubile, vivente assieme al fratello, di orientamento ultra-
montano ed ex-zuavo conte Albert de Robiano (1836-1904), presidente del circolo cattolico di
Tournai, segretario della confraternita Saint-Michel e co-proprietario dell’editrice Saint-Jean
l’Evangéliste a Tournai.
27 FDB mc. 2654 A 7, lettera autografa Bosco – [de Robiano], Torino 25 febbraio 1884.
28 FDB mc. 2654 A 11, lettera autografa Bosco – [de Robiano], Torino 18 settembre 1886.
29 FDB mc. 2654 B 2, lettera con firma autografa Bosco – [de Robiano], Torino 1 di-
cembre 1887.
30 FDB mc. 2654 A 8, lettera autografa Bosco – [de Robiano], [Torino] 20 febbraio 1886.
31 FDB mc. 2654 A 2, lettera con firma autografa Bosco – [de Robiano], Torino 15 di-
cembre 1881.
32 FDB mc. 2654 B 5/6, lettera autografa (brutta copia) Bosco – [de Robiano] (Mathilde),
[Torino?] [fine 1886?].

2.3 Page 13

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La corrispondenza belga di Don Bosco 43
Quoique il ne soit pas bien quant è vue la santé, il a voulu cependent vous écrire de sa
main. Le bon Père, se sentant affaiblir de jour en jour, tandis que les occupations augmen-
tent tout les jours, a bien voulu malgré mon indignité m’élire à son vicaire pour l’aider à
porter son fardeau de travail et… des dettes. Par conséquence si par cas vous aurez besoin
d’argent vous pourrez vous adresser à lui ou à moi et sera la même chose.
En laissant de côté les plaisanteries, si nous pouvons en quelque façon vous servir contez sur
nous que serons heureux de vous rendre quelque service. En attendant daignez, Madame la
comtesse, prier pour notre cher D. Bosco et aussi pour moi afin que je puisse vraiment aider
notre bon Père et agréez avec les siens les respecteux hommages de votre dévoué –
a. Michel Rua [sic].33
Dalla fine di novembre 1887 la stampa anche internazionale dava notizia,
giorno dopo giorno, dello stato di salute di don Bosco. Innumerevoli lettere di
partecipazione, di suppliche e di promesse di preghiere giungono a Torino. Lo
indicano chiaramente le Memorie Biografiche, anche se talvolta in termini
piuttosto vaghi.34 Dal Belgio 31 lettere manifestano preoccupazione per la sa-
lute di don Bosco, 14 si rallegrano per il suo miglioramento, 13 esprimono
rincrescimento o condoglianze e 4 pregano per don Bosco malato o appena
deceduto. Ecco una breve antologia di esse.
Una madre di Bruges comunica: «Veniamo a sapere con rincrescimento
che la sua salute è malandata. Mio marito e io facciamo voti al Signore che
voglia conservarla ancora qualche tempo sulla terra per essere la consola-
zione degli afflitti. Che la santa volontà del buon Dio sia fatta. Sarei ben con-
tenta come anche il mio caro sposo e i miei figli, di ricevere la sua santa be-
nedizione».35
Una religiosa di Bruxelles scrive a don Rua: «Gli dica, ne la supplico, una
parolina per me. Gli dica che se la Santa Vergine lo chiama con sè, io conti-
nuerò a fare di buona voglia per i suoi figli quel poco che è in mio potere, ma
a condizione che non mi dimentichi presso la Santa Vergine, quando godrà
della sua presenza. Cotesto buono e venerato padre si degni di benedirmi».36
Da Malines due signore così si esprimono: «Apprendendo della sua grave
indisposizione, siamo rimaste grandemente addolorate. Benché non La cono-
sciamo se non per affinità spirituale, dividiamo i devoti sentimenti che nu-
trono per Lei quanti hanno il bene di avvicinarla. Alle loro preghiere noi ab-
biamo subito unite le nostre per ottenere il ristabilimento della sua salute».37
33 FDB mc. 2654 A 10, lettera autografa Bosco – [de Robiano], [Torino] 20 febbraio 1886.
34 MB XVIII 274.
35 FDB mc. 1523 D 3, lettera Grossé-Deherve – Bosco, Bruges, 7 gennaio 1888, cit. A 6;
ed. in MB XVIII 518.
36 FDB mc. 1500 A 5/7, lettera Dons – Bosco, Bruxelles, 10 gennaio 1888, cit. A 6; ed. in
MB XVIII 519.
37 FDB mc. 1527 A 6/7, lettera Hugot – Bosco, Malines, 11 gennaio 1888, cit. A 6; ed. in
MB XVIII 520.

2.4 Page 14

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44 Freddy Staelens
Durante l’ultima settimana di vita di don Bosco un sacerdote di Lovanio,
don Xavier Temmerman, era sulla via del ritorno da un pellegrinaggio a
Roma effettuato in occasione del giubileo sacerdotale del Papa. Insieme col
noto architetto fiammingo Joris Helleputte, organizzatore del pellegrinaggio,
si recarono a Torino per visitare l’illustre degente. Helleputte era interessato
all’architettura «di mattoni» della casa madre di Torino, don Temmerman in-
vece all’architettura «spirituale»: voleva consultare don Bosco circa la prassi
della frequente comunione nei suoi orfanotrofi e oratori. Nell’impossibilità di
parlare con don Bosco, ormai gravissimo, fu don Rua ad esprimergli il pen-
siero di don Bosco, pensiero che venne poi reso noto al grande pubblico du-
rante il congresso eucaristico di Anversa (20 agosto 1890) dallo stesso don
Temmerman. La posizione di don Bosco era che la frequente comunione è un
potente mezzo per l’educazione e la formazione morale della gioventù.38
Più fortunati del Temmerman furono tre altri belgi, rimasti anonimi, che
nel dicembre 1887 volevano vedere don Bosco. Questi accondiscese che en-
trassero in camera sua a condizione che pregassero per lui. Diede loro la be-
nedizione e disse: «Promettemi di pregare per me, per i salesiani e soprattutto
per i missionari». Tre intenzioni importanti nella sera della sua vita. È proba-
bile che i tre personaggi avessero già in precedenza un rapporto di corrispon-
denza con don Bosco e che abbiano anche avuto un influsso positivo sulla sua
decisione di aprire un’opera salesiana nel Belgio.39
Una signora che insieme alla sorella aveva visto don Bosco a Lille e ne
aveva ricevuto la benedizione, appresa la notizia della sua morte, scrive una
lettera di sentite condoglianze a Torino, e ricorda l’espressione di congedo di
don Bosco: «ci dava appuntamento nel cielo – per quanti ci sarebbero giunti
(!) [sic]».40
38 MB XVIII 529 nota 1 e 810-814 (documento 96). Il sacerdote Xavier Temmerman era
all’origine del celebre Istituto del Sacro Cuore di Heverlee (presso di Lovanio). Cf Ria CHRI-
STENS, 100 jaar Heilig-Hartinstituut Annuntiaten Heverlee. Heverlee, Annuntiaten 1994, pp.
14-111, soprattutto 60-61 e 66-68. Scrisse pure un libretto sulla comunione frequente secondo
lo spirito di don Bosco e lo pubblicò nell’istituto salesiano di Liegi: X. TEMMERMAN, La com-
munion fréquente dans les collèges, pensionnats, orphélinats: rapport lu au Congrès euchari-
stique d’Anvers. Liége, Impr. de l’Orphélinat Saint-Jean Berchmans 1892. Ci fu anche una se-
conda edizione: La communion fréquente dans les maisons d’éducation, Louvain, 1906. Cf
anche Jacques SCHEPENS, Pénitence et eucharistie dans la méthode éducative et pastorale de
Don Bosco. Étude à partir de ses écrits imprimés. Roma, UPS 1986, tesi dottorale dattilo-
scritta.
39 MB XVIII 488. La nostra ricerca nelle microschede del FDB finora non ci ha permesso
di rintracciare il documento originale.
40 FDB mc. 1734 E 8 – 1735 A 1, lettera Legrand – [superiore Rua], Mons, 6 febbraio
1888, cit. 1735 A 1.

2.5 Page 15

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La corrispondenza belga di Don Bosco 45
Corrispondenti: né liberali, né socialisti né cattolici-liberali
Le simpatie socio-politiche dei corrispondenti belgi di don Bosco non
sembrano indirizzarsi né verso i liberali né verso i socialisti e neppure verso i
cattolici-liberali. Il seguente episodio ne può essere una prova.
Il notaio Hyancinthe Hauzeur di Longlier (provincia del Lussemburgo)
aveva fondato per iniziativa propria, e con l’aiuto di sua moglie e del clero
parrocchiale, un orfanotrofio nel proprio paese. Tre anni dopo l’inizio, in data
18 agosto 1886, scrisse a don Bosco di avere grossi problemi. Le suore, che
fino a quel momento avevano provveduto alla casa, si rivelavano non adatte
allo scopo. Nell’estate del 1885, posto fine al suo impiego di notaio, aveva
costruito una casa accanto all’orfanotrofio e, insieme con la sua famiglia, ne
aveva assunto la cura. Nel mese di settembre dunque le suore lasciarono l’or-
fanotrofio. La moglie allora si mise a svolgere personalmente molte mansioni
e tutto andava molto bene, sia dal punto di vista spirituale che morale. Aveva
anche impiegato un maestro e ogni tanto veniva una donna per aiutare la mo-
glie nel lavoro domestico.
Ma sorsero presto nuovi problemi. Il maestro e la signora suddetti, unitisi
affettivamente, lasciarono il servizio da un giorno all’altro. I coniugi Hauzeur
si trovarono così soli a provvedere a 21 orfani con un cappellano ormai avanti
di età e mezzo cieco. Un anziano maestro di scuola elementare, che nel frat-
tempo era venuto a dare una mano, si sentiva poco bene e desiderava mettersi
a riposo.
«Ed ora – si domandava il notaio – dove mi rivolgo per cercare aiuto?»
Tra le congregazioni belghe non vedeva quelle che potessero servire al suo
caso. Il clero lo guardava piuttosto male, perché pubblicamente aveva rifiu-
tato il voto a candidati liberali e cattolici liberali, seguendo in ciò, secondo
quanto scrive personalmente, più le encicliche del Papa che non l’autorità ec-
clesiastica belga. Anche il cappellano, don Sosson, decano emerito di Neuf-
château, che seguiva la stessa linea, era stato punito da parte del vescovo e gli
era stato permesso solo di esercitare l’apostolato sacerdotale presso gli orfani.
Con dolore il notaio scriveva: «Così ci troviamo qui privati di ogni sostegno
umano, senza amici e in genere calunniati e perseguitati». E sempre più ama-
reggiato continuava: «Ma che terra classica di liberalismo ecclesiastico e
laico è mai il Belgio!!».
Gli restava, diceva, un solo amico, Gesù eucaristico, nel tabernacolo della
cappella privata. Dopo aver accennato al fatto che era sul punto di chiudere il
suo amato orfanotrofio, chiedeva a don Bosco: «ci procuri veri e generosi re-
ligiosi che ci aiutino a rinforzare la nostra piccola opera, migliorarla e am-
pliarla». Concludeva la lettera affermando che il denaro non era veramente un

