2010_RuaM_Lettere_circolari_di_Rua_alle_FMA_CavagliaP_CostaA


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ORIZZONTI
a cura della Pontificia Facoltà
di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma
25.
Michele Rua
Lettere e Circolari
alle Figlie di Maria Ausiliatrice
(1880-1910)
Introduzione, testi e note
a cura di Piera Cavaglià e Anna Costa

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MICHELE RUA
Lettere e Circolari
alle
Figlie di Maria Ausiliatrice
(1880-1910)
Introduzione, testi e note
a cura di
Piera Cavaglià e Anna Costa
LAS - ROMA

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© 2010 by LAS - Libreria Ateneo Salesiano
Piazza del­l’Ateneo Salesiano, 1 - 00139 ROMA
Tel. 06 87290626 - Fax 06 87290629 - e-mail: las@unisal.it - http://las.unisal.it
ISBN 978-88-213-0743-0
–––––––––––––
Elaborazione elettronica: LAS Stampa: Tip. Abilgraph - Via Pietro Ottoboni 11 - Roma

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PRESENTAZIONE
Le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno ritenuto che uno dei modi mi-
gliori per ricordare il centenario della morte di don Michele Rua, loro
secondo superiore generale dopo il fondatore don Bosco, fosse quella
di apprestare l’edizione integrale delle lettere e circolari loro indirizzate
dal beato. Non si può che esprimere immediato apprezzamento per
tale operazione editoriale, visto anche il non abbondante patrimonio
di fonti di don Rua che è stato finora dato alle stampe. Evidentemente
don Rua non ha mai pensato che tali lettere potessero un giorno venir
rese di pubblico dominio; non ambiva a tanto.
Nella pubblicazione le curatrici hanno adottato, per così dire con
riguardo alla sua destinazione, la classica bipartizione degli antichi, os-
sia lettera privata e lettera pubblica (circolare, spesso a stampa, inviata
a una cerchia più ampia di corrispondenti). Prevale numericamente la
sezione privata, riconducibile cioè a lettere motivate da ragioni funzio-
nali, tanto organizzative quanto di formazione, rivolte soprattutto alle
superiore dell’Istituto (Madre generale, Vicaria generale, Consigliere
generali, Visitatici e direttrici) o a lettere indirizzate a singole Figlie di
Maria Ausiliatrice, con le quali don Rua ha rapporti di qualche dime-
stichezza, in occasioni speciali o su pretesti della vita quotidiana. Ov-
viamente, se non si escludono ulteriori ritrovamenti di lettere, è certo
che altra corrispondenza è andata distrutta specialmente per l’usura
del tempo.
Trattandosi di corrispondenza fra un sacerdote-educatore santo e
delle figlie spirituali, si sarebbe immediatamente tentati di pensare che
ci si trovi di fronte ad uno dei tanti epistolari di direttori di spirito che
la storia della Chiesa moderna ricorda (san Francesco di Sales, san Pa-
olo della Croce, san Vincenzo de’ Paoli, Padre de la Colombière…) o
di autori che fecero della corrispondenza una parte considerevole, se
non quasi totale, della loro attività di apostoli (come i due classici del

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6 Francesco Motto sdb
Settecento francese Fénelon, Dupanloup). Le lettere di don Rua alle
Figlie di Maria Ausiliatrice invece si collocano in un contesto storico-
spirituale diverso, che è giocoforza tenere presente, pena la delusione
nel cercare in esse quello che non possono darci.
La Società salesiana e l’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice sorgono
nella seconda metà dell’Ottocento, secolo che, come è noto, vide nasce-
re numerose congregazioni maschili e femminili. Esse, sotto la spinta
incontenibile dell’esigenza di una carità operativa, si sono impegnate a
rispondere alle urgenti necessità del loro tempo, prodotte dalle trasfor-
mazioni della società e dalle nuove ideologie imperanti. Affondano le
loro radici su un unico terreno: quello di aiutare chi è nel bisogno tanto
materiale che spirituale, chi del progresso civile e sociale ne porta solo
conseguenze negative, chi dalla politica del tempo non riceve adeguata
attenzione, chi è a rischio di perdere la fede o la fede non l’ha ancora
ricevuta. Nessun progetto organico e ben definito di riforma il loro e
nessuna intenzione di eliminare i meccanismi che generavano tali squi-
libri. La linfa vitale che li alimenta è unicamente quella evangelica, che
invita a mettersi a servire il prossimo, ma non con la preghiera nel chiu-
so di un monastero, ma nel mondo, in mezzo al popolo. Alla ricerca
di una sintesi fra azione e contemplazione, i nuovi istituti vivono delle
profonde suggestioni lasciate in eredità da san Francesco di Sales alla
prima Visitazione e da san Vincenzo de’ Paoli, e piuttosto lontani, come
sensibilità, dalle grandi scuole della spiritualità medioevali.
Don Rua, sulle orme di don Bosco, a sua volta figlio del Cafasso, è
affascinato da un unico obiettivo teologico: da mihi animas cetera tolle.
Occorre impegnarsi a salvare le anime redente da Cristo e, per amore
di Cristo, consacrarsi al servizio del prossimo. Non si può amare Dio
senza amare il prossimo. L’impegno educativo-caritativo viene vissuto
come partecipazione al mistero di Cristo Salvatore, e come tale l’imi-
tazione dei suoi atteggiamenti fonda il servizio salesiano alla “gioventù
povera ed abbandonata”.
Il particolare cristocentrismo delle lettere di don Rua alle Figlie di
Maria Ausiliatrice si presenta affatto alieno dai compiacimenti intimi-
stici propri di una certa vita claustrale e contemplativa, aborrisce gli
atteggiamenti sublimi, diffida di esperienze che significano ripiegamen-
to su se stessi o godimento solipsistico di ebbrezze ineffabili, piutto-
sto diffusi in tempi anteriori. La prima impressione che si ha leggendo
queste paginette di don Rua è quella di un uomo, assillato dal lavoro,
che per sviluppare l’opera di don Bosco e mantenere nella fedeltà alla

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Presentazione 7
vocazione le sue corrispondenti, suggerisce pochi pensieri di ascetica
e di devozione, inculca loro semplicemente l’osservanza dei doveri del
proprio stato, così come espressi dalle Regole e dalle Deliberazioni ca-
pitolari. A dotarsi delle capacità educativo-pastorali richieste dal mo-
mento ritiene sufficiente il buon senso pratico appreso direttamente nel
vivo di un’azione apostolica trasmessa dal fondatore, a cui ci si dona
con un sacrificio. Don Rua si colloca così in sintonia con la spiritualità
ottocentesca, stretta fra i bisogni pratici di intervento immediato e la
mancanza di un’adeguata riflessione teologica.
Un secondo criterio dovrebbe guidare la lettura di queste lettere,
scritte in minima parte nel breve periodo in cui don Rua era a fianco di
don Bosco come prefetto della Società salesiana o suo vicario, e nella
maggior parte in quello, molto più lungo, in cui era Rettor Maggiore,
tanto dei Salesiani che delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Nel program-
ma di azione inviato a tutti i Salesiani all’inizio del suo rettorato indi-
cava un programma di azione, in tre linee, tutto basato sulla persona
e sull’opera di don Bosco: «Noi dobbiamo stimarci ben fortunati di
essere figli di un tal Padre. Perciò nostra sollecitudine dev’essere di
sostenere e a suo tempo sviluppare sempre più le opere da lui iniziate,
seguire fedelmente i metodi da lui praticati ed insegnati, e nel nostro
modo di parlare e di operare cercare di imitare il modello che il Signore
nella sua bontà ci ha in lui somministrato».
È dunque del tutto evidente che le lettere devono essere interpretate
con la consapevolezza che chi scrive ha ben presente tale programma
di azione e che, di conseguenza, le sue preoccupazioni sono relative
a situazioni di svariata natura: fondazionale, disciplinare, economica,
organizzativa, spirituale, comunitaria, carismatica, pedagogica…
In un momento di enorme sviluppo internazionale dell’Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, che richiedeva un’istituzionalizzazione di
un’esperienza educativa non ancora solidificata e pertanto bisognosa di
attenta organizzazione, don Rua offre orientamenti e consigli per ogni
esigenza e richiesta: trattative per apertura e chiusura di case, nomina
di superiore capaci di gestire la fase di insediamento ed il primo svilup-
po delle opere, definizione di diritti e doveri degli ispettori e direttori
salesiani – trattati anche ampiamente nei Capitoli generali dei Salesiani
– rispetto alle visitatrici, direttrici e singole Figlie di Maria Ausiliatrice,
convocazione, presidenza ed assistenza ai Capitoli generali, approva-
zione di elezioni, spedizioni missionarie, trasferimenti di suore, autoriz-
zazione per viaggi e ricevimento di professioni, costruzioni ed amplia-

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8 Francesco Motto sdb
menti edilizi, visite straordinarie in famiglia, permessi speciali… Anche
molte circolari sono dovute, oltre al bisogno di richiamare determinati
ambiti di fedeltà carismatica a don Bosco, a comunicazioni ufficiali da
Superiore Maggiore a tutte le suore: morte di don Bosco, relazioni di
udienze pontificie, cambi di Direttori generali delle Figlie di Maria Au-
siliatrice, convocazioni di Capitoli generali, formazione di ispettorie,
deliberazioni capitolari, anniversari da celebrare ed altri eventi signifi-
cativi della famiglia.
Superiore prudente, ricco di esperienza di amministratore di beni
e di visitatore di case salesiane, non privo di conoscenza del vissuto
spirituale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, don Rua, conosciute bene le
situazioni e le persone, – stupende al riguardo le poche righe della lette-
ra n. 198 – dà direttive programmatiche per la gestione dei vari aspetti
della loro vita ed invia suggerimenti per i momenti ordinari e per quelli
di emergenza, il tutto in vista del buon andamento materiale, morale e
spirituale dell’Istituto e delle singole opere. Ovviamente le lettere sono
solo una parte dell’ampia “direzione” offerta da don Rua alle Figlie di
Maria Ausiliatrice. Molti problemi, soprattutto quelli più spinosi e ri-
servati, erano rimandati ai rapporti personali e agli incontri face to face
di cui la corrispondenza ne conserva solo le tracce, talora molto flebili.
I numerosi viaggi in Italia ed in Europa servirono egregiamente al caso.
In tale corrispondenza “d’ufficio” è degna di ammirazione la di-
screzione di tratto e di linguaggio. Mai imperativo, don Rua abbon-
da nell’uso dei condizionali (sarebbe conveniente, potreste, penserei,
procurerei…), degli esortativi (veda, provi, scriva…), nei suggerimenti
liberanti (se poteste, se credete bene, se sapete, se desiderate, se non
avete niente in contrario, secondo che crederà conveniente), in forme
di cortesia (mi pare possa andar bene, mi rimetto a voi, voi potete me-
glio di me conoscere…). È attentissimo a rispettare il pensiero e l’auto-
nomia delle suore investite di autorità: terrò presenti le necessità che mi
avete esposto, metteremo rimedio nei limiti del possibile, ne parleremo
altra volta, lascio a voi di stabilire quello che in Domino vi sembrerà
più opportuno, vi lascio piena libertà di fare come giudicherete meglio
nel Signore, prenderò in considerazione quanto mi avete scritto… e si
prenderanno tutti quei provvedimenti che vi paiono necessari.
Il tono, sempre improntato a deferenza ed umiltà, anche quando
invita a pagare i debiti, crea immediata simpatia e autentica comunica-
zione interpersonale, tanto più quando la serietà del messaggio è inter-
secato da battute di vivo colore e di autentico humor.

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Presentazione 9
Ovviamente al momento della separazione giuridica delle Figlie di
Maria Ausiliatrice dalla Congregazione salesiana, che provocò estrema
sofferenza soprattutto alle suore, don Rua non fa che ribadire con forza
la sua paternità spirituale: «State tranquilla che non vi abbandoniamo:
fate voi altre quello che potete per isbrigarvi dei vostri affari; e quando
siete incagliate, scrivete; e noi procureremo sempre di aiutarvi»; «Io
sarò sempre padre alle Figlie di Maria Ausiliatrice nel disimpegno della
loro missione».
Fermo restando che, da un certo punto di vista, la corrispondenza
di don Rua ha e non può non avere anche una dimensione spirituale,
perché chi scrive è sacerdote e superiore di una congregazione religio-
sa, il cui fine è la perfezione dei membri attraverso la carità, è un fatto
che molte lettere e bigliettini indirizzati a singole suore o a comunità
che si confidano con lui in occasioni di ricorrenze particolari o sempli-
cemente per avere consigli, sono direttamente improntate a quella che
oggi si chiamerebbe “animazione”.
Don Rua allora, a stretto giro di posta, con sollecitudine propria
di chi condivide gioie e dolori, preoccupazioni e speranze, risponde
chiedendo informazioni sulla salute, rallegrandosi dei successi, dolen-
dosi delle malattie, infondendo pazienza nelle difficoltà di ogni gene-
re, garantendo l’aiuto dal cielo, la protezione di Maria Ausiliatrice,
l’intercessione di don Bosco. Ci si trova così di fronte ad una serie di
sagge raccomandazioni e pii pensieri, improntati al carattere, all’età e
all’esperienza della corrispondente, che per lo più è alla ricerca del-
la tranquillità di vita sul versante organizzativo e comunitario, e della
tranquillità di coscienza sul versante della vita spirituale.
A tal fine don Rua fa brillare agli occhi delle sue corrispondenti l’al-
to obiettivo della santità, che a suo giudizio – al seguito di don Bosco,
ma sulla scia di san Filippo Neri e di san Francesco di Sales – non consi-
ste in opere straordinarie ed eccezionali, ma nella fedeltà all’ordinario,
ossia nell’assolvere con esattezza i propri doveri. Un ideale di santità
che si cala nella trama quotidiana intessuta di piccole virtù ordinarie e
non di gesti eccezionali o fenomeni di misticismo o estasi. Per don Rua
la santità è possibile raggiungerla a condizione di desiderarla ed egli
appoggia la sua convinzione su due saldi fondamenti: la mistica santa
Teresa e il teologo san Tommaso.
L’itinerario che conduce alla meta è già tracciato: basta imitare Cri-
sto, maestro e modello di tutte le virtù: umiltà, pazienza, povertà, pie-
tà, mansuetudine, rassegnazione, sacrificio, purezza di intenzioni. Vi si

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10 Francesco Motto sdb
aggiungano le virtù naturali del buon uso del tempo, del lavoro, della
temperanza, della schiettezza con le superiore, della modestia nel tratto
e nelle parole.
Don Rua non redige alti proclami ma dà direttive semplici, quelle
suggerite dalla comune vita religiosa dell’epoca; non indottrina a lungo
sulla teologia spirituale e le sue possibili forme, rischiando magari di in-
dulgere alla passività, ma invita le sue corrispondenti all’azione diretta
nella pratica delle virtù del proprio stato di vita, date per conosciute in
grado già sufficiente dalla destinataria. Le strenne annuali e i “fioretti”
che saltuariamente suggerisce, tanto per le suore che per le loro edu-
cande, ne sono esempi lampanti.
Nella stessa logica non propone particolari mortificazioni corporali,
ma solo quelle legate all’esatto compimento del proprio dovere. Anzi,
come condizioni di equilibrio spirituale e mentale, raccomanda un ri-
poso conveniente, un lavoro proporzionato alle proprie forze, pause di
ricreazione ed allegria, cibi sani, casa arieggiata. La superiora, dal canto
suo, deve guidare con soavità e delicatezza, aborrire atteggiamenti au-
toritari, consigliare e sostenere più che obbligare.
Alle suore sofferenti risponde invitandole a farsi coraggio e a portare
le croci che il Signore manda perché «la croce è la via del Paradiso più
sicura» e «breve il patire, eterno il godere». Se nelle lettere non manca-
no accenni a forme di eroismi, come quella dei Salesiani dell’Ecuador
disposti al martirio se fosse necessario o della suora che offre la sua vita
in cambio di quella di don Albera, si tratta però di eccezioni, tant’è che
si lamenta che troppe suore hanno premura di «volarsene in Paradiso»
mentre si ha bisogno che «si fermino in questo basso mondo dove c’è
tanto da lavorare». In questa prospettiva si comprende come sottoscri-
va una lunga circolare sulla “santa allegria”, dono di Dio, doverosa per
un cristiano e tanto più per la vita comunitaria e l’apostolato fra i giova-
ni; una “santa allegria” che ancora una volta trova la fonte in Gesù, nel
suo Sacro Cuore, maestro di mitezza, pazienza, affabilità, dolcezza di
cuore, esattamente le virtù richieste dall’applicazione del sistema pre-
ventivo di don Bosco.
Va notato un altro fatto interessante tanto sul piano teologico che
psicologico. Trattandosi per lo più di corrispondenti molto giovani,
talora comprensibilmente con difficoltà vocazionali, date anche le dif-
ficili situazioni in cui vivono specialmente in lontanissime e sperdute
terre di missione, don Rua ritorna frequentemente sul tema della scelta
vocazionale e della corrispondenza alla vocazione ricevuta. La rispo-

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Presentazione 11
sta alle interpellanze è normalmente un invito alle ragioni “oggettive”
della religione e ai vantaggi spirituali cui la vocazione conduce, più che
alle ragioni, che forse ci aspetteremmo, del cuore, del sentimento o del
compiacimento affettivo. La lunghissima circolare del capodanno 1903
– difficilmente attribuibile alla penna di don Rua anche se da lui sotto-
scritta – è una catechesi sulla fede ed un inno alla vocazione religiosa
che di essa è l’espressione più alta.
Per don Rua la Società salesiana è stata da Maria Ausiliatrice «ideata
e suggerita all’amato nostro padre Don Bosco e dalla medesima retta
mirabilmente in mezzo ai flutti di questo mare tempestoso, che chia-
masi mondo». Pertanto la vocazione salesiana è un dono di Dio, una
grazia della Vergine da non rifiutare. Non era molto lontano dal «noi
non possiamo scegliere, se prima non siamo scelti» di sant’Agostino.
Dunque per don Rua le incertezze, i turbamenti, i desideri di ritorna-
re sempre sul proprio passato sono frutti di tentazioni demoniache da
respingere con la fiducia nel Signore, l’aiuto del confessore, l’impegno
trasparente nel lavoro, la semplicità della vita comune e la preghiera,
quale è uniformemente praticata in tutte le comunità, nutrita di misura
ed equilibrio.
La vita delle educatrici salesiane infatti non è fatta di lunghi soggior-
ni in chiesa, anzi il corpus delle loro pratiche devote è modesto e sono
quelle classiche della tradizione cristiana: meditazione, messa, rosario,
giaculatorie, confessione, comunione, visita in chiesa, conferenze quin-
dicinali, esercizio mensile di buona morte ed esercizi spirituali annuali;
cosa notevole in un secolo caratterizzato dalla proliferazione di pii eser-
cizi in onore della Madonna, dei santi, delle anime purganti. Nella loro
modestia però tali pii esercizi sono ritenuti «il fondamento, la custodia
e il nutrimento della vita religiosa», perché mantengono lo spirito di
preghiera e dunque devono sempre tenere il primo posto di fronte ad
altre occupazioni.
Il quadro mentale che sorregge gli interventi di Rua può essere sin-
tetizzato nelle poche righe che scrive alle suore della prima comunità
di Barcelona l’11 aprile 1890: «Se l’amor proprio, i propri comoducci,
l’instabilità nelle osservanze della Regola, la tiepidezza negli esercizi di
pietà, il poco affetto per le care anime alle vostre cure affidate, o l’affet-
to vostro diviso con parzialità tra le più amabili e le meno… l’opera di
don Bosco si sfascia, con quale e quanta rovina delle anime, il Signore
soltanto lo sa… vi raccomando di nuovo abbandono completo nei cuo-
ri di Gesù e Maria ed imitazione delle grandi virtù del nostro venerato

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12 Francesco Motto sdb
don Bosco… Soffriamo con santa allegria, né perdiamo mai di vista il
gran premio che Dio ci riserva».
Considerate poi le singolari condizioni psicofisiche del momento in
cui il successore di don Bosco scrive – gravato da occupazioni assidue
(è ammirevole la sua completa disponibilità a trovar sempre un po’ di
tempo per rispondere alle lettere ed invita le superiore a fare altrettan-
to) – va sottolineata la sua capacità di coinvolgimento con le suore che
operano sul campo, anche a grandi distanze. Sente con loro, parla con
loro, opera con loro, è partecipe dei loro problemi e del loro quoti-
diano faticare. Ciononostante è sobrio nelle sue espressioni, misurato,
non lascia eccessivo spazio al sentimento, come forse esse, specialmen-
te se giovani, avrebbero amato. Adotta un lessico familiare, diretto ed
“interessante” agli occhi della corrispondente già predisposta ad ac-
coglierlo, anche se per noi routinario, in quanto sottoposto all’usura
comunicativa determinata dalla necessità di una continua ripetizione
degli stessi pensieri.
Don Rua, coinvolto in relazioni personali nella sua duplice identità
di padre amorevole e di superiore, riesce nella sua corrispondenza a
tener bene integrati in sé, per così dire, gli aspetti femminili e maschili.
Si dimostra infatti materno, affabile con la destinataria, la guarda con
tenerezza, attenzione, fiducia, sente empatia per lei, ha pazienza nell’at-
tendere i tempi di crescita, nel rispetto della natura femminile. Come
padre e superiore però non può non usare una certa fermezza. Chissà
se da qualche parte aveva letto che la donna, quella del mondo, come
quella del chiostro, ama che le si parli con autorità! Sentendosi in dove-
re di mantenere e sviluppare il patrimonio educativo e spirituale eredi-
tato da don Bosco, richiama allora le suore ai doveri, comunica i valori,
infonde speranza, aiuta a guardare oltre le difficoltà, sollecita potenzia-
lità e assunzione di responsabilità. Le prepara così, senza saperlo, alla
futura gestione in proprio dell’Istituto. Del resto per le superiore non
auspicava quella saggezza, quella dolcezza e quella fermezza necessarie a
far sante se stesse e le consorelle? Forse è qui uno dei casi in cui è pos-
sibile applicare il proverbio orientale: «I figli possono guardare lontano
perché hanno le spalle dei padri su cui salire».
Non si può non rilevare anche come la corrispondenza personale, a
differenza delle circolari – soprattutto le ultime, molto lunghe e proba-
bilmente di altra mano – dal punto di vista della retorica non obbedi-
scono che ad un’unica regola: quella della brevità, concisione e chiarez-
za. Una regola che si adatta perfettamente alla mancanza di tempo dello

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Presentazione 13
scrivente e alla cultura ed interesse delle corrispondenti, forse meno al
desiderio delle medesime.
Non senza significato è anche il fatto che gli eventi epocali del tren-
tennio qui considerato, e che pure incisero dolorosamente sulla pelle
dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, siano quasi puntiglio-
samente ignorati, e comunque senza commenti, giudizi ed invettive.
A questo punto sarebbe estremamente interessante instaurare un
confronto fra queste lettere alle figlie spirituali con quelle ai figli spiri-
tuali. Ma è prematuro farlo ora, in presenza di una scarsa disponibilità,
in percentuale, di tale corrispondenza con i Salesiani.
Se, a modo di conclusione, si volesse accogliere la tradizione che
ama definire don Rua la “regola vivente”, si potrebbe affermare che
nella corrispondenza epistolare con le suore ha applicato semplicemen-
te ed esemplarmente le “importantissime norme” date dal Regolamento
dell’Ispettore per la direzione delle Figlie di Maria Ausiliatrice approvato
nel 1895 dal Capitolo generale VII dei Salesiani, presente lui stesso, e
che così recita al n. 14: «l’ispettore:
a) si comporti più da padre che da Superiore, secondo lo spirito e
l’esempio di D. Bosco, evitando le famigliarità ed il soverchio rigore;
b) si mantenga in buona relazione colla Visitatrice aiutandola, diri-
gendola nel suo ufficio, acciocché non venga menomata l’autorità di essa;
c) dia ascolto benignamente a quanto gli riferiscono le suore, ma non
si lasci mai uscir di bocca parola che mostri disistima per qualcuna, spe-
cialmente se Direttrice, facendo però conto e tenendo memoria di quanto
può giovare per la loro direzione...
d) faccia sì che le suore sappiano che è segreto, che desidera il loro bene
e che a tempo e secondo giustizia ne prende le difese...
e) non sia troppo minuto nelle prescrizioni e fomenti in ogni modo lo
spirito dell’Istituto che è spirito di sacrificio, di pietà, di santa libertà e
giovialità, salva sempre la virtù e la perfezione religiosa;
f) si mostri premuroso di provvedere, per quanto sta in lui, alla sanità
delle suore, s’adopri che le inferme siano provvedute di tutto il necessario
e che abbiano la dovuta assistenza specialmente la spirituale».
La dimensione che continuamente affiora dalle pagine che seguo-
no è quella del frammento, della precarietà, dell’essere il riflesso di
momenti differenti dell’Istituto, di situazioni diverse, di pensieri che
nascono soprattutto dal quotidiano, dall’ascolto della storia personale
delle corrispondenti. Il lettore avveduto si renderà conto da una parte
che il carattere frammentario e relazionale dei testi dà necessariamente

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14 Francesco Motto sdb
alla raccolta il senso della rinuncia alla pretesa di offrire un quadro
completo della ricca personalità del suo autore, del “mistero” della sua
vita, quale si evince anche da altre fonti, delle quali la storiografia scien-
tifica cercherà di dare la rappresentazione completa. Dall’altra parte
vedrà che nel loro insieme i tanti piccoli aspetti qui presentati sono
comunque parte della “storia di un’anima” che ha lasciato il segno nella
grande storia e sono sufficienti a mostrare come il cammino spirituale
di un uomo come don Rua, figlio di una teologia e di una pedagogia
“povera” sul piano dell’approfondimento teorico, ma “ricco” di pas-
sione sul piano apostolico ed educativo, sia passato attraverso una quo-
tidianità e semplicità cara agli occhi di Dio. Come quella del padre, don
Bosco, come quella delle madri Mazzarello, Daghero, Morano e suor
Valsé Pantellini, con le quali il beato non solo mantenne corrisponden-
za, ma condivise missione, spirito, santità.
Francesco Motto SDB

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Sommario
Sigle e abbreviazioni............................................................................. 16
Introduzione......................................................................................... 17
Prima Parte - Lettere di don Michele Rua alle Figlie di Maria Au-
siliatrice (1880-1910)..................................................................... 35
Seconda Parte - Circolari di don Michele Rua alle Figlie di Maria
Ausiliatrice (1883-1906)................................................................ 361
Indici
Indice cronologico delle Lettere............................................................ 499
Indice dei nomi di persona presenti nelle Lettere................................. 509
Indice dei luoghi presenti nelle Lettere................................................. 515
Indice cronologico delle Circolari......................................................... 520
Indice degli argomenti e dei nomi di persona presenti nelle Circolari.. 521
Indice generale...................................................................................... 525

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Sigle e Abbreviazioni
AGFMA
Archivio Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (Roma)
allog.
allografo
ASC
Archivio Salesiano Centrale (Roma)
aut.
autografo
datt.
dattiloscritto
DBS
Dizionario Biografico dei Salesiani
f.
foglio
FMA
Figlie di Maria Ausiliatrice
M
Microscheda
MB
Memorie Biografiche di Don (del Beato… di San) Giovanni Bo-
sco, San Benigno Canavese - Torino 1898-1939, 19 voll.
ms.
manoscritto
orig.
originale
p.
pagina
Testimonianze Testimonianze delle Figlie di Maria Ausiliatrice su don Mi-
chele Rua, in AGFMA

2.9 Page 19

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Introduzione
Il centenario della morte del Beato Michele Rua (1837-1910), primo
successore di don Bosco nel governo della Congregazione salesiana, è
una significativa opportunità anche per l’Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice [FMA] per esplorare, attraverso fonti documentarie in gran
parte inedite, la figura e l’opera del primo successore di don Bosco.
Colui che, in un tempo di notevoli svolte a livello istituzionale, scri-
veva alla Superiora generale, madre Caterina Daghero: «Intendo con-
tinuare a considerarvi tutte come figlie spirituali per le quali mi credo
obbligato di pregare ed aiutare come meglio potrò in ogni tempo»,1
ebbe sempre per l’Istituto una particolare sollecitudine organizzativa
e formativa, in continuità con quanto don Bosco aveva codificato nella
Regola.
Fin dal primo abbozzo manoscritto delle Costituzioni, consegnato
dal Fondatore nel 1871 alle future FMA, era stabilito: «L’Istituto delle
Suore o Figlie di Maria Ausiliatrice è sotto l’immediata dipendenza del
Superiore generale della Società di S. Francesco di Sales, cui danno il
nome di Superiore maggiore…».2 Tale dipendenza era per le FMA ga-
ranzia di fedeltà carismatica e fonte di sicurezza per il futuro sviluppo
dell’Istituto.
Nel primo testo a stampa delle Costituzioni viene mantenuta l’iden-
tica formulazione dell’articolo citato, mentre, in un successivo capito-
lo sul Regime interno dell’Istituto, si esplicita: «L’Istituto delle Figlie
di Maria Ausiliatrice è governato e diretto da un Capitolo Superiore,
1 Lettera a madre Caterina Daghero, 18 giugno 1907, n. 346 della presente raccolta
di lettere.
2 Costituzioni - Regole dell’Istituto delle Figlie dell’Immacolata e di Maria Ausiliatri-
ce sotto la protezione di S. Giuseppe, di S. Francesco di Sales e di S. Teresa, Quaderno ms
A, Titolo II, art. 1, in AGFMA 030 1/1.

2.10 Page 20

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18 Piera Cavaglià fma
composto della Superiora Generale, di una Vicaria, Economa, e due
Assistenti, dipendentemente dal Rettor Maggiore della Congregazione
Salesiana».3
Era dunque evidente che don Rua, nominato successore di don Bo-
sco nel 1888, continuasse ad intessere con le FMA quella relazione di
guida formativa, di governo e di familiarità che era stata inaugurata da
don Bosco e chiaramente precisata nelle Regole.
1. Don Michele Rua e le FMA
Il rapporto di don Rua con le FMA è ampiamente documentato
da Grazia Loparco attraverso un’accurata ricerca archivistica.4 Qui si
richiamano solo alcune fonti che attestano la conoscenza che egli ebbe
dell’Istituto delle FMA ancora prima di essere nominato successore di
don Bosco, conoscenza che gli permise di stabilire con il Consiglio ge-
nerale e con le suore una relazione di profonda intesa e collaborazione,
come si evince appunto dalla corrispondenza epistolare. Egli, che visse
in anni in cui l’Oratorio di Valdocco era ancora una famiglia, aveva se-
guito da vicino il sorgere e il primo consolidarsi dell’Istituto fondato da
don Bosco a Mornese (Alessandria) nel 1872 e aveva potuto conoscere
in profondità l’idea primigenia del Fondatore.5
Quando, il 24 aprile 1871, don Bosco sottopose ai suoi primi colla-
boratori il progetto di fondare una Congregazione religiosa femminile,
don Rua era già tra i membri del Consiglio generale. Le fonti attestano
al riguardo: «D. Bosco chiese a ciascuno il proprio parere e tutti furono
unanimi nel dichiarare conveniente che D. Bosco provvedesse all’edu-
cazione delle fanciulle. Il Sig. D. Rua aggiunse inoltre alcune parole per
provare la convenienza di tale apostolato».6
3 Regole o Costituzioni per l’Istituto delle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice aggregate
alla Società Salesiana, Torino, Tipografia e Libreria Salesiana 1878, Titolo III, art. 1.
4 Cf Loparco Grazia, Don Rua e l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice tra conti-
nuità e innovazioni, di prossima pubblicazione.
5 Cf Posada Maria Esther, Alle origini di una scelta. Don Bosco, Fondatore di un Istituto
religioso femminile, in Salesianum 50 (1988) 151-169; Id., Don Bosco Fondatore dell’Isti-
tuto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, in Midali Mario [ed.], Don Bosco Fondatore della
Famiglia Salesiana. Atti del Simposio (22-26 gennaio 1989), Roma, EDB 1989, 281-303.
6 Schiarimenti sugli inizi dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ms con anno-
tazioni aut. di don Francesco Cerruti, in AGFMA 051/211.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Introduzione 19
Dopo circa un anno dalla fondazione, don Bosco – di passaggio a
Mornese – informava don Rua sull’incipiente Istituto e gli esprimeva la
sua soddisfazione sulla prima comunità religiosa: «Qui si gode molto
fresco, sebbene vi sia molto fuoco di amor di Dio».7
In qualità di Prefetto generale della Congregazione, don Rua visitò
più volte le prime case delle FMA dando opportuni orientamenti ri-
guardo all’amministrazione e all’organizzazione delle case e delle ope-
re, soprattutto dopo la partenza per le missioni del Direttore generale,
don Giovanni Cagliero, come ci informa la Cronistoria dell’Istituto.8
Nel 1877, nell’adunanza dei direttori salesiani, don Rua poteva pre-
sentare a don Bosco una relazione sull’Istituto che egli andava cono-
scendo gradualmente nelle sue luci e nei suoi punti di debolezza. Men-
tre si rallegra dello zelo apostolico delle prime religiose, del loro spi-
rito di penitenza e dell’espansione delle loro opere, accenna pure alla
tensione verificatasi in paese a motivo dell’insegnamento nelle scuole
comunali, senza nascondere l’atteggiamento ostile di alcuni mornesini
nei riguardi dei Salesiani e delle suore.9
Il fattivo contributo di don Rua al consolidamento dell’Istituto delle
FMA è pure documentato dall’esame dell’edizione critica delle Costi-
tuzioni manoscritte.10 Negli anni in cui don Bosco si dedicava all’elabo-
razione definitiva del testo, si avvalse anche dell’apporto qualificato del
Prefetto generale della Congregazione che, per alcuni anni, fu direttore
generale delle FMA. Don Rua aveva così modo di osservare la loro vita
ad una distanza molto ravvicinata. In vari quaderni manoscritti com-
paiono sue correzioni o integrazioni. La curatrice dell’edizione critica
delle Costituzioni afferma, a partire dall’analisi del testo denominato
ms G: «Si direbbe che fu don Rua il primo a rivedere il ms G».11 Gli
interventi sono soprattutto evidenti nel Capitolo XVI dal titolo Regole
7 Lettera di don Bosco a don Rua, Mornese, 3 luglio 1873, in Epistolario di S. Gio-
vanni Bosco a cura di Eugenio Ceria II, Torino SEI 1956, 292.
8 Cf Capetti Giselda [ed.], Cronistoria. L’Istituto a Mornese. La prima espansione
(1872-1879) II, Roma, Istituto FMA 1976, 141. 214-217.
9 Cf Relazione di don Michele Rua sulla comunità di Mornese, Torino, 6 febbraio
1877, in Cavaglià Piera - Costa Anna [edd.], Orme di vita tracce di futuro. Fonti e te-
stimonianze sulla prima comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1870-1881), Roma,
LAS 1996, D 75.
10 Cf Romero Cecilia [ed.], Costituzioni per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatri-
ce (1872-1885). Testi critici a cura di Cecilia Romero, Roma, LAS 1983.
11 Ivi 129. Il manoscritto si colloca tra il 1876 e il 1877.

3.2 Page 22

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20 Piera Cavaglià fma
comuni a tutte le suore. In esso si costata una sua significativa aggiunta:
«Le Figlie di Maria Ausiliatrice saranno sempre allegre colle sorelle,
rideranno, scherzeranno ecc. sempre però come pare debbano fare gli
Angeli tra loro».12
Anche per le prime fondazioni dell’Istituto, don Bosco incaricò don
Rua di seguire la scelta delle FMA da inviare nelle case e di stabilire il
periodo più adatto per la fondazione, come si legge nei Verbali del Con-
siglio generale dei Salesiani relativamente all’adunanza del 10 dicembre
1875: «Intanto dacché il domani don Rua doveva andare a Mornese, il
signor Don Bosco vi ebbe varii schiarimenti e lasciò commissioni. 1°
dicesse che scegliessero le quattro monache per Bordighera. […] 2°
si potrebbe già anche scegliere una mezza dozzina per Alassio. […]
3° Bisognerà già anche pensare per qui a Torino. Sceglierne anche
una mezza dozzina e lasciò poi tutto in mano a D. Rua per stabilire
riguardo al tempo in cui debbono venire ed il pensiero che il locale sia
preparato».13
Don Rua infatti nel novembre 1875, alla partenza di don Giovan-
ni Cagliero per l’Argentina, era stato nominato Direttore generale
dell’Istituto delle FMA e l’anno dopo confessore e Direttore spirituale
dell’oratorio delle FMA a Torino Valdocco.14 Non è senza significato
il fatto che la mamma di don Rua, la signora Giovanna Maria Ferrero,
che visse e lavorò per vari anni presso l’Oratorio salesiano e nella casa
di Mirabello accanto al figlio, nel 1876 era anche lei alla stazione ferro-
viaria di Torino ad attendere le prime FMA che da Mornese giungeva-
no al capoluogo piemontese per aprire la prima comunità nel quartiere
di Valdocco.15
Quando nel 1888 venne nominato Rettor Maggiore della Congrega-
zione salesiana, don Rua aveva perciò una buona conoscenza dell’Isti-
12 Titolo XVI, art. 10.
13 Adunanza 10 dicembre 1875, in Verbali Capitolo superiore dal 10 dicembre 1875 al
17 agosto 1877, ms. orig. in ACS 0592.
14 Don Rua aveva sostituito don Cagliero come Direttore spirituale della Congre-
gazione salesiana (cf Amadei Angelo, Un altro Don Bosco. Il Servo di Dio Don Rua
[1837-1910], Torino, SEI 1934, 135-138; cf Id., Il Servo di Dio Michele Rua, Successore
del Beato Don Bosco I, Torino, SEI 1931, 262-263.
15 Cf Cronistoria II 174-175. La mamma di don Rua collaborava nelle attività do-
mestiche all’Oratorio di Valdocco e, alla morte di Margherita Occhiena, madre di don
Bosco, nel 1856, prese il suo posto trasferendosi in quella casa. Nel 1863 seguì il figlio a
Mirabello e nel 1870 fece ritorno a Valdocco dove morì il 21 giugno 1876.

3.3 Page 23

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Introduzione 21
tuto delle FMA fin dalla sua genesi. Si dedicò perciò con il suo tipico
senso di responsabilità a promuoverne lo sviluppo spirituale, culturale
e missionario e a far rivivere lo spirito di don Bosco nelle relazioni con
le suore e con le ragazze da loro educate nei collegi, negli oratori e
nelle scuole. Come scrive don Pascual Chávez: «Egli che l’aveva visto
nascere e l’aveva seguito nel suo graduale sviluppo, se ne prese cura
come sacra eredità lasciatagli da Don Bosco, e vi profuse con impegno
assiduo la ricchezza del proprio pensiero e del proprio cuore».16
Nel periodo in cui fu chiamato a dirigere la Congregazione salesiana
(1888-1910) don Rua curò con sollecitudine anche la struttura organiz-
zativa dell’Istituto delle FMA, seguì il processo dell’autonomia giuri-
dica dell’Istituto delle FMA dalla Congregazione salesiana, promosse
l’erezione delle Ispettorie ed ebbe a cuore la formazione delle suore
preparandole ad assumere le svolte storico-culturali del tempo.17 Lo
dimostrano, oltre all’attenzione con cui seguiva le Superiore del Con-
siglio generale e le singole suore, le sue lettere circolari, le introduzioni
alle Deliberazioni dei Capitoli generali, la presentazione del Libro di
preghiere e dei primi Elenchi generali dell’Istituto.
Dopo quello che è chiamato dai biografi “l’anno di lutto” per la
morte di don Bosco,18 è interessante rilevare che don Rua realizzò il
suo primo viaggio fuori Torino dirigendosi alla Casa-madre delle FMA
a Nizza Monferrato. Vi giunse il 31 maggio 1888 e vi si trattenne fino
al 5 giugno. Predicò un triduo di preparazione alla Vestizione religiosa
delle postulanti e incontrò educande, novizie e professe. Vi ritornò –
seguendo la prassi inaugurata da don Bosco – nella prima settimana
di agosto per la chiusura del corso di esercizi spirituali delle maestre e
cooperatrici salesiane.19
Nei 22 anni di governo della Congregazione Salesiana, incalcolabili
sono le visite di don Rua alle comunità di FMA sia in Italia che all’este-
16 Chávez Villanueva Pascual, “Successore di Don Bosco: figlio, discepolo, apostolo”.
Figura umana e spirituale del Beato Michele Rua nel centesimo anniversario della sua
morte, in Atti del Consiglio generale 90 (2009) 405, 30.
17 Cf Posada, La formazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1881-1922). Per una
lettura teologico-spirituale di alcune fonti, in Ricerche Storiche Salesiane 23 (2004) 1,
221-254.
18 Cf Ceria Eugenio, Vita del Servo di Dio don Michele Rua primo successore di San
Giovanni Bosco, Torino SEI 1949, 149-150.
19 Cf Cronaca della Casa-madre di Nizza Monferrato, maggio-agosto 1889, in
AGFMA 412.1/241.

3.4 Page 24

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22 Piera Cavaglià fma
ro. Nel 1901 andò quattro volte a Nizza Monferrato. L’ultima visita alla
casa di Nizza è datata il 20 marzo 1909. Vi si trattenne per tre giorni
e presiedette la funzione della Vestizione e Professione religiosa delle
FMA. Ogni incontro era un’opportunità di conoscenza e di animazio-
ne che rinsaldava i vincoli della famiglia religiosa animata dallo stesso
spirito. Dallo studio dell’epistolario si evince che i frequenti incontri
personali di don Rua con madre Caterina Daghero furono lo spazio
abituale della condivisione e del confronto sulla vita dell’Istituto, so-
prattutto su eventi o situazioni conflittuali che richiedevano un più ac-
curato discernimento. Le lettere infatti ci lasciano percepire assai poco
di questa condivisione e ricerca.
Nelle visite alle case delle FMA, don Rua incontrava non solo la
comunità, ma le singole persone. Sapeva trovare il collegamento con
la profondità dell’anima e il suo stile relazionale semplice, familiare,
discreto, la sua capacità di ascolto erano da tutte apprezzati. Il rispet-
to e la venerazione per la sua persona non impedivano la confidenza,
anzi suore e novizie, anche quelle che non avevano problemi seri da
confidargli, lo avvicinavano senza soggezione. Le numerose testimo-
nianze delle FMA su don Rua che ci sono pervenute attestano quanto
profondi fossero la stima e l’affetto che esse avevano per il successore
di don Bosco.20
D’altra parte anch’egli coltivava un sincero affetto per loro e, in ogni
suo intervento orale o scritto, era mosso da un esplicito intento di ricer-
care il loro bene a livello istituzionale e individuale. Nel 1890 scriveva
alle FMA di Barcelona: «Le Figlie di Maria Ausiliatrice, dovunque esse
si trovino, meritano ed hanno tutte le mie sollecitudini. Quanta parte
hanno mai nelle ispirate opere di D. Bosco!».21
Di qui si può percepire la ricchezza e la significatività della corri-
spondenza epistolare, aspetto caratteristico del governo di don Rua,
abituato a coltivare relazioni interpersonali sobrie ma fedeli. Tutti sape-
vano perciò di potergli scrivere liberamente, sicuri di ricevere sempre
un riscontro che aveva il significato di un sicuro punto di riferimento a
livello spirituale, umano e istituzionale.
20 Cf Maul Maria, “Mi sembrava di parlare con un santo”. Le testimonianze delle
Figlie di Maria Ausiliatrice su don Michele Rua, di prossima pubblicazione.
21 Lettera di don Rua alle suore di Barcelona, Torino, 11 aprile 1890, in AGFMA
15(886)02, n. 19 della presente raccolta di lettere.

3.5 Page 25

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Introduzione 23
2. Articolazione della raccolta e reperimento delle lettere
La presente pubblicazione è articolata in due parti: la prima con-
tiene le 372 lettere che don Michele Rua indirizzò, dal 1880 al 1910, a
singole FMA e a qualche comunità o gruppo di suore; la seconda ripor-
ta le 35 lettere circolari che egli scrisse ad ispettrici, direttrici e suore.
Mentre delle circolari possiamo dire che esse corrispondono a tutte
quelle indirizzate da don Rua alle FMA, non altrettanto si deve dire
delle lettere. Nonostante l’accuratezza con cui le destinatarie le hanno
conservate, molte lettere sono andate perdute, soprattutto quelle scrit-
te a singole FMA, novizie e giovani in formazione.
Le lettere sono uno spaccato di vita che ci permette di comprendere
l’intensità e al tempo stesso la sobrietà della relazione intessuta tra la
massima autorità della Congregazione salesiana e le FMA. Le prime
dieci della presente raccolta sono scritte nel periodo in cui don Rua
era Prefetto generale, le altre quando, dopo la morte di don Bosco, egli
assunse il ruolo di Rettor Maggiore.
Nei suoi scritti alle FMA don Rua si mostra tempestivo nelle rispo-
ste, concreto e saggio nei riscontri. Suggerisce con discrezione le scelte
che gli paiono più opportune, ma in genere si rimette al parere dell’in-
terlocutrice facendo appello alla sua conoscenza delle persone e delle
comunità. Mentre si interessa del vantaggio spirituale dell’istituzione,
non trascura di esprimere vicinanza amorevole alle persone, sempre
attento alle situazioni che esse vivono o soffrono. I consigli che dà rive-
lano una buona conoscenza di case, opere e soprattutto persone.
Le circolari, espressione ufficiale del magistero di don Rua finché
l’Istituto delle FMA era dipendente dalla Congregazione Salesiana,22
anche quando vertono su argomenti occasionali ed esperienziali, svi-
luppano tematiche formative, quasi a commento – come scrive María
Esther Posada – delle “virtù essenziali” che don Bosco aveva proposto
alle FMA nell’elaborazione delle prime Costituzioni.23
Mentre per alcuni anni le circolari non hanno una scadenza perio-
dica, dal 1892 al 1901 esse vengono pubblicate di anno in anno come
22 Le circolari infatti furono inviate alle FMA soltanto finché l’Istituto era dipen-
dente dalla Congregazione salesiana, cioè fino al 1906. Cf Desramaut Francis, Le let-
tere circolari di don Rua alle Figlie di Maria Ausiliatrice, in Id., Vita di don Michele Rua.
Primo successore di don Bosco (1837-1910), Roma, LAS 2009, 357-361.
23 Cf Posada, La formazione 235.

3.6 Page 26

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24 Piera Cavaglià fma
prefazione al Catalogo generale dell’Istituto in modo che possano giun-
gere a tutte le comunità.
Dal 1902 al 1905, per aderire a disposizioni ecclesiali che gradual-
mente lo priveranno del ruolo di Superiore dell’Istituto delle FMA,24
pubblica le circolari in fascicoli tascabili, quasi dissimulando l’ufficiali-
tà del documento, ma non la forza orientativa del contenuto.
Don Rua si mostra prima e dopo la separazione dell’Istituto delle
FMA dalla Congregazione salesiana come il custode dell’eredità spi-
rituale ricevuta da don Bosco. Le lettere rivelano questa sua profonda
consapevolezza e al contempo la sua discrezione e il suo delicato rispet-
to per le persone e le situazioni.
Le lettere, che è stato possibile reperire, provengono da sei Archivi,
come si coglie dalla tabella sottostante.
Provenienza delle Lettere
Numero
Archivio Salesiano Centrale
56
Archivio Generale dell’Istituto delle FMA
309
Archivio Ispettoriale delle FMA di Montevideo (Uruguay) 3
Archivio della casa delle FMA di Sanluri (Cagliari)
2
Archivio del Duomo di Montebelluna (Treviso)
1
Archivio Ispettoriale delle FMA di Roma
1
Occorre precisare che delle 309 lettere che si conservano nell’Ar-
chivio Generale dell’Istituto delle FMA, 26 sono state reperite tra le
numerose testimonianze delle suore su don Rua. Si tratta di un’ampia
raccolta dattiloscritta, con buona probabilità consegnata a don Angelo
Amadei in vista dell’elaborazione delle prime biografie di don Rua o
dell’introduzione del Processo di beatificazione.25 Le lettere trascrit-
te sono inserite nella stessa testimonianza rilasciata dalle FMA, alcune
delle quali non vollero privarsi del manoscritto autografo e quindi con-
segnarono solo la trascrizione, si spera fedele.
24 Cf Loparco G., Figlie di Maria Ausiliatrice e Santa Sede. Inediti sugli antecedenti
della separazione giuridica dai Salesiani (1901-1904), in Rivista di Scienze dell’Educazio-
ne 40 (2002) 2, 243-256; Id., Le Figlie di Maria Ausiliatrice nella società italiana (1900-
1922). Percorsi e problemi di ricerca, Roma, LAS 2002; Id., Verso l’autonomia giuridica
delle Figlie di Maria Ausiliatrice dai Salesiani. “Relatio et votum” di G. M. van Rossum
per il S. Uffizio (1902), in Ricerche Storiche Salesiane 53 (2009) 178-210.
25 Nell’Archivio Centrale Salesiano si trova la stessa documentazione in copia ms (cf
ACS A412 fasc. 24-27 e A 413 fasc. 28-29).

3.7 Page 27

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Introduzione 25
Le lettere sono nella maggior parte autografe (238); numerose sono
allografe con firma autografa (81). Alcune sono trascritte a mano (5)
o a macchina (34) dalle stesse destinatarie o da archiviste o archivisti.
Tre lettere sono state copiate di propria mano dalla stessa destina-
taria suor Tersilla Tabasso26 in un notes personale per poterle rileggere
spesso, data la venerazione che ella aveva per don Rua.
Altre lettere (8) sono state reperite nel Fondo delle case delle FMA,
in quanto si riferiscono ai contatti che don Rua stabilì con la Superiora
generale, madre Caterina Daghero, o con laici o laiche che promossero
la fondazione delle opere.
Tra quelle conservate nell’Archivio Centrale della Congregazione
Salesiana, 13 vengono classificate come copie in quanto si presentano in
forma dattiloscritta e quindi in questa raccolta di lettere si mantiene la
stessa denominazione.27
Tutte le lettere di don Rua alle FMA sono inedite. Una sola (cf n.
268), indirizzata a suor Adele Ghezzi, che nel 1903 si trovava a London
Battersea come Superiora della Visitatoria, è pubblicata di recente.28
Don Rua scrive quasi sempre in italiano, tuttavia troviamo 6 lettere
originali in francese29 e una in spagnolo.30
3. Destinatarie delle lettere
La gamma delle destinatarie delle lettere di don Rua è relativamente
ampia: vi sono lettere a Superiore generali e Consigliere generali, Supe-
riore di Visitatoria, direttrici, missionarie, educatrici, insegnanti e suore
incaricate di attività comunitarie, novizie e giovani in discernimento
vocazionale. Le destinatarie sono sparse in varie regioni d’Italia e in nu-
merose nazioni di quattro Continenti. Una classificazione per categorie
di persone potrebbe essere così espressa:
26 Cf lettere n. 110. 175. 336.
27 Delle copie e trascrizioni non si possiedono gli originali.
28 Cf Lettera a suor Adele Ghezzi, Superiora della Visitatoria Belga e Inglese, in
Rua Michele, Letters to the confreres of the English Province (1887-1909). Introduction,
critical text and notes by Martin McPake & William John Dickson, Roma, LAS 2009,
197-198.
29 Cf le lettere n. 51. 67. 101. 132. 137. 217.
30 Cf lettera n. 360 con buona probabilità scritta dal segretario.

3.8 Page 28

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26 Piera Cavaglià fma
Categorie di destinatarie
Superiore Generali31
Vicaria Generale
Consigliere Generali
Superiore di Visitatoria
Direttrici
Figlie di Maria Ausiliatrice32
Missionarie
Novizie
Postulanti
Giovani in discernimento
Comunità o gruppi di suore33
Numero di lettere
147
37
9
49
50
35
24
7
1
4
9
Come è evidente, la maggioranza delle lettere, quasi tutte auto-
grafe, è indirizzata a madre Caterina Daghero, Superiora generale
dell’Istituto, conosciuta personalmente da don Rua fin da quando, nel
1881, fu nominata alla guida dell’Istituto delle FMA. Con lei stabilì
un rapporto di intensa condivisione di intenti e di decisioni in vista
del governo dell’Istituto a quel tempo fortemente centralizzato. Solo
gradualmente si costituirono le Visitatorie con il raggruppamento di
alcune comunità appartenenti ad un territorio, a volte comprendente
più nazioni.
Le lettere di don Rua alla Superiora generale sono testimoni elo-
quenti, anche se sobrie, di quanto il primo successore di don Bosco
prese sul serio la responsabilità di governo e di animazione delle FMA
codificata nelle Costituzioni. Nonostante l’attività instancabile e i pres-
santi impegni che lo assorbivano, egli mostrava di seguire si può dire
passo passo il cammino di una famiglia religiosa guidata da una giovane
superiora.34 Madre Daghero ricorreva a don Rua, superiore e padre,
non solo nelle difficoltà, ma in ogni evento che riguardava l’Istituto:
celebrazione di vestizioni e di professioni, ammissioni ai voti, apertura
31 Le prime due lettere sono indirizzate alla prima Superiora generale, madre Maria
Domenica Mazzarello. Tutte le altre a madre Caterina Daghero.
32 Si indicano in questa voce le FMA senza un particolare compito di animazione
all’interno della comunità.
33 Cf le lettere n. 12. 19. 30. 88. 94. 215. 235. 294. 372.
34 Madre Caterina Daghero, che nel 1881 fu nominata successora di madre Maria
Domenica Mazzarello nel governo dell’Istituto, aveva appena 25 anni di età (cf Mai-
netti Giuseppina, Madre Caterina Daghero prima successora della Beata Maria Mazza-
rello nel governo generale dell’Istituto “Figlie di Maria Ausiliatrice”, Torino, SEI 1940).

3.9 Page 29

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Introduzione 27
e chiusura di case, incremento delle presenze missionarie, trasferimenti
di suore, rapporti con autorità civili ed ecclesiastiche, convenzioni da
stipulare con Enti o Comuni. Fino al 1906 la dipendenza dal Rettor
Maggiore era prescritta dalle Costituzioni dell’Istituto, in seguito fu
una scelta di madre Caterina che amava confrontarsi con il successore
di don Bosco di cui aveva una totale fiducia. Le fonti storiche ci atte-
stano che tale relazione di dipendenza non ostacolò per nulla la libertà
di azione, il funzionamento interno e lo sviluppo dell’Istituto, anzi lo
incrementò proiettandolo su nuove frontiere apostoliche in continuità
con il progetto originario di don Bosco.
Dopo la raggiunta autonomia giuridica dell’Istituto delle FMA, si
costata una diminuzione delle lettere e un ritmo meno intenso nella
frequenza. Dell’ultimo anno di vita di don Rua (1910), quando egli,
per motivi di debolezza fisica, fu costretto a limitare ogni sforzo, si è
reperita una sola lettera autografa; si tratta dell’ultima Strenna data da
lui alle FMA.35
La maggioranza della corrispondenza è scritta da Torino, sede della
Casa centrale della Congregazione salesiana. Si trovano però – come
si può osservare dall’indice cronologico delle lettere – alcuni scritti re-
datti in altre città italiane dove vi erano comunità di Salesiani e dove
don Rua sostava nei viaggi: Lugo, Ivrea, Foglizzo, S. Benigno Canavese,
Bordighera, Marsala, Corigliano d’Otranto, Roma, Comacchio, S. Gre-
gorio, Rivalta.
Don Rua scrive lettere alle FMA anche da città fuori d’Italia dove
passa per le visite alle case: Hechtel, Rotterdam, Braga, Ascona, Monte
Tabor.
4. Criteri di edizione
Le lettere sono pubblicate in ordine cronologico secondo la data
riportata nell’originale. In alcuni rari casi di mancata datazione, si
indica quella ritenuta più attendibile dalle informazioni ricavate dal
contenuto dello scritto. Quando in una lettera o in un biglietto da
visita si indica solo l’anno, lo scritto viene inserito al termine di quelli
del mese di dicembre. Dopo il numero progressivo, assegnato dalle cu-
ratrici della presente edizione ad ogni lettera di don Rua, si indica la
35 Cf lettera n. 363 a madre Caterina Daghero (5 gennaio 1910).

3.10 Page 30

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28 Piera Cavaglià fma
destinataria dello scritto, esplicitando la funzione o l’incarico ricoper-
to, oppure, nel caso di missionarie, il luogo in cui si trovano a svolgere
l’apostolato.
Segue una breve sintesi dello scritto che ha lo scopo di mettere in
evidenza aspetti essenziali del contenuto trattato nella lettera.
Si riporta poi la posizione archivistica del documento e, quando è
presente, l’indicazione della relativa microscheda, preceduta dall’an-
notazione se si tratta di un originale autografo o allografo, con o senza
firma di don Rua, di trascrizione dattiloscritta o manoscritta.
Non si esplicitano le dimensioni del foglio in altezza e lunghezza
per evitare ripetizioni delle stesse misure. Infatti le lettere di don Rua
alle FMA si presentano in genere in tre formati: mezzi fogli di carta
da lettera non sempre intestata, biglietti da visita e numerosi cartoncini
litografati che presentano una massima di don Bosco e una frase au-
gurale dello stesso don Rua. In quest’ultima tipologia, il manoscritto
autografo si trova sul retro del cartoncino, per questo il testo spesso
inizia con l’annotazione P.S.
Per quanto riguarda la trascrizione dei testi, si è cercato di restare
il più possibile fedeli agli originali. Gli interventi delle curatrici sono
rari e minimi: in alcune occasioni si è introdotta la punteggiatura per
facilitare la comprensione del testo o si è inserito il punto (.) anziché
il trattino (-) a volte utilizzato da don Rua al termine delle frasi.
Le parentesi quadre [ ] hanno la finalità di integrare parole e date
incomplete o aggiungere una preposizione per rendere più scorrevole
la lettura. In pochi casi si trovano i puntini […] per indicare che nella
trascrizione della lettera – forse attuata dalla stessa destinataria – si è
intenzionalmente tralasciato un nome o alcune parole.
Quasi tutte le lettere vengono corredate da note a piè di pagina che
facilitano la comprensione del contenuto. Le note contengono infor-
mazioni essenziali su persone, situazioni storiche relative a comunità
o ad opere educative, spiegazioni di termini dialettali o desueti. Nel
limite del possibile, grazie ad accurate e a volte laboriose ricerche ar-
chivistiche, si sono identificate le persone nominate da don Rua nelle
lettere e si sono inserite nelle note le indicazioni bibliografiche o le fonti
documentarie di riferimento.
Gli indici dei nomi di persona e di luogo permettono non solo di
costatare la frequenza con cui certe persone vengono richiamate nel-
le lettere o nelle note, ma sono utili per individuare più facilmente le
lettere indirizzate alla stessa destinataria. L’indice degli argomenti delle

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Introduzione 29
circolari dimostra la varietà delle tematiche affrontate e la ricchezza di
orientamenti dati da don Rua alle FMA.
Si precisa inoltre che, nella presente edizione, non si è ritenuto ne-
cessario l’apparato critico come è richiesto da una corretta operazione
ecdotica, in quanto disponiamo unicamente delle copie delle lettere
che sono state inviate da don Rua alle rispettive destinatarie. In esse
perciò non si trovano varianti o correzioni che potrebbero documenta-
re l’evoluzione del pensiero dell’autore.
5. Caratteristiche, valore e limiti dell’Epistolario
È indiscutibile il fatto che le lettere di don Rua siano una fonte sto-
rica di primaria importanza per la conoscenza del rapporto stabilitosi
tra il primo successore di don Bosco e le FMA. Le lettere reperite,
forse una minima parte di quelle realmente scritte e inviate, ci attestano
quanto don Rua abbia accompagnato il cammino storico dell’Istituto
che da lui dipendeva, e quanto le suore abbiano amato e stimato il loro
Superiore. Tutte, dalla Madre generale alla più giovane delle religiose,
trovavano in lui il cuore di un padre pieno di affetto, di comprensione
e di sollecitudine formativa. Nonostante l’apparente austerità, don Rua
ispirava fiducia illimitata a molte FMA, alle più vicine come alle più
lontane nelle missioni. Gli si rivolgevano con semplicità per chiede-
re consiglio, per avere orientamenti su scelte da compiere, per condi-
videre gioie e preoccupazioni per la missione educativa, per i propri
familiari o per la salute precaria. Alcune, con estrema confidenza gli
chiedono un autografo facendogli capire che non gradiscono lettere
scritte dal segretario, gli raccomandano giovani da accogliere nelle case
dei Salesiani, gli domandano libri per la lettura spirituale o gli chiedono
preghiere per varie difficoltà.
A don Rua, d’altra parte, non bastava raggiungere le FMA con le let-
tere circolari; egli cercò sempre di coltivare relazioni personalizzate per
esprimere vicinanza, stima e comprensione. Non era formalità quello
che scriveva a chi temeva di disturbare il Rettor Maggiore con le sue let-
tere: «Nonostante le mie molteplici e gravi occupazioni troverò sempre
un po’ di tempo per rispondere ai miei figli e figlie, quand’anche poco,
perché sono oggetto dell’affetto del mio paterno cuore».36
36 Lettera a suor Felicina Fauda, direttrice della casa di Nizza Monferrato, 10 set-

4.2 Page 32

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30 Piera Cavaglià fma
A suor Eulalia Bosco, l’unica destinataria a cui si rivolge con il “tu”
essendo pronipote di don Bosco, raccomanda di scrivergli ogni volta
che lo desidera “senza tema di infastidirmi”.37
Si definisce infatti “un Padre che nel Signore tanto vi ama”,38 per
questo dichiara di essere “sempre disponibile ad aiutare”.39
La fedeltà alla corrispondenza epistolare era per don Rua una mis-
sione che gli richiedeva tempo, energie e discernimento accurato per
poter rispondere a domande di aiuto e di consiglio, spesse volte im-
pegnative. Per questo – come annotano i biografi – si ritirava presso
benefattori che si sentivano orgogliosi di mettere a sua disposizione un
ambiente della loro casa dove egli avrebbe potuto scrivere senza essere
disturbato.40
L’intento delle lettere è sempre quello di favorire la fedeltà allo spi-
rito di don Bosco, rafforzare l’unità dell’Istituto e il senso di apparte-
nenza ad una grande famiglia, in un tempo in cui era forte la spinta
di espansione nelle varie nazioni e continenti. Era dunque necessario
potenziare i vincoli di comunione e soprattutto mantenere salda la
convergenza sui principi fondamentali che avrebbero garantito l’unità
dell’Istituto nella molteplicità delle sue espressioni.
È inoltre da rilevare che le lettere di don Rua alle FMA sono molto
più numerose di quelle scritte da don Bosco alle suore e si rivolgono
ad un campione di destinatarie più variegato. Questo consente di en-
trare al vivo nel clima relazionale che si stabilì tra le suore e il Supe-
riore. Esso getta anche luce sul modo in cui fu vissuta la separazione
istituzionale: don Rua restò padre, anche senza essere più formalmen-
te il Superiore.
Lo stile delle lettere è breve e incisivo, “piuttosto secco”,41 per cui è
evidente la differenza di stile quando scrive il segretario. Le espressioni
di don Rua non sono originali e ricercate, e tuttavia si coglie, al di là
delle parole, l’interessamento di un padre, la saggezza di una guida,
il realismo di un educatore. Le lettere rivelano con il “linguaggio del
cuore” una spiritualità profonda espressa con tocchi sobri e discreti,
tembre 1906, n. 337 della presente raccolta.
37 Lettera a suor Eulalia Bosco, 19 gennaio 1902, n. 236.
38 Lettera a suor Tersilla Tabasso, missionaria in Brasile, 20 agosto 1906, n. 336.
39 Lettera a madre Caterina Daghero, 27 novembre 1906, n. 341.
40 Cf Desramaut, Vita di Don Michele Rua 175.
41 Cf ivi 176.

4.3 Page 33

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Introduzione 31
con la semplicità di una persona per la quale solo conta l’essere, non
l’apparire.42
Incoraggia superiore, suore e novizie a restare fedeli alla vocazione
salesiana, ad osservare la Regola senza rigidezze o permissivismi, a im-
pegnarsi per essere degne Figlie di Maria Ausiliatrice e di don Bosco.
Senza esibizionismi formali, don Rua si interessa di quanto sta a cuore
alla destinataria, si mostra sollecito del suo cammino spirituale, delle
sue preoccupazioni. Si rende presente con il suo augurio e l’assicura-
zione della preghiera in occasione della celebrazione delle vestizioni o
professioni, di onomastici o di altre ricorrenze liete e tristi. Dimostra di
conoscere la situazione delle comunità e delle singole persone a partire
dalle sue stesse visite o dalla corrispondenza epistolare. Orienta le Su-
periore senza alcuna imposizione alle scelte più opportune e tuttavia si
mostra discreto e rispettoso del parere altrui. Il richiamo a don Bosco è
il punto di riferimento costante, il criterio di ogni scelta. Cerca di me-
diare con equilibrio tra un governo centralizzato e un’organizzazione
decentrata, attenta alle differenti realtà locali.
Alcuni suoi orientamenti rivelano lungimiranza di prospettive e acu-
ta interpretazione delle nuove sfide culturali e sociali. Raccomanda ad
es. a madre Caterina Daghero di non rifiutare l’offerta di dirigere con-
vitti per giovani operaie; li ritiene “una missione che il Signore degnasi
affidare alle Figlie di M. Ausiliatrice”.43 In un tempo di crisi economica,
richiama con schiettezza a saldare con puntualità i debiti contratti con
la Congregazione salesiana, orienta ad essere caute nell’intraprendere
costruzioni o ristrutturazioni di edifici, ad essere prudenti nello stipula-
re convenzioni, a curare la formazione sistematica delle novizie in luo-
ghi adeguati e la preparazione universitaria delle insegnanti, a vigilare
sull’educandato di Nizza perché sia vivaio di vocazioni alla vita religiosa.
Per l’apertura di nuove comunità o per l’incremento delle missioni,
don Rua in genere indica alla Madre generale criteri sicuri a cui attener-
si. Più che decidere in prima persona egli offre criteri raccomandando
la fedeltà allo spirito di don Bosco e invitando a preferire le zone più
disagiate o a rischio, a favorire le opere popolari che possono ostacolare
l’avanzata del laicismo e incrementare l’apertura sociale dell’Istituto.
42 Cf ivi 461.
43 Cf Lettera a madre Caterina Daghero, 11 luglio 1901, n. 218. Erano gli anni in
cui lo sviluppo dell’industria richiedeva mano d’opera anche femminile e dunque era
indispensabile promuovere la formazione umana e cristiana delle operaie.

4.4 Page 34

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32 Piera Cavaglià fma
Occorre tuttavia rilevare che, pur essendo tanto ampia e variegata
la corrispondenza epistolare di don Rua nei riguardi delle FMA, non è
facile cogliere in modo preciso la maturazione di alcune scelte decisive
per l’Istituto, le tappe graduali dei processi di discernimento, le varie
strategie di consolidamento e di espansione delle opere. L’epistolario
ci svela molti aspetti della vita ordinaria delle comunità, ma al tempo
stesso ci lascia solo intuire perplessità, preoccupazioni, fatiche che do-
vettero certamente sperimentare coloro che ne guidavano il cammino
in un tempo non esente da sfide. Di alcune realtà o su alcuni tempi vita-
li per l’Istituto vi sono poche tracce nelle lettere. Forse – come costata
Grazia Loparco – molti aspetti dell’animazione e del governo passava-
no attraverso la mediazione locale dei Salesiani o attraverso i frequenti
incontri personali della Superiora generale con il Rettor Maggiore nella
sede della Casa-madre.
Per avere una visione precisa e articolata della realtà, si dovrebbero
integrate le lettere inviate con quelle ricevute e consultare altre fonti
documentarie e narrative che si riferiscono a persone e situazioni che
nelle lettere vengono appena accennate. Non si trova traccia nelle let-
tere, ad esempio dei cosiddetti “fatti di Varazze”,44 della presenza non
tollerata dei religiosi e religiose salesiane in Francia, della relazione del-
le FMA con i vescovi salesiani e con gli stessi Ispettori o direttori locali
soprattutto in America Latina,45 della difficoltà di avere il direttore lo-
cale anche come confessore.46
Relativamente al faticoso processo che porterà alla separazione giu-
ridica dell’Istituto delle FMA dalla Congregazione salesiana, si evince
dalle lettere una posizione di estrema discrezione e cautela da parte
di don Rua. Le lettere del periodo tra il 1901 e il 1906 attestano da
una parte l’affettuoso interesse del Padre per l’Istituto e il desiderio di
aiutare le Superiore in una vertenza complessa e non priva di sfide e di
44 Cf Ceria E., I “fatti di Varazze”, in Annali della Società Salesiana. Vol. III: Il Retto-
rato di Don Michele Rua. Parte II (1899-1910), Torino, SEI 1945, 684-702.
45 Era nota, ad esempio a madre Caterina Daghero e a don Rua la faticosa relazione
delle FMA con mons. Cagliero e mons. Costamagna, tuttavia questa situazione non
viene richiamata nelle lettere reperite. Cf quanto don Paolo Albera e don Calogero
Gusmano scrivevano ai Superiori di Torino dall’America Latina segnalando problemi
e difficoltà: Casali Brenno [ed.], Lettere a don Giulio Barberis durante la loro visita alle
case d’America (1900-1903), Roma, LAS 2000, 136-137.
46 Cf Decreto del 24 aprile 1901 che proibiva ai direttori salesiani di confessare le
persone da loro dipendenti.

4.5 Page 35

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Introduzione 33
apprensioni, e dall’altra la prudenza di don Rua, nel suo ruolo di Rettor
Maggiore, che non intende disobbedire minimamente alla Congrega-
zione dei Vescovi e Regolari, pur soffrendo nel “disfare quello che don
Bosco aveva fatto”.47 Il Ceria scrive in proposito: «[…] egli si tirò in di-
sparte, lasciando che le Suore agissero come credessero meglio».48 «Fa-
ceva pertanto il suo cammino la pratica alla quale Don Rua non parteci-
pava come attore, ma assisteva da spettatore, non certo indifferente».49
Egli non nascondeva ai Consiglieri le preoccupazioni che gli tene-
vano l’animo sospeso e lo facevano soffrire, al tempo stesso cercava di
mitigare le preoccupazioni e l’ansia delle FMA, senza lasciar trasparire
le proprie, anzi mettendo nella miglior luce quanto la S. Sede aveva
disposto.
Questo attesta che l’Epistolario è fonte attendibile ma non unica
per cogliere la complessa questione della separazione giuridica a cui si
è accennato e in genere lo snodarsi degli eventi dell’Istituto nei loro lati
positivi e critici.
Sotto il profilo più propriamente educativo, durante il rettorato di
don Rua si stamparono alcuni regolamenti per le case e gli oratori delle
FMA, tuttavia nelle lettere emerge poco il tema della prassi educativa.
Don Rua è certamente più preoccupato di formare lo spirito religioso
delle FMA. Per quello che riguardava la missione tra le fanciulle e le
ragazze, la scuola, il Sistema preventivo, il punto di riferimento a livello
formativo era don Francesco Cerruti, Direttore generale degli studi e
delle scuole salesiane. A don Rua le FMA posero poche domande su
temi educativi e dunque nelle lettere non troviamo le risposte in tal
senso. In genere, gli orientamenti rimandano alla fedeltà a don Bosco
e alla genuinità della tradizione salesiana, di cui don Rua è interprete
incomparabile.
***
La presente pubblicazione è un’opera di sinergia. Essa è stata pos-
sibile grazie alla collaborazione fattiva e intelligente di molte perso-
ne: Superiore, consorelle, archiviste e archivisti. Intendo ringraziare in
modo particolare suor Grazia Loparco, docente e ricercatrice nell’am-
47 ceria, Vita 403.
48 L. cit.
49 Ivi 406.

4.6 Page 36

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34 Piera Cavaglià fma
bito della storia della Chiesa e dell’Istituto delle FMA per il costante
incoraggiamento e i preziosi suggerimenti; suor Giuseppina Parotti,
responsabile dell’Archivio generale dell’Istituto, sempre disponibile ad
orientare la ricerca sulle fonti e a curare la precisa trascrizione delle
lettere; don Luigi Cei, collaboratore nell’Archivio Centrale Salesiano,
per la sua consulenza storica. A tutti l’espressione della più sincera gra-
titudine.
Piera Cavaglià FMA
Roma, 31 gennaio 2010
Anno centenario della morte di don Michele Rua

4.7 Page 37

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Prima Parte
Lettere di don Michele Rua
alle Figlie di Maria Ausiliatrice
(1880-1910)

4.8 Page 38

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4.9 Page 39

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1
Alla Superiora generale, madre Maria Domenica Mazzarello
In qualità di Prefetto della Congregazione salesiana informa la Superiora generale
dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice della somma ricevuta dalla giovane
Lucia Paoletti e del saldo riguardante la casa di Borgo San Martino.
Orig. aut. con poscritto allog. in ASC A4510101 (M. 3893B10)
[Torino 27-2-1880]1
Ottima Sig. Madre2
Oggi 27 Febbraio la Sig.ra Damig. Paoletti Lucia3 venne a portarmi L.
15 che dice formare il saldo de’ quattro mesi di pensione che essa doveva
pagare. Io le ho ritenute a debito del Capitolo Superiore.4 Tanto per sua
norma
Sac. Rua Michele
P.S. Riguardo all’affare di S. Martino ci fu già pagato quasi tutto il rima-
nente, mancò qualche cosa per sbaglio.5
1 Sullo stesso foglio si trova l’annotazione manoscritta, forse della segretaria della
Madre generale: «Registrata il 6 Marzo 1880».
2 Suor Maria Domenica Mazzarello (1837-1881) fu la prima FMA, scelta da don
Bosco come pietra angolare dell’Istituto da lui fondato a Mornese nel 1872. Fu Su-
periora generale fino alla morte avvenuta nella Casa-madre di Nizza Monferrato il 14
maggio 1881. Venne proclamata beata nel 1938 e il 24 giugno 1951 fu annoverata da
Pio XII nella schiera dei santi (cf Maccono Ferdinando, Santa Maria D. Mazzarello.
Confondatrice e prima Superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Torino, Isti-
tuto FMA 1960, 2 voll.).
3 Si tratta di una giovane che aveva iniziato il cammino formativo nell’Istituto, ma
che poi decise di far ritorno in famiglia.
4 Fino al 1906-1907 tutte le case delle FMA dipendevano da quella centrale di
Torino-Valdocco, essendo proprietà del Fondatore don Bosco. Tuttavia dal punto di
vista economico, ogni comunità doveva cercare di far fronte alle spese di ordinaria
amministrazione senza gravare sul bilancio dell’Oratorio salesiano.
5 Si riferisce alla casa di Borgo San Martino che era stata aperta nel 1874.

4.10 Page 40

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38 Prima parte
2
Alla Superiora generale, madre Maria Domenica Mazzarello
Con gli auguri natalizi trasmette una circolare di don Bosco, da far conoscere al diret-
tore salesiano e alle FMA, e manda una fattura arretrata della Tipografia.
Orig. aut. incompleto in ASC, copia in AGFMA 412.1/141
[dicembre 1880]
Qui le unisco pure una lettera per don Lemoyne6 che il nostro caro D.
Bosco ha diramato a tutti i Direttori delle sue case.7 V. S. potrà vederla e
dopo fargliela tenere. Così Ella a sua volta potrà poi anche scrivere alle
Direttrici di istituti femminili delle Figlie di Maria Ausil. per fare le stesse
raccomandazioni.8
Le unisco anche una fattura della tipografia che forse non fu spedita
quando si doveva. Meglio tardi che mai.
Tanti cordiali saluti ed auguri di buone feste a V. S. e a tutte le sue di-
pendenti come pure a tutte le allieve. Che il Bambino Gesù ci infiammi tut-
ti del suo amore, finché possiamo volare a possederlo per tutta l’eternità.
Preghi, di grazia, qualche volta pel
Suo Obb.mo Servo e Confr. in G. e M. Sac. Michele Rua
6 Don Giovanni Battista Lemoyne (1839-1916) si trovava a Nizza Monferrato in
qualità di Direttore spirituale, dopo essere stato a Mornese dal 1877 al 1879. Nel 1884
don Bosco lo richiamerà presso di sé come Segretario del Consiglio Superiore e redat-
tore del Bollettino Salesiano (cf Lupo Tiburzio, Lemoyne sac. Giovanni Battista, scrit-
tore, in Dizionario Biografico dei Salesiani, a cura di E. Valentini e A. Rodinò, Torino,
Ufficio Stampa Salesiano 1969, 166-167. D’ora in poi si abbrevierà DBS seguito dalle
pagine citate).
7 Era la circolare del 21 dicembre 1880 scritta da don Bosco per sollecitare la solida-
rietà di tutte le case nel venire in aiuto alla Congregazione Salesiana in un momento di
gravissime ristrettezze economiche (cf Ceria Eugenio [ed.], Epistolario di S. Giovanni
Bosco. Vol. III dal 1876 al 1880, Torino, Società Editrice Internazionale 1958, 643-644,
Lettera 2120.
8 Con buona probabilità la Superiora generale si ispirava alle raccomandazioni di
don Bosco per richiamare le FMA alla pratica fedele della povertà nella conferenza te-
nuta in preparazione all’ultimo giorno dell’anno 1880 (cf Cronistoria [dell’Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice] III, a cura di Capetti Giselda, Roma, Istituto FMA 1977,
298-301). Si abbrevierà Cronistoria.

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 39
3
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Chiede notizie della salute della giovane Rava Maddalena e assicura preghiere per
ottenerle dal Signore la necessaria pazienza. Allega il conto trimestrale e sollecita il
saldo.
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in ASC A4510102
Torino [luglio 1882]9
M. R. Madre,10
Le invio questa letterina affinché voglia favorire di darmi notizia circa
la sua salute. Ho inteso altresì che la Rava Maddalena è da qualche tem-
po indisposta perciò desidererei averne qualche informazione dalla S.V.
Intanto le faccia coraggio da parte mia, e l’assicuri che io non cesserò di
pregare per lei, affinché il Signore le conceda la necessaria pazienza.
Augurandole pertanto dal cielo ogni più eletta benedizione godo pro-
fessarmi
Di V. R.
Dev.mo in G. M. Sac. Michele Rua
P.S. Approfitto dell’occasione per inviarle il conto trimestrale che am-
monta oramai a L. 26/m, ma che già due volte ho rimborsato le L. 10/m
della Sig. Alessandria Balbina e tuttavia il debito è così rilevante. Pertanto
se potrà specialmente adesso in principio dell’anno mandarci qualche ac-
conto ci farà un buon servizio.
9 Di altra mano la precisazione: «è luglio 1882, perché il conto del 1° di detto mese
ammonta a L. 25.989,92».
10 Suor Caterina Daghero (1856-1924) entrata nel 1874 nell’Istituto delle FMA a
Mornese, emise la Professione religiosa dopo appena un anno di formazione il 28 ago-
sto 1875. Conseguito il diploma di maestra nel 1877, insegnò prima a Mornese, poi fu
direttrice della Casa “S. Angela” di Torino e a Saint-Cyr in Francia. Nel 1880 fu eletta
Vicaria generale dell’Istituto e, alla morte di suor Maria D. Mazzarello, le succedette
all’età di 25 anni nel governo dell’Istituto, ruolo che mantenne per 43 anni (cf Mainetti
Giuseppina, Madre Caterina Daghero, prima successora della Beata Maria Mazzarello nel
governo dell’Istituto “Figlie di Maria Ausiliatrice”, Torino, SEI 1940).

5.2 Page 42

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40 Prima parte
4
A suor Orsola Rinaldi, direttrice della casa di Borgomasino (Torino)
Chiede di lasciar partire subito da Borgomasino suor Clotilde Buzzetti per recarsi in
famiglia a Torino a motivo della malattia del padre, exallievo dell’oratorio di Valdoc-
co, amico di don Bosco e capomastro delle prime case salesiane.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (2)
[Torino] 1-11-[18]86
Rev. Direttrice
In vista del peggioramento che si manifesta nel Sig. Carlo Buzzetti11 bi-
sognerà aver pazienza e lasciar partire subito Suor Clotilde,12 senza aspet-
tare risposta o supplente da Nizza. Se voi potete farla supplire in qualche
maniera costì, bene; del resto scrivetemi qualche linea ed io vedrò se si
potrà mandarvi qualcuna di queste di Torino… o che scriveremo a Nizza
affinché mandino di là chi possa sostituirla.
Il latore della presente è fratello della Suora suddetta e potete lasciarla
partire con esso.13 Ditele però che si lasci poi vedere qualche volta qui dalla
Suore di Torino.
Il Signore vi benedica tutte e consoli chi ne ha bisogno, ma vi faccia
tutte sante.
Vostro Obbl. Servo in G. e M. Sac. Michele Rua
11 Carlo Buzzetti, nato a Caronno Ghiringhello (Varese), fu uno dei primi giovani
che frequentavano l’oratorio di Valdocco e che venne educato da don Bosco come
buon cristiano e onesto cittadino. Per alcuni mesi all’anno lavorava a Torino come mu-
ratore e poi come capomastro presso un’impresa edile della città. Costatate le sue ca-
pacità, don Bosco lo assunse come responsabile della costruzione dei vari ampliamenti
della casa e poi di vari collegi salesiani a Torino. Dopo il matrimonio Carlo si trasferì
a Torino. Due delle sue figlie divennero FMA: suor Angiolina e suor Clotilde (cf [Ca-
petti G.], Madre Angiolina Buzzetti Economa generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
Torino, L.I.C.E. - R. Berruti 1944).
12 Suor Clotilde Buzzetti (1861-1919) era in quell’anno maestra nella scuola co-
munale di Borgomasino. Era partita da novizia nel 1880 per la Sicilia in occasione
dell’apertura della casa di Bronte (Catania). Emise la prima Professione il 23 agosto
1881. Nel 1884 era morta la mamma e quindi il papà era solo e ammalato (cf Facciamo
memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1919, Roma, Istituto FMA 1984, 108-
117).
13 La direttrice lasciò di fatto partire suor Clotilde per Torino, come attesta la nota
scritta da lei stessa sul retro della lettera e indirizzata per conoscenza a madre Caterina
Daghero.

5.3 Page 43

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 41
5
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Condivide informazioni e riflessioni su alcune situazioni riguardanti case e persone
e comunica il nome del nuovo direttore salesiano della casa di Nizza Monferrato che
avrà pure il ruolo di Direttore generale dell’Istituto delle FMA.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (1)
[Torino] 12-11-[18]86
Ottima Suora Generale
Tante grazie sian rese a Dio pel vostro buon viaggio e felice ritorno.14
Se scriverete in Ispagna ringraziate quei buoni Signori e Signore da parte
del caro D. Bosco di tutta la carità che usarono a voi ed alle vostre Sorelle.
Quanto a Marsiglia15 io temeva qualche burrasca; ma tuttavia state tran-
quilla che poco alla volta si dileguerà e il Signore che comandava in terra al
vento e al mare, abbonaccerà anche questa burrasca. Chissà che la Divina
Provvidenza non ne abbia a ricavar maggior bene?
Quanto alla Superiora per l’America - Montevideo io non saprei bene
che dirvi; ma appena arriveranno D. Lasagna16 e D. Bonetti17 ne parlerò e
vedremo se si potrà combinar qualche cosa. Voi preparate quelle che già
furono designate per tale spedizione e intanto preghiamo.
Riguardo a Suor Clotilde18 non si poteva più differire a lasciarla ritor-
14 Madre Caterina Daghero era da poco ritornata dalla Spagna, dove con madre
Elisa Roncallo aveva accompagnato le FMA per la prima fondazione a Barcelona Sarriá
desiderata e sostenuta dalla benefattrice delle opere salesiane donna Dorotea de Cho-
pitea, ora Venerabile (cf Cronistoria V, 119-120).
15 La comunità delle FMA di Marseille era stata aperta il 31 ottobre 1881.
16 Don Luigi Lasagna (1850-1895) era partito per l’Uruguay nel 1876 con il secon-
do gruppo di missionari. Fu direttore e Ispettore in quella nazione lasciando tracce
profonde nel campo dell’educazione, della cultura, dell’azione sociale. Nel 1893 sarà
consacrato Vescovo titolare di Tripoli con l’incarico di evangelizzare e difendere gli
indigeni del Brasile. Morì in un incidente ferroviario a Juiz de Fora il 6 novembre 1895
(cf Albera Paolo, Mons. Luigi Lasagna, Torino, Tip. Salesiana 1906).
17 Don Giovanni Bonetti (1838-1891), laureato in filosofia e teologia all’Università
di Torino, fu eletto nel IV Capitolo generale Direttore spirituale della Congregazione
Salesiana e Direttore generale dell’Istituto delle FMA in sostituzione di don Giovanni
Cagliero. Morirà a 53 anni il 5 giugno 1891 (cf Francesia Giovanni Battista, D. Giovan-
ni Bonetti, San Benigno Canavese, Tip. Salesiana 1894).
18 Suor Clotilde Buzzetti di cui si tratta nella lettera precedente.

5.4 Page 44

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42 Prima parte
nare in famiglia. L’intelligenza fu che vi andasse solo provvisoriamente du-
rante la malattia del padre ma… ma… Vedremo ed anche per questa cosa
preghiamo… Il padre volle assolutamente che si vestisse da secolare. Le si
fecero le debite raccomandazioni: non so se le osserverà. Voi farete bene
scriverle o farle scrivere qualche volta invitandola a rispondervi.
Debbo ora darvi la notizia ufficiale che il Sig. D. Bretto venne designato
e spedito come Direttore di codesta casa non solo, ma anche con autorità
su tutte le case delle Suore.19 Sarà, se non interamente come Mons. Caglie-
ro20 e D. Bonetti, almeno quasi lo stesso quanto ad autorità.
Speriamo spedirvi fra breve una lettera circolare che vi potrà servire
di norma anche per notificarlo alle altre case di mano in mano ve ne sarà
bisogno. Tenetelo dunque da conto e colle vostre comuni preghiere con-
servatelo lungamente in vita.
Il Signore vi ricolmi tutte delle sue grazie insieme col
Vostro Aff. fratello in G. e M. Sac. Michele Rua
6
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Con discrezione e chiarezza, in risposta a lettere ricevute, dà alla giovane Superiora
generale dell’Istituto orientamenti e consigli su alcune situazioni puntuali di varia
natura.
19 Don Clemente Bretto (1855-1919), ordinato sacerdote il 22 dicembre 1877, era
Consigliere scolastico ad Alassio. Giunse a Nizza Monferrato il 4 novembre 1886 come
direttore locale e al tempo stesso doveva essere il Direttore generale dell’Istituto in
sostituzione di don Giovanni Bonetti. Nel 1874 don Bosco aveva stabilito che uno
dei Consiglieri fosse suo rappresentante presso l’Istituto delle FMA allora aggregato
alla Società Salesiana. Le Costituzioni lo esplicitano con chiarezza: «In ciascuna Casa
appartenente alla Congregazione egli [il Superiore generale] potrà farsi rappresentare
da un Sacerdote col nome di Direttore particolare, e per tutto l’Istituto da un membro
del Capitolo Superiore Salesiano, o da un altro Sacerdote idoneo, col titolo di Diret-
tore Generale delle Suore. Il Direttore Generale avrà cura di tutto ciò che riguarda al
buon andamento materiale, morale e spirituale dell’Istituto» (Regole o Costituzioni per
le Figlie di Maria SS. Ausiliatrice aggregate alla Società salesiana, Torino, Tip. Salesiana
1885, Tit. II, art. 1).
20 Mons. Giovanni Cagliero (1838-1926), laureato in teologia all’Università di
Torino, nel 1874 venne nominato da don Bosco Direttore generale dell’Istituto delle
FMA. L’anno dopo partì per l’Argentina a capo della prima spedizione missionaria
dei Salesiani. Dopo essere stato Direttore spirituale della Congregazione Salesiana, nel
1884 venne consacrato Vescovo titolare di Magida con l’incarico pastorale del Vicariato
Apostolico della Patagonia. Nel 1915 fu elevato alla dignità cardinalizia (cf Cassano
Giovanni, Il Card. G. Cagliero, Torino, SEI 1935, 2 voll.).

5.5 Page 45

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 43
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (3)
[Torino] 13 [gennaio 18]87
Ottima Suor Catterina
Rispondo alle vostre gradite lettere e vi rimanderei quella del padre di
Suor Mariani,21 ma essendo solo una copia credo poterla tenere qui, inco-
minciamo dunque da questa.
1. Converrà che essa ringrazi il Padre di quanto le ha mandato, che ac-
cetti i libretti della Cassa di risparmio e che intanto non si perda di animo,
ma confidi in Maria Ausiliatrice che a suo tempo saprà piegare il cuore dei
genitori a darle quanto le spetta. Se può trovar modo di scrivere al Padre in
confidenza senza che la lettera abbia a capitare nelle mani di altri, lo faccia
pure: non si mostri però troppo premurosa di ritirar tutta la parte sua.22
2. Ho mostrato a D. Marenco23 la vostra risposta riguardo alla Msa. Lic-
ca.24 Egli crede che ora sia molto cambiata e che se prima non sarebbe riu-
scita una buona suora, ora saprebbe superare le difficoltà. Perciò si potreb-
be far così: scrivere una lettera al sullodato Sig. D. Marenco dicendogli che
temete che la sullodata Sig.na non possa adattarsi alle vostre regole, tuttavia
21 Suor Margherita Mariani (1858-1939) fu la prima FMA originaria di Roma. Di
famiglia benestante, aveva dovuto affrontare notevoli difficoltà da parte dei genitori
per poter realizzare il suo ideale. Essi infatti erano inizialmente contrari alla sua en-
trata nell’Istituto. Tuttavia Margherita, all’età di 24, anni iniziò il postulato a Nizza
Monferrato ed emise i voti religiosi il 20 agosto 1888. Si distinse sempre per saggezza
nell’animazione delle comunità e intraprendenza apostolica (cf Secco M., Suor Mariani
Margherita, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1939, Roma,
Istituto FMA 1994, 304-319).
22 La famiglia Mariani fu in seguito molto generosa verso l’Istituto. Grazie al suo
contributo finanziario, nel 1894 si poté acquistare una palazzina situata a Roma, via
Marghera, dove si iniziarono le opere educative.
23 Don Giovanni Marenco (1853-1921), dopo essere stato l’iniziatore del Collegio
salesiano di Lucca, era a quel tempo direttore della Casa “S. Giovanni Evangelista” a
Torino. Sarà poi Ispettore delle case salesiane della Liguria e della Toscana, Vicario
generale per l’Istituto FMA (1892-1898) e dal 1899 Procuratore generale della Congre-
gazione Salesiana presso la S. Sede. Nel 1909 venne consacrato Vescovo della diocesi
di Massa Carrara e nel 1917 Internunzio apostolico presso le Repubbliche del Centro
America (cf Marenco mons. Giovanni, vescovo, in DBS 177).
24 Veronica Licca di famiglia nobile, nata a S. Lorenzo Nuovo (Viterbo) il 19 no-
vembre 1843, nonostante l’età avanzata, divenne FMA e partì per le missioni. Lavorò
prima a Montevideo (Uruguay) e poi a Buenos Aires Almagro dove fu economa e diret-
trice. Morì il 6 giugno 1895 (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte
nel 5° quinquennio dell’Istituto 1893-1897, Torino, Istituto FMA 1923, 52-53).

5.6 Page 46

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44 Prima parte
in vista delle raccomandazioni vi disponete a riceverla, ma che sarà meglio
che prima faccia un po’ di prova o nella Casa di Torino come forestiera,
oppure anche a Nizza venendo a passare qualche settimana senza ancora
licenziarsi dall’alloggio, ecc. che se può aspettare fino agli Esercizi delle
Signore per far tale prova, vi sembrerebbe meglio.
3. Il Sig. D. Bonetti spinge avanti il lavoro delle Deliberazioni e forse
potrà mandarvele insieme col catalogo.25
4. Quanto alle preghiere sarebbe conveniente che voi faceste scrivere
tutte le orazioni che solete dire insieme, poi spedirle qua dove si esami-
neranno e, aggiuntone o toltone quel che paresse opportuno, si faranno
stampare.26
5. Riguardo a quella specie di opera della S. Infanzia27 che intendereste
stabilire per le Case delle Figlie di Maria Ausiliatrice potete per quest’anno
cominciare in codesta casa di Nizza. Si vedrà che esito avrà. In seguito si
potrà stabilire (trattandone qui appositamente) qualche cosa da praticarsi
anche nelle altre Case
6. Quanto alla circolare di cui avete scritto al Sig. D. Bonetti, egli è
d’accordo che la prepariate pure e poi la spediate qua a lui od a me, che
ritoccandola se occorrerà si potrà far litografare. Forse si potrebbe poi an-
che spedire in accompagnamento al catalogo ed alle Deliberazioni.28
7. Ho ricevuto lettera da Trecastagni in cui si dice che a Catania tutto
è preparato. Da quanto vedo, la casa è presa solo in affitto a L. 450 annue
e non è, come credevo, una dipendenza della casa attualmente abitata dai
Salesiani. Comunque speriamo andrà bene.29 Ora vedremo come si avvie-
ranno le cose dietro la lettera che voi avete scritto riguardo al personale.
25 Si tratta delle Deliberazioni del II Capitolo generale dell’Istituto che si tenne a
Nizza dal 14 al 23 agosto 1886. Il testo, che verrà distribuito ad ogni FMA, contiene la
prefazione di don Bosco (cf Deliberazioni del secondo Capitolo Generale delle Figlie di
Maria SS. Ausiliatrice tenuto a Nizza Monferrato nell’agosto del 1886, Torino, Tipografia
Salesiana 1887).
26 Era desiderio di don Rua che vi fosse in tutte le case delle FMA uniformità nelle
pratiche di pietà. Ciò dimostra che fino a quel momento l’Istituto non disponeva anco-
ra di un testo comune di preghiere. Verrà pubblicato nel 1889 con la presentazione di
don Rua (cf Libro delle preghiere e pratiche di pietà, ad uso delle Figlie di Maria Ausilia-
trice, Torino, Tipografia Salesiana 1889).
27 L’Opera della S. Infanzia fu fondata in Francia nel 1843 da mons. Charles August
Marie De Forbin-Janson, vescovo di Nancy. Lo scopo era quello di educare i bambini
e i fanciulli allo spirito missionario, interessandoli alle necessità dei loro coetanei dei
paesi di missione, mediante l’offerta della preghiera e di aiuti economici.
28 La lettera di madre Daghero sarà stampata non a parte, ma come presentazione
dell’Elenco generale dell’Istituto per l’anno 1887.
29 La casa di Catania “Conservatorio S. Agata” verrà aperta il 25 agosto 1888.

5.7 Page 47

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 45
8. Ricevetti ieri sera risposta dal Direttore di S. Pier d’Arena che dice
aver già fatto eseguire, prima della mia lettera, delle riparazioni in favore
delle Suore;30 ma che però qualche inconveniente sarà inevitabile finché
non sia finita la fabbrica che trovasi tuttora in via di costruzione. Lamen-
tasi poi alquanto della condotta delle Suore che sembra non credano do-
ver dipendere dal Direttore e dal Prefetto della casa, ma poter nelle cose
di cucina, ecc. essere indipendenti. Dovendo D. Bretto passare a S. Pier
d’Arena sarà bene che veda un po’ di sentire le due campane e cerchi di
metterle d’accordo a cercare la maggior gloria di Dio ed il bene dell’anima.
Pregatenelo.
Il Signore vi benedica e santifichi col
Vostro Aff. fratello in G. e M. Sac. Michele Rua
7
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa su alcune situazioni relative a persone o a comunità e offre orientamenti in
vista delle decisioni da assumere con prudenza.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (4)
Torino 23 [gennaio 18]87
Ottima Superiora
1. Vi spedisco un foglio riguardante la Suora Candida Rho, prende-
tene nota sui vostri registri e informatene la Suora, se ancora non fosse
informata.31 Essa potrebbe in bel modo scrivere allo zio Giovacchino per
fare le condoglianze della morte di sua madre ed intanto sentire quando
gli tornerebbe comodo fare il versamento del capitale di L. 4.000 sotto
deduzione delle L. 288.
2. Riguardo a Catania credo che possiate ancora scrivere a Suor Mo-
rano che provi cominciare [a] mandare due Suore adesso pel principio
30 Si trattava delle conseguenze del terribile terremoto avvenuto in Liguria il 23
febbraio 1887 e che provocò migliaia di vittime e ingenti danni alle costruzioni. Anche
la casa delle FMA di Genova Sampierdarena aveva riportato gravi lesioni.
31 Suor Candida Rho (1856-1939) era di famiglia benestante (cf Secco M., Suor Rho
Candida, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1939, Roma,
Istituto FMA 1994, 373-375).

5.8 Page 48

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46 Prima parte
una o due volte al mese, che intanto voi vedrete se sarà possibile mandar
qualcuna dal Piemonte o dalla Liguria.
3. Oggi D. Ronchail32 mi scrisse che manderà a St. Cyr una buona mae­
stra patentata di francese che comincerà fare colà il postulato e che poi
potrà venire nella casa Madre nelle vacanze. Intanto colla sua patente ser-
virà ad allontanare il pericolo di qualche molestia da parte delle autorità
scolastiche.33
4. Oggi pure ci arrivò da Alcamo, città di Sicilia fra Palermo e Trapani,
una dimanda seria per affidare alle Figlie di M. Aus. un istituto di fanciulle
in quella città. Ma di questo, se occorrerà, vi scriveremo altra volta.34
Il Signore vi dia ogni bene
Vostro Obbl.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Per vostra norma e tranquillità vi annunzio che le lettere delle Figlie
di Maria Aus. dirette a D. Bosco non sono lette che da lui o dal suo Vicario.
8
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Raccomanda di accogliere un’orfanella nella casa di Nizza e di riaccettare, forse al po-
stulato, una giovane siciliana confidando sulle sue capacità e sul suo impegno. Condi-
vide le sue perplessità circa l’apertura della casa di Catania e la speranza per la nuova
fondazione nel paese di Alcamo.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (5)
[Torino] 1-2-[18]87
Ottima Suor Catterina
1. Fra breve vi sarà condotta certa Elisabetta Gamaleri35 povera orfa-
nella nipote di un nostro bravo coadiutore di Nizza Marittima. Era suo
32 Don Giuseppe Ronchail (1850-1898) era direttore dell’orfanotrofio di Nice, ruo-
lo che svolgerà anche dal 1888 a Parigi, dove fu Ispettore delle case salesiane della
Francia Nord e del Belgio (cf Ronchail sac. Giuseppe, ispettore, in DBS 244).
33 La casa di Saint-Cyr-sur-Mer era ricca di opere, ma necessitava di maestre con
titoli riconosciuti per poter garantire dinanzi alle autorità scolastiche del luogo l’affida-
bilità didattica della scuola.
34 In realtà la comunità di Alcamo non verrà aperta.
35 Elisabetta Gamaleri, accolta a Nizza, si orienterà poi alla scelta della vita religiosa
nell’Istituto FMA, ma durante il Noviziato farà ritorno in famiglia.

5.9 Page 49

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 47
padre capo stazione in Valmadonna, morì poc’anzi lasciando una nume-
rosa famiglia già senza madre. Voi accettatela. Si pagheranno per essa L.
190 circa, se non erro, all’entrata, poi L. 100 annue dalla Direzione delle
Ferrovie. Il tutore di lei è l’Avv. Gamaleri dimorante costì in Nizza Monf.,
protettore è il Signor Moro nostro coadiutore, di cui parlai sopra.
2. Vi spedisco una lettera di Cristina Talamo. A D. Bosco, cui la lettera
era diretta, pare ben pentita; ed in vista di ciò se credete di riaccettarla
sembrerebbe opportuno, tanto più che sembra una ragazza d’ingegno, ca-
pace a riuscire una buona maestra.36
Ponetele le condizioni che credete opportune per la sua perseveranza e sua
conversione.
3. Riguardo alla proposta di Catania non ci vedo abbastanza chiara-
mente. La scrivente si serve di un foglio del Municipio e sembra che non
accenni niente al Consiglio Municipale; non propone condizioni; non si
capisce bene se essa sia attualmente proprietaria o direttrice. Mi pare che
convenga rispondere che pel momento vi è impossibile accettare per man-
canza di personale, che però potrebbe parlare col Sig. D. Chiesa37 il quale
potrà di presenza intendersi meglio e poi riferirci quanto occorre. Intanto
ringraziatela della stima e benevolenza che dimostra per le Figlie di Maria
Ausiliatrice, le quali saranno liete se potranno un giorno renderle qualche
servizio. Tra parentesi vi dirò che fa temere un poco od almeno fa pensare
il vedere che voglia affidarvi il suo istituto così a metà dell’anno. Bisogne-
rebbe proprio che D. Chiesa potesse prudentemente informarsi del motivo
che la inducono a cercare in questi giorni di affidarci il suo istituto.
4. Vi farò avere copia della dimanda venutaci da Alcamo col sunto della
nostra risposta. Si vede sempre più che c’è molto bisogno che cresciate in
36 Cristina Talamo (1869-1948) aveva difficoltà nell’addolcire il temperamento piut-
tosto rigido, frutto di un’educazione familiare autoritaria, tuttavia era ricca di doti:
umile, intelligente, precisa nel lavoro, impegnata nell’autoformazione. Giovane profes-
sa, nel 1903, fu inviata a dirigere la casa di Mers-el-Kebir (Algeria). Ritornata in Italia,
fu direttrice ad Ascoli Piceno, poi economa ad Alì Terme (Messina). Dopo una breve
sosta a Chertsey (Gran Bretagna), trascorse molti anni a Nizza come incaricata della
stamperia (cf Secco M., Suor Talamo Cristina, in Facciamo memoria. Cenni biografici
delle FMA defunte nel 1948, Roma, Istituto FMA 1997, 367-371).
37 Don Giovanni Chiesa (1858-1914) entrato all’oratorio di Valdocco e formatosi
alla scuola di don Bosco, nel 1885 era stato mandato dallo stesso Fondatore della Con-
gregazione ad iniziare l’opera salesiana in Sicilia. Fu direttore delle case di Catania “S.
Filippo Neri”, Catania Cifali, Marsala, Caserta, Castellammare di Stabbia. Nel 1905 fu
nominato direttore della casa di Smirne (cf Simonetti Giovanni, [Lettera mortuaria],
Macerata 12 luglio 1914, in ACS 76A006).

5.10 Page 50

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48 Prima parte
numero, e specialmente che cerchiate di avere delle maestre applicandone
agli studi quante più si potrà.38
5. Vi do piena facoltà di andare a Quargnento e a Lu. Fate servire la
vostra gita per la visita annuale. Fate coraggio alla povera Tricerri, assicu-
randola che D. Bosco prega per essa.39
6. Qui le suore inferme in parte van migliorando, la Direttrice però ha
anch’essa bisogno di aversi cura.
7. Io non istò neanche a scrivere delle trattative di case al Sig. D. Bret-
to, perché penso che ne parliate voi e lo teniate informato di ogni cosa di
qualche rilievo.
La Vergine SS. Nostra celeste Madre ci ajuti a purificar bene le nostre
case da ogni elemento che possa essere pericoloso. Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Se scrivete nel senso indicato alla Sig.ra Agata Visenza, sarà bene
che preveniate il Sig. D. Chiesa pregandolo anche da parte mia a prendere
tutte le informazioni necessarie sull’indole dell’Istituto, sulle cose che sa-
rebbero a farsi, sulle condizioni che ci proporrebbe ed anche cercasse di
sapere il motivo che le fa prendere adesso tale decisione. Tutto ciò però
senza impegnarci.
9
A suor Emilia Borgna, direttrice della casa di Villa Colón (Uruguay)
Ringrazia per gli auguri ricevuti in occasione della sua festa onomastica e per le pre-
ghiere per don Bosco e per il suo Vicario. Invoca da Dio la perseveranza nel bene per
tutti e specialmente per le missionarie lontane.
Trascrizione ms. allog. in Quaderno Cartas Circulares de la Superiora general y
38 In tempi di grande espansione delle opere educative, era indispensabile contare
sulla presenza di religiose educatrici preparate anche culturalmente. Infatti in quel pe-
riodo erano numerose le FMA dedite allo studio.
39 Suor Teresa Tricerri (1847-1888), prima di entrare nell’Istituto, aveva ottenuto un
evidente miglioramento della salute grazie alla benedizione di don Bosco. Poté così es-
sere ammessa alle tappe formative e divenne FMA. Per vari anni fu maestra nella scuola
di Lu Monferrato. Nel 1887 la sua salute ebbe un crollo e fu costretta a lasciare l’inse-
gnamento. A Torino, ormai impossibilitata a camminare, sapendo che don Bosco era
gravemente ammalato, offrì al Signore la vita per ottenere la guarigione del Fondatore
(cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 2° decennio dell’Istituto
1883-1892, Torino, SEI 1920, 77-79).

6 Pages 51-60

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6.1 Page 51

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 49
demás Superiores del Istituto (año 1887-1898), in Archivio della Casa ispettoriale di
Montevideo Villa Colón
Torino 5 Ott. 1887
Alla R.da Suora Superiora delle Suore di M. Ausiliatrice
della Repubblica dell’Uruguay
R.da Suora40
Mi giunse la carissima vostra del 7 dello scorso mese, e rendo grazie
per gli auguri fattimi in occasione del mio onomastico e per le preghiere
che voi e le vostre dipendenti innalzate al Signore per il nostro Amatissimo
Don Bosco e per me onde Egli ci dia forza e salute per continuare ad an-
dar avanti nella reggenza delle due Congregazioni che per sua bontà volle
affidarci.
Noi preghiamo per tutti e specialmente per le persone lontane onde il
Cielo conceda ad esse il dono della Santa Perseveranza nel bene come di
gran cuore ve lo auguriamo.
Don Bosco vi benedice ed io faccio il simile, mentre salutandovi, mi
dichiaro
Vostro Aff. in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Fate in modo che né voi, né alcuna delle vostre Suore abbia a man-
care di peso sulla bilancia di S. Michele.
10
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dà disposizioni e suggerimenti per l’apertura imminente della casa di Moncrivello
e informa della presenza a Torino della famiglia del noto benefattore spagnolo Luis
Martí-Codolar che chiede altre FMA per la Spagna.
40 Suor Emilia Borgna (1862-1939) era partita giovanissima per l’Argentina il 1°
gennaio 1879. Dopo essere stata direttrice della casa di San Isidro, nel 1886 era stata
nominata direttrice a Montevideo Villa Colón. Con il moltiplicarsi delle fondazioni,
avrà pure il ruolo di Visitatrice delle case aperte in Uruguay. Nel 1892 aprirà la prima
comunità delle FMA in Brasile che a quel tempo dipendeva dalla Visitatoria Urugua-
yana. Dal 1908 al 1915 fu Ispettrice in Brasile, poi direttrice e maestra delle novizie a
Lorena (cf Secco M., Suor Borgna Emilia, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle
FMA defunte nel 1939, Roma, Istituto FMA 1994, 93-107).

6.2 Page 52

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50 Prima parte
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (6)
V. G. V. M.
[Torino] 7-10-1887
Ottima Suor Catterina
Quanto a Moncrivello sarebbe proprio conveniente mandar le suore
prima della festa di S. Orsola.41 Quanto ai mobili in parte serviranno quelli
della Sig.ra Persico42 e in parte si dovranno provvedere. Spero che prima
d’allora qualcuno andrà a vedere e darà le disposizioni. Per ora colà si farà
laboratorio e credo un po’ di scuola a pagamento per esterne; alla festa poi
l’Oratorio o ricreatorio come si voglia chiamare. Andando avanti si vedrà
se si potrà far altro.
Io già scrissi che prima di S. Orsola le suore sarebbero andate. Spero
che Suor Eulalia Bosco potrà far bene.43
Vidi la Direttrice destinata a Pecetto.44 Speriamo le suore colà pure fa-
ranno bene. Spero che anche a S. Pier d’Arena le cose prenderanno buon
avviamento.
Pregheremo per Suor Berciatti:45 fatele coraggio a ravvivare la sua ras-
segnata confidenza nella Celeste Madre Maria Ausiliatrice.
Non so dirvi quando si aprirà l’asilo a Mathi; ma sarete avvisata per
tempo.46
41 La casa stava per essere aperta; infatti le suore arrivarono a Moncrivello il 14
ottobre.
42 La Signora Rosa Persico di Moncrivello aveva desiderato l’apertura della casa
delle FMA. Il marito, morendo senza figli, l’aveva infatti incaricata di devolvere i suoi
beni in beneficenza a favore del paese. Consigliata dal parroco, istituì un giardino d’in-
fanzia, un laboratorio e una scuola per le ragazze e affidò la direzione di queste opere
alle FMA ospitandole nella sua stessa casa, della quale aveva fatto dono a don Bosco
(cf Cronistoria V 176-177).
43 Suor Eulalia Bosco (1866-1938), pronipote di don Bosco, sarà la prima direttrice
della comunità (cf Mainetti Giuseppina, Madre Eulalia Bosco Pronipote del Santo. Me-
morie biografiche, Colle Don Bosco, Istituto Salesiano Arti grafiche 1952).
44 Era suor Luigia Vescovi (1862-1931) che aveva emesso la Professione perpetua il
24 agosto 1884 (cf Secco M. - Calosso C., Suor Vescovi Luigia, in Facciamo memoria.
Cenni biografici delle FMA defunte nel 1931, Roma, Istituto FMA 1991, 271-276).
45 La giovane suor Maria Berciatti (1864-1888), che aveva avuto tante difficoltà da
parte della famiglia per poter realizzare la sua vocazione, fu sempre debole di salute e
in quell’anno era gravemente ammalata. Morirà il 24 agosto 1888 (cf Cenni biografici
delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 2° decennio dell’Istituto 1883-1892, Torino,
SEI 1920, 83-85).
46 L’asilo di Mathi Canavese inizierà nel 1889 nella casa aperta il 28 dicembre 1885.

6.3 Page 53

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 51
Abbiamo qui la famiglia Spagnuola del Sig. Luis Martí-Codolar uno
de’ principali benefattori della casa de’ Salesiani e delle Suore di Sarriá. Fa
tanti encomi di quelle Suore, ma dice che sono troppo poche: ce ne vor-
rebbero ancora tre od almeno due. D. Bonetti forse vi scriverà poi ancora
su questo argomento.
Son tanto contento della buona salute ed armonia che regna costì, e
prego il Signore a conservarle.
Tanti saluti a codesti cari Confratelli e Consorelle. Il Signore sia sempre
con voi e col
Vostro Aff. in G. e M. Sac. Michele Rua
11
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Nella prima lettera indirizzata alla Madre, come Rettor Maggiore della Congrega-
zione dà raccomandazioni discrete e sagge e informa sui biglietti delle ferrovie per la
Francia.47
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (7)
V. G. V. M.
[Torino] 29-3-1888
Ottima Suor Daghero
Sarà meglio che mandiate voi l’ordine a Suor Amalia di recarsi a Marsi-
glia.48 Io già scrissi a D. Albera49 prevenendolo del suo arrivo.
47 Questa lettera è la prima giunta a Nizza dopo l’inizio ufficiale del mandato di don
Rua a successore di don Bosco nel governo della Congregazione salesiana ratificato con
decreto dell’11 febbraio 1888.
48 Suor Amalia Meana (1856-1942), dopo aver trascorso vari anni in Francia, nel
1887 fu richiamata in Italia come direttrice della casa di Chieri, ma dopo un anno ven-
ne deciso il suo ritorno a Marseille, dove con le sue doti di creatività, lungimiranza e
autentico spirito salesiano diede un forte incremento alle opere educative. Sarà infatti
nominata Visitatrice delle case aperte in Francia in un periodo denso di sfide a causa
delle leggi anticlericali (cf Secco M., Suor Meana Amalia, in Facciamo memoria. Cenni
biografici delle FMA defunte nel 1942, Roma, Istituto FMA 1995, 219-234).
49 Don Paolo Albera (1845-1921) era Ispettore dal 1881 delle case salesiane aperte
in Francia. Sarà poi nominato Direttore spirituale della Congregazione Salesiana e il 16
agosto 1910 verrà eletto Rettor Maggiore in sostituzione di don Michele Rua (cf Gar-

6.4 Page 54

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52 Prima parte
Voi andate pure alla visita facendo il giro che avete indicato, cioè co-
minciando da quelle di Francia.
Quanto alla Frola50 vedrete come si spiegherà prima del termine
dell’anno e a seconda de’ suoi portamenti si potranno prendere le oppor-
tune deliberazioni.
Buone feste a Voi e a tutte le Suore ed allieve.51
Pregate qualche volta almeno pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Penso che già lo saprete che i biglietti di riduzione sulle ferrovie
francesi furono cambiati pel principio del corrente anno e che sarete prov-
vista dei nuovi.
12
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice della casa di Villa Colón (Uruguay)
Ringrazia la comunità per gli auguri e le preghiere offerte per la sua nuova missione
di Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana. Raccomanda di promuovere “in
ogni modo possibile” la gloria di Dio e la salvezza delle anime e assicura la preghiera
per le suore e per le alunne nella certezza che l’amato Padre don Bosco veglia sulla
Congregazione e intercede per essa.
Trascrizione ms. allog. in Quaderno Cartas Circulares de la Superiora general y
demás Superiores del Istituto (año 1887-1898), in Archivio della Casa ispettoriale di
Montevideo Villa Colón
Torino 12 Maggio 1888
Reverende Suore di M. SS. Ausiliatrice
di Villa Colón
Mi arrivò graditissima la vostra lettera di Aprile piena di bei sentimenti
e di ottime promesse che mi indirizzaste come a Rettore Maggiore della
neri Domenico, Don Paolo Albera, secondo successore di D. Bosco. Memorie biografiche,
Torino, SEI 1939).
50 Si tratta di Frola Teresina che era postulante a Nizza, ma non risulta dai Registri
che sia entrata in Noviziato.
51 Il riferimento alle alunne ricorre in varie lettere, segno di un’attenzione sempre
viva alla missione affidata alle FMA. Ogni volta che don Rua visitava la Casa-madre,
riservava sempre un incontro con le educande e con le alunne della scuola.

6.5 Page 55

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 53
nostra Congregazione, e ve ne ringrazio sinceramente, persuaso che sarete
tutte di parola, pregherete tutte per me, e m’aiuterete a salvare molte ani-
me coll’opera vostra e colla pratica d’ogni religiosa virtù.
Questo è quanto sovratutto vi raccomando, di promuovere in ogni
modo possibile la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Da parte mia
non mancherò di sempre pregare per voi, e per le vostre care allieve affin-
ché queste corrispondano alle vostre cure, e voi perseverando nella vostra
santa Vocazione, possiate aver sanità e forza per sempre lavorare con gran
frutto delle anime, e con grande vostro merito pel Paradiso di dove il no-
stro ognor rimpianto Padre Don Bosco veglierà sopra di voi e vi otterrà
tutte le grazie necessarie a santamente compiere la vostra grande missione.
Fatevi dunque coraggio nel divino aiuto e nella protezione di Maria S.ma
Ausiliatrice che certamente non vi mancheranno per l’intercessione del
nostro Venerato Padre Don Bosco.
Gradite infine i miei cordiali saluti, mentre imploro sopra di voi le più
copiose benedizioni del Signore, confermandomi
Vostro in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
13
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Risponde in modo chiaro e puntuale a varie richieste riguardanti soprattutto il ruolo
dei confessori e direttori locali in relazione alle suore.
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in AGFMA 412.1/111 (8)
[Torino] addì 23 Giug. 1888
Rev.da Sr. Caterina
Ho gradito assai la vostra lettera del 9 ma non ebbi mai tempo a ri-
spondervi: meglio però tardi che mai: eccovi pertanto le principali risposte
chiestemi:
1° Mi chiedete scusa per la spesa quasi inutile del telefono, ecc.
R. Accetto benignamente le scuse: state dunque tranquilla per questo.
2° Se gli Ispettori debbano essi provvedere al Confessore straordinario,
agli Esercizi delle ragazze, ecc. (V. Reg. Ist. XVII art. 6).52
52 Si richiama l’articolo delle Costituzioni dell’Istituto FMA che prescrive: «Le Suo-
re avranno ogni 6 mesi un Confessore straordinario, deputato dal Superiore Maggiore,

6.6 Page 56

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54 Prima parte
R. Gli Ispettori non devono ciò fare per proprio ufficio, ma lo possono
fare per delegazione cioè come delegati dal Superiore Magg. a provvedere in
dette occorrenze.
3° Se devono i Direttori ricevere i rendiconti delle Suore fuori di Con-
fessione
R. Sì, lo devono ricevere secondo il disposto delle Deliberazioni del 2°
Cap. Gen. (V. Dist. III art. 270) se però ne nascessero inconvenienti, si noti-
fichino al Sup.re Maggiore.53
4° Se debbano o no i Direttori aprire le lettere delle Suore
R. Su quest’ufficio di veder le lettere delle Direttrici e Suore quanto al
Direttore le Regole e le Deliberazioni nulla ordinano, né vietano: se però
conoscete inconvenienti su questo proposito, fatemelo sapere.
5° Se convenga si sappia quando le Suore passano da una Casa all’altra
R. Questo non conviene, e ne avviseremo i Direttori affinché raccoman-
dino ai Subalterni di non far conoscere quel che riguarda alle suore anzi di
parlarne il meno possibile.
6° Se sia bene per le Suore farsi dirigere dal Direttore di altra Casa per
iscritto
R. Può solo permettersi di tenere qualche rara corrispondenza col Con-
fessore o Direttore avuto in altra Casa; ma farsi dirigere totalmente da lui
non è conveniente, salvo che si tratti del Superiore Maggiore o del Direttore
Generale, i quali sono sempre all’occorrenza Confessori e Direttori ordinari
e straordinari in qualunque Casa della Congregazione. V. delib. Dist. II art.
165.54
ed approvato per le Confessioni nella Diocesi. Fuori di questo tempo, se alcuna ne
abbisognasse, lo dimanderà alla propria Superiora, la quale si mostrerà facile ad accor-
darlo» (Regole 1885, Tit. XVII, art. 6).
53 Le Deliberazioni del II Capitolo generale prevedono: «Nelle Case, che hanno per
Direttore un Sacerdote salesiano, il rendiconto si farà al medesimo almeno tre volte
all’anno, nel mese di marzo, giugno e novembre, eccetto che si abbia occasione di farlo
al Superior Maggiore o al Direttore generale, oppure ad altro Superiore dai medesimi
appositamente incaricato.
La Direttrice, qualora nol potesse verbalmente lo potrà fare per iscritto, colla dovuta
prudenza, alla Superiora generale o al Superiore» (Deliberazioni del secondo Capitolo
Generale, art. 270).
54 Si richiama quanto è indicato nelle Deliberazioni: «Pel buon andamento della
Congregazione, per conservare l’unità di spirito e seguire l’esempio degli altri Istituti
religiosi, è fissato dal Superior Maggiore un confessore stabile per ciascuna casa, il
quale possibilmente sarà un Salesiano. Il Superior Maggiore ed il Direttore generale
sono confessori ordinarii e straordinarii in qualunque Casa delle Suore, e l’Ispettore
nelle Case esistenti nella propria Ispettoria, purché siano approvati per le confessioni
in quelle date Diocesi» (Deliberazioni del secondo Capitolo Generale, art. 165).

6.7 Page 57

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 55
7° Se le Suore possono andare da un Confessore qualunque quando
manca l’Ordinario, o per altro motivo
R. Non pare conveniente: se vi è qualche bisogno chiedano almeno il
permesso alla Direttrice.
8° Se conviene tener aperte quelle case in cui non si possono impedire
le troppe visite e famigliarità coi parroci o presidenti
R. Su questo bisogna vigilare molto, e tenere ben informato il Direttore
Generale, e se occorre anche il Superiore Maggiore, onde si possa provvedere
secondo i casi.
Eccovi una risposta ai vostri quesiti; se vi occorre altre spiegazioni, io
farò sempre il possibile per darvele purché abbia tempo.
Pregate per me ed il Signore vi benedica tutte col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Avete già potuto esigere qualche cosa di capitale o d’interesse pel
legato di L. 4000 di Suor Rho e dell’annualità che le è dovuta dal Frat.
Vincenzo? Con bel modo state attente a simili esazioni.55
14
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Promette la sua benedizione per gli Esercizi spirituali e risponde ad alcune richieste
riguardanti questioni pratiche nel rapporto con mons. Cagliero e alcuni direttori lo-
cali.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/111 (9)
[Torino] addì 2 Agosto 1888
Rev.da Suor Catterina
In risposta alla gradita vostra lettera del 31/7
1° Mando ben di cuore la chiestami benedizione per voi e per tutte le
Esercitande interne ed esterne, affinché tutte ricavino dai santi spirituali
esercizi copiosi frutti di vita eterna: benedica il buon Dio la vostra pia
intenzione a comune consolazione e salute ed a gloria del suo S. Nome.56
55 Cf Lettera alla Superiora generale del 23 gennaio 1887.
56 Ogni anno – come era prescritto dalle Regole dell’Istituto – tutte le suore doveva-
no trovarsi in Casa-madre per gli Esercizi spirituali (cf Regole 1885, Tit. XVIII, art. 1).

6.8 Page 58

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56 Prima parte
2° Mi rincresce dovervi dire che quest’anno sarà difficile che io possa
visitare cotesta Casa: non posso nulla promettere: tuttavia pregate, e sarà
quello che Dio vorrà.57
3° Credo benissimo che, come dite, non abbiate costì sufficiente perso-
nale: ma che farci?
Raccomandatevi a Monsignore58 che non accetti l’apertura di nuove Case:
questo per ora pare l’unico rimedio.
4° Riguardo alla domanda che vi fece Don Cartier59 per l’infermeria
della Casa di Nizza Marittima, sono anch’io d’avviso che non conviene
mandarvi una Suora infermiera.
5° Quanto poi a provvedere alloggio più salubre alle Suore di Nizza
Mare, è tutto il nostro desiderio: e saprete che il cav. Levrot s’incaricò di
aggiustare loro l’abitazione sopra la Cappella, e presto cominceranno i la-
vori: speriamo che così potranno star meglio. Dio lo voglia!
Ben volentieri pregherò sempre per Voi e per tutte le vostre pie in-
tenzioni: fate lo stesso per me e gradite intanto i cordiali saluti ed auguri
d’ogni Celeste benedizione dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
p.s. Avrete ricevuto giorni sono due pale dell’altare della Cappella di
D. Bosco. Quella guasta converrà rinnovarla solo in quel che è distrut-
ta affinché si possa dire che è ancora la medesima che v’era quando D.
Bosco vi diceva la S. Messa. L’altra non bisogna tenerla: fu solo mandata
per modello delle riparazioni da farsi alla compagna. Aspettiamo pure la
sopratovaglia del medesimo altare.
Il povero Segretario60
57 Le Costituzioni stabilivano che «il Superiore Maggiore in propria persona o per
mezzo di altro Sacerdote da lui delegato» presiedesse la celebrazione della Vestizione
religiosa e ricevesse i voti nel giorno della Professione (cf Regole 1885, Titolo II, art. 2).
In genere era consuetudine che egli visitasse anche le case delle FMA. Quell’anno tut-
tavia don Rua non lasciò mai l’oratorio di Valdocco, né iniziò nuove fondazioni, tranne
quelle già promosse da don Bosco (cf Amadei Angelo, Il Servo di Dio Michele Rua
successore del Beato D. Bosco I, Torino, Società Editrice Internazionale 1931, 420-422).
58 Si tratta di mons. Giovanni Cagliero che il 7 dicembre 1884 era stato consacrato
vescovo titolare di Magida e al quale era stato affidato il Vicariato apostolico della Pa-
tagonia settentrionale e centrale. Nel suo ardente zelo, constatando gli urgenti bisogni
della zona, chiedeva sempre Salesiani e FMA per iniziare nuove presenze missionarie
in America.
59 Don Louis Cartier (1860-1945), dopo essere stato il primo maestro dei novizi a
Marseille S.te Marguerite, era a quel tempo direttore a Nice.
60 Il segretario in quel tempo era il Chierico Angelo Festa.

6.9 Page 59

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 57
15
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Autorizza – per la casa di Nizza Monferrato – l’ampliamento dell’ambiente adibito al
lavaggio delle stoviglie, in attenzione preventiva alla salute delle suore.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (10)
Torino, 17 ott. 1888
Nizza Monferrato
Dietro dimanda della Direzione della Casa di Maria Ausiliatrice in detta
città, considerato il pericolo di malanni nella salute delle suore che nell’in-
verno devono attendere alla pulizia del vasellame della casa, si autorizza
la Superiora a fare ingrandire il lavatoio. Bastando a tal fine l’aggiungere
una semplice parete, si potrà tale lavoro ancora eseguire nel corrente mese,
prima che il gelo venga a porre impedimento.
Sac. Michele Rua
16
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa di aver fatto prelevare una somma di denaro dalla Cassa di Risparmio di
Milano a nome della novizia suor Maria Moranzoni e di averla trattenuta a saldo del
debito della Casa-madre di Nizza Monferrato. Il poscritto attesta la delicata solleci-
tudine per la Superiora.
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in ASC A4510104
Addì 20 febbraio 1889
Rev. M. Superiora Gen.le
Ho il piacere di notificarvi che il nostro Provved.re Giuseppe Rossi ri-
tirò dalla Cassa di Risparmio di Milano, il 16 febb. C.te per conto di Sr.
Moranzoni Maria61 la somma di L. 1.473,89, le quali versò qui all’Oratorio
a conto del debito di Codesto Istituto della Madonna delle Grazie.
61 Maria Moranzoni (1863-1907), nata a Montonate (Varese), era allora novizia a
Nizza Monferrato. Aveva dovuto attendere fino a 24 anni di età prima di realizzare il

6.10 Page 60

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58 Prima parte
Se però voi desiderate di dare altra destinazione a detta somma, fate-
melo sapere.
Intanto conviene che ora notifichiate la cosa a Sr. Moranzoni, racco-
mandandole di spedir tosto quitanza al sig. Giuseppe Rossi per di Lui sca-
rico.
In attesa di questa quitanza per Rossi, vi prego dal Signore le migliori
benedizioni e cordialmente vi saluto.
Pregate anche voi pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Intesi con pena il pericolo che avete corso nel vostro viaggio: io
spero che Maria Ausiliatrice vorrà liberarvi tosto da ogni conseguenza.62
17
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia delle notizie ricevute circa le visite alle case e si dice disponibile a tenere
presenti i bisogni delle comunità. Esprime affettuoso interessamento per la scrivente.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (11)
V. G. V. M.
[Torino] 24-2-1889
Ottima Suor Catterina
Son molto contento delle notizie che mi avete date sulla visita alle di-
verse case di Figlie di Maria Ausiliatrice.63 Terrò presenti le varie necessità
suo ideale perché, morta la mamma, lei aveva dovuto occuparsi dei fratelli e sorelle (cf
Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel triennio 1906-1908, Torino,
Scuola tip. privata FMA 1938, 84-93).
62 Si riferisce ad una caduta capitata il 10 febbraio 1889, mentre madre Caterina
Daghero, in visita alle case della Francia viaggiava in carrozza da St. Cyr a La Navarre
accompagnata da madre Elisa Roncallo. I cavalli, spaventati da un improvviso tem-
porale, si impennarono e ruppero le stanghe della vettura, che si capovolse sbattendo
a terra le viaggiatrici (cf Capetti G., Il cammino dell’Istituto nel corso di un secolo II,
Roma, Istituto FMA 1973, 27).
63 Il governo dell’Istituto FMA da parte della Superiora generale era “subordinato”
al Rettor Maggiore, secondo quanto si legge nelle Costituzioni, per cui una volta all’an-
no, ed ogni volta che era necessario, la Madre gli dava relazione sullo “stato morale,
fisico e materiale dell’Istituto” (Regole 1885, Tit. VI, art. 4).

7 Pages 61-70

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7.1 Page 61

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 59
che mi avete esposte e poco alla volta si porrà rimedio per quanto sarà
possibile.
Alla Sig.ra Dorotea mi pare d’aver già scritto relativamente alla commis-
sione fattami da Monsignore nell’occasione di farle le nostre felicitazioni
pel suo Onomastico.64 Se voi avete da scriverle potete accennarle queste
mie parole, così qualora non le bastasse quanto le scrissi, mi farà sapere
qualche cosa.
Sono pienamente d’accordo che scriviate una relazione al card. Vicario
e volentieri la vedrò col Sig. D. Bonetti65 prima che sia spedita.
Nulla mi avete detto della vostra caduta; vorrà significare questo silen-
zio che non siane rimasta alcuna conseguenza? Dio lo voglia.66
Il signore vi benedica con tutte le vostre dipendenti, Suore ed alunne,
e Maria Ausiliatrice e S. Giuseppe siano sempre alla testa della vostra e
nostra numerosa famiglia.
Tanti saluti a tutti dal
Vostro Aff. Padre67 in G. C. Sac. Michele Rua
18
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Comunica la sua impossibilità a presiedere la celebrazione della Vestizione religiosa e
informa che sarà presente don Giovanni Bonetti anche come confessore per le suore
e per le ragazze.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (12)
Torino 16-12-[18]89
Ottima Suor Catterina
Mi rallegro del bel numero di vestizioni a farsi ed è con rincrescimento
che non posso prender parte alla bella funzione.
Qualche impegno particolare me ne impedisce.
64 Era la signora Dorotea de Chopitea vedova De Serra, insigne benefattrice dei
Salesiani e delle FMA di Barcelona Sarriá.
65 Don Giovanni Bonetti era il Direttore generale dell’Istituto FMA, anche se tale
incarico – come si legge nella lettera di don Rua a madre Caterina Daghero del 12 no-
vembre 1886 – avrebbe dovuto essere conferito a don Clemente Bretto. Forse quest’ul-
timo svolse tale ruolo per un breve periodo.
66 Cf il poscritto aut. della lettera precedente e la rispettiva nota.
67 Per la prima volta si firma attribuendosi l’appellativo di “Padre”.

7.2 Page 62

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60 Prima parte
Ne parlai con D. Bonetti ed egli si dispone a venire giovedì della prossi-
ma settimana per fare il triduo di preparazione e così compiere l’opera Do-
menica 29 corrente. Con lui parlerete pure delle confessioni delle ragazze.
Forse egli stesso potrà fare da straordinario se non prima, almeno dopo
domenica. Oppure facendo egli da straordinario per le Suore durante il
triduo D. Clemente potrà fare lo straordinario per le ragazze.
Quanto a Lugo se si potesse aprire quella casa ancor di quest’anno
andrebbe bene.68
Buone feste: Gesù Bambino faccia scendere su noi tutti abbondanti
benedizioni; io lo pregherò molto per tutte voi e voi pregatelo pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
19
Alla comunità delle FMA di Barcelona (Spagna)
Conferma la paterna sollecitudine per le FMA e per le opere dell’Istituto e dà indica-
zioni programmatiche alle prime religiose in Spagna affinché pongano solide fonda-
menta alle comunità che si apriranno in quella nazione. Fa appello alla responsabilità
di ognuna riguardo alla vitalità futura della Congregazione.
Trascrizione datt. in AGFMA 15(886)02
Torino 11 aprile 1890
Reverende suore,
sono stato molto contento di leggere i buoni sentimenti della vostra
lettera e ve ne ringrazio di vero cuore. Certamente le Figlie di Maria Au-
siliatrice, dovunque esse si trovino, meritano ed hanno tutte le mie solle-
citudini. Quanta parte hanno mai nelle ispirate opere di D. Bosco! Ma fra
tutte, quelle di Spagna devono avere ed hanno effettivamente una impor-
tanza eccezionale: sono esse il fondamento delle Case di Maria Ausiliatrice
in codesta nobilissima Nazione.
Ricordatevelo sempre: dipende da voi l’avvenire delle vostre Suore nel-
la Spagna.69 Per bello, ricco, massiccio sia un edificio, se le fondamenta son
deboli, male equilibrate, egli ben presto cadrà. Se l’amor proprio, i propri
comoducci, l’instabilità nelle osservanze della Regola, la tiepidezza negli
esercizi di pietà, il poco affetto per le care anime alle vostre cure affidate,
68 La casa di Lugo verrà aperta il 25 febbraio 1890.
69 In Spagna le FMA erano presenti dal 1886 a Barcelona Sarriá.

7.3 Page 63

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 61
o l’affetto vostro diviso con parzialità tra le più amabili e le meno, se tutto
questo, dico, filtra lentamente tra voi altre, come l’acqua filtra e scioglie
il cemento che unisce le fondamenta di una casa, la benedizione di Dio è
sospesa, le defezioni cominciano, e l’opera di D. Bosco si sfascia; con quale
e quanta rovina delle anime, il Signore soltanto lo sa. Ciascuna adunque di
voi pensi: da me sola forse dipende70 se la nostra Congregazione non potrà
attecchire nella Spagna. Vedrete, care Sorelle in G. C., che questo pensie-
ro, meditato seriamente, vi farà raddoppiare d’abnegazione e di coraggio;
si animerà la tiepida, si calmerà la troppo focosa, il carattere brusco diverrà
amabile, e via dicendo.
Ma quel che vi raccomandai già, ora vi raccomando di nuovo. Abban-
dono completo nei Cuori di Gesù e di Maria ed imitazione delle grandi
virtù del nostro venerato fondatore Don Bosco. Amatevi tutte le une e le
altre e tutte amate svisceratamente le care fanciulle a voi affidate.
Uniamoci tutti nella preghiera, invincibile fortezza contro gli assalti
dell’Inferno, soffriamo con santa allegria, né perdiamo mai di vista il gran
premio che Dio ci riserva.
Vi benedico tutte dal fondo del cuore e mi dico
Vostro dev.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
20
A suor Felicina Fauda, direttrice della casa di Chieri (Torino)
Si interessa con affettuosa premura della salute di suor Felicina e le invia due lettere
indirizzate alle educande e alle oratoriane.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/127
[Torino] 11-7-[18]90
Mia buona figlia Suor Felicina71
Avrei creduto che ieri od oggi sareste venuta per farvi visitare da qual-
che Dottore specialista di Torino, ma non vi ho veduta.
70 Il corsivo indica che la sottolineatura è dello stesso don Rua.
71 Suor Felicina Fauda era direttrice della casa di Chieri dal 1888. In un ambiente
ricco di opere educative, la salute della giovane superiora ne risentiva, per cui l’anno
dopo verrà richiamata a Nizza e il 31 dicembre 1892 conseguirà a Genova il diploma
di abilitazione per l’insegnamento della pedagogia e della morale. Sarà per vari anni
insegnante a Nizza e successivamente direttrice e Ispettrice (cf Secco M., Suor Felicina
Fauda Figlia di Maria Ausiliatrice 1866-1949, Roma, Istituto FMA 1988).

7.4 Page 64

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62 Prima parte
Sareste forse più libera perfettamente da quella tossetta che da qualche
tempo vi molestava? Non trascuratela se vi è ancora: presa per tempo si
potrà presto guarire; altrimenti potrebbe farvi tribolare.
Vi spedisco una letterina per le vostre educande e per le oratoriane.
Leggetela separatamente alle une e alle altre e poi mi scriverete distinta-
mente la risposta delle une e delle altre.
Tanti saluti a tutte le sorelle, anche a quelle che con rincrescimento non
potei vedere perché incomodate. La Madonna vi tenga sotto il suo manto e
vi difenda dagli assalti dei nemici delle vostre anime.
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
21
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dà orientamenti sul modo di procedere riguardo alla pratica per la dote di suor Clo-
tilde Lalatta e per il corredo di suor Clara Liprandi.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (13)
Torino, 18-7-[18]90
Ottima Suor Catterina Daghero
Parmi veramente opportuno fare le trattative per avere al più presto
la dote di Suor Lalatta.72 La circostanza che dovrà probabilmente fare la
professione il mese prossimo sarà un motivo buonissimo per sollecitare
l’affare.
Io avvisato dalla gradita vostra lettera starò attento a non cedere se non
in piccola parte qualora si rivolgesse a me per un condono.
Spero venirvi [a] vedere nei prossimi esercizi spirituali. Intanto conti-
nuate [a] pregare per me che nei Cuori di G. e di M. vi sono sempre
Aff. Fratello e Padre Sac. Michele Rua
72 Suor Clotilde Lalatta (1852-1934), dei marchesi di Parma, era entrata nell’Istituto
a Nizza Monferrato il 27 aprile 1889, all’età di 37 anni. Era imminente la data della Pro-
fessione religiosa e quindi era necessario regolarizzare la pratica della dote (cf Anzani
E., Suor Lalatta Clotilde, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel
1934, Roma, Istituto FMA 1993, 176-178).

7.5 Page 65

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 63
P.S. Vi mando copia di una convenzione fatta stamane riguardo a Suor
Liprandi.73 Conservatela diligentemente e prendetene memoria nei vostri
registri.
I coniugi Liprandi desidererebbero una ricevuta riguardo al corredo
che le diedero. Se potete, speditela.
22
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia per le notizie ricevute sulle case e sulle suore della Francia visitate dalla
Madre.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (14)
Torino 14-10-[18]90
Rev. Sig.ra Suor Catterina
Grazie delle informazioni che mi avete date sulle case di Francia. Ap-
provo i cambiamenti progettati di Suor Leggeretti74 con Suor Desirello.75
Che se la 1a. può servir per Nizza si potrà risparmiare ulteriori cambi e
viaggi, ed anche evitare un probabile malcontento a D. Perrot.76
La nota pel Perú mi pare possa andar bene.77 Finora però di là non
arrivò il danaro pei viaggi, né alcun passaggio. Vedremo.
73 Suor Clara Liprandi (1865-1933), nata a Torino, era conosciuta da don Rua. Ave-
va emesso la Professione perpetua l’anno prima il 9 agosto 1899 (cf Secco M., Suor Li-
prandi Clara, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1933, Roma,
Istituto FMA 1992, 141-143).
74 Suor Francesca Leggeretti (1853-1918) era direttrice a La Navarre nella casa
addetta ai Salesiani. Dopo una breve sosta a Nizza, venne destinata come animatrice
della comunità di Oran in Algeria (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice
defunte nel biennio 1917-1918, Torino, Istituto FMA 1959, 162-165).
75 Suor Luigia Desirello (1862-1945) era da alcuni anni in Francia. Appena ventiset-
tenne era già direttrice della comunità addetta ai Salesiani di Marseille. Doveva essere
più adatta a dirigere la casa delle FMA di La Navarre (cf Secco M., Suor Desirello Lui­
gia, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1945, Roma, Istituto
FMA 1996, 186-190).
76 Don Pietro Perrot era direttore della casa di La Navarre. Dal 1898 sarà ispettore
delle case situate nel Sud della Francia.
77 La prima casa aperta a Lima (Perú) è dell’anno dopo (1891). Era promossa da
un’Associazione di beneficenza che desiderava le FMA perché assumessero la direzio-
ne dell’orfanotrofio “Istituto Sevilla” così chiamato dal nome del finanziatore.

7.6 Page 66

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64 Prima parte
Per la Sicilia non potei dare alcun biglietto per D. Chiesa, ma se si potrà
combinar la cosa gli scriveremo.
Il Signore vi benedica tutte col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Si può cominciare la scuola di spagnuolo e sarà meglio farla in Niz-
za per mezzo di Suor Cecilia Masserano.78
23
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Raccomanda di accogliere in collegio una ragazza a lui presentata da un familiare, ma
si affida alla decisione della Superiora.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/111 (15)
Torino 11-1-[18]91
Ottima Suor Catterina
Vi spedisco la qui unita lettera testé ricevuta. Se le difficoltà a ritener
la ragazza non sono insormontabili sarò contento se si potrà appagar il
desiderio di quel Signore… Se poi sono proprio molto gravi, scrivete di
nuovo a quel Signore, per dirgli che malgrado la mia raccomandazione
non conviene ritener la figlia esponendogli le ragioni. Anche nell’ipotesi
favorevole scrivetegli per tranquillizzarlo.
Tanti cordiali saluti a tutta la famiglia e ricambio centuplicato degli
auguri inviatimi. Gesù Bambino vi ricolmi tutte di sue grazie insieme col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
78 Suor Cecilia masserano era partita da novizia per la Spagna, dove aveva emesso
la professione religiosa il 27 gennaio 1889. Due anni dopo era tornata in Italia e quindi,
conoscendo bene la lingua spagnola, poteva insegnarla alle consorelle che si preparava-
no a partire per il Perú. Suor Masserano non persevererà nella sua vocazione e lascerà
l’Istituto il 16 febbraio 1902.

