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Recensioni
La seconda parte analizza, il passaggio fra il pensiero e la spiritualità del Salesio ed i vari
istituti religiosi sorti nei secoli successivi, ed in particolare il significato e l'origine della scelta,
fatta da Don Bosco, di S. Francesco di Sales come patrono della sua congregazione. Due i
contributi: Les Instituts de vie consacrée qui si réclament de la pensée de St. François de Sales
(Henri L'Honoré osfs) e Don Bosco e S. Francesco di Sales: incontro fortuito o identità
spirituale? (Pietro Stella sdb).
La terza parte presenta l'influsso di S. Francesco di Sales nella vita dei Salesiani, nei loro
testi legislativi, nei loro scritti personali e nella loro produzione letteraria, a scopo divulgativo,
all'esterno della Congregazione. Si compone di sette studi: Il Bollettino salesiano italiano:
figura e spiritualità di S. Francesco di Sales (Anita Deleidi fma); La figure et la spiritualité de
St. François de Sales dans le Bulletin Salésien francophone (Albert Druart sdb); La utilización
del Boletín Salesiano en lengua española como medio de divulgación de la espiritualidad de S.
Francisco de Sales (Fausto Jiménez sdb); S. Francesco di Sales e la sua dottrina nelle Letture
Cattoliche (Luigi Frangi sdb); S. Francesco di Sales negli scritti di Don Giulio Barberis e Don
Eugenio Ceria (Eugenio Valentini sdb); S. Francesco di Sales nelle Costituzioni e nei Capitoli
Generali dei SDB (Juan Picca sdb); St. Francois de Sales dans le magistère des Recteurs
Majors des Salésiens (Jacques Schepens sdb). Conclude la parte la Rassegna Bibliografica.
Pubblicazioni riguardanti S. Francesco di Sales, curate o edite da Don Bosco e dai membri
delle Congregazioni da lui fondate (SDB e FMA) (Arnaldo Pedrini sdb - Juan Picca sdb).
E' evidente a colpo d'occhio come l'intrecciarsi di varie competenze ha permesso di dare
vita ad un volume che, favorito soprattutto dall'inequivoco vantaggio da parte di alcuni studiosi
di operare su un terreno col quale avevano molta familiarità, offre risultati di tutto rispetto e
pagine non prive di interesse e validità.
Ci sembra però lecito nutrire delle perplessità sulla consistenza ermeneutica di alcuni
interventi. Così qualche saggio, specialmente nella prima parte, è stato eccessivamente rapido e
semplificativo di una realtà ben più ampia. Qualche cautela metodologica si può anche
avanzare circa l'impostazione piuttosto formalistica e riduttiva di alcuni studi della terza parte,
per altro giustificati dall'ampia tematica tutta da esplorare e dalla complessità dell'argomento.
Un coordinamento maggiore era auspicabile fra le tre relazioni sui Bollettini Salesiani, in modo
tale da limitare i rischi di indebite deduzioni.
Comunque per una valutazione d'insieme dei risultati ottenuti ci pare di poter condividere
quanto si legge nella Conclusione dello stesso volume (p. 319-320): « Alcuni dati — non molti,
ma chiari — sono indubbiamente fuori discussione: Don Bosco ha attribuito intenzionalmente
importanza centrale a S. Francesco di Sales per la sua Opera e, in particolare, per la
Congregazione da lui fondata, eleggendo come modello, patrono e titolare, appropriandosene il
nome e alcune rilevanti caratteristiche assai specifiche, come l'impegno di « carità e dolcezza »
e la dedizione apostolica sintetizzata nel “Da mihi animas, cetera tolle“, Sembra, inoltre, che si
possa riconoscere una sostanziale affinità, al di là della diversa situazione (...) l'uno e l'altro
dotati di non comune intelligenza e fine intuizione, sensibilissimi e aperti alla comunicazione,
dediti con instancabile operosità e inesauribile zelo pastorale al servizio di Dio nell'esercizio
della carità. Né mancano somiglianze per ciò che riguarda il metodo, che Don Bosco riassume
nel Sistema Preventivo