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RECENSIONI
Don Bosco e la formazione professionale. Rassegna CNOS anno 4, n. 2, maggio 1988, 259 p.
Fra le iniziative promosse dal Centro Nazionale Opere Salesiane in occasione del cente-
nario della morte di don Bosco, si colloca la pubblicazione del presente volumetto, che costi-
tuisce per altro un numero monografico della rivista «Rassegna Cnos».
Due i versanti di interesse. Anzitutto quello propriamente «storico» con alcuni articoli sul
tema della formazione professionale dai tempi di don Bosco fino al sorgere del CNOS e dell'a-
nalogo CIOFS (Centro Italiano Opere Femminili Salesiane). Eccone i titoli: Don Bosco e la
formazione professionale. Dall'esperienza alla codificazione (F. Rizzini); D. Bosco tipografo
ed editore (F. Rizzini); Il salesiano coadiutore e la formazione professionale (F. Maraccani); //
consigliere professionale generale don Giuseppe Bertello e le Esposizioni generali salesiane
del 1901, 1904, 1910 (T. Valsecchi); Dai consiglieri professionali generali alla federazione
nazionale CNOS-FAP (F. Rizzini); Le Figlie di Maria Ausiliatrice e la formazione professio-
nale femminile (O. Pavese).
Sul piano invece dell’attualizzazione si pongono i contributi di B. Passeri: CIOFS e
CIOFS-FP: una presenza «civilista» per le opere educativo-pastorali delle FM A in Italia; di
G. Milanesi: Cultura ed educazione per il mondo nella proposta formativa salesiana; di G.B.
Bosco: Criterio educativo peculiare dell'intervento salesiano per la preparazione del giovane
lavoratore e di P. Ransenigo: Giovani e disoccupazione in Italia: una nuova sfida alla propo-
sta formativa ispirata a don Bosco.
Il volumetto, che si era aperto col breve discorso tenuto dal rettor maggiore don Egidio
Vigano alla Scala di Milano in occasione della commemorazione centenaria di don Bosco, si
chiude con alcune segnalazioni bibliografiche curate da N. Zanni e con un'appendice documen-
taria in parte inedita.
Ciò detto, non credo necessario aggiungere altro. Lo snodarsi dei singoli capitoli ha già
indicato ai nostri lettori il senso, il valore e l'utilità della monografia. I salesiani che operano
direttamente nel settore della formazione professionale e quanti, attenti alle problematiche del
mondo del lavoro, si ispirano a don Bosco troveranno qui utili «ferri del mestiere».
F. MOTTO
FORTI Ernesto, Fedeli a Don Bosco in Terra Santa: profili di otto coadiutori salesiani. Leu-
mann (Torino), Ed. Elle Di Ci [1988], 143 p., ill.
In una breve premessa l'A. presenta la sua pubblicazione a eventuali lettori poco familiari
con gli statuti interni della Congregazione Salesiana: «I membri o soci salesiani possono essere
sacerdoti o avviati al sacerdozio... ma anche laici, detti

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Recensioni
appunto da don Bosco stesso 'Coadiutori'» (p. 5). Con penna agile e disinvolta trac-
cerà un profilo essenzialmente spirituale degli otto coadiutori prescelti che dedicaro-
no i loro talenti al consolidamento della presenza salesiana in Palestina allorché, alla
fine del secolo scorso, l'ammirevole d. Antonio Belloni (Borgo d'Oneglia, Im., 20
agosto 1831 - Betlemme, 9 agosto 1903) volle perpetuare le sue iniziative d'impegno
sociale cristiano affidandole al successore di don Bosco, il b. Michele Rua. Gli otto
missionari di radice italiana vanno apprezzati per «aver saputo far fiorire uno "spiri-
to" e aver incarnato uno "stile" di vita che, se per la semplicità può gareggiare con
l'aureo clima dei "Fioretti" francescani, se ne differenzia tuttavia per una non meno
simpatica originalità» (p. 5). Non si tratta soltanto di figure amene, ma, in alcuni
casi, di «autentici capolavori di virtù» (p. 6). Segnaliamo questo opuscolo come un
opportunismo complemento alla biografia dell'esimio coadiutore il Servo di Dio
Simone Srugi (Nazareth, 15 aprile 1877 - Cremisan, Betlemme, 27 novembre 1943),
che una ventina d'anni or sono aveva trovato nello stesso scrittore uno dei primi
biografi {Un buon samaritano: Simone Srugi salesiano coadiutore, Genova-
Sampierdarena, Libr. Ed. Salesiana [1967] 76 p., ant. [ritr.], ill.). Per l'uomo d'oggi, a
dismisura sollecitato dall'immediato e dall'effimero, le figure di questo polittico
rappresentano un antidoto salutare.