7.7 Page 67

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 65
24
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette informazioni ricevute dal vescovo di Liège (Belgio) circa il suo interessa-
mento per le FMA giunte da poco in quella città.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (16)
Torino 18-6-[18]91
Ottima Suor Catterina
Il Vescovo di Liegi mi rispose che procurerà di dare qualche buona
donna come per insegnar alle nostre Suore79 la cucina belga senza obbligar
esse ad andare in altra comunità ed è più contento che si aspetti a mandarle
quando abbiano fatti gli esercizi spirituali. Converrà pertanto far fare la
prima muta di esercizi a quelle che devono partire pel Perú, per Lilla, Liegi
e forse converrà venga [a] fare gli stessi esercizi la Direttrice di Guînes.80
V.[ostro] D. Rua
25
Alla giovane Amabile Barile
Su un biglietto, contenente una frase litografata di don Bosco, esprime rallegramenti
per il desiderio della giovane di andare missionaria in America, e la invita ad atten-
dere dopo la Professione religiosa per realizzare questo ideale.
Orig. aut. in ASC A4480310 (M. 3853B1/2)
Torino il 19-6-[18]91
Carissima Barile Amabile in Roma81
Ti ringrazio della gradita tua lettera e penso farti una risposta di tuo gu-
79 Le FMA sarebbero giunte a Liège nel mese di novembre per la prima fondazione
in Belgio, accanto all’orfanotrofio salesiano “S. Giovanni Berchmans”. L’opera, voluta
dal vescovo mons. Victor-Joseph Doutreloux, era già stata accettata da don Bosco nel
1887, ma la casa non poté essere aperta se non nel 1891.
80 Era direttrice a Guînes suor Hugues Alessandrina.
81 Era una giovane di Roma che desiderava essere religiosa, ma non entrò nell’Isti-
tuto delle FMA.

7.8 Page 68

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66 Prima parte
sto col mandarti un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco scritto
di sua mano:
«O Maria, otteneteci da Gesù la sanità del corpo se essa è bene per l’anima,
ma assicuratele salvezza eterna. Sac. Gio. Bosco».
Gradisci i miei cordiali saluti e prega il Signore pel
tuo aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
Quanto alla vostra dimanda di andare in America ne teniamo conto
e spero che dopo fatta la professione religiosa potremo appagare i vostri
desideri. Continuate a nutrire così buoni sentimenti e fin d’ora procuratevi
un gran corredo d’ogni virtù.
26
A suor Clelia Guglielminotti, novizia
Incoraggia la novizia a superare le difficoltà incontrate e l’aridità spirituale che prova
alla vigilia della Professione religiosa e le ricorda l’amore della Vergine Maria che la
protegge.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/128 (1)
Torino 23-6-[18]91
Mia buona figlia Suor Clelia Guglielminotti82
Volentieri aderisco al vostro desiderio e pregherò per voi. Coraggio,
non badate all’apparente difficoltà che provate nel fare il passo a cui da
due anni aspirate. Anche senza un trasporto del cuore verso questa meta,
potete andare avanti contenta e risoluta, guidata dalle ragioni che vi sugge-
risce la religione ed il vostro spirituale vantaggio.
Sì, Maria Ausiliatrice, come voi lo riconoscete, vi ama e vi colma di sue
82 Suor Clelia Guglielminotti (1864-1958) era allora novizia. All’età di 15 anni aveva
incontrato don Bosco a Torino accompagnando la mamma a chiedere consiglio al santo
sacerdote. Figlia di un industriale biellese, lavorò per alcuni anni nella ditta del padre
e alla morte di lui, sistemati gli affari per la gestione dell’azienda, entrò nell’Istituto.
Mancava appena un mese alla professione religiosa quando scrisse a don Rua. Diver-
rà infatti FMA il 28 luglio 1891 e lavorerà a lungo per l’animazione e l’impostazione
dell’incipiente opera dei convitti per le giovani operaie aperti dall’Istituto a partire dal
1897 (cf Anzani E., Suor Guglielminotti Clelia, in Facciamo memoria. Cenni biografici
delle FMA defunte nel 1958, Roma, Istituto FMA 2000, 185-194).

7.9 Page 69

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 67
benedizioni. Essa vuole presto annoverarvi definitivamente fra le sue Figlie
e Gesù tra le sue Spose. A voi il corrispondere.
Non dimenticate presso Dio
Il Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
27
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Invia un biglietto di auguri per la festa di S. Enrico, onomastico della destinataria, e
le fa omaggio di una immaginetta ricordo.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (1)
Torino il 14-7-[18]91
Rev. Suora Enrichetta Sorbone, vicaria
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Il più gran nemico di Dio è il peccato. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Buon onomastico! Il Signore ad intercessione del vostro Santo Pa-
trono vi ricolmi di sue grazie e vi aiuti a preparare buone Figlie di Maria
Ausiliatrice.83 Gradite questa immagine come mio bocchetto84 per la vostra
festa.
83 Suor Enrichetta Sorbone (1854-1942) era stata eletta vicaria generale nel 1881,
servizio che svolgerà per una sessantina d’anni mantenendo viva nell’Istituto la fedeltà
allo spirito di Mornese. Al ruolo di vicaria associò per qualche tempo quello di maestra
delle novizie (cf Dalcerri Lina, Madre Enrichetta Sorbone vicaria generale delle Figlie
di Maria Ausiliatrice, Torino, L.I.C.E. - R. Berruti 1947).
84 In dialetto piemontese bochèt, dal francese bouquet, significa un mazzo di fiori. In
senso figurato indica un “mazzetto” di auguri e di preghiere.

7.10 Page 70

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68 Prima parte
A suor Enrichetta85
Maria SS. Ausiliatrice ottenga in abbondanza i doni dello Spirito Santo
per guidare le novizie per le vie della perfezione e specialmente per farle
molto avanzare nel santo amor di Dio.
Sac. Michele Rua
28
A suor Chiara Giustiniani, direttrice della casa di Barcelona (Spagna)
La rassicura che verrà esaudito il desiderio di avere la visita alla casa da parte di
qualche Superiore o Superiora e la informa dell’apertura della prima casa delle FMA
a Roma.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (4)
Nizza Monf. 2-8-[18]91
Mia buona suor Chiarina86
Ho fatto la commissione alla Rev. Madre Generale esponendole i vostri
ardenti desideri di una sua visita per gli esercizi, ma temo non sia ancora il
momento. Però quod differtur non aufertur. Speriamo che non vorrà fare
come D. Bonetti, il quale sarebbe certamente venuto il prossimo anno, se
non avesse preferito osservarvi dal Paradiso.87 Quanto allo scrivente e a D.
Sala88 vedremo quando potranno venire. Speriamo.
Intanto sono lieto di annunciarvi che finalmente le Figlie di Maria Au-
siliatrice cominceranno [ad] avere in ottobre una piccola villetta per loro
85 Don Rua scrive a matita un augurio sul retro di un’immaginetta che raffigura i
doni dello Spirito Santo con la scritta: Les dons du Ste Esprit.
86 Suor Chiara Giustiniani (1849-1923), nata a Roma in una famiglia nobile, si tro-
vava dal 1886 in Spagna per la prima fondazione a Barcelona Sarriá. Nel 1892 verrà
nominata Visitatrice delle case aperte in quella nazione e sarà Ispettrice per 25 anni in
Spagna, Italia, Belgio e Inghilterra (cf Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1923, Roma, Istituto FMA 1986, 102-110).
87 Don Giovanni Bonetti, Direttore generale dell’Istituto FMA, era infatti deceduto
improvvisamente il 5 giugno 1891.
88 Don Antonio Sala (1836-1895) era stato nominato da don Bosco nel 1880 Eco-
nomo generale della Congregazione Salesiana, ruolo che gli venne confermato nelle
elezioni capitolari del 1886 e del 1892 (cf Ceria Eugenio, Sala sac. Antonio, economo
generale, in DBS 250).

8 Pages 71-80

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8.1 Page 71

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 69
abitazione in Roma precisamente sotto la parrocchia del S. Cuore.89 Così
anche là potranno far qualche cosa di bene. Pregate anche voi che tutto
vada bene.
Mi rallegro anche con voi del vostro progresso e sviluppo. Tanti saluti a
tutti anche da parte di Suor Isabel. La Madonna degli Angeli vi aiuti a far
amare da codeste fanciulle spagnuole la virtù angelica.
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
29
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Risponde a richieste di orientamento circa l’apertura delle case di Cannobio e di
Milano e comunica che sarà presente alla funzione della Professione religiosa a Nizza
Monferrato.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (17)
[Torino] 26-8-1891
Mia buona Madre Catterina
Rispondo punto per punto alla gradita vostra del 24 corr.
1. Mandate pur le Suore a Cannobio.90 Al vescovo scriviamo oggi pre-
gandolo a fissar loro il Confessore. Sarà bene che esse passando per Nova-
ra cerchino di parlargli e presentandogli i miei e vostri rispetti lo ringrazino
della bontà che Ei dimostra per le Figlie di Maria Ausiliatrice e si proffe-
riscano liete di poter lavorare a benefizio della gioventù della sua diocesi.
2. Così oggi scriveremo anche all’Arcivescovo di Milano per dargli la
notizia delle due case nella sua diocesi91 e pregarlo di assegnar il Confes-
sore per entrambe le famiglie. Anche là, se possono, converrà che le suore
passino a far visita a S. E. Rev. Nei siti poi di loro destinazione penso an-
89 La casa delle FMA a Roma nel quartiere Castro Pretorio sarà aperta il 5 dicembre
di quell’anno grazie all’aiuto della madre di suor Margherita Mariani, la signora Sofia
Mariani De Filippi, che sostenne l’affitto per le FMA di una casetta in via Magenta, nei
pressi della Chiesa del S. Cuore.
90 La casa era stata aperta il 30 maggio 1891 con l’asilo infantile e l’oratorio.
91 L’Arcivescovo di Milano era mons. Luigi Nazari di Calabiana e le case delle FMA
che vennero aperte in quell’anno nella diocesi erano quelle di Oreno e Castano Primo.

8.2 Page 72

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70 Prima parte
dranno a far visita al Parroco ed ai Presidenti degli Istituti per cui furono
chiamate.
3. Quanto allo scrivere anche voi ai due prelati forse basterà facciate loro
una letterina di accompagnamento e di presentazione all’uno e all’altro.
4. Spero passare costì una mezza giornata per ricevere i voti. Conver-
rebbe però differire tale funzione alla sera del 31 corr. od al mattino del 1°
sett., giorno in cui penso recarmi a S. Pier d’Arena. Mi scriverete se si può
combinare la cosa.
5. Ho visto la lettera di Suor Maddalena:92 penso di parlare a D. Chiesa
in proposito se viene; e se non viene gli scriverò. Intanto fate coraggio alla
scrivente assicurandola che ci interessiamo per quella casa. Conservo la di
lei lettera per memoria.
Il Signore benedica codesti esercizi e la Vergine Ausiliatrice allarghi
sempre più il suo manto per ricevere altre ed altre figlie. Questi sono i miei
voti per l’Istituto mentre vivamente desidero che nessuna si allontani dal
manto della Madonna o si renda indegna di rimanervi.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
30
Alle suore studenti a Torino
Si congratula con le giovani FMA del progresso nell’apprendimento della lingua fran-
cese e auspica che la lettura della vita di S. Maria Maddalena contribuisca al loro
cammino spirituale.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/25
92 Suor Maddalena Morano (1847-1908) era la direttrice della casa di Alì Marina
(Messina) e al tempo stesso maestra delle novizie e Superiora delle case che si erano
aperte in Sicilia. Dopo aver conseguito il diploma di maestra a Pinerolo e aver inse-
gnato nella scuola comunale di Montaldo Torinese, entrò nell’Istituto delle FMA nel
1878. Trascorso il periodo di formazione a Mornese e a Nizza sotto la guida della saggia
Superiora suor Maria Domenica Mazzarello, emise i voti religiosi il 4 settembre 1879.
Dopo la Professione perpetua (1881) fu inviata in Sicilia dove resterà fino alla morte.
Avendo assimilato profondamente il Sistema preventivo di don Bosco, promosse la
formazione integrale delle ragazze e in particolare la preparazione di catechiste laiche
e religiose, in un tempo di emarginazione sociale della donna. Fu la prima Visitatrice
delle case aperte in Sicilia (cf Garneri Domenico, Suor Maddalena Morano Ispettrice
delle Figlie di Maria Ausiliatrice, San Benigno Canavese, Scuola Tip. Salesiana 1923 e
Mazzarello Maria Luisa [a cura di], Sulle frontiere dell’educazione. Maddalena Morano
in Sicilia 1881-1908, Roma, LAS 1995).

8.3 Page 73

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 71
Valsales au 12 sept. 1891
Aux Rev.des Filles de N. D. Aux. elèves de la classe de français Valdocco93
Je me rejouis avec vous, mes bonnes filles, du progrès que vous faites
dans la langue française, dans cette langue qui est très utile et qui vous
mettra en condition de vous faire comprendre dans quelconque pays. Vous
lisez la vie de Ste Marie Magdaleine: J’en suis bien content car j’espère que
vous y puiserez en quantité son amour envers N.S.J.Ch. pour le communi-
quer aussi aux personnes qui von entoureront à l’avenir et même un petit
peu à votre tout dévoué in J. Ch.
Sac. Michele Rua
31
A suor Elisa Roncallo, Consigliera generale
Ringraziando della lettera ricevuta trasmette un’espressione di don Bosco, riprodotta
in litografia sullo stesso biglietto, e raccomanda coraggio e pazienza nella malattia.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/123 (1)
Torino il 13-9-[18]91
Rev. Suor Elisa Roncallo in Bordighera94
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Il più gran nemico di Dio è il peccato. Sac. Gio. Bosco»
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Penso che non siate ancora abbastanza matura pel Cielo e che ab-
biate ancora a farvi molti meriti colla pazienza nelle tribolazioni e zelo
93 Un gruppo di FMA studenti si trovavano nella casa di Torino per lo studio della
lingua francese.
94 Suor Elisa Roncallo (1856-1919) si trovava a Bordighera per recuperare la salute.
Dopo essere stata direttrice per alcuni anni a Torino, era Consigliera generale, servizio
che svolse per 32 anni (cf Mainetti Giuseppina, Madre Elisa Roncallo fra le prime di-
scepole di S. Giovanni Bosco, Torino, Istituto FMA 1946).

8.4 Page 74

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72 Prima parte
nel ben operare nella vostra santa Congregazione. Fatevi coraggio e state
allegra. Non inquietatevi se qualche volta non potete fare la S. Comunione
sacramentale; supplitevi colla spirituale.
Salutate tutte le Suore sane ed inferme e dite a tutte che il tempo di va-
canza è l’occasione opportuna per rifare le forze fisiche e morali: il Signore
regni sempre in mezzo a voi.
32
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Risponde con essenzialità e precisione alle varie richieste mostrando viva sollecitudi-
ne nel cercare il bene delle suore e delle comunità.
Orig. allog. con poscritto e firma aut. in AGFMA 412.1/112 (18)
[Torino] 28 7mbre 1891
Rev.da Suor Catterina
Eccovi alcune righe di risposta alla gradita vostra del 26 corr.
1° Le Suore destinate a Betlemme95 ritornarono qua e poterono essere
istruite sulle cose più necessarie a sapersi in ordine alla loro destinazione.
2° Scriverò a D. Bologna96 che per le Suore che faranno la cucina abbia
tutti i debiti riguardi, e dia le disposizioni necessarie affinché non abbiano
a scapitare nella sanità per causa del troppo lavoro.97
Voi intanto potete mandare le 6 Suore a Lille98 quando che sia; ma prima
fate sapere a D. Bologna il numero, nome e il giorno della loro partenza,
affinché possa occuparsi, se sia possibile, ad ottener loro qualche riduzione
sulla spesa del viaggio.
3° Riguardo alla Sr. Teresina Mazzarello, non conviene che le scriviate
voi: fatele scrivere dalla Segretaria a nome vostro per ripeterle che non si
95 La casa delle FMA a Betlemme era stata aperta l’8 ottobre di quell’anno. Le suore
vi andarono insieme ai Salesiani chiamati ad assumere un’opera educativa promossa
dallo zelo del can. Antonio Belloni, che diverrà poi Salesiano.
96 Don Giuseppe Bologna (1847-1907) era direttore dell’Oratorio “San Leone” di
Marseille. Sarà poi Ispettore della Francia Sud (1892-98) e in seguito della Francia
Nord e Belgio (1898-1902) (cf Amielh Hubert, Bologna sac. Giuseppe, ispettore, in DBS
45).
97 Don Rua rivela un delicato senso di paternità verso le suore che, giovani e ine-
sperte, dovevano affrontare fatiche a volte eroiche.
98 Le FMA avrebbero dovuto molto presto partire per Lille al Nord della Francia.

8.5 Page 75

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 73
mandò a casa, ma fu essa che volle ritornarvi, che se vuol ritornare con
ferma volontà di perseverare nella sua vocazione, siete disposta a riam-
metterla purché non cerchi più di andar a casa, ma si contenti, quando sia
ammalata delle cure che si possono fare in Congregazione; che restando a
casa il suo deposito dovrà servire a pagare la sua pensione e le spese per lei
fattesi: se qualche cosa sopravanzerà delle 400 lire portate, le si manderà.99
4° Son contento che possiate contentare il Vescovo di Assisi mandando
le Suore per Cannara.100
5° Desidero che la Madre assistente possa, come ci siamo intesi, essere
in libertà pel suo ufficio;101 spero sarà già costà Suor Elisa102 che potrà far
essa, ed istruendo la nuova Segretaria, lasciare al suo importante ufficio la
Madre Assistente.
6° Vi mando qui unite due lettere con preghiera di rispondervi tosto
che potrete.103
P.S. Ricevo in questo momento notizia che malgrado lo sbaglio com-
messo dalle Suore di discendere a Bordighera, tuttavia arrivarono a tempo
a Marsiglia, appena però qualche minuto prima della partenza del battello.
Deo Gratias.
Il Signore accordi a tutte ottimo cominciamento dell’anno ed ogni be-
nedizione, quali posso desiderare al
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
99 Suor Teresina Mazzarello era entrata a Mornese dove aveva emesso i voti religiosi
nel 1874. Lasciò l’Istituto nel 1889.
100 La prima fondazione umbra a Cannara, nella diocesi di Assisi, promossa dal
vescovo mons. Nicanore Priori, avverrà nel mese di ottobre di quell’anno. Le FMA
subentravano alle religiose “Maestre Pie Salesiane” che avevano diretto la scuola fin
dal 1816. Vi era l’educandato, l’asilo, le scuole comunali e festive e l’oratorio. Le poche
religiose anziane superstiti di quella Congregazione in estinzione restarono nella casa
insieme con le FMA (cf Capetti G., Il cammino dell’Istituto II, 32-33).
101 Madre Emilia Mosca (1851-1900), che fu sempre chiamata Madre Assistente, era
incaricata delle scuole e della formazione delle insegnanti. Al tempo stesso dirigeva con
saggezza pedagogica la grande scuola di Nizza Monferrato e, dopo aver conseguito nel
1890 la laurea in Pedagogia, lavorava per ottenere il pareggiamento della Scuola Nor-
male alle scuole statali, evento che si raggiunse nel 1900 (cf Cavaglià Piera, Educazione
e cultura per la donna. La Scuola “Nostra Signora delle Grazie” di Nizza Monferrato dalle
origini alla riforma Gentile [1878-1922], Roma, LAS 1990).
102 Suor Elisa Roncallo aveva conseguito il diploma di maestra di grado superiore
nel 1876. Dopo essere stata per un periodo a Torino come animatrice della comunità e
dell’oratorio festivo, nel 1881 era stata nominata Consigliera e Segretaria del Consiglio
generale.
103 Da questo punto fino alla fine della lettera il testo è ms. aut. di don Rua.

8.6 Page 76

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74 Prima parte
33
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Utilizzando un biglietto, su cui è litografata un’espressione di don Bosco, informa di
aver ricevuto una somma di denaro e richiama la necessità di stipulare la convenzione
per la casa di Pontestura.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (19)
Torino il 11-10-[18]91
Rev. Suora Catterina Daghero
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Quanti volevano darsi a Dio e restarono ingannati
perché loro mancò il tempo. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Il 9 corrente ricevetti dal Conte Bosco L. 200 per saldare il debito
di Gaido vostra alunna. Fatele notare a credito di essa e poi ditemi con
comodità se amate meglio che io ve le spedisca oppure le versi all’Oratorio
a conto del vostro debito.
Riguardo a Pontestura104 io non so che siasi fatta vera convenzione: mi
pare che D. Badano abbia promesso di fare ciò che fu convenuto a Trino,
cioè L. 1000 annue per tre anni; tuttavia sarà conveniente che voi scriviate
al medesimo chiedendo come intendesi di fare pel mantenimento, mentre
ringrazierete di quanto già si fece. Se le Suore avessero ad aspettarsi il ne-
cessario dalle oblazioni spontanee degli abitanti, non sarebbe conveniente.
34
Alla giovane Claire Olive
Le comunica di aver scritto all’Ispettore, don Paolo Albera, le decisioni relative al
noviziato delle FMA in Francia e spera che egli la riceva presto nell’Istituto per essere
una pietra fondamentale delle future comunità in quella nazione.
104 La casa di Pontestura (Torino) stava per essere aperta il 27 ottobre 1891 con
l’asilo infantile e l’oratorio.

8.7 Page 77

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 75
Orig. aut. in ASC A4520572 (M. 3920C10)
Torino 23-10-[18]91
Mademoiselle Claire Olive105
Je viens d’écrire à notre bien aimé D. Albera les dernières résolutions
rélatives au noviciat des Filles de N. D. Auxiliatrice en France.106 Je pense
qu’il pourra vous recevoir bientôt. J’espère recevoir d’ici à peu de jours une
autre de vos agréables lettres de cette nouvelle maison des Filles susdites.
Qui sait que vous ne soyez pas la première pierre de ce nouvelle éta-
blissement? Qui sait que N. D. Auxiliatrice ne vous ait pas choisie pour
en être le fondement par priorité et par bon exemple? Je le dèsire et je La
prie à cet effet.
Bien des respects à Papa et Maman et à toute la famille de la parte de
Votre bien dévoué en J. Ch. A[bbé] Michel Rua
35
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Risponde a giro di posta alla lettera ricevuta e, riferendosi ai vari punti in questione,
dà orientamenti precisi e ispirati a paterna saggezza.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (20)
Torino 11-11-[18]91
Ottima Suor Catterina
A volta di corriere riscontro la gradita vostra di ieri.
1. Volentieri autorizzo D. Bretto a ricevere la professione relig. della
Suora inferma.
105 Claire Olive (1872-1945) proveniva da una famiglia benestante. Don Bosco nelle
sue soste in Francia era stato accolto più volte in casa Olive. Nella famiglia, ricca di
fede e di virtù, fioriranno tre vocazioni: Claire e Julie diverranno FMA e Ludovic sarà
Salesiano e missionario in Cina. Claire emetterà la Professione religiosa il 25 novembre
1893 (cf Secco M., Suor Olive Claire, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1945, Roma, Istituto FMA 1996, 388-399).
106 Nel III Capitolo generale, che si era svolto a Nizza dal 16 al 19 agosto dell’anno
prima, si era ritenuto opportuno preparare un regolamento per i Noviziati delle FMA.

8.8 Page 78

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76 Prima parte
2. Di cuore benedico le Suore andate a Roma.107 Oggi parlai a suor Coppa:108
anch’essa è ben disposta pel tempo in cui sarà in libertà da Pecetto.109
3. Perdono volentieri la trasgressione del numero di 100 educande sen-
tendo che vi è del posto stante il vuoto fatto: ma state attente per altro
anno.110
4. Quanto alla Direttrice di Novara avremo ancora un po’ di tempo a
pensarvi, stante che anche dopo l’esame converrà lasciar riposare un poco
le candidate. Intanto parlerò ancora a D. Cerruti111 che fu a visitare quella
casa ed avrò anche il tempo a sentire il vostro parere in proposito.
5. Anche D. Barberis fu contento del tempo passato costì. Tanto esso
quanto D. Belmonte mi parlarono del Direttore generale a stabilirsi. Spe-
ro che di questo potremo poi parlarci di presenza. Nel frattempo se sapete
di qualche Direttrice o Suora che abbia bisogno di ajuto, avvisatemi e pro-
cureremo di consigliare, aiutare, confortare il meglio che si possa.112
Coraggio a tutte le R.R. Madri113 e le più elette benedizioni del Signore
a tutta la famiglia vostra e nostra. Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
107 La prima casa delle FMA era stata aperta a Roma, in via Magenta, accanto alla
Chiesa del S. Cuore.
108 Suor Marina Coppa (1869-1928) aveva conseguito il diploma di maestra di gra-
do superiore nel 1889. Dopo essere stata insegnante e direttrice della comunità di Inci-
sa Belbo, lo sarà anche a Roma e a Vallecrosia. Nel 1894 verrà nominata assistente delle
postulanti. Nel 1901, alla morte di madre Emilia Mosca, la sostituirà come Consigliera
generale per le scuole (cf Dalcerri Lina, Madre Marina Coppa Consigliera generale
delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Roma, Istituto FMA 1955).
109 Suor Marina Coppa in quell’anno aveva dovuto sostituire temporaneamente la
direttrice della casa di Pecetto Torinese. Giungerà a Roma il 5 dicembre (cf ivi 91-92).
110 Don Rua mette in guardia sul numero elevato delle ragazze interne accolte
nell’educandato. Conosce bene l’ambiente e, come si ricava da altri suoi interventi,
costata la ristrettezza dei locali e soprattutto la difficoltà di conoscere bene le alunne,
presupposto indispensabile per il rapporto educativo.
111 Don Francesco Cerruti (1844-1917) era Consigliere scolastico generale della So-
cietà salesiana, ruolo che svolse dal 1885 al 1917. Egli seguiva con attenzione, affetto
e competenza anche lo sviluppo delle scuole delle FMA (cf Prellezo José Manuel,
Francesco Cerruti direttore generale delle scuole e della stampa salesiana 1885-1917, in
Ricerche Storiche Salesiane 5 [1986]1, 127-164.
112 I verbi usati lasciano percepire la sollecitudine paterna di don Rua e il suo unico
desiderio di aiutare chi avesse più bisogno di conforto e di guida spirituale.
113 Si accenna alle Consigliere generali che coadiuvavano madre Caterina Daghero
nel governo dell’Istituto.

8.9 Page 79

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 77
36
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Condivide l’esperienza sofferta che tocca l’Istituto a motivo della defezione di una
professa e raccomanda accurata vigilanza nel discernimento delle giovani in forma-
zione.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (21)
Torino 19-11-[18]91
Ottima Madre Catterina
1. Pregheremo per la povera Morbelli.114 Scrivetele pure che io la sciol-
go dai voti di povertà, castità ed obbedienza. Quanto però al voto di castità
fatele notare che è sempre in obbligo di osservare il 6° Comandamento
della legge di Dio. Potrà tuttavia accasarsi se le si presenta un partito.
2. Quanto alle novizie e postulanti che per salute o condotta non pa-
jono chiamate alla Congregaz.[ione], lasciatele pure in libertà, dopo che
avrete provato attorno a loro quello che la carità e prudenza suggeriscono.
3. Sarei anch’io d’accordo che a Villa Piccioni115 cercassero di fare da
sé per ora, eccetto che vi fosse qualche suora professa che potesse fare la
cucina.
4. Proverò [a] scrivere a D. Chiesa, come scriverò a D. Cagliero116 a
Roma per intendersi bene sui punti da voi accennati.
5. Parmi che quest’anno l’esame di vocazione117 lo possa dare D. Bretto.
Provate a parlargliene. Penso che ai tempi di D. Costamagna118 fosse egli
stesso a dar questo esame.
114 Suor Rosa Morbelli aveva emesso la prima Professione nel 1889 a St. Cyr (Fran-
cia). Uscì dall’Istituto il 20 novembre 1891, all’età di vent’anni per mancanza di voca-
zione religiosa.
115 La casa “S. Filippo Neri” dei Salesiani di Catania si chiamava anche “Villa Pic-
cioni” perché venne aperta nel 1885 grazie ad un’eredità lasciata da un sacerdote di
Catania di nome Placido Piccioni.
116 Don Cesare Cagliero (1854-1899), cugino del card. Giovanni Cagliero, era dal
1887 Procuratore generale della Congregazione Salesiana e risiedeva perciò a Roma,
dove era direttore dell’ospizio annesso alla parrocchia “S. Cuore di Gesù” (cf Cagliero
sac. Cesare, ispettore, procuratore generale, in DBS 63-64).
117 Il direttore locale aveva la facoltà delegata dal Superiore generale di verificare
l’autenticità della scelta vocazionale delle candidate all’Istituto quando esse dovevano
entrare in noviziato (cf Regole 1885, Tit. XII, art. 2).
118 Don Giacomo Costamagna (1846-1921) era stato Direttore spirituale delle FMA

8.10 Page 80

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78 Prima parte
6. Sarà forse conveniente pregare di costì S. E. il Duca Scotti a riman-
dare due copie della convenzione munite della sua firma se nulla vi ha che
impedisca.119
Voi potrete scusarvi con dire che siete invitate a spedir a Torino una copia
della medesima.
7. Avete già cominciato a preparare il Catalogo della Congregazione?
Quando sia preparato fatemelo poi vedere. Vedrò se potrò aggiungervi un
po’ di prefazione.120
Il Signore vi ricolmi di sue grazie e v’infonda le sue celesti consolazioni
per poterlo servire tutte in santa allegria. Ho tanto bisogno che preghiate
di cuore Maria Ausil. e D. Bosco per parecchi speciali motivi.
Non dimenticate poi di pregare anche pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Dopo gli esami delle Suore passerà costì D. Cerruti e combinerà
per la Direttrice di Novara.
37
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Invia gli auguri per la festa di S. Caterina ed esprime soddisfazione per l’accoglienza
che le FMA ricevono dalla gente nelle case di recente fondazione. Dà orientamenti
pratici circa le suore da inviare a Liège e a Lille.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (22)
a Mornese dal 1874 al 1877. Nel 1877 fu inviato in Argentina a capo della terza spedi-
zione missionaria dei Salesiani. Iniziò e promosse l’opera salesiana in Cile, visitò il Perú,
l’Ecuador e la Bolivia. Nel 1894 verrà consacrato Vescovo titolare di Colonia e Vicario
Apostolico di Méndez e Gualaquiza (Ecuador) (cf Lupo Tiburzio, Costamagna, mons.
Giacomo, vescovo missionario, in DBS 97-99).
119 Il duca Tomaso Scotti era il Presidente dell’Asilo infantile di Oreno (Milano).
120 Dal 1883 al 1889 il Catalogo annuale dell’Istituto portava la presentazione del-
la Superiora generale. Per due anni (1890-1891) il Direttore generale, don Giovanni
Bonetti, scrisse una lunga prefazione contenente orientamenti formativi per la vita e la
missione delle FMA. Dal 1892 al 1901 lo stesso don Michele Rua presenta il Catalogo
dando notizie e opportuni insegnamenti pratici di vita salesiana. Di qui si spiega la
prassi dell’Istituto di distribuire una copia del Catalogo a ciascuna suora professa e
novizia, affinché ognuna potesse approfondirne i contenuti. Nel 1892 don Rua informa
le suore dell’incremento delle case e delle vocazioni e rievoca la figura del Direttore
generale don Bonetti deceduto il 5 giugno 1891.

9 Pages 81-90

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9.1 Page 81

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 79
[Torino] 24-11-1891
Mia buona Suor Catterina
Domani è di nuovo [la] vostra festa: sebbene facciate quella del 30 apri-
le; penso che non vi farà dispiacere che io preghi per voi anche S. Catterina
martire e così farò implorando per sua intercessione ogni lume a voi ne-
cessario, la salute, gli ajuti, in una parola, un cumulo di celesti benedizioni.
Credo che anche voi riceviate notizie da tutte le nuove case apertesi
in quest’anno dalle Figlie di Maria Ausiliatrice: è una meraviglia il vedere
come dapertutto sono ricevute colle più cordiali ed anche solenni acco-
glienze: ne sia benedetto Iddio e la nostra celeste Madre col nostro amato
D. Bosco.
Non so se Suor Sampietro vi abbia scritto del loro arrivo ed installazio-
ne a Liegi: a me scrisse dandomi tante buone notizie.121 Fra le altre cose
però mi dice che vi è ancora bisogno di altre tre Suore. Non so se a Lilla
siano in numero sufficiente. D. Bologna, per quanto raramente, nulla mi
scrisse. Se ve ne fosse ancor bisogno converrebbe non darle insieme. Sarà
bene che siano qui a Torino prima del termine del corrente mese. Così
potranno partire coi Salesiani destinati pur a quella nuova casa.
Salutate tutte le Suore, novizie e postulanti e state tutte allegre in Domi-
no non dimenticandovi di pregare pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Dalla cartiera122 mi si chiede se non si potrebbe combinare che le
Suore che prestano colà servizio possano dormirvi e dimorarvi continua-
mente. Non è cosa di premura. Con comodità sentirò il vostro pensiero.
38
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Condivide la gratitudine al Signore e a Maria Ausiliatrice per la protezione sperimen-
tata nell’apertura della prima casa a Roma. Suggerisce di intitolare la nuova comunità
121 Suor Maria Sampietro (1854-1924) era la direttrice della nuova casa di Liège, un
orfanotrofio affidato ai Salesiani. Era già stata in Francia a St. Cyr e nel 1886 era passata
a Guînes come direttrice (cf Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel
1924, Roma, Istituto FMA 1986, 171-181).
122 Le FMA in quell’anno avevano visto il sorgere di un’opera nuova: l’assistenza sul
lavoro alle giovani operaie addette alla Cartiera salesiana di Mathi, acquistata da don
Bosco nel 1877 e in seguito ampliata e fornita di nuovi macchinari.

9.2 Page 82

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80 Prima parte
a S. Cecilia, martire romana, e di dedicarsi non solo all’oratorio, ma anche al servizio
presso la casa “S. Cuore” dei Salesiani, rievocando la missione della prima comunità
delle FMA aperta a Torino.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (2)
Per Roma123
[Torino] 27-11-[18]91
Mia buona Suora Enrichetta
Riscontro, sebbene un po’ in ritardo, la gradita vostra del 17 corrente.
Dalla medesima rilevo che dobbiam ringraziare tanto di cuore la Divina
Provvidenza che anche costì si manifesta in modo così evidente ed amore-
vole in nostro favore.
Sia adunque sempre da noi benedetto il Signore e servito con tutto
l’affetto e fedeltà e sia pur ringraziata Maria Ausiliatrice ed il suo servo D.
Bosco, che vi hanno procurato nella famiglia Mariani benefattori e protet-
tori così generosi.
Alla dimanda che mi fate come si dovrà battezzare codesta nuova casa
ed Oratorio, dopo consultato il Signore, mi pare sarebbe opportuno chia-
marla Oratorio di S. Cecilia. Era questa Santa Vergine e Martire di Roma,
era zelantissima della conversione delle anime: voi siete arrivate costì nel
suo mese e forse nel giorno di sua festa avrete cominciato a trattenervi
con qualche ragazza: mettetevi adunque sotto la sua protezione, se nulla
osta.124 Tuttavia dimandate anche a D. Cagliero125 e ad altri che possono
dare giudizio competente.
Scorgo le difficoltà che incontrate con D. Cagliero riguardo alla desti-
nazione del locale nuovo. Io gli scriverò in proposito. Tuttavia se potete in
qualche modo combinar le cose da rendere qualche servizio alla casa del S.
Cuore sarà molto opportuno. A Torino siete venute da principio precisa-
123 Aggiunta ms. aut. di don Rua che intende dare suggerimenti per la nuova casa
aperta a Roma.
124 La casa fu infatti chiamata “Oratorio S. Cecilia” accogliendo il suggerimento e le
opportune motivazioni espresse da don Rua. Le suore erano giunte da Nizza all’inizio
del mese di novembre, ma l’apertura ufficiale della comunità avverrà il 5 dicembre
come risulta dalla Cronistoria dell’Istituto (cf Capetti G., Il cammino dell’Istituto II,
33).
125 Don Cesare Cagliero era Procuratore generale della Congregazione Salesiana e
direttore della casa di educazione annessa alla parrocchia “S. Cuore di Gesù” di Roma
Castro Pretorio.

9.3 Page 83

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 81
mente collo scopo principale di tener da conto la biancheria dell’Oratorio
e casa annessa, e come fine secondario anche tener Oratorio per le ragazze.
Nessuno per questo ha stimato meno le Figlie di Maria Ausiliatrice. Non
intendo con questo di obbligarvi solo a questo lavoro di tener la biancheria
della casa del Sacro Cuore. Come dissi, scriverò a D. Cagliero e vedremo
quel che si potrà fare.
Presentate l’unita lettera alla famiglia Mariani e distribuite alle suore
gli acclusi biglietti. Voi intanto state allegra e tenete allegre tutte le sorelle,
a cui tutte come a voi prego dal Signore ogni benedizione mentre godo
professarmi
Tutto vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
39
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dimostra il fattivo interessamento per la casa di Roma, aperta di recente, e per quella
di Liège che richiede rinforzi di personale.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (23)
[Torino] 29-11-1891
Ottima Suor Catterina
Rispondo alla gradita vostra di jeri.
1. Ho scritto a D. Cagliero intorno alle Suore di Roma.126 Spero che tut-
to si sistemerà. Contemporaneamente scrissi a M. Vicaria e a casa Mariani.
2. Appena possa essere in libertà la Direttrice converrà che parta subi-
to.127
3. ho scritto a Liegi dimandando una dilazione fino ai 15 o 16 di Dic.:
vedremo se potranno accordarcela. In caso contrario converrà toglier qual-
cuna dalle case più numerose con riserva di sostituirle appena siasi fatta la
nuova vestizione, se pur non si potrà far diversamente, perché dobbiamo
ricordarci di far passare il noviziato nella casa apposita.
126 Le sette FMA per la nuova comunità erano giunte da Nizza nel mese di novem-
bre accompagnate dalla Vicaria generale, madre Enrichetta Sorbone. L’abitazione era
in via Magenta n. 10 in una casa affittata, grazie all’aiuto economico della Sig. Sofia
Mariani De Filippi, madre di suor Margherita Mariani.
127 La direttrice era suor Marina Coppa.

9.4 Page 84

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82 Prima parte
Quanto a Betlemme non occorre pensarci. Abbiamo combinato le cose
in modo che forse fino ad altro anno non occorrerà spedirne delle nuove.
4. Alla Damig. Postulante Ossella,128 che da tanti anni conosco, si potrà
dire che per ora a Casale non vi è chi ci chiami; quindi la sua dote potrebbe
portarla in Congregaz. Ciò non impedirebbe di farla servire per quella città
quando la provvidenza vi ci chiami. Tutto si tien notato e a tempo e luogo
la sua intenzione potrà effettuarsi. Salutatela tanto da parte mia.
5. Vi unisco alcune lettere a cui vi esorto di rispondere alquanto presto,
avendole ricevute già da qualche giorno.
Dite alle Suore che in questa Novena dell’Immacolata studino di ren-
dersi d’ora avanti anch’esse senza macchia per divenir meno indegne figlie
di tal Madre.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
40
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Su un biglietto che contiene una massima di don Bosco, esprime gratitudine per gli
auguri natalizi ricevuti da suore, giovani in formazione e ragazze e si rallegra per
l’esito degli esami di abilitazione sostenuti da alcune insegnanti FMA presso l’Uni-
versità di Genova.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (24)
Torino il 27-12-[18]91
Rev. Suora Madre Generale
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Il più gran nemico di Dio è il peccato. Sac. Gio. Bosco».
128 Serafina Ossella (1858-1924) era di famiglia benestante di Casale Monferrato.
Per la situazione familiare – che anche don Bosco conosceva bene – aveva dovuto ritar-
dare la sua entrata nell’Istituto. Finalmente il 9 ottobre 1891, all’età di 33 anni iniziava
a Nizza il postulato. Forse aveva espresso a don Rua il desiderio che le FMA aprissero
una casa nella sua città. Il desiderio si realizzerà nel 1893 (cf Facciamo memoria. Cenni
biografici delle FMA defunte nel 1924, Roma, Istituto FMA 1986, 20-26).

9.5 Page 85

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 83
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tante grazie di tutti gli auguri ricevuti dalle Suore, novizie, po-
stulanti, alunne; a tutte li ricambio con tutto il cuore innalzando calde
preghiere al Bambino Gesù a suscitare fra voi tutte un grande incendio di
quel divino fuoco ch’Egli è venuto a portare sulla terra.
Ringraziate anche per me le Professoresse della bella lettera che mi
scrissero da S. Pier d’Arena e dite loro che ricambiando gli auguri io rin-
grazio di cuore la Vergine Ausiliatrice e D. Bosco del buon esame che
hanno loro ottenuto. Sebbene non siasi conseguito quanto si desiderava,
tuttavia dobbiamo essere molto contenti e riconoscenti; tanto più se fac-
ciam confronto coll’esito delle altre esaminande.129
41
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Promette di prendere a cuore la situazione del personale per il primo noviziato fran-
cese e condivide la vera motivazione dell’infedeltà vocazionale di suor Annetta Fian-
desio.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (25)
[Torino] 3 [gennaio] 1892
Mia buona Suor Catterina Daghero
Ricevo in questo momento una lettera da Suor Meana coll’elenco che
qui vi accludo.130 Già lo saprete che cominciassi la casa di noviziato a S.
Margarita il giorno dell’Immacolata: questo fa sperar bene.131 Mi scrive
129 Si trattava delle prime FMA diplomate che, beneficiando di sessioni straordi-
narie di esami, avevano ottenuto l’abilitazione all’insegnamento secondario presso la
R. Università di Genova (cf Mosca Emilia, Origine dell’Istituto delle Figlie di Maria
Aus.ce fondato da D. Bosco nell’anno 1872, 112-113, orig. aut. in AGFMA 051/Reg.
2). Tra queste prime docenti vi erano suor Angiolina Cairo, suor Felicina Fauda e suor
Francesca Gamba.
130 Non si è conservato l’elenco a cui si fa cenno. Esso gli fu inviato da suor Amalia
Meana che era la Superiora delle case aperte in Francia.
131 L’accresciuto numero delle novizie aveva reso necessaria l’apertura del Noviziato
inaugurato nella Villa Pastré a St. Marguerite presso Marseille. La villa, vista in sogno

9.6 Page 86

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84 Prima parte
che per ora incontrano difficoltà varie. Speriamo però si potranno a poco
a poco superare. Mi accenna fra le altre cose il bisogno di una maestra di
lavori d’ago e di una maestra di musica e per questo uffizio mostra deside-
rio di Suor Bianco.132 Non so se sia cosa possibile. Se non si può mandar
questa si potrà vedere se mai vi fosse altra disponibile. Del resto: pazienza
si aspetterà altro anno. Mi viene in mente Suor Clotilde: pensate un po’ se
mai potesse servire.
Quanto a Suor Fiandesio,133 vi dirò che scrisse pure a me. Non è da am-
mettersi ciò che essa dice essere voi la causa di sua uscita. Io penso essere
piuttosto l’allettativa del danaro. Se fosse povera forse non cercherebbe
d’uscire. Le scrivo io pure.
Il Dolce Bambino Gesù vi tenga tutte vigilanti attorno alla sua culla per
consolarlo del pianto cagionatogli dai tanti peccati che si commettono nel
mondo. Pregatelo intanto pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Di Suor Fiandesio tengo anch’io una cartella nominativa, l’ultima
che fece fare solo in Ott. o Nov. ultimo. Ci siamo intesi che avrei esatto
gl’interessi per rimborsarci di qualche somma da me sborsatale.
42
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia delle notizie delle comunità e attesta la sua sollecita cura per le FMA che
affida a Maria affinché le renda sue vere figlie.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (26)
da don Bosco, era rimasta libera dopo il trasferimento dei novizi salesiani al Noviziato
di Brest. Vi si aprirà anche un educandato e l’oratorio festivo.
132 Suor Carolina Bianco (1873-1893) fin da novizia si trovava a Marseille. Era una
giovane suora ricca di doti e di virtù. Da una lettera del direttore salesiano si viene a
conoscere che era stata proposta per il Noviziato, forse per suggerimento di madre
Amalia Meana, ma la sua direttrice oppose difficoltà a tale trasferimento per non im-
poverire l’oratorio della sua efficace presenza educativa. Nel febbraio 1893 si ammalò
gravemente e morì il 24 di quello stesso mese (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria
Ausiliatrice defunte nel 5° quinquennio dell’Istituto 1893-1897, Torino, Istituto FMA
1923, 3-6).
133 Suor Annetta Fiandesio lascerà l’Istituto il 14 marzo 1892.

9.7 Page 87

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 85
Roma 15 [gennaio 18]92
Mia buona Suor Catterina
Grazie delle notizie che mi date delle case delle Suore; sebbene non
siano del tutto buone quanto a salute, tuttavia dobbiamo ringraziare il Si-
gnore che in mezzo a tanto malessere generale ci tratta con molta bontà
limitando cotanto le infermità nelle nostre case. Qui per esempio nessun
ammalato, anche le suore, che jeri visitai nel proprio villino, stanno bene e
sono tranquille.134
Già era informato della morte di Suor Bille e prego per essa.135 Deside-
rava tanto andare in missione: speriamo il Signore avrà tenuto conto del
suo buon desiderio.
Mi piace la notizia che tutte d’accordo vi adoprate per mettere in prati-
ca le disposizioni date per la distribuzione delle occupazioni. Spero si co-
mincerà a sentirne buoni effetti nel prossimo vostro giro, durante il quale
ho fiducia che gli affari in Nizza continueranno a sbrigarsi senza interru-
zione e la corrispondenza sarà tenuta viva. Nel vostro giro vi accompagne-
rò colle povere mie orazioni; fate altrettanto per me.
Quanto a Suor Fiandesio se la sua presenza a Chieri non è necessaria
sono d’accordo che la richiamiate a Nizza per darle comodità a preparar-
si agli esami di elementari superiori, tanto più converrebbe se vi fosse in
Nizza qualche buona Suora che potesse esercitare benefica influenza sul
di lei cuore.
Nel mio pellegrinaggio farò pure quanto posso in favore delle Suore,
come voi desiderate. Faccia la celeste Madre che ogni parola ed opera
contribuisca a renderle sempre più degne sue figlie. Qui non potei ancora
parlare in particolare a nessuna. Spero poterlo fare. Pare che Suor Mariani
sia discretamente tranquilla. Ieri trovai nel loro villino anche sua madre
che mi parve contenta; trovai Suor Letizia136 a scuola dell’ottimo Prof. Me-
luzzi, che tanto s’interessa per lei.
D. Bosco ci ajuti a dare sviluppo a questa incipiente fondazione e a dar
134 Le prime sette FMA erano addette alla casa dei Salesiani. La loro abitazione era
piccola e senza cortile, tuttavia avevano subito lasciato entrare le bambine e le ragazze,
e così la comunità aveva assunto un volto salesiano.
135 Suor Marie Bille (1861-1892) era nata in Germania; entrata nell’Istituto, espresse
il desiderio di partire per l’America. Venne però destinata alla Francia a Guînes, dove
morì il 5 gennaio 1892 (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel
2° decennio dell’Istituto 1883-1892, Torino, SEI 1920, 143-146).
136 Suor Letizia Lavagnino lascerà l’Istituto il 21 agosto 1893.

9.8 Page 88

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86 Prima parte
comodità alle Suore di trattenersi colle fanciulle romane e far loro un po’
di bene.
Salutate tutte le Madri, le Suore, le novizie, postulanti ed educande a
cui tutte prego dal Signore salute, allegria e progresso nella virtù.
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
43
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Si compiace della vitalità apostolica delle case visitate, ringrazia della cordiale acco-
glienza ricevuta dalle suore e dalle alunne e dà opportuni suggerimenti per la comu-
nità di Bronte.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (1)
Lugo 1-3-1892
Mia buona Suor Maddalena
Partito da Alì137 mi accorsi d’essere in colpa per un furto: sta per co-
minciare la quaresima ed io intendo di cominciarla bene col fare la dovuta
restituzione. Eccovi il corpo del delitto: la lettera della Rev.ma Superiora
Generale, che voi desiderate certo conservare gelosamente. L’ho letta con
piacere ed ora ve la restituisco volentieri.
chi l’avrebbe creduto che in Alì avrei ricevuto tanta accoglienza per-
fino dalle esterne e dagli esterni? Sono tuttora meravigliato e non posso a
meno che ringraziarne la Superiora e per mezzo di essa tutto il personale
e le alunne, nonché gli alunni. Gli uni e le altre poi aggiunsero anche sul
punto di mia partenza, cosa affatto insolita, di esprimermi con bell’indiriz-
zo il loro rincrescimento per la mia partenza aggiungendovi gli auguri per
un’ottima continuazione del mio pellegrinaggio. Di questo specialmente
vogliate ringraziare gli uni e le altre.
Voi poi, abbiatevi sempre cura per migliorare la vostra salute, giacché
a quanto pare il lavoro andrà crescendo e vi è bisogno che siate forte e
robusta per formare un abbondante vivaio per la vostra Congregazione.
137 Don Rua, accompagnato da don Francesia, aveva da poco visitato tutte le case
dei Salesiani e delle FMA in Sicilia (cf Amadei A., Il Servo di Dio Michele Rua I, 573-
580).

9.9 Page 89

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 87
Tanti saluti a tutte le suore ed anche al caro D. Bocchio.138 Continuate
a pregare pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Queste buone Suore e loro allieve vi mandano i più cordiali saluti.
Le trovo tutte in buona salute. Deo Gratias.
Sarà bene che quando abbiate da scrivere a suor Pagliassotti139 le dicia-
te di ricevere con sé suor Venera140 al posto di suor Borello141 se pur non
l’avrà ancor fatto.
44
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Su un biglietto su cui è riportata una frase di don Bosco, scrive espressioni di grati-
tudine per le preghiere offerte per lui e trasmette raccomandazioni formative per le
novizie e le postulanti.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (3)
Nizza il 16-3-[18]92
Rev. Suora Enrichetta Sorbone Vicaria
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Quanti volevano darsi a Dio e restarono ingannati
perché loro mancò il tempo. Sac. Gio. Bosco».
138 Il Salesiano don Secondino Carlo Bocchio era Direttore spirituale della casa di
Catania.
139 Suor Caterina Pagliassotti (1865-1941) era a quel tempo direttrice a Bronte (cf
Secco M., Suor Pagliassotti Caterina, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1941, Roma, Istituto FMA 1995, 229-232).
140 Suor Venera Mananice (1850-1934), siciliana di origine, entrò nell’Istituto all’età
di 32 anni. Fu ammessa alla Professione religiosa il 29 ottobre 1886. Era cuoca nella
casa di Bronte (cf Anzani E., Suor Mananice Venera, in Facciamo memoria. Cenni bio-
grafici delle FMA defunte nel 1934, Roma, Istituto FMA 1993, 207-208).
141 Suor Giustina Borello (1865-1924), giunta da novizia in Sicilia, era stata a Nun-
ziata di Mascali. Dal 1894 era direttrice di questa comunità. Dopo cinque anni fu invia-
ta a Bronte, dove non le fu facile inserirsi sia nell’oratorio che nella scuola comunale.
Nel 1901 sarà destinata come direttrice a Catania (cf Facciamo memoria. Cenni biogra-
fici delle FMA defunte nel 1924, Roma, Istituto FMA 1986, 49-57).

9.10 Page 90

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88 Prima parte
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
Il 4 del corrente mi venne fatto di leggere la gradita vostra del 22/2 e
solo oggi mi viene dato di rispondervi. Tante grazie delle buone notizie
che mi deste di tutta codesta casa e specialmente delle novizie. Sono molto
contento delle preghiere che costì si fanno per me ed anche di questo vi
ringrazio di cuore con tutte le Suore, novizie ed educande.
Mi accorgo che vi sono anime buone che pregano per me, giacché do-
vunque incontro molte consolazioni e mi pare che il Signore si mostri sem-
pre più amorevole verso i figli e figlie di D. Bosco.
Dite pure alle Suore, specialmente alle novizie e postulanti che il Si-
gnore merita da noi ogni diligenza nel suo servizio e che da buone figlie
e vere imitatrici della Madonna devono allegramente cercare di dare ogni
consolazione a Gesù, il Quale prepara per esse belli ed ubertosi campi da
lavorare, appena abbiano potuto fare la loro religiosa professione, come
prepara pure loro molte consolazioni anche in questo mondo se durante
il postulato e noviziato procurano di arricchirsi solidamente delle virtù
proprie della vita religiosa. Salutatele tutte in Corde Jesu.
Tanti saluti alla Madre Gen. e a tutto il venerando Capitolo. Favorite
rimettere dentro busta a suor Elvira Lavagnino la qui unita.142
45
A suor Luigia Bardina
Le invia un pensiero di don Bosco e le raccomanda di intendersi con la sua direttrice
sulla possibilità di dedicarsi alla catechesi anche per i ragazzi. Per il mese di maggio
le consiglia di esercitarsi nell’allegra umiltà.
Orig. aut. in ASC A4480302 (M. 3852E12/3853A1)
Torino il 16-4-[18]92
Rev. Suora Bardina in Bronte143
142 Era novizia, ma non farà la Professione religiosa.
143 Suor Luigia Bardina (1863-1950) da ragazza era stata educanda a Nizza. Il 24
agosto 1880 iniziò il Postulato e il 12 dicembre successivo il Noviziato. Subito dopo la
Professione religiosa, emessa il 23 agosto 1881, partì per la Sicilia con suor Maddalena
Morano. Fu maestra della scuola elementare di Bronte per 14 anni (cf Secco M., Suor

10 Pages 91-100

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10.1 Page 91

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 89
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Quanti volevano darsi a Dio e restarono ingannati
perché loro mancò il tempo. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Se non vi è alcuno che faccia il catechismo ai ragazzi e vi è comodità
di farlo nella vostra cappella, io non avrei niente in contrario. Sarà però
bene rimettervi al giudizio di D. Prestianni e della Direttrice.
Per vostra nipote provate scrivere ai suoi parenti che la raccomandino
alla Direttrice di Nizza facendo quel che possono pel corredo e pensione.
Spero avranno gradevole risposta.
Mi dimandate in qual virtù esercitarvi nel mese di Maggio; eccovelo:
allegra umiltà.
Salutate caramente tutte codeste buone sorelle anche per D. Francesia,
cui rimisi il vostro biglietto. Non dimenticatemi nelle vostre fervide orazioni.
46
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette la richiesta dell’Ispettore, don Paolo Albera, di poter inviare qualche suora
in più per la casa addetta ai Salesiani di Marseille “S. Leone” e ne spiega la speciale
motivazione. Raccomanda alle suore, alle giovani in formazione e alle educande di
vigilare per corrispondere fedelmente alla grazia del Signore.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (27)
Torino 19-4-[18]92
Ottima Suor Catterina S. G.
Per mezzo del caro D. Belmonte riceverete questa mia. Spero che gli
esercizi vadano bene e prego il Signore a renderne duraturo abbondante
frutto.
Intanto vi annunzio che D. Albera avrebbe bisogno di qualche Suora
in ajuto a S. Leone. La ragione si è che Mad. Jacques domanda di aver so-
Bardina Luigia, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1950,
Roma, Istituto FMA 1997, 12-18).

10.2 Page 92

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90 Prima parte
vente una Suora (Suor Colomba)144 a tenerle compagnia. Stante il bene da
essa fattoci in passato e quello che può farci in avvenire D. Albera sarebbe
con me d’accordo di contentarla sotto alcune condizioni che già espressi a
D. Albera e che a voce esprimerò anche a voi. Guardate un po’ se potete
trovarne una o due costì a Nizza od altrove da mandare colà.
Dovendo queste passare a Bordighera potrebbero prender seco suor
Adolphine e portarla alla Provvidenza.145 Sarà molto a proposito non man-
dar delle novizie eccetto che ci fosse modo di farne il cambio con qualche
professa della Provvidenza.
Tanti saluti a tutto il Capitolo Superiore, a tutte le Suore professe e no-
vizie, a tutte le postulanti, a tutte le educande, a cui tutte raccomanderete
di non lasciar passare la grazia di Dio senza approfittarne: del resto chi sa
se il Signore ripasserà in certe anime.
Gradite anche voi i miei saluti e non dimenticate presso Dio
Il Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
47
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa sulla casa di Trino, di imminente apertura, ed espone la necessità di inviare
quattro suore in Palestina in sostituzione delle religiose fondate da don Giacinto
Bianchi. Assicura la visita di don Cesare Cagliero alla casa di Cannara.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (28)
[Torino] 22-4-1892
Mia ottima Madre Catterina
1. Sia lodato Iddio per le buone notizie che mi date delle case Monfer-
rine da voi visitate e voglia nella sua bontà continuare a benedirvi.
144 Suor Colomba Canevaro (1853-1933) si trovava nella casa di Marseille dove abi-
tava la signora Jacques, benefattrice della Congregazione salesiana. Suor Colomba era
entrata nell’Istituto a 32 anni di età e aveva emesso i voti il 21 agosto 1887. Era dunque
la persona più adatta a seguire con caritatevole premura la signora (cf Secco M., Suor
Canevaro Colomba, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1933,
Roma, 1992, 38-40).
145 Chiama così la casa di St. Cyr e suggerisce di trasferirvi la novizia suor Adolphine
Dupuis che era di origine francese. Suor Adolphine tuttavia non perseverò nell’Istituto
e tornò in famiglia prima della professione religiosa.

10.3 Page 93

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 91
2. Ci fu qui il Direttore di Trino che mi annunziò che i due muri di se-
parazione di cui mi parlate furono eretti. Perciò spero che non vi saranno
più difficoltà all’andata delle Suore per lunedì. Sarà forse bene avvisare D.
Bensi146 del giorno ed ora del loro arrivo in Trino.147
3. Volentieri permetto che le Suore tengano il SS. Sacramento nel loro
privato Oratorio; solo non sarà possibile per quest’anno dar loro la messa
quotidiana stante la deficenza di preti salesiani; solo potranno darla qualche
volta per settimana. Converrà su questo punto ed anche sul modo e tempo
di tener l’Oratorio, di far catechismo, delle funzioni da farsi nei giorni festi-
vi ecc. che la Direttrice s’intenda col prelodato D. Bensi e col Sig. Parroco.
4. Nulla osta per parte mia che si richiami Suor Maggiorotti148 da Roma
e vi si mandino due altre per sopperire al lavoro.
5. Si presenta ora il bisogno di mandare quattro Suore in Terra Santa,
perché D. Giacinto porterà via tra breve sette delle sue Suore.149 Come
vi pare di poter provvedere? Possibilmente converrebbe mandare delle
professe.
6. Per Cannara ho già provvisto incaricando D. Cagliero di andare a
farvi la visita ispettoriale, esaminare, parlare col Vescovo e con quanti altri
occorra e provvedere alla pace e tranquillità di quelle povere figlie, le quali
spero faranno un gran bene colla pazienza e costanza. Mi rincrebbe molto
non aver potuto andarvi io stesso come desiderava e già aveva divisato.
Speriamo D. Cagliero farà bene.
7. Vi ho mandato poc’anzi una lettera del Parroco di Formia: se per
146 Don Giovanni Bensi (1853-1931) aveva ricevuto l’abito talare da don Bosco
e a 23 anni era già sacerdote. Per le sue doti di mente e di cuore fu direttore in varie
comunità: Lucca, Trino Vercellese, Nizza Monferrato, Genzano di Roma (cf Luchelli
Alessandro, [Lettera mortuaria], Torino 4 agosto 1931, in ACS B2131201).
147 Le suore giunsero a Trino (Vercelli) il 2 maggio 1892. Erano dedite al laborato-
rio, alle scuole elementari, all’asilo e all’oratorio festivo.
148 Suor Amalia Maggiorotti (1866-1913), originaria di Torino, era ben conosciuta
da don Rua. Era una suora sempre disponibile, attiva ed entusiasta per la missione
educativa. Un giorno don Rua le aveva detto, facendo leva sul suo nome: «Suor Amalia,
voi dovete ammaliare la gioventù per portarla a Dio» (cf Cenni biografici delle Figlie
di Maria Ausiliatrice defunte nel triennio 1912-1914, Torino, Scuola tip. privata FMA
1946, 254-269).
149 Don Giacinto Bianchi (1835-1914) aveva fondato nel 1875 la Congregazione
delle Figlie di Maria Missionarie e le aveva inviate in Terra Santa a collaborare con
don Antonio Belloni nelle sue opere educative (cf Porsi Luigi, Don Giacinto Bianchi.
Missionario apostolico. Fondatore delle Figlie di Maria Missionarie, Roma, Ed. privata
FMM 2000). Quando don Belloni entrò nella Congregazione salesiana, don Bianchi
richiamò in Italia le religiose da lui fondate per lasciare il posto alle FMA.

10.4 Page 94

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92 Prima parte
caso non avete ancora risposto vi esorto a rispondere presto, perché di là
già ci telegrafarono in seguito chiedendo risposta.150
8. Ho ricevuto le vostre osservazioni sul Conservatorio delle Verginel-
le151 e procurerò tenerne conto quando avrò a rispondere. Ora attendo
ancora informazioni da D. Chiesa.
Faccia il Signore che i frutti degli esercizi abbiano a continuare lunga-
mente ed abbondanti. Il prossimo mese di Maria potrà essere un mezzo
efficace per far durare tali frutti: animate tutte a farlo bene. Credetemi
sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
48
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Invia alcune lettere ricevute dalla Polonia destinate ad una postulante e auspica che
Maria Ausiliatrice sia contenta delle sue figlie e dei suoi figli.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (29)
[Torino] 24-4-1892
Ottima Suor Catterina
Da parecchi giorni ci arrivarono in una sola busta le tre lettere polac-
che che qui vi unisco. Dalla traduzione abbreviata che mi feci fare di due
di esse parmi che siano dirette ad una vostra postulante.152 Vi unisco tale
traduzione e forse potrete capire a chi siano dirette.
Per ora niente altro, se non raccomandarvi che cerchiate modo che
Maria Ausiliatrice abbia sempre ad essere contenta di sue Figlie predilette.
Voi però pregate affinché abbia anche ad essere contenta de’ Suoi Figli
e specialmente del più indegno fra essi, qual è
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
150 A Formia non vi fu mai una casa di FMA.
151 “Conservatorio delle Vergini” era così chiamata la casa di Trecastagni aperta nel
1880 per desiderio del card. Dusmet, arcivescovo di Catania.
152 Si tratta della giovane polacca Margherita Loniewska che non perseverò nella
vocazione e tornò in famiglia prima di entrare in Noviziato.

10.5 Page 95

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 93
49
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Nel giorno di S. Caterina invia alla Superiora generale un biglietto d’auguri per l’ono-
mastico unito all’immagine di Maria e auspica che le FMA possano presto aprire
nuove case in Africa.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/112 (30)
[S. Caterina] 1892
Viva S. Catterina! Viva la Madre Superiora!
Le accordi il Signore ogni più eletta benedizione e sovratutto la con-
solazione di veder crescere le sue figlie in numero e santità per modo che
possano spargersi per tutto il mondo a strappare tante e tante anime al
demonio per consegnarle al Celeste Sposo Gesù.
Tali voti formando, spedisce l’immagine di quella Vergine SS. che
aspetta le sue Figlie a lavorare per la salvezza delle nazioni più infelici della
terra, quali sono i popoli dell’Africa,153 e questo senza lunga dilazione.
Sac. Michele Rua
50
A suor Marina Coppa, direttrice della casa di Roma
Inviando un pensiero di don Bosco, ringrazia delle notizie ricevute e si interessa delle
suore ammalate e del molto lavoro che richiede la missione a servizio dei Salesiani.
Suggerisce un impegno spirituale per il mese di maggio.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (1)
Torino il 1-5-[18]92
Rev. Suora Marina Coppa Direttrice in Roma
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
153 Durante il governo di don Rua le FMA apriranno in Africa case in Algeria: a
Mers-el-Kebir (1893), a Oran-Eckmühl (1898) e a Oran (1907); e in Tunisia: a La Ma-
nouba (1895) e a Porto Farina (1898).

10.6 Page 96

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94 Prima parte
«Quanti volevano darsi a Dio e restarono ingannati
perché loro mancò il tempo. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Mi rincresce assai delle vostre ammalate. Fate loro coraggio ed
esortatele a confidare nella protezione di M. Aus. e D. Bosco.
Penso che suor Maggiorotti presto sarà richiamata e vi si manderà qual-
che altra al suo posto.
Ho scritto al Sig. D. Cagliero di cercar modo di diminuirvi il lavoro e
spero che lo farà. Voi fategli sentire le vostre difficoltà; invitatelo a venirvi a
trovare, a farvi qualche conferenza e quando verrà fategli conoscere i vostri
bisogni. L’ho pure esortato a farvi qualche visita e qualche conferenza; voi
fategliene memoria qualora si dimenticasse.
Voi volete un bel fioretto pel mese tanto caro di Maria, eccovelo: Pensa-
te sovente alla celeste Madre, lavorate volentieri per amor di Lei e soffrite
con pazienza le tribolazioni anche per amore di Lei.
Salutate cordialmente codeste buone sorelle, e con loro pregate qual-
che volta per me.
Quanto alle confessioni animatele ad andare di preferenza dal Confes-
sore ordinario: però non rifiutate mai il permesso di andare dallo straor-
dinario a chi ve ne fa dimanda, così prescrive il decreto di SS. Santità del
dicembre 1890.154
51
Alla novizia suor Claire Olive
Su un biglietto contenente un pensiero di don Bosco, esprime apprezzamento per la
fiducia dimostrata nel confidare le sue inquietudini alla superiora. Incoraggia la no-
vizia ad avere sempre confidenza in chi è mediazione della volontà di Dio, certa che
Maria Ausiliatrice e don Bosco la proteggono.
Orig. aut. in francese in ASC A4520573 (M. 3920C11/12)
154 Si riferisce al decreto Quemadmodum emanato dalla Congregazione dei Vescovi
e Regolari il 17 dicembre 1890 che raccomandava ai superiori e superiore delle comu-
nità religiose di evitare ingerenze indebite nella vita spirituale dei loro sudditi/e per non
appropriarsi dei compiti propri del confessore.

10.7 Page 97

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 95
Torino il 19-5-[18]92
Rev. Suora Claire Olive
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«In fine della vita si raccoglie il frutto delle opere buone. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Vous avez fait três-bien à confier vos inquietudes à vos Supérieurs.
Continuez avoir en eux toute la confiance; c’est par leur mayeu que le bon
Dieu vous fera toujours connaître sa sainte volonté. Courage, le démon fait
tout son possible pour vous epauventer et détourner; mais N. D. Auxilia-
trice et D. Bosco seront toujours là pour vous soutenir.
Bien des saluts a tout ce petit monde et bonnes fêtes de N. D.
52
A suor Lucia Franco
Si mostra disponibile ad interessarsi di un giovane, accolto in uno dei collegi sale-
siani, e concede volentieri un appuntamento secondo la richiesta della destinataria
della lettera.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 26-5-[18]92
Rev. Suor Lucia Franco155
Per ora nulla vi è a temere pel giovane Umberto Prasso. Se avverrà
qualche minaccia di mandarlo a casa, scrivetemi subito ed io farò il possi-
bile per scongiurare il pericolo.
155 Suor Lucia Franco (1854-1943) era entrata nell’Istituto all’età di 34 anni, con
una ricca esperienza di maestra nella scuola elementare, ma dovette faticare a liberarsi
dalle sue abitudini di vita per assumere le esigenze della vita religiosa. Fu una com-
petente insegnante a Mongardino d’Asti e a Borghetto Borbera (Alessandria), dove
fu insignita di medaglia d’oro al merito scolastico (cf Secco M., Suor Franco Lucia, in
Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1943, Roma, Istituto FMA
1995, 162-165).

10.8 Page 98

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96 Prima parte
Quanto a voi, volentieri prego e se avete qualche giorno di libertà vi
permetto di venire a Torino pei motivi indicati nella pregiata vostra lettera.
Il Signore vi benedica e Maria Ausiliatrice vi protegga. Salutate le So-
relle e pregate per me.
Aff. in G. e M. Sac. Michele Rua
53
Alla novizia suor Claire Olive
Trasmettendole un pensiero di don Bosco, si rallegra con la novizia nel costatare che
le contrarietà non le fanno più paura. Le raccomanda di imitare don Bosco nell’af-
frontare con coraggio le difficoltà.
Orig. aut. in ASC A4520574 (M. 3920D1/2)
Torino il 27-6-[18]92
Rev. Suora Clara Olive a Sta Margarita
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«In fine della vita si raccoglie il frutto delle opere buone. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Son molto contento di vostre notizie. Vedo che le contrarietà non
vi fanno più tanto paura. Brava, fatevi coraggio ed imitate D. Bosco che
fidando nell’ajuto divino prendeva maggior animo in mezzo alle difficoltà.
Credo anch’io con voi che siete veramente dove Gesù vi voleva. Penso
che lo stesso buon Gesù aspetta ancor qualcun’altra di vostra famiglia:156
pregate che non gli si faccia resistenza.
State allegra, salutate le sorelle e pregate per me. Tanti rispetti ai vostri
Genitori quando li vedrete.
156 Anche la sorella Julie sarà FMA. Cf lettera del 24 luglio 1892, n. 55.

10.9 Page 99

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 97
54
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Su un biglietto con una massima di don Bosco, dà puntuali risposte alla Superiora e
offre suggerimenti circa alcune novizie che hanno particolari difficoltà nel cammino
formativo.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (31)
Torino il 17-7-[18]92
Rev. Suora Catterina Super. Gen.
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Che grande ricompensa avremo di tutto il bene che facciamo in vita.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Riguardo a Ruffino faremo quel che si può per supplirlo con altro
dei nostri e possibilmente con mandarne: se non si potrà adesso vedremo
se sarà possibile nelle vacanze.
Voi desiderate avere qualcuno del nostro Capit. Sup. per la prima muta
di esercizi. Io spero mandarvene due di grande importanza. Appena sapre-
mo il giorno dell’arrivo di mons. Cagliero, procureremo avvisarvi.
Per Suor Terzuolo Maria procureremo attenerci ai vostri suggerimenti.
Riguardo a Suor Gamaleri si faccia come la Provvidenza dispone.157 Cerca-
te però di premunirla contro i pericoli del mondo.
Riguardo alla Castellari vedendo il fratello vedrò d’informarlo di ogni
cosa.158
Essendo ammalato il vostro dottore dovete obbligare le Suore e le edu-
cande a non ammalarsi, oppure colle preghiere e buona condotta obbliga-
re D. Bosco a tener lontana ogni infermità.
Tanti saluti a tutte.
157 Suor Maria Terzuolo e suor Elisabetta Gamaleri erano novizie, ma non verranno
ammesse alla Professione religiosa.
158 Forse era una giovane in ricerca vocazionale, ma il suo nome non compare nei
Registri dell’Istituto.

10.10 Page 100

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98 Prima parte
55
Alla novizia suor Claire Olive
Invia un pensiero di don Bosco e la esorta ad affidarsi a Maria Ausiliatrice e a don
Bosco per il buon esito degli esami. Le raccomanda di aver cura della salute e di pre-
gare per la sorella Julie.
Orig. aut. in ASC A4520575 (M. 3920D3/4)
Torino il 24-7-[18]92
Rev. Suora Clara Olive a S. Margarita
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Quanti volevano darsi a Dio e restarono ingannati
perché loro mancò il tempo. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Mi dimandate colla gradita vostra se voi riuscirete all’esame pel
brevetto.159 Vi rispondo che finora il Signore non ci ha mai lasciato manca-
re i suoi ajuti quando ne avevamo bisogno. Siccome ora in Francia abbiam
bisogno di brevetti per l’insegnamento, così dobbiamo confidare che ci
verrà in ajuto. Oh! fate dal canto vostro quel che potete senza però rovinar
la vostra salute e poi ricorrendo a Maria Ausil. e a D. Bosco, dovete andar
avanti tranquilla.
Non so se gli esercizi siano prima o dopo i vostri esami; se fossero prima
non converrebbe quest’anno venirli fare a Torino; vi cagionerebbe troppa
perdita di tempo e troppa distrazione.
Brava, continuate pregare per vostra sorella Giulia160 senza dimenticare
lo scrivente.
159 Suor Claire conseguì infatti il diploma di maestra per la scuola elementare e,
subito dopo la Professione religiosa, sarà insegnante dando prova di possedere le carat-
teristiche del Sistema preventivo di don Bosco. Anche come direttrice di comunità avrà
cura di formare le suore alla responsabilità nell’azione educativa.
160 Anche la sorella maggiore Julie (1870-1959) sarà FMA. Entrata nell’Istituto
all’età di 22 anni, emetterà i voti religiosi il 12 febbraio 1895.

11 Pages 101-110

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11.1 Page 101

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 99
56
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Promette la presenza di due Consiglieri generali per presiedere la celebrazione della
Professione religiosa e informa sulla necessità del trasferimento di una suora da Lille.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (32)
Torino il 28-7-[18]92
Rev.da Suora Catterina Super. Gen.
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«In fine della vita si raccoglie il frutto delle opere buone. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Volentieri autorizzo uno dei due Superiori che si trovano costì od
anche tutti e due a ricevere i voti delle novizie che devono emetterli ora.
Del resto mi rallegro delle buone notizie che mi date degli esercizi, ed
unisco anch’io le mie orazioni alle vostre perché duraturi ne siano i frutti.
Leggeva stamane in [una] lettera di D. Albera che sarà necessario cam-
biare di casa certa Suor Adelaide residente a Lilla,161 non me ne dice la
ragione. Serva tuttavia di norma.
Tanti saluti a tutte. Desidero tanto che profittino della bella occasione
per farsi sante.
57
A suor Luigia Bardina
Inviandole un pensiero di don Bosco, la informa di non aver incontrato i suoi parenti
e trasmette i saluti di don Giovanni Battista Francesia.
161 Si tratta di suor Adelaide Gatto (1865-1947) ben conosciuta da don Rua. Dopo
poco tempo dalla Professione religiosa, emessa il 24 agosto 1885, era stata colpita dal-
la tubercolosi. Don Rua aveva desiderato che facesse parte del gruppo di FMA che
partivano per Lille e aveva predetto che sarebbe guarita. Infatti poté partire e lavorò a
lungo sia a Lille che in seguito a Londra (cf Secco M., Suor Gatto Adelaide, in Faccia-
mo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1947, Roma, Istituto FMA 1997,
173-176).

11.2 Page 102

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100 Prima parte
Orig. aut. in ASC A4480303 (M. 3853A2/3)
Torino il 2-8-[18]92
Rev. Suora Luigina Bardina in Bronte
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Quanti volevano darsi a Dio e restarono ingannati
perché loro mancò il tempo. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Mi arrivò la vostra lettera che doveva essermi presentata da vostra
sorella e da vostro nipote; ma mi pervenne per la posta e non vidi né l’uno
né l’altra. Forse si presenteranno altra volta.
D. Francesia vi manda i suoi saluti e continua [a] pregare per voi, come
faccio io pure, raccomandandomi alle fervorose vostre orazioni.
Salutate tutte le Suore e le allieve. Il Signore vi ricolmi tutte di sue
grazie.
58
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia delle preghiere offerte in occasione degli Esercizi spirituali dei Salesiani e
assicura un ricordo particolare per tutte le direttrici e le suore presso la tomba di don
Bosco a Torino Valsalice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (33)
Valsalice 23-8-[18]92
Rev. Signora Madre
La Madre Superiora colla Assist.[ente] Scol.[astica] combini la risposta
opportuna e la spedisca per D. Rua, informandolo poi dell’operato.
Farete bene a ringraziar le Direttrici delle preghiere che hanno fatto per
i nostri esercizi: finirono con generale soddisfazione e la pesca fu abbon-
dante. Deo Gratias!

11.3 Page 103

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 101
Salutate Direttrici e Suore da parte nostra; assicuratele che le racco-
mando molto qui presso la tomba di D. Bosco, affinché possano finir bene
le vacanze e passare in santa allegria e reciproca unione il nuovo anno
scolastico.
Vostro in G. e M. - Sac. M. Rua
59
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Raccomanda lo studio della lingua spagnola alle missionarie in partenza per il Cile,
espone le difficoltà presentate dal direttore salesiano di Nice circa la direttrice e fa
presente la necessità di inviare altro personale per le case della Sicilia.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (34)
Torino, 26-8-[18]92
Mia buona Suor Catterina
Il Parroco di Santiago,162 che deve partire in Dicembre pel Chilì condu-
cendo seco sei Suore di Maria Ausil., mi scrive raccomandandomi di fare
studiare alle medesime lo spagnuolo in questo lasso di tempo che ci separa
dalla partenza. Procurate adunque di secondare il suo suggerimento.
Da Nizza Mare son pregato di veder modo di cambiare la Direttrice.163
Io rimetto a voi tale decisione. A me non pare inabile a tale uffizio. Siccome
però non vi è troppa armonia tra essa e il Direttore, forse converrà darle
altra destinazione.
Io ebbi pochissimo tempo in Nizza a parlar colle Suore, voi potrete me-
glio di me conoscere se veramente manchi d’energia nella direzione, come
mi viene asserito, ed in tal caso potrete avvisarla.
Tanti saluti a tutte: la Celeste nostra Madre vi faccia degne sue figlie e
degno suo figlio
il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
162 Lo zelante parroco di Santiago (Cile), don Miguel León Prado, poi Vescovo a
Linares, che stimava molto don Bosco e le sue opere, desiderava affidare alle FMA la
scuola parrocchiale “S. Michele”. La fondazione si realizzerà il 16 gennaio 1893.
163 La direttrice era suor Francesca Leggeretti (1853-1918) che si trovava in Francia
dall’agosto del 1882, cioè subito dopo la Professione religiosa. In realtà, date le difficol-
tà accennate, venne trasferita a La Navarre ancora come direttrice.

11.4 Page 104

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102 Prima parte
P.S. D. Chiesa mi dice che quest’anno aprendosi il Noviziato Salesiano
a Mascali vi sarà bisogno di due Suore in più in quel collegio.
Siccome poi si accrescerà notabilmente l’Oratorio di S. Francesco di
Sales in Catania, così soggiunge che ci vorranno pure due Suore di più per
quella sua casa.
Mi si disse esservi pur bisogno di qualche maestra di musica - pianista
e di qualche ajuto ad Alì; ma di questo potrete intendervi con Suor Genta
e Grillo, e Visconti.164
60
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette la lettera ricevuta dal vescovo di Assisi e informa che per la casa di Canna-
ra verrà elaborata la Convenzione firmata dal sindaco.
Orig. aut. in Archivio ispettoriale di Roma165
Vals.[alice] 17-9-[18]92
Rev.ma Sig. Madre Generale,
Vi comunico lettera arrivatami testé da Cannara, o meglio, da Assisi.166
Leggetela anche voi per vostra norma e, se occorre, fatene tirar copia. In-
tanto, appena arrivata la copia della Convenzione firmata dal Sindaco si
potrà mandare tosto le suore. Se si avvisa D. Cagliero a Roma, egli con-
certerà colla Direttrice il modo di installare nella cucina una delle nostre
suore.
Il Signore vi benedica col
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
164 Si riferisce a suor Maria Genta, suor Maria Carolina Grillo e suor Teresa Vi-
sconti.
165 La lettera si trova nella sede dell’Ispettoria Romana “S. Giovanni Bosco” delle
FMA via Marghera, 59, cartella della Casa di Cannara.
166 Il vescovo di Assisi, mons. Nicanore Priori, il 29 agosto aveva inviato la bozza
della Convenzione da stipularsi tra il Municipio e l’Istituto FMA.

11.5 Page 105

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 103
61
Alla novizia suor Claire Olive
Invia un pensiero di don Bosco e assicura la preghiera per gli esami che dovrà soste-
nere per conseguire il diploma di maestra. Le raccomanda di non preoccuparsi per il
cambio del direttore e invia saluti ai parenti, alle suore, novizie e aspiranti.
Orig. aut. in ASC A4520576 (M. 3920D5/6)
Torino il 15-10- [18]92
Rev. Suora Clara Olive a S. Margarita
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«In fine della vita si raccoglie il frutto delle opere buone. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Spero bene per vostri esami e a tal fine continuo pregare.
Quanto al cambio del Sig. Direttore state di buon animo: egli continue-
rà [a] pregare per voi ed il nuovo che verrà farà pure dal canto suo quanto
meglio potrà per l’anima vostra.
Fate tanti rispetti ai vostri Signori Parenti e tanti saluti a codeste buone
suore, novizie ed aspiranti e pregate per me.
62
A suor Chiara Giustiniani, direttrice della casa di Barcelona (Spagna)
Sollecita l’invio dei nomi e delle generalità delle sei missionarie in partenza per il
Cile da trasmettere al benefattore francese sig. Ramón Subercaseaux che sovvenziona
la nuova fondazione a Santiago.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (5)
Torino il 17-10-[18]92
Rev. Suora Giustiniani
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-

11.6 Page 106

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104 Prima parte
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«In fine della vita si raccoglie il frutto delle opere buone. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Ricevo lettera dalla Francia dal Sig. Subercaseaux (che è il perso-
naggio che dimanda sei Suore per Santiago) in cui dice che già sono impe-
gnati i passaggi fino a Valparaiso per sei Suore sopra il battello chiamato:
Ville de Metz che partirà da Bordeaux il 21 Dicembre.167 Ora dimanda il
nome delle medesime. Favorite adunque mandarmi nome, cognome, pa-
ternità e patria di ciascuna. In seguito saprò poi dirvi quando dovranno
partire da Barcellona.
Il Signore vi benedica tutte e Maria Ausiliatrice vi copra col suo mater-
no manto.
Tanti saluti a tutte.
63
A suor Chiara Giustiniani, direttrice della casa di Barcelona (Spagna)
Ringrazia dell’elenco delle nuove missionarie per il Cile e le suggerisce di sostituire le
novizie con le suore professe, una di queste dovrà saper suonare il pianoforte. Si con-
gratula per la generosa disponibilità dimostrata dalle suore e dalla stessa Superiora.
Trascrizione datt. in AGFMA 15(886)02
Torino, 2 Novembre 1892
Reverenda Direttrice,
ricevetti la pregiata vostra colla lista delle Suore pronte a partire per
Santiago, e ve ne ringrazio.168 Vorrei ora pregarvi di procurare il cambia-
mento, se potete farlo delle novizie con professe. Si desidera specialmente
167 Nel Cile vi erano già due comunità di FMA: a Punta Arenas e nell’Isola Dawson.
La nuova casa a Santiago era stata promossa dal parroco don Miguel León Prado e
sostenuta da un benefattore francese il sig. Ramón Subercaseaux. Le sei missionarie
giungeranno direttamente dalla Spagna sotto la guida di suor Lucía Martínez.
168 Le sei FMA destinate per la nuova fondazione a Santiago erano suor Ernesta
Bruno, suor Enriqueta Brustengo, suor Mercedes Buil, suor Esperanza Flabiá, suor
Dorotea Fondevilla, suor Lucía Martínez.

11.7 Page 107

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 105
una che sappia suonare il pianoforte e cantare: fate il possibile anche in
questo.
Permetto poi ben volentieri alla nuova Direttrice di recarsi in patria a
rivedere i suoi cari prima di salpare. Ditele che passando nella nostra casa
di Roma vi troverà il Parroco che le accompagnerà a Santiago, don Miguel
Leon y Prado, e sarà conveniente parlargli per fissare il dì della partenza.
Ricevetti L. 600 per le provviste personali delle suore, dal Sig. Suberca-
seaux, benefattore e fondatore dell’Asilo di Maria Ausiliatrice in Santiago;
se credete necessario ve le mando.
Sono contento ed edificato poi per la generosità di vostre suore, tutte
disposte a partire. Il Signore e la Madonna Ausiliatrice le colmeranno di
benedizioni, tanto quelle che partiranno come quelle che, pure destinate
a rimanere in Europa, erano però decise generosamente a partire. Non le
dimenticherò mai nelle mie preghiere.
Lodo pur anche la vostra obbedienza e prontezza a staccare dalla vostra
Casa queste vostre care Sorelle: il Signore vi ricompenserà mandandovene
altre che vi consoleranno altrettanto.
Dio vi benedica tutte e Maria SS. vi tenga sempre sotto la sua protezio-
ne. Pregate sempre per noi e specialmente pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
64
A suor Marietta Sorbone
Mentre le invia un pensiero di don Bosco, le esprime comprensione per la sofferenza
interiore che sperimenta e le consiglia apertura di cuore con il confessore e fiducia in
Maria Ausiliatrice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (11)
Torino il 11-11-[18]92
Mia buona Suora e Rev. Marietta Sorbone al Torrione169
169 Suor Marietta Sorbone (1865-1962) era la penultima delle cinque sorelle Sorbo-
ne tutte FMA. Aveva emesso i voti religiosi il 22 agosto 1886 e, dopo aver conseguito
il diploma di maestra per la scuola elementare e quello di “maestra giardiniera” per la
scuola materna, si trovava a Bordighera come insegnante (cf Secco M., Suor Sorbone
Marietta, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1962, Roma,
Istituto FMA 2001, 391-399).

11.8 Page 108

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106 Prima parte
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«In fine della vita si raccoglie il frutto delle opere buone. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. La gradita vostra del 6 corr. mi fece un po’ pena, se l’avessi ricevuta
più presto vi avrei scritto di rivolgervi al Sig. D. Cerruti che doveva pas-
sare costì. Ora è un po’ tardi egli è già troppo lontano. Mandar il Sig. D.
Marenco a far un viaggio così lungo e costoso per questo semplice motivo,
mentre non ve n’è ancor altro, non sarebbe opportuno. Miglior partito si è
di farvi coraggio e dir ogni cosa che vi fa pena al caro D. Cibrario o al Di-
rettore D. Porta. Del resto vi sono confessori a Bordighera, a Ventimiglia
a cui potete aprire liberamente il vostro cuore senza cercarne così lontano.
Fatevi coraggio: quei di casa sono poi sempre ancora i migliori per voi.
Forse appena avrete cominciato a manifestarvi vi sentirete rinvigorita a
continuare. Tanto più che ben sovente tali paure in fin de’ conti sono senza
reale fondamento e si risolvono in una semplice insidia del demonio per
tener lontano dai sacramenti. State tranquilla che qualunque cosa diciate
al Confessore egli non si meraviglierà.
Il Signore sia sempre con voi. Raccomandatevi a M. Aus. e a D. Bosco
che già vi ottennero la guarigione corpor.;170 vi ajuteranno pure efficace-
mente per ottenere la spirituale. Io pregherò per voi.
Aspetto la consolante notizia della vostra buona confessione e Comu-
nione non più tardi della Presentazione.171
65
A suor Laura Rodríguez
Incoraggia la prima FMA nata in America all’esemplarità di vita e si rallegra che
altre giovani l’abbiano seguita nel rispondere alla chiamata del Signore nell’Istituto
fondato da don Bosco.
170 Nel 1890, suor Marietta, professa da appena quattro anni, si trovava in fin di
vita, aveva già ricevuto gli ultimi Sacramenti e attendeva don Rua a presiedere la sua
professione perpetua sul letto di morte. Il Successore di don Bosco le diede la benedi-
zione di Maria Ausiliatrice e le predisse una vita centenaria. Suor Marietta vivrà fino
all’età di 96 anni.
171 La festa della Presentazione di Maria SS. si celebra il 21 novembre.

11.9 Page 109

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 107
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 16-1-[18]93
Rev. Suor Laura Rodríguez - Las Piedras172
Mi rallegro cordialmente con voi nel sapere che siete la prima Figlia
di Maria Ausiliatrice di codesta Repubblica. Siete proprio la pietra fon-
damentale: se mancate voi, non so come possa sostenersi in piedi codesto
edifizio delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Penso che sarete anche la più
esemplare e, se non lo siete ancora spero che colla buona volontà e grazia
di Dio diverrete tale.
Mi rallegro anche con voi nel vedere che il vostro esempio venne già
seguito da molte altre,173 giacché mi pare che in codesta Repubblica molte
si sono fatte ascrivere alla vostra Congregazione. In Paradiso che bella con-
solazione sarà per voi nel vedere tante belle anime far corona alla Madonna
pel vostro buon esempio! Ma procurate di arrivare al Paradiso: non fate la
minchioneria di lasciarvi escludere.
Se non avremo l’occasione di vederci qui in terra, confido che il Signo-
re ad intercessione di Maria Ausiliatrice e di D. Bosco, ci farà la grazia di
vederci poi lassù e di cantare insieme l’eterno Osanna.
State allegra e sempre buona e salutate codeste buone sorelle per me.
Sac. Michele Rua
172 Suor Laura Rodríguez (1858-1924) è la prima FMA dell’America Latina. Nata
a Montevideo Villa Colón (Uruguay), aveva conosciuto l’Istituto tramite il fratello che
frequentava il collegio salesiano della città. Laura iniziò la formazione il 14 maggio
1878. Con l’arrivo delle missionarie della seconda spedizione, nel gennaio 1879, ebbe
la gioia di ricevere una lettera autografa di S. Maria Domenica Mazzarello e un’altra la
raggiunse a pochi mesi dopo la Professione (cf La sapienza della vita. Lettere di Maria
Domenica Mazzarello, Roma, Istituto FMA 2004, lettere 18. 43). Aveva emesso la Pro-
fessione religiosa il 24 maggio 1880. In quel periodo si trovava a Las Piedras nella casa
addetta al Collegio dei Salesiani.
173 Anche la sorella Natividad l’aveva seguita condividendo la vocazione religiosa
salesiana. Fu missionaria e anche direttrice nel Mato Grosso, ma dopo trent’anni di
Professione uscì dall’Istituto.

11.10 Page 110

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108 Prima parte
66
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Con discrezione e interesse paterno offre suggerimenti mostrandosi attento alle varie
situazioni che riguardano le case, le persone, i trasferimenti necessari da effettuarsi
per un migliore andamento delle opere educative.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (35)
[Torino] 30-1-[18]93
Mia buona Suor Catterina
Rispondo alla gradita vostra del 27 corrente.
1. Preghiamo per la povera Suor Milanese.174 Spero che essa pregherà
per noi. Chi sa? Il Signore vuol farci vedere che dobbiamo adoprarci a
coltivare molte vocazioni, giacché tratto tratto raccoglie nei nostri pove-
ri giardini. Sento che morirono parecchie suore in questi ultimi mesi; lo
stesso avviene di Salesiani: due settimane fa morì D. Savio,175 poco dopo
ricevemmo la notizia della morte di altro missionario chierico, la settimana
scorsa ci morì altro chierico novizio. Pregate anche per loro e dite anche
voi al Signore che mandi altri operai nella sua vigna.
2. Ho visto il rendiconto di Suor Genta sulla casa di Mascali.176 Certo
non è guari confortante. Se credete di cambiar la direttrice io non mi op-
pongo: ma la cosa andrebbe fatta con molta delicatezza e meglio forse sa-
rebbe aspettar l’autunno od almeno che siate voi in Sicilia per accomodar
le cose quanto meglio si potrà.
3. Quanto alla vostra andata in Sicilia potete intendervi con Monsignor
Cagliero, il quale comincia metterla per conto suo assai in dubbio. Sicura-
mente poi non sarebbe necessario andar insieme; come pure non sarebbe
174 Suor Angela Milanese era morta da pochi giorni, il 26 gennaio, all’età di 27 anni
(cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 5° quinquennio dell’Isti-
tuto 1893-1897, Torino, Istituto FMA 1923, 1-3).
175 Don Angelo Savio (1835-1893) fu il primo Economo generale della Congrega-
zione Salesiana (1859-1875). Dopo essere stato per vari anni in visita alle case aperte in
America Latina con mons. Cagliero, nel 1892 era partito per l’Ecuador. Morì durante
un viaggio di esplorazione a Guaranda il 17 gennaio 1893 (cf Ceria Eugenio, Savio sac.
Angelo, primo economo generale, in DBS 255).
176 Suor Maria Genta era a quel tempo la direttrice. La casa di Mascali, aperta nel
1882, era ricca di opere: l’educandato, le scuole comunali e l’oratorio festivo. Era in
programma anche l’apertura del Noviziato. La direttrice venne cambiata l’anno dopo e
sostituita con suor Grillo Maria Carolina.

12 Pages 111-120

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12.1 Page 111

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 109
forse conveniente, come voi ne temete, andarvi voi se ci va esso. Tuttavia
in questo intendetevi con lui.
4. Per l’obolo da offrirsi al S. Padre penseremo che cosa si possa fare.
Noi offriremo l’Ospizio del S. Cuore; vedremo se sarà il caso di offrire
qualche altra cosa: in tale ipotesi vi avviseremo per tempo. Quanto all’in-
tervenirvi penso che sia conveniente anche per voi come Superiora delle
Figlie di Maria Ausiliatrice.
5. Già saprete che morì ieri o avanti ieri la madre di Suor Chiarina Giu-
stiniani.177 Se non l’aveste ancora fatto sarebbe opportuno scrivere condo-
glianze alla Sorella di Suor Chiarina e per mezzo di lei anche al comm. De
Gasperis tanto benemerito delle Figlie di M. A.
6. Fa pena anche a me la poca salute che godono le povere Suore di
Roma. Pregate affinché il Signore le faccia star bene dove sono o provveda
altro sito dove possano star meglio e rendersi più utili a quelle fanciulle del
popolo romano.
7. Voi avrete ricevuto notizie dell’Oratorio femminile di Parma: ne ri-
cevetti anch’io da altra fonte. Mi confermo sempre più che quella povera
Suor Luigia178 non sia guari adatta a farlo fiorire. Se non si vuole cam-
biar adesso di casa, converrebbe almeno, come in altri siti, che non avesse
direttamente mano in pasta nell’Oratorio. Chi poi avesse a rimpiazzarla
nell’Oratorio dovrebbe adoprarsi per secondare pienamente le viste e le
norme indicate dal Parroco. Bisogna tener presente che quello è un Ora-
torio assolutamente parrocchiale e si ha da regolare alquanto diversamente
dagli altri, sovratutto si ha da coadiuvare con tutta esattezza e semplicità
le disposizioni di lui. Egli l’aveva avviato molto bene ed era numeroso:
dacché lasciò fare alle Suore il numero delle Oratoriane è molto diminuito.
Bisogna ricordare che la povera Direttrice anche negli altri siti dove fu non
diede gran saggio di sé. Questo sia detto a voi in confidenza e per norma.
Domani anniversario del nostro caro Padre preghiamo per lui e racco-
mandiamoci a lui affinché ci aiuti a divenire sempre più degni suoi figli.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
177 Suor Chiarina Giustiniani (1849-1923), di nobile famiglia romana, subito dopo
la Professione religiosa, emessa il 22 agosto 1886, era stata scelta come capo-gruppo
per la prima fondazione in Spagna. I genitori erano benefattori dell’Istituto. Le Supe-
riore di passaggio a Roma trovavano ospitalità presso la famiglia Giustiniani finché non
vi fu la casa delle FMA nel 1891.
178 La direttrice della casa di Parma era suor Luigia Pozzuolo. Era una suora buona
e sacrificata, ma forse poco adatta per l’animazione. Verrà sostituita da suor Giacinta
Laureri.

12.2 Page 112

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110 Prima parte
67
Alla novizia suor Claire Olive
Ringrazia per la lettera ricevuta e spera che presto i suoi desideri siano esauditi. Rac-
comanda di continuare a pregare con fede e manda i saluti a tutta la famiglia.
Orig. aut. in francese in ASC A4520577 (M. 3920D7/8)
Turin le 30-1-[18]93
Mademoiselle Claire Olive
Le Sac. Michel Rua vous présente ses cordiales salutations en vous re-
mercient de votre bonne lettre 22 cour. Il espère qu’en Octobre ou No-
vembre prochain vos désirs si agréables à N. D. Auxiliatrice et à D. Bosco
seront exaucés.179
Continuez prier avec foi et ferveur. Bien des respects à toute la famille.
68
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Risponde con cauta prudenza riguardo a nuove possibilità di fondazione suggerendo
di temporeggiare a motivo della mancanza di personale.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (36)
V. G. V. M.
[Torino] 8-2-[18]93
Ottima Suor Catterina Daghero
Rispondo ai vari vostri quesiti che esigono risposta:
1. Riguardo a Castellanza mi pare non sia il caso di accettare per l’anno
prossimo: il paese è piccolo e voi avete già tanti altri impegni di maggiore
importanza; fra gli altri quello di far terminare alle Suore il noviziato nella
casa di noviziato.
2. Così si dica di Palazzolo Vercellese, sebbene l’aria sia come quella
di Trino; così di Vintebbio, ecc. Teniamo per ordine gli impegni presi e le
179 Suor Claire infatti sarà ammessa alla Professione religiosa a Marseille St. Mar-
gherite il 25 novembre 1893.

12.3 Page 113

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 111
domande posteriori, per quanto lusinghiere non ci facciano mai mancare
agl’impegni assunti.
3. Riguardo a Rosignano parlai di nuovo in Capitolo e per quanto si
abbia buona volontà di contentare quell’ottimo Prevosto il Capitolo non
seppe dare altra risposta che questa: quando avessimo in nostra proprietà
quella casa, come potrebbero le Suore vivere? Tanto più che il paese è
piccolo e la casa, da quanto mi si dice, assai incomoda.
4. Ringraziamo il Signore della buona condizione in cui la Vicaria trovò
le case visitate. è una vera benedizione di Lui, a cui dobbiamo tutta la
riconoscenza.
5. Quando suor Letizia180 sarà a studiare il disegno, voi continuate a
pregare affinché coll’ajuto di Dio impari bene a tracciarsi l’edifizio della
sua perfezione e la via del Paradiso. Quanto a me non mi oppongo alla sua
venuta.
6. D. Lasagna mi parlò assai delle buone disposizioni del Vescovo di
Casale. Ne sia benedetto Iddio. Non vedete quanto ci vuol bene?
7. Anche D. Bertello181 mi parlò del desiderio della Contessina Callori:
vuol regalare il quadro del Sacro Cuore, e che l’Istituto ne prenda il nome.
Penso che dal canto vostro non vi sarà difficoltà: quanto a me vi diedi la
mia approvazione.182
8. Farò la commissione ammodo al caro D. Cerruti; spero, anzi credo,
che non vi sia alcuna nube: il suo contegno sarà stato effetto di qualche
malessere di salute in lui assai frequente.
9. Vi unisco qui la lettera dell’ottimo Parroco di Castellanza unitamen-
te ad altro progetto fattomi stamane dal Parroco di Casalino Novarese.
Rispondete ad entrambi esprimendo il vivo rincrescimento di non poterli
assecondare per mancanza di personale col vivo desiderio di compiacerli
appena si possa.
Vi auguro buon fine del Carnevale, ottima Quaresima e specialmente
un Santo mese di S. Giuseppe. Tanti saluti a tutte dal
Vostro aff. in G. e M. Sac. Michele Rua
180 Suor Letizia Lavagnino stava vivendo un’esperienza di ripensamento vocazio-
nale.
181 Don Giuseppe Bertello (1848-1910), dopo essere stato Ispettore delle case aper-
te in Sicilia, nell’VIII Capitolo generale (1898) era stato nominato Consigliere Profes-
sionale generale, ruolo che svolgerà per circa dieci anni. Nel 1909 fu anche incaricato
dell’economato centrale della Congregazione (cf Valentini Eugenio, Bertello, sac. Giu-
seppe, consigliere ed economo generale, in DBS 38).
182 La casa di Casale Monferrato infatti venne aperta in quell’anno e affidata alla
protezione del Sacro Cuore di Gesù, assecondando il desiderio della contessa Callori
nota benefattrice di don Bosco e della Congregazione salesiana.

12.4 Page 114

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112 Prima parte
69
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Autorizza il direttore Salesiano don Clemente Bretto a ricevere la Professione perpe-
tua di suor Anna Gentile, gravemente ammalata.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (37)
[Torino] 11-2-[18]93
Rev. Madre Catterina Daghero
Avevo già ricevuto ieri l’annunzio della malattia grave di Suor Gentile
ed ordinai qui preghiere speciali per lei.183 Ora sono ben d’accordo che il
Sig. Direttore l’ammetta ai voti perpetui e di cuore l’autorizzo a ricevere la
di lei professione. Quanto all’olio Santo potrà intendersi col Sig. Parroco.
Salutate cordialmente il prelodato Sig. Direttore da parte mia, come
anche il vostro Venerando Capitolo e pregando per me credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Probabilmente il Sig. D. Cerruti verrà costì al tempo degli esami
semestrali.
Abbiate la bontà di recapitare la qui unita alla C.ssa. Meana, che mi si
dice trovarsi ora costì.184
70
A suor Laura Rodríguez
La esorta alla fortezza d’animo nel sopportare la croce come via al Paradiso e le rac-
comanda l’osservanza fedele delle Costituzioni dell’Istituto.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
183 Suor Anna Gentile (1872-1893) da poco tempo aveva fatto la Professione religio-
sa. Da alcuni mesi era gravemente ammalata e desiderava emettere i voti in perpetuo.
Pronunciò la formula dei voti alla presenza del direttore locale don Clemente Bretto.
Morirà l’8 marzo 1893 (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel
5° quinquennio dell’Istituto 1893-1897, Torino, Istituto FMA 1923, 10-11).
184 La contessa Giuseppa Fabiani era la madre di suor Amalia Meana.

12.5 Page 115

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 113
Torino il 28-3-[18]93
Rev. Suor Laura Rodríguez - Las Piedras
Mi rallegro con voi che siete la prima Figlia di Maria Ausiliatrice di
America. Fatevi coraggio a sopportare le croci che il Signore vi manda:
Gesù ha portato la croce per primo e ci ajuta a portare le nostre, come il
Cireneo l’aiutò a portare la Sua. La croce è la via del Paradiso più sicura.
Amate in pari tempo la S. Regola e studiatevi di essere modello a tutte
le sorelle nell’osservanza della medesima.
Salutate tutte le sorelle per me.
Sac. Michele Rua
71
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Utilizzando un biglietto con una massima di don Bosco, raccomanda di inviare nuove
missionarie a Betlemme e a Beitgemal. Dà indicazioni circa il gruppo delle postulanti
che si trovano nella casa di St. Cyr e suggerisce la sostituzione di una suora a Giaveno.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (4)
Torino il 21-4-[18]93
Rev. Suora Enrichetta Sorbone a Nizza
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«O Maria, otteneteci da Gesù la sanità del corpo se essa è bene per l’anima,
ma assicurateci la salvezza eterna. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Dalle lettere che ricevo da Betlemme sembra proprio indispen-
sabile mandare 6 Suore invece di 4. Tenetele dunque preparate pel 1°
segno vi si dia. Converrà designar di qui le 3 per Betlemme e le 3 per
Beitgemal.
Quanto alle postulanti di St. Cyr non si potrebbe, invece di rinviarle
tutte, fare solo una scelta di due o tre che porgono meno speranza? e se

12.6 Page 116

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114 Prima parte
anche fra queste due o tre qualcuna desse qualche sintomo di vocazione
non sarebbe meglio mandarla a S. Margarita? Rimandarle tutte a St. Cyr
potrebbe produrre una pessima impressione in quel povero Istituto.
Salutate tutte le suore e le educande e raccomandate loro la perseveran-
za nei loro buoni proponimenti.
Riguardo a Giaveno conviene proprio mandar un’altra al posto di Suor
Novo almeno provvisoriamente. Intanto si aspetterà a mandarvi le postu-
lanti almeno fino alle vacanze.
Il Signore vi conservi nella sua grazia. Rimettete a Suor Elvira la qui
unita.
72
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Nizza Monferrato
Rassicura la giovane direttrice sulla possibilità di un breve soggiorno a Chieri e si
dice disponibile ad aiutarla a superare le difficoltà che la sgomentano. Promette di
affidarla all’amato zio don Bosco perché la protegga nella sua missione di animatrice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (4)
Torino 16-6-[18]93
Mia buona Suor Eulalia185
Ho qui sott’occhio la gradita tua del 14. Compatisco le tue pene ed i
tuoi timori e prego per te.
Credo che ora non vi sarà più difficoltà a lasciarti andar qualche giorno
a Chieri e forse ne riceverai presto il permesso dalla Madre Generale.
Non ricordo bene perché io non abbia risposto alle gradite precedenti
tue: ma parmi fosse perché altri doveva scriverti nello stesso senso e però
riusciva inutile un mio scritto. Sta adunque tranquilla e deponi ogni affan-
no nel cuor di Gesù. Volentieri sentirò le tue difficoltà quando verrai per
recarti a Chieri e per quel poco che mi sarà possibile ti ajuterò a sormon-
tarle coll’assistenza di Maria Ausiliatrice.
185 Don Rua si rivolge con il “tu” solo a suor Eulalia Bosco, pronipote di don Bo-
sco, conosciuta fin da bambina. Da un anno era direttrice della grande comunità della
Casa-madre di Nizza, dopo essere stata, con lo stesso ruolo, prima a Moncrivello e poi
a Chieri.

12.7 Page 117

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 115
Spero che gl’incomodi di tua sorella siano passeggeri. Quando andrai
[a] vederla potrai considerare se sia il caso di prendere qualche delibera-
zione in proposito.186
Il Signore ti prosperi e ti faccia ricca di meriti d’ogni genere: dal canto
mio ti prego dal Cuor di Gesù per intercessione anche dell’Amat.mo zio
D. Bosco salute, coraggio, fortezza ed ogni più eletta benedizione, mentre
godo ripetermi
Tuo Aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Il 19 corrente sarà in attività il nuovo tronco di ferrovia che avvici-
nerà tanto Nizza a Torino.
73
A suor Chiara Giustiniani, direttrice della casa di Barcelona (Spagna)
Ringrazia per gli auguri e per il ricordo della comunità e auspica fecondità apostolica,
espansione delle case in Spagna e profonda devozione al Cuore di Gesù. Promette
una visita forse l’anno venturo.
Trascrizione datt. in AGFMA 15(886)02
Torino 23 giugno 1893
Rev. Suor Clara Direttrice,
ho ricevuto gli affettuosi vostri auguri, le sincere felicitazioni che tutta
cotesta Casa mi manda pel mio onomastico e per commemorare l’amatis-
simo nostro Padre D. Bosco, di sempre venerata memoria: vi ringrazio di
tutto e prego il Signore a contraccambiarvene.
Sono contento del bene che operate costì e desidero che si faccia anche
maggiore, che vi moltiplichiate con fondazioni di nuove case, perché si di-
lati il regno di G. C. e scompaia affatto l’azione di Satana da codesti paesi
tanto cari al Signore ed a Maria SS.
Spero, a Dio piacendo, di esaudire i vostri voti, appagare i vostri desi-
deri col recarmi l’anno venturo a visitare codesti luoghi, conoscere l’anda-
mento di coteste case e ringraziare in persona tutti i buoni cooperatori e le
buone cooperatrici nostre che vi aiutano a far tanto bene.
186 Si riferisce alla sorella laica, forse rimasta sola a Castelnuovo d’Asti. Le due
sorelle FMA erano morte l’anno prima: suor Rosina a Viedma il 21 gennaio e suor
Clementina a Chieri l’8 maggio.

12.8 Page 118

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116 Prima parte
Continuate con sempre maggior zelo a far conoscere ed amare il nostro
buon Gesù; diffondendo specialmente la divozione al Sacro Suo Cuore,
devozione dei giorni nostri, che ne chiama dal Cielo le più elette bene-
dizioni, che opera consolantissime conversioni in tanti cuori che vissero
lunghi anni lontani da Dio.
Vi rinnovo i ringraziamenti per gli auguri che mi mandaste, vi saluto
tutte e vi prego dal Signore e da Maria Ausiliatrice le più elette benedizioni.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
74
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa che la casa di Oreno (Milano) dovrà essere chiusa e quindi le suore saranno
libere da ogni vincolo.187
Orig. aut. in AGFMA 15(891)06
Torino 1-8-[18]93
Mia ottima Suor Catterina Daghero
Vi spedisco copia della lettera testé ricevuta da Oreno. Come vedrete,
le suore di Maria Ausiliatrice sono in libertà da quell’asilo.188
Converrà però che le Suore, partendo o dopo essere partite, facciano
i dovuti ringraziamenti al Parroco ed alle altre persone che si mostrarono
loro benevoli.
Tanti saluti a tutte. Il Signore dia grazia di trarre gran frutto dagli Spi-
rituali esercizi. Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac Michele Rua
P.S. Quando siano arrivate a Nizza le Suore fatemelo sapere.189
187 La casa era stata aperta il 10 settembre 1891.
188 Le suore, per circostanze definite “spiacevoli” nella lettera a cui fa cenno don
Rua, dovevano abbandonare l’Asilo «a cui per due anni dedicarono le intelligenti e
premurose loro cure con sì buon esito per l’educazione dei bambini» (cf Lettera di
Tomaso Scotti a don Michele Rua, Milano, 29 luglio 1893, in AGFMA 15[891]06). Le
motivazioni del licenziamento delle quattro FMA da parte dell’Amministrazione laica
erano dovute a cause economiche e a divergenze nel metodo e nello stile educativo (cf
Zanara Maria Stella, Don Rua, le FMA e la Chiesa locale in Lombardia, di prossima
pubblicazione).
189 L’espressione scritta al termine della lettera rivela l’interesse paterno di don Rua

12.9 Page 119

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 117
75
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia degli auguri ricevuti per l’onomastico e allega la lettera ricevuta da don
Angelo Piccono190 relativa alla prima casa delle FMA in Messico, la cui apertura si
stava preparando da tempo.
Orig. aut. con postilla allog. in AGFMA 412.1/113 (38)
Torino 4-10-[18]93
Mia buona Suor Catterina, Super. Gen.
Tante grazie degli auguri per mia vita! Di cuore li ricambio a voi, a
codesta Direttrice e a tutta codesta Comunità. Prego il Signore che si fac-
ciano tutte Sante.
Intanto vi spedisco due piccoli estratti riguardanti le Suore per vostra
norma.
Il Signore sia sempre con Voi e col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
Alla Madre Generale191
Le Suore saranno accolte qui molto bene. L’Arcivescovo desidera mol-
to un collegio per le figlie del ceto medio, perché le dame del Sacro Cuore,
che hanno 300 interne, attendono solo al ceto aristocratico. Se fosse pos-
sibile che la Superiora almeno sapesse già lo Spagnuolo e che una di loro
sapesse di musica, sì che andrebbe bene! Ho fatto riattare e ripulire la casa
per loro, ho fatto scrivere sull’ingresso in grandi caratteri Maria Auxilium
Christianorum ora pro nobis e spero troveranno sull’altare della loro cap-
pella una bella statua di questa loro e nostra Madre.
e la delicata attenzione nell’accompagnare una situazione critica e le stesse educatrici
coinvolte.
190 Don Angelo Piccono (1848-1913) era partito missionario per il Messico nel
1892. Nel 1896 fu incaricato delle trattative per l’apertura della prima casa salesiana in
El Salvador richiesta dal Governo (cf Cicuta Adone, Piccono sac. Angelo, missionario,
in DBS 222).
191 Dopo l’intestazione autografa di don Rua segue la trascrizione allografa di un
brano ricavato dalla lettera di don Angelo Piccono al Rettor Maggiore del 31 agosto
1893. Le FMA sarebbero giunte nella capitale del Messico nel gennaio dell’anno se-
guente.

12.10 Page 120

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118 Prima parte
Intanto alcune buone Signore stanno già riunendo lingeria e mobili per
loro e spero si troveranno contente.
S. Benigno 23-9-[18]93
76
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Da Londra informa sulle ricerche effettuate per la futura presenza delle FMA sia in
Gran Bretagna che in Francia con l’ipotesi di una nuova casa.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (39)
Londra 18-10-[18]93
Mia buona Suor Catterina Daghero, S. G.
Anche di qui mi ricordo delle nostre buone Figlie di Maria Ausiliatrice
e vo’ cercando se vi è modo di provvedervi un nido in questa città per l’av-
venire. Pel momento nulla ancora si può concretare. 192
Anche a Parigi ho voluto esaminare se vi fosse modo di prepararvi un
posto nella nostra casa di Ménilmontant; ma ho dovuto convincermi che
non si può per ora malgrado il desiderio che il Direttore avrebbe di averle
pel bene di sua casa.193 Vi sarebbe bensì il piccolo appartamento in fondo
al nuovo cortile, ma sarebbero sempre in mezzo ai giovani non essendovi
niente di cortile separato.
Spero avrete avuto molte consolazioni in Francia, certo non senza qual-
che spina. Confidiamo però che le cose abbiano ad andare sempre di bene
in meglio e a tal fine non tralasciamo mai di porgere calde suppliche a M.
Aus. e a D. Bosco.
Tanti saluti a tutto il Venerando vostro Capitolo. Non dimenticate pres-
so Dio
Il Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Favorite rimettere la qui unita dentro busta.
192 Solo nel 1902 sarà possibile iniziare la presenza e l’attività delle FMA in Gran
Bretagna.
193 La casa dei Salesiani, chiamata “Opera di Ménilmontant”, era stata fondata da
don Carlo Bellamy con oratorio, scuola secondaria e professionale.

13 Pages 121-130

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13.1 Page 121

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 119
77
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Lettera di presentazione della signorina Marianna Manara che desiderava entrare
nell’Istituto FMA.194
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (40)
Londra 23-10-[18]93
Mia Rev. Madre Catterina Daghero
La latrice Damig. Maria Manara195 è la persona di cui scrisse il nostro
caro D. Macey Direttore e Parroco in questa casa.196 Il medesimo, dopo
aver parlato di essa in queste vacanze costì a Nizza, ha nuovamente scritto
in di lei favore. Qui dietro poi avvi una lettera inglese che dà notizie molto
buone di lei.197 Credo sia proprio il caso di far eccezione sull’età. Porta con
sé qualche somma che potrà servire di pensione e dote. A compiere questa
il Padrone suo non si rifiuterà, penso, di concorrere.
Raccomando alle comuni preghiere
L’obbl.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
78
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Promette preghiere per le due giovani suore decedute in quel periodo e risponde
alla richiesta di consiglio in merito al cambiamento di una direttrice nella casa del
Messico.
194 Alla lettera è allegata una relazione della giovane scritta dal Sig. Joseph S. Tasker
e indirizzata al parroco salesiano don Charles Macey.
195 La signorina Maria Manara, di origine italiana, aveva conosciuto l’Istituto delle
FMA attraverso i Salesiani di Londra. Nonostante le ottime referenze sulla sua condot-
ta, non entrò nell’Istituto.
196 Don Macey Charles (1854-1928) era stato il primo Salesiano inglese ricevuto da
don Bosco a Valdocco nel 1880.
197 La lettera allegata è del 21 ottobre 1893 ed è indirizzata al parroco salesiano
don Macey: «Rev. e caro Padre, la Signorina Manara mi ha chiesto di scriverle con la
speranza di essere accettata nell’Istituto. Io la conosco da qualche anno e non esito a
raccomandarla a Lei. È molto buona e penso che potrà essere una buona religiosa nel
vostro Istituto. Potrebbero farne la prova. Vostro in J. G. Joseph S. Tasker». Traduzione
nostra.

13.2 Page 122

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120 Prima parte
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (41)
Londra 23-10-[18]93
Mia buona Suor Catterina, S. G.
Sulle mosse per partire alla volta del Belgio rispondo alla gradita vostra
del 20.
Preghiamo per le povere defunte. R.I.P.198
Riguardo al cambio di Suor Rinaldi199 al posto di Suor Bertilla200 per
Messico, non avrei nulla in contrario se non temessi della salute della 1a.
Tuttavia se vi pare proprio che possa andar bene, approvo. Ricordiamoci
anche di usufruire in Italia quanto è possibile le patenti elementari.
La partenza è fissata per tutti e tutte da Torino il 30 novembre. Tanto
per vostra norma.
Grazie delle notizie che mi date. Il 26 o 27 spero arrivare a Liegi e por-
terò i vostri saluti a quelle buone Suore non che al Dirett. ed al Vescovo.
Tanti saluti a tutti e pregate assai per me e per tutte le mie intenzioni.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua.
P.S. Favorite mandarmi a Liegi il nome e cognome delle sei Suore de-
stinate alla Patagonia.201
198 Era morta il 15 ottobre a Nizza Monferrato suor Julie Langagne (1877-1893)
dopo appena otto mesi di Noviziato, ma chiese ed ottenne di emettere i voti perpetui in
punto di morte. Il 16 ottobre a Torino era deceduta suor Vincenza Pasino (1867-1893)
all’età di 26 anni.
199 Suor Orsola Rinaldi (1861-1942) era stata inviata come capo-gruppo della prima
spedizione missionaria in Messico dove lavorò fino al 1903. Poi fu inviata a fondare la
prima casa in San Salvador (cf Secco M., Suor Rinaldi Orsola, in Facciamo memoria.
Cenni biografici delle FMA defunte nel 1942, Roma, Istituto FMA 1995, 333-339).
200 Suor Bertilla Bruno (1858-1946) in quell’anno era stata designata ad aprire la
casa di Giaveno, ma vi rimase solo per alcuni mesi. Fu infatti richiamata a Nizza Mon-
ferrato perché le superiore avevano deciso di mandarla in Messico per l’apertura della
prima casa. In realtà vi andò suor Rinaldi e suor Bertilla partirà nel 1898 per le Terre
Magellaniche (cf Calosso C., Suor Bruno Bertilla, in Facciamo memoria. Cenni biografi-
ci delle FMA defunte nel 1946, Roma, Istituto FMA 1997, 81-85).
201 In realtà furono sette le FMA destinate alla Patagonia: suor Matilde Bozzalla,
suor Rosa Conti, suor Domenica Cottino, suor Emilia Finotelli, suor Matilde Pavesio,
suor Caterina Poggio e suor Elena Soresi.

13.3 Page 123

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 121
79
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Manda una lettera ricevuta da un benefattore delle FMA raccomandando la risposta
e invia gli auguri onomastici a due suore di nome Cecilia.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (42)
Torino, 19-11-[18]93
Rev. Madre Superiora
Vi mando l’unita lettera cui vi prego di rispondere doppiamente: cioè
una lettera di ringraziamento per me allo scrivente per la limosina che
m’inviò e notificandogli che la vostra casa Madre non è a Torino, ma costì;
ed un’altra d’accettazione col programma delle allieve alla Signorina.
In pari tempo vi raccomando di augurar buona festa a tutte le Cecilie
fra cui si trova la Masserano e la Cavallo,202 ed anche buona festa al Sig.
Direttore, per cui tutti prega di cuore, come per voi
Il vostro in G. e M. Sac. M. Rua
80
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Trasmettendo un pensiero di don Bosco, ringrazia per le notizie riguardanti il viaggio
in Spagna e autorizza la Vicaria a prolungare la sosta in quella nazione.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (5)
Torino il 15-12-[18]93
Rev. Suora Enrichetta Vicaria in Sarriá
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
202 Erano suor Cecilia Masserano che lascerà l’Istituto il 16 febbraio 1902 e suor
Cecilia Cavallo (1870-1951) appena novizia. Quest’ultima partirà per l’Argentina dove
raggiungerà la sorella suor Angela. Le due sorelle erano conosciute personalmente da
don Rua per il fatto che avevano frequentato l’oratorio a Torino.

13.4 Page 124

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122 Prima parte
«Fate presto opere buone perché può mancarvi il tempo
e così restare ingannati. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Grazie delle notizie sul vostro viaggio. Ringraziamo il Signore e
continuiamo pregarlo pei missionari in alto mare. Volentieri vi permetto
di rimanere a surrogare Suor Chiarina fino al suo ritorno.203 Profittate di
questo tempo per santificare tutte codeste Suore e figlie. A tutte come a
Voi auguro dal Bambino Gesù ogni benedizione.
81
A suor Chiara Giustiniani, Superiora Visitatrice delle case in Spagna
Si congratula per l’apertura della nuova casa a Valverde del Camino e per la buona
accoglienza ricevuta e augura abbondanti frutti apostolici per la gioventù del luogo.
Invia saluti ai benefattori dell’opera e raccomandazioni spirituali alle FMA.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (6)
[Torino] 29-12 [18]93
Mia buona Suor Chiarina in Valverde o chi per essa,
ho sempre avuto sott’occhio la gradita vostra del 16 corr., ma solo
oggi mi è dato di rispondervi. Mi congratulo tanto con voi e con codeste
Suore della nuova fondazione e ne rendo vive grazie a Dio ed alla nostra
Comune Madre Maria Ausiliatrice, mentre fo’ caldi voti affinché codesta
nuova casa abbia a riuscire abbondante di frutti spirituali, per la gioventù
specialmente.
Le buone accoglienze che vi vennero fatte dovunque e specialmente in
Valverde fanno conoscere l’alta stima in cui son tenuti i figli e le figlie di D.
Bosco ed in pari tempo quanto dobbiamo stimarci fortunati di appartene-
203 Suor Chiarina Giustianiani, in qualità di Superiora Visitatrice delle case in Spa-
gna, era andata ad accompagnare le cinque FMA scelte per l’apertura della nuova casa
a Valverde del Camino (Huelva), dove le suore erano attese da vari anni. Finalmente
vi giunsero l’11 dicembre 1893 ricevute festosamente dalla popolazione, dall’arciprete
don José Manuel Vizcaino e dalla benefattrice Donna Manuela Macias (cf Capetti G.,
Il cammino dell’Istituto II 70-71).

13.5 Page 125

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 123
re alla famiglia di questo santo uomo suscitato dalla Divina Provvidenza
pei bisogni dei tempi. Facciamoci coraggio e procuriamo di corrispondere
alla bontà del Signore ed alla buona opinione che si ha di noi facendo il più
gran bene che ci sia possibile.
Prima di partire presentate i miei ringraziamenti ed auguri di buon
capo d’anno al Rev.do Sig. Arciprete ed alla Sig.ra Manuela Macias sua de-
gna Sorella, non che agli altri Benefattori e Benefattrici che mostrano tanto
interesse per noi ed assicurate tutti della nostra riconoscenza e preghiere.
Fate coraggio a codeste buone mie figlie vostre sorelle e dite che il loro
Sposo Gesù si aspetta da esse che lo facciano conoscere ed amare da tanti
e tanti cuori e che gli procurino un numeroso corteggio di anime elette che
si schierino sotto gli stendardi di sua Madre Ss. Maria Ausiliatrice. Tanti
auguri a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Se per caso Suor Chiarina fosse già partita, la Direttrice la legga alla
Comunità poi gliela spedisca.
82
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Si rallegra per la probabile opportunità di una nuova presenza delle FMA a Roma;
con sollecitudine paterna si interessa della salute della Superiora e ringrazia delle
buone notizie delle comunità.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (43)
[Torino] 16-3-[18]94
Mia buona Suor Catterina
1. Ho letto con piacere la gradita vostra del 10 corrente. Vi rallegrate
della casa che ci viene offerta per le Suore a Roma e ne avete ragione. La
Direttrice che fu a visitarla ne rimase alquanto sgomentata per le incomo-
dità e difficoltà che le si presentarono. Io ho scritto a D. Cagliero che vada
anch’esso a visitarla e veda di capacitare la Direttrice, perché le difficoltà
poco alla volta si sormonteranno e gl’incomodi si toglieranno coll’aiuto del
Signore. Da quanto mi scrivete, pare sia questo un regalo di S. Giuseppe;
siamogli riconoscenti: egli saprà aggiustare tutto bene.
2. Le notizie che ricevo dalle Suore, sono in generale soddisfacenti.

13.6 Page 126

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124 Prima parte
Le più cattive sono quelle che riguardano la Madre Generale, che mi si
disse, tempo fa, essere alquanto sofferente. Spero che ora stiate meglio e
dal canto mio prego S. Giuseppe ad ottenervi una lunga e prospera vita
per lavorare a gloria del suo Figlio putativo Gesù, e a suo tempo prestarvi
amorevole assistenza al letto di morte per portare la vostr’anima dritto in
Paradiso.
3. Per Carvin scrissi poc’anzi a D. Bologna anch’io, spero avremo pre-
sto qualche risposta.
4. Mi rallegra molto quanto mi raccontate dei catechismi quaresima-
li: Deo Gratias. Sarà molto bene che all’Oratorio festivo ed ai Catechismi
addestriate parecchie novizie ed anche professe.204 Penso che quelle che
faranno costì tale tirocinio saranno zelanti e capaci a sostenere oratori nei
siti dove saranno mandate.
5. Spero che per la Bruna non vi mancheranno i mezzi: la Provvidenza
vi verrà in aiuto.205 Non dimenticate di raccomandare anche questo affare
a S. Giuseppe.
Buona festa di questo caro Santo, buona Settimana Santa ed allegre
feste Pasquali a tutte, Suore, novizie, postulanti ed allieve
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
83
A suor Orsola Rinaldi, direttrice della casa di México S. Julia
Si compiace per l’incremento dell’educandato e del postulato, che considera una
speciale benedizione di Maria Ausiliatrice per le sue figlie, e raccomanda l’impegno
nell’autoformazione e nella missione educativa per guidare tante giovani al Signore.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino il 30-3-[18]94
Rev. Suor. Orsolina Rinaldi in Messico206
204 Significativa la raccomandazione a preparare bene le novizie e le giovani suore
alla catechesi anche in vista della loro missione futura soprattutto negli oratori festivi.
205 Su una collina detta “La Bruna” a poca distanza dalla Casa-madre, si stava co-
struendo un capiente edificio che sarebbe stato inaugurato l’anno dopo (1895) come
Noviziato centrale “S. Giuseppe”.
206 Suor Orsola Rinaldi era giunta in Messico nel dicembre dell’anno prima come
responsabile della prima casa aperta in quella nazione a México S. Julia. I primi anni

13.7 Page 127

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 125
La vostra lettera dell’8 corrente mi fece proprio piacere. Già 60 allieve
interne! Si vede proprio che la vostra celeste Madre Maria Ausiliatrice
vuol bene alle sue figlie. Siatele tanto riconoscenti ed impegnatevi a corri-
spondere alla sua bontà coll’interessarvi con tutto l’ardore a progredire voi
nella virtù e farvi sante, adoperandovi in pari tempo a rendere veramente
buone codeste alunne. La pietà e la carità vi ajuteranno molto ad attirarle
al Signore, mentre la calma e la prudenza nel dirigerle serviranno a render-
le costanti nella virtù.
Mi fa piacere che abbiate già anche varie postulanti: Deo Gratias! spe-
riamo bene. Salutate tutte le Suore ed allieve da parte mia, assicurandole di
mie preghiere e quando potrete offrite anche i nostri omaggi alle Signore
del Comitato, assicurandole di un largo guiderdone dal Signore per quan-
to fecero, fanno e faranno a favore di codeste povere figlie.
Sac. Michele Rua
84
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Ringrazia per l’omaggio delle immagini dipinte dalle suore, si rammarica per la morte
di alcune FMA e trasmette l’impegno spirituale per il mese di Maria da condividere
con la comunità.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (6)
[Torino] 21-4-[18]94
Mia buona Suor Enrichetta,
Mille grazie delle magnifiche immagini che mi avete mandate: fate i
complimenti alle pittrici.
Lamento anch’io con voi la premura che hanno le suore di volarsene
in Paradiso. Abbiamo bisogno che si fermino in questo basso mondo dove
c’è tanto da lavorare; ma pazienza: rassegniamoci e confidiamo che dal
Paradiso con D. Bosco e con Maria Ausiliatrice promuoveranno lo svilup-
po spirituale e personale della Congregazione. Facciamo tuttavia quanto
possiamo per non lasciarle ammalare.
furono segnati da una grande povertà, ma anche dall’incremento delle opere educative
e da numerose vocazioni religiose.

13.8 Page 128

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126 Prima parte
Vi unisco qui un fioretto per tutto il mese di Maria da osservarsi da
tutta la Comunità.
Unisco pure un biglietto d’auguri per la festa della Madre Generale.207
Vi auguro a tutte tante grazie dalla Celeste vostra Madre nel suo bel
mese e specialmente un grande avanzamento nella virtù. Credetemi
Vostro aff. in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Vi unisco anche una dimanda della Sig.ra Magliano208 insigne nostra
Benefattrice per aver le Figlie di M. Aus. a Busca dove ha la sua campagna.
Desidero molto sia esaudita. Potrete poi mandarle uno dei soliti moduli di
convenzione.
85
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Raccomanda di realizzare il desiderio della benefattrice Sig. Bernardina Magliano che
chiede la presenza delle FMA per l’asilo infantile della cittadina di Busca (Cuneo).
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (44)
[Torino] 1-5-[18]94
Mia buona Suor Catterina e Rev.ma Madre
Ora, che saranno finite le belle feste di S. Catterina, che spero avranno
avuto un’eco giulivo fino in Paradiso, vengo occuparvi di affari.
Già la Madre Vicaria vi avrà parlato del desiderio di Madama Magliano,
insigne Benefattrice nostra, di avere le Figlie di M. A. per un asilo che si sta
per aprire in Busca suo paese. Ora ricevette l’unita lettera dell’Avv. Gallo,
che ella rimise a me per averne categorica risposta. Io la spedisco a voi, non
senza raccomandarvi di appagare il suo desiderio, sia per la benemerenza
di lei a nostro riguardo, sia per l’importanza della città di Busca. Favorite
pertanto mandarle un prospetto delle condizioni che siete solite richiedere
207 Era vicina la festa di S. Caterina da Siena e quindi ricorda l’onomastico della
Superiora generale.
208 La signora Bernardina Magliano Sollier, vedova benestante di Torino, era origi-
naria di Busca, per questo aveva sollecitato l’apertura della casa delle FMA con l’asilo
infantile e l’oratorio festivo (cf MB XV 451-454). La comunità inizierà l’attività educa-
tiva il 1° settembre 1894.

13.9 Page 129

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 127
e, se potete, anche il nome della maestra patentata che potrete mandare. Se
potete aggiungere il nome delle altre due, fatelo anche. Penso che non sarà
cosa di grave importanza se al 1° settembre manderete qualcun’altra inve-
ce delle consegnate, se queste per qualche ragione non potessero recarvisi.
Converrà col prospetto delle condizioni rinviarle anche la qui acclusa.
La vostra Celeste Madre vi ricolmi tutte di benedizione nel corrente
mese a Lei dedicato. Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
86
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Sollecita una pronta risposta per l’apertura dell’asilo infantile a Lugagnano d’Arda
(Piacenza) e manda auguri per il mese di Maria.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/113 (45)
[Torino] 3-5-[18]94
Mia buona Suor Catterina
Da Lugagnano il Sig. Arciprete D. Francesco Bassi mi sollecita a dar
risposta riguardo all’apertura dell’Asilo in quel paese. è da Gennaio, anzi
da Novembre scorso che aspetta risposta. Favorite scrivere direttamente o
mandare a me la risposta da trasmettere con qualche sollecitudine. Allora
gli si era dato speranza d’esaudimento.209
Spero che il vostro mese di Maria proceda bene ed io prego Maria Au-
sil. a farvi tutte Sante. Pregatela anche voi altre tutte pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Ricevo notizie che probabilissimamente nulla si farà per la Villa
fuori di Roma. Verrà affidata ad altri, cioè ad un Monsignore capace di so-
stenere da se solo le spese. Anche questa sarà disposizione provvidenziale.
209 Si diede infatti risposta affermativa e la casa verrà aperta il 5 settembre 1895 con
la scuola privata, il laboratorio, l’asilo infantile e l’oratorio festivo.

13.10 Page 130

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128 Prima parte
87
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Annuncia la provvista della stoffa per gli abiti religiosi e sollecita il pagamento dei
debiti verso l’Oratorio. Richiama al dovere di rispondere sempre e con sollecitudine
alle lettere ricevute.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (7)
[Torino] 10-5-[18]94
Mia buona Suor Enrichetta,
Prevedo che mancando tuttora lo scotto210 sarà impossibile fare la ve-
stizione al termine del mese. Intanto verrà il mio Vicario e con lui si potrà
combinare il tempo di farla.211
Parlerò col Direttore D. Farina riguardo alla provvista di scotto e se
sarà possibile farne venire ve ne manderemo. Quanto al pagare sarà conve-
niente tener l’Oratorio nell’elenco dei vostri creditori e mentre, malgrado
la fabbrica,212 andate pagando gli altri, così facciate verso l’Oratorio met-
tendolo come buone sorelle in prima linea per mandargli almeno degli
acconti, come non cessate certo di fare verso gli altri creditori.
Vi unisco una cartolina: procurate di rispondere sollecitamente, tenen-
do quella bella norma di non lasciare mai senza risposta le lettere che la
aspettano, come qualche volta ebbi già occasione di avvisarvi tutte insieme
le Superiore.
Come vedete, non fo’ misteri; ma come voi desiderate, io vi metto chia-
ramente sott’occhio le norme che avete da seguire non per farvi rimprove-
ri; bensì per vostra guida.213
210 Si tratta della stoffa adatta per confezionare l’abito religioso delle novizie che si
stavano preparando alla Vestizione. Come si legge nelle Deliberazioni dei primi Capi-
toli generali, le FMA portavano l’abito di scot nero con doppia manica, mantellina e
grembiule della stessa stoffa (cf Deliberazioni dei Capitoli generali delle Figlie di Maria
SS. Ausiliatrice tenuti in Nizza Monferrato nel 1884, 1886 e 1892, Torino, Tip. Salesiana
1894, capo V, art. 201).
211 Il Vicario o Prefetto era allora don Domenico Belmonte.
212 Allude con probabilità alla costruzione del Noviziato “S. Giuseppe” di Nizza
che si sarebbe inaugurato l’anno dopo.
213 Don Rua esprime la sua sollecitudine formativa verso le FMA e coglie ogni op-
portunità per richiamare le consorelle alle loro responsabilità e alla fedeltà alle buone
tradizioni.

14 Pages 131-140

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14.1 Page 131

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 129
Salutate cordialmente la Rev. Madre e tutte le altre componenti il Cap.
Sup. e continuate pregare pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
88
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice in Africa
Utilizzando un biglietto con un pensiero di don Bosco, ringrazia per gli auguri e per le
notizie ricevute da don Paolo Albera e dà opportune raccomandazioni per la missione
in Africa che si deve basare sull’amore a Gesù e sulla salvezza delle anime.
Copia datt. in ASC A3990138
Torino 20-6-[18]94
Rev.de Suore Africane Figlie di Maria Ausiliatrice214
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«In Paradiso si godono tutti i beni in eterno. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro Aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tante grazie dei vostri buoni auguri e delle preghiere che fate per
me. Io di cuore vi ricambio gli auguri e dal canto mio prego il dolcissimo
vostro Sposo Gesù a darvi forza per sopportare il caldo, la fatica e qualun-
que disagio per suo amore ed anche consolarvi con mostrarvi fin d’ora il
frutto di tali vostri sacrifizi. Le retronotate parole del caro D. Bosco devo-
no confortarvi quand’anche non vi fosse data la consolazione di veder il
frutto de’ vostri lavori.
D. Albera già ci scrisse qualche cosa sul conto vostro: al suo arrivo
meglio ancora saremo informati a voce e si farà il possibile per mettervi in
condizione di fare ognora più del bene a codesta popolazione.
Voi intanto fate in modo che il calore esterno non diminuisca niente
l’ardore de’ vostri cuori nell’amare Iddio e zelare la salvezza delle anime,
come buone Figlie di Maria Ausiliatrice.
I rispetti al Sig. Parroco.
214 Si rivolge alle FMA della comunità di Mers-el-Kebir (Algeria) aperta nel 1893.

14.2 Page 132

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130 Prima parte
89
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Raccomanda di non cambiare troppo sovente le direttrici delle case e si rallegra per
le buone notizie relative alle comunità e a singole suore. Auspica che l’educandato di
Nizza sia di modello a tutti gli altri anche dal punto di vista vocazionale.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (46)
[Torino] 18-10-[18]94
Mia buona Madre Catterina
Rispondo brevemente alla gradita vostra del 17.
1. Vigna m’assicurò che sabato o lunedì prossimo venturo spedirà porte
e finestre. Così spero vi sarà ancor tempo a metterle a posto.
2. Mi rallegro dell’apertura delle nuove case, della spedizione e buon
avviamento del personale, degli educatori ed Oratori. Finora non si può
ancora calcolare del numero delle allieve interne ed esterne che vi saranno
in ciascuna casa. Sarà bene peraltro che facciamo attenzione a non cambiar
troppo sovente le Direttrici, specie quando sono un po’ ben avviate. Que-
sto solo per norma non per rimprovero, ben sapendo che i cambiamenti di
quest’anno furono portati dalla necessità.
3. Riguardo a D. Bellamy egli avrebbe desiderato ancora una suo-
ra.215 Non so se l’abbia condotta seco dalla Francia; potrete informarvi
da lui stesso. Quanto al ritirarle non parrebbe opportuno: speriamo che
quest’anno le cose andranno meglio. I principi sono sempre i più difficili.
Qualora non avesse ancora condotto la suora d’aggiunta, concertate sul
tempo e modo di mandarla.
4. Spero anch’io che Suor Coppa sia proprio la chiamata dalla Div.
Provvidenza a prendersi cura delle postulanti e che quindi continuerà [a]
far bene.216 Così spero e penso di Sr. Genta. Preghiamo, sì, preghiamo per
esse e per tutta codesta comunità.
5. Pregherò per Suor Passerini217 ed intanto le mando di cuore la be-
215 Don Charles Bellamy (1852-1911) aveva fondato nel 1891 la prima casa salesiana
in Algeria a Oran-Eckmühl. Nel 1893 giunsero anche le FMA che aprirono un labora-
torio e l’oratorio festivo.
216 Suor Marina Coppa fu in quell’anno nominata maestra delle postulanti a Nizza
Monferrato.
217 Suor Maria Passerini (1864-1894), dopo essere stata per vari anni in Spagna,

14.3 Page 133

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 131
nedizione estensibile a tutte le inferme ed anche alla loro assistente Suor
Cecilia.
6. Desidero vivamente che le educande siano ben coltivate nella sanità,
studio e soprattutto nella pietà e moralità. Codesto educatorio deve servir
di modello a tutti gli altri ed anche precedere gli altri nella coltura delle
vocazioni. A tal fine s’inculchi molto la divozione a Maria Ausil.
Tanti saluti a tutte anche da parte di D. Marenco che mi scrisse di
questi giorni dandomi buone notizie delle Suore Settentrionali. Il Signo-
re sia sempre nella nostra mente, nel nostro cuore ed anche sulle nostre
labbra.
Pregatelo pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. A D. Marenco accorderò la facoltà di recarsi a Marsiglia per riceve-
re le professioni se nulla vi si oppone.
90
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Con tratti di paterna bontà incoraggia la direttrice ad inserirsi con serenità nella
nuova casa e ad avere fiducia che la salubrità del clima gioverà alla sua salute. Le
raccomanda di promuovere con zelo apostolico il collegio e l’oratorio e di confidare
nella protezione di Maria Ausiliatrice e di don Bosco.
Trascrizione datt. incompleta in AGFMA 220/421
Torino 19 ottobre 1894
Mia buona suor Eulalia218
A volta di corriere rispondo alla gradita tua del 17. Sta di buon animo
e caccia la malinconia.219 È vero che io e Don Marenco abbiamo trovato
aveva dovuto tornare a Nizza a motivo di una malattia ritenuta inguaribile. Morirà il 17
ottobre di quell’anno (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 5°
quinquennio dell’Istituto 1893-1897, Torino, Istituto FMA 1923, 39-40).
218 Suor Eulalia si trovava da un mese direttrice a Bordighera, dove era stata trasfe-
rita per desiderio di madre Caterina Daghero che intendeva offrire a questa consorella
un luogo più salubre per rinvigorire la sua salute precaria. Vi era giunta il 12 settembre.
219 Il distacco dal Piemonte era stato molto doloroso per suor Eulalia. Vi lasciava
il ricordo di tante attività svolte nelle case di Moncrivello, Chieri e Nizza e anche la

14.4 Page 134

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132 Prima parte
a proposito […] o meglio i […] progettati. Sebbene qualche volta mi sia
teco congratulato della miglior salute, è tuttavia certo che ti sei qualche
volta trovata a Nizza in istato di salute poco buona: la tosse, la febbre ti
fecero le loro poco gradevoli visite. Visto poi che già più volte hai mi-
gliorato all’aria marina, non potemmo non approvare l’idea di mandarti
Direttrice della nostra casa di suore più importante della riviera. Tanto
più ci parve opportuna tale combinazione considerando come ti trovavi
a Nizza e molto difficilmente si avrebbe potuto rendere più agevole la
tua condizione.
Mettiti pertanto di buon umore per fare prosperare cotesto Collegio e
Oratorio destinati dal tuo santo Zio a strappare tante anime dagli artigli
del demonio ed impedirne tante altre dal cadervi.220
Di cuore ti benedico, ma più di tutto confido nella benedizione e pro-
tezione di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco, e del santo vescovo Mons.
Biale che chiamò don Bosco a piantar costì le nostre tende a salvezza di
cotesta minacciata popolazione.221
Ti scriverei ancor altro per consolarti della tua partenza; mi manca il
tempo ora e spero di poterti incontrare quando, a Dio piacendo, passe-
rò costì quest’inverno per recarmi in Francia. Tu però scrivimi ogni volta
avrai qualche fastidio che sempre farai piacere al
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Non dimenticarti di portare i miei ossequi all’attuale Ven.mo Ve-
scovo Mons. Daffra,222 tanto buono per noi.
mamma sofferente per la morte di due figlie religiose FMA decedute in giovane età:
suor Clementina e suor Rosina.
220 La presenza dei Valdesi era diffusa a Bordighera soprattutto nei piani di Valle-
crosia in un luogo detto Torrione. Vi avevano aperto un convitto con scuola maschile e
femminile ed erano abili nell’attirare la gioventù alle loro scuole.
221 Mons. Lorenzo Biale, vescovo della diocesi di Ventimiglia-San Remo, aveva ot-
tenuto nel 1876 da don Bosco la presenza dei Salesiani e delle FMA (cf Cavaglià P.
- Noto B., La Scuola “Maria Ausiliatrice” di Vallecrosia. Origine e sviluppo di un’istitu-
zione educativa fondata da don Bosco (1876-1923), in Rivista di Scienze dell’Educazione
36 (1998)1, 15-70).
222 Mons. Ambrogio Daffra era vescovo di Ventimiglia dall’11 luglio 1892.

