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l’idea ed il movimento di esercizi spirituali “chiusi”. Rivolse molta attenzione
allo sviluppo dell’attività caritativa: lo dimostrano il rinnovamento degli sta-
tuti di fraternità e di associazioni di benefattori esistenti nella diocesi, come
l’istituzione di gruppi parrocchiali della Caritas. Negli anni della crisi econo-
mica diede vita al Comitato di Salvezza per i Disoccupati. Attraverso inter-
venti e discorsi radiofonici, in occasione delle Settimane della Misericordia e
delle Feste Natalizie, sensibilizzava la società alla sorte dei più poveri, spe-
cialmente dei bambini poveri. Riordinò e normalizzò tutti gli ambiti dell’am-
ministrazione dei beni dell’arcidiocesi, pubblicando, nel 1935, «l’ordine sul-
l’amministrazione dei beni ecclesiastici».
Queste iniziative non esauriscono certamente la sua attività come arcive-
scovo di Gniezno e di Pozna . È bene ricordare il suo insegnamento delle ve-
rità della fede, le sue meravigliose lettere pastorali sugli impegni dei cattolici
di fronte alla lotta contro Dio, sui principi cristiani circa vita statale, sulla vita
parrocchiale, sul tema dei principi morali cattolici. Le indirizzava alle per-
sone della sua diocesi, ma, per via dei loro ricchi contenuti, del modo di af-
frontarli, dello stile affascinante e della bellezza del linguaggio, esse venivano
lette e commentate in tutta la Polonia e anche fuori dei confini.
Molto posto e tempo dell’attività del card. Hlond furono occupati dai
problemi dell’intera Chiesa polacca. Veramente in forza delle decisioni della
Sede Apostolica del 9 febbraio 1925, l’arcivescovo di Gniezno e Pozna ,
quale primate della Polonia e l’arcivescovo di Varsavia, quale primate del
Regno Polacco, non possedevano nessun riconoscimento giuridico, ma il
card. Hlond visse la dignità di primate in modo molto responsabile. Nel foro
della Conferenza dell’Episcopato Polacco, con molto tatto regolò la questione
della loro convocazione e della presidenza delle discussioni. Le conferenze
furono indette dall’arcivescovo di Gniezno e Pozna , come primate della Po-
lonia, mentre le sedute foruno presiedute dall’arcivescovo di Varsavia, come
primate del Regno Polacco. In modo particolare il primate Hlond si impegnò
ad unificare i vescovi polacchi fra di loro, col nunzio e con la Sede Aposto-
lica. Cercò anche di estromettere la politica dalla vita ecclesiastica. Fra le
opere più significative di cui si occupò nella riunione di tutta la Polonia, si
deve ricordare l’organizzazione dell’Azione Cattolica Polacca (1929-1930),
per la quale redasse personalmente gli statuti ed i regolamenti ed organizzò
l’«Istituto Generale di Azione Cattolica», come pure il centro per l’Unione
Cattolica della Gioventù Femminile e per l’Unione Cattolica della Gioventù
Maschile, con sede a Pozna . Nel 1933 diede vita al Consiglio Sociale, ac-
canto al Primate Polacco, con la funzione di analizzare i problemi sociali alla
luce della dottrina cattolica e di diffondere i principi sociali cattolici. Grazie
al suo personale impegno, come abbiamo sentito nel precedente intervento, fu