A.M. PAPES
MURARI Arturo, Don Bosco è venuto a Milano. Milano, Libreria editrice salesiana
1988, 409 p.
Il poderoso ed elegante volume che appare in edizione extracommerciale allo
spirare del novantesimo della casa salesiana di Milano-S. Ambrogio, si articola in
due parti ben distinte anche per chi vi ha posto mano: la prima parte, fino a pagina
280, è opera del Murari mentre la seconda vede contributi di altri.
Soffermiamoci anzitutto sulla prima parte. Vi si trova in sequenza cronologica
l'intera vicenda dei rapporti che la città ambrosiana ebbe con don Bosco e coi sale-
siani: oltre un secolo di vita, dal primo viaggio di don Bosco a Milano nel 1850 all'i-
naugurazione della prima pietra per l'edificio delle opere parrocchiali e sociali nel
1963 ad opera del cardinale Raul Silva Henriquez. Definirlo un lavoro di storia, di
cui magari si sentiva la mancanza, non osiamo proprio, e ciò per tutta una serie di
motivi che è inutile qui elencare. Ci basti dire che le fonti utilizzate non danno assolu-
tamente quell'affidamento che oggi la critica anche meno rigorosa esige come condi-
zione sine qua non per un lavoro che intende porsi con dignità sul piano storico. Ci
sentiamo invece di condividere il giudizio espresso dal M. a p. 5: si tratta di un
«filiale omaggio» a Milano, a don Bosco, ai salesiani.
Quanto poi all'invito di notificare eventuali osservazioni in vista di una definiti-
va edizione, sarebbe un lavoro quanto mai oneroso. Suggeriamo: rivedere tutto il
testo, verificare affermazioni decisamente infondate (don Bosco laureato in teologia al
Convitto? don Bosco il primo a stipulare contratti di lavoro?... ecc. ecc.) e soprattut-
to temperare numerosi giudizi dettati dal cuore di un figlio più che dalla mente di

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uno studioso. Presentare ad esempio don Bosco «anticipatore anche del nostro Ecumenismo»
ci pare semplicemente paradossale, oltre che di cattivo gusto, sia pure in un saggio di indole
divulgativa.
La seconda parte del volume raccoglie, dopo alcune pagine a loro modo «storiche» sulla
figura del card. Andrea Ferrari e su quella di alcuni membri della famiglia salesiana di Milano,
una ventina di articoli relativi alle attività scolastiche, parascolastiche, parrocchiali, culturali e
sociali che si svolgono all'interno o attorno all'opera salesiana in oggetto. Ma qui siamo nell'ef-
femeride e l'effemeride, in quanto tale, esula totalmente dai nostri interessi.
F. MOTTO
L'opera di Don Luigi Guanella: le origini e gli sviluppi nell'area lombarda. Atti del convegno
di studio per il centenario della fondazione della Casa della Divina Provvidenza (Como,
Villa Gallia, 25-27 settembre 1986). Como [Amministrazione Provinciale] 1988, vi, 312
p.