14.5 Page 135

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 133
91
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Utilizzando un modulo inviato dall’economato centrale alle direttrici delle comunità,
richiama la Superiora a saldare il debito contratto con la Casa-madre di Valdocco,
come risulta dal registro dei crediti dell’Oratorio.
Orig. allog. con aggiunte aut. in AGFMA 412.1/114 (47)223
[Torino] 27 Ottobre 1894
Alla Rev.da Direttrice della casa di Nizza Monferrato
Rev.da Madre Catterina Daghero
Dal Registro dei crediti dell’Oratorio con codesta casa risulta che essa
gli deve la somma di L. 39.117,10 al 30 Settembre ultimo.
Avendo incassato denari nell’entrata delle educande, sarebbe necessa-
rio che pensaste a fare il saldo potendo, dei vostri debiti; che se per ora non
lo potete assolutamente fare, mandaste almeno la somma di L. quattromila,
dando la preferenza alle case salesiane, giusta le prescrizioni delle nostre
deliberazioni; e specialmente all’Oratorio, che versa in gravissime stret-
tezze. Per le provviste fatte a tanti nostri collegi, che trovansi in mora nel
soddisfare, non ha finora potuto pagare moltissimi debiti e ne deve pagare
l’interesse che ascende a parecchie migliaia di lire.
Essendo l’Oratorio la casa Madre, vuole la carità ben ordinata che tutte
le case figlie si diano premura d’aiutarla compiendo con essa il proprio
dovere, perché non abbia ad essere incagliata nel suo andamento con grave
danno delle altre case.
Né vi ritardi nell’adempimento di codesto vostro dovere il pensare che
all’Oratorio vi ha il Capitolo Superiore, perché esso oltre a tanti altri gravi
suoi pesi, deve pure provvedere a parecchie case che sono interamente a
suo carico e prive affatto di entrate.
Spero che vi farete premura di compiere al più presto cotesto vostro
dovere e con questa speranza vi auguro dal Signore ogni bene.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
223 Vengono indicate in corsivo le aggiunte autografe di don Michele Rua.

14.6 Page 136

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134 Prima parte
92
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Autorizza il direttore locale della casa di Nizza Monferrato a ricevere i voti perpetui
di una suora in gravi condizioni di salute. Auspica che si possa acquistare una casa
per le FMA a Roma.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (48)
[Torino] 16-11-[18]94
Mia buona Suor Catterina Madre Gen. delle FF. di M. A.
Volentieri autorizzo il nostro car.mo D. Bretto a ricevere la Professione
perpetua della povera Suora che, come mi scrivete, si trova in fin di vita e
prego il Signore che dia alla medesima tutte le grazie per arrivare all’eter-
nità coll’innocenza battesimale, quale le verrà dalla Professione.224
Riguardo a Roma ho scritto stamane ai Superiori autorizzando ad ac-
cettare le condizioni proposte per l’acquisto del noto villino.225 Quanto ai
mezzi confidiamo nella Divina Provvidenza.
Se al principio del nuovo anno si potesse benedire la nuova Cappella
e Casa, chi sa? potrebb’essere un’attrattiva particolare per me così si fa-
rebbero varie importanti cose colla stessa solenne occasione. Pare sarebbe
anche conveniente che quella casa venisse abitata prima della vostra par-
tenza.
Augurate buon Onomastico al caro D. Bretto da parte mia, e fate co-
raggio al povero D. Sala, comunicandogli tanti cordialissimi saluti da parte
di sua sorella, di suo cugino Mons. Federico, di D. Morganti, Mad. Guen-
zati e tanti altri che sono tutti desiderosi di saperlo in buona salute.226
Il cugino ci ha trattati con vera generosità. Anche il Cardinale ed il
224 Si tratta di suor Luigia Rocca (1874-1894) che in quei giorni era molto grave e
morirà un mese dopo, cioè il 15 dicembre 1894 a Nizza Monferrato (cf Cenni biografici
delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 5° quinquennio dell’Istituto 1893-1897,
Torino, Istituto FMA 1923, 48-49).
225 Da tempo si desiderava trasferire la comunità delle FMA aperta in via Magenta
nel 1891 in un edificio più spazioso e finalmente in quell’anno 1894 si poté acquistare
il “villino Cantoni” nella vicina via Marghera.
226 Don Antonio Sala, economo generale della Congregazione, era conosciuto a
Roma in quanto aveva seguito con competenza i lavori della costruzione della Chiesa
del S. Cuore al Castro Pretorio. Quando don Rua scriveva la lettera don Sala era già
ammalato; morirà il 21 maggio 1895.

14.7 Page 137

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 135
Vescovo Ausiliare si mostrarono ansiosi di sue notizie.
Spero che pel mese venturo arriverà un nuovo sacerdote per codeste
case di Nizza.
Il Signore vi conservi tutte nella sua grazia e Maria Ausiliatrice vi difen-
da da ogni disgrazia spirituale e temporale. Abbiatemi sempre per
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
93
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Ringrazia delle consolanti notizie ricevute e promette di impegnarsi ad incrementare
l’educandato. Augura buona salute alla direttrice e alle suore ammalate e ricorda il
noto “problema algebrico” che don Bosco proponeva ai giovani.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (5)
[Torino] 29-11-[18]94
Mia buona Suor Eulalia Bosco (Bordighera)
La gradita tua di ieri mi consolò grandemente. Si vede proprio che il
Signore sempre tutto dispone pel nostro meglio.
Sii costante nella risoluzione di farti santa ad ogni costo.
Farò il possibile per farvi avere delle educande: speriamo Maria Ausi-
liatrice vi verrà in aiuto anche in questo, specialmente se voi vi adoprerete
a far fiorire l’Oratorio festivo come ne mostri la buona volontà.227
Non posso fissare il giorno del mio arrivo costì; ma spero venirvi cer-
tamente in Gennaio coll’ajuto di Dio. Qualche giorno prima procurerò
farvelo sapere.
Spero che tu e le tue compagne infermiccie diverrete quasi Sansoni di
robustezza se scioglierete sempre il problema algebrico del Santo tuo zio:
A+B-C.228
227 Era intenzione di don Rua che in ogni casa delle FMA si dovesse aprire e svilup-
pare l’oratorio festivo. Egli stesso scriverà a questo scopo una circolare (cf Rua M., [Gli
oratori festivi], in Elenco Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Anno
1895, Torino, Tip. Salesiana, V-XX).
228 Don Bosco era solito raccomandare ai giovani: A+B–C, che significa: Allegro +
buono – cattivo.

14.8 Page 138

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136 Prima parte
La Vergine Ausiliatrice vi ajuti a conservarvi immacolate: voi pregatela
per me. Tanti saluti a tutte dal
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
94
Alle FMA della comunità di Lima (Perú)
Ringrazia degli auguri e li ricambia inviando la Strenna per il nuovo anno. Si rallegra
del confortante numero delle novizie e raccomanda di curare bene la loro formazione.
Copia ms. in ASC A4500583
Torino 11-12-[18]94
Mie buone figlie di Lima229
Tante grazie dei vostri auguri: prego Gesù Bambino a ricambiarveli con
abbondanti favori.
Mi rallegra la notizia del bel numero che avete di novizie: coltivatele
bene: potranno forse emulare le virtù della loro grande Patrona S. Rosa.
Speriamo che la guerra civile volga al termine: intanto preghiamo. “Fate
in modo che il Bambino Gesù trovi sempre una gradita abitazione nel vostro
cuore”. Questa è la strenna che vi mando.
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
95
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dalla Palestina informa la Superiora riguardo alle case visitate e le fa presente alcune
difficoltà che si potranno risolvere con qualche trasferimento di personale. Suggerisce
di aprire un piccolo noviziato avendo costatato l’incremento delle giovani in forma-
zione.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (49)
229 La comunità a Lima era iniziata nel 1891 e aprì la strada alle altre case in Perú,
come lo stesso don Rua scriveva nella Prefazione all’Elenco generale dell’Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, Torino 1892, 3-4.

14.9 Page 139

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 137
Betlemme 19-3-[18]95
Mia buona Madre Generale
Oggi, festa di S. Giuseppe, scrivo qualche nostra idea relativamente
alle Figlie di Maria Ausiliatrice, dimoranti in Palestina, per vostra infor-
mazione.
1. Trovammo le cose discretamente in buono stato: pare tuttavia che
sarà bene cambiar la Direttrice di Beitgemal, al suo posto mettere una
delle Suore di Betlemme; mi viene suggerita Suor Guaglio230 come figlia
assennata e buona che potrà far bene. Quanto a suor Francia231 converrà
ricondurla con voi in Europa.
2. Ci sono varie dimande di postulanti; due sono già entrate, anzi una
ha già fatto oggi la vestizione.232 Pare conveniente stabilire un piccolo no-
viziato. Il luogo per ora più adatto all’uopo è la casa di Betlemme. Per farvi
del posto converrà mandar alcune Suore a Beitgemal, dove si ha bisogno
di ajuto, e ricevere qui le postulanti. Chi sa? La Direttrice stessa potrà oc-
cuparsi per istruirle come si conviene.
3. Vi sono anche richieste per ammissione come allieve interne a paga-
mento. Qui ve ne unisco due. Per ora non saprei come si possa accondi-
scendere a tali dimande. Forse col tempo si potrà a Gerusalemme. Voi po-
trete andar a veder quella casa e se vi pare opportuno si potrà fra qualche
anno adattare a tale scopo, specialmente se la città continuerà estendersi
in prossimità della nostra casa. Esaminate e parlatene col Sig. Canonico.
Del resto vi auguro molte consolazioni e grandi frutti dalla vostra visita
e prego S. Giuseppe a prendersi cura speciale di queste case che portano il
titolo della S. Famiglia. Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
230 Suor Felicita Guaglio (1863-1898) si trovava da alcuni anni in Palestina ed era
nota la sua profonda interiorità e zelo apostolico (cf Cenni biografici delle Figlie di
Maria Ausiliatrice defunte nel 6° quinquennio dell’Istituto 1898-1902, Torino, Istituto
FMA 1925, 5-6.
231 Suor Angela Francia (1855-1902) era una FMA molto apprezzata dalle conso-
relle e dai Salesiani per la sua dedizione nel servizio di guardarobiera, ma aveva poca
salute (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 6° quinquennio
dell’Istituto 1898-1902, Torino, Istituto FMA 1925, 267-270.
232 La prima postulante betlemmita era Lalibe Kattan. Diverrà FMA nel 1898 e si
distinse sempre per la gioia della sua vocazione religiosa. Morirà a Catania il 15 gennaio
1916.

14.10 Page 140

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138 Prima parte
96
A suor Clelia Guglielminotti
Promette la preghiera per la salute della destinataria e le raccomanda l’allegria nel
Signore. Dà notizie della mamma e del fratello incontrati a Torino.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/128 (2)
Torino il 12-4-[18]95
Rev. Suora Clelia Guglielminotti (Nizza Monf.)233
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Chi fa bene in vita trova bene in morte: quantis vita, finis ita.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Pregherò volentieri per la vostra salute, come voi mi chiedete. State
sempre allegra nel Signore. Stamane vidi vostra madre che ricondusse il
fratello all’Oratorio. Essa sta bene ed il fratello speriamo andrà pur avanti
bene. Pregate che questi possa fare buona riuscita e che quella possa essere
sollevata nei suoi fastidi pel temporale. Gesù risorga ne’ nostri cuori.
97
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Inviando un pensiero di don Bosco riferisce del promettente sviluppo dell’Istituto
sia in Palestina che in Francia e raccomanda alla Vicaria, che svolge anche il ruolo
di maestra delle novizie, di formare bene le giovani e di non far loro interrompere il
periodo del noviziato.
233 Dopo la Professione religiosa emessa il 28 luglio 1891, suor Clelia era rimasta in
Casa-madre sia per terminare lo studio e sia per prepararsi a quella missione di madre e
di formatrice di giovani operaie a cui il Signore l’avrebbe destinata. Nel 1897, quando
si aprì a Cannero il primo Convitto, venne scelta come direttrice. Sarà in seguito Supe-
riora della Visitatoria Lombarda “S. Carlo” e Ispettrice in Piemonte.

15 Pages 141-150

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15.1 Page 141

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 139
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (8)
Torino il 12-4-[18]95
Rev. Suora Enrichetta Sorbone (Nizza Monf.)
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Chi fa bene in vita trova bene in morte: quantis vita, finis ita.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tante grazie delle vostre preghiere ed auguri, come pure delle buo-
ne notizie che mi date di codesta casa. Già saprete che in Palestina ebbe
luogo anche la vestizione di una giovane araba, mentre a Marsiglia al mio
ritorno potei dare l’abito a cinque novizie. C’è proprio da ringraziare il
Signore, la Congregazione vostra si va mirabilmente moltiplicando.
Studiate di rendere molto buone queste nuove sorelle che il Signore vi
manda. Per formarle bene, fate il possibile per ritenerle nelle case di novi-
ziato finché non l’abbiano pienamente compiuto.234
Di tutto cuore vi ricambio gli auguri di buone feste e prego Gesù a
trionfare sempre in tutti i vostri cuori, come desidero che trionfi comple-
tamente nel mio.
Spero avrete buone notizie della Madre Generale e che Maria Ausil. la
protegga ognora e ve la ricondurrà sana e salva. Tanti saluti a tutte.
98
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Raccomanda di dare il benvenuto alla Madre di ritorno dal viaggio in Palestina e di
pregare per don Antonio Sala.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (9)
234 La prassi era quella di distribuire le novizie del secondo anno nelle case dell’Isti-
tuto perché potessero fare un tirocinio guidato e conoscessero le varie opere educative
apportandovi il loro contributo.

15.2 Page 142

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140 Prima parte
[Torino] 21-5-[18]95
Mia buona Suor Enrichetta
Favorite recapitare a mani delle destinatarie le qui accluse.
Date il Benvenuta alla Sig.ra Madre gen. da parte mia appena sarà arri-
vata.235 Salutate tutte le suore e dite loro che sappiano approfittare dell’oc-
casione per chiedere a Maria Ausil. molte grazie.
Pregate tutte pel caro D. Sala che sta tanto male.236 Non dimenticate
neppure
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
99
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Con un biglietto da visita si rivolge alla direttrice della casa per raggiungere le suore e
le educande con il ringraziamento per gli auguri e con l’assicurazione della preghiera
a Maria Ausiliatrice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (32)
25-6-1895
Alla Rev.da Direttrice237
Il Sac. Rua Michele ringrazia le buone suore ed educande di Bordighe-
ra degli augurii che gli han mandato.238 Li ricambia di cuore pregando per
loro e tutte le colloca sotto il materno manto di Maria Ausiliatrice. Fa i
complimenti per la bella lettera d’augurio.
235 Madre Caterina Daghero sarebbe tornata il 27 maggio dalla Palestina dove era
andata a visitare le FMA accompagnata dall’Economa generale madre Angiolina Buz-
zetti.
236 Don Antonio Sala morirà a Torino appunto il 21 maggio, giorno in cui don Rua
inviava la lettera e chiedeva preghiere per lui.
237 Era suor Eulalia Bosco, pronipote di don Bosco.
238 Era consuetudine all’Oratorio di Valdocco, fin dai tempi di don Bosco, che la
festa di S. Giovanni Battista fosse celebrata con solennità come festa della riconoscenza
al Rettor Maggiore.

15.3 Page 143

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 141
100
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Risponde alle richieste confidenziali della giovane direttrice e la rassicura sul fatto
che potrà lei stessa provvedere all’amministrazione della casa confidando sulla sua
precedente esperienza in altre comunità. Promette di inviare un valido predicatore e
notifica la morte della cognata.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/133 (6)
[Torino] 12 ottobre 1895
mia buona Suor Eulalia,
Ho ricevuto la gradita tua in cui mi preghi di provvedere ai bisogni di
cotesta casa mandando chi possa occuparsi dell’economia, rialzare l’ora-
torio festivo e dar un po’ di vita alle sacre funzioni con buona predica-
zione.
Quanto all’economia essendo la casa piuttosto per le suore che non
pei Salesiani, io sarei d’avviso che l’amministrazione la tenessi tu stessa,
che avendola già tenuta a Moncrivello, a Chieri ed a Nizza Monf. hai tanta
pratica da poter far le cose con piena soddisfazione di tutti. Per non so-
praccaricarti di lavoro potrai farti aiutare per la tenuta dei registri e per la
corrispondenza e così mentre farai un favore al degno tuo Parroco, procu-
rerai un po’ di utile alla casa.
Per l’oratorio festivo si è provveduto col mandare il ch.[ierico] Preti
che essendo pratico di oratori festivi, coadiuvato dal Sig. Parroco, potrà
fare molto bene.
Rincresce che la Chiesa non sia frequentata come si desidererebbe, e
che non sempre la predicazione incontri il gusto dei Parrocchiani. Credo
che si possa evitare facilmente tale inconveniente affidando la predicazione
al bravo D. Mazzetti che potrà occuparsene con profitto suo e dei Parroc-
chiani, questo per la predicazione ordinaria.
Per la predicazione straordinaria si manderà qualcuno di qui, che ac-
cenderà un po’ di fuoco nel cuore di tutti, renderà più splendide le sacre
funzioni e lascerà al suo partire ogni cosa così ben avviata che ne saranno
tutti contenti.
Avrai saputo che è morta tua cognata. Abbiamo pregato e preghiamo
per lei che possa avere un bel posto in Paradiso. Nella tua non mi hai detto
nulla delle educande, se siano aumentate, se vi siano domande, se si abbia
la prospettiva d’un buon anno scolastico… Un’altra volta procura di essere

15.4 Page 144

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142 Prima parte
un po’ più generosa e dammi tutte le notizie che ci possono interessare e
ciò con tua comodità.
Fatti coraggio, sta sempre allegra, salutami le suore e le alunne e prega
per me
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Mi scuserai: se per esser sovraccarico di lavoro mi servo d’altra
mano.
101
A suor Claire Olive
Rispondendo alla lettera ricevuta le consiglia di non fare a Dio alcuna offerta specia-
le. Promette la preghiera affinché il Signore conservi entrambi le sorelle FMA per il
grande bisogno di lavorare per la sua gloria.
Orig. aut. in francese in ASC A4520578 (M. 3920D9)
Turin 23-10-[18]95
Ma bonne fille sœur Claire Olive
J’ai vu votre charitable lettre du 13 courant. Le bon Dieu tiendra
compte de votre bonne volonté. Mais pour le moment il n’est point le
cas de faire votre offrande. Je prie afin que le bon Dieu conserve tous les
deux car le besoin de travailler à sa gloire et au bien des âmes se manifeste
toujours davantage.
Agréer mes saluts et prier toujours pour
Votre en J. et M. A[bbé] Michel Rua
102
A suor Orsola Rinaldi, direttrice della casa di México S. Julia
Comunica la partenza di Salesiani e FMA per il Messico e si augura che possano
essere di valido aiuto per le opere educative incipienti. Esorta a non perdersi d’animo
di fronte alle difficoltà e, preso atto dell’incostanza di novizie e ragazze, raccomanda
di intensificare la preghiera, la bontà materna e la testimonianza di vita. Invia le
condoglianze per la morte della sorella suor Teresa.

15.5 Page 145

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 143
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 12 novembre [18]95
Rev. da Suor Rinaldi Orsolina - Messico239
Sono contento che vi sia giunta l’ultima mia scrittavi in Giugno e che vi
sia tornata gradita.240
Il vostro ottimo Sig. Direttore D. Piccono è partito il giorno d’Ognis-
santi da Genova alla vostra volta con un discreto numero di Salesiani e
di Suore.241 Voglia il Signore concedere loro un felicissimo viaggio ed a
voi il bene di vederli arrivare tutti sani e salvi! Spero che con un tale aju-
to cesseranno le vostre tribolazioni e potrete raccogliere qualche frutto
più consolante dalle vostre fatiche. Del resto non conviene mai perdersi
d’animo; anzi dove è d’uopo incontrare maggiori difficoltà ed opposizioni,
qui più ferma dev’essere la nostra volontà di operare il bene e più viva la
confidenza nell’ajuto potentissimo di Dio e della Vergine SS., perché solo
a tal prova si conosce la vera abilità e virtù.
Non vi sgomenti perciò l’incostanza delle vostre Novizie e di coteste
ragazze, che, fatte poche eccezioni, sono quasi tutte così ovunque. Tratta-
tele con materna bontà, compatitele nelle loro debolezze, abbiate la mas-
sima pazienza e pregate molto per loro il Signore, acciocché le renda tutte
pure ed esecutrici fedeli dei santi suoi comandamenti. Né ciò basta, ma
dovete pur cercare di essere colle altre Suore un vero specchio di zelo, di
abnegazione e di tutte quelle virtù, che fanno acquistare un ascendente
meraviglioso sull’animo altrui. Così poco alla volta avrete pur voi la dolce
consolazione di veder coronate di felice esito le vostre fatiche.
Contraccambio di cuore i saluti a voi ed alle vostre buone consorelle.
Volentieri mando a tutte la mia benedizione. Pregate pel
vostro aff. mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Forse era vostra sorella quella che morì nel disastro del Brasile: se
così è, io vi presento le mie condoglianze assicurandovi però che avete una
protettrice in Paradiso.242
239 Suor Orsola Rinaldi era anche Superiora Visitatrice delle prime comunità di
FMA in Messico.
240 Non è stata conservata la lettera a cui si riferisce.
241 Erano partite sei FMA per le case del Messico.
242 La sorella suor Teresa era morta nell’incidente ferroviario avvenuto il 6 novem-
bre 1895 a Juiz de Fora nello Stato di Minas Gerais. Stava viaggiando con mons. Luigi

15.6 Page 146

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144 Prima parte
103
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Ringrazia delle preghiere offerte per i defunti e per la Congregazione e condivide
qualche notizia su varie questioni.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (10)
Torino 13-11-[18]95
Mia buona Suor Enrichetta
Tante grazie delle condoglianze e preghiere che fate e procurate che si
facciano pei cari defunti, pel povero scrivente e per tutta la nostra Congre-
gazione. Il Signore vi rimeriti.
Vi ringrazio pure di quanto dite delle cose ascoltate dal caro D. cerruti:
ne tengo conto per nostra informazione.
Penso che D. Marenco, che presto deve arrivare, passerà costì prima
di venire qua. In tal caso potrete parlargli comodamente senza disturbarvi
per venire qua. Se per caso viene prima qua, sentirò le sue intenzioni e vi
dirò se dovrete venire ad aspettarlo.
Vi unisco alcune lettere di altri, invitandovi a farvi dare pronto disbrigo.
Il Signore sia sempre benedetto. Dite, di grazia, a Suor Elisa che D.
Belmonte per qualche giorno è assente. Al suo ritorno le risponderà.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
104
A suor Lucia Franco
La ringrazia della lettera inviandole un pensiero di don Bosco e le dà alcuni consigli
per orientarla alla fiducia in Dio e in Maria Ausiliatrice.
Copia datt. in ASC A3990140
Lasagna, alcuni Salesiani, FMA e novizie per recarsi ad aprire le case di Ouro Preto e
di Ponte Nova. In quell’incidente morirono sette persone tra cui anche mons. Lasagna.

15.7 Page 147

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 145
Torino il 20-11-[18]95
Rev. Suora Lucia Franco243 (Mongardino)
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Figliuoli miei, conservate il tempo, e il tempo conserverà voi in eterno.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. State tranquilla: il Signore malgrado quanto mi scrivete vi vuol
bene e Maria vi ritiene tra le sue dilette Figlie. Date bando a tutti i pensieri
contrari alla confidenza in Dio ed in Maria SS., son nient’altro che insidie
del demonio. Continuate la S. Comunione secondo i consigli del Confes-
sore e non abbiate paura.
Mi rallegro del bene che con codeste vostre Sorelle andate facendo: sa-
lutatele caramente e non vogliate dimenticarmi nelle fervide vostre orazioni.
105
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Trasmette informazioni circa il drammatico incidente ferroviario successo a Juiz de
Fora (Brasile) il 6 novembre e comunica i nomi delle vittime dei Salesiani e delle
FMA.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/121 (11)
Torino 27 Novembre 1895
Molto Reverenda Madre Vicaria,
Ricevo in questo mentre una corrispondenza dal Brasile al giornale di
Oporto ”O primeiro de Janeiro” del 21 corrente Nov. in cui vi sono i par-
ticolari del disastro ferroviario che ci ha cagionato la gravissima perdita di
mons. Lasagna e de’ suoi compagni e ve le mando perché conoscendo i pa-
renti delle Suore d’Europa perite in detto disastro, ne diate loro avviso.244
243 Suor Lucia Franco faticava ad adeguarsi alle esigenze della vita religiosa.
244 Mons. Luigi Lasagna, che aveva seguito lo svolgersi delle trattative, accompagna-

15.8 Page 148

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146 Prima parte
Ecco i particolari della catastrofe causata dallo scontro dei convogli tra
Mariana e Procopio, sulla linea di Ouro Preto.
Furono schiacciati Mons. Luigi Lasagna, Vescovo titolare di Tripoli e
Superiore delle Missioni Salesiane nel Brasile; il sacerdote Bernardino M.
Villamil, suo Segretario; Suor Teresa Rinaldi, Superiora delle Suore di Ma-
ria Ausiliatrice nel Brasile245 e le Suore Petronilla, Edvige Braga e Giulia
Sarmento,246 brasiliane ed il fuochista.
Rimasero ferite gravemente due Suore, leggermente quattro della me-
desima congregazione e molte altre persone.
Procurate di avvertire in bel modo al più presto i parenti delle defunte,
perché non abbiano a ricevere la triste notizia dai giornali e dal bollettino.
Preghiamo pei nostri cari defunti ed impariamo una volta più quanto
sia breve la vita ed incerta l’ora della morte.
Salutate tutte le consorelle e pregate anche per me che tutte vi benedico
e mi professo
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
106
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Indirizza alla Superiora, che si trova in Brasile, parole di conforto per la tragica morte
di una novizia e di tre FMA nell’incidente ferroviario avvenuto il 6 novembre 1895
a Juiz de Fora. Trasmette inoltre la Strenna per il 1896.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (50)
[Torino] 1-12-[18]95
Ottima Suor Catterina Superiora Generale
Quando dal Tropico del Cancro mi scrivevate le buone notizie del vo-
stro viaggio certo non pensavate che vi aspettasse una così triste notizia al
va personalmente i Salesiani, le FMA e tre novizie per due nuove fondazioni di Ouro
Preto e Ponte Nova.
245 Il 6 novembre 1895 perirono a Juiz de Fora (Brasile) suor Rinaldi Teresa (1862-
1895) di 33 anni Superiora Visitatrice delle case in Brasile, suor Giulia Argenton (1863-
1895) di 32 anni, suor Petrona Imas (1845-1895) di 50 anni e la novizia suor Edvige
Braga (cf Capetti G., Il cammino dell’Istituto II, 84-90).
246 Si tratta di suor Giulia Argenton non Sarmento (cf nota precedente).

15.9 Page 149

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 147
porre piede in terra ferma. Sia fatta la divina volontà! Forse era disposi-
zione della Divina Provvidenza il vostro viaggio per poter colla vostra pre-
senza e sante parole porgere conforto a codeste buone consorelle dispo-
nendo quanto occorre per rimpiazzare quelle che furono da Dio chiamate
all’eternità.
Fate coraggio a voi medesima e alle altre, animando tutte a sollevare il
cuore colle verità di nostra religione Santissima alla confidenza in Dio che
saprà dal male trarre gran bene. Spero che Mons. Cagliero, a cui scrissi, o
Mons. Costamagna si saranno portati nell’Ispettoria Uruguaya-Brasiliana
per disporre quanto è necessario pei prossimi esercizi ai Confratelli e alle
Suore, per la distribuzione del personale e per tutto il resto. Che se essi non
possono andarvi ho dato provvisoriamente i necessari poteri a D. Gamba
per l’Uruguay, a D. Foglino pel Brasile e a D. Malan pel Matto Grosso.
Colla vostra presenza e conoscenza delle persone voi potrete aiutare
specialmente per la distribuzione del personale fra le Suore.
Il Signore vi assista ed illumini, e la Vergine Ausiliatrice vi ricopra col
suo manto per difendervi da ogni pericolo. Salutate tutte le Suore Europee
ed Americane da parte del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Ho ricevuto la gradita vostra del 1/12 e ringrazio di cuore il Signore
che vi abbia accompagnati sani e salvi tutti a B. Ayres, sebbene vi aspettas-
se costì una notizia così dolorosa.
Fiat Voluntas Dei. Continuate bene le vostre visite e dovunque andia-
te portate i miei saluti raccomandando come mia strenna: State preparati
perché nell’ora in cui meno ve lo aspettate verrà il Figliuolo dell’uomo. E
soggiungete: mentre abbiamo tempo facciamo del bene quanto possiamo.
Torino 28-12-[18]95
107
A suor Chiara Giustiniani, Superiora Visitatrice delle case in Spagna
Si rallegra per le buone notizie ricevute circa la recente fondazione di Ecija e sugge-
risce di rivolgersi all’Ispettore, don Filippo Rinaldi, perché provveda ad inviare un
Salesiano per il ministero sacerdotale.
Ringrazia delle condoglianze per le vittime del Brasile e chiede preghiere per il mis-
sionario don Michele Unia.
Trascrizione datt. in AGFMA 15(886)02

15.10 Page 150

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148 Prima parte
Torino [dicembre 1895]
Rev. Suor Clara Giustiniani,
Vi ringrazio delle buone notizie che mi mandate intorno alla nuova
fondazione di Ecija247 e spero che i buoni auspici coi quali si è incominciato
saranno di buon augurio per la sua prosperità.
Quanto al mandare costì sacerdoti salesiani converrà che ve la inten-
diate con D. Rinaldi,248 che è incaricato di provvedere come si può meglio
a tutti i bisogni che può avere la nostra pia società in tutte le nostre case,
trattando anche di nuove fondazioni, dove tornino necessarie.
Vi ringrazio delle condoglianze che mi mandate e delle preghiere che
avete fatto per le povere vittime del Brasile e per me.249 Raccomando alle
vostre preghiere il caro D. Unia che andò in Paradiso il 9 del corrente.250
Auguro a tutte le buone feste natalizie e di cuore vi benedico.
Sac. Michele Rua
108
A suor Anna Masera, direttrice e maestra delle novizie
Utilizzando un biglietto con un pensiero di don Bosco, augura alla generosa missio-
naria che dovrà sostituire la Superiora Visitatrice, madre Teresa Rinaldi, sapienza,
dolcezza e fermezza. La ringrazia delle confortanti notizie ricevute e le offre preziosi
orientamenti per il compito che le sarà affidato.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (7)
247 La casa era stata aperta il 18 novembre 1895 con l’orfanotrofio, l’educandato e
l’oratorio.
248 Don Filippo Rinaldi era dal 1892 l’Ispettore delle case aperte dai Salesiani in
Spagna e Portogallo.
249 Si riferisce al drammatico incidente ferroviario avvenuto il 6 novembre 1895 a
Juiz de Fora (Brasile).
250 Don Michele Unia (1849-1895) è considerato l’apostolo dei lebbrosi in quanto,
giunto come missionario in Colombia nel 1890, poco dopo iniziò l’attività assistenziale
ed educativa nel lebbrosario di Agua de Dios. Tornato in Italia ammalato morì a To-
rino il 9 dicembre 1895 (cf Ortega J., La obra salesiana en los lazaretos, Bogotá, Graf.
Salesiana 1938).

16 Pages 151-160

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16.1 Page 151

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 149
Torino il 22-[1-18]96
Rev. Suora Masera - Guaratinguetá
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Se facciamo bene troveremo bene in questa vita e nell’altra.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Forse all’arrivo di questo mio biglietto già sarà stata nominata la
successora della compianta Madre Teresa.251 Auguro a chi sarà investita di
tale autorità252 tutta la saggezza, dolcezza, fermezza necessarie a far santa
se stessa e le sue subalterne: spero che queste saranno ubbidienti ed affe-
zionate da agevolarle grandemente il suo compito.
Vi ringrazio delle buone notizie che mi date; e dell’aumento che avete
di vocazioni rendo grazie a Dio. Spero che il sangue di Madre Teresa e
delle sue compagne sia seme fecondo di tante buone Figlie di Maria Ausi-
liatrice. Quanto a voi, siate sempre allegra, pia e fedele nell’osservanza in
qualunque condizione vi troviate, in qualunque uffizio vi venga affidato.
Spero che gli Esercizi vi avranno accese tutte d’amor di Dio e di zelo
per la salvezza delle anime. Io prego che questo sacro fuoco continui di-
vampare nei vostri cuori…
Eccovi non solo qualche parola ma un lungo biglietto tutto scritto di
mia mano. Ora dovete pagarmi con dire un rosario per me.
251 Madre Teresa Rinaldi era morta tragicamente il 6 novembre 1895 a Juiz de Fora
(Brasile).
252 La Superiora Visitatrice era suor Anna Masera (1865-1953) nativa di Chieri (To-
rino). Aveva conosciuto don Bosco, e per la sua maturità spirituale era stata ammessa ai
voti perpetui con un forte anticipo sulle scadenze stabilite dalle Costituzioni. Partita in
quell’anno per il Brasile, fu maestra delle novizie e, dopo la tragica morte di suor Teresa
Rinaldi, era stata nominata Superiora Visitatrice delle case aperte in Brasile, servizio
che svolgerà fino al 1909 (cf Secco M., Suor Masera Anna, in Facciamo memoria. Cenni
biografici delle FMA defunte nel 1953, Roma, Istituto FMA 1998, 255-269).

16.2 Page 152

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150 Prima parte
109
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dopo una visita alla Casa-madre di Nizza, dà notizie alla Superiora – che si trova
in America – della comunità e del Consiglio generale, oltre che del clima spirituale
dell’ambiente.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (51)
[gennaio 1896]253
Mia buona Suor Daghero Sup. Gen. delle FF. di M. Aus.
Credo conveniente darvi notizie delle vostre figlie di Nizza che visitai la
settimana scorsa. In generale stanno bene e vi si gode in entrambe le case254
una salute che si può dire eccezionale in questa stagione. A S. Giuseppe le
vidi tutte fuori del letto, e a Maria Ausil. appena qualcuna trovavasi infer-
ma, non so se due o tre a letto. Ringraziamone il Signore.
Anche l’andamento e lo spirito mi parve buono. Anche il Cap. Sup.
pare si vada abituando alla nuova sua condizione e che sia tranquillo.255
Trovai pure più contento il Capit. della casa, a cui si aggiunse qualche
membro, cioè una consigliera scolastica in Suor Bernezzo oltre l’Economa
Suor Bertilla.256
Tutte pregano per voi e sperano rivedervi a suo tempo sana e salva. Si
sono fatte 18 vestizioni, mentre se ne stanno preparando molte altre. D.
Marenco rimase colà dal 17 Dic. al 10 Genn. e poté farvi molto bene colle
sue conferenze e rendiconti.257
253 Una nota a matita indica: «2a metà del gennaio 1896».
254 Era infatti stato inaugurato da poco a Nizza il Noviziato “S. Giuseppe” nel
nuovo edificio costruito sulla collina detta “La Bruna”. L’edificio poteva accogliere
150 novizie.
255 Si riferisce all’adunanza di Consiglio presieduto da don Rua stesso il 10 gennaio
in cui vennero puntualizzati vari aspetti della vita e dell’amministrazione centrale e lo-
cale. Le chiare direttive date dal Rettor Maggiore dovevano essere programmatiche per
le Consigliere generali (cf Verbali Adunanze del Consiglio generale, 10 gennaio 1896, in
AGFMA 12/11).
256 La consigliera scolastica era suor Cristina dei marchesi Asinari di Bernezzo
(1856-1931) e l’economa suor Bertilla Bruno (1858-1946).
257 Don Giovanni Marenco, laureato in teologia e in diritto canonico, era stato
Ispettore delle case dei Salesiani situate in Liguria e Toscana. Nel 1892 – dopo la morte
di don Giovanni Bonetti – venne nominato Vicario generale per l’Istituto delle FMA.
In seguito sarà Procuratore generale della Pia Società Salesiana e nel 1909 verrà consa-
crato vescovo di Massa Carrara.

16.3 Page 153

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 151
Salutate tutte codeste buone Figlie nelle varie case che visitate e dite
loro che desidero conoscerle tutte se non in questo mondo, in Paradiso
vicino a D. Bosco, a D. Pestarino, a Sr. Maria Mazzarello, Sr. Catterina
Daghero facendo bella corona a Maria Aus.
Il signore vi conservi sempre nel suo santo amore col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
110
A suor Tersilla Tabasso, missionaria in Brasile
Si rallegra per le buone notizie ricevute e le consiglia di rivolgersi all’Angelo Custode
e a don Bosco per trovare sollievo nei suoi disturbi di salute, che con semplicità la
missionaria gli ha confidato.
Trascrizione ms. in AGFMA 26(1959)258
10 febbraio 1896
Rev. Suor Tersilla259
Mi ricordo ogni giorno di voi e vi raccomando al Signore nella santa
Messa, perché vi faccia tutta sua. Sono contento che abbiate fatto con pro-
fitto i Santi Esercizi e son persuaso che avanzerete nella virtù e nei meriti
pel Paradiso.
Per evitare il disturbo che soffrite notte tempo prima d’andar a letto
raccomandatevi al vostro Angelo Custode ed al nostro amato P. D. Bosco e
spero che vi sentirete sollevata.260 Pregherò anch’io a questo fine e di cuore
vi mando la benedizione di Maria SS. Ausiliatrice.
258 Suor Tersilla Tabasso trascrive di suo pugno il testo della lettera in un taccuino
forse per poter consegnare l’autografo al Postulatore della Causa di beatificazione di
don Michele Rua. Purtroppo non si conservano gli originali delle lettere del 10 feb-
braio 1896, del 26 settembre 1899 e del 20 agosto 1906, che vengono pubblicate nella
presente edizione.
259 Suor Tersilla Tabasso (1869-1959) era partita da novizia per l’Uruguay e nel
1896 fu destinata al Brasile, dove trascorrerà tutta la vita, distinguendosi per lo zelo
ardente, l’equilibrio, la saggezza nell’animazione delle comunità e la maternità salesiana
(cf Calosso C., Suor Tabasso Tersilla, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1959, Roma, Istituto FMA 2000, 346-350).
260 L’espressione dimostra da una parte l’interessamento veramente paterno di don
Rua verso la scrivente, ma anche l’estrema confidenza di suor Tersilla verso di lui.

16.4 Page 154

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152 Prima parte
Ringrazio la Madre Maestra e tutte le buone consorelle che mi man-
darono i loro saluti e li ricambio di cuore, augurando loro dal Buon Gesù
tutte le grazie che desiderano per farsi sante e santificare le alunne che il
Signore manderà a cotesta casa.
Conservatevi sempre in buona salute e state allegra.
Sac. Michele Rua
111
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia delle notizie ricevute dall’America Latina e approva la nomina delle Ispet-
trici e direttrici dell’Uruguay e del Brasile.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (52)
Torino 13-2-[18]96
Mia buona e Rev. Madre Catterina Daghero
Molto mi consola la gradita vostra del 12/1 e ringrazio il Signore per le
buone notizie che mi comunicate.
Approvo pienamente la elezione che avete fatto o farete delle Ispettrici
dell’Uruguay e del Brasile d’accordo con Mons. Cagliero, D. Vespignani
e colle principali Direttrici. Penso che anche D. Marenco approvi piena-
mente.
Mi fa piacere che insistiate affinché la contabilità sia tenuta come in
Italia ed anche gli altri registri sian tenuti nello stesso modo per quanto è
compatibile.
Quando avrete occasione spedite al loro indirizzo le qui unite. Non vi
è premura.
Il Signore ispiri le vostre parole, Maria Ausil. vi copra col suo manto e
l’Angelo Custode vi salvi d’ogni pericolo.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua

16.5 Page 155

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 153
112
A suor Elisa Roncallo, Consigliera generale
In forma sintetica dà risposta ad una richiesta suggerendo come procedere.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/123 (2)
15-2-[18]96
Mia buona Suor Elisa
Telegraficamente: Per via ordinaria è bene chiamino261 alla Direttrice;
vuol dire che in caso straordinario si può farne a meno.
Tanti saluti ed ogni celeste benedizione.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
113
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Inviando un pensiero di don Bosco ringrazia delle buone notizie della Madre ancora
in America. Chiede preghiere per avere luce nel prendere una decisione; invia auguri
pasquali e dà opportuni consigli in merito alla relazione con la sorella suor Marietta.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (12)
Torino il 2-4-[18]96
Rev. Suora Enrichetta Sorbone Vicaria (Nizza)
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Se facciamo bene troveremo bene in questa vita e nell’altra.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
261 Piemontesismo che sta per “chiedano”.

16.6 Page 156

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154 Prima parte
P.S. Tante grazie delle buone notizie che mi date della Madre: ne ringra-
zio di cuore il Signore e Lo prego a continuare a benedirla e prosperare il
suo viaggio e le sue materne visite. Grazie anche delle notizie sull’asilo di
Romagnano.262
Per Trofarello per ora non vi è da pensarvi; nella votazione vinse la
parte contraria, anche di questo Deo gratias.
Riguardo all’argomento principale della vostra lettera ci penserò da-
vanti al Signore: pregatelo anche voi affinché ci illumini pel meglio delle
anime.
Buon alleluia e buone feste a tutte.
Con vostra sorella Marietta abbiate pazienza e trattatela come trattate
con le altre Suore, facendo quasi astrazione che sia vostra sorella.263
Scrivendo a Lu favorite spedire la qui acclusa e date a vostra sorella
l’altra.
114
A suor Chiara Giustiniani, Superiora Visitatrice delle case in Spagna
Condivide con atteggiamento paterno le sofferenze riguardanti la malattia di alcune
FMA e incoraggia a prestare loro tutte le cure necessarie. Manda la benedizione di
Maria Ausiliatrice.
Trascrizione datt. in AGFMA 15(886)02
Torino 24-4-1896
Rev. Suor G. Clara,
Vi ringrazio delle notizie che mi mandate, sebbene non siano troppo
consolanti. Divido con voi e con tutte coteste buone consorelle le affli-
zioni che da tempo sopportate e mando di cuore la benedizione di Maria
Ausiliatrice a tutte, segnatamente alle inferme che raccomanderò partico-
larmente nella S. Messa in questo bel mese, consacrato alla nostra buona
Mamma.
262 Il Presidente dell’Asilo di Romagnano Sesia, Attilio Bellati, in data 23 marzo
di quell’anno aveva chiesto la presenza delle FMA come educatrici dell’infanzia. La
richiesta non venne esaudita per mancanza di personale.
263 Con saggezza consiglia suor Enrichetta a lasciarsi guidare dalla semplicità e
dall’imparzialità nella relazione con la sorella più giovane suor Marietta, di indole viva-
ce e impulsiva, ma dal cuore buono e generoso.

16.7 Page 157

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 155
Se il Signore vorrà chiamare alcuna od alcune di coteste consorelle a Sé,
confidiamo che si uniranno al nostro venerato padre D. Bosco per aiutarci;
saranno i nostri angeli protettori.
Continuate ad usar loro tutti i riguardi necessari che ne sarete compen-
sata ad usura dal Signore, che non lascia senza premio un bicchier d’acqua
dato per amor suo.
Il Signore vi benedica e vi faccia tutte sante.
Sac. Michele Rua
115
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Raccomanda di provvedere a saldare i debiti contratti con l’Oratorio di Valdocco, i cui
bisogni sono notevoli. Informa della sua prossima visita alla casa di Roma e promette
preghiere per la Madre ancora in America Latina.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (13)
[Torino] 2-V-[18]96
Mia buona M. Enrichetta
Non ebbi ancora notizie particolareggiate della solenne vestizione; ma
spero averle tra breve dal caro D. Marenco.
Non solo 10/m. ma 25/m. già versammo all’Oratorio a vostro favore.
Vedrete comparire le altre nel prossimo rendiconto trimestrale. Continue-
remo fino ad estinzione del debito che avevate al 1° ott. quando vi feci la
promessa.
D’ora avanti converrà che facciate anche voi il possibile per saldare i
debiti fatti dal 1° ott. in poi. Vi assicuro che l’Oratorio ne ha vero bisogno.
Senza fallo andrò a visitare il nuovo Oratorio di Maria Ausiliatrice di
Roma. Se avete da scrivere a Suor Luigina potrete rassicurarnela.
Alle case di Lombardia264 portate i miei saluti coll’augurio di una fer-
vida devozione a Maria Ausiliatrice. Riverite anche i rispettivi Parroci se
li vedrete.
Io prego per la Madre Generale; c’è proprio bisogno di pregar molto
per lei, affinché non si ammali e continui a fare quel gran bene che andò
264 Le FMA erano presenti a Magenta, Castano Primo, Castellanza e Cassolnovo
Molino.

16.8 Page 158

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156 Prima parte
fin ora facendo colle sue visite. In tutte le case, in cui andate, fate pregare
per lei.
Tanti rispetti a tutte le R.R. Madri Capitolari e tanti saluti a tutte le Suo-
re, postulanti ed educande a cui tutte prego da Maria Ausiliatrice copiose
grazie, specie la perseveranza nel bene, colla perfetta conversione.
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
116
A suor Teresina Preiswerck, missionaria in Argentina
Invia un pensiero di don Bosco e si rallegra per l’intensa preghiera e per le mortifi-
cazioni che la giovane missionaria offre a Dio per prepararsi a lavorare in Ecuador.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (8)
Torino il 18-V-[18]96
Rev. Suora Teresa Preiswerk (Almagro) 265
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«I Giovanetti sono la delizia di Gesù e di Maria. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Brava! Bella l’idea di una novena di novene per aprirvi il passo
all’Equatore. Fate pur anche mortificazioni purché non indiscrete e secon-
265 Suor Teresina Preiswerck (1873-1918) proveniva da una distinta famiglia pro-
testante di Milano e, dopo pochi mesi dalla Professione religiosa emessa nelle mani di
don Rua, era stata destinata all’Ecuador con il primo gruppo di missionarie accompa-
gnate da mons. Giacomo Costamagna. Aveva avuto la fortuna di viaggiare con la Supe-
riora generale il 1° novembre 1895. Dopo una sosta di qualche mese in Argentina e in
Cile, il gruppo delle sei FMA giungerà a Lima (Perú), senza poter entrare in Ecuador
perché il governo, ostile alle Congregazioni religiose, non permetterà l’ingresso alle
missionarie. Così suor Teresina lavorò sempre in Perú, felice di donarsi agli indigeni
che tanto amava (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel biennio
1917-1918, Torino, Scuola tip. privata FMA 1959, 353-360).

16.9 Page 159

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 157
do il consiglio del Superiore: ve né bisogno, perché il demonio colà non ha
ancora cessato di tribolar i buoni.
I nostri confratelli ci scrivono di colà che si stanno preparando anche al
martirio se occorre. Pregate molto per loro e per quella povera repubblica,
ma non perdetevi di coraggio. Unisco pure io le mie povere preghiere alle
vostre.
117
A suor Anna Panzica, missionaria in Argentina
Le raccomanda di conservare a lungo il frutto della visita della Superiora generale.
Benedice lei e tutte le consorelle e ringrazia per le preghiere che hanno offerto per lui.
Copia datt. in ASC A3990227266
Torino il 1-6-[18]96
Rev.da Suora A. Panzica - Bahia B. 267
Ho ricevuto con piacere le notizie vostre e godo siate molto contenta
della visita della Superiora Generale. Conservate a lungo il frutto di co-
testa visita e ve ne troverete contenta. Pregherò di cuore per voi, me ne
ricorderò specialmente nella S. Messa e specialmente all’altare di Maria SS.
Ausiliatrice e presso la tomba di Don Bosco.
Vi ringrazio delle preghiere e Comunione che avete fatte e farete per
me. Fatevi animo, state sempre allegra e procurate di farvi santa. Benedico
voi e tutte coteste vostre consorelle.
Non posso invitare la Madre Generale a fermarsi più a lungo perché
non so dove trovisi presentemente.
266 L’originale – come si apprende da un’annotazione archivistica sulla stessa lette-
ra – è scritto dal Segretario di don Michele Rua, che in quel tempo era don Giuseppe
Rinetti. Questi aveva ricevuto l’abito religioso da don Bosco nel 1870. Dopo aver svolto
un prezioso apostolato in varie case salesiane, nel 1892 fu nominato segretario di don
Michele Rua. Nel 1896 fu direttore a Fossano per un triennio, poi ritornò ad essere
segretario del Rettor Maggiore fino al 1901 (cf Favini Guido, Rinetti sac. Giuseppe,
segretario di don Rua, in DBS 239-240).
267 Suor Anna Panzica (1857-1919), nata in Sicilia, dopo la professione religiosa ave-
va trascorso un periodo nelle case di Bronte e Nunziata di Mascali. Nel 1888 era passata
a Torino, dove l’anno successivo – dopo i voti perpetui – era partita per l’Argentina.
Aveva già lavorato a Carmen de Patagones e a Viedma. Anche a Bahía Blanca, da dove
scrive a don Rua, era incaricata del laboratorio e del guardaroba (cf Facciamo memoria.
Cenni biografici delle FMA defunte nel 1919, Roma, Istituto FMA 1984, 33-38).

16.10 Page 160

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158 Prima parte
118
A suor Teresa Poggio, direttrice della casa di Conesa (Argentina)
La incoraggia nel suo nuovo servizio di direttrice della comunità e le dà opportuni
orientamenti per l’animazione delle consorelle e delle giovani.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino il 1-6-[18]96
Rev. Suor Teresa Poggio (Conesa)268
Dalla gradita vostra del 30 maggio sono informato che siete Direttrice.
Mi rallegro con voi che così avrete occasione di far maggior bene e forse
anche di fare un po’ di penitenza della vita passata.269 Fatevi coraggio e
ravvivate la vostra confidenza in Maria Ausiliatrice. Essa non mancherà
d’aiutarvi.
Sarà tanto opportuna l’Associazione del S. Cuore di Gesù e con essa
quella delle Figlie di Maria, delle Aspiranti, e degli Angioletti.270
Se vi pare che il Direttore faccia troppe funzioni, avvisatene Monsigno-
re e poi ritenetevi a quello che deciderà.271
State allegra e sempre buona e tenete allegre in Domino le vostre sorelle
aiutandole a far buone le allieve.
Sac. Michele Rua
268 Suor Teresa Poggio (1864-1934) era partita per la Patagonia il 24 gennaio 1889.
La sua vita missionaria fu segnata dal sacrificio, dalla carità e dal prolungato servizio
di animazione in numerose comunità (cf Anzani E., Suor Poggio Teresa, in Facciamo
memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1934, Roma, Istituto FMA 1993, 262-
266).
269 Suor Teresa da novizia si trovava nella casa di Torino, dove conobbe don Bosco
e certamente anche don Rua. La giovane quand’era in famiglia le piaceva vestirsi alla
moda ed essere elegante, ma, avvertita la chiamata di Dio, subì il fascino di una scelta
radicale che la portò a dare a Dio il primo posto nella sua vita (cf ivi 263).
270 Erano le associazioni giovanili che a quel tempo venivano promosse negli oratori
e nei collegi per la formazione delle ragazze all’impegno spirituale e alla generosità
apostolica tra le compagne (cf Capetti G., Cenni storici sulle Pie Associazioni Giovanili
dell’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice o Salesiane di Don Bosco, Torino, Scuola tip.
privata FMA, 1958).
271 Mons. Giacomo Costamagna era per tutte le case e le FMA un autorevole punto
di riferimento, oltre che guida spirituale.

17 Pages 161-170

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17.1 Page 161

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 159
119
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia della relazione sulle case di Viedma e di Punta Arenas, attesta di prendere
a cuore le necessità esposte e annuncia nuovi orizzonti missionari per le FMA.
Orig. allog. con postilla e firma aut. in AGFMA 412.1/114 (53)
[Torino] 18 Agosto 1896
Rev.da Madre Generale
Ho ricevuto la gradita vostra del 20 Giugno in cui mi fate una bella
relazione della visita che avete fatto alle case di Viedma e di Puntarenas e
me ne esponete i bisogni.
Prenderò in considerazione quanto mi avete scritto e previo accordo
con D. Marenco, si prenderanno tutti quei provvedimenti che vi paiono
necessari per mantenere in tutte le nostre case lo spirito del nostro fonda-
tore e Padre D. Bosco.
Riceverete a questo proposito lettere da D. Marenco, in cui vi si dirà
quello che convien fare. Continuate felicemente le vostre visite alle case e
portate a tutte le buone consorelle i miei saluti assicurandole che io Le rac-
comando ogni giorno al Signore e mando loro la benedizione di Maria SS.
Ausiliatrice, che le aiuti a compiere in tutto e per tutto la divina volontà.
Procurate di usarvi i dovuti riguardi perché non abbiate a stancarvi
troppo con danno della vostra preziosa salute.
Pregate per me e credetemi
Vostro in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
P.S. Quest’anno il Signore chiama le Figlie di Maria Ausiliatrice in molti
siti, forse anche per ricompensare il sacrificio fatto dalla Superiora Genera-
le coll’accingersi ad un viaggio così lungo e pericoloso. Deo Gratias.
Quando avrete occasione di scrivere alle Suore favorite ricapitar le qui
unite.

17.2 Page 162

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160 Prima parte
120
A suor Luigia Bardina
Invia un pensiero di don Bosco e suggerisce preghiere speciali per ottenere la protezio-
ne divina su un’exallieva dell’educandato in discernimento vocazionale.
Orig. allog. in ASC A4480304 (M. 3853A4/5)
Torino il 23 Agosto [18]96
Rev. Suora Bardina Luigina - Catania
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Figliuoli miei, conservate il tempo, e il tempo conserverà voi in eterno.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Vi ringrazio della bontà che mi usate di ricordarmi ogni giorno
nelle vostre preghiere e posso assicurarvi che io pure vi ricordo ogni giorno
nella S. Messa.
Per ottenere la grazia che desiderate recitate ogni giorno fino al dì del
S. Rosario un Pater, Ave, Gloria al Sacro Cuore di Gesù, cinque Salve a
Maria SS. Ausiliatrice ed un Pater, Ave e Requiem a D. Bosco e sperate. Il
desiderio che m’avete espresso di vedere Suora e buona Suora la ragazza
ultimamente uscita da cotesto Istituto è giusto e commendevole e potrete
continuare a coltivarlo nel vostro cuore e fare le preghiere che vi ho indi-
cate per averne l’avveramento, se piacerà al Signore e se sarà pel meglio
dell’educanda che vi sta tanto a cuore.
Benedico di cuore voi, le consorelle vostre e le alunne di cotesto istituto
e mi raccomando alle vostre preghiere.
121
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Si rallegra per il buon proseguimento della visita alle case dell’America, trasmette
notizie della comunità di Nizza e invia un messaggio di conforto e di speranza per le
FMA del Brasile.

17.3 Page 163

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 161
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (54)
Ivrea 13-9-[18]96
Mia buona Madre Catterina
Quanti viaggi, quanti disagi e quante feste! Ricevo da varie parti notizie
delle vostre visite coi ringraziamenti di avervi mandata, ed io rivolgo a Dio
i ringraziamenti per la buona salute che vi accorda, pei pericoli che vi fa
sormontare e per le dolci ed infuocate parole che v’ispira ad eccitare in
tutte le vostre figlie lo zelo a lavorar per le anime e l’impegno a santificar se
stesse. Intanto lo prego a continuarvi la sua protezione, come pure suppli-
co la Celeste Madre a tenervi sempre riparata sotto il suo materno manto.
Dite alla brava vostra segretaria che ho ricevuto con piacere la lettera
che mi scrisse dalla terra del Fuoco e che sempre mi tornano gradite le
notizie che mi comunica, sebbene con parsimonia. 272
Avrete certo le notizie di Nizza e dell’andamento generale delle Case
d’Europa: non occorre che io mi trattenga lungamente a darvene. Solo vi
dirò che fui di nuovo a Nizza a dar i ricordi nel corso degli esercizi delle
Direttrici e Maestre e le trovai tutte con ottime disposizioni. Voglia il Si-
gnore benedire le loro fatiche a benefizio di tanta gioventù.
Salutate tutte codeste buone Suore del Brasile: date loro la notizia che
il Signore le destina a fare un bene immenso nelle sterminate provincie di
codesta repubblica; si facciano coraggio a farsi molto buone e fornirsi di
grande zelo per corrispondere ai disegni di Dio sopra di loro. Devono esse
confidare in Maria Ausiliatrice e D. Bosco ed inoltre avere pure gran fidu-
cia nella protezione di Mons. Lasagna e delle loro sorelle rimaste vittime
della loro obbedienza e carità in Juiz de Fora.273
Il Signore vi ricolmi di sue grazie e voi abbiatemi sempre per
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
272 Era suor Felicina Fauda, insegnante di pedagogia nella Scuola normale di Nizza
Monferrato (cf Secco M., Suor Felicina Fauda. Figlia di Maria Ausiliatrice 1866-1949,
Roma, Istituto FMA 1988).
273 Le FMA e la novizia che viaggiavano in treno il 6 novembre 1895, accompagnate
da mons. Lasagna, stavano infatti recandosi a fondare due nuove case: Ouro Preto e a
Ponte Nova.

17.4 Page 164

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162 Prima parte
122
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Ringrazia degli auguri per il suo onomastico e delle preghiere offerte per la sua gua-
rigione e chiede di dare risposta alla lettera allegata riguardante la casa di Falicetto.
Orig. aut. in AGFMA 15(897)01
Foglizzo 30-9-[18]96
Rev. Madre Vicaria
Ringrazio le RR. Madri, Suore, Novizie, Postulanti, Alunne, Oratoriane
dei buoni auguri per mia festa ed anche più per le preghiere e comunioni
offerte per me sia in questa occasione, sia per la mia infermità di occhi.
Sono lieto di ringraziar tutti per la perfetta guarigione ottenuta.274 De-
sidero che la notizia sia a tutte comunicata in un co’ miei ringraziamenti e
ricambio d’auguri.
Sac. Michele Rua
P.S. La Sig. Madre Vicaria faccia quanto può per secondare queste
istanze. Intanto gli si risponda.275
123
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Invia la nuova convenzione parzialmente modificata da stipularsi tra il Parroco e la
comunità delle FMA di Scandeluzza e suggerisce di conservare la documentazione
allegata.
Orig. aut. in AGFMA 15(885)01
274 Si trattava di un’infezione all’occhio prodotta dalla morsicatura di un insetto (cf
Amadei A., Il servo di Dio Michele Rua I, 713).
275 La lettera allegata indirizzata a don Rua contiene la richiesta del Presidente
dell’Asilo infantile di Falicetto, Alessandro Nam, che propone di affidare alle FMA
l’istruzione e l’educazione religiosa dei bambini del paese. Madre Enrichetta Sorbone
annota in margine la risposta: «Risposto impossibile pel personale. Vada a parlare con
M. Assistente qualora (3-10-1896)».

17.5 Page 165

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 163
Foglizzo 3-10-[18]96
Mia buona Madre Vicaria
Vi spedisco la nuova convenzione per Scandeluzza;276 favorite leggerla
colla lettera del Parroco che l’accompagna: troverete la ragione del cam-
biamento. Conservate uniti i due documenti. Dal canto mio nel rimandar
firmata la nuova convenzione ho pur rimandato copia della lettera pregan-
do il Parroco a conservar entrambi i documenti. Voglio sperare che non
sarà peggiorata la condizione delle Suore colà residenti.
La Madonna del Rosario ravvivi nei nostri cuori la pietà e l’amore al
Suo Divin Figlio. Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac Michele Rua
124
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia degli auguri ricevuti per l’onomastico e raccomanda di costituire con atten-
ta cura il Noviziato in Brasile, nazione da cui verranno numerose vocazioni. Sugge-
risce di rivedere le attività della Visitatrice perché sia più disponibile alla missione
che le compete.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (55)
[Torino] 8-10-[18]96
Mia buona Madre Catterina Daghero
Tante grazie degli auguri e notizie che mi mandaste da Guaratinguetà
per l’occasione del mio Onomastico. Vi ricambio di cuore i primi e mi
rallegro delle seconde.
Desidero molto che sia ben costituito il noviziato Brasilero, giacché il
Brasile deve dare molte vocazioni ed un noviziato ben costituito le colti-
verà e le farà col divino ajuto riuscire a felice maturità. Spero che il Capit.
di quella casa farà bene la parte sua: fra breve però, penso, sarà necessario
che la visitatrice277 lasci quasi totalmente la cura delle educande alla Di-
276 La casa di Scandeluzza era stata aperta il 15 settembre 1885 con l’asilo infantile,
il laboratorio e l’oratorio.
277 Era suor Anna Masera che, pur svolgendo il ruolo di Visitatrice, aveva mantenu-
to i compiti precedenti di maestra delle novizie e incaricata dell’educandato.

17.6 Page 166

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164 Prima parte
rettrice locale per essere più pronta ad accorrere in ajuto delle case tutte
dell’Ispettoria.
Mi consolo molto del bene che andate facendo colle vostre visite, dal
canto mio prego il Signore a renderlo duraturo ed a conservarvi in ottima
salute.
Tanti cordiali saluti a tutte le Suore e novizie colle loro allieve: a tutte
auguro dalla Celeste Madre un’ardente divozione al Sacro Cuore di Gesù.
Tanti saluti anche a Mons. Cagliero. Il Signore vi benedica col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
125
A suor Tersilla Tabasso, missionaria in Brasile
Inviando un pensiero di don Bosco, ringrazia delle notizie ricevute e raccomanda di
conservare in cuore il frutto spirituale della visita di mons. Cagliero e della Madre
generale.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (12)
Torino il 13-10-[18]96
Rev. Suora Tersilla Tabasso (Guaratinguetá)
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Se facciamo bene troveremo bene in questa vita e nell’altra.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tante grazie delle buone notizie che mi mandate colla gradita vo-
stra del 2 Sett. Sappiate approfittare della bella avventura d’aver avuto la
visita di Mons. Cagliero e della Madre Generale, conservando impresse nel
vostro cuore le belle cose che vi hanno dette. Questo è il ricordo che vi la-
scio scritto tutto di mia mano a seconda della vostra dimanda. In ricambio
pregate per me.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua

17.7 Page 167

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 165
126
A suor Felicina Fauda, segretaria pro tempore della Madre Generale
Si rallegra per le buone notizie della Madre in visita alle comunità dell’America La-
tina e considera una “benedizione” la sua presenza tra le consorelle. Per questo non
le fa premura perché ritorni a Nizza e la rassicura del buon andamento della Casa-
madre.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/127
Torino 17-11-[18]96
Rev. Suor Felicina
La gradita vostra del 12/10 da Araras mi giunse pochi giorni fa. Vi rin-
grazio delle buone notizie che mi date della Rev.ma Madre e de’ suoi viaggi.
Son persuaso, che come voi dite, ogni ora che passa nelle case è una bene-
dizione ed è per questo che malgrado sia già più di un anno che manca non
le fo’ premura pel ritorno, lasciando la cosa al giudizio di mons. Cagliero,
mentre intanto l’accompagno colle povere mie preghiere.
Dalle notizie che ricevo di Nizza pare le cose continuino abbastanza
bene. Certo che le preghiere della Madre e vostre avranno in questo la
loro parte. Anche delle altre case, che io sappia, non vi sono lagnanze di
considerazione.
Ringraziamo di tutto il Signore e la materna bontà di Maria Ausiliatrice.
Salutate la Madre e tutte le Suore che visitate e non dimenticate nelle
vostre fervide orazioni
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
127
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Si compiace dell’accresciuto numero delle educande ed esorta a continuare a promuo-
verne l’incremento. Con affetto si interessa del nipote che sarà accolto nel collegio
salesiano e ricorda la sorella defunta suor Clementina.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (7)

17.8 Page 168

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166 Prima parte
[Torino] 23-11-[18]96
Mia buona Suor Eulalia
Non ho risposto alla precedente tua per la promessa che mi avevi fatta
di scrivermi di nuovo presto. Ora che ricevetti la 2a mi congratulo con te
del bel numero di allieve interne ed esterne e di bambini che avete. C’è
proprio da esserne contenti senza però tralasciare di desiderare e prega-
re che si aumenti tuttavia il numero delle interne. Spero che anche que-
sto succederà se continuate a tener bene le une e le altre: chi sa che di
quest’anno non possiate raggiungere la cifra di 70 interne? Preghiamo.
Questo aiuterebbe anche a migliorare le vostre finanze.
Non mi hai dato notizie dell’Oratorio festivo: penso che anch’esso pro-
ceda bene e sia sempre ben frequentato, come vivamente desidero, specie
per la località in cui vi trovate.
Quanto al tuo nipotino due giorni prima dell’arrivo della gradita tua
avevo già annunziato a tuo padre che poteva condurlo quando che sia a S.
Gio. Evang.278
Stamane raccomandai nella messa tua sorella Clementina, ricorrendo
la sua festa, unendo così le mie preghiere a quelle che avrai offerto tu in
suffragio di quell’anima benedetta.279
Saluta tutte le Suore e le allieve e preparale a passare santamente le feste
di S. Nicola, dell’Immacolata e di Natale, che tutte vi auguro felicissime.
Credimi sempre
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Abbi cura di tua salute e non affaticarti troppo.
128
A suor Lucia Franco
Inviandole un pensiero di don Bosco, risponde alla sua richiesta circa il permesso di
prolungare di notte il lavoro. Le raccomanda la serenità che si addice ad una FMA e
invia saluti per la comunità e per i familiari del parroco.
Copia datt. in ASC A3990141
278 Nella casa salesiana “S. Giovanni Evangelista” di Torino vi era l’internato, la
scuola e l’oratorio festivo.
279 Suor Clementina Bosco era deceduta a Chieri l’8 maggio 1892 all’età di 22 anni.

17.9 Page 169

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 167
Torino il 7-12-[18]96
Rev. Suora Lucia Franco
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Se facciamo bene troveremo bene in questa vita e nell’altra.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Per l’asilo vi risponde Madre Vicaria. Quanto al permesso che mi
chiedete di lavorare di notte, io vi esorto a fare quanto potete per compie-
re di giorno il lavoro della registrazione. Se poi non potete assolutamente
terminarlo di giorno, per quanto dipende da me vi permetto di lavorare
anche di notte ripartendo il lavoro in modo che non abbia a recarvi danno.
Fatevi coraggio, state sempre allegra come buona Figlia di Maria Ausi-
liatrice. Salutate la Direttrice, le Consorelle ed anche la famiglia dell’otti-
mo povero Prevosto. Buone feste a tutte. Tante cose pure alle Sorelle.
129
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette alla Superiora lontana notizie delle suore. Si rallegra per l’efficacia delle
visite alle case e dà orientamenti e consigli relativi ad alcune comunità.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (56)
Torino 27-12-[18]96
Mia ottima Madre Catterina
Ho ricevuto con molto piacere le vostre ultime due lettere di Novem-
bre e del 1° Dic. Siete arrivate a tempo a farmi gli auguri con Suor Vaschet-
ti: 280 agli altri aspetto rispondere collettivamente, a voi particolarmente.
280 Suor Luisa Vaschetti (1858-1943), che succederà a madre Daghero nel governo
dell’Istituto, era in quegli anni direttrice a Morón (Argentina) e al tempo stesso Visita-
trice delle case aperte in Argentina.

17.10 Page 170

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168 Prima parte
Vi ringrazio di cuore delle felicitazioni che mi mandate e delle preghie-
re che fate per me. Io pure prego il Signore a preservarvi da ogni disgrazia
nei lunghi vostri viaggi e a benedire con abbondanza di frutti spirituali le
vostre sollecitudini materne, i vostri disagi e fatiche.
Dalle lettere che ricevo sembra che questo mio voto sia dal Signore
esaudito, giacché tutte le Direttrici e Suore si mostrano tanto contente del-
la vostra visita. Fra pochi giorni spero di andar a Nizza per nuove vestizio-
ni e professioni. Faccia il Signore che siano durature ad multos annos a sua
maggior gloria.
Avrete avuto notizia della morte di parecchie: oggi qui ebbi l’infausta
nuova della morte subitanea di Suor Zelie Direttrice a Marsiglia, che fu
trovata il mattino estinta senza che nessuna siasi accorta.281 Saprete anche
della morte della madre di don Bonetti avvenuta il 27 e della madre di D.
Milanesio avvenuta stamane. Pregate per tutti.
Dite alla prelodata Suor Vaschetti che molto mi piacciono le buone
disposizioni che mi esterna nella gradita sua: la ringrazio degli auguri e li
ricambio e prego Gesù Bambino a regnare sempre nel suo cuore. Pregate
sempre pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S.
[1.] Dalla gradita vostra del 18/11 rilevo che la casa di Paysandú seb-
bene sfornita di allieve interne produce molte vocazioni. Questo è buon
segno: le scuole esterne e gli Oratori sono di grandissimo vantaggio. Incul-
cate dovunque si possa la coltura degli Oratori.282
2. Credo che Suor Prevosto al Matto Grosso possa considerarsi come
vera visitatrice se mons. Cagliero e voi non avete niente in contrario.283
L’immensa distanza deve persuadere tale misura.
281 Suor Zélie Piolle (1865-1896) di origine francese, aveva collaborato come inse-
gnante nel Noviziato di St. Margherite. Da due anni era direttrice della casa di Mar-
seille, dove morì improvvisamente all’età di 31 anni (cf Cenni biografici delle Figlie di
Maria Ausiliatrice defunte nel 5° quinquennio dell’Istituto 1893-1897, Torino, Istituto
FMA 1923, 132-135).
282 Don Rua aveva scritto nel 1895 una lettera programmatica alle FMA sugli oratori
festivi. Li considerava uno dei mezzi principali e più efficaci per promuovere il bene
della gioventù e per formarla all’inserimento nella società (cf circolare n. 16).
283 Suor Giuliana Prevosto (1859-1931), partita per l’Argentina nel 1881, era stata
mandata il 19 marzo 1896 come direttrice ad aprire la casa di Cuiabá (Brasile). Dopo
poche settimane fu nominata Visitatrice delle case delle FMA nel Mato Grosso (cf
Secco M. - Calosso C., Suor Prevosto Giuliana, in Facciamo memoria. Cenni biografici
delle FMA defunte nel 1931, Roma, Istituto FMA 1991, 216-232).

18 Pages 171-180

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18.1 Page 171

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 169
3. Se mai al Paraguay si potesse combinare qualche casa di Suore, credo
che riuscirebbe d’immenso vantaggio a quella povera nazione e che vi si
troverebbero molte vocazioni.284
4. Quanto ai registri per la contabilità noi li manderemo volentieri do-
vunque ce ne facciano dimanda. Converrà però che si traducano nelle lin-
gue dei Paesi e si stampino dove già si trova un numero discreto di case.
Insistete che seguano dovunque lo stesso sistema.
5. Ricevo qualche lagnanza riguardo alle Suore di Patagones, specie
riguardo alla Direttrice, che non tratta troppo bene coi Salesiani, non è
guari ubbidiente, non presta certi servizi di cucina che sarebbero facili e
ciò neppure coi Sacerdoti più benemeriti. Mentre siete ancora in codeste
parti guardate un po’ se potete rimediare.285
130
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Trasmette un messaggio augurale per le educande in risposta alla loro lettera e alla
destinataria augura di progredire nella pratica della povertà.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (8)
Torino il 1 [gennaio 18]97
Rev. Suora Eulalia (Bordighera)
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Chi protegge gli orfanelli sarà benedetto da Dio nei pericoli della vita
e protetto da Maria in morte. Sac. Gio Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
284 Solo nel 1900 si potrà dare inizio alla presenza delle FMA in Paraguay.
285 La direttrice della comunità era suor Isidora Braga (1866-1953) nata in Italia ma
emigrata con la famiglia in Argentina. Subito dopo la Professione religiosa, emessa il 5
marzo 1889, partì per la Patagonia dove lavorò a lungo in varie case. Vi è un’evidente
discordanza tra quanto scrive don Rua e le testimonianze delle consorelle su questa
ardente missionaria. Suor Isidora spiccava infatti per l’amabilità del tratto e lo spirito di
sacrificio (cf Secco M., Suor Braga Isidora, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle
FMA defunte nel 1953, Roma, Istituto FMA 1998, 111-119).

18.2 Page 172

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170 Prima parte
P.S. Le tue educande, come mi scrivi, vogliono almeno una riga di ri-
sposta alla gradita loro di augurio. Eccomi a compiacerle: Il Signore fattosi
Bambino nella capanna di Betlemme le invita tutte a visitarlo almeno in
ispirito ed accendersi d’amore per Lui.
Quanto a te, vedo che sei povera: ti assicuro però che non lo sei ancora
tanto, quanto D. Belmonte286 e lo scrivente. Consolati.
131
A suor Marina Coppa, assistente delle postulanti
Dà chiari orientamenti all’assistente delle postulanti che si rivolge a lui con grande
semplicità e confidenza.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (2)287
Nizza Monferrato, 11-1-[18]97
Veneratissimo Padre
Mentre sentitamente La ringrazio del bene grande fattomi colla preziosa
sua visita in Casa Madre, coi sapienti e paterni suoi consigli, mi prendo la
libertà di chiederle ancora alcune norme, e per non recarle troppo disturbo
lascio lo spazio per la risposta su questo foglio stesso.
1° Il Confessore ordinario delle postulanti è il Sig. D. Ghigliotto è conve-
niente che alcune vadano invece dal Sig. Direttore?
– Si può permettere quando lo desiderano, purché non s’introduca
abuso e non accada troppo sovente.
2° Si può permettere, a chi ne fa domanda, di scrivere al proprio Con-
fessore e di ricevere le risposte senza che le lettere siano lette, specialmente
quando si trattasse di sacerdote salesiano?
– Si può permettere quando non sia troppo sovente né cosa troppo
comune. Quanto a leggere le missive e le risposte non conviene: in caso di
troppa frequenza si possono consegnar al Direttore.
3° Quando una postulante è già stata in altro Istituto e non si è saputo
286 Don Antonio Belmonte era il Prefetto generale della Congregazione salesiana,
un Salesiano instancabile nel lavoro, austero e fedele alla Regola e allo spirito di don
Bosco. Morirà improvvisamente all’età di 58 anni il 17 febbraio 1901.
287 Don Rua scrive sulla stessa lettera (trascrizione in tondo) ricevuta da suor Marina
Coppa utilizzando gli spazi liberi da lei intenzionalmente lasciati dopo ogni domanda.

18.3 Page 173

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 171
prima conviene rimandarla? Così pure si devono rimandare quelle giovani
che sono di famiglia non sana e che fra i loro parenti ve n’ha dei pazzi ecc. e
queste cose non si seppero prima dell’accettazione?
– Quando una postulante fu ammessa, se non interviene una causa par-
ticolare, non conviene rimandarla.
4° La sorella del Sac. Sales.no D. Cerri288 non ha pagato, scrivono i parenti
che non possono pagare nulla: è postulante da più mesi, già anziana e di poca
abilità è bene rimandarla o la si può tenere?
– Se è buona e non si stabilirono prima condizioni d’accettazione, non
converrebbe rimandarla senza speciale motivo.
Comprendo che abuso di Sua paterna bontà, mi perdoni!
Alle lire cinquanta che qui Le diedi devo aggiungere le cinque che acclu-
do: anche di questo nuovo disturbo Le chiedo scusa e pregandola di Sua pa-
terna benedizione, rinnovandole i più sentiti ringraziamenti mi dico in Gesù
Di Lui ven.mo Padre
Obb.ma Ric.ma figlia
Suor Marina Coppa FMA
Tanti saluti a tutte
Sac. Michele Rua
132
A suor Claire Olive
Le assicura che terrà conto del suo desiderio, ma attende l’arrivo di don Marenco per
prendere con lui una decisione a suo riguardo. Approva la rinnovazione dei voti fatta
in privato e invoca benedizioni per lei, la sua famiglia e le consorelle.
Orig. allog. in francese con firma aut. in ASC A4520579 (M. 3920D10)
[Turin] 5 février 1897
Réverende sœur Olive
J’ai reçu votre bien agrée lettre du 30 Janvier dernier; je lue avec intérêt,
et je vous assure que je tiendrai compte de votre saint désir. Je m’attend,
288 Maria Maddalena Cerri (1866-1937), sorella del Salesiano don Bernardo, era
entrata nell’Istituto all’età di trent’anni. Emetterà la Professione il 7 maggio 1899 e
sarà per un lungo periodo apprezzata commissioniera e portinaia a Varazze e a Genova
Pegli (cf Secco M., Suor Cerri Maria Maddalena, in Facciamo memoria. Cenni biografici
delle FMA defunte nel 1937, Roma, Istituto FMA 1994, 83-86).

18.4 Page 174

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172 Prima parte
que l’arrivée de Don Marenco, qui est en voyage, pour combiner avec Lui
ce que le bon Dieu voudra.
Vous avez bien fait à renouveler vos vœux en particulier, et j’espère que
sous peu vos désirs seront parfaitement satisfaits.289
Que N. D. Auxiliatrice vous console, et que le bon Dieu vous bénisse
copieusement, vous, vos parents, vos consoeurs, et
votre en J. et M. Abbé Michel Rua
133
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Esprime interessamento paterno per la sua salute, la rassicura sulle case del Cile,
affidate all’animazione di mons. Giacomo Costamagna, e sulla comunità delle FMA
in Perú.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (57)
Torino 6-3-[18]97
Mia buona Madre Catterina
Ho letto con gran piacere la compitissima vostra del 28/1. Vi ringrazio
delle belle e molte notizie che mi date. Solo mi fa pena la notizia che ricevo
da altra fonte che voi cominciate ad essere stanca e che qualche sera siete
sorpresa da febbre. Abbiate cura di vostra salute e non fate fatiche supe-
riori alle vostre forze. Riposate più lungamente in qualche casa più comoda
quando vi sentite stanca; così potrete riprendere i viaggi con minor perico-
lo di soffrirne. Se poi scorgete che il viaggio al Matto Grosso possa riuscire
dannoso, potete anche tralasciarlo.290
Voi mi esprimete la vostra pena per la condizione delle case del Chilì.
289 Con buona probabilità si tratta del desiderio di essere ammessa alla Professione
perpetua. Nelle Costituzioni era infatti così stabilito: «Il Superiore Maggiore d’accorso
col Capitolo Superiore delle Suore, dopo che la Religiosa ha compiti lodevolmente una
o due volte i voti triennali, può anche ammetterla ai voti perpetui, qualora giudichi tale
favore utile alla Suora e all’Istituto» (Regole o Costituzioni dell’Istituto delle Figlie di
Maria SS. Ausiliatrice aggregate alla Società salesiana, Torino, Tip. Salesiana 1894, Titolo
II, art. 2). Suor Olive verrà ammessa ai voti perpetui il 25 settembre di quell’anno.
290 Nonostante la stanchezza e le raccomandazioni di don Rua, madre Caterina
andò a visitare le case del Mato Grosso affrontando con coraggio i disagi e le estenuanti
fatiche del viaggio.

18.5 Page 175

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 173
Veramente Mons. Fagnano per la gran distanza non poteva, malgrado la
sua buona volontà accudirle, come era forse necessario. Ma, come sapete,
adesso è stabilito fisso in Santiago Mons. Costamagna con autorità di mio
Vicario ed Ispettore. Egli certo si prenderà gran cura delle Suore e dei loro
collegi.
Voi temete pure riguardo alla casa di Lima. Io non so ancor bene quali
siano i veri motivi di tali timori; quando coll’ajuto di Dio sarete a Torino
mi potrete spiegar bene ogni cosa. Spero si potrà rimediare a tutto. Intanto
essendo anche il Perú soggetto all’autorità di Mons. Costamagna, si potrà
già far molto per mezzo di lui, che è ben informato d’ogni cosa. D. Riccardi
è avvisato che deve dipendere da lui.291
Debbo però a vostra consolazione notificarvi che oggi stesso ho letto
una lettera di D. Riccardi, in cui manifesta ottime intenzioni riguardo alle
Suore e per secondare i desideri di Monsignore e vostri mi propone il pro-
getto di comprare per le Suore uno stabile di circa 30/m metri quadrati,
dove conta di aggiustar una bella casa per esse e pare che la Provvidenza
già gliene abbia somministrato i mezzi. Speriamo bene.
Il Signore vi accompagni dovunque e Maria Ausiliatrice vi difenda sot-
to il suo manto da ogni pericolo.
Tanti saluti a tutte le Suore e loro allieve da parte del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua292
P.S. Quest’anno al 5 Ag. ricorre il 25° anniversario della 1ma vestizione
di Figlie di M. Aus. fatta da D. Bosco: si pensa di fare un solenne giubileo.
Voi dovrete certamente trovarvi a Nizza: la festa sarebbe molto meschina
se ci mancasse la Madre.293
291 Don Antonio Riccardi (1853-1924) era partito per l’America Latina con mons.
Cagliero come suo segretario. In seguito fondò la casa di Lima (Perú), per alcuni anni
sarà Ispettore nel Messico (1900-1903) e andrà ad aprire una nuova comunità in Gia-
maica (cf Riccardi sac. Antonio, ispettore, in DBS 237).
292 Nella terza pagina della lettera don Giacomo Costamagna aggiunge saluti e no-
tizie delle case e di alcune suore.
293 Per preparare tale giubileo, don Rua il 16 luglio di quell’anno scriverà una circo-
lare alle FMA, in AGFMA 412.1/213 (3). Cf circolare n. 19.

18.6 Page 176

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174 Prima parte
134
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Si rallegra delle buone notizie ricevute, ribadisce la necessità di una fondazione nel
Paraguay e invia ringraziamenti alla segretaria suor Felicina Fauda e a suor Luisa
Vaschetti.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (58)
Torino 23-III-[18]97
Mia Ottima Madre Catterina,
Ho letto con molto piacere la gradita vostra del 21/2 per le buone noti-
zie che mi date del Chubut294 e ringrazio il Signore che vi abbia preservata
da ogni grave disgrazia. Ad occasione favorevole procurerò di consolare il
caro D. Vacchina secondo il vostro consiglio e così risarcirlo dei dispiaceri
avuti negli scorsi anni.295
Mi consola il sapere che colà si comincia a fare gran bene agli Indi. Pre-
ghiamo che possano farne anche ai poveri Protestanti. Confido anch’io che
la 2a. vostra visita a Patagones avrà fatto del bene a quelle Suore. Converrà
che vi teniate informata; se non si fosse ricavato profitto, converrebbe forse
cambiare la Direttrice. Anche per le case di Patagonia dobbiamo pregare
assai.
So che al Paraguay vi è molto bisogno delle Figlie di Maria Ausiliatrice;
se si può mandarle presto andrà molto bene. Certamente converrà che
si prendano tutte le precauzioni perché possano star bene moralmente e
materialmente.
Nella fiducia che questa mia vi raggiunga ancora in B. Ayres vi auguro
buon viaggio al Paraguay ed al Matto Grosso, e prego Maria Ausiliatrice a
ripararvi sotto il materno suo manto dai grandi calori e da ogni pericolo.
Ringraziate Suor Felicina della sua cara lettera del 24/2 e ditele che non
si lasci più stramazzare al suolo come le accadde nel viaggio al Chubut; ma
che si tenga sempre salda al Braccio di Maria Ausiliatrice.
294 Per raggiungere il Chubut, dove vi erano le case di Trelew e Rawson, dovette
attendere due mesi il piroscafo e, quando arrivò a destinazione, poté restare solo un
giorno quanto vi si fermava il battello.
295 Don Bernardo Vacchina (1859-1935), formato alla scuola di don Bosco a Val-
docco, nel 1879 partì come missionario per l’Uruguay. Lavorò con intraprendente zelo
anche in Argentina e nel 1887 fu nominato Provicario apostolico della Patagonia cen-
trale.

18.7 Page 177

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 175
Ringrazierete anche Suor Vaschetti della gradita sua scrittami da Men-
doza il 23/2 e delle buone notizie che mi ha mandate. Salutatela con tutte
le Suore.
Il Signore vi accompagni nell’andata e nel ritorno e vi restituisca a Niz-
za prima di Agosto.296 Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
135
A suor Tersilla Tabasso, missionaria in Brasile
Trasmettendo un pensiero di don Bosco, le promette la preghiera perché la giovane
missionaria possa godere buona salute.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (13)
Torino il 2-V-[18]97
Rev. Suora Tersilla Tabasso (Guaratinguetá)
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Se facciamo bene troveremo bene in questa vita e nell’altra.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Pregherò volentieri per voi, come voi vi raccomandate, specialmen-
te affinché nella notte invece di parlare sognando, possiate riposare col
cuore pieno di santi e casti affetti. State allegra e pregate per me.
296 Giungerà a Nizza Monferrato il 1° agosto, alcuni giorni prima della data del
venticinquesimo della fondazione dell’Istituto.

18.8 Page 178

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176 Prima parte
136
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
La informa di aver saldato, come promesso, il debito che la casa aveva contratto con
l’Oratorio di Valdocco e le raccomanda di provvedere ai debiti non ancora soddisfatti.
Esprime paterno interessamento per la salute di suor Eulalia e per la missione apo-
stolica in un quartiere difficile della città.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (10)
Torino 12-V-[18]97
Mia buona Suor Eulalia
Il cinque corrente ho finito di pagare all’Oratorio le 10/m. lire di cui ci
eravamo incaricati a vostro conto. Qui ti unisco la ricevuta. Favorisci darne
la notizia al car.mo D. Cibrario.
La spedisco a te, perché sei tu incaricata delle spese, affinché ti serva
d’incoraggiamento a soddisfare i pochi debiti che vi rimangono ed a stare
attenta per non contrarne altri per quanto è possibile.
Spero che tua salute sia buona: procura conservarla tale nella prossima
estiva stagione con non affaticarti troppo.
Maria Ausiliatrice prosperi i Salesiani, le Suore, i rispettivi allievi e vi
ottenga la grazia di preservar codesta popolazione dall’infezione dell’eresia
e del peccato.297 Tanti saluti a tutti dal
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. I tuoi genitori stanno bene entrambi.
137
A suor Claire Olive
Si congratula per il successo degli esami e spera che nel prossimo ritiro spirituale
possa emettere i voti in perpetuo secondo il suo ardente desiderio.
297 La casa, aperta a Bordighera nel 1876, era situata in una zona abitata dai Valdesi.
Il Vescovo di Ventimiglia, mons. Lorenzo Biale, preoccupato per la propaganda settaria
svolta da loro attraverso le scuole maschili e femminili, aveva sollecitato don Bosco
perché aprisse la casa dei Salesiani e delle FMA. Queste avevano l’oratorio e le scuole
elementari gratuite.

18.9 Page 179

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 177
Orig. allog. in francese con firma aut. in ASC A4520580 (M. 3920D11)
Turin 18 juillet [18]97
Rév.da sœur Olive
J’ai lue avec joie votre bien agrée lettre du 15 corr. et vous présente mes
plus sincères congratulation pour le suces de vos examens;298 et vous en
félicitant de tout mon cœur, j’en remercie bien avec vous le Sacre Cœur de
Jésus et N. D. Auxiliatrice.
J’espère maintenant que aux prochain retraites, il j aura des professions
religieuses, et vous pourrez alors faire vos voeus perpétuels, et compléter
de la sainte vos excellente aspirations.299
Soyez donc joyeux dans le Seigneur. Je prierai bien pour vous et à vos
précieuses intentions.
Vouliez aussi vous prier pour moi, et agrée mes respectueux et particu-
lier salutations.
Votre en Jésus et Marie Abbé Michel Rua
138
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Con un breve saluto trasmette il telegramma del 6 luglio 1897 ricevuto da Montevi-
deo, che annuncia il ritorno della madre a Nizza Monferrato.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (14)
[Torino, luglio 1897]
Mia buona Madre Vicaria
Eccovi una buona notizia: comunicatela alle Sorelle. Verso il termine del
corrente la madre Gen., assistita dalle vostre preghiere, sarà fra voi! 300
Vostro Sac. M. Rua
298 Suor Claire Olive aveva conseguito il diploma di maestra per la scuola elementa-
re, indispensabile per lo svolgimento della missione educativa.
299 Come previsto, suor Claire Olive emise i voti perpetui a Marseille St. Marguerite
il 25 settembre 1897.
300 La Superiora generale era partita il 1° novembre 1895 per l’America Latina dove
l’Istituto era presente in sei nazioni con 39 case di cui numerose nelle missioni. Le FMA

18.10 Page 180

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178 Prima parte
139
A suor Angiolina Buzzetti, Economa generale
Le raccomanda di accettare come educanda a Nizza la figlia del Dott. Garzino di
Foglizzo a pensione ridotta e si dichiara pronto a completare il pagamento della retta
qualora sia necessario.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (18)
Nizza 23-VIII-1897
Mia buona Suor Angiolina301
Vi raccomando di scrivere al Dottor Garzino in Foglizzo per accettare
la sua figlia alla pensione di L. 15 mensili od anche 12 se non può arrivare
a L. 15. Converrà dire che scrivete per parte mia. Ciò che mancherà al
compimento della pensione procurerà supplirlo
Il Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Conservate per memoria questo biglietto.
140
A suor Maria Pancheri, missionaria in Brasile
Augura che Dio regni sempre nel suo cuore e le dà notizie del fratello salesiano mis-
sionario in una situazione difficile.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
erano circa 400 e 116 novizie (cf Diario del viaggio in America della Superiora Generale
madre Caterina Daghero dal 1° novembre 1895 al 1° agosto 1897, tre quaderni ms. in
AGFMA 1260/111).
301 Suor Angiolina Buzzetti era stata nominata Economa generale nel III Capitolo
generale il 17 agosto 1892 (cf FMA [Capetti G.], Madre Angiolina Buzzetti, Economa
generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice [1856-1917], Torino, L.I.C.E. - R. Berruti
1944).

19 Pages 181-190

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19.1 Page 181

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 179
29-VIII-[18]97
Mia buona Suor Maria Pancheri (Ypiranga)302
Eccovi qua alcune linee scritte di mia mano. Il Signore regni sempre nel
vostro cuore e voi state attenta a non lasciarvi mai entrare il demonio per
via del peccato.
Spero avrete ricevuto lettere dal vostro fratello Giacinto che vi avranno
dato delle sue nuove. Quelle arrivate finora a noi sono discretamente buo-
ne. Preghiamo per quella povera Repubblica e per quei cari Confratelli.
Salutate codeste vostre sorelle pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
141
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
In previsione della visita del cardinale di Milano alla parrocchia di Castano Primo,
suggerisce di lasciare ancora per un periodo la direttrice suor Margherita Raineri.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 15(891)08
Torino 30-8-[18]97
Rev.da Madre Generale,
fu oggi a trovarmi in Valsalice il Rev.mo Prevosto di Castano Primo ed
a raccomandarsi caldamente perché si volesse lasciare colà ancora l’antica
Direttrice Suor Raineri303 specialmente per questo che fra non molto dovrà
recarsi colà S.E. il Cardinale pel quale occorrerà preparare almeno una
302 Suor Maria Pancheri (1864-1925) era partita per il Brasile subito dopo aver
emesso i voti triennali nel 1892 e si trovava nella casa di São Paulo Ypiranga (cf Faccia-
mo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1925, Roma, Istituto FMA 1986,
100-104).
303 Suor Margherita Raineri (1864-1933), professa dal 20 agosto 1882, era maestra
diplomata per la scuola elementare e materna. Per le sue spiccate doti di educatrice e
di animatrice, all’età di 26 anni era già direttrice della casa di San Giusto Canavese. Da
Castano Primo, dove era stata per un triennio, era passata a Incisa Belbo, ma venne
richiamata temporaneamente a Castano per suggerimento di don Rua (cf Secco M.,
Suor Raineri Margherita, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel
1933, Roma, Istituto FMA 1992, 187-198).

19.2 Page 182

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180 Prima parte
piccola accademia.304 Ancora le circostanze nel paese sono tali che l’antica
Direttrice può fare molto meglio di qualunque altra, anche di colei che
presentemente la sostituisce. Così che se potete lasciarla, se non per tutto
l’anno venturo, almeno per qualche tempo ancora, per qualche mese andrà
molto bene. Il Cardinale si troverà a Castano per la visita il 15 Settembre:
occorrerà perciò rimandarla un po’ per tempo.
Aspetto notizie della vostra salute. Pregate per me e credetemi
Vostro nel Signore Sac. Michele Rua
142
A suor Francesca Leggeretti, direttrice della casa di La Navarre
(Francia)
Loda l’impegno della direttrice e auspica che possa corrispondere fedelmente alla
grazia della vocazione che le consente di appartenere ad un Istituto suscitato da Maria
Ausiliatrice e da lei protetto visibilmente.
Di suo pugno annota il richiamo alla dipendenza dal Direttore generale don Giovan-
ni Marenco.
Orig. allog. con poscritto aut. in ASC A4520253 (M. 3911D10/11)
S. Benigno 21-9-[18]97
Rev. Suora Leggeretti Francesca - Navarra305
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«O Maria otteneteci da Gesù la sanità del corpo se essa è bene per l’anima,
ma assicuratele salvezza eterna. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
304 Era il cardinale di Milano, mons. Andrea Carlo Ferrari, ora Beato. Resse la dio-
cesi ambrosiana dal 1894 al 1921.
305 Suor Francesca Leggeretti (1853-1918) era una FMA attiva, generosa e intra-
prendente. Dopo essere stata per un periodo nella casa di St. Cyr, fu per sette anni
a Bordighera e poi nuovamente in Francia come direttrice prima a Nice e poi a La
Navarre. Lavorerà per vari anni in Algeria nella casa di Oran-Eckmühl (cf Cenni bio-
grafici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel biennio 1917-1918, Torino, Scuola
tip. privata FMA 1959, 162-165).

19.3 Page 183

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 181
Mi congratulo con voi delle buone disposizioni del vostro animo e pre-
go di cuore il Signore affinché ve le faccia crescere in virtù.
Cercate intanto di corrispondere alla grazia concessavi da Maria SS.
Ausiliatrice chiamandovi in questa pia Società, la quale da Lei ideata e sug-
gerita all’amato nostro padre Don Bosco, e dalla medesima retta mirabil-
mente in mezzo ai flutti di questo mare tempestoso, che chiamasi mondo.
I superiori che trovansi al governo della nostra congregazione hanno più
volte toccato con mano l’intervento pietoso di così buona madre special-
mente negli interessi più gravi e più pericolosi.
Salutate da parte mia tutte coteste buone suore, e raccomandatemi alle
loro orazioni.
P.S. Il vostro Direttore Generale non è D. Albera, bensì D. Gio. Maren-
co che era ispettore nella Liguria.306 Pregate anche per lui.
143
A suor Emilia Borgna, Superiora della Visitatoria Uruguayana
Ringrazia per le notizie sui solenni festeggiamenti in occasione del venticinquesimo
della fondazione dell’Istituto FMA. Nella certezza che Maria Ausiliatrice protegge
come Madre la Congregazione, raccomanda l’affetto filiale verso di lei e la gratitudine
per il dono della vocazione salesiana.
Orig. aut. in Archivio della Casa ispettoriale di Montevideo Villa Colón
Ivrea 26 di Sett. 1897
Mia buona Suor Borgna307
Ho ricevuto con grande piacere i vostri augurii e di tutte coteste buo-
ne figlie colle notizie della festa riuscitissima del giubileo d’argento della
vostra Congregazione. Si vede davvero che la Madonna ci protegge ed è la
nostra Madre: oh vogliatele sempre bene; mai le saremo sufficientemente
riconoscenti per la grazia che ci ha fatto di sceglierci per suoi figli ed instru-
menti della sua misericordia.
306 Don Rua aggiunge questo richiamo di suo pugno forse per evitare malintesi o
per prevenire eventuali abusi.
307 Suor Emilia Borgna era direttrice della casa di Montevideo Villa Colón e al tem-
po stesso Visitatrice delle case aperte in Uruguay.

19.4 Page 184

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182 Prima parte
Inspirate questi sentimenti a tutte coteste buone figlie ed assicuratele
che le benedico proprio con tutto il mio cuore.
Pregate intanto per tutte le opere che abbiamo tra mano e particolar-
mente pel vostro
Aff.mo in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
144
A suor Luigina Cucchietti, Superiora della Visitatoria Romana
Non ha dubbi sulla convenienza dell’acquisto del Convento di Castelgandolfo, soste-
nuto anche dalla Vicaria generale, ma dichiara di non disporre dei mezzi economici
per contribuire all’acquisto. Lascia tuttavia piena libertà di decisione alle Superiore.
Orig. aut. in ASC A4520459 (M. 3917B3)
Torino 6-X-[18]97
Mia buona Suor Luigina308
ho ricevuto le gradite vostre due relative al Convento di Castel Gandol-
fo309 mentre ero agli esercizi e solo ora mi è possibile riscontrarle.
Ho pur ricevuto quella di Madre Vicaria che caldeggia molto l’acqui-
sto. Non pongo indugio a rispondervi. La buona volontà non manca die-
tro quanto ci scrivete della convenienza di tale acquisto. Mancano solo i
mezzi. Il Capit. Sup. dei Salesiani trovasi già tanto indebitato che non può
assolutamente assumerne altri.
Se voi fra tutte potete trovare quanto occorre pel rogito ed anche ciò
che si dovrà pagare in seguito non mi oppongo. Fate però bene i vostri
calcoli per non restare poi incagliate. Intendetevi anche col Sig. Ispettore
e raccomandatevi di cuore a Maria Ausiliatrice affinché vi illumini sulla
Divina Volontà e se tale è questa, vi ottenga quanto occorre. Noi pure non
ci rifiuteremo qualora ci arrivasse qualche straordinaria Provvidenza ma...
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
308 Suor Luigina Cucchietti era la Superiora della Visitatoria Romana che compren-
deva le case aperte nell’Italia centrale.
309 Non si conosce il motivo per cui non si realizzò il progetto di una fondazione a
Castelgandolfo, né di quale Convento si trattasse. La prima casa delle FMA in questa
cittadina si aprirà solo nel 1927.

19.5 Page 185

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 183
145
A suor Claire Olive
Si congratula per la professione perpetua celebrata insieme alla sorella suor Julie e
raccomanda di corrispondere alla grande grazia della vocazione. Dà opportuni consi-
gli spirituali per rinnovare ogni giorno la fedeltà e la generosa perseveranza.
Orig. allog. con poscritto e firma aut. in ASC A4520581 (M. 3920D12)
Torino 6-10-[18]97
Rev.da Suora Claire Olive (S. Margherita)
Mi giunse tanto cara la vostra lettera del 27 settembre a portarmi la gra-
dita novella della professione religiosa che avete fatta insieme colla sorella
Giulia.310 Quanto mi congratulo con tutte e due della segnalata fortuna e
della grazia, davvero straordinaria, che vi ha concesso il Signore! Vedete
di esserne ognora a lui riconoscente con fare tutto quanto sta in voi per
corrispondere alla vostra vocazione e per dimostrarvi degna Figlia di Ma-
ria Ausce. Presentate pure cordiali complimenti da parte mia alla sorella.311
Io pregherò tanto per la perseveranza di entrambe e perché il Signore
vi conceda di farvi sante nell’Istituto da voi abbracciato.
Per ricordo della vostra professione vi lascio di richiamare ogni giorno
alla mente il dì solenne in cui avete fatto i voti e di rinnovare ogni volta le
sacre promesse di perseveranza e di fervore con cui vi siete donata intera-
mente al Signore.
Intanto mentre mi raccomando anch’io molto alle vostre preghiere, vi
presento i miei saluti e mi dico
Tutto vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tanti rispetti ai vostri ottimi parenti.
310 Il 25 settembre 1897 le due sorelle Olive, suor Claire e suor Julie, avevano emes-
so i voti perpetui nella casa di Marseille Ste. Margherite.
311 Suor Julie era stata ammessa alla Professione perpetua a meno di tre anni dalla
prima, avvenuta il 12 febbraio 1895.

19.6 Page 186

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184 Prima parte
146
A suor Orsola Rinaldi, direttrice della casa di México S. Julia
Ringrazia degli auguri e delle preghiere per il suo onomastico ed auspica che il di-
rettore salesiano possa ristabilirsi in salute. Si compiace delle buone notizie della
comunità e invita a regolarizzare il rapporto con la casa dei Salesiani.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 6-10-[18]97
Rev. Suor Rinaldi
La vostra gradita lettera giunse proprio in tempo per augurarmi buona
festa onomastica. Tante grazie dei voti, degli auguri, delle preghiere e S.
Comunioni, fatte secondo la mia intenzione.
Ricevete cordiale ricambio degli auguri per voi e per tutte le vostre
consorelle. Il Signore poi voglia esaudire le vostre preghiere, unitamente
a quelle che ho fatto pure io all’intendere che il vostro Sig. Direttore stava
ammalato. Anzi spero che a quest’ora già le avrà pienamente esaudite e
nutro fiducia di ricevere a giorni lettere dello stesso Signor D. Piccono che
annunzino il suo perfetto ristabilimento. C’è tanto bisogno che continui
avanti in salute.
Sono tanto contento di sapere che le Suore stanno bene. Iddio le con-
servi sempre in sanità e nella buona disposizione di procurare la propria
santificazione e quella di molte anime.
Andrà bene che non lasciate d’insistere presso il Sig.312 […] gli ajuti
materiali e anche si abbia modo di introdurre la separazione di casa fra
Salesiani e Suore.
Intanto mentre mi raccomando alle vostre orazioni, lasciandovi inca-
rico di fare i miei saluti alle Suore ed alunne, godo di potermi affermare
sempre vostro nel Signore Sac. Michele Rua
147
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Ringrazia delle notizie ricevute dalla Sicilia e, a riguardo della casa di Castelgan-
dolfo, suggerisce di interpellare suor Maddalena Morano per poter avere il denaro
312 Nella trascrizione non viene indicato il nome della persona a cui si riferisce.

19.7 Page 187

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 185
necessario. Raccomanda inoltre di programmare l’incontro con l’arcivescovo
di Napoli.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (15)
Torino 6-X-[18]97
Mia buona Madre Enrichetta
Vi ringrazio della gradita vostra del 27 Sett. e delle buone notizie che
mi date degli Esercizi spirituali e del Convento di Castel Gandolfo. Oggi
spero rispondere in proposito a Suor Luigina.
Non manca la buona volontà, mancano solo i soldi. Se Suor Morano
può somministrarveli, accettateli e tutto resta combinato.
Mi rincresce non abbiate visto l’arcivescovo di Napoli: se potrete al
ritorno, andate di nuovo a tentare di avere l’udienza. Il Signore vi accom-
pagni dovunque colla sua grazia santificante.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
148
A suor Teresa Poggio, direttrice della casa di Conesa (Argentina)
Si scusa di non aver potuto rispondere a due precedenti lettere e ringrazia degli auguri
e delle preghiere in occasione del suo onomastico. Si compiace del buono spirito che
regna nella comunità e prega perché si conservi sempre.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 7-10-[18]97
Rev.da Suor Teresa Poggio
Rispondo alle vostre due lettere: la prima del mese di Giugno e la 2a del
27 Agosto. Mi rincresce tanto di non aver potuto rispondere più presto
alla prima, causa il grande lavoro che mi diedero gli Esercizi spirituali. An-
zitutto comincio dal ringraziarvi sentitamente degli auguri onomastici che
m’avete voluto fare per S. Michele, anche a nome delle vostre Consorelle.
Ve li ricambio proprio di cuore e prego di ricambiarli da parte mia a tutte
le buone Suore di cotesta casa.
Tante grazie delle preghiere e S. Comunioni offerte al Signore secondo
la mia intenzione. Anch’io prego sempre per voi il Signore che vi conservi e

19.8 Page 188

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186 Prima parte
vi benedica tutte e vi conceda la grazia di fare tanto bene. Sono tanto con-
tento che fra di voi regna la pace, la carità e il buon volere da parte di tutte.
Vedete di mantenere sempre in mezzo di voi altre questa bella armonia.
Pregherò poi in modo speciale secondo l’intenzione cui accennate nella
vostra lettera, cioè perché il Signore conceda a voi in particolare molta
pazienza e dolcezza.
Il S. Cuore benedica voi, le vostre Consorelle, le Figlie di Maria e quelle
dell’Associazione del S. C. come affettuosamente vi benedice tutte, il vo-
stro in G. C.
Sac. Michele Rua
149
A suor Chiara Giustiniani, Visitatrice delle case aperte in Spagna
Ringrazia la Superiora e le consorelle per le delicate espressioni di affetto e per l’in-
vito a visitare le case della Spagna. Promette di rimandare ad altra opportunità la
desiderata visita. Auspica che si continui ad operare il bene nello spirito di don Bosco
e implora la benedizione di Maria Ausiliatrice per le suore e per le alunne.
Trascrizione datt. in AGFMA 15(886)02
Torino 20 ottobre 1897
Reverenda Suor Giustiniani,
mi giunsero le due lettere, la vostra e l’altra delle suore unite. Vi ringra-
zio dei vostri santi sentimenti d’affetto e gratitudine verso il vostro Supe-
riore Generale, manifestatimi nella circostanza del mio viaggio in Francia.
Ho compreso bene il vivo desiderio manifestatomi, che avessi potuto veni-
re a visitare anche le vostre case di costì. Sono tante le occupazioni che mi
assediano in questi giorni, che non mi fu possibile andare più oltre della
Francia.313 Dovete perciò compatirmi, ricordandovi però, il proverbio la-
tino che dice: “Quod differtur, non aufertur”; il differire non toglie che
si possa eseguire un’altra volta. Rimandando la visita a miglior tempo e
comodità, non è negarvela.
Voi continuate ad operare il bene secondo lo spirito del nostro amato
Padre D. Bosco, coltivandolo nel cuore delle care Consorelle e diffonden-
313 Era partito per la Francia il 13 ottobre e ritornava a Torino il 24 ottobre. Lo
scopo di tale viaggio era soprattutto quello di visitare le case di formazione (cf Amadei
A., Il Servo di Dio Michele Rua I, 774-776).

19.9 Page 189

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 187
dolo nelle tenere menti delle giovanette che frequentano il Collegio, ed il
Signore vi benedirà. Io, benché lontano, non vi dimentico nelle mie pre-
ghiere.
Mi è caro in questa circostanza implorare sopra di voi, delle vostre ama-
te Consorelle, ed anche delle giovanette che frequentano il Collegio, una
speciale benedizione da Maria SS. Ausiliatrice, professandomi nel Signore
nostro Gesù C.
Aff.mo Padre Sac. Michele Rua
150
A suor Angela Vallese, Visitatrice delle case aperte
in Patagonia meridionale e Terra del Fuoco
Si congratula per il fecondo lavoro apostolico svolto in Patagonia specialmente tra la
gioventù e incoraggia ad affrontare le difficoltà pensando al Paradiso che ci attende.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (14)
Torino 19-XI-[18]97
Mia buona Suor Angela Vallese (Puntarenas)314
La vostra gradita lettera del 17 ott. mi ha consolato: vedo che anche
costì lavorando con costanza a vantaggio delle anime si ottiene poco alla
volta frutto ubertoso. Coraggio adunque e sempre avanti, specie nel colti-
vare la gioventù.
C’è da soffrire, è vero; ma le pene vengono compensate già fin d’ora
dalla gioia pei frutti che si vanno raccogliendo sebbene pajano ancora scar-
si. In Paradiso poi le vostre fatiche saranno tanto maggiormente premiate.
Salutate le Sorelle e le allieve e pregate tutte pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Fate animo a Suor Ruffino da parte mia. 315
314 Suor Angela Vallese (1854-1914) è la pioniera delle FMA missionarie in Ame-
rica. Donna forte, di grande fede e di ardente zelo apostolico, era stata direttrice a
Montevideo Villa Colón (Uruguay) e in seguito in Argentina e in Cile. Sarà per 25 anni
Visitatrice delle case aperte in Patagonia e nella Terra del fuoco (cf Fagiolo D’Attilia
Miela, Angela della Terra del Fuoco. Pioniera delle prime missioni salesiane, Milano,
Paoline 2000).
315 Suor Luigia Ruffino (1866-1951) aveva conosciuto personalmente don Bosco
e anche don Rua. Era partita nel 1888 per Punta Arenas, capitale cilena della regione

19.10 Page 190

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188 Prima parte
151
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Comunica di aver nominato un vice Ispettore per le case del Brasile nella persona di
don Antonio Malan che seguirà da vicino anche le missioni delle FMA. Informa sulla
prossima fondazione ad Etagnac (Francia).
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (59)
[Torino] 21-XI-[18]97
Mia buona Madre Generale
Rispondo alla gradita vostra del 17 corr. D. Peretto316 è realmente Ispet-
tore di tutte le case del Brasile tanto di Salesiani quanto di Suore. Stante
però la gran distanza dal Matto Grosso colà fu stabilito un Vice Ispettore
in D. Malan.317 Essendo D. Peretto più vicino al Governo della Repubblica
potrà con maggior interessamento e facilità promuovere gli affari del Mat-
to Grosso che abbisognassero d’un patrocinatore presso il Presidente ed i
Ministri. Questo però non deve togliere niente della confidenza ed obbe-
dienza che Salesiani e Suore devono a D. Malan, giacché D. Peretto non
può disporre a tanta distanza quel che riguarda la Vice-Ispettoria.
Confidiamo in Dio e nella protezione di Maria Ausil. riguardo alle Suo-
re di Cuyabá. Malgrado le difficoltà che incontrano speriamo potranno
andar avanti bene. Io permetterò a D. Malan di provvedere, se può, un’al-
tra casa alle Suore, in cui possano ricoverarsi e lavorare in qualunque con-
traria eventualità.
Riguardo alla casa del Conte Dupont ad Etagnac318 partì di qui D. Al-
bera il 17 corr. per andar (non potendo D. Ronchail per motivo di salute)
ad installarvi il 20 corr. Salesiani e Suore. Spero tutto sarà andato bene.
Preghiamo per quella nuova fondazione.
magellanica. FMA generosa, umile, di profonda unione con Dio, vivrà con eroismo per
60 anni nella Terra del Fuoco (cf Secco M., Suor Ruffino Luigia, in Facciamo memoria.
Cenni biografici delle FMA defunte nel 1951, Roma, Istituto FMA 1998, 384-391).
316 Don Carlo Peretto (1860-1923) aveva fatto parte della prima spedizione di Sale-
siani in Brasile e nel 1895 aveva sostituito mons. Lasagna come Ispettore.
317 Don Antonio Malan (1862-1931) era il collaboratore di mons. Luigi Lasagna in
Uruguay; fu poi scelto come pioniere per l’evangelizzazione degli indigeni del Mato
Grosso e dei Bororos. Nel 1914 fu consacrato vescovo della Prelatura di Registro do
Araguaya e nel 1924 della diocesi di Petrolina.
318 La casa con orfanotrofio venne aperta il 29 novembre 1897 e chiusa l’anno dopo
il 23 settembre 1898.

20 Pages 191-200

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20.1 Page 191

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 189
La casa di S. Denis, che mi pare confondiate con quella di Etagnac, sarà
da aprirsi forse fra non molto, ma non so ancora quando. St. Denis è come
un sobborgo di Parigi: così sarete anche voi nel cuore della Francia.319
Preghiamo per la povera Suora colpita di meningite e per le varie Suore
inferme qui a Torino.
Tanti saluti a tutte. La Madonna vi protegga tutte per presentarvi a suo
tempo al suo Divin Figlio come sue spose fedeli. Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
152
A suor Isidora Braga, missionaria in Patagonia
Ringrazia della relazione sulla morte di suor Matilde Pavesio e spera che possa essere
pubblicata sul Bollettino Salesiano. Raccomanda santità di vita attraverso l’umiltà,
l’obbedienza e la carità.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/127
Torino 28-XI-[18]97
Mia buona Isidora Braga (Patagones)320
Ho ricevuto a suo tempo la vostra relazione sopra l’edificante morte
di Suor Matilde.321 Ve ne ringrazio. Spero che essa dal Paradiso già preghi
per voi e per le vostre Sorelle. Meriterebbe tal relazione d’esser pubblicata.
Vedremo se si potrà trovar posto nel Bollettino.322
319 L’orfanotrofio di Saint Denis verrà aperto il 30 luglio 1898.
320 Suor Isidora Braga (1866-1953) fu una delle prime generose missionarie della
Patagonia. Pochi giorni dopo la professione religiosa lasciò Buenos Aires per raggiun-
gere Carmen de Patagones, da dove si spostò per aprire difficili missioni di avanguardia
a Pringles, General Roca, General Conesa, Patagones, General Acha, Fortín Mercedes
(cf Secco M., Suor Braga Isidora, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1953, Roma, Istituto FMA 1998, 111-119).
321 Suor Matilde Pavesio (1875-1897) era partita nell’anno 1893 per la Patagonia
dove aveva lavorato nella comunità di Patagones come insegnante di taglio, cucito e
musica. I cenni biografici riportano la lettera della sua direttrice suor Isidora Braga a
don Rua nella quale dà relazione della breve malattia e della santa morte di suor Ma-
tilde (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 5° quinquennio
dell’Istituto 1893-1897, Torino, Istituto FMA 1923, 146-155.
322 Cf Carmen de Patagones (Patagonia). Una perdita fra le Suore di Maria Ausiliatri-
ce, in Bollettino Salesiano 22 (1898) 2, 46-47.

20.2 Page 192

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190 Prima parte
Voi altre fatevi coraggio e procurate coll’umiltà, obbedienza, carità di
farvi sante.
Pregate pel
vostro Aff.mo in G. e M. S. M. Rua
153
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Biglietto di ringraziamenti e di auguri alla direttrice e alla comunità.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (9)
18-12-[18]97
Alla Rev. Suor Eulalia e sua comunità
Ringraziamenti, complimenti ed augurio d’ogni più eletta benedizione.
[Sac. Michele Rua]
154
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Con espressioni di gratitudine e di affetto ringrazia per gli auguri ricevuti e promette
una visita alla casa di Nizza Monferrato.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/114 (60)
[Torino] 21-XII-[18]97
Mia buona Madre Catterina
Vi ringrazio di cuore della compitissima vostra lettera del 19 corrente,
degli auguri che mi fate e delle preghiere che mi promettete. Il Signore vi
ricambi con ricolmarvi di sue benedizioni, fecondando di ubertosi frutti le
vostre materne sollecitudini in favore della cara Congregazione delle Figlie
di Maria Ausiliatrice.
Ho notato nella prelodata vostra lettera una speciale delicatezza
nell’unire auguri e complimenti che mi ha fatto sorridere. Sapevo già che

20.3 Page 193

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 191
il vostro cuore mi desidera tante benedizioni; ora vedo che la vostra mente
sa condire gli auguri con graziosi complimenti.
Spero di venire per il giorno 3 prossimo a partecipare delle vostre feste.
Faccia il Signore che nulla disturbi i miei progetti.323
Tanti saluti a tutte: Suore, Novizie, postulanti, educande. Regni sempre
Gesù ne’ vostri cuori ed in quello del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Spero di condurre meco il nuovo Provicario Sig. D. Colombara.
155
A suor Giuseppina Bolzoni, direttrice e maestra delle novizie
in Argentina
Acconsente al desiderio della maestra delle novizie di avere un autografo del Rettor
Maggiore e le trasmette un breve orientamento spirituale improntato alla fiducia nel
Signore e in Maria Ausiliatrice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (8)
Torino 28-XII-[18]97
Mia buona Suor Gius.[eppina] Bolzoni (Almagro)324
Voi desiderate qualche parola scritta di mia mano: eccomi ad appagar-
vi. Avete una carica molto importante, coltivar le tenere piante per la Con-
gregazione. L’ufficio è delicato ed anche difficile: ma abbiate confidenza in
Maria Ausil. ed in D. Bosco.
Non avete cercato tale impresa, ma vi fu affidata dai Superiori.
Confidate, il Signore non vi abbandonerà. Tanti auguri alle novizie e
postulanti dal
Vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
323 Don Rua potrà realizzare il suo desiderio visitando la Casa-madre delle FMA il
giorno 3 gennaio 1898. Presiederà la funzione della Vestizione e Professione religiosa
e assisterà alla premiazione delle alunne (cf Cronaca della Casa-madre, 3 gennaio 1898,
in AGFMA C[878]02).
324 Suor Giuseppina Bolzoni (1856-1921) dal 1893 era maestra delle novizie. Con
la fondazione del Noviziato di Bernal nel 1898 vi si trasferì dalla casa di Buenos Aires
Almagro. Restò in quell’incarico per 11 anni (cf Facciamo memoria. Cenni biografici
delle FMA defunte nel 1921, Roma, Istituto FMA 1985, 54-61).

20.4 Page 194

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192 Prima parte
156
A suor Elisa Roncallo, Consigliera generale
Sollecita la Superiora a saldare il debito con la casa salesiana di Fossano.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/123 (3)
Torino 18-2-[18]98
R.da M. Elisa
Il Direttore di Fossano, D. Rinetti,325 con sua lettera diretta al sotto-
scritto in data 16 corr. mi prega di raccomandarvi a voler aggiustare i conti
con Fossano prima che il giovane Ariotti venga come Artigiano all’Orato-
rio. Anch’io sono di parere che convenga prima aggiustare le cose: quindi
se potete farlo con un po’ di premura andrà bene.
Il Signore vi aiuti e vi benedica
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
157
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Con una cartolina postale ringrazia per l’offerta ricevuta e dà indicazioni circa un
eventuale appuntamento con il Sig. Occhiena.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (11)
Torino, 13-III-[18]98
Rev. Sig. Direttrice
Tante grazie al Sig. Filippo C. per le L. 10. Si pregherà di cuore secondo
le sue intenzioni.
Verrei volentieri a far una visita a codesto stabilimento: ma non so se
mi sarà possibile, stante la ristrettezza del tempo. Se mi sarà fattibile scri-
verò.326
325 Don Giuseppe Rinetti (1854-1937) era direttore della casa di Fossano. Era già
stato per quattro anni segretario di don Rua e dal 1898 lo sarà ancora fino al 1901.
326 Dalla lettera successiva si deduce che don Rua andò di fatto a Bordighera per

20.5 Page 195

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 193
Riguardo all’Occhiena se non è troppo lontano potrebbe venire con let-
tera di sua figlia o della Direttrice di lei per farsi riconoscere. Così di pre-
senza si potrebbe meglio intenderci e veder se conviene la sua proposta.
S. Giuseppe protegga codesta casa e parrocchia e ne bandisca il nemico
delle anime.
Tanti saluti a tutti e tutte
Ubb. Servitore S. M. R.
158
A suor Pierina Sutto
Consola e incoraggia la giovane suora in un momento di crisi e le raccomanda gene-
rosità con il Signore e filiale fiducia in Maria Ausiliatrice. Promette preghiere per la
sorella di suor Marietta Figuera.
Orig. aut. in ASC A4540130 (M. 3937E7/8)
Bordigh.[era] 21-III-[18]98
Mia buona Suor Pierina Sutto327
Ho letto con interesse la preg. vostra: vedo che il demonio cerca di
turbarvi. Non temete. Siate generosa col Signore ed Egli abbonderà in gra-
zie verso di voi. Gettatevi con infantile confidenza nelle braccia di vostra
Madre Maria Ausiliatrice: Essa vi consolerà e vi sosterrà.
Pregherò per voi. Vogliate nelle vostre fervide preghiere ricordare
Il Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Dite a suor Figuera che volentieri benedirò sua sorella e lei con
essa.328 Raccomandi di cuore la guarigione a Maria Ausil. e a D. Bosco.
una breve visita alla comunità il 21 marzo come è confermato anche dalla Cronaca della
Casa di Bordighera (21 e 22 marzo 1898) in AGFMA C(876)01.
327 Suor Pierina Sutto (1875-1964) si trovava allora a Varazze come maestra nella
scuola elementare e assistente. Aveva emesso i voti religiosi il 7 giugno 1897 (cf Secco
M., Suor Sutto Pierina, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel
1964, Roma, Istituto FMA 2001, 403-411).
328 Suor Marietta Figuera (1866-1954) si trovava nella stessa comunità di Varazze.
Era novizia e si preparava alla Professione religiosa che avrebbe celebrato il 17 aprile
1898 (cf Secco M., Suor Figuera Marietta, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle
FMA defunte nel 1954, Roma, Istituto FMA 1999, 170-176).

20.6 Page 196

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194 Prima parte
159
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Biglietto di ringraziamento per le notizie e per gli auguri pasquali. Augura che Gesù
Risorto possa regnare nel cuore di tutte le suore.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (61)
Torino 9-IV-[18]98
Ottima Madre Generale
Tante grazie delle notizie delle case visitate che mi consolano assai.
Ho ricevuto quanto era indicato nella lettera: pregheremo per gli obla-
tori.
Ricambio gli auguri pregando Gesù risorto ad impadronirsi interamen-
te de’ nostri cuori.
Pregherò di cuore per la buona riuscita degli esercizi.
Tanti saluti ed auguri a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
160
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Condivide l’intesa di incontrarsi al Collegio di Lanzo per il 24 aprile.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (62)
Torino 11-IV-[18]98
Mia buona Madre Generale
Sarà conveniente che pel 24 corrente vi troviate al Collegio di lanzo.
Ragioni speciali persuadono a fare questa visita per tal giorno. Sarà pur
necessario che ne scriviate una parola al Direttore o quanto meno alla Di-
rettrice affinché lo faccia sentire a Lui.
Buoni esercizi. Fatevi tutte sante e pregate affinché tale si faccia
Il Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua

20.7 Page 197

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 195
161
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Impossibilitato a presiedere la celebrazione delle Professioni religiose, esprime il suo
rincrescimento e assicura la preghiera.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (63)
[Torino] 14-IV-[18]98
Mia buona Madre Catterina
Rispondo a volta di corriere alla gradita vostra di jeri per dirvi con
rincrescimento che non potrò trovarmi per la funzione della prossima pro-
fessione.329 Di questi giorni dovrà allontanarsi anche D. Belmonte: resta
conveniente io mi trovi a casa. Assisterò tuttavia in ispirito alla divota e
lieta festa e vi parteciperò di cuore colla preghiera.
Salutate tutte le esercitande e specialmente le fortunate che stanno per
divenir Spose di Gesù. Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
162
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Si congratula per la diminuzione dei debiti verso l’Oratorio di Valdocco e suggerisce
il modo di saldarli interamente.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (64)
Torino 20-IV-[18]98
Mia buona Madre Generale
Nel ripassare l’elenco dei crediti dell’Oratorio trovo che il Capitolo
Superiore delle Suore nel passato trimestre ha diminuito alquanto il suo
debito e ve ne fo’ i complimenti. Converrà però dare un colpo mortale a
tutto questo residuo di L. 12.841,31. Forse avete ancora in serbo quella
certa somma di cui mi parlavate qualche tempo fa. Non conviene tener
329 La funzione solenne si sarebbe svolta il 17 aprile a Nizza Monferrato.

20.8 Page 198

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196 Prima parte
fermo quel danaro avendo un debito così grande verso l’Oratorio che deve
pagare interessi pei gravi suoi debiti. è vero che forse quello è un deposito
di Madre Elisa per l’Oratorio femminile. Ma per questo non vi è urgenza,
giacché per quest’anno non conviene cominciar la cappella progettata.330
Per un altro anno speriamo la Provvidenza verrà in ajuto a supplire,
qualora si addivenga allora a tale fabbrica. Tanto più verrà in ajuto per
ricompensare l’adempimento d’un dovere verso i fratelli bisognosi.
Domenica scorsa feci parecchie visite a codeste due case del Signore:
specialmente me ne sono ricordato nella S. Messa. La funzione è riuscita
consolante, la pioggia poi abbondante che la accompagnò era il simbolo
delle molte grazie celesti che piovvero su quelle care anime che fecero pro-
fessione ed anche sulle altre che vi assistevano. Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Se potrete far coraggio anche a Suor Genta perché mandi almeno
qualche acconto, sarà pure un mezzo per attirare le celesti benedizioni
sulla sua casa.331
163
A suor Giuseppina Camusso, direttrice della casa di Lugo
Telegramma alla direttrice della casa di Lugo contenente espressioni augurali e bene-
dizioni per le feste giubilari dell’Istituto.
Orig. allog. in ASC A4550291
Torino, 1-6-1898
Direttrice Istituto S. Gaetano - Lugo332
Presente in ispirito festa Giubilare supplico Maria Ausiliatrice porgere
più elette benedizioni Suore Allieve specialmente benefattrici Cooperatori
loro famiglia
Rua
330 Madre Elisa Roncallo, incaricata dell’oratorio a Nizza, coltivava da tempo il pro-
getto di costruire una cappella dedicata al S. Cuore di Gesù di cui era molto devota per-
ché potesse essere a disposizione delle oratoriane. La cappella verrà realizzata nel 1902.
331 Suor Maria Genta era allora direttrice della Casa-madre di Nizza Monferrato.
332 La comunità di Lugo festeggiava il venticinquesimo di fondazione dell’Istituto
FMA.

20.9 Page 199

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 197
164
A suor Annetta Rigazzi, direttrice della casa di Muri (Svizzera)
Assicura la preghiera specialmente per suor Rosalia, che è ammalata, e si augura che
tutte imparino presto a parlare il tedesco per poter comunicare con la gente.
Copia datt. in ASC A4350315 (M. 2840B12)
Torino 4-VI-[18]98
Mia buona Suor Annetta Rigazzi,333
Grazie della vostra letterina di ieri. Volentieri prego per voi e vostre
sorelle. Fate tanto coraggio a Suor Rosalia334 speriamo che Maria Ausil. le
otterrà salute, dovendo essa fare da Cicerone per comunicar con la gente
del paese.
Spero che anche voialtre imparerete presto a parlar abbastanza il tede-
sco. Facendo attenzione ai discorsi ed esercitandovi a leggere, farete gran-
di progressi.
Il Signore regni nel vostro cuore ed in quello di vostre sorelle e del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
165
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia delle preghiere offerte per le sue intenzioni e rinnova le congratulazioni
per l’ottima riuscita dell’accademia commemorativa svoltasi a Nizza Monferrato in
occasione del venticinquesimo anniversario della fondazione dell’Istituto.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (65)
333 Suor Annetta Rigazzi (1862-1949), subito dopo la Professione religiosa, fatta
a Nizza Monferrato il 22 agosto 1886, era partita per la Francia dove aveva lavorato
in varie case dell’Ispettoria fino al 1907. Nel 1898 venne mandata come direttrice ad
aprire la casa di Muri (Svizzera) addetta alla vicina opera salesiana (cf Secco M., Suor
Rigazzi Annetta, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1949,
Roma, Istituto FMA 1997, 350-353).
334 Era suor Rozalia Zakrzewska che lascerà l’Istituto nel 1901 dopo tre anni di
Professione.

20.10 Page 200

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198 Prima parte
Torino 18-VI-[18]98
Mia Rev.da e buona Madre Catterina
Tante grazie delle preghiere che fate per me: vogliate estendere i miei
ringraziamenti a tutte, Suore, postulanti, allieve. Nella mia pochezza vi ri-
cambio colle povere mie orazioni. Sono contento che riceviate ancora le
congratulazioni per la riuscitissima accademia.335 Sì, di tutto diamo gloria a
Dio, a Maria Ausiliatrice e a D. Bosco.
Il Cuore di Gesù c’infiammi tutti del suo amore.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
166
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Esprime gratitudine per gli auguri e per la benedizione del S. Padre in occasione del
decennio della sua nomina a Successore di don Bosco e informa del cambiamento del
Direttore spirituale di Nizza e della chiusura della casa di Marsala.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (66)
[Torino] 7-X-[18]98
Mia buona M. Generale
Ho ricevuto a suo tempo la gradita vostra del 26 Sett. che mi tornò
tanto cara per le buone notizie che conteneva, pei cordiali auguri e special-
mente per la consolante benedizione del S. Padre. Questo è il più prezioso
regalo che mi potessi aspettare.
Tante grazie a Dio, al S. Padre ed a voi che me l’avete ottenuta.
Sono pur tanto riconoscente alle ottime Consorelle ed allieve delle pre-
ghiere e Comunioni che per me offrirono al Signore. Ringraziatele per me
quando ne avrete occasione ed assicuratele del ricambio delle povere mie
orazioni.
335 Si riferisce alla celebrazione solenne del venticinquesimo anniversario della fon-
dazione dell’Istituto che si era tenuta a Nizza il 13 giugno, e che aveva richiesto mesi
di preparazione. L’accademia commemorativa, coordinata e diretta da madre Emilia
Mosca, rappresentava il passato, il presente e le speranze future dell’Istituto nel ricordo
di don Bosco e di suor Maria Mazzarello (cf Capetti G., Il cammino dell’Istituto II,
120-122; Amadei A., Il servo di Dio Michele Rua III, 89).

21 Pages 201-210

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21.1 Page 201

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 199
A Nizza, già lo saprete, vi sono delle novità: fu cambiato il Direttore
spirituale che venne mandato a Trino, ponendo al suo posto il Direttore di
quella casa.336
Vi saranno forse anche novità a Marsala donde probabilmente ci riti-
reremo fra breve. Se vi sono costì ancora delle Suore che dovessero colà
recarsi converrà fermarle fino a nuovo avviso, che ho scritto appunto oggi
di far partire di colà anche le rimaste se fra una settimana non si ritira D.
Alagna dalla casa, come aveva promesso fin da principio. Pregate anche
voi che questa pendenza abbia a riuscire di maggior gloria di Dio e di mag-
giore vantaggio alle anime.337
Tanti saluti a Madre Morano e a tutte codeste buone Figlie da parte del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
167
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Informa della nomina a Consigliere generale dell’Ispettore salesiano delle case della
Sicilia e comunica il nome del suo successore raccomandando accoglienza e rispetto.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/122 (2)
Torino lì 18 ottobre 1898
Mia buona Madre visitatrice,
La divina Provvidenza, come già lo saprete, ha disposto che il vostro
Ispettore D. Bertello338 venisse eletto a Consigliere Professionale, e perciò
336 Don Clemente Bretto venne sostituito da don Giovanni Bensi.
337 Le scarse notizie della Cronaca della casa purtroppo non esplicitano la motiva-
zione della chiusura temporanea della comunità che sarebbe avvenuta il 17 novembre.
Si dice solo: «Il giorno 17 Novembre 1898 le suore chiudono la casa di Marsala per
ordine dei Superiori e vi ritornarono il 6 Novembre 1900. Questo ritorno devesi attri-
buire come effetto del passaggio del nostro Veneratiss. Superiore Maggiore a Marsala,
Don Michele Rua, nel mese d’Aprile mentre andava a Tunisi. Le principali famiglie
già benefattrici dei Salesiani fecero tante insistenze al suo povero cuore da indurlo a
mandare i Salesiani a riaprire l’Istituto della Divina Provvidenza e poco dopo anche
l’Oratorio femminile delle Suore» (cf Cronaca della Casa di Marsala. Oratorio di Maria
Ausiliatrice s.p., in AGFMA 15[894]03).
338 Don Giuseppe Bertello era infatti stato eletto nell’VIII Capitolo generale Consi-
gliere incaricato delle Scuole professionali della Congregazione.

21.2 Page 202

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200 Prima parte
membro del Superiore Capitolo. Ora vi dò l’annunzio ufficiale che in suo
luogo è destinato D. Giuseppe Monateri,339 il quale sarà costì Giovedì della
ventura settimana, giungendo la mattina a Messina, per trovarsi la sera a
Catania. Favorite estendere questa notizia a tutte le vostre Direttrici.
Non credo necessario fermarmi a raccomandarvi di onorarlo, rispettar-
lo ed ascoltarlo, come è di dovere, perché sono ben persuaso che conosce-
te bene queste vostre obbligazioni, e che v’impegnerete a compierle di tal
maniera, che il nuovo Ispettore anziché rattristarsi, al vedersi caricato di
tal peso, se ne abbia a consolare al vederselo di assai alleggerito colla vostra
condotta di degne Figlie di Maria SS. Ausiliatrice.
Vi benedice nel signore il vostro
in G. e M. Sac. Michele Rua
168
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa di avere ricevuto una somma di denaro dai familiari di suor Teresa Gedda e
di suor Clara Liprandi a saldo dell’eredità spettante alle loro figlie religiose.
Orig. aut. con aggiunta allog. in AGFMA 412.1/115 (67)
Torino 16-11-[18]98
Mia buona Madre Generale
Scrissi alla sorella di Suor Teresa Gedda che oltre le L. 200 di pensione
e le L. 600 a conto di dote vi sarebbero state ancora da pagare L. 400 a
compimento della dote. Stamane si presentò il fratello e mi mostrò una
ricevuta di L. 800 in carta da bollo di cui ne fò trascrivere qui copia.340
Osservate se non è stata versata a vostre mani, mi direte se dobbiamo man-
darla costì o versarle qui a vostro conto.
Stamane la Sig.ra Liprandi venne a pagare L. 1000 a saldo di quanto
339 Don Giuseppe Monateri (1847-1914), oltre che Ispettore in Sicilia, era contem-
poraneamente direttore della Casa “S. Francesco di Sales” di Catania.
340 La ricevuta datata: Torino, 28 marzo 1894, è la seguente: «Ricevo per conto della
Rev.da Suor Teresa Gedda, dimorante in America, la somma di lire Ottocento come
parte integrale che le spetta dell’eredità paterna e materna e per essa ne do ampia e
finale quietanza al resto della famiglia. Firmato: Rossi Giuseppe».

21.3 Page 203

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 201
spetta alla figlia Clara per l’eredità paterna.341 Ditemi se debbo mandarle
costì o versarle all’Oratorio a conto del Cap. Sup. di codesta casa. Intanto
fate eseguire le debite registrazioni. Il Signore vi benedica col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
169
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dà orientamenti pratici sulla risposta da dare al sindaco di Mornese. Condivide la
sollecitudine per la formazione delle novizie che non dovrebbero interrompere il
noviziato per andare nelle missioni e si rallegra per le buone notizie del Consiglio
generale e dell’educandato di Nizza.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (68)342
[Torino 1898]
Mia Buona Suor Catterina
Ho ricevuto la lettera del Sig. Ghio, Sindaco di Mornese insieme col
vostro biglietto e per non tenervi troppo lungamente sospesa vi scrivo per
dirvi che non trovandosi in casa il Sig. D. Marenco non intenderei di fare
per ora una risposta definitiva. Al suo ritorno tratteremo la cosa. Intanto
voi potete senza prendere impegni cominciare a far sentire ciò che si suole
richiedere dagli altri Municipi per ciascuna maestra e riservarvi, come dite
molto a proposito, di visitare e far visitare il locale.343
Quanto poi alla nota di quelle che chiedono d’andare in America, mi
rincresce che sono quasi tutte novizie. Andiamo adagio ad interrompere il
noviziato. Se potrete trovar delle professe invece delle novizie sarà molto
341 Suor Clara Liprandi, che si trovava in quell’anno a Lenta come incaricata del
laboratorio di cucito, aveva emesso i voti religiosi il 20 agosto 1890 e avrebbe fatto la
professione perpetua a Nizza il 9 agosto 1899.
342 La lettera è senza data, ma dal contenuto è dell’anno 1898.
343 Si tratta della casa aperta il 16 ottobre 1897 a Mornese con l’educandato, le
scuole comunali, l’asilo, il laboratorio e l’oratorio festivo. L’opera era stata desiderata
e sostenuta dal sindaco Lorenzo Ghio, anche in riconoscenza a Maria Ausiliatrice per
la guarigione della propria figlia. Per riavere le FMA nel paese natio di Maria D. Maz-
zarello, egli aveva ottenuto due posti di maestre per le suore nelle scuole comunali (cf
Capetti G., Il cammino dell’Istituto II, 79-81).

21.4 Page 204

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202 Prima parte
meglio.344 Anche di questo combineremo con Monsignore, cercando di
farlo contentar di poche per ora.
Riguardo alla Vicaria per l’America terrò presente il vostro parere e
quello del Sig. D. Marenco che è simile al vostro. Spero che prima che
parta Monsignore avremo ancor tempo a parlarci e che potrò sentire da voi
chiaramente gl’inconvenienti che già saranno accaduti per causa di questo
uffizio in America e gli altri che si possono temere in avvenire.
Questo mi servirà sempre meglio a persuadere Monsignore a non cer-
car di sostenere tale carica in quelle lontane regioni.
Ho avuto notizie consolanti di codesta casa e ne ringrazio il Signore e lo
prego a farvi la grazia che tutto proceda sempre bene: il Capitolo Superio-
re sia sempre il modello a tutta la Congregazione per la carità, l’unione, il
zelo e per ogni virtù; le professe siano degne della casa Madre; le novizie e
postulanti possano prendere il vero spirito della Congregazione e divenire
fervorose Figlie di M. Ausil.
Quanto all’Educatorio345 giova sperare che quest’anno potrà essere ben
accudito e si potrà di nuovo ravvivarvi lo spirito di pietà, di obbedienza,
diligenza che già vi regnava in altri tempi e che forse si era alquanto raf-
freddato in questi ultimi anni. Gioverà molto a tal fine che vi sia qualche
Superiora o Direttrice che mettendosi fra le allieve si prenda cura speciale
del loro spirito.
Il Signore vi benedica tutte e vi conservi sempre nella sua grazia, come
desidero che conservi
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Vi rinvio la lettera di Mornese avendone fatto fare copia per noi.
344 Don Rua fu sempre preoccupato della formazione sistematica e accurata delle
candidate all’Istituto, come attestano le sue frequenti visite al Noviziato e i suoi chiari
orientamenti in merito alla preparazione spirituale e culturale delle FMA.
345 L’educandato di Nizza registrava un costate incremento numerico data l’attrat-
tiva che esercitava la scuola nota per la sua qualità didattica e formativa. Nel 1896, la
scuola elementare era stata integrata con il corso complementare e nel 1900 si avrà pure
la scuola normale pareggiata alle statali. Di qui si deduce la sollecitudine formativa di
don Rua. L’incaricata in quell’anno era suor Francesca Gamba, insegnante di lettere e
autentica educatrice salesiana (cf Cavaglià P., Educazione e cultura 275-344).

