2021_ZimniakS_Anno_2021_dedicato_a_Don_Paolo_Albera


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Anno 2021 dedicato a Don Paolo Albera (1845-1921)
secondo successore di don Giovanni Bosco.
Cenno biografico
Pubblicato come Post il 15 gennaio, 2021
su http://iss.sdb.org/?p=2470 (consultato il 24.01.2021)
Nota: Questo testo sarà pubblicato nel primo numero dell’anno
2021 della rivista “Ricerche Storiche Salesiane” dell’Istituto
Storico Salesiano. Stanislaw Zimniak
Paolo Albera, nato il 6 giugno 1845 a None (Italia) in una
famiglia contadina, ultimo di sette figli, di cui quattro avrebbero
poi scelto la vita religiosa, morì il 29 ottobre 1921 a Torino.
Tramite il suo parroco don Matteo Abrate conobbe don Bosco,
Fondatore della Congregazione Salesiana, che il 18 ottobre 1858
lo accolse nella casa di san Francesco di Sales, detta “Oratorio”,
a Valdocco (all’epoca un modesto quartiere operaio di Torino).
Entrò nella Congregazione Salesiana il 1° maggio 1860;
ricevette la veste religiosa il 27 ottobre 1861.
Emise i primi voti il 14 maggio 1862 e fu uno dei 22 primi
salesiani. Il 20 ottobre 1863 fu mandato come insegnante nel
nuovo Collegio salesiano a Mirabello Monferrato. In quel
periodo, studiando da esterno anche teologia, il 10 ottobre 1864
ad Alessandria superò l’esame di maturità magistrale.
Il 10 dicembre 1865 presso l’Università di Torino, conseguì il
diploma d’insegnante con licenza d’insegnamento per il ginnasio
inferiore. Fu ordinato sacerdote dal vescovo Pietro Ferrè il 2
agosto 1868 a Casale Monferrato.

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Emise la professione perpetua il 19 settembre a Trofarello
dinanzi a don Bosco in persona.
Negli anni 1869-1871 ricoprì l’incarico di prefetto
dell’oratorio (Torino-Valdocco); fu anche assistente e cappellano
nell’oratorio gestito da Marie-Louis Clarac nel quartiere di Porta
Nuova di Torino.
Il 1° settembre 1871 fu nominato direttore dell’ospizio a
Genova-Marassi, che nel 1872 fu trasferito a San Pier d’Arena
(oggi: Genova Sampierdarena), dove continuò come direttore
fino al 1° settembre 1881. Seppe far mettere in pratica il sistema
preventivo di don Bosco nella vita scolastica quotidiana di
quell’istituto in forma così efficace, che l’opera si guadagnò il
nome di “seconda Valdocco”.
Nel 1875 aprì una sezione dedicata ai candidati tardivi al
sacerdozio e alla vita religiosa, detti “Figli di Maria”. Per la
preparazione di nuovi allievi nella giovane Congregazione
Salesiana, ma soprattutto per fare in modo che questa potesse
stampare liberamente e diffondere buoni libri, conformemente
alla sua specifica missione, nel 1876 aprì la prima tipografia
salesiana.
Dal 1878 vi si poté stampare una rivista molto importante per
la Congregazione: il “Bollettino Salesiano”, periodico mensile
fondato nel 1877. Inoltre don Albera restaurò anche la storica
chiesa locale e ingrandì l’istituto educativo del luogo.
Il 27 novembre 1873, in riconoscimento delle sue capacità, fu
nominato membro della prestigiosa accademia italiana
“Arcadia”.
Nel 1881 don Bosco gli affidò l’ufficio di ispettore della
neonata Ispettoria Francese e di direttore (1881-1891) e rettore
dell’opera salesiana di Marsiglia-S. Leone, nonché di direttore
dell’oratorio (1884-1891) di Marsiglia-Provvidenza e di rettore a
St.-Pierre-de-Canon (1892). Sotto il suo governo fu inaugurata la

