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FONTI
L'ORATORIO DI VALDOCCO NELLE «ADUNANZE DEL CAPITOLO
DELLA CASA» E NELLE «CONFERENZE MENSILI» (1871-1884)
Introduzione e testi critici
José Manuel Prellezo
1. INTRODUZIONE
Scopo di questo saggio è presentare l'edizione di due documenti inediti che
si conservano nell'Archivio Salesiano Centrale (ASC) intitolati, il primo, Orato-
rio di S. Fr. di Sales. Adunanze del capitolo della casa; il secondo, Conferenze
mensili.
Questi documenti hanno uno stretto legame con altri due manoscritti, i cui
testi critici hanno visto la luce recentemente: «Diario» dell'Oratorio dì S. Fran-
cesco di Sales, e Deliberazioni delle cosiddette «Conferenze capitolari» di Val-
docco.1
Tale stretto legame scaturisce anzitutto dal fatto che essi raccontano, da an-
golature e con accentuazioni diverse, eventi che riguardano la «realtà viva» di
Valdocco nell'ultimo ventennio della vita del fondatore. Inoltre nelle adunanze a
cui fanno riferimento i documenti citati occupano un posto di rilievo i medesimi
collaboratori di don Bosco; in particolare, don Giuseppe Lazzero e don Michele
Rua. E c'è un dato ancora più significativo: i verbali delle «Adunanze del capitolo
della casa», che cominciano nel mese di ottobre 1877, si possono considerare
come continuazione di quelli raccolti nel quaderno delle «Conferenze capitolari»
(dai primi mesi del 1866 al mese di maggio del 1877), benché i redattori siano
diversi e vi si avvertano pure delle particolarità che esigono un esame più detta-
gliato.
1 Cf. J.M. PRELLEZO, L'Oratorio di Valdocco nel «Diario» di don Chiala e don Lazzero
(1875-1888.1895). Introduzione e testi critici, in RSS 9 (1990) 347-442; ID., L'Oratorio di
Valdocco nelle «Conferenze capitolari» (1866-1877). Introduzione e testo critico, in RSS 10
(1991) 61-154.

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J. M. Prellezo
1.1. Le «Adunanze del capitolo della casa» di Valdocco
Sulla prima pagina in bianco del quaderno delle «Adunanze del capitolo del-
la casa», una mano diversa da quella del redattore ha scritto: «Contiene un po' di
spunti vivi che lumeggiano la vita dell'Oratorio. Il Redattore è don Lazzero».
Questa nota — probabilmente dello scrittore salesiano A. Amadei — mette
in risalto l'interesse del documento per la storia interna della prima istituzione
fondata e diretta da don Bosco a Torino. Un discorso analogo è stato fatto nella
presentazione delle «Conferenze capitolari»,2 di cui i verbali delle «Adunanze del
capitolo della casa» sono in chiaro rapporto di continuità. Appunto per questo
non si ritiene necessario riportare qui le considerazioni fatte, nell'introduzione dei
documenti pubblicati, riguardo all'importanza e significato delle adunanze di
Valdocco e sul contesto storico in cui esse si collocano. Mi limito ad aggiungere
qualche precisazione su determinati aspetti particolarmente caratteristici.
Va notato anzitutto che si può affermare, senz'altro, che l'estensore dei ver-
bali delle «Adunanze del capitolo della casa» è don Giuseppe Lazzero. Questi
apre il suo quaderno facendo il resoconto della «Conferenza Io Ottobre 1877»,
quando da pochi mesi aveva sostituito don Rua nella carica di vicedirettore del-
l'Oratorio (1876-1879). Le ultime annotazioni conservate si riferiscono alla con-
ferenza del mese di gennaio del 1884, quando don Lazzero era direttore dell'Ora-
torio (1880-1886), ancora una volta in sostituzione di don Rua.
Benché non lo si indichi sempre esplicitamente, le conferenze erano sicura-
mente presiedute dallo stesso don Lazzero. Solo in qualche caso particolare si ha
l'impressione che l'incontro fosse presieduto da don Michele Rua, prefetto gene-
rale della Società salesiana e stretto collaboratore di don Bosco.
1 verbali delle «Adunanze del capitolo della casa» redatti da don Lazzero
sono ancora più schematici di quanto non fossero già quelli che conosciamo, sti-
lati dal suo predecessore nelle cariche di vicedirettore e direttore di Valdocco. In
un primo momento, il nuovo estensore si limita a trascrivere i nomi dei maestri e
assistenti delle scuole e l'orario fissato per i chierici studenti di filosofia e teolo-
gia. In molti casi troviamo unicamente l'indicazione dell'argomento o tema all'or-
dine del giorno della conferenza.
Anche per quanto riguarda la frequenza delle riunioni, bisogna dire che
quelle presiedute da don Lazzero seguono ritmi meno regolari: una ogni
2 Cf, in particolare, l'ultimo saggio citato nella nota precedente, 61-63.

1.3 Page 3

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884)
247
quindici giorni, come media. Nel mese di novembre dell'anno 1882 ne furono
tenute cinque. Qualche volta, il giorno ad esse destinato era il giovedì.
Dall'espressione utilizzata per designarle, «Adunanze del capitolo della ca-
sa», si potrebbe dedurre che vi prendevano parte unicamente i membri del consi-
glio direttivo di Valdocco. Sappiamo invece che in alcuni casi furono presenti
anche membri del Consiglio superiore della Società salesiana. Almeno in un caso
è stato presente pure don Bosco. E più d'una volta, per affrontare determinati
problemi che si ritenevano di particolare rilevanza in ordine all'andamento disci-
plinare e scolastico dell'Oratorio, furono invitati e vi parteciparono tutti quelli che
avevano «qualche aderenza con i giovani». Infatti, il 16 novembre 1882, si legge:
«Si chiamò la gran conferenza. Erano presenti, tra chierici assistenti, maestri e
sacerdoti, un 35 circa». E alla conferenza dell'8 marzo 1883, parteciparono «tutti i
chierici e preti che hanno qualche parte pel buon andamento nella casa».
Ma si trattava di casi straordinari. Il personale di Valdocco prendeva parte
ordinariamente alle proprie «Conferenze mensili».
Allo scopo di un utile confronto, si registrano nell'apparato critico i nomi dei
salesiani che, secondo il catalogo della Società di S. Francesco di Sales, forma-
vano parte del capitolo della «Casa di Torino. Oratorio di S. Francesco di Sales»
negli anni coperti dai verbali di Lazzero.
1.2. Le «Conferenze mensili»
«Conferenze mensili» è l'espressione usata dal redattore di un quaderno,
probabilmente incompleto, in cui si raccolgono i resoconti di alcune conferenze,
che furono tenute a Valdocco nel periodo tra il 1871 e il 1884. Sono designate
anche con il nome di «Conferenze del personale». Non si conservano i verbali
riguardanti le eventuali riunioni degli anni 1874-1875 e 1879-1883. Le lacune di
quest'ultimo periodo possono essere in parte spiegabili tenendo in conto ciò che è
stato detto nei paragrafi precedenti sulle «grandi conferenze», ai quali prendeva-
no parte gli assistenti e maestri di Valdocco.
Solo in pochi casi il redattore dei verbali indica i partecipanti alle adunanze:
«assistenti degli studenti», «maestri» e «assistenti degli artigiani».
Le quattro prime «Conferenze mensili», tenute negli anni 1871 e 1872, fu-
rono presiedute da don Rua, prefetto di Valdocco. Vi presero parte i sacerdoti e
chierici responsabili «dell'assistenza degli artigiani». Dall'analisi della grafia del
manoscritto si può concludere con solida probabilità che il redattore dei verbali di
quelle conferenze sia stato don Giuseppe Lazzero.

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248 J. M. Prellezo
Le leggere differenze che si osservano nell'andamento della scrittura nei confronti
di altre pagine dell'autore non giustificherebbero l'attribuzione ad una mano
diversa. I verbali delle conferenze seguenti (da quella del 21 ottobre 1873 a
quella del 18 ottobre 1884) sono dovuti certamente alla penna di don Lazzero. In
alcune di esse si avverte che don Lazzero, allora direttore di Valdocco, è stato il
«presidente».3
Tale precisazione non è senza significato. Nell'elenco generale della Società
di San Francesco di Sales per l'anno 1873 troviamo un dato che indica un
cambiamento significativo: si configurano a Valdocco due organismi distinti di
governo: il «Capitolo superiore» e il «Capitolo dell'Oratorio», con responsabilità
e membri, in gran parte, diversi.4
Per collocare l'iniziativa dei salesiani nel clima culturale del tempo è utile
leggere il seguente paragrafo tratto da una rivista conosciuta a Valdocco: «Un
mezzo facilissimo per mantenere lo zelo e per far amare sempre più la
professione del maestro si è l'organizzazione delle conferenze mensuali. Nella
Germania i maestri dei comuni vicini si riuniscono una volta al mese per
intendersi insieme della loro arte, per comunicarsi a vicenda i loro lumi».5
1.3. Alcuni temi più frequenti
A questo riguardo bisogna rilevare di nuovo lo stretto legame tra i diversi
scritti riguardanti la vita di Valdocco. Nei documenti che vedono ora la luce sono
molto presenti temi che già conosciamo: la preoccupazione per un maggior
ordine e disciplina tra i giovani, i frequenti inviti all'osservanza del regolamento,
la pulizia dei giovani e dei locali, l'attenzione all'orario scolastico e l'indicazione
dei maestri e degli assistenti responsabili, la necessità di «assistenza continua», la
separazione degli studenti dagli artigiani. Si parla anche di giochi e divertimenti,
di funzioni religiose e di teatrino.
Non è il caso di insistere qui su tali argomenti. Ci sono però nelle
conferenze mensili e nelle adunanze del consiglio di Valdocco alcune questioni e
sottolineature che meritano speciale attenzione.
3 Sulla figura di questo stretto collaboratore di don Bosco nella direzione della casa di
Valdocco e poi membro del Capitolo superiore della Società salesiana ci si è occupati già nei
lavori citati nella nota 1. Ad essi rimando il lettore interessato.
4 Cf L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari», 64-65.
5 V. GARELLI, Delle conferenze magistrali, in «L'Educatore. Giornale d'Educazione ed
Istruzione» 3 (1847) 139.

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884)
249
a) Amore e timore: un difficile equilibrio. La conferenza del mese di feb-
braio 1872 fu presieduta da don Michele Rua. Tra le «cose raccomandate», il
redattore del verbale annotò questa: «Farsi amare insieme ed anche temere dai
giovani». I due termini del binomio — amore e timore — vengono messi sullo
stesso livello. Non vi è privilegiato il primato dell'amore. Dieci anni prima, don
Bosco, nei suoi ricordi confidenziali a don Rua — allora novello direttore di
Mirabello — aveva scritto invece: «Studia di farti amare prima di farti temere». E
l'ultima edizione di tali ricordi pubblicati, per i direttori salesiani, nel 1886 reci-
tava: «Studia di farti amare piuttosto che farti temere».6
Sappiamo che tra quelle due date l'espressione acquistò nella penna di don
Bosco sfumature diverse; ma sempre meno rigorose di quella usata dai suoi col-
laboratori nel 1872. Per esempio, nell'edizione che vide la luce l'anno precedente,
si legge: «Studia di farti amare se vuoi farti temere». E in un contesto prettamente
pedagogico, nelle pagine sul sistema preventivo del 1877: «L'educatore tra gli
allievi cerchi di farsi amare, se vuole farsi temere».7
Si ha l'impressione che nei documenti redatti nei primi anni '70 a Valdocco,
si sottolinea con pari enfasi Y amore e il timore. E pare che si consideri «cosa
facile» la messa in pratica della raccomandazione enunciata: «Allorché i giovani
vedono che un assistente è tutto sollecitudine pel loro bene non possono fare a
meno che amarlo. Quando vedono che l'assistente non lascia passar cosa alcuna,
ben inteso, cose che non vadano bene, ma di tutte le mancanze li avvisa, non
possono fare a meno che aver di lui un certo timore, cioè quel timore riverenziale
che si deve aver verso i loro superiori».
Sicuramente nella realtà le cose si presentavano molto più complesse. Infatti
nell'adunanza del consiglio della casa del 9 marzo 1883, fu messo all'ordine del
giorno questo argomento: «Trovare il perchè, che i giovani ci temano più di quel-
lo che ci amano. Ciò è contrario al nostro spirito o almeno allo spirito di D. Bo-
sco etc.».
Don Lazzero non riporta l'andamento della discussione. Pur tuttavia il laco-
nico commento che egli aggiunge è assai significativo: «Su questo importante
argomento si disputò circa due ore, senza però trovare la vera causa».
Il problema non era recente. Ho accennato alla conferenza di dieci anni
6 G. Bosco, Scritti pedagogici e spirituali, a cura di J. Borrego, P. Braido, A. Ferreira da
Silva, F. Motto, J.M. Prellezo. Roma, LAS 1987, 79.
7 Ibid., 173; cf anche P. BRAIDO, // «sistema preventivo» in un «decalogo» per educato-
ri, in RSS 4 (1985) 131-148.

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250
J.M. Prellezo
prima (febbraio 1872). In essa dopo il cenno fatto all'«amore» e al «timore», si
formulava un'altra raccomandazione: «Di una cosa deve guardarsi bene l'assisten-
te ed è quella di non abbassarsi tanto coi giovani medesimi sia nei discorsi, come
negli atti e specialmente nei giuochi: deve prendere parte in tutti, ma nello stesso
tempo tenere un'aria di gravità, far vedere col suo contegno d'essere a loro supe-
riore». E, sintetizzata la raccomandazione, don Lazzero osserva: «Si credette
bene di ricordare quest'ultimo punto quantunque fosse già stata raccomandata la
medesima cosa in una conferenza dell'anno scorso».
Infatti, nel verbale della conferenza del mese di agosto 1871 leggiamo: «Af-
finchè l'assistente possa conservare la sua autorità ed essere dai giovani ubbidito,
è necessario che non si abassi mai ad atti troppo grossolani; nel giuocar coi gio-
vani deve sempre tener un contegno da superiore».8
Le ultime due adunanze ricordate furono presiedute da don Rua. Ma dietro
gli orientamenti emersi nelle medesime non si deve scorgere solo l'influsso del-
l'austera presenza del prefetto generale della Società salesiana. Troviamo anche
indicazioni molto simili nella letteratura pedagogica contemporanea: «Dans les
récréations — scriveva De Damas nel 1875 — ils se mêlent avec les élèves qui ne
jouent pas [...]. Il se font tour à tour, enfants avec les enfants, sans pourtant se
dépouiller de cette dignité qui attire le respect, ni descendre à cette importante
familiarité qui suit ordinairement le mépris».9
Tra le varie istanze ed influssi, non mancò nelle conferenze di Valdocco la
voce di chi proponeva chiaramente di «usar carità e non castighi come vero modo
di ottener riputazione dai giovani medesimi» (8 gennaio 1878).
Sembra però che tale voce non sempre fosse ascoltata. In occasione del se-
condo capitolo generale della Società salesiana (1880), il fondatore fece un ri-
chiamo forte: «Un'altra cosa che bisognerà studiare insieme di promuovere si è lo
spirito di carità e di dolcezza di S. Francesco di Sales. Esso va diminuendo tra noi
e da quanto ho potuto osservare nelle varie case, va diminuendo specialmente
nelle scuole. Alcuni giovani non sono ben visti e non ben trattati da' maestri».10
8 Nella Ia conferenza mensile dell'anno 1884 — presieduta dal direttore don Lazzero, e
nella quale erano presenti gli assistenti degli artigiani — troviamo ancora questa nota: «Si lesse
la conferenza antecedente - Febbraio 1872, la quale si giudicò molto utile in principio dell'an-
no».
9 P. DE DAMS, Le surveillant dans un collège catholique. Paris, Librairie Adriene Le Clere
et Cie. 1857, 288; cf. anche C. GRAS, L'istitutore nei convitti ossia norme per formare buoni
istitutori. Torino, Tip. dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1875, 126.
10 ASC 04 Capitolo generale II 1880

