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NOTE
1896: LA SUCCESSIONE DI MONS. LASAGNA
E LA SECONDA VISITA
DI MONS. CAGLIERO IN BRASILE
Antonio da Silva Ferreira
Nel 1890, Mons. Cagliero aveva dato ai Salesiani del Brasile la notizia che don
Rua intendeva visitare le case di America. Purtroppo questo desiderio non si poté
realizzare; in sua vece lo farà don Albera, anni più tardi. Nel 1895 partiva per
l'America la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, la Madre Caterina
Daghero.
In meno di venti anni di esistenza dell'Istituto in America, oltre 400 Suore, di
cui 116 novizie, vivevano in 39 case di sei repubbliche diverse. Alcune di quelle
Suore erano in posti avanzati della civiltà, come Punta Arenas, il Mato Grosso e
altri.
Nonostante la paterna assistenza di Mons. Cagliero, di Mons. Fagnano, di don
Costamagna, una crescita così rapida suscitava preoccupazioni e incontrava delle
difficoltà, tra le quali, non piccola, quella di trovare dei Direttori spirituali per le
Suore.1 Un'altra ragione di tale visita era la grande lontananza dal centro di Nizza
Monferrato: le Missionarie desideravano rivedere la Madre e le Suore americane la
volevano conoscere di persona. Per tutto questo scriveva Mons. Lasagna a don Rua:
«Mandi presto la Superiora Generale a visitare queste sue figlie, ed incoraggiarle.
Venga pure col cuore aperto. Troverà in me tutti gli aiuti che può desiderare».2
Don Rua ne diede alla Madre espresso mandato. Disse di non aver fretta, di pre-
siedere gli esercizi spirituali nei diversi luoghi, di soffermarsi dove ne vedesse il
bisogno, senza un ben preciso itinerario.3 Il 17 ottobre 1895, essa riceveva a Roma la
benedizione del Papa Leone XIII e il primo novembre si imbarcava a Genova nel
Perseo. Evitando il porto di Rio de Janeiro, pericoloso a quell'epoca dell'anno a
causa delle febbri, seguì l'itinerario delle prime FMA andate in America e sbarcò il
19 novembre a Montevideo, dove l'aspettavano inattese e luttuose notizie: due
settimane prima, il 6 novembre, a Juiz de Fora in Brasile, in uno scontro di treni,
perdevano la vita la Visitatrice Suor Teresa Rinaldi, più tre delle Suore, il fuochista di
uno
1 Cf. ASC B 717 lettera Lasagna-Rua 09.09.1895.
2 Cf. ASC B 717 lettera Lasagna-Rua 09.09.1895; Sr. G. CAPETTI, Il cammino dell'Isti-
tuto nel corso di un secolo. [Roma], Figlie di Maria Ausiliatrice [1975].
3 Del lungo viaggio la segretaria della Madre, Sr. Felicina Fauda scrisse il Diario del
viaggio in America della Superiora Generale madre Daghero dal Io novembre 1895 al Io agosto
1897, Arch. Gen. FMA.

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182 Antonio da Silva Ferreira
dei treni, il sacerdote salesiano Bernardino Maria Villaamil e lo stesso Mons. Luigi
Lasagna.
Se era un colpo molto doloroso al suo cuore, non lo fu meno per don Rua. Que-
sto scrisse subito a Mons. Cagliero e, il primo dicembre alla Madre. A questa diceva:
«Forse era disposizione della Divina Provvidenza il vostro viaggio per poter colla
vostra presenza e sante parole porgere conforto a codeste buone consorelle, dispo-
nendo quanto occorre per rimpiazzare quelle che furono da Dio chiamate all'eternità.
Fate coraggio a voi medesima e alle altre, animando tutte a sollevare il cuore
colle verità di nostra religione santissima alla confidenza in Dio; che saprà dal male
trarre gran bene».4
Subito dopo la Madre, arrivava a Montevideo Mons. Giacomo Costamagna, che
era stato consacrato vescovo a Roma e aveva preso parte al Congresso salesiano di
Bologna. L'inopinata notizia della catastrofe de Juiz de Fora lo commosse fino alle
lacrime. Nel collegio Pio di Villa Colon, il novello vescovo commemorò i due
Superiori salesiani dell'Uruguay morti in quell'anno: don Carlo Cipriano e Mons.
Lasagna. Cercò di consolare i Direttori e un gruppo di salesiani colà riuniti; e li
trattenne per un lungo tempo raccontando del bene che aveva visto in Europa.5
Riuniti a Colon, i salesiani hanno deciso di trasportarvi la salma di Mons. Lasagna.
Don Turriccia ottenne a questo scopo l'appoggio del Presidente Idiarte Borda,
dell'Uruguay — amico personale di Mons. Lasagna — e dell'Ambasciatore del
Brasile a Montevideo.
Arrivato dal Chubut a Buenos Aires il 21 novembre, a quanto sembra ancora il
22 Mons. Cagliero non aveva ricevuto la lettera di don Rua e aspettava istruzioni sul
come agire.
Intanto in Europa don Rua prendeva coscienza della serie di problemi cui si do-
veva senz'altro far fronte perché il bene operato dal Vescovo di Tripoli non svanisse
a causa della sua prematura morte. Bisognava provvedere alla successione di Mons.
Lasagna sia sul piano religioso che su quello civile, incoraggiare i confratelli a
perseverare sulla strada da lui indicata e riuscire a dare inizio all'Opera salesiana in
Paraguay.
Il collegio salesiano di Asunción del Paraguay
Due erano le case accettate da Mons. Lasagna nel Paraguay: Asunción e Con-
cepción. A Concepción l'iniziativa dipendeva da un gruppo di benefattori e quella
4 Lettera Rua-Madre Daghero 01.12.1895, in Sr. G. CAPETTI, Il cammino dell'Istituto nel corso
di un secolo, II, pp. 94-95.
5 ASC F 831 Crònica del Colegio San Isidro de Las Piedras 1879-1937, pp. 13-14; ASC F 496
Montevideo-Villa Colon, lettera Turriccia-Rua 26.11.1895. D. Carlo Cipriano (18481895) partì per
l'Argentina nel 1879, già sacerdote salesiano. Alla sua morte era Direttore e Maestro dei Novizi a
Las Piedras.

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fondazione non avrà difficoltà speciali a realizzarsi. A Asunción le cose procedevano
diversamente.
Le visite del Vescovo di Tripoli a Asunción nel 1894 e 1895 avevano suscitato
tale entusiasmo e creato tale congiuntura politica e sociale che lo stesso Governo si
era impegnato a fornire i mezzi per quella fondazione.6 Prevedendo forse le difficoltà
che in futuro doveva superare quella fondazione, il vescovo salesiano non si
accontentò di un decreto del Presidente della Repubblica, ma volle una legge
approvata dal Parlamento. Il 19 agosto 1895 quella legge concedeva ai salesiani la
proprietà degli edifizi del così detto Ospedale Vecchio coi terreni adiacenti, allo
scopo di stabilirvi una scuola professionale.
Ma l'articolo 4° della legge condizionava tale cessione a una clausola troppo
restrittiva: i Salesiani ne perderebbero la proprietà se entro due anni gli allievi non
raggiungessero il numero di cinquanta o se il funzionamento della scuola
professionale venisse a cessare per un anno.7
Zelava per le sorti di quella futura casa il console del Paraguay a Montevideo,
Matías Alonso Criado. Nei mesi di novembre e dicembre moltiplicò gli interventi
presso don Turriccia prima, poi presso Mons. Cagliero e don Rua, perché si
concretasse quella fondazione. Da tutte le parti gli risposero che innanzi tutto si
doveva cambiare l'articolo 4° della legge. Alonso Criado non se ne stette con le mani
in mano; mise in moto tutti gli appoggi che aveva preso il Governo di Asunción e il 5
maggio 1896 poteva comunicare a don Rua il nuovo testo della legge, del 21 aprile,
secondo il quale solo in caso di volontario abbandono da parte dei Salesiani il
Governo potrebbe rientrare in possesso dell'Ospedale Vecchio e dei suoi terreni. I
Salesiani andarono a Asunción in quell'anno stesso, ma gli avvenimenti futuri
mostrarono il quanto era stato saggio aver ottenuto il cambiamento del testo legale.8
Stabilita l'Opera salesiana ad Asunción, bisognava pensare al suo inserimento
nell'insieme della Congregazione. Considerando che il fiume Paraguay coi suoi
affluenti era nell'occasione la miglior via di comunicazione per il Paraguay e il Mato
Grosso, don Rua pensò di mettere in atto l'antica idea di Mons. Lasagna (che aveva
pensato di riunire in una unica Ispettoria le case salesiane dell'asse fluviale
ParanàParaguay), unendo in una unica Ispettoria le case del Paraguay e del Mato
Grosso e di proporre a Mons. Costamagna di occuparsi di esse. Facendo così,
accettava anche le idee di Matías Alonso Criado che, bene informato della piega
sfavorevole ai Salesiani che prendevano gli avvenimenti in Equatore, aveva chiesto a
don Rua di
6 Cf. Cronistoria o Diario di Monsignor Luigi Lasagna 3-1893 = 11-1895. Roma, LAS [1988],
pp. 76-86; 97-98; 114-115.
7 Mons. Lasagna aveva già chiesto il cambiamento di questo articolo, ma a Asunción
credettero bene di aspettare una nuova visita del Vescovo di Tripoli e non si era provveduto a
niente. Cf. ASC B 717 lettera Lasagna-Rua 24.09.1895.
8 Cf. ASC F 389 Asunción, lettera Alonso Criado-Rua 05.05.1896. Quando agli inizi di
questo secolo fu tolto ai Salesiani per decreto governativo l'Ospedale Vecchio, essi sono riusciti a
riaprire il collegio Mons. Lasagna di Asunción grazie all'appoggio dei benefattori che loro
donarono l'attuale sede e perchè, in forza di questo articolo 4° della legge, il governo dovette venire
a patti con i Salesiani.

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Antonio da Silva Ferreira
mandare nel Paraguay il personale che doveva andare con Mons. Costamagna a
quella repubblica andina.
Ma quantunque don Rua insistesse con lettere e telegrammi perché Mons. Co-
stamagna andasse in Paraguay, solo in luglio il Vescovo, a mezzo di un telegramma
di Mons. Cagliero espose le proprie difficoltà nell'accettare quell'incarico. E così il
27 luglio don Rua lo mandava a Santiago del Cile, in qualità di Delegato del Rettor
Maggiore per il Pacifico. Il Mato Grosso passò a dipendere da don Carlo Peretto,
Ispettore del Brasile, e il Paraguay entrò nell'Ispettoria dell'Uruguay e Paraguay.9
Successione di Mons. Lasagna in Uruguay
Agli inizi di dicembre del 1895, Mons. Cagliero arrivava in Uruguay. Il 6, gli
ex-allievi del collegio Pio fecero il solenne funerale di trigesima di Mons. Lasagna
nella chiesa di S. Francesco. Vennero gli aspiranti e novizi de Las Piedras e cantaro-
no la Messa Funebre, (composta da don Rota per l'occasione), col Libera del Caglie-
ro. Questo presiedeva in quel mese gli esercizi spirituali dei Salesiani e visitava le
case della Repubblica Orientale.
L'8 dicembre si chiudeva l'anno scolastico a Villa Colón. Don Turriccia insiste-
va nel suo discorso che «le istituzioni non periscono sebbene periscano gli indivi-
dui», e Mons. Cagliero confermava le sue parole. Però nelle conversazioni coi
Salesiani, il Delegato del Rettor Maggiore ritornò alle antiche idee di portare a
Colón l'aspirandato, chiudendo così i corsi di baccillerato del collegio Pio.10 Da
Torino, don Rua scriveva a Mons. Cagliero intervenendo d'autorità nella questione:
si doveva innanzitutto preservare l'onore di Mons. Lasagna e della Congregazione; il
collegio Pio sarebbe continuato con l'orientamento che fino allora aveva avuto."
Quanto all'Ispettoria, prima ancora che arrivasse Mons. Cagliero, don Gamba
aveva assunto interinamente la carica di Ispettore. Era in quel momento direttore
dei Talleres don Bosco di Montevideo. Avendo consultato Mons. Cagliero sull'op-
portunità di confermarlo nella carica, don Rua lo nominò Ispettore e trasferì la casa
ispettoriale da Villa Colón ai Talleres don Bosco.12
Più delicata si presentava la successione sul piano civile. Il collegio Pio era inte-
9 Cf. ASC B 717, lettere Lasagna-D'Amour 24.01.1893; Lasagna-Rua 07.04.1894; ASC
F 389 Asunción, lettera Alonso Criado-Rua 25.11.1895; ASC A 449, lettera Rua-Cagliero
25.02.1896; ASC A 451, lettera Rua-Gamba 22.06.1896; ASC A 450, lettere Rua-Costamagna
02.03.1896; 27.04.1896; s/d 1896; 07.07.1896; 17.10.1896.
10 Cf. ASC F 831 Crònica del Colegio San Isidro de Las Piedras 1879-1937, p. 14; ASC
717, lettera Lasagna-Rua 10.12.1889; ASC F 496 Montevideo-Villa Colón, lettera Turriccia-
Rua 09.12.1895.
11 Cf. ASC A 449 lettera Rua-Cagliero 06.01.1896; ASC A 451 lettera Rua-Gamba
26.02.1896.
12 Cf. ASC A 449 lettere Rua-Cagliero 28.12.1895; 10,02.1896; ASC A 451 lettera Rua-
Gamba 26.02.1896; ASC F 831 Crònica del Colegio San Isidro de Las Piedras 1879-1937, pp.
13, 14.