21.5 Page 205

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 203
170
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia per gli auguri natalizi e si scusa di non aver comunicato ufficialmente alle
suore il nuovo incarico affidato a suor Luigina Cucchietti nominata Superiora della
Visitatoria Romana. Dà notizie delle suore studenti e trasmette la benedizione del
Papa.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (69)
[Torino] 7-1-[18]99
Rev.da ed Ottima mia Madre Generale
Ho ricevuto a suo tempo la preg.ma vostra del 16 Dic. Vi ringrazio di
cuore degli auguri che mi avete mandati per voi e per tutta la famiglia di
M. Aus. Io ve li ricambio pregando Gesù Bambino a fissare la sua dimora
permanente nel cuore di tutte.
Mi rincresce che non potei più fare alle Suore la vostra commissione
pubblicando in adunanza generale la nuova qualità di Suor Cucchietti, ma
dal complesso delle cose dette ed ordinate han potuto conoscere essere
dessa incaricata dell’uffizio di Visitatrice.346
Mi rincrebbe che non potei visitare né le Suore di Genazzano né quelle
di Cannara: ho però scritto alle prime e mandato i saluti alle seconde.
A Roma trovai un po’ di difficoltà da parte di qualche studente a conti-
nuare nella carriera.347 Le ho incoraggiate e speriamo bene.
Il Signore vi assista e difenda da ogni male temporale e spirituale a
346 Suor Luigina Cucchietti (1865-1924), che aveva emesso i voti religiosi nel 1888,
era una delle prime FMA che aveva conseguito a Genova nel 1893 la laurea in lettere.
Dopo essere stata direttrice a Novara, si trovava a Roma come direttrice della casa si-
tuata in via Magenta, n. 10 e al tempo stesso venne nominata Visitatrice delle case aper-
te nell’Italia centrale. Nel 1905 assumerà il governo della Visitatoria Ligure-Toscana
con sede a Livorno. Dovunque suor Luigina si distinse per l’attività apostolica creativa
e lungimirante (cf Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1924,
Roma, Istituto FMA 1986, 87-100).
347 Nella casa romana in via Marghera dal 1896 erano accolte FMA che frequen-
tavano il R. Istituto Superiore di Magistero per conseguire la laurea in lettere e in
pedagogia. La prolungata sosta a Roma assicurava alle giovani studentesse più sicure
possibilità di ricerche scientifiche presso note biblioteche e qualificati centri di studio,
anche se l’ambiente dell’Università non era privo di difficoltà; don Francesco Cerruti
lo definiva “mefitico” in una sua lettera a madre Caterina Daghero (Roma, 22 gennaio
1907, in AGFMA 412/111 (23).

21.6 Page 206

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204 Prima parte
vantaggio della numerosa e sempre crescente famiglia. Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Se ancor non l’avete fatto, comunicate alle Suore la benedizione
ottenuta dal S. Padre pei Salesiani, Suore, Cooperatori e rispettivi allievi
ed allieve.
171
A suor Giuseppina Bolzoni, direttrice e maestra delle novizie a Bernal
(Argentina)
Comunica di aver ricevuto la lettera delle novizie Elisa Donnely e Elena Mac Der-
mott, e manda loro la benedizione affinché perseverino nelle buone disposizioni rin-
novate in occasione della Vestizione religiosa.
Copia datt. in ASC A3990119
22 Aprile 1899
Buona Direttrice (Bernal)
Vi prego di dire alle novelle novizie Donnely348 e Dermott349 che ho
ricevuto i loro biglietti. Mando loro la benedizione affinché perseverino
nelle buone disposizioni con cui vestirono il S. Abito. La pietà e l’ubbi-
dienza siano loro inseparabili compagne nel Noviziato.
Salutate tutte e raccomandate di far bene il mese del Sacro Cuore.
Sac. Michele Rua
172
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Informa della sua prossima visita in Sicilia e in tono scherzoso incoraggia suor Mora-
no a non sentirsi vecchia, perché dovrà ancora lavorare a lungo.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (3)
348 Suor Elisa Donnelly (1883-1958) emetterà i voti religiosi il 26 gennaio 1902.
349 Suor Elena Mac Dermott (1882-1910) sarà FMA il 20 gennaio 1901.

21.7 Page 207

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 205
Torino 22-V-[18]99
Mia buona suor Morano
Lacero l’altra parte del foglio350 rispondendo che, se il Signore me lo
concede, verrò presto a farvi una visita. Pregate per me e non abbiate invi-
dia né contro Nizza, né contro la Spagna…
E voi vi credete vecchia da giubilare? Non volete più lavorare i 50 anni
che vi restano da vivere?351
State allegre. Tanti saluti a tutte.
Maria Ausil. vi faccia degne sue figlie quali vi desidera
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
173
A suor Maria Amabile Medicina, direttrice della casa di Contratación
(Colombia)
Si congratula per la generosità con cui questa giovane missionaria si è donata al ser-
vizio dei più poveri e le raccomanda di portare con coraggio la croce di Gesù. Invia la
benedizione a lei e alla comunità.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
V. G. M. G.
Torino, 24 giugno 1899
Mia buona Suor Medicina352
350 Don Rua scrive su una striscia di carta ritagliata dalla stessa lettera ricevuta da
suor Morano.
351 Suor Maddalena Morano aveva allora 54 anni. Morirà all’età di 60 anni il 26
marzo 1908.
352 Suor Maria Amabile Medicina (1875-1956), generosa missionaria offertasi per
andare tra i lebbrosi, era partita nei primi mesi del 1899 con il gruppo di missionarie
dirette in Colombia. Lei fu subito destinata al lazzaretto di Contratación come direttri-
ce (cf Secco M., Suor Medicina Maria Amabile, in Facciamo memoria. Cenni biografici
delle FMA defunte nel 1956, Roma, Istituto FMA 1999, 220-225; Parra Pérez Vilma,
Colombia: obra de la Hijas de María Auxiliadora in Contratación, su proyección social
[1898-1930], in Motto Francesco [a cura di], L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Signi-
ficatività e portata sociale. Volume III. Esperienze particolari in America Latina, Roma,
LAS 2001, 307-338).

21.8 Page 208

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206 Prima parte
Mi congratulo con voi della generosità con cui vi siete data al servizio
di Dio; generosità che vi fa desiderare d’esser mandata a lavorare anche
in luoghi dove non possiate avere quelle consolazioni, quei conforti che si
hanno dalla presenza dei Superiori.
Sì, fatevi coraggio, portate con generosità anche quella Croce che tro-
vate tanto pesante; portatela pensando che prima di voi, la Croce, l’ha
portata Gesù, e adesso non vi lascia sola a portarla. Il Sacro Cuore di Gesù,
che si dimostrò tanto compassionevole verso gli infermi, vi dia tutta quella
tenera carità di cui avete bisogno affinché l’opera vostra a Contratación
torni veramente fruttuosa pei poveri lebbrosi.353
Di gran cuore mando a voi e a tutte le vostre compagne una speciale
benedizione di Maria Ausiliatrice.
In Gesù e Maria Sac. Michele Rua
174
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Riferisce dell’incontro avuto con le neo-missionarie in partenza per l’America e, im-
possibilitato a partecipare alla chiusura degli esercizi spirituali a Nizza, manda i suoi
“ricordi” da trasmettere alle suore.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (70)
Torino 29-VII-[18]99
Mia ottima Madre Generale
ho ricevuto la gradita vostra con cui avete accompagnato le Suore Ame-
ricane.354 Secondando il vostro materno desiderio ho celebrato per esse
la messa nella cappella di D. Bosco e poi ho dato udienza a ciascuna in
particolare.
Mi pare vi sia in tutte buona volontà. Quanto all’invito che mi fate di
venire per la chiusa degli esercizi, rimasi un po’ di tempo perplesso se
avessi da accettarlo; ma poi in vista del mio molto lavoro qui e del poco
bene che avrei potuto fare costì nel breve termine che mi sarebbe concesso
rimanere, decisi di venire col pensiero, colla preghiera e con qualche breve
353 Il lebbrosario era stato aperto l’anno prima il 13 febbraio 1898.
354 Era un folto gruppo di missionarie destinate al Messico, Brasile Argentina, Perú,
Terra del Fuoco.

21.9 Page 209

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 207
ricordo che voi, mia buona Madre, avrete la bontà di comunicare alla sera,
prima d’andar a riposo. Ed eccoli:
1° Richiamar alla memoria i proponimenti fatti negli esercizi spirituali
ogni mese nell’occasione del ritiro spirituale, cioè dell’esercizio di buona
morte.
2° Per secondare il desiderio del S. Padre procurare di accendersi tutte
del più vivo amore e devozione al S. Cuore di Gesù.355
Direte poi che a tutte mando dal fondo del mio cuore la benedizione
pregando Maria Ausil. e D. Bosco a mantenerle tutte costanti nella vo-
cazione e ferventi nell’osservanza delle Sante Regole e nella pratica delle
virtù proprie del loro stato.
Raccomando alle vostre e loro preghiere
Il Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
175
A suor Tersilla Tabasso, missionaria in Brasile
Ringrazia per le notizie e per gli auguri ricevuti in occasione dell’onomastico e racco-
manda di aiutare le consorelle con il consiglio, l’esempio e la preghiera. La incarica
di ringraziare il Vescovo mons. Giovanni Filippo e la informa dell’ottimo esito del
IV Capitolo generale.
Trascrizione ms. in AGFMA 26(1959)
Torino 26-9-[18]99
Rev. Suor Tersilla
Vi ringrazio delle buone notizie che mi date nella gradita vostra del 2
corrente. Scriverò all’Ispettore perché provveda ai bisogni di cotesta casa.
Fate coraggio alle vostre consorelle e col consiglio, coll’esempio e colla
preghiera riuscirete a far loro molto bene. Presentate i miei più sinceri rin-
graziamenti al carissimo e buon Monsignor Filippo per tutto il bene che vi
fa assicurandolo della mia più sincera riconoscenza e ditegli che lo aspetto
a Torino a farmi una visita.356
355 Il Papa Leone XIII, il 25 maggio di quell’anno, con l’enciclica Annun Sacrum
indiceva un solenne giubileo per l’anno santo 1900 e raccomandava la consacrazione
al S. Cuore di Gesù da farsi in tutta la terra e a nome di tutti gli uomini credenti e non
credenti.
356 Si tratta di mons. Giovanni Filippo, sacerdote di Cosenza, che aveva fondato il

21.10 Page 210

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208 Prima parte
Sono lieto di potervi notificare che il Capitolo riuscì bene, non si pote-
va desiderare di meglio.357 Vi ringrazio degli auguri per S. Michele e ve li
ricambio.
State bene e tenete allegra cotesta cara Comunità.
Sac. Michele Rua
176
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa di aver accettato, tramite don Giovanni Marenco, una nuova casa per le
FMA a Livorno e invita a cercare tre suore adatte alla futura opera educativa.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/115 (71)
Torino 6-10-[18]99
Mia buona Madre Generale,
Mi avrete per scusato se pel molto lavoro che ho vi scrivo servendomi
di altra mano.
Credo che D. Marenco v’avrà già notificato che ha accettato a Livorno
una nuova casa per le figlie di Maria Ausiliatrice, dove fra non molto si
dovranno recare tre suore a prendere la direzione di un laboratorio e di
un oratorio festivo, qualora egli non l’avesse ancora fatto, valga questa mia
per notificarvelo.358 Credo che non avrete difficoltà a trovare tre suore per
la nuova fondazione in parola e che tutto procederà colla benedizione del
Signore che vi auguro di cuore.
Salutate le consorelle e pregate per me
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Per mandare le Suore aspetterete un ulteriore cenno.
Collegio di Guaratinguetá per l’educazione delle ragazze e aveva donato l’edificio alle
FMA che aprirono la casa il 16 marzo 1892 (cf Cronaca del Collegio “N. S. do Carmo”
Guaratinguetá 1892, in AGFMA C[892]04).
357 Il IV Capitolo generale dell’Istituto si era svolto a Nizza Monferrato dal 4 al 7
settembre. L’assemblea capitolare, composta da 129 FMA, era presieduta da don Rua.
358 Era la casa di Livorno nel sobborgo “torretta” che si sarebbe aperta il 3 novem-
bre 1899 con la scuola elementare privata, il laboratorio e l’oratorio festivo. La presen-
za delle FMA era stata promossa dal parroco, don Pio Soldi, che la volle intitolare a S.
Francesco di Sales (cf AGFMA 15[899]15).

22 Pages 211-220

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22.1 Page 211

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 209
177
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Apprezza la proposta ricevuta circa la casa di Tournay; esprime preoccupazione per la
situazione creatasi a Lugagnano e per una giovane suora appartenente alla comunità
del Noviziato di Nizza.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (72)
Torino 22-X-[18]99
Mia buona Madre Catterina
Rispondo alla gradita vostra del 20 corr. La proposta di Tournay parmi
veramente degna d’essere presa in considerazione. Quindi scriverò a D.
Ronchail che vada avanti nelle trattative e ci tenga al corrente di tutto.359
Quanto all’affare di Lugagnano360 lo stiamo studiando anche noi e più
lo si studia, più diventa penoso. Procurerò tenervi informata della decisio-
ne che prenderemo. Intanto scrivo a D. Armelonghi se sarebbe disposto
ad alloggiare le Suore in sua casa nell’ipotesi dovessero ritirarsi dall’attuale
loro abitazione. Sarà molto opportuno che Suor Apollonia361 continui nella
casa di Noviziato, se non riesce di cattivo esempio alle novizie colle parole
o coll’esempio. Preghiamo per essa.
Il Signore vi aiuti a farvi tutte sante specie nell’imminente novena
d’Ognissanti
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
359 La casa di Tournay sarà aperta il 3 agosto 1904.
360 L’istituzione educativa di Lugagnano d’Arda (Piacenza) era stata fondata dal­
l’Arciprete della parrocchia, don Francesco Bassi, che aveva conosciuto don Bosco
e desiderava contribuire all’educazione cristiana della gioventù. Per la costruzione
dell’edificio aveva impegnato tutti i suoi beni patrimoniali e aveva goduto della fatti-
va collaborazione del dott. Armelonghi, insigne benefattore dell’opera. Il 5 settembre
1895 le FMA iniziarono le attività educative.
Nonostante i sussidi ricevuti, don Bassi aveva però contratto molti debiti; i creditori
da anni esigevano la restituzione. Di qui le difficoltà sorte sia per l’Arciprete che per le
FMA. La vertenza si protrarrà a lungo.
Nel 1904 si giungerà a mettere all’asta l’edificio, che verrà assegnato all’unico concor-
rente, don Eugenio Armelonghi al prezzo di £ 18.050. Nel 1907, dopo la separazione
giuridica dell’Istituto FMA dalla Congregazione Salesiana, don Eugenio lascerà la pro-
prietà alle FMA (cf documentazione, in Archivio della Casa di Lugagnano d’Arda e in
AGFMA 15[895]12).
361 Suor Apollonia Zannino, FMA di voti temporanei, non persevererà nell’Istituto
e uscirà il 20 settembre 1907 dalla casa di Mathi.

22.2 Page 212

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210 Prima parte
178
A suor Eusebia Bastarrica, missionaria in Patagonia (Argentina)
Raccomanda alla giovane suora di non scoraggiarsi nel suo cammino spirituale, ma di
confidare nell’aiuto del Signore e di Maria Ausiliatrice.
Copia datt. in ASC A3990115362
Torino, 24 ott. 1899
Suor Eusebia Bastarrica - S. Nicolas363
Quanto alla vostra pena per il poco profitto nella virtù, non lasciatevi
prendere dallo scoraggiamento; fate quello che potete e il Signore non vi
lascerà mancare il suo aiuto.
Abbiate una divozione sincera a Maria Aus. e pregatela ad ottenervi la
grazia di essere vera sua Figlia.
Sac. Michele Rua
179
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette la lettera di un Salesiano di Lugo che raccomanda di prendere a cuore la
salute precaria di una suora di quella casa. Con discrezione suggerisce come interve-
nire, ma si rimette alla decisione della Superiora.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (73)
Torino 24-X-[18]99
Mia buona Madre Catterina
Oggi vi saluto con l’augurio dell’arcangelo Raffaele a Tobia: Il gaudio
del Signore viva sempre nel cuor vostro. Intanto vi mando copia d’una
lettera ricevuta da un nostro salesiano. Guardate un po’ se si può in qual-
362 La lettera è incompleta, manca la prima parte.
363 Suor Eusebia Bastarrica (1876-1925), nata a San Isidro (Buenos Aires), aveva
allora 23 anni; era professa dal 17 gennaio 1897. Trascorrerà una vita laboriosa e sacri-
ficata nelle missioni della Patagonia (cf Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1925, Roma, Istituto FMA 1986, 116-118).

22.3 Page 213

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 211
che modo appagare la sua dimanda. Chissà se provando [a] tener qualche
tempo la sorella in casa madre potesse rimettersi in salute? Sarebbe forse
una prova che si potrebbe fare.
Vi lascio però in libertà di fare come giudicherete meglio nel Signore: vi
esorto solo a scrivergli voi o fargli scrivere una risposta per me colà a Lugo.
Siamo nella novena dei Santi: ci ajuti il Signore a far ogni giorno qual-
che passo nella via della santità.
Tanti saluti a tutte dal vostro
in G. e M. Sac. Michele Rua
180
A suor Teresa Laurantoni, direttrice della casa di Borgo S. Martino
Inviando un pensiero di don Bosco, si compiace che suor Laurantoni scriva a suor
Felicita Balbo per raccomandarle la Signora Carolina Stuart.
Orig. allog. in ASC A4510582 (M. 3907B5/6)
Torino il 19-9bre-[18]99
Rev.da Suora Teresa Laurantoni - Borgo S. Martino364
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Che grande ricompensa avremo di tutto il bene che facciamo in vita!
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Sono contento che scriviate a Suor Felicita Balbo365 per raccoman-
364 Suor Teresa Laurantoni (1857-1920), dopo la Professione perpetua emessa il 15
agosto 1877, lavorò per vari anni a Torino come vicaria e poi come direttrice della casa.
Si distinse particolarmente per lo zelo apostolico e la carità verso le ragazze dell’orato-
rio. Le seguiva nella loro formazione, s’industriava a cercare il lavoro alle più grandi e
le aiutava in tutti i modi anche sollecitando aiuti da persone benefattrici. Forse aveva
conosciuto a Torino la signora nominata nella lettera (cf Facciamo memoria. Cenni bio-
grafici delle FMA defunte nel 1920, Roma, Istituto FMA 1985, 66-69).
365 Suor Felicita Balbo (1852-1946) dei conti di Vinadio aveva professato nell’Istitu-
to all’età di 38 anni. Con la sua esemplare umiltà e amore ai poveri, lavorò in varie case

22.4 Page 214

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212 Prima parte
darle la Signora Carolina Stuart. Le ho pure scritto io e credo si potrà
procurare alla predetta Signora quella tranquillità e quella pace che tanto
desidera.
Godo che stiate tutte bene e son lieto di potervi dire che, grazie al Si-
gnore, godo anch’io buona salute.
Il Signore vi benedica e vi faccia tutte sante.
181
A suor Emilia Tosi, missionaria in Argentina
Richiama alla giovane missionaria il giorno della Professione religiosa e le raccoman-
da di non dimenticare i consigli ricevuti e gli impegni presi, condizione per divenire
santa.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
24 novembre [18]99
A Sr. Tosi Emilia366
Ricordando il giorno della vostra Professione, fatta nelle mie mani,367
richiamatevi il fervore e i propositi, i consigli avuti in quel fortunato giorno
e darete un passo sicuro nella via della perfezione e vi farete santa e gran
santa.
Pregate anche per me.
Vostro aff. in G. e M. Sac. M. Rua
come portinaia e assistente. Nel 1897 era stata nominata direttrice a Giaveno dove si
stava aprendo un pensionato per signore. Nel 1899 l’opera era stata trasferita a Torino
Sassi; anche là suor Felicita espresse per le ospiti delicatezza e sollecitudine materna
(cf Calosso C., Suor Balbo Felicita, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1946, Roma, Istituto FMA 1997, 30-33).
366 Suor Emilia Tosi (1876-1953) era partita per l’Argentina nel novembre 1895,
dopo pochi giorni dalla Professione religiosa. Lavorò per dieci anni in quella nazione
e poi venne assegnata alle missioni del Mato Grosso (cf Secco M., Suor Tosi Emilia, in
Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1953, Roma, Istituto FMA
1998, 455-457). Nelle testimonianze su don Rua suor Emilia ricorda che lo scritto ri-
cevuto era autografo.
367 Aveva emesso i primi voti all’età di 18 anni nelle mani di don Michele Rua il 29
ottobre 1895 a Torino.

22.5 Page 215

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 213
182
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dopo aver augurato una buona festa onomastica, auspica che si abbia piena fiducia
nel nuovo Direttore generale dell’Istituito, don Clemente Bretto, e informa della
visita del missionario don Bernardo Vacchina.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (74)
Torino 25-XI-[18]99
Mia buona Madre Catterina
Oggi è anche un poco vostra festa, io dopo aver pregato per voi stama-
ne nella messa, vengo ad augurarvi ogni più eletta benedizione e special-
mente che possiate avere nel nuovo Vicario mio quella confidenza che da
alcuni anni avevate pel Sig. D. Marenco.368
Lunedì, 27, verrà costà il nostro Missionario della Patagonia D. Bernar-
do Vacchina con altri Sacerdoti: io ve lo raccomando come caro confratel-
lo. Egli avrà da trattare di varie vocazioni, fate buon viso a quante potrete.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Favorite dare questa notizia anche al Signor D. Bussi.
183
A suor Teresa Laurantoni, direttrice della casa di Borgo S. Martino
Informa che la signora Carolina Stuart può spedire i suoi bauli a Torino nella casa
delle suore. Si dichiara disponibile ad incontrare suor Laurantoni e le raccomanda di
vivere con fervore speciale la novena dell’Immacolata.
Orig. allog. in ASC A4510583 (M. 3907B7/8)
368 Alla morte del Procuratore generale della Congregazione, don Cesare Cagliero,
avvenuta il 1° novembre 1899, si era resa urgente la sua sostituzione. Don Rua nominò
in tale incarico don Giovanni Marenco e quindi l’Istituto delle FMA ebbe un nuovo
Direttore generale nella persona di don Clemente Bretto, già Direttore spirituale a
Nizza (cf lettera circolare di don Rua, 21 novembre 1899).

22.6 Page 216

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214 Prima parte
Torino il 29-11-[18]99
Rev.da Suora Teresa Laurantoni - Borgo S. Martino
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«I giovanetti sono la delizia di Gesù e di Maria. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
La Signora Carolina Stuart può spedire i suoi bauli a Torino nella casa
delle Suore.369 Voi potete venire a parlarmi la prossima settimana e spero
avrete agio a dirmi tutto quello che desiderate.
Procurate di fare con fervore speciale la novena dell’Immacolata, per-
ché la nostra buona Madre ci ottenga dal Signore tutte le grazie di cui
abbisogniamo.
Salutatemi tutte le Suore, state bene e pregate per me.
184
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia delle notizie ricevute sulla casa di Ascoli Piceno e si dice disponibile a pre-
senziare la celebrazione della Vestizione religiosa a Nizza Monferrato.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/115 (75)
Torino 19-XII-[18]99
Ottima mia Madre Gen.
Tante grazie dei lusinghieri auguri e benevole espressioni come anche
delle informazioni intorno alla casa di Ascoli Piceno.370 Credo anch’io che
quella sarà una casa difficile. Tanto più bisogna pregare e raccomandare.
Se Dio vuole, io verrò costì il 7 Gennaio. Vedete un po’ se va bene per
369 La signora, conosciuta da don Rua, era stata accolta nel Pensionato a Torino Sas-
si dove era direttrice suor Felicita Balbo (cf lettera di don Rua del 19 novembre 1899).
370 La casa fu aperta in quell’anno (1899). Le FMA si dedicavano al Convitto delle
alunne della Scuola normale e alla scuola elementare privata.

22.7 Page 217

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 215
voi. Partirei da Torino il mattino di quel giorno per far la funzione lo stesso
mattino se vi sarà tempo; del resto al dopo mezzodì.
Se poi vi piacesse meglio scegliere il 14 Gennaio sono pur disposto: in
tal caso partirei il sabato, la sera del 13. Se tenete la prima combinazione
non occorre risposta.371
Il Signore degnasi farci tutti santi durante l’Anno Santo. Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
185
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa della malattia e della morte di don Francesco Giuseppe Ghigliotto conosciu-
to e apprezzato anche dalla comunità di Nizza Monferrato.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/116 (76)
Torino, 9-1-[1]900
Reverenda Madre Generale
Sono pochi giorni che abbiamo accolto nel nostro oratorio il caro D.
Ghigliotto per curarne la malferma salute.372 I medici che furono chiama-
ti a visitarlo, giudicarono opportuno trasportarlo all’ospedale per curarlo
con ogni diligenza, ma nonostante tutta la loro assidua assistenza e le cure
affettuosissime che gli si usarono, cessava di vivere oggi alle 4 all’ospedale.
Vi prego di raccomandarlo alle preghiere di tutta cotesta comunità per
la quale ha lavorato con tanto affetto. è morto di paralisi al cuore dopo
aver sofferto con santa rassegnazione e speriamo che il buon Gesù che of-
friva con esemplare pietà ogni giorno sul santo altare, gli avrà fatto l’invito
che rivolge al servo fedele e l’avrà introdotto nel sempiterno gaudio del
Paradiso.
Notificate la dolorosa perdita a D. Bensi, perché la comunichi tosto ai
parenti.
Gradite i miei rispetti e credetemi
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
371 La funzione della Vestizione religiosa si tenne il 7 gennaio 1900 (cf Cronaca della
Casa-madre, 7 gennaio, in AGFMA C[878]02).
372 Don Francesco Giuseppe Ghigliotto moriva a Torino quel giorno, 9 gennaio
1900, all’età di 41 anni.

22.8 Page 218

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216 Prima parte
186
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Con un breve messaggio accompagna il testo della convenzione da stipularsi per la
casa di Tournay di prossima apertura e lo sottomette alla revisione della Madre.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (77)
18-[1]-1900
mia buona Madre Generale
Osservate un po’ se non avete modificazioni ad introdurre in questa
convenzione per la casa delle Suore a Tournay.373
Pregate pel
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
187
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Invia copia della lettera del Conte Alfred de Montigny che attesta la donazione di
un’offerta e chiede informazioni in merito.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (78)
Torino 22-[1]-1900
mia buona Madre Catterina
Vi mando copia d’un biglietto ricevuto dal Sig. Conte di Montigny374
riguardante una sua offerta mandataci per mezzo d’una Suora. Non ricor-
dando io d’averla ricevuta, mando a voi, affinché vediate se mai fosse stata
consegnata costì.
Tanti saluti,
vostro D. Rua
373 La casa sarà aperta nell’agosto del 1904, per prestazioni domestiche ai Salesiani,
laboratorio e oratorio festivo. È significativo il fatto che don Rua sottoponga con rispet-
tosa delicatezza il testo della convenzione alla valutazione e alle eventuali osservazioni
della Superiora.
374 Il conte Alfred de Montigny era benefattore della casa di Lille. Sul retro del bi-
glietto manoscritto da don Rua si trova la trascrizione allografa della lettera del Conte
datata: gennaio 1900.

22.9 Page 219

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 217
188
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Autorizza la visita alle case della Francia e mostra di valorizzare le equilibrate os-
servazioni della Superiora circa la convenzione da stipularsi per la casa di Tournay.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (79)
Torino 25-I-1900
Ottima Madre Generale
Tante grazie della spiegaz.[ione] datemi sull’offerta del conte di Mon-
tigny.
Niente ho da opporre alla vostra visita alle case della Francia meridio-
nale; anzi ne sono ben contento, perché son persuaso che portate da per
tutto la lieta osservanza della S. Regola.
Riguardo alla casa di Tournay avete ragione di credere che la donatrice
si disponesse a dar anche un po’ di danaro pel mantenimento delle Suore;
sarà tuttavia bene far dichiarare un po’ più esplicitamente quello che inten-
de di offrire; ed è a tal fine ch’io scrissi poc’anzi a D. Ronchail.
D. Vacchina è arrivato e forse partirà il 15 Febbraio, se nulla osta.
Il Signore benedica e renda fecondi di santi frutti i vostri viaggi e fati-
che. Non dimenticate di raccomandar alle preghiere delle Figlie che visi-
terete
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
189
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dalla Sicilia dà notizie delle comunità visitate e presenta la situazione della casa di
Bronte che necessita di una direttrice più competente nell’animazione delle opere
educative.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (80)
Mascali 15-III-1900
mia buona Suor Daghero
Sono ormai al termine della visita delle case delle Figlie di Maria Ausil.

22.10 Page 220

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218 Prima parte
di quest’isola: non mi resta più a visitare altro che la casa annessa ai Filip-
pini e quella di Vizzini e Barcellona. Le due prime spero visitarle sabato e
Domenica, 17 e 18 corr.
Sono lieto potervi dare buone notizie di quasi tutte. Perfino quella di
Trecastagni s’incammina bene, ho parlato col Presidente della Commissio-
ne e pare ben intenzionato: speriamo che da quella parte non avranno più
noje le Suore, le quali paiono abbastanza ben disposte verso la Direttrice.
La sola casa che è in sofferenza è il Collegio Maria di Bronte dove la
povera Suor Rosina D.375 malgrado la buona volontà non può veramente
dare quel buon indirizzo che si desidererebbe.
Intesi oggi che è arrivata ad Alì Suor Borello.376 Forse sarà quella che
potrà contentare le Suore, le allieve ed inspirar fiducia alla Commissione.
Qualche Suora colà residente ha bisogno di una Direttrice più esperta che
la suddetta Sr. Rosina. Notate che lo stesso D. Prestianni tanto buono e
prudente mi raccomandò caldamente e replicatamene l’invio di una Di-
rettrice.
In vista di quanto io potei osservare e di quanto mi fu raccomandato
consigliai e raccomandai a Madre Morano di spedire colà Suor Borello
procurando di sollevarla quanto si può dalle fatiche della scuola e di altro
genere che non siano di pertinenza assoluta della Direttrice.
Spero che anche le case che mi rimangono a visitare nella Sicilia e quel-
le dell’Africa mi daranno eguali consolazioni. Finora il nostro viaggio fu
buono in grazia delle molte preghiere che per noi si fanno anche dalle
Figlie di M. Aus.
Vogliate continuarcele. Tanti saluti a tutto il Cap. Sup. dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Spero che qui a Mascali potrà presto ritornare Suor Pagliassotti che
tanto lo desidera e tanto è desiderata.377
375 Suor Rosa Daghero (1856-1930) a quel tempo era vicaria della casa non essen-
doci la direttrice. A Bronte, fin dal 1880 vi era il collegio convitto, la scuola comunale,
il laboratorio e l’oratorio festivo. Suor Daghero l’anno dopo verrà sostituita da suor
Claudina Baserga che era direttrice a Catania, più competente nella gestione della scuo-
la comunale.
376 Suor Giustina Borello era in Sicilia dal tempo del noviziato e fin da allora si
occupava delle educande e della scuola con spiccate doti educative. Fu direttrice a
Nunziata, a Bronte e per un breve periodo ad Alì, poi a Catania.
377 Suor Caterina Pagliassotti (1865-1941), entrata nell’Istituto già maestra, subito
dopo la professione religiosa fu inviata in Sicilia dove fu insegnante nel collegio di
Nunziata e poi direttrice in questa stessa casa e a Bronte. Era una autentica educatrice
salesiana e un’animatrice prudente e amorevole. Aveva però una salute fragile, forse per

23 Pages 221-230

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23.1 Page 221

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 219
190
A suor Orsola Rinaldi, direttrice della casa di México S. Julia
Si compiace dell’incremento dell’educandato e dell’ampliamento della casa e afferma
che il Signore attende ancora altro dalle FMA in Messico. Raccomanda allegria e
fervore nell’amare Gesù.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)378
J. M. J.
Torino 25-3-1900
Mia buona Suor Orsolina
Vi ringrazio delle buone notizie che mi avete mandato colla gradita
vostra del 2 corr. mese. Mi rallegro per l’ampliamento e l’adattamento di
codesti nuovi locali e per l’aumento delle educande. Coraggio che il Signo-
re aspetta ancora altro da voi. Salutate le consorelle tutte e credetemi
vostro in G. e M Sac. Michele Rua.
P.S. State sempre allegra e fervorosa nell’amare Gesù.
191
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette confortanti notizie delle comunità della Tunisia recentemente visitate.
Suggerisce anzi di aprire una nuova presenza nella città di Tunisi e di ritornare a
Marsala (Sicilia) dove le FMA sono attese dalla gente.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (81)
Marsala 2-IV-1900
mia buona Madre Generale
Ho ricevuto la gradita vostra del 22/3 a Manouba proprio nel momento
questo era stata mandata temporaneamente in altra comunità (cf Secco M., Facciamo
memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1941, Roma, Istituto FMA 1995, 229-
232).
378 Suor Rinaldi attesta che il biglietto era scritto dal segretario, ma che il poscritto
era autografo.

23.2 Page 222

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220 Prima parte
che stavo ricevendo il rendiconto di Suor Mauxion, di cui in essa mi do-
mandavate notizie.379 Rispondo adunque in proposito che mi pare che per
un altro anno si potrebbe destinare a Direttrice, sebbene dalle relazioni
avute sembri che non tutte siano contente di lei.
Ho visto pure e parlato più volte alle Suore di Porto Farina380 ed all’ot-
timo loro Parroco. Trovai queste ben contente e ben animate; e molto ben
avviato il collegio di Manouba, dove si è fatto una grande festa con numero-
so concorso di forestieri per la vestizione della prima Suora di quella casa.381
Spero che quella casa fra breve potrà andar avanti da sé: tutto al più po-
trà aver ancor bisogno una volta di soccorso dalla Casa Madre per finire di
pagare i debiti verso le case Salesiane. Le allieve vanno ognora crescendo;
penso che dopo Pasqua arriveranno a quaranta.
Sarebbe molto conveniente potessero avere una casa a Tunisi, dove sa-
rebbevi un bene immenso da fare in favore delle Italiane. Pregate che si
possa riuscire.382
Spero che l’anno prossimo si potrà riaprire questa casa di Marsala,
dove si conserva tanto buona memoria e desiderio delle Figlie di Maria
Ausiliatrice pel gran bene che vi facevano. Converrà pertanto tener pronto
un po’ di personale per Sett. od Ott. prossimo.383
Il Signore ci ajuti a portar dietro a Lui le croci con gioia per poter par-
tecipare al suo glorioso alleluia. Tanti saluti ed auguri a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
192
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Le rinnova il permesso di andare nel prossimo anno in Palestina alla condizione che
si mantenga buona. Le raccomanda di pregare Maria Addolorata e le trascrive una
breve preghiera.
379 Suor Adele Mauxion non persevererà nell’Istituto e uscirà l’11 novembre 1915.
380 La casa di Porto Farina (Tunisia) era stata aperta nel 1898 con le scuole, il labo-
ratorio e l’oratorio festivo.
381 Si tratta della postulante Veneranda Zammit (1882-1934) nata a Tunisi da una
famiglia proveniente da Malta. Accolta la chiamata alla vita religiosa, aveva iniziato il
postulato il 1° ottobre 1899 ed ebbe la fortuna di ricevere l’abito religioso dalle mani di
don Rua il 29 marzo 1900 (cf Anzani E., Suor Zammit Veneranda, in Facciamo memoria.
Cenni biografici delle FMA defunte nel 1934, Roma, Istituto FMA 1993, 308-313).
382 Non si realizzò questa fondazione a Tunisi.
383 La casa di Marsala era stata chiusa temporaneamente il 17 novembre 1898 e
verrà riaperta il 6 novembre 1900.

23.3 Page 223

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 221
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (16)
Marsala 2-IV-1900
Mia buona Suor Enrichetta Vic.,
Volentieri vi permetto di conservare il mio consenso d’andare in Pa-
lestina un altro anno, purché siate sempre buona. In questa settimana e
nella prossima dite sovente: Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del
Signore siano impresse nel mio cuore. Tanti saluti dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tante grazie delle preghiere che fate per me: continuate.
193
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dà informazioni sulle opere della Colombia e sulla casa di Tournay infondendo fidu-
cia nella protezione di Maria Ausiliatrice. Manda gli auguri per l’onomastico della
Madre.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (82)
Corigliano d’Otranto 21-IV-1900
mia buona Madre Catterina
Vi ringrazio delle notizie che mi avete date intorno alla Suor Minola:384
le scriverò in conformità.
Ho scritto oggi a D. Rabagliati che le Suore, qualora occorresse slog-
giare dalla Colombia,385 le mandi a Mons. Costamagna che saprà dove col-
locarle presto. Gli ho però in pari tempo manifestato la mia fiducia che M.
Aus. li coprirà tutti col suo manto.
Vi unisco lettere di Mons. Costamagna per due Suore che non so dove
si trovino non avendo ancor ricevuto il catalogo vostro del corrente anno.
384 Suor Minola Maria di Occhieppo (Biella) aveva emesso la prima Professione il
30 luglio 1895. Non verrà però ammessa ai voti perpetui e lascerà l’Istituto il 13 agosto
1901 a 41 anni di età.
385 In Colombia le FMA erano presenti dal 1897 a Bogotá e a Contratación dal
1898.

23.4 Page 224

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222 Prima parte
Nel timore di non potervi più scrivere prima di vostra festa, vi faccio
fin d’ora i più cordiali auguri di sanità e santità, non che di moltiplicazione
delle vostre figlie e delle loro sante opere.
Tanti saluti alle altre Madri e Capitolo minore. Continuate pregare pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Riguardo alla casa di Tournay non sgomentiamoci: sarà per nostro
meglio che Dio così dispose. Suggerii a M. Morano di mandare Suor Sil-
va386 a Trecastagni al posto di Suor Piretta.387
194
Alla giovane Lucie Guttadoro
Invia chiari orientamenti ad una giovane in ricerca vocazionale perché possa realizza-
re un buon discernimento: distacco dagli affetti mondani e bontà di vita per meritarsi
il dono di far parte di un Istituto benedetto da Gesù e da Maria Ausiliatrice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (12)
Corigliano d’Otranto 22-IV-1900
Mia buona Lucia Guttadoro (Manouba)388
Ho ricevuto la gradita tua del 2 corrente in cui mi dimandi quale sia
la tua vocazione. Eccoti il mio parere: la Madonna Ausiliatrice non ti ri-
386 Suor Ernesta Silva (1866-1927) era una FMA prudente e virtuosa, con eccellenti
doti di animatrice. Fu vicaria a Casale Monferrato, poi a Catania e ad Alì. Ma non
risulta sia stata a Trecastagni secondo il suggerimento di don Rua. Fu maestra delle
novizie ad Alì e poi fu accolta a Nizza Monferrato per un periodo di riposo in segui-
to ad una grave malattia. Restò nella Casa-madre come segretaria fino alla morte (cf
Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1927, Roma, Istituto FMA
1987, 247-264).
387 Suor Alessina Piretta (1871-1951) era giunta in Sicilia nel 1894. Nella casa di
Trecastagni fu maestra e assistente delle educande. Subito dopo la professione per-
petua venne nominata direttrice del Collegio “Immacolata” di Trecastagni. Fu per un
lungo periodo animatrice di comunità e dal 1922 fu Ispettrice prima nell’Ispettoria
Ligure-Toscana e Meridionale, poi nel Medio Oriente e nell’Ispettoria Veneta-Emiliana
(cf Secco M., Suor Piretta Alessina, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1951, Roma, Istituto FMA 1998, 341-347)
388 Si tratta di Lucie Guttadoro nata a Tunisi il 13 novembre 1883. Emetterà i voti a
La Manouba il 13 agosto 1903, ma lascerà l’Istituto il 19 febbraio 1923.

23.5 Page 225

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 223
getta dalla schiera di sue figlie, se tu procuri di regolarti bene e sovratut-
to di conservare mondo il cuore dagli affetti disordinati. Certamente che
in Congregazione potresti godere maggior pace ed aver molto maggiori
mezzi per salvare l’anima tua. Coraggio adunque a farti buona, anzi molto
buona e meritarti sì grande favore di far parte di una Congregazione che
è tanto benedetta da Maria Ausiliatrice ed assistita dal suo Divin Figlio.
Saluta la Signora Direttrice e dille che la ringrazio di sua lettera pregan-
do il Signore a prosperare sempre codesto Istituto.
Gesù gloriosamente risorto regni sempre nel tuo cuore ed in quello del
Tuo amico e Padre in G. e M. Sac. Michele Rua389
195
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette una richiesta ricevuta da don Filippo Rinaldi dalla Spagna e una lettera
ricevuta dal Messico da suor Maria Baudino.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (83)
T.[orino] 30-5-1900
mia buona Madre Daghero Catt.
D. Rinaldi Filippo chiede 100 copie [delle] Regole di Maria Aus. in
Castigliano. Se non furono ancora spedite di quest’anno si spediscano.
Il Cuore di G.[esù] c’infiammi del suo amore.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Ho letto la lettera di Suor Marietta Baudino390 di Messico. Procu-
rerò di scrivere al Sig. D. Riccardi per accomodare le Suore come meglio
389 L’espressione “amico e padre” con cui si firma richiama l’amorevolezza con cui
don Bosco entrava in contatto con i giovani e che don Rua cercava di rispecchiare nella
sua paternità educativa.
390 Suor Maria Baudino (1871-1913), originaria di Torino, aveva emesso la prima
Professione nel 1893 e un mese dopo partiva per il Messico. Dopo aver lavorato a Città
del Messico, era stata nominata direttrice a Puebla. Sarà lei ad aprire le case di Morelia
e di Monterrey tra lotte e contrasti di protestanti e di massoni superate grazie alla sua
grande fede. Morirà il 4 novembre 1913 all’età di 42 anni (cf [Cairo Sofia], Suor Maria
Baudino, FMA, missionaria nel Messico, Nizza Monferrato, Istituto FMA 1933).

23.6 Page 226

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224 Prima parte
si potrà. Intanto vi rimando la lettera stessa affinché possiate rispondere e
tranquillare quelle Suore.
196
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Sulla stessa lettera ricevuta annota in margine brevi risposte alle domande a lui poste
dalla Superiora.391
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (84)
Tor.[ino] 16-VI-1900
Ottima Madre Catterina
Per brevità rispondo in margine.
Rev. mo ed Amatiss.mo Padre
Il Rev.mo Sig. Direttore G. D. Bretto, per ultimare qualche lavoro che
ha fra mano, pensa fermarsi qua questi due o tre giorni nella persuasione
d’interpretare pure la sua intenzione. Qualora però Ella credesse diversa-
mente non ha che a fargli un cenno.
Può fermarsi.
Altra cosa. Seppimo ieri per via confidenziale che la Signora Sismonda
di Alba, zia di una nostra Suora poté ritirare L. 10.000 che aveva ad im-
prestito, somma che assicurò come dote alla nipote che tenne sempre qual
figlia. Questo danaro pare lo debba tenere il suo Confess. forse certo Can.
Danusso, il quale dev’essere stato incaricato dalla vecchia Signora, mezza
rimbambita, di consegnarlo a V.S. R.ma o mandarlo direttamente qua. Se
lo consegna nelle sue mani siamo a posto, ma qualora nessuno si facesse
vivo vorremmo trovar modo di poter avere tale somma a costo pure di pa-
garle l’interesse finché viva in vista dei bisogni che abbiamo ed anche per
assicurarla affin non venga a prendere altra via e che si debba poi brigar
per averla dopo la sua morte, come giustamente la Suora sua nipote teme.
391 Il testo della lettera ms. di madre Caterina Daghero del 15 giugno 1900 viene
trascritto in corsivo. Sul lato sinistro si riportano, in carattere tondo, le brevi risposte
di don Rua.

23.7 Page 227

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 225
Che gliene pare buon Padre? La Suor Sismonda392 presentemente si trova
a Conegliano Veneto ma già è intesa che nel prossimo Luglio, appena
finite le scuole, verrà qui, e se V.P.R.ma crede la manderemo a trovar la zia
per sapere le cose ed anche per farla contenta.
Se non paga né qui né costì sarà opportuno il vostro progetto.
Spero avrà ricevuto il teleg. di annunzio del Decreto venuto da Roma393
e si sarà unita a noi per ringraziare il Cuore SS. di Gesù per tanta grazia.
Vogliamo sì far di tutto per corrispondervi.
Lei cariss.mo Padre ci aiuti sempre colla preghiera, col P.no suo consiglio
affine di non venir meno alle promesse.
La notizia del pareggio comincia a divulgarsi, già molte domande arri-
vano pel prossimo anno nel timore che non vi sia più tardi posti vuoti…
Il Signore ci aiuti a far tutto quel bene che da noi s’attende. Null’altro di
nuovo presentemente.
Si abbia co’ miei i figliali ossequi di tutte e nella Paterna sua bontà ci
benedica.
Obblig. e Ric. Figlia Suor Catt. Daghero
Ricevuto e già avevo saputo in Roma che era stato spedito.
Ringraziamo vivam. il Cuore di G. e M. Aus.
Vostro in G. M. Sac. M. Rua
P.S. Interrogato D. Belmonte mi dice che il Can.co Danusso portò il 5
corrente a lui L. 12.000 della Sig.ra Sismonda. Venendo qua Suor Buzzetti
o qualche Superiora potrà sentire la destinazione di tale somma e le con-
dizioni.
Nuovamente.
392 Suor Maria Sismonda (1872-1910), orfana di entrambi i genitori fin dall’infanzia,
era stata affidata ad una zia e allo zio paterno mons. Vincenzo, Vicario generale della
Diocesi di Alba, che la educarono con cura e affetto. Conosciute le FMA a Nizza, rispo-
se alla chiamata di Dio e, dopo un’adeguata formazione, emise i voti religiosi nel 1892.
Fu maestra ed assistente nella Casa-madre e a Bordighera, poi direttrice a Bordighera
e a Casale Monferrato. Si trovava temporaneamente a Conegliano Veneto per la scuola
(cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel triennio 1909-1911,
Torino, Istituto FMA 1941, 98-114).
393 Si tratta del Decreto ministeriale per il pareggiamento della Scuola Normale
femminile di Nizza Monferrato diretta dalle FMA. Il Decreto porta la data del 7 giugno
1900 ed è firmato dal Ministro Guido Baccelli. L’atteso pareggiamento aveva richiesto
lunghe e laboriose pratiche seguite con competenza da suor Emilia Mosca, Preside del-
la scuola, e da don Francesco Cerruti, Consigliere generale per le scuole della Congre-
gazione salesiana (cf Ministero della Pubblica Istruzione, Decreto del pareggiamento
della Scuola normale femminile comunale di Nizza Monferrato, Roma, 7 giugno 1900, in
Archivio della Scuola “Nostra Signora delle Grazie” di Nizza Monferrato).

23.8 Page 228

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226 Prima parte
197
A suor Bertilla Bruno, missionaria in Cile
Ringrazia per le notizie della casa di Punta Arenas e per il consolante incremento
della scuola e dell’oratorio festivo e assicura la preghiera per suor Caterina Pelissetti
gravemente ammalata.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/124 (9)
Torino 23-6-[1]900
Mia buona Suor Bertilla,
Vi ringrazio delle notizie che mi date di codesta casa.394 Fate coraggio
a Suor Catterina Pelissetti,395 se pur il Signore in questo tempo non se l’è
presa con sé in Paradiso, stante le notizie molto aggravanti della vostra
lettera del primo maggio!
Il numero delle ragazze che vengono alle vostre scuole è consolante;
procurate colla vigilanza e con tutti quei mezzi che la prudenza cristiana vi
suggerisce di far che ne traggano profitto duraturo per la vita.
Anche le esterne, che vengono solo all’Oratorio festivo, come più ab-
bandonate, siano oggetto delle vostre cure affinché possano essere istruite
per accostarsi a ricevere i SS. Sacramenti.
Mi unisco poi con voi per ringraziare il Signore della pace colla quale
compensa anche su questa terra il sacrifizio che avete fatto solo per amor
Suo.
Brava! Sempre avanti nel Signore che è un Padre buono che premia larga-
mente quello che facciamo per la sua gloria.
Mi raccomando alle vostre preghiere e delle Consorelle.
In G. e M. vostro Sac. Michele Rua
394 Suor Bertilla Bruno (1858-1946) era giunta a Punta Arenas nel gennaio del 1899.
Fu vicaria della Superiora Visitatrice madre Angela Vallese e poi economa ispettoriale
per vari anni (cf Calosso C., Suor Bruno Bertilla, in Facciamo memoria. Cenni biografici
delle FMA defunte nel 1946, Roma, Istituto FMA 1997, 81-85).
395 Suor Caterina Pelissetti (1862-1900), direttrice della casa di missione S. Raffaele
(Isola Dawson), era da tempo ammalata per cui si trovava per cure nella comunità di
Punta Arenas, dove morirà il 20 novembre di quell’anno all’età di 37 anni (cf Cenni
biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 6° quinquennio dell’Istituto 1898-
1902, Torino, Istituto FMA 1925, 143-149).

23.9 Page 229

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 227
198
A suor Orsola Rinaldi, Superiora Visitatrice delle case in Messico
Esprime il vivo desiderio di ricevere notizie dettagliate della missione, della salute,
delle opere, della relazione stabilita con i Salesiani, dello stesso cammino spirituale
della destinataria della lettera, al fine di poter seguire più da vicino una casa in cui
non mancano le difficoltà.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 27-VI-1900
Mia buona Suor Orsola
Con l’occasione che scrivo a Messico, unisco anche una lettera per voi.
Non so comprendere come vada che mi mandate molto di rado delle no-
tizie di vostre case, mentre io ne sono piuttosto ansioso conoscendo le
difficoltà che s’incontrarono in passato. Procurate dunque di soddisfare
questo mio desiderio, indicandomi come va la salute vostra e delle Suore
di Messico e di Puebla; come sono le relazione delle une e delle altre verso
i Salesiani: se si osserva il decreto riguardo la libertà che si deve lasciare alle
Suore di chiedere confessore straordinario;396 se si lascia libertà di scrivere
ai Superiori Maggiori senza leggere tali lettere; se regna la pace e la con-
cordia tra le Suore, se non ve ne siano di quelle che seminano la discordia;
se si sono accomodate le difficoltà finanziarie tra i Salesiani e le Suore; se il
vostro fabbricato va avanti o rimane allo stesso punto; se avete Oratorio e
Scuole ben frequentate ecc… Vedete quante cose mi stanno a cuore.
Se poi mi farete anche un vostro rendiconto confidenziale, lo riceverò
volentieri nel desiderio di aiutarvi a sormontare le difficoltà e andare avanti
di bene in meglio nella perfezione.
Salutate tutte codeste vostre Sorelle ed allieve e vogliate tutte pregare
il Cuor di Gesù pel
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
396 Il decreto, emanato dalla Congregazione dei Vescovi e Regolari il 17 dicembre
1890, era stato inserito nella ristampa del testo delle Costituzioni delle FMA del 1894
con l’impegno che venisse letto in pubblico ogni anno durante gli Esercizi spirituali (cf
Decreto Quemadmodum, in Regole e Deliberazioni dell’Istituto delle Figlie di Maria SS.
Ausiliatrice aggregate alla Società Salesiana, approvate da varii Vescovi tra cui l’Em. card.
Gaetano Alimonda arciv. di Torino, Torino, Tip. Salesiana 1894, 44-48).

23.10 Page 230

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228 Prima parte
P.S. Desidero pur sapere se trovate vocazioni e se le Professe e Novizie
sono ferme nella vocazione.
199
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Suggerisce di esaminare la proposta di un’eventuale fondazione a Borghetto Borbera,
dove vi sarà la scuola comunale, e di rispondere direttamente al vescovo di Vigevano.
Orig. aut. in AGFMA 15(900)12
Torino 19-VIII-1900
Mia buona Madre Generale
Giunto a Torino trovai l’acclusa lettera. Parlando di scuole comunali,397
credo che D. Cerruti (ora assente) sia molto desideroso che se ne accettino
per poter farvi il tirocinio.398 Osservate se vi è possibile accettare la propo-
sta e rispondete direttamente a quel Vescovo399 antico allievo di D. Bosco
o ditemi che cosa io posso rispondere.
Tanti saluti al vostro venerando Capitolo e a tutte ogni più eletta bene-
dizione.
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
200
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Promette preghiere per suor Maria Parodi, sofferente per una grave malattia, e si ral-
legra per le nuove professe invocando per tutte perseveranza generosa fino alla morte.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (85)
397 Si riferisce alla scuola comunale di Borghetto Borbera (Alessandria). Le FMA
apriranno la casa in quel paese il 26 novembre 1900.
398 Le FMA che ottenevano il diploma di maestra nella Scuola normale di Nizza
dovevano poi fare il tirocinio didattico nelle scuole comunali e quindi era opportuno
che l’Istituto aprisse nuove case dove si potesse disporre di tali tipi di scuole.
399 Mons. Pietro Berruti, vescovo di Vigevano.

24 Pages 231-240

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24.1 Page 231

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 229
Torino 23-VIII-1900
mia buona Madre Generale
Pregherò volentieri per la povera Suor Parodi.400 Voglia il Signore acco-
glierla presto nella sua gloria.
Mi rallegro colle nuove ed antiche Professe e prego per la loro per-
severanza fino al giorno in cui sentiranno l’amabile voce che dirà: “Ecce
Sponsus venit, exite obviam ei…”.
Spero avrete risposto voi a Monsignore di Vigevano: se non l’avete an-
cor fatto, scrivetegli ora nel modo indicato e fate le mie scuse con tanti
cordiali rispetti.
Fate pur quanto credete meglio per Suor C. Mass.401 sempre in Domino.
Tanti saluti a tutte codeste ottime Madri e buone Figlie, alle cui pre-
ghiere raccomando il povero
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
201
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia delle notizie e degli auguri in occasione del suo onomastico e ricorda madre
Emilia Mosca, morta improvvisamente, e dalla quale aveva ricevuto gli auguri pochi
giorni prima.
Esprime affettuosa gratitudine per la generosità della Madre, ma non intende privarsi
del “grande vantaggio delle tribolazioni”.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (86)
Rivalta 8-X-1900
mia buona Madre Generale
Tante grazie delle buone notizie sugli esercizi di Roma comunicatemi
colla gradita vostra del 27/9. Sia lodato Iddio!
400 Suor Maria Parodi (1859-1900), ammalata di cancro, era morta a Nizza Monfer-
rato alcuni giorni prima il 21 agosto, all’età di 41 anni (cf Cenni biografici delle Figlie di
Maria Ausiliatrice defunte nel 6° quinquennio dell’Istituto 1898-1902, Torino, Istituto
FMA 1925, 133-137).
401 Si tratta forse di suor Masserano Cecilia, che era allora direttrice della casa di
Cannobio, che lascerà l’Istituto il 16 febbraio 1902.

24.2 Page 232

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230 Prima parte
Mille ringraziamenti delle molte preghiere e comunioni fatte per me
all’occasione di mio Onomastico: voglia il Signore ricompensarvi tutte lar-
gamente coll’abbondanza delle sue grazie e benedizioni.
Anche Madre Emilia402 il 28 mi mandava da Marsiglia i suoi auguri
insieme con quelli di S. Margarita;403 e prima d’arrivare a Nizza già era
chiamata all’eternità. Fortuna per lei che era preparata. Sento che il gior-
no prima, quasi presaga del prossimo suo fine, volle fare una confessione
speciale al Torrione.404 Così se mai qualche neo ci fosse rimasto, poté tutto
cancellare. Nella desolazione avvi da ammirare la divina bontà che manda
così opportunamente le sue sante ispirazioni.
Vi ringrazio della vostra preghiera a Dio affinché mandi a voi le tribo-
lazioni che riserba a me: però io non sono guari d’accordo in questo: ne
avete già tante anche voi!!! E poi perché dovrò io essere privato del grande
vantaggio delle tribolazioni? Oh! Lasciamo fare al Signore, che sa far ogni
cosa tanto bene.
Preghiamo per la buona e compianta M. Emilia; ed in pari tempo chie-
diamo allo Spirito Santo che ci faccia conoscere chi dobbiamo scegliere a
succederle nella carica di Assistente. Su questo converrà poi che ci parlia-
mo, quando, con vostra comodità, potrete venire a Torino.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
202
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Le comunica la sua nuova destinazione e la data della partenza: sarà trasferita in
Messico come direttrice di una nuova casa.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (12)
402 La Consigliera scolastica, madre Emilia Mosca (1851-1900), era infatti deceduta
improvvisamente ad Alassio il 2 ottobre mentre stava per far ritorno dalla Francia a
Nizza. Svolse per 25 anni il ruolo di Assistente generale incrementando le scuole e la
formazione delle insegnanti. Vero modello di educatrice salesiana, operò il fecondo
innesto del Sistema preventivo di don Bosco nell’Istituto delle FMA dedito all’edu-
cazione della donna (cf Dalcerri L., Un fecondo innesto della pedagogia di Don Bosco
nell’azione educativa di Madre Emilia Mosca, Roma, Istituto FMA 1977).
403 Madre Emilia, di passaggio nella casa di Marseille St. Marguerite, aveva unito il
suo augurio per don Rua a quello della comunità.
404 Si riferisce alla casa di Bordighera dove era passata il giorno prima della morte.

24.3 Page 233

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 231
Torino 3-XI- 1900
Mia buona Suor Eulalia
Abbiamo bisogno d’una brava Direttrice da mandare al Messico per
una nuova fondazione molto importante.405 Il nostro pensiero si è portato
sopra di te. Non parlarne con nessuno; ma solo con Gesù e Maria Ausilia-
trice; e all’indomani dell’arrivo di questa mia dopo la S. Comunione fammi
la risposta.406 Al tuo posto abbiamo già chi mettere.
Papà e Mamma se ti vedranno risoluta si lasceranno vincere. La parten-
za sarebbe verso il 24 corr. Il Signore t’illumini ed ajuti.
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
203
A suor Teresina Preiswerck, missionaria in Perú
Conforta la giovane missionaria nella sua malattia polmonare e la esorta alla fiducia
nel Signore. Le raccomanda di incoraggiare anche le altre ammalate con le parole e
con l’esempio.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (9)
Torino 2-XII-1900
Mia buona Suor Teresa
Mi ha recato non poca pena quanto mi raccontate nella preg. vostra del
15 Ottobre. Vi compatisco e vi esorto alla pazienza. Dal canto vostro con-
tinuate a fare quello che potete per non dar occasioni a doglianze, pregate
ed abbiate fiducia che il Signore provvederà.407
405 Si stava preparando la fondazione della casa di Morelia, Collegio “S. Vicente”,
che verrà aperto il 9 gennaio 1901.
406 è probabile che suor Eulalia abbia risposto con disponibilità alla richiesta del
trasferimento, ma il progetto di don Rua non si effettuò, infatti la pronipote di don
Bosco sarà destinata come direttrice a Roma, dove giungerà nel settembre 1901.
407 Suor Teresa, generosa missionaria, ricca di cultura e di doti, si trovava in Perú da
pochi anni, quando fu colpita dalla tubercolosi. Per curare la sua salute venne inviata
sulle alture della cordigliera, nella casa di Cuzco, aperta in quel periodo per l’aposto-
lato tra gli indi “Quechua”. Ristabilita in salute, dopo sei anni farà ritorno a Callao

24.4 Page 234

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232 Prima parte
Colle parole e coll’esempio fate coraggio alle sorelle che si trovano in
condizione somigliante alla vostra. Avete occasione speciale di farvi molto
merito anche coll’umiltà. Quando vi trovate privata della S. Comunione
non inquietatevi: supplite alla meglio con frequenti Comunioni spirituali.
Gesù vede il vostro desiderio e buone disposizioni ed abbonderà maggior-
mente in grazie.
Dal canto mio pregherò Maria Ausiliatrice Immacolata ed il suo Bam-
binello Gesù a consolarvi e sostenervi.
Pregate anche voi per chi rimane sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
204
A suor Angela Vallese, Superiora Visitatrice delle case aperte
in Patagonia meridionale e Terra del Fuoco
Ringrazia per le dolorose notizie riguardanti la missione di S. Raffaele nell’Isola
Dawson e invita alla fiduciosa rassegnazione. Suggerisce di acconsentire alle richieste
del Governatore circa il cambiamento di qualche preghiera nei giorni di festa.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (15)
Torino 15-1-1901
Mia buona Suor Vallese (Puntarenas)
Tante grazie delle notizie che mi date di codeste case. Mi rincresce mol-
to che la povera missione di S. Raffaele sia distrutta quasi interamente:
tuttavia conviene rassegnarci, giacché da parte nostra nulla si omise per
sostenerla e farla prosperare.408
Quanto alle preghiere che il Governatore desidera cambiate nei giorni
festivi, se Monsignore409 nulla ha in contrario, penso che possiate compia-
cerlo.
riprendendo la missione educativa nella scuola.
408 Si tratta della missione San Raffaele nell’Isola Dawson che era iniziata il 28 otto-
bre 1898. A motivo delle frequenti epidemie di tubercolosi e polmoniti che colpivano
gli indi “Alakalufes”, l’isola si stava drasticamente spopolando. I Salesiani e le FMA
lasceranno quel luogo nel luglio 1911, allo scadere della concessione del governo cileno
dell’Isola ai Salesiani per l’assistenza spirituale agli indigeni.
409 Mons. Giuseppe Fagnano (1844-1916) era il Prefetto Apostolico della Patagonia
meridionale e della Terra del Fuoco.

24.5 Page 235

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 233
Salutate caramente le vostre buone Sorelle e vostre allieve e pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
205
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Esprime la sua spirituale partecipazione alla notizia della morte di due giovani FMA
e promette preghiere. Fa presente l’urgenza di avere altre consorelle che si possano
dedicare alla cucina della casa salesiana di Valdocco.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (87)
Torino 21-1-1901
mia Ottima Madre Catterina
La notizia che mi date colla gradita vostra d’oggi della morte delle due
Suore mi ha molto impressionato, specie di quella della povera Suor Cle-
mentina, della quale sentirò volentieri i particolari.410
Pregherò e farò pregare per esse, e non dimenticherò le superstiti.
Riguardo al personale per la nostra cucina, penso non vi sarà bisogno di
provvedere di urgenza: potrete per ora limitarvi a cercar col vostro pensie-
ro quali sarebbero i soggetti adatti: questo però senza ansietà.411
Tante grazie delle lodevoli espressioni di affetto e di dipendenza dai Su-
periori: il Signore ve ne terrà conto. Preghiamo per gli affari religiosi della
Francia, dove si minacciano tutte le religiose associazioni.412
410 Si tratta di suor Clementina Rabagliati che era morta a Jerez de la Frontera (Spa-
gna) il 15 gennaio all’età di 37 anni. Era partita subito dopo la professione religiosa,
nel 1883, per Buenos Aires Almagro; fu poi trasferita in Spagna come maestra e, dopo
essere stata direttrice della casa di Barcelona Sarriá, si trovava a Jerez de la Frontera,
dove fu colpita da paralisi (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte
nel 6° quinquennio dell’Istituto, Torino, Istituto FMA 1925, 152-157).
411 La grande comunità dei Salesiani e dei giovani a Torino Valdocco richiedeva
numeroso personale soprattutto per la cucina, oltre che per il guardaroba.
412 In Francia dal 1899 l’offensiva contro il cattolicesimo si stava intensificando. Il
nuovo governo, con Waldeck-Rousseau, aveva emanato una legge contro le associazio-
ni religiose e quindi si temeva per il futuro delle case e delle opere educative delle FMA
(cf Baud Anne-Marie, L’opera educativa delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Francia tra
il 1901 e il 1920, in Loparco G. - Zimniak S. [edd.], L’educazione salesiana in Europa
negli anni difficili del XX secolo, Roma, LAS 2008, 129-145).

24.6 Page 236

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234 Prima parte
Pregate anche pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
206
Alla giovane Lucie Guttadoro
Dà chiari orientamenti alla giovane in discernimento vocazionale, la guida all’ascolto
di Dio e alla docilità al confessore e le raccomanda di affidarsi all’aiuto di Maria.
Orig. allog. con firma aut. AGFMA 412.1/124 (14)
Torino, 27-1-[1]901
Mia buona figlia Lucia Guttadoro (Manouba)413
Ho ricevuto la gradita vostra del 20 corr. mese in cui mi domandate
consiglio circa la vostra vocazione. San Bernardo parlando della vita re-
ligiosa dice che se i mondani ne conoscessero il pregio pel desiderio di
possederla darebbero la scalata ai conventi per entrarvi.
Venendo al caso vostro vi dico di ascoltare la voce del Signore. Se il
Confessore non vi consiglia altrimenti e vi sentite chiamata alla vita reli-
giosa andate avanti nel nome del Signore. Io vi raccomanderò ogni giorno
nella S. Messa e voi pregate la Madonna che vi aiuti a fare la scelta del
vostro stato.
Vi benedico e raccomandandomi alle vostre preghiere mi professo
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
207
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette l’invito di don Giuseppe Oddone che sollecita la presenza delle FMA a
Briga (Svizzera) e raccomanda di dare risposta affermativa per l’apertura della casa e
invita a predisporre il personale adatto all’opera.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (88)
413 Cf una precedente lettera di don Rua alla stessa giovane scritta il 22 aprile 1900.

24.7 Page 237

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 235
Torino 14-2-1901
mia Ottima Madre Daghero
Mentre spedisco la qui unita con esortazione a rispondere ciò che par
meglio nel Signore, notifico che il nostro caro Confrat. D. Gius. Oddone
Missionario per gl’Italiani in Briga (Svizzera) aspetta con ansietà tre Figlie
di M. Aus. di cui due conviene siano capaci a fare scuola anche senza pa-
tenti ed una accudisca gli affari domestici.414
Egli ha preparato il posto e pel resto confidiamo nella Provviden-
za. Teme, se non si fa presto, i protestanti od i socialisti ci prevengano.
Anch’io raccomando caldamente la cosa.
Ogni celeste benedizione vi augura
Il vostro in G. e M. Sac. M. Rua
208
A suor Luigia Bardina
Utilizzando un biglietto con un pensiero di don Bosco, ringrazia delle condoglianze
per la morte di don Domenico Belmonte e manifesta rincrescimento per non poter
inviare un Salesiano per il ministero sacerdotale.
Orig. allog. in ASC A4480305 (M. 3853A6/7)
Torino il 25-2-[1]901
Rev. Suora Luigina Bardina - Campione
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Che grande ricompensa avremo di tutto il bene che facciamo in vita!
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
414 Si riferisce alla casa di Briga dove le FMA, dal 1901 al 1906, svolsero la missione
educativa tra i figli degli operai addetti ai lavori della galleria del Sempione che avrebbe
collegato l’Italia con la Svizzera.

24.8 Page 238

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236 Prima parte
Vi ringrazio delle condoglianze che mi avete mandato per la gravissima
perdita che abbiamo fatto e sono anch’io d’avviso ch’Egli sia già con D.
Bosco in Paradiso.415
Preghiamo il Signore perché susciti tanti salesiani che gli assomiglino.
Con rincrescimento non possiamo procurarvi il Sacerdote che mi do-
mandate perché non sappiamo dove trovarlo… Ricorrete a Mons. Vescovo
che spero sarà in grado di procurarvelo.
Vi benedico tutte, vi metto sotto il patrocinio di S. Giuseppe per di
cui facciamo devotamente il mese. Pregatelo ed otterrete le grazie di cui
abbisognate.
Pregatelo anche per me che mi faccia un grandissimo favore.
209
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Consiglia di mandare la documentazione relativa alle case in Francia all’Ispettore
salesiano e condivide la preoccupazione relativa alla casa aperta in Messico e alla
situazione di suor Teresa Gedda.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (89)
Torino 10-III-1901
Ottima mia Madre Catterina
Ho visto il foglio a stampatello e l’unito accertamento dei possessi delle
nostre Suore di Francia. Vi restituisco l’uno e l’altro esortandovi a man-
darli al Rev. D. Bologna a Parigi con preghiera di far esso quanto occorre.
Credo sia più conveniente anche per non far comparire che siano dipen-
denti dall’estero. Io pure scrivendo a D. Bologna l’esorterò ad occuparsene
se lo crederà necessario.
Ho letto con piacere la lettera della buona Suor Gedda: le risponderò.
Fa pena anche a me non sia andata colle 4 nuove arrivate una almeno delle
più istruite di Messico, tanto più che io stesso avevo suggerito di mandare
una di quelle che voi mi avevate indicate. Si avrà avuto qualche buona
ragione. Speriamo tutto sia stato disposto dalla Divina Provvidenza e pel
meglio. Suor Gedda mi par molto buona: spero il Signore l’ajuterà.416
415 Il Prefetto generale della Congregazione, don Domenico Belmonte, era morto a
Torino il 17 febbraio.
416 Suor Teresa Gedda (1853-1917), missionaria impregnata dello spirito di Mor-

24.9 Page 239

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 237
Già lo saprete che il 22 partirà da Genova per Messico il Sig. D. Gran-
dis417 con un prete ed un chierico. Erano chiesti di urgenza dallo stesso
D. Riccardi. Accompagnateli anche voi con le vostre preghiere. Mi giunse
oggi notizia che il Presid. di quella repubblica è gravemente infermo. Con-
viene pregare anche per lui che seppe tenere in freno sinora i turbolenti e
dare discreta libertà alla religione…
Pregate anche pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
210
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Ringrazia per le condoglianze ricevute e per le notizie della Signora Magliano bene-
fattrice delle opere salesiane.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (13)
Torino 14-III-1901
Mia buona Suor Eulalia
Tante grazie delle condoglianze418 e preghiere per me. Continuate pre-
gare per questo povero Prete, che ne ha molto bisogno.
Ti ringrazio delle notizie che mi dai della salute di Madama Magliano:419
continuerò [a] pregare e far pregare per lei. Falle tanti rispetti e saluta
anche la sua Luisa. Dirai a Madama che se fosse a Torino in questi gior-
ni avrebbe di certo una visita da qualcuno degli ajutanti del nostro caro
D. Pavia.420 Egli compie ora il suo giubileo d’argento come Direttore di
nese, era partita per l’America nel 1877. Dopo aver lavorato per 23 anni in Uruguay,
era stata mandata in Messico come direttrice della nuova casa di Morelia, Collegio “S.
Vicente”. Lavorerà poi in Nicaragua fino alla morte (cf Gilla Gremigni Vincenzo, Una
missionaria salesiana, suor Teresa Gedda F.M.A., Torino, Libreria Dottrina Cristiana
1958).
417 Don Luigi Grandis (1871-1940) fu Ispettore per 6 anni in Messico.
418 Il 17 febbraio era morto improvvisamente a Torino il Prefetto generale della
Congregazione salesiana don Domenico Belmonte.
419 La Signora Bernardina Magliano Sollier, ricca vedova di Torino, fu benefattrice
di don Bosco (cf MB XV, 451-454). Trascorreva a volte periodi di riposo presso le
FMA.
420 Don Giuseppe Pavia (1852-1915) era stato nominato da don Bosco nel 1884

24.10 Page 240

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238 Prima parte
Oratori festivi: vogliono solennizzarlo con qualche regalo alla sua chiesa
ed anche con qualche speciale solennità ai fanciulli che frequentano l’Ora-
torio: ma essendo sempre al verde avrebbero fatto ricorso alla Mamma
degli Oratori. Certo che in tali feste non sarà essa dimenticata nelle comuni
preghiere.
Tanti saluti a tutte ed ogni benedizione.
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tanti rispetti anche alla Signora Marietta Gerola, a cui pure auguro
ogni celeste benedizione.
211
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Si rallegra per le notizie ricevute dalla Terra Santa, acconsente di buon grado a conce-
derle il permesso per il viaggio a Nazaret e risponde in merito alla proposta presentata
circa il restauro di una cappella.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (17)
Torino 23-III-1901
Mia buona Madre Enrichetta
Mi rallegro del vostro felice arrivo e delle gioie che godete in codesta
Santa Terra. Il mare voleva giocarvi qualche brutto tiro: ma la nostra buo-
na Madre vi ricopriva del suo materno manto e così siete arrivate tutte sane
e salve: Deo gratias et Mariae.
Quanto alla chiesina delle Suore, di cui mi fate cenno se si può conser-
vare dov’è, mediante qualche riparazione, sarà meglio. Del resto converrà
parlarne al sig. Canonico che, ben esaminata ogni cosa, vedrà se si possa
effettuare il vostro progetto e potrà anche mandarci un disegno della Chie-
sa a costruirsi ed il preventivo della spesa.
Quanto al viaggio a Nazaret volentieri ve lo permetto nelle circostanze
che mi esponete. Pregherete colà anche un poco per me, che ne ho tanto
bisogno.
direttore dell’oratorio quotidiano di Valdocco, ruolo che svolse fino alla morte distin-
guendosi per la sollecitudine generosa con cui seguiva i giovani e le loro famiglie coin-
volgendo benefattori e benefattrici.

25 Pages 241-250

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25.1 Page 241

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 239
Salutate tutte codeste buone Sorelle e fatele tutte sante, cominciando
da Madre Enrichetta. Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
212
A suor Eulalia Bosco, direttrice della casa di Bordighera
Ringrazia delle notizie ricevute riguardanti la generosità della Signora Magliano e
augura una buona festa dell’Addolorata.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (14)
Torino 25-III-1901
Mia buona Suor Eulalia
Tante grazie della tua gradita lettera e della commissione fatta all’ottima
Sig.ra Magliano che procurò al caro D. Pavia L. 100 pel suo giubileo Sacer-
dotale. Egli ne rimase pienamente contento. Grazie pure delle notizie che
mi dai della Signora e della tua casa.
Si avvicina la festa dell’Addolorata: adopriamoci per procurare tante
consolazioni alla nostra Celeste Madre.
Tanti saluti a tutte dal
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
213
A suor Francesca Leggeretti, missionaria in Algeria
Inviando un pensiero di don Bosco, ringrazia delle condoglianze per la morte di don
Belmonte e le trascrive la Strenna per il 1901.
Orig. allog. in ASC A4520254 (M. 3911D12/E1)
Torino il 21-4-[19]01
Rev. Suora Leggeretti Francesca - Oran-Eckmühl
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di
vostro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amat.mo D. Bosco
scritto di sua mano:

25.2 Page 242

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240 Prima parte
«Che grande ricompensa avremo di tutto il bene che facciamo in vita!
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Vi ringrazio delle condoglianze che mi avete mandato per la gravis-
sima perdita che abbiamo fatto.421 Continuate a pregare per la bell’anima
del caro estinto e pei bisogni della nostra pia società che farete una cosa a
me graditissima.
Mi rincresce che non v’abbiano mandato la strenna; ve la mando io
stesso eccovela.
«Dopo esserci consacrati al Cuore di Gesù dev’essere nostro continuo stu-
dio di vivere ed occuparci in modo da accontentare sempre quell’amabilissi-
mo Cuore. Ogni mattino diremo: O Maria Ausiliatrice, aiutatemi affinché
non abbia in questo giorno a disgustare il Cuore Sacratissimo di Gesù».
Avete ancora tempo a praticare quanto vi ho suggerito e farvi molti
meriti pel Cielo. Vivete sempre santamente allegre. Vi benedico.
214
A suor Mercedes Stabler
Risponde con paterna compiacenza alla domanda postale da una delle prime FMA
americane e le dà chiari orientamenti per il suo cammino spirituale.
Copia datt. in ASC A3990405
Torino 6-6-1901
Reverenda Suora Mercedes Stabler422
Sono contento delle buone disposizioni che avete di farvi tutte di Gesù
per meritarvi un bel Paradiso. Mi domandate che cosa vedo nel vostro
421 Don Domenico Belmonte, Prefetto generale della Congregazione salesiana, era
morto improvvisamente il 17 febbraio.
422 Suor Mecedes Stabler (1865-1948) era una delle prime FMA native dell’Ar-
gentina. A Buenos Aires Almagro dirigeva un impegnativo laboratorio di confezioni
commissionate da famose ditte della città (cf Secco M., Suor Stabler Mercedes, in Fac-
ciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1948 Roma, Istituto FMA 1997,
355-361).

25.3 Page 243

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 241
cuore? Vedo che vi farete santa se lo vorrete. Siate costante nel praticare
le Sante Regole e nel combattere i piccoli difetti. Combattete soprattutto il
difetto dominante e se vi accade di avere a sopportare qualche umiliazione,
siatene contenta come d’una bella vittoria riportata sopra il vostro amor
proprio.
Vi benedico di cuore e con voi tutte le consorelle vostre che metto sotto
il manto di Maria Ausiliatrice.
215
Ad una comunità di FMA
Ringrazia con un biglietto da visita per la lettera collettiva di auguri e per il dono che
l’accompagna e invoca la benedizione di Maria Ausiliatrice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (2)
[Torino] 9-VI-1901
Alle buone mie Figlie che fanno così begli auguri al povero loro Padre,
accompagnandoli di regali così dolci, mille grazie.
Incarico la Madonna Ausiliatrice di ricompensarle coll’abbondanza
delle benedizioni del dolcissimo Cuore di Gesù, continuando esse a pre-
gare pel
Sac. Michele Rua
216
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Condivide ipotesi sul come procedere nella critica situazione della casa di La Manou-
ba e suggerisce di richiamare in Italia suor Adele Ghezzi.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (18)
Torino 18-VI-1901
Mia ottima Madre Enrichetta
Rispondo alla gradita vostra di jeri. Se dopo il 14 del corrente avete
ancor ricevuto lettere o telegrammi dall’Autorità ecclesiastica di Tunisi per

25.4 Page 244

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242 Prima parte
richiamare Suor Ghezzi conviene farla partire subito.423 In caso contrario
parmi conveniente aspettare fino al principio del mese prossimo; nel qual
tempo non ricevendosi risposta, converrà eseguire definitivamente il tra-
sloco mandandola a Fouquières. Se in quella vece l’Arcivescovo, malgra-
do le nostre difficoltà, mostrerà ancora desiderare il suo ritorno converrà
mandarla tosto a Manouba.
Intanto facciamo due cose: preghiamo il Signore a disporre il tutto alla
sua maggior gloria e scrivete a Soeur Mauxion anche per me, facendole
coraggio a disimpegnar bene, come potrà meglio, i doveri di ogni genere
che avrebbe a compiere Suor Ghezzi se fosse colà.
Quanto alla vostra prossima comparsa qua, io desidero che venga la
Superiora o voi, secondo che riuscirà di minor disturbo a voi medesime. Il
Cuor di Gesù c’infiammi del suo amore. Pregatelo pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. La madre di Suor Rebaudengo (la quale è a Mers el Kebir) è infer-
ma e quasi senza speranza: desidera vivamente la figlia Suora anche per
aggiustare affari di famiglia. Credo conveniente la chiamiate con qualche
sollecitudine.424
217
Alla postulante Lucie Guttadoro
Si rallegra che la giovane abbia deciso di seguire il Signore nella vita religiosa e le
suggerisce come superare le tentazioni del maligno mantenendosi fedele a Colui che
la chiama.
423 Suor Adele Ghezzi (1866-1918), dopo essere stata direttrice a Catania, nel 1895
era stata inviata a Tunisi a dirigere l’Orfanotrofio “Regina Margherita”. La fondatrice
dell’istituzione, Giuseppina Civalleri, ex-suora di S. Vincenzo de’ Paoli, non intendeva
cedere alle FMA la direzione dell’orfanotrofio come era stato convenuto. Dopo un
periodo di tensione le FMA si stabilirono a La Manouba (cf Gorlato Laura, Origini
della presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Tunisia (1895), in Motto F. [ed.],
Insediamenti e iniziative salesiane dopo Don Bosco. Saggi di storiografia, Roma LAS
1996, 537-561).
424 Suor Petronilla Rebaudengo (1868-1913), di origine svizzera, era insegnante di
musica. A motivo della precaria salute, cambiò varie comunità sempre in cerca del luo-
go più adatto alla sua salute. Dall’Algeria fu trasferita a Torino, dopo aver trascorso un
periodo accanto alla mamma ammalata (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausilia-
trice defunte nel triennio 1912-1914, Torino, Scuola tip. privata FMA 1925, 152-157).

25.5 Page 245

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 243
Orig. allog. in francese con firma aut. in AGFMA 412.1/124 (15)
[Turin] 23 Juin 1901
Ma bonne fille en Jésus Christ
J’ai reçu votre lettre du 15 juin corr. et je me réjouis que le bon Dieu
vous a appellée à la vie religieuse.
Je compatis bien à vos tentations qui viennet du diable qué, enragé
de vous voir dans la voie du salut éternel, il fait du fracas autour de vous
pour vous effrayer; celá c’est un bon signe de votre véritable vocation, et
que vous marchez pour la bon[ne] voie. Bon courage donc, et dans vos
combats spirituels faites le signe de la Croix, baisez le Crucifix, offrez votre
cœur au Dieu époux qui vous le demande toujours, et ne craignez point.
Le bon Dieu ne vous abandonnera point.
Je prierai pour vous et vous dans vos s.tes Communion n’oubliez pas
celui qui est tout-à -vous dans les Cœurs de Jésus et de Marie.
Abbé Michel Rua
218
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Si congratula per le buone notizie della visita alle comunità e condivide la sua con-
vinzione sull’opportunità di aprire convitti per le giovani operaie. Per i progetti di
costruzione in Sicilia consiglia di temporeggiare a causa della mancanza di denaro.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/116 (90)
Torino 11-VII-1901
Mia ottima Madre Catterina
Le notizie che mi deste colla gradita vostra dell’8 corr. mi hanno con-
solato. Sentirò poi con vostra comodità i particolari della vostra visita: in-
tanto comincio pregare per ottenere dal Signore quella perfetta concordia
e carità nel suo servizio da voi desiderata.
Da quanto mi dite mi convinco sempre più che sia una missione che
il Signore degnasi affidare alle Figlie di M. Ausiliatrice l’assistenza a case
operaie. Per quanto potete non rifiutatene l’offerta.425
425 Erano gli anni in cui lo sviluppo dell’industria richiedeva anche mano d’ope-
ra femminile. Spesso si trattava di preadolescenti e giovani costrette a vivere lontane

25.6 Page 246

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244 Prima parte
Riguardo al permesso di fabbricare per M. Morano426 se si potesse
aspettare almeno fino a saldo di tutti i suoi debiti già contratti sarebbe
meglio. Ciò però non impedisce di cominciar a far preparare i disegni che
qui farò poi esaminare ecc. Se poi può avere danaro in abbondanza da
poter fare una cosa e l’altra ne sarò lieto e più presto potrò accordarle il
permesso di fabbricare.
Forse recherebbe un po’ meraviglia e farebbe credere che guazziamo
nelle ricchezze il vedere che appena finita la fabbrica di Alì si comincia
subito fabbricare in Catania, tanto più mentre nella stessa città si lavora
per portare a termine l’Istituto di S. Francesco di Sales, e poco lontano,
a S. Gregorio, si lavora pure per ingrandire e rendere più salubre quel
noviziato.
Anche per Betlemme permetto, se vi è il necessario senza aggravare i
debiti di quella casa, che sono gravissimi e senza aver bisogno del Capitolo
Superiore, che ormai non sa dove rivolgersi senza incontrar creditori.
Ringraziamo Maria Ausil. delle buone disposizioni dell’Arciv. di Ca-
gliari e del buon avviamento degli esami normali.427 Soli Deo honor et glo-
ria. Continuate [a] pregare pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
dalle famiglie di origine, ospiti dei convitti che sorgevano presso gli stabilimenti. Per
suggerimento di don Rua le FMA aprirono in quegli anni numerosi convitti per gio-
vani operaie per garantire loro un’adeguata formazione umana e cristiana (cf Loparco
Grazia, Le Figlie di Maria Ausiliatrice nei convitti per operaie, in Id., Le Figlie di Maria
Ausiliatrice nella società italiana - 1900-1922. Percorsi e problemi di ricerca, Roma, LAS
2002, 545-588).
426 In quell’anno madre Maddalena Morano, nella sua intraprendente attività apo-
stolica, aveva trovato a Catania un terreno adatto per costruire il Convitto per accoglie-
re le alunne della Scuola Normale, non molto distante dalla loro scuola. Si trovava in
via Caronda e constava di ampio giardino e di rustiche casette. Occorreva perciò una
costruzione adeguata all’opera da tempo desiderata da madre Morano.
427 Era il primo anno, dopo l’ottenuto pareggiamento della Scuola normale di Nizza
alle scuole statali, che si tenevano gli esami nella stessa sede della Scuola. Quell’anno
il Commissario inviato dal Ministero era il Dr. Luigi Hugues, ordinario di geografia
all’Università di Torino (cf la lettera aut. da lui inviata al Sindaco di Nizza in cui espri-
meva il suo elogio sulla scuola: Casale Monferrato, 15 dicembre 1901, in Archivio Mu-
nicipale della città di Nizza Monferrato).

25.7 Page 247

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 245
219
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Biglietto da visita con gli auguri per l’onomastico, festa di S. Enrico.
Orig. aut. in ASC A4540108 (M. 3937C4)
Torino 15-VII-1901
A madre Enrichetta
ogni più eletta benedizione
Sac. Michele Rua
220
Ad una direttrice di comunità FMA
Raccomanda di accogliere una consorella che si trova temporaneamente in famiglia e
di attendere le direttive dalla Vicaria generale.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/127 (2)
[Torino] 16-VII-1901
Mia buona Direttrice428
La latrice è professa perpetua: da qualche tempo è a casa, pare che i
parenti non vogliano più tenerla. Essa ha già parlato a Madre Vicaria che
promise risponderle.
Ora converrà tenerla qui e scrivere tosto a Madre Vicaria per sapere
dove mandarla. Fate adunque quanto occorre e pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
428 Non si trova chi possa essere la destinataria della lettera.

25.8 Page 248

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246 Prima parte
221
Ad una Figlia di Maria Ausiliatrice
Incoraggia una giovane FMA ad essere fedele alla grazia della vocazione religiosa e la
esorta a vivere alla presenza di Dio e ad imitare Maria SS.
Orig. allog. con firma aut. in ASC A4510306 (M. 3899C8/10)
Torino 7-8-[1]901
Mia buona figlia
Mi rallegro di cuore con voi per la bella grazia che il Signore vi ha fatto
di chiamarvi a far parte della Congregazione delle Figlie di Maria Ausilia-
trice e sono contento delle vostre buone disposizioni.
Amate rendervi ognor di più degna dei celesti favori! Vivete del conti-
nuo alla santa presenza di Dio, riconoscetevi di tutto debitrice a Lui e pro-
curate di imitare le virtù della nostra celeste Madre Maria SS. Ausiliatrice,
pensando ed operando come penserebbe ed opererebbe Lei se si trovasse
nel caso vostro.
Io spero che questi buoni pensieri vi saranno di aiuto ad osservare esat-
tamente la santa regola ed a spogliarvi di tutti i vostri difetti e vestirvi delle
virtù proprie del vostro stato.
Faccio voti perché la sorella segua il vostro esempio e per tal modo si
metta sulla via più sicura per arrivare al Paradiso.
Vi benedico di tutto cuore e raccomandandomi alle vostre preghiere
mi professo
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
222
Alla novizia suor Lucie Guttadoro
In occasione delle vestizione religiosa, si rallegra con la giovane per il traguardo rag-
giunto e la esorta a vivere solo per Gesù che l’ha chiamata a seguirlo.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/124 (16)
S. Benigno Canavese 25 Sett. 1901

25.9 Page 249

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 247
Molto Rev.da Suor Lucia Guttadoro (Manouba)
Quanto mi rallegro della vostra contentezza nel ricevere l’abito delle
Figlie di M. A.!
Gesù vi ha separata dal mondo e vuole che viviate solo solo per Lui e
voi corrispondete a questa chiamata e siate perseverante nella vocazione.
Il Signore vi benedica ed aumenti in voi il fervore che tenete adesso nel
servirlo.
Vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
223
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette la richiesta ricevuta da don Carlo Peretto, Ispettore in Brasile, che attende
qualche FMA competente per la Scuola normale di Ponte Nova.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (91)
Ivrea 4-X-1901
Mia buona Madre Catterina
Il nostro caro D. Peretto viene a chiedere personale per le sue case del
Brasile. Egli ha il collegio di Ponte nova - scuola normale - il che è cosa
tanto pregevole. Ma per sostenere quella scuola, che somministrerà perso-
nale per tutta l’Ispettoria, ha bisogno di qualche buona testa.
Egli esporrà ciò che gli occorre. Si provveda fin d’ora quanto si può. Del
resto si tenga nota per provvedere a misura che si potrà.
Tanti ringraziamenti per gli auguri mandatimi da codeste comunità pel
mio Onomastico e per le preghiere che per me si fecero e si fanno. Voglia
il Signore rimeritarvi tutte largamente, come desidera
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
224
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Condivide la proposta di una nuova opera a Berceto (Parma), autorizza la Madre a
verificarne le condizioni e ad accogliere la possibilità per un più intenso apostolato
nel paese.

25.10 Page 250

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248 Prima parte
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in AGFMA 15(897)12
Torino-Oratorio - 8 di ottobre 1901
Reverenda Madre
Ho ricevuto da persona autorizzata di Berceto Prov. di Parma la propo-
sta di stabilire colà le RR. Suore di Maria Ausiliatrice per un nuovo asilo,
ma non conoscendo il luogo né le condizioni autorizzo Lei ad accettare
questa proposta e l’impianto del nuovo asilo secondo che crederà con-
veniente.429 Veda adunque e s’impegni per questo affare che potrà esse-
re forse di gran vantaggio per quella popolazione, specie per tanti poveri
bambini che avranno bisogno del valido aiuto delle Suore di M. Ausil.ce
colà tanto desiderate.430
Altro non mi resta che di salutarla unitamente a tutte le altre sorelle e
benedirle tutte nel Signore. Preghi anche pel
Suo Aff.mo in G. e Maria Sac. Michele Rua
P.S. Il Segretario non ha inteso bene la mia traccia; ma voi la compren-
dete benissimo. Io credo si possa fare quello che dimanda: perciò rispon-
detegli favorevolmente, se pure voi lo credete conveniente. In ogni ipotesi
rispondetegli per me.
225
A suor Orsola Rinaldi, Superiora Visitatrice delle case in Messico
Mostra di seguire con paterno interessamento l’andamento dell’opera missionaria e
dà opportuni e pratici consigli sul modo migliore di comportarsi in varie situazioni.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
429 Le FMA utilizzarono gli ambienti ereditati per l’apertura della scuola elementare
e del laboratorio.
430 A Berceto (Parma) le FMA erano presenti dal 7 ottobre 1897 con l’asilo infantile
e l’oratorio in ambienti non di proprietà dell’Istituto. Alla morte di don Moderanno
Squarcia, fondatore dell’Asilo, si conobbe la sua intenzione di lasciare in eredità alle
FMA la casa e il giardino attiguo, alla condizione che esse assumessero la direzione
dell’Asilo (cf lettera del Presidente della Congregazione di carità, dott. Alberto Aguetti
a don Rua, Berceto 7 ottobre 1901, in AGFMA 15[897]12).

26 Pages 251-260

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26.1 Page 251

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 249
Ivrea, Ottobre 1901
Mia buona Suor Orsolina
Ho ricevuto la gradita vostra. Quanto al personale per le Suore di Mo-
relia, spero che il Sig. D. Riccardi ci penserà e ne parlerà colle Sigg. Madri.
Quanto poi al denaro di cui mi parlate che fu dato in deposito ai Salesiani,
spero se ne terrà conto e tutto sarà rimborsato se mai venisse speso a be-
nefizio dei Salesiani.
Riguardo alle risoluzioni a prendersi, se si tratta di cose di poca im-
portanza potete intendervi col Rev. D. Grandis; se poi si tratta di cose di
grave momento converrà scrivere qua a noi. Trovandosi ancora qui Don
Riccardi si potrà decidere con maggior sicurezza. Noi intanto sollecitiamo
la partenza di nuovi ajuti.431
Il Signore vi benedica con tutte le vostre collaboratrici e col
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
226
A suor Luigina Boccalatte
Si rallegra per le buone notizie della recuperata salute e della vocazione religiosa del
fratello; la esorta a rimettersi interamente all’obbedienza circa il desiderio di ripartire
per le missioni.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (7)
Torino 5-XI-1901
Mia buona Suor Luigina Boccalatte432
Ringraziamo il Signore per la vostra salute e per la vocazione del fratel-
lo. Mi piace la vostra disposizione a ritornar in Missione: rimettetevi però
431 La promessa venne mantenuta, infatti partirono altre missionarie per il Messico
l’8 dicembre 1902.
432 Suor Luigina Boccalatte (1861-1953) aveva fatto parte della prima spedizione
missionaria in Palestina nel 1891. Lavorò a Betlemme, poi a Beitgemal e a Cremisan. A
causa di una malattia dovette far ritorno in Italia (cf Secco M., Suor Boccalatte Luigina,
in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1953, Roma, Istituto FMA
1998, 71-76).

26.2 Page 252

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250 Prima parte
interamente all’ubbidienza.433 Il Signore vi accenda sempre più d’amore
per Lui e voi pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
227
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette la richiesta pervenuta da due laiche di aprire una casa di FMA nel paese di
S. Paolo Solbrito e incarica la Madre ad interessarsi personalmente della proposta. Da
parte sua non pone difficoltà, anzi desidera “che si faccia il più gran bene” possibile.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (92)
Torino 6-XI-1901
Rev.da Madre Generale Suor Catterina Daghero
La Sig.ra Molino Teresa colla sua amica Eugenia Occhiena insistono con
lodevole zelo per aver le Figlie di Maria Ausil. nel loro paese S. Paolo.434
Io non ho difficoltà, anzi desidero che si faccia il più gran bene. Ma non
avendo né tempo, né comodità per occuparmene direttamente, prego le
Superiore stesse ad esaminare e trattare l’affare a maggior gloria di Dio.
Tanti rispetti e ogni benedizione.
Sac. Michele Rua
228
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dà notizie della sua visita a Crusinallo e informa di una giovane che potrebbe essere
accolta nell’Istituto, ma si rimette al parere delle superiore incaricate.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (93)
433 Suor Boccalatte non ritornerà più in missione, ma lavorerà nelle case del Pie-
monte: Torino, Lanzo, Intra, Trino Vercellese.
434 Nel paese di S. Paolo Solbrito (Asti) non si aprì mai una casa di FMA.

26.3 Page 253

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 251
Torino 16-XI-1901
Mia ottima Madre Catterina
Le feste di Crusinallo riuscirono benissimo. Là Dio mercé, ho visto che
quelle buone Figlie di Maria Aus. fanno bene e godono simpatia.435 Ho
visto anche varie Direttrici; tutte van bene.
Madre Angiolina mi diede L. 1000 che voi le avevate consegnate ed io
per mezzo dell’Arciprete436 le feci passare a Suor Maggiorotti come d’igno-
ta provenienza. Ne ebbi cordiali ringraziamenti di cui fo’ la girata a Voi,
mia buona Madre… Ora ad altro.
Certa Teresa Tosco437 figlia sui 21 anni venne a me raccomandata per la
sua ammissione come postulante. Io vi fo’ la commissione lasciando a chi
di ragione il trattar l’affare. Per la risposta si può scrivere alla Sig.ra Rossano
- Piazza Savoia n. 4 Torino.
Il Signore ci faccia Santi.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Il vescovo acconsente alla fondazione di Villa d’Ossola.
229
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Biglietto d’auguri per la festa di S. Caterina, onomastico della Madre.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (94)
Roma 23-xi-1901
Alla Rev.da Madre Catterina
Ogni più eletta benedizione e abbondanza di meriti da renderla simile
alla grande sua Patrona S. Catterina v. m.
Sac. Michele Rua
435 La casa di Crusinallo era stata aperta il 26 settembre 1896 con scuole comunali,
asilo infantile, oratorio. Don Rua si fermò in quella cittadina dal 9 all’11 novembre per
l’inaugurazione dell’Oratorio salesiano “S. Giuseppe”.
436 L’arciprete don Luigi Lapidari aveva sostenuto e promosso l’apertura dell’Ora-
torio salesiano.
437 Teresa Tosco non risulta dai registri dell’Istituto che sia entrata come postulante.

26.4 Page 254

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252 Prima parte
230
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Su richiesta della Superiora, trasmette l’impegno spirituale da praticare durante la
novena in preparazione alla festa di Maria Immacolata.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (15)
Roma 28 Novembre 1901
Fioretto per tutta la Novena dell’Immacolata
Onorare Maria SS. con evitare non solo i peccati gravi, ma anche le più
leggere colpe deliberate.
Sac. Michele Rua
231
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia per gli auguri e per le notizie ricevute dalla visita alle case della Francia.
Comunica la data della sua prossima venuta a Nizza e chiede preghiere a Maria Ausi-
liatrice per risolvere situazioni difficili.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (95)
Torino 17-XII-1901
Mia Ottima Madre Catterina
Vi ringrazio della graditissima vostra del 14 corrente e di tutte le espres-
sioni di rispetto, d’augurio, di figliale affetto in essa incontrate. Il Signore
vi ricolmi di sue grazie insieme con tutta la famiglia delle Figlie di Maria
Ausiliatrice.
Vi ringrazio pure delle notizie che mi date di St. Denis e del Noviziato.
Ero già stato informato: le vostre parole mi hanno maggiormente persuaso
di tutto.
Venendo costà procurerò parlare. Voi pregate Maria Ausiliatrice, affin-
ché questa buona Madre disponga il cuore di chi di ragione.
Spero trovarmi costì la sera dell’8 Gennajo prossimo per fare le funzio-

26.5 Page 255

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 253
ni il giovedì 9.438 Se occorresse cambiare avvisatemi. Di presenza ci parle-
remo della visita fatta alla casa di Roma.
Pregate la Madre nostra celeste affinché ci ajuti a preparare al suo Divin
Figlio un’abitazione ben calda di santi affetti nel nostro cuore.
Salutate tutte, specie le RR. Madri Capitolari e credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Spero fra pochi giorni arrivi il Direttore Generale che certo passerà
costì le feste di Natale.
232
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Invia la lettera ricevuta dalla Cooperatrice salesiana, Sig. Alina di Sannazzaro, e pre-
ga di rispondere sollecitamente alla sua richiesta.
Orig. aut. in AGFMA 15(902)13
31 dicembre 1901
Ottima mia Madre Catterina
Vedo che questa lettera è un po’ urgente: perciò ve la mando pronta-
mente con esortazione a rispondere tosto439 pel
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
Varese Lombardo
Villa Craven. [Sulzano (Lago d’Iseo)] 31 Dic. 1901
Molto Rev.do D. Rua
Mia cugina Craven mi prega di trasmettere la qui unita memoria colla
438 Dalla Cronaca della Casa sappiamo che giunse l’8 gennaio alle ore 17. Il giorno
dopo presiedette la solenne Vestizione religiosa delle postulanti (cf Cronaca della Casa-
madre 1902, in AGFMA C[878]02).
439 Madre Caterina Daghero annota sulla stessa lettera la risposta in questi termini:
«Risp. il 6.1.902 e chiesto:
1° Quali sarebbero le attribuzioni della Direttrice e Suore, le quali non dovrebbero
essere in meno di tre.
2° Se l’alloggio è separato o annesso all’asilo e adattato a comunità religiosa.
3° Se vi è comodità o probabilità d’istituire l’oratorio festivo
4° Quale onorario avrebbero le Suore, e quali emulamenti» (orig. aut.).
La casa di Varese verrà aperta l’8 ottobre 1902.

26.6 Page 256

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254 Prima parte
speranza che V.S. prenda in seria considerazione la sua domanda. Abbia la
bontà di dire quali sarebbero le condizioni alle quali accetterebbe di dare le
Suore e favorisca di rispondere direttamente qui a mia cugina donna Maria
Craven che è visitatrice dell’asilo e che molto si adopera per migliorarne le
condizioni affidandolo a delle Religiose.
Voglia ricordarsi di me e dei miei figliuoli al S°. Altare, gradisca i miei
augurj santi per l’Anno Nuovo insieme all’espressione del mio profondo ri-
spetto
Di V.S.M.R. Devma obba Alina di Sannazzaro Coop. Salesiana.
233
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Da Roma invia saluti e notizie dell’Udienza pontificia e condivide la necessità di
cercare un altro luogo adatto per il Noviziato.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (28)
[Roma dicembre 1901]
La Sig.ra Madre Generale sta bene, così in generale le Suore: occorre
pregare per poter trovare altro sito pel noviziato.440
Stamane abbiamo avuto un’udienza magnifica ed affettuosissima dal S.
Padre: manda a tutti e tutte la sua apostolica Paterna benedizione. Spero
farne poi avere la relazione.441
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
234
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Approva quanto gli è stato sottomesso dalla Madre e ricambia gli auguri per il nuovo
anno.
440 La casa di Roma Bosco Parrasio era inadeguata alle esigenze dell’opera. Il novi-
ziato verrà trasferito nella casa di Via della Lungara il 6 agosto 1903.
441 Don Rua si era recato a Roma all’inizio del mese di dicembre 1901 per l’appro-
vazione delle deliberazioni prese nel Capitolo generale (cf Amadei A., Il Servo di Dio
Michele Rua II, 683. 697 e Circolare del 19 marzo 1902).

26.7 Page 257

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 255
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (97)
Torino 2-[I]-1902
Alla Rev. Madre Catterina
Mille grazie e cordiale ricambio d’auguri.
Piena approvazione.
Sac. Michele Rua
235
Alla comunità di Nizza Monferrato “Istituto N. S. delle Grazie”
Trovandosi a Nizza nella Casa-madre consegna la Strenna per il nuovo anno uti-
lizzando la formulazione come se provenisse da Gesù stesso e raccomanda allegria,
carità e fiducia in Maria “madre tenerissima”.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (96)
[Nizza Monferrato 8-1-1902]
Mie buone figlie, eccovi la strenna pel 1902:
1. Servitemi in santa allegria tutte unite nel vincolo della carità.
2. Nei dubbi, nelle difficoltà, nelle tribolazioni, nelle tentazioni ricor-
datevi che avete in cielo una Madre tenerissima sempre pronta ad ajutarvi,
la stessa Madre mia.
Il vostro Gesù
236
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Con paterno affetto risponde alla lettera ricevuta e promette preghiere per la salute
e per le difficoltà che incontra la Superiora da poco trasferita a Roma. Le dà consigli
pratici per prevenire la stanchezza eccessiva e per interagire in modo paziente ed
equilibrato con una consorella.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (16)

26.8 Page 258

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256 Prima parte
Torino 19 Genn. 1902
Mia buona Madre Eulalia
Ho ricevuto a suo tempo la preg.ma tua dell’11 corrente, che mi arrecò
molta pena sia per l’incomodo alla testa cui vai soggetta, sia per le difficoltà
che incontri nel disimpegno delle tue attribuzioni. Ti compatisco di cuore
e ti raccomando a Colei che oltre essere auxilium Christianorum è pure
salus infirmorum e consolatrix afflictorum.
Raccomandati anche tu a questa cara Madre. Pel tuo mal di capo procu-
ra prendere il necessario riposo e non occuparti di cose intellettuali subito
dopo il pranzo e dopo cena ed anche non applicarti troppo allo scrittojo.
In quanto alla persona che ti dà fastidio abbi molta pazienza: avvisala
con molta dolcezza. Studiati però di persuaderti che non ci sia in essa cat-
tiva volontà; e però se non vi sono motivi gravi, sarà bene molte volte non
far caso de’ suoi sbagli o mancamenti.
Sovratutto fa quanto puoi per mantenerti allegra. Hai fatto bene a scri-
vermi: ogni volta ne avrai bisogno scrivimi pure senza tema d’infastidirmi.
Il Signore ti assista, ti dia salute e ti mantenga sempre nella sua grazia e
carità, come ti desidera
Il tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
Favorisci di far recapitare la qui unita.
P.S. Lunedì scorso siamo stati a far carnevale coi tuoi genitori io, D.
Rinaldi e D. Bertello: si è brindato anche alla tua salute.442
237
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Dà consigli per confortare chi manifesta preoccupazione riguardo al passato e le rac-
comanda piena tranquillità e sguardo fiducioso al futuro.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (19)
442 Il poscritto è aggiunto sul margine sinistro della lettera. La famiglia Bosco risie-
deva nella frazione dei Becchi di Castelnuovo d’Asti, nella casa dove don Bosco si re-
cava ogni anno, con una bella schiera di ragazzi dell’oratorio di Valdocco, in occasione
della festa patronale della Madonna del Rosario. Era dunque un luogo familiare e ricco
di memorie per don Rua e per i primi Salesiani.

26.9 Page 259

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 257
Torino 27 Febb. 1902
Mia buona Madre Enrichetta
ho letto attentamente la preg.ma vostra di ieri. State pienamente tran-
quilla. Non pensate a far nessuna Confessione generale: pensate solo a far
le vostre confessioni settimanali. Quando vi sorprende qualche timore del
passato, invece di farne caso, confermatevi semplicemente nella risoluzio-
ne di far sempre bene in avvenire.
Pregate intanto pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
238
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Chiede scusa di non aver risposto prima alla lettera, si compiace del viaggio della Ma-
dre a Lourdes e ringrazia il Signore della salute e delle grazie che accorda all’Istituto
in tempi non facili.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (98)
Torino 12 Marzo 1902
Ottima Madre Generale
Povero me! Non ho ancora risposto alla gradita vostra del 2 corr. Voi
saprete scusarmi supponendone facilmente la causa.
Spero avrete ricevuto a tempo la delegazione443 per ammettere alla pro-
fessione e vestizione e che tutto sia riuscito bene.
Ringrazio il Signore del vostro buon viaggio, specialmente che vi abbia
obbligate a passar parecchi dì a Lourdes: spero che vi sarete intesa con la
Madonna affinché protegga le sue Figlie di Francia.
Ringrazio pur il Signore della buona salute e grazie che accorda alle
Suore malgrado i tempi burrascosi che attraversiamo. Dobbiamo proprio
ravvivare sempre più la nostra confidenza in Dio e nella nostra Madre dol-
cissima.
443 Come era prescritto dalle Costituzioni, il Rettor Maggiore, nel caso in cui non
potesse ricevere di persona i voti delle professe, poteva delegare un altro sacerdote (cf
Regole 1894, Titolo II, art. 2).

26.10 Page 260

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258 Prima parte
Salutate M. Angiolina, M. Chiarina e tutte le altre Suore animando tut-
te a prepararsi ad una bella festa di S. Giuseppe.
Da Roma ancor nulla. Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
239
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Si rallegra per il miglioramento della salute e per le buone notizie delle case visitate.
Invia benedizioni per la comunità e preghiere speciali per le FMA che frequentano i
corsi universitari. Raccomanda di seguirle con amorevolezza e fermezza e di aver cura
della loro salute.
Trascrizione datt. e l’ultima parte orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (17)
Torino 22 marzo 1902444
Mia buona Madre Eulalia
Mi rallegra la notizia del miglioramento di tua salute e prego il Signore
a prosperarti ognora più spiritualmente e corporalmente. Hai ragione a
credere che il pensiero che ti abbiamo mandata costì per […] giacché noi
ti abbiamo destinata a codesta casa affinché tu…
Ma fa coraggio: coll’aiuto del Signore gli romperai le corna e ti abitue-
rai a cotesto clima a suo dispetto e scorno.
Le notizie che mi dai delle case dell’Ispettoria mi fanno piacere. Spe-
ro che continueranno di bene in meglio e che anche la casa principale di
Roma poco alla volta ti darà consolazioni.
Ti ringrazio dei saluti che mi mandi delle varie case: di cuore le benedi-
co tutte, case, Suore, allieve e specialmente benedico e prego per codeste
povere Universitarie.445 Fa loro coraggio, assistile amorevolmente, cioè for-
titer et suaviter ed abbi anche speciale attenzione alla loro salute.446
444 Luogo e data aggiunti a matita. Della prima parte della lettera (3 paragrafi) non
si possiede l’originale, ma solo la trascrizione purtroppo incompleta. L’ultima parte,
scritta su un foglio di piccole dimensioni, è autografa.
445 Nella casa di Roma erano ospitate alcune giovani FMA provenienti da varie re-
gioni d’Italia per il periodo del loro studio presso il R. Istituto Superiore di Magistero.
L’ambiente dell’Università, che don Cerruti descriveva come “mefitico”, era imbevuto
di massoneria, anche se aveva professori di alto livello scientifico (cf Lettera a madre
Caterina Daghero, Roma, 22 gennaio 1907, in AGFMA 412/111 [23]).
446 Dai ricordi delle prime FMA studenti, si viene a conoscere che madre Eulalia

27 Pages 261-270

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27.1 Page 261

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 259
S. Giuseppe v’infiammi tutte di zelo per la gloria ed il regno del suo
Figlio putativo Gesù. Pregalo intanto pel
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tuoi genitori stanno bene.
240
A suor Teresa Poggio, direttrice della casa di General Roca (Argentina)
Giustifica l’impossibilità di rispondere a tutte le lettere e dà alla missionaria precisi
orientamenti formativi incoraggiandola a portare la croce di buon animo e ad anima-
re le consorelle nella fedeltà alla preghiera, fondamento e custodia della vocazione
religiosa.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
V. G. M. G
Ascona, 6-4-1902
Mia buona figlia in G. C.,
vogliate scusarmi se da tempo, come dite, non vi faccio vedere i miei
caratteri. La molteplicità delle occupazioni non mi permette di rispondere
a tutte le lettere delle mie buone figlie, specialmente quando non si rivolgo-
no a me per affari, che richiedono una soluzione; ma solo per auguri o cose
simili. Allora debbo limitarmi a rispondere con un bigliettino da visita,
oppure per mezzo del Bollettino o delle lettere circolari.
Venendo ora a qualche punto della vostra lettera vi debbo innanzi tutto
incoraggiare a portare di buon animo la croce, che vi fu imposta dall’ub-
bidienza. Quando non cerchiamo noi stessi, ma solo la gloria di Dio, pos-
siamo confidare che non ci verrà meno l’aiuto del Signore e quello, che
non può la nostra debolezza, lo farà Egli colla Sua grazia. Approvo intiera-
mente i buoni proponimenti, che avete fatto negli Esercizi Spirituali. Siate
costante nel metterli in pratica, affinché possiate a suo tempo raccoglierne
Bosco fu fedele alle raccomandazioni di don Rua. Seguiva con materna sollecitudine e
vigilanza oculata le giovani consorelle, si rendeva conto dell’ambiente da loro frequen-
tato e a volte andava a trovarle nelle Biblioteche dove trascorrevano lunghe ore per la
preparazione delle loro tesi di laurea (cf la testimonianza di suor Giuseppina Mainetti,
in Id., Madre Eulalia Bosco, 58-60).

27.2 Page 262

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260 Prima parte
i frutti. E non solo dovete studiarvi di praticarli voi; ma, come direttrice,
cogliere tutte le occasioni per inculcarli alle vostre sorelle.
In modo particolare vegliate sull’osservanza delle pratiche di pietà pre-
scritte dalla vostra S. Regola. Lo sapete che sono esse il fondamento, la
custodia e il nutrimento della vita religiosa. Non si debbono trascurare gli
altri doveri del proprio ufficio; ma le pratiche di pietà debbono sempre
tenere il primo luogo.
Mi è di grande conforto quello che mi dite riguardo all’andamento
generale della casa e ne ringrazio il Signore. Adoperatevi perché le cose
procedano sempre in meglio ed il nostro buon Padrone, che è il Signore, vi
guarderà con occhio di compiacenza.
Salutate le vostre sorelle e dite loro che io le benedico tutte di gran
cuore. Vogliate tutte insieme raccomandare al Signore il vostro
aff. mo in G. C. Sac. Michele Rua
241
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
In risposta ad alcune lettere, raccomanda di visitare in carcere la Marchesa di Cassi-
bile e di offrirle l’aiuto e il conforto che necessita.
Dà precise direttive per l’acquisto della casa di Messina e suggerisce di cercare mezzi
e benefattori per sostenere le opere dell’Istituto.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (4)
Hectel 22 aprile 1902
Mia buona madre Maddalena
Ho qui sott’occhio le vostre care lettere del 5, 9 e 14 aprile ed appro-
fitto del primo momento libero per rispondervi. Vi ringrazio delle notizie
che mi date della povera Marchesa447 e della visita che le avete fatta. Mi fu
mandato pure un estratto di un giornale che annunziava la sua cattura e
447 La Marchesa Caterina Scoppa Loffredo di Cassibile, benefattrice delle opere sa-
lesiane in Sicilia, era stata coinvolta in un processo per interessi finanziari. I pretendenti
l’avevano denunciata per una cattiva amministrazione dei beni. Secondo le deposizioni
di suor Pasqua Scelfo al processo di beatificazione di madre Maddalena Morano si trat-
tava di pressioni massoniche (cf Sacra Congregatio pro Causis Sanctorum, Catanen.
Beatificationis et Canonizationis Servae Dei Magdalenae Catharinae Morano Religiosae
professae Instituti Filiarum Mariae Auxiliatricis [1847-1908]. Positio super virtutibus,
Roma, Tipografia Guerra 1978, 205).

27.3 Page 263

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 261
ne descriveva la prigione. avevo già fatto la promessa per lei quando mi
arrivò questo stralcio di giornale, che mi fece capire che essa era già in
prigione quand’io feci la mia promessa per quanto potevo farla a nome di
altra persona. Se potete continuare a visitare la povera detenuta, consolarla
e, se possibile, anche assisterla o farla assistere, andrà tanto bene e ne sarò
molto contento.
Quanto alla dimanda di ajuto che fate a S. Giuseppe mi unisco volen-
tieri anch’io. Se avrò qualche notizia favorevole ve la comunicherò pron-
tamente anche per telegrafo. State però attenta a non caricarvi di debiti.
Se rivedrete la Marchesa ditele che ho ricevuto la sua lettera in cui mi
parlava della chiesa che desidera fabbricare in Soverato. Nel timore di non
potere farle arrivare la risposta, mandai una lettera a d. Piccollo448 incari-
candolo di veder [il] modo di risponderle per iscritto od a voce per inten-
dersi bene sull’affare e se occorre anche portarsi a Soverato per vedere il
luogo, i bisogni, il modo di eseguire i di lei desideri. Per ogni eventualità
procurate ricordare la promessa che essa vi ha fatto con tanta commozione
nella visita che poteste fare al suo palazzo.
Quanto all’acquisto da farsi in Messina,449 vista la tenuità del prezzo, io
non mi oppongo, purché
1° Facciate esaminare bene le fondamenta ed il tetto della casa da qual-
che bravo e fido architetto, per es. dal Cav. Corselli,
2° Vi assicuriate che su quello stabile non gravitano ipoteche,
3° Che non si abbia da mettervi dentro subito i muratori o falegnami
per ristauri ecc. Bisogna pure che vi industriate per trovare il danaro. Chi
sa che l’Arcivescovo possa trovarvi qualche Benefattore o Benefattrice?
Fategli tanti ossequi per me.
Fate bene con mettere D. Piccono450 in relazione con i conjugi Jorio.
Vedo che anche voi altre siete prese in sospetto e si viene a farvi per-
quisizioni. Siate prudenti: non tralasciate però di procurare alla povera
Marchesa tutte le consolazioni che vi saranno possibili.
Il Signore vi assista tutte insieme col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
448 Don Francesco Piccollo (1861-1930) era l’Ispettore delle case salesiane in Sicilia.
449 Si trattava dell’acquisto della casa per effettuare il trasferimento di amministra-
zione dal “Collegio S. Margherita” da cui le FMA erano state licenziate in data 22 set-
tembre 1902, a S. Orsola delle Fornaci. In seguito avrà altri trasferimenti: in via Peculio
(casa di affitto) in cui si era già iniziato l’Oratorio dipendente dalla Casa di S. Orsola,
quindi nel 1903 in via Varese e dal 1905 in via Salita Noviziato (proprietà dell’Istituto).
Nel 1908 l’edificio verrà distrutto dal terremoto.
450 Don Angelo Piccono, dopo essere stato missionario in Argentina, in Messico e
aver aperto le prime case in El Salvador, era direttore della casa di Napoli.

27.4 Page 264

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262 Prima parte
P.S. 23/4 Oggi comincia il mese di Maria Ausiliatrice: procuriamo farlo
quanto meglio si può. Ci sono tante necessità: la Francia, la Spagna, la
Marchesa, i nostri debiti, ecc. Confidiamo.
242
A suor Luigia Bardina, direttrice della casa di Campione sul Garda
Inviando un pensiero di don Bosco, risponde alla richiesta di mandare un Sacerdote
salesiano per il ministero tra la gioventù costatando di non poter disporre al momen-
to della persona. Raccomanda di pregare Maria Ausiliatrice e di non scoraggiarsi.
Orig. allog. con poscritto aut. in ASC A4480306 (M. 38538/9)
Torino il 23 4-[1]902
Rev.a Suora Luigina Bardina - Campione451
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Gesù sia nei pericoli sempre vostra guida fino al Cielo.
Sac. Gio. Bosco aff.mo Confratello».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
Sono più che persuaso che costì un sacerdote Salesiano potrebbe fare
molto bene, ma presentemente non abbiamo chi mandare. Abbiate adun-
que pazienza un altro poco, pregate la nostra buona Madre Maria Ausi-
liatrice che ci aiuti a provvedere convenientemente anche a codesta cara
gioventù e speriamo in Lei che certo ci verrà in soccorso. Fate animo, con-
tinuate a fare quello che potete ed il Signore provvederà.
Vi ricambio i saluti e vi benedico tutte.
P.S. Se pregate bene, spero fra non molto avere un prete per voi.452
451 Suor Bardina, dopo aver lavorato per circa un ventennio in Sicilia, si trovava
come direttrice nella nuova casa di Campione sul Garda, un convitto per operaie.
452 L’ultima riga è scritta da don Rua che ritorna ancora sulla richiesta e spera, con
la preghiera, di potervi dare una risposta positiva, tanto è consapevole dell’importanza
della guida spirituale delle giovani operaie.

27.5 Page 265

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 263
243
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Ringrazia delle notizie ricevute relative alla Madre e alla casa di Nizza e raccomanda
di incoraggiare le ammalate alla fiducia in Dio, in Maria Ausiliatrice e in don Bosco.
Unisce la lettera per l’onomastico di madre Caterina Daghero.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (20)
Rotterdam, 24 Apr. 1902
Mia buona Madre Enrichetta,
Vi ringrazio della gradita vostra del 18 aprile e delle notizie che mi date
della Madre e di codesta casa. Prego per le defunte e per le inferme. Fate
coraggio a queste ultime ammalate a grande confidenza in Dio e nella in-
tercessione di Maria Aus. ed anche di Don Bosco ed in pari tempo ad una
piena rassegnazione alle disposizioni del Signore.
Vi unisco qui una letterina di augurio per la Rev. Madre Generale, che
prego e spero ritornerà felicemente dal suo lungo viaggio. Gradite i miei
saluti ed estendeteli a M. Elisa e Marina e con loro pregate per me che ho
ancora buona parte del mio viaggio da compiere.
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
244
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Dall’Olanda invia gli auguri per la festa di S. Caterina, onomastico della Madre, e
assicura la preghiera per l’Istituto, perché sia un centro di irradiazione dell’amore a
Gesù.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (99)
Rotterdam 24 Aprile [19]02
Mia Ottima Madre Catterina Daghero
Sebben lontano ricordo che si avvicina la vostra festa Onomastica.
Spero che sarete ritornata felicemente dal vostro lungo viaggio riportando

27.6 Page 266

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264 Prima parte
consolanti memorie delle case visitate, come già me ne deste notizia colle
gradite vostre.453
Ora io cogliendo un momento libero, in cui però non ho né penna né
calamajo,454 mentre vi ringrazio delle notizie comunicatemi vengo ad au-
gurarvi ogni celeste benedizione e specialmente la protezione della vostra
gran Santa per poter formare della Famiglia delle Figlie di Maria Ausilia-
trice un vero focolare di devozione al S. Cuore di Gesù.
Dal canto mio fin d’ora prego la vostra Patrona ad intercedere presso
Dio per ottenervi quanto io vi desidero
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
245
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa di aver firmato la convenzione per la casa di Villadossola e chiede in visione
il regolamento. Annuncia la sua prossima visita alla casa di Nizza che si realizzerà
dopo la festa di S. Luigi.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (100)
Torino 31 Maggio 1902
Mia buona Madre Generale
Ho firmato le convenzioni per Villadossola: mi pare vadano bene.455
Vedrei però volentieri anche il Programma-Regolamento, di cui in essa si
fa menzione.
Quanto alla mia venuta costà, se nulla osta, la differirei al giovedì 26/6,
dovendosi qua far la festa di S. Luigi alla Domenica 22. Non occorre rispo-
sta, se la proposta è accettata.
453 La Madre tornava il 25 aprile dall’Algeria dove il 17 aprile era andata a visitare
le suore delle case di Oran-Eckmühl e di Mers-el-Kebir con l’Economa generale madre
Angiolina Buzzetti (cf Cronaca della casa di Oran-Eckmühl 17 aprile 1902, in AGFMA
15[898]06).
454 La lettera è infatti scritta a matita.
455 La casa delle FMA di Villadossola era stata richiesta dal Sig. Luigi Litta Modi-
gnani, Consigliere delegato della Società Anonima Jutificio Ossolano, per il Convitto
operaie. Verrà aperta il 1° luglio 1902.

27.7 Page 267

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 265
Si preghi, di grazia, pel povero
D. Rua
246
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Esprime gratitudine per gli auguri e per l’omaggio di 200 Lire in occasione dell’ono-
mastico e del giubileo della vestizione clericale e ribadisce di continuare ad usare alla
Marchesa, che si trova in carcere, tutta la carità possibile.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (5)
Torino 9 luglio 1902
Mia ottima madre Morano
Tante grazie degli auguri, delle preghiere, comunioni e delle 200 lire
regalo pel mio Onomastico e 50nario di vestizione clericale.456 Ricambio gli
auguri di tutto cuore e prego il Signore a ricolmarvi tutte di grazie e bene-
dizioni e a S. Giuseppuzzo raccomando di mandarvi una buona nevicata
di biglietti.
Vi ringrazio pure delle notizie che mi date della povera Marchesa. Io
proverò risponderle e consolarla: voi però non tralasciate di fare quanto
potete per alleggerire le sue pene, dolori ed affanni. Dio voglia che abbia
ad approfittare spiritualmente e meritoriamente di sì grave avversità. Con-
tinuiamo a pregar molto per lei.
Salutate tutte le suore e normaliste: dite loro che le raccomanderò in
modo speciale a D. Bosco pei loro esami.457 Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
247
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Ringrazia delle notizie liete e tristi che ha ricevuto e raccomanda di tendere decisa-
mente alla santità.
456 Michele Rua aveva ricevuto l’abito chiericale da don Bosco ai Becchi nel 1852.
457 Nella casa di Catania erano accolte le ragazze che frequentavano la Scuola nor-
male, di qui il termine “normaliste”.

27.8 Page 268

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266 Prima parte
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (6)
Torino 10 luglio 1902
Mia ottima madre Morano
Rispondo alla gradita vostra del 10/VI. Tante grazie delle notizie agro-
dolci. Coraggio: per farvi sante si richiede solo un “voglio” risoluto. Prega-
te affinché lo dica anche il
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
248
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Ringrazia delle notizie della casa di Trecastagni; si interessa della Marchesa di Cas-
sibile ancora in carcere e invia auguri a suor Morano per la festa di S. Maddalena.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (7)
Torino 15 luglio 1902
Mia ottima madre Morano
Tante grazie delle notizie che mi date colla gradita vostra del 10 corr.
sull’andamento della casa di Trecastagni e sulla povera prigioniera. Spero
questa avrà ricevuto la mia risposta spedita all’indirizzo che mi avete dato.
Se potete in qualche modo farle comprendere che se non andate visitarla
non è per mancanza di affetto, ma per non esservi permesso, le sarà forse
di conforto.
Farò la commissione alla Madre Generale che venga a vedervi.
Intanto vi auguro buona festa di S. Maria Maddalena pregandola a far-
vi parte del suo grande amore verso Gesù. Vi unisco un’immagine quale
mandai ad altre Madri nel loro onomastico.
State allegra e tenete allegre tutte le dipendenti nunc et semper e pre-
gate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua

27.9 Page 269

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 267
249
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Dà il suo consenso per quanto si riferisce alle lievi eccezioni sulla durata del Novizia-
to ed augura a tutte allegria, santità e perseveranza nel bene.
Non potendo presiedere la celebrazione della Professione religiosa, delega don Giu-
seppe Bertello a ricevere i voti.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/127 (3)
Torino - Madonna degli Angeli 1902
Il sottoscritto approva pienamente anche le leggiere eccezioni riguardo
alla durata del noviziato ed augura a tutte allegria, perfezione e perseve-
ranza.
Egli è dolente di non poter prendere parte alla consolante funzione
per impegni anteriori altrove,458 sarà presente in ispirito e nella preghiera.
Intanto delega il Sig. D. Bertello a supplirlo.
Sac. Michele Rua
P.S. Tanti saluti alle Ven.me Superiore, alle Suore, a tutte.
250
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Si rallegra per l’ottima riuscita degli Esercizi spirituali e si dice spiacente di non poter
essere presente a quelli delle signore, alle quali raccomanda la solidarietà verso i
bambini poveri e le missioni.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (101)
Torino 10 Ag. 1902
Mia Ottima Madre Catterina
In vista della gradita vostra di questi ultimi giorni vi esprimo la mia
soddisfazione del bel numero di Novizie che presero parte agli esercizi per
loro dettati e della buona riuscita che se n’ebbe. Deo gratias.
458 Nei primi giorni di agosto si trovava ad Avigliana (Torino) per la celebrazione del
cinquantesimo dell’incoronazione della Madonna dei Laghi.

27.10 Page 270

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268 Prima parte
Non avendo potuto trovarmi alla chiusa e non potendo neppure assi-
stere agli attuali esercizi delle Signore,459 procurerò non mancare a quelli
delle Direttrici. Coll’ajuto di Dio spero trovarmi costì coll’ultimo treno del
23 e fermarmi fino al pomeriggio del 25.
Di cuore mando la benedizione a codeste buone Signore esercitande
e raccomando alla loro carità i nostri poveri orfanelli e le nostre missioni.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
251
A suor Maddalena Suppo
Rispondendo ad una richiesta di consiglio, raccomanda di non trascurare mai la me-
ditazione quotidiana e di richiamare l’impegno preso in essa durante le occupazioni
della giornata.
Copia ms. in ASC A3990406
Torino 11 Agosto 1902
Mia buona Suor Maddalena Suppo460
Rispondo alla gradita vostra di stamane e vi dò il consiglio che mi chie-
dete: Non lasciate mancare il cibo di fervorosa meditazione quotidiana
all’anima vostra ed ogni mattino nella meditazione prendete qualche prati-
ca risoluzione, che procurerete richiamare alla memoria fra le occupazioni
della giornata per osservarla.
459 L’usanza di organizzare ogni anno un corso di Esercizi spirituali per le laiche
risale alle origini dell’Istituto. Fin dalla fondazione di esso don Bosco l’aveva promosso
e cercava di essere presente, consapevole del bene che ne derivava per la vita spirituale
delle signore e per la loro missione (cf Cavaglià P., Gli Esercizi spirituali nella tradizio-
ne dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, in Ko Maria - Meneghetti Antonella
[edd.], è il tempo di ravvivare il fuoco. Gli Esercizi spirituali nella vita delle Figlie di
Maria Ausiliatrice, Roma, LAS 2000, 135-171).
460 Suor Maddalena Suppo (1861-1931) era partita ancora novizia per la Francia
e, tornata in Italia per la Professione religiosa il 25 settembre 1885, venne destinata
alla grande casa di Torino Valdocco addetta ai Salesiani. Fu guardarobiera in quella
comunità fino al 1917. Era dunque conosciuta personalmente da don Rua (cf Secco
M. - Calosso C., Suor Suppo Maria Maddalena, in Facciamo memoria. Cenni biografici
delle FMA defunte nel 1931, Roma, Istituto FMA 1991, 262-266).

28 Pages 271-280

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28.1 Page 271

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 269
State allegra e pregate pel vostro in Gesù
Sacerdote Michele Rua
252
A suor Elisa Roncallo, Segretaria del Consiglio generale
Accoglie, benché con dispiacere, la rinuncia presentata da madre Elisa Roncallo
al compito di Segretaria del Consiglio generale e prende atto della sua proposta di
un’eventuale nomina a direttrice della Casa-madre, ma suggerisce di notificarlo alla
Superiora generale.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/123 (5)
Foglizzo 24 Sett. 1902
Mia ottima Madre Elisa
Rispondo alle gradite vostre del 20 e 22 corrente. Comprendo benis-
simo il vostro imbarazzo nel sostenere l’ognor crescente lavoro del vostro
uffizio di Segretaria del Capitolo Superiore.461 Perciò sebbene con rincre-
scimento acconsento alla vostra dimanda di rinunziarvi.
Il mio rincrescimento resta mitigato dal pensiero che rimanendo voi
in codesta casa potrete nei casi difficili essere di ajuto almeno coi vostri
consigli a chi avrà da succedere in tale occupazione.
Quanto al progetto di eleggervi Direttrice di Casa Madre non ho dif-
ficoltà ad aderire, se la vostra sanità lo comporta. Spero che ajutata dalle
altre ufficiali di codesta grande casa potrete riuscirvi bene senza vostro
danno: ma converrà precisamente che sappiate valervi quanto occorre
dell’opera loro.462
Pregherò di cuore per voi mentre fin d’ora benedico le vostre future
sollecitudini.
461 Suor Elisa era stata designata come Segretaria del Consiglio generale durante il
III Capitolo generale, che si svolse a Nizza dal 16 al 19 agosto 1892 e fu presieduto da
don Rua. Il compito di Segretaria era gravoso se si considera che tutto veniva scritto a
mano e suor Elisa non godeva di buona salute.
462 Il richiamo a valorizzare il contributo delle consigliere locali è in sintonia con
quanto don Bosco aveva insegnato e prescritto anche nella prima Regola dell’Istituto
desiderando vi fosse un articolo sul consiglio locale (cf Regole 1885, Titolo VIII, art. 2).
Suor Elisa fu di fatto direttrice della Casa-madre per un triennio (1902-1905).

28.2 Page 272

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270 Prima parte
Pregate anche voi per me e salutate tutte le Rev.me Capitolari da parte
del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
Tante grazie degli auguri pel mio Onomastico: ve li ricambio ben di
cuore e prego M. Aus. ad ottenervi tutti gli aiuti di cui abbisognate.
Il permesso e adesione sovraesposti per l’approvazione converrà noti-
ficarli alla Rev.ma M. Gen. che non vorrei recarle nessun imbarazzo o di-
spiacere.
P.S. Quanto all’acquisto della casa di Asti463 mi pare aver già dato il
consenso al mio Vicario Generale. Parlate con lui e attenetevi a quanto con
lui, e parmi anche colla Madre Gen., venne conchiuso.
253
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia per le notizie delle case di Roma visitate dalla Madre; mette in guardia dal
contrarre altri debiti per le case della Sicilia e invia auguri per il prossimo viaggio in
Tunisia.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (102)
Torino 24 Ott. 1902
Mia Ottima Madre Catterina
Solo oggi mi è dato rispondere alla gradita vostra del 13 corrente. Vi
ringrazio delle buone notizie che mi date di codesti esercizi, faccia il Signo-
re che siano durevoli i frutti. Tante grazie pure delle notizie sulle case di
Roma. Speriamo che il vostro timore non abbia a realizzarsi. Confidiamo
nel Signore. Sono ben riconoscente delle preghiere che si fecero e si fanno
in tutte le case per me. Voglia Iddio ricompensare tutte di tanta carità.
Sentirò volentieri le notizie di Palermo. Se la spesa è un po’ grave con-
verrebbe aspettare altro tempo. Forse la Provvidenza ci verrà in ajuto in al-
tro modo. Credo che Madre Morano avrà debiti abbastanza considerevoli
senza aggiungerne altri. Bisogna che abbiam paura dei debiti.
463 La casa di Asti verrà aperta il 16 ottobre 1902.

28.3 Page 273

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 271
A Nizza andai la scorsa settimana per dare il velo a 20 postulanti: tutto
andò bene. Siamo però tanto incagliati a trovar i Confessori: pregate che
possiamo riuscirvi.
Se pensate andar in Africa, vi auguro buona traversata ed un cumulo di
consolazioni da farne parte a quelle buone Suore.464
Il Signore vi assista e vi riconduca in buona salute per continuare a
servirlo con tutto l’affetto e lo zelo che spiegaste finora e che richiede la
vostra alta carica.
Chiedetegli, di grazia, altrettanto pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Salutate m. Morano e ditele che ricevetti il suo biglietto e i giornali,
che la ringrazio.
254
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Ringrazia delle notizie ricevute dalla visita alla Marchesa di Cassibile ancora in car-
cere, e invoca da Gesù consolazioni e grazie.
Orig. aut. incompleto in AGFMA 412.1/122 (8)
13 Novembre 1902
Ringrazio con voi il Signore che non solo non vi abbiano messo in pri-
gione, ma ancora vi abbiano trattato con grandi riguardi. […]
Vi benedico di cuore nunc et semper e prego il Cuore di Gesù ad essere
la vostra consolazione in questo e nell’altro mondo. Pregatelo anche voi
pel vostro in
G. M. Sac. Michele Rua
255
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
In occasione del venticinquesimo anniversario della Professione perpetua, invia au-
guri e assicura preghiere di lunga vita a bene dell’Istituto.
464 Dalla Cronaca della Casa di La Manouba (Tunisia) sappiamo che la Madre gene-
rale giunse il 5 novembre 1902 e ripartì il 12 per la Sicilia.

28.4 Page 274

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272 Prima parte
Orig. aut. in AGFMA 412,1/119 (133)
Torino 5 Dic. 1902
Sian rese vive grazie al Cuore dolcissimo di Gesù per aver concesso 25
anni di Santa Professione alla Rev.ma Madre Catterina Daghero.465
Degnisi quel Cuore amabilissimo concederlene altrettanti ed anche più
ancora a sua santificazione e a bene della Congregazione delle Figlie di
Maria Ausiliatrice.
W. Gesù! W. Maria!
Sac. Michele Rua
256
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Riconoscente per le notizie ricevute sulla Marchesa di Cassibile, informa di aver già
celebrato le 33 Messe secondo le intenzioni di lei e si dice disposto a celebrarne altre.
Esprime interesse per la sua situazione e raccomanda di infonderle coraggio nella
prova.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (9)
Torino 12 Dic. 1902
Mia ottima madre Morano
Ho ricevuto le gradite vostre del 6 e del 10 corrente. Vi ringrazio delle
notizie che mi date della Madre Generale e della povera Marchesa di Cas-
sibile. Ho già scritto varie volte a quest’ultima dacché trovasi detenuta:
temo le mie lettere non le siano tutte pervenute.
Ho già celebrato le 33 messe di cui mi aveva pregato in principio di
quest’anno: forse non ebbe più modo di farcene avere la limosina, come
essa desiderava; tuttavia celebrerò altre 33 messe secondo la sua intenzione
cominciandole con la novena di Natale. Se potete arrivare sino a lei potete
465 Suor Caterina Daghero aveva emesso la Professione perpetua a Mornese l’8 di-
cembre 1877 alla presenza di don Bosco e di suor Maria Domenica Mazzarello. Cele-
brò questo anniversario ad Alì Marina in Sicilia l’8 dicembre 1902 mentre era in visita.
Tutte le direttrici vi presero parte insieme ad una rappresentanza delle comunità (cf
Garneri D., Suor Maddalena Morano, 114-115).

28.5 Page 275

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 273
darle la notizia di entrambe le serie di messe, ma sovratutto assicuratela
della viva parte che prendiamo alle sue pene e delle preghiere che facciamo
continuamente per lei.
Fatele coraggio e quando l’avrete veduta, mandatemi presto delle sue
nuove. Vedo sempre con interesse i giornali che mi mandate e ve ne ringra-
zio, standomi tanto a cuore ciò che la riguarda.
Avete fatto bene a scrivermi riguardo al Prete Parroco di Alì. D. Pic-
collo mi ha pure scritto. Egli vi farà conoscere il mio parere in proposito.
Converrà però che lo avvisiate dei lavori che si fanno a carico delle Suore,
affinché egli possa impedirli per l’avvenire, se non vi è un esplicito permes-
so superiore per iscritto.
Tante grazie degli auguri. Dal canto mio prego il venturo Bambino
Gesù ad accendervi tutte del suo amore.
Pregatelo pur voi pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Se mi arrivano 100 colombi,466 20 saranno per voi altre di Sicilia.
Vi restituisco la lettera della Sig.ra Marchesa.
257
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Manda la Strenna per il 1903 nella quale indica un particolare impegno spirituale per
le educande, le postulanti e novizie e le suore professe.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (3)
[dicembre 1902]
Strenna pel 1903
all’Istit. di M. Aus.
Per le educande: Pietà e diligenza in tutti i doveri.
Per le postulanti e novizie: Sincerità e confidenza figliale in M. Ausil.
Per le Suore professe: Carità reciproca e sacrifizio per amor di Gesù.
Tutte indistintamente pregare pel povero
D. Rua
466 Si tratta di biglietti di Banca da lire mille.

28.6 Page 276

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274 Prima parte
258
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Conforta la Vicaria in un momento di scoraggiamento e le ricorda che l’obbedienza
alle mediazioni di Dio è motivo di salvezza. La esorta a perseverare nelle sue buone
aspirazioni.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (21)
Roma 5 gennaio 1903
Mia buona Madre Vicaria,
ho letto la gradita vostra del 3 corrente. Fatevi coraggio, non badate alle
paure che il demonio cerca d’incutervi. In ogni caso voi, quando il Signore
vi giudicherà, sarete salva se potrete rispondere che nei dubbi e perples-
sità avete ubbidito alle guide ch’Egli stesso vi aveva date come Direttori
Spirituali.
Conservate i tre buoni desideri che mi avete espressi nella gradita vo-
stra, vi saranno di grande giovamento.
Sac. Michele Rua
259
A madre Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Le concede il permesso di procedere all’acquisto della casa situata in Trastevere, ma
precisa che il Consiglio generale dei Salesiani non potrà contribuire alla spesa. Allega
l’autorizzazione ufficiale.
Orig. aut. con allegato allog. in AGFMA 412.1/133 (20)
Torino 19 Febb. 1903
Mia buona Madre Eulalia
Ti mando il permesso di fare acquisto della casa sita dietro la chiesa di
S. Dorotea.467 Ma con rincrescimento debbo dirti che il Capit. Sup. nostro
467 Madre Eulalia aveva scritto a don Rua due lettere in merito motivando l’acquisto
in modo preciso e convincente: la Casa di Bosco Parrasio era troppo umida, inadeguata
all’opera e gli ambienti insufficienti per le numerose postulanti e novizie (cf lettera a

28.7 Page 277

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 275
non potrà contribuire ad eccezione di qualche buona ventura, che per ora
non possiamo prevedere, ho fissato il prezzo di L. 60/m. come il limite
estremo: voi però fate quanto potete per averla a 50/m. se non meno.
Altra cosa da tenersi in vista si è che uscendo dal Bosco Parrasio non
abbiate più a pagarne il fitto. Studiate col Sig. D. Marenco e col sig. Ispet-
tore il modo di riuscirvi.
Credo che il Sig. D. Rinaldi già vi abbia mandato il modulo degli ar-
ticoli essenziali per lo strumento a farsi designando lo stesso D. Marenco
come Procuratore.468
Raccomandatevi poi di cuore a S. Giuseppe affinché vi faccia trovare i
mezzi. A tal fine lo pregherà pure
Il tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
Allegato:
Roma - Trastevere
In vista del gran bene che le Figlie di M. Aus. potranno fare in Traste-
vere:
Tenendo conto del bisogno di un locale dove stabilire il loro noviziato
romano, essendo troppo stretto l’attuale, si permette l’acquisto della casa
e cortili dietro la parrocchia di S. Dorotea a condizione che il prezzo non
oltrepassi L. 60/m. e che esse possano farvi fronte con risorse proprie sen-
za caricarsi di troppi debiti.
Sac. Michele Rua
260
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Nel costante ricordo della Marchesa di Cassibile, incoraggia suor Morano a confor-
tarla per quanto le è possibile. Ringrazia per l’osservazione ricevuta circa le case della
Sicilia e informa della morte di mons. Mariano Palermo che tanto ha stimato le FMA.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (10)
don Michele Rua del 7 novembre 1902, in AGFMA 412.1/133 [18] e lettera del 12
febbraio 1903 allo stesso, in AGFMA 15[899]08).
468 Cf lettera di don Filippo Rinaldi a madre Eulalia Bosco, Torino 17 febbraio
1903, in AGFMA 412.1/133 (19). In essa invia la formula per l’acquisto della casa e
indica i nomi dei proprietari.