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prima opera salesiana in Africa, a Oran in Algeria, all’epoca
colonia francese (1891), e a Liegi in Belgio (1891). Sotto la sua
gestione il numero dei salesiani aumentò da 40 a 122, i novizi
aumentarono da 16 a 44, e le case da 3 a 11.
Durante il VI Capitolo generale (29 agosto 7 settembre
1892, Torino-Valsalice) don Albera fu eletto Catechista generale
della Congregazione Salesiana, entrando così a far parte del
governo centrale. Fu responsabile della formazione spirituale e
dell’animazione dei salesiani. A tale fine visitava le Ispettorie
salesiane e teneva gli esercizi spirituali in varie parti del mondo.
Così, negli anni 1894-1895 compì le visite canoniche in vari Paesi
con presenze salesiane: Francia, Algeria, Terra Santa.
Nel 1898 ispezionò le opere salesiane di Francia, Spagna e
Belgio; negli anni 1900-1903, per ordine del Rettor Maggiore
della Congregazione don Michele Rua, eseguì controlli nelle case
dell’America Latina e dell’America del Nord. Presiedette allora
il II Congresso dei Cooperatori Salesiani dell’America del Sud
(Buenos Aires, 19-21 novembre 1900) e, successivamente, il
primo Capitolo ispettoriale di quel continente (Buenos Aires, 26-
29 gennaio 1901). L’obiettivo del Capitolo fu l’implementazione
nelle case salesiane sudamericane, secondo le decisioni dei
Capitoli generali precedenti. Durante il viaggio di ritorno in patria
visitò i centri salesiani in Messico, Stati Uniti e Gran Bretagna.
Nel 1904 visitò le case in Sicilia, Francia e nell’Impero
Austro-Ungarico (Slovenia, Austria e Polonia). Fece altre visite
canoniche nel 1907, recandosi in Francia e Spagna.
Nel 1908 andò in Sicilia, colpita da un terremoto
particolarmente grave nella città di Messina. Da lì passò in
Tunisia.
Il 17 maggio 1903 prese parte alla solenne incoronazione
dell’immagine di Maria Ausiliatrice dei fedeli cristiani a Torino-

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Valdocco, venerata nella chiesa a lei dedicata, costruita da don
Bosco.
Nel 1907 fu testimone della proclamazione del decreto
pontificio che dichiarava “Venerabile” il Fondatore dei Salesiani.
Durante l’XI Capitolo generale (15-31 agosto 1910), che ebbe
luogo dopo la morte di don Michele Rua, primo successore di don
Bosco, don Albera il 16 agosto fu eletto Rettore Maggiore della
Congregazione salesiana. Al momento del suo insediamento la
Congregazione contava 4001 membri, 371 novizi e 387 case,
attive ormai in tutti i continenti. In conformità con lo spirito del
Fondatore, al fine di coltivare il legame con la Santa Sede, subito
dopo la sua elezione don Albera si recò a Roma, dove il 3
settembre 1910 fu ammesso all’udienza privata da Pio X.
Per ben tre volte incontrò il Papa Benedetto XV in udienza
privata: la prima volta il 14 ottobre 1915, la seconda nell’aprile
1917 e la terza e ultima il 18 dicembre 1920.
Nel 1911 presiedette a Torino il primo Congresso
Internazionale degli Ex-allievi Salesiani.
Secondo la prassi seguita dai suoi predecessori, s’impegnò
nelle visite canoniche delle case salesiane. Ispezionò una ventina
di case in Italia e nell’Impero Austro-Ungarico (Slovenia,
Austria, Polonia) e, successivamente, nel 1912, quelle del Belgio
e dell’Inghilterra, e poi ancora quelle italiane.
Nel 1913 dedicò cinque mesi alle visite canoniche in Spagna.
Nel 1914 continuò a visitare le case della penisola italiana; si
recò anche a Malta, a visitare la prima casa salesiana sorta
sull’isola.
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale gli impedì di
continuare questa importante pratica dei Rettori Maggiori della
Congregazione, vista come un servizio per l’unità e il
rafforzamento del legame tra il governo centrale e le singole case,
al fine di garantire l’identità carismatica e dare slancio