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
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stato a don Bosco; non entrava quindi nel testamento di Mons. Lasagna. Ma si
doveva sottostare alle formalità della legge perché la rispettiva scrittura potesse
essere passata a nome di don Rua.13 Il testamento di Mons. Lasagna venne aperto
solo in agosto. Costituiva suo erede universale don Pietro Rota il quale doveva
assumere anche i debiti che vi erano indicati verso alcuni direttori salesiani.
Della questione si interessò ampiamente la stampa. El Día e La Tribuna appro-
fittarono dell'occasione per combattere i Salesiani. El Bien li difese. Dalla stampa
la polemica passò al Congresso nazionale. Ma essendo tutto fatto d'accordo con la
legge, non ci fu un seguito.14
La seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
Era da tempo che Mons. Lasagna chiedeva la creazione di una Ispettoria sale-
siana nel Brasile. Oltre le missioni del Mato Grosso, di cui abbiamo già parlato, e
della casa di Recife, esistevano case salesiane, sia degli SDB che delle FMA, nelle
seguenti città e paesi: a Minas Gerais: Cachoeira do Campo, Ouro Preto e Ponte
Nova; nello Stato di Rio de Janeiro: Niteroi; nello Stato di S. Paolo: Lorena,
Guaratinguetà, Pindamonhangaba, S. Paolo, Araras. Inoltre si trattava per una
casa a Rio Grande RS, a Florianopolis SC, a Campinas e Taubaté SP, a Rio de
Janeiro città, a Juiz de Fora MG, a Salvador BA. Tra case aperte e da aprirsi
erano una ventina di opere da curarsi, considerando la stretta unione allora esisten-
te tra SDB e FMA.
Per le FMA, Sr. Anna Masera aveva assunto interinamente la carica di Visita-
trice, mentre si aspettava la visita della Madre Generale, che la confermerà in carica.
Per i Salesiani, don Rua pensava a don Foglino quale Ispettore, sia perché il più
anziano di Missione, sia perché direttore del Liceo Sacro Cuore di S. Paolo che
sembrava la casa più adatta a casa ispettoriale. Mons. Cagliero, consultato in
proposito, fu di parere diverso e don Rua nominò Ispettore del Brasile don Carlo
Peretto, direttore di Lorena. Il collegio S. Gioacchino divenne così la prima casa
ispettoriale di quella nazione.15 La casa di Recife, sia per la distanza, sia per conservare
gli orientamenti di Mons. Lasagna, non rientrò nella nuova Ispettoria. Quanto al
Mato Grosso, dopo che Mons. Costamagna andò a Santiago del Cile, era di compe-
tenza del Vice-Ispettore, don Antonio Malan, tutto quanto riguardasse il governo
interno del-
13 Cf. ASC F 496 Montevideo-Villa Colon, lettera Turriccia-Rua 26.11.1895.
14 Cf. J.E. BELZA [ed.], Anales salesianos uruguayos (1895-1923). Montevideo, Inspecto-
ría San José 1976, I, p. 203.
15 D. Cario Peretto (1860-1923) era venuto dall'Uruguay in Brasile col primo gruppo di
Salesiani nel 1883. Nel '90 fondava a Lorena il collegio S. Gioacchino di cui fu il primo diretto-
re. Della sua scelta a Ispettore, dice Mons. Cagliero: «...la scelta del nuovo Ispettore fu indovina-
ta. Ha prudenza, scienza ed esperienza, amore all'umiltà e dipendenza dai Superiori. Amato da
tutti in casa e fuori di casa, ed anche vero apostolo nello zelo e nella facilità della predicazione
piana, facile e veramente salesiana, alla Don Bosco» (ASC A 438 lettera Cagliero-Rua
03.11.1896; Cf. anche ASC A 449 lettera Rua-Cagliero 13.11.1895).

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186 Antonio da Silva Ferreira
la missione, mentre a don Peretto erano affidate le pratiche presso il governo centrale.
A don Peretto inoltre don Malan doveva ricorrere per consigli e orientamenti e per
tenerlo informato di quanto occorreva.16
Risolto il problema dell'Ispettoria, non per questo Mons. Cagliero veniva dispen-
sato della visita che doveva fare in quella nazione. Partì da Montevideo il 4 agosto
insieme alla Madre Generale e della sua segretaria; segretario del Vescovo della
Patagonia era don Giovanni Crippa, che ci ha lasciato una cronaca del viaggio scritta
in quel linguaggio tutto suo, che ricordano ancora sia gli antichi Salesiani che quanti
lo hanno conosciuto.17
La scelta di un vapore del Lloyd brasiliano corrispondeva al bisogno di sbarcare
nel porto di Rio Grande per studiare in loco le possibilità concrete di fondarvi una
casa. Il primitivo piano di Mons. Lasagna, che trattava per una casa delle Suore, fu
cambiato e si costituì una commissione presieduta dal Colonnello Vianna per prepa-
rare la fondazione dell'attuale Liceo Leone XIII di quella città. Partirono quindi per
Santos.
Era quello un momento opportuno per fare tale visita. La morte di Mons. Lasa-
gna aveva suscitato in Brasile un vasto movimento di simpatia per l'Opera salesiana;
autorità e popolo si univano non solo per esprimere il loro cordoglio, ma anche per
dare una mano più efficace ai figli di don Bosco. Il Vescovo della Patagonia poi non
era uno sconosciuto. Si ricordavano ancora della sua visita nel 1890 e erano felici
nell'averlo di nuovo tra loro.
In quasi tutte le case si fecero gli esercizi spirituali. Mons. Cagliero li predicò in
portoghese. Tra i temi trattati, ricordò lo zelo apostolico, il motto salesiano da mihi
animas coetera lolle, le tradizioni lasciate da don Bosco; e fece rivivere nel cuore di
quei Salesiani la certezza dell'affetto che per loro nutrivano i Superiori tutti.
Per quanto riguardava la fedeltà alle usanze della Casa Madre, Mons. Cagliero
sapeva in anticipo che non avrebbe avuto l'appoggio di don Rua nel caso di voler
imporre dei cambiamenti, come aveva fatto nel 1890.18 Si limitò quindi a ottenere
dai Salesiani un esplicito riconoscimento della qualità di prototipo che aveva l'Orato-
rio di Torino per tutte le case salesiane e, nel campo pratico, che correggessero
quanto non andava d'accordo con la semplicità di vita e con lo spirito regnante in
quelle: si ottenne così una maggiore omogeneità nel tenore di vita in Ispettoria.
Molto insistette anche sullo studio della Teologia. Tutto fu fatto «in chántate et
lenitale spiritus».9
16 Cf. ASC A 449 lettera Rua-Cagliero 02.12.1896; ASC A 447 lettere Rua-Balzola
26.02.1899; 13.05.1899; ASC A 452 lettera Rua-Malan 27.06.1899.
17 D. Giovanni Crippa (1861-1941), Salesiano nel 1889, partì per l'Uruguay dove D. Lasagna lo
ammise alla vestizione chiericale nel 1890. Nel 1894 veniva ordinato sacerdote dallo stesso Mons.
Lasagna. Venendo in Brasile, fu direttore di vari Oratori e piccole case. Si distinse sempre nello
zelo e nella dedizione al ministero sacerdotale. Morì a Tre Lagoas, Mato Grosso. Per la cronaca del
viaggio rimandiamo alla documentazione pubblicata in appendice.
18 Infatti il 6 gennaio don Rua aveva scritto: «non si facciano per ora cambiamenti» (ASC A
449 lettera Rua-Cagliero 06.01.1896).
19 Cf. ASC A 438 lettera Cagliero-Rua 03.11.1896.

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
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La visita fatta a Juiz de Fora si trasformò in un pellegrinaggio a Mariano Pro-
copio, dove era la tomba dei Salesiani e delle FMA morti il 6 novembre, e diede
occasione a un sentito ricordo del Vescovo di Tripoli. Furono presi accordi per la
fondazione di un collegio salesiano in quella città.20 A Ouro Preto, il Governo di
Minas Gerais mise a disposizione delle Suore l'edifizio dove funzionava l'Universi-
tà. Ma le cose, col tempo, porteranno non all'espansione dell'Opera delle Suore,
ma al loro ritiro.
A Rio de Janeiro, Mons. Cagliero visitò l'Arcivescovo Mons. Esberard. Fu ac-
cettata una casa per le Suore e in linea di massima si concordò col desiderio dell'Ar-
civescovo di aver un Oratorio festivo dei Salesiani.
Tappa obbligatoria per il Vescovo della Patagonia fu l'andata a Petropolis per
salutare Mons. Guidi, segretario della Nunziatura Apostolica e che interinamente
sostituiva il Nunzio. Mons. Girolamo Maria Gotti era rientrato in Italia e si aspettava
l'arrivo del nuovo Nunzio. Sembrava che Mons. Guidi avesse conservato l'impres-
sione sfavorevole ai Salesiani che Mons. Gotti si era formato per tanti motivi: le
questioni tra Mons. Lasagna e Mons. Arcoverde; i piani di diffusione dell'Opera
salesiana, che sembravano troppo arditi; i debiti contratti da alcune case, special-
mente da quella di S. Paolo; le lagnanze che qualche Salesiano aveva fatto perveni-
re al Nunzio sulla maniera di agire del Vescovo di Tripoli.21
Andato a Petrópolis con don Peretto, Mons. Cagliero vi rimase per due giorni,
ospite della Nunziatura e così ebbe occasione di chiarire le cose: quanto ai debiti, gli
aiuti straordinari forniti dallo stesso Mons. Arcoverde e da alcuni Cooperatori di S.
Paolo avevano permesso di pagarli. Quanto alle case poi, Mons. Lasagna aveva
avuto sempre l'accorgimento di lasciare in ognuna di esse personale in numero
sufficiente, cosicché, quantunque i Salesiani dovessero lavorare veramente molto,
si potevano mantenere in vita tutte le fondazioni fatte.22
A quanto sembra Mons. Guidi rimase soddisfatto della visita fattagli da Mons.
Cagliero. Il nuovo Nunzio si servirà poi dell'appoggio di don Peretto per i suoi piani
di evangelizzazione dell'interno del Brasile.
Restava la questione più difficile, quella della successione di Mons. Lasagna sul
piano civile. Per il testamento, non ci furono difficoltà come in Uruguay. Vi furono
invece difficoltà riguardo alla proprietà di alcune case.
Separata la Chiesa dallo Stato nel 1890, il 10 settembre 1893 veniva promulgata
la legge n. 173 che regolava la costituzione in ente morale delle associazioni a scopo
religioso, morale, scientifico, artistico, politico o di semplice ricreazione. Mons. La-
20 Appena stabilitisi in quella città i Salesiani, vi arrivarono i padri del Verbo Divino, che
cercavano un posto per stabilirsi nel Brasile. D. Peretto cedette loro l'Accademia di Commer-
cio, cosicché a Juiz de Fora più non ci fu una casa salesiana.
21 Cf. Cronistoria o Diario di Mons. Luigi Lasagna 3-1893 = 11-1895, pp. 43, nota 553; 45
e nota 601; 54 e nota 739; 105 e n. 1142; 109 en. 1221; 150 e n. 352; 151, nota 366; Cf. anche ASC
B 717 lettere Lasagna-Rua 28.01.1894; 25.10.1894; Lasagna-Albera 16.01.1895; LasagnaD'A-
mour 08.11.1894; Lasagna-Barberis 27.10.1894; Lasagna-Peretto 03.04.1895.
22 Cf. ASC B 717 lettere Lasagna-Peretto 17.03.1895; 03.04.1895; ASC B 678 lettera Ca-
gliero-Lazzero 06.09.1896; ASC B 717 lettera Lasagna-Albera 06.08.1895.

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Antonio da Silva Ferreira
sagna, sia per evitare le esigenze del fisco in caso di successione, sia per poter
trattare coi diversi governi regionali e centrale, aveva pensato in costituire la Con-
gregazione in ente morale. Diversi studi erano stati fatti, ma non si era ancora
arrivato alle formalità volute dalla legge.23
Alcune case erano state accettate da Mons. Lasagna nella sua qualità di Supe-
riore dei Salesiani nel Brasile: Guaratinguetà-Carmo, Cachoeira do Campo, Ponte
Nova, Lorena-Maria Ausiliatrice, Araras. Essendo donazioni fatte per uno scopo
pubblico, non si potevano intestare a dei privati. Delle altre, Niteroi era intestata a
don Bosco, ma bisognava farne il trasferimento a don Rua. Lorena-S. Gioacchino
era intestata personalmente a Mons. Lasagna. S. Paolo-Sacro Cuore era intestata a
don Giordano.
Firmando dei contratti con la Congregazione salesiana, il governo centrale,
quelli degli Stati e i poteri locali ne avevano implicitamente riconosciuto l'esistenza
legale. Esplicitamente, dato il clima politico favorevole ai Salesiani che regnava a
Rio, a Petropolis, a Ouro Preto e forse a S. Paolo, bastava chiedere il riconoscimento
legale per ottenerlo subito. Ma gli avvocati a cui si era rivolto Mons. Cagliero
consigliarono di pazientare e non sollevare la questione per il momento.
Mons. Cagliero si rivolse allora a uno dei figli del Barone di Araras perchè otte-
nesse dal padre di cambiare lo strumento di donazione di quella casa trasferendo la
proprietà dei beni allo stesso Mons. Cagliero. Il Barone morì alcuni mesi dopo; il
collegio non andò a Mons. Cagliero e gli eredi rispettarono in tutto la volontà del
defunto genitore continuando a aiutare Salesiani e FMA a fare del bene alla
gioventù.
A S. Paolo-Ipiranga, Mons. Lasagna aveva consigliato don Peretto a non avere
fretta nelle trattative col Dr. José Vicente de Azevedo per l'orfanotrofio delle
Suore.24 Mons. Cagliero accettò la casa e riuscì a ottenere uno strumento di donazione
a suo nome personale. Ma quasi tre anni dopo, don Peretto era ancora in trattative
col Dr. José Vicente. Alla scrittura di donazione firmata da Mons. Cagliero era
mancata qualche formalità legale e così le cose erano tornate al punto di inizio.25
Don Rua, informato da Mons. Cagliero di quanto operato per assicurarsi la
proprietà di quelle opere, non lo disapprovava, ma indicava allo stesso tempo la
strada che credeva più giusta in simile situazione: quella di costituire delle Società
riconosciute dalla legge civile. Fu quello che fecero i Salesiani del Sud del Brasile;
nel 1898 comunicavano alla Nunziatura Apostolica la costituzione della Congrega-
zione in ente morale e gli inviavano per conoscenza i rispettivi statuti, fatti secondo
la legge n. 173/93.26
23 Cf. ASC A 449 lettera Rua-Cagliero 13.11.1895.
24 Cf. ASC B 717 lettera Lasagna-Peretto 01.03.1895.
25 Cf. ASC F 095 lettera Peretto-José Vicente de Azevedo 17.11.1899.
26 Cf. ASC F 095 lettera Peretto-Internunzio Apostolico 12.07.1898.