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884)
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Il richiamo non escludeva i salesiani di Valdocco. Sappiamo che in quegli
anni la prima istituzione fondata da don Bosco attraversava momenti di tensione
dal punto di vista disciplinare. Nel mese di marzo 1883 i responsabili della casa
dovettero costatare di essere più temuti che amati dai giovani.11
b) Alla ricerca di una soluzione: impegno pratico e letture pedagogiche.
Non trovando la «vera causa» della situazione denunciata, i salesiani pensarono
«d'aver qualche libretto da servire come di guida, e si conchiuse di provveder per
ciascuno gli avvertimenti di Alessandro M. Teppa Barnabita».12
Il volumetto fu distribuito in occasione delle due conferenze fatte nel mese
di aprile: una per gli addetti all'assistenza degli studenti, l'altra per gli assistenti
degli artigiani.
Certo, non era la prima volta che i salesiani di Valdocco esprimevano il bi-
sogno di trovare orientamenti per risolvere i problemi della pratica mediante la
lettura di libri di carattere pedagogico.
Il primo cenno esplicito alle pagine di don Bosco sul sistema preventivo è
del 1881. Erano presenti in quell'occasione «tutti i maestri regolari e di accessori,
coi rispettivi assistenti». Secondo il resoconto di don Lazzero, dopo la lettura di
quelle pagine non si fecero «che poche osservazioni trovandosi la materia chiara
per se stessa».
Anni più tardi (8 marzo 1883), affrontando il problema dei castighi furono
letti i paragrafi dedicati da don Bosco al tema nelle pagine citate sul sistema pre-
ventivo e il capitolo che nel volumetto di Teppa svolge lo stesso argomento. Si
concluse l'adunanza «con vive esortazioni, attenersi allo spirito di questi uomini,
modelli sperimentati nell'educazione della gioventù». Parteciparono all'adunanza
tutti i chierici e preti con qualche responsabilità nell'andamento della casa.
Si è osservato in altra sede che negli anni che precedono la pubblicazione
del fascicolo sul sistema preventivo (1866-1877), i salesiani torinesi si mostrano
attenti ad affrontare problemi disciplinari o organizzativi (silenzio, ordine nei
diversi ambienti, impegno nello studio e nel lavoro, pulizia dei
11 Cf Bosco, Scritti pedagogici, 238-243.
12 A. TEPPA, Avvertimenti per gli educatori ecclesiastici della gioventù. Roma/Torino, Tip.
e Lib. de Propaganda Fide/Marietti 1868. Il 14 gennaio 1869 don Bosco scrive da Firenze a
don Rua: «10° Idem prendi il libretto del P. Teppa: Avvisi agli ecclesiastici etc.: mandane uno a
Lanzo, l'altro a Mirabello, dove raccolti chierici e preti se ne legga ogni domenica un capo
durante la mia assenza. Si faccia lo stesso a Torino» (E II, 4).

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252
J. M. Prellezo
ragazzi...) e meno attenti a riflettere e a motivare, in prospettiva pedagogica, il
proprio compito. Impegnati nell'attività scolastica ed educativa, non sembrano
particolarmente preoccupati di ancorare la loro opera a un quadro concettuale
articolato. Trovano abbastanza rassicurante il riferimento a norme contenute nel
regolamento della casa, o al giudizio favorevole di don Bosco su quelle delibera-
zioni, prevalentemente di carattere pratico e organizzativo, che gli propongono
per l'approvazione.13
Ora, nella presentazione dei nuovi documenti, si dovrebbero sfumare un po'
quelle affermazioni. Dai primi anni '80 si avverte un certo allargamento di pro-
spettiva. I responsabili di Valdocco continuano, è vero, a insistere sulla necessità
che ognuno legga il propio regolamento per «conoscere il da farsi». Ma negli
incontri del personale si danno anche indicazioni e si realizzano atti non privi di
significato. Ho ricordato la lettura del fascicolo di don Bosco e la distribuzione
del volumetto di A. Teppa. Non meno illuminante è il riferimento alla «gran con-
ferenza» del 16 novembre 1882. Vi presero parte circa 35 persone, tra chierici
assistenti, maestri e sacerdoti.
Don Lazzero affermò e ribadì con forza in apertura di seduta il dovere del-
l'assistenza («Assistenti chi sono? Siam tutti») e la necessità della presenza in
mezzo ai giovani, in particolare durante la ricreazione. Arrivato don Bosco, e
informato dei punti trattati, approvò tutto e aggiunse «di star ben attenti, che un
maestro, assistente quando è in carica allora egli coi giovani è superiore, cessato
d'essere in carica, deve coi giovani essere amico, padre. Fece più altre utili osser-
vazioni che — scrive il redattore — tralascio per brevità».
Rincresce che siano state tralasciate le altre osservazioni di don Bosco, che
sarebbero state certamente «utili» per interpretare in modo corretto le affermazio-
ni precedenti, specialmente la distinzione da lui fatta tra maestro/ assistente, come
superiore (quando è in carica), e maestro/assistente come amico (lasciata la cari-
ca). Tale distinzione — supposto che la redazione fattane sia fedele — ridimen-
sionerebbe il principio enunciato dallo stesso Lazzero poco prima («assistenti...
siamo tutti»), e metterebbe ancora una certa enfasi sul «superiore». Ma la base è
troppo debole per voler formulare qualche ipotesi integrativa o interpretativa.
Emerge invece più chiaramente l'esigenza di trovare luce e indicazioni per risol-
vere situazioni problematiche consultando opere pedagogiche.
13Cf L'Oratorio di Valdocco nelle «Conferenze capitolari», 75-76. D'ora in poi citerò:
Conferenze cap.

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884)
253
Nella «gran conferenza» dell'82 furono lette alcune pagine di un'opera del
padre marista francese A. Monfat, Pratica della educazione cristiana14 riguardan-
ti la «disciplina tra gli educatori». Tra le osservazioni a cui diede luogo la lettura,
don Lazzero ricorda «specialmente quella d'essere uniti, andar d'accordo, e che
questo nostro accordo trapeli nei giovani da noi educati».
Il tema dell'unione ricorre più volte nei verbali delle conferenze, tanto in
quelle mensili come in quelle del capitolo. Anzi, si vede precisamente nella man-
canza di unione la fonte di gravi disordini. Don Lazzero riporta una costatazione
fatta nell'adunanza capitolare del 27 giugno 1882: «Si disse che i giovani non
hanno buono spirito, sono insubordinati». E aggiunge in seguito questa riflessio-
ne: «La ragione è che non v'ha unità di direzione».
1.4. I documenti
a) I verbali delle «Adunanze del capitolo» sono conservati in: ACS 38 Ora-
torio S. Fr. di Sales, nuova collocazione: F583, micr. 227B3 - 228C11.
È un quaderno, formato 175 x 135 mm., di 82 pagine, di carta bianca resi-
stente, rigate e numerate a matita nell'angolo superiore destro (pagine dispari) o
sinistro (pagine pari). A sinistra di ogni pagina è indicato con una riga verticale a
matita un margine non sempre regolare, di ca. 20 mm. Dopo la guardia sono stati
tagliati due fogli, e un foglio non numerato è rimasto in bianco. Dopo pagina 82
ci sono altri quattro fogli non numerati in bianco. Le pagine 20, 26 e 57 sono pure
in bianco. Le pagine 13 e 14, non rigate, sono state aggiunte e incollate in un
secondo momento. La copertina è di cartoncino spesso di colore blu con il dorso
di colore marrone scuro. Il quaderno è ben conservato.
L'inchiostro utilizzato dal redattore, don Lazzero, è violaceo intenso. In al-
cuni punti (per esempio, pagine 18 e 21), l'inchiostro è più diluito.
Su un biglietto incollato sulla copertina, si legge: «Oratorio S. Fr. di Sales
— Adunanze del capitolo della casa Ottobre 1877 — Genn. 1884». Non si può
escludere con totale sicurezza che questo titolo sia stato scritto da un qualche
archivista.
Nella guardia in bianco, una mano diversa — probabilmente, quella di don
A. Amadei — ha scritto con inchiostro nero le parole citate sopra: «Contiene un
po' di spunti vivi che lumeggiano la vita dell'Oratorio. Il Re-
14 A. MONFAT, Pratica della educazione cristiana, prima versione libera del sac. France-
sco Bricolo. Roma, Tipografia dei Fratelli Monaldi 1879.

1.10 Page 10

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254
J.M. Prellezo
dattore è don Lazzero». Nel margine inferiore delle pagine si trova il numero
della microschedatura del «Fondo Don Bosco».
Le correzioni introdotte nei verbali sono dovute alla penna dello stesso don
Lazzero.
b) I verbali delle «Conferenze mensili» sono conservati in: ASC 110 Lazze-
ro, nuova collocazione: AOOSO604, micr. 944C6 - 944E5.
È un quaderno, formato 220 x 170 mm., di 18 fogli di carta bianca, rigati e
numerati a matita nell'angolo superiore destro. Le pagine 14 e 20 sono in bianco.
La copertina è di cartoncino leggero di colore azzurro intenso. Sulla prima pagina
in bianco (non numerata) è stato incollato un foglio scritto a macchina con nastro
colore violaceo, in cui, dopo il titolo: «Conferenze del Personale e del Capitolo
dell'Oratorio presiedute da Don Rua e da Don Lazzero», si trascrive l'indice dei
verbali per ordine cronologico, indicando poi la pagina corrispondente: da «1871
— Conferenze mensili al personale degl'artigiani. Giugno 1871 — pag. 3» a «al-
tra senza data — pag. 25». Le conferenze «1873 ai 3 Settembre» e «21 Novembre
[1873]» si trovano a pagina 1 e 2 rispettivamente, su fogli di carta più scura, ag-
giunti e incollati in un secondo momento. Questo indice non è stato raccolto nel
testo critico. Sull'ultima pagina non numerata del quaderno, don Lazzero scrisse a
matita:
«Non chiamano al mattino
Procurar vice capi -
Come far per [--] quando si porta al bucato lingeria -
Chiudere a tempo camere -»
Sopra un pezzo di carta incollato sulla copertina si legge, scritto a macchina:
«Conferenze del Personale e del Capitolo dell'Oratorio Presiedute da Don Rua o
da Don Lazzero» e, scritto a mano con inchiostro nero: «Anni 1871 - 72 - 73 - 76
- 77 - 78 - 84.» Un anonimo archivista ha scritto a matita «Adunanze» sulla paro-
la «Conferenze» e «MS di». Al centro della copertina in alto appare la data
«1871» cancellata da una riga orizzontale.
L'inchiostro utilizzato dall'estensore dei verbali è nero un po' diluito (pagine
1 a 19) e violaceo (pagine 21 a 25).
1.5. La presente edizione
Nei paragrafi precedenti si è messo più volte in risalto che i due manoscritti
che ci accingiamo a pubblicare hanno uno stretto rapporto con due documenti che
hanno visto la luce recentemente.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884)
255
I criteri usati nella presente edizione sono sostanzialmente gli stessi. Rimandiamo
dunque il lettore alle pagine introduttive dei lavori citati. Ricordo unicamente che si è
inteso offrire un testo rigorosamente fedele ai manoscritti originali. Però l'esigenza di
fedeltà all'originale è stata coniugata con l'esigenza di leggibilità del testo critico. Sono
state, per esempio, sviluppate le numerose e non sempre coerenti abbreviazioni utilizza-
te dal redattore.15
Aggiungo anche qui che, per eliminare ripetizioni non necessarie, nell'apparato
storico si è evitato di riportare notizie su autori già presentati nelle edizioni prece-
denti.
15Lazzero scrive: «8bre» e «Ott.» (ottobre); «9bre» e «Nov.» (novembre); «Dir.», «Di-
rett.» e «Direttore»; «Pref.» e «Prefetto»; «labor.», «laborat.» e «laboratorio».

2.2 Page 12

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256
J.M. Prellezo
Abbreviazioni usate nell'apparato critico
add = addit, additum
cf
= confer, conferantur
corr = corrigit, correctum (quando la correzione di una parola o di una frase
è fatta utilizzando elementi della parola o frase corretta)
del
= delet (cancella con un tratto di penna)
emend = emendat (quando la correzione è fatta con elementi completamente
nuovi rispetto alla parola o alla frase corretta)
inf lin = infra lineam
lin subd = linea subducta (sottolineato, corsivo)
marg = margo, in margine (inf = inferiore; sup = superiore; dext = laterale
destro; sin = laterale sinistro)
ms
= manoscritto
om = omittit
sl
= super lineam
L
= Lazzero
L2 L3 = successive correzioni Lazzero

2.3 Page 13

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 257
2. TESTI
Oratorio S. Francesco di Sales
Adunanze del capitolo
della casa
Ottobre 1877 - Gennaio 1884 I
Conferenza 1a Ottobre 1877 -
5
p. 1 Si fissarono i maestri e assistenti delle scuole regolari cogli accessori -
5a Ginn.
Latino, italiano, greco
Prof. Bonora
Storia
Prof. D. Guidazio
Catechismo
D. Barberis
Aritmetica
D. Cipriano
10
Assistente
Ch.co Nespoli Giov.
4a Ginn.
Latino, italiano, greco
Prof. Febbraro
Storia
Moretti
Catechismo
D. Veronesi
Aritmetica
D. Cipriano
15
7 greco add si L2
9 Barberis emend ex Veronesi L2
Il Nespoli Giov. emend si n
Carmagnola Alb. L2
13 ante Moretti corr ex... del Prof. L2
2 «CASA DI TORINO. ORATORIO DI S. FRANCESCO DI SALES - Capitolo. DIRETTORE sac. Bosco
Giovanni. VICE DIRETTORE sac. Lazzero Giuseppe. PREFETTO sac. Bologna Giuseppe. VICE-
PREFETTO sac. Riccardi Antonio. CATECHISTA degli studenti sac. Veronesi Mosè. CATECHISTA
degli artigiani sac. Branda Giovanni. ECONOMO sac. Sala Antonio. CONSIGLIERE sac. Barberis
Giulio. CONSIGLIERE sac. Bertello Giuseppe. ARCHIVISTA sac. Berto Gioachino. CONSIGLIERE
SCOLASTICO sac. Guidazio Pietro. PREFETTO DI SACRESTIA sac. Tonella Giovanni. DIRETTORE
DELL'ORATORIO-EsTERI sac. Milanesio Domenico. DIRETTORE DELL'ORAT. DI S. LUIGI sac.
Cappelletti Cesare» - Società di S. Francesco di Sales anno 1877. [Torino, Tip. Salesiana 1877], 9.
6 Gli «studi vi [nei collegi nazionali] erano distinti in corsi principali ed in accessorii [...]. Gli
accessorii erano cinque, cioè: l° corso di storia antica e moderna e geografia; 2° corso di arit-
metica, di geometria e di disegno; 3° corso di storia naturale; 4° corso di grammatica greca; 5°
corso di lingua francese» - Codice dell'istruzione secondaria classica e tecnica e della primaria
normale. Raccolta delle leggi, regolamenti... Torino, Tip. Scolastica di Seb. Franco e Figli e
Comp. 1861, 135.
7 Prof. Francesco BONORA cf Conferenze cap., [4], n. 183; nel 1877, ch. a Valdocco.
10 Cario CIPRIANO cf Diario Chiala e Lazzero, n. 861; nel 1877, sac. a Valdocco.
Il Giovanni NESPOLI (1860-1886) sac. sal.; nel 1877, ch. ascritto a Valdocco. Cf «Giovanni
Nespoli: memorie autobiografiche (1885)>>, in: P. STELLA, Don Bosco nella storia economica e
sociale (1815-1870). Roma, LAS 1980, 489.