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all’ulteriore sviluppo dell’opera di don Bosco, “Padre, maestro e
amico” della gioventù. Riprese la pratica delle visite canoniche
alla fine della guerra: l’ultima fu quella di Marsiglia nel 1921.
Gli anni del governo di don Albera furono dolorosamente
segnati dalla Prima Guerra Mondiale, quando molti salesiani
furono chiamati sotto le armi. Molti caddero sui vari fronti di
guerra. Alcune case salesiane furono trasformate in lazzaretti o
caserme militari.
Negli anni 1916-1918 il Rettor Maggiore redigeva tutti i mesi
una “Lettera circolare” destinata ai salesiani chiamati al servizio
militare. Approntò per loro anche un manuale intitolato Il
Salesiano sotto le armi. Il conflitto bellico mondiale non permise
a don Albera di realizzare le celebrazioni programmate per il
Centesimo anniversario della nascita del Fondatore. E non gli fu
possibile convocare il Capitolo Generale previsto dai regolamenti
della Congregazione per l’anno 1916.
Fedele allo spirito del Fondatore, don Albera dedicò molta
attenzione alla “Pia Unione dei Cooperatori Salesiani” (tipo dei
terziari), fondata da don Bosco nel 1876. L’Unione svolgeva un
ruolo strategico importantissimo nella propagazione del
messaggio salesiano e dei suoi compiti nei diversi ambienti
ecclesiastici e laici. Ai suoi membri era rivolto l’organo di stampa
ufficiale della Congregazione, il “Bollettino Salesiano. Su questo
“Periodico della Pia Unione dei Cooperatori Salesiani di D.
Bosco”, all’inizio di ogni anno don Albera pubblicava una lettera
a loro indirizzata, con la relazione sulla situazione, lo sviluppo e
i progetti della Congregazione, in cui i Cooperatori avevano una
parte significativa, offrendo alla loro realizzazione un sostegno
materiale, morale e spirituale molto concreto.
Nel 1913 don Albera presiedette il VII Capitolo generale
dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane) fondato
nel 1872 da don Bosco. Nel 1906, per decisione della Santa Sede,

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le salesiane furono sottratte alla giurisdizione dei Rettori
Maggiori mantenendo tuttavia il riferimento al comune
Fondatore. La decisione fu confermata dal decreto della Santa
Sede del 19 giugno 1917, che comportò la nomina di don Albera
a Delegato Apostolico per l’Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice.
Le “Lettere circolari” di don Albera furono uno strumento
importante per la formazione e l’animazione dei membri della
Congregazione. Ne scrisse quarantatré: la prima in gennaio 1911,
l’ultima in settembre 1921.
Un altro strumento di peso fu la “Strenna”: una lettera
programmatica pubblicata all’inizio di ogni anno di calendario, in
cui il Rettor Maggiore indicava le linee d’azione definite per
l’anno che cominciava.
Nel 1915 pubblicò il Manuale del Direttore, frutto delle sue
riflessioni ed esperienze, e anche delle decisioni dei Capitoli
Generali risalenti ai tempi del Fondatore. Il manuale fu
l’espressione del suo desiderio di tramandare la visione del ruolo
carismatico e dei compiti di un direttore (superiore) di una casa
salesiana, che permettesse ai salesiani di mantenersi
creativamente fedeli alla loro missione tra i giovani, così come fu
definita nei vari scritti dallo stesso Fondatore, ma che con i tempi
che mutavano necessitava di aggiornamenti. Per don Bosco, il
direttore di una casa salesiana era una figura chiave che garantiva
il successo di un’educazione dei giovani autenticamente cristiana,
preparandoli ad assumersi la responsabilità della vita sociale. Il
Fondatore sottolineava il carattere paterno di questa figura nella
sua dimensione spirituale, sia nei confronti dei salesiani stessi, sia
dei loro allievi. Questa paternità doveva garantire una traduzione
dinamica e concreta del sistema preventivo nella quotidianità
educativa e didattica.