2.6 Page 16

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46 Freddy Staelens
problema e che aspettava presto una risposta. Questa gli giunse e dovette es-
sere del tenore espresso dalla postilla del segretario di don Bosco in alto sulla
prima pagina della lettera «risp 28/8» e «Preghiamo – [DB] rincresce man-
canza personale».41
Una lettera da parte del cappellano dell’orfanotrofio sei mesi dopo lo con-
ferma. Il reverendo Sosson, che si definisce «direttore», scrive che nell’orfa-
notrofio si seguono tutte le prescrizioni salesiane riguardo alla preghiera; che
i coniugi Hauzeur, a causa dei propri figli, non sono più in grado di occuparsi
dell’orfanotrofio, e che l’orfanotrofio per ragazzi è l’unico nella provincia del
Lussemburgo.
Per il resto la questione Longlier non ebbe più alcun seguito «salesiano».
Un’annotazione del segretario di don Bosco in capo della lettera aveva pro-
posto come soluzione i Fratelli delle Scuole Cristiane.42
Anche un certo A. Otte, decano di Marche (provincia del Lussemburgo)
era molto critico con i liberali, più o meno con lo stesso tono del notaio Hau-
zeur di Longlier.43
Invece sentimenti antisocialisti sono espressi da un’altra lettera, quella di
un vedovo di Liegi, il quale aveva appreso il 20 dicembre 1887 che don
Bosco avrebbe mandato i salesiani in città per l’educazione di giovani operai.
Non nascondendo il suo atteggiamento anti-socialista scrive: «Mi rallegro per
la venuta dei suoi Padri, che sono tanto esperti nell’arte di dedicarsi alla gio-
ventù popolare e di preservarli dal contagio del socialismo, che attualmente
trova tanti seguaci». Lo stesso signore fa anche sapere di aver ricevuto bene
le circolari di don Bosco sulle missioni, e di averle trasmesse a persone cari-
tatevoli; comunica altresì che nel mese di maggio ha perso la «santa» moglie
e perciò ha bisogno di preghiera per poter educare bene la sua numerosa fa-
miglia; chiede anche un consiglio riguardo a un secondo matrimonio, come
pure la conversione di un conoscente, che come lui ha una responsabilità fa-
miliare molto grande ed è eccessivamente dedito all’alcool.44 In una succes-
siva lettera lo stesso vedovo si congratula con don Bosco per il migliora-
mento della salute e gli fa sapere che continua a pregare per lui.45
Pure il problema scolastico è in evidenza in qualche missiva proveniente
dal Belgio. Ad es. il parroco Daube di Hanzinelle, scrive: «Da 3 anni abbiamo
la maggioranza [politica] e in questo modo abbiamo fatto cessare la guerra
scolastica, che regnava in pieno nel nostro povero paese il Belgio; ma in
41 FDB mc. 1525 E 7 – 1526 A 1, lettera Hauzeur – Bosco, Longlier, 18 ottobre 1886, po-
stilla E 7, E 9, E 11/12.
42 FDB mc. 1526 A 2/5, lettera Sosson – Bosco, Longlier, 22 marzo 1887.
43 FDB mc. 1770 A 12 – B 2, lettera Otte – Bosco, Marche, 16 dicembre 1887.
44 FDB mc. 1734 B 10/11, lettera Humblet-Leclerc – Bosco, Liegi, 21 dicembre 1887, B
11.
45 FDB mc. 1538 E 1, lettera Humblet-Leclerc – Bosco, Liegi, 2 gennaio 1888.

2.7 Page 17

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La corrispondenza belga di Don Bosco 47
questo momento rischiamo di perdere questa maggioranza, a partire dal mese
di ottobre abbiamo avuto 4 elezioni e forse dovremo averne una quinta nel
mese di gennaio». E continua: «Io ho dovuto spendere molto [denaro] per le
nostre elezioni e inoltre devo aiutare molti confratelli che devono ancora por-
tare il fardello delle loro scuole».46
Anche la contessa d’Audigné di Namèche, madre di un figlio ammalato,
tocca l’argomento della lotta scolastica, che nel 1879 era in pieno svolgi-
mento: «Abbiamo trovato in subbuglio tutto il Belgio a causa di questa grave
questione delle scuole» e «C’è un movimento cattolico molto bello, si fanno
sacrifici molto grandi e spesso toccanti. Però accanto a ciò vediamo una terri-
bile animosità, causata dal rifiuto di qualsiasi soluzione. [...] È una questione
piena di tranelli. Faccia e voglia Dio che la soluzione dei vescovi [cioè ai ge-
nitori che manderanno i figli nella scuola statale saranno rifiutati i sacra-
menti], non abitui la popolazione, che fino ad oggi ha ancora una buona pra-
tica [cristiana], a vivere tranquillamente facendo a meno dei sacramenti. Per
ciò che ci riguarda, facciamo tutto quello che possiamo. Nel nostro villaggio
e in quelli dei dintorni, facciamo costruire o costituire sei scuole libere, è un
onere molto grave, ma in questo momento è indispensabile che i cattolici fac-
ciano tutto il possibile. Offriamo in modo particolare al buon Dio le buone
opere caritative in favore dell’educazione cristiana della gioventù per la gua-
rigione del nostro amato figlio».47
Un commerciante di Bastogne conferma i gravi sforzi finanziari dei catto-
lici dell’epoca. Scrive che il Belgio è molto povero, che sono numerosi i po-
veri a cui dare qualcosa, e che inoltre deve sostenere le scuole cattoliche e
fare tante altre opere di carità.48
La vedova Lebrocquy, una rinomata signora di Tervuren, che a causa di
una cattiva comunicazione o informazioni sbagliate, aveva mancato l’appun-
tamento con don Bosco a Parigi, volle ad ogni costo incontrarlo durante lo
stesso viaggio a Lille. È probabile che anche là l’appuntamento sia andato
male, nonostante un biglietto di presentazione da parte di una sua amica, la
contessa di St. Phalle di Bosvoorde-Boitsfort, alla quale era toccata la stessa
disavventura a Parigi nel 1879.49 Sulla lettera dell’11 maggio 1883, con cui
chiede a don Bosco udienza, si trova la postilla del segretario di don Bosco:
«G. Bos. Gli rincresce che l’enorme quantità di lettere ricevute durante il suo
46 FDB mc. 1683 A 6/8, lettera Daube – Bosco, Hanzinelle, 24 dicembre 1887, cit. A 7/8.
47 FDB mc. 1384 E 5/10, lettera d’Audigné – Bosco, Namèche, 27 ottobre [1879], cit. E
8/10.
48 FDB mc. 1725 B 4/6, lettera Heinz-Blerot – Bosco, Bastogne, 22 dicembre 1887.
49 FDB mc. 1573 B 13 – C 3, lettera de St. Phalle – Bosco, Boitsfort, 21 febbraio 1879,
con postilla autografa di don Bosco: «questa è la Signora che cercai in Parigi ma che non potei
trovare perché era già nel Belgio».

2.8 Page 18

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48 Freddy Staelens
viaggio non gli abbia permesso di risponderle in tempo utile giusto». Più im-
portante è quanto scrive in riferimento alla lotta scolastica, poiché essa voleva
precisamente incontrare don Bosco «per vederlo e chiedere la sua benedi-
zione e le sue preghiere per un’opera che mi sta particolarmente a cuore: una
scuola con 500 bambini poveri, fondata dal defunto mio marito, giornalista
senza fortuna, e quindi un’opera che può continuare unicamente grazie alla
beneficenza».50
Le decisioni del governo radicale-liberale degli anni 1878-1884 lascia-
rono a lungo delle tracce. Nel gennaio 1888 una signora di Mons fa sapere a
don Bosco che l’orfanotrofio della sua città è già laicizzato da 6 anni e prega
affinché venga affidato a don Bosco. Ma aggiunge che sarebbe stato un mira-
colo: «poiché la nostra amministrazione comunale è quella degli ospizi civili,
come quella dell’ufficio della beneficenza sono composte da non credenti
della peggiore specie a parte qualche rara eccezione».51
Immagine di don Bosco in Belgio
Da alcuni passi delle lettere giunte a Torino dal Belgio è possibile anche
farsi un’idea di quale fosse l’immagine di don Bosco presso i suoi corrispon-
denti di quelle terre.52
Anzitutto don Bosco è visto come uomo di Dio, cui rivolgersi per avere
un aiuto a mantenersi sulla retta vita e a fare la volontà di Dio. Ecco alcuni
esempi.
Una viscontessa, Mathilde Vilain XIV, ammalata senza speranza da parte
dei dottori, aveva scritto a don Bosco: «Gli uomini non possono più niente
per me, solo la preghiera può ancora salvarmi»; ricevette questa risposta: «Si,
Signora: è lo Spirito Santo che le ha ispirato queste parole, e a partire da
questo momento, non ascoltate più altra ispirazione, e cominciate una nuova
vita con un atto d’adorazione verso la Santa Volontà di Dio». Poi, dopo una
citazione di Giobbe e di Fénelon riguardante l’aldilà, raccomanda la lettura di
qualche pagina di S. Alfonso Maria de’ Liguori sull’uniformità alla volontà di
Dio: «Mi sembra che se penetrate bene nel fondo della sua anima, di tutti i
santi pensieri di questo gran Santo troverete il rimedio di tutti i vostri dolori
50 FDB mc. 1606 B 6/8, lettera Lebrocquy – Bosco, Tervuren, 11 maggio 1883, postilla
B 6.
51 FDB mc. 1525 D 7/9, lettera Harmignie – Bosco, Mons, 22 gennaio 1888, cit. D 9.
Sulla prima lotta scolastica in Belgio cf Theo LUYCKX – Marc PLATEL, Politieke geschiedenis
van België. Vol. 1: Van 1789 tot 1944, Antwerpen, Kluwer 1985, 5a ristampa pp. 170-173.
52 Confermata a grandi linee per l’immagine di don Bosco quale appare già nelle lettere
del quinquennio 1864-1868: cf E(m) II 8-11.

2.9 Page 19

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La corrispondenza belga di Don Bosco 49
spirituali, e chi sa, Dio aiutante, quando sarete completamente rassegnata in
tutto alla sua santa volontà, se Egli non vi accorderà, per di più, la fine di tutte
le vostre sofferenze corporali?».53
Un altro esempio può essere quello di un giovane prete francese, pure am-
malato, dimorante per cure idroterapiche a Grammont (Geraardsbergen –
Belgio). Aveva scritto a don Bosco che aveva rinunciato a certi progetti per la
gioventù del nord della Francia, cui apparteneva, a motivo della malattia che
lo aveva colpito 6 anni prima, a 23 anni. Ora voleva solamente la benedizione
speciale di Maria Ausiliatrice e intendeva conformarsi alla volontà di Dio:
«non voglio che la sola volontà di Dio: sia che sia, io la benedico, io mi sotto-
pongo amorosamente, io voglio eseguirla ciecamente» e «Voi date una bene-
dizione particolare detta «della Madonna». Questa benedizione, sono sicuro,
mi porterà fortuna e vengo a chiedervela».54
Le persone che chiedono la benedizione di don Bosco lo fanno solita-
mente per l’intera famiglia. Come tanti altri, anche il signor Blaimont di
Fosses: «Ci benedica, amato padre, la mia suocera, mia moglie e me stesso, la
nostra vita interiore e i nostri affari».55 Alcune persone vogliono sapere con
precisione quali preghiere recitare e che cosa fare per essere esauditi. Victo-
rine Chaudron, di Binche, sollecita perciò don Bosco perché: «abbia la bontà
di dirci quali preghiere dobbiamo recitare e che cosa dobbiamo fare per es-
sere esauditi».56
Il già menzionato parroco di Hanzinelle, Stanislas Daube, che sta diven-
tando cieco, chiede a don Bosco un miglioramento della vista: «che cosa av-
viene di un sacerdote condannato a non poter più studiare?». Alcune setti-
mane più tardi conferma la sua fiducia scrivendo al successore di don Bosco:
«Ho una illimitata fiducia nelle preghiere del Vostro illustre e santo fondatore,
Don Bosco».57
Una vedova di Bastogne, il cui figlio il 1° febbraio 1888 avrebbe dovuto
partecipare al sorteggio per il servizio militare, chiede, in un francese piut-
tosto scorretto, un oggetto messo a contatto con don Bosco morente o già de-
53 ACSB /doc A/ Don Bosco’s briefwisseling met Belgen (corrispondenza di don Bosco
coi belgi), lettera Bosco – Vilain XIV, Torino, 1-10-1883. Per don Bosco da guida spirituale
mediante corrispondenza vedi Rik BIESMANS, Op weg naar de ‘brieven’ van 10 mei. 2de deel
1876-1884. Doelstellingen van opvoeding en opleiding gevat in een kernachtig motto (= Don
Bosco Studies 11). St.-Pieters-Woluwe, Don Bosco Provincialaat 1998, pp. 166-168.
54 FDB mc. 1415 E 3/5, lettera Ch. Legrand – Bosco, Grammont, 25-5-1879; cit. mc. 1415
E 4.
55 FDB mc. 1453 D 6, lettera Blaimont – Bosco, Fosses, 26 dicembre 1887.
56 FDB mc. 1480 B 12 – C 2, lettera Chaudron – Bosco, Binche, 4 dicembre 1887, cit. C 1.
57 FDB mc. 1683 A6/8, lettera Daube – Bosco, Hanzinelle, 24 dicembre 1887, cit. A 8 e
mc. 1683 A 4/5, lettera Daube-Bosco, [metà gennaio 1888, risp. 14/1], cit. A 5.