2.4 Page 14

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258 1.M. Prellezo
Assistente
Ch.co Bima I
3a Ginn.
Latino, italiano
Prof. Morganti
p.::
Greco
Ch.co Piscetta
Aritmetica
Ch.co Gallo Besso
20
Geografia
Prof. Allievi
Catechismo
D. Veronesi
Assistente
Ch.co Gresino
2a Ginn.
25
Latino, italiano
Catechismo
Aritmetica
Geografia
Assistente
Ch.co Marchisio
D. Pavia
Ch.co Gallo
Prof. Allievi
Ch.co Armelunghi
1a Ginn. Sup. Latino, italiano
Catechismo
30
Geografia
Aritmetica
Assistente
Ch.co Vacchina
D. Veronesi
Ch.co Pentore I
1a Ginn. Infer.
35
Latino, italiano
Catechismo
Aritmetica
Geografia
Assistente
Ch.co Lucca Mario
p.3
Cravello
Idem
Ch.co Mac-Kiernan
Scuola di fuoco Latino, italiano
Ch.co Quarti
27 Armelunghi corI' ex Armelaghi L2
16 Giovanni Batt. BIMA: nel 1877, ch. ascritto a Valdocco.
17 Enrico MORGANTI (1856-1899) sac. sal.; nel 1877, sac. sal. a Valdocco.
18 Luigi PISCETTA cf Conferenze cap., [4], n. 340; nel 1877, ch. a Valdocco.
19 Francesco GALLO BEsso (1858-1887) sac. Uscì di Congregazione.
22 Giacomo GRESINO (1858-1946) sac. sal.; nel 1877, ch. ascritto a Valdocco. Si trova nel ms
anche con la grafia: GRISINO.
23 Secondo MARCHISIO cf Diario Clliala e Lazzero, n. 1114; nel 1877, ch. a Valdocco.
24 Giuseppe PAVIA cf Diario Chiala e Lazzero, n. 182.
27 Eugenio ARMELUNGHI (1860-1922) sac. sal.; nel 1877, ch. ascritto a Valdocco (appare an-
che con,la grafia: Armelonghi).
28 Bernardo VACCHINA (1859-1935) sac. sal., missionario in Argentina; nel 1877, ch. ascritto a
Valdocco - cf MB XIII, 825-832.
32 Tommaso PENTORE (1860-1908) sac. sal.; nel 1877, ch. ascritto a Valdocco. Pubblicò diver-
se opere di carattere religioso: Vita di S. Pasquale Baylon (1892); Nostra Madre (1904), Bozzetti
religiosi (1905), Il Sacro Cuore (1907).
33 Mario LUCCA: nel 1877, ch. ascritto a Valdocco.
37 Edoardo MAC-KIERNAN (1827-1888) sac. sal.; nel 1877, ch. ascritto a Valdocco. Lazzero
scrive: Mac-Kiernam.
38 «Nell'Oratorio s'incominciarono oggi le scuole di fuoco. Che cosa sono mai desse? Se si è
parlato nel quaderno precedente che è una nuova scuola affigliata a quella di Maria Ausiliatri-

2.5 Page 15

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Catechismo
Aritmetica
Assistente
L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 259
D. Pavia
Ch.co Gallo
Ch.co Omodei I
p.4
Conferenza 2a 4-11-1877
Si stabilirono i professori di Teologia e di Filosofia
Teologia
Speculativa
- Can.co Molinari
Dogmatica
- D. Bertello
45
Sacramentaria
- D. Savio Ascanio
Morale pratica pei sacerdoti - D. Savio Ascanio
Ermeneutica
- D. Paglia
Storia Eccles.
- D. Barberis
Filosofia
Razionale
- Ch.co Avv.to Rossi
50
Matematica
- Conte Prospero Balbo
Letteratura
- D. Durando
Pedagogia
- D. Barberis
Storia Sacra
- D. Cipriano
Teol. e Filos. Testamentino
- D. Bonetti
55
Teol. e Filos. 20 anno. Ceremonie
- D. Veronesi
Filos. lO anno. Ceremonie
- D. Meriggi
Canto fermo
- Ch.co Bozzo I
p.5
Catechisti per le domeniche
Ai Chierici
sa Ginn.
4a Ginn.
3a »
2a »
la Sup.
1a lnf.
- D. Meriggi
60
- D. Veronesi
- D. Bologna
- D. Riccardi
- D. Cerruti Cesare
- Ch.co Pentore
- Ch.co Mac-Kiernan
65
ce cioè di giovani già un po' più attempati scelti specialmente dalla 2a e 3a ginnasiale i quali de-
siderando fare abbreviato il corso di studii di latinità; cioè lasciare ogni accessorio e attendere
solo al latino ed italiano per poter ai Santi mettere l'abito da cherico» - ASC 110 Barberis Cro-
nachette (13.3.1876).
41 Stefano OMODEI (1859-1878) ch. sal.; nel 1877, ch. ascritto.
51 Prospero BALBO cf Diario Chiala e Lazzero, n. 1576.
53 «Nella scuola di Pedagogia Sacra, che è stabilita tra noi per tutti i Chierici di prima filoso-
fia, si facciano leggere più volte e si spieghino le norme da seguirsi dai maestri e dagli assisten-
ti» Deliberazioni 1878, 16.
57 Siro MERIGGI: nel 1877, ch. sal. a Valdocco, uscì poi di Congregazione.
62 Giuseppe BOLOGNA cf Conferenze cap., [2], nn. 185-186.
63 Antonio RICCARDI cf Conferenze cap., [5], n. 24.

2.6 Page 16

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260 J.M. Prellezo
l maestri di ciascuna classe.
Ai coadiutori
70 Infermeria I
Supplenti
- D. Sala
Orario delle scuole di Teologia e Filosofia
Teologia
Morale
p.6
Lunedì
75
{lO Y2 - D. Paglia
5 Y2 - Can.co Molinari
6 Y2 - D. Bertello
Martedì
{ lO Y2 - D. Barberis
6lh - D. Savio
{ 80 Mercoledì
lO Y2 - D. Paglia
5 Y2 - D. Bonetti......................... D. Savio 3lh
{ .Giovedì
lO Y2 { D. Ver~ne~i
D. Menggl
85
Venerdì
lOY2 D. Paglia
{ 5 Y2 - Can.co Molinari ............... D. Savio 3 Y2
6 Y2 - D. Bertello I
Sabato
90
{ lO Y2 - D. Barberis
6 Y2 - D. Savio
p. 7
{ Domenica
Funzioni
Conferenze I
2a Filosofia
la Filosofia
p.8
95 Lunedì
l 9 Y2 - Studio ...............................
lO Y2 - Razionale ..........................
2 % - Matematica .....................
3% - Letteratura ......................
Pedagogia
Razionale
Studio
Letteratura
100
Martedì
9lh - Storia Sacra ......................
( lO Y2 - Razionale ..........................
2% - Matematica .......................
3% - Letteratura ......................
Storia Sacra
Razionale
Pedagogia
Letteratura
105
Mercoledì
9 Y2 - Studio ..................................
lO Y2 - Razionale ........................
( 2% - Matematica .......................
3% - Letteratura ......................
5lh - Testamentino ...................
Pedagogia
Razionale
Studio
Letteratura
Testamentino I

2.7 Page 17

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884)
p.9
Giovedì
{ 9 Y2 - Pulizia - Meditazione ..... Ceremonie
lO Y2 - Ceremonie ........................ Studio
Venerdì
9l;1z - Storia Sacra ......................
( lO Y2 - Razionale .........................
2 % - Matematica ......................
3% - Letteratura ......................
Storia Sacra
Razionale
Galateo
Letteratura
Sabato
Domenica
l 9 Y2 - Studio ...............................
lO Y2 - Razionale ........................
2% - Matematica .....................
3% Letteratura ......................
{ Funzioni ......................................
Conferenze ..................................
Pedagogia
Razionale
Studio
Letteratura
261
IlO
115
120
125
p.10
Conferenza 3a 11-11-1877
Si stabilirono gli assistenti dei refettori -
Refettorio grande dei giovani -
Capo D. Meriggi
Vice capi Ch.co Nespoli Felice
Ch.co Veglia
130
Refettorio dei piccoli
Ch.co Alesio
Refettorio tavola media
D. Boido
Per la colazione nel refettorio dei superiori
- Assistente
. D. Bonetti
Refettorio degli ascritti
.. D. Meriggi
135
Refettorio tavola media
. D. Boido I
p.1l
Conferenza 4a 18-11-77
Si propose -
loDi dividere gli ascritti chierici che hanno già fatto l'anno di prova dagli altri
ascritti -
140
20 Di distribuire cravatte, berretti, cinture ed altri oggetti di sartoria che hanno
prezzo fisso dalla stessa dispensa da cui si distribuiscono carta, penne, libri etc
129 Felice NESPOLI: nel 1877, ch. ascritto a Valdocco.
130 Giuseppe VEGLIA: nel 1877, ch. ascritto a Valdocco.
131 Giovanni ALESIO: nel 1877, ch. ascritto a Valdocco.
132 «Si vada adagio nell'accettare a tavola media e si seguano le regole antiche nell'ammettere
alcuno» - E IV, 103 (lett. a don Leveratto del 2.12.1881).

2.8 Page 18

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262 1.M. Prellezo
3° Fare dispensa di robe mangiative pei giovani affinchè non abbiano più d'andar
nei dormitori e non tengano più queste cose nei bauli. Per locale adattato si accennò
145 la piccola biblioteca degli studenti in fondo alla scaletta dello studio -
4° Di mettere una quantità di orinatoi sui due balconi dello scalone presso lo studio.
Apparato in marmo - (D. Bosco affirmative)
5[°] Di eliminare o illuminare la scaletta piccola presso la chiesa antica. Affirmative
tanto per toglierla come per illuminarla - Aprir camere intorno alla chiesa grande
150 (affirmative). I
Conferenza sa 16-12-77
p.12
1° Si lesse il verbale della conferenza antecedente.
2° Si propose di fare un inginocchiatoio per gli ascritti che servisse di sedia e di
guardaroba. D. Ghivarello aveva un disegno pronto, si approvò.
1~_ 3[°] Si raccomandò all'economo di tener occupati i refettorieri dalle 3 pomo all'ora
di cena. In tal tempo far polite le scodelle.
4° Che si mettano in aiuto ai refettorieri giovani fidati, si fermino solo in refettorio
quel tempo che occorre.
5° Si disse pure di cercar perciò figli di Maria per scopar la chiesa.
160
Conferenza 6a 22-12-77
p.13
Si stabilirono le seguenti cose per la vigiglia, notte e giorno del Natale -
1° Vigiglia - Levata ore 6.
Alla sera - Lectio brevis per gli studenti - In chiesa alle 7 Y4 invece delle 7 - Dopo la
funzione cena - Distribuzione marche agli artigiani, mancia doppia -
165 9 Y2 pulizia - lO - orazione - ritiro nella scuola o nello studio - 11 campanello per
andar in chiesa - messa cantata - due lette comunione generale -
146 sca10ne corr ex scavone L2
te Vigiglia del Vigil L2
147 D. Bosco] D.E. L
155 pomo add si L2
162 an-
159 Cf «Opera di Maria Ausiliatrice per le vocazioni allo stato Ecclesiastico» - MB XI, 529-
534. «Il venerabile don Bosco, che sentiva per le opere sue un gran bisogno di vocazioni reli-
giose, mi raccontava un giorno: 'Impianteremo una scuola che diremo di fuoco e la chiamere-
mo Scuola di Maria Ausiliatrice. In questa scuola inizieremo giovani adulti di buona volontà e
li faremo studiare a fuoco e fiamme, come un verniciatore sa applicare il similoro ad un ordine
di candelieri; e ne orneremo così l'altare del Signore e là celebreremo i santi misteri e faremo,
Dio aiutando, un gran bene nel mondo vecchio e fors'anche un bene maggiore nel mondo nuo-
vo delle due Americhe'» - L. GUANELLA, Scritti per le Congregazioni. Roma, Nuove Frontiere
Editrice 1988, 770. «L'Opera di Maria Ausiliatrice era poco benevisa nell'Oratorio. lo ne ebbi
parte, ne scrissi relazione. Talvolta D. Bosco raccomandava caldamente e voleva che ad ogni
modo e sempre fosse ajutata» - L. GUANELLA, Pensieri intorno a Don Bosco, in: ASC 123 Gua-
nella; cf MB XI, 59.
161-166 Cf Diario Chiala e Lazzero (Appendice), nn. 501-524.

2.9 Page 19

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 263
Dietro l'altar maggiore preparar altarino per far la comunione a tutti quelli che tro-
p. 14 vansi in coro - Al mattino levarlo subito perchè non imbrogli a far I l'esposizione
alla sera -
- Due uomini di criterio ad assistere l'entrata dei forastieri in portieria.
170
- Uno in cortile ad insegnar loro l'entrata in chiesa che è per la portina laterale
presso la portieria, ed impedire che penetrino nell'interno dei cortili.
L'atrio interno della portina sia rischiarato da un lume e vi sia uno che insegni a sfi-
lare dalla parte di S. Anna. Può essere un collettore.
- Usciti di chiesa - cenone - buse[c]ca e dopo riposo -
175
Avviso - Non affollarsi tutti in una volta alla comunione; anzi in principio lascino
p.15 libero pei forastieri la metà della balaustra I verso il pulpito.
- Quando si va al cenone ciascuno tenga il suo posto solito.
Per gli invitati, quando si può, si dovrebbe riserbar il lato dell'altar di S. Pietro e per
gli altri il fondo della chiesa. Questi ultimi entrerebbero per la portina laterale presso 180
la portieria, gli invitati per dove passano gli artigiani.
- Con un banco e uno che assista tener indietro i forastieri dall'accostarsi alla ba-
laustra finchè non si fa la comunione. I
p.16
Natale
Ore 9 Levata -
185
9% Chiesa - orazione - due messe lette - la terza in musica -
12 Pranzo - carne - confetti.
Alla dispensa vendita di caramelle, confetti etc....
Conferenza 7a bis 18-1-78
1° Si parlò di qualche provvedimento in cucina perchè molti giovani ammalati - 190
2° Ultimar dispensa per la vendita di commestibili -
3° Pulizia generale - Dar uomini ad Audisio il quale sarà il loro capo -
4° Ricreazione prima di pranzo -
5° Portar via 1ettiere vacanti dai dormitori - I
p. 17
Conferenza 8a -13-1-78
195
Non si fece altro che dare i voti ai chierici. -
Conferenza 7a bis - Vedi pago innanzi.
176 in I CO/T ex im L2 178 tenga add si L2 188 confetti] conf. L 195 8 corr ex 7 bis L2
195 «CASA DI TORINO. ORATORIO DI S. FRANCESCO DI SALES - Capitolo. DIRETTORE sac. Bo-
sco Giovanni. VICE DIRETTORE sac. Lazzero Giuseppe. PREFETTO sac. Bologna Giuseppe. VICE
PREFETTO sac. Riccardi Antonio. CATECHISTA DEGLI STUDENTI sac. Veronesi Mosè. CATECHI-

2.10 Page 20

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264 J.M. Prellezo
Conferenza 9a - 27-1-78
Si stabilì qualche cosa intorno alla festa di S. Francesco -
200 l° Chi doveva accompagnar i forastieri a far colazione.
2° Chi doveva trattenerli.
3° Il servizio del caffè.
4° Il servizio di tavola d'invito - I
Conferenza 10a 1-3-78
p.18
205 Si diedero i voti ai chierici.
Conferenza 11a 7-3-78
Si stabilirono i catechisti per la quaresima -
Conferenza 12a 5-5-78
Si diedero i voti ai chierici dei mesi di Marzo e Aprile unìtamente.
210
Conferenza Ba 20-5-78
Si stabilì quello che dovevasi fare pel giorno di Maria Ausiliatrice - Si assegnarono i
vari uffici - I
Conferenza 14a 21-5-78
p.19
Si cercò dalle decurie dei giovani il personale per coprire i vari uffici stabiliti nel
215 giorno antecedente.
Conferenza 15a 2-6-78
Si diedero i voti ai chierici -
198 9a corI' ex 8a L 2 204 ante Conferenza del conf. 1 L2 10a corI' ex 9a L 2 206 Il a
('OIT ex lOa L 2
208 12a corI' ex Ila L2
210 Ba corI' ex 12a L 2
213 14a corI' ex Ba
e
216 15a corI' ex 14a L2
STA DEGLI ARTIGIANI sac. Branda Giovanni. ECONOMO sac. Sala Antonio. CONSIGLIERE sac.
Barberis Giulio. CONSIGLIERE sac. Bertello Giuseppe. CONSIGLIERE sac. Cipriano Carlo. CON-
SIGLIERE SCOLASTICO sac. Guidazio Pietro. ARCHIVISTA. sac. Berto Gioachino. PREFETTO DI
SACRISTIA sac. Cerruti Cesare. ORATORIO-EsTERI ch. Cays Carlo, sac. Villanis Giuseppe. DI-
RETTORE DELL'ORATORIO DI S. LUIGI sac. Pavia Giuseppe» - Società di S. Francesco di Sales
anno 1878. [Torino, Tip. Salesiana 1878], lO.
214 «Tenga [il maestro di scuola] la decuria in modo da poterla ogni giorno presentare a chi
ne facesse domanda» - Regolamento delle case, Parte prima, capo VI, lO.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 26S
Conferenza l6a - 19-6-78
Si stabilì il da farsi nelle feste di S. Luigi e di S. Giovanni, che in quest'anno l'una
era la vigiglia dell'altra (vedi piccolo memoriale per le prese disposizioni). I
220
p.21
20-10-1878
Conferenza la - 1° Si disse di cercar un dormitorio per gli ascritti secolari.
2° Di unire lo sfondato dello studio al dormitorio vicino ove possono starvi tutti
quei di sa ginnasiale.
3° Di attuare la dispensa dei commestibili particolari dei giovani - Assistente o di- 225
stributore Ch.co Orlandi.
4° Si confermarono gli assistenti delle scuole
sa Ch.co Gresino
4a » Talice
3a » Salvetti
230
2a » Andreoletti
1a » Bologna
So Si stabilirono i catechisti per le domeniche -
sa Ch.co Perona
4a » Talice I
235
p.22
3a Ch.co Salvetti
2a » Andreoletti
1a » Bologna
Filosofi - D. Notario
Figli di Maria
Coadiutori
Coad. D. Leveratto
240
Professori delle materie principali
sa Ginn. D. Febbraro Sud[d]iac.
4a » D. Davico Sac.
3a » D. Ottonello Sac.
2a » Marchisio Ch.co
245
230 Sa1vetti] Andreo1etti emend ex Sa1vetti L2
Sa1vetti emend si ex Andreo1etti L3
236 Sa1vetti] Andreo1etti emend ex Sa1vetti L2
Salvetti emend si ex Andreo1etti L3
239 Notario emend es ex Berto L2
ex 5a L2 245 2a emend ex 5a L2
241 materie emend si ex classi L2
244 3a emend
229 Emerico TALICE (1861-1928) sac. sal.; nel 1878, ch. ascritto a Va1docco.
230 Giovanni SALVETTI: nel 1878, ch. ascritto a Va1docco.
231 Camillo ANDREOLETTI: nel 1878, ch. ascritto a Va1docco.
234 Paolo PERONA cf Conferenze cap., [4], n. 115.
240 Giuseppe LEVERATTO (1846-1909) sac. sal.
244 Matteo OTTONELLO (1851-1926) sac. sal. Tra le sue opere: La crisi dellafede nella gioventù.
Parma, Fiaccadori 1906; L'educazione materna. Parma, Fiaccadori 1907; Dio nell'educazione,
dialoghi tra il curato e due parrocchiani. Torino, SEI 1925.