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Nel 1916, grazie agli sforzi di don Albera fu pubblicato un
libro di preghiere intitolato Pratiche di pietà in uso nelle case
salesiane. L’iniziativa fu dettata dalla sua convinzione della
insostituibile importanza della preghiera, in particolare per la
Congregazione Salesiana che correva il rischio di farsi travolgere
dall’aspetto attivo del suo lavoro apostolico e educativo.
Per rafforzare il legame tra il Centro della Congregazione e le
case disseminate in più parti del mondo don Albera cominciò a
pubblicare (24 maggio 1920) regolarmente il bimestrale Atti del
Capitolo Superiore della Pia Società Salesiana.
Nel 1920 don Albera celebrò l’inaugurazione del monumento
a Don Bosco, eretto davanti alla Basilica di Maria Ausiliatrice dei
Fedeli a Torino. Per l’occasione convocò un Congresso dei
Cooperatori Salesiani e degli Ex-allievi ed Ex-allieve dei
Salesiani e delle Salesiane. Durante le celebrazioni fu
solennemente insignito del cavalierato dell’Ordine dei Ss.
Maurizio e Lazzaro.
Don Paolo Albera fa parte del primissimo gruppo dei salesiani
– testimoni che parteciparono attivamente sin dall’inizio ai più
importanti eventi carismatici e costitutivi della Congregazione,
quali sono i capitoli generali. Partecipò ai seguenti:
I Capitolo generale 5 5 ott. 1877 (Lanzo Torinese), come
direttore della casa di San Pier D’Arena;
II Capitolo generale 3-15 sett. 1880 (Lanzo Torinese), come
direttore della casa di San Pier D’Arena;
III Capitolo generale 1-7 sett. 1883 (Torino Valsalice),
come Ispettore dell’Ispettoria Francese;
IV Capitolo generale 1-7 sett. 1886 (Torino Valsalice),
come Ispettore dell’Ispettoria Francese;
V Capitolo generale 2-7 sett. 1889 (Torino Valsalice), come
Ispettore dell’Ispettoria Francese;

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VI Capitolo generale 29 ago.-7 sett. 1892 (Torino
Valsalice), come neoeletto Catechista generale;
VII Capitolo generale 4-7 sett. 1895 (Torino Valsalice),
come Catechista generale;
VIII Capitolo generale 29 ago.-3 sett. 1898 (Torino
Valsalice), come Catechista generale;
non partecipò al IX Capitolo generale 1-5 sett. 1901 (Torino
Valsalice), perché in quel periodo stava visitando le case
salesiane in Sudamerica;
X Capitolo generale 23 ago.-13 sett. 1904 (Torino
Valsalice), come Catechista generale;
XI Capitolo generale 15-31 ago. 1910 (Torino Valsalice)
ormai come neoeletto Generale della Congregazione
Salesiana.
Tale fatto qualifica don Albera quale testimone
attendibilissimo dell’attività non solo del Fondatore, ma anche
dei suoi successori e dei loro collaboratori più stretti, che
decidevano sia sulla tramandata identità della Congregazione, sia
sulla necessità degli aggiornamenti del suo carisma, per
rispondere alle nuove sfide della società in continua evoluzione.
Durante il suo rettorato, don Albera, accettò, rispondendo alle
richieste della Santa Sede, cinque nuovi territori di missione:
Congo Belga (Katanga Africa Centrale) nel 1911,
Rio Negro (Brasile) nel 1914,
Chiu Chow (Cina) nel 1917,
Gran Chaco (Paraguay) nel 1920 e
Assam (India) nel 1921.
In Europa eresse le prime case in Ungheria, Germania e
Irlanda, e nell’America Centrale in Honduras, Nicaragua, El
Salvador e Cuba.