28.8 Page 278

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276 Prima parte
Torino 24 Febb. 1903
Mia buona madre Morano,
Vi ringrazio che abbiate rimesso al Barone De Jorio il certificato delle
messe celebrate per la sig. Marchesa. Continueremo [a] pregare per lei per
ottenerle le grazie temporali e spirituali di cui abbisogna. sempre inteso
che voi procurate consolarla e consigliarla se potete.
Avete fatto bene a rammentarmi le tre case di Sicilia omesse nella mia
lettera ai Coop. del 1° genn. Vedrò se potrò farne menzione l’anno ven-
turo.469
Quell’anima cara di mons. Palermo è volato al Cielo!470 Spero pregherà
per le Figlie di Maria Ausiliatrice e pei Salesiani, a cui portava tanto affetto.
Noi intanto preghiamo per lui e per la sua diocesi, affinché possa avere un
degno successore.
Volentieri accordo al Rev. D. Salvatore Puglisi471 la facoltà di celebrare
messe secondo la nostra intenzione. Abbia solo la bontà di mandarci di
quando in quando il certificato delle messe celebrate per noi, indicando
lo scopo a cui destina la relativa elemosina. Penso che già ne celebrasse in
passato per noi, non è vero?
Il Signore vi benedica tutte e voi pensate a far passar bene il mese di S.
Giuseppe a tutte le vostre dipendenti.
Pregatelo anche un poco pel povero spiantato472 carico di debiti
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
469 Ogni anno nel Bollettino Salesiano il Rettor Maggiore dava relazione delle case
aperte dalla Congregazione salesiana e dalle FMA. Madre Morano rileva l’omissione
di tre case: Modica aperta il 2 ottobre 1901, Piazza Armerina il 2 gennaio 1902 e Bian-
cavilla l’8 febbraio 1902. In occasione dell’apertura della casa di Piazza Armerina, don
Rua aveva inviato un breve messaggio autografo a madre Maddalena Morano: «Cor-
diali congratulazioni e augurii d’ogni più eletta benedizione a Lei e consorelle. Torino
2 gennaio 1902. Sac. Michele Rua» (cf fotocopia in AGFMA 15[902]01).
470 Mons. Mariano Palermo, vescovo della diocesi di Piazza Armerina (Enna), era
deceduto il 9 febbraio 1903.
471 Il canonico Salvatore Puglisi era delegato arcivescovile per la Dottrina cristiana
a Catania.
472 Don Rua si attribuisce tale espressione per indicare le forti spese che gravano su
di lui e sulla Congregazione, come accenna in varie lettere.

28.9 Page 279

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 277
261
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Comunica la data della celebrazione della Vestizione religiosa; informa sulla decisio-
ne presa di concedere a partire dal 1° aprile uno stipendio alle suore che lavorano per
la casa salesiana di Valdocco, da estendersi poi alle altre case se l’esperienza riuscirà
bene.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/117 (103)
Torino 17 marzo 1903
Mia Ottima Madre Generale
Già saprete che la funzione della professione e benedizione dell’abito
viene protratta fino all’indomani di Pasqua. Così la grande solennità sarà
protratta anche al 2° giorno.
Passando ad altro, mi pare di avervi già parlato dell’idea di provar a
stipendiare le Suore che lavorano per l’Oratorio.473 Si voleva cominciare
dal principio del corrente anno e poi si è sempre differito. Ora pare tutto
deciso pel 1° di Aprile. Penso che da parte vostra non vi saranno difficoltà.
Si prova e si vedrà come la cosa potrà riuscire. Se riesce bene si potrà poi
estendere dove ci fosse convenienza. Questo però non deve per niente
diminuire i vincoli di fraterna carità che deve tenerci uniti come figli di D.
Bosco e come ferventi zelatori di Maria Ausiliatrice.474
Vi auguro un’ottima festa di S. Giuseppe e prego questo gran Santo
a proteggere non solo il noviziato, ma anche la casa Madre e tutte le case
nostre. Pregatelo anche voi pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
473 Dopo la pubblicazione delle Normae secundum quas (1901) della Congregazione
dei Vescovi e Regolari si avvertì sempre più l’urgenza di procedere alla separazione dei
beni tra le due Congregazioni fondate da don Bosco. Occorreva “regolare gli interessi
tra le Suore e i Salesiani delle Case particolari” perché si vedesse chiaro “come si è
indipendenti le une dagli altri” (cf Verbale del 9 gennaio 1902, in Verbali adunanze
Consiglio generale 1896-1908, in AGFMA 12/11).
474 È significativa la puntualizzazione di don Rua a mantenere tra le due Congrega-
zioni relazioni familiari ispirate all’amore a don Bosco e a Maria Ausiliatrice.

28.10 Page 280

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278 Prima parte
262
A suor Alexandrine Aussant, direttrice della casa di Lippelo (Belgio)
Utilizzando una cartolina postale, esprime rallegramenti per le notizie ricevute e si
augura che le difficoltà linguistiche siano presto superate per poter fare del bene alla
gioventù e coltivare le vocazioni religiose.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (5)
Comacchio 7-VI-1903
Rev.da Suor Alessandrina475
Colgo il primo momento che mi trovo libero durante questo viaggio e
rispondo alla gradita vostra del 2 corr. Vi ringrazio delle buone notizie di
codesta casa e ne benedico il Signore.476
Spero che le difficoltà della lingua poco alla volta scompariranno, e
che potrete fare gran bene a codesta gioventù preparando eziandio buone
collaboratrici nella vigna del Signore.
Tanti saluti a tutte da chi raccomandandosi alle comuni orazioni si pro-
fessa
Vostro Ubb. Servitore Sac. Michele Rua
263
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette un pressante appello ricevuto dall’Ispettore del Cile relativo alla casa di
Talca, che dovrebbe essere trasferita altrove o ristrutturata, e alla fondazione della
scuola femminile che richiede FMA qualificate. Invita a prendere in seria considera-
zione la duplice richiesta per poter rivitalizzare la presenza delle FMA in Cile.
Orig. allog. con poscritto e firma aut. in AGFMA 412.1/117 (104)
475 Suor Alexandrine Aussant (1873-1946), di origine francese, aveva lavorato per
alcuni anni a Jerez de la Frontera (Spagna). Nel 1903 fu trasferita in Belgio per l’apertu-
ra della casa di Lippelo in una zona fiamminga. A lei si deve pure l’inizio del Noviziato
nella stessa città e l’incremento delle vocazioni (cf Calosso C., Suor Aussant Alexandri-
ne, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1946, Roma, Istituto
FMA 1997, 13-24).
476 La casa di Lippelo era iniziata da poco il 14 maggio 1903.

29 Pages 281-290

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29.1 Page 281

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 279
Torino 11-VII-[19]03
Rev.da Madre Gen.le
Da una lettera dell’Ispettore del Chilì ricavo i seguenti brani:
1° «La casa delle Suore a Talca è rachitica.477 A noi pare conveniente
trasportarla altrove, oppure aggiustarla. è una catapecchia, malsana, bassa
e stretta. Lasciarla come si trova adesso con pochissime ragazze (8 interne
e 50 esterne) mi pare tempo perduto. Oltre a ciò le Suore sono infermiccie,
dovuto alla poca ventilazione. Desidero che V.S. R.ma dica il da farsi».
2° «Nel pr. Settembre si apre il nuovo Collegio delle Suore, edificato
in pochi mesi. Farà un bene grandissimo, giacché fin d’adesso piovono le
domande d’accettazione di ragazze. Ma il personale manca: le Suore sono
poche ed incompetenti.
Il Collegio sarà “Clases normales y Escuelas profecionales de niñas”.478 Vi
è proprio bisogno di 4 Suore intelligenti e buone. Due che siano patentate
e due maestre di lavori femminili, bordato, ecc. ecc. Potendo ci mandi,
amat.mo padre, dette maestre. L’occasione per rialzar le Suore dalla pro-
strazione in cui giacciono da 11479 lunghi anni pare questa. Non dobbiamo
lasciarla scappare».
P.S. Sarà proprio da prendersi in considerazione la duplice dimanda
e così dare un po’ più di vita alla vostra Congregazione sul versante del
Pacifico, anche qualche sacrifizio non sarà fuor di proposito.
Mille benedizioni a Voi, Ottima Madre e a tutto il Cap. Sup.
Pregate, di grazia, pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
264
A suor Teresa Valsé-Pantellini
Invia un pensiero di don Bosco e le notifica, dopo aver interpellato la Madre generale,
che potrà essere ammessa alla prima Professione. Assicura di pregare a tale scopo, le
raccomanda di prepararsi bene e di non scoraggiarsi nel lottare contro l’amor proprio.
477 La casa di Talca era stata aperta il 7 gennaio 1894 con Collegio-convitto, labo-
ratorio e oratorio.
478 In quell’anno si stavano aprendo la scuola normale e i corsi professionali, che
ebbero fin dall’inizio un promettente incremento.
479 La casa di Talca era stata aperta 9 anni prima, non 11.

29.2 Page 282

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280 Prima parte
Orig. allog. in ASC A4540320 (M. 3940E10/11)
Torino il 19-VII-[19]03
Rev. Suora Teresa Valsé, Roma480
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«In fine della vita si raccoglie il frutto delle opere buone. Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Nell’accettar ricevuta alla grad.a vostra in data 12 corr. ho il piacere
di notificarvi che riguardo alla dimanda di far la 1a Professione, ho parlato
alcuni giorni fa, colla Rev.da Madre Gen.le e spero sarà appagato il vostro
desiderio.481
Pregherò per voi perché il Signore disponga che in ogni cosa si faccia
la sua santa volontà. La professione religiosa poi non lascia di apportare
copiose grazie in un’anima ben disposta.
Cercate però di prepararvi bene; il meglio che potete. Non iscoraggia-
tevi se non siete ancor riuscita a domare completamente l’amor proprio.
Noi siam su questa terra per la lotta e veramente la nostra vita quaggiù è
una continua battaglia contro i nostri spirituali nemici, tra cui l’amor pro-
prio è anche uno.
Combattiamo sempre e vigorosamente. Se noi siamo deboli ricorriamo
a chi è forte e può aiutarci validamente; ricorriamo all’ajuto del Signore, e
della ns. Mamma, Maria Aus.ce.
Pregate anche sempre per me.
480 Suor Teresa Valsé Pantellini (1878-1907), dichiarata Venerabile dalla Chiesa per
l’eroicità delle sue virtù, era entrata nell’Istituto nel 1901. Si trovava in Noviziato a
Roma Bosco Parrasio e nel gennaio 1902 aveva conosciuto personalmente don Rua in
visita alla casa. Benché di salute precaria, suor Teresa verrà ammessa alla Professione
religiosa il 3 agosto 1903 a Nizza Monferrato (cf Giudici Maria Pia, Teresa Valsé-Pan-
tellini. Il coraggio dell’umile amore, Leumann [Torino], Elle Di Ci 2006).
481 Suor Teresa Valsé-Pantellini sarà infatti ammessa alla prima Professione a Nizza
Monferrato il 3 agosto 1903.

29.3 Page 283

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 281
265
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Invia una cartolina postale in ringraziamento delle buone notizie ricevute e per assi-
curare preghiere.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (11)
Torino 11-VIII-1903
Rev.da madre
Tante grazie della buona notizia.482 Sarà bene, in Alì specialmente, can-
tare un solenne Te Deum. Se non venisse in Alì fra breve, sarà conveniente
che la figlia primogenita vada dove si trova, assicurandosi prima di non
fare un viaggio invano. In tal caso non si manchi di presentare nostre con-
grat.ni felicit.ni
I datteri dell’Africa dovrebbero procurarmi la riconoscenza di chi sarà
in grado di goderli sul luogo. Ma pazienza! Anche senza questa non cesse-
rò di pregare per chi può godere tale fortuna, professandomi
Obbl.mo servitore S. M. R.
266
A suor Maria Amabile Medicina, direttrice della casa di Contratación
(Colombia)
Da Valsalice, presso la tomba di don Bosco, conforta chi sta vivendo una drammatica
situazione di isolamento, fame e malattie nel lebbrosario di Contratación, causate
dalla guerra civile. Condivide il dolore con paterna compassione e invita a non far
mancare agli ammalati il conforto spirituale necessario per portare la loro pesante
croce.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 24-VIII-1903
Rev. Suor Maria A. Medicina - Contratación483
482 Si riferisce alla notizia del ritorno in libertà della Marchesa di Cassibile a conclu-
sione del processo giudiziario.
483 Anche suor M. Amabile, nella dolorosa situazione in cui venne a trovarsi il leb-
brosario nei primi anni del Novecento, venne colpita da febbri intermittenti e rischiò

29.4 Page 284

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282 Prima parte
Mi pervenne oltremodo gradita la vostra lettera del mese di Febbraio,
anno corrente. Mi posso facilmente spiegare la causa del ritardo nella gran-
de distanza che ci divide e nella impossibilità delle strade, specialmente
dopo i disastri della guerra.484 A queste medesime cause dovete voi attribu-
ire il lungo silenzio di 5 e più mesi da parte dei Superiori e delle Superiore
della Casa Madre di Torino e di Nizza Monferrato. In vista di ciò, non
dovete affliggervi quando per lungo tempo dovete restare senza notizie.
Ciò non proviene da altro che dalla difficoltà estrema delle comunicazioni.
Ora, però, dopo la guerra, speriamo che il servizio postale di nuovo si po-
trà stabilire regolarmente tra la Colombia e l’Europa ed anche nell’interno
della Repubblica.
Ora, passando ad altra idea, devo dirvi che il mio cuore ha provato gran
pena, sono realmente ripieno da un senso d’angosciosa amarezza, al legge-
re il contenuto della vostra lettera. Poveri infermi! poveri lebbrosi! quanto
devono soffrire dopo gli orrori della guerra non solo per la malattia, che
penosamente li tormenta, ma anche per la fame, che si aggiunge ad accre-
scere il loro martirio! E dopo aver esclamato: Poveri infermi, dirò pure:
Povere Suore, povere Figlie di Maria Ausil. che sono costrette a vivere in
mezzo a tanti sofferenti, a udir i lamenti, i pianti e le grida senza poter loro
venire in ajuto che in una maniera molto limitata, senza poter soccorrere
che alcuni fra tanti infelici. Io son certo che questo riesce per voi, Figlie
di Maria Ausil. che avete innato nel cuore e che sentite irresistibilmente il
senso della compassione verso i miserabili, il più gran tormento.485
Veder soffrire e non poter porgere aiuto a chi soffre, non poter lenire che
parzialmente il dolore di tanti nostri fratelli in Gesù Cristo è ben doloroso
per un cuore gentile che sentesi ripieno della carità di N. S. Gesù Cristo.
di morire. A guerra finita tutte le suore erano stremate, ma coraggiosamente decise a
restare a Contratación. La direttrice, per obbedienza, andò per qualche mese a Bogotá
per rifarsi in salute.
484 Si tratta della guerra civile detta dei “mille giorni” che seminò distruzioni e
desolazione in tutta la Colombia. Il dipartimento di Santander, dove si trovava Contra-
tación, era il centro dell’agitazione rivoluzionaria. Per circa tre anni le comunicazioni
furono impossibili e quindi vennero anche interrotte le sovvenzioni che il Governo
inviava per sostenere il lazzaretto.
485 La fame e la miseria, anche causate dalla guerra civile, erano divenute dram-
matiche. La Cronaca della casa attesta: «La metà della popolazione si allontana dal
Lazzaretto per andare a mendicare. È cosa che strazia il cuore il vedere gli infermi
negli ospedali languire di fame; molti di essi non hanno di che sfamarsi e stanno fino
a mezzo giorno con un poco di acqua e sale. […] Quante morti premature si ebbero a
lamentare per gli stenti» (Cronaca della casa di Contratación 1900, pag. 12-13, in AG-
FMA C[898]03).

29.5 Page 285

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 283
Se non potete però soddisfare alla vostra carità, sollevando comple-
tamente i poveri lebbrosi quanto al corpo, cercate di sollevarli quanto
all’anima il più che potete, suggerendo loro buoni consigli, pie raccoman-
dazioni, insinuando loro la rassegnazione in mezzo ai loro patimenti, per-
ché almeno riescano ad acquistare qualche merito davanti al Signore, e non
abbiano a perdere tutto il merito delle loro sofferenze. Soffrire molto sulla
terra senza speranza che questo soffrire frutti per la vita futura e serva a
guadagnarci il Paradiso è per una povera anima la condizione più triste e
dolorosa. Che i patimenti di questa vita ci servano almeno per ottenerci i
godimenti del Paradiso. Questa idea inculcatela spesso ai poveri lebbrosi!
È la più consolante che possiate loro suggerire.
Quanto alle fanciulle dell’Oratorio fate tutto quello che potete per ani-
marle al bene anche coi mezzi limitati che avete alla mano.
Presto verrà il nuovo Ispettore486 ed io spero vi sarà di grande ajuto per
procurare a voi e all’Oratorio una condizione meno disastrosa. Sono pres-
so alla tomba di D. Bosco in Valsalice e di qui prego per voi, per le vostre
Consorelle, per gl’infermi e per le figlie dell’Oratorio.
Tutto vostro in G. C. Sac. Michele Rua
267
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia degli auguri e delle preghiere, invia la benedizione alle consorelle e alle
giovani in formazione e condivide opportune decisioni sul come procedere per la casa
di Napoli e di Busca che presentano difficoltà notevoli per le suore.
Orig. allog. con poscritto e firma aut. in AGFMA 412.1/117 (105)
Foglizzo 29-9-[1]903
Rev.da Madre
Molto gradita mi fu la sua lettera del 27 del corrente mese per i sinceri
auguri di felicità che essa mi recava, e più ancora per la fervorosa novena
di preghiere e Comunioni che codeste buone suore hanno fatto secondo
la mia intenzione.
486 Don Antonio Aime (1861-1921) giungerà in Colombia in quell’anno dalla Spa-
gna e continuerà l’eroica opera di don Michele Unia e di don Evasio Rabagliati.

29.6 Page 286

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284 Prima parte
Favorisca di ringraziarle tutte da parte mia e dir loro che di tutto cuo-
re le benedico, pregando il Signore che conceda loro (Suore esercitande,
Suore della Casa Madre, Novizie, Postulanti, ecc.) la santa perseveranza ed
un aumento continuo di Sua divina grazia.
In quanto alla casa di Napoli se le suore non possono continuare in
quell’Orfanotrofio,487 potranno passare alla nostra casa del Vomero ed in
questo caso i nostri passeranno alla casa di Portici. In questo senso ne ho
fatto scrivere all’Ispettore di là.
Rincresce assai quello che succede alle buone Suore di Busca.488 Ma che
farci? Piuttosto che assoggettarci a certe pretese assolutamente ingiuste,
credo che sia meglio ritirarle. Credetemi
Vostro in G. e M. Sac.Michele Rua
P.S. Per Busca vi avrà parlato diffusamente M. Angiolina, a cui spiegai
il mio modo di vedere.
268
A suor Adele Ghezzi, Superiora della Visitatoria Belga e Inglese
Si rallegra con la Visitatrice delle case aperte in Belgio e in Inghilterra e la incoraggia
alla totale fiducia in Gesù e in Maria Ausiliatrice.
Auspica che le FMA giunte dalla Francia lavorino con impegno per il Regno di Dio.
Orig. allog. con firma aut. in ASC A4900244.
Pubblicata in Rua Michele, Letters to the confreres of the English Province (1887-
1909). Introduction, critical text and notes by Martin McPake & William John Dick-
son, Roma, LAS 2009, 197-198.
487 L’orfanotrofio di S. Anna dell’Arenella, fondato dalla signora Amalia Stampa del
Preite a Napoli, era stato affidato alle FMA il 9 dicembre 1901. Non era facile l’intesa
tra la fondatrice e l’Istituto FMA soprattutto nella redazione della Convenzione e del-
lo Statuto Organico dell’Orfanotrofio a motivo di divergenti impostazioni educative
dell’opera. La casa verrà chiusa il 31 marzo 1908 a seguito del licenziamento delle FMA
e del ritorno delle Suore Battistine del Nazareno (cf lettere in AGFMA 15[901]12;
copia ms. del regolamento interno con firma aut. della Sig. Stampa in data 20 ottobre
1901, in ivi).
488 A Busca le FMA erano presenti come educatrici nell’Asilo e nell’oratorio festivo
dal 1894. Purtroppo, a motivo di calunnie da parte dell’Amministrazione dell’Asilo,
esse furono licenziate e perciò la comunità verrà soppressa il 6 ottobre 1903 (cf Corri-
spondenza tra l’Amministrazione comunale e l’Istituto FMA, in AGFMA 15[894]07).

29.7 Page 287

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 285
Torino, 3 ottobre 1903
Mia buona figlia, Suor Adele Ghezzi, Battersea London489
Ho ricevuto la vostra lettera che mi ha fatto molto piacere per le belle
notizie che mi avete dato di cotesta missione.490 Va molto bene; ringra-
ziamo il Signore che vi ha aiutata ad estendere viemaggiormente l’opera
vostra a favore di tante anime che devono andare ai piedi di G. Cristo e
conseguire la loro eterna salvezza. Gesù sarà il vostro maestro, aiuto e con-
forto in questa opera grande e Maria SS. Ausil. non mancherà di coprirvi
col manto della sua speciale protezione.
Vi faccio i miei sinceri rallegramenti per il personale avuto dalla
Francia;491 spero che tutte le sorelle saranno di buona volontà e lavoreran-
no costantemente nel campo di azione da Dio assegnato. In cielo canterete
l’inno della gloria e del trionfo.
Coraggio: io vi benedico tutte, vi saluto di tutto cuore e mi raccomando
alle vostre preghiere. Addio.
Sempre Vostro aff.mo in G. Cristo
Sac. Michele Rua
269
A suor Orsola Rinaldi, Superiora della Visitatoria di San Salvador
Esorta la missionaria a compiere con coraggio la volontà di Dio nella nuova obbe-
dienza ricevuta e le dà opportuni consigli per l’animazione delle comunità e delle
consorelle.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
489 Suor Adele Ghezzi, per le sue doti di animatrice intraprendente e schietta, dalla
Francia dove era stata inviata ad aprire a Fouquières nell’Artois un convitto per opera-
ie, era da poco stata trasferita in Inghilterra con l’incarico di Visitatrice (cf Cenni bio-
grafici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel biennio 1917-1918, Torino, Scuola
tip. privata FMA 1959, 246).
490 La missione affidata alla Visitatrice comprendeva le comunità situate in Inghil-
terra (3), in Belgio (3) e in Svizzera (1).
491 In seguito alle leggi di soppressione delle Congregazioni religiose, nell’ottobre
di quell’anno, le FMA erano state costrette dal Governo a chiudere il collegio-convitto
di “Villa Pastré” a Marseille St. Marguerite, la casa centrale della Francia. Con proba-
bilità alcune suore vennero inviate in Inghilterra, mentre la maggioranza delle FMA
poté restare in Francia avvalendosi della cosiddetta “secolarizzazione” per occultare
la continuità della vita religiosa (cf Capetti G., Il cammino dell’Istituto II, 150-155).

29.8 Page 288

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286 Prima parte
Roma 20-XI-1903
Mia buona Madre Rinaldi (S. Salv.[ador])492
La gradita vostra del 16 ott.[obre] venne a raggiungermi qui a Roma
e di qui mi affretto a rispondervi per togliervi da ogni pena. Vi ringrazio
delle notizie che mi date: spero varranno a vantaggio delle Missioni.
Quanto a voi, state di buon animo, sempre disposta a fare la volontà
di Dio con santa indifferenza, ritenendo che i Superiori sempre nelle loro
disposizioni cercano il bene della comunità e degl’individui.
Nel trattare con le vostre dipendenti usate materna benevolenza verso
tutte senza ombra di parzialità: così otterrete la pace e buona armonia nelle
varie vostre case. Intanto riponete la vostra confidenza in Maria Ausiliatri-
ce. Io prego per voi, voi pregate pel
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
270
A suor Adriana Gilardi, Superiora della Visitatoria Cilena
Rispondendo alla richiesta di inviare nuovo personale per il Cile, costata che le Su-
periore hanno mandato persone competenti per dare impulso al collegio e alla forma-
zione delle alunne. Raccomanda di non destinare ad altri scopi le missionarie giunte
per questa precisa finalità.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 6-XII-1903
Mia buona Madre Adriana493
492 Suor Orsola Rinaldi, dopo aver lavorato per 9 anni in Messico, nel gennaio 1903
era stata mandata nella città di San Salvador ad iniziare la prima opera in Centro Ame-
rica. Il progetto iniziale era quello di riunire le case che sarebbero sorte in quella na-
zione in un’unica Visitatoria con quelle dell’Ecuador e suor Rinaldi doveva esserne la
Superiora. Tuttavia in San Salvador rimase solo un anno e mezzo perché fu colpita da
una perniciosa malaria da cui non riusciva a riprendersi. Dopo la celebrazione del V
Capitolo generale (8-20 settembre 1905) non farà più ritorno in America ma lavorerà
in Italia.
493 Suor Adriana Gilardi (1867-1947) era partita per il Cile nel 1893. Nonostante
la sua giovane età, fu direttrice e maestra delle novizie fin dall’arrivo in quella nazione.
Dal 1901 era l’incaricata delle case aperte in Cile (cf Secco M., Suor Gilardi Adriana, in

29.9 Page 289

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 287
Come avete potuto scorgere, con sacrifizi le Madri vi hanno provvisto
di un personale scelto e ciò per provare l’interessamento della Congrega-
zione per soddisfare i desideri di quel buon Parroco che tanto ha fatto e
va facendo per le Figlie di M. A.; ed ancora più per dare al nuovo collegio
quell’impulso che gli conviene pel bene delle anime, specie della gioventù
chilena.494 Converrà che sappiate conservarlo questo personale e se taluno
cercasse di dare altra destinazione a qualcheduna di esse, vi autorizzo a
dire che è mia volontà che tutto sia destinato per quel nuovo collegio.
Il Signore vi ajuti a farvi tutte sante e a far buone tante giovanette e la
Vergine Immacolata vi ricopra col materno suo manto nel lungo tragitto.
Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua.
271
A suor Filomena Bozzo, direttrice della casa di Sanluri (Cagliari)
Si rallegra nel costatare l’intervento della Provvidenza a sostegno della prima comu-
nità di FMA aperta in Sardegna e si compiace del buono spirito che regna tra le suore.
Esorta a ringraziare per l’esperienza della povertà fonte di benedizione da parte di
Dio.
Orig. allog. con firma aut. in Archivio della casa FMA di Sanluri (Cagliari)
Torino 14-1-1904
Mia buona figlia, Suor Filomena Bozzo Figlia di M. A.495
Vi ringrazio tanto delle notizie che mi avete dato nella vostra del 5
gennaio corr.te le quali mi consolano. È un atto della Divina Provvidenza
quella delle offerte varie che ricevete dai benefattori e amici dell’opera
Salesiana e delle Figlie di Maria Aus.ce. Che più desiderare quando il buon
Dio provvede?… Bisogna ringraziarlo e molto; ringraziarlo altresì che vi
Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1947, Roma, Istituto FMA
1997, 198-217).
494 Il collegio di Punta Arenas verrà aperto nell’agosto 1904.
495 Suor Filomena Bozzo (1867-1914) si trovava da alcuni mesi nella prima casa
aperta dalle FMA in Sardegna tra gente semplice e povera, ma generosa. Espresse in
quell’ambiente, come già aveva fatto a Scandeluzza e a Moncrivello, le sue doti di ma-
ternità salesiana e di operosità apostolica (cf Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice defunte nel triennio 1912-1914, Torino, Scuola tip. privata FMA 1946, 295-313).

29.10 Page 290

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288 Prima parte
lascia ancora in povertà, perché, essendo la povertà la virtù sua prediletta,
la virtù regina e Signora che tanto amavano ancora i santi ed il fondamento
della religione e della ricchezza dei religiosi, dovete tenerla ben cara, non
affliggervi per essa, di essa non stancarvi, per essa godere.
Il Signore allora vi provvederà più abbondantemente; lasciate a Lui la
cura, contente solo di lavorare, pregare e confidare nel buon Dio. Ora, mi
manderete la nota intera delle offerte pel Bollettino e vi riterrete la metà di
esse. Sono dolente di non poter concedere di più per le nostre strettezze
finanziarie.
Sono contento che regni fra tutte le sorelle lo spirito di esatta osservan-
za, di abnegazione, di sacrifizio, questo fa sperare bene. Continuate sem-
pre così, Dio vi benedirà e aiuterà a far del gran bene e a farvi sante. Anche
io vi aiuterò colle mie preghiere e vi benedico di tutto cuore.
Riverite il vostro Confessore e ringraziatelo per me. Tanti saluti a tutte
le v.[ostre] sorelle e giovanette.
Pregate per me che vi sono sempre
affez.mo in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
272
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Ringrazia per le notizie sulla malattia della Signora Sofia Mariani De Filippi e si ralle-
gra per il buon andamento del Noviziato. La incoraggia nell’affrontare le contrarietà
con serenità e fiducia in Maria Ausiliatrice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (21)
Torino 18-I-1904
Mia ottima Madre Eulalia
Sento con rincrescimento la notizia della malattia della Sig.ra Mariani
e prego volentieri per lei; in modo particolare intendo applicare ad essa
la novena del nostro caro Padre D. Bosco che comincerà il 23 corrente.
Potrai farglielo sapere.496
496 Sofia Mariani De Filippi era la mamma di suor Margherita Mariani. La Signo-
ra, conosciuta da don Rua, era benefattrice delle FMA, soprattutto le aveva aiutate
nell’apertura della prima casa a Roma.

30 Pages 291-300

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30.1 Page 291

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 289
Mi rallegro che il noviziato s’incammini bene.497 Se le cose van bene
riguardo allo spirito, giova sperare che anche gli affari temporali per quella
nuova casa prenderanno buona piega. Intanto avete fatto bene a tralasciare
i lavori murari; quando se ne manifesti vero bisogno, il Signore provvederà.
Quanto a te fa coraggio: quando hai qualche dispiacere o contrarietà
mettiti a ridere e volgendo il pensiero a Maria Ausiliatrice dille qualche
parola in confidenza; vedrai che ti ajuterà.
Ho dato a tuo padre la lettera, tanto esso quanto la mamma stanno
bene, come pure
Il tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
273
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
In forma scherzosa accetta la proposta di suor Morano circa la destinazione dei tanto
attesi aiuti che si spera di ricevere da S. Giuseppe.
Orig. aut. in ASC A364
Torino 20-I-1904
Mia ottima Madre Morano498
Accetto la vostra proposta. Se S. Giuseppe manda a me L. 100/m. man-
derò 20/m. a voi. Se manda a voi 200/m. manderete 40/m. a me. Coraggio;
preghiamo di cuore.499
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
497 Il Noviziato era stato da poco trasferito da Bosco Parrasio in Via della Lungara,
in un ambiente più spazioso e più adatto all’opera formativa.
498 In quel periodo madre Morano si trovava in notevoli guai per la costruzione del-
la casa di Catania: la cifra della spesa oltrepassava di molto il preventivo stabilito, per
questo informò don Rua e intensificò le preghiere a S. Giuseppe al quale aveva affidato
l’impresa (cf Garneri D., Suor Maddalena Morano, 126-127).
499 Madre Morano scrisse sulla busta del prezioso autografo di don Rua che depose
sull’altarino di S. Giuseppe: «A chi provvederete prima? Pensateci e sbrigatevi! In Pa-
radiso non siete vecchio! né povero!». Dopo alcuni mesi scrisse sul retro del biglietto:
«1905. Provvide a Lui! e mi mandò 20 mila lire! Santa Provvidenza!» (Ivi 127).

30.2 Page 292

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290 Prima parte
274
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Condivide i criteri prudenziali da tenere presenti riguardo a suor Teresa La Ferlita
che, per motivi di salute, deve recarsi in famiglia e promette preghiere per l’ammalata
e per la sua situazione familiare.
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in AGFMA 412.1/122 (12)
[Torino] 5-2-1904
Mia buona figlia Suor Morano Maddalena,
Facendo seguito al telegramma vi mando la presente per darvi le norme
da tenere riguardo alla suora La Ferlita500 ammalata che deve recarsi a casa
per la cura. Può andare ma con abito nero e procuri di comportarsi quivi in
quel frattempo da buona religiosa, osservando, come può, i S. Voti.
Potete suggerirle quei consigli che credete ben opportuni; e, se dopo il
tempo della cura vuol ritornare, ditele che troverà sempre aperte le porte
perché continui ad essere figlia di Maria Ausiliatrice.
Ditele che preghi molto affinché cessi la guerra che le fanno per impe-
dire la sua vocazione e pregate ancor voi con tutte le sorelle affinché faccia
il buon Dio che alla tempesta succeda la calma, alla guerra la pace ed ella
riesca vittoriosa. Pregherò anch’io e la benedico.
Benedico pur voi tutte raccomandandomi alle vostre preghiere. Sono
tutto vostro in Gesù e Maria
Sac. Michele Rua
P.S. Salutate specialmente la Suor La Ferlita assicurandola di mie pre-
ghiere.
500 Suor Teresa La Ferlita (1875-1945) aveva emesso la prima Professione il 14 ot-
tobre 1898. Era una FMA semplice, generosa, zelante per il bene della gioventù. Aveva
29 anni quando si ammalò e, benché la famiglia non condividesse la scelta della vita
religiosa, fatta dalla figlia, tuttavia collaborò al recupero della salute e suor Teresa poté
far ritorno in comunità. Emetterà i voti perpetui il 24 settembre 1906 (cf Secco M.,
Suor La Ferlita Teresa, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel
1945, Roma, Istituto FMA 1996, 290-293).

30.3 Page 293

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 291
275
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Acconsente all’acquisto della casa di Chertsey e raccomanda di intendersi con l’Ispet-
tore don Carlo Macey per la documentazione necessaria. Accenna alla situazione del-
la casa di Brisighella e di Costantinopoli.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/118 (106)
Torino 18-II-1904
Mia Ottima M. Catterina
Mi affretto rispondere alla gradita vostra di jeri. Quanto a Chertsey,501
vista la convenienza di fare l’acquisto indicato e la possibilità di radunarne
i mezzi, vi permetto l’acquisto in discorso. Converrà però raccomandarsi
a D. Macey affinché combini l’istrumento di compra, facendo attenzione
che non gravitino su quello stabile ipoteche od altri pesi, che non si potes-
sero togliere colla somma di L. 20/m prezzo indicatomi. Converrà ancora
che D. Macey veda se si può ottenere riduzione sul prezzo.
Quanto a Brisighella se avete già impegnata la parola non converrebbe
dar indietro.502 Tuttavia si osservi se vi sono i mezzi per vivere e si facciano
i patti chiari.
Per Costantinopoli dovremo pure fare una convenzione in cui si parlerà
anche delle spese del viaggio.503
Approvo il cambio delle due Direttrici di Mathi.
Pregherò per le recenti vostre defunte ed anche per le superstiti.
Buon mese di S. Giuseppe. Pregatelo pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
501 La casa di Chertsey era stata aperta il 14 marzo 1903 ed ora si trattava di proce-
dere all’acquisto dello stabile. In quella casa vi era il Collegio-convitto, il Noviziato e
l’oratorio festivo.
502 A Brisighella (Ravenna) le FMA giungeranno infatti nel mese successivo il 14
marzo 1904.
503 A Costantinopoli (Turchia) non fu mai aperta una casa delle FMA. Nel 1913 si
aprirà la comunità di Adalia, nell’archidiocesi di Smirne, ma a causa della situazione
politica verrà soppressa nel 1915 (cf Capetti G., Il cammino III, 68-70).

30.4 Page 294

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292 Prima parte
276
A suor Lucia Franco
Le assicura che non occorre rinnovare la Confessione generale, ma la esorta ad aver
fiducia nei consigli del confessore. Augura buone feste pasquali a tutte le consorelle.
Copia datt. in ASC A3990142
Torino 26 marzo 1904
Mia buona Suor Lucia Franco
In risposta alla gradita vostra del 19 corrente vi esorto di non pensarvi
a rinnovare la Confessione Generale. State di buon animo al consiglio del
Confessore che vi dice di disprezzare i pensieri di diffidenza. È un’astuzia
del demonio l’idea che vi disturba che egli non conosce la vostra vita pas-
sata. Non occorre che la conosca per darvi così saggio consiglio: gli basta i
lumi della Teologia e le ispirazioni del Signore.
Lieto alleluia e sante feste pasquali a voi e alla Direttrice ed alle Conso-
relle. Pregate tutte pel
Vostro in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
277
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa dell’offerta ricevuta dalla Marchesa di Cassibile con la finalità di aiutare una
giovane a realizzare la vocazione religiosa e manda gli auguri pasquali da trasmettere
al Consiglio generale.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/118 (107)
Torino 28-III-1904
Mia buona Madre Generale
La Sig.ra Marchesa di Cassibile mi ha spedito L. 600 per servir a far re-
ligiosa Salesiana una qualche povera ma buona zitella. Io tengo la somma a
vostra disposizione. Se si potesse con questa somma accettare la sorella del
nostro Missionario D. Buodo, che già lavorò tanto per le Figlie di M. A. in

30.5 Page 295

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 293
America, gli tornerebbe certo di grande consolazione, ché so desiderarlo
grandemente.504
Se poi ne accettate un’altra io vi farò avere la somma o la verserò
all’Oratorio a vostro credito a semplice vostro avviso.
Buon alleluia e felici Feste Pasquali a voi e a tutte codeste buone Madri.
Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
278
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Si compiace per le buone notizie delle due case di Roma e in particolare per gli Eserci-
zi spirituali delle alunne della Scuola normale. In tono scherzoso esprime il desiderio
di condividere un eventuale “mezzo milioncino” con la destinataria della lettera.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (22)
Torino 2-IV-1904
Mia buona Madre Eulalia
Tante grazie degli auguri che mi mandi da parte tua e delle buone Con-
sorelle delle due case. Ve li ricambio pregando il caro Gesù a portarvi la
pace e le consolazioni che portò alla sua Madre SS., ed alle pie Donne
dopo la sua risurrezione, accendendovi tutte d’amore per Lui.
Mi consolano molto le notizie che mi dai delle due comunità, specie
degli esercizi alle Normaliste. Forse sarà cosa da farsi anche gli anni ven-
turi.505
Vorrei mandarvi una porzione del mezzo milioncino; ma questo bene-
detto mezzo milioncino ritarda a venire. Tuttavia ti mando una lettera che
potrà forse portarvi qualche ajuto: stante la maggiore vicinanza la mando
di preferenza a te. Favorisci rispondere presto.
Tuo padre e tua madre stanno bene e ti ricambiano i saluti.
Sta allegra e prega pel
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
504 La giovane a cui accenna non entrò mai nell’Istituto delle FMA.
505 Si trattava di un’attività formativa promossa in quell’anno dalle FMA a favore
delle giovani studentesse conosciute negli ambienti dell’Università. La proposta degli
Esercizi spirituali venne poi continuata anche negli anni successivi.

30.6 Page 296

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294 Prima parte
279
A suor Filomena Bozzo, direttrice della casa di Sanluri (Cagliari)
Inviandole un pensiero di don Bosco, la ringrazia del denaro ricevuto e informa di
aver permesso al Direttore generale, don Clemente Bretto, di visitare la casa di San-
luri. Precisa però che per ogni necessità occorre rivolgersi innanzitutto alla Visitatrice
e all’Ispettore.
Orig. allog. con poscritto aut. in Archivio della casa FMA di Sanluri (Cagliari)
Torino il 8-4-[19]04
Rev. Suora Filomena Bozzo - Sanluri - Sard.[egna]
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di
vostro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amat.mo D. Bosco
scritto di sua mano:
«Figliuoli miei, conservate il tempo, e il tempo conserverà voi in eterno.
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
Aggiungo al già detto che ho aspettato finora a rispondere alla vostra
ultima del 13 marzo per vedere se mi arrivavano le undici lire: la metà
dell’abbonamento del Bollettino e mi arrivarono. Grazie tante. Ringraziate
eziandio da parte mia le persone offerenti.
I due diplomi furono spediti. Se vi occorre di rivolgervi a Don Bovio,
Segretario di Don Bretto per qualche cosa, fatelo pure. Permetto che Don
Bretto vi faccia una visita, ma non dovete sottrarvi al vostro ispettore Don
Conelli.506
Salutate tutte le suore e ragazze da parte mia, pregate per me e fatevi
santa. Addio.
P.S. Nelle vostre necessità dovete anzitutto ricorrere alla vostra Visita-
trice, Madre Eulalia, al vostro Ispettore, e poi se occorre, anche al Dirett.
Gen.
506 Don Arturo Conelli (1864-1924) era Ispettore dal 1902 delle case salesiane del
Lazio, dell’Umbria, delle Marche e della Campania. Nel 1917 succederà a don Fran-
cesco Cerruti come Consigliere generale per le scuole e due anni dopo verrà nominato
Economo generale (cf Ceria E., Conelli sac. Arturo, economo generale, in DBS 95-96).

30.7 Page 297

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 295
280
A suor Giuseppina Pacotto, missionaria in Argentina
Rassicura la missionaria di rispondere a tutte le lettere che riceve, si compiace del suo
impegno spirituale e le indica alcuni mezzi efficaci per il cammino di santità.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino il 15-4-1904
Rev. Suor Giuseppina Pacotto - Buenos Aires Almagro507
Aggiungo che non ricordo d’aver ricevuto vostre lettere e che non man-
co di rispondere a tutte le lettere che mi giungono specialmente da lonta-
no. Pazienza!
Ora che ho ricevuto e vi rispondo, vi assicuro che sono assai contento
della vostra buona volontà di essere una vera Figlia di Maria Ausiliatrice e
di Don Bosco e di farvi santa. Molto bene!
Coraggio e costanza: io vi aiuterò colle mie preghiere e vi benedico di
cuore. Lavoro, pietà e rassegnazione in tutto alla Santa Volontà di Dio: ecco
i mezzi per farvi santa e per guadagnarvi un bel posto in Paradiso. State
sempre allegra e pregate anche per me. Addio, mia buona figlia.
Pregate per
il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
281
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Le chiede di offrire a suo nome un piccolo dono al figlioccio che riceverà la prima
Comunione e assicura vicinanza spirituale alla comunità “S. Giuseppe” in occasione
di una festa che coinvolge anche le benefattrici.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (23)
507 Suor Giuseppina Pacotto (1850-1934) era partita nel 1881 per l’Uruguay con la
terza spedizione missionaria. Fu direttrice a Las Piedras per cinque anni, poi venne in-
viata in Patagonia come direttrice a Viedma. Lavorerà a lungo in Argentina (cf Anzani
E., Suor Pacotto Giuseppina, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte
nel 1934, Roma, Istituto FMA 1993, 229-236).

30.8 Page 298

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296 Prima parte
Torino 22-IV-1904
Mia buona Madre Eulalia
Ricevo notizia che il mio figlioccio Federico Michele Granata riceve
Domenica la 1a Comunione. Favorisci regalargli da parte mia qualche bel
libretto con analoga immagine. Io non ho presente il suo indirizzo: del
resto non vorrei disturbarti.
Domenica (24) mi terrò presente in ispirito al trattenimento dell’Ora-
torio femminile di S. Giuseppe in Roma, specie per pregare per le Suore,
le Oratoriane e sovratutto per le Benefattrici.
Tanti saluti e benedizioni da S. Giuseppe a tutte.
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
282
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Si rallegra per la partecipazione delle giovani universitarie all’udienza pontificia a
chiusura degli Esercizi spirituali e trasmette l’impegno spirituale per il mese mariano.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (24)
Torino 27-IV-1904
Mia ottima Madre Eulalia Bosco
Ti ringrazio delle buone notizie che mi dai colla gradita tua del 20. Pen-
so anch’io che l’udienza del S. Padre per le signorine del Magistero avrà
fatto loro del bene e sarà stato come vera chiusura degli esercizi spirituali.
Ti ringrazio del regalo che hai fatto al mio amico Federico Michele
Granata. Spero gli farà del bene.
Quanto al fioretto pel mese di Maria forse sono già un po’ in ritardo,
tuttavia te lo mando ancora: Imitar Maria SS. nella sua vita interiore che,
come dice il Vangelo, conservava le parole di Gesù meditandole nel suo cuore.
Tanti saluti a tutte dal
Tuo aff. in G. e M. Sac. Michele Rua

30.9 Page 299

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 297
283
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia delle buone notizie sulle case visitate e sottopone alla Superiora il vivo de-
siderio di una novizia colombiana di essere presto ammessa alla Professione religiosa.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/118 (108)
Torino 6-V-1904
Ottima Madre Catterina
Tante grazie delle buone notizie sulle case visitate. Degnasi Maria Ausi-
liatrice continuar la sua protezione mantenendo in tutte le case ed in tutti
gl’individui il buono spirito di sacrifizio, zelo e carità reciproca.
Pregherò pel povero Piana.
Certa Suor Maria Acosta novizia a Bosa (Colombia)508 si raccomanda
affinché vogliate finalmente ammetterla alla professione. Io fo’ solamente
la commissione. Non occorre rispondermi, chè ben so che fate quel che
si deve fare. Vale se non altro questa preghiera a far conoscere il suo vivo
desiderio.
Aspetto da Madre Elisa che mi faccia conoscere se le nozze d’argento di
codesta casa saranno il 29 corr. od in qual altro tempo.509
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
284
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Assicura la preghiera per il buon esito degli Esercizi spirituali e auspica che tutte
siano docili all’azione di Gesù che vuole infiammare d’amore il loro spirito.
Orig, aut. in AGFMA 412.1/118 (109)
508 Suor Maria Acosta Salas emetterà la prima Professione il 28 gennaio 1905, ma
dopo circa un anno lascerà l’Istituto.
509 La casa di Nizza Monferrato era infatti stata aperta nel 1879 e quindi era immi-
nente la celebrazione del venticinquesimo di fondazione.

30.10 Page 300

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298 Prima parte
Torino 4-VIII-1904
Mia buona figlia Madre Catterina
Accompagno colla preghiera i vostri esercizi spirituali. Voglia Maria
Ausiliatrice rendervi tutte degne sue figlie. Vi ringrazio della nota che mi
mandaste: mi serve appunto di guida per accompagnarvi collo spirito e
coll’orazione. Però se mi sarà possibile qualche scappata per venirvi a vi-
sitare la farò volentieri. Per la muta delle Direttrici ho già preso nota pel
19, 20 o 21.510
Andrà tanto bene che per quella circostanza, se non prima, possiam
vedere insieme la nota del personale.
Salutate codeste buone Figlie e dite loro che il Cuor di Gesù le vuole
tutte infiammare del fuoco del suo amore e perciò procurino di rendere il
proprio cuore accessibile ed incendibile di questo santo fuoco, con togliere
quanto può impedire che la sacra fiamma divampi.
Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Favorite dire a Madre Vaschetti511 che il Sig. D. Piccollo già pos-
siede una mia procura e che da Nizza mi si spedirono parecchie note di
suore ammesse alla vestizione, alla professione, alla rinnovazione ed ai voti
perpetui. Salutatela, ditele che deve ajutarvi a far sante codeste buone suore.
285
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Informa di aver ricevuto la documentazione inviata da Roma e si interessa dell’esito
degli Esercizi spirituali invocando perseveranza nei buoni propositi.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (25)
510 Dalla Cronaca della Casa conosciamo che mantenne la promessa, nonostante la
sua precaria salute a motivo di ulcere alle gambe e dell’imminenza del Capitolo genera-
le (23 agosto - 13 settembre 1904).
511 Madre Luisa Vaschetti aveva lasciato l’Argentina ed era giunta in Casa-madre
l’anno prima per essere accanto alla Superiora generale in qualità di Segretaria, oltre
che di Consigliera generale.

31 Pages 301-310

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31.1 Page 301

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 299
Torino 16-IX-1904
Mia buona Madre Eulalia
Appena ricevuto il tuo dispaccio avrei voluto subito avvisare la Madre
Gen. del tuo desiderio ma mi fu annunziato che non era a Nizza ed io non
sapevo dove si trovasse perciò telegrafai a te. Spero tutto sia andato bene
pei vostri esercizi e però prego per lunga durata del frutto. Prega anche tu
pel
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
286
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Con espressioni affettuose ringrazia per le preghiere offerte per il recupero della salu-
te e dà notizie del suo miglioramento. Attende informazioni dalla Madre e promette
di accompagnarla con la preghiera nella sua visita alle comunità.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/118 (110)
Foglizzo 28-IX-1904
Mia Ottima Madre Generale
Ho letto con piacere la gradita vostra del 26 e vi ringrazio di tutto l’in-
teresse che prendete alla mia salute e delle preghiere che a Dio innalzate e
fate innalzare per me.512 Per vostra quiete posso assicurarvi che vo miglio-
rando assai in guisa che ormai il maggior incomodo è l’appetito. L’affetto
de’ figli ha esagerato molto gl’incomodi del padre. State adunque di buon
animo e rassicurate chi chiede delle mie notizie.
Riceverò volentieri le informazioni che mi promettete intorno alla vo-
stra visita; ma per non affaticarvi troppo a scrivere, potete anche riservarle
per comunicarmele a voce al vostro ritorno. Io intanto prego Maria Au-
siliatrice a prepararvi tante consolazioni da parte delle sue figlie e spe-
cialmente domani vi raccomanderò tutte in modo speciale anche al mio
Patrono.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
512 Don Rua aveva sofferto per l’aggravarsi delle ulcere alle gambe.

31.2 Page 302

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300 Prima parte
287
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Concede il permesso di acquistare la casa in Roma fuori Porta S. Giovanni alla con-
dizione che non si chiedano contributi al Consiglio generale dei Salesiani in gravi
difficoltà finanziarie. Informa sul trasferimento di una missionaria in Chubut (Ar-
gentina) e suggerisce alla Madre di visitare tutte le case della Sicilia.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/118 (111)
Torino 10-X-[1]904
Mia Ottima Madre Catterina
In risposta alla gradita Vostra del 6 debbo dirvi che corriamo pericolo
di fare banca rotta. Tuttavia in vista della convenienza dell’acquisto che
proponete fuori di Porta S. Giovanni in Laterano;513 in vista che avete pie-
na fiducia di poter fare quella spesa senza disturbare il Capitolo Superiore
e senza aggravare voi stesse di debiti ammetto che diate promessa di fare
quell’acquisto fra quattro o cinque anni. Questo non impedirà di farlo an-
che più presto se potete più presto trovare i mezzi risparmiando così il
prezzo del fitto del locale di alcuni anni.514
Vi ringrazio delle buone notizie che mi date di codesti Esercizi: di cuore
benedico chi li predica, chi li dirige e chi li fa.
Ho permesso a Suor Torta515 di andare a Chubut col Sig. D. Vacchi-
na. Pare che essa non avesse gran voglia d’internarsi in quei deserti: giova
sperare che tuttavia farà bene la parte sua a gloria di Dio e [a] bene delle
anime.
513 Si riferisce alla casa che si aprirà in quello stesso anno a Roma, Via Appia Nuova
dove le FMA si dedicheranno alla scuola e all’oratorio. Non era infatti più possibile
continuare ad avere nello stesso edificio, sito in via della Lungara, il Noviziato e l’in-
cipiente scuola professionale con il laboratorio, la lavanderia e la stireria (cf lettera di
Madre Eulalia Bosco a don Rua – Roma, 27 gennaio 1906, in AGFMA 15[904]16).
514 Per il pagamento dell’edificio si poté contare con la generosa solidarietà delle fa-
miglie Mariani e Valsé-Pantellini, oltre che sul contributo di padre Giovanni Bonanni.
515 Suor Giuseppina Torta (1857-1924) era partita nel 1883 per l’Argentina dove
aveva dato prova del suo zelo e della sua generosità. Fu direttrice della casa di Buenos
Aires Boca e poi di Bahía Blanca. Nel 1904 l’attendeva la missione di Rawson nel Chu-
but dove le FMA lavoravano dal 1893. Anche là manifestò le doti di creatività aposto-
lica di cui era ricca e, affrontando inauditi sacrifici, riuscì a promuovere la costruzione
del collegio (cf Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1924, Roma,
Istituto FMA 1986, 100-111).

31.3 Page 303

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 301
Tanti saluti a tutte raccomandando di pregare pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Trovandovi costì in Sicilia, se non è di troppo incomodo alla vostra
salute, parmi opportuno che visitiate tutte la case delle Suore.
288
A suor Marina Coppa, Consigliera generale per le scuole
Consiglia, per ragioni di prudenza, di esonerare dal suo compito suor Albina Bertet-
ti, incaricata della scuola materna di Alessandria e di affidarle un’attività diversa,
provvedendo con una certa urgenza alla sua sostituzione. Suggerisce di informare la
Vicaria non essendo in sede la Madre generale.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/125 (3)
Torino 24-X-[1]904
Mia buona madre Marina516
Scrivo a voi non sapendo dove attualmente si trovi la Madre Generale,
stante che siete Voi l’incaricata delle cose scolastiche.
Si trova in Alessandria Suor Albina Bertetti la quale fu incaricata
dell’Asilo Infantile.517 Se potete in qualche modo dispensarla da tale of-
ficio, sarà opportuno, e ciò per ragioni particolari, che pel momento non
occorre indicare.
Provate [a] destinarla, se si può a qualche altro Officio anche più gra-
ve, ma che non sia quello di trattenersi coi bambini. La cosa è alquanto
urgente, e però, se occorre, non potendo parlare con la Madre Generale,
parlatene con la Madre Vicaria se trovasi costì; e così provvedete ad esone-
rarla per ora ed in avvenire.
Spero che la Vostra salute sia buona; e io prego il Signore ad irrobu-
stirvi per poter ancora per molti anni lavorare alla sua maggior gloria ed al
bene delle anime.
516 Madre Marina Coppa dal gennaio 1901 era stata nominata Consigliera scolastica
generale in sostituzione di madre Emilia Mosca deceduta improvvisamente il 2 ottobre
1900.
517 Suor Albina Bertetti non perseverò nell’Istituto. Dalla casa di Nizza Monferrato
farà ritorno in famiglia il 5 settembre 1911.

31.4 Page 304

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302 Prima parte
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
289
A suor Matilde Lorenz
La esorta a continuare nell’impegno di santità richiamando l’insegnamento di S.
Tommaso d’Aquino sulla decisa volontà di amare Dio nell’operare e nel soffrire per
Lui e le ricorda che, secondo le Costituzioni, non può ancora essere ammessa alla
Professione perpetua.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino il 28-10-[19]04
Rev. Suor Matilde Lorenz - Morelia518
Molto mi rallegro della vostra buona volontà: con la buona volontà
potrete farvi santa. S. Tommaso, richiesto dalla buona sua sorella come
avrebbe potuto farsi santa, rispose appunto: “Con la buona volontà, cioè:
basta volerlo! Basta voler amare Dio, lavorare per Dio, soffrire per amor
di Dio; operare e soffrire sono, dice il medesimo S. Tommaso, la prova più
certa ed infallibile dell’amor di Dio… Quali ineffabili consolazioni genera
l’amor di Dio, Padrone adorato e Sposo delle anime!”. Amatelo, figlia mia.
Va bene che questo santo amore vi faccia desiderare i Voti Perpetui, ma
per voi sarebbe troppo anticipato il tempo: canonicamente non si può; a
suo tempo però si compiranno i vostri santi desideri.519
Continuate a pregare con fervore, a lavorare, a soffrire per amor di Dio,
518 Suor Matilde Lorenz (1873-1947) è una delle prime FMA messicane. Era entrata
nell’Istituto avendo già superato i 25 anni di età e con abitudini di vita che misero a
dura prova la solidità della sua vocazione, tuttavia si impegnò con costanza nell’assi-
milare lo spirito salesiano e fu generosa infermiera ed economa in varie comunità del
Messico (cf Secco M., Suor Lorenz Matilde, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle
FMA defunte nel 1947, Roma, Istituto FMA 1997, 284-287).
519 Suor Matilde aveva emesso i primi voti appena da un anno: l’8 febbraio 1903.
Verrà ammessa alla Professione perpetua il 6 gennaio 1909, dopo sei anni, come pre-
scrivevano le Costituzioni: «I tre voti di povertà, castità ed obbedienza si faranno prima
ad annum per un periodo di tre anni, quindi per un altro periodo di tre anni, dopo il
quale si faranno i voti perpetui» (Cf Costituzioni dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausi-
liatrice fondate da D. Bosco, Torno, Tip. Salesiana 1906, Tit. Vi, art. 31).

31.5 Page 305

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 303
ad essere esatta nell’osservanza della S. Regola, dei santi Voti, ad essere
esemplare in tutto.
Io pregherò per voi e vi benedico di tutto cuore. Pregate voi pure per
me e salutate tutte da parte mia. Addio! Addio!
Aff. in G.M.G. Sac. Michele Rua
290
A suor Anna Panzica, missionaria in Argentina
Rallegrandosi dell’impegno che dimostra, le invia il libro che gli aveva chiesto e le
dà concreti orientamenti di vita. Assicura di aver scritto a madre Morano in Sicilia
perché provveda a suo padre.
Copia datt. in ASC A3990228
Torino il 12-11-[19]04
[Rev. Suor Anna Panzica]
Quanto mi rallegro della vostra buona volontà!520 Colla buona e costan-
te volontà farete bene ogni cosa e vi farete santa. Sì, per tutto questo e per
l’acquisto del paradiso, basta volerlo.
Coltivate l’anima vostra, correggete i difetti del vostro cuore: ivi nasce-
ranno i fiori di virtù e compirete delle belle opere che piaceranno al Si-
gnore, che vi adorneranno e saranno preziosissima moneta per comperare
il regno dell’eterno gaudio. Fate coraggio: io prego per voi e vi benedico
di tutto cuore. Lavoro, pietà, buon esempio e costanza, siano le virtù vostre
caratteristiche e sarete veramente felice.
Vi mando il libro chiesto che è molto bello e vi gioverà. In quanto al
vostro padre, ho scritto alla Madre Morano in Sicilia e spero si provvederà.
State tranquilla, allegra e pregate per me. Addio.
Aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
520 Suor Anna Panzica era partita per l’Argentina nel 1889. Lavorò instancabil-
mente nelle case della Patagonia coltivando sempre un’ardente vita spirituale. Aveva
una vera fame di tutto quello che poteva alimentare questo fuoco interiore: letture
spirituali, preghiere, visite al Ss. Sacramento. Di qui si spiega la richiesta da lei fatta
a don Rua (cf Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1919, Roma,
Istituto FMA 1984, 33-38).

31.6 Page 306

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304 Prima parte
291
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Chiede alla Vicaria generale l’elenco completo delle case aperte nel 1904 e di pros-
sima fondazione per preparare la comunicazione per il Bollettino Salesiano, prassi
inaugurata da don Bosco.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (22)
Torino 22-11-1904
Mia buona Madre Vicaria,
Favoritemi al più presto un elenco delle case delle Suore aperte e da
aprirsi in quest’anno 1904, indicando lo scopo delle medesime e dove oc-
corra, indicate anche i fondatori.
Ho bisogno di tali indicazioni al più presto per inserirle nella mia let-
tera del Bollettino di Gennajo, che deve essere stampato in questi giorni.
Il Signore vi benedica tutte col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
292
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Ringrazia dell’elenco completo delle suore e delle case e condivide notizie della sua
salute che va migliorando. Invia la benedizione per il nuovo Noviziato aperto a Li-
vorno e si rallegra per il crescente numero delle educande.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (23)
Torino 24-XI-1904
Mia ottima Madre Vicaria,
Tante grazie dell’esibizione di un elenco completo delle Suore; se non
vi riesce di troppo disturbo, lo riceverò volentieri.
La mia salute va migliorando, ma adagino. Sia benedetto il Signore. Vi
ringrazio delle preghiere che continuate far per me. Ne ho bisogno sotto
ogni rapporto. Tante grazie pure per l’elenco delle nuove case aperte nel
1904.

31.7 Page 307

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 305
Di cuore benedico il novello noviziato di Livorno.521 Speriamo abbon-
danti frutti!
Che bel numero di educande! Forse andrebbe assai bene se si potesse
popolare un po’ di più gli altri collegi delle Suore, i quali menano una vita
un po’ stentata. Per ora non sarà più possibile, ma converrà ricordarsene
per gli anni venturi.
Appena arrivata la Madre Gen. datele il Benvenuto da parte mia. Voglia
la celeste Madre benedirvi tutte col
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
293
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Informa di aver provveduto a sostituire a Nizza temporaneamente il cappellano am-
malato con l’inviare don Giuseppe Bertello al quale le suore potranno rivolgersi per
il ministero e anche per consiglio.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (24)
Torino 10-XII-1904
Mia buona Madre Vicaria,
Il Sig. D. Francesia mi diede la nuova che è ammalato D. capra e che
voi abbisognate di un capellano, per supplirlo provvisoriamente. io vi
mando niente meno che il sig. D. Bertello.522 Forse farà piacere a qualche
Suora poter parlare anche fuori di confessione a qualche Superiore del no-
stro Capitolo: voi potrete avvisare che il Sig. D. Bertello è anche disposto a
dare udienza a chi ne avesse bisogno.
Il Signore vi benedica tutte e vi prepari tante benedizioni per le prossi-
me feste di Natale.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
521 Il Noviziato era stato aperto qualche giorno prima il 21 novembre 1904.
522 Don Giuseppe Bertello (1848-1910) era Consigliere ed Economo generale.

31.8 Page 308

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306 Prima parte
294
A suor Maddalena Morano e alle suore della Sicilia
Invia un biglietto di ringraziamento per il gradito dono di mandarini e aranci uniti
agli auguri natalizi.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (14)
Torino 31-XII-1904
Mie buone figlie
Ho ricevuto i mandarini e gli aranci vestiti da festa coi vostri auguri. Ve
ne ringrazio di cuore e ricambiandoveli prego Gesù Bambino a ricolmarvi
tutte di sue carezze.
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
295
A suor Lucie Guttadoro
Conforta la giovane suora in un’esperienza di prova e, con delicata paternità e me-
diante profonde motivazioni di fede, la esorta a confidare nel Signore e ad essere
perseverante nella vocazione religiosa.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/124 (17)
Torino 2 Gennaio 1905
Mia buona figlia Suor Lucia Guttadoro - Alì
Mi ha fatto immensamente piacere la vostra lettera del 17 Dicembre
u.s. per le notizie, la confidenza e l’affetto che mi avete manifestato e ve
ne ringrazio di tutto cuore. Vi compatisco, figlia, per la desolante vostra
condizione e prego il Signore che cambii presto i vostri giorni di desola-
zione in giorni di felicità e di gloria. Intanto non vi lasciate abbattere dai
tristi eventi e considerate nella pazienza e rassegnazione alla volontà di
Dio che questo mondo è una valle di lagrime e la vita nostra fugace come
l’ombra è ripiena di mali e di miserie inevitabili. Così lo ha disposto Iddio
in penitenza dei peccati e per l’acquisto della eterna salvezza. Quanti mali

31.9 Page 309

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 307
e tentazioni giungono a tormentare anche i buoni ed i santi e sono la via
regia del paradiso.
Offrite adunque ogni sacrificio a Dio; Dio sarà la vostra fortezza e con-
solazione; Dio vi proteggerà, vi darà la vittoria nelle tentazioni e la corona
dell’eterno trionfo. Siate ferma e costante nella grazia della vocazione, gra-
zia straordinaria del Signore e imponderabile, siate osservante della Santa
Regola e dei Santi voti.
Io non mancherò di raccomandarvi al Signore, a Maria Aus.ce a Don Bo-
sco, di raccomandare i vostri cari vivi e defunti e vi benedico con tutta l’ef-
fusione dell’anima mia. Grazie altresì degli auguri che vi ricambio di cuore;
vi saluto e pregate per me. Addio, mia buona figlia, Addio. Sono tutto
Vostro in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
296
A suor Claire e suor Julie Olive
Rispondendo alla richiesta di consiglio in merito alla divisione dell’eredità paterna,
nota la convenienza di fare al più presto; pensa che anche il fratello salesiano don Lu-
dovic sarà d’accordo e invoca la benedizione e l’aiuto di Maria sulla nazione francese.
Orig. aut. in ASC A4520584 (M. 3920E5/6)
Torino 19-1-1905
Mie buone figlie Clara e Giulia Olive (St. Margarita)
A volta di corriere rispondo alla gradita vostra di jeri relativa alla divi-
sione.
Voi mi chiedete quale sia il mio avviso sulla convenienza della divisione
della eredità del compianto vostro Padre. Io sono d’avviso che, se questa
divisione non disturba troppo la Mamma, convenga farla, e quanto più
presto tanto meglio. Riguardo a D. Ludovico penso che, se gli farete cono-
scere questo mio modo di vedere, anch’esso si accontenterà che si venga
presto alla divisione.
Spero il mese venturo farvi una visita e intanto preghiamo che le cose
di codesta cara Nazione prendano un buon avviamento riguardo alle Con-
gregazioni. Bisogna raccomandar vivamente ogni cosa a Maria Ausil. che
in questi ultimi trent’anni già più volte venne in ajuto alla Francia. Rac-
comandiamoci anche a D. Bosco che pure tanto l’amava da considerarla
come sua seconda patria.

31.10 Page 310

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308 Prima parte
Tanti saluti a vostra Sig.ra Madre, alla Visitatrice e fratelli e sorella pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
297
A suor Filomena Bozzo, direttrice di Sanluri (Cagliari)
Si mostra soddisfatto dell’andamento dell’opera e della stima della gente e attende lo
strumento di vendita dell’edificio in favore dell’Istituto FMA da parte del Vescovo.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 15(902)09
Torino 23-II-[19]05
Rev. Suor Filomena Bozzo
Ho ricevuto la vostra gradita lettera del 15 corr.; avete fatto benissimo
a portare un ricordo da parte mia al Dott. Piai, ed al vostro veneratissimo
parroco. Vi ringrazio di questo gentile pensiero che avete avuto in mio
favore.
Ringrazio pure la provvidenza che finalmente Mons. Ingheo523 si sia
deciso di far l’atto di vendita dei suoi beni in favor nostro. Ringraziatelo
vivamente da parte mia e mandateci quanto prima lo strumento di vendita.
Mi rallegro che codesta popolazione Sanlurese vi sia così benevola; rin-
graziamone il Signore e procuriamo di meritarci sempre la protezione del
Cielo. Frattanto non mancate di porgere a tutti i miei più sentiti ringrazia-
menti.
Coll’augurio che ogni cosa vostra debba sempre procedere bene vi rac-
comando di pregare pel
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
298
A suor Lucia Franco
Rispondendo attraverso il segretario, concede il permesso di poter visitare alcuni am-
malati del paese, secondo la richiesta della FMA, maestra comunale, ma le raccoman-
523 Mons. Raimondo Ingheo, vescovo d’Iglesias e originario di Sanluri, aveva pro-
mosso l’apertura dell’Asilo nel suo paese e in quell’anno aveva preso la decisione di
cedere gli ambienti dell’Asilo alle FMA. Egli ritornava spesso a Sanluri e si compiaceva
dello sviluppo dell’opera educativa a favore della gioventù.

32 Pages 311-320

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32.1 Page 311

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 309
da di non trascurare la scuola e di sottomettere le uscite dalla casa religiosa alla sua
direttrice.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 3 marzo 1905
Rev. Sr. Lucia Franco
In risposta alla vostra preg. lettera del 1° marzo corrente, il Rev.mo Sig.
D. Rua mi ha incaricato di scrivervi in suo nome quanto segue: Buona è
la disposizione della Regola che proibisce alle Figlie di M. Aus. di recarsi
a visitare gli ammalati, perché ciò sarebbe fuori del vostro scopo e non
sarebbe conveniente a tutte le età e circostanze. Ma per la vostra età, e
pel caso di ammalati che direttamente o per mezzo dei parenti desiderino
qualche vostra visita e ve ne facciano invito, come dite nella vostra lettera,
allo scopo di aiutarli od indurli a morire cristianamente, il Rev. Sig. D. Rua
crede di potervi concedere tali visite senza ledere lo spirito della Regola.524
Vi raccomanda però di non trascurare la Scuola per tali visite e di non
uscire mai di notte, ma di giorno e nei momenti liberi. Così gli pare che
potreste pure visitare quel giovane chierico, che si trova nelle circostanze
ricordate e che fu già vostro scolaro. Ma tutto questo subordinatamente al
giudizio della vostra Direttrice, a cui Egli si rimette.
Prima di chiudere la presente lettera, che deve servire di vostra norma,
l’ho fatta vedere al Rev.mo Sig. D. Rua per accertarmi che fosse riprodotto
fedelmente il suo pensiero; e perciò attenetevi a quanto qui si contiene e
potrete star sicura di operare secondo la volontà del Superiore.
Egli ora sta bene di salute e vi ringrazia delle vostre preghiere, augurandovi
da Dio ogni bene per intercessione di S. Giuseppe e di Maria Ausiliatrice.
Pregate anche per me.
Vostro aff. in G. e M.
Sac. Giovanni Bovio - Segretario.
524 Suor Lucia Franco era allora maestra comunale a Mongardino d’Asti e quindi
conosceva tutti in paese. Era nota non solo la sua competenza, ma anche la sua dedizio-
ne al bene delle persone e il suo zelo apostolico. Ispettori e direttori didattici avevano
di lei una grande stima. Insegnerà ancora per vari anni a Borghetto Borbera (Alessan-
dria) e verrà insignita di medaglia d’oro al merito scolastico.

32.2 Page 312

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310 Prima parte
299
Ad una Figlia di Maria Ausiliatrice
Condivide la sofferenza che le è stata esposta e promette di interessarsi della situazio-
ne. La incoraggia a confidare nell’aiuto di Gesù, di Maria Ausiliatrice e di S. Giusep-
pe e a ricorrere senza timori alla direttrice e alla Visitatrice esponendo loro le proprie
necessità.
Orig. allog. con firma aut. in ASC A4510305 (M. 3899C6/7)
Torino 17 Marzo 1905
Mia buona figlia
Rispondo alla pregiata vostra del 13 corr. Prendo parte alle vostre pene
e mi interesso volentieri per voi. Appena io possa parlare con qualcheduna
del Capitolo non mancherò di fare le parti vostre. Intanto fatevi coraggio:
tirate avanti facendo tutte le vostre confidenze a Gesù Sacramentato, a
Maria Ausiliatrice e a San Giuseppe.
Che se qualche volta vi occorre qualche aiuto materiale, non abbiate
paura: presentatevi alla Direttrice o Visitatrice ed esponete candidamen-
te le vostre necessità; io spero che troverete nella Visitatrice una tenera
Madre, malgrado l’aspetto un po’ serio che possa avere; come pure son
persuaso che provvederà come meglio potrà alle vostre necessità.
Fatevi coraggio: adoperatevi come meglio potete a stare allegra e cac-
ciar via tutte le nere fantasie.
Pregate per me: per voi pregherà sempre
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
300
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Con espressioni di grato affetto si dice confortato dalle buone notizie che riceve e so-
prattutto dall’impegno di tutte nel tendere alla santità mediante la fedele osservanza
della Regola.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/133 (27)

32.3 Page 313

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 311
Torino il 27-3-[19]05
Rev. Suora Eulalia Bosco, Visitatrice - Roma
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«I giovanetti sono la delizia di Gesù e di Maria. Sac. Gio Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Ringrazio di tutto cuore voi, le buone Suore, novizie e postulanti
delle preghiere ed auguri che ricambio affettuosamente.525 Quanto mi con-
solano le vostre buone notizie! Ringrazio il Signore che la salute vostra sia
buona, buona sempre la vostra volontà di lavorare, perfezionarvi e farvi
sante. Tale dev’essere il nostro principale impegno ed il mezzo sicuro è
l’osservanza esatta e costante delle sante Regole e dei S.ti Voti.
Coraggio, mia buona figlia, e fate coraggio a tutte; in Paradiso bene-
diremo il Signore eternamente per la grazia della vocazione a cui avremo
fedelmente corrisposto.
Amiamo il Signore adunque e facciamoci santi.
Addio, mia buona figlia; a rivederci, se Dio vuole; tanti saluti a tutte,
intanto continuate a pregare per me che vi benedico nel Signore. Addio.
301
A suor Pierina Sutto
Rassicura la scrivente, che gli ha espresso forse qualche timore, di dettare sempre le
lettere a cui risponde, anche quando non sono scritte di proprio pugno. Le raccoman-
da di vivere nella fede per ottenere le grazie dal Signore.
Orig. allog. con firma aut. in ASC A4540132 (M. 3937E11)
Torino 1 aprile 1905
Mia buona Figlia Suor Pierina Sutto (Novara)
Ho visto la gradita vostra del 23 marzo. Voi vorreste che io vi scrivessi
525 Il 25 marzo ricorreva il cinquantesimo della Professione religiosa di don Rua (cf
Amadei A., Il Servo di Dio Michele Rua III, 144-145).

32.4 Page 314

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312 Prima parte
di mia mano: vi compatisco perché non sapete quanta difficoltà incontro a
scrivere. Sono però io stesso che detto le lettere, e perciò potete star tran-
quilla che i pensieri e i sentimenti sono proprio i miei.
Quando potrò verrò volentieri a Novara ed allora spero potervi bene-
dire di presenza, sebbene, se voi avete viva fede, ciò non è necessario, giac-
ché le grazie il Signore le concede a misura della fede di chi le dimanda.
Di cuore vi benedico anche di qui e prego il Signore a farvi Santa.
Credetemi quale mi professo
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
302
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette la richiesta della fondatrice del Patronato per le giovani operaie riguardan-
te la possibilità di aprire colonie estive nelle case di Varazze e di Livorno e raccoman-
da di acconsentire in vista del vantaggio fisico e morale delle ragazze.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/118 (112)
Torino 5-4-1905
Mia buona Madre
La fondatrice della Società di patronato per le giovani Operaie desidera
vivamente poter mandar Colonie marine alla Casa di Varazze e a quella di
Livorno. A tal fine ha preparato le due lettere qui unite, di cui la più breve
vorrebbe mandare alla Direttrice di Varazze.
Credo però che sia meglio che l’ordine od il permesso venga da voi,
perciò le mando entrambe a voi. Se potete contentarla ne avrò molto piace-
re, giacché so che le giovani Operaie passando alcuni giorni in compagnia
e sotto l’amorevole assistenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ne ricavano
non solo vantaggio fisico, ma più ancora vantaggio morale, perciò se potete
anche facilitare riguardo alla pensione sarà molto opportuno.
Abbiate pertanto la bontà di rispondere a Lei e di dare le opportune
disposizioni alle varie case in cui si avrebbe a stabilire la Colonia marina.
Vi auguro a tutte una Settimana Santa veramente Santa e Festa di Pa-
squa veramente lieta.
Credetemi quale mi professo
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua

32.5 Page 315

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 313
303
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Esprime gratitudine per il dono ricevuto e restituisce due lettere che destano preoccu-
pazione invitando alla preghiera e alla fiducia in Maria Ausiliatrice.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/118 (113)
Torino 7-IV-1905
Mia buona Madre
Tante grazie delle tre scatole di cacao. Mi serviranno egregiamente a
suo tempo, avendone ancora tre altre intatte: vedete come abbonda la Div.
Provvidenza!
Vi restituisco le due lettere che lessi attentamente: spero [che] la burra-
sca vorrà presto cessare, preghiamo.
Credo anch’io che il demonio nel timore del gran bene che si potrà fare
colà tiri delle ciappinate:526 ma M. A. è più potente di lui.
Non mi oppongo dal canto mio alla venuta di Suor Cagliero.527
Spero per Pasqua poter venire: ma se la funzione si facesse al lunedì
dopo Pasqua, parmi sarebbe meglio. Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
304
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia del nuovo Catalogo dell’Istituto con le utili annotazioni manoscritte; ac-
cenna alla situazione di una missionaria in Cile e invia auguri pasquali.
526 L’espressione in dialetto piemontese indica i calci dei cavalli il cui zoccolo viene
ferrato.
527 Suor Angela Cagliero (1866-1950) aveva professato nell’Istituto il 19 agosto
1883 ed era partita quell’anno non ancora diciottenne per l’America Latina. A Buenos
Aires Almagro conseguì il diploma di maestra di musica e, dopo aver lavorato vari anni
in Argentina, nel 1896 era stata trasferita a Lima (Perú). Nel 1900 era passata in Cile
dove fu direttrice a Iquique. A motivo del clima forte di quelle terre andine si ammalò
per cui nel 1905 fece ritorno a Nizza Monferrato. Ripartirà poi come missionaria per
la Colombia, dopo una breve sosta in Spagna (cf Secco M., Suor Cagliero Angela, in
Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1950, Roma, Istituto FMA
1997, 55-60).

32.6 Page 316

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314 Prima parte
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/118 (114)
Torino 14 Aprile 1905
Mia buona Madre,
Ho ricevuto con piacere la gradita Vostra di ieri accompagnata dal nuo-
vo Catalogo delle Suore. Trovo molto opportune e ben eseguite le aggiunte
a mano, che mi saranno assai utili.
Quanto a Santiago ho ricevuto pur io una lettera da Suor Cagliero e
scrivo a Monsignore nello stesso senso che voi; come pure già combinai
che egli debba colà fermarsi quanto tempo sarà necessario.
Per la chiusa degli Esercizi starò aspettando l’ultima decisione vostra.528
Intanto auguro a tutte liete feste Pasquali precedute da una Settimana ve-
ramente Santa.
Pregate per me.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
305
A suor Matilde Lorenz
Invia la sua benedizione per la nuova missione che le è affidata e la invita ad atten-
dere con pazienza e operosità il giorno della Professione perpetua mettendo in pratica
alcuni consigli spirituali.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino il 15-4-[19]05
Rev. Suor Matilde Lorenz - Morelia
Vi benedico di tutto cuore, mia buona figlia; prego e confido che il
buon Dio vi concederà un prospero viaggio,529 vi aiuterà nella vostra mis-
sione e un giorno soddisferà i desideri santi del vostro cuore, cioè i santi
desideri della Professione Perpetua.530
528 La chiusura degli Esercizi spirituali avvenne il 25 aprile con la celebrazione della
Vestizione religiosa presieduta da don Rua.
529 Suor Matilde era stata trasferita in quel periodo alla casa di Morelia e quindi
stava per affrontare il viaggio partendo dalla comunità di México S. Julia.
530 Emetterà la Professione perpetua a México il 6 gennaio 1909.

32.7 Page 317

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 315
Allora, sarà per voi, figlia mia, un giorno di felicità, ma di felicità per-
manente, il preludio della felicità eterna. Pazienza dunque, per adesso,
state pur certa che non lascerò di raccomandarvi al Signore, e fin d’ora vi
ringrazio delle preghiere e Comunioni che farete per me!...
Ricevete i consigli e stampateli nel vostro cuore: umiltà - carità - devo-
zione al S. Cuore di Gesù. Addio, mia buona figlia! Addio - Addio!
Sac. Michele Rua
306
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Ringrazia per i graditi auguri pasquali e li ricambia con la preghiera benedicente.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/122 (15)531
[Torino 29 aprile 1905]
Ringrazio voi e tutte codeste buone Suore degli Auguri che m’avete fat-
to per le feste pasquali: ve li ricambio centuplicati pregando Gesù risorto a
regnar nei vostri cuori, come desidero che regni nel cuore del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
307
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Con affettuosa arguzia invia gli auguri per la festa di S. Enrico, onomastico di madre
Enrichetta.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (25)
Torino 15-VII-1905
Mia buona Madre Enrichetta
Non trovo S. Enrico per incaricarlo di portarvi i miei auguri pel vostro
onomastico, perciò incarico una santa che credo molto amica delle Figlie
di Maria Ausil., S. Giovanna Francesca di Chantal…
531 La lettera non è completa. La stessa suor Morano aggiunge di suo pugno la data.

32.8 Page 318

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316 Prima parte
L’augurio principale si è che riusciate a farvi santa: questo ho pur chie-
sto al Signore per voi stamane. Pregatelo anche voi allo stesso fine pel
Vostro in G. e M. Sac Michele Rua
308
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Invia la sua benedizione per le suore raccolte in Esercizi spirituali e auspica abbon-
danti frutti di santità.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (28)
Torino 4-VIII-1905
Mia buona Madre Eulalia
Ti restituisco la lettera del Cav. Cortassa e ti ringrazio delle notizie che
in essa ci dai e dell’interessamento e prontezza che vi ponesti.
Intanto di cuore benedico te e tutte le esercitande ed ogni mattina vi
raccomando nella S. Messa, affinché riportiate abbondanti frutti dai S.
Esercizi.
Spero il Sig. D. Cerruti potrà assistervi almeno qualche giorno e che voi
saprete approfittare di sua presenza.
Pregate anche voi pel
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
309
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Promette d’interessarsi perché alla celebrazione commemorativa della prima casa del-
le FMA in Sicilia sia presente qualche Superiore o Superiora e chiede informazioni
sulla morte della Marchesa di Cassibile.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (13)
Torino 18-VIII-1905
Mia ottima madre Madd. Morano
ho ricevuto la gradita vostra del 10: farò il possibile per mandarvi qual-
che padre o qualche Madre. Parlerò con monsignor Cagliero, Costama-

32.9 Page 319

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 317
gna, Don Marenco, Don Bretto ecc.532 Vedremo se sapete pregar bene. Se
non riesco a nulla sarà segno che non pregate bene.
Povera Marchesa!533 Seppi da parecchi giorni della sua morte ma non
potei finora sapere nessun particolare. Pare che se ci fosse stato qualche
Salesiano ad assisterla, me lo avrebbero scritto. Se saprete qualche cosa
che meriti la pena, fatemela sapere. Intanto preghiamo per l’anima sua.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
310
A suor Elisa Roncallo, direttrice della casa di Nizza Monferrato
Consiglia di limitare il governo e l’animazione ad una sola Ispettoria, preferibilmente
quella a cui appartiene la Casa-madre, e di seguire con attenzione, ma in modo discre-
to, la nuova direttrice nel suo ruolo di guida di una casa tanto complessa.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/123 (4)
Torino 11-10-[19]05
Mia buona figlia M. Elisa
Ho ricevuto la gradita vostra del …534 coll’unita lista delle case delle
due ispettorie Cispadane. Scorgo anch’io che sarebbe molto faticoso per
voi il tenerne tutte e due. Basterà che teniate quella a cui appartiene la
casa Madre, pregando ed aiutando la Superiora per trovare una Ispettrice
adattata per l’altra Ispettoria.535
Desidero che teniate sotto la vostra cura l’Ispettoria di Maria Ausilia-
trice per poter assistere la nuova Direttrice,536 specie nel principio della
532 Si tratta della celebrazione del venticinquesimo delle prime case aperte in Sicilia
a Catania orfanotrofio (6 febbraio 1880) e a Bronte (10 ottobre 1880). Occorreva dun-
que preparare una solenne festa presieduta dai Superiori più conosciuti o che avessero
qualche legame con le origini dell’Istituto.
533 La Marchesa di Cassibile era morta il 7 agosto a Castellammare di Stabbia. Ma-
dre Morano in quel periodo si trovava a Nizza come membro del V Capitolo generale
(cf Garneri D., Suor Maddalena Morano, 140).
534 Manca la data.
535 Si tratta delle due realtà denominate: Visitatoria Cispadana “Maria Ausiliatrice”
e Cispadana S. Teresa”.
536 La nuova direttrice della Casa-madre di Nizza sarebbe stata suor Felicina Fauda.

32.10 Page 320

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318 Prima parte
sua carica, e così lasciar libero il Capitolo Superiore delle sollecitudini di
questo grande ed intricato istituto.
Voi però dovrete indirizzare, assistere la nuova Direttrice, lasciandole
libertà di azione, affinché possa con disinvoltura e slancio promuovere il
buon andamento del medesimo. Sovra tutto poi dovete aiutarla con le vo-
stre preghiere alle quali aggiungerà le sue anche il
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
311
A suor Elisa Roncallo, Superiora della Visitatoria Cispadana
“Maria Ausiliatrice”
La incoraggia a confidare nell’aiuto di Dio e nella protezione dei Santi che la soster-
ranno nella nuova obbedienza anche se gravosa.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/123 (6)
Torino 17 Ottobre 1905
Mia buona Figlia, Madre Elisa Roncallo537
Fatevi coraggio; i Santi vi vogliono bene e vi proteggono: anche quelle
della terra vi avranno riguardo. Il nuovo Ufficio nel sito assegnatovi non
l’avete scelto voi; perciò dovete tanto più confidare nell’aiuto di Dio.
Per voi pregherà pur sempre il
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
312
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette la lettera del Vescovo di Caltagirone che desidera la presenza delle FMA
nella sua diocesi e raccomanda di appagare tale desiderio per il prossimo anno. Invia
gli auguri per la festa di tutti i Santi.
A lei era affidata la grande e complessa istituzione che comprendeva, oltre alla numero-
sa comunità di FMA, anche impegnative opere educative, quali il Collegio-Convitto, la
scuola dall’asilo infantile alla scuola Normale, il laboratorio e l’oratorio festivo.
537 Suor Elisa Roncallo era stata nominata Superiora della Visitatoria Cispadana
“Maria Ausiliatrice”.

33 Pages 321-330

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33.1 Page 321

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 319
Orig. aut. in AGFMA 412.1/118 (115)
Torino 19-X-1905
Mia Ottima Madre Catterina
Vi mando una lettera con uno stampato oggi ricevuti dal Vescovo di
Caltagirone.538 L’aver scritto il vescovo e l’aver egli adoperato certe espres-
sioni che troverete nella lettera vi faranno conoscere il vivo desiderio che si
ha colà di affidare l’educazione femminile alle FF. di M. A.
Pertanto se in qualche modo vi è possibile per l’anno prossimo, procurate
appagarli.539
Il vescovo desidera, come vedrete, che spedisca io la risposta, perciò
converrà che facciate copia della sua lettera e della v.[ostra] risposta per
informarne M. Morano, e che mandiate a me la risposta da spedire a quel
buon Vescovo.
Il Signore vi benedica tutte e nella Novena e festa di tutti i Santi ci ajuti
a cominciar davvero a farci Santi anche noi.
Tanti saluti alle RR. Madri dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
313
A suor Claire Olive
Invia un pensiero di don Bosco ed esprime la sua commozione nel costatare la gene-
rosità di suor Claire disposta ad offrire la vita per la guarigione di don Paolo Albera.
Orig. allog. in ASC A4520583 (M. 3920E3/4)
Torino il 21-10-[19]05
Rev. Suora Claire Olive - Villa Pastré
St. Marguerite Marseille, Bouches-du-Rhône
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di
vostro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amat.mo D. Bosco
scritto di sua mano:
538 Mons. Damaso Pio De Bono fu vescovo di quella diocesi dal 1898 al 1925.
539 La casa di Palagonia nella diocesi di Caltagirone verrà aperta nel 1907.

33.2 Page 322

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320 Prima parte
«Che grande ricompensa avremo di tutto il bene che facciamo in vita!
Sac. Gio. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Mi commuove profondamente la generosità del vostro buon cuo-
re e il desiderio vostro di dar la vostra vita per la salute e la vita di Don Al-
bera. Oh! Il buon Dio darà a voi e a Don Albera l’uno e l’altro, io spero.540
Intanto preghiamo, o figlia, e lasciamo ogni cosa nelle mani di Dio. Sta-
te di buon animo, pregate per me, che prego per voi e vi benedico di tutto
cuore; tanti saluti a tutte da parte mia. Addio, mia buona figlia. Addio.
314
A suor Elisa Roncallo, Superiora della Visitatoria Cispadana
“Maria Ausiliatrice”
Ringraziandola della lettera ricevuta, le trasmette un pensiero di don Bosco in fran-
cese e la informa della relazione che all’Oratorio di Valdocco si stabilisce tra il Con-
siglio generale e il direttore della casa in modo da non interferire nel governo della
comunità.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/123 (7)
Torino il 22-X-[190]5
Rev. Suora Madre Elisa Roncallo
Vi ringrazio della gradita vostra lettera e penso farvi una risposta di vo-
stro gusto col mandarvi un bel pensiero del nostro amatissimo Don Bosco
scritto di sua mano:
«Que Dieu vous benis et que la sainte Vierge soit votre guide
dans tous les dangers de la vie. Abbè J. Bosco».
Gradite i miei cordiali saluti e pregate il Signore pel
vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
540 La generosità e l’ardente preghiera di suor Claire contribuirono infatti ad otte-
nere la guarigione di don Albera, che era il Direttore spirituale della Congregazione
salesiana e che succederà a don Rua nel 1910 come Rettor Maggiore.

33.3 Page 323

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 321
P.S. Qui in Casa Madre dei Salesiani il Capitolo Superiore, compreso
il Rettore, da anni si è interamente ritirato da ogni ingerenza sulla casa.
Chi fa tutto è il Direttore col suo personale sotto la paterna assistenza
dell’Ispettore che dimora pur qui, lasciando tutta la libertà di azione al
Direttore e al suo personale.
315
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Comunica la decisione di ritirare le FMA dal Convitto di Cannero, in quanto i re-
sponsabili della Manifattura non intendono modificare le loro esigenze nei riguardi
della direzione delle operaie.
Orig. aut. in AGFMA 15(897)03
Torino 9-XI-1905
Rev.ma Sig.ra Madre Generale
Dopo i colloqui avuti con Madre Vicaria e M. Clelia541 mi parve di scor-
gere che se la Ditta Majoli e Campi non modificava le sue pretese riguardo
alla Direzione delle operaie si desiderava ritirarsi e solo si aveva riguardo
a non lasciare la Ditta incagliata. Orbene dalla carta qui unita si rileva che
quest’ostacolo più non esiste e però pare conveniente richiamar le Suore,
non intendendo la Ditta di modificare le sue esigenze, ed in tal senso ho
conchiuso la conversazione di stasera. Il Signore vi benedica.
Obed.mo servo Sac. Michele Rua
541 La direttrice del Convitto di Cannero, aperto nel 1897, era suor Clelia Gugliel-
minotti. Non è facile cogliere quale sia stato il motivo determinante il ritiro delle FMA
da Cannero. Si deve riconoscere che la direttrice suor Clelia era zelante nel cercare il
bene delle giovani operaie, ma non esente da rigidezze e intransigenze per cui si erano
creati notevoli conflitti con la Direzione della Ditta. D’altra parte in quell’anno (1905)
suor Clelia era stata bersaglio di una campagna denigratoria da parte dei responsabili
della Manifattura. La Ditta riteneva dannosa per le operaie la sua opera educativa piut-
tosto esigente. La risposta di don Rua, che aveva grande stima di suor Clelia, fu peren-
toria: in quell’anno si decise di ritirare le FMA (cf Vertenza Majoli - Guglielminotti,
in AGFMA 15[897]03 e Anzani E., Suor Guglielminotti Clelia, in Facciamo memoria.
Cenni biografici delle FMA defunte nel 1958, Roma, Istituto FMA 2000, 188-190).

33.4 Page 324

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322 Prima parte
316
A suor Matilde Lorenz
Raccomanda a chi si sta preparando alla Professione perpetua di liberarsi dall’amor
proprio, nemico dell’amore di Dio, e di essere perseverante nella preghiera e nella
confidenza per potersi unire a Gesù per sempre.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino il 17-11-[19]05
Rev.da Suor Matilde Lorenz - Morelia
Nella vostra lettera di oggi, 17 corrente, mi dite che volete sempre es-
sere rassegnata alla volontà di Dio.542 Questo mi consola e sarà la sorgente
della vostra felicità. Allora l’amor proprio, questo nemico dell’amor di Dio
e della propria perfezione, deve tacere, rimanendo come avvinto in catene,
fatto schiavo. Libera di questo nemico dell’amor di Dio, farete tutto ciò
che piace al buon Dio e di profitto all’anima vostra.
Spero nostro Signore vi concederà col tempo di soddisfare i desideri
del vostro cuore, col fare i S. Voti perpetui e unirvi a Gesù, lo Sposo dol-
cissimo delle anime, coi sacri vincoli di eterno amore.
Animo dunque, figliuola; orazione, confidenza in Dio e perseveranza. Io
pregherò per voi e vi benedico; pregate per me e salutate tutte. Addio,
figliuola. Addio.
Sac. Michele Rua
317
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa sull’intenzione di condividere con i Consiglieri Salesiani la lettera della Ma-
dre con le opportune modifiche e spera che essi offrano illuminati suggerimenti a
bene delle due Congregazioni.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/118 (116)
542 Suor Matilde Lorenz fu sempre delicata di salute e tuttavia disponibile alle varie
attività comunitarie.

33.5 Page 325

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 323
Torino 26-XI-1905
Mia buona Madre
Leggerò agli altri Superiori la gradita vostra di ieri; spero che in vista
del vostro vivo desiderio s’indurranno a rileggere lo scritto colle modifica-
zioni introdotte e che vorranno anche suggerire quello che il Signore loro
ispirerà per maggior vantaggio delle due Congregazioni.543
Già ho scritto per sapere quando e chi dovrà recarsi a Roma; a suo
tempo v’informerò di tutto. Facciamoci coraggio e non tralasciamo di rac-
comandare a Maria Ausiliatrice, a S. Giuseppe e a D. Bosco l’affare e con-
fidiamo.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
318
A suor Luisa Vaschetti, Segretaria e Consigliera generale
Comunica di aver incaricato l’Ispettore don Conelli come guida e aiuto delle tre Su-
periore nel loro soggiorno a Roma a motivo della pratica per mantenere all’Istituto
la forma e la struttura datagli da don Bosco. Esorta a confidare in Maria Ausiliatrice.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/125 (17)
Torino 15-XII-1905
Mia buona Figlia M.[adre] Luigia544
Ho ricevuto le vostre gradite lettere ed abbiamo incaricato D. Co-
543 Si tratta di una lettera scritta nel contesto della questione della separazione giu-
ridica dell’Istituto delle FMA dalla Congregazione salesiana, a seguito delle Normae
secundum quas emanate dalla Congregazione dei Vescovi e Regolari nel 1901. Madre
Daghero attesta, anche a nome delle altre Consigliere e di tutte le suore, di voler rima-
nere quali le aveva volute don Bosco, cioè dipendenti dalla “paterna autorità del legit-
timo successore di D. Bosco” (lettera del novembre 1905, in AGFMA 054/113 [13]).
544 Suor Luisa Vaschetti era in quel tempo a Roma insieme con la Madre generale
e madre Marina Coppa intenzionate a far tutto il possibile per salvaguardare la dipen-
denza dell’Istituto FMA dalla Congregazione salesiana da loro ritenuta indispensabile
per la sussistenza dell’Istituto stesso (cf Quaderno: “Memorie intime”. Cronaca del sog-
giorno delle Superiore a Roma per la questione “Separazione-autonomia” [1905-1906],
ms. aut. in AGFMA 054/141).

33.6 Page 326

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324 Prima parte
nelli545 affinché vi assista e vi aiuti, dandogli le istruzioni che ci parvero
convenienti. Spero che tutto andrà bene. Se poi fosse ancora necessaria
la presenza di qualcun altro, sarei disposto a mandare il Sig. D. Bertello.
Quanto a D. Conelli, sarà costì sabato sera: potrete facilmente parlargli
e combinare se sia necessario la presenza di qualcun altro. Se vi sarà premu-
ra potrete anche telegrafare.546
Fatevi coraggio: confidate molto nella bontà e protezione di Maria Au-
siliatrice, a cui vi raccomanda di cuore
Il Vostro in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
319
A suor Claire Olive
Suggerisce di rivolgersi all’Ispettore per gli affari di cui chiede consiglio e di tener
presente i gravi debiti delle case di Marseille St. Marguerite e Marseille “St. Léon”.
Invita a riflettere sulla possibilità che il fratello e la sorella ottengano un eventuale
contributo economico dalla madre.
Orig. aut. in ASC A4520582 (M. 3920E1/2)
Torino 16-Dic.-1905
Mia buona figlia suor Clara547
Mi affretto a rispondervi per quanto mi chiedete con la gradita vostra
del 13 corrente. Anzitutto vi dirò che questi affari d’interesse soglionsi
decidere coll’Ispettore di ciascuna Ispettoria, perciò farete molto bene a
rimettervi al suo giudizio, essendo egli colui che meglio conosce i bisogni
della propria Ispettoria.
Venendo poi a parlare dell’affare di cui m’interrogate, io vi esorto a
tener presenti i gravi debiti non solo della casa di S. Margherita, ma più
ancora quelli di S. Leone.
545 All’Ispettore salesiano don Arturo Conelli don Rua aveva dato indicazioni pre-
cise perché accompagnasse da vicino le tre Superiore nel periodo in cui si trovavano a
Roma (cf Lettera di don Michele Rua a don Conelli, Torino 7 dicembre 1905, in ASC
A4500384).
546 La frase trascritta in corsivo è autografa.
547 È l’ultima lettera di don Rua che si conserva delle numerose indirizzate alla stes-
sa destinataria dal 1891 fino al 1905, cioè da quando era appena entrata nell’Istituto
delle FMA.

33.7 Page 327

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 325
Penso che non siano così penose le condizioni de’ vostri parenti, quan-
to quelle delle case del mezzodì della Francia.
Per altra parte riflettete un po’ se il fratello e sorella non possano avere
un appoggio nella Signora vostra Madre e fors’anche in altri parenti. Que-
ste riflessioni vi pongo sott’occhio affinché possiate giudicare con maggior
fondamento sulla convenienza di diportarvi più in un modo che nell’altro.
Il Signore vi assista e conceda a voi, a Suor Giulia, a tutta la vostra
famiglia e a codesta comunità buone feste e l’abbondanza delle celesti be-
nedizioni. Io pregherò per voi; voi degnatevi raccomandare al buon Dio
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
320
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette ufficialmente la decisione presa in Consiglio riguardante l’incarico affidato
a don Bertello di prestare assistenza e aiuto alle Superiore nel corso della vertenza in
Roma al fine di ottenere quanto altre Congregazioni hanno già ottenuto.
Orig. allog. in ASC A4580125 (M. 3991A7)
Torino - Oratorio Salesiano lì 19 dicembre 1905
Il Capitolo Superiore presieduto dal Rev.mo Sig. D. Rua nella sua sedu-
ta di ieri sera riconoscendo che le Figlie di Maria Ausiliatrice nell’attuale
vertenza in Roma hanno bisogno di un’assistenza, e temendo che il Sig.
D. Marenco non possa far tutto quello che sarebbe necessario per la sua
qualità di Consultore della S. C. dei VV. e RR. ed incaricato a conformare
le Costituzioni delle suddette F. di M. A. alle norme, dà speciale incarico
al Rev.mo Sig. D. Bertello548 che dovrà recarsi da quelle parti ad assisterle
ed indirizzarle in tutto ciò che crederà conveniente, mettendosi anche, ove
occorra, d’accordo col Sig. D. Marenco e D. Conelli, affine di ottenere per
le Figlie di M. A. quello che hanno ottenuto altre Suore nelle stesse loro
condizioni. Convinto che ciò sia per tornare a maggior gloria di Dio e a
bene di tante anime.
Sac. Michele Rua
548 Don Giuseppe Bertello era Consigliere generale della Congregazione salesiana,
particolarmente incaricato delle scuole professionali.

33.8 Page 328

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326 Prima parte
321
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Ringrazia degli auguri natalizi e assicura la preghiera per le suore e le alunne.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (16)
Torino 21-XII-1905
Mia ottima M. Morano
Tante grazie dei vostri auguri: ve li ricambio centuplicati e prego gesù
Bambino a ricolmare di sue carezze voi, le vostre dipendenti ed allieve.
Ho scritto a Messina: spero si provvederà.
State allegra e sempre buona come vi desidera con M. Ausiliatrice
il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
322
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Manifesta ammirazione per la costanza con cui la Madre segue la pratica in corso per
ottenere che l’Istituto continui ad avere la forma datagli da don Bosco, ma la invita a
porre maggior fiducia nella preghiera.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/118 (117)
Torino 29-XII-1905
Ottima mia Madre Generale
Ho ricevuto la gradita Vostra del 23. Vi ringrazio delle buone notizie
che mi date: ammiro la vostra costanza nell’adoperarvi con coraggio al
noto intento.549 Fate bene continuando con prudenza per riuscire ad ot-
tenere quanto forma oggetto dei vostri pii desideri: però anche facendo
quel che potete da parte vostra riponete la vostra maggior fiducia nella
preghiera.
549 Per madre Daghero, come in genere per tutte le FMA, la separazione giuridica
dell’Istituto delle FMA dalla Congregazione salesiana era considerata “la massima delle
disgrazie”, in quanto si temeva che avesse come conseguenza l’allontanamento dallo
spirito di don Bosco.

33.9 Page 329

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 327
Qui si sta rileggendo e lavorando: si aspetta ancora la nota relazione che
dovrà accompagnare le Costituzioni: speriamo riceverla tra breve. Arrivò
stasera.550
Tanti saluti con ricambio di auguri a tutte da parte del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
323
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Mentre ringrazia degli auguri natalizi, assicura una speciale preghiera nel giorno in
cui vi sarà l’udienza pontificia.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/118 (118)
Torino 7-1°-1906
Mia buona Madre Gen.
Ho ricevuto la gradita vostra del 1° del corrente nonché il telegramma
di ieri. Vi ringrazio di cuore degli Auguri che mi avete fatti, cui vi ricambio
di cuore pregando il Divino Pargoletto a far paghi i vostri voti.
Stamane poi in modo particolare raccomanderò nella S. Messa l’affa-
re che vi sta tanto a cuore. Sono ansioso di conoscere l’esito della vostra
udienza, sebbene forse non sia ancora quella che abbia a decidere defini-
tivamente.551
Continuiamo a pregare e confidiamo nella bontà della Celeste Madre.
Tanti saluti ed auguri anche alla vostra compagna dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
550 Le parole in corsivo sono manoscritte da don Rua. Si trattava di un Pro-memoria
che avrebbe dovuto accompagnare il testo delle Costituzioni ricevute dal Procuratore
generale don Marenco. In esso si ribadisce che l’Istituto fondato da don Bosco ricono-
sce nel suo successore don Michele Rua il punto di riferimento sicuro e indispensabile:
«Non ci si voglia privare del nostro Superiore e Padre. Senza di Lui il nostro Istituto
non sarebbe più quale lo fondò Don Bosco e quale tutte noi lo abbiamo abbracciato»
(cf “Pro-memoria” 12 gennaio 1906, orig. datt. in AGFMA 054/127).
551 Il 7 gennaio 1906, madre Caterina Daghero, accompagnata dalla Segretaria ma-
dre Luisa Vaschetti, e dalla Consigliera generale madre Marina Coppa, furono ammes-
se all’udienza pontificia. Il Papa le ascoltò con paterno interessamento e, costatando
l’ansia e il timore espressi dalla Madre, più volte le ripeté di stare tranquilla. A loro
parve di avere un forte motivo di speranza, anzi una certa sicurezza per l’argomento
così tenacemente difeso (cf Relazione scritta da madre Caterina Daghero, in AGFMA
054/115 [8]).

33.10 Page 330

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328 Prima parte
324
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia per la lettera, si compiace delle rassicurazioni confortanti ricevute e invita
a continuare a pregare con fiducia.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/118 (119)
Torino 17-1°-1906
Mia buona Madre
Vi ringrazio della gradita vostra del 9 corrente e ne ringrazio di cuore
il Signore e Maria Ausiliatrice. Dopo le belle parole ed assicurazioni avute
parmi non siavi tanto a temere. Tuttavia continuiamo pregare e confidia-
mo.
Abbiate cura di vostra sanità e salutate Madri, figlie ed allieve pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
325
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa di aver inviato la lettera della Madre ad un “noto personaggio” forse per
raccomandare la questione relativa alla posizione dell’Istituto FMA in rapporto alla
Congregazione salesiana e alla revisione delle Costituzioni.
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in AGFMA 412.1/118 (120)
Torino 27-1°-1906
Mia ottima Madre
Ho ricevuto la lettera del Sig. D. Marenco insieme con la vostra.
Secondo le istruzioni di Lui mandai questa vostra con una mia di ac-
compagnamento al noto personaggio. Preghiamo e speriamo.
Intanto vi unisco un biglietto che vi riguarda in modo speciale e che
merita considerazione. Pregate pel vostro in G. e M.
sac. M. Rua
P.S. Favorite ringraziare per me il Sig. D. Marenco ed informarlo di
quanto ho detto in principio.

34 Pages 331-340

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34.1 Page 331

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 329
326
A suor Maddalena Morano, Superiora della Visitatoria Sicula
Biglietto di ringraziamento per il dono ricevuto dalla Sicilia.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/122 (17)
Torino 1-II-1906
ottima Madre Morano
Tante grazie dei magnifici mandarini. Il Signore vi rimuneri largamente.
Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
327
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Da Londra dà notizie delle FMA e delle case visitate e suggerisce di provvedere al
cambiamento della direttrice di Cherstey.
Presenta inoltre due proposte avanzate dalle suore e, giunto a Parigi il 20 febbraio,
informa del suo viaggio in Spagna.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/119 (121)
Londra, 19-II-1906
Mia buona Madre Generale
Prima di partire da Londra giudico conveniente mandarvi notizie delle
vostre figlie. Ho visitato St. Denijs, Londra, Farnborough, Chertsey e tutte
trovai in buono stato di salute e tutte animate dal desiderio di lavorare pel
Signore.
Una sola nota stona alquanto e forse già sapete quale è: la Direttrice di
Chertsey,552 la quale, sebbene dotata di particolari qualità, pare alquanto
deficiente della qualità necessaria ad una Direttrice: forse farebbe meglio
in qualità di aiutante com’era a Manouba.
Penso che avrete notizie più particolareggiate dalla Ispettrice.
552 La direttrice era suor Adele Mauxion che fu poi sostituita da suor Adele Ghezzi.

34.2 Page 332

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330 Prima parte
Due domande mi vennero fatte per le Suore: una di esortare la Madre
Generale a fare una visita nel Nord della Francia e all’Inghilterra; l’altra
di designare una Ispettrice anche pel Nord della Francia: compio la com-
missione lasciando a voi di stabilire quello che in Domino vi sembrerà più
opportuno.
Parigi 20553
Domani 21 partiremo per la Spagna e Portogallo. Nella Spagna poco
ci fermeremo nell’andata, essendo la nostra meta il Portogallo. Se troverò
case di Figlie di M. A. nel viaggio non mancherò di portar i vostri saluti,554
come ora vi comunico tanti cordiali rispetti da tutte le case vostre finora
visitate, ai quali unisco i miei saluti.
Mons. Cagliero mi ha scritto testé una lettera di buone speranze sul
nostro affare; tuttavia preghiamo anche S. Giuseppe specie in questo suo
mese.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
328
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Esprime ringraziamenti per le notizie ricevute e promette preghiere per la Madre,
bisognosa di incoraggiamento e di conforto.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (26)
Braga 9-III-1906
Mia buona M. Enrichetta
Tante grazie di vostra lettera e delle notizie che mi date. Fate coraggio
alla Rev. Madre: pregherò anch’io per lei.
Tanti saluti a M. Angiolina, Elisa, Sr. Fauda ecc. a tutte quante.
Pregate tutte pel
vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
553 Di passaggio a Parigi il giorno 20 febbraio continua la lettera.
554 Don Rua visitò due volte la comunità delle FMA di Salamanca: il 1° e il 3 marzo
(cf Cronaca della casa di Salamanca, in AGFMA C[904]13).

34.3 Page 333

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 331
329
A suor Elisa Roncallo, Superiora della Visitatoria Cispadana
“Maria Ausiliatrice”
Incoraggia la Superiora ad accogliere la missione che le è stata affidata dall’obbe-
dienza e le raccomanda di andare avanti con coraggio e fiducia in Maria Ausiliatrice
facendo il meglio che le sia possibile.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/123 (8)
Torino 10 Aprile 1906
Mia buona Madre
Dalla gradita vostra portatami dal Sig. D. Francesia rilevo le vostre
pene. Facciamoci coraggio e confidiamo. Quanto a voi state tranquilla nel
sito che vi fu assegnato per vostra dimora e muovetevi solamente per andar
alla visita delle vostre case.555
Del resto andate avanti di buon animo facendo il meglio che potete
specialmente nelle Case che si trovano di fronte a scuole protestanti.
Maria Ausiliatrice vi assista e dia efficacia alle vostre parole e solleci-
tudini.
A tal fine la pregherà il
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
330
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Trasmette la richiesta di un’eventuale nuova fondazione e si sottomette al parere
della Vicaria che valuterà le condizioni di accettazione.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/127 (4)
Torino 11 Aprile 1906
Mia Buona Madre Vicaria
Ho ricevuto lettera, di cui trovate qui unita copia fedele. Come vedrete,
555 Madre Elisa Roncallo si trovava da poco come Superiora della Visitatoria Cispa-
dana “Maria Ausiliatrice”.

34.4 Page 334

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332 Prima parte
sabato prossimo lo scrivente verrà per trattare. Incerto se vi sia possibile
accettare e a quali condizioni, vi prego a volermene informare con tutta
sollecitudine.
Intanto vi auguro un lieto Alleluia ed ottime Feste pasquali per voi e
tutta codesta famiglia.
Credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
331
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Dà chiari orientamenti circa la questione dell’ampliamento della casa di Roma, via
Marghera, e suggerisce di consultare un avvocato per quanto si riferisce alla proprietà
dell’immobile.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/133 (29)
S. Gregorio 26-IV-1906
Mia buona Madre Eulalia
Rispondo alla gradita tua del 21 arrivatami jeri sera. Ti confermo quan-
to ti dissi a voce, cioè:
1° Che da parte mia nulla osta alla progettata aggiunta alla casa di Via
Marghera, anzi la desidero conoscendone la santa destinazione;
2° Nulla si ha da temere da parte dei Salesiani proprietari;556
3° Solo si deve consultare qualche avvocato intorno a ciò che si ha da
fare per assicurare la nuova fabbrica in capo a Suore sebbene si innalzi su
terreno d’altri, per non aver poi a fare la cessione sotto forma di vendita
con grave spesa. In ultima analisi basterà, penso, che gli attuali proprietari
vendano per ora la porzione di terreno, su cui si dovrà fabbricare, alle
Suore che saranno le nuove proprietarie.
Buona festa alla Madre; saluti a te e tue dipendenti dal
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
556 Fino al 1907 le case delle FMA erano proprietà della Congregazione Salesiana.
La convenzione del 1907 stipulata tra il Consiglio generale dei Salesiani e quello delle
FMA regolarizzerà le proprietà, in seguito alla separazione giuridica voluta dalla Chiesa
(cf Convenzione 4 marzo 1907, copia ms. in AGFMA 054/133).

34.5 Page 335

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 333
332
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Trasmette la richiesta ricevuta dal parroco di Conzano per avere le FMA nella sua
parrocchia e spera che tale desiderio possa essere appagato. La incarica di informare
don Cerruti e don Bretto del prossimo raduno di Consiglio.
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in AGFMA 412.1/119 (122)
Torino 9-VI-1906
Mia Ottima Madre
Vi unisco qui una lettera del Parroco di Conzano che desidera vivamen-
te una Fondazione di Figlie di Maria Ausiliatrice. Ne parlò con me a voce;
io senza prendere impegno lo esortai a mettere per iscritto il suo progetto,
assicurandolo che vi avrei raccomandato l’affare.
Vedete adunque se la cosa è possibile e conveniente; in tal caso farà pur
piacere a me che si possa contentare quell’antico nostro Allievo.557
Sento che trovasi costì il nostro caro D. Cerruti; favorite dirgli che lu-
nedì all’ora solita terremo Capitolo: se potrà trovarsi anch’esso andrà bene.
Il cuor di Gesù ci accenda del suo Amore: pregatelo pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Se potesse anche venire il Dir. Gen. andrebbe pur bene: del resto
venga quando potrà.
333
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Invia la domanda presentata dal parroco di Asti riguardante un oratorio femminile e
prega di dare risposta, dopo aver visitato l’ambiente. Augura un fruttuoso mese del S.
Cuore assicurando la preghiera per il cammino di santità.
Orig. aut. in AGFMA 15(902)17
557 Non fu possibile assecondare la richiesta del Parroco, don Francesco Oddone,
del 4 maggio 1906.

34.6 Page 336

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334 Prima parte
Torino, 16-6-1906
Mia buona Madre Generale,
Ricevo da un antico allievo, ora parroco in Asti la qui unita lettera e
periodico riguardante l’Oratorio femminile di Asti. Io risposi a quel buon
parroco che avrei scritto a voi e che da voi avrebbe ricevuto risposta. Ve-
dete pertanto di scrivergli qualche cosa e se avete intenzione di andar a
vedere il locale, che vi esibisce, intendetevi con lui per assicurarvi che chi
vi va possa trovarlo a casa.
Spero che costì si faccia con impegno il mese del Sacro Cuore: io
da quella fonte di benedizioni v’imploro tutte le grazie, necessarie pel
vostro avanzamento nella santità, mentre raccomando alle vostre fervide
orazioni
Il vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
334
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Ringrazia degli auguri e delle buone notizie circa la posa della prima pietra del nuovo
edificio. Chiede preghiere per la maestra delle novizie, suor Maria Genta, e per suor
Teresa Valsé che sono ammalate.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/133 (30)
Torino 26-6–1906
Mia buona figlia M. Eulalia
Tante grazie degli Auguri che fai colla gradita tua del 22 corrente come
pure di quelli che mi mandi da parte delle varie tue famiglie: io ve li ricam-
bio con tutto il cuore pregando il Signore a farvi avanzare tutte nelle vie
della santità. Spero ti farai tu interprete presso codeste buone suore della
mia riconoscenza.
Ti ringrazio pure della notizia che mi desti della posa della prima pietra
del nuovo Edificio: mi fa pena che mi abbi sepolto così profondamente; il
solo pensiero che mi consola si è il trovarmi in buona compagnia.558
558 Nelle fondamenta della casa, come è prassi, viene posta una pergamena con i
nomi dei Superiori e Superiore in carica.

34.7 Page 337

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 335
Abbiamo qui la Madre generale, Suor Genta, Suor Valsé: speriamo
che queste due ultime aiutate dalle vostre preghiere guadagneranno in
salute.559
Credimi sempre
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
335
A suor Giuseppina Pacotto, missionaria in Argentina
Invia alla generosa missionaria orientamenti pratici di vita spirituale e la esorta ad
unire all’ardente desiderio di farsi santa altri mezzi pratici che dovrà valorizzare nella
concretezza della vita comunitaria.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino 27 luglio 1906
Mia buona figlia, Suor Pacotto Giuseppina - Almagro
Sono contento che abbiate ricevuto la mia letterina, eccone un’altra che
vi manifesta pure la mia contentezza per la vostra buona volontà e gran
desiderio di farvi santa. Il primo mezzo della perfezione è il desiderio: i de-
sideri, dice S. Teresa, sono le ali con cui c’innalziamo verso il monte della
santità e le regioni del cielo.
Unite, figlia mia, al desiderio della santità gli altri mezzi che sono: la
preghiera, e confidenza in Dio che vi dà il desiderio ed il potere; la medita-
zione, la S. Comunione, la risoluzione e atti pratici delle virtù religiose, spe-
cie dell’umiltà, fondamento, e l’osservanza delle Regole anche nelle cose
più piccole.
Coraggio, guerra all’amor proprio, nemico della perfezione, allegria
sempre e pensate sovente al Paradiso. Io vi aiuterò colle mie preghiere e vi
benedico di tutto cuore.
Mi rincresce della poca salute della vostra direttrice e la raccomando al
559 Le due ammalate, provenienti dal Noviziato di Roma, via della Lungara, erano
giunte a Torino il 15 giugno. Dal 28 giugno al 24 luglio verranno accolte nella Casa di
Giaveno “Pensionato” per un periodo di riposo al fine di recuperare la salute. Suor
Maria Genta ritornerà in Noviziato nel mese di agosto; suor Teresa Valsé resterà a
Torino fino al mese di settembre e, dopo i voti perpetui emessi a Nizza il 17 settembre,
farà ritorno a Roma per un periodo.

34.8 Page 338

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336 Prima parte
Signore.560 Salutatela da parte mia. Mons. Cagliero, D. Albera e il Direttore
Generale ora stanno bene.
Speriamo che presto sarà la beatificazione di don Bosco.561
Addio, mia buona figlia; pregate per me.
Vostro in G e Maria Sac. Michele Rua
336
A suor Tersilla Tabasso, missionaria in Brasile
Si compiace del ricordo che conserva dei consigli ricevuti “da un Padre che nel Signore
tanto vi ama” e la incoraggia a proseguire nel cammino di santità.
Trascrizione ms. in AGFMA 26(1959)
Torino, 20 Agosto 1906
Mia buona figlia Suor Tersilla T. - Guaratinguetá
La rimembranza dei giorni felici qui passati l’anno scorso562 e dei sa-
lutari consigli avuti da un Padre che nel Signore tanto vi ama allietano il
vostro cuore e ne provo gran piacere.
Tutto vi aiuterà ad amare il Signore maggiormente e lavorare per la sua
gloria, per la salvezza delle anime.
Figlia fortunata, continuate nel vostro gran proposito, raccoglierete
frutti dolcissimi e copiosi di eterna benedizione.
Pregate per me che vi benedico affettuosamente con tutte le buone
Suore, le educande e le esterne.
Tanti saluti a tutte da parte mia. Addio.
Vostro in G. e Maria Sac. Michele Rua
560 La direttrice era suor Claudina Rezzonico (1872-1953) che, pur essendo tanto
giovane, era stata nominata direttrice per le sue doti di animatrice e di gioiosa fedeltà
allo spirito salesiano. Nel 1899 era stata delegata al Capitolo generale. Nel 1903 la sua
salute destò serie preoccupazioni e dovette subire un intervento chirurgico. Dal 1912
al 1918 sarà Ispettrice nel Cile (cf Secco M., Suor Luisa Claudia Rezzonico, in Facciamo
memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1953, Roma, Istituto FMA 1998, 386-
393).
561 Il processo di canonizzazione di don Bosco, iniziato nel 1890, a due anni dalla
morte, si concluderà nel 1934 con la solenne proclamazione della sua santità. Il 24 lu-
glio 1907 Giovanni Bosco veniva dichiarato venerabile e il 2 giugno 1929 beato.
562 Con probabilità si riferisce al V Capitolo generale (8-20 settembre 1905), a cui
aveva partecipato anche suor Tersilla in qualità di Delegata.

34.9 Page 339

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 337
337
A suor Felicina Fauda, direttrice della casa di Nizza Monferrato
Attesta di trovare sempre il tempo per rispondere alle lettere dei suoi figli e figlie, og-
getto del suo paterno affetto, e invoca dal Signore sulla direttrice spirito di sapienza,
santità e coraggio perché possa guidare tante giovani a realizzare la vocazione a cui
Dio le chiama.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/127
[Torino] 10 Settembre 1906
Mia buona figlia Suor Felicina Fauda
Non ostante le mie molteplici e gravi occupazioni troverò sempre un
po’ di tempo per rispondere ai miei figli e figlie, quand’anche poco, perché
sono l’oggetto dell’affetto del mio paterno cuore.
Grazie adunque, figlia mia, dei bei sentimenti espressi nella gradita vo-
stra lettera; pregherò molto il Signore affinché v’infonda il suo spirito di sa-
pienza, di santità e coraggio onde possiate dirigere assai bene tante anime
che vi affida per la via della virtù e del cielo. Desse sono la compiacenza del
cuore di Gesù; parte di esse chiamate da Dio e da Maria a vita più perfetta
nel giardino della Congregazione hanno da essere luce ed ornamento; altre
sono chiamate ad essere sostegno, angeli della famiglia, base della rigenera-
zione sociale e tutte insieme poi, la compagnia degli angioli in Cielo.
Abbiamo celebrato solennemente il 25° della Madre Sup.ra Gen.le;563
faccio voto che si giunga a celebrare il 50°, sebbene non sia più allora io se
non spettatore di tanto avvenimento dal Paradiso, seppure il Signore mi
riconoscerà degno di esservi ammesso. Ma speriamo tutto nella Misericor-
dia infinita di Dio.
Ora intanto vi saluto e vi benedico affettuosamente in un con tutte le
brave educande e suore che vi accompagnano. Fate tutte buone vacanze e
pregate per me.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
563 La celebrazione del 25mo anniversario dell’elezione della Madre generale si era
tenuta a Nizza il 12 agosto 1906. In quell’occasione don Rua regalò alla Madre un’im-
maginetta con questa scritta: «O Maria Ausiliatrice assistete la vostra diletta ancella,
Suor Catterina Daghero Superiora Generale delle vostre Figlie, ed ajutatela a guidarle
tutte al Paradiso» (orig. aut. in AGFMA 412.1/119 [134]).

34.10 Page 340

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338 Prima parte
338
A suor Maria Antonia Bosio, direttrice di Lugo
Chiede ulteriori informazioni sulla situazione della casa e in particolare sui rapporti
dell’opera educativa con la Marchesa e promette il suo interessamento quando riceve-
rà la documentazione necessaria.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 15(890)02
Torino IX-1906
Mia buona Figlia564
Ho ricevuto la gradita vostra del 2 corrente. Sebbene io non possa in
questi momenti degli Esercizi Spirituali occuparmi dell’affare di cui mi
parlate, tuttavia per poter occuparmene in seguito ho bisogno che mi fac-
ciate sapere quanto la Marchesa vi passa annualmente, quante orfanelle
mantiene nell’Istituto e con quale pensione; a che punto si trova attual-
mente nel compiere i pagamenti maturati. Parmi di ricordare che sebbene
la convenzione primitiva fissi un onorario di L. 3000 annue per le Suore,565
sia stato in seguito ridotto a 2000 per l’impossibilità che ella accampava di
continuare il primitivo stipendio.
Avute queste informazioni si procurerà di darvi in Ottobre prossimo la
desiderata soddisfazione. Il Signore vi benedica colle vostre collaboratrici
e voi pregatelo pel
Vostro in G. e M. Sac Michele Rua
339
A suor Elisa Roncallo, Superiora della Visitatoria Cispadana
“Maria Ausiliatrice”
L’aiuta a vivere nella fede le sofferenze e le difficoltà inerenti alla missione che le è
affidata e a considerarle in prospettiva apostolica.
564 Suor Maria Antonia Bosio (1864-1921), di nobile famiglia di Bari, aveva emesso
i voti religiosi il 29 agosto 1895. Lavorò prima a Varazze e poi fu vicaria e direttrice a
Lugo di Romagna dove resterà fino al 1914. Di vasta cultura, suor Maria Antonia, era
dotata di squisito senso pratico e di forte sensibilità educativa (cf Facciamo memoria.
Cenni biografici delle FMA defunte nel 1921, Roma, Istituto FMA 1985, 62-72).
565 Secondo la prima Convenzione stipulata con la Marchesa Maria Spreti ved.
Borea, le FMA percepivano 500 L. per ogni suora. La comunità era composta di sei
membri.

35 Pages 341-350

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35.1 Page 341

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 339
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/123 (9)
Torino 12-X-1906
Mia buona Figlia M. Elisa
Mi consola la vostra gradita del 10 corrente: vedo che non vi mancano
le tribolazioni: buon segno! Il Signore vi vuole bene; e così oltre le occa-
sioni di servirlo nel campo dell’azione, vi dà pure tanta bella opportunità
di servirlo nel campo delle sofferenze. Che prezioso Apostolato quello dei
patimenti e delle tribolazioni!
Coraggio mia buona Madre e sempre avanti nel compiacere il vostro
Celeste Sposo e nel conformarvi alla sua santa volontà. Breve il patire,
eterno il godere.
Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
340
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Suggerisce di entrare con delicatezza in contatto con una consorella che si trova in
famiglia per invitarla a trascorrere qualche giorno in comunità a Nizza. Il gesto potrà
animarla nella fedeltà alla vocazione.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/121 (27)
[Torino] 26 di novembre 1906
Alla Reverenda Madre Vicaria, Nizza M.
Reverenda Madre
Voi sapete che Suor Testa si trova a casa per motivo di salute e forse
anche incerta se continuerà nella Congregazione.566 Pertanto sono di pa-
rere che converrebbe che voi o la Madre Gen.le le scriviate una letterina
invitandola andar a passare qualche giorno della novena dell’Immacolata
a Nizza. Credo che questo le farebbe del bene e la animerebbe ad essere
perseverante nella grazia della vocazione.
566 Suor Adele Testa lascerà l’Istituto l’11 agosto 1908.

35.2 Page 342

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340 Prima parte
Colgo quest’occasione per riverirvi insieme alle RR. Madri mandando a
tutte la mia paterna benedizione.
Pregate per me.
Vostro in G. e Maria Sac. Michele Rua
341
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Rassicura la Madre che non tralascerà mai di aiutare l’Istituto e in particolare il
Consiglio generale e attesta la sua disponibilità alla collaborazione quando sarà ri-
chiesta. Invia l’impegno spirituale per la novena dell’Immacolata da trasmettere alla
comunità.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/119 (123)
Torino 27-XI-1906
Ottima Madre
In risposta alla gradita vostra del 22 vi annunzio che ho fatto al Sig. D.
Bretto la commissione riguardante Retorbido.567 Spero che vi andrà oggi
o domani.
State tranquilla che non vi abbandoniamo:568 fate voi altre quello che
potete per isbrigarvi dei vostri affari; e quando siete incagliate, scrivete; e
noi procureremo sempre di aiutarvi.
Fate bene la Novena e la festa dell’Immacolata; a tal fine vi mando i
fioretti datici tanti anni fa dal nostro buon Padre D. Bosco: credo potranno
servire anche per cotesta numerosa comunità.
Tanti saluti a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
567 La casa di Retorbido (Pavia) era stata aperta il 10 dicembre 1904.
568 Era il segreto timore di madre Caterina Daghero, per questo aveva fatto tutto
il possibile perché non venissero mutate le Costituzioni che aveva dato don Bosco. In
varie occasioni aveva espresso a don Rua questa sua preoccupazione a nome proprio,
delle altre Consigliere e di tutte le suore. Per questo supplicava il Rettor Maggiore a
non abbandonare le FMA in un momento tanto grave e decisivo (cf Verbali del V Capi-
tolo generale, in AGFMA 11.5/131).

35.3 Page 343

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 341
342
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Attesta sincera riconoscenza per il gradito regalo dell’uva inviata da Nizza e assicura
la preghiera perché le FMA crescano in numero e in santità. Attende informazioni
dall’Economa generale e dalla stessa Madre circa la data di un prossimo incontro.
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in AGFMA 412.1/119 (124)
[Torino] 27 Dicembre 1906
Reverenda Madre Sup.ra Gen.le - Nizza Monf.to
Il segno di bontà e generosità che mi diede coll’ottimo regalo dell’uva
mi obbliga a mandarle i miei vivi ringraziamenti e augurare a Lei e a tutte le
buone suore ‘buon fine e buon principio’ con ogni benedizione del Cielo.
Non mancherò intanto di raccomandarla al Bambino Gesù perché le
conceda lunghi anni di vita, piena di meriti ed infine una gloriosa ed eterna
mercede.
Lo pregherò perché benedica la Congregazione delle Figlie di Maria
Aus.ce, le faccia prosperare in numero e santità. Voglia anch’Ella, Rev.da
Madre, raccomandarmi al Signore e riceva rispettosi ossequi per Lei e per
tutte le suore di codesta casa che benedico con tutte l’effusione del cuore.
Suo in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
P.S. Aspetto da Madre Angiolina la lettera con cui mi scriva che cosa le
fu detto dal Cardin[ale] e da M.re Gastaldi riguardo alle Confessioni, ecc.
Da Voi aspetto sapere se debbo venire all’Epifania o dopo S. France-
sco.569
343
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Incarica di trasmettere il suo ringraziamento alla Signora Enrichetta Ferraris per
l’omaggio pervenutogli nella festa dell’Epifania e con affetto esprime la sua gratitudi-
ne per i gesti di attenzione e per l’offerta generosa ricevuta dalla Madre.
569 Don Rua si recherà a Nizza all’inizio del nuovo anno. Pur obbedendo alle di-
sposizioni della Congregazione dei Vescovi e Religiosi, continuò a manifestare verso il
Consiglio generale delle FMA una paterna sollecitudine.

35.4 Page 344

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342 Prima parte
Orig. allog. con firma e poscritto aut. in AGFMA 412.1/119 (125)
Torino 12-1-1907
Mia buona Madre
Ho visto qui il biglietto di certa panettiera Enrichetta Ferraris, non so
bene se sia di Torino o di Nizza Monf. Se è di Nizza favorite farla ringra-
ziare da parte mia pel dolce regalo che ci ha fatto nel giorno dell’Epifania
e fatele dare la qui unita immagine come piccolo pegno della mia ricono-
scenza, assicurandola delle mie preghiere per lei e la sua famiglia.
Vi ringrazio tanto della vostra bella lettera la quale dimostra sempre
più il vostro buon cuore, toccando piuttosto a me il ringraziarvi per tutte
le attenzioni che mi avete usate e pei bei giorni che ho passato costì, come
pure dell’offerta generosa che mi avete fatto nel momento di mia partenza.
Degnisi il Signore ricambiarvi largamente con ricolmare voi e tutto
l’Istituto delle sue grazie. Estendendo alle altre Madri i miei ringraziamenti
e saluti credetemi sempre
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Tante grazie dei magnifici agrumi arrivati quest’oggi 14-1-07. Vo-
glia il Signore ricambiarli in tanti pomi d’oro del Paradiso per l’ottima
Madre e tutte le sue buone Figlie.
344
A suor Nunzia Pace, missionaria in San Salvador
Riconoscente per le buone notizie ricevute, invia la sua benedizione alle suore e alle
alunne; raccomanda la pratica fedele delle nuove Costituzioni e promette di essere
sempre Padre per le FMA.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino il 29-3-[19]07
Mia buona Figlia570
570 Suor Nunzia Pace (1876-1965) era partita l’8 dicembre 1902 per la prima fon-
dazione nella capitale di El Salvador (Centro America), dove emise i voti perpetui il
24 maggio 1905. In quel periodo era economa nella casa di San Salvador (cf Secco M.,

35.5 Page 345

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 343
Aggiungo parole di ringraziamento per le ottime notizie che mi avete
dato nella vostra lettera. Fate coraggio, siate tutte osservanti delle nuove
Costituzioni; esse vi porteranno alla santità ed alla felicità.571 Io sarò sem-
pre padre alle Figlie di Maria Aus.ce nel disimpegno della loro missione.572
Spero che avrete ricavato buoni frutti dai SS. Esercizi Spirituali, fatti
ottimi proponimenti. Siate costante. Io non mancherò di raccomandarvi al
Signore e vi benedico in un con tutte le buone suore ed educande, interne
ed esterne, con tutto l’affetto dell’anima mia.
Addio, mia buona figlia; pregate anche per me e tanti saluti a tutte da
parte mia. Addio, Addio.
Sac. Michele Rua
345
A suor Eulalia Bosco, Superiora della Visitatoria Romana
Prende viva parte al dolore per la grave malattia della Sig.ra Mariani e assicura la
preghiera.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/133 (31)
Torino, 17-6-1907
Mia buona Carissima Sr. Bosco - Roma573
Ricevetti tuo telegramma così concepito: «Signora Mariani574 aggrava-
tissima famiglia addolorata raccomanda preghiere cara inferma - Bosco».
Suor Pace Nunzia, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel 1965,
Roma, Istituto FMA 2001, 312-316).
571 Erano state consegnate l’anno prima a tutte le FMA le nuove Costituzioni ri-
vedute dalla Congregazione dei Vescovi e Regolari sulla base delle Normae secundum
quas del 1901. Da esse erano stati tolti gli articoli in cui si parlava della dipendenza
dell’Istituto FMA dal Rettor Maggiore dei Salesiani (cf Decreto del 3 settembre 1906,
in AGFMA 510/111; cf anche Lettera circolare di don Rua alle FMA del 29 settembre
1906, in AGFMA 412.1/216 [2]. Circolare n. 35).
572 Don Rua, in seguito alla separazione giuridica dell’Istituto FMA dalla Congre-
gazione salesiana, venne a trovarsi in una delicata posizione, tuttavia si mostrò sempre
padre e guida sicura, in piena fedeltà alle nuove disposizioni ecclesiali (cf Appunti della
conferenza di don Rua tenuta a Nizza il 26 settembre 1907, in AGFMA 11.6/122).
573 Don Rua aggiunge di suo pugno l’espressione trascritta in corsivo: Mia buona.
574 Benefattrice dell’Istituto, la Signora Sofia Mariani De Filippi era la mamma di
suor Margherita Mariani. La famiglia a Roma si distingueva per censo e nobiltà, oltre
che per solidarietà generosa anche verso le opere salesiane.

35.6 Page 346

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344 Prima parte
Prendo viva parte alla dolorosa notizia, spero tuttavia che le preghiere
che si innalzano costì e qui dai nostri giovani a Maria Ausiliatrice le otter-
ranno la rassegnazione ed anche la sanità se sarà pel bene.
Comunica all’egregia famiglia i miei sentimenti e che feci subito appli-
care le orazioni dei nostri ragazzi. Ti sarò pure grato se mi terrai informato
dello stato di sanità dell’inferma.
Ricordati pure nelle tue orazioni del tuo
Aff.mo in Corde Jesus Sac. Michele Rua
346
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Esprime gratitudine verso la Madre, a cui attribuisce un particolare dono di bontà,
e attesta la sua totale disponibilità ad aiutare le sue figlie spirituali, come il Papa gli
aveva raccomandato.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/119 (126)
Torino 18 Giugno 1907
Mia buona Madre
Vi ringrazio dei sentimenti di riconoscenza espressi nella gradita vostra
del 14 corrente. La bontà che attribuite a me è forse effetto della vostra
bontà: del resto intendo, come disse il Sommo Pontefice, continuare a consi-
derarvi tutte come figlie spirituali per le quali mi credo obbligato di pregare
ed aiutare come meglio potrò in ogni tempo.575 Quanto alla dimanda che mi
fate in questa lettera stessa, spero potervi rispondere fra pochi giorni.
Vi unisco qui una lettera di un buon Parroco a cui converrà che rispon-
diate o facciate rispondere per me facendogli tanti rispetti da parte mia.
Il Signore vi ricolmi tutte delle sue grazie e susciti un incendio di amore
verso il suo adorabilissimo Cuore in cotesta casa e in tutte le altre che da
voi dipendono, nonché nel cuore del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
575 Nella circolare indirizzata alle FMA il 29 settembre 1906, don Rua, presentando
le Costituzioni rivedute dalla Congregazione dei Vescovi e Regolari in conformità alle
Normae secundum quas, lasciava trapelare nelle ultime righe la sua paternità verso l’Isti-
tuto con queste parole: «Sempre disposto, insieme cogli altri Superiori Salesiani, ad
aiutarvi in quanto potrete aver bisogno di appoggio e di consiglio…» (Lettera circolare
del 29 settembre 1906, in AGFMA 412.1/216 [2]. Circolare n. 35).

35.7 Page 347

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 345
347
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Le trasmette la lettera della mamma di una missionaria e invita a dare risposta dopo
aver ponderato la decisione più opportuna. Manda gli auguri per la festa di S. Cateri-
na, pur sapendo che la Madre non festeggia in quella data l’onomastico.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/119 (127)
Torino 22-XI-1907
Mia buona Madre
Ho ricevuto di questi giorni l’unita lettera: mi affretto spedirla a voi
affinché vediate il da farsi ed in ogni ipotesi le favoriate una risposta anche
da parte mia con qualche sollecitudine.576
All’avvicinarsi della festa di altra S. Catterina procurerò ricordarvi nella
S. Messa in modo speciale, mentre spero voi ricorderete nella S. Comunione
Il Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
348
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
In pellegrinaggio al Monte Tabor, invia una cartolina illustrata, con la sua benedizio-
ne per la comunità di Nizza invocando per tutte quel gaudio spirituale concesso da
Gesù ai tre Apostoli nella Trasfigurazione.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/110 (128)
Monte Tabor 17-III-1908
Ottima Sig.ra Madre
Da questo Santo Monte il mio pensiero si porta anche a Nizza Monf. e
576 Allega la lettera della sig.ra Maddalena Mingovelli ved. Zannone, mamma di Suor
Caterina Zannone, missionaria in Uruguay dal tempo del noviziato, che ha saputo della
cattiva salute della figlia e supplica che venga fatta ritornare in Italia per riprendere le
forze e poter ancora lavorare nelle missioni. Suor Caterina da Montevideo Villa Colón
ritornò in patria dove ricuperò la salute, ma poi lavorò sempre in Italia (cf Secco M.,
Suor Zannone Caterina, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA defunte nel
1957, Roma Istituto FMA 1999, 414-419).

35.8 Page 348

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346 Prima parte
prego il Signore a benedire largamente codesta pia e numerosa comunità
concedendo a tutti i suoi membri per tutta l’eternità quell’ineffabile gaudio
accordato qui per qualche istante ai suoi tre apostoli.
Tra breve speriamo essere a Betlemme.
Tanti saluti dal dev.mo Servo Sac. Michele Rua
349
A suor Bertilla Bruno, missionaria in Cile
Si congratula con la generosa missionaria per l’incremento delle scuole e la dedizione
all’opera educativa e alle vocazioni religiose. Invia la sua benedizione e assicura una
particolare preghiera per una giovane suora con difficoltà vocazionali.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/124 (10)
Torino 3 di Giugno 1908
Mia buona figlia, Suor Bertilla Bruno, Punta Arenas
Vi ringrazio delle ottime notizie che mi avete mandato nell’ultima vo-
stra del 2 di Maggio che mi giunse molto gradita. Lieto assai del gran nu-
mero delle ragazze che frequentano le vostre scuole e dei nuovi corsi intro-
dotti ve ne faccio a tutte le più sincere congratulazioni poiché così mercé la
divina grazia e l’attività vostra s’instruirà bene la gioventù massimamente
nella Santa religione, si formeranno buone madri di famiglia e si rinnoverà
la popolazione.
Coltivate altresì le vocazioni religiose, onde sia copioso il numero del-
le operaie della vigna del Signore siccome è la messe. Benedico cotesta
missione affinché si renda ognora più abbondante di frutti spirituali di
salvezza per le anime.
Mi rincresce assai che la buona nuova suora sia tanto bersagliata dal
demonio circa la vocazione.577 Ditele che disprezzi questa tentazione come
inganno del nemico traditore, preghi, confidi in M. Aus. e stia salda nella
vocazione fonte della sua temporale ed eterna felicità. Si celebrerà per essa
la S. Messa all’altare di M. Aus.ce nel Santuario e la benedico con tutta
l’effusione del cuore.
577 Si riferisce a suor Marianna Dellaporta che aveva fatto la Professione l’11 febbra-
io 1900 a Bernal (Argentina). Lascerà l’Istituto il 5 gennaio 1913.