3.2 Page 22

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266 1.M. Prellezo
p Sup. Vacchina Ch.co
P Infer. Salvetti? Ch.co I
Conferenza 2a Maestri degli accessori
p.23
sa Religione
D. Veronesi
250
Matematica
Ch.co Gallo Besso
Storia
» Perona
4a Religione
Matematica
Storia
255
Greco
3a Religione
Aritmetica
Geografia
D. Veronesi
Ch.co Gallo
Ch.co Nespoli Gio.
Ch.co Perona
D. Veronesi
Ch.co Gresino
» Galavotti
2a Come nella 3a Ginn.
260 la Religione
D. Veronesi
Aritmetica e geografia Ch.co Caimo I
Conferenza 3a Maestri ed assistenti di canto fermo e musica
p.24
maestro
sa Ginn.
265 4a »
3a »
2a »
Talice
Geloso
Destefanis
p»
Morella
la Musica - Dogliani
270 2a Musica - I
assistente
Gresino
Fabricci
Salvetti
Andreoletti
Bologna
Mac-Kiernan
Conferenza 4a - Si radunarono i maestri si lesse il loro regolamento facendo quelle p. 25
osservazioni che sembravano del caso. I
265 Fabricci emend ex Salvetti L2
258 Giuseppe GALAVOTTI: nel 1878, eh. sal. a Valdocco.
261 Angelo CAlMO (1858-1936) sac. sal.; nel 1878, eh. a Valdocco.
265 Giovanni FABRICI (1861-1880) eh. sal.
266 Giovanni Battista GELOSO: nel 1879, eh. sal. a Valdocco.
267 Giacinto DE STEFANIS (1879-1950) coad. sal.

3.3 Page 23

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884)
p.27
Conferenza la ai 17 Ottobre 1879
l° Si stabilirono gli assistenti delle scuole.
2° I maestri degli accessori.
3[°] Gli assistenti delle passeggiate e dei refettori.
267
275
30-10-79 Conferenza 2a
Si lesse il regolamento del prefetto e se ne spiegò una parte, riservando il resto ad
altra volta.
5-11-79 Conferenza 3a
280
Si stabilirono gli orari di scuola.
l° Di Teologia
» Filosofia
2[°] Catechisti nelle scuole degli studenti per le domeniche. I
p. 28 Professori di Teologia
285
Dott. Molinari
- Sacramentaria
D. Savio
- Morale
Teol. Bertello
- Speculativa
D. Paglia
- Ermeneutica
Ch.co Piscetta
Storia Ecc1es.
290
Professori di Filosofia
D. Durando
- Letteratura
Conte Balbo
- Matematica
D. Meriggi
- Razionale
D. Pavia
- Storia Sacra
295
D. Veronesi
- Canto fermo
278 ante ilI del parte L2 ilI corr ex del L2
273 «CASA ,DI TORINO. ORATORIO DI S. FRANCESCO DI SALES - Capitolo. DIRETTORE sac. Bo-
sco Gioanni. VICE DI~ETTORE sac. Lazzero Giuseppe. PREFETTO interno sac. Leveratto Giu-
seppe. PREFETTO esterno sac. Riccardi Antonio. ECONOMO sac. Sala Antonio. VICE PREFETTO
sac. Amerio Secondo. CATECHISTA degli stud. sac. Veronesi Mosè. CATECHISTA degli artig. sac.
Branda Gioanni. CONSIGLIERE SCOLo sac. Bertello Giuseppe. CONSIGLIERE sac. Barberis Giu-
lio. CONSIGLIERE sac. Paglia Francesco. CONSIGLIERE sac. Cays Carlo. ARCHIVISTA sac. Berta
Gioachino. PREFETTO di Sacristia sac. Deppert Luigi. DIRETTORE Orat. degli esteri sac. Savio
Angelo. !DIRETTORE Orat. di S. Luigi sac. Pavia Giuseppe. DIRETTORE Orat. di S. Teresa in
Chieri sac. Bonetti Gio.» - Società di S. Francesco di Sales anno 1879. [Torino, Tip. Salesiana
1879], 11.

3.4 Page 24

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268 1.M. Prellezo
16 Novembre '79 Conferenza 4a
fJ·29
Si diede lettura del regolamento del prefetto e si spiegò in parte.
[Conferenza] 18-11-79 *** I
300
Conferenza P [1880]
p.30
Si stabilirono i maestri pel ginnasio come segue:
sa Ginn. Latino
- D. Torti
Italiano
- D. Febbraro
Greco
- D. Febbraro
305
Storia
- D. Torti
Catechismo
- D. Veronesi
Matematica
- D. Gallo Besso
Assistente
- Ch.co Sanquirico
4a Ginn.
310
Latino, ital.
Greco
Storia
Matematica
Catechismo
Assistente
- Ch.co Perona Paolo
» Perona
- Ch.co Calligaris Luigi
- Idem
- D. Veronesi
- Ch.co Mossetto I
315 3a Ginn. Ital., latino
- Ch.co Galavotti
p.31
Greco
- Idem
Catechismo
- D. Veronesi
Matematica
- Ch.co Simonetti
Geografia
- Ch.co Mossetto
320
Assistente
- Ch.co Pronzati
2a Ginn.
325
Ital., latino
Catechismo
Aritmetica
Geografia
Assistente
- Ch.co Ducatto
- D. Veronesi
- Ch.co Rossi
- Ch.co Mossetto
- Ch.co Manassero I
1a Ginn. Sup.
Italiano, lat. - Ch.co Ciprandi
p.32
Catechismo
- D. Veronesi
314 Mossetto emend ex ... L2
302 Paolo TORTI: nel 1879, eh. ascritto a Valdocco.
320 Filippo PRONZATI (1862-1904) sac. sal.
321 Giuseppe DUCATTO: nel 1879, eh. ascritto a Va1docco.
326 Luigi CIPRANDI (1862-1934) sac. sal.; nel 1879, stud. a Valdocco.

3.5 Page 25

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 269
Aritmetica
- Ch.co Manassero
Geografia
- Idem
Assistente
- Ch.co Valentini
330
1a Ginn. Infer.
Italiano, lat. - Ch.co Misieri
Catechismo
- D. Veronesi
Aritmetica
- Ch.co Pronzati
Geografia
- Idem
Assistente
- Ch.co Beitoni
335
Assistenti di refettorio
Grande - Ch.co Calligaris - Salvai - Fossati
Piccolo - Cavatorta
Medio - Dellavalle
Artigiani - Oddone - Reggiori
340
p.33
Conferenza 2a verso la fine Ottobre 1880
1° Si stabilì di far il teatro per gli studenti separati dagli artigiani, non potendo più
star tutti insieme nello studio.
2° Si parlò degli sdrusciti negli abiti, che malgrado tanti avvisi, tuttavia persiste ad
esservene buon numero.
345
D. Cinzano s'incaricò di farne lista e darlo al prefetto onde provveda all'uopo.
3° Si parlò e si decise scrivere sovente ai parenti o benefattori di quei giovani che
prendono voti scadenti e che danno poco buona speranza di riuscita. I 7 andrebbero
senza più licenziati - I
330 Giovanni VALENTINI (1857-1891) sac. sal.; nel 1879, stud. a Valdocco.
339 Luigi DELLAVALLE: nel 1880, ch. ascritto a Valdocco.
340 Giuseppe ODDONE (1850-1908) sac. sal.; nel 1880, ch. a Valdocco. Vincenzo REGGIORI
(1852-1884) ch. sal.; nel 1880, ch. a Va1docco.
341 «CASA DI TORINO. ORATORIO DI S. FRANCESCO DI SALES - Capitolo. RETTORE sac. Bosco
Gioanni. DIRETTORE sac. Lazzero Giuseppe. PREFETTO sac. Leveratto Giuseppe. VICE PREFET-
TO sac. Amerio Secondo. VICE PREFETTO Marchisio Secondo. ECONOMO sac. Sala Antonio.
CATECHISTA degli stud. sac. Veronesi Mosè. CATECHISTA degli artig. sac. Branda Gioanni.
CONSIGLIERE Scol. sac. Bertello Giuseppe. ARCHIVISTA sac. Berto Gioachino. CONSIGLIERE
sac. Paglia Francesco. CONSIGLIERE sac. Riccardi Antonio. CONSIGLIERE sac. Ottonello Mat-
teo. CONSIGLIERE sac. Meriggi Siro. CONSIGLIERE sac. Febbraro Stefano. PREFETTO di sacristia
sac. Deppert Luigi. DIRETTORE Orat. degli esteri sac. Bonetti Gioanni. DIRETTORE Orat. di
S. Luigi sac. Pavia Giuseppe. DIRETTORE Orat. di S. Teresa in Chieri sac. Leveratto Gius.» -
Società di S. Francesco di Sales 1880. [Torino, Tip. Salesiana 1880], 13.
346 Marcello CINZANO (1856-1919) coad. sal.

3.6 Page 26

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270 1.M. Prellezo
350
Conferenza 3a 19-1-81
p.34
Vigiglia della partenza dei missionari e della conferenza pei cooperatori salesiani.
D. Bosco espresse molto interesse per tale funzione al Capitolo Superiore; diede egli
stesso gl'incarichi agli stessi membri del Capitolo -
Ci radunammo solo per distribuir più dettagliatamente gli uffici - Per informar tutti
355 delle intenzioni di D. Bosco; e metterci d'accordo specialmente per far buona acco-
glienza ai forestieri - La cosa riuscì bene, fu secondo l'aspettazione. I
4a Conferenza 8-2-81
p.35
Erano presenti tutti i maestri regolari e di accessori, coi rispettivi assistenti -
Si lessero i due regolamenti dei maestri e degli assistenti.
360 Si aggiunse in fine lettura del Sistema preventivo -
Non si fecero che poche osservazioni trovandosi la materia chiara per se stessa.
Si aggiunse, fra le poche osservazioni, di non mai dire ai giovani: alla fine del mese ti
darò un 7 od un 8, mai prescrivere il voto; ma dire semplicemente: dovrò darti un
voto scadente, un cattivo voto etc - I
365
Conferenza sa 28-2-1881
p.36
Si stabilì il da farsi per la dimani, ultimo giorno di carnevale - corse, rottura di pi-
gnatte al dopo pranzo - Funzione in chiesa, dialogo, e subito dopo lotteria - etc.
356 cosa] cossa L
361 poche] pochi L
350 Nel 1881 ci sono due nuove cariche nel Capitolo dell'Oratorio: «CATECHISTA dei Chierici
sac Vota Domenico», «DIRETTORE Orat. S. Angela sac. Bonetti Gioanni». Nuovi membri: Cin-
zano Giovanni, Pozzan Pietro, Carlo Cays de Giletta, Notario Ant., al posto di Paglia France-
sco, Riccardi Antonio, Ottonello Matteo. Don Leveratto Giuseppe, pur conservando la carica
di prefetto, sostituì don Branda Gioanni come catechista degli artigiani - Società di S. Fran-
cesco di Sales anno 1881. [Torino, Tip. Salesiana 1881], 13.
351-353 Nuove spedizioni di Missionari Salesiani e di Suore di M. Ausiliatrice, in BS 5 (1881) 1,
3-4; La festa di S. Francesco di Sales e la prescritta Conferenza, in Ibid., 4-5.
360 Regolamento per le case della Società di S. Fl:ancesco di Sales. Torino, Tip. Salesiana 1877,
3-7 (<<Il sistema preventivo nella educazione della gioventù»). Cf Inaugurazione del patronato di
S. Pietro in Nizza Mare, Scopo del medesimo esposto dal sacerdote Giovanni Bosco con appendi-
ce sul sistema preventivo nella educazione della gioventù. Torino, Tip. e Libreria Salesiana 1877,
in: G. Bosco, Il sistema preventivo nella educazione della gioventù. Introduzione e testi critici
a cura di Pietro Braido. Roma, LAS 1985.
363 Il «bene e molto più il medie ossia 1'8 ed il 7 di condotta scolastica erano giudicati voti così
scadenti, da poter essere puniti coll'allontanamento dalla Casa» - MB VI, 395; voti ai chierici -
MB XII, 579.

3.7 Page 27

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 271
Conferenza 6a 3-4-81
Si parlò della necessità del silenzio alla sera dopo le orazioni -
Ottenerlo assoluto o mediocre? Questa era la domanda; si conchiuse pel mediocre 370
stante lo spirito di questa casa, ed anche per l'incomodità del locale.
p.37 D. Lazzero si dispose di parlarne prima coi chierici ed assistenti I a parte, il che fece
al domani stesso - ed alla sera istesso giorno l'annunzio ai giovani; aggiungendo che
dopo le orazioni i giovani si limitassero al semplice saluto a chi di ragione, e poi via
subito al dormitorio, lasciando ogni altra interrogazione e di studio, e di scuola, e di 375
voto etc -
Conferenza 7a ai 20-6-81
Si stabilì il da farsi per la festa di D. Bosco - l° Letture - due per classe studenti.
Una per laboratorio artigiani.
2° Illuminazione - Giorgis.
380
p.38 3° Preparare i palchi I ed il posto per gli esteri - D. Sala.
4° Per dare il posto agli esteri e specialmente alle persone di riguardo, D. Sala - D.
Rua - D. Durando, come quelli che meglio li possono conoscere.
5[°] Per gli esteri oltre ai panchi già preparati, tener in serbo in parlatorio chiuse una
quantità di sedie.
385
6[°] In portieria non permettere l'entrata a chiunque.
7° Star attenti che niuno entri per la sacrestia.
A tal fine si facciano uscire tutti i giovani dalla parte degli esteri, tenendo chiuse le
p. 39 porte dalla parte della sacristia. Tutto ciò I specialmente pel giorno della festa ai 24
a sera.
390
Anzi verso le 7 Y2 pomeridiane ora che si incomincia la festa si chiuda eziandio la
porta grande in fondo la chiesa, sicchè non s'abbia altra ent[r]ata fuor quella della
portieria.
8[°] Domandare se vengono quei di Valsalice per preparar loro il posto.
9[°] Per l'esposizione degli oggetti D. Sala - I
395
p.40
Conferenza 8va 6-8-81
Si è concertato il da farsi per la distribuzione dei premi etc - I
369 alla corr ex dalla L2
369 «La sera dopo le orazioni sono proibiti i privati colloquii; perciò ciascuno in silenzio si
ritiri tosto nella propria camera» - Deliberazioni 1878, 46.
380 Vincenzo GIORGIS: nel 1881, coad. sal. a Valdocco.