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
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DOCUMENTI
Torino 13-11-95
Carissimo Monsignor Cagliero
Quale infausta notizia ci recava il telegrafo il 7 corrente! Povero Mons. Lasagna! Ora sia-
mo in ansietà per sapere i particolari del tremendo disastro che fece vittime sette dei nostri.
Intanto andiam pensando al modo di riempiere il grande vuoto che egli lascia nelle nostre
Missioni. Se tu puoi recarti nelle due ispettorie ci pare che apporteresti la calma ai nostri cari
Confratelli e Consorelle che saranno certamente costernati. Sul luogo vedresti anche meglio le
determinazioni a prendersi. Noi penseremmo dividere in due quella vastissima Ispettoria: una
per l'Uruguay, l'altra pel Brasile che comprenda anche le Missioni del Matto Grosso. Sebbene
queste siano da considerarsi come più vicine all'Uruguay per la maggior comodità di recarvisi,
tuttavia dipendendo dal Brasile ci pare più opportuno che facciano parte della Ispettoria Brasilia-
na. = Per ispettori penseremmo stabilire D. Gamba per l'Uruguay e D. Foglino pel Brasile. D.
Gamba oltre altri titoli dev'essere il più vecchio e fors'anche il più anziano Missionario dell'Uru-
guay. La sua residenza potrebbe continuare ad essere l'attuale sua casa, che essendo nella
Capitale ed avendo arti e mestieri cogli studenti è più adatta a divenir casa Ispettoriale. = Pel
Brasile ci pare che il più vecchio di età ed il più anziano di Missione sia D. Foglino, mentre la
sua casa che comprende pure le due categorie dei nostri giovani, artigiani e studenti, è pure più
adatta a divenire casa Ispettoriale anche per trovarsi in una città di tanta importanza quale
quella di S. Paolo. Rimarrebbe esclusa da questa ispettoria la casa di Pernambuco la quale
continuerebbe a dipendere per ora dal Cap. Sup. Temiamo solo alquanto della salute di D.
Foglino. Scrivici di grazia prontamente il tuo parere.
So anche che Mons. Lasagna pensava a costituire una Società anonima per la proprietà
delle sue case. Non so se abbia riuscito, come noi, a costituirla e se vi abbia già fatto l'apporto
delli stabilimenti che erano in testa sua. Su questo punto esamina in tutta segretezza e senza far
rumore. Nello stesso modo osserva se si abbia da far parola per la successione, se vi sia
testamento o no, e qualora vi sia, se convenga presentarlo o tenerlo nascosto finché si presenti la
necessità. Tutto questo va fatto colla massima prudenza, non occorre, il dirlo e segretezza.
Consola, di grazia, tutti que' cari Confratelli, Consorelle, allievi ed implora dai Cooperato-
ri anche per parte mia la continuazione della caritatevole loro assistenza alle nostre case.
Anche in mezzo a sì gravi tribolazioni benediciamo ognora il Nome del Signore, che ci è
sempre Padre, anche quando ci visita colle disgrazie.
Credimi sempre con tutti Superiori
Tuo aff.mo in G. e M.
Sac. Michele Rua
Car.mo D. Vespignani
In assenza di Mons. Cagliero, favorisci mandargliela dov'è dopo averla letta.

1.10 Page 10

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190
Antonio da Silva Ferreira
Consulado General del Paraguay Montevideo
Montevideo Noviembre 23 de 1895
Al limo R.do P. Rector General de los Salesianos D. M. Rua, Turin
Reverendo Padre: No por un simple acto de cortesía sino como expresión del sentimiento
unánime del pueblo y Gobierno del Paraguay, vengo a depositar en nombre y representación de
aquellos y el propio, á los pies de V.R. el tributo de nuestras lágrimas para que confundiéndose
con las de todos los hijos de D. Bosco, lloremos con igual dolor el Il.mo Sr. Obispo de Trípoli
Dr. D. Luis Lasagna después de su trágica muerte en el Brasil hace quince días; así como
durante su vida se confundieron nuestros corazones para amar con igual cariño al gran Apóstol
de Sud América. He entregado al P. Turricia Director del Colejio Pío de Villa Colón los
telegramas, cartas y notas que he recibido de mi Gobierno sobre tan triste suceso.
Siendo el Paraguay el país de las más gloriosas tradiciones de la Compañía de Jesus hasta
la expulsión de 1776 carece de toda evangelización por su posición mediterranea y las
dolorosas tradiciones de su historia moderna. Solo existe en el Chaco una Misión Protestante
costeada por la Sociedad Bíblica de Londres. En la última visita del Dr. Lasagna en 1893 al
Santo Padre, Su Santidad le recomendó eficazmente el Paraguay, que fué visitado en 1894, por
el Sr. Obispo de Trípoli con toda clase de atenciones por el pueblo y Gobierno de Asunción,
que en Agosto de 1895 le concedieron el Hospital Viejo y tres hectáreas de terreno en aquella
ciudad para la fundación Salesiana.
En su último viaje por el Rio Paraguay, habiendo parado el vapor sobre la costa del Chaco
para recoger carbón se presentaron al Sr. Obispo Dr. Lasagna varias tribus de Indios pidiendo
ser bautizados, que no pudo hacerse por falta de preparación, ofreciéndoles el Sr. Obispo de
Trípoli volver más tarde con Sacerdotes bastantes para instruirlos convenientemente y aplicar-
les el Sacramento del Bautismo.
En las últimas cartas que me escribió el Sr. Obispo Dr. Lasagna desde el Brasil me indica-
ba haber pedido a vuestra R. el personal suficiente para la fundación Salesiana del Paraguay, y
a fin de que tan simpático proyecto no sufra interrupción me apresuro a escribirle reclamando
su mayor celo y cooperación para aquel país.
Ignoro si habrán salido de Italia los Salesianos para el Paraguay y por la coincidencia de
haber llegado antes de ayer en el vapor «Perseo» a Montevideo el Sr. Obispo D. Santiago
Costamagna con los Salesianos para Bolivia y Ecuador he conversado largamente con
aquel Sr. Inspector sobre la fundación en el Paraguay cuyas excepcionales necesidades y
antecedentes conoce.
Supongo que sabe V.R. que en el Ecuador fué derrotado el Gobierno Católico por una revo-
lución; que se hallan perseguidos varios Obispos, que se han suspendido las relaciones de
aquel país con la Santa Sede y que será necesario algún tiempo para normalizar la situación
política y religiosa por las ideas hostiles de su nuevo Gobierno. En tan inesperadas circunstan-
cias, hemos convenido con el P. Costamagna, que el personal que llevaba para el Ecuador,
espere nuevas ordenes de V.R. en Buenos Aires, y si es posible, por estar próximo, enviarlo al
Paraguay donde es más urgente que en ningún otro país la fundación Salesiana, por los antece-
dentes que V.R. conoce.
De Buenos Aires a la Asunción hay solo 300 leguas, mientras que al Ecuador es necesario
recorrer 1.500 y por los nuevos sucesos políticos de este país es consejo de sabia prudencia,
aplazar por algún tiempo el envio de Salesianos al Ecuador gobernado hoy por enemigos de la
religión, y vencedores en sangrienta lucha revolucionaria de las autoridades legales con quienes
estaban VV. en buena relación.
Mis trabajos con el Dr. Lasagna desde que vino al Uruguay en 1876, mis gestiones con el

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
191
Il.mo Sr. Cardenal Rampolla y la delegación que tengo del Gobierno del Paraguay para la
fundación Salesiana en Asunción y Chaco me mueven a dirigirme a V.R. en el sentido
espresado, de acuerdo con el Sr. Inspector D. Santiago Costamagna que partió ayer para
Buenos Aires, y fué sorprendido al desembarco en Montevideo con las dos infaustas noticias
de la trágica muerte del Dr. Lasagna en el Brasil y el triunfo de la revolución anti-Católica en
el Ecuador.
Espero de su reconocida bondad el señalado servicio de enviar al Paraguay, el personal
que en estos momentos no puede ni es conveniente que vaya al Ecuador, y con un telegrama
Consul Paraguayo = Montevideo Conforme Rua = se realizarían los deseos y esperanzas de mi
desgracia patria, que necesita urgentemente los hijos de D. Bosco, para su regeneración moral y
social y la cual ha perdido con el Dr. D. Luis Lasagna el único consuelo, que le alentaba en su
desgracia, que ya le sonreía de cerca.
Pobre Paraguay. No parece sino que un destino fatal, preside su historia, no reservándole
otra gloria que la del heroísmo en las desgracias, sin otra grandeza que la sublimidad de la
resignación en el dolor.
Mi desgraciada república, es la principal víctima ante la espantosa muerte del Doctor La-
sagna que todos lloramos.
Solo la resolución de V.R. como dignísimo Sr. Rector General de los Salesianos en el senti-
do indicado, puede atenuar para el Paraguay las consecuencias de tan grande infortunio.
En este mismo sentido escribo con esta fecha al II.mo Sr. Secretario de Estado de la Santa
Sede Em. Cardenal Rampolla y sin tiempo para extenderme en otras consideraciones que
suplirá con ventaja su alto criterio le saluda atentamente con el testimonio de la mas respetuosa
consideración
S.S.
Matías Alonso Criado.
Consul General del Paraguay.
Colegio Pío Villa Colon
Novembre 26/95
Rev.mo D. Rua
Scrissi varie volte e sempre mi dimenticai dirle una cosa, che lo stesso Monsignor Lasagna
(q.e.p.d.) prima di partire pel Brasile mi aveva incaricato. Ella sa che la scrittura del Collegio
Pio non resta compresa nel testamento di Monsignor Lasagna, perchè come è regalo fatto alla
Congregazione si deve scritturare al successore. Ebbene si abbisogna di un certificato di morte
di D. Bosco, copia del testamento e un potere perchè debba a suo nome accettare la scrittura.
Dal Paraguay mi continuano a piovere lettere e insistono quei poverini che non vadano
frustrate le loro speranze. Credo che avrà già ricevuto una lettera dal Console Paraguayo di
Montevideo, ma mi pare quella una soluzione impossibile. Personale qui c'è per una nuova
casa, molto più che da un principio non si può mettere molta carne al fuoco. I Paraguayos mi
incaricano di dirle che essi gireranno subito per vale i danari necessarii perchè possano partire
quattro per qua. I passaggi di qui al Paraguay già sono pronti. Vegga se può contentarli, e dia
ordine al nuovo Ispettore di aprire la casa; si assicuri che gioverà questo molto al buon nome
della Congregazione. Se vuole, mi scriva e rimetterò subito a lei 4000 lire pei passaggi. Per qua
corre voce che io debbo andare al Paraguay, non è mia intenzione il domandare, però se
desiderano mandarmi non hanno che manifestarlo che sono pronto ad andare subito. Si assicuri
che non farei nessun sacrificio.