L'elegante volume, presentato dall'assessore alla cultura della provincia comense, il quale
seppe bellamente inquadrarlo nelle varie iniziative per la celebrazione del XVI centenario della
diocesi oltre che in quello volte allo studio sul cinquantennio postunitario (1861-1914) che la
provincia va promovendo, dopo il saluto del presidente dell'amministrazione provinciale, del
vescovo locale e del superiore generale dell'Opera don Guanella (p. 1-9) e una schematica
cronologia guanelliana rapportata ad avvenimenti ecclesiali sincronici (p. 11-18) entra nel vivo
degli atti con la lunga interessantissima panoramica di G. Rocca sulle congregazioni religiose
sorte in Lombardia nel secolo XIX: in continuo riferimento con le contigue aree veronese e
torinese, tenta di coglierne le novità costitutive ed apostoliche (p. 19-60).
Quattro contributi fissano l'attenzione sulla chiesa (troppo curiosamente) e sulla società
civile (in specie sulla politica sanitaria e l'indigenza) nel comense (X. Toscani, F. Della Peruta,
G. Vecchio, S. Zaninelli, docenti universitari, p. 71-137) in funzione introduttoria, ovviamente,
ai contributi incentrati sulla presentazione della personalità e dell'attività del beato Luigi Gua-
nella. I padri G. Sterlocchi e G. Scaramellini riferiscono sulle ricerche operate in archivi civili
ed ecclesiastici in Valchiavenna e in bassa Valtellina fino al 1881 alla ricerca di testimonianze
relative all'attività del beato (p. 279-296) primo avviamento alla catalogazione delle fonti
sussidiarie per approfondimenti in cantiere.
Il prof. G. Rumi nel suo denso contributo presenta il panorama della spiritualità e dell'im-
pegno vissuti dal beato (p. 61-70); quindi, settorialmente, si propone l'assistenza agli emargina-
ti ed anziani (G. Vico, p. 139-154) agli infermi a domicilio (E. Bressan, p. 155-171) il caso
della colonia agricola in Piano di Spagna (Co) (A. Robbiati, p. 173-216) e, più genericamente,
la formazione professionale (L. Dodi, p. 217-234).
Il prof. F. Molinari documenta le relazioni del Guanella con don Bosco e, parsimoniosa-
mente, quelle con il Cottolengo (p. 235-252) e il prof. L. Caimi illustra il

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nucleo della proposta pedagogica del beato nella sua fonte, don Bosco, e nella esten-
sione a tutto il ventaglio degli interessi apostolici caratteristici del Guanella, chio-
sando sugli scritti che ci ha lasciato (p. 253-278). Infine N. Raponi propone una
sintesi dei lavori (p. 298-505), si compiace che per la prima volta ci si sia occupati
della figura e dell'opera del beato (p. 297) contribuendo significativamente alla na-
scente storiografia relativa alle congregazioni sorte nel sec. XIX (p. 297 e 307) e
indica alcuni dei problemi sollevati che hanno bisogno di indagine.
In varia misura e modalità differenti, DB è presente in moltissime pagine (pur-
troppo non fu compilato un indice dei nomi e dei temi minori), segnatamente nello
studio di G. Rocca, di G. Vico, di L. Dodi e di L. Caimi. Il contributo, poi, di L.
Montanari consiste, in larga misura, nel presentare 37 sobri pensieri intorno a don
Bosco che il beato aveva inviato a d. G.B. Lemoyne nel 1891 e che l'ASC conserva
inediti. A parte questo fortunato elemento, i restanti riferimenti sono da tempo di
dominio pubblico. Quanto poi alla bibliografia salesiana addotta, essa si limita allo
studio di P. Stella, Don Bosco nella storia della spiritualità..., I e, nel settore pedago-
gico, al Braido... Non ve ne sono molti altri, temiamo. Auspichiamo che una seria
bibliografia salesiana possa presto nutrire la ancor nascente storiografia delle con-
gregazioni religiose fondate nel secolo di don Bosco.
A.M. PAPES