3.8 Page 28

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272 1.M. Prellezo
Capitolo della casa
p.41
Conferenza P 6 - Novembre 1881
400 Si raccolsero gli assistenti di scuola e dormitorio - Si lessero i rispettivi regolamenti
- Si accennarono alcune norme principali Si stabilì che ciascun assistente di dormi-
torio avesse pure, oltre il regolamento del dormitorio, quello ancora che concerne
direttamente l'ufficio di assistente -
La conferenza durò circa due ore.
405 Stabilire uno che svegli gli assistenti al mattino -
Conferenza 2a
Si spezzò in più il regolamento o meglio l'ufficio del catechista degli studenti - I
Conferenza 3a 20 Novembre 1881
p.42
Capitolo della casa
410 1° Si stabilì che la ricreazione della domenica dopo le funzioni della sera sia circa di
un'ora e non più - In caso di solennità, il capo di studio s'intenderà col consigliere
scolastico o col direttore pel maggior o minor prolungamento della ricreazione.
2° Ordinare per quelli che vanno fuori a fare il catechismo che ritornando a casa
non stiano pel cortile in tempo che gli altri sono ancora alle funzioni - Vadano an-
415 ch'essi in chiesa o allo studio.
3° Si parlò dei globi nello studio - ma sapendo il Sig. D. Bosco contrario si conchiu-
se pel no - per ora - I
4° Si accettarono le dimissioni di Audisio con cui domandava aver altra occupazio- p.43
ne diversa da quella tenuta finora.
420 5° Il Sig. Prefetto s'incaricò per riordinar o meglio ridurre le chiavi dei dormitori e
cancelli, essendo in troppo numero quelli che tengono le chiavi e si trovano sempre
aperti usci e cancelli fuori tempo.
6[°] Dare un posto più ritirato a quello che impara a suonar il tamburo specialmente
perchè non venga disturbato il lungo studio della domenica sera. I
425
Conferenza 4a 4-12-81
p. 44
1° Si osservò che per i servienti a tavola nei vari refettori dei giovani basterebbe che
andassero a cena un 20 minuti prima degli altri; così resterebbe ovviato l'inconve-
402 del corI' ex dell' L 2
ex 3a L 2 4 corI' ex 5a L 2
418 ante con del che L2 425 4a corI'
400 Cf Regolamento per le case, Parte prima, cap VIII (<<Assistenti di scuola e di studio»),
cap. X (<<Assistenti o capi di dormitorio»).

3.9 Page 29

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 273
niente del rumore esagerato che facevano nel cortile nell'intervallo dalla loro alla
cena degli altri. A tal fine si determinò che essi prolungassero il loro studio sino alle
7 3/4, ritirandosi in qualche scuola; per ora si scelse quella di Teologia.
430
2° Si ragionò sulla difficoltà che hanno i giovani studenti per far eseguire le ripara-
p. 45 zioni I di abiti etc Si cercò di facilitare nel modo seguente:
1° Cercare un locale ove i giovani possano al mattino nell'uscir dal dormitorio, de-
positar i loro oggetti, e si trovò adattato parte del magazzino presso la scala delle
scuole.
435
2° I giovani consegnando la roba devono accompagnarla con un loro biglietto che
essi stessi si prepareranno nello studio ove sia espresso così:
oggetto
Rip
calzo etc -
380
440
a N. N. Nome - Cognome - N .....
Dormitorio S. N. N....
p.46 3° Vi sia uno incaricato per ricevere gli oggetti e portarli I nel rispettivo laboratorio
- Il medesimo sia pure incaricato di ritirarli dal laboratorio, riportarli nel sito di de-
posito; farne ogni giorno una lista delle robe aggiustate, leggere i nomi dei proprie- 445
tari in refettorio, perchè vadano a ritirarseli alla sera dopo le orazioni, e trovisi sem-
pre l'incaricato a distribuirli. - I
p.47
Conferenza sa 11-12-81
Si discusse la questione di un bidello per le scuole - Se ne convenne del bisogno - Il
suo ufficio sarebbe: tener le chiavi delle scuole e cancello che dà adito alle medesime 450
- Tener pulite le scuole, togliere la polvere, metter inchiostro, scopare ancora lo
studio -
Ma come trovar uno che abbia le dovute doti? Difficil cosa fra secolari, a meno si
voglia affidar tale ufficio ad un professo, ma egli si adatterà a scopare?
Si conchiuse esser meglio le chiavi delle scuole tenerle un chierico, il quale vada ad I 455
p. 48 aprire e chiudere puntualmente; abbia uno scopatore a sua disposizione per la puli-
zia, e sia capace a conoscere come debba farsi.- Le suddette chiavi delle scuole e
cancello devono trovarsi eziandio nell'ufficio del prefetto e presso il consigliere sco-
lastico. Per mancanza di personale non si potè per ora distribuir l'ufficio in questio-
ne; e si conchiuse con un vedremo di cercare.
460
2° Si deliberò di avvisare efficacemente i giovani a che non portino il berretto di divi-
sa in casa. I
434 oggetti corr ex oggetto L 2 si add si L:è 444 ante incaricato del incarilo L2
COI"!' ex 4a L 2 454 tale] tele L 456-457 pulizia] punlizia L
448 5a

3.10 Page 30

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274 1.M. Prellezo
Conferenza 6a 21-12-81
p.49
Si stabilì il da farsi nella notte di Natale - Veder relazione nel registro a parte, del-
465 l'anno antecedente e si avrà un modus tenendi.
Conferenza 7a 18-6-1882
Per la festa di S. Giovanni
1° Letture Due per classe studenti, una per laboratorio artigiani - Consigliere sco-
lastico responsa[bi]le dell'ordine e della revisione - abbia però due o tre giorni prima
470 la lista di quei che leggono e delle letture.
2[°] Illuminazione Un gran raggio ove erano rappresentate tutte le case -I compo- p.50
sizione relativa.
3[°] Preparare i palchi - prefetto -
Un palco grande per tutti i giovani, e quello per D. Bosco alto in modo da esser fa-
475 cilmente veduto -
4° Distribuzioni dei posti - Ricevimento in portieria - D. Rua? D. Marchisio e por-
tinaio. lO giovani per accompagnare forestieri a posto. Altri adulti coadiutori per t.e-
ner liberi i posti riservati - Qualche superiore per fissar i posti riservati.
5[°] Nel giorno 24 ricordare che da tutti, meno da D. Bosco forse, si andrà a cena
480 prima cioè circa le 6 Y2 - Si è veduto che basta alle ore 7 - Nella vigiglia 7 3/4. I
6° Pel resto vedi anno antecedente -
p.51
Festa di S. Luigi -
1° Tutto secondo il solito. Più la pulizia dei giovani prima dei vespri. Non avendo
ottenuto il permesso per la processione esterna fecesi nell'interno uscendo dalla por-
485 ta grande, sfilando al ritorno tra le piante, rientrando di nuovo per la porta grande. I
Conferenza 8va 27-6-82
p.52
1° Si fece l'accettazione di vari chi come ascritti, chi quali professi.
2° Si disapprovò il silenzio fattosi in casa circa la profanazione fatta attorno alla
statua di S. Luigi in chiesa nel giorno stesso della festa, 25-6-82, per parte dei giova-
490 ni della casa, che quali vandali portarono via da sul trono i fiori, ed alcuni più arditi
483 pulizia] pulizzia L
488 la CO'T ex alla L2
489 25-6-82 add si L2
464 Cf Diario Chiala e Lazzero (Appendice), nn. 501-517.
466 Nel Capitolo dell'Oratorio del 1882 scompaiono le cariche di Catechista degli stud. e Ca-
techista degli artig. Rientra, come consigliere, Riccardi Antonio. Direttore Orat. S. Teresa Ca-
gliero Gioanni, al posto di Bonetti Gioanni - cf Società di S. Francesco di Sales 1882. [Torino.
Tip. Salesiana 1882], 14.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 275
strapparono la cassetta dei danari etc - E ciò subito dopo pranzo mentre i superiori
e parte degli assistenti erano ancora in refettorio. Erano artigiani e studenti insieme.
p. 53 Si sarebbe dovuto I fare non solo una rimostranza severa, !lla proporre ai buoni una
riparazione Ciò che non si fece subito si faccia adesso -
3° Si disse che i giovani non hanno buono spirito, sono insubordinati - La ragione è 495
che non v'ha unità di direzione; tutti fan centro a se in vece di fare un centro solo
nel direttore costituito - I
p.54
Conferenza 9a 31 Luglio 1882
l° Si concertò per la distribuzione dei premi pel giorno 15 Agosto.
2° Inno, lettura e canto.
500
3° Discorsetto, detto da un compagno.
4° Lettura breve riflettente agli studenti.
5° Breve lettura relativa agli artigiani.
6° Lettura delle promozioni.
7[°] Gastini se si crede.
505
8[°] D. Bosco dirà qualche cosa o in fine o immediatamente prima di leggere le pro-
mozioni. N. N. l° Le suddette letture vogliono essere tramezzate da brevi suonate-
2° In tutte le letture insieme col resto far entrare il compleanno di D. Bosco.
p.55 I palchi sieno come nella festa di D. Bosco - Si disse I a S. Giovanni di far piuttosto
alto il palco ove sta il Sig. D. Bosco, in quest'anno era perfin esagerato, un buon 510
gradino di meno sarebbe stato ancor meglio. Il palco dei giovani sia possibilmente
chiuso al di dietro almeno in modo che essi non possano con tanta facilità discende-
re dal palco dalla parte di dietro con pericolo di farsi del male. Chiudere anche il
portico vicino affinchè non si possa passeggiare da una all'altra parte, la qual cosa
reca molto disturbo.
515
In quanto all'ora, appena sia scomparso il sole. I
p. 56 Si accettarono alcune domande pei voti -
Si parlò del disturbo in refettorio e specialmente nella tavola degli assistenti - S'in-
caricò D. Febbraro a tener d'occhio etc - In fine venne la questione sull'unità di Di-
495 insubordinati] insubbordinati L 496 post in del vede L2 504 promozioni] promos-
sioni L 506-507 promozioni] promossioni L 509 I corr ex il L2
495-498 «A prima vista comparve che fonte precipua di tutti i disordini è di mancare un centro
attivo attorno a cui si aggirino assolutamente i centri secondari. Non può più essere, com'era
una volta, D. Bosco alla testa di tutto il movimento perchè troppo oppresso da altre cure gra-
vissime» - ASC 0592 Verbali del Capitolo superiore ms di Barberis (8.5.1879). Sul tema dell'uni-
tà di direzione a Valdocco, cf anche ASC 0592 Verbali delle riunioni capitolari (5.6.1884) e MB
XVIII, 185; cf ASC 38 Torino S. Francesco di Sales, fasc. LXV.
499-507 «Nella distribuzione dei premii vi siano declamazioni e letture di alunni di ciascuna
classe: pezzi di musica eseguiti da qualcuno degli allievi e qualche cantata a coro. Un dialogo
od un sermoncino di opportunità spieghi lo scopo della radunanza» - Deliberazioni 1878, 20.

4.2 Page 32

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276 1.M. Prellezo
520 rezione - In genere tutti conobbero che unità di Direzione non vi è nell'Oratorio. Il
presidente incaricò tutti i membri del capitolo, meno il prefetto che si assentò, a stu-
diare la questione e riferire nella prossima conferenza -
Si disse ancora l'orario da tenersi pei giovani nuovi che arriverebbero in questi
giorni - I
525
Conferenza P 19-10-1882
p.58
1° Si raccomandò puntualità nell'intervenire alla conferenza.
2° Questa essendo la prima conferenza ci limitammo a dire che ciascuno legga il
proprio regolamento e quello degli altri per conoscere il da farsi -
Conferenza 2a 24-10-82
530 1° Puntualità nell'intervenire alla conferenza.
2° Si parlò circa l'ordine per le funzioni dell'apertura della nuova chiesa di S. Gio-
vanni.
3° Vacanza o quasi in quei giorni
4° Proposto che vadano anche un giorno gli artigiani.
535 5[°] Mancando chierici all'Oratorio, il servizio pei pontificali venga da S. Benigno.
6[°] Ordinare il servizio dei chierici e preti per la benedizione qui all'Oratorio. I
7[°] Raccogliere gli avvisi da dare ai chierici nella prima volta che nella scuola si ra- p.59
duneranno.
8[°] Si parlò ancora della biblioteca che essendo troppo angusta si devono tener i li-
540 bri ammucchiati o in casse. Si espresse il timore che il solaio su cui è posta abbia un
giorno a sprofondarsi; veramente il pericolo vi è. - Si propose di traslocarla al di
sotto, prendendo anche la parte che vi è sopra la fonderia - I
Conferenza 3a 26-10-82-
p.60
1° Chi spetta fare biglietti d'uscita ai chierici. Direttore o prefetto - Nell'ora del
545 passeggio dei giovani vanno anch'essi senza biglietto, però ordinati secondo stabilirà
il loro catechista.
2° Come evitare gli urti circa la pratica del proprio regolamento in quelli che hanno
gli uffici principali? Coll'esercizio della prudenza. E poi niuno si offenda quando
vede altri entrar nel nostro campo, pensando sempre che lo faccia in fin di bene. A
550 tempo e luogo si potrà in bel modo far sentire, e correggere il piccolo errore - I
537 ante nella2 del si L2
541 traslocarla] traslocarlo L
531 Cf MB XV, 367-395 (<<Consacrazione della chiesa di San Giovanni Evangelista»).
539 Cf MB VII, 384.

4.3 Page 33

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 277
p.61
Conferenza 4a 3-11-82
lO Si parlò della meditazione - Si stabilì uno che osservi i chierici se vanno alla me-
ditazione. Alla prima ora D. Notario pei maestri; in sua assenza D. Fumagalli; alla
seconda ora si offerse D. Riccardi di assistere. -
20 Si deliberò di aggiustare in chiesa i banchi pei giovani troppo accavalcati gli uni 555
sugli altri - Che i maestri vadano possibilmente ad assistere la propria classe pel
buon esempio degli allievi - A tal'uopo abbiano una sedia per inginocchiarsi e se-
dersi -
30 Che la scuola di cerimonie pei chierici fosse un po' più curata. Certi chierici non
sanno neppur servir messa letta - I
560
p.62
Conferenza sa 12-11-82
lO Scuola di canto fermo - Non vi sono maestri - D. Febbraro s'incarica d'aggiu-
starsi alla meglio che può, facendo qualche giorno a tutti insieme scuola sul canto
delle laudi o salmi.
20 Un becco d'acqua potabile dalla parte degli studenti - indispensabile per evitare 565
che gli studenti vadano nel cortile degli artigiani, inconveniente che ha sempre i suoi
gravi nessi e connessi -
30 A migliorare l'ordine e la disciplina ci vorrebbero i lavandini nei dormitori. - Si
p.63 guadagnerebbe nella moralità, I nell'igiene, e risulterebbe un gran risparmio. Si
spendono ogni anno circa 1300 fr. per brocche e catini; in gran parte sono provve- 570
duti a spese dell'Istituto.
40 Si parlò dell'inconveniente che molti vanno a far colazione nel refettorio piccolo
vicino alla cucina, mentre dovrebbero andar nel refettorio grande supra. Vicino alla
cucina è solo pei sacerdoti, qualche anziano fra i confratelli e pei forestieri ordinari.
50 Si conchiuse pure che gl'impiegati nel Bollettino dovrebbero essere persone sode, 575
fidate e per quanto è possibile della congregazione. I
p.64
Conferenza 6a 15-11-82
l [O] Ricreazione - I giovani non sono assistiti - Si deliberò di fare una conferenza a
553 in...Fumagalli add si L 2 563 fancendo] faccendo L 569 risulterebbe] risulterebba L
553 Serafino FUMAGALLI cf Conferenze cap., [3], 425.
575 «Il Bollettino Salesiano ha per iscopo di mantenere vivo lo spirito di carità fra i Coopera-
tori, di portare a loro conoscenza le opere compiute o da compirsi dalla pia nostra Società, e di
animarli a prestarle aiuto opportuno. Pertanto si deve riguardare come l'organo della Società
medesima» - Deliberazioni del terzo e quarto Capitolo generale della Pia Società Salesiana tenuti
in Valsalice nel settembre 1883-86. S. Benigno Canavese, Tip. Salesiana 1887, 24-25.
578 «Vi è vera mancanza d'assistenza ed una gran noncuranza di ciò che rispetta la condotta
dei giovani studenti» - letto del eh. T. Pentore a don Bosco, in: ASC 38 Torino S. Francesco di