2.10 Page 20

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50 Freddy Staelens
funto, per farlo portare dal figlio il giorno del sorteggio.58 La signora Van Ba-
vegem di Termonde (Dendermonde) manda la sua offerta e domanda «una
breve parola dalla sua mano e una piccola preghiera [...] per me, mio marito e
i miei figli».59 Il signor van Giesbergen di Diest, «prieur des croisiers» (cro-
ciata di preghiera contro il liberalismo e il socialismo) spedisce quattro pacchi
di rosari per farli benedire da don Bosco e aggiunge 12 franchi pagando in
anticipo le spese postali per la loro restituzione.60 Da Jemappes il signor Cor-
neille de Thier, dottore in legge e avvocato, scrive in latino a don Rua pregan-
dolo di far benedire da don Bosco la corona del rosario che gli invia: «E se
ciò non fosse più possibile che almeno lo ponga un istante nelle mani santis-
sime del venerabile don Bosco, o, se fosse già morto, ne tocchi almeno con
esso la salma o metti il suo preziosissimo rosario a contatto con qualcosa che
don Bosco stesso ha toccato».61
Non solo «uomo di Dio», don Bosco, ma anche uomo di opere buone,
così almeno lo giudicano vari corrispondenti belgi.
Leonie Deleuzière di Anversa scrive che da parecchio tempo è ammira-
trice di don Bosco «dopo aver letto alcuni anni fa la sua vita scritta dal dottor
D’Epinet [sic]». Cinque pagine dopo aggiunge: «Farò quanto mi è possibile
per far amare le sue opere e partecipare in esse nella misura dei mezzi che mi
restano».62 Una vedova di Deinze, la signora De Smet-Matthys, raccoglie
quattro indirizzi di nuovi benefattori ed insieme con le loro offerte scrive in
data del 15 dicembre 1887: «Cercherò di raccomandare il più possibile l’o-
pera salesiana».63 Un’altra vedova di Bruxelles, la signora Vansteenkiste, ag-
giunge alla sua offerta di 102,5 franchi le seguenti parole: «non trascuro al-
cuna occasione per interessare persone caritatevoli e invitarle a contribuire al
mantenimento delle sue buone opere». Chiede anche preghiere. Dalla lettera
si capisce che già diverse volte aveva scritto a don Bosco, anche se di tale
corrispondenza non è rimasta traccia.64
58 FDB mc. 1453 E 11/12, lettera Jacqmin-Blerot – directeur [Rua], Bastogne, 28 di-
cembre 1887, cit. E 11. In Belgio in quel tempo era ancora in vigore il sistema olandese del
1817, cioè il sorteggio: chi estraeva un numero inferiore a quello delle reclute richieste, era ob-
bligato a fare il servizio militare. Chi era ricco poteva a pagamento scambiare il suo numero
basso con un numero più alto (di un povero).
59 FDB mc. 1448 E 11, lettera Van Bavegem – Bosco, Termonde, 11 gennaio 1888.
60 FDB mc. 1586 D 8/9, lettera van Giesbergen – Bosco, Diest, 5 settembre 1884.
61 FDB mc. 1584 B 3/5, lettera de Thier – Bosco, Jemappes, 11 gennaio 1888, cit. B 4, ed.
in MB XVIII 519-520.
62 FDB mc. 573 C 3/8, lettera Deleuzière – Rua, Anversa, 18 luglio 1889. Cit. mc. 573 C 3
e 573 C 8. La lettera si trova pure in FDB mc. 1142 A 10/11.
63 FDB mc. 1579 C 1/2, lettera De Smet-Matthys – Bosco, Deinze, 15 dicembre 1887. Cit.
mc. 1579 C 2.
64 FDB mc. 1586 E 6/7, lettera Vansteenkiste – Bosco, Bruxelles, 23 dicembre 1887.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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La corrispondenza belga di Don Bosco 51
Ancora in tema di beneficenza, il trappista Ambrosius di West-Vleteren,
per l’anagrafe Adolphus Stevens, su incarico dell’abate, verso la fine del
1887, manda un vaglia postale con un’offerta di 10 franchi, accompagnato da
una lettera in cui comunica che l’abbazia avrebbe voluto dare assai più, ma
che era sovraccarica di spese da tutte le parti, soprattutto dovendo in quel-
l’anno venire incontro ai bisogni del mondo intero.65
I corrispondenti belgi non mancano di cogliere in don Bosco la decisa vo-
lontà di promuovere l’associazione dei cooperatori, facendosi il primo propa-
gandista delle proprie opere.
Una signora di Bruges, inviando il nominativo di un nuovo iscritto,
chiede di avere 10 diplomi di nuovi cooperatori ed altrettanti libretti con il re-
golamento.66 In una lettera senza data la signora Joseph Everarts di Mont-
Saint-Guibert scrive che spera di mandare presto gli indirizzi di una decina di
nuovi cooperatori e chiede nello stesso tempo come organizzare un’associa-
zione dei cooperatori con un suo direttore responsabile.67 In un’altra lettera
scritta dal castello la stessa signora informa che quell’inverno aveva assunto
due fanciulli abbandonati «per collaborare in questa maniera alla vostra opera
[...] la salvezza della gioventù».68 Anche un sacerdote, il parroco Fortemps di
Housse (vicino a Liegi), chiede informazioni più precise: «Non ha in Belgio
un corrispondente al quale io potrei consegnare questo denaro?».69
Fréderic Delmer di Bruxelles in data 7 dicembre 1887 fa sapere di aver ri-
cevuto la circolare di don Bosco e di averla distribuita ad altri per raccogliere
il maggior denaro possibile.70 Nello stesso senso Victor de Thibault de Boe-
singhe, di Bruges, comunica di aver ricevuto la circolare e di averla fatta ve-
dere ai suoi conoscenti.71 Una suora dell’Adorazione perpetua Hortense
Gilles, di Liegi, benestante, intende donare «une chapelle portative» (un al-
tare portatile) e un «trousseau» (il corredo) per un missionario. Inoltre chiede
una preghiera per i dieci figli di sua sorella e per la vocazione sacerdotale di
alcuni di loro.72 Una signorina di Bruxelles Josephine Roulette, benestante
65 FDB mc. 1621 C 7, lettera Ambroise – Bosco, West-Vleteren, 13 dicembre [1887]. Rin-
graziamo fratel Alfons e fratel Jan Bosco dell’abbazia di West-Vleteren per i dati biografici.
66 FDB mc. 1461 C 12 – D 2, lettera de la Butte – Bosco, Bruges, [metà agosto 1883], C
12. Il nuovo cooperatore era il signor Solvijns di Anversa, commissario durante il congresso
già menzionato di Malines nel 1867.
67 FDB mc. 1695 A 6/9, lettera Everarts – Bosco, Mont-Saint-Guibert, [s. d.], soprattutto
mc. 1695 A 9.
68 FDB mc. 1695 A 10 – B 1, lettera Everarts – Bosco, Mont-Saint-Guibert, 22 dicembre
[1887], cit. A 12.
69 FDB mc. 1704 A 10/11, lettera Fortemps – Bosco, Housse, 8 gennaio 1888, cit. A 10.
70 FDB mc. 1686 E 12, lettera Delmer – Bosco, Bruxelles, 7 dicembre 1887.
71 FDB mc. 1584 B 2, lettera de Thibault de Boesinghe – Bosco, Bruges, 7 febbraio 1888.
72 FDB mc. 1517 A 4/7, lettera Gilles Hortense – Bosco, Liegi, 20 novembre 1884.

3.2 Page 22

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52 Freddy Staelens
anche essa, è soddisfatta di dare il proprio contributo (100 franchi): «Sono fe-
lice di inviarle i miei piccoli risparmi» e chiede una preghiera per la conver-
sione di una persona di 82 anni e per se stessa una vita santa. Una piccola of-
ferta supplementare, 2.5 franchi, proviene da un’amica per conservare la sua
vocazione.73
La baronessa Stampe-Deyne di Bruxelles si considera l’umilissima coo-
peratrice. Tuttavia fa sapere a don Bosco che farà il possibile per mandare
ogni tanto qualcosa e per guadagnare cuori in favore della sua opera. Nel frat-
tempo suo marito ha ricevuto La vie de Dom Bosco.74 Anche il noto libraio
Charles Peeters di Lovanio chiede per lettera la nuova biografia di don Bosco
da tenere in deposito.75 Una signora di Tournai vuol conoscere l’indirizzo per-
sonale di don Bosco, per essere sicura che le sue offerte gli giungano integral-
mente.76
Jean-Michel Hermans, parroco di Landen, auspica una preghiera per di-
ventare un santo sacerdote. Dice pure di aver ricevuta la vita di don Bosco del
D’Espiney, insieme con due foto di don Bosco, il manualetto Jeunesse in-
struite ed altro testo a stampa di don Cerruti.77 Pure il parroco di Fourons-le
Comte, (’s Gravenvoeren), Hubert Kallen, intende diventare un santo sacer-
dote e desidera due copie del D’Espiney.78 Il parroco Lenders di Ellicom (El-
likom presso di Meeuwen) domanda a nome dei cooperatori [salesiani] al-
cune circolari che «cercherò di collocare».79
Un altro parroco, Jules Honorez di Mons, esprime le medesime intenzioni
e chiede immagini e immaginette di Maria Ausiliatrice: «Le seminerò attorno
a me e in viaggio presso persone benevoli, nella speranza che la santa Vergine
li farà fruttificare». Chiede anche lui la vita di don Bosco, perché, scrive, le
spese postali per le stampe qui sono molto basse. Il suo intento è di spedire
poi il volume alla moglie del presidente francese Sadi-Carnot a Parigi.80 Nella
medesima lettera parla del suo prossimo pellegrinaggio a Roma in occasione
del giubileo sacerdotale del Papa e spera di avere un incontro con don Bosco
sulla via del ritorno. Vuol sapere anche se è vero che la città di Liegi avrà
un’opera salesiana: «On m’a parlé de cela ici». Inoltre chiede preghiere per
73 FDB mc. 1572 B 3/4, lettera Josephine Roulette – Bosco, Bruxelles, 11 dicembre 1887.
74 FDB mc. 1580 D 5/6, lettera Stampe-Deyne – Rua, Bruxelles, 11 febbraio 1888.
75 FDB mc. 763 E 7, lettera Peeters – Rua, Louvain, 21 aprile 1888.
76 FDB mc. 1607 B 9/11, lettera de Lossy de la Hamaide – Bosco, Tournai, [1883], B 9.
77 FDB mc. 1526 D 12 – E 1, lettera Hermans – Bosco, Landen, 24 gennaio 1888.
78 FDB mc. 1528 E 8/9, lettera Kallen – Bosco, Fourons-le-Comte, [anteriore al 31 gen-
naio 1888].
79 FDB mc. 1735 C 1, lettera Lenders – Bosco, Ellicom, 4 dicembre 1885.
80 François Sadi (1837-1894) era presidente della Francia dal 1887 fino al giorno in cui fu
assassinato da un anarchico italiano.

