Vent'anni di formazione del personale salesiano 287
L'anno seguente partiva Baldomero Vidal, anch'egli per Roma. Henrique Mourão
venne a Foglizzo per il noviziato.28
La casa di formazione di Lorena, Brasile 1890
Agli inizi, D. Lasagna non aveva capito che la Patagonia costituiva
l’opzione missionaria di don Bosco. Arrivando in Brasile, pensò di convogliare
verso di esso le giovani forze della congregazione. L'Internunzio, Mons. Mario
Mocenni lo incoraggiava e perfino voleva affidare ai Salesiani il compito di rida-
re vita alle Missioni cattoliche in Brasile, rovinate dalla politica ostile del Gover-
no imperiale contro gli antichi ordini religiosi.29
28 Cf. Elenco della Società di S. Francesco di Sales, 1895, I, p. 46; 1896, I, p. 42; ASC B
717 lettere Lasagna-Rua 07.04.1894 fl. lv; Lasagna-Barberis 27.10.1894 fl. 2r.
- D. José Joaquim Sani'Ana (1876-1960) Salesiano nel 1893, sacerdote nel 1906, dal
1912 al '21 nella diocesi di Pouso Alegre. Fu Direttore a Bahia, Economo Ispettoriale a Recife
e costruì il primo palazzo dell'attuale ETEC a Campinas.
- Mons. Helvécio Gomes de Oliveira (1876-1960) salesiano nel 1894, sacerdote nel 1901,
vescovo dal 1918 e per 38 anni Arcivescovo di Mariana. Laureato in Filosofia, lavorò a favore
dell'educazione cattolica, dell'Arte, diede un nuovo impulso al Seminario, curò il decoro del
clero e l'istruzione religiosa del popolo.
- D. Juan Ortega (1879-1961) salesiano nel 1895, sacerdote nel 1902. Laureato in Filoso-
fia. Si distinse per l'apostolato in diversi importanti mansioni in Uruguay.
- Mons. Herique Mourão (1877-1945) salesiano nel 1894, sacerdote nel 1901. Laureato
in Filosofia, molto si distinse nel lavoro nelle case di formazione in Brasile. Inoltre, diede al
Liceo del Sacro Cuore di S. Paolo nuovo orientamento negli studi facendolo uno dei più impor-
tanti collegi dello Stato. Amministratore Apostolico e poi Vescovo di Campos, fu ancora Ve-
scovo di Cafelândia, che unì alla nuova sede di Lins.
29 «Ecco il campo che aspetta i suoi figli, scriveva D. Lasagna a don Bosco. È un campo
immenso, dove saremo soli, ma coll'ajuto di Dio e della Vergine Ausiliatrice si potranno otte-
nere immensi risultati... Oh che Missioni, che Missioni, caro D. Bosco. Qui ella deve dirigere
tutti i suoi sforzi, poiché altrove vi sono cento altri che possono fare, qui è Lei, lei solo. D.
Bosco sarà l'Apostolo del Brasile» (ASC A 142 lettera Lasagna-Bosco 17.06.1882 fi. 5v-6r, 6v).
E Teodoro Massano scriveva a D. Riccardi: «Oh quanto bene, quanta messe ci aspetta? Ella,
caro padre, si getti ai piedi del nostro superiore D. Bosco, gli dica che volga lo sguardo al bel
Brasile. Hoc tempus acceptabile. È tempo ed è necessario se vuol che riviva e si mantenga la
nostra religione in questi paesi... Non esistono in tutto il Brasile istituzioni come la nostra, il
governo che non è poi affatto diavolo non impedisce perchè vede che risulta tutta quanta al suo
vantaggio... Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Lacerda anch'egli ne è meravigliato — Digitus Dei
est hic — Voi altri senza saperlo, così ci dice, avete aperto un nuovo mondo, una nuova fase
alla vostra congregazione» (RSS 2 (1983) 2, p. 324). Scrivendo dal Para D. Lasagna affermava:
«Abbiamo qui selvaggi a poca distanza, assai più numerosi di quelli della Patagonia. Essi sono
più rozzi e talora più feroci, vanno totalmente nudi, e si lasciano facilmente avvicinare ed al
Missionario si arrendono facilmente» (ASC A 142 lettera Lasagna-Bosco 26.06.1882 fl. 7r).
«Ecco il luogo, amato Padre, dove è chiamato a piantare la croce, ad innalzare lo stendardo
della nostra S. Religione!» (ASC A 142 lettera Lasagna-Bosco 13.07.1882 fl. 2v). Parlando poi
del Mato Grosso a D. Cagliero, affermava: «Il clima è sanissimo, la fertilità del suolo favo-