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192
Antonio da Silva Ferreira
Giorni scorsi accompagnai con D. Gamba Mons. Costamagna a Buenos-Aires, dove ritro-
vai Mons. Cagliero che da due giorni era giunto dal Chubut. Povero Monsignore si ricevette una
buona notizia!!! Promise venire a Colon pel 3 o 4 di Dicembre e già si sono stabiliti gli
esercizii. Cominceranno al 15 di Dicembre, così se occorresse potrà nuovamente partire Mons.
Cagliero. Aspettiamo che Monsignore venga per aggiustare la questione del testamento.
Adesso, carissimo D. Rua, mi permetta una osservazione. Appena morto Monsignor Lasa-
gna ci interessammo per avere il corpo e sepelirlo in Colon. Già ottenemmo il permesso per
sepelirlo nella nostra chiesa di Villa Colon, casa madre e prima che qualunque altra fondata,
da essa partirono le spedizioni pel Brasile, per le missioni del Matto-Grosso e dovevano partire
anche pel Paraguay. Poi Ella sa come Monsignore amava Colon, e quali diritti abbiamo. Il
Presidente della Republica mi ha persino offerto passaggio e mille facilitazioni, ho lettere del
Ministro plenipotenziario del Brasile in Montevideo, ed anche Mons. Cagliero ci appoggia.
Ebbene quando già avevansi cominciato i lavori etc., dal Brasile ci si alza una forte opposizio-
ne.
Ma guardi D. Rua, Monsignore è stato sepolto in un cimitero che appena ha la cinta, e nul-
la [più,] non sarebbe giusto che riposasse Monsignore a fianco di una casa Salesiana, e così
spesso si depositassero sopra quella cara tomba preghiere e lagrime? Dunque scriva in Brasile
che ci lascino lavorare, anzi che ci aiutino nelle nostre pretensioni e così possiamo avere questo
prezioso regalo al più presto. Speriamo molto da Lei, che se vuole può aggiustare il tutto e
farci felici.
Tanti saluti ai confratelli e benedica questo
Suo Ubb.mo Figlio
Ambrosio M. Turriccia
Villa Colon - Diciembre 9/95
Rev.mo D. Rua:
Abbiamo con noi Mons. Cagliero ed il 15 cominceremo i santi esercizii. Speriamo che tut-
to andrà bene. Abbiamo terminato l'anno scolastico in giorno della Concezione, l'otto di
Dicembre. Non abbiamo dato nessuna solennità all'atto, ma approffitai l'occasione per insistere
che le istituzioni non periscono sebbene periscano gli individui. Mons. Cagliero fu molto felice
nelle sue parole e mi appoggiò. Lingue lunghe, e teste piccole non ne mancano mai. Il persona-
le è bene animato e speriamo molto. Ho di bisogno che mi diano un prefetto, perchè il presente
è santo, ma non serve per questo. Mons. Lasagna già aveva pensato a questo, adesso vedrò se
Mons. Cagliero mi aggiusta le cose. Però si è suscitata di nuovo la eterna questione. Continuerà
il Collegio Pio? Mons. Cagliero non ha cambiato di idee, ed ora le palesa apertamente. Mi
permetta Sig. D. Rua, che le parli in confidenza e con schiettezza, io ringrazierei Iddio se mi
cambiano di casa, poiché in questo benedetto Collegio il lavoro è proprio ingrato, e non si
trova nessuna consolazione; ma che il Collegio Pio si cambii o si riformi, presentemente lo
credo inoportuno e di danno alla Congregazione in queste terre ed in questa Ispettoria. È
appena morto il carissimo Mons. Lasagna, tutti ne hanno parlato, ne parlano ancora con
venerazione etc.; qui i Salesiani sono tenuti anche in apprezzo, e non son creduti ignoranti
come in altre parti, ma dovuto al Collegio Pio, il quale serve molto bene per formare un
personale attivo, virtuoso e dotto; a bene se si riforma, passeremo per distruttori dell'opera di
Mons. Lasagna, cadremo anche noi fra gli ignoranti, e non avremo più un Collegio di scuole
superiori, ed ella sa che senza occasione difficilmente si studiano certe cose. Dunque non si
potrebbe aspettare alcuni anni prima di introdurre riforme? Io non nego che si possa
migliorare, ma però certi

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
193
mezzi o misure sul momento dovrebbero sospendersi. Li scrivo questo Sig. D. Rua, perchè sia
informato di tutto, e possa, se crede conveniente, prevenire al nuovo Ispettore, che se fosse
dello stesso parere di Mons. Cagliero, potrebbe pigliare le cose con troppo amore, e fare quindi
fiasche. Lo ripeto disponga di me come le piace, ma vegga di salvare Colon, almeno per alcuni
anni. Più avanti le manderò maggiori notizie, pel momento sono occupatissimo.
Aspettiamo la fede di morte di Mons. Lasagna per dar corso al testamento. Le prevengo
che non contradissi in nulla Mons. Cagliero, e solo qualche parola mi lasciai scappare. Io spero
che potrà persuadere a Monsignore della verità, ma poi che non venissero a disfarmi altri le
cose. Aspetto una sua. Ricordo la lotta che per questo Col[l]egio sostenne Mons. Lasagna, anni
sono, quando volevano fosse abbandonato o cambiato in noviziato, io non mi sento con tanta
forza, e temo stancarmi della lotta.
Saluti i superiori tutti. Mi benedica e preghi pel suo
Obb.mo Figlio
Ambrogio M. Turriccia
Oratorio di San Francesco di Sales
Torino 28-12-95
Car.mo Mons. Cagliero
Ti accuso ricevuta della gradita tua del 22 Nov. Spero avrai ricevuto la mia con cui ti
raccomandava di prenderti cura dell'Ispettoria Uruguaya-Brasiliana e mandarci il tuo parere
riguardo alla convenienza di farne due e sulla persona o persone che dovrebbero surrogare il
compianto Mons.r Lasagna. Mi par che in essa ti esortavo pur a pensare agli esercizi per quella
ispettoria, come anche ad informarti intorno alle disposizioni testamentarie del medesimo e sul
modo di regolarne la successione davanti le leggi civili. Se mai quella non ti fosse arrivata
trovi qui sopra la quanto in quella ti esprimevo.
Certo che dovette essere un'amara sorpresa per te e Monsignor Costamagna all'arrivo
l'intendere sì infausta notizia. Facciamo coraggio; le tribolazioni di quest'anno sono forse il
preludio di nuove e più abbondanti grazie che il Signore vorrà farci nell'anno nuovo.
Leggeremo volentieri sul Colombo la tua relazione delle feste pel nuovo Arcivescovo di
Buenos-Ayres che in parte già è arrivata. Mentre sei nei paraggi di Buenos-Ayres se potrai
ottenere ajuti per dare sviluppo alla Missione del Chubut andrà molto bene.
Spero che coi Direttori dell'Ispettoria di M.r Lasagna (i quali seppi essersi radunati attorno
a te e M.r Costam.) avrete trattato anche del Paraguay. Quella povera Repubblica mi fa proprio
compassione; eppure al momento non sapremmo proprio qui come ajutarli; tanto più
coll'articolo che dà facoltà al Governo di ritirar il suo stabile se fra due anni gl'interni non
saranno arrivati al numero di 50. Se si potesse ottenere la donazione di un fabbricato adatto
sarebbe la miglior cosa.
Tu ci suggerisci di studiar un noviziato per formar dei buoni Direttori ecc. Ci penso
davvero e quest'anno abbiam posto un piccolo principio a tal uopo col radunare gli Ordinandi
in Dicembre al Santuario d'Avigliana con D. Albera a dirigerli, il quale aveva l'ordine di
spiegar bene tutti gli uffizi delle nostre case ecc.
Voi poi nella suddetta radunanza spero avrete trattato dell'apertura d'un noviziato al
Brasile, come era già vivamente in votis al povero M.r Lasagna.
Tanti auguri di celesti benedizioni a tutti dal
Tuo aff. in G. e M.
Sac. Michele Rua

2.4 Page 14

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194
Antonio da Silva Ferreira
Oratorio di San Francesco di Sales Torino 6-96
Monsignore Carissimo Gio'. Cagliero
1. Sento che si vorrebbe cambiar destinazione al Collegio Pio di Colon; non si facciano
per ora cambiamenti: si lasci andar avanti come pel passato sul piede su cui lo pose M.r
Lasagna. Sarebbe per lui uno sfregio tal cambiam.
2. Riguardo alla ispettoria di Mons. Lasagna aspetto, come sai, il tuo parere per vedere se
si ha da dividere. Nel caso si debba formare ispettoria Brasiliana il nostro pensiero si portereb-
be su D. Foglino, come più anziano fra tutti que' Direttori ed anche perchè la casa di S. Paolo è
la più importante per l'importanza della città e per essere casa omnigena, cioè che comprende
studenti[,] artigiani, Figli di Maria, Oratorio festivo[,] Scuole esterne ecc. come pure per la
maggior facilità a trovare soccorsi. Sentirò che mi dirai tu. C'è bisogno anche di decidere un
po' presto per aver uno che s'interessi prontamente degli affari della successione.
Finora, contro il tuo pensiero, nessuno di là ci scrisse per chiederci consiglio su questi af-
fari. D. Zatti stesso, che mandò a D. Turriccia una relazione la più dettagliata del disastro, non
ci pensò di mandare anche copia a noi, che ne avremmo avuto tanto bisogno pel Bollettino.
L'abbiam ricevuta adesso sul giornale quando non siam più a tempo pel Bollettino. C'è urgenza
di far loro sapere chi sarà il loro Superiore locale. Scrivendo per gli esercizi spirituali io dissi
loro che se tu non andavi o non scrivevi si rimettessero a quanto avrebbe disposto D.
Foglino. Come vedi, c'è bisogno di aver presto una decisione definitiva.
3. Mi rallegro della Missione della Pampa Centrale che ti venne ceduta. Se occorrerà far-
ne menzione sul Bollettino, mandaci tu l'articolo, che eviti ogni attrito coi Francescani.
4. Per tua informazione tu all'arrivo di questa mia sarai già entrato nell'anno 59 e compiu-
to il 58.
5. Tutti ti ricambiamo i saluti ed augurii e preghiamo il Signore a conservarti ad multos
annos. Benedici
Il tuo aff. in G. e M.
Sac. Michele Rua
P.S. Se puoi, manda qualcuno a prender possesso della nuova missione e farmelo sapere
per inserirlo nel Catalogo. Per l'avvenire speriamo la Provvidenza ci somministrerà il persona-
le.
Torino il 22/96
Carissimo D. Dionigi Giudici
(Nictheroy)
Ti ringrazio della gradita tua lettera e penso farti una risposta di tuo gusto col mandarti un
bel pensiero del nostro amatissimo D. Bosco scritto di sua mano:
Fate presto opere buone perchè può mancarvi il tempo e così restare ingannati.
Sac. Gio' Bosco
Gradisci i miei cordiali saluti e prega il Signore
pel tuo aff.mo in G. e M.
Sac. Michele Rua
P.S. Ti ringrazio delle notizie che mi desti colle gradite tue del finir di Dicembre. Le dimo-
strazioni di simpatia che si diedero a Mons. Lasagna nell'occasione del disastro e dei funerali
fanno credere che veramente i Salesiani siano molto amati e stimati nel Brasile. Questo fa spe-

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
195
rare che si continuerà a soccorrerli e che l'opera nostra potrà prosperare sebbene, a dir vero, la
nostra fiducia dev'essere tutta risposta in Dio e nella protezione di Maria Ausiliatrice, come
altresì nell'intercessione di D. Bosco e dei nuovi Protettori che speriamo avere in Cielo nelle
persone delle vittime del disastro.
Spero che all'arrivo di questa mia già sarà ritornato il caro D. Zanchetta; tu favorirai salu-
tarlo caramente per me con tutti codesti Confratelli e giovani carissimi. Favorisci dire a
Gavarino che ho ricevuto la sua lettera che mi piacque assai. Il nostro caro S. Francesco di
Sales vi riempia tutti del suo spirito di carità e di zelo calmo e prudente. Favorisci ricapitar
prontamente le qui unite.
Oratorio di San Francesco di Sales
Torino 10-2-96
Monsignore Car.mo e Rev.mo
In vista della graditissima tua del 6 Genn, veniamo nella decisione di lasciar D. Gamba
ispettore nell'Uruguay, D. Peretto nel Brasile ed ajutante dell'Ispettore Brasiliano D. Malan
pel Matto Grosso e fra breve spedirò la lettera a quelle varie case per darne l'annunzio
ufficiale.
Ora manca la Visitatrice del Brasile; spero che fra breve mi farai conoscere il tuo avviso e
quella della Madre Generale intorno alla eligenda a quella carica.
Se Mons. Costamagna potrà stabilirsi nel suo Vicariato, chi sa se non ti tornerà più como-
do lasciare a lui la carica di Vicario del Rettor Maggiore per l'Equatore, Colombia, Venezuela
e Messico? Dimmi liberamente il tuo giudizio, che io cerco solo di fare come sembra meglio in
Domino ed anche più facile per le distanze.
Molto mi piacquero le notizie degli esercizi spirituali nell'Uruguay e specialmente delle 15
vestizioni chericali. Voglia Iddio che altrettante siano quelle dell'Argentina.
Riguardo al testamento di Mons.r Lasagna nel Brasile non ti pare che si possa far aprire
l'ultimo suo testamento come quello che proprio contiene le sue ultime disposizioni? Stante il
gran favore che ora godono i Salesiani nel Brasile presso il Governo, spero che si potrebbero
anche ottenere facilitazioni qualora ne emergessero dei pesi molto gravi. Spero che tu non
vorrai imitare l'esempio di Mons.r Lasagna; tuttavia converrà che tu dia tutte le disposizioni
per la tua successione in qualunque eventualità, come spero già avrà fatto Mons. Costamagna
prima di partire per la Bolivia e farà pure Mons.r Fagnano.
Il Signore provvedere, confido, un buon pro-vicario per la Patagonia: preghiamo.
Sarei contento che si potesse definire la quistione del Paraguay nel senso favorevole a
quella Repubblica. Spero che la difficoltà dell'art. 4° sarà dal Governo eliminata.
Accogliamo il tuo parere intorno ai due ritratti di D. Bosco adottando di preferenza quello
che ce lo mostra come santo, quale egli era.
Siamo in trattative pel Capo di Buona Speranza e per Alessandria d'Egitto. Prega anche
tu che tutto riesca alla maggior gloría di Dio e vantaggio delle anime.
Tanti cordiali saluti a tutti Confratelli, Suore, Ascritti, allievi e tanti rispetti ai bravi Coo-
peratori.
Il Signore ti difenda da ogni pericolo e fecondi di ottimi frutti le tue parole e sollecitudini.
Tutto il Capit. Sup. ti saluta per mezzo del
Tuo aff. in G. e M.
Sac. Michele Rua
P.S. Pare che questa volta si riesca ad avere l'antico collegio di Lanzo.