3.3 Page 23

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La corrispondenza belga di Don Bosco 53
tre studenti che devono sostenere esami all’università di Lovanio, per dieci
defunti, per tre persone sofferenti spiritualmente, per due affari economici,
per venti sacerdoti religiosi, per tre grazie personali. Non manca di ringra-
ziare e di raccomandare la patria «la Belgique». L’altra sua lettera è dello
stesso tenore.81
Una signora di Gosselies ringrazia per la lettera ricevuta e intende offrire i
suoi buoni servizi nel caso don Bosco venisse un giorno a visitare il Belgio
come aveva fatto in Francia.82
Non tutti i sacerdoti gradiscono la propaganda di don Bosco. Don V. Van-
dromme, parroco di Bavikhove, fa sapere che gli viene mandato da tempo il
Bulletin salésien senza esservi abbonato. Chiede a don Rua di sospendere
l’invio del foglio: «Voi potreste inviarlo a delle persone più fortunate di me
che prenderebbero in aiuto le opere dell’illustre Don Bosco». Per altro quel
parroco non mancò di comprare un biglietto della lotteria salesiana.83
Due lettere importanti: la prima suggestione (1867) e l’ultima richiesta
per aprire una casa in Belgio (1887)
La lettera del 25 agosto 1867, probabilmente la più antica a proposito di
una fondazione salesiana in Belgio, è stata scoperta grazie alle microschede
del Fondo don Bosco. L’originale per molto tempo è stato ritenuto introvabile
o distrutto.84 Scritta dal conte Francesco Zaverio Provana di Collegno, un no-
bile torinese in buoni rapporti con don Bosco,85 è indirizzata al cavaliere Fe-
derico Oreglia di Santo Stefano, fratello del nunzio apostolico86 di Bruxelles e
81 FDB mc. 1526 E 7/8, lettera Honorez – Bosco, Mons, 19 gennaio 1888. Altra lettera del
10 gennaio 1888 cf mc. 1526 E 9.
82 FDB mc. 1611 B 2/3, lettera L. Drion-Pirmez – Bosco, Gosselies, 13 giugno 1883, B 2.
83 FDB mc. 1824 C 1/4, lettera Vandromme – Rua, Bavikhove, 16 febbraio 1888, cit. 1824 C 2.
84 Omer BOSSUYT, Het Salesiaanse Technisch Onderwijs in België 1891 – 1914 (L’inse-
gnamento tecnico salesiano in Belgio 1891 – 1914). Lovanio, tesi di licenza nelle scienze pe-
dagogiche, dattiloscritta 1977, p. 3, nota 6; Albert DRUART, Les lettres de monseigneur Doutre-
loux à Don Bosco, 281, nota 18. Andrebbe dunque corretto A. Druart quando afferma che la ri-
chiesta di fondazione salesiana nel Belgio del 1867 non è basata su alcun documento.
85 Luigi Francesco Zaverio Provana di Collegno, figlio del senatore Luigi (1786-1861), a
sua volta congiunto del senatore e ministro Giacinto (1794-1856). Nato a Torino il 20 set-
tembre 1826, aveva sposato nel 1850 Giuseppina Doria di Cavaglia. Molto amico di don
Bosco, morì il 13 febbraio 1900: cf E(m) I 149.
86 Il fratello Luigi Oreglia di Santo Stefano, nato a Benevagienna (Cuneo) il 9 luglio 1828,
fu consacrato vescovo titolare di Damietta il 13 maggio 1866 a Roma e due giorni dopo fu no-
minato nunzio apostolico in Belgio. Assunta la medesima carica in Portogallo nel 1868, venne
creato cardinale il 22 dicembre 1873; nel 1878 fu eletto cardinale protettore della società sale-
siana; morì il 6 dicembre 1913, cf E(m) II 219-220. Fu dunque nunzio apostolico in Belgio du-
rante le tre famose assemblee generali dei cattolici belgi a Malines.

3.4 Page 24

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54 Freddy Staelens
coadiutore salesiano dal 1862.87 La lettera segnala i nomi e gli indirizzi di due
sacerdoti belgi, che desideravano la venuta dei salesiani nel loro paese.
Essendo la prima fonte scritta in assoluto con la richiesta di fondare opere
salesiane in Belgio, la riproduciamo integralmente e letteralmente:
«W.G.M.G.
Amico carissimo,
Cumiana,88 25 agosto 1867.
Giunto verso la metà di questo mese dalla mia escursione in Germania, Belgio e Francia,
non voglio ritardare più oltre a darti notizie di tuo fratello Mons. Nunzio a Bruxelles, al
quale ebbi l’onore di presentare i miei ossequi in quella città. Lo trovai in buon stato di sa-
lute; il suo aspetto, le sue maniere son veramente tali da guadagnarsi il cuore e le simpatie
di quanti lo conoscono; e ciò è appunto quanto ho sentito affermarmi dai miei conoscenti
nel Belgio.
Ora a proposito del Belgio vengo a manifestarti un’idea suggeritami da persone molto a
me care ed interessate quanto si può alla Religione ed al benessere spirituale di quelle lon-
tane regioni.
Essendo venuto seco loro a discorrere del nostro carissimo ed egregio D. Bosco, non che
delle opere meravigliose da lui intraprese, mi si disse che appunto poco tempo prima un
ottimo e zelante Ecclesiastico vice-parroco, mi pare, ad Anversa, aveva espresso a quelle
persone il suo rincrescimento di non vedere nascere in quei paesi alcuna istituzione del ge-
nere appunto degli Oratorii inaugurati dal rev. D. Bosco; e di dover essere testimonio del-
l’abbandono nel quale erano generalmente lasciati i ragazzi e giovanetti senza potervi ripa-
rare. Quelle persone perciò mi esortavano ad animare D. Bosco a fare niente meno che una
gita nel Belgio, nell’occasione, se voleva, del Congresso Cattolico, che si aprirà fra non
molto a Malines, od in qualunque altra epoca. Mettendosi ivi in comunicazione con quel
rev. Ecclesiastico e con alcun altro, i quali bramano ardentemente di imitare il suo zelo per
il bene della gioventù, potrebbe gettar le basi di quelle belle opere che va compiendo fra
noi, e non è da dubitare che colla benedizione di Dio, e grazie al carattere industrioso ed in-
traprendente di quella nazione, il seme da lui sparso non sia per fruttare grandemente, con
quel vantaggio spirituale e temporale che ognuno comprende. La circostanza del trovarsi a
Bruxelles Monsignore tuo fratello tornerebbe quanto mai propizia a D. Bosco.
Che se per procedere con maggior cautela egli volesse chiedere informazioni di quegli Ec-
clesiastici dei quali mi venne parlato, eccone i nomi: l’Abb. Jaspers; vice-parroco alle
chiesa di S. Giorgio, rue des Escrimeurs, Anvers; e l’Abb. Eugenio Somers, addetto alla
parrocchia des Minimes à Bruxelles.
87 Federico Oreglia di Santo Stefano: nato a Benevagienna (Cuneo) il 15 luglio 1830,
studiò dal 1839 al collegio del Carmine a Torino presso i gesuiti. Entrato all’Oratorio il 16 no-
vembre 1860, fece la prima professione religiosa nel 1862 e quella perpetua nel 1865. Dopo
qualche anno lasciò la congregazione per farsi gesuita, nella cui provincia romana nel 1881
fece i voti definitivi. Morì il 2 febbraio 1912. Fratello del cardinale Luigi (1828-1913), aveva
un altro fratello, Giuseppe (1823-1895), scrittore de La Civiltà Cattolica, con il quale don
Bosco fu in amicizia. Il cavaliere fu il braccio destro di don Bosco negli anni sessanta per
quanto concerneva la tipografia e la distribuzione delle Letture Cattoliche in varie città d’Italia:
cf E(m) I 420-421. Per Federico Oreglia vedi anche E. CERIA, Profil de 33 coadjuteurs salé-
siens. Woluwe-Saint-Pierre, Centrale Don Bosco [poster. 1952], pp. 9-15.
88 Cumiana: località di circa 5700 ab., a 30 km. a ovest di Torino, sulle colline pinerolesi
dove il conte Zaverio Provana aveva una villa di campagna: cf E(m) I 541 e II 453.

3.5 Page 25

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La corrispondenza belga di Don Bosco 55
Non parlo delle difficoltà che si oppongono a questa intrapresa, poiché D. Bosco trova fa-
cilmente mezzi da superarle; e chi sa se potrebbe anzi in tale occasione trovare nuovi aiuti
per la sua chiesa e per le sue istituzioni. Del resto quanto mi stimerei fortunato se il mio
viaggio avesse per effetto di far godere a quei paesi degli ottimi frutti dello zelo infatica-
bile del nostro amatissimo D. Bosco.
Non potrei sperare di avere una tua visita quandochessia a Cumiana per poter sentire al-
cunché delle tante cose vedute ed udite a Roma?
Credimi intanto
il tuo aff.mo amico
Francesco Zaverio.
P. S. I miei figliuolini ti mandano i più affettuosi e cortesi saluti. Non dimenticarmi poi, te
ne prego, presso il rev. D. Bosco, alle orazioni del quale, come pure alle tue, mi racco-
mando quanto so e posso».
Come si vede, la lettera parla un linguaggio chiaro e concreto.89 Le Me-
morie Biografiche di don Bosco scrivono che la lettera, benché non indiriz-
zata a don Bosco, sarebbe comunque arrivata sulla sua scrivania, dove l’a-
vrebbe trovata verso la fine di agosto 1867 al ritorno da un corso di esercizi
spirituali e da alcune visite nei dintorni di Torino. Aggiunge don Lemoyne:
«Al Venerabile dovette sorridere la proposta venutagli dal Belgio di uscir
fuori d’Italia colla sua Istituzione, e a questa domanda ancor prematura do-
veva rispondere affermativamente nell’ultima sua malattia, l’8 dicembre
1887, promettendo i Salesiani a Liegi».90
Inizialmente non se ne fece nulla. Il destinatario, cavalier Oreglia, che
aveva trasmessa la lettera a don Bosco, lasciò la congregazione nel settembre
1869 per farsi gesuita.91 D’altra parte sembra aver ragione don Lemoyne con-
siderando tale richiesta prematura: all’epoca don Bosco non aveva ancora al-
cuna fondazione all’estero e questa era una delle prime richieste provenienti
da un paese straniero, forse anche la prima in assoluto.92 Anche i cappellani
Jaspers di Anversa e Somers di Bruxelles non si erano più fatti vivi e, per
quanto si è potuto verificare, non avevano preso ulteriori iniziative. Ad ogni
modo la lettera testimonia che l’opera di don Bosco aveva trovato una certa
notorietà e simpatia in Belgio fin dagli anni sessanta.93
89 Originale in ASC B23000 Provana e microscheda FDB mc. 716 A 10 – B 1. Ed. in MB
VIII 915-916. Il conte Provana di Collegno offrì i suoi servizi a don Bosco nel 1872 per la fon-
dazione di un giornale cattolico popolare, cf FDB mc. 716 B 2/3, lettera Provana – Bosco, To-
rino, 21 novembre 1872. Cf anche E(m) II 453.
90 MB VIII 915-917, cit. 916-917.
91 FDB mc. 1554 C 7/10 lettera di congedo di Federico Oreglia – Bosco, Torino, 19 set-
tembre 1869. Ed. in MB IX 715-717.
92 Un’analisi delle richieste di fondazione nell’archivio salesiano centrale (ASC 381) è an-
cora da farsi (microschede FDB 114 – 189: Richieste di Fondazioni).
93 Eugène-Joseph Somers (non ‘Jomers’ come si legge in Memorie Biografiche VIII 915-
916) è nato a Malines (29 agosto 1829), ordinato sacerdote il 17 dicembre 1853. Era vicepar-