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Inoltre organizzò nove spedizioni missionarie ad gentes:
nell’ottobre 1910, nell’ottobre 1911, nell’ottobre 1912,
nell’ottobre 1913, nel luglio 1918, nell’agosto 1919, nel marzo
1920, nel marzo 1921 e nell’autunno 1921. Furono inviati 501
salesiani nei Paesi fuori Europa.
Portò avanti cinque cause di beatificazione e canonizzazione
di cui due già avviate dal suo predecessore don Rua : del
Venerabile don Giovanni Bosco, di Domenico Savio, di don
Andrea Beltrami, di don August Czartoryski e di don Michele
Rua.
Alla morte di don Rua la Congregazione ebbe: 1 arcivescovo,
2 vescovi, 1 prefetto apostolico, invece alla morte di don Albera
contò: 1 cardinale, 2 arcivescovi, 10 vescovi, 2 prefetti apostolici.
Nell’anno della sua morte la Congregazione Salesiana
contava 5075 membri, quindi malgrado la Grande Guerra si
registrò un aumento di 703 soci rispetto a quello raggiunto alla
morte del suo predecessore (4372). I novizi erano 437: un
aumento di 66 rispetto a quello registrato alla morte di don Rua
(371). Nelle varie parti del mondo furono erette 103 nuove case e
il numero complessivo salì a 448.
Con una lettera circolare del 21 settembre 1921 convocò il XII
Capitolo generale che avrebbe dovuto riunirsi il 16 agosto 1922.
Letteratura scelta:
alcuni scritti di don P. Albera
Gli oratori festivi e le scuole di religione. Eco del V
Congresso tenutosi in Torino il 17-18 maggio 1911. Relazione,
proposte e studi compilati d’ordine del presidente del V
Congresso delle Opere omonime, il reverendissimo D. Paolo

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Albera, Rettor Maggiore della Pia Società Salesiana del Ven. D.
Bosco, S.A.I.D. - Buona Stampa, Torino 1911;
Paolo Albera, Manuale del Direttore. S. Benigno Canavese,
Scuola tipografica salesiana 1915;
Id. (a cura di) Pratiche di pietà in uso nelle case salesiane.
[Torino, 1916];
Lettere circolari di D. Paolo Albera ai Salesiani. Torino,
Società Editrice Internazionale 1922;
Id., Lettere circolari di Don Paolo Albera ai Salesiani.
Torino, Direzione Generale Opere Don Bosco 1965.
Fonti
Archivio Salesiano Centrale (ASC) Roma: B0250210;
B0250102; B 0250222; B0250109; B0330109; B0330103.
Biografie, studi:
Domenico Garneri, Don Paolo Albera, secondo successore di
D. Bosco. Memorie biografiche. Torino, SEI 1939;
Eugenio Ceria, Annali della Società Salesiana. T. IV. Il
rettorato di Don Paolo Albera (1910-1921). Torino, SEI 1951;
Jules M. Beslay, Le Père Paul Albera, Second Successeur de
Saint Jean Bosco. Esquisse Biographique. Editions des
Orphelins, Apprentis Auteuil 1956;
Angelo Franco, A Lamp Resplendent. Life of Paul Albera.
Salesiana Publisher, Paterson 1958;

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Eugenio Valentini, Albera sac. Paolo. 2° successore di don
Bosco, in Eugenio Valentini Amedeo Rodinó (redazione),
Dizionario biografico dei Salesiani. Torino, Ufficio Stampa
Salesiano 1969, pp. 12-13;
Guido Favini, Don Paolo Albera «le petit D. Bosco». Secondo
successore di S. Giovanni Bosco. Primo visitatore delle Missioni
Salesiane in America nella vita e nella storia della Società
Salesiana. Torino, SEI 1975;
Arthur Lenti, Contributo alla lettura e alla valorizzazione
delle fonti archivistiche. Il viaggio di don Paolo Albera in Sicilia,
Malta e Calabria nel 1914, in RSS 2 (1983) 123-144;
Joseph Boenzi, Paolo Albera’s Teaching on the Salesian
Spirit as he voiced it in His Spiritual Conferences: Essential
Themes as Developed in Significant Retreat Instructions
Prepared and Preached between 1893 and 1910, Parte I.
Dissertation. Tesi di dottorato. Università Pontificia Salesiana,
Rome 1996 (dattiloscritto);
Francis Desramaut, Paolo Albera, premier provincial de
France (1881-1892), in “Cahiers salésiens” 36 (mai 1996);
Michael Mendl, Salesian Beginnings in New York. The
extraordinary visitation of Father Paolo Albera in march 1903,
in RSS 30 (1997) 57-114;
Bogdan Kolar, Pavel Albera. Verhovni predstojnik, in In
memoriam II. Nekrolog salezijancev neslovenske narodnosti, ki
so delovali na Slovenskem. Llubljana, Salve 1997, pp. 11-15;

