LE FONTI: PER LA STORIA E PER LA VITA 37
l'esatto tempo della sua celebrazione, 5 settembre-5 ottobre 1877. I pro-
cessi e gli strumenti di tale operazione e i modi di edizione saranno ana-
loghi a quelli comunemente considerati nei tradizionali scritti di ecdotica.5
Con maggior frequenza, probabilmente, si verificherà una seconda
ipotesi di lavoro. Di molti documenti, per esempio di gran parte degli
scritti di Don Bosco, è noto o facilmente discernibile il testo autentico.
Di numerosi scritti sono a disposizione più edizioni, spesso da lui dili-
gentemente controllate e approvate. Di essi e, a fortiori, degli inediti
può apparire fecondo dal punto di vista storico possedere edizioni, le
quali, tenendo conto del testo definitivo dell'Autore, ne segnalino con
diligenza le varianti riscontrabili a partire dalla redazione primitiva e in
quelle successive. Nel caso di Don Bosco, per esempio, è altrettanto in-
dispensabile studiare il Regolamento per le case nell'unica edizione uf-
ficiale del 1877 quanto le tormentate redazioni manoscritte previe, che
si succedettero per più di un ventennio. Compito dell'editore in tale caso
sarà di individuare e riprodurre, secondo norme e tecniche adeguate,
quasi la stratigrafia delle modifiche verificatesi nelle diverse fasi del la-
voro dell'autore e dei copisti dal primo abbozzo alla definitiva stesura
del manoscritto o all'edizione ultima. Il relativo apparato « diacronico »
metterà a disposizione dello studioso, o del lettore in genere, con in-
dubbi vantaggi, la storia della formazione del testo, il suo progressivo
svolgersi, i « diversi originali successivi o un originale nei suoi stadi suc-
cessivi ».6
5 Tra la vasta bibliografia si vedano, per esempio: G. PASQUALI, Storia della
tradizione e critica del testo. Le Monnier, Firenze 1932 (III ed. 1962); A. CHIARI,
La edizione critica, in Problemi ed orientamenti critici di lingua e letteratura ita-
liana, vol. II: Tecnica e teoria letteraria, a cura di M. Fubini, G. Getto, B. Miglio-
rini, A. Chiari, V. Pernicone. Marzorati, Milano 19512; R. MARICHAL, Critique des
textes, in L'histoire et ses méthodes, sous la direction de Charles Samaran. Galli-
mard, Paris 1961; P. MAAS, Critica del testo. Le Monnier, Firenze 19632; M.L.
WEST, Textual criticism and editorial technique. Teubner, Stuttgart 1973; F. BRAM-
BILLA AGENO, L'edizione critica dei testi volgari. Antenore, Padova 1975; A. DEL
MONTE, Elementi di ecdotica. Cisalpina Goliardica, Milano 1975; L.D. REYNOLDS -
N.G. WILSON, Copisti e filologi. La tradizione dei classici dall'antichità ai tempi
moderni. Antenore, Padova 19763; V. BRANCA-J. STAROBINSKI, La filologia e la
critica letteraria. Rizzoli, Milano 1977; A. BALDUINO, Manuale di filologia italiana.
Sansoni, Firenze 1979.
6 Cfr. G. PASQUALI, o. C, p. XXI. La distinzione tra apparato sincronico tra-
dizionale, che riporta le lezioni riferite a un unico testo dato come immobile, e ap-
parato diacronico, riservato alle varianti di un testo considerato nel suo divenire,
è chiaramente illustrata da L. GARETTI, Filologia e critica. Ricciardi, Milano-Napoli
1955, 1-25. Sull'approccio metodologico genetico dello scritto e la correlativa « critica