3.6 Page 26

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56 Freddy Staelens
Il contenuto della lettera non è meno interessante. Accenna a conoscenti
nel Belgio del conte Provana, «persone molto a me care ed interessate quanto
si può alla Religione ed al benessere spirituale di quelle lontane regioni».
Siamo così nella buona compagnia dei cattolici belgi attivi, come si manife-
starono nei famosi congressi di Malines di quegli anni. Non c’è dunque da stu-
pirsi se «Quelle persone perciò mi esortavano ad animare D. Bosco a fare
niente meno che una gita nel Belgio, nell’occasione, se volete, del Congresso
Cattolico, che si aprirà fra non molto a Malines». Don Bosco non era mai stato
nel Belgio, ma questo invito indiretto, già nel 1867, parla di sé.
La lettera mostra poi una grande fiducia nelle future opere belghe di don
Bosco: «non è da dubitare che colla benedizione di Dio […] il seme da lui
sparso non sia per fruttare grandemente, con quel vantaggio spirituale e tem-
porale che ognuno comprende» e «D. Bosco trova facilmente mezzi da superar
le difficoltà che si oppongono a questa intrapresa». Le motivazioni sono di-
verse e innegabili. Anzitutto da parte di don Bosco: «le opere da lui intraprese
sono meravigliose» ed egli stesso è «infaticabile»; poi da parte del Belgio, na-
zione con «carattere industrioso ed intraprendente»: le necessità della gioventù
povera come «l’abbandono nel quale erano generalmente lasciati i ragazzi e
giovanetti senza potervi riparare» e il «rincrescimento di non vedere nascere in
quei paesi alcuna istituzione del genere appunto degli Oratorii inaugurati dal
rev. D. Bosco», la brama ardente di alcuni ecclesiastici «di imitare il suo [di
don Bosco] zelo per il bene della gioventù», brama che «potrebbe gettar le
basi di quelle belle opere che va compiendo fra di noi»; poi la circostanza pro-
pizia della presenza del nunzio, fratello del destinatario della lettera. Il conte è
così entusiasta che si fa garante della generosità dei Belgi per don Bosco: «chi
sa se potrebbe anzi in tale occasione trovare nuovi aiuti per la sua chiesa e per
le sue istituzioni», una generosità confermata dai fatti successivi.
L’altra lettera di cui intendiamo parlare è molto probabilmente una di
quelle che don Bosco non ha mai dimenticato. È anche assai probabile che
abbia avuto una grande influenza ai fini della fondazione salesiana di Liegi.
roco a Bruxelles (24 febbr. 1854 – 6 giugno 1882) nella parrocchia dei santi Giovanni e Ste-
fano (dei frati minori) e morì a Elsene-Ixelles (22 gennaio 1917). Johannes Jaspers, nato ad
Anversa il 1° agosto 1827, fu ordinato sacerdote il 18 settembre 1852 e nominato [cappellano]
presso il conte de Robiano de Stolberg a Tervuren nel 1852. Nel 1853 divenne viceparroco
nella parrocchia St.-Joris di Anversa, poi parroco di Hamme nel 1888 e parroco a riposo a Ter-
vuren nel 1895. Morì a Tervuren il 9 settembre 1897. Il nostro ringraziamento per i dati biogra-
fici va al signor Aloïs Jans, archivista aggiunto dell’arcidiocesi di Malines. Il sacerdote Jaspers
partecipava attivamente ai colloqui durante il congresso dei cattolici belgi a Malines nel 1867,
menzionato nella lettera, cf AA.VV., Assemblée générale des catholiques en Belgique. Troi-
sième session à Malines 2-7 septembre 1867. Bruxelles, Victor Devaux et Cie. 1868. Deuxième
partie, Séances des Sections, p. 4 et passim.

3.7 Page 27

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La corrispondenza belga di Don Bosco 57
La lettera, di 4 pagine, è dell’imprenditore Louis Sépulchre di Herstal, e porta
la data del 4 dicembre 1887.94 È ricca di informazioni e di richieste molto in-
teressanti.
Anzitutto il corrispondente vuole sapere se anche i cristiani non ricchi
possono essere cooperatori di don Bosco: una domanda tutt’altro che fanta-
siosa, dato l’alto numero di proprietari di castelli e di nobili tra i benefattori.
La risposta è immediata: in alto al primo foglio dell’originale c’è una postilla
della risposta di don Bosco il 10 dicembre 1888, scritta da don Giovanni Bo-
netti, «1° Anche i poveri possono farsi inscrivere, purchè facciano qualcuna
delle opere suggerite dal Regolamento, e concorrano anche per poco material-
mente, fosse anche coll’obolo della vedova [sic]».95
Poi Louis Sépulchre passa a dare alcune informazioni circa l’oratorio di
Herstal che raccoglie 200 ragazzi animati da educatori giovani, non ricchi.
Herstal conta 13.000 abitanti, divisi in tre parrocchie, nelle vicinanze di Liegi.
Nella zona si trovano diverse industrie locali, che danno lavoro anche a
donne. Gli imprenditori sono poco credenti e praticanti. Le suore che vi abi-
tano – afferma – fanno un buon lavoro, ma a causa della rigida osservanza
della clausura non sono molto popolari, con scarsa possibilità di apostolato.
«Avessimo le sue suore di Maria Ausiliatrice!!» – aggiunge Sépulchre –
«Avessimo a Herstal una casa religiosa impregnato dallo spirito Suo, dallo
spirito salesiano! […] Sono proprio i suoi cooperatori a sostenere la scuola S.
Joseph. […] Sotto la direzione delle Sue suore potrebbe diventare una robusta
istituzione sociale, tale da estendere ampiamente il proprio influsso e mettere
radici nella popolazione! – Potrebbe forse essere la sua prima fondazione in
Belgio [sic].»96
Continua poi il corrispondente dicendo che nell’oratorio S. Luigi Gon-
zaga per ragazzi – in larga parte «dono» dei suoi cooperatori – potrebbe forse
avere sede una prima scuola professionale salesiana per loro, visto che è li-
bero per tutta la settimana e viene usato soltanto la domenica.
A questo punto don Bosco aggiunge: «2° Fra due anni speriamo di met-
tere a Liegi o in altro luogo del Belgio una casa pei fanciulli, allora possiamo
prendere anche quella delle suore di cui ci parla, ma prima non possiamo an-
cora etc [sic]».97
94 In alcuni documenti Sepulchre senza accento.
95 FDB mc. 1578 C 1/4: lettera Louis Sépulchre – Bosco, Herstal, 4 dicembre 1887. Cit.
mc. 1578 C 1. Giovanni Bonetti (1838-1891) era tra i primi salesiani quando don Bosco nel
1859 fondò la sua congregazione. Dal quarto Capitolo Generale fu eletto come direttore spiri-
tuale generale della congregazione, succedendo a don Cagliero. A causa della sua morte pre-
coce non ha più potuto assistere all’apertura della casa di Liegi, ma era al corrente dei piani.
96 Ibid., cit. mc. 1578 C 3/4.
97 Ibid., cit. mc. 1578 C 1. Numero 2° della citata postilla di don Bonetti.

3.8 Page 28

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58 Freddy Staelens
In un postscriptum Louis Sépulchre finisce per annunziare l’invio di «un
Appel aux patrons, il fascicolo letto nell’ultimo congresso di Liegi sulle opere
sociali [1887], che la società L’Union des patrons en faveur des ouvriers ha
fatto stampare e diffondere in Belgio». L’indicazione ci permette di collocare
il corrispondente all’interno di quella corrente cattolica di datori di lavoro so-
cialmente impegnata, quale è quella descritta poco tempo dopo nel Caté-
chisme du Patron di Léon Harmel.98 D’altronde lo stesso Louis Sépulchre, a
nome degli imprenditori cattolici, diede a quel congresso un notevole ap-
porto.99
La richiesta di avere le suore non solo è fortemente motivata, ma mostra
anche come i salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice costituivano un’unità,
e che i cooperatori salesiani si situavano nella medesima area salesiana. Il
fatto che venissero richieste pure le sue suore deve essere stato per l’anziano
don Bosco un particolare motivo di gioia.
È probabile che tutto questo abbia favorito il suo consenso per una fonda-
zione in Belgio.100 Difatti tre giorni dopo la lettera, ossia il 7 dicembre, mons.
Doutreloux di Liegi venne a visitare don Bosco: ebbe risposta negativa. L’8
dicembre invece, con sorpresa di tutti, don Bosco diede il suo assenso per una
fondazione a Liegi e il 10 dicembre don Bonetti, direttore spirituale della con-
gregazione, lo comunicò al Sépulchre, ovviamente a nome di don Bosco
ormai definitivamente costretto a letto. Non suscita meraviglia che il segre-
tario don Viglietti nella sua Cronaca non ne parli affatto101 e che invece ne ac-
cenni, senza tanti riferimenti al soprannaturale, il Diario di don Giuseppe
Lazzero:
«8 [dicembre 1887] Funzione solenne – Immacolata. […] La messa della comunione fu
detta anche da un vescovo Mons…. [Doutreloux] vescovo di Liegi prima città dopo la ca-
pitale nel Belgio. Venne a bella posta per indurre D. Bosco ad aprir in Liegi una casa – D.
Bosco, vedute le condizioni, accondiscese, assicurò che quanto prima quel vescovo sa-
rebbe appagato».102
98 Léon HARMEL, Catéchisme du Patron. Paris, Journal ‘La Corporation’ 1889, XXV-209
p. passim.
99 UNION NATIONALE POUR LE REDRESSEMENT DES GRIEFS, Congrès des œuvres Sociales à
Liége. Deuxième session – 4-7 septembre 1887..., pp. 5-17 della seconda parte (Réunion des
patrons et séances des sections).
100 Fino al 1901 le due congregazioni dei salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice for-
mavano una unità (familiare) di governo. Il decreto Normae secundum quas della Congrega-
zione dei vescovi e regolari del 28 giugno 1901 mise termine a tale situazione, cf Morand
WIRTH, Don Bosco et les salésiens, Leumann (To) Elle Di Ci, 1969, pp. 370-371.
101 FDB mc. 1227 B 1/5, Carlo VIGLIETTI, Cronaca di don Bosco, 7-13 dicembre 1887.
102 José Manuel PRELLEZO, Valdocco nell’ottocento tra reale e ideale (1866-1889). Docu-
menti e testimonianze (ISS Fonti – Serie seconda, 3). Roma, LAS, p. 100. Victor Joseph Dou-
treloux non fu mai cardinale, come indicato erroneamente nella nota accanto alla riga 1680.

