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ebrei), in maggioranza operaia. Sin dall’inizio i salesiani ebbero a loro disposizione
l’antico monastero dei francescani, ceduto da Tadeusz Weisberg, ebreo polacco con-
vertito al cattolicesimo. I lavori di ristrutturazione intrapresi dai salesiani furono fer-
mati dallo scoppio del secondo conflitto mondiale, che comportò serie difficoltà nel
funzionamento: occupazione degli edifici da parte dei militari tedeschi e successiva-
mente di quelli sovietici. Il regime comunista, nel 1944, dopo un iniziale comporta-
mento benevolo, si dimostrò gradualmente sempre più ostile verso la chiesa, limitan-
done l’apostolato. Tuttavia i salesiani riuscirono a portare un’azione evangelizzatrice
con un certo successo, applicando, per quanto possibile, i metodi propri del loro apo-
stolato. Il Krawiec evidenzia ripetutamente l’importanza della catechesi con cui si ab-
bracciava tutta la gioventù, dai bambini delle scuole materne fino agli studenti univer-
sitari. Un’altra forma efficace di evangelizzazione furono gli esercizi spirituali annuali
proposti a tutti i gruppi (dai 4 ai 7 giorni), sia durante l’avvento che durante la quare-
sima. Tutto questo lavoro fu possibile grazie a una comunità salesiana, che comprese
che il momento storico chiedeva di dare precedenza alle numerose forme di pastorale.
Jarosław Wnuk nella sua ricerca Działalność wychowawcza salezjanów na Ka-
linowszczyźnie (Attività educativa dei salesiani in Kalinowszczyzna), divisa in due
parti, pone al centro del suo interesse l’attività propria della società salesiana. Difatti
la prima parte ha come oggetto il funzionamento del convitto per i giovani che fre-
quentavano vari licei in città. Con questo tipo di lavoro i salesiani si fecero più attenti
al lato sociale. L’autore mette in rilievo il fatto che la maggioranza dei giovani prove-
niva da famiglie povere. Si ferma poi sul clima educativo proprio dello stile sale-
siano. Il convitto fu attivo dal 1944 al 1954, l’anno in cui il regime comunista ne pre-
dispose la chiusura. Nella seconda parte il Wnuk si sofferma sull’attività pastorale
svolta dai salesiani dopo la chiusura del convitto. A differenza del Krawiec, che pure
aveva toccato questo argomento, il Wnuk ne fa una articolazione più precisa. L’inda-
gine del Wnuk viene illustrata con varie tabelle che aiutano ulteriormente la lettura.
Jerzy Gocko, docente all’Università Cattolica di Lublino, prende come oggetto
della sua indagine Salezjanie w Katolickim Uniwersytecie Lubelskim. Perspektywa
historyczna (Salesiani all’Università Cattolica di Lublino. Sguardo storico). La casa
salesiana, per la presenza delle istituzioni universitarie in Lublino, specie dell’Uni-
versità Cattolica, dopo l’insediamento del regime marxista assunse un ruolo partico-
lare: diventò una presenza dove, alla fine degli anni ’50, si cominciò ad ospitare un
piccolo numero di studenti salesiani, al fine di consentire loro il conseguimento di ti-
toli universitari e, ai più idonei, il proseguimento nella specializzazione. In realtà ciò
fu quasi l’unica possibilità, per il clero della Polonia di quegli anni, di raggiungere li-
beramente i titoli universitari, compresi quelli in teologia e in diritto canonico, addi-
rittura validi di fronte al governo. Il Gocko ricorda un fatto significativo, cioè che nel
1967 ebbe luogo l’impiego ufficiale del primo salesiano, don Boslesław Bartkowski,
come docente di musicologia nell’Università Cattolica. Attualmente vi sono impe-
gnati una ventina di salesiani delle quattro ispettorie. L’autore afferma che, grazie alla
presenza dei docenti salesiani a quest’Università, i seminaristi degli studentati delle
quattro ispettorie polacche poterono agevolmente laurearsi in varie discipline. Con-
clude che i salesiani, sia studenti che docenti, concorsero a stimolare e a incrementare
le forze lavorative nell’apostolato salesiano educativo e parrocchiale.