2.2 Page 12

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Giulio Barberis, Lettere a don Paolo Albera e a don Calogero
Gusmano durante la loro visita alle case d’America (1900-1903).
Introduzione, testo critico e note a cura di Brenno Casali. (= ISS
Fonti, Serie seconda, 8). Roma, LAS 1998;
Antonio Da Silva Ferreira, Brasile 1901: La visita di don
Paolo Albera. Lettere di don Paolo Albera a don Michele Rua, in
RSS 33 (1998) 335-372;
Fernando Peraza, La Congregación salesiana a principios del
siglo XX. Temas emergentes en la corrispondencia de p. Giulio
Barberis con el p. Paolo Álbera visitador extraordinario para
América, in RSS 35 (1999) 385-404;
Paolo Albera Calogero Gusmano, Lettere a don Giulio
Barberis durante la loro visita alle case d’America (1900-1903).
Introduzione, testo critico e note a cura di Brenno Casali. (= ISS
Fonti, Serie seconda, 9). Roma, LAS 2000;
Morand Wirth, Da Don Bosco ai nostri giorni. Tra storia e
nuove sfide (1815-2000). (= Studi di Spiritualità, 11). Roma, LAS
2000, pp. 307-314;
Francesco Casella, Il Mezzogiorno d’Italia e le istituzioni
educative salesiane. Richieste di fondazioni (1879-1922). Fonti
per lo studio. (= ISS Studi, 15). Roma, LAS 2000 (passim);
Antonio Miscio, La seconda Valdocco 1. I salesiani di Don
Bosco a Genova Sampierdarena. Torino, LDC 2002, pp. 34-57;
Jesús Graciliano González Grazia Loparco Francesco
Motto – Stanisław Zimniak (a cura di), L’educazione salesiana

2.3 Page 13

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dal 1880 al 1922. Istanze ed attuazioni in diversi contesti. ( =
ACSSA Roma. Studi 1-2). Roma, LAS 2007 (passim);
Leonardo Tullini, Don Bosco in Trincea. Testimonianze tratte
dalle lettere dei salesiani soldati nella prima guerra mondiale a
don Paolo Albera. Torino, LDC 2008;
Thelían Argeo Corona Cortés, La visita de don Albera a las
casas de América, 1900-1903. Una estrategia de animación y
gobierno en el rectorado de don Rua, in Grazia Loparco
Stanisław Zimniak (a cura di), Don Michele Rua primo
successore di don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere
(1888-1910). (= ACSSA Studi, 4). Roma, LAS 2010, pp. 219-
243;
Francisco Rodríguez De Coro, La luz buscada. Las memorias
del oratorio contadas por Pablo Albera. Historia narrada de la
Congregación Salesiana desde 1910 a 1921. Madrid, Editorial
CCS 2011;
Joseph Boenzi, Reconstructing Don Albera’s Reading List, in
RSS 63 (2014) 203-272; XI Capitolo Generale della Pia Società
Salesiana presieduta da don Paolo Albera (1910). Introduzione e
note, edizione critica dei verbali del capitolo, trascrizione di
alcuni dei documenti più importanti prodotti dal Capitolo a cura
di Jesús-Graciliano González Miguel, Madrid, Editorial CCS
2020.
Sigle adoperate nella bibliografia:
ACSSA = Associazione Cultori di Storia Salesiana, Roma
CCS = Centro Catequístico y la Editorial, Madrid
ISS = Istituto Storico Salesiano, Roma

2.4 Page 14

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LAS = Libreria Ateneo Salesiano. Editrice dell’Università
Pontificia Salesiana, Roma
LDC = Libreria Dottrina Cristiana (Elle Di Ci), Torino-
Leumann
RSS = “Ricerche Storiche Salesiane”. Rivista semestrale di
storia religiosa e civile, a cura dell’Istituto Storico Salesiano,
Roma
SEI = Società Editrice Internazionale, Torino.