3.9 Page 29

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La corrispondenza belga di Don Bosco 59
Pare dunque ben altra la storia di questa decisione, rispetto a quella tradi-
zionale raccontata dagli appassionati del «don Bosco dei sogni», o anche dal-
l’ultima voluminosa biografia del santo.103 «Una cosa è il don Bosco dei
sogni, il don Bosco dei miracoli e dei prodigi, il don Bosco del «numinoso»,
ed una cosa è il don Bosco «feriale» del carteggio epistolare, che si presenta
in chiave di concretezza o di problematicità, di contraddizioni ed incertezze,
su una lunghezza d’onda terrena».104 La dinamicità della vita di don Bosco dà
prova di ambedue le forze: il fascino del quotidiano e una fede «che sposta
montagne». Come pure Sépulchre scrisse due volte alla fine della sua lettera:
«Sarà dunque un sogno irrealizzabile?» e «Io desidero sapere, Padre mio, sa-
pere se questo sogno di stabilire qui l’opera salesiana può trasformarsi in una
speranza fondata, presto o tardi, realizzabile».105
Conclusione
Durante il suo viaggio al nord della Francia e in altre circostanze don
Bosco ebbe dunque molti contatti con ammiratori belgi che vennero a tro-
varlo o gli scrissero successivamente. Dimostravano la loro simpatia, chiede-
vano una preghiera, un favore, la sua benedizione e persino una fondazione in
Belgio. Una parte di loro mantenne i contatti. Nuovi cooperatori, che non
avevano mai visto don Bosco, ma lo conoscevano per averne sentito parlare,
si associarono al primo gruppo. Ne nacque un’ampia corrispondenza, quella
che abbiamo presentato.
Tali corrispondenti erano per lo più «gente ricca» – ben diversa dalla gio-
ventù povera e abbandonata per quale si impegnava don Bosco – ma animata
da forte carica caritativa. Hommes d’œuvres, alto e basso clero, disponibili a
sostenere opere a finalità caritative e sociali. I loro nomi risultano in prima
fila nei verbali della beneficenza di alcune città belghe, nei congressi cattolici
di Malines (1863, 1864, 1867) e in quelli sociali di Liegi (1886, 1887, 1890).
Anche nel necrologio del Bulletin Salésien, che a partire dal 1879 venne
mensilmente pubblicato in lingua francese, incontriamo regolarmente nomi di
cooperatori belgi,106 dei quali si conservano solo indizi di corrispondenza con
103 Francis DESRAMAUT, Don Bosco en son temps (1815-1888). Torino, SEI 1996, pp.
1335-1336: qui l’autore presenta la prima fondazione salesiana in Belgio come seguito enig-
matico di un sogno.
104 F. MOTTO, L’epistolario come fonte…, p. 72.
105 Ibid., cit. mc. 1578 C 4.
106 La prima segnalazione di un cooperatore belga defunto è apparsa nel numero di aprile del
Bulletin Salésien, 7 (1885) 48. Si tratta di Alphonse de Montpellier, ex-sindaco ed ex-consigliere
della provincia, apparentato con i baroni Ferdinand e Joseph e la baronessa Louise del Marmol.
Cf FDB mc. 1760 B 3, lettera mortuaria de Montpellier – Bosco, Namur, 6 gennaio 1884.

3.10 Page 30

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60 Freddy Staelens
don Bosco. Un’analisi più accurata delle liste di queste persone ci potrebbe
fornire un’immagine ancor più completa del loro essere «cooperatori», «zela-
tori», «zelatrici», interessati all’educazione dei giovani e seriamente preoccu-
pati per la sorte delle scuole cattoliche nel proprio paese, manifestamente
sulle stesse posizioni religiose e ideologico-culturali di don Bosco.107
Elenco dei corrispondenti in ordine alfabetico 108
001. Anonima [nobildonna] – Bosco, Bruges (Brugge) 6-12-1887, FDB mc. 1623 D 2
002. Anonima [donna] – Bosco, Bruges (Brugge) 9-1-1888, FDB mc. 1623 D 3/5
003. Anonima [segr. di don Bosco] – Fontaine H. (curé à Herent), Torino 10-12-[1887], FDB
mc. 1702 D 10
004. Baguet L. [signore] – Bosco, Jodoigne 6-12-1887, FDB mc. 1629 B 4/6
005. Barbier Anna – Bosco, Ypres (Ieper) 15-12-1887, FDB mc. 1448 A 5/7
006. Barbier Anna – Bosco, Ypres (Ieper) 23-12-1887, FDB 1448 A 8/9
007. Barbier Anna – Bosco, Ypres (Ieper) 4-1-1888, FDB 1448 A 10/12
008. Baridon Elisa – Bosco, Malines (Mechelen) 16-2-1884, FDB mc. 1594 D 12 – E 1
009. Baus Marie (mademoiselle) – Bosco, Ypres (Ieper) [fino 1887], FDB mc. 1447 B 8/9
010. Baus Marie (mademoiselle) – Bosco, Ypres (Ieper) 11-1-1888, FDB mc. 1447 B 10/11
011. Behaghel (douairière) – Bosco, Bruxelles 15-12-1887, FDB mc. 1449 D 3/4
012. Belpaire Marie (neé Teichmann) – Bosco, Anvers (Antwerpen) [dicembre 1887], FDB
mc. 1450 D 5/7
013. Biolley Marie (mademoiselle), lettera mortuaria – Bosco, Verviers 8-6-1884, FDB mc.
1643 B 2
014. Blaimont [signore] – Bosco, Fosses 26-12-1887, FDB mc. 1453 D 6
015. Bosco – anonima (madame, s.l.), Torino 12-9-1884, ACSB /doc A/Don Bosco’s briefwis-
seling met Belgen (corrispondenza di don Bosco coi belgi)
016. Bosco, autografo – Cardon (madame) [nata Kramp, Gand], [Torino.s. d.], ACSB
/doc.A/Don Bosco’s briefwisseling met Belgen
017. Bosco, biglietto da visita – Congrégation de l’Enfant Jésus (madame supérieure générale
[s.l.]), Torino 19-12-1883, ACSB /doc A/Don Bosco’s briefwisseling met Belgen
018. Bosco – de Monin (baronne), Torino 23-2-1884, ASC A180031 e FDR mc. 2652 C 6/8
019. Bosco – [de Robiano Mathilde] (comtesse) [Rumillies], Torino 15-12-1881, FDR mc.
2654 A 1/3
020. Bosco – [de Robiano Mathilde] (mademoiselle) [contessa, Rumillies], Marseille, 20-3-
1883, FDR mc. 2654 A 4
021. Bosco – [de Robiano Mathilde] (mademoiselle) [contessa, Rumillies], San Benigno Cana-
vese, 19-8-1883, FDR mc. 2654 A 5/6
022. Bosco – [de Robiano Mathilde] (mademoiselle la comtesse) [Rumillies], Torino, 25-2-
1884, FDR mc 2654 A 7
023. Bosco – [de Robiano Mathilde] (madame la comtesse) [Rumillies], [Torino], 20-2-1886,
con poscritto autografo di don Michele Rua, FDR mc. 2654 A 8/10
107 Per un profilo più politico degli ammiratori belgi di don Bosco vedi Freddy STAELENS,
I salesiani di don Bosco e le lotte sociopolitiche in Belgio in un’epoca di transizione (1891-
1918), in RSS 15 (1996) 2, 217-271.
108 Le indicazioni tra ( ) sono quelle, in lingua francese, letteralmente trovate nelle lettere
ovvero il nome del luogo in fiammingo. Tra [ ] sono invece, in italiano, le conclusioni succes-
sive alla lettura delle lettere, delle postille e delle altri fonti.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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La corrispondenza belga di Don Bosco 61
024. Bosco – [de Robiano Mathilde] (madame la comtesse) [Rumillies], Torino, 18-9-1886,
FDR mc. 2654 A 11/12
025. Bosco – [de Robiano Mathilde] (madame) [contessa] [Rumillies], Torino, 1-10-1887,
FDR mc. 2654 B 1/2
026. Bosco – [de Robiano Mathilde] (mademoiselle la comtesse) [Rumillies], Torino, 25-10-
1887, FDR mc. 2654 B 3/4
027. Bosco – [de Robiano] (madame la comtesse Mathilde) [Rumillies], [Torino?] [fino
1886?], FDR mc. 2654 B 5/6
028. Bosco – [Goethals Paul] (monseigneur) [Calcutta], Torino 22-2-1884, ASC A1800321 e
FDR mc. 2650 A 11/12
029. Bosco, biglietto da visita – [Hellemans Eugène, Lier], Torino 1-3-1886, ACSB /doc A/
Don Bosco’s briefwisseling met Belgen
030. Bosco, biglietto da visita – Moyersoen-van den Hende, Aalst (madame), Torino 25-8-
1883, ACSB /doc A/ Don Bosco’s briefwisseling met Belgen
031. Bosco, biglietto da visita – Vilain XIIII [viscontessa Mathilde, Basel], Torino 15-6-1883,
ACSB /doc A/ Don Bosco’s briefwisseling met Belgen
032. Bosco – Vilain XIIII (vicecomtesse Mathilde), Torino 1-10-1883, ACSB /doc A/ Don Bo-
sco’s briefwisseling met Belgen
033. Bouttiau G. (curé doyen) – Bosco, Lessines 3-12-1887, FDB mc. 1652 C 6
034. Burton-Verminck (veuve) – Bosco, Dinant 12-1-1888, FDB mc. 1461 A 9/10
035. Calay (curé) – Bosco, Devantave 17-12-1887, FDB mc. 1469 A 9
036. Cambron Flore – Bosco, Bonipré 3-5-1883, FDB mc. 1597 B 6/8
037. Capouillez L. (curé) – Bosco, Thieusies 14-11-1887, FDB mc. 1471 E 8
038. Cardon L. (neé Kramp) – Bosco, Gand (Gent) 5-12-1887, FDB mc. 1472 E 3
039. Charpentier Adolphe (curé-doyen) – Bosco, Virton 21-12-1887, FDB m. 1480 A 7/9
040. Chaudron Victorine – Bosco, Binche 4-12-1887, FDB mc. 1480 B 12 – C 2
041. Cicoppe A. – Bosco, Bruxelles 22-12-1887, FDB mc. 1716 D 6
042. Clément (mère supérieure) – Bosco, Courtrai (Kortrijk) 21-12-1883, FDB mc. 1581 C 2/3
043. Clérin Celine (mademoiselle) – Bosco, Châtelet 13-2-1887, FDB mc. 1483 A 12
044. Coemans Am. (curé) – Bosco, Gand (Gent) 24-12-1887, FDB mc. 1483 B 8/9
045. Costeur Philomène (mademoiselle) – Bosco, Ypres (Ieper) 9-1-1888, FDB mc. 1679 C 2/6
046. Dansaert-Mention Clotilde – Bosco, Grand-Bigard (Groot-Bijgaarden) [s.d.], FDB mc.
1494 C 7
047. [d’]Arenberg Eléonore (duchesse) – Bosco, Bruxelles 24-11-1883, FDB mc. 1492 C 12 –
D 6, stampata in MB XVI 490
048. d’Arenberg (duchesse) – Bosco, Bruxelles [1883], FDB mc. 1442 E 4/6
049. Daube Stanislas (curé) – Bosco, Hanzinelle 24-12-1887, FDB mc. 1683 A 6/8
050. Daube Stanislas (curé) – Bosco, Hanzinelle [metà gennaio 1888], FDB mc. 1683 A 4/5
051. d’Audigné, neé de Croix (comtesse) – Bosco, Namêche 27-10-[1879], FDB mc. 1384 E 5/10
052. Daumont H. [donna] – Bosco, Alost (Aalst) 13-12-1887, FDB mc. 1683 B 11/12
053. de Beukelaer – [anonimo], Anvers (Antwerpen) 12-2-1889, FDB mc. 1998 D 7/8
054. De Bien Ant. – Bosco, Anvers (Antwerpen) 31-12-1887, FDB mc. 1684 B 6/7
055. Decleves C.S. (curé-doyen) – Bosco , Binche dicembre 1888, FDB mc. 1142 A 12
056. de la Butte (madame) – Bosco, Bruges (Brugge) [agosto 1887?], FDB mc. 1461 C 12-D 2
057. Delancker A. (curé) – Bosco, Cuerne (Kuurne) 26-12-1887, FDB mc. 1497 A 4
058. Delancker A. (curé) – Bosco, Cuerne (Kuurne) 13-1-1888, FDB mc. 1497 A 3
059. Deleuzière Léonie – [Rua?], Anvers (Antwerpen) 18-7-1889, FDB mc. 573 C 3/8 e tam-
pata in FDB mc. 1142 A 10/11
060. de Liedekerke L. (comtesse) – Bosco, Havelange château de la Fontaine 15-12-1887,
FDB mc. 1540 C 7
061. del Marmol William (baron & baronne) – Bosco, Ensival Verviers [s.d.], FDB mc. 1544 A
8/11