35.9 Page 349

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 347
Saluto e benedico tutte raccomandandomi alle vostre preghiere. Addio.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
350
A suor Pierina Sutto
Ringrazia della lettera e delle preghiere offerte per lui ed esprime la sua gioia per la
guarigione di madre Luigina Cucchietti. Manda a ciascuna un’immagine di Maria
Ausiliatrice con le parole di don Bosco e affida tutte al Cuore di Gesù e a Maria.
Orig. allog. con firma aut. in ASC A4540131 (M. 3937E9/10)
[Torino] Il 10 Giugno 1908
Revda Suor Pierina578
Ho ricevuto la gradita vostra letterina del 18 aprile p.p. cui non potei
risponder se non ora per la mia assenza da Torino.
Ora rispondo alla medesima ringraziando Voi e tutte codeste buone
Suore tanto per gli augurii quanto per le preghiere fatte per la mia povera
persona.
Innalzo poi anch’io il più sentito inno di ringraziamento al buon Dio
ed alla Vergine Ss.ma Aus.ce per la guarigione ottenuta dalla Reda Madre
Luigina579 che ho rivisto qui ed a cui ho parlato personalmente e che trovai
bene ristabilita.
Vi unisco un’immagine di Maria Ssma Aus.ce con alcune parole del Vene-
rabile D. Bosco nostro che spero Vi tornerà graditissima.
Il S. Cuore di Gesù dissipi le vostre apprensioni e Vi conceda la pace
del cuore. Imploro anche a tale scopo la benedizione Sua e della Vergine
Ss.ma Aus.ce e mi raccomando alle fervide vostre preci ed a quelle delle
Vostre Sigre Consorelle cui ringrazio della lettera che ricevetti unitamente
alla Vostra.
Vostro devmo in Corde Jesu Sac. Michele Rua
578 Suor Pierina Sutto si trovava a Livorno “S. Spirito” dove fu anche vicaria della
casa. Cf lettere di don Rua alla stessa del 21 marzo 1898 e del 1° aprile 1905.
579 Suor Luigina Cucchietti era Superiora della Visitatoria Ligure-Toscana.

35.10 Page 350

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348 Prima parte
351
A suor Anna Panzica, missionaria in Patagonia
Scusandosi di non poter scrivere di proprio pugno, si rallegra delle buone notizie
ricevute e invia consigli di vita spirituale.
Copia datt. in ASC A3990229
Torino il 12-6-[19]08
Mia buona figlia
Volentieri vi scriverei di mio proprio pugno, ma non posso più farlo
perché ho [un] confidente segretario che lo fa per me.580 I consigli che egli
vi scrive sono i miei consigli, praticateli e sarete contenta.
Prima di tutto mi rallegro molto che siate contenta del vostro stato,
disposta sempre a fare la S.ta Obbedienza in qualunque tempo, luogo e
modo; questo vi rende vera religiosa, vi santifica, vi assicura il Paradiso.
Procurate di non lasciar entrare la tiepidezza nel vostro cuore, di lavorare,
pregare, servire il Signore colla maggior perfezione, essere a tutte di buon
esempio e state tranquilla che non solo non avrete a temere per la vostra
eterna salvezza, ma carica di meriti andrete al Paradiso.
Io intanto non mancherò di raccomandarvi al Signore e vi benedico
affettuosamente. State sempre allegra, pregate per me e tanti saluti a tutte
da parte mia. Addio, mia buona figlia, addio.
[Sac. Michele Rua]
352
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Biglietto da visita con auguri e benedizioni per l’onomastico.
Orig. aut. in ASC A4540109 (M. 3937C2/3)
14 Luglio 1908
Viva S. Enrico!
Il Sac. Michele Rua presenta i più cordiali auguri pel suo giorno ono-
580 Il segretario era don Angelo Lago.

36 Pages 351-360

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36.1 Page 351

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 349
mastico ed insieme coi suoi Confratelli ed allievi implora dal Signore le
più abbondanti benedizioni sopra le sue opere e la prega di gradire una
immagine di S. Caterina.581
353
A suor Bertilla Bruno, missionaria in Cile
Si congratula per il bene che fiorisce nelle case di Puntarenas e della Terra del Fuoco,
una missione che definisce “bella e gloriosa” perché feconda di frutti a livello educati-
vo. Raccomanda di diffondere l’amore a Maria Ausiliatrice che contribuirà a salvare
quelle popolazioni dal paganesimo e dall’eresia.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/124 (11)
[Torino] 17 di Luglio 1908
Mia buona figlia, Suor Bertilla Bruno - Punta Arenas
La vostra lettera mi ha recato un sommo piacere per le ottime notizie
e ve ne ringrazio infinitamente. Sono ormai persuaso che la Missione di
Punta Arenas e Terra del fuoco dà copiosissimi frutti di benedizione e di
salvezza, mercé l’aiuto di Dio e la costante attività dei figli e figlie del gran-
de Venerabile D. Bosco.
Maria Ausiliatrice è la stella splendentissima che illumina l’orizzonte di
coteste regioni avvolte nelle tenebre del paganesimo, dell’indifferentismo e
dell’eresia. Propagatene pure la divozione, insinuatene l’amore ardente in
tutti i cuori. Ella sarà la luce, la salute e la salvezza dei popoli. La missione
costerà fatiche e sacrifizi ma è eminentemente bella e gloriosa. Le anime
innumerevoli che salvate mediante l’istruzione della scuola, della Chiesa,
della religione, formeranno la vostra splendida ed eterna corona in cielo.
Mi piacque e mi commosse assai la morte preziosa di quelle due figlie
indie di cui mi avete parlato. Tutto conferma sempre di più il bene che fate
a cotesti poveri indii ed in generale a tutta la popolazione. Sta molto bene;
continuate a lavorare in unione di tutte le vostre consorelle e fatevi santa.
Ringraziate per me tutte le suore dell’affetto, preghiere ed augurii; le
saluto e benedico tutte di cuore. Addio, mia buona figlia; pregate per me e
tanti saluti ancora a tutte le ragazze del collegio ed oratorio festivo.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
581 Le parole in corsivo sono a stampa sul biglietto da visita.

36.2 Page 352

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350 Prima parte
354
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Raccomanda di dare risposta positiva alla richiesta di prolungare la permanenza della
direttrice dell’Asilo di Varese.
Orig. aut. in AGFMA 15(902)13
Torino 14-VIII-[1]908
La Rev.ma Sig.ra Madre Sup. Catterina Daghero veda se può in qualche
modo appagare la dimanda qui unita.582 In ogni ipotesi nel fare una rispo-
sta abbia la bontà di far cenno dell’interessamento, preso nell’affare, dal
Sac. Michele Rua
355
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Rassicura la Madre, che gli ha espresso preoccupazione, che don Clemente Bretto
continuerà ad aiutare le suore anche nel suo nuovo incarico e tutte le Consigliere
potranno sempre ricorrere ai Superiori per consiglio e orientamento.
Orig. allog. con poscritto e firma aut. in AGFMA 412.1/119 (129)
[Torino] Lì 22 Ottobre 1908
Rev.ma Madre Superiora
In risposta alla vostra gradita lettera del 20 c.te debbo dirvi che la nuova
destinazione del Sig. Don Bretto fu cosa intesa già da tempo.583 Non è il
caso di far doglianze: state tranquilla. Nella difficoltà egli consultato da voi
582 Si riferisce alla richiesta del Presidente dell’Amministrazione e direzione
dell’Asilo per l’infanzia, Lanella Ernesto, che chiede che la direttrice suor Ermelinda
Zanello possa restare a Varese per un tempo più prolungato di quello consentito dalle
Costituzioni dell’Istituto data la sua coerenza personale e capacità didattica (cf Lettera
orig. aut. Varese, 13 agosto 1908, in AGFMA 15[902]13).
583 Don Clemente Bretto era stato nominato Ispettore delle case aperte in Lombar-
dia e in Emilia.

36.3 Page 353

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 351
per lettera, non mancherà di consigliarvi, benché il di lui successore possa
sempre fare altrettanto come faceva lui.
Inoltre tutte le Suore del Capitolo Superiore potranno sempre che lo
crederanno rivolgersi a qualunque membro del Capitolo Sup.re Salesiano
nelle cose della rispettiva propria competenza, e tutti si faranno un dovere
di dar loro quei consigli, ed aiuti che saranno della propria competenza.
Quindi è che nelle difficoltà potete ricorrere al Successore di D. Bretto, ai
membri del Capit. Sup. ed allo stesso.
P.S. Anche il Sig. D. Molinari, favorito com’è di scienza e prudenza,
consultato potrà pur esservi di grande aiuto. Tanti saluti a tutte con l’augu-
rio d’ogni celeste benedizione dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
356
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Con un biglietto da visita presenta il Prof. Giovanni Condio che desidera le FMA nel
Pensionato medico femminile da lui fondato a Torino.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/119 (130)
[Torino] 9-XI-1908
Il Sac. Michele Rua offre i suoi saluti alla Sig.ra Madre Gen. e le presenta
l’ottimo Prof. Condio che desidera trattar qualche affare di vantaggio alla
Società.584
357
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Esprime ringraziamenti cordiali per le condoglianze ricevute e per gli auguri per l’an-
no nuovo e la prega di interpretarlo presso tutte le FMA. Raccomanda di promuovere
la diffusione delle Letture Cattoliche e di altre pubblicazioni per la gioventù.
584 Il prof. Giovanni Condio, docente di ostetricia e di ginecologia, dirigeva a Tori-
no Valsalice un Pensionato medico femminile. Egli desiderava la presenza delle FMA
per assistere le ammalate. Infatti si aprì una comunità di FMA nel 1911 a servizio della
casa di cura, ma verrà soppressa nel 1914 per divergenze di vedute con il Prof. Condio.
(cf lettera del Prof. Condio all’Ispettrice suor Felicina Fauda, 19 dicembre 1912 in
AGFMA 15[911]10).

36.4 Page 354

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352 Prima parte
Orig. allog. con intestazione e firma aut. in AGFMA 412.1/119 (131)
Torino 17-1°-1909
Mia buona Madre Gen. Catterina Daghero
Vi sono tanto riconoscente delle molteplici dimostrazioni di condo-
glianze che mi avete dato in queste luttuose circostanze;585 come sono rico-
noscente a tutte le Suore che mi mandarono auguri per le feste Natalizie e
pel nuovo anno ed in seguito commoventi condoglianze.
Se avete da mandare alle vostre case qualche circolare abbiate la bontà
di ringraziare tutte da parte nostra e di ricambiare cordialmente gli auguri
assicurando le nostre preghiere per tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice.
Se poi volete fare cosa molto gradita al nostro Ven. Padre esortatele a
moltiplicare gli abbonamenti alle Letture Cattoliche da lui fondate e soste-
nute con tanto zelo qui in Torino durante tutta la sua vita.586
Converrà anche far conoscere la pubblicazione che andiamo facendo
per la gioventù, di cui vi unisco un esemplare. Essa è destinata ad essere
distribuita gratuitamente fra i figli e le figlie del popolo specie negli Oratori
festivi.
La mitezza del prezzo fa che si possano prendere da ciascuna casa mol-
te copie e così si può estendere maggiormente il bene anche fra le famiglie
delle oratoriane.
Tanti saluti e benedizioni a tutte dal
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
358
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Invia gli auguri per la festa di S. Caterina, onomastico della Madre, e invoca da Maria
Ausiliatrice e da don Bosco salute, santità e numerose vocazioni.
585 Il 28 dicembre 1908 si era verificato a Messina e a Reggio Calabria un terribile
terremoto e maremoto che aveva causato migliaia di morti tra cui sei Salesiani, due
chierici, un coadiutore, quattro “famigli” e trentotto alunni tutti tragicamente periti in
seguito al crollo della casa “S. Luigi” di Messina.
586 L’interesse per la stampa cattolica a scopo pedagogico aveva portato don Bosco
fin dal 1853 a promuovere la pubblicazione periodica di una serie di scritti formativi e
ameni chiamati Letture Cattoliche (cf Giovannini Luigi, Le “Letture Cattoliche” di Don
Bosco esempio di stampa cattolica nel secolo XIX, Napoli, Liguori Editore 1984).

36.5 Page 355

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 353
Orig. aut. in AGFMA 412.1/119 (132)
[Aprile 1909]
Alla Rev.ma Madre Generale delle FF. di M. A.
Suor Catterina Daghero
Il sottoscritto, facendo eco ai cordiali auguri di tutta la Famiglia delle
Figlie di M. Ausiliatrice vicine e lontane, prega l’amato Padre D. Bosco
ad ottenerle prospera salute per anni moltissimi; supplica S. Catterina sua
Patrona a comunicarle i suoi eccelsi doni, la stessa sua santità.
Fa caldi voti a Maria Ausiliatrice a consolarla con moltiplicare le degne
sue figlie come le stelle del Cielo: chiedo a Gesù di regnare per sempre nel
di lei cuore e coronarla un giorno d’ineffabile gloria in Paradiso.
Sac. Michele Rua
359
A suor Eulalia Bosco, Superiora dell’Ispettoria Piemontese
“Maria Ausiliatrice”
Trasmette un estratto della lettera dell’Ispettore relativa alla casa delle FMA a Be­
tlemme e, con paterna delicatezza, incoraggia a non soffrire per le espressioni forti,
ma a comprendere la situazione.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 13. 61
Torino Aprile 1909
Mia buona Madre Eulalia
Ti consegno l’estratto della lettera del nostro D. Cardano587 riguardan-
te le Suore di Betlemme, come Madre Angiolina me ne mostrò desiderio
in tua presenza. Se mai trovate qualche espressione o qualche apprezza-
mento meno gradevole non vogliate avervela a male, ma attribuite sola-
mente al bisogno in cui colà si trovano di allargarsi con addivenire alla
sospirata e necessaria separazione.588
587 Don Pietro Cardano (1866-1911), dopo aver lavorato per vari anni in Egitto e in
Italia, nel 1906 era stato nominato Ispettore delle case aperte in Medio Oriente (cf la
lettera indirizzata a don Rua, 5 marzo 1909, in ASC).
588 Nella lettera si evidenzia in tono piuttosto deciso il bisogno che i Salesiani ave-

36.6 Page 356

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354 Prima parte
Gradisci i saluti del
Tuo in G. e M. Sac. Michele Rua
360
A suor Maria Giovanna Rinaldi,
direttrice della casa di Carmen de Patagones
Si rallegra per le buone notizie relative alla missione e dà consigli spirituali a lei e alla
comunità perché tutte vivano alla presenza di Dio, in santa armonia di carità e con
ardore apostolico. Non potendo appagare il loro desiderio di avere una visita, invia
benedizioni e preghiere.
Orig. allog. in spagnolo con firma aut. in AGFMA 412.1/125 (10)
26 de Mayo 1909
Mi buena hija, Sor Maria Rinaldi - Patagones589
Mucho consuelo me trajo vuestra carta, toda llena de buenas noticias,
y os doy por lo tanto gracias infinitas. Cuánto me alegro de que la Estrena
que mira el buen uso del tiempo haya sido según la oportunidad, el gusto
general y se lleve grabada para la práctica fiel que llevará sin duda a la feli-
cidad! Muy bien y Deo gracias!
Sed todas perseverantes en vuestros santos propósitos; yo no faltaré
de encomendaros a Dios y bendigo a todas, hermanas y niñas con toda la
efusión de mi alma. Sea cadauna perseverante en cumplir bien su oficio
de clase ò de haciendas de la casa, en la presencia de Dios, en unión con
Jesús y María S.a, en santa armonia de caridad, santificándose y salvando a
las almas de las niñas y de cuantas personas confia el buen Dios a vuestros
vano di occupare gli ambienti dove abitavano le suore a scopo apostolico e di giungere
alla separazione finanziaria dei beni. L’Ispettore richiamava la scadenza stabilita del
1° settembre, ma costatava che le suore differivano sempre la costruzione della loro
nuova casa a motivo della mancanza di mezzi avendo quell’anno acquistato la casa di
Gerusalemme.
589 Suor Maria Giovanna Rinaldi (1874-1960), nipote di don Filippo Rinaldi, era
partita per Montevideo Villa Colón nel 1895 all’età di 21 anni. Nel 1907 aveva lasciato
l’Uruguay perché nominata direttrice della comunità di Carmen de Patagones (cf Sec-
co M., Suor Rinaldi Maria Giovanna, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1960, Roma Istituto FMA 2000, 399-404).

36.7 Page 357

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 355
cuidados, recordándoos de la infinita merced que daráos el Señor al fin de
la vida, en al reyno de la inmortalidad.
Si yo non puedo venir personalmente a haceros visita tanto como de-
searía, vendré siquiera en espíritu, antes os diré que vengo todos los dias
y paréceme de veros, hablaros, bendeciros a todas, como os bendigo. Os
gusta así?... Pues bien, recuerdos a todas las hermanas y alumnas que tam-
bién bendigo de todo corazón y no os olvideis, hija, de encomendar al
Señor a quien se complace de ser todo
Vuestro en J. y M. Sac. Miguel Rua
361
A suor Nazzarina Galli, missionaria in Messico
Ringrazia per le condoglianze ricevute ed esorta a fare quanto può per collaborare
a rasserenare l’ambiente e a dissipare malumori e critiche riguardo ad una persona
sofferente.
Trascrizione datt. in AGFMA 412.1/244 (Testimonianze)
Torino maggio 1909
Mia buona figlia Sr. Galli (Messico)590
Ho letto con piacere la gradita vostra del 24 Marzo; vi ringrazio delle
condoglianze che mi avete mandato591 e delle preghiere che avete fatto per
me: continuate di grazia ad usarmi questa carità.
Vi ringrazio pure delle notizie che mi date riguardo a […]592 e sento con
rincrescimento che trovisi soggetto a dure prove: pregate anche voi perché
possa avere quei conforti che gli possano tornare di sollievo nelle sue pene.
590 Suor Nazzarina Galli (1865-1934) era partita da novizia per le missioni il 3 feb-
braio 1885. Data la sua maturità religiosa, le venne abbreviato il periodo dei voti tem-
poranei ed emise la Professione perpetua all’età di 22 anni a Buenos Aires Almagro il
29 gennaio 1887. Dopo due anni era già direttrice a San Isidro e nel 1896 venne nomi-
nata Visitatrice delle case aperte in Perú, ma a motivo della salute precaria, fece ritorno
in Argentina nel 1901. Dopo il V Capitolo generale (1905) fu destinata al Messico (cf
Anzani E., Suor Galli Nazzarina, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA de-
funte nel 1934, Roma, Istituto FMA 1993, 150-159).
591 Si allude alle vittime del terribile terremoto e maremoto che il 28 dicembre 1908
si era verificato a Messina e a Reggio Calabria.
592 Non è indicato il nome della persona a cui si riferisce.

36.8 Page 358

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356 Prima parte
Se potete con prudenza aiutare a togliere ogni dissapore o mormorazione
fatelo volentieri.
Il Signore regni sempre nel vostro cuore ed in quello del
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
362
A suor Amelia Clama, direttrice della casa di Montebelluna (Treviso)
Promette di interessarsi per far accogliere un ragazzo orfano in qualche casa dei Sale-
siani, alla condizione che si procuri il denaro di L. 200 per la retta mensile.
Orig. allog. con firma aut. in Archivio del Duomo di Montebelluna (Treviso)
[Torino] Il 29-10-[19]09
Rev.da Suor Clama593
In merito alla vostra lettera del 26 c.te Vi significo che per parte mia
sono dispostissimo ad aprire le porte di qualche nostra casa al povero ra-
gazzo orfano di cui mi parlate, date le condizioni speciali in cui si trova il
medesimo.594
Del resto saprete che io non sono competente per l’accettazione dei
giovani nelle nostre case, essendo tale cosa riservata ai Direttori locali. Ad
ogni modo combinate che si sia sicuri di avere le L. 200 (duecento) annue
pel giovane in parola, ed io cercherò di farlo entrare in qualche Casa no-
stra, sebbene l’anno sia già cominciato.
Vi riverisco e prego per Voi e Voi fate altrettanto pel
Vostro in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
593 Suor Amelia Clama (1867-1952) fu una delle prime FMA che nel 1897 aprirono
la casa di Conegliano Veneto. Dal 1904 al 1907 aveva lavorato nel Convitto per operaie
della stessa città e, da due anni, era direttrice del Convitto di Montebelluna dove svolse
un sapiente apostolato tra le ragazze operaie e si conquistò la stima delle maestranze del
Cotonificio Trevigiani. In seguito sarà per vari anni maestra delle novizie (cf Secco M.,
Suor Clama Amelia, in Facciamo memoria.Cenni biografici delle FMA defunte nel 1952,
Roma, Istituto FMA 1998, 106-117).
594 Si tratta di Zamprogno Romeo Giovanni che sarà accolto nel Collegio salesiano
di Mogliano Veneto (cf lettera del direttore don Antonio Dones a suor Amelia Clama,
12 novembre 1909, in Archivio del Duomo di Montebelluna).

36.9 Page 359

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 357
363
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Ringrazia tutte le FMA per gli auguri e le preghiere offerte per la sua salute e invia
la Strenna per l’anno nuovo.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (4)
Torino 5 Gennaio 1910
Il Sac. Michele Rua ringrazia le RR. Figlie di Maria Ausiliatrice per gli
augurii che da tante loro case gli vennero mandati e specialmente per le
preghiere che si fecero e si fanno per lui.
Ricambia di cuore gli auguri e le preghiere; ed invita a dar loro una
Strenna pel 1910 e suggerisce la seguente: Consolare ognora il dolce Cuore
di Gesù col fervore delle pratiche di pietà e colla buona condotta, interro-
gandosi sovente: i miei discorsi, le mie azioni, saranno di consolazione al
Cuore amabilissimo di Gesù?
Lettere senza data né luogo
364
A suor Eusebia Bastarrica, missionaria in Patagonia
Esorta la giovane missionaria ad essere fedele a quanto ha promesso al Signore e ad
avere fiducia senza mai cedere allo scoraggiamento.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/124 (6)
Mia buona Suor Eusebia Bastarrica595
Rinnovate sovente i buoni proponimenti e confidate nel Celeste vostro
Sposo.596 Se talvolta cadete, umiliatevi tosto senza mai scoraggiarvi.
Pregate pel
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
595 Cf lettera di don Rua alla stessa del 24 ottobre 1899.
596 Aveva emesso la Professione religiosa il 17gennaio 1897. Dopo alcuni anni di fa-
tiche e sacrifici in Patagonia, dal 1901 ritornò a Buenos Aires Almagro molto ammalata.

36.10 Page 360

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358 Prima parte
365
A suor Angiolina Buzzetti, Economa generale
Scrivendo dietro un’immagine di Maria Ausiliatrice invoca la protezione della Vergi-
ne Maria e degli Angeli.
Orig. aut. in ASC A4480648 (M. 3862C5)
Suor Angiolina Buzzetti
La Vergine Ausiliatrice col mezzo de’ suoi Angeli vi difenda da ogni
pericolo nel corso della vita e vi ottenga di goder poi la dolce compagnia e
gloria degli Angeli in Paradiso.
Sac. Michele Rua
366
A suor Cecilia Cavallo, missionaria in Argentina
Invia auguri alla generosa missionaria conosciuta da don Rua a Torino.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/127
Alla buona suor Cecilia Cavallo597
Il Cuore di Gesù sia il centro dei vostri affetti, pensieri ed occupazioni.
Sac. Michele Rua
367
A suor Elisa Roncallo, direttrice della casa di Nizza Monferrato
Si compiace dell’ardore apostolico di suor Elisa e le consente di dedicarsi all’oratorio
festivo a condizione che non trascuri il suo ruolo principale.
Orig. allog. con firma aut. in AGFMA 412.1/123 (10)
597 Cf lettera del 19 novembre 1893. La sorella suor Angela, che fu anche FMA, ri-
ferisce nelle sue memorie che suor Cecilia «era molto apprezzata dai superiori salesiani
(cf Secco M., Suor Cavallo Cecilia, in Facciamo memoria. Cenni biografici delle FMA
defunte nel 1951, Roma, Istituto FMA 1998, 133).

37 Pages 361-370

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37.1 Page 361

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Lettere di don Michele Rua alle FMA (1880-1910) 359
Reverenda Sig. Madre Elisa
Vi ringrazio della gradita vostra che mi venne presentata ieri dalla
Rev.da Madre Vicaria.
Sono persuaso della vostra buona volontà di fare anche dei miracoli per
aiutare le vostre consorelle. Vi permetto di buon grado di occuparvi qual-
che po’ dell’oratorio festivo, purché sia cosa compatibile col vostro uffizio.
Si provvederà che le oratoriane abbiano tutti gli aiuti di cui abbisogna-
no per fare il loro bene e farlo veramente bene.
State bene, pregate per me.
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
368
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Su un biglietto da visita scrive, forse su richiesta, l’impegno spirituale da praticare nel
mese di maggio.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/121 (29)
Fioretto per tutto il mese di Maria.
Ogni mattina appena svegliata dirò a me stessa: ecco un nuovo giorno
che la Divina Bontà mi concede d’incominciare.
Voglio impiegarlo in onore della celeste mia Madre Maria Ausiliatrice.
Dolce Madre mia Maria, siate la salvezza mia.
369
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Utilizzando un biglietto da visita, invia gli auguri di buon onomastico in occasione
della festa di S. Enrico.
Orig. aut. in ASC A4540110 (M. 3937C4)
V[iva]. S. Enrico e chi ne porta degnamente il nome
Il Sac. Michele Rua598
augura di cuore a Suor Enrichetta Sorbone
S. S. S.599
598 Il nome in corsivo è a stampa sul biglietto da visita.
599 Con buona probabilità evoca i tre S che don Bosco soleva augurare ai giovani:
Salute, Scienza, Santità.

37.2 Page 362

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360 Prima parte
370
A suor Enrichetta Sorbone, Vicaria generale
Biglietto di auguri per la festa di S. Enrico. Promette preghiere perché il pensiero del
paradiso guidi sempre la sua vita nel cammino della santità.
Orig. allog. in ASC A4540118
D[on]. R[ua]. manda a Madre Enrichetta un augurio di buona festa e
prega che abbia sempre in mente il bel pensiero del paradiso, per guada-
gnarselo come fece S. Enrico re ed imperatore, di cui domani si fa la festa.
Dio vi benedica e vi faccia Santa.
371
A suor Luisa Vaschetti, Consigliera generale
Invoca per la Superiora un ardente amore per Gesù e le invia un’immagine di S.
Teresa d’Avila.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/125 (16)
O S. Teresa fate parte a Sr. Vaschetti del vostro ardente amore verso
Gesù
Sac. M. Rua
372
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Sul retro di un’immagine raffigurante un Angelo, scrive una preghiera per implorare
la protezione dall’Arcangelo Michele sull’Istituto delle FMA.
Orig. aut. in AGFMA 412.1/25
Glorioso Arcangelo S. Michele,
difendete tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice e tutte le loro attività da ogni
assalto dell’infernale nemico ed assistete in modo speciale la loro Madre
Superiora, Suor Catterina Daghero.

37.3 Page 363

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Seconda Parte
Circolari di don Michele Rua
alle Figlie di Maria Ausiliatrice
(1883-1906)

37.4 Page 364

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37.5 Page 365

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1
Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero
Informa sul viaggio di don Bosco in Francia1 e fa conoscere fatti prodigiosi ottenuti
per intercessione di Maria Ausiliatrice.
Circolare allog. con firma aut. 2 ff., in ASC A4580101 (M. 3987C6/7)
[Torino 28-4-1883]
Molto Rev.da Madre Generale
Secondo il desiderio generale vi dò notizie intorno al Sig. D. Bosco
persuaso che voi le farete conoscere ai vostri dipendenti essendo comune
il vivo desiderio di averne.2
Fra le cose meravigliose che a gloria di M. SS. Ausiliatrice si compiace il
Signore di operare per mezzo dell’amatissimo Superiore e padre nostro D.
Bosco, fra tante che potrebbesi numerare ne scegliamo alcune solamente,
trascrivendole e compendiandole da autentiche narrazioni che conservia-
mo.
Una donna presentava l’anno scorso (11 Febbraio) un suo figliuolo
infermo dichiarato dai medici affetto di malattia incurabile, in causa di
una pustola all’occhio sinistro per cui giudicavasi necessaria l’estrazione
dell’occhio. Il Sig. D. Bosco, raccomandando alla madre ed al figlio gran-
de confidenza in M. S.S. Ausiliatrice, impartì all’infermo la benedizione
di Lei, e la grazia non si fece aspettare. Dopo soli tre giorni, l’occhio era
ritornato nel suo stato normale; alla solennità dell’Ascensione cessava ogni
debolezza dell’organo visivo, e fino ad oggi (28 Marzo 1883), la guarigione
mantennesi perfetta. Di tutto ciò si spedì all’Oratorio apposito attestato,
con la firma del giovane stesso, dalla materna bontà di M. S.S. Aus. guarito.
Il lunedì, 29 Marzo 1883 la Signora Contessa d’Aure, telegrafava da
Berna che il suo consorte, preso da pneunomia e da forte meningite soffri-
va immensamente, ricorreva pertanto alle preghiere di D. Bosco e de’ suoi
buoni giovanetti per ottenere sollievo al loro infermo. Al Venerdì mattino
1 Don Bosco era partito il 31 gennaio per la visita alle case della Francia e per incon-
trare antichi e nuovi benefattori che potessero sostenere la costruzione della Chiesa del
S. Cuore al Castro Pretorio (Roma). Farà ritorno a Torino il 31 maggio (cf MB XVII,
13-77 e Braido Pietro, Taumaturgo a Parigi e a Frohsdorf, Fondatore a Torino, in Id.,
Don Bosco prete dei giovani nel secolo delle libertà II, Roma, LAS 2009, 525-555).
2 La circolare era inviata ai direttori salesiani, come attesta il termine “vostri dipen-
denti” e l’uso del “tu” nell’ultima riga.

37.6 Page 366

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364 Seconda parte
telegrafava novellamente annunziando lo stato disperato del consorte e do-
mandando con più vive istanze le preghiere di D. Bosco e de’ giovanetti.
D. Bosco fece immantinente pregare con questa intenzione. All’indomani,
Sabato, nel mattino, si ricevette un telegramma concepito con queste paro-
le “Egli è salvo!”. Dappoi la miracolosa guarigione si mantiene ed il malato
è fuor di pericolo.
Il Sig. e la Sig.ra Amalrie avevano una loro figliuola da più di tre mesi
ammalata, e da qualche giorno anche spedita dai medici. Essi portaronsi
a Marsiglia per invitar D. Bosco a voler recarsi a vederla e benedirla in
casa loro ad Avignone. Andovvi egli, ed il martedì 11 Marzo la trovò male
assai, ma piena di confidenza in M. S. Ausiliatrice. Dopo alcune preghiere,
la benedì ed invitolla per l’indomani mattina alle ore 8 nella Chiesa di S.
Agricola per farvi la S. Comunione. V’andarono i parenti, e l’inferma vesti-
tasi, non potendo per grande debolezza recarvisi a piedi, discese le scale,
salì in vettura e prima che la Santa Messa finisse giunse a S. Agricola, si
comunicò e senza difficoltà ritornossene indi a casa, né misesi a letto che
dopo le 5 pom. avendo di più fatto due pasti, cosa che non faceva da più
che tre mesi.
Ora sta bene, la sua guarigione è completa. Questi fatti miracolosi de-
starono tale entusiasmo e venerazione per la persona del nostro Superiore
e padre D. Bosco, che la folla veramente immensa, la seguiva ovunque
sapessero ch’egli doveva andare, e si giunse persino a tagliar dei pezzettini
della sua sottana per tenerli quali reliquie preziose.
La Domenica 8 Aprile D. Bosco si trovava a Fourières celebre santua-
rio situato sopra una collina a breve distanza da Lione, frequentatissimo,
e luogo di grande divozione a M. SS.ma. Tanta era la folla colà accorsa per
vederlo e riceverne la benedizione, che la chiesa in cui egli assisteva ai di-
vini uffizii e tutta la piazza d’intorno ne rigurgitava. Fu mestieri che dopo
l’uscita D. Bosco desse dalla finestra dell’abitazione del Rettore, la benedi-
zione per coloro che non avevano potuto entrare in chiesa.
Martedì, 10 Aprile nella chiesa parrocchiale di S. Francesco di Sales in
Lione, era tanta la folla colà accorsa per udire la messa del Sig. D. Bosco,
vederlo e riceverne la benedizione, che per precauzione, onde potesse poi
uscir di chiesa, eransi dovuto chiudere le porte della sacrestia. All’indoma-
ni una folla ancor più compatta accorsa per lo stesso fine nella parrocchia
più importante di quella Città, sotto il titolo di Ainay, si accostò eziandio ai
SS. Sacramenti, e la distribuzione della SS. Comunione durò a lungo assai.
Dopo la S. Messa il Sig. D. Bosco dovette durar fatica, ed impiegar non
breve tempo per poter far ritorno alla sacrestia a deporre i Sacri paramenti.
Tutti volevano vedere, toccare, aver da lui una benedizione.

37.7 Page 367

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 365
Il giorno 11 aprile, tenendo un affettuoso e pressante invito, il Sig. D.
Bosco recossi a pranzo alla villeggiatura dei Seminaristi di Lione.
Eransi tutti radunati colà in numero di circa 200 insieme co’ loro Supe-
riori e varie persone rispettabilissime, tra cui Mons. Guiol. L’accoglienza
a D. Bosco fu cordiale e magnifica ad un tempo, per parte del Rettore,
dei Superiori e dei Seminaristi. Pranzarono tutti insieme in un vastissimo
refettorio, e verso la fine, pregatone da tutti a grande istanza, D. Bosco
indirizzò ai chierici alcune parole di consiglio e di incoraggiamento, che
furono accolte con religiosa attenzione, e seguite da fragorosi unanimi ap-
plausi. Visitò pure a grande loro consolazione la casa delle monache del S.
Cuore di Gesù.
In Lione D. Bosco tenne due conferenze: la prima ai membri di un’As-
sociazione geografica, la seconda in una sala privata.
Lunedì 23 partiva da Lione per Moulins per riposarsi almeno un gior-
no dalle gravi fatiche e martedì 25 giungeva a Parigi ed attendevanlo rag-
guardevolissime persone sì ecclesiastiche, che secolari, bramose di vederlo,
parlargli ed avere da lui una parola or di consiglio ed ora di conforto.
Molti si disputavano eziandio l’onore di ospitarlo, e nell’impossibilità di
ciò avere fecero almeno promettere dal Sig. D. Bosco una visita, stimando
la presenza di lui nella propria casa quale una vera benedizione del Signore
ed una grande fortuna.
Domenica 29 Aprile terrà conferenza ai Cooperatori Salesiani in una
delle Chiese più centrali e più belle di Parigi chiamata la Maddalena, e
speriamo che il Signore lo vorrà assistere onde abbia a produrre ubertosi
frutti d’eterna salvezza.
In tutti i viaggi ed in mezzo a tante faticose occupazioni, il Signore
conserva al carissimo nostro Superiore una assai buona sanità, ma è tanto
il lavoro cui deve attendere, che il segretario scrive, non basterebbero a ciò
altri due ancora in suo aiuto.
Prega dunque e fai pregar molto per D. Bosco, senza dimenticare il
tuo Dev.mo in G. e M. Sac. Rua Michele
2
Ai Salesiani, alle Figlie di Maria Ausiliatrice,
ai Cooperatori e alle Cooperatrici Salesiane
Comunica con immenso dolore la morte di don Bosco, chiede preghiere in suo suf-
fragio e affida tutta la Congregazione alla protezione del comune Padre, “il nostro
Fondatore, l’amico, il consigliere, la guida della nostra vita”.

37.8 Page 368

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366 Seconda parte
Supplemento al Bollettino Salesiano 12 (1888) 2, 3 pp., in AGFMA 412.1/210 (1)
Torino, li 31 Gennaio 1888
Coll’angoscia nel cuore, cogli occhi gonfi dal pianto, con mano treman-
te vi do l’annunzio più doloroso, che io abbia mai dato, o possa ancor dare
in vita mia; vi annunzio che il nostro carissimo Padre in Gesù Cristo, il
nostro Fondatore, l’amico, il consigliere, la guida della nostra vita è morto.
Ahi! parola che trapassa l’anima, che trafigge il cuore da parte a parte, che
apre la vena ad un profluvio di lagrime!
Le private e pubbliche preghiere innalzate al Cielo per la sua conser-
vazione hanno ritardato al nostro cuore questo colpo, questa ferita, questa
piaga amarissima; ma non valsero a risparmiarcela, come avevamo sperato.
Nulla ci conforta in questi istanti fuorché il pensiero che così volle Id-
dio, il quale infinitamente buono nulla fa che non sia giusto, sapiente e
santo. Quindi rassegnati chiniamo riverenti la fronte e adoriamo i suoi alti
consigli.
Per ora non occorre che io vi dica come Don Bosco ha fatto la morte del
giusto, calma e serena, munito per tempo di tutti i conforti della religione,
benedetto più volte dal Vicario di Gesù Cristo, visitato con insigne pietà da
prelati ed incliti personaggi ecclesiastici e laici, nostrani ed esteri, assistito
con amore figliale da’ suoi alunni, curato con affetto e perizia singolare da
celebri dottori. Neppure vi dirò qui delle sue virtù e delle opere sue, ché il
tempo stringe e il cuore non regge.
Pel momento vi notifico solo che, ancor pochi giorni sono, Don Bosco
disse che l’opera sua non avrebbe sofferto per la sua morte, perché affidata
alla bontà di Dio, perché protetta dalla valida intercessione di Maria Ausi-
liatrice, perché sostenuta dalla carità dei Cooperatori e Cooperatrici, che
avrebbero continuato a favorirla.
Dal canto nostro possiamo aggiungere ancora che abbiamo la più gran-
de fiducia che sarà così, perché Don Bosco dal Cielo, ove fondatamente
lo speriamo già accolto in gloria, ci farà ora più che mai da amorosissimo
padre, e presso il trono di Gesù Cristo e della Divina sua Madre eserciterà
più efficacemente la sua carità verso di noi, e più abbondanti ci farà piove-
re le celesti benedizioni.
Incaricato di tenerne le veci, farò del mio meglio per corrispondere
alla comune aspettazione. Coadiuvato dall’opera e dai consigli dei miei
confratelli, certo che la Pia Società di S. Francesco di Sales, sostenuta dal
braccio di Dio, assistita dalla protezione di Maria Ausiliatrice, confortata
dalla carità dei benemeriti Cooperatori Salesiani e delle benemerite Coo-

37.9 Page 369

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 367
peratrici, continuerà le opere dal suo esimio e compianto Fondatore ini-
ziate, specialmente per la coltura della gioventù povera ed abbandonata e
le estere missioni.
Ancora un pensiero. Ad esempio del glorioso nostro Patrono S. Fran-
cesco di Sales, più volte Don Bosco, udendo o leggendo certe espressioni,
che le persone benevole usavano inverso di lui, ebbe a manifestare il timo-
re che dopo sua morte, creduto non bisognevole di suffragi, lo si lasciasse
in purgatorio. Pertanto, giusta il suo desiderio e per debito di figliale af-
fetto, raccomando a tutti che vogliano tosto far calde preghiere in suffra-
gio dell’anima sua, ben conoscendo che il Signore saprà a chi applicarne
l’efficacia.
Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Cooperatori e Cooperatrici, gio-
vanetti e giovanette alla nostra cura affidati, noi non abbiamo più il nostro
buon Padre in terra; ma lo rivedremo in Cielo, se faremo tesoro dei suoi
consigli e ne seguiremo fedelmente le virtuose pedate.
Credetemi anche nel dolore e nelle pene
Vostro affezionatissimo Confratello ed Amico
Sac. Michele Rua
N.B. Il Venerando D. Bosco morì il giorno 31 di Gennaio alle ore 4
3/4 antimeridiane. La sepoltura avrà luogo giovedì 2 Febbraio, alle ore
3 pom., e la Messa funebre alle 9 1/2 del mattino, nella Chiesa di Maria
Ausiliatrice.
3
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Per garantire nell’Istituto l’uniformità nella preghiera, presenta la raccolta di pre-
ghiere per tutte le FMA e dà tre orientamenti per “pregare sempre”: coltivare la virtù
e lo spirito di preghiera, far uso frequente di giaculatorie e compiere ogni lavoro con
diligenza e per amore di Dio.
Prefazione: Libro delle preghiere e pratiche di pietà, ad uso delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, Torino, Tipografia Salesiana 1889, 3-8.
Torino, 24 agosto 1888
Il compianto ed amatissimo nostro Fondatore e Padre D. Bosco ester-
nava più volte vivo desiderio che nelle case della Congregazione vi fosse

37.10 Page 370

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368 Seconda parte
anche uniformità nelle preghiere che si recitano lungo il giorno, e in altre
pratiche di pietà.
Per assecondare il suo pensiero abbiamo esaminate le orazioni già in
uso presso le Figlie di Maria Ausiliatrice; abbiamo scelto quelle che erano
conformi alla santa Regola e allo spirito del nostro buon Padre; ad alcune
introdottesi per privata divozione ne furono sostituite altre, estratte dai
suoi libri di pietà, e ne venne composto il presente Manuale, che ora vi
offro stampato, affinché ciascuna se ne possa più facilmente valere.
Le orazioni qui contenute non sono molte; ma se verranno recitate at-
tentamente e con divozione, saranno più che sufficienti a soddisfare al pre-
cetto della preghiera, a mantenervi unite con Dio, e ad ottenere le grazie
necessarie per la vostra perfezione e santificazione.
Affinché la recita, specialmente in comune, sia ben ordinata, si sono
fissate con la lineetta - le pose o fermate della voce; che tutte devono fare
contemporaneamente. Se si osservano con esattezza, la preghiera riuscirà
non solo di edificazione al prossimo, ma quale profumo di gradito incenso
salirà compatta al Cielo, e ne farà discendere una pioggia copiosa di grazie
e di benedizioni.
Accadendo che taluna per ragionevoli motivi non possa recitare queste
preghiere insieme colla Comunità, si dia sollecitudine di recitarle da sé,
eccetto che per causa di malattia o di altro incomodo ne sia in tutto od in
parte dispensata.
Tra le orazioni qui segnate talune, come quelle da dirsi prima di dare
udienza, o nelle tentazioni ecc. ecc., sono di puro consiglio, epperciò si
lasciano alla divozione di ciascuna Suora. Sebbene non siano da recitarsi
in comune, tuttavia sarà ben fatto che le Suore le mandino a memoria, e le
dicano privatamente, secondo l’opportunità.
E poiché mi si presenta l’occasione, vi esorto caldamente, o mie buone
Figliuole in Gesù Cristo, che mettiate in pratica la raccomandazione fattaci
dal nostro Divin Salvatore, di sempre pregare e di non mai stancarci.3
Ma voi mi domanderete: Come possiamo noi sempre pregare? – Vi
rispondo coi sacri interpreti e coi maestri di spirito dicendo che special-
mente in tre maniere noi possiamo sempre pregare. Primieramente collo
acquistare l’abitudine, ossia la virtù e lo spirito della preghiera; perché in
quel modo che si dice per es. caritatevole una persona, la quale ha contrat-
to l’abito, la facilità, la prontezza di fare atti di carità, e li pratica sempre
quando le si presenta l’occasione, così chi ha la virtù ossia la disposizione
3 Luc. XVIII.

38 Pages 371-380

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38.1 Page 371

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 369
di pregare ogni volta che deve o che può, si dice meritamente che è sempre
in preghiera, come vuole il Signore, perché Egli tien conto della buona vo-
lontà. L’abitudine poi e lo spirito dell’assidua preghiera si acquista col pre-
gare sovente, allora soprattutto quando la Santa Chiesa e la Regola lo esige.
Parimenti si adempia il precetto del sempre pregare col frequente uso
delle Giaculatorie, così caldamente raccomandate da tutti i maestri di spi-
rito, e con cui innalziamo la mente ed il cuore a Dio e ci uniamo con Lui.
Finalmente si osserva la divina raccomandazione della continua pre-
ghiera, facendo ogni nostro lavoro ed azione con diligenza e per amor di
Dio, come ci esorta l’apostolo S. Paolo.4 Ond’è che il Venerabile Beda
scrive: Sempre prega, chi opera sempre secondo il piacere di Dio. E S. Basilio
dice: Chi opera sempre bene, prega sempre; e si opera sempre bene, quando
si ha retta intenzione di dare gloria a Dio.
Se poi volete fare bene la preghiera e comune e privata, procurate di ac-
compagnarla sempre coll’attenzione della mente e colla divozione del cuo-
re. Questa attenzione e questa divozione si procura facilmente col riflettere
o alle parole che dite, o al senso delle medesime, oppure alla presenza di
Gesù Cristo, della Beata Vergine, dell’Angelo Custode e via dicendo.
Più altre cose potrei dirvi sulla preghiera; ma non essendo mia intenzio-
ne di farvi una istruzione su questo argomento, conchiudo col ricordarvi
le parole di S. Agostino: La preghiera del giusto è la chiave del Cielo. Ado-
perate adunque sovente questa chiave celeste, sia per entrare in Paradiso
voi medesime, sia per ottenerne l’ingresso a tante anime alle nostre cure
affidate.
Dio vi benedica tutte, mie buone Figliuole; Maria Ausiliatrice vi tenga
ognora sotto il manto di sua materna protezione, e l’esempio e i consigli
lasciatici dal nostro amatissimo Don Bosco vi spronino sempre sulla via
della santità.
In fine nelle vostre preghiere tenete presente anche la povera mia per-
sona, che vi desidera ogni bene, mentre nel Cuore Sacratissimo di Gesù
mi professo
Vostro Aff.mo Sac. Michele Rua
4 I Cor. X, 31 - Colos. III, 17.

38.2 Page 372

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370 Seconda parte
4
Alle Direttrici delle comunità
A modo di Strenna per l’anno nuovo, richiama le direttrici e tutte le FMA a vigilare
sull’uso della stampa e, appellandosi agli esempi di don Bosco, dà norme precise per
aiutare le ragazze a tenersi lontane dai pericoli della cattiva stampa.
Raccomanda la pratica del Sistema preventivo nel modo di insegnare, nella fedeltà
allo spirito di don Bosco, nell’esercizio della carità fraterna e nell’educazione del
cuore.
Copia a stampa 4 pp., in AGFMA 412.1/211 (1)
Torino, 6 Gennaio 1890
Care Figlie in G. C.
Oggi, festa dell’Epifania, giudico far cosa a voi gradita coll’indirizzare
a tutte le nostre Direttrici e per mezzo di esse a tutte le Reverende Figlie
di Maria Ausiliatrice alcune considerazioni che gioveranno, spero, ad al-
lontanare pericoli e danni molto gravi per voi e per le vostre allieve interne
ed esterne.
Una delle più grandi piaghe della moderna società è la cattiva stampa.
Un’inondazione di cattivi giornali e di pessimi romanzi ha invaso le città,
i paesi e quasi direi perfino le campagne. Nelle librerie, nei chioschi, nelle
stazioni ferroviarie si trovano a profusione simili pubblicazioni, che pur
troppo già penetrarono in gran parte delle famiglie. Appunto contro tali
stampe io intendo premunirvi colla presente e per mezzo vostro premunire
anche le vostre allieve, esponendovi i pensieri del nostro caro Padre Don
Bosco in tale proposito.
Egli aveva studiato i classici italiani e negli ultimi anni di sua vita si ri-
cordava ancora e recitava a memoria con gran piacere canti intieri di Dante
e poesie di altri autori. Sentì il bisogno di conoscerli come cosa necessaria
ad imparare bene la lingua ed a formarsi un bello stile, e ne promosse
lo studio. Vide però i pericoli che in questo studio avrebbe incontrati la
gioventù, tanto più che molti sono proibiti o dalla Chiesa, o dalla legge
naturale; e si sobbarcò all’impresa assai costosa e laboriosa di corregger-
li. Promosse perciò le edizioni della Biblioteca dei classici italiani per la
gioventù. Chi lasciasse correre per le mani delle allieve questi libri non
purgati, farebbe certamente contro la volontà di Don Bosco. Secondando
adunque lo zelo del nostro Padre, atteniamoci, per la lettura dei Classici
alla nostra Biblioteca succitata.

38.3 Page 373

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 371
Siccome alcune di voi devono spiegarne in iscuola, così giudico bene
indicarvi le norme da lui date. In modo speciale ci raccomanda di guardar-
ci bene dal citare alle allieve a sfoggio di erudizione autori cattivi, e molto
meno farne elogio, neppure quanto alla lingua o ad altri pregi accessorii.
Che se si deve spiegarli in iscuola, mettasi sempre in piena luce la verità
che si oppone ai loro errori, e facciansi le debite osservazioni sul danno che
le giovani potrebbero ricavare dalla lettura dei medesimi. In una parola, si
abbia sempre pronto il contraveleno.
A proposito di questi libri D. Bosco raccontava di una conversazione
che ebbe col meritamente celebre professore Amedeo Peyron. Gli aveva
portato le bozze di stampa della Storia d’Italia, pregandolo a voler leggere,
correggere liberamente e dare il suo giudizio su quel lavoro. Tra le altre
brevi biografie degli uomini illustri aveva pur messa quella di Vittorio Al-
fieri. Il Peyron disse a D. Bosco: - E perché in un libro destinato alla gio-
ventù mette la biografia dell’Alfieri, che era sì guasto di costumi e d’idee
così perniciose? Tolga questa biografia; l’Alfieri meglio sarebbe non fosse
conosciuto. Se lei lo nomina, o, peggio, ne tesse le lodi, nei giovani si deste-
rà la curiosità di andarne a comprare e leggere le opere, con danno grande
della loro fede e dei loro costumi. La tolga. - E Don Bosco così fece.
Ai giorni nostri c’è la smania di leggere romanzi; la gioventù leggera
non vuol saperne di letture serie. Dobbiam opporci alla sua leggerezza.
Se i racconti non insinuano la virtù, la religione, la pietà, non mai siano da
noi letti. I libri leggeri ed appassionati sono pericolosi specialmente per la
moralità. Don Bosco era molto rigoroso su questo punto e diceva conti-
nuamente che i romanzi sono il fomite delle passioni. Neppur consigliava
la lettura dei Promessi Sposi. La tollerò solamente quando fu nelle scuole
prescritta dal governo. Da ciò si argomenti che cosa D. Bosco pensasse
degli altri romanzi.
Intesi con pena che in qualche nostra Casa penetrarono libri di mo-
derni autori, che sono apertamente conosciuti per la loro opposizione ed
odio alla Religione ed alla moralità. Non occorre che io li nomini, ché
ben saranno già noti specialmente alle Direttrici e Maestre. Oh quanto D.
Bosco soffriva allorché veniva a sapere che nelle sue Case s’introducevano
libri di simil fatta! E voi forse saprete come in principio di ogni anno sem-
pre facesse consegnare la lista di libri che ciascuno aveva, per eliminarne
i pericolosi. Quante povere giovanette perdono non solo la vocazione, ma
ogni sentimento di religione, di pudore, di riserbatezza per la lettura dei
cattivi libri e specialmente dei romanzi! Non è gran tempo, che una don-
na disgraziata udendosi leggere sentenza di condanna al carcere perpetuo
per causa de’ suoi gravi delitti, confessò apertamente avanti ai giudici che

38.4 Page 374

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372 Seconda parte
la sua mala condotta ebbe origine dalla lettura dei romanzi. Si impedisca
adunque con ogni sforzo e vigilanza la lettura dei libri cattivi, e particolar-
mente dei romanzi pericolosi.
E quali norme, mi domanderete voi, per conoscerli? Sovente si cono-
scono dal titolo o dalle figure che portano sulla copertina, ed anche dalle
tipografie da cui escono. In casi dubbi poi si ricorra ai Superiori od al
Confessore.
Questi avvisi non intendo darli solamente alle Maestre, ma anche alle
altre, giacché dovendo le Figlie di Maria Ausiliatrice attendere agli Oratori
festivi e ai catechismi, tutte possono trovarsi nell’occasione d’inculcare alle
allieve di evitar simili pericolose letture, raccomandando invece le buone
letture ed anche insinuando, a chi può e lo desidera, di associarsi a qualche
nostra utile pubblicazione, come ad esempio alle nostre Letture Cattoliche
che tanto stavano a cuore al nostro caro Padre D. Bosco e che tanto bene
fanno alle famiglie.
Occorre dire qualche cosa anche sul modo d’insegnare e di catechiz-
zare. D. Bosco raccomandava sempre di prendersi cura di tutti gli allievi,
interrogare tutti e sovente, e non solamente alcuni; e nel fare spiegazioni
aver sempre di mira che intendano coloro che sono più indietro di studii
o di men felice ingegno. - Sia inoltre impegno delle maestre e delle cate-
chiste seguire le norme del metodo preventivo; per conseguenza non mai
si impongano castighi gravi o violenti, neppure si umiliino le allieve con
termini di disprezzo; se vi sarà necessità di infliggere qualche castigo, si
miri sempre all’emendazione della colpevole, e non mai a sfogare la colle-
ra. Se volete poi che le vostre alunne facciano molto progresso, correggete
le pagine a tutte e fate loro conoscere gli errori commessi. Quanto più
sovente ciò farete, tanto più grande sarà il loro profitto. Che se si hanno
autori adottati, si spieghino i loro libri con chiarezza e semplicità da farsi
intendere da tutte.
Lasciamo da parte l’amore di novità. Esce una grammatica nuova, e
tosto vi è chi la vorrebbe introdotta nelle scuole. Parimenti si vogliono
adottare altri libri di testo, che escono alla luce, perché se n’è sentito fare
gli elogi. Allontaniamo ogni smania di cambiamenti. Il nostro Consigliere
scolastico pubblica ogni anno il programma; uniformiamoci a questo. In
esso si cerca di conciliare il nostro insegnamento colle esigenze governati-
ve: e questo deve bastarci. Non si parli di riformare il sistema da noi adot-
tato, bensì ciascuna riformi il proprio metodo e la propria condotta, se non
sono conformi ai nostri regolamenti. Il caro Padre D. Bosco ci inculcava
sempre di guardarci dal ticchio delle riforme.
In ultimo guardatevi dal censurarvi le une le altre. Una Maestra non

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 373
parli contro dell’altra sul modo d’insegnamento o sulle materie che spiega.
Se scorgeste alcuna imperfezione in qualche Maestra, astenetevi dalla cen-
sura contro una che è vostra consorella; non parlatene colle altre consorel-
le, e tanto meno colle alunne, o cogli estranei. Piuttosto avvisate voi stesse,
o per mezzo della Superiora, questa Maestra, indicandole in quale errore
sia caduta: e ciò si faccia a titolo di carità, di zelo pel buon andamento delle
cose nostre e non mai per ambizione di comparir più abili, o più dotte delle
altre. Le Suore costituite in qualche autorità od applicate all’insegnamen-
to non rifuggano dal trattare fraternamente colle altre; giacché siete tutte
sorelle e tutte consacrate al servizio di Dio ed alla salvezza delle anime,
malgrado la diversità delle occupazioni.
A compimento della presente mi restringerò a raccomandarvi che re-
gni sempre tra voi tutte la carità nelle opere, nelle parole e negli affetti.
Tra voi non usate mai moine o sdolcinature; parimenti non usatene colle
vostre allieve e neppure mai si usino con esse mezzi violenti; ma con molta
pazienza e con industriosa sollecitudine si procuri il loro profitto religioso,
morale, scientifico e letterario. Ricordiamoci che noi mancheremmo alla
parte più essenziale nel nostro compito, se ci riducessimo solo ad impartire
l’istruzione elementare e letteraria senza unirvi l’educazione del cuore. A
questo sovra tutto dovete mirare, a formare delle vostre allieve delle buone
cristiane, delle figlie obbedienti, pie e laboriose, coltivando pure le voca-
zioni che fra loro s’incontrano.
Da quasi tutte le vostre Case, o care Figlie, mi si scrisse negli scorsi
giorni nell’occasione delle feste Natalizie. Io vi sono riconoscente delle
felicitazioni e specialmente delle preghiere che per me fate; vi ringrazio di
cuore di tutti gli auguri che mi avete mandati e ve li ricambio centuplicati.
Questa lettera abbiatela come mia strenna pel 1890, anzi come strenna del
nostro amato Don Bosco, non avendo io cercato che di esporvi i suoi sen-
timenti e desideri; e certo egli dal cielo non mancherà di proteggervi come
dilette sue figlie, se voi sarete fedeli nell’eseguirli.
La carità e la grazia di N. S. G. C. regnino sempre nei nostri cuori.
Continuate nelle vostre orazioni e a ricordarvi di chi, implorando sopra di
voi e sopra tutte le vostre dipendenti le più copiose benedizioni del Cielo
per il nuovo anno, gode professarsi
Vostro Aff. Amico in G. C. Sac. Michele Rua
P.S. Le Sigg. Direttrici sono invitate a dar lettura della presente alle
Consorelle nella prima conferenza che si farà nel Gennaio corrente.

38.6 Page 376

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374 Seconda parte
5
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Comunica la gioiosa notizia dell’udienza pontificia avuta il 22 gennaio e trasmette la
benedizione del Papa sulle opere della Congregazione Salesiana e in particolare sulle
missioni.
Nel poscritto informa che verrà inviata ad ogni casa un’oleografia di don Bosco e il
registro per annotare gli iscritti alla Pia Opera del S. Cuore di Gesù in Roma e le
relative offerte.
Copia litografata 2 pp., in AGFMA 412.1/211 (2)
Torino, 1° Febbraio 1890
Care figlie in G. C.
Persuaso di fare cosa gradita a voi e a tutte le vostre consorelle, vi co-
munico l’udienza avuta testé dal S. Padre.
Mercoledì 22 del corrente fu il giorno fortunato in cui potemmo avere
la desiderata udienza.
Eravamo io, Don Lazzero e Don Cagliero. Cominciai io ad entrare: il
S. Padre si rallegrò molto sull’andamento della nostra Pia Società e delle
opere che le sono affidate, facendomi intendere come le imprese di quel
santo uomo che fu Don Bosco furono da Dio benedette nel corso di sua
vita, e che continueranno ad essere protette anche dopo la sua morte.
Prese informazioni alquanto dettagliate delle cose nostre, ed in modo
particolare si compiacque allorché gli diedi la notizia dei nostri Missionari
partiti per la Colombia, e di cuore benedisse i nostri Missionari con tutti
gli altri che partirono nel passato, e che partiranno in avvenire non solo per
l’America ma anche per l’Africa, per l’Asia ecc. Di modo che possiamo es-
ser tranquilli qualora ci venga fatta dimanda di Missionarii per quelle altre
parti, di averne la missione dal Vicario di N. S. G. C. e però da Dio stesso.
Entrati poi Don Lazzero e Don Cagliero, il S. Padre chiese notizie della
Parrocchia del Sacro Cuore, dell’annesso Ospizio e Scuole e molto si ralle-
grò del bene che vi si fa. Disse poi con aria giuliva: questa è anche una delle
belle opere di Don Bosco; nei principii del nostro pontificato si trattava
di fabbricare una parrocchia in quel quartiere che tanto ne abbisognava;
il Cardinal Monaco La Valletta venne a dirci come non si poteva andare
avanti; le collette che si andavano facendo fruttavano pochissimo; il danaro
raccolto non ammontava che a £. 15 o 20 mila: a che serviva tale somma
per un edifizio tanto costoso? Allora ci venne l’ispirazione di affidare l’in-

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 375
carico a Don Bosco. Oh! fu veramente quella una felice idea, sorridendo
disse: Infatti Don Bosco portò l’impresa così felicemente al suo compi-
mento! Continuò ancora qualche istante la sua conversazione sulla nostra
Chiesa del Sacro Cuore e poi conchiuse dicendo “Coraggio, continuate a
lavorare: si vede che dove si lavora, malgrado le difficoltà dei tempi, il po-
polo accorre e vi si fa del bene”. Essendo l’ora un poco tarda, non osammo
intrattenere ulteriormente il S. Padre e gli domandammo la benedizione,
ed egli la compartì cordialmente sopra di noi, sopra tutti i nostri confratel-
li, sopra tutte le figlie di Maria Ausiliatrice ed in modo speciale sulle nostre
case di noviziato. La impartì pure a tutti i nostri benemeriti cooperatori e
cooperatrici. Mentre noi ci allontanavamo facendo le tre genuflessioni di
uso, Sua Santità ci seguiva con uno sguardo di tanta bontà che pareva quasi
gli rincrescesse che ci allontanassimo così presto.
Facciamo adunque coraggio e lavoriamo di cuore alla maggior gloria di
Dio ed a vantaggio delle anime, come ci esorta il S. Padre, che in questo è a
tutto il mondo luminoso esempio. Il Signore non mancherà di aggradire le
nostre fatiche e le nostre sollecitudini. Pregate e fate pregare pel S. Padre
e in pari tempo non dimenticate presso Dio
Il vostro aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Abbiamo fatto fare delle oleografie di Don Bosco, e ve ne mandia-
mo una, perché desideriamo che ve ne sia una in tutte le case. Ma poiché fu
eseguita a spese dell’Oratorio, ve ne indichiamo il prezzo che è di £ 10. Se
poi voi desideraste di averne qualche altra copia, scriverete direttamente al
provveditore Rossi Giuseppe.
Riceverete pure fra poco un Registro per notare diligentemente tutti
coloro che si rivolgeranno a voi coll’offerta stabilita per partecipare alla
Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù in Roma. Vi avverto intanto di spedire
ogni tre mesi, senza eccezione, l’intera somma raccolta a Don Cagliero Ce-
sare in Roma, ovvero a me personalmente. Il Registro parimenti sarà a suo
tempo inviato a Roma, ripieno di nomi e conservato negli Archivii della Pia
Opera. Inoltre sarei ancora a pregarvi di far ricerca di Messe per l’Orato-
rio, sentendone da parecchio tempo assai penuria e desidero ugualmente
che l’intera elemosina sia devoluta all’Oratorio stesso.

38.8 Page 378

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376 Seconda parte
6
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Informa che il 4 giugno è iniziata nella diocesi di Torino la causa di beatificazione
dell’amato padre e fondatore don Bosco. Data l’importanza dell’evento, prescrive che
in tutte le case si facciano preghiere speciali allo Spirito Santo e a Maria Ausiliatrice
per il buon esito della causa e invita ad osservare fedelmente la Regola data da don
Bosco.
Copia a stampa 4 pp., in AGFMA 412.1/211 (3)
Torino, 6 Giugno 1890
Carissime Figliuole in G. C.
Sono persuaso che all’amore grande che portaste e portate tuttora al
venerando nostro Fondatore e Padre D. Giovanni Bosco tornerà gradito
il sapere che l’altro ieri, in Torino, fu iniziata la Causa di sua Beatificazione.
Nei due anni e mezzo ormai trascorsi dalla sua morte moltissimi furono
i favori, che i devoti fedeli attestarono aver ricevuti da Dio per sua interces-
sione, dei quali i tribunali ecclesiastici a suo tempo porteranno competente
giudizio. Or le relazioni di grazie e di guarigioni, a giudizio umano, anche
miracolose, congiunte alla fama di santità che va ogni giorno crescendo, il
vivo desiderio manifestato eziandio da uomini gravi che si desse principio
alla Causa di sua Beatificazione m’indussero a fare pratiche in proposi-
to presso l’Ordinario di Torino, l’E.mo Sig. Cardinale Gaetano Alimonda,
nostro Veneratissimo Arcivescovo. A voce e per iscritto gli feci pertanto
umile domanda se giudicasse opportuno addivenire alla costruzione del
processo diocesano sulla vita, virtù e miracoli del Servo di Dio, e l’anno
scorso con me si unirono eziandio tutti i componenti il Capitolo generale
radunato a Valsalice. L’Eminentissimo Principe di S. Chiesa non si mostrò
alieno dall’aderire alla nostra domanda; ma stante il breve intervallo tra-
scorso dalla sua morte giudicò conveniente interpellarne i Vescovi delle
due provincie di Torino e di Vercelli, che sul principio dello scorso Maggio
si raccolsero presso di Lui per affari di alto rilievo. Il giorno 8 di detto mese
i 20 Vescovi radunati nel Palazzo Arcivescovile convennero ad unanimità
sulla convenienza di dare principio al processo diocesano, e parecchi di
loro fecero altissimi elogi del Servo di Dio; da quel giorno il Cardinale ri-
solse di soddisfare al comune desiderio col dare cominciamento alla Causa.
Questi fatti succedevano nell’assenza da Torino di me e del Sacerdote
D. Giovanni Bonetti particolarmente incaricato della Causa. Giunti a casa

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 377
per assistere alla solennità di Maria Ausiliatrice, trasferita quest’anno al 3
dell’andante Giugno, la Divina Provvidenza dispose che il giorno stesso
di detta festa, mentre un’immensa calca di fedeli traeva al Santuario in
Valdocco a piè della Madonna, si facessero gli atti preliminari pel processo
di Beatificazione del suo devotissimo Servo, onde all’indomani vigilia del
Corpus Domini si poteva già tenere la prima Sessione del tribunale eletto
dall’Eminentissimo Cardinale, alla quale presiedeva Egli in persona.5 La
circostanza del mese di Maggio, della festa di Maria Ausiliatrice, e del mese
del Sacro Cuore di Gesù, la quale accompagnò questi atti, ci fa scorgere
una speciale benevolenza del Cielo e ci è caparra che la Causa sarà per
riuscire felicemente.
E qui giudico cosa superflua farvi rilevare l’importanza e la gravità del
negozio, che ora, per ragione di tale processo, abbiamo tra mano; impe-
rocché, oltre alle serie preoccupazioni che questo ci apporta, a niuno di voi
può sfuggire che la sua buona riuscita, mentre tornerà della maggior gloria
di Dio e di splendore alla Chiesa Cattolica, gioverà pur grandemente alla
salvezza delle anime specialmente della povera gioventù, campo prediletto
del nostro Fondatore, e a noi tutti sarà di forte stimolo alla propria santi-
ficazione.
Ma se pel buon esito di qualsiasi affare è necessario l’intervento di Dio,
questo intervento è indispensabile nella Causa di Beatificazione de’ suoi
Servi. Laonde scopo precipuo di questa mia è di esortare le Suore e le
alunne delle nostre Case ad implorare ogni giorno in pubblico od in pri-
vato i lumi dello Spirito Santo e la protezione di Maria Ausiliatrice sopra
l’Eminentissimo Arcivescovo di Torino, sopra il Tribunale da lui eletto a
quest’uopo, sopra il Postulatore della Causa, sopra i testimoni chiamati a
deporre, affinché assistiti dal Cielo nulla dicano, nulla facciano, nulla om-
mettano in contraddizione ai savii Decreti, emanati in proposito da Santa
Madre Chiesa, e per tal guisa si venga a conoscere la verità e a compiere il
volere di Dio.
A fine di ottenere questa speciale assistenza da Dio stimo conveniente
ordinare che in tutte le nostre Case, al mattino prima che si esca di Chiesa,
si canti, e se il piccol numero od altra circostanza nol permette, si reciti
l’inno Veni Creator col relativo Oremus ed un Pater, Ave e Gloria in onore
dello Spirito Santo; e alla sera, dove si dà la benedizione col SS. Sacramen-
to, si canti l’Ave maris Stella, e dove questa non ha luogo si reciti, dopo le
5 Gli Atti preliminari furono il mio Mandato di procura di Postulatore della Causa
al Sacerdote D. Giovanni Bonetti, la formale presentazione della domanda pel Proces-
so informativo fatta dal Postulatore al Cardinale, e l’invito alla prima Sessione.

38.10 Page 380

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378 Seconda parte
orazioni comuni, una Salve Regina a Maria Ausiliatrice colla giaculatoria:
Maria, Auxilium Christianorum, ora pro nobis. Affinché poi e Suore ed
allieve prendano viva parte a queste preghiere, le Direttrici si daranno pre-
mura di informarle dello scopo, e di esortarle di quando in quando lungo
l’anno a praticar eziandio qualche altro atto di pietà, specialmente fervoro-
se Comunioni, secondo la divozione del proprio cuore.
Ma se raccomando la preghiera, molto più caldamente vi esorto che a
questa uniate la pratica della virtù, per renderla efficace presso al trono di
Dio e della SS. Vergine. Sì, mie carissime Figliuole, fate tutte vedere che
non siete alunne indegne di un Maestro, del quale la Chiesa giudicò di
cominciare così presto la Causa di Beatificazione. Attendete ognuna con
ardore all’osservanza della Santa Regola che Egli vi ha dato per santificar-
vi. Praticate con esattezza le virtù, che formano una buona religiosa; siate
obbedienti per motivo di fede; siate pure, perché la purezza dev’essere la
gemma più splendida nella corona delle Figlie di Maria Ausiliatrice; siate
caritatevoli, pazienti, mansuete verso il prossimo, specialmente verso la
gioventù, che ogni anno il buon Dio così numerosa invia alle nostre Case.
Se poi per riuscire tali vi tocca fare dei sacrifizi, fateli generosamente, ri-
cordando che il nostro D. Bosco, ad imitazione del Divin Salvatore, per la
gloria di Dio e per la salvezza delle anime, sacrificò ogni giorno se stesso,
facendosi nostro modello e nostro stimolo sino alla morte.
Unendo per tal modo alla preghiera quotidiana una condotta costante-
mente virtuosa, noi otterremo tutte le grazie, che sono necessarie al buon
procedimento della Causa suddetta, e qualunque ne debba essere l’esito
finale saremo sempre lieti di aver cooperato a che si conoscesse e si com-
piesse la volontà di Dio, che è l’unico fine a cui tutti dobbiamo mirare.
Colgo la propizia occasione per raccomandarmi alle vostre orazioni,
e pregandovi da Dio e dalla SS. Vergine le più elette benedizioni godo di
professarmi di voi tutte
Aff.mo in Gesù C. Sac. Michele Rua
NB. Le Direttrici daranno lettura della presente alle Consorelle, tenen-
do apposita Conferenza, poscia la deporranno nell’Archivio.

39 Pages 381-390

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39.1 Page 381

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 379
7
Alle Direttrici delle comunità
Comunica la notizia della morte di don Giovanni Bonetti, Direttore generale
dell’Istituto delle FMA e chiede preghiere in suo suffragio, mostrandosi confortato
dalla provvidenziale coincidenza della festa del Cuore di Gesù.
Copia a stampa 1 p., in AGFMA 412.1/211 (4)
Torino, 5 giugno 1891
Rev.da Sig.ra Direttrice,
Il Signore ha voluto visitare le nostre Pie Società con una gravissima
perdita. Stamattina alle ore 7 1/2 dopo lunga malattia, che ormai pareva
superata, e dopo aver fatta la Santa Comunione, moriva, con gli altri con-
forti religiosi, tra le braccia e le preghiere de’ suoi confratelli,
il Sac. GIOVANNI BONETTI
Direttore Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice
Dire debitamente di Lui, quanto pensò e lavorò con la parola e con gli
scritti, non è cosa di un momento, e spero che si potrà fare a suo tempo.
Per ora richiamerò alla memoria d’ognuna la lettera che in capo al vostro
Catalogo scrisse sull’Amor di Dio, come segno prezioso e perenne della sua
carità e del vivo desiderio che da tutti noi nulla si facesse che non fosse per
la gloria di Dio e per la salute delle anime.
Ci deve essere poi di conforto il pensiero, che il Cuor di Gesù gli abbia
voluto far gustare subito le sue delizie, come si può argomentare dalle cir-
costanze stesse della sua morte.
Voi avrete lette le auree pagine che egli scrisse sul Sacro Cuore; ed oggi
appunto in cui se ne faceva la festa, ne andava, dopo essersi riposato, qual
novello Giovanni, sul Santissimo di Lui Seno, a contemplarlo, a ringraziar-
lo e ad esserne rapito, come speriamo, in paradiso. Inestimabile Padre e
Direttore carissimo, riposa in pace!
Si suffraghi intanto l’anima sua, come dicono le Regole, e poi si preghi
il Signore, perché Egli faccia vivere sempre fra noi e diffondere la pietà,
la Religione, lo zelo della gloria di Dio, onde ardeva il nostro compianto
Confratello Don Giovanni Bonetti.

39.2 Page 382

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380 Seconda parte
Pregate anche per me che mi professo
Vostro in Gesù e Maria Sac. Michele Rua
La Sepoltura si farà domani, 6 corr., nella Chiesa di Maria Ausiliatrice
alle ore 5 pomeridiane.
8
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Ringrazia per le lettere e gli auguri ricevuti in occasione della festa onomastica di don
Bosco e del suo giubileo sacerdotale e si augura che in tutte le case sia stato celebrato
con solennità il terzo centenario di S. Luigi Gonzaga.
Nel poscritto informa delle recenti pubblicazioni sul coadiutore Frascarolo Francesco
e su don Giovanni Bonetti.
Copia a stampa 3 pp., in AGFMA 412.1/211 (5)
Torino, Festa de’ SS. Apostoli Pietro e Paolo, 1891
Mie buone figlie in G. C.,
Nell’occasione della Festa Onomastica del nostro caro Padre D. Bosco,
che coincide quasi col mio giorno natalizio, dalle nostre Case mi giunsero
lettere compitissime collettive ed individuali, di consorelle e di allieve per
auguri, condoglianze e care promesse. Non posso dirvi di quanto sollievo
al mio cuore siano riuscite le dimostrazioni di figliale affetto e di carità
reciproca che in esse incontrava e la buona volontà che vi scorgeva di im-
pegnarvi sempre meglio a promuovere la gloria di Dio, la salvezza delle
anime e lo sviluppo e buon andamento di quell’Opera della Divina Prov-
videnza che è la vostra Congregazione.
Nell’impossibilità di rispondere a tutti e singoli questi indirizzi, soleva
negli anni scorsi in simili circostanze limitarmi a raccomandare al Signore
ognuna di voi coi rispettivi bisogni. In quest’anno però ed in questa so-
lennità, in cui quasi insieme concorsero la consueta Festa Onomastica del
carissimo nostro Padre, il suo Giubileo sacerdotale col terzo Centenario
di S. Luigi Gonzaga, sento il bisogno d’indirizzarvi la presente per ringra-
ziarvi tutte, con preghiera alle RR. Direttrici di estendere i miei cordiali
ringraziamenti alle proprie dipendenti ed allieve, sia per gli auguri che mi
si fecero e che io ricambio dal fondo del cuore, sia per le preghiere e Co-
munioni che per me si offrirono e si vanno offrendo, assicurandole che non

39.3 Page 383

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 381
passa giorno che io non ricordi tutte con particolar menzione nel S. Sacri-
ficio della Messa, tutte raccomando al Signore affinché per intercessione
di Maria Ausiliatrice vi conservi ognora nella sua santa grazia sul cammino
del Paradiso.
Molte espressero il desiderio che avrebbero avuto di partecipare colla
personale presenza a questa solennità: anche a me sarebbe stata la cosa più
gradita in sì bella occasione vedervi tutte in quest’Oratorio di S. France-
sco di Sales ai piedi della nostra cara Madre e celeste Patrona a prender
parte alle sacre funzioni ed accademie che si fecero, poi recarvi come in
pellegrinaggio alla tomba del nostro venerato Padre D. Bosco. Ma non es-
sendo ciò stato possibile, mentre lascio al Bollettino Salesiano il compito di
descrivervi questa solennità, procuro di farvi partecipare in qualche modo
col mandarvi copia dell’inno che si è cantato e del discorso degli Antichi
Allievi, persuaso di fare con ciò cosa a voi molto gradita.
Non posso chiudere questa mia senza rallegrarmi delle buone risolu-
zioni espresse nelle suaccennate lettere ed esortarvi ad esservi costanti,
osservandole unitamente ai buoni propositi altre volte fatti, specialmente
nell’occasione della vostra religiosa professione.
Spero che in tutte le nostre Case siasi celebrato con la maggior solen-
nità il terzo Centenario di S. Luigi Gonzaga; che se in qualche Collegio
non fu ancora celebrato, si procuri di farlo prima del termine dell’anno
scolastico. Desidero vivamente che si mantenga sempre nei vostri cuori
ed in quello delle vostre allieve la divozione verso questo glorioso Patrono
della gioventù, dalla cui protezione ed imitazione possiam riprometterci
tanto profitto spirituale.
La pace e la carità di N. S. G. C. regnino sempre nelle nostre Case e ci
tengano tutti uniti e perseveranti nel divino servizio.
Aff.mo in G. C. Sac. Michele Rua
PS. Le Sigg. Direttrici abbiano la bontà di far sentire a tutte le Con-
sorelle questa mia, come pure le due produzioni che vi vanno unite, che
spero riusciranno di comune gradimento.
Fin d’ora poi vi annunzio che è uscita testé alla luce la Vita del com-
pianto nostro Confratello Coadiutore Frascarolo Francesco. Non posso
fare a meno di raccomandarne caldamente la lettura, avendoci il Signore
dato in questo Confratello un vero esemplare di vita Salesiana. Ci potrà
servire di pascolo spirituale e di eccitamento alla perfezione, come a mol-
tissimi giovani servirono e servono di forte stimolo alla virtù le Vite dei
nostri cari giovani Savio Domenico, Magone Michele e Besucco Francesco.
Sarà mia cura di farvela spedire insieme col bell’elogio funebre che del

39.4 Page 384

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382 Seconda parte
nostro compianto confratello D. Bonetti lesse il Prof. D. Cerruti il giorno
che nella Chiesa di Maria Ausiliatrice si celebrava il funerale di trigesima.
9
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
In occasione di due eventi solenni: il cinquantesimo dell’ordinazione sacerdotale di
don Bosco e l’inizio delle opere salesiane, informa sull’inaugurazione delle decora-
zioni realizzate nel Santuario di Maria Ausiliatrice. Raccomanda di celebrare in ogni
casa con solennità questi giubilei e di essere generosi nel partecipare alla colletta
finalizzata a pagare i debiti contratti nei restauri e decorazioni del Santuario.
Copia a stampa 4 pp., in AGFMA 412.1/211 (6)
Torino, 21 novembre 1891
Festa della Presentazione di Maria SS. al Tempio
Mie buone Figlie in G. Cristo,
Si compie per noi, figli e figlie di Don Bosco, un periodo di tempo,
degno di tutta la nostra considerazione, come pure sta per compiersi un
avvenimento che deve riuscirci di grande consolazione ed ispirarci la più
dolce fiducia. Come ben sapete, il giorno solenne di Maria Ausiliatrice
del corrente anno fu il cinquantenario dell’Ordinazione sacerdotale del
nostro caro Padre; e nella bella festa dell’Immacolata Concezione oc-
correrà il Giubileo delle Opere Salesiane. Le circostanze non permisero
di solennizzare, come sarebbe stato conveniente e comune desiderio, il
cinquantenario della sacerdotale Ordinazione di Don Bosco; ora è nostro
dovere di fare una grande solennità per la prossima ricorrenza del sud-
detto Giubileo. L’occasione non potrebbe essere più opportuna, giacché
appunto per tale solennità si compirà l’avvenimento che vi accennai, vale
a dire l’inaugurazione delle decorazioni al Santuario di Maria Ausiliatrice.
Queste s’intrapresero, come monumento alla venerata memoria del nostro
Fondatore, e in pari tempo come atto di riconoscenza a Maria Ausiliatri-
ce e scioglimento di una promessa per insigne grazia ottenuta da questa
nostra Celeste Patrona. Ricorderete come alla morte del nostro caro D.
Bosco, eravamo sommamente ansiosi di poterne conservare la venerata sal-
ma in questo Oratorio od almeno in qualche nostra casa presso Torino, ed
avrete pur conosciuto le gravi difficoltà che s’incontravano.
Fu allora che il Capitolo Superiore di comune accordo promise alla

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 383
Vergine Ausiliatrice di por mano di quell’anno stesso ai restauri e decora-
zioni del suo Santuario, se ci otteneva la tanto sospirata grazia.
I nostri voti furono esauditi con grande gaudio di tutta la Pia Società
Salesiana e della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, avendo
potuto conservarlo nel nostro Seminario delle missioni in Valsalice. Era
adunque dovere di non ritardare più a lungo questa impresa, che da parec-
chi anni era pure vagheggiata dall’amato D. Bosco.
Epperò in quell’anno stesso nel Dicembre si diede principio ai lavori,
che ora, dopo tre anni di spese, fatiche e sollecitudini, avranno il loro ter-
mine. Ringraziamone di tutto cuore il Signore, da cui ogni bene procede,
e adoperiamoci per onorare nel miglior modo possibile la nostra Celeste
Madre che, come avete potuto rilevare dal Bollettino Salesiano di questi
ultimi anni, ci protesse in modo cotanto evidente, rinnovando le meraviglie
avvenute allorché si stava edificando il Santuario stesso.
Quando si fece la consecrazione di questa Chiesa, il 9 Giugno 1868, tut-
ti i nostri confratelli ed allievi si trovarono presenti, e sarebbe nostro vivo
desiderio che anche in questa circostanza potessero assistere alla solennità
tutti i membri delle due famiglie coi rispettivi allievi ed allieve; ma a quel
tempo oltre l’Oratorio di S. Francesco di Sales avevamo solo il Collegio di
Mirabello e di Lanzo. Ora invece quanti sono gli ospizi ed i collegi, oratori
e scuole, non più solo dei Salesiani, ma anche delle Figlie di Maria Ausilia-
trice, sparsi in Italia, in Francia, in Ispagna, Austria, Svizzera, Inghilterra,
in America, in Asia, in Africa, e quante le migliaia di persone che dovreb-
bero qui recarsi? A questa considerazione, mentre scorgiamo l’impossibili-
tà di effettuare tale desiderio, dobbiamo ammirare la Divina Provvidenza,
che si mostrò così larga in nostro favore, e la evidente protezione di Maria
Ausiliatrice. La difficoltà però di riunirci di presenza non può impedirci di
riunirci tutti in ispirito per rendere i più vivi ringraziamenti a Sua Divina
Maestà e per esaltare sempre più la Celeste nostra Protettrice. E questo è
ciò che intendiamo raccomandare colla presente.
Per le Case dove arriverà a tempo questa lettera, desidero che durante
i giorni del solenne Ottavario, negli esercizi comuni di pietà ravviviate il
vostro fervore, animiate le vostre allieve alla frequenza dei SS. Sacramenti,
ed in modo speciale vi adoperiate colle letture, coi sermoncini della sera e
nelle private conversazioni per accendere nei vostri e loro cuori la ricono-
scenza a Dio, la divozione a Maria Ausiliatrice e la venerazione al nostro
caro Padre D. Bosco.
Per cooperare poi anche più efficacemente alle dimostrazioni di grati-
tudine e di divozione verso Maria SS. promovete nella vostra casa e fra le
vostre conoscenze, come pure fra i Cooperatori e Cooperatrici una colletta

39.6 Page 386

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384 Seconda parte
per venirci in soccorso a pagare i molti debiti incontrati nei restauri e de-
corazioni.
Il benemerito Corriere Nazionale, come avrete saputo, propose a questo
scopo una sottoscrizione a £ 0,20 e la diramò a tutti i suoi abbonati e a tutti
i Cooperatori Salesiani d’Italia. Ma questo parrebbe troppo poco pei figli
di D. Bosco.
All’occasione della edificazione del Santuario nostro i due collegi allora
esistenti fuori dell’Oratorio vi concorsero generosamente, sebbene si tro-
vassero appena nei loro primordi; vorranno rimanere ora indietro quegli
stessi collegi ed i molti altri che si aprirono in seguito? Sia fra tutti una
santa gara per aver parte abbondante nell’ossequio reso alla nostra Celeste
Patrona e nel monumento alla venerata memoria del nostro amatissimo
Padre.
È pur nostro vivo desiderio che in ogni casa si scelga qualche Domenica
o altra festa del corrente anno od anche del prossimo per solennizzare in
modo speciale questo cinquantenario colla maggior pompa, come atto di
ossequio e doverosa riconoscenza a Dio ed alla Vergine SS. per i molti be-
nefizi largiti al nostro amato Fondatore e a tutte le sue Opere.
Intanto noi figli e figlie di D. Bosco facciamo in modo che le nostre
azioni, la nostra attività, zelo e fervore nel servizio di Dio, il nostro spirito
di sacrifizio a favore del prossimo, specialmente della gioventù, servano
a rammemorare le virtù e la santità del nostro buon Padre. Questo sarà
certamente monumento a Lui molto gradito.
Accogliete i miei cordiali saluti, con cui godo professarmi nei Cuori
Dolcissimi di Gesù e di Maria.
Aff.mo in G. Cristo Sac. Michele Rua
P.S. La signora Direttrice faccia sentire al più presto questa lettera alle
sue Collaboratrici e dia le disposizioni pel suo pieno effetto.
10
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Presenta l’Elenco generale dell’Istituto delle FMA e, con cuore colmo di gratitudine
verso Dio, constata l’aumento delle suore e delle case richiamando alcune delle nu-
merose fondazioni realizzate nello scorso anno.
Fa memoria del Direttore generale don Giovanni Bonetti scomparso di recente e
invita a rileggere la sua programmatica lettera circolare sull’Amore di Dio.6
6 La lettera era pubblicata come presentazione dell’Elenco generale delle FMA (cf

39.7 Page 387

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 385
Presentazione: Elenco generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Anno
1892, Torino, Tipografia Salesiana 1892, 3-6, in AGFMA 412.1/211 (7)
Alle Carissime Figlie di Maria Ausiliatrice
Secondo il consueto degli anni passati vi comunico l’elenco generale di
quante sono Figlie di Maria Ausiliatrice. Vedrete come il loro numero si
è aumentato, e come anche quello delle Case a loro affidate sia cresciuto.
Oh sì, c’è proprio da ringraziarne la Divina Provvidenza, che abbia voluto
in questi miseri tempi servirsi dell’umile opera vostra per compiere i suoi
disegni pietosi di carità e di salute. Già negli anni passati avevamo molti
motivi di essere riconoscenti alla bontà di Dio, ma in questo poi in modo
particolare, avuto riguardo alla condizione di Case che Egli volle che noi
potessimo aprire e per le città a cui con la sua grazia furono chiamate le
Figlie di Maria Ausiliatrice. Se nel corso dell’anno varie Case si aprirono
nell’America, una specialmente ci deve riuscire carissima, cioè quella nel
Perú ed in quella città che un giorno fu così diletta al Cuor di Gesù per
quel fiore di santità e di penitenza quale fu Santa Rosa da Lima. Io sono
sicuro che quella Santa avrà veduto con piacere l’umile virgulto colà tra-
piantato dall’Europa e l’aiuterà per farlo germogliare e produrre assai fiori
e lo dilaterà sempre più tra quelle figlie del suo popolo per cui furono esse
chiamate.
Una nuova Casa fu aperta a Lilla, città importante del Nord della Fran-
cia, dove io spero vederla tosto crescere e dilatarsi sia col laboratorio sia
coll’Oratorio festivo. Novella occasione di consolazione al mio cuore è la
Casa di Liegi. Questa era per i Salesiani già accettata ancora dal caro e
venerato Padre D. Bosco; ed io sono stato assai lieto di mandarvi le Figlie
di Maria Aus. per secondare il desiderio di quel zelante Vescovo, così be-
nevolo e così amorevole verso di noi. Esse colà avranno un vasto campo
per esercitare le loro virtù, e salvando se stesse procurare la salute di tante
figlie del popolo. È terra assai benedetta da Dio, e colà vissero e morirono
le due Verginelle che Dio scelse a propagare la divozione al SS. Sacramen-
to e ad ottenere che la Festa del Corpus Domini fosse solenne per tutta la
Chiesa. Se queste ed altrettanti fondazioni devono riempire il nostro cuore
di santa meraviglia per la bontà del Signore a nostro riguardo, nessuna e
forse in nessun altro tempo può uguagliare l’importanza delle due che per
l’indulgenza del Romano Pontefice Leone XIII e con la Benedizione di
Elenco generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Anno 1891, Torino, Ti-
pografia Salesiana 1891, 3-38).

39.8 Page 388

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386 Seconda parte
Dio abbiamo potuto aprire a Roma ed a Betlemme. Quanti bei pensieri
nascono spontanei nel cuore di tutte voi a questi due nomi così cari ad
ogni cristiano! A Betlemme, presso la culla del Bambino Gesù le Figlie
di Maria Ausiliatrice attendono tra le altre cose all’educazione di povere
fanciulle della divina Provvidenza, ed a Roma, sede augusta del Papa e del
centro del cattolicismo, si spera di poter concorrere al bene di un immenso
numero di fanciulle sinora abbandonate a se stesse per mancanza di chi si
prenda cura di loro. Preghiamo perché tutte queste fondazioni novelle ed
antiche abbiano a fruttare la gloria di Dio e la salute delle anime.
Al vedere poi come anche le vocazioni si vanno moltiplicando tra voi,
e come la buona semenza produce frutti di vita da ogni parte, dobbiamo
davvero far festa e ripetere con trasporto di riconoscenza che il Signore fa
con noi opere maravigliose. Anche le domande sono assai numerose, e più
altre ci sono state fatte, a cui non abbiamo potuto aderire per mancanza
di personale.
S. Agostino voleva che il Cristiano quasi ad ogni minuto del giorno,
e specialmente alla notizia di qualche benefizio ricevuto, si ripetesse un
cordiale atto di ringraziamento dicendo: Deo Gratias!
Anche noi, figlie dilettissime, abbiamo avuto in quest’anno, primo
cinquantenario delle opere di Don Bosco, molte ragioni per ripetere ogni
momento: Deo gratias! Deo gratias! Ma sicuramente noi non dobbiamo di-
menticarci che siamo in una valle di lacrime ed in terra d’esiglio. Se perciò
abbiamo assai cause di consolazioni per il gran bene che si va moltiplican-
do a gloria di Dio per opera nostra, quest’anno abbiamo avuto anche visite
e perdite dolorose. Ma la perdita più grave e più sentita in modo particola-
re per voi fu la scomparsa del vostro Direttore generale. Non ho bisogno di
ricordarvi le sue virtù, il suo zelo, e specialmente il gran desiderio che tutte
voi corrispondeste alla vostra vocazione. Un anno fa mi chiedeva di potervi
indirizzare una lettera sull’Amor di Dio, di cui egli era sì verace esempio,
ed umile di cuore e amante di stare nella dimenticanza, non avrebbe voluto
nell’inviarvela mettere il suo nome. Dovetti far violenza alla sua virtù ed
obbligarlo a sottoscriversi, senza che io avessi potuto pensare che quella
sua ammirabile scrittura doveva essere il suo testamento. Vorrei che si ve-
rificasse per tutti noi il suo fervoroso desiderio che la fiamma di quel fuoco
celeste che già arde nei nostri cuori diventasse in voi fornace d’amore, e vi
facesse sante e sempre più capaci a santificare il prossimo.
So che di questa lettera ne avete avuto una copia, e vorrei che la legge-
ste almeno una volta all’anno, e vi immaginaste di riudire da quelle soavi
pagine la sua voce medesima che vi esortasse alla pietà ed all’amore di Dio.
Sac. Michele Rua

39.9 Page 389

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 387
11
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Convoca ufficialmente il III Capitolo Generale dell’Istituto e raccomanda di prepa-
rarsi a tale evento con la riflessione, lo studio e la preghiera.
Richiama chi prenderà parte al Capitolo e comunica il nome del Regolatore, don
Francesco Cerruti, al quale dovranno essere inviate proposte ed osservazioni.
Copia a stampa 4 pp., in AGFMA 412.1/211 (8)
Torino, Solennità di S. Giuseppe, 1892
Dilettissime figlie in G. C.,
Come sapete, si compiono nell’agosto prossimo sei anni, dacché fu rac-
colto a Nizza Monferrato il Capitolo Generale e nelle prossime vacanze
autunnali, secondo che è stabilito dalla vostra santa Regola al titolo X, si
deve nuovamente radunare. Con questa lettera intendo di darvene l’avvi-
so ufficiale, affinché, d’accordo colle Consorelle che si trovano in cotesta
casa, possiate studiare quanto si credesse meglio a gloria di Dio, a vantag-
gio delle anime e della Pia vostra Congregazione, pel suo consolidamento
e sviluppo progressivo ed in fine per il profitto spirituale, intellettuale e
sanitario de’ suoi membri.
Sento il bisogno di raccomandarvi che si voglia consacrare qualche
tempo nello studio delle cose che vi parranno opportune pei fini suddetti.
Imperocché tutte dovete preoccuparvi di ciò che volle affidarvi D. Bosco,
se volete sempre essere chiamate di Lui figlie in G. C. .
Secondo le norme segnate nelle Deliberazioni Dist. I, art. I, prendono
parte al Capitolo Generale il Capitolo Superiore, le Ispettrici, le Direttrici
delle case e le maestre delle novizie. Possono anche invitarsi le semplici
Suore professe quando si trattano argomenti in cui taluna abbia perizia
speciale, ma queste avranno solo voto consultivo. Dai luoghi di missioni
estere verrà ogni Ispettrice od una sua delegata con una delle Direttrici
della propria Ispettoria o provincia, scelta dall’Ispettrice stessa d’intelli-
genza col Rettor Maggiore.
Secondo le deliberazioni dei precedenti Capitoli qualche mese prima
dev’essere da me nominato un Regolatore del Capitolo Generale, affinché
per tempo a lui possano essere mandate le osservazioni e le proposte che
ciascuna delle Suore avrà a fare, ed io designo e nomino a tal ufficio il M.
R. D. Francesco Cerruti, Consigliere Scolastico della Pia Società Salesiana.
Procurate adunque di spedire a lui qualche tempo prima quanto giu-

39.10 Page 390

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388 Seconda parte
dicherete degno di essere preso in considerazione. Devo qui far notare
che tutte le Suore, potranno fare proposte, epperò raccomando alle Di-
rettrici che ne le avvisino ed a suo tempo ne mandino le osservazioni.
Quanto al tempo di spedire al Regolatore le proprie proposte ed osser-
vazioni, le Deliberazioni (Distinzione I, art. 2.) dicono che si mandino
almeno due settimane prima dell’apertura del Capitolo Generale; io
v’invito a spedirle al più presto possibile, affinché si possano ordinare
e proporre allo studio delle commissioni che verranno designate per le
varie materie a trattarsi.
Come avete potuto vedere, la vostra Pia Congregazione, benedetta da
Dio, ha in questo spazio di tempo allargato il campo delle sue operazioni,
e penetrò in terre finora ad essa non conosciute ed inesplorate. Ma non
bisogna che voi dimentichiate che l’avversario d’ogni bene vigila sempre e
non desiste dalle maligne sue imprese anche a danno vostro. Sorge quindi
naturalmente in voi la necessità di tener viva la vostra fede, per rendere
inutili i suoi malvagi intenti, e provvedere al vostro progresso, assicurando
così ogni giorno più la vostra santificazione. A ciò sarà mezzo efficace il
nuovo Capitolo Generale, che si dovrà tenere nel tempo che verrà poi con
precisione determinato dal sullodato Regolatore.
Sicuramente l’opera vostra che tende alla gloria di Dio dovrà essere
opera tutta sua, e non conviene che voi vi crediate capaci di fare qual-
che cosa di buono da voi sole; per la qual cosa, vi esorto con le parole
dell’Apostolo S. Paolo che opportunamente mi vengono alla memoria: Ut
non simus fidentes in nobis, sed in Deo,7 cioè che non abbiamo fidanza in
noi, ma in Dio.
Perciò pregate il Signore delle misericordie che voglia benedire la vo-
stra futura opera di edificazione, vi aiuti, vi illumini, affinché colà raccolte
in un unico pensiero, lavorando ad un solo e medesimo intento, possiate
determinare quanto sarà per ridondare a maggiore sua gloria e a suo tempo
rendergli le dovute grazie pe’ suoi doni e la sua amorevole assistenza.
Un’altra cosa di molta importanza si ha da fare in quel medesimo Capi-
tolo Generale, la quale merita tutta la vostra sollecitudine, ed è la elezione
dei Membri del Capitolo Superiore. Vi esorto pertanto di raccogliere il vo-
stro pensiero su quelle che nel Signore vi sembrano meglio adatte all’ardua
loro missione, di essere cioè le superiore di tutta la vostra Pia Congregazio-
ne. E per ottenere maggiori lumi, desidero che raccomandiate che si preghi
da tutte per questo santo fine.
7 Cor. 11, I.

40 Pages 391-400

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40.1 Page 391

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 389
Io spero che lo spirito di D. Bosco vi assisterà, come per altre occasioni
in questa specialmente, e che dal paradiso, dove speriamo che già si riposi
in Dio, si manifesterà sempre meglio fra voi, e che dal prossimo Capitolo
Generale, come verranno fatte proposte, riflessi e consigli per il maggiore
sviluppo della vostra Pia Congregazione, così saranno eletti o rieletti quei
membri pel Capitolo Superiore, che continuando le tante gloriose tradizio-
ni de’ tempi passati, continueranno ad essere il comune sostegno della Pia
vostra Congregazione, ne dilateranno i benefizi, ed a tutte le Consorelle
saranno bell’esempio e guida.
Mentre in questa fausta occasione posso con sincerità di cuore dirvi che
non cesso di raccomandarvi a Dio ogni giorno, raccomando a tutte voi di
non dimenticare nelle fervide vostre orazioni la povera anima mia.
Maria Aus. vi benedica e vi ottenga dal trono di grazia e di potenza,
ove la collocarono i suoi meriti, di poter corrispondere alla santa vostra
vocazione.
Aff.mo in G. C. Sac. Michele Rua
12
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Richiama significativi eventi avvenuti nell’anno 1891-92 e comunica ufficialmente
l’esito del Capitolo Generale e i nomi delle Superiore elette in quell’Assemblea.
Informa pure sulle elezioni avvenute durante il Capitolo Generale dei Salesiani e
comunica il nome del nuovo Direttore generale dell’Istituto FMA: don Giovanni
Marenco.
Copia a stampa 6 pp., in AGFMA 412.1/211 (9)
Torino, 21 novembre 1892
Festa della Presentazione di Maria SS. al Tempio
Mie buone Figlie in G. C.
L’anno scolastico 1891-92 poc’anzi terminato fu ricco, per noi Salesia-
ni e per Voi Figlie di Maria Ausiliatrice, di tanti fausti avvenimenti, pei
quali c’incombe il dovere di rendere a Dio le più vive grazie. Più volte
quest’anno abbiamo avuto la benedizione del Sommo Pontefice, e que-
sto ci fu veramente caparra delle benedizioni di Dio. Infatti occorse in
quest’anno il Giubileo delle Opere Salesiane, che venne celebrato quasi in
tutti i nostri collegi con solenne pompa religiosa; ebbe luogo l’inaugura-

40.2 Page 392

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390 Seconda parte
zione delle decorazioni del Santuario di Maria Ausiliatrice celebrata con
un intero Ottavario di feste le più divote e gioconde, come avete potuto
rilevare dal Bollettino Salesiano; si fondarono parecchie nuove Case ed
Oratori festivi, che presero tosto a produrre frutti consolanti; e ben si
può dire che in questo anno giubilare l’umile nostra Società poté non
solo piantar nuove tende nell’Europa e nell’America del Sud, ma ezian-
dio aprire il primo anno scolastico nell’Africa e nell’Asia e concretare
definitivamente la sua entrata nell’America settentrionale, che si effettuò
colla recente spedizione di Missionari per la città di Messico. È pure in
quest’anno che l’Ospizio del S. Cuore a Roma venne portato al punto da
poter accogliere più centinaia di poveri fanciulli, e si poterono compiere
parecchie altre fabbriche ed acquisti che diedero ad Ospizi nostri già esi-
stenti un grande sviluppo.
Non posso poi tacere l’avvenimento per voi tanto importante del 3°
Capitolo Generale della vostra Congregazione accompagnato dall’elezione
dei membri del Capitolo Superiore, e di questo appunto intendo parlarvi
in modo speciale in questa mia circolare, nutrendo dolce fiducia che per le
deliberazioni che vi si presero potrà riuscire fecondo de’ più considerevoli
vantaggi per la gloria di Dio e pel bene delle anime.
Nella 1a riunione ho dovuto con dolore far rilevare come il Signore
dopo l’ultima elezione, che ebbe luogo nel 1886, ne’ suoi imperscrutabili
giudizi ci privò del nostro carissimo Padre Don Bosco e di un altro dei
membri più importanti colla morte del pur carissimo D. Giovanni Bonetti;
ma ebbi anche la consolazione di far conoscere che per compensarci delle
dolorose perdite moltiplicò in modo straordinario la vostra Congregazione
e le sue opere. Si constatò infatti che i membri di essa dall’86 al 92, in un
sessennio, furono quasi duplicati, come quasi duplicate furono le Case loro
affidate e le opere da loro intraprese. Col che si viene a scorgere come si
verificarono le parole del nostro amato Padre, allorquando discorrendo
nel Dicembre 1887, cioè pochi giorni prima di porsi per l’ultima volta a
letto, diceva a certi Cooperatori che da lontano erano venuti a fargli visita:
pregate affinché io possa fare una buona morte, perché andando in Para-
diso io potrò fare molto di più pe’ miei figli e figlie, di quel che io possa
fare qui in terra.
Sull’esito dell’elezione ed intorno alle varie sedute vi do qui un breve
rendiconto col trascrivervi in gran parte il verbale di conclusione che ven-
ne firmato dal Capitolo Superiore e da tutte le Direttrici presenti:
L’anno del Signore 1892 ai 16 Agosto ebbe principio il terzo Capitolo Ge-
nerale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, presieduto dal Superiore Maggiore,

40.3 Page 393

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 391
Rev. Sig. D. Michele Rua, successore di D. Bosco, coll’assistenza di Mons.
Giovanni Cagliero Vescovo titolare di Magida, Vicario Apostolico della Pata-
gonia, Vicario Generale della Congregazione Salesiana per l’America e primo
Direttore Generale emerito delle Figlie di Maria Ausiliatrice, venuto espres-
samente dalle Missioni della Patagonia. Erano pur presenti il Sac. Francesco
Cerruti, Regolatore spirituale del Capitolo, ed il Sac. Clemente Bretto, Di-
rettore della Casa Madre. Vi presero parte il Capitolo Superiore, le Ispettrici
e Direttrici delle varie Case della Congregazione, che poterono intervenire.
Vi si diede principio alle ore 5 pom. del detto giorno 16 Agosto, mediante
una breve allocuzione del Sup. Maggiore, seguita dalla Benedizione del SS.
Sacramento. Dopo si passò nella sala destinata per le radunanze del Capitolo
Generale, dove, premessa la preghiera stabilita dalle deliberazioni dei prece-
denti Capitoli, e brevi parole del Rettor Maggiore, si formò l’Uffizio per lo
scrutinio delle schede e per le radunanze che risultò composto dei prelodati
Sacerdoti, di due Segretarie per l’elezione e pel Capitolo Generale, cioè Suor
Rosalia Pestarino, Direttrice della Casa di Gattinara, e Suor Adele David,
Direttrice della Casa di Bordighera, colla Segretaria Minutante Suor Giovan-
na Borgna, Ispettrice della Patagonia.
Per guadagnar tempo fin da quella sera ebbe principio la prima Confe-
renza su qualche argomento a trattarsi. Al mattino seguente si continuò la
discussione. Alle 5 1/2 pom. dello stesso giorno 17, vi fu la radunanza per
l’elezione del Capitolo Superiore. Risultarono rielette le medesime Suore a’
medesimi uffizi, ad eccezione dell’Economa, che già parecchie volte aveva
pregato i Superiori a volerla esonerare di quell’incarico. Così il Capitolo Su-
periore rimase composto come segue:
Suor Catterina Daghero Superiora Generale.
Suor Enrichetta Sorbone Vicaria Generale.
Suor Elisa Roncallo Assistente Segretaria.
Suor Emilia Mosca Assistente Scolastica.
Eletta ad Economa Generale Suor Angelina Buzzetti.
Nei giorni seguenti 18 e 19 continuaronsi le Conferenze del Capitolo Ge-
nerale per gli schemi rimanenti, la cui relazione e discussione terminò ad
un’ora pom. del 19 Agosto.
Verso le 4 pom. del 19 ebbe luogo la lettura delle varie Deliberazioni
adottate, seguita da allocuzione del Rettor Maggiore, dal canto del Te Deum
e dalla Benedizione del SS. Sacramento.
Le deliberazioni prese nelle varie sedute verranno fra breve coordi-
nate con quelle dei precedenti Capitoli Generali e saranno a suo tempo
spedite a tutte le Case, affinché servano di norma comune nell’osservan-

40.4 Page 394

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392 Seconda parte
za delle vostre sante Costituzioni e nel modo di comportarvi nelle varie
circostanze della vita.
Sebbene non occorra comunicare adesso quanto si stabilì in quel Capi-
tolo Generale, tuttavia debbo esporvi fin d’ora una risoluzione presa ancor
prima delle elezioni. Si è notato che la coincidenza del Capitolo Generale
dei Salesiani con quello delle Figlie di Maria Ausiliatrice nello stesso anno
riusciva causa di grave intralciamento nelle occupazioni delle vacanze, di
ritardi negli esercizi spirituali e per conseguenza di disturbi nelle varie
Case al principio dell’anno scolastico. Ad ovviare tali inconvenienti si è
deliberato che le Suore che verrebbero elette debbano per questa volta
durare sette anni in carica e così il vostro Capitolo Generale non abbia più
a tenersi fino di qui a sette anni, cioè nel 1899.
Credo qui opportuno, e sono persuaso di farvi cosa gradita, di darvi ora
anche un cenno sul Capitolo Generale che ebbe pur luogo in quest’anno
per la Pia Società di S. Francesco di Sales, a cui voi pure appartenete, come
giustamente andate ogni giorno ripetendo nella vostra tanto divota orazio-
ne a Maria Ausiliatrice. Anche il nostro Capitolo Generale fu accompa-
gnato dall’elezione dei Membri del Capitolo Superiore, ad eccezione del
Rettor Maggiore.
Premesse le preghiere e le altre formalità prescritte dalle nostre sante
Costituzioni, l’elezione si fece il mattino del giorno 31 Agosto. Riuscirono
eletti ai vari uffizi i medesimi che già vi erano stati eletti nel 1886 e al posto
del compianto D. Bonetti, che era nostro Direttore Spirituale, venne eletto
il nostro caro confratello Sac. Paolo Albera, che era Ispettore di tutte le
nostre Case di Francia. E così il Capitolo Superiore dei Salesiani rimane
composto come segue: Rettore Maggiore Sac. Michele Rua; Prefetto Sac.
Domenico Belmonte; Catechista ossia Direttore Spirit. Sac. Paolo Albera;
Economo Sac. Don Antonio Sala; Consigliere Scolastico Sac. Francesco
Cerruti; Consigliere Professionale Sac. Giuseppe Lazzero e Consigliere
Generale Sac. Celestino Durando.
Alcune deliberazioni particolari prese da me fuori delle sedute, non
senza consultare il Capitolo Superiore, giudico opportuno manifestarvele
ora uffizialmente. Sapete che il compianto nostro Confratello D. Giovanni
Bonetti non solo era Catechista della nostra Pia Società, ma ancora mio Vi-
cario Generale riguardo alla vostra Congregazione. Dopo oltre un anno di
aspettazione e di preghiere ho giudicato conveniente nel Signore affidare
quest’ufficio al nostro Confratello carissimo Don Giovanni Marenco, che
era prima Ispettore nella Liguria. In tale sua nuova carica ora lo presento
a voi, affinché nelle cose ordinarie riguardanti le vostre Case e le vostre
opere, a lui vi indirizziate. Egli poi chiamato a dimorare al mio fianco potrà

40.5 Page 395

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 393
con facilità, quando occorre, conferire con me e con gli altri membri del
Capitolo Superiore degli interessi vostri spirituali e temporali.
Pel moltiplicarsi delle nostre Case nella Spagna e sulle coste meridionali
dell’Oceano Pacifico parve pure conveniente creare due nuove Ispettorie:
la Spagnuola e la Pacifica. Così che si dovette pensare a provvedere quattro
nuovi Ispettori, uno per l’Ispettoria Ligure, un altro per l’Ispettoria Fran-
cese, e due per le nuove Ispettorie. Implorati pertanto i lumi del Signore, ci
parve conveniente destinare per l’Ispettoria Ligure il carissimo Confratello
D. Giovanni Tamietti, che era prima Direttore del nostro Collegio Manfre-
dini in Este; per l’Ispettoria Francese il carissimo Confratello D. Giuseppe
Bologna che fu già Direttore a Marsiglia ed ultimamente era Direttore a
Lilla; per la Spagnuola il carissimo Confratello D. Filippo Rinaldi, Diretto-
re dell’Ospizio del Bambino Gesù in Sarriá presso Barcellona, come quegli
che trovandosi vicino alla sede del Capitolo Superiore più facilmente può
tenere l’ordinaria corrispondenza, e di più essendo già Direttore di casa
di arti, mestieri e studi trovasi in situazione adatta per fare di sua dimora
la Casa ispettoriale. Per la Pacifica destinammo il carissimo Confratello
Mons. Giuseppe Fagnano, Prefetto Apostolico della Patagonia Meridio-
nale, Terra del Fuoco ed Isole Malvine, uno dei più antichi Salesiani che
fece parte della prima spedizione di Missionari Salesiani in America. Seb-
bene più lontano geograficamente dalla sede del Capitolo Superiore, per la
corrispondenza trovasi in condizione più vicina e più comoda che non le
altre Case su quelle coste. Essi pure presento anche a voi, mie buone Figlie
in G. C., per comune informazione e perché sappiano le Case di ciascuna
delle quattro Ispettorie a chi rivolgersi come a loro immediato Superiore.
Non occorre che io vi raccomandi il rispetto, l’affezione, l’obbedienza
che è dovuta alle vostre Superiore ed in generale a tutti i Superiori e spe-
cialmente agli Ispettori, che conoscono benissimo quanto le buone Figlie
di Maria Ausiliatrice siano fornite di tali virtù e come tutte sappiano rico-
noscere nella loro persona non solo il rappresentante del Superiore Mag-
giore, ma il prudente consigliere, il tenero padre, anzi il rappresentante di
Dio stesso.
Piuttosto raccomanderò la diligenza e l’esattezza reciproca nella cor-
rispondenza epistolare ordinaria specialmente nella trimestrale che si ha
da tenere tra le Direttrici ed i vari membri del Capitolo Superiore. Questa
diligenza ed esattezza, mentre dimostra l’interesse e l’affetto che si nutre
pel buon andamento della vostra Congregazione, riesce di grande conforto
alle Consorelle ed anche di grande sollievo ed ajuto ai Superiori.
Giudico qui opportuno notificarvi che d’ora avanti anche le Case delle
Figlie di Maria Ausiliatrice saranno divise in Ispettorie collo stesso ordi-

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394 Seconda parte
ne delle Case Salesiane, come apparirà dal vostro catalogo.8 L’aumento
maraviglioso delle vostre case e la grande distanza delle une dalle altre
rendono impossibile a me ed al mio Vicario il visitarle e provvedere alle
loro necessità con quella prontezza che è conveniente. Così gl’Ispettori in
nostro aiuto resteranno incaricati di prendersi cura di esse specialmente
per ciò che concerne il vostro profitto spirituale, la scelta dei Direttori
delle vostre anime e dei Confessori straordinari. Questo non impedisce
che abbiate anche delle Visitatrici con cui possiate corrispondere e a cui
rivolgervi in cose particolari riguardanti l’amministrazione delle vostre
Case, le relazioni tra esse e col vostro Capitolo Superiore. Anzi è nostra
intenzione che anche tra voi si mantengano sempre più vive le relazioni
personali ed epistolari.
Ora dopo avervi comunicate le precedenti notizie mi rimarrebbe un
ben gradito dovere a compiere, quello cioè di rispondere particolarmente
alle tante care lettere che ricevetti nel corso di quest’anno specialmente
nell’occasione della festa di S. Francesco di Sales, di Pasqua, dell’Appa-
rizione di S. Michele all’8 maggio, di S. Giovanni Battista e di S. Michele
Arcangelo il 29 settembre. Ma mi è impossibile, come ben lo potete com-
prendere. Leggo volentieri queste lettere, specialmente se non sono troppo
prolisse, ma poi con mio rincrescimento non trovo il tempo per rispondere
a ciascuna. Per buona ventura scorgo che in tali lettere di augurio non
trattasi quasi mai di affari a cui si richieda di necessità risposta, così resta
allenita la mia pena di non potervi riscontrare almeno con qualche bigliet-
to. Ora però mi valgo della presente per ringraziarvi tutte collettivamente
assicurandovi che vi sono ben riconoscente delle testimonianze di affetto e
delle proteste d’obbedienza e di attaccamento alla vostra Pia Congregazio-
ne. Dal canto mio vi accerto che amandovi tutte nel Signore, desidero di
tutto cuore la vostra eterna salvezza e tutte le grazie spirituali e temporali
che possono contribuire al conseguimento della medesima ed a tal fine
ogni giorno tutte vi raccomando al Signore ed alla SS. Vergine Ajuto di
tutti cristiani e particolarmente, ben possiamo dirlo, Ajuto nostro, nostro
sostegno, nostro conforto.
Faccia il Signore che possiate passare santamente questo nuovo anno
scolastico sempre nella sua grazia e lavorando ognora alla sua maggior glo-
ria come degne figli di D. Bosco, che così bene seppe impiegare tutto il
tempo di sua vita e che ci lasciò scritto sulla sua e nostra bandiera: Tempe-
ranza, Preghiera e Lavoro.
8 In realtà l’erezione canonica delle Ispettorie avvenne solo dopo la consegna delle
Costituzioni rielaborate in fedeltà agli orientamenti della Chiesa e perciò nel 1908.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 395
Gradite i miei cordiali saluti con cui godo ripetermi
Aff.mo vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Le Sigg. Direttrici sono invitate a darne lettura in generale confe-
renza la 1a domenica dopo il ricevimento.
13
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Presenta l’Elenco generale dell’Istituto per l’anno 1893 ed esorta ad offrire suffragi
per le FMA defunte nel 1892 di cui si scrivono i nomi. Esplicita poi la finalità per cui
si pubblica annualmente l’Elenco: mantenere viva la carità e l’unione tra tante sorel-
le che lavorano nei vari Continenti e accrescere il senso di appartenenza all’Istituto
attraverso l’inserimento in una comunità.
Presentazione: Elenco generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Anno
1893, Torino, Tipografia Salesiana 1893, III-VII, in AGFMA 412.1/212 (1)
Alle Carissime Figlie di Maria Ausiliatrice
Eccovi l’Elenco generale dell’Istituto per l’anno 1893. Nello scorrere
questo libretto troverete che le case si moltiplicarono non solo in Europa,
ma anche in America; troverete che si apersero nuovi noviziati e che au-
mentò maravigliosamente il numero delle Figlie, chiamate da Dio nell’Isti-
tuto. Questo aumento progressivo, per un cuore che ami davvero Iddio e
la propria Congregazione, deve essere causa di consolazione, perché ne
dipende in gran parte l’aumento della gloria del Signore e la salute di molte
anime. Poiché voi avete già la grazia di appartenervi, pregate instantemen-
te la buona Madre Maria Aus. che continui a benedire l’Istituto, che man-
di sempre nuove e buone e zelanti Figlie per prendere il posto di quelle
chiamate al Paradiso e per soddisfare alle domande che continuamente
vengono fatte per nuove fondazioni.
In fine dell’Elenco leggerete il nome delle sorelle, che a Dio piacque nel
corso dell’anno passato chiamare alla vita eterna. Io so bene che voi avete
fatto per loro i suffragi prescritti; so che per chi muore in Religione dopo
una vita tutta spesa nel servizio di Dio, vi è come una morale certezza che
passi dalla cella al cielo, siccome insegna S. Bernardo; ma non posso fare
a meno di inculcarvi ancora di pregare per esse. Furono in terra vostre
sorelle ed a voi unite nel vincolo di carità; ebbene questo santo vincolo
non deve rompersi colla morte, ma deve durar sempre e rendersi perfetto

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396 Seconda parte
ed eterno poi in Paradiso. Voi adunque ricordate davanti a Dio nei vostri
suffragi le sorelle defunte, e le sorelle che sono con Dio si ricorderanno di
voi nella loro intercessione.
Non so, mie carissime Figlie in G. C., se abbiate mai considerato il fine
per il quale ogni anno viene pubblicato l’elenco generale dell’Istituto. Mi
par bene l’esporvelo, acciocché anche da questo sappiate trarre quel pro-
fitto spirituale, che è inteso. Lo scopo adunque di detta pubblicazione è
per l’appunto quello di mantenere tra di voi vivo lo zelo, la carità e l’unione
di famiglia religiosa.
Maria SS. Ausiliatrice per mezzo del nostro Padre Don Bosco ha voluto
raccogliere uno stuolo di buone figlie, di vergini cuori, intorno al Cuore
del suo Divin Figlio Gesù, perché lo amassero, lo facessero conoscere ed
amare. Voi siete di quelle Figlie fortunate. Vi ha raccolto come in famiglia,
acciocché vivendo in carità vi aiutaste e vi animaste vicendevolmente al
bene, ed anche perché, a forze unite, promoveste la cristiana educazione
e la salvezza delle povere fanciulle. Finché il numero delle Figlie di Maria
Ausiliatrice fu ristretto e poche furono le case, era facile il conoscervi e il
mantenere tra di voi quella santa relazione, che deve esistere tra i membri
di una religiosa famiglia. Ma poiché piacque a Dio di dare un grande svi-
luppo alla Congregazione, e molte case sono in lontane regioni, dove si
aggregano nuove sorelle, bisognò trovare un mezzo col quale aveste cono-
scenza di quelle sorelle e delle opere, intorno alle quali esse lavorano. Ecco
adunque che cosa vi dice dapprima il Catalogo generale. Vi dice che tante
anime, benché da voi non conosciute che di nome, appartengono tuttavia
alla vostra famiglia, che quelle anime benché in luoghi diversi lavorano
nello stesso campo assegnato da Dio all’Istituto, che vivono secondo la
stessa santa Regola, che nutrono lo stesso spirito, che invocano lo stesso
Padre, D. Bosco, che infine, benché divise da enormi distanze, da fiumi,
da monti, dal mare, sono sempre vostre sorelle. A questo pensiero il vostro
cuore deve riempirsi di consolazione, destarsi in voi un puro ed ardente
affetto verso le sorelle anche lontane, dovete pregare per esse, emularle
nell’amare Iddio, nello zelare la salute delle anime, ed essere disposte con
santa indifferenza ad andare, se l’ubbidienza lo esigesse, a convivere e la-
vorare con loro, come ora lavorate e convivete con quelle che conoscete.
Ecco che cosa vi dice, che cosa vi insegna questo libretto, che ogni anno
attendete con desiderio e scorrete con avidità.
Però lo stesso libretto vi dà ancora un’altra lezione di carità. Scorrendo-
lo troverete il vostro nome inscritto nel personale di una data casa, insieme
col nome di altre sorelle, sotto una particolare Direttrice. Quella casa è una
porzione della grande famiglia, è una porzione del campo che appartiene

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 397
alla Congregazione, è il luogo, nel quale l’ubbidienza vi ha poste. Non
sareste buone sorelle in Congregazione, se non foste buone sorelle nella
vostra piccola famiglia. Non lavorereste secondo il desiderio e la volontà
di Dio se trascuraste il solco che vi fu affidato. Non sareste obbedienti
alle Madri e ai Superiori, se non foste umilmente obbedienti alle vostre
Direttrici locali. Il catalogo vi insegna il modo di appartenere di cuore
all’Istituto coll’appartenere di cuore alla casa, dove la obbedienza, che è la
voce di Dio, vi destina.
Ecco quali sono gli insegnamenti che vi deve dare l’Elenco dell’Istituto.
Ho creduto ben fatto di accennarveli e sono persuaso che voi li riceverete
e ne farete profitto.
Per riassumerli in brevi parole dirò, che continuiate a lavorare con zelo
alla gloria di Dio e per salvare delle anime. Mantenete tra di voi quello spi-
rito di carità, che rendendovi dolce la vita in religione, vi farà vere figlie di
Maria Ausiliatrice e di D. Bosco. Lo zelo e la carità saranno sempre i mezzi
coi quali le Figlie di Maria Ausiliatrice compiranno in terra i disegni di Dio
e otterranno in cielo una ineffabile gloria.
Vostro affezion.mo in G. C. Sac. Michele Rua
14
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Presentando l’Elenco generale per l’anno 1894, constata il sorprendente sviluppo
dell’Istituto nelle case e nelle FMA e raccomanda di conservare l’unità dello spirito,
come membra di un solo corpo.
I frutti di questa concordia sono soprattutto la certezza della presenza di Dio, l’allon-
tanamento dal demonio, la gioia e la consolazione dei Superiori e delle Superiore.
I mezzi per conservare la concordia e la pace sono l’amore, la pratica dell’umiltà e il
superamento dell’egoismo.
Presentazione: Elenco generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Anno
1894, Torino, Tipografia Salesiana 1894, III-VIII, in AGFMA 412.1/212 (2)
La festa di S. Francesco di Sales, 1894
Alle Carissime Figlie di Maria Ausiliatrice
Il Catalogo, che vi presento, mi offre, come negli anni scorsi, oppor-
tunità di indirizzarvi una buona parola, che mi pare ispirata dal catalogo
stesso. Vediamo con vera soddisfazione le case tanto aumentate, da toccare

40.10 Page 400

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398 Seconda parte
presto il numero di cento. Proporzionatamente vediamo eziandio aumen-
tate le Suore. Anzi, se Iddio misericordioso ci continua la sua benedizione
e Maria SS. Ausiliatrice la sua materna protezione, vi è motivo a sperare
uno sviluppo progressivamente maggiore, dopo le varie case di Noviziato
aperte in questi ultimi tempi e regolarmente avviate. Ma se maggiore è
la diffusione dell’Istituto, maggiore e più forte deve essere pure la vostra
unione coi Superiori e la concordia, la pace tra di voi. Senza di questo, la
Congregazione perderebbe la sua condizione di vera famiglia, e per conse-
guenza mancherebbe in essa la vitalità necessaria a compiere belle e sante
imprese. La Congregazione infatti si deve considerare come un sol corpo
del quale sono membri gli individui che la compongono. Quando le mem-
bra del corpo sono sane, tutte si prestano al loro ufficio e si aiutano vicen-
devolmente seguendo i moti dell’anima, allora l’uomo è sano e sentesi atto
e disposto a lavorare. Così avviene nella Congregazione. Essa vive di una
vita rigogliosa e può lavorare con frutto, quando coloro, che la compon-
gono, hanno lo stesso spirito, vivono della medesima vita ed obbediscono
al medesimo impulso che viene dall’ubbidienza. Ma se manca l’unione, la
concordia e la pace, come in un corpo infermo, tutti i membri ne soffro-
no e invano si attenderebbe l’attività desiderata. Quello che si dice della
Congregazione, che è la grande famiglia, va detto di ogni singola casa. In
queste la pietà negl’individui, il frutto nelle fatiche e la santa gioia dei cuori
è in proporzione della concordia e della pace che vi regna. Per questo S.
Paolo la inculca con tanta insistenza ai cristiani e specialmente alle famiglie
religiose. Egli scrive: 9«Siate solleciti a conservare l’unione degli animi nel
vincolo della pace. Siate come membra d’un sol corpo, siate d’un medesi-
mo spirito, come foste tutti chiamati ad una medesima grazia di vocazione
in questa vita e ad una medesima speranza di gloria nell’altra». E S. Pietro
non dubita di volerla anteposta ad ogni altra virtù, perché di tutte le altre
virtù è generatrice e custode. «Innanzi tutto, egli dice, conservate tra voi
una carità continua».10 E che è mai una carità continua e perseverante tra
fratelli e sorelle se non la concordia e la pace?
I frutti poi, che nascono e sono maturati dalla concordia in una famiglia
religiosa, sono molti e desiderabilissimi. Ve ne accennerò solo tre.
Prima di tutto vivendo tra voi in santa concordia avete ragione di cre-
dere con fondamento che G. C. stesso viva in mezzo di voi. Lo insegna
chiaramente S. Giovanni Ev.11 «Dio è carità e colui che vive nella carità,
9 Epist. agli Efesini.
10 Epist. 1.
11 Epist. 1. 4. 16.

41 Pages 401-410

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41.1 Page 401

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 399
vive in Dio e Dio vive in lui». Sulle quali parole S. Giovanni Grisologo
scrive:12 «Sopra tutte le virtù va custodita tra i cuori la pace, perché Iddio
trovasi sempre nella pace». Qual consolazione pertanto dovete provare
quando la pace regna tra voi! Pregustate di certo il gaudio del Paradiso,
perché, se lassù si è beati per vedere Iddio presente, nella vostra casa non
vedete Iddio svelato, ma pure è presente colla sua grazia e colla sua bon-
tà; e se Iddio sarà così con voi, certo saranno benedette le vostre fatiche,
fioriranno le virtù nel vostro cuore, perché con voi si degnerà di operare
Iddio stesso.
Inoltre conservando nella casa la pace e la concordia, non sarà possibile
al demonio di avvicinarsi a voi, né di stabilire il suo regno, che è discordia,
invidia e morte. La scambievole benevolenza è fortezza insuperabile con-
tro di lui, è come un muro compatto ed impenetrabile ai dardi del maligno.
Sentite come ne scrive S. Ignazio Vescovo e martire, successore di S. Pietro
nella cattedra di Antiochia, in una sua lettera: 13«Vi prego, non io, ma la
carità di G. C. che voi siate tutti di un sol pensiero e di una sola parola.
Non sia tra voi divisione, ma perfetta concordia». In un’altra lettera ne dà
la ragione: 14«La vostra concordia e la scambievole intelligenza fa un ter-
ribile dispetto al demonio; questa è la rovina della sua tirannia e il castigo
della sua invidia».
Finalmente la pacifica convivenza in casa colle sorelle è apportatrice di
un vero gaudio ai vostri Superiori e alle vostre Superiore. Per fermo voi
desiderate di recar loro conforto e consolazione, secondoché raccomanda
S. Paolo, a fine che compiano il grave loro ufficio con gaudio e non fra i
gemiti. È questo un ricambio dovuto alle loro sollecitudini. Ebbene nulla
hanno di più gradito che vedere tra di voi regnare la carità e la pace. Del
che siete benissimo convinte. Pure udite che cosa chiedeva dagli Efesini,
testé convertiti, S. Paolo dal suo carcere a Roma, quando si trovava stanco
delle fatiche apostoliche, carico di catene e in attesa del suo martirio: «Se
voi volete consolarmi nelle pene che voi sapete soffrire io per il Vangelo;
se desiderate di sollevare li miei travagli; se intendete di mostrarmi che
mi siete uniti di spirito, e finalmente se volete aver pietà di me, rendetemi
appieno contento coll’essere d’un solo pensiero e uniti in una medesima
carità, d’un cuor solo e in nulla dando occasione a contese». Sì, tenete
scolpito in cuore che quello che può amareggiare sovra tutto i vostri su-
periori, sarebbe vedere delle freddezze reciproche, delle divisioni fra voi.
12 Serm. 55.
13 Ai Trallesi.
14 Agli Efesini.

41.2 Page 402

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400 Seconda parte
All’opposto la vostra concordia, dopo il premio che sperano in cielo, è la
soddisfazione maggiore delle loro fatiche, che si ripromettano sulla terra.
Ma per conseguire un fine ci vogliono mezzi proporzionati. Quali sa-
ranno pertanto i mezzi per conservare nelle vostre case e tra voi, Figlie
carissime in G. C., la concordia e la pace? Ve ne accennerò solo due prin-
cipali ed indispensabili: amare e praticare l’umiltà e combattere l’egoismo.
Di questi mezzi parla S. Paolo stesso nella lettera ai Filippesi: «Non fate
nulla per vanagloria; ma riguardatevi per umiltà come inferiori agli altri,
non considerando le cose come particolari di ciascuno, ma in comune».
Ecco dunque. Le gare e le conseguenti freddezze, che sono la morte del-
la pace, nascono dalla vanagloria e dall’egoismo individuale. Colei che si
lascia dominare da sentimenti di egoismo e di vanagloria, porta sempre
in mano la face ardente della discordia, che essa accenderà senza dubbio
quando si vegga contrariata, o in qualche modo impedita nei suoi disegni.
Colei invece che non cerca la sua gloria, ma vive nell’umiltà sincera del
cuore, colei che non ha di mira la soddisfazione sua particolare, ma il bene
comune, quella porta sempre, dovunque si trovi, l’iride della pace. Si dice
che quando il mare è in tempesta basta spargere su di esso dell’olio in ab-
bondanza per acquietare le onde furiose ed ottenere la tranquillità intorno
alla nave sbattuta dalla tempesta. Ebbene io vorrei che mediante l’umiltà e
la dolcezza della carità, di cui l’olio è simbolo, conservaste sempre in mez-
zo di voi la santa concordia, inalterata la pace che G. C. lasciò in eredità ai
suoi eletti sulla terra.
Con questo bell’augurio della pace vi lascio. Vi raccomando di pregare
ogni giorno Maria SS. Ausiliatrice per l’incremento dell’Istituto a gloria
del Signore, per le nostre Missioni, ed anche per me, che vi sarò sempre
Affez. Padre in G. C. Sac. Michele Rua
NB. La presente si leggerà in una Conferenza.
15
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Per rispondere al desiderio delle FMA, presenta la pubblicazione unificata delle De-
liberazioni dei tre primi Capitoli Generali dell’Istituto. Spiega il valore normativo
di esse, quale integrazione pratica delle Costituzioni, richiama il loro processo di
elaborazione e i vantaggi che derivano dalla loro fedele osservanza. Segnala soprat-
tutto la finalità di conoscere e conservare il vero spirito dell’Istituto e di mantenere
l’uniformità di direzione e di vita comune.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 401
Prescrive che ogni suora abbia una copia delle Deliberazioni e raccomanda che le di-
rettrici nelle conferenze alla comunità richiamino spesso sia le Costituzioni sia quan-
to è stabilito nei Capitoli Generali e che durante gli Esercizi spirituali siano lette per
intero queste norme.
Presentazione: Deliberazioni dei Capitoli Generali delle Figlie di Maria SS. Ausilia-
trice tenuti in Nizza Monferrato nel 1884, 1886 e 1892, Torino, Tipografia Salesiana
1894, V-XV.
Torino, festa dell’Annunziazione 1894
Carissime Figlie in Gesù Cristo.
Vi presento raccolte ed ordinate in questo libro le Deliberazioni prese
nei tre Capitoli generali dell’Istituto celebrati negli anni 1884, 1886 e 1892.
Con ciò so di appagare un vostro vivo desiderio. Benché in molti modi
mi sia noto l’attaccamento che nutrite per la Congregazione e per tutto
quello che a lei si riferisce, tuttavia il vedervi desiderose di conoscere e di
avere per le mani le Deliberazioni, mi è caparra che non solo le riceverete
con trasporto, ma con fedeltà le praticherete. Cionondimeno mi pare che
mancherei ad un dovere, se non cogliessi questa occasione ad inculcarvene
per iscritto l’osservanza a tutte, anche le più lontane, come l’ho inculcata
verbalmente a quelle che furono presenti al Capitolo, ovvero presero parte
agli Esercizi spirituali a Nizza e a Torino. La ragione poi che mi muove a
farlo è che dall’osservanza delle Deliberazioni dipende in massima parte
il profitto particolare di ognuna di voi ed il vantaggio generale dell’intero
Istituto. Del che è facile convincersi se si pone mente a quello che esse
sono, al modo che fu tenuto nel formularle e agli effetti che necessaria-
mente ne derivano.
Le Deliberazioni non si devono considerare come una novità; esse sono
l’esposizione di ciò che tradizionalmente si pratica. In un Istituto bene
ordinato si deve avere somma cura di ricercare i modi di praticare con
più esattezza le Costituzioni e i mezzi più acconci per conseguire lo scopo
dell’Istituto stesso. Quelle costumanze pertanto che l’esperienza ha fatto
conoscere opportune sono da ritenere e perpetuare; quelle invece che sono
meno adatte sono da proscrivere ed allontanare. Tale è per l’appunto il
compito delle Deliberazioni, le quali pertanto devono considerarsi come
il complemento delle Costituzioni ovvero le norme pratiche per eseguirle.
Perché meglio intendiate, mi varrò di alcuni esempi. Le Costituzioni
stabiliscono quale sia il governo dell’intero Istituto; le Deliberazioni offro-
no regolamenti pratici per i membri del Capitolo superiore, per le Visita-

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402 Seconda parte
trici, per le Direttrici, ed anche per le Case in particolare. Le Costituzioni
dichiarano che lo scopo primario dell’Istituto è di attendere alla propria
perfezione; le Deliberazioni designano e stabiliscono i mezzi di conseguirla
trattando del modo di conservare la moralità, di favorire la pietà secondo lo
spirito della Congregazione. Le Costituzioni dicono che le Suore debbono
adoperarsi per educare cristianamente le fanciulle del popolo assumendo
la direzione di scuole, orfanotrofii, asili d’infanzia, ovvero aprendo labo-
ratori ed oratori festivi; le Deliberazioni stabiliscono il modo di preparare
convenientemente le Suore all’insegnamento, le norme per impartirlo con
profitto, il metodo da tenere nell’educazione, i mezzi per dare sviluppo agli
oratori festivi ecc. Le Costituzioni basano la vita religiosa delle Suore sopra
i tre voti di povertà, castità ed obbedienza; le Deliberazioni guidano alla
pratica di queste virtù secondo lo spirito e lo scopo dell’Istituto trattando
della vita comune, della economia, delle relazioni colle persone, della cu-
stodia del cuore, della sottomissione e rispetto ai Superiori. Ora mentre da
tutto ciò si appalesa non essere le Deliberazioni altro che la pratica delle
Costituzioni, si comprende come queste non possono veramente osservarsi
senza di quelle.
L’importanza delle Deliberazioni risulta poi anche maggiore se si riflet-
te al modo tenuto nel formularle. Non sono decisioni prese a caso, o sug-
gerite dal giudizio di una persona per quanto si voglia dotta e sperimentata
nella vita religiosa; ma sono frutto di esperienza di molti, di maturo esame,
e quel che più importa, di incessanti preghiere. Voi ne conoscete infatti
l’origine. Secondo quanto viene ordinato dalla santa Regola, ai Capitoli ge-
nerali, nei quali si presero le Deliberazioni di cui è parola, intervennero le
Superiore del Capitolo e le Direttrici delle varie Case. Le adunanze furono
sempre presiedute dal Superiore Maggiore o in persona o da suoi rappre-
sentanti. I punti poi che dovevano essere oggetto di Deliberazione vennero
comunicati in antecedenza per mezzo delle Direttrici alle Suore professe,
le quali ebbero invito di farvi intorno le loro osservazioni, come anche di
presentare altre proposte ritenute necessarie ed opportune. Durante il Ca-
pitolo, da speciali Commissioni si presero ad esaminare ed ordinare con-
venientemente le suaccennate proposte ed osservazioni, e così finalmente
presentate alla discussione, all’emendamento del Capitolo intero, il quale
approvò quanto ritenne corrispondente allo spirito delle Costituzioni e ne-
cessario od utile pel buon governo dell’Istituto. Ora se si riflette al proces-
so tenuto, alla ponderazione con cui si trattarono gli argomenti, al giudizio
di persone che all’esperienza uniscono un affetto vivissimo alla Religione
ed all’Istituto; se si riflette che furono fatte specialissime preghiere per ot-
tenere i lumi del Signore, che Iddio non può non illuminare e benedire

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 403
coloro che sperano e lavorano per Lui, che Gesù Cristo ha promesso di
trovarsi in mezzo a coloro che sono raccolti nel suo santo Nome, chi potrà
dubitare che queste Deliberazioni non siano l’espressione della sua Divina
Volontà, e il mezzo di avvantaggiare l’Istituto che è opera sua? Ogni Suo-
ra pertanto deve accogliere con giubilo queste Deliberazioni e disporsi a
praticarle con tutto lo zelo, perché la condurranno ad essere vera Figlia di
Maria Ausiliatrice, a praticare perfettamente la S. Regola e quindi compie-
re così sicuramente la volontà del Signore.
Inoltre è certo che se queste Deliberazioni saranno fedelmente pra-
ticate, l’Istituto intero si avvantaggierà di copiosi e vitali beni. Desidero
segnalarvene qualcuno in particolare. Il primo è che le Suore di tutti i
paesi avranno conoscenza vera dello spirito della Congregazione e lo con-
serveranno. Questo spirito si forma negli individui dal conoscere lo sco-
po dell’Istituto, ed altresì dall’usare dei mezzi proposti a conseguirlo. Ora
sono le Deliberazioni che conducono e chi dirige e chi è diretto alla piena
conoscenza delle Costituzioni e mettono in mano i mezzi che l’esperienza
ha indicati efficaci ed opportuni. Epperò dovunque le Deliberazioni saran-
no eseguite, la vita dell’Istituto sarà in pieno vigore. E ciò è ora più che mai
necessario, perché le case di Noviziato vanno moltiplicandosi in diverse
nazioni, ed entrano così nell’Istituto molte fanciulle di lontane regioni che
non possono facilmente conoscere né la Casa-Madre, né avvicinare con
frequenza i Superiori. Senza norme determinate e pratiche come si potreb-
be a lungo conservare uniformità di spirito e di metodo, servirsi degli stessi
mezzi, che l’esperienza addita come migliori?
Il secondo bene che ne riceverà l’Istituto sarà quello di aver dappertut-
to uniformità di direzione e di vita comune. Molte volte le circostanze dei
tempi e dei luoghi, le esigenze delle persone che hanno relazione colle Case
possono introdurre delle novità non necessarie e che appariranno di pic-
colo conto da principio, ma che coll’andar del tempo cagionerebbero tale
dissonanza da scuotere la regolarità interna e rallentare quei vincoli che
della Congregazione fanno una famiglia. Oltre di che la diversità di regi-
me nelle Case cagionerebbe necessariamente inquietudine in quelle Suore
che per ragione di ufficio debbono trasferirsi da una Ispettoria all’altra, da
una all’altra Casa. Ora le Deliberazioni, se praticate, ovvieranno a questo
pericolo. Essendo per esse stabilito quanto occorre per la retta dipendenza
e relazione col Capitolo Superiore e coi Superiori Maggiori, per il regime
delle singole Case, per la direzione degli individui e per l’amministrazione,
verrà preclusa la via alle varietà nocive; e le Suore sentiranno di essere
sempre nell’Istituto trasferendosi anche da una Casa all’altra, perché dap-
pertutto verranno seguiti gli stessi usi e le medesime norme.