4.4 Page 34

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278 1.M. Prellezo
tutti i chierici e sacerdoti che hanno qualche aderenza coi giovani - e si scelse il gior-
580 no seguente, per dar loro qualche norma.
2° Star un po' più fermi sulla divisione dei cortili - Vegliare che non vadano su per
le scale, specie sulla specola e pel corridoio superiore - A tal'uopo si combinò di
chiudere il corridoio superiore con un cancello - chiudere pure la scaletta su in alto
onde impedire che si vada sulla specola.
585 3° Cercar novità di giuochi - I
4° Non potendo i giovani andar su per le scale pei bisogni naturali, pare siano un p.65
po' scarsi solo 4 cessi in cortile e tutti dalla stessa parte (si parla solo degli studenti)
- ad ogni modo si provi.
Conferenza 73 16-11-82
590 Si chiamò la gran conferenza - Erano presenti, tra chierici assistenti, maestri e sacer-
doti, un 35 circa. Dalle 5Y2 alle 6 % D. Lazzero espose i punti seguenti:
l° Assistenti chi sono? Siam tutti.
2° Non solo non si deve far distinzione di classe, ma neppur tra artigiani e studenti.
3° Non far ricreazione fra noi ma coi giovani - I
595 4° L'ordine nei giovani e nelle persone addette a qualche servizio deve formar l'og- p.66
getto delle nostre premure in tutti i siti della casa.
Si lesse poscia il regolamento degli assistenti, facendovi sopra qualche osservazione.
A questo punto ore pomo 6 % entrò il Sig. D. Bosco - Detto in succinto il sovraespo-
sto, approvò e confermò il tutto. Soggiunse di star ben attenti, che un maestro, assi-
600 stente quando è in carica allora egli coi giovani è superiore, cessato d'essere in cari-
ca, deve coi giovani essere amico, padre. Fece più altre utili osservazioni I che traIa- p.67
scio per brevità.
Si lesse quindi il paragrafo 3° Disciplina tra gli educatori. Pratica della educazione
cristiana del P. A. Monfat, che diede luogo a più altre osservazioni, specialmente a
581 cortili] cortile L
597 facendovi] faccerndovi L
L2 604 Monfat] Mosfat L
603 ante educatori del allievi
Sales, fasc. LXV (senza data, ma scritta probabilmente nel 1883-1884); cf anche, nello stesso
fasc., l'esposizione di don S. Fumagalli.
599-600 «I Maestri fuori della scuola non esercitano alcuna autorità su' loro allievi, e si limita-
no ai consigli, agli avvisi o al più alle correzioni che permette e suggerisce la carità ben intesa» -
Ricordi confidenziali, in: Bosco, Scritti pedagogici, 80-81. «Fuori della scuola il maestro non
deve minacciare nè infliggere punizioni di sorta, ma limitarsi ad avvisare e consigliare i suoi al-
lievi con modi benevoli e da sincero amico» - Regolamento delle case, Parte prima, capo VI, 7.
603-604 A. MONFAT, La pratica dell'educazione cristiana, cf Introduzione, nota 14. Il paragra-
fo 3° (45-50) si intitola precisamente: «Disciplina tra gli educatori». Antoine MONFAT (1820-
1898) nacque a Trévoux. Ordinato sacerdote si dedicò all'insegnamento. Nel 1857 entrò nella
Società di Maria. Fu rettore di diversi collegi e provinciale di Lyon e assistente generale (1885-
1893). Altra opera tradotta in italiano da F. Bricolo: I veri principi dell'educazione. Torino,
Libreria salesiana 1892, 2a ed.

4.5 Page 35

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 279
quella d'essere uniti, andar d'accordo, e che questo nostro accordo trapeli nei giova- 605
ni da noi educati. Dopo alcuni riflessi fatti ancora dal Sig. D. Rua, si sciolse la sedu-
ta. Erano le ore 7 Y4 I
p.68
Conferenza 8va 27-11-82
l° Pulizia nella persona e negli abiti e biancherie dei giovani, come ottenerla?
Ci limitammo a dire che bisogna metterci in solidum; raccomandazioni in pubblico, 610
e in privato; in generale ed in particolare ogni qual volta incontriamo un giovane
che ne abbisogna.
Il prefetto raduni i capi dormitorio, dia loro norme etc -
2° Come provvedere a che non vada smarrita tanta roba dei giovani? - Qui si disse e
ridisse e non si venne a capo di nulla. È un affare veramente serio! Quasi tutti si la- 615
p. 69 gnano che non ricevono più tutti gli oggetti che I danno al bucato in casa - Dopo 6
mesi i giovani han quasi più nulla del loro corredo; dove va questa roba? Si sa poi
che la biancheria andando al bucato, dopo abbisogna di qualche riparazione, come
provvedere a tali riparazioni? O pensar noi o permettere che la mandino a casa; in
caso potrebbero anche spedirla a casa pel bucato. Molti parenti sono disposti a pa- 620
gar qui il bucato purchè si permetta di farlo in famiglia per la roba dei loro figli -
Insomma dopo aver parlato un'ora e mezzo, si lasciò ciascuno a pensarvi sopra e ri-
ferire alla prossima conferenza. I
p.70
Conferenza 9a 13 Dicembre 1882
l ° Si diedero i voti ai chierici -
625
2° Si fece la proposta del ch.co Torchio per l'ammissione alle ordinazioni, vi fu pro
e contro -
3° Stabilito che gli studenti oltre al giovedì vadano a far pulizia ancora ad ogni vigi-
glia di festa e ad ogni lunedì - Tutto ciò per vedere se si può ottener maggior nettez-
za nei giovani, cosa sempre stata difficile, ma pur tanto desiderata. I
630
p.71
Conferenza lOa 14-12-82
l. Si parlò dell'infermeria e degli infermi.
2. Si stabilirono responsa[bi]li i due catechisti degli studenti D. Canepa, degli arti-
610 in solidum sine !in subd L
633 Canepa corr ex Capepa L2
609 «La pulizia deve starvi molto a cuore. La nettezza e l'ordine esteriore indica mondezza e
pulizia dell'anima» - Regolamento per le case, Parte seconda, capo XI (<<Della pulizia»).
626 Andrea TORCHIO (1857-1923) sac. sal.; nel 1882, ch. a Valdocco.
632 «Si darà cura che agli ammalati nulla manchi nè per lo spirituale nè pel temporale, ma
non somministrerà rimedi senza ordine del medico» - Regolamento per le case, Parte prima,
capo III (<<Il Catechista»), 7.
633 Domenico CANEPA (1858-1930) sac. sal.; nel 1882, sudd. a Valdocco.

4.6 Page 36

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280 J.M. Prellezo
giani D. Ghione.
635 3. Si lesse il regolamento e si raccomandò che si facesse eseguire - Il regolamento
parla di un assistente, il quale però non si potè trovare; si faccia come si può, ma si
cominci.
4. Uno dei due catechisti si trovi presente in tempo della visita del dottore, e le deli-
berazioni prescritte dal medesimo circa gl'infermi che devono recarsi a casa, le riferi-
640 sca al prefetto, dando i connotati della malattia. Il I prefetto a sua volta faccia ese- p. 72
guire tutte le altre incombenze, o per scrivere ai parenti o per mandarli a casa o per
trattenerli nell'infermeria nostra.
Conferenza lla 9-1-83
Si fece l'accettazione dei giovani aspiranti alla Società salesiana studenti -
645
Conferenza 14a 10-1-83
1° Si diedero i voti ai chierici -
2[°] Stabilire un segno pel dottore.
3[°] Concedere agli artigiani i portici sino al cancello del refettorio studenti ma solo
quando questi sieno usciti dal refettorio - I
650
Conferenza lsa 7-2-83
p.73
l° Si stabilirono i catechisti per la quaresima nei varii oratorii esterni e parrocchie, e
per gli artigiani della casa.
2° Quest'anno quelle volte che si fece il teatrino si andava subito a dormire dai gio-
vani dicendo le orazioni nello stesso refettorio Ciò transeat quando il teatro finisce
655 tardi, del resto meglio dir le orazioni in parlatorio, e ciò fare specialmente nell'ulti-
ma sera del carnevale - onde i giovani abbiano opportuni avvisi pel primo giorno di
quaresima. In quest'anno alcuni mangiarono liberamente salame.
3[°] Mettere, come l'anno scorso, il pranzo degli studenti a mezzodì, ed il catechi-
smo per gli artigiani ad un'ora 1'4 - Così si avranno catechisti - I
643 9 corr ex lO L2
654 transeat sine !in subd L
643 Nel 1883 si avvertono alcuni cambiamenti nella composizione del Capitolo dell'Oratorio:
prefetto, don Marchisio Secondo al posto di don Leveratto Giuseppe; vice prefetto, don Fu-
magalli Serafino al posto di don Marchisio Secondo; consigliere, Davico Modesto al posto di
don Cays Carlo. Non appare il nome di don Pavia Giuseppe, direttore dell'Orat. di S. Luigi.
Sono introdotte di nuovo le cariche di Catechista degli artig., don Ghione Anacleto, e catechi-
sta degli stud., don Vota Domenico. Due cariche nuove: «V. CATECH. sac. Reggeri Vincenzo» e
«V. ECON. sac. Oddone Giuseppe» - Società di San Francesco di Sa/es anno 1883. [Torino,
Tip. Salesiana 1883], 15.

4.7 Page 37

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 281
p.74
Conferenza 16a 7-3-83
660
1° Si diedero i voti ai chierici.
2° Concertata conferenza pel giorno dopo a tutti i chierici e preti che hanno qualche
parte nella direzione della casa. Si stabilì di distribuir a tutti un piccolo libretto: A v-
vertimenti per gli educatori ecclesiastici della gioventù - di Alessandro M. Teppa Bar-
nabita.
665
.3° Appena si possa escludere affatto gli artigiani dal cortile degli studenti -
4° Richiamar un po' di silenzio, come già eravi in principio dell'anno, fra i giovani
quando vanno in fila, in qualsiasi tempo, specialmente poi dopo le orazioni della se-
p.75 ra. Si notò pure che si fa molto schiamazzo sui balconi che guardano l'orto, I annessi
allo scalone dello studio.
670
5[°] Si è pur deliberato di far le funzioni della settimana santa nella chiesa di S. Gio-
vanni Evangelista -
Conferenza 17a 8-3-83
Erano presenti tutti i chierici e preti che hanno qualche parte pel buon andamento
nella casa.
675
l° Si richiamò per summa capita le cose dette nella conferenza 16 Novembre p.p. -
2° La conferenza si raggirò sui castighi - Letto il capo che tratta dei castighi del P.
p.76 Teppa Barnabita, e le parole di D. Bosco che trovansi nel nostro regolamento, I si
conchiuse con vive esortazioni, attenersi allo spirito di questi uomini, modelli speri-
mentati nell'educazione della gioventù.
680
3° Trascorso il tempo stabilito, dovendo conchiudere con innanzi non pochi altri
argomenti da svolgere si deliberò di far altra conferenza nel giorno seguente alle ore
5 pomeridiane
662 preti] prete L
669 notò] noto L
663-664 A.M. TEPPA, Avvertimenti per gli educatori ecclesiastici della gioventù, cf Introduzione,
nota 12. L'opuscolo «ci porta ad alcuni sentimenti vicinissimi a quelli espressi nel Sistema pre-
ventivo» - P. STELLA, Don Bosco nella storia della religiosità cattolica. VoI. II: Mentalità religio-
sa e spiritualità. Roma, LAS 1981, 458.
667-670 «Vorrei suggerirvi un fioretto da farsi domani ed in seguito, in onore della Madonna.
Questo si è il silenzio per le scale, andando alla sera in dormitorio dopo le orazioni. In avanti
bastava che si facesse silenzio in camerata, ma ora ho ben pensato e riflettuto che il silenzio
nelle scale impedisce molti inconvenienti» - MB VIII, 80 (<<discorso serale» di don Bosco, il 21
marzo 1865).
677-680 Cf TEPPA, Avvertimenti (<<Dei castighi»), 41-51; «Una parola sui castighi» - Regola-
mento per le case (<<Il Sistema preventivo»), 12-13. I barnabiti «ebbero educatori benemeriti
come il P. Alessandro Teppa e Francesco Martinengo, entrambi amici e quasi coetanei di Don
Bosco, non meno di lui benemeriti divulgatori di opere devozionali, di letteratura popolare» -
STELLA, Don Bosco nella storia della religiosità cattolica II, 321.

4.8 Page 38

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282 1.M. Prellezo
Conferenza 18va 9-3-83
685 Trovare il perchè, che i giovani ci temono più di quello che ci amano - Ciò è contra-
rio al nostro spirito o almeno allo spirito di D. Bosco etc - l
Su questo importante argomento si disputò circa due ore, senza però trovare la vera p. 77
causa. Si fu allora che venne in pensiero d'aver qualche libretto da servire come di
guida; e si conchiuse di provveder per ciascuno gli avvertimenti di Alessandro M.
690 Teppa Barnabita - l
Conferenza 19a e 20a Aprile 1883
Nel mese di Aprile si fecero due brevi conferenze -
p. 78
L'una a tutti gli addetti alla sorveglianza agli studenti; l'altra agli addetti degli arti-
giani. In tale occasione venne distribuito a ciascuno il libretto del Teppa, e si espo-
695 sero alcuni pensieri analoghi - l
Anno scolastico 1883-84
p.79
Conferenza l a 20-10-1883
Erano solo presenti i prefetti e catechisti, consigliere scolastico e direttore.
l° Si domandò chi aggiungere come consigliere, e si conchiuse per D. Ruffino.
700 2° Che una delle prime conferenze versi sull'infermeria e andamento della me-
desima.
3[°] Un'altra di premura è quella che ciascuno rivegga il proprio regolamento, e poi
rileggerlo insieme per vedere il modo di praticarlo senza urtare.
4° Si propose di leggere ai giovani il regolamento della casa nella domenica seguen-
705 te, giorno di chiusa del triduo solito a farsi dopo il ritorno delle vacanze. Predicò
D. Maggia. l
Conferenza 2a 22-10-83
p.80
l° Si lesse il capo che tratta del sistema preventivo - Si fecero osservazioni analoghe
- Erano presenti tutti - maestri, assistenti, sacerdoti e superiori.
688 ante da del di L 2
698 ante Erano dello Si combinò L2
685-688 «Molto Reverendo Sig. D. Bonetti [...] Le scrivo in fretta queste poche linee per espor-
le ciò che nella mia pochezza penso sul ben andamento dell'Oratorio.
lO Già l'anno scorso si propose di studiare qual fosse il motivo, per cui le classi superiori man-
cavano e mancano di confidenza? Quello che risposi allora rispondo adesso e tanto perchè lo
vidi confermato dalla lettera che il Sig. D. Bosco mandò da Roma. Mancano di confidenza,
perchè son più eroi degli altri nel male. La loro malattia dominante son i cattivi discorsi e catti-
ve letture ecc. ecc. ecc.» - letto di D. Canepa, in: ASC 38 Torino S. Francesco di Sales, fasc.
LXV; cf anche, nello stesso fasc., altre testimonianze di S. Febraro, T. Pentore, S. Marchisio.
699 Giacomo RUFFINO (1850-1913) sac. sal.; nell'anno scolastico 1883-1884, membro del ca-
pitolo dell'Oratorio, consigliere.
708 Cf «Il sistema preventivo nella educazione della gioventù», in: Regolamento per le case, 3-13.