4.2 Page 32

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62 Freddy Staelens
062. Delmer Frédéric – Bosco, Bruxelles 19-12-1883, FDB mc. 1497 D 1
063. Delmer Frédéric – Bosco, Bruxelles 7-12-1887, FDB mc. 1686 E 12
064. de Lossy de la Hamoide (madame) – Bosco, Tournai [1883], FDB mc. 1607 B 9/12
065. de Me[e]us Anne [nobildonna] – Bosco, Roma 17-12-1887, FDB mc. 1754 B 7/10
066. de Monin (baronne) – Bosco, Assesse 27-6-1882, FDB mc. 1549 A 9
067. de Monin (baronne) – Bosco, Assesse [maggio 1883], FDB mc. 1421 A 5
068. de Monin (baronne) – Bosco, Assesse 2-6-1883, FDB mc. 1549 A 10 – B 1
069. de Monin (baronne) – Bosco, Assesee 3-7-1883, FDB mc. 1421 A 2/4
070. de Monin (baronne) – Bosco, Assesse 6-7-1883, FDB mc. 1549 B 2
071. de Monin (baronne) – Bosco, Assesse 14-8-1883, FDB mc. 1549 A 6/8
072. de Monin (baronne) – Bosco, Assesse 7-6-1884, FDB mc. 1549 B 3/6
073. de Montpellier Alphonse-Alexis (veuf de Moreau de Bioul Constance), lettera mortuaria–
Bosco, Namur château de Rond Chêne 6-1-1884, FDB mc. 1760 B 3
074. de Montpellier L. [nobildonna] – Bosco, Vedrin (Namur) [s.d.], FDB mc. 1549 B 12 – C 2
075. de Robiano Mathilde (comtesse) – Bosco, Rumillies 22-6-1886, FDB mc. 1569 C 11 – D
2
076. De Schryver – Bosco, Bruxelles 29-1-1888, FDB mc. 1577 D 6
077. De Smedt Joseph – Bosco, Gand (Gent) 3-12-1887, FDB mc. 1579 B 11
078. De Smet-Matthys (veuve) – Bosco, Deinze 15-12-1887, FDB mc. 1579 C 1/2
079. De Stappens G. [donna] – Bosco, Saint Denis-Westrem (Sint-Denijs-Westrem) [luglio
1887], FDB mc. 1580 D 7/9
080. de St. Phalle (comtesse) – Bosco, Boitsfort château Houlay 21-2-1879, FDB mc. 1573 B
12 – C 3
081. de St. Phalle (comtesse) – Bosco, Boitsfort 28-3-1879, FDB mc. 1573 B10/11
082. de St. Phalle (comtesse) – Bosco, Boitsfort château d’Houlay 24-6-1879, FDB mc. 1573
C 4/6
083. Despretz J. – Bosco, Lessines 10-1-1888, FDB mc. 1688 D 3
084. Destrée Blanche – Bosco, Anvers (Antwerpen) [gennaio 1888], FDB mc. 1688 E 7
085. de Thibault de Boesinghe Victor – Bosco, Bruges (Brugge), 7-2-1888, FDB mc. 1584 B 2
086. de Thier Corneille G.(avvocato) – Bosco, Jemappes 11-1-1888, FDB mc. 1584 B 3/5
087. de Vivario (baronne Henri de l’Epine) – Bosco, Eghezée château d’Hambraine 3-12-1883,
FDB mc. 1694 B 6/9
088. de Vivario de Ramezée Charles Louis Auguste (baron), lettera mortuaria – Bosco,
Bruxelles 3-6-1884, FDB mc. 1566 B 6
089. De Vleeschouwer M. [donna] – Bosco, Bruxelles [maggio 1883], FDB mc. 1616 E 4
090. d’Herbais de Thun P. [nobildonna] – Bosco, Soignies 10-5-1883, FDB mc. 1604 F 12 –
1605 A 2
091. d’Herbais de Thun P. [nobildonna] – Bosco, Kessel-lo 7-12-1887, FDB mc. 1725 E 1/2
092. Dons (religieuse) [nobildonna] – Bosco, Bruxelles monastère de Berlaymont 1-12-1887,
FDB mc. 1500 E 4/7
093. Dons Maria (religieuse) [nobildonna] – Bosco, Bruxelles couvent de Berlaymont 10-1-
1888, FDB mc. 1500 A 5/7
094. Dor (épouse) – Bosco, Liège 12-12-1887, FDB mc. 1690 E 10/12
095. Doutreloux Victor-Joseph (évêque) – Bosco, Lourdes 8-9-1883, FDB mc. 1500 A 11/12 e
stampata MB XVII 768
096. Doutreloux Victor-Joseph (évêque) – Bosco, Liège 31-5-1884, FDB mc. 1500 B 1/4
097. Doutreloux Victor-Joseph (évêque) – Bosco, Liège 19-12-1885, FDB mc. 1500 B 5/8
098. Doutreloux Victor-Joseph (évêque) – Bosco, Liège 17-5-1886, FDB mc. 1500 B 9/12 e
stampata MB XVII 769
099. Doutreloux Victor-Joseph (évêque) telegramma – Bosco, Liège 27-12-1887, FDB mc. 770
B 12
100. Doutreloux [nipote del vescovo] – Bosco, Chenée 26-12-1887, FDB mc. 1500 C 1/2

4.3 Page 33

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La corrispondenza belga di Don Bosco 63
101. Drion-Pirmez L. [donna] – Bosco, Gosselies 13-6-1883, FDB mc. 1611 B 2/3
102. Dubois (curé) – Bosco, Grez-Doiceau 22-12-1887, FDB mc. 1500 D 2
103. du Chasteler (marquise) – Bosco, Château de Moulbaix Ligne 18-1-1888, FDB mc. 1480
B 8/10
104. du Chasteler (marquise) – Bosco, Château de Moulbaix [dicembre 1887 o gennaio 1888],
FDB mc. 1500 E 8/10
105. Dumont A. – Bosco, Anvers (Antwerpen) 20-12-1887, FDB mc. 1693 A 3
106. Dumoulin Jeanne (mademoiselle) – Bosco, Bruxelles 15-2-1884, FDB mc. 1501 B 10
107. Dumoulin Jeanne – Bosco, Bruxelles 3-12-1887, FDB mc. 1693 A 7/8
108. Duval Yvan – Bosco, Bruges (Brugge) 7-12-1887, FDB mc. 1693 D 10/11
109. Evens Edmond [giovanotto] – Bosco, Bellecourt Manage [dicembre 1887], FDB mc.
1695 A 3/5
110. Everarts Joseph madame [nobildonna] – Bosco, Mont-Saint-Guibert château de Bierbais
[dicembre 1887], FDB mc. 1695 A 6/9
111. Everarts Joseph madame [nobildonna] – Bosco, Mont-Saint-Guibert château de Bierbais
22-10-[1887], FDB mc. 1695 A 10 – B 1
112. Fontaine H. (curé) – Bosco, Mont-Saint-Guibert Corbais 9-12-1887, FDB mc. 1702 D 9
113. Fortemps J.M. (curé) – Bosco, Housse (Liège) 8-1-1888, FDB mc. 1704 A 10/11
114. Gailly Jules – Bosco, Charleroi 13-12-1887, FDB mc. 1511 D 11/12
115. Geboers A. (curé) – Bosco, Puurs 8-12-1887, FDB mc. 1515 A 1
116. George-Legrand A. (secrétarie de la Conférence de Saint Vincent de Paul) – Bosco,
Tournai 10-5-1883, FDB mc. 1606 C 3/4
117. George M.M. [donna] – Bosco, Menin (Menen) 13-1-[1888], FDB mc. 1515 B 2
118. Gilles Hortense (religieuse) – Bosco, Liège 20-11-1884, FDB mc. 1517 A 4/7
119. Grisard [nobiluomo] – Bosco, Chaudfontaine 2-12-1887, FDB mc. 1722 A 6/7
120. Grossé-Deherve L. (épouse) – Bosco, Bruges (Brugge) 7-1-1888, FDB mc. 1523 D 3
121. Guys [A.] – Bosco, Anvers (Antwerpen) 6-12-1887, FDB mc. 1450 D 8/10
122. Guys A. – Bosco, Anvers (Antwerpen) 23-12-1887, FDB mc. 1525 A 12
123. Harmignie J. (neé Duleau) – Bosco, Mons 22-1-1888, FDB mc. 1525 D 7/9
124. Hauzeur Hyacinthe (ancien-notaire) – Bosco, Longlier 18-8-1886, FDB mc. 1525 E 7 –
1526 A 1
125. Heinz-Blerot (négociant) – Bosco, Bastogne 22-12-1887, FDB mc. 1725 B 4/6
126. Henriette [madre di famiglia] – Bosco, Liège 16-1-1888, FDB mc. 1624 B 7/8
127. Henry Clémence (mademoiselle) – Bosco, Dinant [dicembre 1887], FDB mc. 1725 B 10
128. Hermans Jean Michel (curé) – Bosco, Landen 24-1-1888, FDB mc. 1526 D 12 – E 1
129. Hollenfelz Charles (veuve) – Bosco, Virton 4-12-1887, FDB mc. 1726 D 8/9
130. Holvoet J. (veuve) – Bosco, Ixelles 24-12-1888, FDB mc. 2026 A 11 – B 2
131. Honorez [Jules, prete] – Bosco, Mons 12-12-1887, FDB mc. 1526 E 6
132. Honorez [Jules, prete] – Bosco, Mons 10-1-1888, FDB mc. 1526 E 9
133. Honorez [Jules] (prêtre) – Bosco, Mons 19-1-1888, FDB mc. 1526 E 7/8
134. Honorié Marie (mère supérieure) – Bosco, Renaix (Ronse) 2-12-1887, FDB mc. 1581 C 4
135. Huet de Pavillon A.[signore] – Bosco, Profondéville 2-12-1887, FDB mc. 1527 A 2/3 e
stampata cf FDB mc. 1143 A 1/2
136. Hugot Huguette & Mde [donne] – Bosco, Malines (Mechelen) 11-1-1888, FDB mc. 1527
A 6/7
137. Humblet-Leclerc L. [vedovo] – Bosco, Liège 21-12-1887, FDB mc. 1734 B 10/11
138. Humblet-Leclerc L. [vedovo] – Bosco, Liège 2-1-1888, FDB mc. 1538 E 1
139. Jacqmin-Blerot (veuve) – Bosco, Bastogne 28-12-1887, FDB mc. 1453 E 11/12
140. Jaspar (curé) – Bosco, Yves-Gomezée (prov. Namur) 23-12-[1887], FDB mc. 1729 A 3
141. Kallen Hub[ert, curé] – Bosco, Bocholt 19-1-1884, FDB mc. 1528 E 6
142. Kallen Hub[ert, curé] – Bosco, Fourons-le-Comte (‘s Gravenvoeren) [s.d.] [Bosco vi-
vente], FDB mc. 1528 E 8/9