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404 Seconda parte
Per amore di brevità tralascio di parlare di molti altri benefizi che arre-
cherà la pratica di queste Deliberazioni. Però quel tanto che vi ho esposto
vi deve persuadere che esse servono mirabilmente al vantaggio spirituale
e temporale vostro, ed a quello dell’intera Congregazione, la quale se sarà
santa, compatta e forte, come un esercito di Dio, propagherà la sua gloria,
porterà la salute a molte e molte anime.
Nutro perciò tutta la fiducia che fra di voi, bene affette come siete
all’Istituto, si desterà una santa gara per conoscerle e praticarle. Le Diret-
trici procurino di ottenerne l’esatta pratica nella Casa loro affidata, per-
ché in essa si troverà più spirito buono e più pace, quanto sarà maggiore
l’esattezza nell’eseguirle. A conseguire quest’intento mi pare opportuno
stabilire quanto segue:
1° Ogni Suora abbia una copia delle Deliberazioni, acciocché a suo
agio possa farne frequente lettura, come è raccomandato dalla S. Regola
stessa, e a suo tempo praticarle.
2° Nelle ordinarie conferenze prescritte dalle Costituzioni si legga ora
un tratto delle sante Regole, ora un capo delle Deliberazioni, e sì le une
come le altre possono fornire argomento alle Direttrici per le accennate
conferenze. A questo proposito mi piace riferire quanto il vostro Padre
Don Bosco scriveva in capo all’antecedente edizione delle Deliberazioni:
«Le Direttrici poi avranno qui come un manuale ed una guida nelle loro
gestioni ed un appoggio alla loro autorità; e dovrà essere loro cura non solo
l’impararle per conto proprio, ma ancora il farne argomento di conferen-
ze, sviluppando più ampiamente ciò che per avventura avesse bisogno di
dichiarazione».
3° Negli Esercizi Spirituali che soglionsi tenere ogni anno si faccia in
modo di leggere per intero le Costituzioni e le Deliberazioni o alla mensa
comune, o negli intervalli delle prediche, e ciò allo scopo di risvegliarne la
memoria e di eccitarne alla pratica.
Il Signore si degni benedire le comuni nostre sollecitudini, il nostro
desiderio di servirlo e l’Istituto che è il campo assegnato alla nostra attività.
Egli ricolmi di speciali favori quelle Suore che accoglieranno e pratiche-
ranno con amore e fedeltà queste Deliberazioni.
Gesù vi benedica, o dilettissime Figlie, e vi conservi nella sua santa gra-
zia. Maria SS. vi sia ognora Madre potente ed amorosa, né cessi di custo-
dirvi fino al giorno in cui possiate entrare al possesso del premio promesso
alla vostra virtù ed alle vostre fatiche.
Aff. come Padre in G. C. Sac. Michele Rua

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 405
16
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Presenta l’Elenco generale per l’anno 1895 con una circolare sull’importanza degli
oratori festivi.
Dopo aver richiamato l’esperienza di don Bosco che li considerava l’opera caratteri-
stica della Congregazione Salesiana, osserva la situazione delle ragazze spesso abban-
donate e prive di orientamenti per la loro vita adulta.
Gli oratori sono sicuri punti di riferimento per la salvezza della gioventù soprattutto
nei giorni festivi.
Esplicita il modo pratico per l’impostazione e lo sviluppo dell’oratorio e auspica che
vengano coltivati alcuni atteggiamenti caratteristici dello stile educativo salesiano e
si viva la creatività apostolica di cui don Bosco ci ha dato l’esempio.
Presentazione: Elenco generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Anno
1895, Torino, Tipografia Salesiana 1895, V-XX, in AGFMA 412.1/212 (4)
Carissime Figlie in G. C.
Gli Oratorii festivi devono considerarsi nell’Istituto come uno dei mez-
zi principali e più efficaci per promuovere il bene ed esercitare la carità
verso il prossimo. È quindi dovere di dedicarvi volentieri l’opera vostra e
di attenervi nel dirigerli a quelle norme pratiche, che l’esperienza consiglia
come atte a meglio conseguire lo scopo, che è il bene delle fanciulle. Da
qualche tempo aveva in animo di parlarvene, ma attesi quest’occasione,
in cui, secondo il costume degli anni scorsi, attendete da me una qualche
parola di paterna esortazione.
Le notizie che mi giungono dalle diverse case intorno all’andamento
degli Oratorii festivi sono in vero ben consolanti. Oramai non vi è casa
aperta dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, a cui non vada unito un Oratorio
festivo. In ogni Oratorio poi sono a centinaia le fanciulle che si raccolgono
intorno a voi, specialmente nei giorni festivi, per apprendere dalle vostre
istruzioni e dal vostro esempio a conoscere e praticare la nostra santa Re-
ligione. Quello che arreca consolazione ancora maggiore è che ciò non
solo avviene nei nostri paesi di Europa, ma anche nelle Missioni di Asia,
Africa e America, dove, quanto sono più scarsi gli aiuti spirituali, tanto più
l’opera delle Suore diventa giovevole e necessaria alla salute spirituale del-
le fanciulle. Tutto ciò ben a ragione mi riempie l’anima di gaudio e sento
di doverne benedire il Signore, perché la Congregazione in questo modo
corrisponde ai disegni della Divina Provvidenza, e concorre nel modo a lei
proprio a conservare ed estendere il regno di G. C. sopra la terra. Però tali

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406 Seconda parte
felici risultati invece di muovervi a menarne vanto o a rallentare nel lavoro,
vi devono ispirare maggior zelo ed eccitarvi a promuovere e perfezionare
praticamente quest’opera, che si mostra evidentemente benedetta da Dio
e destinata ad essere come un’Arca di salute temporale ed eterna per un
gran numero di fanciulle.
Io credo che per voi, Figlie di D. Bosco, niuna considerazione vi possa
tanto persuadere dell’importanza degli Oratorii festivi, quanto il ricordo
di ciò che fece il nostro Fondatore e Padre. Egli fu uomo mandato da Dio
sulla terra con una missione grande nella Chiesa, ma questa missione ebbe
principio e si svolse specialmente verso i fanciulli e col mezzo dell’Oratorio
festivo. La Divina Provvidenza in modo ammirabile lo sostenne in mezzo
a mille diverse difficoltà, lo benedisse visibilmente e volle che l’Oratorio
festivo fosse come la culla della Pia Società Salesiana e anche quella della
Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Infatti il S. Padre Pio IX
un giorno avendo in udienza il nostro Padre D. Bosco, disse: «I vostri
Oratorii fanno un grande bene ai fanciulli, ma quando comincierete a pen-
sare alle fanciulle? Esse non devono essere dimenticate da Voi. Andate
a Torino, e pensate a far anche per le fanciulle quanto finora avete fatto
per i fanciulli. È Dio che lo vuole». Queste parole del Santo Padre, del
Vicario di G. C., mossero D. Bosco ad attuare quanto da molto tempo
eragli inspirato e andava maturando nel suo cuore. Poco tempo passò ed
ebbe principio la Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Da ciò
voi dovete ben comprendere che come l’opera degli Oratorii festivi fu il
principio della vita e il fine primario della vostra Congregazione, deve pur
essere considerata da voi come l’opera principale, anzi come quella che la
contraddistingue dalle altre Congregazioni. Niuna sollecitudine sarà dun-
que soverchia per promuoverla e compierla con impegno. Sarà questo per
voi il modo di corrispondere ai disegni della Divina Provvidenza, perché è
anche il modo pratico per venire in soccorso a molte giovinette, che, senza
l’opera degli Oratorii, andrebbero certamente perdute.
Per poco che si abbia conoscenza di quanto avviene nel mondo, si sa
in quale abbandono vivano e a quali pericoli siano esposte ai tempi no-
stri molte fanciulle, specialmente di condizione operaia, nelle città e nei
grossi borghi. Forse voi stesse, o buone Figlie in G. C., quando dimora-
vate presso i vostri genitori, avrete veduto cogli occhi vostri il miserando
spettacolo. Voi avrete forse conosciuto tali sventurate crescere ignoranti
delle verità necessarie alla salute, ma non ignoranti delle miserie e della
depravazione del mondo. Avrete forse anche veduto dei genitori non cu-
rarsi affatto dell’avvenire temporale ed eterno delle loro figlie, abbando-
nandole in mezzo ad esempi malvagi e a compagnie dannosissime, seppure

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 407
qualche volta ancora, orribile a dirsi, essi stessi non si fanno causa del loro
traviamento. Capirete certo che il male, benché gravissimo, non si arresta
qui. Tali fanciulle un giorno diverranno madri di famiglia; e che cosa vorrà
essere quella famiglia, nella quale la madre, che dovrebbe esserne l’angelo,
non conoscerà neppure che cosa sia religione, anima, virtù, Dio, eternità?
Dinanzi a tanta sventura un cuore cristiano, che abbia fede, che ami Dio
ed il suo prossimo non può a meno di sentirsi commosso profondamente.
E per verità sono i mali dello spirito ben più miserandi di ogni altro male.
I mali del corpo sono gravi, ma temporali, quelli dello spirito sono gravis-
simi non solo temporali, ma eterni. Oltre di che ai mali del corpo molti
provvedono, perché colpiscono l’immaginazione, e toccano la sensibilità
del cuore, mentre ai mali dello spirito pochi sono coloro che badano, e
meno quelli che provvedono. È questa pertanto una ragione di più per
sovvenire a quelle inesperte creature che cogli occhi bendati correrebbero
alla perdizione.
Ebbene un rimedio, anzi un preservativo a sì gran male lo si trova negli
Oratori festivi. Lo ebbe a dire un illustre Prelato: «A’ nostri tempi gli orato-
rii festivi sono il porto di salute per una gran parte della gioventù». Quanto
ciò sia vero si può arguire sia dalla condizione naturale delle fanciulle, sia
dall’esperienza. Le fanciulle hanno naturalmente il cuore pieghevole e di-
sposto a ricevere l’impressione o buona o cattiva, secondo l’istruzione e gli
esempi che hanno. Spesso divengono cattive, perché nessuno loro insegna
ad essere buone. Il giorno poi più pericoloso ad esse, per la maggior libertà
loro lasciata e per altre simili cause, è senza dubbio il giorno festivo, nel
quale, se non vengono attirate alla religione e alle gioie della pietà, esse ri-
correranno a divertimenti non sempre onesti e troveranno compagnie non
sempre innocenti. Ma se loro verrà aperto un asilo sicuro, dove con conve-
nienti sollazzi e onesti divertimenti sia loro impartita la istruzione religiosa,
saranno messe al riparo dei pericoli ed avviate sul sentiero della onestà.
Inoltre le fanciulle sentono naturalmente il bisogno di una guida e di un
cuore amico, a cui chiedere consiglio e confidare i dubbii e le trepidazioni
loro. Se questo ufficio non lo esercita la madre o una persona che la sup-
plisca per amor di Dio, esse seguiranno i mali consigli e diverranno vittima
di esortazioni malvagie. Felici invece saranno se incontreranno una Suora,
la quale si consacra con carità paziente, prudente e direi materna al bene
loro. Allora sentono di avere la guida desiderata, e una consigliera fedele.
Allora la Suora parlerà con fiducia, perché la sua parola troverà corrispon-
denza, e le fanciulle dall’istruzione della suora passeranno a l’istruzione
del sacerdote, conosceranno i propri doveri; la preghiera ed i Sacramenti
infonderanno la grazia nei loro cuori e così, divenendo care a Dio, diver-

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408 Seconda parte
ranno pure la benedizione della casa e della famiglia. Ecco quanto bene
può operare una Suora nell’Oratorio festivo, se ha buono spirito e zelo per
la salute delle anime. A conferma di che vi è l’esperienza di circa vent’anni,
cioè da che le Suore si dedicarono a questo santo apostolato. Nelle città e
nei paesi dove coltivarono davvero l’Oratorio, si andò operando un visibile
miglioramento fra le fanciulle e per loro mezzo anche nelle famiglie e nel
paese intero.
Però non crediate che il frutto sia esclusivamente delle fanciulle. Esso
è un bene vero e eterno anche per voi. È certo che coloro che se ne occu-
pano saranno benedette da Dio nel tempo e nell’eternità. S. Agostino non
dubita di insegnare che, quando si concorre a salvare un’anima, si assicura
la salute propria. Hai salvato un’anima, egli dice, ebbene tu hai predestina-
to l’anima tua. Questa sentenza è appoggiata alle parole di G. C. stesso, il
quale nel vangelo dice che chi praticherà la parola di Dio e la insegnerà, sarà
grande nel regno dei cieli .15 E Daniele per divina ispirazione aveva scritto
che coloro i quali apprendono a molti la giustizia, cioè la vita buona, saranno
come stelle risplendenti nelle perpetue eternità del cielo.16
Da queste poche parole, mie buone Figlie nel Signore, potete rilevare
l’importanza di occuparvi delle fanciulle negli Oratorii festivi, il frutto che
ve ne dovete ripromettere tanto per le fanciulle, quanto per voi stesse. Nu-
tro perciò fiducia che vi porterete tutto l’impegno a fine di corrispondere
alla vostra vocazione e promuovere tra le fanciulle quel bene che Iddio
attende da voi.
Ora dovrei parlarvi del modo pratico da tenere nell’Oratorio. Ma ciò
non è cosa da potervi facilmente esporre in una lettera. So però che nel
tempo del vostro noviziato, durante gli esercizi spirituali, nelle conferenze
vi si parlò frequentemente degli Oratori festivi e vi venne spiegato il modo
pratico per occuparvi con profitto delle fanciulle che li frequentano. Inol-
tre nel libro delle Deliberazioni sono esposte delle norme sicure ed effica-
cissime. Voi le troverete raccolte sotto il titolo: Regolamento per l’impianto
e lo sviluppo degli Oratorii festivi presso le case delle Suore. Tutte le Suore
devono leggerle spesso, ma specialmente devono conoscerle e praticarle
coloro che hanno la fortuna di essere occupate in questa opera eccellente
di carità. Qui aggiungerò solo alcuni particolari consigli che l’esperienza
addita come indispensabili alle Suore che sono addette all’Oratorio.
Il primo è che nell’occuparvi delle fanciulle abbiate sempre dinanzi alla
mente il dovuto fine della gloria di Dio e adoperiate i mezzi convenienti.
15 Qui fecerit et docuerit, hic magnus vocabitur in regno coelorum. Mat V, 19.
16 Qui ad iustitiam erudiunt multos, quasi stellae in perpetuas aeternitates. Dan.
XII, 3.

42 Pages 411-420

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42.1 Page 411

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 409
Guardatevi dall’occuparvi delle fanciulle collo scopo di farvi amare da
esse in modo sensibile ed esclusivo, o di procurarvi l’opinione di essere
molto abili ed istruite. Una Suora che cerchi così se stessa, tradisce la sua
missione. Essa non lavorerà più al santo fine di condurre le anime e i cuo-
ri a Dio, e quindi meriterà che Dio non lo venga in aiuto colla sua santa
grazia. Inoltre, con simili disposizioni di animo, invece di coadiuvare alle
sorelle, sarà di inciampo al buon andamento dell’Oratorio, perché certa-
mente nasceranno dei dispareri e degli scoraggiamenti quando si veda in
qualche modo contraddetta o le paia di essere trascurata.
I mezzi poi per riuscire utile alle fanciulle negli Oratorii sono la pa-
zienza e la dolcezza, figlie della vera carità. D. Bosco nostro fondatore
e Padre, nel dare norme generali a coloro che hanno da occuparsi della
gioventù nei collegi, scrisse queste memorabili parole: «È indispensabile
a tutti la pazienza, la diligenza e molta preghiera, senza cui è inutile ogni
buon regolamento». Ma, se la pazienza e la dolcezza sono necessarie con
la gioventù che dimora nei convitti, quanto più saranno necessarie colle
oratoriane, le quali non hanno altra ragione che le leghi a voi, se non le
attrattive della carità? S. Francesco di Sales soleva dire che per guada-
gnarsi i cuori vale più un’oncia di miele, che un barile di aceto. Usate
quindi pazienza e dolcezza nella ricreazione, nella assistenza in Chiesa,
nell’insegnare il Catechismo, nel dare avvisi e consigli. Le fanciulle sono
facili a dimenticare gli avvertimenti a cagione della loro naturale legge-
rezza, e per la poca educazione sono pure facili a mancare di rispetto o
altrimenti venir meno al loro dovere. Se la Suora non ha pazienza, se non
usa dolcezza, certo si mostrerà stanca ed irritata, e ciò basterà per alienarsi
la confidenza delle fanciulle, le quali sentiranno di essere come forastiere
nell’Oratorio e per tal modo resterà preclusa la via a far loro del bene. -
È dunque sommamente necessario mirare alla gloria di Dio e armarsi di
pazienza continua. Per ottenerla ricorrete, come consiglia D. Bosco, alla
preghiera non solo, ma ricordate spesso l’esempio di G. C. Il Vangelo ce
lo mostra assediato dai fanciulli e quasi oppresso da essi. Eppure egli è
sempre benigno e amabile, li accarezza, loro pone sul capo la mano di-
vina, per benedirli e dice a chi vuol allontanarli come disturbatori: Fate
largo ai fanciulli e non li impedite di venire a me, imperocché di essi è il
regno dei cieli.17 E diceva ancora: Chi accoglierà uno di questi fanciulli in
nome mio, accoglie me stesso.18
17 Sinite parvulos et nolite eos prohibere ad me venire; talium est enim regnum coe-
lorum (Mat. XIX, 14).
18 Qui susceperit unum parvulum talem in nomine meo, me suscipit (Mat. XVIII, 5).

42.2 Page 412

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410 Seconda parte
Oltre alle disposizioni dell’animo di cui vi ho parlato, se volete ottenere
frutto, bisogna che usiate quelle sante industrie, di cui ci diede l’esempio
D. Bosco. Studiatevi di conoscere personalmente tutte le vostre fanciulle
anche per nome e poi occupatevi sopra tutto del loro bene spirituale. Per
aver modo di conoscerle, conviene che la Direttrice procuri di dividere le
fanciulle in diverse classi, secondo la loro età e istruzione. Ad ogni classe
preponga quella Suora, che mostra maggior attitudine. Se le classi fosse-
ro molte e le Suore in numero non sufficiente, potranno coadiuvare con
profitto quelle Oratoriane che per età, buona condotta ed istruzione sono
in ispeciale stima presso le compagne. La Direttrice sorvegli tutte le classi
e raccomandi alle Suore che, mentre concorrono all’assistenza generale,
si occupino della propria classe in ogni tempo. In questo modo nessuna
fanciulla resterà negletta, anzi tutte sentiranno di essere oggetto di parti-
colare cura e assistenza e saranno portate a corrispondere alle sollecitudini
che si hanno di loro. Alle Suore poi sarà agevole conoscere i bisogni par-
ticolari delle singole fanciulle loro affidate, vedere chi abbisogna di parti-
colar istruzione, chi frequenta regolarmente l’Oratorio e chi si accosta ai
SS. Sacramenti. Allora sarà pure possibile fare in particolare le opportune
correzioni, suggerire massime e dare quei consigli che sono convenienti
a ciascheduna. Se invece tutte le Suore si occupano di tutte in generale,
probabilmente in pratica saranno pressoché tutte dimenticate. Mancherà
il legame tra le Suore e le alunne, le quali vedendosi noncurate o si allon-
taneranno, o certo non riporteranno quel profitto che sarebbe possibile e
di cui esse hanno bisogno.
Mentre raccomando che miriate al vero profitto spirituale intendo che
si abbiano ad usare anche i mezzi per attirarle, quali sono i divertimenti,
i giuochi, la scuola di canto, la scuola festiva, ecc. Queste sono cose ge-
neralmente utili e qualche volta necessarie secondo i casi e le circostanze;
ma devono sempre considerarsi come mezzo e non come fine dell’Orato-
rio. In qualche luogo è avvenuto che le Suore si preoccupassero tanto del
teatrino, di passeggiate o di simili divertimenti quasi fossero il supremo
scopo dell’Oratorio festivo. Altrove per riuscire a riscuotere approvazioni,
vi s’impiegò tempo assai, si fecero gran spese e quasi fu messa a repenta-
glio la salute delle Suore stesse. Ritenete sempre che simili cose devono
considerarsi solo come un’attrattiva ed un rimedio. Riguardo al Teatrino
in particolare vi dirò che, dove non vi sono teatri pubblici e non se ne vede
la necessità, non è conveniente metterne l’uso. Dove poi le circostanze lo
consigliassero, si faccia qualche volta nell’anno colle norme stabilite dalle
Deliberazioni. La esperienza ha dimostrato che anche con pochi mezzi e
divertimenti semplici si è ottenuto frequenza regolare e profitto, quando

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 411
le Suore si studiavano di conoscere le fanciulle e usavano vera carità e
dolcezza verso di esse.
Infine gioverà non solo, ma sarà di assoluta necessità per il buon anda-
mento dell’Oratorio, che la Direttrice faccia regolarmente qualche confe-
renza a tutte le Suore in esso occupate e ascolti le loro difficoltà e le loro
osservazioni. Le Suore hanno spesso bisogno di consiglio e di guida nel
disimpegno del loro ufficio, ed è la Direttrice che deve provvedervi. Oltre
di che essa avrà un grande aiuto nel dirigere l’Oratorio intero, se ascolterà
le osservazioni e le proposte delle Suore, le quali conoscono più da vicino
le fanciulle. Le Suore poi si attengano umilmente e strettamente alle di-
sposizioni che la Direttrice crede opportuno di stabilire. Si è veduto che
alcune Suore in tutto soggette e ubbidienti ad una saggia Direttrice, riu-
scirono a fare molto bene, benché non possedessero singolare istruzione e
non avessero troppa disposizione per l’Oratorio. Si è veduto al contrario
delle Suore che avevano discreta istruzione e molta disposizione, eppure
non riuscirono a giovare alle fanciulle, perché, troppo fisse nel loro giudi-
zio, non seguirono in tutto la via dell’obbedienza. Se le volontà non sono
concordi, non si lavora con frutto; e colei che vuol guidarsi da sé, non giova
alle fanciulle e spesso trova il danno dell’anima sua.
Ecco, mie buone Figlie, quanto ho creduto opportuno suggerirvi, col
desiderio che l’opera degli Oratorii continui a prosperare e a portare sem-
pre maggiori frutti di benedizione nel popolo. Amate e stimate quest’Ope-
ra come quella che fu la prima, a cui D. Bosco consacrò se stesso e segnalò
a noi come mezzo efficacissimo e provvidenziale per salvare le anime spe-
cialmente in questi tempi. Amatela e consacratevi volentieri la mente, il
cuore e l’opera, perché in essa esercitate la carità più sublime, quella cioè
che mira alla salute delle anime e allo stesso tempo assicurate a voi mede-
sime una gloria singolare nel Paradiso.
Ma se volete riportare frutti copiosi, occupatevene realmente per la
gloria di Dio e per il vantaggio delle fanciulle e non per soddisfazione
di vanità. Portate sempre con voi la dolcezza e la pazienza. Procurate di
conoscere le fanciulle a voi affidate e di occuparvi con affetto materno
della loro anima. In fine, se volete che Iddio benedica i vostri sforzi, la-
vorate sempre col merito dell’ubbidienza conformando il vostro giudizio
e l’opera vostra alla guida della Superiora. G. C. dice che colui che non
raccoglie con lui, non fa che disperdere. Nel caso nostro raccoglie con G.
C. quella Suora che presta l’opera sua volonterosa, senza scostarsi mai
dalla ubbidienza.
Sono persuaso che non solo accoglierete con la nota vostra sottomissio-
ne e con pronto animo quanto vi ho esposto, ma procurerete di metterlo

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412 Seconda parte
in pratica. Invocando sopra di voi, delle vostre alunne interne ed esterne la
benedizione di Dio, mi confermo di voi tutte
Affez. come Padre in G. C. Sac. Michele Rua
NB. La presente si leggerà in Conferenza.
17
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Richiamando l’incidente ferroviario (6 novembre 1895) nel quale persero la vita
mons. Luigi Lasagna, suor Teresa Rinaldi, confratelli e FMA, offre come Strenna per
il nuovo anno due insegnamenti per le FMA e per le alunne interne ed esterne: stare
preparati alla morte e operare il bene finché ne abbiamo tempo. Esorta a fare il bene
volentieri, con generosità e con purezza di intenzione.
Presentazione: Elenco generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Anno
1896, Torino, Tipografia Salesiana 1896, III-VIII, in AGFMA 412.1/213 (1)
Torino, 23 Gen. 1896 Festa dello Sposalizio di Maria SS.
Carissime Figlie in G. C.
Nelle scorse Feste natalizie ricevetti da voi molte lettere di augurio in-
spirate a sentito affetto figliale col fine di portarmi conforto nelle afflizio-
ni che hanno di recente visitato la famiglia Salesiana. Mentre vi ringrazio
degli auguri e delle preghiere, non posso tacervi che la viva parte da voi
presa al lutto della Congregazione recò vero sollievo al mio cuore. Onde
io debbo riguardare in ciò una amorevole disposizione della Provviden-
za di Dio, il quale, come è detto nei libri Santi, ci consola in ogni nostra
tribolazione.
In quest’anno trascorso infatti se per la Congregazione vi furono rose
e fiori, non mancarono però i triboli e le spine. Basterebbe il disastro che
ci rapì Mons. Lasagna col suo Segretario e Madre Teresa Rinaldi colle sue
compagne per gettarci afflitti in un lutto profondo. Ma in ogni cosa sia
benedetto Iddio, nelle cui mani gli umani eventi concorrono a farci conse-
guire quel bene eterno, pel quale siamo creati.
È mio desiderio che appunto questo disastro, tanto sensibile al cuore,
vi richiami alla mente due massime, di somma importanza ed efficacissime
a far praticare la virtù. Riguardatele come Strenna spirituale per l’anno che
abbiamo cominciato. Il primo pensiero può servire di strenna comune a

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 413
voi e alle vostre alunne interne ed esterne. Il secondo poi riguarda in modo
speciale voi religiose.
Il primo ce lo offre il S. Vangelo in quel detto: State preparati, perché
nell’ora che non pensate, verrà il Figliol dell’uomo. Benché la ragione e la
quotidiana esperienza persuadano della verità di questa massima e della
necessità di praticarla, tuttavia è noto quanto sia messa in dimenticanza
nel mondo. Troppo spesso le preoccupazioni, gli affari e le passioni, as-
sorbono tutta l’attività, tutta la vita dei mondani. Disgraziatamente però
questa fatale noncuranza incoglie qualche volta anche le persone che fanno
professione di pietà. Non saranno per avventura tendenze peccaminose,
quelle che trarranno queste anime in inganno, ma sarà forse un attacco
disordinato, una preoccupazione soverchia dell’avvenire, una non com-
battuta tiepidezza; tutte cause sufficienti a condurre l’anima impreparata
alla morte. Ora non istarò a dirvi le ansie, i rimorsi a cui vi trovereste in
quell’ora esposte, se dimoraste in tale condizione; piuttosto vorrei che vi
muovesse il pensiero della calma, della speranza, del dolce abbandono in
Dio, che rende consolati gli ultimi istanti a coloro che si sono preparati.
Per questi la morte è il passaggio dalla terra al cielo. Ciò è quanto abbiamo
fiducia sia avvenuto per Monsignor Lasagna e compagni. Essi partivano
per portarsi a lavorare in un campo recentemente loro offerto da Dio; par-
tivano preparati ad ogni evento, come ne fanno fede lettere giunteci di là.
Or bene mentre se ne andavano al lavoro d’un tratto erano chiamati al
premio. Felici essi! Felici anche tutti coloro che sanno imitarli.
Il modo sicuro e allo stesso tempo facile per conservar lo spirito ap-
parecchiato e pronto alla chiamata, voi lo conoscete e sta a voi l’usarne.
L’esercizio di Buona morte ogni mese, la Confessione frequente sincera,
dolorosa, la S. Comunione pur essa frequente, accompagnata da fede e di-
vozione sono mezzi infallibili. La Confessione monda l’anima dalla colpa,
la Comunione la fortifica e la unisce a Gesù Cristo. Quando l’anima si tro-
va unita a Lui, può esclamare con S. Pietro: «Con te, o Signore, son pronta
ad andare incontro anche alla morte».
Il secondo pensiero, che dico singolarmente appropriato a voi religiose,
si ha espresso nelle parole di S. Paolo: «Mentre ne abbiamo il tempo, ope-
riamo il bene». È agevole comprendere come anche questa massima santa
ci venga richiamata alla memoria dal doloroso evento più sopra accennato.
Il nostro caro Mons. Lasagna, i nostri cari Missionarii e Missionarie se
invece di dedicarsi instantemente e perseverantemente a fare il maggior
bene possibile, avessero atteso un tempo avvenire e circostanze più gra-
dite, avrebbero inaspettatamente incontrata la morte e il giudizio senza
frutti di opere buone e senza merito. Ma perché da buoni lavoratori di

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414 Seconda parte
G. C. occuparono bene la vita, e non trascurarono né qui, né nelle Missioni
di promuovere la gloria di Dio e la salute delle anime, conseguirono, giova
sperarlo, adeguato premio del bene compiuto e di quello che avevano in
animo di compiere.
Il Signore, mie Figlie carissime in G. C., chiamò anche voi in Congrega-
zione, affinché mentre vi assicurate della salute propria, giovaste alla salute
altrui secondo le opportunità che vi offre la religione. Fu questo un tratto
di tal bontà e predilezione divina da non poterlo mente umana apprezza-
re abbastanza. Ragion vuole pertanto che alla divina grazia corrisponda
l’operosa corrispondenza vostra, di modo che sull’esempio dei santi non
trascuriate occasione e non lasciate passare giorno senza compiere quelle
opere buone che la Provvidenza e la obbedienza vi offre. Pur troppo nei
loro temporali interessi gli uomini del mondo si mostrano più solleciti di
quanto non lo siano molte anime religiose per gli interessi spirituali. Si
avvera la parola del Divin Salvatore, che cioè i figliuoli delle tenebre sono
più prudenti dei figli della luce. Io pertanto con tutto il cuore esorto voi,
che, da vere Figlie di D. Bosco, la cui vita fu così piena di sante opere, vi
studiate di trar profitto da tutto per praticare la virtù e accumularvi meriti
per l’eternità. La sanità e le malattie, gli uffizi di carità verso gli esterni e la
vita ritirata e nascosta, il conforto di vedervi corrisposte e il dolore di sa-
pere infruttuose le vostre fatiche, il fervore e l’aridità di spirito, tutto tutto
vi deve servire per dar gloria a Dio e avanzare nella perfezione religiosa.
E ciò è tanto più doveroso per coloro, se ve ne fossero, che, avendo fatto
poco buon uso del tempo trascorso, sentissero il bisogno di soddisfare alla
divina giustizia. Esse in modo speciale rammentino che la vita ci è concessa
a fine di riconquistare coll’operosità il tempo perduto e che s’avvicina quel
tempo in cui nessuno potrà più far del bene e meritare pel cielo.
Benché tenga per certo che sia in voi tutte questa disposizione sincera,
voglio ancora aggiungere che le vostre opere devono di più avere in sé la
perfezione voluta dalla condizione vostra. Come i frutti sono della natura
dell’albero, così le vostre azioni siano quali si addicono ad anime consa-
crate liberamente e volonterosamente al servizio di G. C.; ossia vengano
compiute volentieri, con generosità e con purità di intenzione.
Fare il bene volentieri vuol dire portarvi tutta l’energia della volontà.
Vuol dire far servire la volontà al bene e non pretendere che il bene serva
la nostra volontà. Quindi in pratica riuscirà a fare volentieri il bene colei,
che in tutto si lascia condurre dall’ubbidienza.
Fare il bene con generosità vuol dire farlo a costo di sacrificio. Nel bene
non si ha a cercare la soddisfazione propria, ma il piacere di Dio. Non si
ha da desistere dinanzi alle difficoltà, ma durarla colla pazienza e colla pre-

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 415
ghiera. Non vi è da disanimarsi per gli insuccessi, né insuperbirsi del buon
esito, memori che il premio corrisponderà alla fatica. La generosità sia il
secondo carattere delle vostre opere buone.
Finalmente fare il bene con purità di intenzione vuol dire avere il fine di
piacere in tutto a Dio così che questa santa intenzione informi, compenetri
e santifichi tutte quante le vostre azioni.
Di qual tesoro di meriti non si arricchisce un’anima che a queste sante
massime conforma la vita! Allora si avvera la promessa di G. C. che cioè
all’anima fedele viene Iddio e stabilisce in essa la sua dimora. Allora ne
sono benedette le fatiche, santificate le parole, ed è fatta degna di venire
eletta da Dio per andare dove la sua provvidenza la vuole, per ivi riportare
frutto e frutto duraturo.
Accogliete, Figlie carissime in G. C., questi paterni consigli, praticateli
a fine di assicurarvi una morte tranquilla e quella eterna felicità, alla quale
è ordinata la presente vita.
Aff.mo come Padre in G. C. Sac. Michele Rua
NB. La presente si legga in Conferenza. Le Direttrici vi facciano intor-
no quelle spiegazioni che giudicano opportune.
18
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Ringrazia per gli auguri natalizi e offre la Strenna per il nuovo anno 1897: la fedele
osservanza della Regola, delle Deliberazioni dei Capitoli Generali e dei Regolamenti
delle Case.
Augura che Gesù Eucaristia, mistero d’amore, sia il centro dei pensieri e delle azioni
di tutte le FMA.
Presentazione: Elenco generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’anno 1897,
Torino, Tipografia Salesiana 1897, III-V, in AGFMA 412.1/213 (2)
Torino, Festa di S. Giovanni Evangelista
[27 dicembre 1896]
Carissime Figlie in G. C.,
Ho ricevuto i vostri auguri di buone feste e ve ne sono riconoscente; vi
ringrazio specialmente delle preghiere e comunioni che avete offerto per
me al Signore. Io vi ricambio gli auguri e a mia volta pregai per voi in modo

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416 Seconda parte
particolare nelle tre messe del S. Natale e continuo a pregare il Divino In-
fante a benedirvi ed a voler regnare sempre nel vostro cuore.
Ora poi, malgrado le strettezze del tempo, non posso lasciar passare
questa circostanza senza dare a tutte la strenna spirituale come segno del
mio affetto per voi, della riconoscenza per le preghiere che fate in mio fa-
vore, e pell’impegno che avete di procurarmi delle consolazioni.
Tutte desiderate che la Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice
vada prosperando e sviluppandosi a gloria di Dio e vantaggio del prossi-
mo. Mezzo efficacissimo a tal fine è l’esatta osservanza della S. Regola. Essa
è un dono prezioso fatto a Voi dal Signore, è la vostra guida per le vie della
perfezione religiosa; essa sarà vincolo di unione tra voi e però il vostro so-
stegno e la vostra forza. Leggetela, studiatela e praticatela diligentemente.
Mentre parlo della S. Regola intendo pur raccomandarvi le deliberazioni
dei vostri Capitoli Generali, come anche i regolamenti delle vostre Case.
Eccovi il primo ricordo che vi lascio per la strenna del 1897.
In questi giorni il vostro pensiero è portato alla capanna di Betlem-
me ad ammirare ed adorare il portento dell’infinita bontà di Dio, che
mandò il diletto suo Unigenito a farsi uomo per la salvezza del genere
umano. Mistero ineffabile, mistero d’amore! Attorno a quel Gesù, che
venne adorato dai pastori e dai Magi in quell’umile capanna, desidero
che dimorino i vostri cuori ossequiandolo e adorandolo nella SS. Euca-
ristia, che è la continuazione del mistero dell’infinito amor di Dio verso
gli uomini. Sia Gesù nell’Eucaristia non solo l’oggetto delle vostre adora-
zioni e dei vostri ossequi, ma il centro dei vostri pensieri ed affetti. A sua
gloria siano indirizzate le vostre occupazioni, ad accenderne l’amore ed
accrescerne il culto fra la gioventù, siano dirette le vostre sollecitudini;
per suo amore vi sia dolce il sopportar le fatiche dei vostri ministeri ed
anche le tribolazioni e le pene inerenti all’umana condizione. Eccovi il
secondo ricordo pel nuovo anno.
Degnisi il Signore benedirvi tutte e ad intercessione di Maria SS. Ausi-
liatrice, del nostro Patrono S. Francesco di Sales ed anche del nostro buon
Padre D. Bosco, vi accordi tanta salute quanta può contribuire al bene
dell’anima vostra; soprattutto vi preservi dai pericoli spirituali e dal più
grande di tutti i mali, che è il peccato. Vi ajuti a progredire nella virtù e a
farvi sante.
Tali sono gli auguri ed i fervidi voti che forma per voi
Il vostro aff.mo come Padre in G. C. Sac. Michele Rua

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 417
19
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Si rivolge alle FMA in occasione della celebrazione del 25mo della fondazione dell’Isti-
tuto e le invita alla riconoscenza verso Dio e verso Maria Ausiliatrice.
Come un piccolo seme, l’Istituto si è sviluppato e diffuso in Europa, America, Africa
ed Asia.
Per lodare Dio per i suoi innumerevoli benefici, raccomanda di celebrare in ogni
Casa con solennità la data memorabile del 5 agosto e indica alcune intenzioni con cui
accostarsi in quel giorno all’Eucaristia.
Copia a stampa 3 pp., in AGFMA 412.1/213 (3)
Torino, addì 16 luglio 1897 - Festa di M. SS. del Carmine
Dilettissime Figlie in G. C.
È con gaudio singolarissimo del mio cuore che oggi vi scrivo la presente
lettera. Il giorno cinque del prossimo Agosto si compiranno venticinque
anni dal dì in cui le prime vostre Sorelle, presente D. Bosco ed il degno suo
Cooperatore D. Domenico Pestarino, ricevettero in Mornese il santo abito
e si consacrarono a Dio nella vita religiosa come Figlie di Maria SS. Ausi-
liatrice. È adunque il primo Giubileo dell’Istituto che io vi annunzio. Un
tale avvenimento, che gioconda il cuore di chiunque ama l’Istituto nostro,
deve essere per voi motivo di giubilo sincerissimo e di sentita riconoscenza
verso Dio che nel corso di cinque lustri vi ha in modo tanto provvidenziale
benedette.
Non mi è certo possibile nel ristretto spazio d’una lettera richiamarvi
alla mente tutti i benefizi elargiti all’Istituto, ma questo non voglio tacere
che di tutti è il più evidente e significativo. Erano quindici le fortunate
presenti alla funzione del 5 Agosto 1872 e quelle quindici formavano allora
l’intera Congregazione; ora oh! Come Iddio vuole cresciuto quel numero!
Quante sono ora le Figlie di Maria Ausiliatrice se a quelle disseminate in
Europa, in America, in Asia e in Africa si uniscono quelle che già volarono
al cielo! Venticinque anni fa la Congregazione si raccoglieva agevolmente
nell’unica e non vasta casa di Mornese; ora sono centinaia le case dell’Isti-
tuto, diverse per scopo ed indole, ma tutte collo stesso spirito e sotto la
medesima direzione. Un tanto sviluppo è frutto evidente della benedizione
di quel Dio che disse: È simile il regno dei cieli a un grano di senapa, che un
uomo prese e seminò nel suo campo: la quale è bensì la più minuta di tutte
le semenze; ma cresciuta che sia, è maggiore di tutti i legumi, e diventa un

42.10 Page 420

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418 Seconda parte
albero, dimodoché gli uccelli dell’aria vanno a riposare sopra i di lei rami. Vi
è dunque motivo di benedire a nostra volta e ringraziare il Signore che mo-
stra di riguardare come suo regno l’umile nostro Istituto, che gli dà l’incre-
mento, lo fa grande come albero e conduce a migliaia a migliaia le fanciulle
a riposarsi e a ricevere l’istruzione religiosa e morale all’ombra sua.
Ma per voi, mie buone Figlie, vi sono altri potenti motivi per celebrare
con gioia e riconoscenza il Giubileo dell’Istituto. E sono i benefici che in
esso e mediante esso ognuna di voi ha ricevuti. Non è infatti l’Istituto per
voi, come per le sorelle che vi precedettero, un’Arca di salvezza dell’anima
nel naufragio del secolo? Qui è dove avete trovato nutrimento alla pietà,
direzione dello spirito, campo per un lavoro santo, palestra di meriti inef-
fabili per la vita eterna. È doveroso pertanto per tutte le figlie di Maria
Ausiliatrice il celebrare questo Giubileo con santo trasporto. È un dovere
che voi sulla terra vi uniate con le sorelle del cielo per tributare a Dio e alla
Celeste Madre solenni azioni di grazie per i benefizi finora ricevuti.
Prima che si chiude il presente anno giubilare desidero che in ogni Casa
venga celebrata una festa con quella solennità che le circostanze consiglie-
ranno. A tal fine mi riserbo di indirizzarvi un’altra lettera, la quale mi for-
nirà l’opportunità di comunicarvi la Benedizione Pontificia ed altre grazie
spirituali che mi feci premura di chiedere a S. Santità il Papa Leone XIII
per la fausta circostanza. Però non deve passare inosservata la memorabile
data del 5 Agosto prossimo, la quale se non si può festeggiare con speciali
funzioni a cagione degli esami in corso e degli esercizi spirituali, nulla vieta
che sia festeggiata da ciascuna di voi in privato dinanzi a Dio e a Maria
Santissima. Sia adunque la festa del cuore, nella quale la pietà risponda
all’intensità dell’amore che ciascuna porta alla Congregazione.
Ma affinché anche in questo vi sia quell’unione di spirito e quella co-
munanza di intento che rende più gradita e più accettabile a Gesù la pre-
ghiera, vi esorto tutte a fare in quel giorno benedetto la S. Comunione con
questi quattro fini:
1° Di ringraziare Iddio d’avere ispirato a Don Bosco la fondazione
dell’Istituto di Maria Ausiliatrice per la salute delle anime;
2° Di ringraziarlo ancora d’avervi nella sua bontà e provvidenza chia-
mate all’Istituto stesso;
3° Di impetrare le benedizioni di Dio sopra tutti i Benefattori e sopra
tutti coloro che lavorarono o lavorano alla prosperità di esso e al vantaggio
delle anime che lo compongono;
4° Di ottenere finalmente da Dio per mezzo di Maria SS. la continua-
zione delle celesti benedizioni per l’Istituto intero e per voi stesse la santa
perseveranza.

43 Pages 421-430

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43.1 Page 421

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 419
Verso sera, ove si può, si dia la Benedizione col SS. Sacramento prece-
duta dal canto del Te Deum e dalla rinnovazione dei Voti.
Il nostro Padre Don Bosco sarà lieto di vedervi dal cielo riunite quel
giorno in un pio e riconoscente pensiero intorno all’Altare del SS. Sacra-
mento e di M. Ausiliatrice. Egli certo unirà alle nostre le sue accettevoli
suppliche e i nostri voti saranno esauditi.
Il Signore vi benedica tutte, Figlie carissime. G. C. viva nel vostro cuore
mediante la sua grazia e nella vostra Casa mediante la carità.
Aff.mo come Padre in G. C. Sac. Michele Rua
20
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Trasmette la benedizione e l’indulgenza concessa dal S. Padre Leone XIII per l’anno
giubilare dell’Istituto, ricevuta mediante lettera a firma del Card. Rampolla – ripor-
tata nella circolare – e dà alcune indicazioni per celebrare con solennità la commemo-
razione del venticinquesimo della fondazione dell’Istituto.
Copia a stampa 4 pp., in AGFMA 412.1/213 (4)
Torino, 15 ottobre 1897 - Festa di S. Teresa
Dilettissime Figlie in G. C.
Nel mese di Luglio vi indirizzava una lettera per annunziarvi il pri-
mo Giubileo dell’Istituto che si compiva il 5 Agosto testé passato. Mentre
vi invitava a porgere in privato le dovute grazie a Dio per i favori largiti
all’Istituto nel giro di cinque lustri, vi preveniva che avanti dello spirare
dell’anno giubilare, che avrà termine il 5 Agosto 1898, era mio desiderio
che si celebrasse in ogni Casa una festa solenne e pubblica quale la vostra
pietà e l’amore all’Istituto vi avrebbe consigliato. Ora che, chiusi i vostri
santi esercizi spirituali, siete rientrate nelle case particolari ed avete inco-
minciato l’anno scolastico, stimo di non dover più tardare a comunicarvi le
grazie spirituali che il S. Padre Leone XIII si è compiaciuto di concedere
per la fausta circostanza, e di proporvi alcune norme affinché la festa abbia
a riuscire di gloria a Dio e di vantaggio alle anime. Eccovi senz’altro la
lettera del Cardinale Segretario di Stato di S. Santità.

43.2 Page 422

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420 Seconda parte
Rev.mo Signore,
In relazione all’istanza, che in data del 27 Aprile la S. V. Rev.ma indiriz-
zava al Santo Padre al fine di ragguagliarlo intorno all’Istituto delle Figlie di
Maria Ausiliatrice in occasione del suo 25° anno di fondazione, specie per
quello che ne riguarda lo sviluppo interno e il bene ottenuto dal medesimo,
sono lieto di portare a di Lei conoscenza che Sua Santità accolse con vera e
paternale soddisfazione tali notizie che tornano di sempre maggiore elogio
per il fondatore, il degno Servo di Dio Don Bosco, vero Apostolo di carità.
Il Santo Padre nell’encomiare altamente l’opera del medesimo Istituto
così benemerito dell’umanità e che ha oramai già prese le stesse vaste propor-
zioni della Pia Società Salesiana, di gran cuore concede la sua speciale bene-
dizione a tutte le Suore, alle loro alunne, e alle loro intraprese di Apostolato.
In segno poi di particolare benevolenza si è degnato ancora concedere le
implorate grazie, cioè: 1° Una speciale Indulgenza plenaria, nelle consuete
forme della Chiesa da lucrarsi il giorno in cui celebreranno il 25° anniver-
sario della loro istituzione a favore delle Suore e loro alunne in tutte le loro
case. 2° Che nello stesso giorno si possa cantare la Messa propria di Maria SS.
sotto il titolo Auxilium Christianorum.
Aggiungo di buon grado i miei voti di sempre crescente prosperità di tutte
le opere dirette dai Salesiani, e mi valgo del nuovo incontro per affermarmi
con sensi di ben distinta stima
Di V. S. Rev.ma
Roma, 15 luglio 1897
Sig. D. Michele Rua
Rettor Maggiore della Pia Società
di S. Francesco di Sales - Torino
Affez. mo nel Signore
M. Card. Rampolla
Al ricevere questa graziosa lettera vi assicuro che nel mio cuore ho sen-
tito tutta la riconoscenza che può sentire un padre nel vedere così benedet-
te le sue figlie dal Vicario di Gesù Cristo. Ma vorrei che altrettanta ricono-
scenza nutriste voi verso il S. Padre, il quale non poteva certo in modo più
solenne e più paterno favorire le feste dell’umile nostro Istituto. Vi invito
quindi a fare speciali preghiere per la sua incolumità e ad approfittarvi
della specialissima Indulgenza che vi concede.
Ma affinché meglio apprezziate la concessione pontificia vi faccio osser-
vare che l’Indulgenza Plenaria è largita non solo a voi, ma eziandio a tutte

43.3 Page 423

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 421
le vostre alunne senza eccezione. Le educande quindi, le convittrici, le al-
lieve estere delle scuole e dei laboratori, le oratoriane, tutte insomma sono
comprese nella benevola largizione del S. Padre. Sia perciò vostra cura di
rendernele informate e di prepararle convenientemente alla cara festa.
Similmente è da notare che la facoltà di cantare la Messa propria di M.
Ausiliatrice non è solo per la Casa Madre, ma in virtù della concessione
può venir cantata in ogni luogo dove esiste una Casa vostra, col debito
beneplacido, s’intende, dell’Autorità ecclesiastica.
Affinché poi ogni cosa proceda con ordine, le Direttrici pregheranno
il loro rispettivo Ispettore e Direttore a fissare il giorno più opportuno
per celebrare la festa straordinaria. D’accordo con essi si stabiliranno le
modalità, nonché i personaggi che saranno da invitare. Le Superiore di
quelle Case che non hanno Direttore Salesiano, di ogni cosa si intenderan-
no col Rev. Parroco del luogo rimettendosi a tutto quello che esso vorrà
disporre nella sua bontà e prudenza. La festa poi deve consistere più che
in altro nella S. Comunione generale delle Alunne e nel rammentare tra
voi i benefizi di Dio, soprattutto nell’avervi chiamate a far parte di un Isti-
tuto visibilmente benedetto da Dio. Sarebbe eziandio desiderabile che si
facesse, ove le circostanze lo permettano, una Accademia di occasione, a
cui dovrebbero invitarsi le persone benemerite dell’Istituto, od altrimenti
meritevoli di riguardo o di riconoscenza.
Di quanto si farà in ogni Casa desidero che sia fatta relazione al mio
Vicario, onde se ne conservi memoria. Soprattutto sarebbe desiderabile
che potessero avere o per intero od almeno in sunto i discorsi che in questa
occasione saranno pronunziati dai Rev.mi Vescovi o da altri personaggi
costituiti in dignità.
Quanto a me mi troverò in ispirito con voi tutte nel giorno della festa. E
vi sarò col fine di pregarvi dal cielo ogni più eletta benedizione. Pregherò
che ognuna di voi si rivesta dello spirito del comune Padre D. Bosco, affin-
ché l’Istituto, con l’aumentare in numero, concorra ad accrescere la gloria
di Dio e il vantaggio delle anime.
Gesù vi custodisca nella sua santa grazia e Maria SS. Ausiliatrice vi
protegga come Madre amorosa.
Vostro Affez. come Padre in C. Sac. Michele Rua

43.4 Page 424

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422 Seconda parte
21
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
In occasione del primo decennio della morte di don Bosco, invita a celebrare questa
ricorrenza nelle comunità e nelle case di educazione con l’offrire la Messa funebre
per l’anima di don Bosco, con la S. Comunione e con l’esercizio della buona morte.
Informa poi che la Causa di beatificazione del comune Padre da otto mesi è stata
inoltrata alla Congregazione dei Riti.
Copia a stampa 2 pp., in AGFMA 412.1/213 (5)
Torino, 10 gennaio 1898
Carissime Figlie in G. C.
Il 31 gennaio 1898 ricorre, come ben sapete, il 1° decennio dalla morte
del nostro buon Padre D. Bosco di sempre cara e venerata memoria. È
dessa una ricorrenza certamente dolorosa, come dolorosa è al cuore de’
figli la ricordanza della morte dell’amato padre. Pur tuttavia l’amarezza
nostra è grandemente temperata dal conforto. E conforto è per noi, con-
forto soave e sublime, il vedere, direi anzi, il toccar con mano ogni dì come
e quanto egli continui ad amarci, a sorreggerci nelle difficoltà, a consolarci
nelle amarezze, a benedire ed avvalorare l’opera da lui iniziata e proseguita
per la gloria di Dio e per la salvezza del prossimo, in ispecie della gioventù,
che fu la pupilla de’ suoi occhi. Sta bene quindi, anzi è doveroso per noi,
che commemoriamo in modo particolare questo primo decennio. Già ne
parlai nella lettera annuale ai nostri benemeriti Cooperatori e Cooperatri-
ci, che avrete letto nel Bollettino Salesiano di gennaio. Ora mi rivolgo a voi,
dilettissime Figlie, per segnalarvi una data così memoranda ed invitarvi a
commemorarla nel modo migliore che per voi si possa.
Negli Istituti di educazione, dove vi è Chiesa propria, possibilmente si
canti la messa funebre per l’anima soavissima di D. Bosco, dove non si ha
Chiesa propria la si ascolti allo stesso fine. Coronerebbe poi santamente
la mesta solennità una buona Comunione generale in quel lunedì stesso
o nella domenica immediatamente precedente, la quale Comunione fosse
accompagnata dal pio esercizio della B. M.
Colgo intanto quest’occasione per notificarvi che la causa per la bea-
tificazione di D. Bosco, portata già da oltre 8 mesi a Roma presso la Con-
gregazione dei SS. Riti, continua regolarmente il suo corso ed offre liete
speranze pur nella lunghezza sua naturale. Noi continueremo a pregare

43.5 Page 425

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 423
per la felice sua riuscita e soprattutto perché sempre ed in ogni cosa sia
fatta la santa volontà di Dio.
Ringrazio poi tutte in generale e ciascuna in particolare degli auguri
fattimi pervenire in occasione delle feste natalizie. Pregherò che Iddio vi
rifonda tutto quel bene che avete invocato su di me. Lo pregherò ancora a
benedirvi pel corrente anno a rendervi degne figlie del nostro amatissimo
D. Bosco.
Credetemi sempre
Aff.mo Padre in G. e M. Sac. Michele Rua
22
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Presenta l’Elenco generale per l’anno 1898, anno conclusivo del giubileo dell’Isti-
tuto, portando a conoscenza di tutte le FMA gli argomenti della conferenza e della
predica che don Bosco tenne a Mornese in occasione della prima Professione delle
FMA: distacco dalla propria volontà; schiettezza verso i superiori; modestia religiosa
e libertà dal mondo.
Nella certezza che questi ricordi sono rivolti a tutte le FMA, don Rua offre un com-
mento a ciascuno di essi e si augura che ogni FMA possa essere degna figlia del
Fondatore.
Presentazione: Elenco generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’anno 1898,
Torino, Tipografia Salesiana 1898, III-VII, in AGFMA 412.1/213 (6)
Torino, 31 Gennaio 1898
Mie dilettissime Figlie in G. C.
Voi attendete che in quest’anno, come in passato, accompagni il Cata-
logo della Congregazione con una parola paterna, che vi animi a prosegui-
re animose la via santa che la Divina vocazione vi ha tracciato. Certamente
non voglio venir meno alla vostra aspettazione; anzi, poiché questo è l’an-
no giubilare dell’Istituto, intendo farvi un regalo che tornerà sicuramente
gradito al vostro cuore. Rileggendo le memorie dell’Istituto, ed interro-
gando le Suore che furono presenti alla cerimonia della prima Vestizione
e Professione, venni a sapere quale fu l’argomento della conferenza e della
predica che il nostro Padre D. Bosco fece in quella occasione. Si racconta
adunque come si avesse oramai perduta la speranza di possederlo a Mor-
nese per la solenne cerimonia a cagione di circostanze soppraggiunte che

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424 Seconda parte
lo trattenevano altrove; ma, come Dio volle, la vigilia stessa, trovandosi
le esercitande raccolte in Chiesa, egli giunse improvviso. Il suo arrivo fu
come un raggio di luce, che rallegrò i cuori di tutte. Nella stessa sera D. Bo-
sco fece ad esse una memorabile conferenza, nella quale (come riferiscono
le memorie) trattò di tre cose che disse essenziali al genere di vita che
stavano per abbracciare, cioè: Distacco dalla propria volontà; Schiettezza
coi superiori; Modestia religiosa. La predica poi che fece all’indomani dopo
la cerimonia, fu un caloroso invito rivolto alle prime Suore perché ringra-
ziassero Iddio d’averle liberate dai lacci del mondo, e di averle collocate in
condizione da rendere sicura la propria santificazione.
Eccovi il regalo che intendeva di farvi. Portar cioè a conoscenza di voi
tutte l’esortazioni che Don Bosco fece alle vostre prime quindici sorel-
le. Per verità sarei ben più lieto se potessi riferirvi i discorsi per intero,
ma non sono meno preziose queste brevi memorie. Quanto è bello infatti
conoscere i pensieri che quel dolcissimo Padre esprimeva alle sue Figlie
venticinque anni fa. È certo che in quel momento solenne in cui aveva
principio l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, egli esponeva ad esse
quelle virtù, che nella sua mente inspirata conosceva più necessarie e con-
venienti alla loro condizione. Anzi, non mi pare esagerazione l’asserire che,
parlando alle prime quindici Suore intendesse di rivolgere la sua parola
a tutte quelle Figlie, che nel corso degli anni e dei secoli si sarebbero ag-
gregate all’Istituto. Vedete pertanto come sia opportuno il rammemorare
quei santi pensieri nell’anno giubilare, il quale deve appunto segnare un
rinnovamento di spirito e di fervore in tutte!
Sì, mie buone Figlie, vi stia fisso in mente che nel «distacco dalla pro-
pria volontà» sta riposta la sostanza della vita religiosa. Un santo Dottore
della Chiesa non dubita di asserire, che la volontà nostra è fonte di tutti i
mali, e la S. Volontà di Dio è fonte di tutti i beni. Nel mondo è cosa assai
difficile il conoscere chiaramente la volontà divina, ma nella vita religiosa,
quando vi si entra con vocazione e vi si vive nell’ubbidienza alla Regola e ai
Superiori, è impossibile allontanarsi dal divin volere. È perciò sicurissima
di salvarsi l’anima religiosa che non segue la propria volontà, ma si lascia in
tutto condurre dall’ubbidienza. Per questo il nostro Padre raccomandava
alle prime Vestiende ed alle professande il distacco dalla propria volontà.
È vero che non è facil cosa rinnegare se stesso, che val quanto rinunziare
al proprio volere, ma è anche vero che, superate generosamente le prime
difficoltà, l’ubbidienza si rende più facile e, sto per dire, dolce, tanta è la
pace e la sicurezza che porta all’anima.
Come la prima, così è parimenti importantissima la seconda massima
di cui trattò allora Don Bosco: la schiettezza coi Superiori. Essi vi sono

43.7 Page 427

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 425
dati provvidenzialmente da Dio per guida, ma è certo che senza la vostra
confidenza filiale, non saranno al caso di prestarvi aiuto, di ben dirigervi,
benché ne avessero tutto il desiderio. Onde si vede in pratica che quelle
Suore che nei superiori ripongono la loro confidenza e ad essi ricorrono
nei loro bisogni, vivono contente, progrediscono nella pietà, lavorano con
soddisfazione e con frutto; al contrario vivono nell’incertezza, nell’abbatti-
mento, e, diciamolo pure, nel pericolo di mille tentazioni quelle suore che
verso i superiori non usano schiettezza. Eppure esse sono certe che nei Su-
periori non vi è altro desiderio che il bene delle anime. Come dunque può
darsi che una suora si lasci così circonvenire dal demonio da dimenticare
un dovere, che poi non è che il principio della sua propria felicità? Deh!
buone figlie, non ponete in dimenticanza il paterno suggerimento di D.
Bosco; e per essere vere e docili sue Figlie fermate in cuore di usare sempre
schiettezza coi superiori.
In ultimo nella sua conferenza, il Padre parlava della Modestia come
della virtù che doveva in ogni luogo e in ogni circostanza accompagnare
la Figlia di M. Ausiliatrice. E con ragione, perché la sola virtù interna non
giunge ad edificare il prossimo, se non si appalesa all’esterno mediante la
modestia che poi è singolarmente propria ad una figlia religiosa. Difatti
G. C. nel S. Vangelo dopo di aver ammaestrati i suoi discepoli nelle varie
virtù, soggiunse: «Fate che gli uomini veggano le vostre opere buone, affin-
ché glorifichino il Padre vostro che è nei cieli». La modestia nelle parole,
nel tratto, negli sguardi, nel portamento è presso il mondo e presso le
fanciulle di cui voi dovete occuparvi, la più efficace delle esortazioni. Vi
sia adunque cara questa virtù come quella di cui parlò il vostro Padre nel
momento più solenne della Congregazione, appunto quando essa prende-
va forma e vita.
Non posso porre termine a questa lettera senza aggiungere ancora una
riflessione intorno al pensiero svolto da D. Bosco subito dopo la ceremo-
nia del 5 Agosto 1872. Egli invitò quelle fortunate Figlie a ringraziare Dio
d’averle, mediante la s. professione, liberate dai lacci del mondo. Credo che
esse dal fondo dell’anima ringraziassero davvero Iddio e che i loro senti-
menti concordassero pienamente con quelli del loro Padre. Ebbene anche
voi, buone Figliuole in Gesù, avete ricevuto egual grazia entrando in Con-
gregazione. Sia adunque sempre vivo in voi il sentimento della riconoscen-
za verso il Signore che si degnò di sottrarvi da quei lacci terribili, che sono
gli affetti mondani, le vanità, i piaceri, le illusioni, da tutto ciò insomma che
è causa di perdizione a tante povere figlie nel secolo. Ringraziate Iddio, e
sia frequente sulle vostre labbra e nel vostro cuore la frase che si legge nei
Salmi: «L’anima nostra è stata sciolta qual passera dal lacciuolo dei cacciatori:

43.8 Page 428

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426 Seconda parte
il laccio è stato spezzato e noi siamo state liberate. Il nostro aiuto è nel nome
del Signore che fece il cielo e la terra».
Ho creduto di non poter dirvi in questo anno cosa più utile che ripe-
tervi in succinto le esortazioni di D. Bosco. Fatene vostro pro, affinché
corrispondiate alla vostra vocazione e D. Bosco vi riconosca dal cielo per
sue figlie e come tali vi benedica e vi protegga.
Affez. Padre in G. C. Sac. Michele Rua
23
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Come Strenna per l’anno 1899, invia ad ogni Casa dell’Istituto una copia del 1°
volume delle Memorie biografiche di don Bosco preparato da don Giovanni Battista
Lemoyne in occasione dell’ottavo Capitolo Generale dei Salesiani.
Segnala in particolare due caratteristiche che dovrebbero risplendere in chi voglia
essere fedele allo spirito di don Bosco: il buon uso del tempo e un ardore instancabile
nella formazione religiosa.
Presentazione: Elenco generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’anno 1899,
Torino, Tipografia Salesiana 1899, III-VI, in AGFMA 412.1/214 (1)
Torino, Solennità dell’Epifania 1899
Dilettissime Figlie in G. C.
Per il Capitolo Generale Salesiano, celebratosi in Valsalice nell’estate
scorsa, il carissimo e Rev. confratello Don Lemoyne preparò il 1° volume
delle Memorie biografiche del nostro amato Padre e Fondatore D. Bosco.19
Con amore di figlio e con cura di storico diligentissimo raccolse in quel vo-
lume e bellamente ordinò tutto ciò che giunse a nostra notizia intorno alla
giovinezza di D. Bosco e precisamente fino al giorno della sua ordinazione
sacerdotale. È, come vedete, solo l’aurora di un bellissimo giorno, ossia
piccola parte di quel molto che gli resta a scrivere, e che coll’aiuto divino,
verrà man mano pubblicando; ma è sufficiente per mostrarci delineata la
cara e santa figura del nostro dolcissimo Padre, nonché della meravigliosa
missione, a cui Dio lo destinava.
19 Cf Lemoyne Giovanni Battista, Memorie Biografiche di Don Giovanni Bosco I, S.
Benigno Canavese, Scuola Tip. Libraria Salesiana 1898, pp. 531.

43.9 Page 429

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 427
Siccome io so che in voi, figlie di D. Bosco, è ardente il desiderio di co-
noscere il Padre, così ho pensato di soddisfare alla vostra legittima brama,
col mandare in ogni casa della Congregazione una copia di questo caro
libro, come strenna del nuovo anno 1899. A vostro bell’agio ne potrete far
lettura, sia in comune, sia in privato, con singolarissimo profitto, poiché,
dopo gli esempi di N. S. Gesù Cristo, niuna cosa serve meglio ad illumina-
re le menti e muovere i cuori quanto quelli dei servi di Dio, che ci furono
dati per maestri e guida. Leggete adunque con intelletto di amore la vita
e gli esempi del vostro Padre in G. C. e procurate di ritrarre in voi le sue
amabili e splendide virtù.
Voglio però segnalarvi due documenti utilissimi che ci offre la giovi-
nezza di D. Bosco, documenti che voi stesse riscontrerete nel leggere le
memorie biografiche. Sono due doti che dovrebbero risplendere in chiun-
que vuole seguirne lo spirito: il buon uso del tempo e un ardore ammirabile
nell’istruzione religiosa. Queste due doti fecero sì che egli passasse virtuo-
samente l’età più pericolosa per la gioventù e giungesse al sacerdozio fra
tali e tante difficoltà, che si sarebbero dette insuperabili.
Ebbene l’esempio del Padre, sia seguito, per quanto possibile, dalle
figlie. Tenete nel conto dovuto il tempo che Iddio vi concede, e spendetelo
tutto nel suo amore e nel suo servizio, come esige il vostro carattere di
cristiane e di religiose. E per farne buon uso, occupatevi con fedeltà degli
uffici affidativi, siate puntuali alle pratiche di pietà e agli atti comuni, e
soprattutto astenetevi dai discorsi inutili e dalle conversazioni inopportune
sia fra voi, sia con persone estranee.
Amate come D. Bosco, l’istruzione religiosa, poiché in noi e negli altri
l’amore di Dio cresce in proporzione della conoscenza che ne abbiamo. Se
nel mondo si trovano delle anime che non amano il Signore, se nelle case
religiose se ne trovano altre che lo amano poco, è perché da esse Iddio o
non è conosciuto, o è conosciuto troppo poco. Né datevi a credere che per
una suora si richiedano alti studi a questo fine; la santa Regola ha provve-
duto sapientemente all’uopo, ordinando una istruzione soda e regolare.
Una religiosa che ponga attenzione pia e volonterosa alle meditazioni e
letture spirituali quotidiane, alle prediche, alle conferenze, alle esortazio-
ni dei superiori e del confessore, si va arricchendo mirabilmente di tutte
quelle sante cognizioni che la faranno crescere in virtù e la renderanno atta
ad illuminare gli altri. E ciò è quanto dovrebbe formare la meta di tutti i
vostri sforzi, onde corrispondere alla vostra santa vocazione, che è quella
di salvar voi stesse, procurando la salute del prossimo.
Colgo l’occasione per ringraziarvi tutte delle belle lettere di augurio
che mi avete inviato all’occasione del mio onomastico, delle Feste Nata-

43.10 Page 430

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428 Seconda parte
lizie e capo d’anno: specialmente vi ringrazio delle preghiere, comunioni
ed altre pie opere che avete fatte e fatto fare per me. Io vi sono vivamente
riconoscente, vi ricambio gli augurii per un felice e santo proseguimento
dell’anno e prego Gesù Bambino che vi voglia ricolmare delle sue celesti
benedizioni.
Affez. come Padre in G. C. Sac. Michele Rua
24
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Con la lettera di convocazione ufficiale del IV Capitolo Generale dell’Istituto FMA
orienta le partecipanti al Capitolo a coltivare le disposizioni atte al buon andamento
di esso e informa che il Regolatore dell’Assemblea capitolare sarà il Direttore genera-
le dell’Istituto: don Giovanni Marenco.
Inoltre dà una breve relazione sul Capitolo Generale della Congregazione Salesiana
e comunica i risultati delle elezioni dei membri del Consiglio Generale e della sua
stessa riconferma a Superiore Maggiore, anticipata di due anni.
Copia a stampa 3 pp., in AGFMA 412.1/214 (2)
Torino, 31 Gennaio 1899
Dilettissime Figlie in G. C.,
1° Nell’ultimo Capitolo Generale s’era stabilito che il Cap. Gen. se-
guente fosse rimandato di un anno affinché non coincidesse col Cap. Gen.
dei Salesiani. Nelle prossime vacanze autunnali pertanto avrà luogo il 4°
Cap. Gen. e lo precederà immediatamente l’elezione dei membri del Capi-
tolo Superiore. Io intendo che con la presente siano convocate a questa ri-
unione tutte quelle che, secondo la santa Regola (Tit. X, art. I) e le Delibe-
razioni (Regolam. Speciali) hanno diritto d’intervenire. In conformità della
stessa Regola (Tit. VII, art. 3) ammonisco tutte coloro, che concorrono alle
nuove elezioni, dell’obbligo di dare il voto a quelle che giudicheranno più
idonee al governo dell’Istituto, e più atte a procurare la gloria di Dio e il
bene delle anime. Fin d’ora vi notifico che il Regolatore del prossimo Cap.
Gen. sarà il Direttore Generale, il quale avrà cura, a norma delle Delibera-
zioni, di fissare il tempo e il luogo delle riunioni e le materie da trattare nel
Cap. Gen. Pel momento mi preme d’esortarvi a pregare e far pregare per
ottenere dallo Spirito Santo per intercessione di Maria Ausiliatrice, i lumi
necessarii per le elezioni delle Superiore, e perché si abbia a ricavare molto

44 Pages 431-440

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44.1 Page 431

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 429
profitto da questo Cap. Gen. Epperciò alle preghiere, che ciascheduna
vorrà a questo fine fare in privato, prescrivo che ogni giorno dopo la visita
al SS. Sacramento si reciti in comune un Pater al Sacro Cuore di Gesù e
una Salve Regina a Maria Ausiliatrice.
Al Regolatore del Cap. dovranno poi essere mandate le proposte, che è
in facoltà a ciascheduna Suora di fare, affinché siano ordinate e presentate
in tempo allo studio delle varie Commissioni.
2° Mi approfitto di questa occasione per darvi breve ragguaglio del-
la riuscitissima adunanza del Cap. Gen. e della elezione dei Membri del
Cap. Superiore dei Salesiani. I due nostri Vescovi, Mons. Cagliero e Mons.
Costamagna, vennero fin dall’America con tanto loro disagio a darle splen-
dore. E noi abbiamo ammirato con quanta cordialità si assisero in mezzo a
noi, con quanta assiduità assistettero alle conferenze, e con quanto zelo ed
esperienza ci abbiano aiutati per cercare i mezzi pratici onde conservare
sempre meglio tra noi il vero spirito del nostro Padre D. Bosco. Vennero
pure tutti gli Ispettori d’America (due soli non poterono venire) e quasi
tutti i Direttori delle Case d’Europa.
Mancavano ancora due anni a compiere i dodici anni della mia carica,
ma, per evitare gravissimi disturbi che avrebbe recato alle Case la riunione
del Cap. Gen. dopo soli due anni, si ottenne dalla S. Sede di poter fare in
questo Cap. Gen. anche l’elezione del Rettor Maggiore.
Apertasi quindi l’elezione sotto la presidenza del Sig. Don Belmonte,
Prefetto Generale della Congregazione, secondo che prescrivono le Regole
per la elezione del Rettor Maggiore, riuscì rieletto il sottoscritto, che dovet-
te allora ripigliare la presidenza.
Procedendosi all’elezione degli altri Membri del Cap. Sup. riuscirono
rieletti i medesimi, ad eccezione del Sig. D. Lazzero, che per essere da
lungo tempo tribolato da infermità, venne sostituito nella sua carica di
Consigliere dal Sig. D. Giuseppe Bertello. Gli elettori, desiderosi di dare al
Sig. D. Lazzero una prova della loro inalterabile stima lo nominarono per
acclamazione Consigliere Professionale Emerito ed Onorario.
Invito anche voi a ringraziare di tutto cuore il Signore di tutti i favori
che volle largire alla cara nostra Congregazione. Sia nostro impegno di
corrispondere ai disegni amorosi che Dio si degna di formare su di noi,
sia santificando noi stessi, sia lavorando alacremente alla santificazione al-
trui. Quanto a me non cesso di ricordarvi tutte quante nella S. Messa; voi
pregate anche per me che tanto ne abbisogno pel disimpegno della carica
che si volle confermare sulle povere mie spalle. Intanto credetemi sempre
Vostro Aff.mo come Padre in G. C. Sac. Michele Rua

44.2 Page 432

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430 Seconda parte
25
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Comunica la dolorosa notizia della morte di don Cesare Cagliero (1° novembre 1899)
Procuratore generale della Pia Società Salesiana e la nomina del suo successore: don
Giovanni Marenco. Egli dovrà perciò lasciare il ruolo di Direttore generale dell’Isti-
tuto FMA. L’incarico verrà assunto da don Clemente Bretto, Direttore della Casa-
madre di Nizza Monferrato.
Copia a stampa 2 pp., in AGFMA 412.1/214 (3)
Torino, 21 Novembre 1899
Festa della Presentazione di Maria SS. al Tempio
Mie carissime Figlie in G. C.,
Vi sarà certo pervenuta la notizia quanto inaspettata, altrettanto dolo-
rosa della morte del nostro caro D. Cesare Cagliero, avvenuta in Roma il
giorno di Ognisanti. Egli da circa dodici anni disimpegnava colà l’ufficio
di Ispettore e quello importantissimo di Procuratore Generale della Pia
Società Salesiana. Ora incombe il dovere di dargli con sollecitudine un
successore, affinché non ne abbiano detrimento gli affari della Congre-
gazione, massime che s’avvicina l’apertura dell’Anno Santo. In tale con-
tingenza posai lo sguardo sopra il Sig. D. Giovanni Marenco, vostro Di-
rettore generale, che anche a giudizio del Capitolo Superiore salesiano e
di altre persone, pare il meglio indicato al delicato ed importante ufficio.
Egli quindi, assumendo il nuovo incarico, dovrà lasciare quello di vostro
Direttore perché incompatibile sia pel dovere di risiedere a Roma, sia per
la mole degli affari che dovrà disbrigare.
Non mi nascondo, o mie buone Figlie, che una tale determinazione vi
arrecherà un giusto dolore, essendo che nei sette anni, che egli mi rappre-
sentò presso di voi, avete avuto agio a sperimentare lo zelo e la sollecitu-
dine che spiegò pel bene di tutte e di ciascuna di voi in particolare. Si può
dire che a questo santo scopo spese tutto il suo tempo, tutto se stesso con
piena mia soddisfazione e con vero vantaggio vostro. Però so anche che
l’amore sincero che portate alla Congregazione e il bisogno evidente di
provvedere vi indurrà a compiere il sacrificio con prontezza e generosità.
Non voglio d’altra parte che restiate neppure per breve tempo prive
dell’aiuto spirituale che viene a voi da una direzione pia e prudente. Quin-
di col comunicarvi la nuova destinazione assegnata al Sig. D. Marenco,
sono lieto di annunziarvi che ho eletto a vostro nuovo Direttore generale il

44.3 Page 433

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 431
Sig. Don Clemente Bretto, già da voi conosciuto qual Direttore della Casa
Madre per una lunga serie di anni. Questa circostanza, e le doti singolari
di pietà e di prudenza che possiede, me lo hanno fatto preferire per que-
sto ufficio, mentre sono sicurissimo che tale nomina incontrerà il generale
vostro gradimento.
In ogni tempo, ma specialmente nel decorso settennio, ebbi a consta-
tare con vera soddisfazione del mio cuore quanto fosse pronta, sincera e
figliale la sommissione al Sig. D. Marenco, come a mio Vicario, cosa che
ha reso a lui meno gravosa e a voi stesse più proficua la sua direzione. Ora
desidero che tale continui ad essere anche verso il Sig. D. Bretto che gli
succede in ufficio, perché anche questi per parte sua non risparmierà nulla
che possa tornare a vostro spirituale profitto.
In ultimo sono sicuro che vorrete pregare da buone religiose per l’uno
e per l’altro. Pregherete per l’antico vostro Direttore generale, affinché
Iddio si degni di ricompensarlo delle fatiche sostenute per voi; pregherete
poi pel nuovo Direttore, affinché il Signore gli sia largo di quegli aiuti e
di quei lumi, che gli sono necessarii a condurvi nella via della religiosa
perfezione.
Non vogliate infine dimenticare dinnanzi a Dio neppur me che, augu-
randovi l’anno santo ricco di benedizioni e di meriti, vi sono
Aff.mo vostro in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. Il Sig. D. Marenco si porterà nel corso di questa settimana alla sua
nuova destinazione in Roma; ed il Sig. D. Bretto verrà in questa stessa
settimana a prendere il suo posto in Torino presso il Capitolo Superiore.
26
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Presenta l’Elenco generale dell’Istituto per l’anno 1900 e raccomanda di vivere con
impegno e fervore spirituale l’Anno Santo indetto dal Papa Leone XIII.
Non potendo recarsi in pellegrinaggio a Roma, invita le FMA ad essere sante, evi-
tando, con l’aiuto di Dio, non solo le mancanze gravi, ma anche le più piccole colpe
deliberate.
Si augura che ogni FMA possa rispecchiare in sé l’esempio di don Bosco che ardeva
dal desiderio di piacere a Dio e di condurre a Lui tante anime.
Presentazione: Elenco generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’anno 1900,
Torino, Tipografia Salesiana 1900, 4 pp., in AGFMA 412.1/214 (4)

44.4 Page 434

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432 Seconda parte
Torino, 1° Gennaio 1900
Dilett. Figlie in G. C.,
Vi presento l’Elenco Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausilia-
trice per l’anno 1900, e volendo, come al solito, accompagnarlo con alcune
parole di paterno affetto, questa volta solo vi dico: ricordatevi che l’anno
in cui siamo è Anno Santo.
Il Sommo Pontefice Leone XIII, animato da ardentissimo zelo pel
nostro bene, approssimandosi il termine del secolo di cui Egli stesso ha
percorso la maggior parte, volle, come Ei si esprime, agevolare la salute
eterna a quanti più gli fosse possibile indicendo l’Anno Santo, così detto,
sia perché suole essere accompagnato da un maggior numero di santissime
cerimonie, sia principalmente perché fornisce maggior copia di aiuti a cor-
reggere i costumi e ad informare gli animi a santità.
Per tale concessione noi vedremo in quest’anno, come sempre si vide in
simili circostanze, il mondo cattolico risvegliarsi e da tutte parti accorrere
quanti più potranno alla Città Santa, per ritemprarsi nella fede e sempre
meglio purificare le anime loro col ricevere il generale perdono dei peccati
e lucrare la massima indulgenza plenaria per la pena ad essi dovuta.
E se tale spettacolo daranno in generale i semplici fedeli, se tanto im-
pegno, come per varii fatti già sappiamo, essi dimostrano per lo spirituale
vantaggio e purificazione e santificazione delle loro anime, che non do-
vremmo fare noi chiamati a seguir più da vicino l’Agnello Immacolato,
noi ai quali più particolarmente fu detto: siate santi perché io sono santo?
E per tale scopo a voi non è necessario intraprendere lunghi viaggi, che
generalmente dalle vostre occupazioni non vi sarebbero consentiti, né fare
qualche cosa di straordinario, ma basta che con tutta la diligenza possibile
teniate da voi lontana qualunque macchia, sforzandovi in tutto quest’anno,
col particolare aiuto di Dio, di evitare non solo le mancanze gravi, ma fin
le più piccole colpe deliberate.
Sì, mie buone figlie, tale sia il vostro impegno e sarete veramente sante.
E così dico perché per un’anima religiosa, che deve tendere alla per-
fezione, l’evitare ogni colpa deliberata vale lo stesso che perfezionarsi di
continuo, lo stesso che avanzarsi di giorno in giorno verso i più alti gradi
della santità.
Di voi chi cerca di evitare anche le minime colpe deliberate, natural-
mente si attiene in tutto e per tutto alla Santa Regola, e la vostra Santa
Regola è appunto la via che il Signore ha tracciata per condurre alla santità
proprio voi in particolare.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 433
Torno dunque a ripetere: sforzatevi di evitare ogni minima colpa de-
liberata e sarete veramente sante, e quest’anno sarà per voi veramente un
Anno Santo.
Questa mia paterna esortazione io credo che di cuore sarà accolta e
praticata da ciascuna di voi, perché so che di cuore amate il Buon Gesù, e
mai nessuna vorrà offenderlo anche lievemente.
A cuore calmo non si vorrebbe far soffrire anche lievemente una perso-
na qualunque, e tale riguardo come non si avrà per Gesù? I Santi, che dav-
vero amavano il Signore, avrebbero subìto qualunque pena piuttosto che
macchiarsi di un solo peccato veniale, e voi sapete come S. Luigi Gonzaga
svenisse pel solo timore di aver offeso Dio con leggerissime colpe.
Oh sì, mie buone figlie, ravvivate la vostra fede, eccitate in voi quella
fiamma di carità che il vostro Divino Sposo vi accese, ed io non dubito che
al tutto immacolata e santa sarà la vostra vita in quest’Anno privilegiato.
E a ciò fare spero vi sarà di grande aiuto quanto avete letto nel primo
volume della vita dell’amatissimo nostro fondatore D. Bosco, che l’anno
passato vi presentai scritta dal carissimo nostro confratello D. G. B. Le-
moyne. Quale aura purissima di santità spira in ogni parola, in ogni atto
del nostro caro Padre! Quanta cura in Lui di tenere sé e gli altri lontani da
qualsiasi cosa che potesse anche menomamente macchiare la coscienza!
Sebben circondato da tanti pericoli, da tante difficoltà Egli col pensiero
fisso in Dio, col cuore arso continuamente dal desiderio di piacere a Lui,
e a Lui condurre quanti più poteva, coll’anima santamente innamorata di
Maria SS.ma, fin dalla sua giovinezza menò una vita così illibata, che colla
sola sua presenza era ai cattivi di ritegno, ai buoni di celeste incanto, a tutti
di spirituale giovamento, dandoci così fin da allora in sé medesimo un per-
fetto esempio del come, con una vita immacolata, potremo non solamente
giungere a grande santità noi, ma condurvi ancora molti altri.
Io intanto pregherò il Signore perché voglia darvi grazia di ricopiare
in voi simile modello e confermarvi nella risoluzione di passare senza la
minima colpa e davvero santamente quest’Anno Santo e tutta la vita intera.
E voi tutte pregate per me che vi sono
Affez.mo Padre in G. C. Sac. Michele Rua

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434 Seconda parte
27
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Presenta l’Elenco generale dell’Istituto per l’anno 1901 e richiama le FMA al segreto
di ogni fecondità apostolica: avere continuamente presente ciò che Gesù fece, ciò che
Gesù disse, ciò che la nostra fede ci suggerisce.
Non basta conoscere Gesù, occorre, come Maria SS., praticare la sua parola per con-
formarci a Lui e agire come egli stesso agirebbe in ogni situazione.
Comunica inoltre che suor Marina Coppa è stata designata a sostituire come Consi-
gliera generale madre Emilia Mosca deceduta il 2 ottobre 1900.
Presentazione: Elenco generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Anno
1901, Torino, Tipografia Salesiana 1901, III-XII, in AGFMA 412.1/214 (5)
Torino, Festa dei SS. Innocenti, 1900
Dilettissime Figlie in G. C.,
Eccovi il Catalogo Genle delle FF. di M. A. per l’anno 1901. In esso ve-
dendo quali sorelle avete acquistate ne ringrazierete il Signore, e trovando
in fine anche l’elenco di quelle che passarono all’eternità pregherete per le
anime loro.
Ma voi volete da me una parola che serva a bene delle anime vostre,
ed io quest’anno vorrei darvi modo di accendere sempre più e mantenere
divampante in voi quel sacro fuoco che mai vi lascerà allentare nel divino
servizio e nel cammino della perfezione, perché vorrei che il secolo mo-
rente lasciasse in voi una falange di anime ardenti d’amor di Dio, come
preziosa eredità al nuovo secolo che s’avanza.
Anzitutto vi ringrazio di cuore dei molti auguri che mi avete mandati
per l’occasione delle S. Feste del Natale e del rinnovarsi dell’anno e del
secolo, e più ancora delle preghiere e comunioni che avete fatte per me.
Vi sono vivamente riconoscente. Dal canto mio ho pregato per voi special-
mente nella notte del Natale, supplicando il buon Gesù a regnare sovrano
ne’ vostri cuori. Continuerò a pregare per voi tutte e per le vostre allieve
a cui tutte desidero ed auguro lunga e prospera continuazione del nuovo
secolo sempre in grazia di Dio.
Ora vengo all’argomento della presente. Leggendo le vite dei Santi noi
rimaniamo talora trasecolati, e ci domandiamo come mai essi hanno potuto
durarla in tanto fervore di carità nonostante le contraddizioni e difficoltà
d’ogni genere che dovettero superare e le persecuzioni che avrebbero do-
vuto annientar la più forte energia di volontà, il coraggio più inconcusso.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 435
Per tutti ci risponde S. Paolo che fu anche uno dei più tribolati: tutte
queste cose io potei e posso superare per la forza di Gesù che è in me, e fa
sì che non più io vivo; ma vive in me Gesù, che è la vera Vita.
Or come mai l’apostolo S. Paolo e i Santi tutti avevano Gesù così pro-
fondamente scolpito nel loro cuore, e il suo spirito così diffuso nell’anima
loro? La ragione si è che il pensiero di Gesù essi avevano di continuo nella
loro mente riandandone gli esempi, i tratti di carità divina, i divini inse-
gnamenti, studiandosi di ricopiarli in sé per addivenire viventi immagini di
Gesù, tanto che lo stesso S. Paolo poteva dire ai fedeli che voleva formare
a virtù: imitate me, come io cerco di imitare Gesù Cristo.
Così è, mie buone figlie, noi non potremo avere il cuore dilatato dalla
carità per correre la via della perfezione, anzi non potremo neppure man-
tenerci saldi nel servizio di Dio se non avremo continuamente sotto gli
occhi ciò che Gesù fece, ciò che Gesù disse, ciò che la nostra santa fede ci
suggerisce. Solo nel riflesso di queste grandi verità il nostro cuore si man-
tiene acceso, e se noi di tali verità continuamente non ci nutriamo, il nostro
spirito subito langue, e presto una desolante prostrazione s’impossessa di
noi se nel nostro cuore incessantemente non rumineremo questi vitali inse-
gnamenti venutici dal cielo.
E notate come dico che tali verità non solo han da essere nella nostra
mente, han da sapersi a memoria; ma devono essere l’oggetto delle nostre
continue riflessioni, hanno da essere di continuo, per quanto sia possibi-
le, presenti al nostro spirito, bisogna che le riandiamo sempre nel nostro
cuore come la Madonna faceva delle parole di Gesù, dobbiamo mandarle
in sugo e sangue, sì che i sentimenti di Gesù divengano i sentimenti nostri
e in ogni circostanza della nostra vita pratica pensiamo, sentiamo, operia-
mo come Gesù stesso avrebbe fatto. Non basta sapere, non basta neppure
approfondire le cose in modo da poter anche insegnare ad altri e dir molte
cose sublimi nelle conversazioni, e dare molte spiegazioni a chi le doman-
da, che questo sarebbe puro studio teorico, ma bisogna che le divine verità
dalla mente passino al cuore, eccitino la volontà e la mantengano salda
nell’amor del bene, delle virtù; bisogna che si trasfondano e si mostrino
nelle nostre opere esteriori, nelle cordiali pratiche della pietà e frequenza
dei sacramenti, nell’osservanza della santa regola, nella pronta sottomissio-
ne vera del nostro giudizio e volere, cordialmente eseguendo ciò che pur
ci contraria, nello spirito di sacrificio che ogni pena fa sopportare senza
lamenti e persin abbracciare con ilarità di spirito, sempre avendo in mira
di farci simili al Buon Gesù che tutto sacrificò sacrificando se stesso per
nostro amore.
Oh bisogna pur dirlo! non vivrebbe certo sotto l’influsso degli insegna-

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436 Seconda parte
menti ed esempi di Gesù chi sapendo che Gesù ubbidì sempre, nella vita
privata e nella pubblica, a chi l’amava e a chi lo disprezzava, nelle cose più
semplici e nelle più penose fino alla morte con prontezza e cordialità, pure
cercasse di sottrarsi all’ubbidienza o facesse distinzione nell’ubbidire più
all’uno che all’altro, in una cosa più che in un’altra, si lamentasse, si mo-
strasse negligente, restio; non vivrebbe degli esempi di Gesù chi, sapendo
che Gesù si ridusse a non aver ove posare il capo, a nutrirsi di alcuni grani
rozzamente macinati fra due pietre, a richiedere d’un po’ d’acqua la Sama-
ritana, a contentarsi di una sola tunica, ad aggirarsi continuamente di via in
via, correre di paese in paese, nulla badando alla stanchezza, ai disagi, agli
strapazzi, pure si lamentasse delle sue occupazioni, si mostrasse poco con-
tenta del vitto, del vestito pur conveniente che passa la comunità, e volesse
attenzioni, cure, riguardi, spassi e comodità che in famiglia non avrebbe
pur pensato; non vivrebbe secondo gli esempi di Gesù Agnello Immacola-
to che si pasce tra i gigli, chi poco ritenuto fosse negli sguardi, nelle parole,
nei tratti, non imbrigliasse la fantasia, lasciasse libero il cuore ad affetti che
san di terra e non lo elevano a Dio in cui solo può e deve riposare; non
cercherebbe di ricopiare in sé Gesù mite ed umile di cuore, il quale non
si adirava per l’importunità dei fanciulli, per le gare degli Apostoli, per
l’improntitudine delle madri cieche pei loro figli, per il poco riguardo delle
plebi, per le calunnie, gl’insulti, gli schiaffi, gli sputi, i flagelli, le spine, i
chiodi, chi non sapesse sopportare una parola, un minimo contrasto, una
mancanza di riguardo, una posposizione, una correzione senza inalberarsi
e prorompere in lamenti, in parole che feriscono e mostrano così la poca
dolcezza, la poco umiltà del suo cuore.
O mie buone figlie, non sia mai vera tal cosa di voi; ma fortemente, cor-
dialmente, abitualmente il vostro pensiero corra a Gesù, e il mondo vedrà
ricopiate in voi le sue virtù e, divenute vere immagini di Lui, a Lui trarrete
le anime che a voi si avvicineranno.
Mentre invece che cosa si potrebbe dire di chi troppo poco ricordando
Gesù e le sue massime, nella mente e nel cuore rivolgesse ciò che l’amor
proprio detta, le passioni suggeriscono, il mondo presenta, ciò che insinua
il demonio? A poco a poco da quest’anima scomparirebbe quello sguardo
sereno che tutto vede in Dio e che in tutto vede Dio, quell’affabile sponta-
neità nel parlare di Dio, dell’indicibile amor suo per noi, delle divine attrat-
tive di Gesù e della sua Madre santissima; scomparirebbe quella continua,
direi, freschezza di forze, energia, slancio giovanile continuo nell’adempi-
mento de’ propri doveri; scomparirebbe quell’inesauribile bontà di cuo-
re, che tutto fa prendere in bene e negli stessi maligni sa trovare un lato
scusabile con tutta naturalezza, calma ed imperturbabile dolcezza; tutto

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 437
scomparirebbe da lei ciò che la fa apparire creatura più celeste che umana.
Come Eva nel colloquio col serpente, noi vedremmo quest’anima dimenti-
ca della divina parola, ascoltare, accogliere in cuore le scaltre insinuazioni
del nemico, volgere lo sguardo a ciò che prima non curava, trovar desi-
derabile ciò che aveva rinunziato, sentire fastidiose le privazioni, pesanti
gli ordini ricevuti, e più e più abbandonandosi a ruinose considerazioni,
accendersi nel gusto delle cose sensibili, occuparsi di frivolezze, ascoltare
le voglie, assecondare le inclinazioni della natura, ritornare alle antiche abi-
tudini, non paventare il risveglio delle passioni, non correre all’orazione,
usar di rado e con freddezza ai sacramenti, non ricevere più volentieri certi
consigli, inalberarsi alle doverose correzioni, fare insomma che chi vive
pel suo bene abbia da sospirare e forse piangere a lagrime amare sul suo
traviamento, vedendo che chi prima era tutta di Gesù, ora è addivenuta
languida, frivola, ambiziosa, impaziente, superba, in una parola, non più
religiosa che di abito, ma di spirito non diversa da chi vive nel mondo e nel
mondo trova pascolo al suo cuore.
Mie buone figlie, il Signore vi preservi da tale disgrazia e Maria Ausi-
liatrice vi copra col suo manto, sì che mai e poi mai arrivino a voi i colpi
nemici, il fascino del serpente, e ciò che un dì lasciaste con tanto entusia-
smo mai più abbia da occupare le vostre menti, turbare il vostro cuore, ed
offuscare lo splendore delle opere vostre.
Nella vostra vestizione religiosa, lasciando gli abiti del secolo, voi avete
cordialmente rinunciato al mondo con le sue lusinghe e false massime,
avete spogliato l’uomo vecchio coi suoi gusti e le sue inclinazioni; quindi
non ciò che il mondo apprezza o segue voi dovete apprezzare o seguire,
non ciò che l’indebolita nostra ragione vede o la nostra guasta natura vuole
voi dovete vedere o volere; ma ciò che Gesù apprezza, vi presenta e vuole
o desidera, voi dovete apprezzare, gustare, volere, perché vestendo l’abito
religioso voi avete vestito l’uomo nuovo che è Gesù, coi suoi esempi e co’
suoi insegnamenti; in una parola voi dovete vivere non secondo la natura,
ma secondo la grazia, non secondo gli scarsi lumi della ragione, ma secon-
do gli splendori della fede.
Sì, mie buone figlie, se volete mantenervi salde nella via intrapresa, fer-
me nell’esercizio delle virtù, ardenti nel cammino della perfezione; se vo-
lete davvero passare i vostri giorni nella giustizia e santità, vostro sommo
impegno sia di seguire gli insegnamenti di Gesù splendore del Padre, luce
che illumina il mondo e fuga le tenebre di morte; e se le vostre menti saran-
no circonfuse dai raggi di questo Sole di Giustizia, i vostri cuori saranno
accesi de’ suoi ardori, e le vostre anime fecondate dalla sua santa grazia,
daranno in abbondanza ognor crescente fiori e frutti di soavità; fiori di

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438 Seconda parte
santi desiderii, di sante aspirazioni e frutti di sante opere che formeranno
la vostra splendida corona in paradiso, dove vi aspettano Gesù, Maria SS.,
D. Bosco e tante anime care che vi hanno precedute.
E se tutte e sempre tali sarete, chi può dire la consolazione di cui sarà
inondato il vostro cuore, la pace soavissima ed inalterabile che regnerà
nelle vostre case, e lo spettacolo sublime che al mondo, agli uomini ed agli
angeli darà la Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice? chi può
dire il numero delle anime che potrete aiutare e condurre a salute?
Oh! Dio volesse che allo spirare di questo secolo e allo spuntare del
secolo novello, quando anche la Congregazione delle FF. di M. A. sarà
consacrata al Sacro Cuore di Gesù, tutti i vostri cuori fossero così divam-
panti di carità, e ciascuna di voi desiderosa solo di ricopiare in sé Gesù,
immedesimando il proprio spirito collo spirito di Gesù in terra, per essere
un dì consumate nella carità eternamente con lui in Cielo! Allora sì, il pros-
simo secolo venturo potrà gloriarsi di aver ricevuto dal secolo che muore
una preziosa eredità nella Congregazione delle FF. di M. A. ed ognuno
potrà esclamare: a Domino factum est istud, et est mirabile in oculis nostris.
Lo voglia il Signore! E a tal fine con effusione di cuore vi benedico.
Pregate intanto tutte per me che vi sono
Aff.mo Padre in G. e M. Sac. Michele Rua
P.S. L’anno che sta per finire venne funestato dalla perdita della Madre
Assistente Suor Emilia Mosca, come già sapete. Sono persuaso che molto
avrete pregato per l’eterno riposo di quell’anima eletta, la quale anche per
i vostri abbondanti suffragi speriamo già goda le ineffabili gioie del Para-
diso. Trattandosi di eleggere provvisoriamente una Suora a farne le veci
fino alla regolare elezione, che dovrà aver luogo nel prossimo Capitolo
Generale, dopo aver implorati i celesti lumi e consultato il vostro Capitolo
Superiore, ed anche qualcuno dei Superiori Salesiani, ci parve convenien-
te di eleggere Suor Marina Coppa a molte di voi ben nota, essendo stata
parecchi anni con generale soddisfazione Assistente delle Postulanti nella
Casa Madre; nel darvene annunzio ufficiale vi raccomando di aiutarla con
le vostre orazioni al disimpegno del suo nuovo uffizio.

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45.1 Page 441

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 439
28
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Circolare pubblicata come fascicolo e inviata ad ogni FMA. Condivide una riflessione
sul tema della santa allegria, realtà tanto raccomandata da don Bosco. L’allegria deri-
va dal cuore in pace, dall’animo tranquillo e sicuro di trovarsi bene con Dio, di essere
amati da Lui. Non è solo fondata sulla natura, ma è dono di grazia.
La FMA coltiva l’allegria per dilatare il cuore nel compiere il servizio di Dio, per
cooperare più facilmente alla salvezza della gioventù ed essere di reciproco conforto
alle consorelle nella comunità.
La circolare termina con alcune informazioni relative all’udienza pontificia avuta
da don Rua alla fine di novembre 1901 e alla migliore sussidiarietà nel governo
dell’Istituto. Invita le suore a rivolgersi ordinariamente alla Visitatrice anziché alle
Consigliere generali.
Alle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice, Torino, Tipografia Salesiana 1902, 21 pp., in
AGFMA 412.1/214 (6)
Torino, ultimo giorno del 1901
Dilettissime Figlie in Gesù Cristo,
Nel presentarvi il vostro Elenco Generale per l’anno 1902, avrei voluto,
secondo il mio solito, aggiungervi due parole alla buona per esortarvi alla
pratica della virtù; ma avendo saputo che tali parole vorreste averle tutte in
particolare, per leggervele a vostro bell’agio, ho pensato di farne un fasci-
colo a parte e mandarne una copia a ciascheduna di voi.
E sapete di che cosa vorrei parlarvi in quest’anno? Della Santa Allegria.
Pensando che l’amato nostro padre D. Bosco tanto raccomandava di star
allegri, e con questo mezzo teneva sollevati gli animi, ho pensato di darvi
alcuni mezzi per essere e mantenervi in questa santa allegria, che dilatando
il cuore rende più facile e giocondo il divino servizio.
E prima di tutto credo non penserete ch’io vi parli di allegria mondana,
perché questa distrae e talora stordisce per non lasciar sentire un’interna
voce di rimprovero e di richiamo ad una vita migliore; l’allegria invece di
cui vi parlo io, viene dall’aver il cuore in pace, l’animo tranquillo e sicuro
di trovarsi bene con Dio.
E questa è la prima condizione dell’allegria santa. Chi avesse in cuore
qualche rimorso, chi dovesse dire a se stesso che non fa quanto può per
compiere bene il suo dovere, chi sentisse di avere sulla coscienza qualche
cosetta da aggiustare, o sapesse che non in tutto contenta il Signore, non

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440 Seconda parte
solo non potrebbe stare allegro ma neppur essere tranquillo, poiché inter-
namente sempre dovrebbe dire a se stesso: come posso io essere contento
se il Signore di me non è contento?
E perché il Signore sia contento di noi non basta che non lo offendia-
mo, ma bisogna ancora che corrispondiamo alle sue mire. Praebe mihi cor
tuum,20 Egli dice, dammi il tuo cuore, dammi tutto il tuo affetto; quindi bi-
sogna che davvero anche voi altre cerchiate di avanzare nel divino amore,
tanto più che lo stato religioso a Lui vi lega con vincoli dolcissimi, intimi e
vi fa sue vere spose. E amando voi così il Signore chi potrà dire la soavità
delle anime vostre? Gustate et videte quoniam suavis est Dominus!;21 chi
potrà dire il contento del vostro cuore?
E questa contentezza non sarà cosa di un momento, ma durerà stabile,
e nessuno la leverà dal vostro cuore, gaudium vestrum nemo tollet a vobis22
se voi amandolo vi abbandonerete interamente in Lui, come un bambino
nelle braccia di sua madre. Se noi in Lui ci gettiamo con pienezza di confi-
denza, Egli si prenderà di noi tutta la cura, penserà ad ogni nostro bisogno:
Jacta super Dominum curam tuam, ipse te enutriet,23 quindi più nulla al
mondo potrà menomare la tranquillità del nostro cuore, la santa allegria
dell’anima nostra.
È vero per altro che non per ciò noi saremo in un altro mondo, e fin
che siamo in questo, sempre avremo a provare la croce, i fastidi, le spine di
questa misera vita; ma se noi amiamo davvero, tali spine verranno a perde-
re la loro crudezza. La mamma è sempre in pensiero pel suo bambino, e ciò
anziché noia le dà piacere; i Santi sostenevano fatiche inaudite pel servizio
di Dio, ed in ciò appunto trovavano la loro consolazione.
E nelle contraddizioni, nelle persecuzioni mosseci, con o senza cattiva
volontà, nei pericoli di vederci fatto il maggior male possibile, se avremo
vera fiducia in Dio potremo noi perdere la nostra tranquillità? il nostro
spirito sarà men ilare se anche il nostro esterno potesse talora essere acca-
sciato? Nolite timère, Egli ci dice, ego vici mundum,24 non abbiate timore
io ho vinto il mondo. Certi come noi siamo che la nostra causa è nelle mani
di Dio vorremmo noi fargli il torto di dubitare che Egli non l’abbia da vin-
cere? Si Deus pro nobis, quis contra nos?25 Se Dio è per noi chi sarà contro
20 Provv. 25, 26.
21 Psal. 33, 8.
22 Ioan. 16, 22.
23 Psal. 54, 22.
24 Ioan. 16, 33.
25 Rom. 8, 31.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 441
di noi? Possiamo dunque anche in tali circostanze pregustare la gioia della
vittoria che Dio stesso riporterà per noi nel tempo e nel modo che Egli
crederà più opportuno pel nostro bene. Le fiamme della gran fornace di
Babilonia non turbarono i tre fanciulli confidenti in Dio e non tolsero loro
l’estro di cantare allegramente le lodi del Signore, come l’infuocata grati-
cola che arrostì le carni di S. Lorenzo non infiacchì l’animo del martire, né
gli impedì di scherzare su’ suoi mali col tiranno stesso.
Chi dunque potrebbe dire la pace soave, l’interno giubilo di una suora,
che delicata di coscienza e ardente nell’amor di Gesù, tutta in Lui si abban-
dona e null’altro più vuole che ciò che Egli vuole o permette, di prospero
o di avverso, sicura che tutto sarà pel suo meglio?
Ed ecco, mie buone figlie, qual è il segreto per servire continuamente
Domino in laetitia,26 con questi mezzi aver la vera pace in cuore che, come
dice lo Spirito Santo, dà all’esteriore stesso delle persone quella dolce ilari-
tà, che noi chiamiamo santa allegria: cor gaudens exhilarat faciem.27
Come mai di fatto potrebbe la malinconia menomamente offuscare il
volto di chi interiormente è in pace e tutt’abbandonato nel suo Dio? È
malinconico chi dominato dall’amor proprio crede o di non riuscire come
aveva pensato di riuscire, o di non esser considerato come egli è persuaso
di dover essere considerato, o di non esser creduto in ciò che egli ha per
certo, basato più sul suo sentimento che sulla ragione e verità; insomma
chi guidato dalla pazza fantasia va sognando non so quali insuccessi, inde-
licatezze e via dicendo. Ma tutte queste cose sono nubi che mai giungono
all’altezza di chi elevato in Dio, in Lui s’affissa come aquila nel sole.
E certi bronci che talora potrebbero formarsi, come mai sono possi-
bili in chi ha il cuor contento? È imbronciato chi si crede contraddetto
nelle sue, secondo lui, giuste aspirazioni, o ferito in quella stima che gli
preme più di avere che meritare, e così via, e intanto non pensa che egli
ferisce l’umiltà, la carità, la coscienza, non dà prova di cercare solo il
gusto di Dio, di abbandonarsi alle sue amorose disposizioni, piacevoli o
no al nostro amor proprio; ma l’anima che più che a sé pensa a Dio, oh
non la vedrete no imbronciata, ma essa tutto sopporta generosamente e
con santa ilarità, pensando che Dio ama l’ilare donatore: hilarem datorem
diligit Deus.28
E certe perplessità che rendono fluttuanti come le onde di un mar in
tempesta, certe variabilità che fanno cambiare umore come cambia la fac-
26 Psal. 99, 2.
27 Provv. 15, 13.
28 2 Cor. 9, 7.

45.4 Page 444

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442 Seconda parte
cia della luna, certe fissazioni di fantasia che stancano la mente, il cuore
e rendono inutile ogni consiglio, esortazione o prescrizione in contrario,
certi lamenti ripetuti ed esagerati, certe susurrazioni e critiche importune
ed inopportune, e tanti altri inconvenienti, come mai sarebbero possibili
se davvero vi fosse in ciascuna Suora uno studio sincero di mantenersi
in quello spirito di calma imperturbabile, di santa ilarità che sgorga dalla
pace d’un cuore abbandonato nel suo Dio?
E notate bene che a bello studio dissi di mantenersi in tale spirito, poi-
ché ben vedo qui la difficoltà che taluna mi vorrebbe muovere. Oh ma io
ho un carattere fatto così! non so stare allegra come dicono, sono seria per
natura; che ne posso dunque io? Per mostrarsi allegro, bisogna esserlo, e
se io non lo sono che cosa ci ho da fare?
Rispondo che ci ha da fare molto. Se ben notate l’allegria di cui vi parlo
io, non è cosa fondata sulla natura, ma è frutto di grazia; vorreste dunque
voi dire che la grazia di Dio lavori solo ne’ cuori naturalmente allegri? E
poi credete voi che anche chi è naturalmente allegro non sia talora messo
a dure prove, e che molto non abbia da lottare con se medesimo per non
perdere la sua calma, per mantenersi nella sua serenità e mostrarsi nella sua
consueta allegria? Un’allegria istintiva non potrebbe dirsi virtuosa, ed io vi
parlo di allegria santa, e la santità quanto non costa alla nostra povera na-
tura! Ognun lo sa; non ci vuole poco sforzo a tener lontano da noi ogni neo
di colpa, bisogna lottare assai contro corrente per avanzarsi ne’ gradi del
santo amore, e l’abbandono dell’anima in Dio non è certo di chi comincia
a salire la scala della virtù; e se di tali cose è frutto la santa allegria a cui io
vi esorto, comprenderete che essa richiede impegno, richiede sforzo, essa
è un’allegria meritoria. Non mi state dunque a dire: io non posso essere
allegra, poiché sarebbe come dirmi: io non posso essere virtuosa, io non
posso avere le virtù proprie del mio stato.
Ma come! l’allegria è virtù propriamente doverosa per le Figlie di M.
A.? Oh sentite! Come spiegherete voi il tanto raccomandarci che faceva
l’amato nostro Fondatore di star allegri? Egli, lo sapete, tale antifona ci
cantava in tutti i toni, in tutte le cadenze, nella madre lingua e persino nel
proprio dialetto. È dunque da credere che tanto egli ci raccomandasse una
qualità che non gli stesse molto a cuore di vedere in noi come la mostrava
in se stesso? E se il S. Padre Leone XIII tanto ci esortò a mantenerci nello
spirito del nostro Fondatore, come potremo noi dire che anche nelle Figlie
di M. A. non ha da vedersi questo spirito di allegria?
E volete che vi accenni qualche ragione che D. Bosco aveva nel farci
questa ripetuta raccomandazione? Egli non solo mirava, come ho accen-
nato in principio, a dilatar il nostro cuore per renderci più facile il servizio

45.5 Page 445

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 443
di Dio: viam mandatorum tuorum cucurri cum dilatasti cor meum,29 ma an-
cora si proponeva con questo di rendere più efficace l’azione nostra per la
salvezza della gioventù.
È primo nostro fine la perfezione delle anime nostre, ma subito dopo
viene quello di cooperare alla salute della gioventù. Ma per poter lavorare
alla sua salute, questa gioventù bisogna che l’abbiamo nelle nostre mani,
bisogna che l’attiriamo a noi. Or come mai le fanciulle vi verranno dat-
torno, come mai resteranno volentieri con voi se vi vedono colla fronte
accigliata, severa o composta con loro a sovverchia gravità? No, non così ci
suggeriva D. Bosco; ma egli voleva che ci presentassimo dignitosi e affabili,
sorridenti, allegri, premurosi come amici, e di ciò egli stesso ci diede sem-
pre il più bell’esempio. Io so di un Vescovo d’America, grande conoscitore
del cuore umano e degli istituti religiosi, il quale diceva di aver notato che
i giovani tenevano contegni ben diversi nel presentarsi ai loro superiori,
secondo che questi appartenevano all’uno o all’altro Ordine od Istituto
Religioso. Talora, diceva, li vedo comporsi ad un grand’inchino e rimaner-
sene incurvati senz’alzare lo sguardo; tal’altra li vedo piantarsi diritti, serii,
impettiti come tanti soldatini che salutano il loro capitano; ma se hanno da
presentarsi ad un superiore Salesiano, io li vedo corrergli incontro, sorri-
dere di gioia e mostrargli confidenza com’un figlio con suo padre; quindi
esclamava quel santo Prelato: così! così è guadagnata la gioventù! oh D.
Bosco, D. Bosco l’ha veramente indovinata!
La gioventù, mie buone figlie, è naturalmente allegra perché senza gravi
pensieri, e se le si vuol fare del bene bisogna assecondarla, dove si può senza
peccato, in questa sua natural propensione, bisogna allegramente lasciarla
divertire, e guidandola ne’ suoi trastulli tenerla lontana dalle occasioni pe-
ricolose, indirizzarla soavemente a compiere con gusto il suo dovere. E D.
Bosco guidato da Dio a questo fine appunto aprì gli Oratorii festivi, dove
non solo i Salesiani tra i ragazzi, ma anche le F. M. A. tra le ragazze raccol-
gono frutti così consolanti di pietà, di moralità e d’istruzione religiosa. Or
come sarebbe possibile tenere un Oratorio, se chi lo assiste non si facesse
fanciullo coi fanciulli? non si adattasse nei loro giuochi e direi quasi non si
desse ad un’esterna allegria che nei ragazzi potrà essere spensierata, ma in
chi li guida è riflessa e mantenuta a costo di incalcolabili sacrifizi?
Quelli medesimi che non la pensano come noi, quelli stessi che com-
battono nel campo avversario, comprendono che l’infanzia e la gioventù
hanno da esser prese da questo lato; quindi è che vedete sorgere i giardini
29 Psal. 118, 32.

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444 Seconda parte
d’infanzia dove il bambino impara trastullandosi tra balocchi proporzio-
nati alla sua età, vedete impiantarsi i ricreatori festivi dove, pur troppo
con mire ben diverse dalle nostre, i fanciulli sono attirati con ogni sorta
di divertimenti, che valgono a far loro passar, come si dice, qualche ora
allegra. E la povera gioventù che di allegria e di sollazzo ha veramente bi-
sogno, corre, corre a quei convegni, ove poi non sentendosi parlare di Dio,
non venendo istruita nella nostra santa religione, essendo anzi imbevuta di
massime che non sono quelle del Santo Vangelo, e formata a discorsi e ad
esempi che non sono santi, riesce come l’esperienza ci dimostra.
Ma, viva Dio! noi non ci lascieremo vincere in questa lotta alla con-
quista della gioventù. Se gli avversari metteranno più lustra esterna noi
mireremo più direttamente all’anima. Essi potranno forse colpire maggior-
mente i sensi, ma non infondere l’interior pace che essi non hanno; essi con
molto clamore e con mezzi non pochi arriveranno a mettere qualcuno in
un’esaltazione momentanea seguita poi da amarezza e noia grande, e noi
con quei mezzi che la Divina Provvidenza ci mette fra mano e sovratutto
colla lieta accoglienza e soavità del tratto, speriamo di arrivare al cuore
della gioventù per infondervi l’orrore al peccato, l’amore al dovere, la pra-
tica della pietà, insomma ci sforzeremo di mettere nei cuori la contentezza
di chi si sente nella via del bene, dell’onestà, del Paradiso. E quando la
gioventù è trattata con affabile cordialità, con amorevole festività, quando
può divertirsi senza offendere il Signore, e ne’ cuori ancor teneri soave-
mente penetra il gusto della pietà, oh credetelo che all’Oratorio si affe-
zionerà cordialmente, vi accorrerà festosamente e noi faremo così un gran
bene ad un numero sempre maggiore di anime, che un dì canteranno con
noi le glorie del Signore.
E di questo risultato pare che il demonio già si vada accorgendo, poiché
la guerra che muove agli Oratorii si fa più aspra e più palese. Vedendo che
la gioventù lietamente corre ove col divertimento esteriore può avere la
pace interna, vedendo che mentre certi ricreatorii svaniscono, gli Oratorii
ove c’è vero spirito di pietà ed allegria si mantengono e crescono rigogliosi,
non è a dire come spinge i suoi ad ostacolare gli Oratorii con tutti i pre-
testi più speciosi. Ma facciamoci coraggio e sempre lieti di poter ad altri
comunicare la pace dell’anima e formarli per la felicità del Paradiso, non
lasciamoci turbare: non turbetur cor vestrum neque formidet30 ma generosi
e confidenti diamo gloria al Signore perché Egli si è gloriosamente esaltato:
cantemus Domino, gloriose enim magnificatus est.31
30 Ioan. 14, 27.
31 Exod. 15, 1.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 445
Procuriamo per altro che questo spirito di santa allegria, basato sulla
soda pietà, davvero vi sia e cresca rigoglioso, e mai e poi mai perdiamo
di vista un tale impegno; che se questo venisse a mancare con ciò stesso
mancherebbe la prosperità, la vita de’ nostri Oratorii, e allora gaudebit
inimicus noster super nos,32 il nostro nemico si rallegrerà e si befferà di noi
e la gioventù ci potrebbe rinfacciare di non avere da noi quegli aiuti che da
noi si può aspettare.
Comprendo che tali aiuti soventi vi possono costare dolorosi sacrifici,
che la vivacità, l’indisciplinatezza e talora anche la malignità di qualche
spirito non ancora ammansato, potrebbero mettere talvolta a repentaglio
la vostra pazienza e strapparvi parole tutt’altro che dolci; comprendo che
la fatica improba, continua, opprimente e forse non considerata o cor-
risposta d’insuccessi potrebbe attentare alla vostra serenità; comprendo
persino che qualche volta la scarsezza di mezzi, la momentanea deficienza
di aiuto, la mancanza di un pronto consiglio nell’incertezza d’una sorpresa
potrebbero dare fieri assalti all’abituale giovialità a cui già foste formate;
ma ricordate bene, come sopra vi ho detto, che l’allegria in voi ha da essere
meritoria, ha da essere santa, e tutte queste non sarebbero che occasioni
per meritare di più, occasioni che prevedete vi devono trovare coll’animo
preparato a tollerarlo, impegnate a sopportarlo con proposito di crescere
nella virtù e direi anche, a chi mi può intendere, col cuore contento di
poter dimostrare in ciò il suo saldo amore al buon Gesù.
E queste disposizioni d’animo e di buon cuore sono da aversi non solo
negli Oratorii, ma ancora negli Educatorii e nei Pensionati, nei Laboratorii
e nelle Scuole, negli Asili e negli Ospedali, sono da aversi dovunque vi può
mettere l’ubbidienza; perché se ciascuna casa pel genere di occupazioni
per sé può avere le sue difficoltà particolari, bisogna però che in tutto re-
gni il medesimo spirito, poiché tutte sono figlie del medesimo Padre, della
medesima Società, e tutte sono formate ai medesimi principii, agli stessi
insegnamenti, tutte sono governate dalle medesime leggi, dai medesimi
Superiori; in una parola, se le case nostre possono avere diversa fisionomia
l’una dall’altra, devono però avere la medesima impronta generale, carità
ed allegria, come hanno i membri d’una stessa famiglia.
Ma io vorrei ancora aggiungere una parola, e questa si è che lo spirito
di santa allegria in voi non solo deve mirare al bene della gioventù affidata
alle vostre cure, ma ancora ha da essere di reciproco conforto fra di voi. E
qui oh! quale altra sorgente di meriti personali per voi mi si para dinnanzi
allo sguardo, quale fonte di benedizione per le vostre case, quali principii
32 Psal. 40, 11.

45.8 Page 448

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446 Seconda parte
di fecondità e prosperità per la Congregazione tutta intiera! Se questa mia
non fosse già troppo lunga io vorrei passarvi ad una ad una le occasioni e
comodità che vi si presentano, nella vita comune, di cooperare al benessere
delle vostre sorelle, a rendere la loro vita soave, serena, allegra, confortata,
santa; vorrei dipingervi la felicità che si gode in quelle case ove tale spirito
regna in tutte le suore e farvi gustare il paradisino che esse sono e nel quale
Gesù volentieri scende a deliziarsi; vorrei dimostrarvi come se tutte le case
delle Figlie di Maria Ausiliatrice fossero così, a tanta fragranza di soavità
tratte le fanciulle in odorem unguentorum33 correrebbero non solo per sol-
lazzarsi, per istruirsi nella religione o fare qualche esercizio di pietà, ma per
fermarsi come nella casa del Signore: in domum Domini ibimus,34 ingrossa-
re le vostre file, moltiplicare in altre figlie il bene che esse hanno ricevuto,
aumentare così l’efficacia della Congregazione nel mondo e cingere la sua
fronte già gloriosa di gloria ognor maggiore.
Ma è giocoforza ch’io m’arresti nel dire; voialtre però non arrestatevi
nel considerare quanto vi ho detto, e nell’ardenza del vostro cuore com-
prendete quanto io solo accennai, maturato in voi la semente ch’io vi get-
tai, fate ch’io possa deliziarmi ne’ frutti che festanti mi metterete innanzi:
venient cum exultatione portantes manipulos suos35 ed allora insieme ne
ringrazieremo il Signore, ed io confortato dalla vostra corrispondenza alla
mia parola di padre, chissà che più soventi non ve l’abbia da far sentire in
aiuto delle anime vostre, per cooperare con voi alla salute del prossimo, e
tutti insieme con tutta la nostra forza esaltare l’infinita bontà di Dio a cui
solo sia dato l’onore e la gloria ora ed in eterno: cui soli honor et gloria in
saecula, saeculorum. Amen.36
E perché possiamo raggiungere un fine così eccelso, io benedicendovi
con tutta l’effusione dell’animo e raccomandandovi particolarmente alla
gloriosissima vostra patrona Maria SS. Ausiliatrice, intensamente pregherò
per voi e voi pregate, pregate pe’ bisogni grandi della Congregazione e non
dimenticatevi di pregare per me, che vi sono
Aff mo Padre in G. C. Sac. Michele Rua
P.S. Permettetemi ancora che colga questa occasione per
1° Ringraziare tutte degli auguri, preghiere, comunioni, ecc. che avete
fatto per me, pel Direttore Generale, per le Madri in occasione delle Feste
33 Cant. 1, 3.
34 Psalm. 121, 1.
35 Psalm. 125, 8.
36 Tim. 1, 17.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 447
Natalizie e capo d’anno; il Signore ve ne ricompensi tutte colle sue grazie
più elette.
2° Promettervi che fra poco vi farò avere in qualche modo la strenna
per l’anno 1902.
3° Notificarvi che in un’udienza privata che ebbi la fortuna di avere
negli ultimi giorni del novembre scorso, il S. Padre ha conceduto a tutte e
singole le nostre case la sua Apostolica benedizione. Ciascuna di voi adun-
que ne ringrazi il Signore e preghi per questo miracolo di Pontefice che
nel prossimo anno 1902 comincia il suo Giubileo Pontificale, che noi pure
festeggeremo con figliale cordialità.
4° Raccomandarvi che in vista della moltiplicazione delle case e delle
persone vogliate avvezzarvi a far centro nella rispettiva Visitatrice per au-
gurii, difficoltà, soccorsi, personale occorrente, ecc. La Visitatrice quando
lo vedrà conveniente ricorrerà essa al Capitolo Superiore. Ciò vi dico non
perché non vi possiate anche rivolgere alle Madri, quando ve ne sia biso-
gno, ma unicamente perché non le abbiate da opprimere con un lavoro
che si può distribuire fra molte, con immenso sollievo delle Madri e grande
vantaggio della Congregazione, ed anche perché rivolgendovi di più alle
Visitatrici esse vi potranno conoscere meglio ed aiutare più prontamente
e da vicino.
Di nuovo il Signore vi benedica.
29
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Richiama la fonte della santa allegria: l’amore al S. Cuore di Gesù che si esprime
nell’imitazione delle sue virtù, soprattutto la mitezza e la pazienza, l’affabilità, la
bontà e l’umiltà del cuore.
La circolare, che si presenta come fascicolo, ripercorre da questa prospettiva tutta la
vita di Gesù e propone una seria verifica a partire dalle situazioni concrete della vita
comunitaria. Si augura che le FMA divengano “immagini” viventi di Gesù.
Alle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice, Torino, Tipografia Salesiana 1903, 27 pp., in
AGFMA 412.1/215 (1)
Torino, ultimo giorno del 1902
Dilettissime Figlie in Gesù Cristo
L’anno passato invece di unire al vostro Elenco Generale la lettera che

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448 Seconda parte
soglio mandarvi in questa circostanza, pensai di spedirne separatamente
una copia a ciascheduna di voi. Tal cosa non solo incontrò il vostro gra-
dimento, ma vi fece anche del bene. Nella speranza che questo bene si
rinnovi e continui, continuerò io pure a fare come ho fatto l’anno scorso.
L’argomento della Santa Allegria non vi fu discaro; ma ora io vorrei
potervi condurre al fonte stesso di questa santa allegria, vorrei condurvi al
Buon Gesù, i cui precetti rallegrano i cuori: Justitiae Domini rectae laetifi-
cantes corda,37 vorrei condurvi al Sacro Cuore di Gesù perché ivi attingiate,
con vero gaudio dell’anima, la soda virtù che vi deve informare: haurietis
aquas cum gaudio de fontibus Salvatoris.38
Con mia grande consolazione appresi che la divozione al Sacro Cuore
di Gesù, secondo il desiderio che altra volta io ne mostrai, anche tra le
Figlie di M. A. è praticata con islancio di soda pietà. Ma non è in genere
della Divozione al Sacro Cuore di Gesù che ora voglio parlarvi; piuttosto vi
esporrò qualche pensiero per aiutarvi in ciò che di questa divozione forma
la parte più essenziale, più gradita a Gesù stesso, più vantaggiosa per le
anime nostre: voglio dire l’imitazione delle virtù del Sacro Cuore.
Un giorno il Buon Gesù, dopo di avere ringraziato il suo Eterno Pa-
dre perché voleva rivelate alle anime semplici certe verità tenute occulte
ai sapienti e prudenti del mondo, dopo di aver chiamati a sé tutti coloro
che sentono bisogno di conforto, volendo in poche parole dire ciò che
dobbiamo fare per gustar la vera pace dell’anima, uscì in questa sentenza:
imparate da me che sono mansueto ed umile di cuore e troverete riposo
alle anime vostre: discite a me quia mitis sum et humilis corde et invenietis
requiem animabus vestris.39
Quale rivelazione in queste parole! Come doveva mai il Buon Gesù in-
dicare più chiaramente le virtù che desidera imitiamo nel suo Sacro Cuore?
Poniamoci adunque a studiare in Lui la mansuetudine e l’umiltà per rico-
piarle in noi meglio che ci sarà possibile, ed Egli ci aiuti colla sua santa grazia.
La prima riflessione che vorrei facessimo in questo studio è che la stessa
Increata Sapienza Gesù ci fa da Maestro e usa con noi il metodo che una
madre usa col suo bambino. Essa, sotto gli occhi del figlio suo compie
l’azione che gli vuol far apprendere e poi gli dice: fa come ho fatto io; e
Gesù comincia Egli stesso dal fare gli atti di virtù che vuole insegnare a
noi: coepit facere et docere40 e poi ci ammaestra dicendo imparate da me:
37 Ps. XVIII, 8.
38 Isaia, XII, 3.
39 Math. XI, 29.
40 Act. 1.1.

46 Pages 451-460

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46.1 Page 451

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 449
discite a me, fate secondo l’esempio che io vi ho dato. E alla scuola di un
tale Maestro che ci mostra tanta affabilità, potremo noi non sentirci in
cuore ardentissimo desiderio di approfittare delle sue lezioni, seguendo i
suoi sublimi ed amorevoli esempi?
Dice: discite a me quia mitis sum, imparate da me ad essere mansueti,
ossia imparate da me ad essere pazienti con chi vi dà noia, pronti a benefi-
care ancora chi vi facesse del male, tolleranti con chi sbaglia, cedevoli ove
si può coi contradditori, affabili con tutti, ritenuti nel giudicare, delicati
nell’avvertire; insomma di cuore sempre buono, sempre dolce, con parole
che rivelando la calma dell’anima in pace, ad altri comunicano l’interna
soavità che scende ai cuori come balsamo di salute. E che tutto questo ed
altro ancora di questo genere comprenda la mansuetudine che Gesù ci
inculca, basta aprire il Santo Vangelo per esserne convinti.
Eccolo là il Buon Gesù in mezzo ad una turba di fanciulli portati a Lui
perché li benedica. Gli Apostoli ne sono seccati e vogliono allontanarli, ma
Gesù soavemente dice: oh lasciate che i pargoletti vengano a me, poiché di
questi tali è il regno dei cieli: sinite parvulos venire ad me, talium est enim
regnum coelorum;41 mostrando così che di loro non si annoiava ma si deli-
ziava: deliciae meae esse cum filiis hominum.42
Un’altra volta avendo Gesù ricevuto un affronto dai Samaritani, indi-
gnati i discepoli di Lui Giacomo e Giovanni dissero: Signore, vuoi tu che
noi comandiamo che piova fiamme dal cielo, e li divori? Domine, vis di-
cimus ut ignis descendat de coelo, et consumat illos?43 Ma Egli rivoltosi ad
essi li sgridò, dicendo: Non sapete a quale spirito apparteniate. Il Figliuol
dell’uomo non è venuto per disperdere gli uomini ma per salvarli: filius
hominis non venit animas perdere sed salvare.44 A questo modo Gesù di-
fende i suoi offensori praticando ciò che poi apertamente insegnò e ci fece
insegnare, di render bene per male: vince in bono malum.45
Una povera donna colta in grave fallo, per cui doveva essere lapidata,
viene condotta innanzi a Lui da molti che tumultuando ostentavano più
zelo per la legge, di ciò che avessero in cuore di amore per la virtù. Egli
tocco da pietà per lei, con un tratto di sua sapiente bontà, la salva costrin-
gendo i suoi accusatori a ritirarsi confusi con dire che a scagliare la prima
pietra su quella infelice fosse tra di loro chi fosse senza peccato: qui sine
41 Math, XIX, 14.
42 Provv. VIII, 31.
43 Luc. IX, 51.
44 Ib. IX, 56.
45 Rom. XII, 21.

46.2 Page 452

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450 Seconda parte
peccato est vestrum primus in illam lapidem mittat,46 insegnando così col
fatto che la tolleranza con chi sbaglia non nuoce alla giustizia ed è tanto
cara al suo Cuore.
Aveva Gesù operato uno stupendo miracolo restituendo l’uso della
mano ad uno che l’aveva attrappita; ma era in sabato, ed i suoi nemici glie-
ne volevano fare un capo di accusa. Egli dolcemente li convince che come
in sabato era lecito trarre in salvo una pecorella caduta in una fossa, così
pure era lecito in sabato salvare un povero uomo da un malanno così grave;
ma quelli si infuriano ed Egli per non contrastare si ritira, praticando ciò
che il Profeta aveva predetto di Lui che non avrebbe litigato, né gridato:
non contendet neque clamabit.47
E l’affabilità sua con tutti è dimostrata dalla confidenza che ispirava alle
turbe che continuamente lo assiepavano, alla gente del volgo e ai signori,
ai dotti e agli ignoranti, a povere donnicciuole che gli portavano i loro
bambini da benedire, a semplici fanciulli che a Lui domandavano la via
dell’eterna salute; è dimostrata dall’interessamento, che aveva per coloro
che soffrivano, sollevandoli nelle loro pene, provvedendo ai loro bisogni,
confortandoli in ogni circostanza; è dimostrata ad evidenza dall’affezione
che per Lui avevano gli Apostoli, i quali alla sua sequela si sentivano trat-
tati con tanta bontà che rapiva loro il cuore e li disponeva a fare per amor
suo qualunque sacrificio, pronti anche a dare la vita per Lui come quando
vollero accompagnarlo nel suo pericoloso ritorno in Giudea, dicendo: an-
diamo noi pure e moriamo con Lui: eamus et nos et moriamur cum eo.48
La sua ritenutezza poi nel giudicare fu veramente ammirabile. Egli che
pur era costituito dal Padre giudice dei vivi e dei morti: constitutus est a
Deo Judex vivorum et mortuorum,49 richiesto un giorno di pronunciarsi in
una questione che un cotale aveva con suo fratello, non essendo ciò ne-
cessario, bellamente si rifiutò dicendo che non ne aveva il mandato: homo
quis me constituit judicem... super vos?50 E poiché il tempo di giudicare il
mondo non era ancor venuto, Egli si dimostrava schivo dal giudicare, per
non condannare, e talora diceva: io non giudico nessuno: ego non judico
quemquam51 e tal’altra: se qualcuno non avrà fatto caso delle mie parole io
non lo giudico, non lo condanno, perché non sono venuto per giudicare il
46 Ib. VIII, 7.
47 Math. XII, 19.
48 Ib. XI, 16.
49 Act X, 42.
50 Luc. XII, 14.
51 Ib. VIII, 15.

46.3 Page 453

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 451
mondo, ma per salvare il mondo: non enim veni ut judicem mundum, sed
ut salvificem mundum.52 Quindi inculcava a noi di non giudicar nessuno se
non vogliamo essere giudicati: nolite judicare ut non judicemini.53
E quando voleva ammonire qualcuno quanta dolcezza per non iscon-
certarne l’animo, quale insinuazione per fare che l’avvertimento fosse
preso con buona volontà! Col Fariseo che lo aveva ospitato usa una lun-
ga circonlocuzione per fargli capire che non giudicava bene la penitente
Maddalena; con Giuda stesso che veniva per tradirlo usa termini delicatis-
simi per espugnarne il cuore, e alla lunga facendogli notare l’empietà che
in quel punto medesimo compiva, lo chiama ancor amico: amice, ad quid
venisti?;54 con chiunque poi non si mostrava mai imperioso, ma piuttosto
pregava dicendo: noli, nolite, non voler far questo, non vogliate far quello,
mirando così a guadagnarne la volontà colle sue ineffabili maniere.
Ma non si terminerebbe più se volessimo rilevare tutte le finezze di quel
Cuore divino, inesauribile per bontà. Gli esempi ora addotti sono come
una goccia attinta dall’Oceano, e voi medesime, che della vita di Gesù for-
mate il miglior pascolo alla vostra pietà, sapete come Egli, venuto fra noi
per puro e disinteressatissimo amore, tratto solo dalla carità colla quale da
tutta l’eternità ci ha amati: in charitate perpetua dilexi te55 anziché adirarsi
per la nostra iniquità volle sacrificarsi tutto per liberarci dall’ira di Dio
che gravitava sopra di noi, volle profondere infiniti tesori per migliorare la
nostra condizione. Ed ancora quando gli uomini, invece di corrispondere
alla sua inenarrabile misericordia e generosità, mostravano la più stoma-
chevole noncuranza, la più mostruosa sconoscenza, e nel delirio feroce
della loro malizia a Lui preparavano la più crudele delle passioni, Egli volle
in quel punto medesimo, a vantaggio loro, dar fondo, per così esprimermi,
alle risorse infinite della sua Potenza, Sapienza e Bontà, alle sue infinite ric-
chezze, istituendo il Sacramento dell’amore. Ed anche quando inchiodato
da noi e per noi sulla croce, sentiva gli scherni de’ Farisei e gli urli insani
della plebe che insultava alle sue agonie, raccolti gli ultimi spiriti vitali volle
ancora elevare una preghiera per quei perfidi esclamando: Pater dimitte
illis; nesciunt enim quid faciunt,56 Padre, perdona a loro perché non sanno
ciò che fanno, e spirava come vero Agnello di Dio, che sacrificato per noi
non sa adirarsi, mostrando con quanto di ragione, fattosi maestro di man-
suetudine possa gridare a noi: discite a me quia mitis sum, quia mitis sum.
52 Ib. XII, 47.
53 Math. VII, 1.
54 Ib. XXVI, 50.
55 Ib. XXXI, 3.
56 Luc. XXIII, 34

46.4 Page 454

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452 Seconda parte
E a quel grido divino come ci siamo commossi noi? come ci siamo
impegnati ad imitare Gesù che ci si propone per modello? Oh! ditemi,
mie buone figlie, a che punto siete voi giunte nel dominare in voi i moti
di quell’ira che potrebbe rendervi tanto difformi dal Buon Gesù? E se
pur vi pare d’aver fatto qualche passo innanzi nel frenare la impetuosità,
la grande suscettibilità del vostro carattere, sentite voi di avere ciò fatto
secondo il cuore di Gesù, per l’amore che a Lui vi deve legare, sforzandovi
di sempre avanzare non solo nella dolcezza dei modi esteriori; ma, ciò che
più importa, ancora nella mitezza de’ sentimenti interiori?
Da brave su; date uno sguardo alla vita vostra e dite a voi stesse: nes-
suna mai tra le vostre consorelle, tra le ragazze, tra le persone che hanno
da fare con voi, ha potuto notare dal vostro contegno che essa vi è causa
di noia o di fastidio, perché voi avete sempre saputo frenare in voi ogni
moto contrario alla dolce carità del Buon Gesù? Nessuno ha mai potuto
sospettare che certi rifiuti destramente motivati, certe parole dolci di sapor
agretto, certi sorrisi annebiati, certe scuse debolucce anzi che no, certe
gentilezze semipungenti non fossero il velo troppo rado di un risentimento
mal compresso? Nessuno, proprio nessuno avrà mai potuto pensare che in
quelle zelanti, vivaci parole di condanna di un difetto in genere, voi aveste
in mira di colpire questa o quella in particolare verso cui vi mostrate poco
tolleranti? E quel più o meno mellifluo, ma troppo insistente ragionare per
convincere chi non la pensa come voi, non potrebbe rivelare in voi uno
spirito poco cedevole, che mette sovente a dura prova la pazienza altrui?
E quei giudizi così pronti, così vivi, formolati nella vostra mente e talora
anche nelle vostre parole, provano forse la vostra ritenutezza e la cura be-
nevola che voi avete del buon nome altrui? E quando vi credete in diritto
o in dovere di avvertire di qualche difetto una compagna, una ragazza, una
qualsiasi persona, vi assicurate voi sempre che l’animo vostro sia in per-
fetta calma, la mente vostra chiaramente illuminata sulla verità della cosa,
la parola vostra misurata secondo il momento, le forze, le disposizioni di
chi l’ha da ascoltare? Insomma chi sente voi, chi vi vede può dir sempre
di contemplare in voi un’immagine vivente, del dolcissimo, del mitissimo
Gesù di cui siete spose?
Peraltro non è solo la mansuetudine che vuole impariamo da Lui, ma
ancora l’umiltà, e l’umiltà di cuore. La mansuetudine frena i moti dell’ira
che offuscando la ragione più non ci lascia vedere i motivi che si hanno
di tollerare ciò che ci contraria; ma l’umiltà fiacca la superbia che in noi
è fonte d’ogni disordine: initium omnis peccati est superbia.57 La superbia
57 Eccli. X, 15.

46.5 Page 455

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 453
esagerando il concetto che dobbiamo avere di noi e solleticando il nostro
amor proprio ci fa cercare grandezze ed onori indebiti, ci rende intolleran-
ti d’ogni sommissione e il superbo diviene un ribelle che col fatto dice a
Dio: non serviam58 non ti voglio servire; quindi con Dio non avrà mai pace:
Deus superbis resistit.59 L’umile invece tutto a Dio si sottomette di cuore,
epperciò il Signore posa sovra di lui la sua compiacenza: humilibus dat
gratiam;60 tanto che alle parole di lui schiude la fonte delle sue misericor-
die: Oratio humiliantis se nubes pertransibit... et non descendet donec Al-
tissimus aspiciat61 e la preghiera dell’umile diviene così onnipotente presso
Dio. E il Buon Gesù che tutto si compiace del nostro bene, volendo ren-
derci oggetto di compiacenza al Suo Eterno Padre, volendo farci partecipi
della sua onnipotenza presso di Lui, ci invita a praticare l’umiltà, dietro
l’esempio che ce ne dà Egli medesimo: discite a me quia sum humilis corde.
Ed ecco subito il conto che c’insegna a fare delle grandezze, degli onori
di questo mondo. Egli, Dio uguale al Padre, Re di tutti i secoli scende fra
di noi e per sua reggia sceglie una grotta, per trono una mangiatoia, per
cortigiani pochi e rozzi pastori; Egli Creatore dell’Universo, che a tutto e a
tutti provvede in abbondanza, ha per opulenza lo squallore della povertà,
è bisognoso di tutto; Egli corteggiato da milioni di angeli che gli cantano
gloria nel più alto de’ cieli è da tutti abbandonato ed ha per plauso il si-
lenzio d’un antro romito; Egli Onnipotente, che tiene il mondo in pugno,
Mundum pugillo continens62 s’è fatto debole bambino che non si regge da
sé e colla fuga dei suoi si sottrae all’ira insidiosa d’un re della terra. Il suo
onore adunque dov’è? dov’è la sua grandezza? Oh come è conquisa la
nostra superbia!
Ma quel bambino è cresciuto e s’è fatto un fanciullo così soave che
forma l’incanto di Giuseppe e di Maria; ma chi d’altri si occupa di Lui? chi
ne parla? Per un momento in Gerusalemme i dottori del tempio restano
ammirati alla prudenza delle sue risposte, ma poi tutto rientra nel silenzio,
e Gesù, la Sapienza Incarnata, venuta al mondo per diffondere i tesori del-
la celeste dottrina, ci dà il portentoso esempio d’una vita nascosta che dura
per ben trent’anni. Egli cui ubbidiscono il vento ed il mare: Ventus et mare
obediunt Ei,63 da’ cui cenni pendono gli angeli del cielo, pure come il più
58 Ierem, II, 20.
59 Jacob. IV, 6.
60 1 Petr. V, 5.
61 Eccli. XXXV, 21.
62 Hymn. B. M. V.
63 Marc. IV, 40.

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454 Seconda parte
ossequente ed amorevole dei figli ubbidisce a Maria sua madre, ubbidisce
a S. Giuseppe: erat subditus illis;64 e nell’umile ubbidienza passa gli anni
più belli della sua vita, nei lavori volgari d’una povera bottega da fabbro le-
gnaiuolo, tanto che ognuno lo riconosce all’appellativo di fabbro, figliuolo
del fabbro, faber,65 fabri filius.66 E noi che tali cose conosciamo possiamo
talora assecondare l’ambizione, e siamo seguaci di Gesù?
Il tempo di farsi conoscere però è venuto, e almeno adesso metterà in
mostra la sua potenza, e volgendosi agli influenti del mondo si farà strada
tra gli uomini, che allo splendore della sua grandezza lo riconosceranno per
l’aspettato Messia. Così avrebbe suggerito il nostro amor proprio; invece
Gesù tiene precisamente la via opposta. Confuso tra le turbe si presenta a
S. Giovanni per farsi battezzare, quindi s’interna nel deserto ove neppur
Satana lo riconosce. Uscito di là si circonda di pochi e poveri pescatori
e si aggira per le vie e per le piazze ove lo ascolta il popoletto, mentre i
maggiorenti lo evitano o l’avvicinano solo per contraddirlo, e se pur talu-
no di essi, tocco dalle sue parole, si reca da Lui per esserne ammaestrato,
sceglie le ore notturne perché altri non lo sappia. È vero che i miracoli da
Lui operati per provare la divinità della sua missione parlano per Lui, ma
Egli raccomanda che si taccia, non vuole che se ne meni rumore, e quando
il popolo lo esalta e vuole crearlo re Egli si cela e si allontana, lasciando a
tutti l’esempio del come va trattata la vanagloria di quaggiù.
Ma almeno tra i suoi, tra quelli che già lo conoscono per quel che è,
Egli permetterà qualche distinzione in suo onore. No, no, neppur questo;
ma per istampare profondamente nel nostro cuore che presso Dio gli ulti-
mi saranno i primi: Sic erunt novissimi primi, et primi novissimi,67 e che il
maggiore ha da tenersi come l’ultimo, così pratica Egli stesso dicendo che
non era venuto per farsi servire ma per servire: Filius hominis non venit
ministrari, sed ministrare.68 E negli ultimi giorni della sua vita sopra la ter-
ra, per meglio ribadire questa lezione, Egli Maestro e Signore, volle lavare
umilmente i piedi a ciascuno degli Apostoli e a Pietro, che per venerazione
si rifiutava, disse tali parole che subito lo quietarono. Che dunque ci vuole
di più per conoscere quanta umiltà albergasse in quel Cuore divino?
Ma non basta, poiché Gesù non solo non cerca gli onori che gli spette-
64 Luc. II, 51.
65 Marc. VI, 3.
66 Math. XIII, 55.
67 Math. XX, 16.
68 Math. XX, 28.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 455
rebbero, non solo si comporta come l’ultimo di tutti: novissimus virorum;69
ma ancora sostiene con dignità e calma le villanie ed umiliazioni che certo
non poteva meritare. Sono gravi talora e ben umilianti gli insulti che a
Lui si fanno, ma Egli, purché sia salvo l’onore del suo Eterno Padre, non
fa parola, non si difende e tutto subisce in pace. È detto per villania un
Samaritano ed Ei non ne fa caso; è chiamato sovvertitore della plebe e non
emette una parola di lamento; davanti al giudice romano son fatte molte
e molte accuse a suo carico ed Ei non si commuove; tanto che il Preside
stesso è fortemente meravigliato come un uomo possa tacere e rimanere
calmo e sereno, come Gesù si mostrava, sotto la tempesta di ingiurie così
atroci; tanto più che Pilato capiva nulla aver fatto Gesù di ciò che gli si
attribuiva: nullam invenio in eo causam.70 Ma quel povero pagano, educato
alla boria di Roma superba, non poteva comprendere una virtù che neppur
conosceva di nome, non poteva penetrare i misteri dell’umiltà del Sacro
Cuore di Gesù.
E di noi medesimi chi può penetrare in quell’abisso senza fondo? Nella
via delle umiliazioni il Buon Gesù, secondo l’espressione del Profeta, do-
veva essere saturato di obbrobrii: Saturabitur opprobriis,71 e così di fatto
Egli volle coronare la sua vita. Venduto da uno dei suoi più intimi, per la vil
somma di trenta danari, e abbandonato da tutti gli altri, Egli che con una
parola aveva fatto indietreggiare e cadere i suoi nemici: abierunt retrorsum
et ceciderunt in terram.72 si dà spontaneamente nelle loro mani. Arrestato
come un infame malfattore, mentre non aveva fatto che del bene: pertransit
benefaciendo,73 in mezzo agli sgherri per suo scorno maggiore è condotto
legato per quelle vie, che pochi giorni prima aveva percorso trionfalmente.
Tradotto da un tribunale all’altro Egli è avvilito, schiaffeggiato, tre volte
negato dal capo stesso dei suoi Apostoli, trattato come pazzo e fatto se-
gno a’ lazzi inverecondi di una soldatesca senza onore. Posposto al feroce
Barabba dal popolo, quantunque Pilato lo riconosca senza colpa, pure lo
condanna al supplizio degli schiavi e legato ad una colonna è barbaramen-
te flagellato; quindi viene lasciato al feroce arbitrio di militi senza cuore.
Essi gettatogli sulle spalle un cencio di porpora, come a re da burla, gli
fanno tenere in mano uno scettro di canna fessa e gli comprimono sul capo
una raccapricciante corona di spine, che gli dà tali spasimi che solo colla
69 Isai. LIII, 3.
70 Ioan. XVIII, 38.
71 Thren. III, 30.
72 Ioann. XVIII, 6.
73 Act. X, 38.