4.9 Page 39

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 283
Conferenza 3a 24-10-83
710
Era presente tutto il capitolo particolare della casa - Si trattò del sistema d'educa-
zione introdotto da pochi anni nell'Oratorio, che cioè tutta l'educazione ossia il peso
di essa, cade tutto sul consigliere scolastico - Ora si vorrebbe ripigliare il sistema an-
tico, che cioè buona parte, per non dir tutta la responsabilità versi sul maestro; l'as-
sistente sia come un ajuto, e come una cosa sola col professore - Esaminate alcune 715
delle conseguenze, si conchiuse di provare - I
p.81
Conferenza 4a 30-10-83
Erano presenti il capitolo della casa, i maestri ed assistenti degli studenti; venne loro
proposta, o meglio, annunziata la deliberazione presa nel giorno 24 stesso mese, re-
lativa al nuovo sistema da introdursi. Dopo qualche difficoltà venne ad unanime 720
accettata dagli uni e dagli altri.
Conferenza sa 8-11-83
l ° Si trattò della partenza dei missionari - secondo l'orario pubblicato nel Bol-
lettino.
2° Si parlò della scuola di cerimonie ai chierici - che si faccia sempre, che tutti inter- 725
vengano, si dia importanza. Tutti vadano a servire etc. -
Non cominciar le orazioni se non dopo che tutti sieno entrati. -
Stabilita conferenza pel giovedì seguente. I
p.82
Conferenza 6a lS-11-83-84
Letti i regolamenti del direttore, prefetto e catechista -
730
Conferenza 7a 16-11-83
Letto il regolamento dell'infermeria. Si conobbe che non è più niente praticato. Il
catechista degli studenti non volle esser presente. Si conchiuse nulla.
730 Letti] Letto L
713-714 Cf Regolamento per le case, Parte prima, capo V (<<Consigliere scolastico»); cf Diario
Chiala e Lazzero (Appendice), nn. 501-517. «La disciplina scolastica, la ricreazione e quanto
appartiene al buon ordine, il passeggio e simili, dipendono dal consigliere scolastico» - Deli-
berazioni 1878, 17.
723-724 Cf G. Bosco, Nuova spedizione di Salesiani e di Suore di M aria Ausiliatrice nelle mis-
sioni dell'America del Sud, in «Supplemento del Bollettino Salesiano di ottobre 1883», [4]
(<<Orario della sacra funzione»).

4.10 Page 40

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284 1.M. Prellezo
Conferenza 8va 23-12-83
735 Solo per combinare il da farsi nella notte del S. Natale.
Conferenza 9va 14-1-84
10 Accettazione di Berrone e Givani a professi triennali.
20 Communicata disposizione di D. Bosco - Nessuno dei giovani vada più fuori nè
per catechismi nè per servizi -
737 Luigi BERRoNE (1856-1936) coad. sal.; Giuseppe GIVANI: nel 1884, coad. sal. a Valdocco;
uscì poi di Congregazione.
738-739 «Per chiudere la porta a possibili e pericolosi sotterfugi, furono impartiti ordini di
non mandare più giovani fuori della casa. Alcuni da tempo andavano a fare il catechismo nella
parrocchia di S. Donato e nell'oratorio di S. Giovanni» - MB XVII, 187.

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 285
[Oratorio di S. Francesco di Sales.
Conferenze mensili)
p.3
1871
Conferenze mensili tenute fra i sacerdoti e chierici che fanno parte all'assistenza de-
gli artigiani dell'Oratorio S. Francesco Sales -
Giugno
Presiedeva alla conferenza il Molto Rev.do Signor D. Rua prefetto - Si stabilì quan- 5
to segue:
1° Per ovviare ad inconvenienti di perdita di lingeria, Audisio dia sempre nota dei
cambiamenti dei giovani che si fanno nelle camerate. Gli assistenti poi procurino per
quanto possono di sorvegliare che non si sprechi malamente la roba.
2° Che i giovani non debbano mai gettarsi sul letto in tempo di polizia, se avanza lO
loro tempo potranno dormire sedendosi sul baule o sovra una scranna accanto al
letto ed appoggiarvi sopra la testa; oppure, se hanno volontà, utilizzar quel po' di
tempo nel leggere qualche libro ameno etc.
p.4 3° Si parlò di dare un segno di campana perchè l'uscisse contemporanea la levata I
degli artigiani; tal difficoltà fu superata col mettere uno a chiamare gli assistenti che 15
fosse pontuale, e quindi per ora non se ne parlò con D. Bosco.
4° Venne incaricato il Ch.co Bourlot quale sorvegliatore in cortile alla domenica
mattina in tempo della levata.
Luglio
Presiedeva alla conferenza il suddetto Sig. D. Rua -
20
1° La ritirata in dormitorio alla sera essendo piuttosto negligentata, e parendo che
qualche visita all'improvviso avrebbe giovato, s'incaricò D. Sala di far questa visita
sera e mattino, di più si stabilì un sorvegliatore alla sera pel cortile, il qual ufficio
venne affidato a D. Lazzero -
2° Nell'estiva stagione la passeggiata alle ore Il antimeridiane non può più portare 25
5 Presiedeva corr ex Presciedeva L2
9 sprechi corr ex sprechisca L2
13 nel corr ex
nell L2
20 Presiedeva corr ex Presciedeva L2
22 ante qualche del el L2
17 Stefano BouRLoT (1849-1910). Conobbe don Bosco nel 1866 e si fermò all'Oratorio per
qualche tempo; compì gli studi teologici presso il seminario di Torino; ordinato sacerdote, si
fece salesiano (1876) e andò missionario in Argentina. Fondò il settimanale «Cristoforo Co-
lombo» e pubblicò: Vita di San Giovanni Battista. Torino, Tip. Salesiana 1886 - cf Dizionario
biografico dei salesiani, 57.
25 «La ginnastica [...], le passeggiate sono mezzi efficacissimi per ottenere la disciplina, giovare
alla moralità ed alla sanità» - Regolamento per le case (<<Il sistema preventivo»), 7.

5.2 Page 42

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286 1.M. Prellezo
ai giovani quel bene sanitario che si desidera, si parlò di anticiparla e metterla fra le
due messe; D. Bosco però fu d'avviso di farla presto, cioè, in[n]anzi alla prima messa
della l comunità: tal disposizione venne eseguita 'senza inconvenienti. Uno degli assi- p.5
stenti in tempo di passeggiata raccoglieva e radunava in una scuola i giovani che per
30 qualche motivo non potevano recarsi a passeggio -
30 Il catechismo della domenica a sera affinchè tornasse un po' più utile si determi-
nò che nessuno fosse escluso neanco i musici. Appena dato il segno della scuola l'as-
sistente sia il primo a trovarsi in scuola per impedire i disordini. La scuola non si
apra prima del segno della campana. Non più lasciar i catechismi nelle mani dei gio-
35 vani; ciascun assistente li terrà presso di se, oppure si metteranno tutti nell'armadio
che trovasi nella scuola, (detta di Filosofia), e l'assistente che avrà i suoi giovani in
quella scuola terrà la chiave e ne farà a tempo la distribuzione agli altri assistenti.
Queste deliberazioni riguardo al catechismo non si effettuarono subito essendo sul
finir dell'anno scolastico, si trasportò l'esecuzione al ritorno dalle vacanze dei
40 giovani. I
Agosto
p.6
Presiedeva il Molto Rev.do Sig. D. Rua prefetto.
lO Si esortarono gli assistenti ad essere tra loro uniti nel voler tutti una sol cosa, di
amarsi e consigliarsi a vicenda sul modo di cattivarsi l'ubbidienza, amore e stima dei
45 giovani
20 Si stabilì che la ricreazione si faccia sempre con essi e per quanto si può coi più
bisognosi di assistenza.
30 Affinchè l'assistente possa conservare la sua autorità ed essere dai giovani rispet-
34 ante del del che L 2 35 nell' emend si ex in un L 2 37 terrà] terra L 38 Queste
corr ex Questa L2 42 Presiedeva corr ex Presciedeva L2
43 tutti add si L2 44 dei
corr ex dai L2
31 Cf MB III, 181; MB VI, 204; «Giovanni Nespoli: memorie autobiografiche (1885)>>, in:
STELLA, Don Bosco nella storia economica e sociale, 489.
32-34 «Gli assistenti di scuola sono incaricati d'invigilare sulla disciplina e sul buon ordine
per quel tempo e in quella classe, che loro fu affidata» - Regolamento per le case, Parte prima,
capo VIII, l.
43 «I giovani sono fini osservatori e se si accorgono che in un superiore c'è gelosia, invidia, su-
perbia, smania di comparire e primeggiare egli solo, è perduta ogni influenza di lui sopra del
loro animo. La mancanza di umiltà è sempre a danno dell'unità e un Collegio, per l'amor pro-
prio di un Superiore, andrà in rovina» - MB VI, 389.
44 «[Il maestro] procura colle sue amabili qualità di conciliarsi l'amorevolezza degli scolari [...]
loro ispira affezione, stima e rispetto verso di lui» - Virtù e doveri di un buon maestro. Operetta
pubblicata per cura del Fratello Vittorio Théoger delle Scuole Cristiane. Torino, presso G.P.
Paravia e presso l'Unione Tipografica Editrice 1863, 5-6.
48-52 «Dans les récréations ils se melent avec les élèves qui ne jouent pas [...]. Il se font tour à
tour, enfants avec les enfants, sans pourtant se dépouiller de cette dignité qui attire le respect,
ni descendre à cette importante familiarité qui suit ordinairement le mépris» - DE DAMAS,
Le surveillant, 288.

5.3 Page 43

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 287
tato, ubbidito, è necessario che non si abassi mai ad atti troppo grossolani; nel giuo-
car coi giovani deve sempre tener un contegno da superiore, massime quando si trat- 50
ta d'impedire quei battibecchi o risse un po' troppo calorose che avvengono fra i
giuochi.
4° Cinque minuti prima che suoni il campanello per radunarsi in chiesa si facciano
uscire i giovani dalla camerata affinchè l'assistente possa trovarsi per tempo nel cor-
tile per ordinare i giovani - I
55
p. 7 Quest'ufficio, cioè di trovarsi gli assistenti nel cortile ogni volta che i giovani devono
radunarsi in chiesa si raccomanda caldamente che sia eseguito con rigore. Ciò con-
tribuirà molto pel buon ordine - I
p.8
Febbrajo 1872
Presiedeva il Molto Rev.do Sig. D. Rua prefetto.
60
Le cose raccomandate furono:
l° Impegno nel fare la ricreazione che riesca a bene dei giovani ed anche degli assi-
stenti. Per venire a ciò bisogna trattenersi con loro, introdursi nei crocchi, nei giuo-
chi, nelle conversazioni loro, ma sempre in bel modo, caritatevole quanto si può.
Accadrà certe volte che alcuno dei giovani un po' insolente farà le beffe, dirà anche 65
qualche parola insolente all'assistente in presenza dei compagni: in tal caso non con-
viene subito rimproverare quel giovane oppure allontanarsi; ma prendere poi a parte
il colpevole, avvisarlo della sua mancanza ed inciviltà. Queste cose ripetute giove-
ranno assai a calmare lo spirito irrequieto dei giovani ed indurli al ben fare cogli
altri.
70
2° Farsi amare insieme ed anche temere dai giovani. Questa è cosa facile. Allorchè i
giovani vedono che un assistente è tutto sollecitudine pelloro bene non possono fare
p.9 a meno che amarlo. I Quando vedono che l'assistente non lascia passar cosa alcuna,
ben inteso, cose che non vadano bene, ma di tutte le mancanze li avvisa, non posso-
no fare a meno che aver di lui un certo timore, cioè quel timore riverenziale che si 75
deve avere verso i loro superiori. Di una cosa deve guardarsi bene l'assistente ed è
53 il campanello corr ex la campana L2 56 ante Quest' del Ogni qualvolta si va in chiesa
l'assistente, eccetto che assolutamente non possa, deve sempre trovarsi per ordinare in chiesa i
giovani L2 58 ante pel del per l'ordine L2 60 Presiedeva corr ex Presciedeva L2
7\\-76 «Studia di farti amare piuttosto che farti temere. La carità e la pazienza ti accompagni-
no costantemente nel comandare, nel correggere, e fa in modo che ognuno dai tuoi fatti e dal-
le tue parole conosca che tu cerchi il bene delle anime» - Ricordi confidenziali ai direttori (1863)
a cura di Francesco Motto, in: Bosco, Scritti pedagogici, 79. «L'educatore tra gli allievi cerchi
di farsi amare, se vuole farsi temere» - Regolamento per le case (<<Il Sistema preventivo»), 12.
«Ognuno procuri di farsi amare se vuole farsi temere. Egli conseguirà questo grande fine se
colle parole, e più ancora coi fatti, farà conoscere che le sue sollecitudini sono dirette esclusiva-
mente al vantaggio spirituale e temporale de' suoi allievi» - Ibid., 15. «Chi vuole signoreggiare
il cuore dei giovani, procuri soprattutto di farsi amare» - TEPPA, Avvertimenti, 21; cf l.E.
WOLF, «Er sei bemiiht, mehr geliebt als gefiirchtet zu werden» (Regula Benedicti 64-15). Ein
ahendléindischer Erzieher- und Herrschergrundsatz, in «Salesianum» 42 (1980) 115-133.

5.4 Page 44

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288 1.M. Prellezo
quella di non abbassarsi tanto coi giovani medesimi sia nei discorsi, come negli atti e
specialmente nei giuochi: deve prendere parte in tutto, ma nello stesso tempo tenere
un aria di gravità, far vedere col suo contegno d'essere a loro superiore. Si credette
lSO bene di ricordare quest'ultimo punto quantunque fosse già stata raccomandata la
medesima cosa in una conferenza dell'anno scorso.
3° Si domandò se fosse caso di dar sempre ragione ai giovani quando loro si danno
voti scadenti. Si conchiuse essere bene che i giovani sappiano il motivo dei loro voti
scadenti, ma i giovani debbono domandarlo con rispetto, non in presenza d'altri e si
85 conosca che lo domandano per volersi emendare. In tal caso l'assistente I può dirlo a p. lO
coloro che domandano con rispetto la scadenza del voto e che sieno da soli; non
convien che lo dica quando dimandano con arroganza o in presenza d'altri; può ri-
spondere con tono grave: te lo dirò poi; oppure, va dal superiore, esso ti dirà tutto.
Finchè l'assistente può far da se faccia pure, ma quando prevede che torna inutile
90 per qualcheduno 1'opera sua è sempre bene andar dal superiore ed informarlo, la sua
influenza ottiene sempre di più.
4° Non lasciarsi perdere di coraggio quando riceviamo dai giovani dispiaceri anche
gravi. Accade alcuna volta che vi sono dei giovani i quali ne hanno già fatte di ogni
colore, quel povero assistente non sa più che cosa fare e dice che non sa come si pos-
95 sa ancor tollerare quel tale etc.; e tutto questo è giusto, ne avrà ragione, i superiori
non prendono sull'istante alcuna deliberazione perchè basterebbe ciò per allontana-
re i più generosi benefattori dalla casa e soffrirne non solo il giovane cacciato ma
molti altri. Ciò non vuoI I già dire che non si pensi a porvi rimedio. Si tratta solo di p. 1J
pazientare ancora per qualche poco e tutto s'aggiusterà. I
100
1873 ai 3 Settembre
p.l
Presiedeva la conferenza il Sac. Lazzero Gius.
In tal epoca, a motivo d'igiene pubblica, erano proibite dalle autorità civili le pro-
cessioni ed i pellegrinaggi. Una scelta di cattolici zelanti apersero una sottoscrizione
invitando tutti i buoni cattolici d'Italia a fare un pellegrinaggio spirituale ai princi-
105 pali santuari delle varie nazioni (1). L'argomento dunque della conferenza fu il di-
(l) Pei presenti bisogni della S. Chiesa Cattolica.
mostrare come questa consuetudine sia antichissima, e non cessò mai; come in tempi
più felici prendessero parte principi e re, ben conoscendone i grandi vantaggi spiri-
tuali ed anche temporali.
110 Si esortarono quindi i confratelli presenti ad unirsi con fede a tutti i buoni cattolici
d'Italia a pregare pei bisogni della chiesa, assicurando loro che un dì avrebbero
92 4° corr ex U 95 quel tale etc. add si L2 100 3 corr ex 6 L2
corr ex Presciedeva L2 106 (1)... Cattolica add marg in! L2
101 Presiedeva