4.4 Page 34

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64 Freddy Staelens
143. Kenens Louisa – Bosco, Bruxelles 31-12-1883, FDB mc. 1529 A 10/12
144. Lalemant H. (curé) – Bosco, St.Paul-Waas (Sint-Pauwels) 22-12-1887, FDB mc. 1530 B 4
145. Lammers Henriette – Bosco, [Liège dicembre 1887 o gennaio 1888], FDB mc. 1530 B 8
146. Lamote [impiegato postale] – Bosco, Bruxelles 22-6-1879, FDB mc. 1530 C 11
147. Lebrocquy G. (veuve) – Bosco, Tervueren (Tervuren) 11-5-1883, FDB mc. 1606 B 6/8
148. Legrand Ch. (prêtre) – Bosco, Grammont (Geraardsbergen) 25-5-1879, FDB mc. 1415 E
3/5
149. Legrand Mathilde – Bosco, Mons 6-2-1888, FDB mc. 1734 E 8 – 1735 A 1
150. Lemaire-Dupret (veuve) – Bosco, Tournai [1883?], FDB mc. 1601 C 5
151. Lemaire-Dupret (veuve) – Bosco, Tournai 3-12-1887, FDB mc. 1539 A 10
152. Lemaire-Harmignac Clémence (épouse d’un commerçant) – Bosco, Bruxelles [1883],
FDB mc. 1735 A 9/12
153. Lemaire-Harmignac Clémence – Bosco, Bruxelles 15-3-1884, FDB mc. 1539 A 7/9
154. Lenders (curé) – Bosco, Ellicom (Ellikom) 4-12-1885, FDB mc. 1735 C 1
155. Marie-Louise (religieuse au nom de mère supérieure) – Bosco, Braine l’Alleud 26-12-
1887, FDB mc. 1814 B 3/4
156. M. Philomène (religieuse) – Bosco, Tongres (Tongeren) 27-12-1887, FDB mc. 1815 A 5
157. Mostert Alfred – Bosco, Anvers (Antwerpen) 23-12-1887, FDB mc. 1550 B 9
158. Mousny C.L. (curé) – Bosco, Tellin 19-12-1887, FDB mc. 1550 B 10
159. Nulens Ferdinand (curé) – Bosco, Bocholt [febbraio] 1884, FDB mc. 1591 C 10
160. Ortegat P. (mademoiselle) – Bosco, Malines (Mechelen) marzo 1884, FDB mc. 1769 E 10
– 1770 A 1
161. Otte A. (doyen) – Bosco, Marche 16-12-1887, FDB mc. 1770 A 12 – B 2
162. Peche A. (curé) – Bosco, Waulsort 15-12-1887, FDB mc. 1557 C 6
163. Pede Sidonie – Bosco, Tournai 2-12-1887, FDB mc. 1557 D 1
164. Peeters Charles (imprimeur-éditeur) – [Rua], Louvain (Leuven) 21-4-1888, FDB mc. 763 E 7
165. Pirenne Guillaume (commerçant en grains, veuve) – Bosco, Aubel 30-1-1888, FDB mc.
1780 C 8/9
166. Poulet [signore] – Bosco, Anvers (Antwerpen) 2-12-1887, FDB mc. 1562 E 1/3
167. Prevost H. (curé, dir. pensionnat) – Bosco, Courtrai (Kortrijk) 22-11-1882, FDB mc. 1380
D 7/8
168. Provana Francesco Saverio di Colegno [conte] – Oreglia Federigo [cavaliere], Cumiana
25-8-1867, FDB mc. 716 A 10 – B 1
169. Recq de Pambrone (née Casier Coralie Félicité Louise), lettera mortuaria – Bosco, Sint-
Amandsberg 12-3-1884, FDB mc. 1556 B 8
170. Renard Lépde [madre di famiglia] – Bosco, Châtelet 15-12-1887, FDB mc. 1788 D 6
171. Rombaux Adhémar (jeune homme) – Bosco, Horrues (Soignies) 17-4-1884, FDB mc.
1793 C 1
172. Rosseel Roland – Bosco, Grand-Manil (Gembloux) 6-2-1884, FDB mc. 1794 D 11 – E 1
173. Rossi Giuseppe – De Beukelaer (desmoiselles, Anvers, Antwerpen), Torino 21-7-1883,
ACSB /doc A/Don Bosco’s briefwisseling met Belgen
174. Roulette Josephine (mademoiselle) – Bosco, Bruxelles 11-12-1887, FDB mc. 1572 B 3/4
175. Rousseau Sebille Louisa (veuve) – Bosco, Binche 9-12-1887, FDB mc. 1804 D 9/10
176. Rousseau Sebille Louisa (veuve) – Bosco, Binche [febbraio 1888], FDB mc. 1795 B 3/4
177. Rua – de Monin (baronne), Torino 6-7-1885, ASC A4560211
178. Salsmans [J.] – Bosco, Anvers (Antwerpen) 13-1-1888, FDB mc. 1573 E 10
179. Segers A. [donna] – Bosco, Anvers (Antwerpen) [dicembre 1887], FDB mc. 1804 E 7/10
180. Sépulchre Louis – Bosco, Herstal 4-12-1887, FDB mc. 1578 C 1/4
181. Sépulchre Louis – Bosco, Herstal 6-2-1888, FDB mc. 1805 C 1/4
182. Simon Charles (colonel, madame) – Bosco, Châlet de Hamoir 8-2-1888, FDB mc. 1579
B7
183. Sosson (prêtre, directeur orphelinat) – Bosco, Longlier 22-3-1887, FDB mc. 1526 A 2/5

4.5 Page 35

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La corrispondenza belga di Don Bosco 65
184. Stache Alb. (veuve) – Bosco, Uccle 23-2-1888, FDB mc. 1580 C 11 – D 2
185. Stampe (baronne) – Bosco, Bruxelles 20-12-1887, FDB mc. 1580 D 4
186. Stampe-Deyne [baronessa] – Bosco, Bruxelles, 11-2-1888, FDB mc. 1580 D 5/6
187. [Stevens Adolphus] Frater Ambrosius – Bosco, Westvleteren (West-Vleteren) abbazia 13-
12-[1887], FDB mc. 1621 C 7
188. St. Laurent (mère supérieure) – Bosco, Bouillon 13-2-1888, FDB mc. 1581 C 6
189. Terwangne Valentine et Marie (mesdemoiselles) – Bosco, Liège 17-12-1887, FDB mc.
1583 E 6
190. Tychon G. – Bosco, Anvers (Antwerpen) [s.d.], FDB mc. 1585 B 12
191. Tychon G. – Bosco, Anvers (Antwerpen) 6-2-1888, FDB mc. 1585 B 11
192. Van Bavegem (madame) – Bosco, Termonde (Dendermonde) 11-1-1888, FDB mc. 1448
E 11
193. Van Caloen (baronne) – Bosco, Bruges (Brugge) 6-1-1887, FDB mc. 1586 C 10
194. Van Cutsem Jeanne (mademoiselle) – Bosco, Enghien châlet [gennaio 1888], FDB mc.
1586 C 11/12
195. Van den Bosch (madame) – Bosco, Anvers (Antwerpen) 10-2-1888, FDB mc. A 8/9
196. Van den Peereboom E. (ir de mines) – Bosco, Liège 10-12-1887, FDB mc. 1557 D 3
197. Vanderlaat E. – Bosco, Anvers (Antwerpen) 19-12-1887, FDB mc. 1586 D 3
198. van de Werve L. – Bosco, Anvers (Antwerpen) [s.d.], FDB mc. 2059 C 1/2
199. Vandromme V. (curé) – Bosco, Bavikhove 16-2-[1888], FDB mc. 1824 C 1/4
200. van Giesbergen H. (prieur des croisiers) – Bosco, Diest 5-9-1884, FDB mc. 1586 D 8/9
201. van Haeften B. [madre di famiglia] – Bosco, Anvers (Antwerpen) 21-7-1884, FDB mc.
1525 B 4/7
202. Van Roey J. Fr. (prêtre) & Schobbens Odile – Bosco, Berchem Anvers (Antwerpen) 7-1-
1889, FDB mc. 2059 C 4/7
203. Vansteenkiste (veuve) – Bosco, Bruxelles, 23-12-1887, FDB mc. 1586 E 6/7
204. Verbist J.J. (curé) – Bosco, Waarloos 7-12-1887, FDB mc. 1587 B 12
205. Vermeersch Aline Marie Sophie Colette (mademoiselle), lettera mortuaria – Bosco,
Evergem 2-3-1884, FDB mc. 1587 C 9
206. Vermoesen H. (directeur) [prete] – Bosco, Gijsegem (Gijzegem) 6-12-1887, FDB mc.
1616 B 10
207. Verschueren Alphons (aumônier hôpital St. Pierre) – Bosco, Louvain (Leuven) 1-2-1888,
FDB mc. 1587 E 1
208. Voisin-Delescluse (veuve) – Bosco, Ath [1883?], FDB mc. 1600 B 1/4
209. Vonck Henri (banquier) – Bosco, Ypres (Ieper) 29-11-1887, FDB mc. 1591 C 4/5
210. von Wrede Franziska (mademoiselle) – Bosco, Enghien 24-1-1888, FDB mc. 1593 A 7/9
211. von Wrede Franziska (mademoiselle) – Bosco, Enghien [s.d.], FDB mc. 1593 A 4/6
212. Wacquer Jules – Bosco, Tournai 22-12-1887, FDB mc. 1591 C 12
213. Wégimont J. (marchant en grains) – Bosco, Anvers (Antwerpen) 28-1-1888, FDB mc.
1592 A 6/9
214. Wégimont J. (marchant en grains) – Bosco, Anvers (Antwerpen) 31-1-1888, FDB mc.
1592 A 10
215. Willocx Lucie – Bosco, Bruxelles [s.d.], FDB mc. 1592 C 11/12
216. Wissocq-Derender E. [madre di famiglia] – Bosco, Ypres (Ieper) 21-12-1887, FDB mc.
1592 D 7/8
217. Wissocq-Derender E. [madre di famiglia] – Bosco, Ypres (Ieper) [febbraio 1888], FDB
mc. 1592 D 3/6
218. Wurth (veuve) – Bosco, L’Eglise (Neufchâteau) (Léglise) 22-6-1884, FDB mc. 1593 A
11/12
219. Wurth (veuve) – Bosco, L’Eglise (Neufchâteau) (Léglise) 8-2-1888, FDB mc. 1593 B 1
220. Zeck-Du Bier G. (Libert Eugénie mademoiselle) – Bosco, Soignies 13-7-1883, FDB mc.
1691 D 5/6