2.6 Page 16

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196
Antonio da Silva Ferreira
Consulado General del Paraguay Montevideo Montevideo
Mayo 5 de 1896
Al Il.mo y R.do P. Miguel Rua Superior General
de los Salesianos Turin
Reverendísimo Padre: Oportunamente fué en mi poder su atenta nota de 22 d Enero último
y de acuerdo con ella me dirigí inmediatamente al Gobierno de Asunción haciéndole saber la
dificultad que me manifestaba é impedía la inmediata instalación de los Salesianos en el
Paraguay.
Puesto de acuerdo el firmante con el Il.mo Sr. Obispo de Mágida D. Juan Cagliero, acci-
dentalmente en Montevideo, redactó este la formula de nueva Concesión salvando los obstácu-
los que establecía la objectada ley del 19 de Agosto de 1895.
El Gobierno del Paraguay dando una nueva prueba de la arraigada simpatía y decidido
apoyo que presta á los hijos de Don Bosco, pasó un Mensage al Cuerpo Legislativo y este por
unanimidad aceptó y fué sancionada con fuerza de ley en Asunción con fecha 23 de Abril
último la que en copia auténtica remito á su Il.ma adjunta con la presente nota.
Espero que con esta modificación no habrá ya obstáculo alguno que prive al Paraguay
de los beneficios que siembran los Salesianos en todos los países.
El 31 de Diciembre de 1895 entregué al R.do P. A. Turriccia Director del Colegio Pío de
Villa Colón un cheque contra el Crédito Industrial de Turin á favor de su Il.ma por 2.500 Liras
cuya suma supongo habrá hecho efectiva y va destinada para suplir los gastos de viaje desde
Turin hasta Montevideo de los R.R.P.P. Salesianos que vengan á fundar la Misión del Para-
guay. Desde esta Capital hasta la de Asunción les facilitará pasaje este Consulado. Es urgente
aquella fundación por que debiendo recibirse del edificio y terrenos de Asunción concedidos
por Ley á los Salesianos cuanto más pronto estos los ocupen menos será el deterioro que les
causa el tiempo y abandono relativo en que se hallarán aquellos hasta que los ocupen los hijos
de Don Bosco.
Las simpatías que estos tienen en el Paraguay puede apreciarlas su Il.ma por las referen-
cias de los dos viajes que hizo Monseñor Lasagna a la Asunción; por el recibimiento que en
esta han tenido los Misioneros Salesianos que han pasado por ella de transito para Mato Groso;
por el duelo nacional con que se ha llorado en todo el Paraguay la inesperada muerte del Sr.
Obispo de Tripoli Monseñor Lasagna á quien se hicieron solemnes funerales en la Catedral de
Asunción el 13 de Febrero último yendo en Comisión desde Montevideo para representar a
los Salesianos en aquel homenaje postumo á la ilustre víctima de la Catástrofe ferroviaria del 6
de Noviembre de 1895, los R.R.P.P. Ambrosio M. Turriccia y Padre Rotta que al dar cuento a
esa Superioridad de su viaje habrán expresado también a su Il.ma la opinión unánime del
Gobierno y pueblo del Paraguay por la benemérita institución de D. Bosco cuya Superioridad
directiva ejerce S. Il.ma tan dignamente.
A dos mil leguas de distancia no me es posible llevar al ánimo ageno, todo el color y entu-
siasmo de mi profunda convicción en el gran porvenir que espera a la Orden Salesiana en el
Paraguay, donde es más necesaria que en ningún otro país del mundo por multiples circunstan-
cias históricas geográficas y sociales: donde los hijos de D. Bosco al conseguir un éxito como el
que dio universal renombre a las Misiones de los Jesuitas en el Paraguay en los siglos XVI y
XVII cumplirán aquellos la sagrada deuda que contrajo Monseñor Lasagna con las promesas
que hizo al Paraguay y cuyo testamento, sellado con la sangre de su martirio, corresponde
cumplir bajo la ilustrada y acertada dirección de Su Ilustrísima.
Por la situación topográfica y producciones del Paraguay salva la superior resolución del
Ilustre Inspector General Salesiano convendría que el personal que fuese a fundar la Escuela

2.7 Page 17

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
197
Talleres de Artes y Oficios de la Asunción hablase correctamente el español y conociese los
cultivos agrícolas de Sicilia en Italia, Andalucía en España y Brasil en Sud América por la
semejanza de su clima con el Paraguay.
Satisfecho por haber salvado la dificultad expuesta en la nota que contesto, confiado en la
pronta instalación de la Orden Salesiana en el Paraguay, que tiene abierto el corazón de todos
sus hijos a favor de ella, hace votos por el éxito de aquella y saluda reverentemente a Su Ilustre
Inspector General con el testimonio de la mayor consideración y alta estima su
S.S.
Matias Alonso Criado.
Consul General del Paraguay.
El Senado y Cámara de Diputados de la Nación Paraguaya, reunidos en congreso acuer-
dan y Decretan:
Articulo 1º Concédese en propriedad al Superior de los Salesianos Monseñor Lasagna,
Obispo de Trípoli, los edificios conocidos con el nombre de Hospital viejo y terrenos adyacen-
tes, en una estensión de veinte y seis mil ochocientas seis varas cuadradas más o menos, al solo
objeto del establecimiento de una escuela de Artes y Oficios por cuenta exclusiva de los P.P.
Salesianos.
Art. 2o Exoneramos de todo impuesto fiscal y municipal el referido establecimiento.
Art. 3o Decláranse libres de derechos aduaneros las máquinas, herramientas y Objetos de
enseñanza que se importen para el mencionado establecimiento.
Art. 4o [Suprimido por Ley posterior] La presente concesión caducará si a los dos años de
la promulgación del presente decreto no funcionase la referida escuela con cincuenta alumnos
por lo menos y si en lo sucesivo dejase de funcionar por un año.
Art. 5o Comuníquese al P.E. Dado en la Sala de Sesiones del Congreso Legislativo a los
catorze días del mes de Agosto de mil ochocientos noventa y cinco.
El P. del Senado = F. Insfran = CE. Melgarejo = Secretario = El P. de la C. de D.D.
= E.P. Fleitas = Fulg. R. Moreno Secretario.
Asunción Agosto 19 de 1895. Cúmplase publíquese y dése al Registro Oficial – Egusquiza
= Rufino Mazó.
Es copia fiel del original
Matías Alonso Criado.
Consul General del Paraguay.
El Senado y Cámara de Diputados de la Nación Paraguaya, reunidos en Congreso, sancio-
nan con fuerza de Ley:
Articulo 1o Queda modificado el articulo 4o de la concesión al Superior de los Salesianos
Monseñor Lasagna de fecha 19 de Agosto de 1895 en la siguiente forma:
Art. 4o La presente concesión caducará y se devolverán al Gobierno los edificios y terre-
nos concedidos, en el solo caso de abandono voluntario del Establecimiento por parte de
los Salesianos, excluidos los casos de fuerza mayor é interrupciones temporarias a causa de
disturbios sociales, epidemias etc. abonando el Gobierno al concesionario o a sus sucesores
las mejoras que se hubieren introducido en los edificios o terrenos, y existentes en la época
del abandono voluntario.
Art. 2o Comuniqúese al P.E.
Dada en la Sala de Sesiones del Congreso Legislativo a los veinte y un días del mes de
Abril de mil ochocientos noventa y seis.

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198
Antonio da Silva Ferreira
El P. del Senado = El P. de la Cámara de D.D.
M.A. Morinigo = E.P. Fleitas
Francisco E. Melgarejo = Fed. A. Zelada
Secretario Secretario
Asunción Abril 23 de 1896
Téngase por Ley, publiquese y dese al R.O. = Egusquiza = Rufino Mazó
Es copia fiel del original
Matias Alonso Criado.
Consul General del Paraguay.
Carissimo D. Alessandro Fia - Lorena
Li 24 agosto 1896
Mi trovo a Valsalice per gli Esercizi spirituali che mi danno grande occupazione e tuttavia
non voglio ritardare ad accusarti ricevuta della gradita tua lettera del 30 luglio: Le notizie che
contiene non mi rallegrano, ma pure hai fatto bene a comunicarmele, e te ne ringrazio, e quanto
prima scriverò all'Ispettore affinchè provveda pel miglior andamento di cotesta Casa. Tu intanto
fa coraggio e vigila quanto puoi per animare tutti al bene coi consigli e coll'esempio, onde
vieppiù promuovere la gloria di Dio, e la salvezza delle anime.
Dio ti benedica e t'aiuti a far bene l'ufficio di Direttore guidando tutti all'osservanza delle
Sante regole e d'ogni loro dovere in servizio di Dio.
Se non avete ancora ricevuto le deliberazioni dell'ultimo Capit. Gen. fammelo sapere; io
ve le manderò. In quel fascicolo troverete il regolamento per le relazioni tra Rettore e Direttore
nelle case Ispettoriali. Questo regolam. ben osservato faciliterà il tuo compito di Direttore.
Il Signore ti benedica colla tua famiglia religiosa e col
Tuo aff. in G. e M.
Sac. Michele Rua
Collegio Santa Rosa
Nictheroy 6 Settembre 1896
Mio caro D. Lazzero
Da tre settimane mi trovo nel Brasile in mezzo ai nostri cari Salesiani. Sbarcai a Santos e
passai a S. Paolo con D. Crippa per Segretario provvisorio. Visitammo Guaratinguetà che è
Collegio e Noviziato delle Suore e fattovi un triduo e 10 vestizioni, presente la Madre Genera-
le, venimmo a Lorena.
Quivi vi furono i SS. Spirituali Esercizi ai giovani (140) aspiranti e Novizi, con non poco
profitto di tutti. Si trattò del luogo del nuovo Noviziato e venimmo a Rio Janeiro per visitare
la Casa di Nictheroy e trattare col Governo per nuovi sussidi e per ringraziarlo dei vecchi;
perchè ai Salesiani non sa negare quanto gli domandano.
Il Ministro di Industria ed Agricultura mi concedette un pas[s]e di prima classe con due
Sacerdoti per tutte le strade ferrate dello Stato e per tutto il tempo che mi fermerò nel Brasile.
Così la Madre Generale.
— Pranzammo con lui e famiglia devotissima di D. Bosco e Congregazione. Concede gra-
tis ogni viaggio ai Salesiani. —

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
199
Visitai il nuovo Arcivescovo di Rio Janeiro, tutto Salesiano, e vidi il nuovo Vescovo dello
Stato «Spirito Santo», il quale va a Roma per consacrarsi e per trattare con D. Rua in Torino
la fondazione di una Casa nella sua nuova Diocesi. E sarà questa visita all'Oratorio ai primi
di Novembre.
Domani con D. Peretto vado a Petropolis a visitare Mons. Guidi che fa da Internunzio.
Ha delle storie per la testa e non poche prevenzioni sui Salesiani; vedrò di cavarcele dicendogli
che se abbiamo fatto dei debiti celi siamo pagati, e se abbiamo aperte delle case non le abbiamo
ancora chiuse, per mancanza di personale.
— Stetti con lui due giorni, trattato da amico, e dopo conferenza più amico assai di me
e Salesiani. —
Sul[la] fine di Agosto la Casa di San Paolo ha potuto togliersi una ipoteca di 40 mila fr. E
pagare il macellaio con altri 20 mila; e furono due soli i benefattori, che visitai, e ci tolsero dai
torbidi, e per la solerzia di D. Foglino e preghiere dei giovani.
Il Governo Argentina decretò per la Patagonia il sussidio di 4 mila piastre e quello di Mon-
tevideo di 30 mila scudi per D. Gamba, e quello del Brasile di 80 mila fr. per D. Albanello in
Cachoeira, e quello d'Italia, imposte sopra imposte.
I Salesiani del Brasile sono pochi, ma stanno in gamba e senza paura della febbre gialla
né delle rivoluzioni rosse né della massoneria nera.
Più tardi scriverò al Signor Don Rua; dà queste poche notizie al Capitolo ed un mio
saluto a Gastini.
Ti incarico di fare l'indirizzo e recapitare queste lettere al padre del povero P. Agosta.
La mia salute va bene e il caldo tanto temuto del Brasile ancora non si fece sentire, e spero
potere passare ancora Settembre e parte di Ottobre senza mettere fuori la lingua dalla bocca!
La Madre Generale bene = ci resta a visitare le Case di Ouro Preto e Ponte Nova, Ara-
ras, distanti una enormità le une dalle altre e ritornare a Lorena e S. Paolo.
Vale
Aff.mo
+ Gio. Vescovo
N.B. I giornali gridano contro il conflitto avuto tra Brasiliani e Italiani in S. Paolo = non fu
gran cosa e la nostra pelle non soffrì il vento di tale zuffa.1
1 Cf. L'incrociatore Lombardia, in A.S. FERREIRA, L'andata dei Salesiani a Santa Caterina
del Brasile, in RSS 7 (1988) 1, p. 197.
VV.G.M.G. e D. Bosco!
Lorena 2/11-96
Breve relazione della visita di Sua Ecc. R.ma Monsignor D. Giovanni Cagliero alle Case
del Brazile
R.mo Padre D. Michele Rua Amatissimo Padre
Sapendo quanto a Lei sono grate le notizie delle nostre Missioni del Brazile, e tenendo in
conto quanto piacere fa ai nostri Carissimi Cooperatori sentire il progresso che i Salesiani fanno
in queste terre della Croce, nel[lo] stendere e propagare il regno di Gesù Cristo; mi faccio un