5.5 Page 45

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 289
poi partecipato di quel bene, che colle loro preghiere fervorose avevano da Dio
ottenuto - I
p.2
21 Novembre [1873]
Presiedeva la conferenza il Sac. Lazzero Gius.
115
Avvenne al giorno Il del corrente un gravissimo sacrilegio nella Metropolitana di
questa città (Torino). Un[o] scellerato gettava a terra il SS. Sacramento mentre stava
esposto per le quarant'ore.
L'Arcivescovo diramò tosto una circolare dove invitava i fedeli ad una pubblica ri-
parazione di quello scandalo. Si lessero le pratiche di pietà che prescriveva il Supe- 120
riore nella circolare per detta riparazione; poscia sottentrò un discorsetto sul SS. Sa-
cramento. In esso vi fu un'esortazione a ravvivar la fede in Gesù Sacramentato,
come quegli medesimo che passeggiava benedicendo e consolando gli abitanti della
Palestina, quando viveva come uomo su questa terra. Allora operava miracoli, ed
ora eziandio. Si raccontò il miracolo avvenuto in Torino nel Giugno del 1453. - Si 125
dimostrò con esempi come Gesù Sacramentato convertì alla fede molti ribelli; come
Gesù in Sacramento sia nostra consolazione, forza, consiglio, guida in questa vita e
nell'eternità: Qui manducat hunc panem vivet in aeternum. I
p.12
21 Novembre 1873
Presiedeva il Sac. Lazzero Gius. -
130
Si accennarono senza tanto svolgerli i seguenti capi:
lO Polizia, senza la quale, massime in questa stagione, è impossibile che non s'inge-
nerino i pediculi.
20 Assistenza continua in ricreazione anche in parlatorio. Se uno non potesse tro-
varsi in un sito ove abbisogni l'assistenza, come sarebbe in camerata, in chiesa, in 135
laboratorio ed anche in ricreazione, non lasci mai il posto vacante, provveda egli
115 Presiedeva corr ex Presciedeva L2 118 ante quarant'ore del 40 L2 126 convertì add
si L 2 128 Qui...aeternum sine lin subd L 131 ante capi del i seguent L2 133 pedi-
culi] ped. sine lin subd L
116-128 «TORINO. - Sacrilegio e riparazione. Il giorno Il novembre, verso le due pomeridiane,
mentre nella chiesa Metropolitana stava solennemente esposto il SS. Sacramento pel terzo
giorno delle Quarantore, un sacrilego salì dietro all'altar maggiore sul piano dei candelieri e
con un bastone gettò a terra l'Ostensorio, che naturalmente si ruppe, insieme colle sacre specie.
Gli astanti lo arrestarono e tradussero innanzi all'Autorità competente, che lo pose in carcere.
Questo fatto commosse dolorosamente i buoni, e Mons. nostro Arcivescovo diramò subito al-
l'indomani una circolare, con cui ordina pubblici atti di riparazione da compiersi nella Chiesa
Metropolitana ed in tutte le Chiese della diocesi la domenica 25 del corrente novembre» - Noti-
zie religiose, in «La Buona Stampa» 18 (1873) 47, 376.
133 pediculi: pidocchi.

5.6 Page 46

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290 1.M. Prellezo
stesso per mezzo di qualche compagno, oppure ne parli a chi di ragione affinchè
ci pensi.
3° Conoscenza dei giovani. Essi stanno molto più con rispetto innanzi ad un assi-
140 stente quando sanno che esso li conosce tutti di nome. E per far vedere che li cono-
sce è bene che quando avvisa qualcuno lo chiami sempre per nome.
4[°] Se un giovane mancasse dal luogo dove deve trovarsi, come per es. in chiesa, in
laboratorio, in camerata, in scuola etc. darne subito I avviso a chi di ragione.
p.13
5° Non permettere che dormano in chiesa; quindi svegliarli e farli vegliare dai vicini,
145 in una parola importunarli; quando sanno che è così non cercano neanco più di
dormire.
6° Promuovere fra loro pratiche di pietà. Si è veduto coll'esperienza che possono
ottenere più gli assistenti in ciò che i medesimi superiori. I
1876-11-11
p.15
150 la Conferenza tenuta agli assistenti degli studenti riguardante specialmente all'assi-
stenza dei dormitori.
l° Si lesse il regolamento dei capi di dormitorio, facendo una breve spiegazione in-
torno a ciascun articolo.
2° Si raccomandò specialmente di non far parzialità coi giovani, ma essere eguali
155 con tutti. Guai se i giovani s'accorgono che l'assistente fa preferenze, è certo che non
potrà aver la loro stima
3° Di mostrarsi interessato di loro, insegnar loro a far il letto, a tener le robe ordi-
nate nel baule, a tener polizia.
4° Sovra tutto non si trattenga mai a discorrere in dormitorio con qualcuno di loro
160 se non per dar qualche caritatevole avviso e ciò con poche parole. Non permetta
l'aglomerarsi di più giovani intorno al medesimo letto, ma unusquisque ad locum
suum.
5° L'assistente sia sempre il primo ad entrare e l'ultimo ad uscire, come prescrive il
regolamento.
149 ante 111 del 77 L2 152 facendo] faccendo L 157 ante baule del letto L2 161-
162 unusquisque...suum sine lin subd L
139 «Procura di farti conoscere dagli allievi e di conoscere essi passando con loro tutto il tem-
po possibile» Ricordi confidenziali, 82.
144 «Ascoltate con attenzione le prediche e le altre istruzioni morali. Badate di non dormire» -
Regolamento per le case, Parte seconda, capo III, 6. «Durante le sacre funzioni astenetevi, per
quanto potete, di sbadigliare, dormire» - Ibid., capo IV, 3.
152 «Il primo regolamento interno: i dormitorii» - MB IV, 334-338; cf Regolamento per le
case, Parte prima, capo X.
155-156 «Niuna parzialità, niuna animosità» - Regolamento per le case, Parte prima, capo VI, 3.
«Egli [l'assistente] deve precedere gli altri col buon esempio, e mostrarsi in ogni cosa giusto,
esatto, pieno di carità e di timor di Dio» - Regolamento per le case, Parte prima, capo X, 2.

5.7 Page 47

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 291
p.16 6[°] Ogni qual volta si aprono i dormitori pei giovani, I gli assistenti devono sempre 165
trovarsi, e per primi, come abbiam detto.
7[0] Si accennò parimente la convenienza che in cortile gli assistenti di dormitorio
facessero ricreazione da quella parte ove trovasi maggior numero dei loro giovani di
dormitorio. Ciò si disse in vista che tutti quei del primo anno sono quasi tutti insie-
me anche in dormitorio e tutti, senza dubbio, insieme in cortile -
170
Così gli altri assistenti saranno di ajuto all' assistente della classe pel buon ordine in
cortile. I
p.17
1877-78
22 Ottobre conferenza coi maestri -
Si lesse il loro regolamento e si fecero quelle osservazioni giudicate opportune - Era- 175
no presenti anche gli assistenti di scuola e si lesse parimente, colle dovute osserva-
zioni, il regolamento dei medesimi.
Idem. la Conferenza a tutti gli assistenti insieme di scuola, dormitorio, refettorio. Si
lesse il regolamento aggiungendovi alcune osservazioni trovate nella conferenza del-
l'anno prima, come consta dall'antecedente conferenza 1876-77 -
180
Assistevano a queste conferenze il vice-direttore della casa, il prefetto e vice-prefetto,
consigliere scolastico e catechista. I
p.18
Conferenza 2a agli assistenti 29-11-77
Si fecero le seguenti osservazioni riguardanti specialmente ai capi di dormitorio.
l ° Gli assistenti in generale non pretendano assoluto silenzio in tempo di pulizia. 185
2° Insistano presso i giovani di loro camerata perchè intervengano tutti alla pulizia,
e non escano di camera che al tempo stabilito.
3° Al giovedì mattino e sera assistano alla pulizia, passeggiando ed avvisando ca-
ritatevolmente quelli che leggessero o facessero qualche altra cosa estranea alla
pulizia.
190
4° Il tempo di pulizia è il più opportuno per vedere chi ha degli oggetti di vestiario
165 ante i delle L2
171 pel corr ex per U
189 facessero] faccessero L
176 ante di del Idem Conferenza L2
165-166 «Ogni qual volta i giovani debbano recarsi in dormitorio l'assistente deve essere il pri-
mo ad intervenirvi, l'ultimo ad uscirne e mostrarsi a tutti modello di buon esempio. Praebe te
ipsum exemplum bonorum operum (S. Paolo)>> - Regolamento per le case, Parte prima, capo X, 7.
184 «In ogni dormitorio vi è un capo ed un vicecapo, i quali sono obbligati a render conto di
quanto avvenisse contro la moralità e contro la disciplina del dormitorio a lui affidato» - Rego-
lamento per le case, Parte prima, capo X, 1.
188-189 «[Il direttore e gli assistenti] diano consigli ed amorevolmente correggano» - Regola-
mento per le case (<<Il sistema preventivo»), 4.
191-193 «Egli [l'assistente] è pur incaricato di vegliare sulla pulizia della persona, del letto e
degli abiti dei giovani a lui affidati» - Regolamento per le case, Parte prima, cap. X, 6.

5.8 Page 48

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292 1.M. Prellezo
da far riparare o scarpe da rattoppare, e avvertirli che al domani provvedano. - Ve-
dere chi è succido nella persona o nel letto, farlo pulire o cambiare.
5ll Continuare ad ottener sempre più regolarità nel far i letti, e nel tener ben assesta-
195 ti gli abiti.
6° Non assentarsi mai dal dormitorio quando vi sono i giovani, mantener su loro
continua vigilanza.
7° Ottener che tutti si vestano più decentemente nei giorni festivi, come pure nei casi
d'uscita. I
200
Conferenza 3a agli 8-1-78
p.I9
1° Si animarono ad aiutar col fatto i giovani a dir bene le orazioni.
2[°] A tal fine si stabilì: 1° Dividere in parlatorio i giovani classe per classe - 2° Fra
loro trovinsi sempre l'assistente della classe, il professore ed anche qualche altro
chierico che non avesse classe fissa, a fine anche d'evitare che sianvi più chierici vici-
205 ni - 3[°] - di lasciar uno spazio tutto attorno in modo che chi giungesse più tardi
possa penetrare fino alla sua classe senza disturbar quelli che già pregano.
3° Si replicò di usar carità e non castighi come vero modo di ottener riputazione dai
giovani medesimi
4° Si è parimente ripetuto l'avviso di adoperarsi presso i giovani che vestano gli abi-
210 ti più belli nelle domeniche e solennità, come pure nei casi di uscita a passeggio o
simile... I
Conferenza la Anno 1884 - 17 - Ottobre
p.21
Presenti gli assistenti degli artigiani -
Presidente D. Lazzero direttore.
215 1° I giovani artigiani sono come gli altri; presi pelloro verso sono capaci di maggio-
ri dimostrazioni di buon cuore che non gli studenti.
2[°] Sono alcuna volta sgarbati, anche insolenti, ed in ciò vanno compatiti, come
quelli che occupati continuamente nel materiale non è loro possibile acquistare quel
trattar civilmente che con facilità s'insinua a giovani studenti.
220 3° Una delle prime astuzie di un assistente degli artigiani è di conoscere e saper chia-
mar per nome i giovani che assiste; i giovani son per metà guadagnati quando sanno
d'essere conosciuti.
192 ante riparare del far L2 196 dal] dai L 202 in corr ex il L2
207 «Dove è possibile, non si faccia mai uso dei castighi» - Regolamento per le case, 12. «La
dolcezza prescrive al maestro specialmente: lODi castigar poco [...]; 20 Di castigar solo per
motivo ben certo di carità» - Virtù e doveri, 50-51.

5.9 Page 49

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L'Oratorio di Valdocco (1871-1884) 293
4° Unione - Un assistente non disapprovi mai in faccia ai giovani quel che un altro
assistente fa o dice; guai se i giovani si accorgono di qualche discordia, non si ottiene
più nulla.
225
p.22 5° Si lesse la conferenza antecedente - I Febbraio 1872, la quale si giudicò molto uti-
le in principio dell'anno.
6° Gli assistenti si scarichino per quanto è possibile, limitandosi a riferire; per un
giovane è già castigo l'essere portato in nota al superiore -
Conferenza 2a 18 Ottobre 1884 (artigiani)
230
Presenti i due prefetti, catechista artigiani, D. Oddone economo - D. Lazzero diret-
tore presidente.
Si cercò modo perchè gli artigiani, per quanto è possibile, non debbano più presen-
tarsi per nessuna qualità di biglietti al prefetto interno, allo scopo di evitare incontri
e relazioni cogli studenti -
235
A tal fine si stabilì -
lo Pei biglietti di riparazione, abiti usati, brodo, infermeria s'incarica D. Ghione ca-
techista; egli farà pure i biglietti di roba nuova, ma questi ultimi devono prima pas-
sare dal prefetto esterni, e lui vedutone il bisogno li sottoscriva, oppure scriva ai pa-
renti o benefattori etc. I
240
p.23 2° Quasi lo stesso come pei giovani si farà pei famigli, e per questi s'incaricherà D.
Oddone economo - Fra questi avrà però molta parte il prefetto interno da cui, pre-
vio il consenso dei direttori, dipende l'accettazione e l'espulsione.
3[°] Il prefetto interno penserà per tutti i biglietti riguardanti agli studenti, sottoscri-
verà pure i biglietti di robe nuove dei famigli.
245
4° Il prefetto interno penserà pure al buon ordine di tutti i refettori, studenti ed
artigiani.
5° Per l'ordine disciplinare esterno sono incaricati il prefetto esterno e il catechista.
Più il catechista avrà in particolar modo cura della sorveglianza nei dormitori, chie-
sa ed infermeria.
250
6[°] Il regolamento della casa agli artigiani sarà letto e spiegato dal prefetto esterno,
p. 24 il quale inoltre darà ai medesimi qualche lezione di buona creanza. I Il medesimo
s'incaricò pure di leggere i voti mensili - I
233 ante Si del lo L2 ante non del gli artigiani L2
223-224 «Alcune cause dei vari disordini che avvengono in casa [...] 5a Disaccordo in negare e
concedere - E' molto dannoso ai giovani il vedere che regna tra i Superiori lo spirito di dispari-
tà (rincresce dirlo, ma lo mettiamo tra parentesi, lo spirito di contradizione) vo' dire; un supe-
riore nega un favore, un permesso, una concessione qualunque ad un giovane perchè lo giudica
conveniente, e pochi minuti dopo la medesima cosa viene concessa da un altro Superiore» -
Relazione di don S. Fumagalli, in: ASC 38 Torino S. Fr. di Sales fase. LXV (cf nello stesso
fase. lo scritto di don G.B. Lemoyne e MB XVII, 184-185).

5.10 Page 50

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294 I.M. Prellezo
[Conferenza]
Ai superiori che facciano d'accordo coi confratelli. - Assistano all'entrata in labo-
ratorio mattino -
Ai chierici 1° che curino la pulizia -
2° Non siano troppo rigorosi neppur troppo lassi -
Riferiscano sempre ai superiori immediati - In caso di fatti straordinari - D. Bonetti
sia consultato.
Vigilanza continua -
Ai capi - 1° I nostri giovani pur troppo non sono più come un tempo -
2° Dobbiam altro tenor d'educazione -
3[°] Spaventa il pensiero che giovanetti sieno già al corrente di tutte le malizie -
4° Quindi è mai cosa esagerata il vigilar sempre - e senza sospettar sempre male,
non essere mai tranquilli quando non sono sott'occhio - Massimo accordo cogli
assistenti nel far praticare rigorosamente il regolamento.
256 mattino add si L2
262-263 «D. Bosco prende la parola: Si tratta di vedere e di studiare ciò che debba farsi e ciò
che debba evitarsi per assicurare la moralità fra i giovani e per coltivare le vocazioni. Già si
stabilirono varie norme nel Capitolo generale che sono stampate. E' cosa dolorosa vedere
come tanti giovanetti dei quali le cose van bene sul principio, giunti alla quinta ginnasiale sono
tutti mutati» - ASC 0592 Verbali delle riunioni capitolari (7.7.1884).
265-267 «C'est pourquoi il faut veiller parfaitement les enfants, ne les laissant jamais seules en
quelque lieu que se soit, saines ni malades, sans leur montrer qu'on le fait exactement, afin de
ne pas les nourrir dans un esprit défiant et qui soit continuellement sur ses gardes [.. .]. Ainsi
je crois qu'il faut que notre garde continuelle soit faite avec douceur» - J. PASCAL, Règlement
paur les enfants de Port-Royal. Paris 1667, in: F. DELFORGE, Les Petites Ecoles de Port-Royal
1637-1660. Paris, Les Editions du Cerf 1985, 348.