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200
Antonio da Silva Ferreira
dovere inviarle una relazione dei progressi e dei lavori fatti del Nostro Amatissimo Vescovo D;
Giovanni Cagliero nelle sue visite ai Collegi e Case del Brazile; ma questa relazione sera breve
e alla buona io; e ciò per due motivi: il primo è che non sono buono di farla bene; il secondo
risulterebbe troppo longa; perciò credo di induvinarla, mandando le notizie in fascie, pregando
Vostra R.ma a voler incaricare qualche anima buona, (che nell'Oratorio ve ne sono molte e
di buona volontà) a voler coordinare le cose del modo che creda meglio V. R.ma e senz'altro
incomincio.
Partimo da Montevideo il 4 di Agosto con un vapore Brazilero — quasi tutti i giorni po-
temmo celebrare la Santa Messa nella migliore parte del bastimento, e quella di Monsignore
era della Comunità pe[r]chè facevano la Santa Comunione la R.da Madre e Seg[retaria]. Il
viaggio fu splendido per contemplare la magnificenza della Naturaleza nel Brazile posto che
vi sono baie come mari nella terra e molte come il nostro lago Maggiore, ma bastante noioso
perchè, noi avevamo bisogno di far presto e il vapore andava adagio.
Arrivo a Rio Grande giorno 7. Appena che il Molto R.do Sig. Vicario D. Ottavio Albu-
querque ebbe notizia che passava il nostro caro Monsignore, organiz[z]ò una bellissima
dimostrazione, e come il vapore si fermava fino al giorno 9, volle che dicesse Messa semi-
pontificale. Suonarono e cantarono nella Chiesa maggiore, (che una volta era la Cattedrale;
adesso trasferita a Porto Alegre, per essere principale testa dello Stato [di] Rio Grande), tutto
ciò che sapevano ed erano capaci: la gente chiamata [d]ai replicati tocchi dei Sacri bronzi si
appre[s]surarono a riempere la Chiesa.
Sua Ecc. R.ma commo[s]so di tanta fede, non potè contenersi, finita la Santa Messa fece
una viva esortazione al popolo sopra il modo di conservare la fede.
La città di Rio Grande conta circa di 40.000 anime, molto commerciale, e vi sono moltis-
simi Italiani e Spa[g]noli. V'è un solo Vicario, e per quanto questo abbia moltissima buona
volontà non può attendere alle necessità del popolo di modo che si può dire che tutta la
gioventù o quasi tutti, non hanno fatto la S.ta Comunione [e] Confessione, regna l'indiferenti-
smo al sommo, ma non per mancanza di fede, ma ben sì di istruzione religiosa. Il Sig. Vicario,
il Vescovo ed il popolo desiderano che vadano presto i Salesiani per attendere ai loro figli.
Quel bravo Sig. Vicario diceva a tutti: preghiamo Nostra Signora che ci mandi presto i Salesiani,
ma con una fede da far piangere; e in quello stesso giorno si formò una Commissione per
raccogliere offerte prendendo parte attivissima il zelantissimo Sig. Colonnello — uno rispettabi-
lissimo nello Stato. Al barco ven[n]nero molte persone accompagnando Sua Ecc. e la R.da
Madre.
Arrivo a Santos.
Si app[r]ossimava la simpatica festa della Assunzione (ed era l'ultimo giorno del nostro
viaggio) era necessario fare qualche cosa di particolare in onore alla nostra buona Madre Maria
SS.ma. Che fare? mancavano solo due giorni; cercare di aumentare la Messa di Comunità, di
aumentare le Comunioni; qui bisogna pescare non in mare e con l'aiuto di Maria la pesca fu
di merito. Il confessionale s'improv[v]isava in tutte le parti. Il diavoletto voleva marearli,
perchè non si riconciliassero con Dio, ma il figlio di D. Bosco andava a trovarli nella cabina,
e tutto era ottenuto. E così si festeggiò il giorno della buona Madre.
Dopo di avere celebrato le due Messe, (che vollero aiutarla, servirla alcuni stessi che dove-
vano ricevere la Santa Comunione, perchè si ricordavano ancora quando servivano la Messa
al loro buon Parroco). Arrivammo al porto — Santos; qui incontrammo il nostro carissimo
Confratello e Ispettore D. Carlos Peretto, D. Michele Foglino e il nostro caro Ingegniere
Sig. Delpiano; come non si poteva prendere il treno che va a S. Paulo — (funicolare lunghis-
sima) — perchè i giorni di festa vi sono solamente due treni e a buon'ora, ci fermammo in
Santos fino al 16.
Qui abbiamo incominciato a vedere qualche cosa di nuovo: ed era che si mangiava tutto in

3 Pages 21-30

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
201
un solo pia[t]to; incominciando dalla minestra fino la frutta; io quasi credeva che si accostumava
a prendere anche il caf[f]è nello stesso piat[t]o — è costume e bisogna adat[t]arsi.
A S. Paulo. Arrivammo circa le 10 del 16 (Domenica). Al nostro maestoso Santuario del
Sacro Cuore di Gesù la buona banda musicale del Collegio Lyceo salutò Sua Ecc. con l'inno
nazionale. Moltissima gente nel tempio e nella piazza aspettava il Vescovo. Si cantò
magnificamente il Sacerdos. Monsignore commosso ringraziò il popolo e ricordò l'immensa
perdita di Monsignor Lasagna e confratelli e Suore. Dopo di avere assistito alla Messa letta,
ebbe luogo l'Accademia: bellissime composizioni, canti; e un Marchese prese la parola in nome
dei Cooperatori di S. Paulo, facendo un bellissimo e commovente discorso sopra il
progresso morale e materiale che portano i Salesiani nel Brazile, e fu applauditissimo.
Monsignore rispose in portoghese.
Qui Sua Ecc. da principio ai suoi lavori di venuta assicurando gli interessi della nostra Pia
Società. Ebbe intervista con vari personaggi di S. Paulo e con le autorità Ecclesiastiche. In tutte
le case non passano 8 o 10 [giorni] di fermata. Monsignore non volle nessuna dimostrazione di
festa, fuori dei nostri Collegi, ma è impossibile ottenerlo e viaggia, per quanto è possibile
incognito. I viaggi sono a spesa del Governo.
Guaratinguetà: Collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Grande ricevimento canto bombe Ritiro per le novizie solenne vestizione di 18 novizie I
Santi Esercizi sono quasi sempre dettati da S.E. R.ma e dal R.do Padre Carlos Peretto Ispettore
del Brazile.
Lorena: Collegio S. Gioacchino.
Ricevimento con la bella banda del Collegio Accademia Tu es Sacerdos predica Santi
Esercizi pei ragazzi buoni frutti.
Nictheroy: Collegio S. Rosa.
Ha 250 giovani interni. Ha i laboratori bene incamminati, una bella banda di musica.
Prime Comunioni circa 90. Comunione Generale. Monsignore confessa molte ore durante
il giorno.
Monsignore ha dato ordine di fabbricare perchè le dimande per ammettere giovani in
questo Collegio e casa di tutti i giovani. La ricreazione è sempre animata come volle D. Bosco.
Giocano tutti P.P., acco[li]ti e ragazzi.
Petropolis: Capitale Generale degli Stati Uniti del Brazile.
Questa città è posta fra le montagne, non v'è pericolo della febbre gialla e risiedono i
diplomatici. Qui ha residenza l'Ill.mo Internunzio vacante rappresentato da Monsignor Guidi.
Ebbero intervista Monsignor Cagliero [e] il Vescovo di S. Paulo e dello Spirito Santo
nuovo Vescovo Monsignor Neri, nostro grande Cooperatore, e Salesiano in spirito, che con
grande sacrifici fece fare un grandissimo Collegio pei Salesiani nella sua ex-Parrocchia di
CAMPINAS, che ben presto sarà finito. Adesso si trova a Roma per essere consacrato
Vescovo della nuova Diocesi Spirito Santo.
Rio Janeiro. Intervista con Sua S[igno]ria Ill.ma Sig. Arcivescovo D. João Esberard, quasi
cieco; si sta trafilando di mettere una casa delle Figlie di Maria [Ausiliatrice], ma con un fine
speciale, il cui regolamento giungerà nelle mani di V. R.ma fra poco. Finiti i lavori della
Cattedrale Sua Ecc. il Sig. Arcivescovo darà mano per aprire un Collegio [di] Arti e Offici, ma
prima un Oratorio festivo; poiché in una città di 600.000 anime non v'è un Oratorio festivo;
poveri ragazzi!...
Juiz de Fora: luogo della dolorosissima disgrazia della catastrofe del 6 di Novembre. Quel
buon Parroco ha voluto proprio sfogare il suo cuore; a[l]la stazione molte persone

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202
Antonio da Silva Ferreira
vennero a ricevere Sua Ecc. con varie carrozze. Sul piazzale della Chiesa c'era la banda per
salutare (l')arrivo del Vescovo Salesiano; le campane suonarono a festa, bombe ecc. Sua Ecc.
fu ricevuto con il rito o ceremonie del Diacono; portarono il pallio i principali della città; ma
queste feste, queste dimostrazioni erano un crepacuore per noi ricordando la disgrazia, e che
vicino riposavano le vittime nostre!...
Si cantò nella Chiesa Tu es Sacerdos Coprirono di fiori il Vescovo Salesiano; fatta la visi-
ta al SS. Sacramento insistirono perchè sedesse sul trono; e salì al pulpito il venerando Vicario
Dottore Caffè. Dimostrò con emozione alla moltitudine di fedeli la grande dignità del Vescovo,
parlò della Missione che hanno i Salesiani e segnalò con le lacrime agli occhi le fatiche del
gran Missionario della Patagonia. Sua Ecc. D. Cagliero rispose augurando copiose benedizioni
al venerando Vicario ed al suo popolo. Finì dando la sua Santa benedizione.
Verso le cinque siamo andati a vedere i sepolcri de' nostri cari Martiri. Sono vicini e sotto
la caritativa sorveglianza dei RR.di P.P. Lazzaristi [sic] Essi stessi ci accompagnavano con una
cinquantina di giovanetti; qui lascio a lei il descrivere l'impressione; d'improvviso c'intrammo
alla vista delle sepulture, si fece un profondo silenzio. C'inginocchiammo tutti e dopo un poco
di sforzo, Monsignore incominciò a pregare! alcune persone si avvicinavano e rispettosamente
bacciavano la terra dove erano sepolti i nostri cari confratelli.
(Disposizione delle Vittime:
Suore
†††††
Mons. Lasagna Segretario).
progettata cappella
Sopra ciascuna sepoltura vi sono palme, alcuni fiori e una lampada.
Siamo passati col treno sul luogo del disastro; v'è una croce ed è alla distanza di 3 minuti
dalla stazione di Juiz de Fora. Mistero!... Abbiamo vista una macchina in questa linea – di
Ouro Preto a Juiz de Fora, che porta il nome di Monsignor L. Lasagna, in grandi caratteri di
metallo; è la stessa macchina che fece il disastro aggiustata; fu conservata in memoria.
Il Sig. Ingegniere Sig. Delpiano fu incaricato di presentare un disegno di una Cappella che
il Governo di Minas erigerà per depositare i resti dei nostri cari confratelli vittime del disastro.
Ouro Preto: Arrivammo alla 1 dopo la mezza notte e siamo giunti prima noi che i tele-
grammi (servizio mal regolato). Qui abbiamo la Santa Casa e Ospedale e un grande edifizio,
co[m]modo, aria buonissima, in mezzo dei monti; la città questa ch'è la Capitale è fra le
montagne e sopra le montagne.
Il Sig. Presidente dello Stato appena seppe la venuta di Sua Ecc. Monsignor Cagliero, venne
di buon'ora a farci visita, la quale fu restituita nello stesso giorno, e così fecero gli On[orevo]li
Ministri, Senatori, Deputati ed altri personaggi della [a]ristocrazia di Minas.
Il Consiglio di Amministrazione della Santa Casa fece una assemblea generale e deliberò
unanimemente affidare l'amministrazione e il regime dell'Ospedale alle nostre Suore di Maria
Ausiliatrice, che sono già 6 mesi che attendono con grande abnegazione gli ammalati di questo
grande Ospedale, e ciò si fece con un a[p]posito contra[t]to firmato dalle autorità e da Sua Ecc.
R.ma Monsignor Cagliero.
Vicino alla Santa Casa, v'è la Università; ebbene il Governo cede questo locale per mette-
re un esternato delle ragazze, diretto dalle Suore Figlie di Maria Aus[iliatrice].
Cachoeira do Campo. Collegio Escola Dom Bosco
Questo Collegio sarebbe piuttosto scuola di agricoltura, perchè il Governo di Minas ha
concesso un vastissimo terreno ai Salesiani per questo fine e aiuta nelle spese, e passa 20 mila

3.3 Page 23

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
203
lire l'anno, ma noi riceviamo i ragazzi rac[c]omandati dal Governo e si ammettono come
interni.
Ma le richieste di metter [si] un Collegio furono tante e da parte delle principali persone
dello Stato, che fu necessario aprire il Collegio e in questo primo anno già conta 120 ragazzi,
interni, e se avesse locale ne avrebbe duecento o trecento. Si sta fabbricando a tutta forza. È
un posto magnifico, per salute; abbiamo acqua minerale ferruginosa, bellissimi monti e fra
pocchi anni avremo frutta in abbondanza così che se i nostri cari Confratelli e Cooperatori
hanno bisogno di rinforzarsi già sanno dove devono venire, a Cachoeira do Campo?!! e quella
bell'anima che tanto si affatica per aggiustare questa mia relazione ne ha per certo più diritto.
Un incidente: mentre andavamo a Cachoeira do Campo, distante alcune leghe da Ouro
Preto, e a cavallo, camino facendo s'incontravano gru[p]pi di Cooperatori che venivano
incontro al Vescovo, a cavallo. Il Sig. Vicario di Cachoeira si presentò per abbracciare il
Vescovo col soprabito bianco, sempre a cavallo; il cavallo di Monsignore si spaventò, si pose
dritto; Monsignore manovrò abilmente, ma non potè re[g]gere e ca[d]de in terra sotto il cavallo
(il cavallo era come un agnello). In questo istante il Segretario, che era anche a cavallo, grida
Maria Ausiliatrice!!! e tutti risposero Nostra Signora, senza muoversi nessuno dal posto;
prodigio! il cavallo rimase immobile. Monsignore anche, ma sano e salvo. Grazie siano
date a Maria SS. Aus[iliatrice] che guida i nostri passi.
Tutta quella buona gente di Cachoeira, sapendo che veniva il Vescovo Salesiano, fecero
grandi archi di palme, con appesi i ritrati del nostro caro D. Bosco, di Ecc. Mons. Lasagna e di
Mons. Cagliero e misero fuori lenzuola e coperte dalle finestre proprio come sogliono fare i
nostri cari e buoni Italiani, e Monsignore a tutti benediceva e salutava amorosamente. Vi erano
forse 40 o 50 persone che lo a[c]compagnavano a cavallo. Qui poi diede la S. Cresima e lasciò
teneri ricordi della sua visita.
Da Cachoeira do Campo, ritornammo a Ouro Preto per prendere il treno che ritorna
a Juiz de Fora, per poi incominciare il viaggio di circa tre giorni di ferrovia per andare a
PONTE NOVA.
Ponte Nova. Impro[v]visata fatta dal Sig. Vicario banda alla stazione e persone distinte a
ricevere Monsignore bombe e quasi processionalmente fummo alla Parrocchia, moltitudine di
gente, i Collegi dello Stato schierati per via assistiti dai loro Maestri, la polizia presenta le
armi.
Entrando nella Chiesa, Tu es Sacerdos musica [con] orchestra discorso di un Padre che di-
mostra l'Opera di D. Bosco Tedeum solenne benedizione con Sua Divina Maestà.
E poi colla numerosa schiera di alunne del Collegio delle Suore Figlie di Maria [Ausiliatri-
ce] c'incamminammo al Collegio che è abbastanza lontano, e con un sole che brucciava. In
questo Collegio si fecero tre giorni di Santi Esercizi e molte prime Comunioni, Confirmazioni e
molte dimostrazioni d'amore furono fatte al nostro amatissimo Vescovo per parte delle autorità
e del popolo.
Nel ritorno da Ponte Nova per Lorena, dovemmo impiegare tre giorni di viaggio ancora,
coperti di polvere quasi da non riconoscerci gli uni gli altri.
Dovevamo fermare a S. Geraldo, paese che da molto tempo non ha prete; andammo di
sera a fare aprire la Chiesa, suonammo le campane e si riempì di gente. Allora, recitato il Santo
Rosario, Monsignore incaricò il R.P. Carlos Peretto che facesse la predica, e lui impro[v]isò,
parlando della necessità della devozione al Santo Rosario, dimostrando come il S. Padre tutto
spera per la riabilitazione della nostra Società per mezzo del Santo Rosario; e come il vapore
partiva alle 4½ del mattino furono invitati ad assistere alla Santa Messa alle 3 ant.
Questa buona gente prima delle tre già si erano riunite nella piazza e avevano illuminato
la facciata della Chiesa, perchè la chiave l'avevamo noi. Durante la Messa di Monsignore alcu-

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204
Antonio da Silva Ferreira
ni Italiani si confessarono e ricevettero la Santa Comunione. Come conservano la fede questa
povera gente, ed è abbandonata!!...
Araras: Dopo tre giorni di viaggio, arrivammo a Araras dove abbiamo un regolare Colle-
gio diretto dalle Suore di Maria Aus. Alla stazione stavano Cooperatore ed il Sig. Giudice
banda dimostrazioni nel Collegio Esercizi e molte prime Comunioni.
Ritorno a S. Paulo esercizi molte prime Comunioni, Confirmazione – Consacrazione
del[lo] splendido altare maggiore di marmo venuto da Parigi (costo 50.000 lire regole).
In seguito ritorno a Guaratinguetà, pei Santi esercizi questo è un grandissimo Collegio e
tiene molte educande ed il noviziato delle Suore Figlie di Maria Aus.
Sua Ecc. R.ma doveva ritornare a S. Paulo per fare la solenne inaugurazione del nuovo
stabilimento per Collegio delle Suore di Maria Aus. È fuori della città, bellissima posizione e
molto terreno, ma per alcune cose d'urgenza dovette imbarcarsi per ritornare a Montevideo,
visitare le case di Paysandù e di Mercedes e ritornare alla sua residenza in Patagonia.
Ma prima di partire vedendo la grande necessità di personale nei nostri Collegi, posto che
i poveri Confratelli sono proprio sopra[c]caricati di lavori, ha deciso di lasciare il suo Segreta-
rio, il quale partirà domani dal (piacendo a Dio) per Cachoeira do Campo.
Sua Ecc. R.ma fu accompagnato a Montevideo dal R.P. Foglino, Direttore del Lyceo
di S. Paulo.
Finisco dicendo che la visita di Sua Ecc. R.ma Monsignor Cagliero nel Brasile produrrà
abbondanti frutti spirituali e materiali perchè con la sua attività ha dato incremento alle opere
Salesiane.
Degnisi Amatissimo Superiore e Padre di benedire e raccomandare al Signore questo Suo
figlio in G.C.
Con profondo rispe[t]to e venerazione mi professo
Suo aff.mo e d.mo
D. Giovanni Crippa
N.B. Anche nel Lyceo del Sacro Cuore in S. Paulo si lavora per stabilire la Società Gio-
ventù Cattolica come in Paysandù Uruguay. D. Foglino è animato, spero che si farà.
A[b]bisogna S. Paulo [di] un buon Oratorio festivo. Speriamo di averlo.
Montevideo 3 Novembre 1896
Rev.mo e Carissimo Signor D. Rua
Eccoci di ritomo dal Brasile: sbarcammo jeri 2 di Novembre alle 11 del mattino sul porto
di Montevideo, dopo aver celebrato la S. Messa a bordo assistita da una cinquantina di cattolici
Spagnuoli, Francesi, Italiani, Chileni, gli altri erano tutti Inglesi.
La nostra permanenza in quello ex-Imperio fu di 2 mesi e mezzo, i restanti quindici giorni
impiegati nel [viaggio] di andata e ritorno, fanno il computo di tre mesi giusti.
La visita fu fatta alle 10 case, attualmente aperte nel Brasile: sono a grandi distanze l'una
dall'altra; al punto che v'impiegammo non meno di 12 giorni di sola ferrovia per portarci da
una casa all'altra, da uno Stato all'altro in Rio Janeiro, in San Paulo ed in Minas.
Il Governo Federale ci aveva provvisto di un passe libero per 6 Salesiani e 6 Suore per tut-
te le Ferrovie dello Stato e per tutto il tempo che durerebbe la nostra visita alle Case della
Congregazione.
Visitammo e fummo visitati da Presidenti, da Senatori, Deputati, Generali e dai Coopera-

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
205
tori di alta Società, tutti entusiasmati dei Salesiani e disposti ad ajutarli opere et sermone, come
fecero in passato, fanno al presente, e si propongono fare in futuro.
Il Nunzio, Vescovi e Arcivescovi pieni di deferenza pei figli di Don Bosco. Il Clero e le
popolazioni con alla testa le autorità locali gareggiavano nel ricevere il Vescovo Salesiano alla
stazione, in Chiesa e nei Collegi, tra il suono delle campane, in mezzo a pioggia di fiori, sotto
archi trionfali, ed allo scoppio di bombe che stordivano gli uccelli dell'aria, nonché al suono
di bande musicali.
Oh la fede nel Brasile è grande e la religione fiorirebbe assai se vi fosse un clero buono e
sufficiente!
Le chiese gremite di gente per assistere al canto dei Tedeum e per udire la parola del
Vescovo della Patagonia. Il quale naturalmente doveva parlare opportune et importune ed in
una lingua nuova, difficile perchè facile, attesa la troppa somiglianza che ha il portoghese col
Castegliano.
Ma col dizionario in saccoccia, niente paura!
I nostri Salesiani poi, i nostri giovani, le Suore e le alunne loro, nel ricevere me e la Rev.da
Madre Generale accompagnata dai Superiori Superiori locali, dimostrarono che avevano
tutti buona voce, molto cuore e maggiore affetto nei loro viva e nei loro canti al nostro arrivo,
nel loro silenzio e nel loro pianto alla nostra partenza.
E perchè la visita fosse più profittevole, in quasi tutte le Case e assistetti e dettai i Santi
spirituali Esercizi ai ragazzi ed alle ragazze, presenti i Salesiani che poterono così ricordare lo
zelo del compianto Mons. Lasagna, le tradizioni lasciateci dal caro nostro D. Bosco e
l'affezione che per loro hanno i Superiori di Europa e di America, oltre al motto Salesiano: da
mihi animas, co[e]tera tolle.
Rimasi soddisfatto della buona volontà di tutti, nel lavorare, nel correggere e nell'imitare
il tipo delle Case Salesiane, l'Oratorio di Torino, nella sua semplicità, nel suo spirito e nella sua
fisionomia prototipa.
E qui dico, che la scelta del nuovo Ispettore, fu indovinata. Ha prudenza scienza ed
esperienza amore all'umiltà e dipendenza dai Superiori.
Amato e stimato da tutti in casa e fuori di casa, ed anche vero apostolo nel[lo] zelo e nella
facilità della predicazione piana, facile e veramente Salesiana, alla Don Bosco.
I Direttori e Direttrici assai pure desiderosi di compiacere i Superiori e di conformarsi
in tutto alle regole ed allo operato tradizionale dell'Oratorio, Madre che deve essere di tutte
le altre Case.
E si diede un poco di colore dove mancava, si studia poco Teologia, se ne tolse ove
abbondava, ristabilendo così l'armonia nelle fieste [sic] usi e costumi delle diverse Case di
questa Ispettoria.
Omnia autem in charitate et lenitate spiritus:
Mio compagno di viaggio nell'andata fu Don Crippa, rimasto Brasilerato, e compagno di
ritorno è Don Foglino desideroso di rimettersi in migliori condizioni di salute.
Siamo stati due volte a Juiz de Fora e pellegrinando alla tomba delle vittime del 6
novembre dell'anno scorso.
Fu invitata la popolazione pure che accorse durante tutto il giorno 14 Settembre a pregare
e spargere fiori sulla loro sepultura.
Io poi mi vidi attorniato da una bella moltitudine di ragazzi e ragazze, che ancor essi erano
venuti a compiere il mesto e religioso pellegrinaggio, e si pregò e si pianse adorando una volta
di più i segreti imperscrutabili di Dio, che permise così grande disastro!
Con noi erano il Signor Vicario della popolazione ed il Superiore dei Redentoristi, i quali
presenti alla catastrofe ci narrarono la straziante catastrofe indicando il luogo ove furono rac-

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Antonio da Silva Ferreira
colte le vittime e mostrandoci la svolta della ferrovia ove si ruppero la fronte le due macchine
del treno. Caso strano, poco dopo passa un treno la cui locomotiva portava scritto Monsignor
Lasagna! Non dico la sorpresa e la emozione che ci cagionò nella mente e nel cuore!
Il Governo a perpetuare la memoria della illustre vittima, volle intitolare col suo nome la
macchina che fu causa innocente pure della fatale sua morte!
Procopio è il nome della stazione e borgata di allemani ed italiani, ove accade lo scontro.
Le case sono poste sul dorso della collina distante un quarto d'ora dalla città di Juiz de Fora.
Domina la nuova Chiesa dei Redentoristi il gruppo di case che i nuovi coloni edificarono. E
proprio nel capo o cima della collina giacciono sepolti i nostri cari nel cimitero della borgata.
È semplice, povero ed in comunione cogli accattolici della colonia, ma ogni sepultura o
tomba porta l'emblema della Croce tanto nella parte riservata ai cattolici, come quella riservata
ai protestanti!
I nostri defunti non hanno monumento ancora, sono sotto semplice terra, adorna però di
sempre vive e di fiori freschi, che la pietà dei buoni, coltivano ed inaffiano giornalmente! Chi
pregando pei vivi e chi pregando pei morti!
Si stabilì che il monumento sospeso dal Governo di Minas per domanda delle Case Sale-
siane dell'Uruguay desiderose di trasportare la salma di Monsignore a Colon, si continuerebbe
restando ove li volle la Divina Provvidenza e che a guardare le Sacre spoglie, andrebbero più
tardi i Salesiani a custodire le sepulture aprendo una Casa in Juiz de Fora, importante per
popolazione, 25 mila anime, commercio e movimento industriale.
Si ritiene la seconda città dopo la Capitale dello Stato di Minas Geraes, che è Ouro Preto,
ed ove già abbiamo due Case una di Suore nella città e l'altra di Salesiani nelle vicinanze di
Cachoeira.
Successione:
Abbiamo studiato molto e con parecchi buoni avvocati la questione successione, ed eccet-
to la Casa di Lorena che è in testa a Mons. Lasagna, le altre sono tutte in testa alla Congrega-
zione, ossia ai Salesiani.
La Casa poi di Nictheroy è intestata a Don Bosco, quindi il successore è Don Rua. Più
tardi si risolverà questo dubbio.
Intanto gli avvocati i più dotti e adetti ai Salesiani ci dicono di andare avanti così e non
sollevare la questione sulla personalità giuridica della Congregazione, perchè il Governo tanto
quello Federale come quelli di altri Stati, hanno implicitamente riconosciuta questa esistenza
legale della Congregazione nei contratti fatti con Mons. Lasagna, come Superiore locale della
medesima.
Io però non sono per nulla tranquillo di questo modo di vivere in casa d'altri. Quindi la
Casa di Ypiranga presso San Paolo fu accettata non più a nome della Congregazione, ma a
mio nome; (e fu trovato espediente più sicuro dallo stesso donante[ ) ]. Questa Casa era già in
consenso con Mons. Lasagna: è invero bella e graziosa e capace di 150 fanciulle, con 10 mila
metri quadrati di cinta, ed altri 30 mila metri di terreno in fondo ed altri 20 mila per la Casa
del Direttore ed Oratorio festivo pei giovani a sufficiente distanza.
La Casa di Araras per Suore anche, accettata da Mons. due anni fa a nome della Congre-
gazione, potendo essere impugnata la validità dell'atto dagli eredi del Barone di Araras, in
secreto pregai uno dei suoi Figli tutto nostro, che consultasse un buon Avvocato e col padre
trattasse di sanare il contratto mettendolo in testa mia, mediante procura lasciata al P. Peretto, il
quale, avendo ancora la Madre non può essere proprietario, come lo stesso D. Foglino.
Rimangono le Case di Guaratinguetà, Ponte Nova e Cachoeira e Lorena (delle Suore) ac-
cettate da Mons. in testa alla Congregazione: per queste si potrebbe domandare il riconosci-
mento dal Governo, che celo darebbe subito. Ma da Roma un avviso della S.C. dei Vescovi

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
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e Regolari, proibisce agli Ordini Regolari e Congregazioni tale domanda di riconoscimento,
senza consultare il Vescovo Diocesano.
Quindi prima consultiamo Torino, che consulti Roma e scrivendoci il vostro parere alme-
no per queste case, che non si potrebbero intestare a privati; perchè donazione fatta dai poteri
publici per uno scopo publico.
Però siamo sempre soggetti agli smacchi dell'Equatore cambiando Governo e uomini
che lo governano.
Perciò ci atteniamo più che possiamo al diritto canonico, lasciando il diritto publico, sem-
pre pericoloso, perchè non più vecchio, ma nuovo e di nessuna stabilità.
La Casa di S. Paolo, la più importante, è in testa a D. Giordano, il quale ha fatto testamen-
to chiuso e suggellato, secondo la legislazione di là, ma siccome è anche sua la testa, io non ne
so niente a chi avrà lasciato.
Quindi gli ho fatto scrivere mi dicesse il contenuto della sua ultima disposizione.
Io sarei andato a Pernambuco. Mi scrissero i confratelli di là; ma i calori e quarantene in
minaccia mi disuasero, facendo già capolino la febbre gialla.
In quanto a D. Peretto, pure chiamato, per regolare quella povera Casa non va, perchè ha
troppo da fare in Casa sua e perchè gli potrebbero rispondere che non è della sua Ispezione.
Quella Ispettoria fu creata credo per D. Giordano solo non pel bene della Congregazione.
Salute a tutti
Aff.mo
¬ Gio. Vescovo
Oratorio di S. Francesco di Sales
Torino 2-12-96
Car.mo Mons.r Cagliero
La gradita tua del 3 Nov. mi arrivò da qualche giorno ed io dopo averla letta e fatta legge-
re in Capitolo mi affretto a risponderti per ringraziarti delle buone notizie che ci dai del
Brasile. Giova sperare che quella regione innaffiata dal Sangue dei nostri cari Confratelli sarà
ricca di frutti a salvezza delle anime. Mentre ringrazio il Signore di avervi finora preservati dalle
disgrazie e lo prego a continuarvi la sua paterna assistenza, lo prego pure a farci trovar il
modo di assicurare le nostre proprietà in codeste regioni. È un vero fastidio non sapere come
sistemare questo affare di tanta importanza. Tu hai fatto acquisti in Brasile in testa tua; io non
disapprovo, anzi meglio così che in altro modo, giacché Tu hai ancora almeno 21 anno da vivere;
tuttavia è anche affare serio accumulare tante proprietà sopra una sola persona: da alcuni anni
io fo' il possibile per non più acquistar nulla a mio nome. Conviene proprio che studiate se non
sia possibile costituire Società commerciali, civili, anonime come facciamo in Francia e come
abbiamo già cominciato a fare in Italia. Così alla morte di uno degli azionisti non si avrebbe
da star sempre nell'inquietudine, né si avrebbe da fare spese.
Io intanto consulterò Roma sul punto che tu mi accenni; e scriverò pur a D. Giordano per
sapere com'è il suo testamento. Per tua norma ti dirò che in vista delle difficoltà che esistevano
fra Mons. Lasagna e D. Giordano, dietro avviso del primo, abbiam posto la casa di Pernambu-
co sotto l’Ispettoria di D. Lazzero e così continua tuttora.
Una notizia: Domenica 29 Nov. moriva la Madre di D. Lemoyne, da lui assistita e dagli
altri membri della famiglia residenti in Genova. Morì da ottima cristiana com'era vissuta.
Preghiamo tuttavia per lei.

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Antonio da Silva Ferreira
Converrà che tu persuada D. Borghino a ritirarsi da Bahia. Tu saprai aggiustar le cose in
modo che non abbia a soffrirne pena. Se si può conviene chiamarlo a B. Ayres per qualche
affare senza aver l'aria di rimuoverlo, per esempio, per dettare o fare gli esercizi e poi dargli altra
destinazione. Fare in modo che anche i suoi avversari non abbiano a cantar vittoria e però
converrà che per parecchi mesi resti a suo posto il Vice Parroco come semplice Vice Parroco.
Buone feste, buon fine e buon principio[,] buoni esercizi a tutti e sovratutto buona e solida
organizzazione delle case di ascrizione pei Salesiani tanto a B. Ayres, quanto a Lorena.
Estendi gli auguri alla Madre Gen. e compagne e benedici
Il tuo aff. in G. e M.
Sac. Michele Rua
P.S. Pensa un po' se non sia il caso di riclamare tutta o parte l'eredità che spettava a Suor
Testori se pur ha fatto testamento.
Insisti che si faccia studiar il latino in tutte le case e non solo in una classe, ma averne al-
meno tre, 1º 2° e 3° Ginnas.
All[l’] Ecc.mo R.mo Monsignor Macchi Degnissimo Internunzio Apostolico visita D.
Carlo Peretto e rimettendo questa norma chiede anche la sua santa benedizione. Perdoni
la libertà.
12-7-98
A Sociedade Salesiana, estabelecida no Brasil a 14 de Julho [de] 1883, acceita e reconheci-
da por actos successivos de Congresso e do Governo dos Estados do Rio de Janeiro, S. Paulo,
Minas Gerais e Matto Grosso, reproduz e confirma os seus estatutos pelo modo seguinte:
Artigo 1º A Sociedade Salesiana compõe-se de pessoas ecclesiasticas e seculares na forma
do regimento interno da associação.
Artigo 2o Tem por fim a educação moral e a instrucção primaria, secundaria, artística
e professional de mocidade, especialmente da classe media e mais necessitada, e da infancia
desvalida.
Artigo 3o Neste intuito abre collegios, asilos, internatos e externatos, escolas profissionaes
e agriculas, e procura obter por meio de missões a cathequese e nacionalisação dos selvagens.
Artigo 4o Acham-se abertas, para este fim, alem da Casa de S. Rosa no Estado do Rio de
Janeiro, fundada em primeiro lugar, as casas e collegios da cidade de S. Paulo, Campinas,
Araras, Lorena e Guaratinguetá, no Estado de S. Paulo; os de Cachoeira do Campo e Ponte
Nova, no Estado de Minas Geraes; e o de Cuyabá, no Estado do Matto Grosso, onde se exerce
uma missão de cathequese.
Artigo 5o A sede da Sociedade Salesiana, regulada por estes estatutos, é a capital do Esta-
do de S. Paulo.
Artigo 6o A Sociedade é administrada pelo Inspector Geral directamente, e por intermedio
dos directores das Casas Salesianas.
Artigo 7o O Inspector Geral é o representante externo da Sociedade em juiso, e perante
os poderes do Estado.
Artigo 8o Somente ao Inspector Geral compete transigir sobre direitos da Sociedade,
renuncial-os, adquirir, alienar, demolir e hypothecar immoveis da Sociedade, autorizar a
construção de edifícios novos, ou as grandes reparações dos existentes.

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1896: La successione di Mons Lasagna e la seconda visita di Mons. Cagliero in Brasile
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Artigo 9o Os Directores das Casas Salesianas, os quais são incumbidos do seu movimento
e Administração interna, prestarão contas annualmente ao Inspector Geral.
Artigo 10° A reunião da maioria dos Directores que o Inspector Geral convocará quando
for necessario, constitue o conselho da Sociedade que o Inspector ouvirá na decisão dos
negocios mais importantes.
Artigo 11° Nenhum dos associados é responsável por actos do Inspector Geral ou dos Di-
rectores das Casas Salesianas, que se reputarão sempre actos da Sociedade, salvo abuso de
mandato ou infracção de estatutos, não ratificados.
Artigo 12° Os edificios actuais dos collegios Salesianos e todos os mais bens da sociedade
são do dominio desta, conservando os associados a propriedade dos seus bens particulares.
Artigo 13° Nenhum associado quando excluido, poderá pretender qualquer quota dos
bens da sociedade, ainda por sua dissolução e liquidação.
Artigo 14° A Sociedade Salesiana, de que tratam estes estatutos, é constituida por tempo
indeterminado, e somente se estinguirá pelo consentimento unanime dos socios, ou por delibera-
ção do Inspector Geral, tomada de acordo com o parecer de dous terços dos Directores.
Artigo 15° Dissolvida a Sociedade e pago o seu passivo, o que restar será entregue a
outras sociedades salesianas, que existam no Brasil, e em falta destas ao Reitor Maior das
Sociedades Salesianas, que proverá sobre a applicação dos seus bens.
E por que desta maneira são ordenados os estatutos da Sociedade Salesiana no Brasil,
para a qual se pretende obter a garantia e effeitos do Decr. de 10 de Setembro de 1893, lavrou-
se o presente instrumento que é assignado pelo Inspector Geral e Directores das Casas
Salesianas.
T.p.J.M.J.
[17-11-1899]
Ex.mo Sn.or Amigo
Dr. José Vicente de Azevedo
De conformidade com a nossa ultima entrevista, sendo de summa conveniencia quer para
a Pia Sociedade que eu represento, que para V. Ex.a, se resolva de uma vez a questão da Casa
de Ipiranga, denominada Collegio de N. Senhora Auxiliadora e Asylo de Orphans, nas
escripturas passadas e firmadas por V. Ex.a, por Sua Ex.ma Senhora e pelo Ex.mo e R.mo
Monsenhor Dr. D. João Cagliero, Bispo Titular de Magida, Vigario Apostolico da Patagonia e
Vigario das Casas Salesianas na America do Sul; visto que as sobreditas escripturas tornaram-
se millas, carecendo da competente insinuação, embora fosse dever nosso exigir o cumprimen-
to dessas escripturas, para mostrar a V. Ex.a toda a nossa bôa vontade, respeitando a
intenção de V. Ex.a, em não querer, por enquanto, passar escriptura definitiva da doação;
estando reunido aqui em Lorena, no dia 6 do corrente o Capitulo Inspectorial, ficou resolvido
que as condições do contrato a passar-se entre o Superior Salesiano e V. Ex.a, fossem as
seguintes:
1º O contrato de acceitação no Asylo de Orphãos de N. Senhora Auxiliadora durará
cinco annos. Nem as Irmãs poderão retirar-se, nem o Dr. José Vicente poderá dispensal-as sem
aviso previo com um anno de antecedencia.
2o Exclusão de toda a ingerencia e personalidade jurídica de quem quer que seja.
3o O minimum do patrimonio correspondente a cada orphã será de 40 000$ mensaes.
4o O ordenado do P. Capellão será de (100 000$) cem mil reis mensaes.
5o Setenta mil reis mensaes para empregados (70 000$).

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Antonio da Silva Ferreira
6° Cada Irmã receberá uma gratificação de 40 000$ reis mensaes.
7o Cem mil reis mensaes (100 000$), para medico, remedios, etc.
8o Um conto de reis annual para a conservação, consertos e modificações indispensaveis
no edificio.
9o O Superior dos Salesianos fica authorisado a fazer as reformas que julgar conveniente
no edifício do Asylo e na casa do Capellão, tendo direito às indemnisações correspondentes,
caso as Irmãs se retirassem.
10° Lembrar ao Dr. José Vicente a promessa formal que fez a Monsenhor Cagliero, de
murar o terreno e casa do Capellão.
11° As alumnas deverão-se conformar com os Estatutos do Asylo.
12° Só a Directoria do Asylo poderá acceitar meninas protegidas do Governo; receber as
subvenções do mesmo e dispor do dinheiro tanto do Governo como da Camará Municipal.
13° A Directoria só acceitará um numero de Orphãs correspondente à lotação do Asylo.
14° Todo o pagamento será feito adeantado.
15° As dividas existentes no fim do corrente anno ficarão por conta de V. Ex.a.
Desejando a V. Ex.a e a sua Ex.ma Familia, a mais escolhida benção do Céo, subscrevome
com todo respeito e amizade
Attento Ven. Cr.do e Amigo
[P. Cario Peretto]