46.8 Page 458

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456 Seconda parte
sua forza divina Ei può sostenere. Oh povero Gesù! e come mai non si
muovono le celesti coorti a difendere l’onore del loro Re calpestato come
vil verme della terra? Ma Gesù stesso le trattiene perché vuol essere satura-
to di obbrobrii, per fiaccare in sé la nostra superbia che ci rese ribelli a Dio,
per farsi vero maestro di quell’umiltà che suscita le divine misericordie e
ci fa salvi.
Ridotto a tale stato il buon Gesù non è più riconoscibile: et non erat
aspectus,74 e ad un cuore non interamente efferato non può ispirare che
compassione. Pilato se ne persuade e per questo mezzo tenta di salvarlo
dalla morte. Lo fa dunque venire a sé e disfatto come si trova lo presenta
a quel popolo che Gesù aveva tanto beneficato. Ma, oh confusione pel
povero Gesù! il popolo lo riconosce e lo insulta maggiormente e come un
forsennato grida: a morte, a morte; alla croce, alla croce. Ma la morte di
croce è il peggiore e il più infame dei supplizi e Gesù è pur figlio di Davide
il più grande dei vostri Re! Non importa, anzi è appunto questo che vo-
gliono i Farisei inveleniti perché aveva scoperta la loro iniquità, lo vogliono
non solo morto ma infamato, per rifarsi a modo loro delle patite disdette.
Ed ecco che il Buon Gesù, come un ribaldo, estenuato qual è, viene co-
stretto a portare sulle sue spalle per l’erta del Calvario lo strumento del suo
supplizio. Per la debolezza cade sfinito sotto la croce due volte, e due volte
come un giumento è costretto colle percosse a rialzarsi; cade la terza volta e
finalmente lo sgravano di quel peso, ma per tema che morendo per via non
isfugga all’onta di vedersi crocifisso. Giunto sulla cima ferale viene spoglia-
to e barbaramente inchiodato alla croce, al cospetto di una turba infinita
di gente accorsa per assistere alla consumazione del massimo de’ delitti.
Ed eccolo là il Diletto dell’Eterno Padre sollevato tra cielo e terra, in un
mare di dolore e d’ignominia, condannato come un sovvertitore politico
mentre s’era sottratto quando volevano farlo Re, provocato con ischerno
a liberare se stesso poiché altri aveva liberati; eccolo là frammezzo a due
ladroni crocifissi ai suoi fianchi per maggior umiliazione, a compimento
di quanto aveva detto il Profeta: cum sceleratis reputatus est;75 fu confuso
cogli scellerati. E Gesù che è pur sempre il Re della gloria, la compiacenza
infinita dell’Eterno Padre, la luce che delizia in estasi d’amore i felici com-
prensori del Paradiso, veramente saturo di dolore e di obbrobrii, china
il capo e spira sul tronco infame della croce, abbandonato dai discepoli,
vilipeso dal popolo, vituperato dai sacerdoti e pur potendo disporre di-
versamente, così permette Egli stesso non solo per liberare noi dall’eterna
74 Isai. LIII, 2.
75 Isai. LIII, 12.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 457
confusione, ma ancora per insegnarci ad avere in nessun conto la stima del
mondo, a non temere le umiliazioni che ci toccano nell’esercizio del nostro
dovere, per renderci forti in quella profonda umiltà a cui è informato il
suo divin Cuore nostro modello e nostro conforto: discite a me quia sum
humilis corde.
Davanti ad un esempio di questa fatta che diremo noi? quali sentimenti
si svolgeranno nello spirito nostro? Gesù mansuetissimo in tante pene è si-
tibondo di umiliazioni, e noi con che cuore accettiamo quelle che la vita ci
presenta? Gesù Re della gloria calpesta gli onori di quaggiù, e noi con qua-
le generosità vi rinuncieremo? O mie buone figlie, se anche a questo punto
scendete ben dentro all’anima vostra la troverete voi imbevuta d’umiltà
sincera e cordiale come Gesù l’ha dimostrata? Gli esempi lasciati da Lui
formano l’oggetto delle vostre riflessioni, il termine delle vostre aspirazio-
ni, dei vostri sforzi continui per poterli imitare colla sua santa grazia?
Se voi sentite o immaginate di avere qualche qualità che vi distingue per
famiglia, studio, lavoro od altre doti personali è sempre da voi compressa
una vana compiacenza che vi solletica, specie quando vi si fa sentire una
imprudente parola di lode, o per vostro maggior incoraggiamento taluno
lascia conoscere che non vi crede l’ultima fra tutte? Se intorno a voi la Di-
vina Provvidenza e l’ubbidienza hanno collocato persone che non troppo
v’intendono per età, per limitazione d’ingegno o diversità d’educazione
sentite in voi cordiale impegno per adattarvi a loro, o assecondate il desi-
derio di essere con chi più vi aggrada col pretesto di fare maggior bene? E
se il Signore ha disposto che dobbiate ubbidire a chi credete da meno di
voi perché più giovane, meno letterata, di modi meno fini, o voi giudicate
impari alla sua posizione perché non vede le cose come voi, o stimate di
carattere difficile perché non sempre vi sorride e vi asseconda, allora in voi
lo spirito spontaneamente vi porta a piegarvi di mente e di cuore all’ubbi-
dienza o a liberarvi da quella sottomissione poco a voi gradita? E quando
l’occupazione impostavi non fosse di genere elevato come prima, non vi
sfuggono parole di maraviglia come se a voi non si dovessero più assegnare
umili uffici, o non s’oscura il vostro volto come se foste offese, o benanco
non vi industriate con pretesti e sorprese per liberarvi da quell’incarico
che sì bene vi eserciterebbe nell’umiltà che vi manca e averne un altro che
asseconda l’amor proprio che vi accieca? E quando, forse per inavverten-
za, qualcuna usa con voi qualche parola poco misurata, o non pienamente
conforme a verità, o non rilevante appieno i vostri meriti veri o supposti e
vi trovate così ferite nel concetto che volete si abbia di voi, l’immagine di
Gesù vilipeso, che tace e sopporta, subito vi occorre alla mente per eccitare
la vostra volontà ad un atto di vera e cordiale umiltà come Gesù desidera

46.10 Page 460

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458 Seconda parte
da voi? E se per qualche mala intelligenza vedeste tutto mutare intorno a
voi, con voi oscure le uguali, incerte le Superiore, meno rispettose le dipen-
denti; se permettendolo Iddio, per qualche causa che voi sapete o anche
non sapete di aver dato, vi toccassero dei rimproveri che non credete di
aver meritato; se a vostra prova il Signore permettesse che vi credeste, in
casa o fuori, prese di mira, contraddette a bella posta, perseguitate dall’in-
vidia, disprezzate colla noncuranza, menomate nella riputazione, combat-
tute per sistema, oh allora, allora vi rifuggiereste voi ai piedi di quella croce
su cui, per disposizione del suo Eterno Padre, dopo una sì lunga e non
interrotta serie di gravi umiliazioni, il Buon Gesù spirò per noi come il
più vile, il più infame malfattore di questo mondo? Eppure così desidera
il Buon Gesù che noi facciamo, poiché continuamente al cuore ci grida:
imparate, imparate da me.
Oh vogliamo, sì vogliamo una buona volta, farla finita col nostro amor
proprio per darci interamente all’amore di Gesù, che investendo i nostri
cuori coi suoi ardori divini in sé ci trasformi come il ferro dal fuoco è
trasformato in fuoco; vogliamo fiaccare la nostra superbia che in noi sì
fortemente s’è radicata, vogliamo comprimere l’ira che tanto si oppone alla
dolce carità, quella carità che sola ci dovrebbe spronare, sempre ci deve
accompagnare, tutti ci deve unire fraternamente nel Cuore di Gesù, col
farci tollerare in pace i difetti altrui nell’umile riflesso che difettosi, molto
difettosi siamo noi pure. A questo modo trasformati, ridotti a quell’umile
mansuetudine e mansueta umiltà che Gesù coll’esempio e colle parole ha
voluto stampare nel nostro cuore, divenuti immagini viventi di Lui che a
noi porge il suo divin Cuore da imitare, non solo non paventeremo più
le prove della vita, ma gusteremo quella pace dell’animo che Egli ci ha
promesso: invenietis requiem animabus vestris, quella pace che le traversie
di quaggiù non valgono a superare, mentre essa stessa supera ogni umano
intendimento: pax Dei quae exsuperat omnem sensum,76 quella pace dei
forti che faceva dire a S. Paolo: sono inondato dall’allegrezza in mezzo a
tutte le nostre tribulazioni: superabundo gaudio in omni tribulatione no-
stra.77 A questo modo si compierà ciò che a principio vi desiderava che la
Santa Allegria a larghi sorsi beviate nell’imitazione del Sacro Cuore Gesù,
attingendo l’acqua dalla divina grazia con grande gaudio dalle fonti del
Divin Salvatore.
Pertanto nella dolce speranza che questo voto pienamente si realizzi
in ciascheduna di voi, mentre alle vostre fervide preghiere raccomando
76 Philip. IV, 17.
77 2 Corinth. VII, 4.

47 Pages 461-470

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47.1 Page 461

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 459
me e tutta la Congregazione, implorando l’aiuto della potentissima nostra
Patrona Maria SS. Ausiliatrice, come il nostro caro Padre D. Bosco vi be-
nedirebbe, vi benedico io pure con effusione di cuore, perché vi sono
Aff.mo Padre in G. C. Sac. Michele Rua
30
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Dopo aver ringraziato per gli auguri ricevuti in occasione delle feste natalizie e per la
festa di San Francesco di Sales, ricorda il cinquantesimo di fondazione delle “Letture
Cattoliche” per cui don Bosco tanto lavorò perché potessero servire per la formazione
del popolo e dei giovani in particolare. Raccomanda di farle conoscere e promuoverne
l’abbonamento.
Inoltre informa dell’erezione di nuove Ispettorie dei Salesiani, dell’udienza pontificia
avuta in occasione del Giubileo di Leone XIII e della prossima incoronazione del
quadro di Maria Ausiliatrice che si venera nella Chiesa di Valdocco.
Copia a stampa 2 pp., in AGFMA 412.1/215 (2)
Torino, 22 Febbraio 1903
Dilettissime Figlie in Gesù Cristo,
Ho bisogno di farvi alcune comunicazioni che credo vi torneranno gra-
dite e qualcuna specialmente sarà per tutte, come lo fu per noi, di grande
consolazione.
Anzitutto però, non avendolo potuto fare prima, vi ringrazio adesso
degli augurii, comunioni e preghiere che avete fatto per me, pel Direttore
Generale, per le Madri, nelle occasioni del S. Natale, Capo d’anno e S.
Francesco, e vi assicuro che quantunque non possa rispondere a ciasche-
duna in particolare, tuttavia ben di cuore vi raccomando tutte al Buon
Gesù, specialmente nel santo sacrificio della Messa, affinché voglia bene-
dirvi, consolarvi, aiutarvi a farvi sante voi e a santificare tutte le vostre
buone allieve.
Poi vi dirò che siamo al cinquantenario della fondazione delle Letture
Cattoliche, fatta dal desideratissimo nostro Padre D. Bosco, che per la loro
redazione e diffusione tanto lavorò e tanto bene raccolse per le anime. Io
vorrei che in questa occasione vi fosse anche tra di voialtre un vero risve-
glio per farle conoscere, farle apprezzare, promuovere l’abbonamento tra
le vostre allieve, i loro parenti, i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane

47.2 Page 462

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460 Seconda parte
e tutte le persone che vi sarà possibile. Sarà questa cosa molto gradita al
nostro buon Padre Don Bosco e occasione di vero bene a tante anime.78
Ciò che dico delle Letture Cattoliche Italiane sia pur detto delle Letture
Cattoliche nostre sorte in altre nazioni.
Altra cosa che pur vi ho da dire è che, essendo notabilmente cresciuto
il numero delle Case Salesiane, si dovette fare un’altra ripartizione delle
Ispettorie, creandone delle nuove. Sarà quindi bene che sappiate in quale
Ispettoria Salesiana si trovano le case in cui siete, perché anche gli Ispettori
Salesiani sono incaricati di prendersi cura delle Figlie di Maria Ausiliatrice
e delle diverse case esistenti nella loro Ispettoria.79
Dopo di ciò vi devo notificare che il Santo Padre Leone XIII, in
un’udienza veramente affettuosissima, nell’occasione in cui umiliai a’ suoi
piedi la nostra offerta per il suo Giubileo Pontificale, concedette con vera
effusione di cuore a tutti i Salesiani e loro allievi e a tutte le Figlie di Maria
Ausiliatrice e loro allieve la sua Apostolica Benedizione.
Ma ciò che con vera consolazione dell’animo di mio vi fo sapere si è che
nel maggio prossimo venturo si farà la solenne incoronazione dell’imma-
gine di Maria Ausiliatrice che si venera nella nostra Chiesa di Valdocco in
Torino. È questo un privilegio singolare che il Sommo Pontefice concede
come un favore grande e per un tratto speciale di sua paterna benevolenza
ci volle concedere con decreto che ci pervenne appunto il primo giorno
del mese consecrato al castissimo Sposo della Vergine, il Patriarca S. Giu-
seppe. Quanta gioia e quanto conforto abbia apportato a me e a tutti i
Salesiani, che tanto devono a Maria Ausiliatrice, non istò a dirvelo, ma ben
m’immagino quanta consolazione sarà per portare questa notizia a voialtre
che dell’Ausiliatrice siete le figlie predilette!
Per tale circostanza stiamo preparando una solennità grande quanto
ci sarà possibile, a sfogo della nostra divozione verso la Madre Celeste
così benevola per noi, e speriamo vorrà riuscire un vero trionfo per Maria
SS.ma, sia per la cerimonia in se stessa che sarà compiuta da S. Emin. il
Cardinale Agostino Richelmy Arcivescovo di Torino, espressamente inca-
ricato da Leone XIII per rappresentarlo, sia per il numero cospicuo di
Cardinali, Arcivescovi, Vescovi e da altri insigni personaggi che allora si
troveranno già radunati in Torino per il 3° Congresso dei Cooperatori Sa-
lesiani, sia per il concorso di divoti che in quest’anno presagiamo vorrà
essere straordinario.
78 Vi faccio avere il Programma di Associazione alle Letture Cattoliche, per vostra
norma nel diffonderle.
79 Vi saranno fatti conoscere i nomi dei diversi Ispettori Salesiani.

47.3 Page 463

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 461
Per tanto di vero cuore io vi esorto a ringraziare il Signore che nella glo-
rificazione di Maria SS.ma Ausiliatrice ha voluto dare a noi una sì grande
consolazione, a raddoppiare di fervore nelle vostre preghiere pel Sommo
Pontefice per gratitudine a tanta sua benevolenza, a fare vive istanze presso
il Sacro Cuore di Gesù per la felice riuscita del 3° Congresso dei Coopera-
tori Salesiani, dal quale speriamo tanti vantaggi per la Congregazione e per
le anime alle nostre cure affidate.
Il Signore vi benedica tutte, mie buone figlie, e voi sempre più pregate
per me che vi sono
Aff. Padre in G. C. Sac. Michele Rua
31
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Per l’anno 1904 invia alle FMA una circolare sulla vita di fede, basando le riflessioni
sulla Parola di Dio e sull’insegnamento della Chiesa.
La vita di fede è la vita di chi è illuminato da Dio sulle verità più profonde che riguar-
dano Dio, la dignità del nostro essere e il fine per cui siamo stati creati: conoscere,
amare, servire il Signore.
Chi ha ricevuto il dono della vocazione religiosa vive più profondamente di fede, sco-
pre Dio nelle creature, nel cuore umano, tempio della Trinità, nelle disposizioni dei
Superiori, nella stessa missione che ci è affidata e nella sofferenza permessa da Dio.
Raccomanda poi di vigilare perché nulla diminuisca i benefici frutti della fede, anzi
perché questa virtù cresca e si fortifichi, nonostante le difficoltà, i dubbi e le oscurità.
Nel poscritto informa su alcuni eventi significativi: l’udienza pontificia e la speciale
benedizione ricevuta dal Papa per la Congregazione Salesiana e per l’Istituto FMA;
il Rescritto della Congregazione dei Riti per la festa di San Francesco di Sales e di
Maria Ausiliatrice; la costituzione di nuove Visitatorie. Raccomanda di diffondere le
“Letture Cattoliche” e altre pubblicazioni salesiane.
Alle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice, Torino, Tipografia Salesiana 1904, 38 pp., in
AGFMA 412.1/215 (3)
Torino, ultimo giorno del 1903
Dilettissime Figlie in Gesù Cristo,
Eccovi anche in quest’anno la parola del vostro affezionatissimo padre
in Gesù Cristo. Voi la desiderate e vi mostrate premurose di riceverla ed io
voglio sperare che essa, penetrando nei vostri cuori, sempre sarà per dare
copiosi frutti di vita eterna.

47.4 Page 464

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462 Seconda parte
Quanto io vi vado dicendo, no, non deve fruttare solo per la vita pre-
sente, che svanisce come una bolla di sapone, ma sempre ha in mira di
sollevare il vostro spirito alla vita futura, di cui questa non è che una pre-
parazione, ha in mira di rafforzare in voi quei sentimenti che, germogliati
in terra, raggiungeranno in cielo il loro pieno sviluppo ed il completo loro
appagamento, ha in mira di fare che voi viviate nella vera giustizia e santità
che è basata sulla nostra santa fede.
E questa vita di fede, che sempre cerco di eccitare in voi, sarà appunto
l’argomento di questa mia, che desidero sia da ciascuna di voi letta e medi-
tata, non meno che le precedenti.
Che la vita di chi vive per Dio nella giustizia e santità sia vita di fede,
lo dice chiaramente l’Apostolo S. Paolo: il giusto vive di fede: justus ex
fide vivit;80 ma questa fede che cos’è? Il medesimo Apostolo ci dice che la
fede è il fondamento delle cose da sperarsi, argomento delle cose che non
si veggono; fides est sperandarum substantia rerum, argumentum non appa-
rentium.81 Chi dunque vuol vivere una vera vita di fede non deve fermarsi
alle cose che si percepiscono coi sensi, non deve lasciarsi assorbire dalle
cose presenti che passano; ma tenendosi elevato in Dio e basato sulla sua
divina parola, deve aprire la sua mente ai divini insegnamenti, eccitare il
suo cuore alle divine promesse, uniformare le sue azioni ai divini precetti;
che se tali non sono le disposizioni del suo spirito, se da tal fede non si mo-
stra animato, egli non può essere nella giustizia e santità, non può piacere
a Dio; sine fide impossibile est placere Deo.82
Ma gl’insegnamenti, i precetti, le promesse di Dio quali sono? Che dice
la fede a tale riguardo? Nella sua infinita bontà Iddio si degnò in mille
modi illuminare le nostre menti, parlandoci non solo in prophetis,83 per
mezzo di uomini da lui scelti e forniti di qualità necessarie a tale scopo, ma
ancora in Filio suo,84 per mezzo dello stesso suo Eterno Figlio, che si de-
gnò mandare fra di noi fatto uomo come noi; il quale poi lasciò l’infallibile
magistero della Santa Chiesa Cattolica a continuare l’opera sua attraverso
ai secoli, usque ad consummationem saeculi85 fin che vi sarà un uomo da
illuminare sulla terra.
Illuminati così dalla Santa Chiesa, che riflette su di noi la luce delle
80 Rom. I, 17.
81 Hebr. XI, 1.
82 Hebr. XI, 6.
83 Hebr. I, 1.
84 Ib. I, 2.
85 Matth. XXVIII, 22.

47.5 Page 465

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 463
divine verità e gli insegnamenti del buon Gesù, noi veniamo con tutta sem-
plicità a conoscere ciò che le menti più profonde de’ sapienti del mondo
non poterono indovinare. Noi conosciamo che le cose tutte furono da Dio
create dal nulla: ex nihilo fecit illa Deus,86 che noi medesimi siamo fattura
delle sue mani, ipse fecit nos,87 che quanto ne circonda tutto da Dio con
somma cura è ordinato al nostro benessere: omnia vestra sunt;88 conoscia-
mo che la divina bontà ci continua questa cura se ci abbandoniamo alla
sua amorosissima provvidenza: nolite solliciti esse... haec omnia adjicientur
vobis;89 conosciamo il gran conto che Dio fa di noi che creò a sua immagine
e somiglianza: ad similitudinem Dei,90 dandoci una mente capace di cono-
scere la verità, la somma verità che è Dio: Ego sum veritas,91 una volontà,
un cuore capace di amare il bene, il sommo bene che è pur Dio: unus bo-
nus Deus,92 dandoci tante facoltà colle quali possiamo e quindi dobbiamo
rendere l’omaggio del nostro servizio a Lui, che è nostro assoluto Signore
e padrone, nostro affettuosissimo padre, a Lui che per noi è tutto, perché
è nostro Dio.
Anzi conosciamo che questo appunto è il fine per cui fummo creati,
di conoscere Dio: ut cognoscant Te,93 amarlo: diliges Dominum Deum,94 e
servirlo: illi soli servies,95 che a questo si riducono i divini precetti: hoc est
maximum, et primum mandatum,96 che per nessuna altra ragione noi esi-
stiamo; che se ad altro noi mirassimo urteremmo contro la divina volontà,
contro i bisogni stessi della nostra natura intelligente, sbaglieremmo inte-
ramente la nostra vita e dovremmo un giorno esclamare: ergo erravimus!97
conosciamo che come ci esporremmo a tremendi castighi divini, in ignem
aeternum,98 che ci colpirebbero per l’eternità, se noi ci opponessimo alla
volontà di Dio, così la vita nostra, se viene cordialmente trascorsa nel divi-
no servizio, ha per sé le promesse più attraenti di una celeste felicità in seno
86 II. Machab. VII, 28.
87 Ps. XCIX, 3.
88 I Cor, III, 22.
89 Luc. XII, 22, 31.
90 Gen. V, 1.
91 Joann. XIV, 6.
92 Matth. XIX, 17.
93 Joann. XVII, 3.
94 Deut. VI, 5.
95 Matth. III, 10.
96 Matth. XXII, 38.
97 Sap. V, 6.
98 Matth. XXV, 41.

47.6 Page 466

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464 Seconda parte
a Dio: ego... merces tua magnanimis,99 ove le vicissitudini di questa misera
terra più non turberanno il nostro cuore: neque luctus, neque clamor, neque
dolor erit ultra,100 dove lo spirito nostro, sospeso in una estasi d’amore, go-
drà le ineffabili dolcezze del paradiso: mecum eris in paradiso,101 e contem-
plando Dio in se medesimo: facie ad facies,102 e gustando esuberantemente
la sua inenarrabile soavità: quoniam suavis est Dominus,103 noi saremo in
eterno immersi e confermati nelle felicità di Dio, che è in se stesso felice
d’un’infinita ed incomprensibile felicità. Oh la fede, la fede nostra quali
bellezze ci scopre mai! e questa è la dottrina venutaci dal cielo che avvolge
il nostro spirito in tanto splendore quale mai, di per se stessa, la mente
nostra non avrebbe sospettato.
Oh quanta dev’essere dunque la nostra riconoscenza a Dio che a noi,
a preferenza di tanti altri che ancora non lo conoscono, ha voluto elargire
in dono una luce così grande! Se invece di essere in paesi cattolici, nel
seno stesso della Santa Chiesa, noi fossimo nati là ove il Cristianesimo non
ancora fa sentire i suoi benefici influssi, quanto diversa, quanto misera-
bile sarebbe la nostra condizione! Allo scarso lume della nostra ragione,
offuscata ancora dalle passioni, noi incerti, anzi ingannati circa la nostra
origine e la nostra natura stessa, forse non ci sapremmo essenzialmente
distinguere dai bruti, forse le nostre aspirazioni non arriverebbero oltre a
ciò che soddisfa ai bisogni della vita presente; la mente nostra, volta a ciò
che la terra le mette innanzi, tutte le sue forze consumerebbe in pensieri di
terra; il nostro cuore, incapace di amar ciò che la mente non gli presenta,
non palpiterebbe che per le caducità di questo mondo; lo spirito nostro,
inconscio di se medesimo, non sarebbe forse allietato o contenuto dal pen-
siero di una vita ultramondana. E nelle pene inevitabili in questa misera
valle di lacrime, negli insuccessi, ne’ rovesci di fortuna, nelle soperchierie
de’ prepotenti, nelle dolorose infermità nostre o delle persone amate, nello
schianto della morte de’ nostri cari, che cosa varrebbe a sollevarci? Non le-
nirebbe il nostro strazio un pensiero di conforto; poiché in tali vicende noi
non sapremmo scorgere altro che una dura, una cruda fatalità, e accasciati
o furenti usciremmo in detti che manifesterebbero le tenebre del nostro
spirito e l’ombra di morte che peserebbe su di noi: sedentes in tenebris et
99 Gen. XV, 1.
100 Apoc. XXI, 4.
101 Luc. XXIII, 43.
102 1 Cor. XIII, 12.
103 Ps. XXXIII, 8.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 465
umbra mortis.104 Oh miseri, veramente miseri coloro cui non brilla fulgida
e soavissima la luce della fede!
Ma e se questa luce brillasse ad una mente e questa mente con propo-
sito si tenesse velata, per non essere distolta da ciò che quaggiù l’alletta,
che ne diremmo noi? Eppure tanta storditezza non è rara sulla terra, dove
infinito è il numero degli stolti: stultorum infinitus est numerus.105 Quanti
sono di fatto tra i cristiani che, quantunque abbiano avuta nel battesimo
infusa la fede, sviluppata poi nell’insegnamento religioso, colle sante esor-
tazioni e mirabili esempi di genitori od educatori pii, pur nella loro vita
pratica quasi non danno a divedere di ricordare le eterne verità e le massi-
me cristiane, comportandosi come se in loro la fede fosse spenta? Travolti
da un’onda di affari che solo mirano ad un materiale guadagno, o assorti in
istudi che per sé nulla hanno di cristiano, o allacciati da tanto vane quanto
lusinghiere promesse ed allettamenti di chi a Dio non solleva, o perduti
dietro una larva di gloria menzognera, quanti non sono che passano i loro
giorni, sperperano le loro forze, i talenti ricevuti da Dio in ciò, che a Dio
non conduce? Or dov’è la fede che essi hanno ricevuta, se nelle opere
non si manifesta? Fides sine operibus mortua est;106 la fede senza le opere è
morta ed essi non vivono di fede. In ordine alla vita eterna essi sono come i
simulacri dei gentili, che hanno la bocca e non parlano, gli occhi e non ve-
dono, i piedi e non camminano: os habent et non loquentur, oculos habent
et non videbunt... pedes habent et non ambulabunt.107
Eppure taluni di loro, poiché emergono su di altri nelle loro occupa-
zioni, credono di poter mirare dall’alto in basso chi vive col solo intento
di piacere a Dio, e deridono la semplicità del giusto: deridetur enim justi
simplicitas;108 alcuni, poiché vedono talvolta per affari temporali a loro di-
rigersi coloro che più del cielo si occupano della terra, si credono divenuti
esseri superiori: evanuerunt in cogitationibus suis.109 Poveri illusi, guai a
loro se non rinsaviscono, se non tornano ai dettami della fede! saranno
stelle, ma al dire dell’apostolo S. Giuda, sono stelle erranti: sidera errantia;
quibus procella tenebrarum servata est in aeternum,110 che verranno spro-
fondate nella rovina eterna. Poveri disgraziati! essi sono da compiangere
assai più di quelli che la fede non ebbero mai, perché della fede stessa de-
104 Ps CVI, 10.
105 Eccles. I, 15.
106 Jac. II, 20.
107 Ps. CXIII.
108 Job. XII. 4.
109 Rom. I, 21.
110 Judas 13.

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466 Seconda parte
vono rendere ragione, ed avendo da Dio ricevuto di più, più grave è il con-
to che da loro si richiede: cui multum datum est, multum quaeretur ab eo.111
A tale riflesso che diremo noi di noi medesimi? Per la grazia di Dio noi
abbiamo ricevuto l’eccelso dono della fede cristiana; ma di questa fede noi
non abbiamo ricevuto solo i primi rudimenti, fummo anzi elevati ai più alti
gradi e giungemmo fino a comprendere la misteriosa parola, che neppur a
tutti i cristiani Iddio fa sentire: non omnes capiunt verbum istud,112 la parola
della vocazione religiosa. Il buon Gesù alla sua sequela chiama chiunque
ne abbia volontà: si quis vult venire,113 ma voi, mie buone figliuole, sapete
come foste chiamate in modo non comune. Mentre altre figlie, buone forse
più di voi, pur ascoltando ciò che loro diceva il buon Gesù e amandolo di
vero cuore, sono tuttavia rimaste al secolo, voi per un atto di predilezione
dell’adorato Signore, avete potuto raccogliervi più vicine a Lui, divenire
con Lui famigliari, sue intime, sue spose. Egli più viva fece sentire la sua
voce in voi, più chiara fece splendere al vostro spirito la caducità dei beni
della terra, più alta rese nel vostro cuore la stima pei beni sovrasensibili,
spirituali; e la speranza dei beni celesti, resa più forte in voi, accese più
ardente nei vostri cuori l’amore verso di Colui che solo può interamente
appagare il nostro spirito, e vi diede tanta forza d’animo da poter contare
per nulla quanto il mondo più apprezza, pur di congiungervi con sacri
nodi al buon Gesù: ut Christum lucrifaciam.114 E questa predilezione di
Gesù per voi, questo singolar privilegio, che da Lui avete ricevuto, non vi
farà dire che la fede nelle anime vostre ascese ai gradi più elevati? non vi fa
quindi conchiudere che più abbondanti se ne devono vedere in voi i frutti,
più forti in voi ne devono essere gli effetti?
E qui lasciate che io mi delizii nel pensiero di una vita ispirata ad una
fede così eccelsa, della vita che deve condurre un’anima la quale in tutto
non vede che Dio, il buon Gesù. Quest’anima passa tra le cose di questo
mondo, ma il suo pensiero è sempre in Dio che queste cose ha create; tutto
quindi a lei parla della potenza, della sapienza, della bontà di Dio. Essa
considera che il suo Signore da tutta l’eternità ha pensato a trarre dal nulla
ognuna delle cose che essa incontra, disporla intorno a lei per provvedere a’
suoi bisogni, ricrearla nelle sue noie, scuoterla dal suo languore, purificarla,
eccitarla, accenderla, sollevarla al pensiero di Lui, che ogni cosa produs-
se e mantiene nell’essere suo, e a tale considerazione, scorre su quanto la
111 Luc. XII, 48.
112 Matth. XIX, 11.
113 Luc. IX, 23.
114 Philip. III, 8.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 467
circonda senza quasi fermarsi agli oggetti in se medesimi e rilevando solo
il concetto di Dio che ivi risplende, come chi legge scorre sulle lettere del-
la scrittura solo rilevando il pensiero dello scrittore; a tale considerazione,
poiché chi ama apprezza il dono solo per l’affetto al donatore, il cuor suo,
non rattenuto ma spronato dalla svariatissima e continua serie di doni del
liberalissimo suo Signore, tutto si bea nell’amore di Lui, di cui essi non
sono che una pallida espressione; e quest’anima fortunata può dire ciò che
S. Paolo diceva: nostra autem conversatio in coelis est,115 «io sono cittadina
del cielo», poiché al cielo la trasportano le creature, colla sola loro presenza.
Ma un’anima così fatta ha ben altre risorse ancora per elevarsi al cie-
lo. Se di Dio, della sua sapienza e bontà sì eloquentemente le parlano le
creature più semplici ed insensate, che cosa dirà a lei la contemplazione
di quanto Iddio ha concentrato in una persona? La mente sua, avvezza
a non arrestarsi alle forme esteriori e sensibili, ma a penetrare le intime
maraviglie del pensiero e dell’opera di Dio, oh come sentesi compresa di
gaudio sincero, nello scorgere in una persona un essere capace di elevarsi
alla contemplazione di Dio, capace di amarlo con tanta effusione di cuore,
capace di dargli gloria col suo umile servizio! come sentesi compresa di
venerazione nel vedere in lei una vivente immagine di Dio, un membro
di Gesù Cristo: membra Christi,116 di quel Gesù che dichiarò di avere per
fatto a sé ciò che per qualunque persona si sarebbe fatto: mihi fecistis,117
di vedere in lei, nella divina grazia, il tempio vivente dello Spirito Santo:
templum Spiritus Sancti,118 l’abitazione permanente della Santissima Trini-
tà: mansionem apud eum faciemus!119 E a tali santi pensieri l’anima fortu-
nata, accesa nella sua fede, con naturalissima prontezza quasi si raccoglie
in un’intima adorazione di Dio, presente ed operante in quella persona le
meraviglie della sua grazia.
Ma che dire poi se quella persona rivestisse qualche carattere di autori-
tà? Oh allora tutto sparisce d’innanzi all’anima che vive di fede; in essa solo
contempla la rappresentante di Dio, davanti al quale sente che s’incurva la
sua mente e la sua volontà; poiché de’ superiori sta scritto: chi ascolta voi
ascolta me, chi disprezza voi disprezza me; qui vos audit me audit; et qui vos
spernit me spernit.120 E questo profondo rispetto e cordiale sottomissione
115 Philip. III, 20.
116 1 Cor. VI, 15.
117 Matth. XXV, 40.
118 1 Cor. VI, 19.
119 Joann. XIV, 23.
120 Luc. X, 16.

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468 Seconda parte
ai superiori come rappresentanti di Dio ci fa comprendere come l’anima
vivente di fede consideri le loro disposizioni.
Per essa nulla vi ha di ordinato dai superiori cui subito non aderisca di
cuore e non tenga in conto come di ordine divino. Sia umile od onorifico
l’incarico che essa riceve, assecondi o contrarii le sue inclinazioni, sia leg-
gero o pesante purché non impossibile, duri poco o duri molto, sia dato
con modi garbati o no, essa da tutto fa astrazione e solo considera che ciò
è ordinato da Dio, che Dio da lei vuole eseguisca o sopporti tale cosa in
quelle determinate circostanze. Né v’è pericolo che tergiversi o si rifiuti,
poiché temerebbe di rifiutarsi a Dio; non c’è pericolo che si mostri tarda
nel cominciare, lenta o trascurata nell’eseguire, premurosa di levarsi quel
pensiero; poiché temerebbe di rendersi sgradita a Dio che ciò le comanda,
a Dio sotto gli occhi e per amor del quale essa ubbidisce, a Dio che cono-
sce le sue forze, la sua capacità ed anche lo slancio della volontà, con cui
gli rende l’omaggio del suo servizio.
Può ben darsi che talora senta gli effetti del nemico che le fa vedere for-
se troppo duro e poco ragionevole il comando, indiscrezione o parzialità
nella distribuzione degli uffici, poca stima per essa o poca cura per la sua
salute e mille altre fantasticherie, con cui la vorrebbe indisporre; ma un
lampo di fede subito sprofonda quell’anima nell’umiltà e le fa dire: altiora
te ne quaesieris;121 e chi son io da giudicare chi mi è superiore? e sventate
così le trame nemiche, prontamente si rifà spingendosi avanti con islancio
ancor maggiore. Può ben darsi che talvolta senta le sue forze impari all’in-
carico, o veda nelle diverse ingiunzioni materiale o morale incompatibilità;
ma allora scorge tosto la divina disposizione, perché essa abbia da fare un
atto di umiltà e di candida fiducia nei superiori; a loro si presenta, e, con
semplicità e cordiale rispetto, espone la sua difficoltà e si acquieta alle loro
decisioni. Può ben darsi ancora che, anche senza cercarlo, trovi chi dolce-
mente accarezzi il suo amor proprio, compatendola nelle sue fatiche che
vorrebbe dir eccessive, o lodandola della sua valentia, o scusandola se meno
esatta in qualche punto; ma il folgore della sua fede dissipa come nebbie
tali incaute insinuazioni, ancor sulla bocca di chi parla; poiché un’anima
così illuminata e così forte nella fede non può essere preda del leone che
ne circuisce cogli inganni: tamquam leo rugiens circuit... cui resistite fortes
in fide;122 ma camminando essa colla mente e col cuore fissi in cielo, come
sollevata in continua unione con Dio, passerà sulla testa e schiaccerà ogni
spirituale nemico: super aspidem, et basiliscum ambulabis: et conculcabis
121 Eccli. III, 22.
122 Petr. V, 8, 9.

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48.1 Page 471

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 469
leonem et draconem.123 Oh, anima veramente fortunata! e chi di noi non si
sentirà per lei ripieno di santa invidia e di profonda ammirazione?
E pensare che tali dovremmo essere anche noi! e nessuna valevole ra-
gione potremmo addurre che ci scusi dal non essere così! Che cosa mai di
fatto Iddio pose in quest’anima che non l’abbia posto in noi pure? Senza
contare gli esterni doni di natura che in noi potrebbero anche essere mag-
giori, le verità eterne che Dio fece risplendere al suo intelletto risplendono
pure al nostro, le sollecitudini della divina grazia sono per noi quanto per
essa, essa è figlia di Dio e figli di Dio siamo noi, la stessa Chiesa ci regge e
ci guida, il buon Gesù fece forse sentire la sua voce più a noi che ad essa;
forse noi abbiamo maggiori stimoli di buoni esempi, di sante esortazioni;
lo stesso obbligo, lo stesso bisogno di vivere per Dio abbiamo essa e noi;
se essa sentì l’intima parola della divina chiamata, la stessa parola abbiamo
sentita anche noi e come essa la seguì la seguimmo noi pure; e c’incombe lo
stesso dovere che essa ha di seguire Gesù da vicino, di vivere solo per Lui,
e per Lui essere santa di corpo e di spirito: ut sit sancta corpore et spiritu.124
Anzi noi dobbiamo portare a Gesù non solo l’anima nostra, ma innu-
merevoli altre anime affidate alla nostra cura, illuminandole colla dottrina
di Gesù e coi nostri buoni esempi, accendendo il loro cuore di amore per
Gesù; ciò che esigerebbe in noi sempre vivo il pensiero di Gesù, vivo nel
nostro cuore lo zelo di procurare gli interessi di Gesù; in una parola, noi
a nessuno siamo secondi nell’impegno di vivere una vita di fede, quindi in
noi si dovrebbero scorgere tutte le maraviglie che abbiamo ammirato in chi
di fede veramente vive. Ma se rivolgiamo a noi lo sguardo, che dovremo
dire di noi? Osiamo noi dire con S. Paolo: la grazia della fede in noi ha
prodotto i suoi frutti: gratia ejus in me vacua non fuit?125
Or come mai le stesse cause non avrebbero prodotto i medesimi effetti?
Riflettiamo, mie buone figliuole, riflettiamo ancora. Ciò potrebbe succe-
dere in noi se non fossimo attenti a far che la luce della fede in noi brilli
sempre indisturbata, a far che nulla l’affievolisca, l’offuschi, la rifranga,
l’intercetti. Quel turbinio di piccoli pensieri inutili o mondani non sol-
levano nel nostro spirito un polverìo che lo accieca e, depositandosi per
l’abitudine sull’anima, non ne velano lo splendore? quei lievi sentimenti di
vanagloria, ambizione, invidiuzza e via dicendo, sollevando dal cuore una
piccola colonna di fumo che si può far sempre più densa, non annebbiano
la mente facendola meno impressionabile alle eterne verità? E quei peritosi
123 Ps. XC, 13.
124 1 Cor. VII, 34.
125 l Cor. XV, 10.

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470 Seconda parte
forse ancora ma temerari giudizi suggeriti dall’amor proprio, dalla troppa
suscettibilità di nostra natura, non travolgeranno alquanto i sensi di giu-
stizia e rettitudine, che la fede alimenta nelle anime nostre? E quei fiotti
intermittenti, se non ancora continui, di densi vapori che si sprigionano dal
cuore, rilassato nelle sensibilità, non ci fa- ranno perdere a poco a poco il
gusto delle cose spirituali per modo che, nauseandoci della manna venuta
dal cielo, volontieri ci volgiamo alle grossolane soddisfazioni della terra?
Oh, mie buone figliuole, si raddoppi, si raddoppi l’attenzione perché nes-
suno di tali impedimenti diminuisca in noi i benefici influssi della fede e,
fatti delicatissimi di coscienza, imitiamo i santi che non solo non tollerava-
no su di sé il più piccolo neo di colpa, ma non davano mai tregua ai loro
difetti e vegliavano continuamente per tenere l’anima propria limpida e
tersa, come uno specchio in cui Dio si riflette.
Ciò peraltro non può bastare, ché poco sarebbe rimuovere gli ostacoli
alla luce della fede, se ancora non si procurasse di suscitarne lo splendore
coll’acquisto delle virtù, che la fede medesima ci addita e sole ci danno il
diritto ai beni che non appariscono quaggiù, ma nel cielo si gusteranno.
Colla fede noi ci sforziamo di piacere a Dio, ma l’Eterno Padre non può
volgere a noi, già peccatori, il suo sguardo di compiacenza, se non ci vede
pienamente conformi col suo divin Figliuolo, se in noi non vede ricopiate
le virtù che colla parola e coll’esempio il buon Gesù ha predicato. E Gesù
per la sua illibatezza fu detto giglio delle convalli: lilium convallium,126 il
diletto che si pasce tra i gigli: qui pascitur inter lilia;127 Gesù fu mite ed
umile di cuore, come nella lettera precedente abbiamo meditato, Gesù fu
distaccato dai beni di questo mondo fino a ridursi a non avere ove posare il
capo: ubi caput reclinet;128 Gesù fu ubbidiente e ubbidiente fino alla morte
di croce: obediens usque ad mortem… crucis;129 Gesù fu modello nello spi-
rito di preghiera: erat pernoctans in oratione,130 nello spirito di abbandono
in Dio: Pater, in manus tuas commendo spiritum meum,131 di zelo per la
salute delle anime: veni animas… salvare,132 per la gloria del suo eterno
Padre: ut fìlius tuus clarificet te.133 E noi come potremo piacere a Dio per
la nostra fede, se essa in noi non produce tali virtù? Rammentiamoci che la
126 Cant. II, 1.
127 Ib. VI, 2.
128 Matth. VIII, 20.
129 Philip. II, 8.
130 Luc. VI, 12.
131 Luc. XXIII, 46.
132 Luc. IX, 56.
133 Joan. XVII, l.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 471
fede senza le opere è morta e quindi forte in noi si risvegli l’amore, la prati-
ca di ogni virtù, che solo a questo patto noi vivremo la vera vita della fede.
Ma qui ben lo veggo, mie buone figliuole, che per l’acquisto della virtù
la nostra povera natura è messa in croce, ben lo so quanto ciò ha da costare
alla nostra debolezza! Eppure se ben decisa e ben salda a tale proposito
non fosse la nostra volontà, troppo daremmo a divedere che debole, ben
debole in noi sarebbe la vita della fede. Non ci dice di fatto lo Spirito Santo
che militia est vita hominis super terram,134 la vita dell’uomo sopra la terra
è un continuo combattimento? e il combattimento consiste appunto nel
dominare le nostre passioni, renderci padroni di noi per volgere le nostre
potenze a Dio, cioè farci virtuosi. E Gesù non ha ribadito la medesima
verità quando ci disse che solo quelli che sapranno farsi violenza rapiranno
il regno di Dio: violenti rapiunt illud?135 quando disse che Egli era venuto
a portare la guerra alle passioni: non veni pacem mittere, sed gladium?136
quando disse a chi vuol essere suo seguace che distacchi il suo cuore da
tutto, prenda la sua croce ogni giorno e gli tenga dietro: abneget semetip-
sum, tollat crucem suam quotidie et sequatur me?137 Bisognerebbe dunque
avere dimenticati questi divini insegnamenti per istupirci di dover soffrire,
di dover lottare sempre, bisognerebbe non far caso della nostra fede, non
vivere di fede.
Ma il nostro soffrire non è senza conforto; che se teniamo lo sguardo
alla corona promessa a chi bene si comporterà in questa lotta: non corona-
bitur nisi qui legitime certaverit,138 oh ben diversi saranno i nostri giudizi
sulle contrarietà, tribolazioni, difficoltà e sofferenze di questo povero mon-
do! I santi che tali cose consideravano al lume della fede, non solo non
paventavano le contrarietà dicendo: si Deus pro nobis quis contra nos,139 se
Dio è con noi, chi sarà contro di noi? ma gioivano ancora nelle tribolazio-
ni, avendole come preziose occasioni di mostrare il loro amore per Dio:
ibant gaudentes…pro nomine Jesu contumeliam pati.140 E voi stesse, con
grande edificazione vostra e vostro incoraggiamento, non ripetete i detti «o
patire o morire; non morire ma patire» di quelle anime ardenti che erano
giunte per fede a comprendere così bene la preziosità delle pene, da temer
che colla morte loro venisse troncata l’occasione di tanto guadagno? Oh i
134 Job VII, 1.
135 Matth. XI, 12.
136 Matth. X, 34.
137 Luc. IX, 23.
138 2 Tim. II, 5.
139 Rom. VIII, 31.
140 Act. V, 41.

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472 Seconda parte
santi che davvero vivevano di fede, alla corona di rose preferivano quella di
spine, che li rende più simili a Gesù! Il milite generoso agli ozi forzati della
tregua preferisce i disagi del combattimento, ed in lui tanto vale il senti-
mento della gloria che quasi non fa caso delle ferite e della morte stessa; e
per la gloria che in cielo ci aspetta vorremo essere meno generosi noi, che
la fede e la divina grazia han trasformati in soldati di Gesù Cristo?
È vero, direte voi; ma ciò non toglie che la cosa sia difficile assai, né in
un giorno ci potremo spingere a tale altezza di virtù, per quanto viva in
noi possa essere la fede. Eh sia! ma la difficoltà non diminuisce l’obbligo
di tentare continuamente la prova per raggiungere la nostra perfezione,
anzi deve rendere ancora più forte la nostra decisione, più generoso il no-
stro impegno; ma quanta è l’energia, la fermezza dell’animo nostro in tale
impresa, che per noi non solo è doverosa, ma deve formare il carattere
particolare della nostra vita, se ha da essere vita di fede? In noi è deciso il
proposito di renderci robusti nell’esercizio delle virtù, di temprare l’animo
nostro a tutte le prove e indurirci alla lotta contro il nemico delle anime no-
stre, contro il mondo colle sue lusinghe e i suoi assalti, contro di noi stessi
che al male siamo inclinati: nosti populum… quod sit pronus ad malum?141
Oh quale sarebbe la nostra vergogna se dovessimo dire che tale non è la ri-
soluzione costante della nostra volontà! Per addestrarsi alle armi e rendersi
forte contro i nemici della patria, il soldato sostiene ogni giorno faticosi
esercizi e diverrebbe ludibrio de’ suoi, di tutti, se nelle occasioni desse se-
gno di debolezza; e noi fiacchi tentenneremo quando potremmo esercitarci
nella virtù e farci forti contro i nemici di Dio, tollerando in pace una parola
pungente, riconoscendo con umiltà un nostro torto, sostenendo una fati-
ca, sopportando una molestia, prestando aiuto in un bisogno e via via di
questo passo? Ecché? pretenderemmo noi forse che le virtù si svolgano, si
facciano robuste in noi senza la nostra laboriosa cooperazione? La fede e
l’esperienza ci dicono che le virtù morali, la pazienza, l’umiltà, la generosi-
tà, ecc. non si acquistano senza lo sforzo continuo di ripeterne gli atti, fin
che sia fatta in noi l’abitudine; vano quindi sarebbe sperare anche da Dio
tali virtù se tale sforzo in noi non fosse; poiché solo a chi fa il suo possibile
il Signore ha promesso il suo aiuto. Per sostenere quindi la lotta della vita
per l’acquisto delle virtù che stabiliranno in noi il regno di Dio, esercizio
ci vuole, esercizio vero, generoso, indefesso, sostenuto dalla fede nell’aiuto
promesso da Dio e nella gloria del paradiso.
Ed eccomi così giunto alla parte più pratica di questa mia. Lo stato
141 Exod. XXXII, 22.

48.5 Page 475

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 473
miserando di chi alla fede non s’ispira, l’eccelsa nobiltà di chi vive alla luce
de’ divini insegnamenti, la stretta obbligazione che c’incombe di mante-
nerci in tale sentiero e l’inutilità delle scuse per ritrarne il piede o muovere
lento il passo, per quanto finora abbiamo considerato, credo siansi potute
stampare nella vostra mente e nel vostro cuore. Se dunque trovaste non
essere ancora in voi piena e vera la vita di fede, avendo io accennato a ciò
che la indebolisce e come la si ha da rafforzare, risolvete, risolvete subito,
fortemente di ridestare viva quella fede che per la grazia di Dio in voi
venne infusa e coltivata in tanti modi: ut resuscites gratiam Dei quae est in
te.142 I pensieri, i sentimenti, i giudizi, gli ardori, gli slanci che vi mostrai
nell’anima ardente nella fede, fate che siano i vostri ed in essi continua-
mente si tenga acceso il vostro spirito. Né illudetevi credendo che basti
pensare molte cose eccelse circa la dottrina di Gesù Cristo, o dire cose su-
blimi nell’insegnamento del catechismo, ma persuadetevi che la luce della
mente ha da essere fuoco per la volontà, se deve produrre la virtù e non
solo la scienza; quindi ai raggi della fede procurate che ne resti impres-
sionato il cuore, e le celesti verità non siano considerate in astratto, ma
sempre procurate che scendano alla pratica della vostra vita, non lasciando
di ruminarle nei vostri cuori fin che non abbiano destato sentimenti santi,
risoluzioni efficaci, finché non vi abbiano rese migliori praticamente. Ove
il sole illumina e non riscalda ivi non produce la terra, ivi non è la vita.
Nutrito così lo spirito e pieno il cuore de’ divini insegnamenti, fate che
ogni vostra azione da essi venga ispirata. Ponendovi al lavoro, allo studio
elevate prima il pensiero a Dio, e rammentate che Egli medesimo v’assiste
nella vostra occupazione. Egli conosce con quali disposizioni e con quale
intento vi ponete all’opera e continuate nell’impegno; Egli tiene calcolo dei
vostri sforzi per mantenervi salde nel compimento del vostro dovere, per
piacere a Lui; e di tutto a suo tempo generosamente vi retribuirà. Tali pen-
sieri, mantenuti presenti al vostro spirito, e riflessivamente e cordialmente
assecondati, mentre daranno a voi una vera soavità nell’operare, vi assicu-
reranno ancora che l’opera vostra è basata sulla fede. E se questi pensieri
e sentimenti non subito vi accorreranno, anche ad opera cominciata o già
volgente al termine, accorgendovene, suscitateli in voi con prontezza, im-
medesimateveli con gioia; e così ciò che rimane a fare e per riflesso della
volontà che rettifica l’intenzione, anche il già fatto sarà basato sul divino
fondamento, che la fede ne suggerisce. E questo esercizio, continuato con
dolcezza e costanza nelle azioni della giornata di mano in mano che si
142 2 Tim. I, 6.

48.6 Page 476

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474 Seconda parte
presentano, a poco a poco susciterà nell’anima il vero gusto della fede, che
prova chi nella semplicità del suo cuore serve Iddio null’altro desiderando
che di piacere a Lui, a poco a poco rafforzerà l’animo nell’osservanza dei
divini precetti in vista di Dio solo, nel modo voluto o desiderato da Lui; in
una parola, si verrà facendo forte in voi la vera vita di fede.
Ma dove maggior cura dovete mettere, per avere presenti al vostro spi-
rito i suggerimenti della fede, è nelle pratiche di pietà. All’anima che crede
ed ama ciò diviene cosa naturale. Nelle azioni ordinarie si eseguisce ciò
che Dio ordina, ma nelle pratiche di pietà si tratta a tu per tu con Dio stes-
so; come dunque dovrebbe essere possibile conversare personalmente con
Dio senza avere il pensiero a Lui, senza riflettere che una maestà infinita
si degna trattare con noi, con tanta affabilità e cordiale bontà, come non
farebbe un padre co’ suoi figli stessi? Lo Spirito Santo quindi suggerisce
che prima di entrare in orazione prepariamo l’anima nostra, perché non
sia fredda nella fede: ante orationem praepara animam tuam.143 E se così
noi ci disponiamo, oh quali torrenti di luce irraggieranno il nostro spirito!
quali soavissime parole il Signore dirà al nostro cuore! e dalla presenza e
dalla voce di Dio scossa la nostra volontà, oh come si sentirà accesa nel
santo servizio di Dio! Ma che dire poi se con viva fede noi assistiamo al
santo sacrifizio della Messa? Spiritualmente vedere Gesù sollevato in cro-
ce, crucifixus... pro nobis,144 spargere tutto il suo sangue per noi! sentire le
ineffabili parole di Lui che moribondo crocifisso invoca il perdono sui suoi
crocifissori: pater, dimitte illis!145 come sarà possibile che il nostro cuore
non si spezzi di dolore, conoscendo per fede che noi, coi nostri peccati,
siamo stati la causa della morte di Gesù?
Ma più e più ancora ci dirà la nostra fede così risvegliata. Il Sangue di
Gesù, sparso sul calvario e misticamente sull’altare, si fa mite lavacro delle
anime nostre nei santi Sacramenti e noi, tinti di quel sangue divino, ci sen-
tiamo salvi dall’ira di Dio, come in Egitto salvi furono i primogeniti degli
Ebrei le cui case furono tinte del sangue dell’agnello, figura dell’Agnello
divino. Anzi abbeverate col sangue di Gesù, e nutrite col suo corpo fatto
cibo spirituale, le anime nostre tanto si uniscono con Gesù, da fare con Lui
come uno spirito solo: qui adhaeret Domino unus spiritus est,146 e noi vivi
alla fede e carità, quasi rivestiti della divinità e forza di Gesù Cristo stesso,
dalla sacra mensa eucaristica dovremmo partire come tanti leoni spiranti
143 Eccli. XVIII, 23.
144 In Simb.
145 Luc. XXIII, 34.
146 1 Cor. VI, 17.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 475
terrore a tutti i nemici dell’anima nostra, invincibili nella lotta della vita,
perché la nostra è divenuta vita di fede in tutta la sua pienezza e divino
splendore. Oh tali sieno sempre i mirabili effetti che noi riportiamo dalle
pratiche di pietà, dai santi sacramenti! e per ottenere un simile risultato
prepariamoci, prepariamoci disponendo le anime nostre colla fede, che
produce la santità!
A tale esortazione io non dubito, anzi lo vedo, mie buone figliuole, che
l’animo vostro si accende e spontanea sgorga in voi la risoluzione di sem-
pre tener eccitata così e viva la vostra fede; ma per evitarvi ogni sorpresa
permettetemi di ricordarvi che non sempre il vostro cuore sarà impres-
sionato così, non ostante il vostro buon volere. Vi saranno dei momenti
in cui l’anima, tocca da non so quale torpore, vi parrà insensibile ad ogni
cosa; i ricordi che prima l’accendevano di santi affetti la lascieranno nel-
la sua incresciosa apatia; un insolito languore renderà le vostre membra
come pesanti e lente e quasi a forza si muoveranno alle pratiche di pietà,
al compimento d’ogni dovere. Vi saranno dei momenti in cui nelle vene
sentirete come un’onda di irascibilità pungente, maligna che a stento riu-
scirete a frenare e vi parrà che continui, a dispetto de’ santi pensieri che vi
sforzate di richiamare alla mente per farla diminuire. Vi saranno persino
dei momenti in cui gemerete come in una specie d’incredulità, per cui vi
sentirete lo spirito ingombro di timori, incertezze e oscurità che vi daranno
una pena indescrivibile.
Queste ed altre mille simili perturbazioni d’animo, suscitate o dalla
mala riuscita in ciò che tenevate per certo, o da contraddizioni inaspettate,
o da fatti che non sapete mettere d’accordo colle verità eterne, vi succe-
deranno poi troppo nel corso della vita; e di queste peripezie il nemico
dell’anima si servirà per abbattere la vostra fede od attutirne la vivezza,
per impedirne i frutti di vita eterna. Oh allora coraggio, mie buone figlie,
coraggio! Contenendo l’anima vostra in una relativa tranquillità, non fate
conto dell’impressione sfavorevole in cui vi trovate, che ben presto passe-
rà, e intanto dal fondo del vostro cuore elevate a Dio la preghiera: credo,
Domine, adiuva incredulitatem meam;147 Signore, aiutatemi, non permette-
te che s’affievolisca in me la luce della fede; ma fate che, ad onta della tem-
pesta che sento in me, sempre io tenga fisso lo sguardo in voi ed eseguisca
sempre il vostro santo volere. Signore, siate la mia luce e il mio conforto
ora e sempre, per la vostra infinita bontà. Tale preghiera, tanto più grata
a Dio quanto più costa a voi, state certe: postulet in fide nihil haesitans,148
147 Marc. IX, 23.
148 Jac. I, 6.

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476 Seconda parte
varrà ben presto a ritornare la calma nel vostro spirito e la fiducia nel vo-
stro cuore così provato.
Né crediate che, vinto una volta il nemico, non abbiate più a temerne
i colpi; poiché astuto ed instancabile egli di ogni occasione si servirà per
ritornare all’assalto. E avverrà che, attirando la vostra attenzione su di ciò
che prima non avvertivate, vi farà rilevare che quelle tali persone hanno i
loro difetti, che le loro azioni non corrispondono al concetto che di loro
v’eravate fatto; avverrà che, facendovi ragionare sull’ubbidienza, vi farà
trovare tanti motivi di dubitare se quegli ordini dati da quella persona,
in quel modo, con quei fini che vi paiono sì evidenti e niente santi, siano
ordini che contengono per voi la volontà di Dio, quantunque chi comanda
sia legittimo e competente superiore, e la cosa comandata sia onesta, se-
condo regola e a voi possibile, sebben un po’ ripungente all’amor proprio;
avverrà che, trovandovi a’ fianchi chi vi dà noia, tanto si studierà di farvi
sentire quella molestia, da farvi dimenticare l’amor fraterno che vi lega
in Gesù Cristo; avverrà che, vedendovi a contatto di persona ammalata,
susciterà in voi tanta impazienza o ripugnanza, che quasi più non vedrete
in lei un membro sofferente di Gesù Cristo, quasi non vedrete che nella
sua sofferenza e nell’umiliazione, che forse deve subire per la vostra fred-
dezza, essa si rende sempre più simile a Gesù che l’ama tanto. Ma, figliuole
mie, in questi ed altri innumerevoli assalti di questo genere, subito, subito
scorgete il diabolico inganno e scuotendovi dall’infernale incanto, che ter-
rebbe sospesa la vostra mente, non permettete che il nemico si rida di voi;
ma forti nella fede menate a lui colpi vigorosi che lo facciano ruggire dal
dolore, e senta che viva è in voi la divina virtù della fede, che colla divina
grazia mai e poi mai permetterete s’affievolisca in voi, che in Dio e per Dio
avete giurato di passare la vostra vita.
E che tale sempre vorrà essere il vostro impegno io mi conforto a spe-
rarlo, pensando che per divina disposizione e per le sante usanze vigenti
fra di voi, continuamente voi vivete in richiami di fede. Di fatto nella vostra
vita religiosa voi non potete far azione alcuna senza elevar colla preghiera
la vostra mente a Dio.
Dio è il primo pensiero della vostra giornata e le prime ore di questa
a Lui direttamente sono consacrate. Le vostre occupazioni sovente risuo-
nano il nome di Gesù e quello dolcissimo della sua Vergine Madre. Non
vi chiamate se non per fede dicendovi sorelle, non vi salutate se non invo-
cando Gesù nei vostri cuori. Se vi cibate, il Signore ha da benedire i vostri
cibi; se vi ricreate, Egli benedice la vostra ricreazione, ed anche se riposate,
in Lui prendete riposo. Non v’è angolo della casa ove una sacra immagine
o qualche preziosa sentenza non vi richiami a pensieri di fede; non aprite

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 477
forse libro senza che vi sia rammentato o dipinto il sacro mistero, un per-
sonaggio eminente in santità. Scoccano le ore? ed eccovi un ricordo della
vita di Maria SS. ed un pensiero a Gesù. L’abito stesso che portate non vi
dice che vi siete separate dal mondo per essere tutte di Gesù? L’emblema
che ricorda la vostra professione non è forse Gesù che, disteso sulla croce,
vi dice quale dev’essere la vostra vita? Or come potrei io supporre che di
continuo non abbiate un pensiero di fede, se di fede sempre vi parla ciò
che vedete, ciò che sentite, ciò che fate, ciò che siete voi medesime?
No, mie buone figlie, tal cosa io non dubito di voi; ma prego il Signore
che i richiami, i suggerimenti della fede siano sempre più vivi e forti in voi,
producano nelle anime vostre un santo ardore sempre più cocente d’amor
divino, tengano il vostro cuore sempre sollevato dalle miserie di questo
mondo, lo facciano robusto nelle battaglie del Signore, l’infiammino di
zelo illuminato per diffondere il regno di Dio sopra la terra, per trarre
anime a Gesù; in una parola io prego il Signore perché tali vi renda che
chiunque veda voi abbia a dire: è un’anima che solo dalla fede s’ispira, è
un’anima giusta che vive di fede.
Che se tal elogio si dovrà fare di ciascuna di voi, chi potrà dire l’esultan-
za del buon Gesù, della Madre nostra Maria Ausiliatrice, del sempre caro
nostro padre D. Bosco? chi potrà dire il vantaggio delle anime vostre e il
bene che farà nel mondo la Congregazione a cui appartenete?
E perché tali abbiate da essere tutte voi, mentre mi raccomando alle
vostre sante orazioni, di gran cuore vi benedico.
Credetemi intanto qual sempre vi sono
Aff.mo Padre in G. C. Sac. Michele Rua
P.S. Approfitto di questa occasione per parlarvi anche di altre cose:
1° Vi ringrazio tutte degli augurii e preghiere che, in occasione delle Fe-
ste Natalizie e Capo d’anno, avete fatto per me, pel Direttore Generale, e
per le Madri; il Signore vi rimuneri tutte largamente co’ suoi celesti favori!
2° Vi annunzio che il Santo Padre Pio X, in una indimenticabile udien-
za particolare, nella quale mi accolse con la più squisita bontà, mostrandosi
non solo Padre sommamente benevolo, ma, sarei per dire, vero amico e
protettore delle opere salesiane, concesse una specialissima benedizione
a tutti i Salesiani, alle Suore di Maria Ausiliatrice, ai nostri alunni e Coo-
peratori, raccomandando caldamente di pregare e far pregare per lui. Io
pertanto, mentre annuncio a voi questa benedizione del Santo Padre, vi
esorto a pregare davvero e far pregare per lui e a ringraziare il Signore di
averci dato un Papa che non ci conosce ed ama meno dei precedenti.
3° Vi notifico ancora che lo stesso Santo Padre Pio X, con Rescritto

48.10 Page 480

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478 Seconda parte
della Sacra Congregazione dei Riti, in data 7 Settembre 1903, degnavasi
innalzare a rito doppio di 2a classe le due feste patronali di San Francesco
di Sales e di Maria Ausiliatrice, per tutta la Società Salesiana e Congrega-
zione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, coll’aggiunta dell’ottava a quella
di S. Francesco di Sales, osservando le Rubriche. Anche di questo insigne
favore rendiamo grazie a Dio.
4° Rendovi pur noto che per il numero stragrande di case, che va an-
cora aumentando di giorno in giorno, quest’anno si è dovuto aumentare il
numero delle lspettorie, procurando che ogni lspettoria abbia la sua Visi-
tatrice, perché più facilmente possiate essere aiutate nelle vostre difficoltà
e bisogni. Alle buone Madri del Capitolo Superiore, potete sempre ancora
ricorrere; ma per il regolare disbrigo degli affari, è bene che per le Madri
riserviate le cose straordinarie, alle quali non potesse provvedere la Visi-
tatrice. A questo modo il vostro Capitolo Superiore, non dovendosi più
occupare di tante cose particolari, potrà meglio provvedere agli interessi
d’ordine generale, con grande vantaggio di tutta la Congregazione delle
Figlie di Maria Ausiliatrice.
5° Finalmente desidero inculcarvi nuovamente la diffusione delle Let-
ture Cattoliche che furono fondate dal nostro caro Padre D. Bosco e da lui
sostenute col più grande zelo durante tutta la sua vita. Gli abbonamenti si
prendono in Torino via Cottolengo n. 32 al prezzo di L. 1,80 per la città, e
di L. 2,25 fuori di città.
Varie altre pubblicazioni salesiane vorrei pur raccomandare alle vostre
premure, ma per non diffondermi troppo lungamente mi limito a proporvi
Il Secolo del Sacro Cuore di Gesù, che si pubblica a Bologna nell’Istituto
salesiano della Madonna di S. Luca. Esso viene redatto da distintissimi
personaggi, fra cui lo stesso Em.mo Card. Svampa Arcivescovo di quella
città, ed ha per iscopo di propagare la divozione al sacratissimo Cuore di
Gesù. Per l’Italia è a L. 3, per l’estero a L. 4. Così pure vi raccomando il
periodico intitolato Don Bosco che si pubblica nell’Istituto Salesiano di S.
Ambrogio in Milano. L’abbonamento è a L. 2 per tutta l’Italia.
32
Alle Direttrici dell’Ispettoria Transpadana
Informa le direttrici dell’Ispettoria Transpadana del trasferimento temporaneo del­
l’Ispettore Salesiano a Lanusei in Sardegna, come direttore della casa, pur continuan-
do a svolgere il ruolo di Ispettore. Invita perciò le FMA a continuare a consultarlo
nelle difficoltà e dubbi per corrispondenza.

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49.1 Page 481

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 479
Copia a stampa 2 pp., in AGFMA 412.1/215 (4)
Torino, 1° Gennaio 1904
Rev.de Direttrici dell’Ispettoria Transpadana,
Forse è già arrivata a vostra conoscenza la notizia del trasloco del Car.
mo D. Erminio Borio al nostro Collegio di S. Eusebio in Lanusei. Per vo-
stra completa informazione e norma debbo notificarvi che per affari im-
portanti che qui attendono il Sig. D. Francesia, di questi giorni si dovette
richiamar di là questo anziano Confratello che da qualche mese con tan-
to lodevole impegno vi fungeva da Direttore. Per supplirlo si è portato
il pensiero sul vostro Ispettore, come colui che, essendo fornito del tito-
lo accademico necessario, potrebbe sostenere quella carica in faccia alle
autorità e, dotato di buona salute, potrebbe attendere all’insegnamento
secondo i bisogni delle case, che come quella scarseggiano di personale.
Fattagli la proposta, con edificante obbedienza si dispose a sobbarcarsi a
quel nuovo incarico, e partì per quella nuova dimora. Egli però non cessa
dal suo ufficio di Ispettore, e non potendo forse per quest’anno compiere
altre visite in persona, supplirà per mezzo della corrispondenza epistolare
anche dimorando in altra Ispettoria, come già altre volte avvenne per altri
Ispettori ai tempi del nostro venerato Padre Don Bosco. Voi pertanto po-
trete continuare a consultarlo nelle vostre difficoltà e dubbi. Compiacetevi
notificare eziandio alle vostre dipendenti quanto sopra.
Il Signore vi benedica colle vostre Consorelle ed allieve per passare
santamente il nuovo anno. Mentre io vi raccomando a Maria Ausiliatrice,
affinché vi aiuti colla sua intercessione a mantenervi fervorose e zelanti nel
divino servizio, vogliate anche voi ricordare nelle vostre orazioni
Il Vostro Aff.mo in G. e M. Sac. Michele Rua
33
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Come Strenna per l’anno 1905 indirizza alle FMA una riflessione sulla pazienza,
come caratteristica della carità.
Precisato il significato del termine, fonda l’esposizione sull’insegnamento e gli esempi
di Gesù, dei santi e di Maria SS.
Insegna a coltivare la pazienza con la ferma disposizione del cuore e con la preghiera
e ad affrontare in pratica le prove nelle quali si esercita questa virtù: prove comuni a

49.2 Page 482

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480 Seconda parte
tutte le persone e in particolare ai cristiani, alle anime consacrate, alla FMA nella sua
missione apostolica e nella vita comunitaria.
Nel poscritto ringrazia per gli auguri e le preghiere offerte per la sua guarigione.
Alle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice, Torino, Tipografia Salesiana 1905, 34 pp., in
AGFMA 412.1/215 (5)
Torino, ultimo giorno del 1904
Dilettissime Figlie in Gesù Cristo,
Gode l’animo mio ogni qual volta mi si presenta l’occasione e posso
avere un po’ di tempo per indirizzarvi qualche buona parola, che vi aiuti
nella grand’opera da voi intrapresa della vostra perfezione religiosa, della
vostra santità.
Ora voi sapete che la vera perfezione consiste nella carità: charitatem
habete, quod est vinculum perfectionis,149 secondo insegna S. Paolo che dal-
la carità di N. S. Gesù Cristo era spronato in tutte le sue opere: charitas
enim Christi urget nos.150 Ma il medesimo S. Paolo, parlandoci della carità,
dice che essa è paziente: charitas patiens est.151 E appunto di questa pazien-
za che contraddistingue la carità, ed è quindi buon indizio di perfezione,
io desidererei parlarvi in questa mia. Perciò, dopo alcune parole che vi
daranno un giusto concetto della pazienza, io vi dirò quanto eccellente sia
questa virtù e come la dobbiamo praticare.
Concetti sbagliati della pazienza. Soventi accade di accorgerci che del-
la pazienza si hanno concetti ben diversi dal vero, poiché alcuni parlano
di essa come di una certa insensibilità naturale e credono per es. molto
paziente chi essendo poco impressionabile poco si risente, mentre credono
impaziente chi non sempre riesce a dissimulare interamente le spiacevoli
impressioni che si sforza di tollerare in pace; altri vorrebbero dire paziente
colui che subisce le contrarietà ed anche gli insulti solo perché o non li
comprende, o non li può o non li sa allontanare, epperciò si chiude in un
insulso indifferentismo, mentre chiamerebbero impazienti coloro i quali
sanno resistere ai colpi di chi insulta a ciò che essi hanno di più sacro, e
con nobile fermezza sanno mantenersi nella via dell’ordine, difendendosi
149 Coloss. III, 14.
150 2 Corinth. V, 14.
151 1a Corinth. XIII, 4.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 481
anche vigorosamente, quando la difesa è legittima e doverosa; altri anco-
ra, giudicando se medesimi, credono di essere stati pazienti od impazienti
secondo che non ebbero od ebbero molte occasioni di sofferenza o di ri-
sentimento.
Vero concetto della pazienza. Tutti questi sbagliano perché giudicano
della pazienza o dalle naturali disposizioni dell’individuo, o dal motivo
umano che lo guida, o dalle occasioni che egli ha; mentre invece la pazien-
za, di cui intendiamo parlare noi, è una virtù morale basata sopra motivi
soprannaturali e si esercita per la volontà che aiutata dalla divina grazia sa
ben governarsi nelle diverse disposizioni d’animo e nelle occasioni più o
meno frequenti che si possono presentare.
Noi diciamo che ha la virtù della pazienza colui che nelle sofferenze
e contrarietà, sebbene senta l’impeto dell’ira non vi si abbandona, ma sa
comprimersi e contenersi nei limiti assegnati dalla retta ragione illuminata
dalla fede; colui che non potendo o non credendo bene allontanare da sé
una dolorosa prova, non s’inquieta poi, né si scoraggia, ma fidato in Dio
sopporta in pace il male o la noia che non può evitare, od ha accettato
figlialmente dalle mani di Dio, per mire superiori; colui in fine che a tal
modo si comporta non solo questa o quella volta in particolare, ma ogni
qual volta ne avviene il caso, per una felice abitudine che ne ha contratta
colla santa grazia di Dio e col suo esercizio, collo sforzo della sua volontà.
Pregiudizi del mondo. Or che diremo noi della pazienza intesa a questo
modo, della vera virtù della pazienza? Il mondo, che dello spirito di Gesù
Cristo nulla intende, potrà encomiare talora chi sdegnoso ribatte un’offe-
sa, come persona che non si lascia sopraffare; potrà esaltare chi insofferen-
te di certi giusti legami, fieramente sa affermare pretesi diritti a mal’intesa
libertà; ma il mondo non calcola che ascoltando l’indignazione si acuisce
la divisione degli animi, mentre responsio mollis frangit iram,152 con una
dolce risposta si calma l’ira, si fomenta l’unione dei cuori in santa carità:
il mondo non considera che il benessere dell’individuo e della società è la
dolce e sicura conseguenza di ragionevole e paziente sottomissione agli
ordini dei superiori, di Dio.
Insegnamento di Gesù. Il buon Gesù invece indicandoci quali sono
quelli che lavorano con vero profitto per la vita eterna guadagnando anche
152 Prov. XVI, 1.

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482 Seconda parte
il cento per uno, dice essere coloro che portano frutto mediante la pazien-
za: fructum afferunt in patientia,153 coloro cioè che sanno sopportare ogni
pena in pace; la qual cosa anziché debolezza è tale grandezza d’animo che
lo Spirito Santo asserisce che il vero paziente vale assai più dell’uomo valo-
roso che il mondo direbbe forte: melior est patiens viro forti.154 La ragione
si è che il valoroso sa vincere altri, ma il paziente vince se stesso, reprimen-
do l’ira che gli bolle in petto; quindi lo Sp. S. dice ancora che chi è padrone
dell’animo suo è da più che l’espugnatore di fortezze: et qui dominabitur
animo suo expugnatore urbium.155
Anzi l’Apostolo S. Giacomo ammaestrato da Gesù stesso insegna che
la pazienza è virtù tanto eccellente da costituire un sicuro argomento di
perfezione: patientia opus perfectum habet.156 Chi mai di fatto non sente
che se merita lode chi fa bene il suo dovere quando ogni cosa procede con
tranquillità e senza contrasti, è assai più da ammirare e si mostra molto più
virtuoso chi eseguisce la volontà di Dio in mezzo alle contrarietà, persecu-
zioni e sofferenze d’ogni genere, senza alterarsi, senza sconfortarsi mai? È
alla prova delle tribolazioni che si conoscono i valorosi, come al fuoco si
distingue l’oro e l’argento dalla scoria.
Glorioso esempio dei Santi. E gloriosi in questa prova e per questa
prova si mostrarono i Santi, specie i più tribolati, di ciascun dei quali am-
mirata la S. Chiesa canta dicendo che nei tormenti si mantenne calmo,
sereno, paziente: Non murmur resonat, non quaerimonia - Sed corde impavi-
do, mens bene conscia - Conservat patientiam.157 Colla loro pazienza di fatto
noi li vediamo sopportare imperturbabili le più rudi fatiche, gli stimoli
dell’indigenza, le noie dei contrattempi, gli strazi delle malattie; li vedia-
mo superare l’importunità dei fanciulli, la sfrontatezza degli adolescenti, le
pretese dei superbi, le furie dei prepotenti, le persecuzioni dei tiranni; ed
anche nei momenti più difficili, nelle pubbliche calamità, quando anche i
più forti vengono meno, noi vediamo talora questi nostri eroi, sofferenti sì
ma con una calma che da sé s’impone, fatti aiuto e conforto di tutti, volgere
le turbe a sani consigli, far morire sulle labbra altrui l’imprecazione ed il la-
mento, piegare gli animi a prendere con rassegnazione dalle mani di Dio le
calamità in isconto dei proprii peccati, elevare i cuori a migliori speranze;
153 Luc. VIII, 15.
154 Prov. XVI, 32.
155 Ib.
156 Jacob I, 4.
157 Hymn. SS. Mart.

49.5 Page 485

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 483
in una parola noi li vediamo interamente padroni di sé padroneggiare gli
altri, sovra dei quali si elevano collo splendore della soavissima e fortissima
loro virtù.
Come mai di fatto non rimanere attoniti nel considerare la figura di S.
Paolo che tanto e con tanta calma sopporta per amore di Gesù? come non
sentirci compresi da riverente maraviglia nel leggere quanto e con quanta
pace hanno sofferto gli altri Apostoli tutti per il bene delle anime, i martiri
che diedero la loro vita per Gesù Cristo, i fondatori degli ordini a prò
dell’umanità e tutti quelli che nella Santa Chiesa per sé e per altri hanno
saputo dare degni frutti di vita eterna? E se i frutti apportati mediante la
pazienza sono così gloriosi, chi non vede quanto eccellente virtù sia la cri-
stiana pazienza in sé medesima?
Gloriosissimo esempio di Maria SS. Ma più alto concetto ancora noi
dobbiamo formarci della pazienza se pensiamo che essa ci rende simili
alla stessa Madre di Dio Maria SS., che per la sua grandezza d’animo nel
sopportar in pace dolori che superano ogni umano intendimento è addi-
venuta la Corredentrice del genere umano. I fatti della sua vita da voi sono
conosciuti ed io non ho bisogno di passarveli a rassegna; solo vi noterò che
la profonda conoscenza che Maria aveva della bontà di Dio e della ingra-
titudine degli uomini, l’amore indicibile al suo buon Gesù che vide trat-
tato sì barbaramente, e alle anime che pur prevedeva non tutte avrebbero
approfittato della Redenzione, l’inarrivabile sua capacità di soffrire per la
delicatezza del suo corpo verginale non alterato dalla colpa d’origine e per
l’anima nobilissima di cui Iddio l’aveva dotata, fecero sì che le pene sue fu-
rono dai Profeti stessi paragonate all’immensità del mare: magna est enim
velut mare contritio tua158 e la S. Chiesa stessa la chiamasse per antonomasia
l’Addolorata. Eppure, vedetela là ai piedi della croce, sulla quale sta mo-
rendo il suo Divin Figliuolo, con che calma eroica e generosità sovrumana
tutto sopporta quel che l’Eterno Padre ha stabilito ed il medesimo Gesù
ha accettato in nostro vantaggio; vedetela là la vera Virgo dolorosissima
meritarsi da tutte le genti di essere proclamata Regina dei Martiri perché
nell’incomparabile sua pazienza tutti li ha superati. Oh virtù grande, virtù
eccelsa, a quale sublimità di eroismo puoi elevare un’umana creatura!
Divino esempio di Gesù. Ma l’eccellenza di questa virtù ci apparirà più
grande, molto più grande ancora se consideriamo che Gesù medesimo ne
158 Thren II, 13.

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484 Seconda parte
ha fatto come il distintivo della sua vita mortale. Al comparire in questo
mondo Egli non è ricevuto dai suoi: sui eum non receperunt,159 appena
nato è cercato a morte: quaerebant animam pueri,160 adolescente suda in
una bottega da fabbro fino alla virilità: faber... erat subditus illis,161 uomo
formato comincia la sua pubblica missione e più di prima vien fatto signum
cui contradicetur162 segno alle contraddizioni, al disprezzo, all’odio de’ suoi
nemici, che tanto lo perseguitano finché, per una serie di umiliazioni e
sofferenze atroci, lo riducono alla morte di croce. Eppure quando mai il
buon Gesù emise una sola parola di lamento? che anzi, come se tutto ciò
fosse cosa desiderabilissima, chiama la sua passione suo battesimo: bapti-
smo autem habeo baptizari,163 ed a Pietro che per affetto vorrebbe allonta-
nargli un calice così amaro, dice risolutamente: ritirati, vade retro,164 ed ai
discepoli di Emmaus che si dimostrano quasi scandolezzati perché egli ha
dovuto sostenere tante pene, con grande espressione dice: e non sapevate
voi che solo per queste grandi sofferenze il Cristo doveva entrare nella sua
gloria: haec oportuit pati Christum et ita intrare in gloriam suam?165 Oh
buon Gesù, che lezione ci date mai! Se le sofferenze sostenute con grande
pazienza sono la via alla gloria per il Cristo, quale altra mai sarà la via alla
gloria per i Cristiani suoi seguaci?
Alcune altre considerazioni. La gloria di chi combatte sta nel seguire le
orme del valoroso suo Duce, dell’invitto suo Re, e a noi che siamo soldati
suoi il buon Gesù grida: chi mi vuol seguire rinneghi se stesso e prenda
la sua croce e, se vuol conseguire la vittoria, si armi di molta pazienza,
perché il mio regno è regno di conquista e solo quelli che si sanno fare
molta violenza arriveranno a possederlo: violenti rapiunt illud.166 E a base
di questa grande verità, che le pene pazientemente sostenute per Lui e con
Lui conducono alla gloria del Paradiso, Egli va gridando: beato l’uomo
che soffre, beati quelli che piangono, beati quelli che sono perseguitati,
chiamatevi beati quando diranno ogni male di voi, ecc. ecc. Per questo chi
più si addentra nello spirito di Gesù Cristo più diviene paziente, forte nel
sostenere ogni pena non solo con calma ma con gioia, glorioso di poter
159 Jo, I, 11.
160 Matth. II, 20.
161 Luc. II, 51.
162 Luc. II, 34.
163 Luc. XII, 50.
164 Marc. VIII, 33.
165 Luc. XXIV, 26.
166 Matth. XI, 12.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 485
assomigliare al buon Gesù; per questo i Santi gustavano la vita solo quando
era segnata dalla croce, ed amavano morire quando per loro non vi fosse
più da patire; per questo alcuni di essi desideravano fosse loro prolunga-
ta la vita perché non tanto presto cessassero loro le occasioni di soffrire,
pensando che in cielo più non avrebbero avuto l’inestimabile tesoro delle
sofferenze, le quali sostenute con pazienza per Gesù, quante più sono tan-
to maggior gloria accumulano per l’anima in Paradiso. Che dunque più
si desidera per essere convinti della grandezza, dell’eccellenza della virtù
di cui vi parlo, della vera pazienza che vi può condurre a sì alto grado di
perfezione, di santità?
Bisogna disporsi. Ma che varrebbe essere convinti ed intimamente per-
suasi dell’eccellenza di questa virtù se poi ci perdessimo in isterile ammira-
zione per chi la pratica, senza darci attorno per adornarne il nostro cuore?
Noi abbiamo considerato che la pazienza è virtù eccellentissima perché è
la via che conduce alla gloria del Paradiso, ma possiamo anche notare di
volo che per giungere a quella gloria la pazienza è necessaria, poiché le
prove sono inevitabili e continue, essendo la vita dell’uomo sopra la terra
un continuo combattimento: militia est vita hominis super terram.167 Non vi
è dunque via di mezzo: bisogna ci risolviamo e pronunciamo nello spirito
nostro un voglio così forte che scuota ogni torpore e la mente o il cuore e
tutte le nostre forze riduca ad un impegno deciso di cominciare e continua-
re con lena sempre maggiore il pratico acquisto di questa virtù.
E questa decisione non basta sia risoluta, ma dev’essere ancora calma,
per poter vedere, prevedere e provvedere alla sicura riuscita di sì bella
impresa. Troppe volte forse dopo di aver promesso e risoluto di essere
pazienti, ci trovammo in seguito al medesimo se non a maggior grado d’im-
pazienza; e ciò perché? Perché la mente nostra convinta in teoria non si
fermò alla pratica, non rese in cuore sentita la verità che pazienza non
significa insensibilità od esenzione dalle sofferenze, perché lo spirito no-
stro fisso più nella gloria del trionfo che nelle asprezze del combattimento,
rimase sorpreso dai contrasti, dalle sofferenze, dalle pene che non aveva
vivamente preveduto; quindi ci lasciammo soverchiare.
Invece se noi siamo praticamente persuasi di dover combattere sempre
e con ogni genere di difficoltà, dobbiamo prevedere in generale ed in par-
ticolare quali sono le battaglie che dobbiamo sostenere, e rappresentan-
doci al vivo il quadro delle sofferenze a cui andiamo incontro, dobbiamo
167 Job. VII, I.

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486 Seconda parte
disporre ed anche violentare il nostro cuore ad accettarle e sopportarle
con forza e generosità. Noi nella calma della nostra mente dobbiamo pre-
vedere i pretesti coi quali il nemico vorrà trarci negli inganni del nostro
amor proprio, del timore, della troppa nostra sensibilità per farci diserta-
re o deporre le armi, quindi dobbiamo mantenere alto il nostro coraggio
colla considerazione delle fortissime ragioni che abbiamo di lottare con
tranquillità e fiducia in ogni tempo fino alla fine. A questo modo il nemico
trovandoci premuniti, anche se ci assale sentirà che gli sappiamo resistere;
e se per la nostra debolezza riuscisse talora ad infliggerci qualche momen-
tanea sconfitta, vedrà che tosto ci sappiamo rialzare, confortando il nostro
cuore alla rivincita col pensiero che Dio non permette siamo tentati sopra
le nostre forze, col pensiero che se Egli non a tutti ha promesso la corona
della vittoria, l’ha però assicurata a quelli che combattono secondo il suo
volere: non coronabitur nisi qui legitime certaverit.168
Bisogna pregare. Queste disposizioni peraltro non vi possono essere o
non possono raggiungere lo scopo se vanno disgiunte dalla continua pre-
ghiera. Siccome il combattimento dura tutta la vita, così la pazienza non
sarà virtù vera e consistente se non ci accompagna fino al termine della
vita stessa; la pazienza è dunque una virtù che in particolar modo non
può essere disgiunta dalla perseveranza finale. Ora noi sappiamo che la
grazia della finale perseveranza Iddio non la concede se non a chi prega
e gliela domanda espressamente. Sant’Agostino apertamente lo dichiara:
Constat Deum…alia nonnisi orantibus praeparasse sicut usque in finem per-
severantiam.169 Oltre ai motivi generali che abbiamo di pregare per poter
compiere qualunque opera buona che ci valga per la vita eterna, o per
ottenere qualunque altra virtù, vi sono dunque delle ragioni speciali di
pregare e sempre pregare se vogliamo davvero acquistare la pazienza, in
essa temprarci secondo il bisogno e per essa raggiungere la gloriosa meta
dell’eterna felicità a cui aspiriamo.
Pratica della pazienza nelle prove comuni a tutti gli uomini. Premesse
queste cose e viste in generale le disposizioni che dobbiamo avere, scen-
diamo ora ai particolari; vediamo quali sono le prove che ci aspettano e
come in esse ci dobbiamo governare. Prima di tutto ricordiamo che an-
che solo per la nostra guasta natura umana molte sono le miserie a cui
168 2 Thim. II, 5.
169 De Dono Persev. Cap. 16.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 487
andiamo soggetti: homo... brevi vivens tempore, repletur multis miseriis.170
La serie innumerabile delle malattie, le indecifrabili perturbazioni della
nostra mente e del nostro cuore, gli esquilibrii penosissimi della società ci
attestano a coro che la terra è per noi una vera valle di lacrime: in hac lacri-
marum valle.171 Che varrebbe dunque illuderci? saremmo eterni fanciulli
che tra le lacrime sognano di star meglio in un tempo che non viene mai.
E se ci scoraggiamo? L’avversaria falange delle miserie non iscompare, né
s’allontana, ma inesorabile si avanza e maggiormente ci opprime. Non v’è
dunque altro partito che disporci alla lotta, indurirci alle fatiche, alle pri-
vazioni, alle contraddizioni, alle sofferenze e fatti forti d’animo ogni cosa
tollerare in pace. I Savi stessi della Grecia che profondamente studiarono
le condizioni della vita umana conobbero questa verità e diedero questo
consiglio: sustine, ed i filosofi dell’antica Roma non seppero farsi altro con-
cetto dell’uomo veramente formato alla vita che pensandolo imperturba-
bile in mezzo allo scrosciare delle avversità: justum et tenacem propositi
virum si fractus illabatur orbis impavidum ferient ruinae.172 Che mai di fatto
sono gli antichi eroi presentati come modelli all’umanità, se non spiriti
temprati che non si turbarono, ma con forte padronanza di sé sostennero
le ire nemiche o la sorte contraria? Eppure essi non erano illuminati dalla
fede e la loro fortezza non poteva arrivare al grado di virtù che si contiene
nella pazienza cristiana! vorremmo dunque noi seguaci di Cristo essere
nelle pene meno forti de’ semplici pagani?
Pazienza nelle prove speciali dei cristiani. Lo Spirito Santo dice che più
si richiede da chi ha ricevuto di più: cui multum datum est multum quaere-
tur ab eo;173 ora chi non vede quali maggiori aiuti di grazia abbiamo ricevu-
to noi che nella legge di grazia viviamo una vita di grazia? non è dunque a
stupire se a noi cristiani toccano prove maggiori e le dobbiamo sopportare
con maggiore virtù. Il mondo vi odia: mundus vos odit174 ci ha detto Nostro
Signore, quindi da chi ha lo spirito del mondo noi più che contraddizioni e
persecuzioni non ci possiamo aspettare. Nessuna sorpresa sarà dunque per
noi vederci considerati come feccia: omnium peripsema,175 derisi o sarca-
sticamente scherniti come puerili od ipocriti nelle nostre pratiche di pietà,
170 Job. XIV, 1.
171 Orat. Salve Reg.
172 Horatius.
173 Luc. XII, 48.
174 Jo. XV, 18.
175 1a Corinth. IV, 13.

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488 Seconda parte
trattati come gente pericolosa di cui è lecito sospettare sempre; nessuna
sorpresa vederci giudicati sinistramente anche nelle nostre opere più belle,
tacciati di azioni che neppur abbiamo sognato, contraddetti quando pur
vogliamo essere utili, sfruttati nelle nostre sostanze, forze, influenze e fatti
segno alla più nera ingratitudine; nessuna sorpresa vederci danneggiati e
dipinti come cupidi dell’altrui, provocati e messi in vista come provocato-
ri, percossi e presentati come aggressori; nessuna sorpresa, dico, perché
Nostro Signore tutte queste cose ci ha predetto, facendoci notare che ce
le ha predette: vos ergo videte: ecce praedixi vobis omnia:176 anzi c’insegnò
apertamente che i nemici del nome cristiano sarebbero arrivati al punto di
credere d’aver dato gloria a Dio quando ci avessero messi a morte: venit
hora ut omnis qui interficit vos, arbitretur obsequium se praestare Deo.177 Il
buon Gesù peraltro non ci disse di risentirci, opporre forza a forza, ma ci
suggerì di essere pazienti e a chi ci avesse dato uno schiaffo presentare l’al-
tra guancia: qui te percutit in maxillam praebe et alteram,178 a chi ci volesse
prendere la tunica cedergli anche il mantello: qui vult... tunicam tuam tolle-
re, dimitte ei et pallium;179 ci disse di pregare per quelli che ci perseguitano,
di amare i nostri nemici, perché gli amici li sanno amare anche i pagani.
Ma le suddette prove ci vengono immediatamente dagli uomini e la
nostra Santa Fede ce ne presenta altre che ci vengono direttamente da
Dio. Certe leggi che infrenano le nostre passioni sono pur penose per la
nostra povera natura, eppur Gesù ce le impone ed anzi Ei dichiara di esse-
re venuto in terra appunto per questo, per armarci contro di noi: non veni
pacem mittere sed gladium,180 e S. Paolo ci ribadisce questa verità predi-
candoci la mortificazione cristiana: semper mortificationem Jesu in corpore
nostro circumferentes181 e la forma cristiana di vivere dice essere tale che,
se non fosse per ciò che ci aspetta in Paradiso, noi saremmo quaggiù i più
miserabili di tutti gli uomini: miserabiliores sumus omnibus hominibus.182
E questo è chiaro poiché l’uomo materiale, che nulla capisce dello spirito
di Dio, è tutto nel provvedere alle materiali esigenze del suo corpo a servi-
zio del quale impegna anche la sua mente, mentre invece il cristiano deve
tenersi in ordine infrenando il suo corpo colla forza del suo spirito: spinta
176 Marc. XIII, 23.
177 Jo. XVI. 2.
178 Luc. VI, 29.
179 Matth. V, 40.
180 Matth. X, 34.
181 2 Corinth. IV, 10.
182 1a Corinth. XV, 19.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 489
facta carnis mortificaveritis;183 e S. Paolo non si contenta di ciò predicare
colle parole ma lo fa col suo esempio, riducendo in sé le ribelli passioni a
servire alla legge della mente, alla legge di Dio: castigo corpus meum et in
servitutem redigo.184 Così si comportano i veri seguaci di Gesù Cristo, le
anime elette più amate dal Signore. Anzi Iddio medesimo per tale stregua
fa passar quelli che predilige: ego quos amo, arguo et castigo,185 ed al cieco
Tobia, modello di fedeltà, fa dire dall’Arcangelo: quia acceptus eras Deo,
necesse fuit, ut tentatio probaret te,186 perché eri caro a Dio fu necessario
che la sventura ti provasse, come poi Gesù nel medesimo senso disse ai
due Apostoli che presso di Lui volevano godere particolar favore: potete
voi bere il calice della passione che dovrò bere io stesso: potestis bibere
calicem, quem ego bibiturus sum?187 Il patire adunque ed ogni sofferenza
sopportare in pace, con invitta pazienza, ci rende cari a Gesù, veri seguaci
suoi, veri cristiani; e a tal segno appunto i martiri cristiani si distingueva-
no dagli altri condannati ai supplici, dalla calma profonda ed indicibile
pazienza con cui per la divina grazia sopportavano i più fieri tormenti,
perdonando ai loro persecutori e sovra di loro implorando i favori divini,
la fede, la conversione, l’eterna felicità.
Pazienza nelle prove particolari delle anime religiose. Tra i cristiani
però vi sono delle anime che in modo particolare devono rendersi care a
Dio, perché a Lui interamente consacrate, e queste anime siamo noi reli-
giosi, noi che per dare a Gesù attestato del nostro maggior amore ci impe-
gnammo ad abbracciare non solo ciò che Egli ci imponeva, ma anche ciò
che solo ci consigliava; noi che ci obbligammo a sempre tendere a maggior
perfezione, a sforzarci di salire alle più alte cime della santità. E in noi re-
ligiosi così legati a Dio e da lui tanto ricolmi di speciali favori la virtù della
pazienza non dovrà essere più perfetta che la pazienza dei semplici fedeli?
A questa domanda, che non ci lascia in dubbio sulla risposta, forse taluno
di noi sentirà il bisogno di abbassare la fronte; ma non confondiamoci e
generosi percorriamo pur questo campo del nostro dovere.
Anzitutto notiamo che le prove comuni a tutti gli uomini e quelle spe-
ciali dei cristiani sono pur tutte prove che toccano a noi che quantunque
religiosi abbiamo sempre un’anima umana e cristiana, ma poi bisogna ci
183 Rom. VIII, 13.
184 1a Corinth. IX, 27.
185 Apoc. III, 19.
186 Tob. XII, 13.
187 Matth. XX, 22.

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490 Seconda parte
persuadiamo che se il mondo odia i cristiani, odierà molto più le anime
religiose, che con Gesù sono più intime; bisogna ci persuadiamo che le
anime religiose saranno da Gesù stesso raffinate nella virtù con prove più
squisite, con prove che non tutti arrivano a comprendere o ad immagina-
re. Ma stando anche solo a ciò che d’ordinario deve trovarsi fra le anime
religiose, pur bisogna esclamare che la vita loro è vera vita crocifissa. La
povertà distacca il cuore del fedele cristiano dal soverchio amore ai beni
di questo mondo, ma nel religioso restringe fin l’uso di essi a limiti che
talora fanno ruggire l’amor proprio; per la castità il religioso deve tenersi
all’altezza degli angeli con uno sforzo, direi, superiore all’umana natura;
l’ubbidienza è grave giogo per tutti, ma sul semplice fedele non pesa come
sullo spirito e sulle azioni tutte del religioso, che nelle mani del superiore
ha consegnata la sua volontà e tutte le sue forze. Come adunque non rico-
noscere che se pel cristiano è scabrosa la via del cielo ed esige da lui molta
pazienza, assai più scabrosa è tal via pel religioso che in tanta coercizione
ha da tenere pensieri, affetti ed azioni, e molto più forte ha da essere in lui
la virtù della pazienza?
E chi ha abbracciata la vita religiosa, in questo rinnegamento di se stes-
so ha da vivere non solo di tempo in tempo ed in qualche cosa particolare,
ma continuamente ed in tutto. Non v’è giorno nell’anno in cui il religioso
possa, concedendosi un po’ di libertà, disporre liberamente di sé, del suo
tempo, di qualunque oggetto se non in conformità della Regola professata
o secondo la volontà del Superiore. Il vitto, il vestito, le occupazioni parti-
colari, le stesse pratiche di pietà non dipendono da lui, ma tutto egli deve
ricevere con pazienza ciò che gli è stabilito, sia o no di suo gusto, facile o
difficile purché a lui non impossibile. Bolle talora il sangue nelle sue vene
a tanto contrasto colle naturali inclinazioni, colle abitudini di prima, ma ei
deve frenarsi e per la riflessione sottentrata far sì che la pazienza trionfi e
tosto sia in pace. Ma ecco messo a’ suoi fianchi un importuno che gli dà
noia, eccone altri ed altri ancora che lo urtano pel carattere, per le idee, pei
modi, per tutto; ed egli deve comprimere la poco gradita impressione che
riceve e stare tanto sopra di sé fin che non siasi vinto e ridotto col fuoco
della paziente carità a vivere con essi in pace e cordialità. E quando si sarà
messo bene con questi, quando si sarà abituato a quelle occupazioni, ecco
un ordine che repentinamente gli dà altre occupazioni per lui forse intera-
mente nuove, o lo metterà con altri compagni che forse non ha mai veduti,
di cui ancora non conosce i gusti, gli umori, le inclinazioni; quindi eccolo
di nuovo nella necessità di comprimersi e farsi chissà quanta altra violenza
per adattarsi ad altri e mantenere così la pace che deve regnare nella co-
munità. Oh la natura, la natura è messa a ben duro cimento! eppure può

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 491
darsi tale cimento si rinnovi ogni dì e continui fino al termine della vita, e il
religioso deve sforzarsi di superarlo sempre; quindi ognun vede quanto ha
da essere grande la pazienza per un’anima religiosa. A dir la verità bisogna
conchiudere che se la vita religiosa per la continua violenza che esige è
paragonata al martirio, la pazienza delle anime religiose ha da uguagliare
quella dei martiri, e se la diuturnità delle pene e la lentezza nel giungere
al fine colla morte esigono nel martire una pazienza ognor più grande, chi
può dire quanto grande abbia da essere la pazienza nella vita religiosa che
è appunto chiamata un lento martirio, perché le sue pene crocifiggono
l’anima e non recano la morte? Eppure quest’anima in mezzo a tali pene
ha da vivere non solo calma e rassegnata ma ilare e santamente allegra, ché
ad essa specialmente è rivolto il servite Domino in laetitia, perché essa spe-
cialmente ha da Dio la celeste unzione della santa allegria: oleo laetitiae.188
Pazienza della Figlia di M. A. nella sua missione. Ma di questa santa
allegria mi ricordo, o mie buone figlie, che vi parlai nel presentarvi l’Elenco
Generale vostro per l’anno 1902, e allora vi diceva che essa deve contrad-
distinguere la Figlia di Maria Ausiliatrice, secondo il desiderio del nostro
amato padre D. Bosco. Rileggendo quanto allora vi dissi potrete rilevare
che l’allegria santa, la dolce ilarità io la diceva frutto di grande virtù, di
grande fortezza d’animo, d’invitta pazienza; e ora applicando in partico-
lare a voi ciò che dissi finora della pazienza, vorrei notare che la vostra
pazienza deve giungere a mantenervi costantemente ilari e serene.
Questa santa ilarità che rivela l’interna pace, la piena padronanza di
sé, la dolcezza dell’anima forte nei contrasti della vita, la vera pazienza di
cui discorriamo, questa santa ilarità, ripeto, in primo luogo noi l’abbiamo
sempre scorta in volto all’amatissimo nostro Fondatore; egli ce ne diede
un luminoso esempio nella sua vita così piena di travagli, e tali ci volle
come egli si mostrò; come dunque voi che siete pure sue figlie vi potrete
presentare diversamente? Poi, oltre all’Immacolata Vergine Ausiliatrice, la
cui anima trapassata dal dolore fu sempre anima dolcissima: dulcissimam
animam... Mariae... doloris gladius pertransivit,189 il nostro dolce padre D.
Bosco ci diede per protettore e modello il dolcissimo S. Francesco di Sales
che colla sua serenità disarmava i più fieri nemici, S. Francesco di Sales
che in mezzo a tanti contrasti sostenuti nella sua vita mai non ismentì se
stesso, ma sempre ilare, dolce, sereno trasse a sé tante anime che portò alla
fede cattolica, alla perfezione religiosa. In fine questa dolce carità ilare e
188 Ps. XLIV, 7.
189 Or. Eccl.

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492 Seconda parte
paziente D. Bosco la mise come base del suo metodo di educazione, come
mezzo per avvicinare la gioventù, attirandola per portarla lontana dai peri-
coli, istruirla nella religione, fomentare in essa lo spirito di pietà, renderla
sodamente cristiana e a suo tempo cittadina del cielo. Egli aveva fatta espe-
rienza che senza tale carità ilare e dolce la gioventù, specie dei nostri tempi,
non si sarebbe potuto guadagnare, ed aveva pur provato quanta fortezza
d’animo, quanto dominio di se stesso, quanta pazienza era necessaria per
superare tutte le noie, difficoltà, pene e contrasti che s’incontrano nella
pratica di tale metodo per educare la gioventù naturalmente irrequieta,
spensierata, testereccia; quindi conchiuse, insegnò e lasciò a noi come in
testamento che il modo più sicuro ed efficace per impossessarsi della vo-
lontà dei giovani e piegarli al bene è la dolce carità, ilare pur nella pazienza.
Come dunque voi, Figlie di Maria Ausiliatrice, che col medesimo impulso
e scopo lavorate a bene della gioventù femminile, più sensibile ancora alla
dolcezza dei modi, come potrete riuscire nel vostro intento senza formarvi
a questa paziente carità che nelle difficoltà, noie e sofferenze vi mantiene
calme, dolci, ilari e serene?
Pazienza delle Figlie di M. A. fra di loro. Ma credete voi che tali sarete
colle fanciulle affidate alle vostre cure se prima non cercate di essere tali fra
di voi, che in santa carità dovete amarvi come sorelle? La pazienza è una
gran virtù e la virtù è una buona abitudine, quindi abituali ne devono es-
sere gli atti, sempre, con tutti e specialmente con chi più ci avvicina e vive
con noi. Studiatevi dunque di formarvi alla vera pazienza specialmente fra
di voi, che siete membri d’una stessa gran famiglia. L’Apostolo S. Paolo
andava ripetendo alter alterius onera portate,190 sopportatevi a vicenda, e la
stessa cosa io dico a voi: sopportate con dolce pazienza e fraterna carità i
difetti l’una dell’altra. La carità non iscopre per impazienza o imprudenza
le mancanze altrui: charitas operit multitudinem peccatorum,191 non pensa,
non dice male di nessuno: charitas non cogitat malum,192 anzi un cuore
ben formato alla paziente carità tollera tutto, omnia suffert,193 e con dolce
insinuazione porta chi sbaglia all’emendamento che sempre spera, omnia
sperat,194 poiché tutti suppone di buona volontà e quasi sempre animati da
buona intenzione. Può darsi di fatto che a voi medesime sia talora occorso
190 Gal. VI, 2.
191 Petr. IV, 8.
192 Cor. XIII, 5.
193 Ib. 7.
194 Corinth. XIII, 7.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 493
di dovervi ricredere sul conto di qualche sorella, giudicata in un momento
di poca padronanza su di voi, e quante volte forse meravigliate dapprima
di veder ciò che appariva poca delicatezza, vi trovaste dopo contente di
capire che era forte ma fraterna carità?
Oh non vogliate dunque lasciarvi alla prima impressione, ma padroneg-
giatevi, mettetevi in calma e attraverso alla dolce e paziente carità le cose vi
appariranno in color molto migliore. La dolce e forte virtù della pazienza
vi farà trovare soventi irriflessione e non malizia, inavvertenza e non fred-
da dimenticanza, poca intelligenza e non cocciutaggine, impotenza e non
negligenza; quindi in voi si rafforzerà un senso di benevolo compatimento,
di pietosa commiserazione soffocando il risentimento dell’impazienza che
talora confina coll’ingiustizia. E poco giusta ed impaziente assai si mo-
strerebbe di fatto quella che avesse parole di rimprovero per chi sbaglia
nell’espressione che non sa ben formolare, o tace perché non sa esprimersi,
o dice ciò che a sua insaputa può far pena; poco giusta ed impaziente assai
quella che si oscurasse all’appressarsi di chi inconsciamente le riuscisse
antipatica, urtante, o seria troppo allontanasse da sé chi già supera tanta
soggezione per presentarsi, o non ascoltasse che a metà una giusta discolpa
che la ferisce; poco giusta ed impaziente assai quella che si lamentasse di
un ordine che può eseguire, o sussurrasse per disposizioni di cui non vede
che il lato penoso, o malignasse per un avvertimento che ben le sta. Tutte
queste ascoltando più la passione che la virtù, seguendo più l’impressione
che la ragione, farebbero fra di voi ben triste figura e darebbero esempio
di ben poca perfezione.
Invece quelle che dolci ed inconcusse nella loro pazienza sempre hanno
una parola amica, sorridono e con grande soavità quietano e indirizzano
chi sbaglia, incoraggiano le timide aiutandole ne’ loro impacci, scusano
con grande persuasione chi le avesse fatto soffrire, cordialmente accettano
le ragioni di chi si discolpa, giubilanti se le trovano valevoli e spiacenti
ma buone sempre, affabilmente buone se le devono mostrare insufficienti;
quelle che mille volte interrogate mille volte rispondono con dolcezza, né
si mostrano disgustate se le domande son di cose assai comuni, né mortifi-
cano rilevandone l’inopportunità; quelle che mal corrisposte non si stanca-
no, mortificate cercano in secreto di risparmiarvi le mortificazioni; quelle
insomma che vi rendono praticamente sensibile la dolcezza della paziente
carità, ditemi voi se davvero non vi rapiscono, vi confortano, vi trascinano
al dovere, all’osservanza, alla virtù? E una suora che così si comporti colle
sue sorelle, voi lo vedete che fra le ragazze riuscirà a guadagnarne i cuori
e sodamente indirizzarle al bene, alle pratiche religiose, alla stabile pietà,
al Paradiso.

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494 Seconda parte
Tali adunque cercate di essere tutte voi e con così dolce e paziente ca-
rità vogliate sempre trattarvi fra di voi. Penetrando ben dentro all’anima
vostra vedete a che punto vi trovate nell’acquisto di sì gloriosa virtù, e se
scorgete che ancora assai vi resta a fare, risolvete con pienezza di cuore e
pregate, come sopra abbiamo detto, mettendovi con generosità per avan-
zare, avanzare sempre. Se poi non ostante ogni attenzione e buon volere vi
occorresse di sbagliare ancora, non ismarritevi, ma con forza ancor mag-
giore rimettetevi, correggete lo sbaglio, umiliandovi anche se occorre con
chi vede, o prova, o deve correggere la vostra impazienza, e avanti, sempre
avanti. Perseverando indefesse in questo santo esercizio, che costa assai
ma tanto ci eleva rendendoci simili e cari al buon Gesù, voi farete passi da
gigante nella via della perfezione, diverrete nelle mani di Dio strumento di
santificazione per chi vi avvicina, sarete di vera consolazione per chi vive
con voi o per voi; in una parola vi formerete ciò che deve essere una Reli-
giosa, una vera Figlia di Maria Ausiliatrice.
Di una grazia così grande come è la paziente carità che vi ho descritto,
la vera e dolce pazienza che vorrei vedere in tutte voi fortemente radicata,
vi sia intanto caparra la copiosa benedizione che ben di cuore mando a cia-
scuna di voi. Ma ricordatevi sempre che di molte preghiere, specialmente
in questi tempi, ha gran bisogno l’amata Congregazione e quindi non ces-
sate mai di pregare per essa.
E nelle vostre fervide preghiere vogliate anche ricordare il vostro
Secret. D. C. Bretto.
Aff.mo Padre in G. C. Sac. Michele Rua
P.S. Quest’anno oltre al ringraziare tutte degli augurii e preghiere che
avete fatto per me, pel Direttor Generale e per le Madri, in occasione delle
Feste Natalizie e Capo d’anno, devo in modo particolare attestarvi la mia
riconoscenza per l’impegno che avete dimostrato nell’ottenermi dal Signo-
re la guarigione dall’indisposizione che mi aveva incolto. Sì, ve ne ringrazio
proprio di cuore e vi assicuro che pur a vostro vantaggio voglio impiegare
le forze che per mezzo delle vostre preghiere ho potuto ricuperare. Il buon
Gesù intanto ci benedica tutti e ci dia modo di condurre con noi molte
anime in Paradiso.

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 495
34
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Lettera di convocazione del V Capitolo Generale. Notifica il nome del Regolatore195
e delle partecipanti all’assemblea capitolare. Dato lo sviluppo notevole dell’Istituto,
stabilisce che non vi partecipino più tutte le direttrici, ma le Visitatrici o una delegata
e una direttrice eletta in ogni Ispettoria.
Precisa poi i compiti del Capitolo: eleggere la Superiora generale e le Consigliere e
trattare temi che interessano tutto l’Istituto. Chiede preghiere per il buon esito del
Capitolo.
Copia a stampa 3 pp., in AGFMA 412.1/216 (1)
Torino, 22 gennaio 1905
Dilettissime Figlie in G. C.,
È cominciato il sesto anno dacché si tenne il Capitolo Generale delle
Figlie di Maria Ausiliatrice e secondo le Costituzioni (Tit. X, art. I°) fra
alcuni mesi se ne dovrà tenere un altro. Questa mia ha appunto per iscopo
di convocare quest’altro Capitolo che sarà il Capitolo Generale Quinto.
A norma delle Deliberazioni (Distinz. I, n°. 2.) vi notifico che Regolato-
re sarà il Direttore Generale, il quale avrà cura di fissare il luogo, il tempo
delle riunioni e le materie da trattare. A lui pertanto si facciano tosto per-
venire in iscritto quelle proposte e quei riflessi che si giudicheranno della
maggior gloria di Dio e di vantaggio all’Istituto.
La santa Regola (Tit. X, art. I°) dice che al Capitolo Generale pren-
deranno parte anche le Direttrici di ciascuna Casa se la distanza od altre
circostanze lo permettono. Ora questa condizione ci suggerisce di provve-
dere al buon andamento del prossimo Capitolo Generale introducendo
un’importante modificazione al sistema tenuto nei Capitoli antecedenti.
Per grazia di Dio la Congregazione delle Figlie di M. A. si è molto
propagata e il numero delle Case che essa conta è ormai di poco inferiore
a trecento; quindi si sentì il bisogno di raggruppare le Case in Ispettorie e
proporre a ciascuna Ispettoria una Visitatrice. Ma la Sacra Congregazione
Romana dei Vescovi e Regolari, nelle Normae che pubblicò l’anno 1901,
per la formazione dei Capitoli Generali, suggerisce di restringere alle Pro-
vincie od Ispettorie ciò che si concede alle Case, nelle Congregazioni che
non hanno ancora Provincie.
195 Il Regolatore fu il Direttore generale dell’Istituto FMA, don Clemente Bretto.

50.8 Page 498

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496 Seconda parte
Ispirati da queste considerazioni già i Salesiani, che tennero nell’agosto
1904 il loro Capitolo Generale X con successo veramente consolante, ave-
vano ridotto il numero dei convenuti, disponendo che oltre ai Superiori
Maggiori vi intervenissero solo gli Ispettori, accompagnati ciascuno da un
socio come delegato dell’Ispettoria. Consimile misura, che riducendo il
numero di convenuti mette le Ispettorie in grado di farsi rappresentare
tutte in modo uguale, sarà presa anche nel prossimo Capitolo Gen. delle
Figlie di Maria Ausiliatrice.
Nelle Deliberazioni (Dist. I, n° 1), parlando dei luoghi molto lontani,
è detto che interverrà almeno ogni Visitatrice, od una sua delegata, con una
Direttrice della propria Ispettoria. Come vedete anche qui è già indicato un
modo da tenere per ridurre ad un numero conveniente le partecipanti al
Capitolo Generale. Ma le Deliberazioni al medesimo n. 1° soggiungono
che questa Direttrice sia scelta dalla Visitatrice stessa di accordo co’ suoi
Superiori. Per questo appunto fra poco il Regolatore manderà alle singole
Visitatrici le norme per fare questa elezione, in modo che possano parteci-
parvi tutte le Suore della loro Ispettoria.
Pertanto le Suore che potranno prendere parte al Capitolo Generale
sono:
1. La Superiora Generale;
2. I Membri del Capitolo Superiore;
3. Gli stessi Membri scadenti ancorché non venissero rieletti;
4. Ogni Visitatrice od una sua delegata;
5. Una Direttrice eletta in ogni Ispettoria.
Uno dei primi compiti del Capitolo Generale (Deliber., Dist. I, n° 21)
sarà di eleggere la Superiora Generale, la Vicaria, l’Economa e le due Assi-
stenti del Capitolo Superiore. L’elezione delle Superiore di tutta la Congre-
gazione, essendo cosa di tanto rilievo, richiede che ogni Elettrice ponderi
bene l’obbligo di coscienza che essa ha di mettere in disparte ogni umana
considerazione, quacumque humana affectione postposita, e dare il voto a
quella che dinnanzi a Dio giudica più atta a promuovere il bene dell’Istitu-
to. A questo riguardo si rilegga ciò che dicono le Costituzioni al Titolo VII,
articoli 3° e 15° e le Deliberazioni alla Distinzione I, numero 25°.
Tanto poi per l’elezione delle Superiore, quanto per la trattazione degli
affari che interessano tutta la Congregazione, ossia per il buon andamento
e la buona riuscita del Capitolo Generale, è necessaria una particolare as-
sistenza di Dio. Quindi io non dubito che le Figlie di Maria Aus. vorranno
anche in privato pregare molto per questo fine, ma desidero che in ogni
Casa, ogni giorno dopo la Visita al SS. Sacramento, si reciti in comune un

50.9 Page 499

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Circolari di don Michele Rua alle FMA (1883-1906) 497
Pater al Sacro Cuore di Gesù ed una Salve Regina a Maria SS. Ausiliatrice
a questo importante scopo.
Il Signore intanto ci conservi tutti nella sua santa grazia affinché, ad
imitazione del nostro buon Padre Don Bosco, possiamo spendere tutta
la nostra vita a gloria di Dio e per la salute delle anime, specie di quelle
affidate alle nostre cure.
Vogliate anche sempre pregare per me e credetemi
Vostro aff. come Padre in G. C. Sac. Michele Rua
35
Alle Figlie di Maria Ausiliatrice
Comunica l’imminente pubblicazione delle Costituzioni modificate dalla S. Congre-
gazione dei Vescovi e Regolari in conformità alle “Normae secundum quas” del 28
giugno 1901, segno che l’Istituto sta per ricevere l’approvazione pontificia.
Invita ad accogliere il testo con venerazione e a praticare quanto vi è prescritto per
mantenersi fedeli allo spirito di don Bosco, e si dichiara sempre disponibile a soste-
nere e a consigliare le FMA.
Copia a stampa 2 pp., in AGFMA 412.1/216 (2)
Torino, Festa di S. Michele Arcangelo
29 Settembre 1906
Ottime Figlie di Maria Ausiliatrice,
Vi sono vivamente riconoscente per gli auguri che mi avete fatto in
varie circostanze dell’anno e specialmente delle preghiere e comunioni che
per me offrite al Signore. Ed io in questo mio giorno onomastico intendo
farvi un regalo col darvi lieto annunzio che fra poco riceverete dalla vo-
stra Rev.ma Superiora Generale le Costituzioni dell’Istituto delle Figlie di
Maria Ausiliatrice fondate da D. Bosco. Esse furono rivedute nel vostro
Quinto Capitolo Generale tenuto l’anno scorso e modificate dalla S. Con-
gregazione di VV. e RR. in conformità delle Norme emanate dalla stessa S.
Congregazione il 28 Giugno 1901.
Essendo l’Istituto delle Figlie di M. A. notabilmente cresciuto, la S.
Sede lo prese in benevola considerazione come quelli che sono per rice-
vere la pontificia approvazione e che dipendono direttamente dalla stessa
S. Sede.

50.10 Page 500

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498 Seconda parte
Vogliate dunque ricevere le nuove Costituzioni colla massima venera-
zione e come un attestato dell’interessamento che per voi ha il Vicario di
Gesù Cristo; studiatele e soprattutto praticatele per divenire buone religio-
se secondo le Sante viste della Chiesa e mantenervi nello spirito del nostro
Padre Don Bosco, che era tutto rispetto, ubbidienza, affetto al Sommo
Pontefice ed agli altri Pastori, come facilmente potrete rilevare dai suoi
scritti e dai suoi esempi. E tanto più sarete degne sue figlie se, ad imitazio-
ne di lui, aggiungerete cordiale osservanza, ardente carità e vivo zelo per la
gloria di Dio e la salute delle anime.
Sempre disposto, insieme cogli altri Superiori dei Salesiani, ad aiutarvi
in quanto potrete aver bisogno di appoggio e di consiglio, imploro dal
Signore le più abbondanti benedizioni sul vostro Istituto e su ciascuna di
voi e mi professo
Vostro in G. e M. Sac. Michele Rua

51 Pages 501-510

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51.1 Page 501

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Indice cronologico delle Lettere
1880
1A madre Maria Domenica Mazzarello, Torino 27 febbraio 1880
2A madre Maria Domenica Mazzarello, s. l. dicembre 1880
1882
3A madre Caterina Daghero, Torino luglio 1882
1886
4A suor Orsola Rinaldi, Torino 1° novembre 1886
5A madre Caterina Daghero, Torino 12 novembre 1886
1887
6A madre Caterina Daghero, Torino 13 gennaio 1887
7A madre Caterina Daghero, Torino 23 gennaio 1887
8A madre Caterina Daghero, Torino 1° febbraio 1887
9A suor Emilia Borgna, Torino 5 ottobre 1887
10A madre Caterina Daghero, Torino 7 ottobre 1887
1888
11A madre Caterina Daghero, Torino 29 marzo 1888
12Alle FMA di Villa Colón, Torino 12 maggio 1888
13A madre Caterina Daghero, Torino 23 giugno 1888
14A madre Caterina Daghero, Torino 2 agosto 1888
15A madre Caterina Daghero, Torino 17 ottobre 1888
1889
16A madre Caterina Daghero, s. l. 20 febbraio 1889
17A madre Caterina Daghero, Torino 24 febbraio 1889
18A madre Caterina Daghero, Torino 16 dicembre 1889
1890
19Alla comunità delle FMA di Barcelona (Spagna), Torino 11 aprile 1890
20A suor Felicina Fauda, Torino 11 luglio 1890
21A madre Caterina Daghero, Torino 18 luglio 1890
22A madre Caterina Daghero, Torino 14 ottobre 1890

51.2 Page 502

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500 Indice cronologico delle Lettere
1891
23A madre Caterina Daghero, Torino 11 gennaio 1891
24A madre Caterina Daghero, Torino 18 giugno 1891
25Alla giovane Amabile Barile, Torino 19 giugno 1891
26A suor Clelia Guglielminotti, Torino 23 giugno 1891
27A suor Enrichetta Sorbone, Torino 14 luglio 1891
28A suor Chiara Giustiniani, Nizza Monferrato 2 agosto 1891
29A madre Caterina Daghero, Torino 26 agosto 1891
30Alle suore studenti a Torino, Valsalice 12 settembre 1891
31A suor Elisa Roncallo, Torino 13 settembre 1891
32A madre Caterina Daghero, Torino 28 settembre 1891
33A madre Caterina Daghero, Torino 11 ottobre 1891
34Alla giovane Claire Olive, Torino 23 ottobre 1891
35A madre Caterina Daghero, Torino 11 novembre 1891
36A madre Caterina Daghero, Torino 19 novembre 1891
37A madre Caterina Daghero, Torino 24 novembre 1891
38A suor Enrichetta Sorbone, Torino 27 novembre 1891
39A madre Caterina Daghero, Torino 29 novembre 1891
40A madre Caterina Daghero, Torino 27 dicembre 1891
1892
41A madre Caterina Daghero, Torino 3 gennaio 1892
42A madre Caterina Daghero, Roma 15 gennaio 1892
43A suor Maddalena Morano, Lugo 1° marzo 1892
44A suor Enrichetta Sorbone, Nizza Monferrato 16 marzo 1892
45A suor Luigia Bardina, Torino 16 aprile 1892
46A madre Caterina Daghero, Torino 19 aprile 1892
47A madre Caterina Daghero, Torino 22 aprile 1892
48A madre Caterina Daghero, Torino 24 aprile 1892
49A madre Caterina Daghero, Torino [S. Caterina] 1892
50A suor Marina Coppa, Torino 1° maggio 1892
51Alla novizia suor Claire Olive, Torino 19 maggio 1892
52A suor Lucia Franco, Torino 26 maggio 1892
53Alla novizia suor Claire Olive, Torino 27 giugno 1892
54A madre Caterina Daghero, Torino 17 luglio 1892
55Alla novizia suor Claire Olive, Torino 24 luglio 1892
56A madre Caterina Daghero, Torino 28 luglio 1892
57A suor Luigia Bardina, Torino 2 agosto 1892
58A madre Caterina Daghero, Valsalice 23 agosto 1892
59A madre Caterina Daghero, Torino 26 agosto 1892
60A madre Caterina Daghero, Valsalice 17 settembre 1892
61Alla novizia suor Claire Olive, Torino 15 ottobre 1892
62A suor Chiara Giustiniani, Torino 17 ottobre 1892
63A suor Chiara Giustiniani, Torino 2 novembre 1892

51.3 Page 503

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Indice cronologico delle Lettere 501
64A suor Marietta Sorbone, Torino 11 novembre 1892
1893
65A suor Laura Rodríguez, Torino 16 gennaio 1893
66A madre Caterina Daghero, Torino 30 gennaio 1893
67Alla novizia suor Claire Olive, Torino 30 gennaio 1893
68A madre Caterina Daghero, Torino 8 febbraio 1893
69A madre Caterina Daghero, Torino 11 febbraio 1893
70A suor Laura Rodríguez, Torino 28 marzo 1893
71A suor Enrichetta Sorbone, Torino 21 aprile 1893
72A suor Eulalia Bosco, Torino 16 giugno 1893
73A suor Chiara Giustiniani, Torino 23 giugno 1893
74A madre Caterina Daghero, Torino 1° agosto 1893
75A madre Caterina Daghero, Torino 4 ottobre 1893
76A madre Caterina Daghero, Londra 18 ottobre 1893
77A madre Caterina Daghero, Londra 23 ottobre 1893
78A madre Caterina Daghero, Londra 23 ottobre 1893
79A madre Caterina Daghero, Torino 19 novembre 1893
80A suor Enrichetta Sorbone, Torino 15 dicembre 1893
81A suor Chiara Giustiniani, Torino 29 dicembre 1893
1894
82A madre Caterina Daghero, Torino 16 marzo 1894
83A suor Orsola Rinaldi, Torino 30 marzo 1894
84A suor Enrichetta Sorbone, Torino 21 aprile 1894
85A madre Caterina Daghero, Torino 1° maggio 1894
86A madre Caterina Daghero, Torino 3 maggio 1894
87A suor Enrichetta Sorbone, Torino 10 maggio 1894
88Alle FMA in Africa, Torino 20 giugno 1894
89A madre Caterina Daghero, Torino 18 ottobre 1894
90A suor Eulalia Bosco, Torino 19 ottobre 1894
91A madre Caterina Daghero, Torino 27 ottobre 1894
92A madre Caterina Daghero, Torino 16 novembre 1894
93A suor Eulalia Bosco, Torino 29 novembre 1894
94Alle FMA della comunità di Lima, Torino 11 dicembre 1894
1895
95A madre Caterina Daghero, Betlemme 19 marzo 1895
96A suor Clelia Guglielminotti, Torino 12 aprile 1895
97A suor Enrichetta Sorbone, Torino 12 aprile 1895
98A suor Enrichetta Sorbone, Torino 21 maggio 1895
99Alla direttrice di Bordighera, s. l. 25 giugno 1895
100A suor Eulalia Bosco, Torino 12 ottobre 1895
101A suor Claire Olive, Torino 23 ottobre 1895

51.4 Page 504

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502 Indice cronologico delle Lettere
102A suor Orsola Rinaldi, Torino 12 novembre 1895
103A suor Enrichetta Sorbone, Torino 13 novembre 1895
104A suor Lucia Franco, Torino 20 novembre 1895
105A suor Enrichetta Sorbone, Torino 27 novembre 1895
106A madre Caterina Daghero, Torino 1° dicembre 1895
107A suor Chiara Giustiniani, Torino dicembre 1895
1896
108A suor Anna Masera, Torino 22 gennaio 1896
109A madre Caterina Daghero, Torino gennaio 1896
110A suor Tersilla Tabasso, s. l. 10 febbraio 1896
111A madre Caterina Daghero, Torino 13 febbraio 1896
112A suor Elisa Roncallo, s. l. 15 febbraio 1896
113A suor Enrichetta Sorbone, Torino 2 aprile 1896
114A suor Chiara Giustiniani, Torino 24 aprile 1896
115A suor Enrichetta Sorbone, Torino 2 maggio 1896
116A suor Teresina Preiswerck, Torino 18 maggio 1896
117A suor Anna Panzica, Torino 1° giugno 1896
118A suor Teresa Poggio, Torino 1° giugno 1896
119A madre Caterina Daghero, Torino 18 agosto 1896
120A suor Luigia Bardina, Torino 23 agosto 1896
121A madre Caterina Daghero, Ivrea 13 settembre 1896
122A suor Enrichetta Sorbone, Foglizzo 30 settembre 1896
123A suor Enrichetta Sorbone, Foglizzo 3 ottobre 1896
124A madre Caterina Daghero, Torino 8 ottobre 1896
125A suor Tersilla Tabasso, Torino 13 ottobre 1896
126A suor Felicina Fauda, Torino 17 novembre 1896
127A suor Eulalia Bosco, Torino 23 novembre 1896
128A suor Lucia Franco, Torino 7 dicembre 1896
129A madre Caterina Daghero, Torino 27 dicembre 1896
1897
130A suor Eulalia Bosco, Torino 1° gennaio 1897
131A suor Marina Coppa, Torino 11 gennaio 1897
132A suor Claire Olive, Torino 5 febbraio 1897
133A madre Caterina Daghero, Torino 6 marzo 1897
134A madre Caterina Daghero, Torino 23 marzo 1897
135A suor Tersilla Tabasso, Torino 2 maggio 1897
136A suor Eulalia Bosco, Torino 12 maggio 1897
137A suor Claire Olive, Torino 18 luglio 1897
138A suor Enrichetta Sorbone, Torino luglio 1897
139A suor Angiolina Buzzetti, Nizza Monferrato 23 agosto 1897
140A suor Maria Pancheri, s. l. 29 agosto 1897
141A madre Caterina Daghero, Torino 30 agosto 1897

51.5 Page 505

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Indice cronologico delle Lettere 503
142A suor Francesca Leggeretti, S. Benigno 21 settembre 1897
143A suor Emilia Borgna, Ivrea 26 settembre 1897
144A suor Luigina Cucchietti, Torino 6 ottobre 1897
145A suor Claire Olive, Torino 6 ottobre 1897
146A suor Orsola Rinaldi, Torino 6 ottobre 1897
147A suor Enrichetta Sorbone, Torino 6 ottobre 1897
148A suor Teresa Poggio, Torino 7 ottobre 1897
149A suor Chiara Giustiniani, Torino 20 ottobre 1897
150A suor Angela Vallese, Torino 19 novembre 1897
151A madre Caterina Daghero, Torino 21 novembre 1897
152A suor Isidora Braga, Torino 28 novembre 1897
153A suor Eulalia Bosco, s. l. 18 dicembre 1897
154A madre Caterina Daghero, Torino 21 dicembre 1897
155A suor Giuseppina Bolzoni, Torino 28 dicembre 1897
1898
156A suor Elisa Roncallo, Torino 18 febbraio 1898
157A suor Eulalia Bosco, Torino 13 marzo 1898
158A suor Pierina Sutto, Bordighera 21 marzo 1898
159A madre Caterina Daghero, Torino 9 aprile 1898
160A madre Caterina Daghero, Torino 11 aprile 1898
161A madre Caterina Daghero, Torino 14 aprile 1898
162A madre Caterina Daghero, Torino 20 aprile 1898
163A suor Giuseppina Camusso, Torino 1° giugno 1898
164A suor Annetta Rigazzi, Torino 4 giugno 1898
165A madre Caterina Daghero, Torino 18 giugno 1898
166A madre Caterina Daghero, Torino 7 ottobre 1898
167A suor Maddalena Morano, Torino 18 ottobre 1898
168A madre Caterina Daghero, Torino 16 novembre 1898
169A madre Caterina Daghero, Torino 1898
1899
170A madre Caterina Daghero, Torino 7 gennaio 1899
171A suor Giuseppina Bolzoni, s. l. 22 aprile 1899
172A suor Maddalena Morano, Torino 22 maggio 1899
173A suor Maria Amabile Medicina, Torino 24 giugno 1899
174A madre Caterina Daghero, Torino 29 luglio 1899
175A suor Tersilla Tabasso, Torino 26 settembre 1899
176A madre Caterina Daghero, Torino 6 ottobre 1899
177A madre Caterina Daghero, Torino 22 ottobre 1899
178A suor Eusebia Bastarrica, Torino 24 ottobre 1899
179A madre Caterina Daghero, Torino 24 ottobre 1899
180A suor Teresa Laurantoni, Torino 19 novembre 1899
181A suor Emilia Tosi, s. l. 24 novembre 1899

51.6 Page 506

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504 Indice cronologico delle Lettere
182A madre Caterina Daghero, Torino 25 novembre 1899
183A suor Teresa Laurantoni, Torino 29 novembre 1899
184A madre Caterina Daghero, Torino 19 dicembre 1899
1900
185A madre Caterina Daghero, Torino 9 gennaio 1900
186A madre Caterina Daghero, s. l. 18 gennaio 1900
187A madre Caterina Daghero, Torino 22 gennaio 1900
188A madre Caterina Daghero, Torino 25 gennaio 1900
189A madre Caterina Daghero, Torino 15 marzo 1900
190A suor Orsola Rinaldi, Torino 25 marzo 1900
191A madre Caterina Daghero, Marsala 2 aprile 1900
192A suor Enrichetta Sorbone, Marsala 2 aprile 1900
193A madre Caterina Daghero, Corigliano d’Otranto 21 aprile 1900
194Alla giovane Lucia Guttadoro, Corigliano d’Otranto 22 aprile 1900
195A madre Caterina Daghero, Torino 30 maggio 1900
196A madre Caterina Daghero, Torino 16 giugno 1900
197A suor Bertilla Bruno, Torino 23 giugno 1900
198A suor Orsola Rinaldi, Torino 27 giugno 1900
199A madre Caterina Daghero, Torino 19 agosto 1900
200A madre Caterina Daghero, Torino 23 agosto 1900
201A madre Caterina Daghero, Rivalta 8 ottobre 1900
202A suor Eulalia Bosco, Torino 3 novembre 1900
203A suor Teresina Preiswerck, Torino 2 dicembre 1900
1901
204A suor Angela Vallese, Torino 15 gennaio 1901
205A madre Caterina Daghero, Torino 21 gennaio 1901
206Alla giovane Lucie Guttadoro, Torino 27 gennaio 1901
207A madre Caterina Daghero, Torino 14 febbraio 1901
208A suor Luigia Bardina, Torino 25 febbraio 1901
209A madre Caterina Daghero, Torino 10 marzo 1901
210A suor Eulalia Bosco, Torino 14 marzo 1901
211A suor Enrichetta Sorbone, Torino 23 marzo 1901
212A suor Eulalia Bosco, Torino 25 marzo 1901
213A suor Francesca Leggeretti, Torino 21 aprile 1901
214A suor Mercedes Stabler, Torino 6 giugno 1901
215Ad una comunità di FMA, Torino 9 giugno 1901
216A suor Enrichetta Sorbone, Torino 18 giugno 1901
217Alla postulante Lucie Guttadoro, Torino 23 giugno 1901
218A madre Caterina Daghero, Torino 11 luglio 1901
219A suor Enrichetta Sorbone, Torino 15 luglio 1901
220Ad una direttrice di comunità FMA, Torino 16 luglio 1901
221Ad una Figlia di Maria Ausiliatrice, Torino 7 agosto 1901

51.7 Page 507

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Indice cronologico delle Lettere 505
222Alla novizia Lucie Guttadoro, S. Benigno Canavese 25 settembre 1901
223A madre Caterina Daghero, Ivrea 4 ottobre 1901
224A madre Caterina Daghero, Torino 8 ottobre 1901
225A suor Orsola Rinaldi, Ivrea ottobre 1901
226A suor Luigina Boccalatte, Torino 5 novembre 1901
227A madre Caterina Daghero, Torino 6 novembre 1901
228A madre Caterina Daghero, Torino 16 novembre 1901
229A madre Caterina Daghero, Roma 23 novembre 1901
230A suor Eulalia Bosco, Roma 28 novembre 1901
231A madre Caterina Daghero, Torino 17 dicembre 1901
232A madre Caterina Daghero, Torino 31 dicembre 1901
233A suor Enrichetta Sorbone, Roma dicembre 1901
1902
234A madre Caterina Daghero, Torino 2 gennaio 1902
235Alla comunità di Nizza Monferrato, 8 gennaio 1902
236A suor Eulalia Bosco, Torino 19 gennaio 1902
237A suor Enrichetta Sorbone, Torino 27 febbraio 1902
238A madre Caterina Daghero, Torino 12 marzo 1902
239A suor Eulalia Bosco, Torino 22 marzo 1902
240A suor Teresa Poggio, Ascona 6 aprile 1902
241A suor Maddalena Morano, Hectel 22 aprile 1902
242A suor Luigia Bardina, Torino 23 aprile 1902
243A suor Enrichetta Sorbone, Rotterdam 24 aprile 1902
244A madre Caterina Daghero, Rotterdam 24 aprile 1902
245A madre Caterina Daghero, Torino 31 maggio 1902
246A suor Maddalena Morano, Torino 9 luglio 1902
247A suor Maddalena Morano, Torino 10 luglio 1902
248A suor Maddalena Morano, Torino 15 luglio 1902
249A suor Enrichetta Sorbone, Torino Madonna degli Angeli 1902
250A madre Caterina Daghero, Torino 10 agosto 1902
251A suor Maddalena Suppo, Torino 11 agosto 1902
252A suor Elisa Roncallo, Foglizzo 24 settembre 1902
253A madre Caterina Daghero, Torino 24 ottobre 1902
254A suor Maddalena Morano, s. l. 13 novembre 1902
255A madre Caterina Daghero, Torino 5 dicembre 1902
256A suor Maddalena Morano, Torino 12 dicembre 1902
257A madre Caterina Daghero, s. l. dicembre 1902
1903
258A suor Enrichetta Sorbone, Roma 5 gennaio 1903
259A madre Eulalia Bosco, Torino 19 febbraio 1903
260A suor Maddalena Morano, Torino 24 febbraio 1903
261A madre Caterina Daghero, Torino 17 marzo 1903

51.8 Page 508

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506 Indice cronologico delle Lettere
262A suor Alexandrine Aussant, Comacchio 7 giugno 1903
263A madre Caterina Daghero, Torino 11 luglio 1903
264A suor Teresa Valsé-Pantellini, Torino 19 luglio 1903
265A suor Maddalena Morano, Torino 11 agosto 1903
266A suor Maria Amabile Medicina, Torino 24 agosto 1903
267A madre Caterina Daghero, Foglizzo 29 settembre 1903
268A suor Adele Ghezzi, Torino 3 ottobre 1903
269A suor Orsola Rinaldi, Roma 20 novembre 1903
270A suor Adriana Gìlardi, Torino 6 dicembre 1903
1904
271A suor Filomena Bozzo, Torino 14 gennaio 1904
272A suor Eulalia Bosco, Torino 18 gennaio 1904
273A suor Maddalena Morano, Torino 20 gennaio 1904
274A suor Maddalena Morano, Torino 5 febbraio 1904
275A madre Caterina Daghero, Torino 18 febbraio 1904
276A suor Lucia Franco, Torino 26 marzo 1904
277A madre Caterina Daghero, Torino 28 marzo 1904
278A suor Eulalia Bosco, Torino 2 aprile 1904
279A suor Filomena Bozzo, Torino 8 aprile 1904
280A suor Giuseppina Pacotto, Torino 15 aprile 1904
281A suor Eulalia Bosco, Torino 22 aprile 1904
282A suor Eulalia Bosco, Torino 27 aprile 1904
283A madre Caterina Daghero, Torino 6 maggio 1904
284A madre Caterina Daghero, Torino 4 agosto 1904
285A suor Eulalia Bosco, Torino 16 settembre 1904
286A madre Caterina Daghero, Foglizzo 28 settembre 1904
287A madre Caterina Daghero, Torino 10 ottobre 1904
288A suor Marina Coppa, Torino 24 ottobre 1904
289A suor Matilde Lorenz, Torino 28 ottobre 1904
290A suor Anna Panzica, Torino 12 novembre 1904
291A suor Enrichetta Sorbone, Torino 22 novembre 1904
292A suor Enrichetta Sorbone, Torino 24 novembre 1904
293A suor Enrichetta Sorbone, Torino 10 dicembre 1904
294A suor Maddalena Morano, Torino 31 dicembre 1904
1905
295A suor Lucie Guttadoro, Torino 2 gennaio 1905
296A suor Claire e suor Julie Olive, Torino 19 gennaio 1905
297A suor Filomena Bozzo, Torino 23 febbraio 1905
298A suor Lucia Franco, Torino 3 marzo 1905
299Ad una Figlia di Maria Ausiliatrice, Torino 17 marzo 1905
300A suor Eulalia Bosco, Torino 27 marzo 1905
301A suor Pierina Sutto, Torino 1° aprile 1905

51.9 Page 509

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Indice cronologico delle Lettere 507
302A madre Caterina Daghero, Torino 5 aprile 1905
303A madre Caterina Daghero, Torino 7 aprile 1905
304A madre Caterina Daghero, Torino 14 aprile 1905
305A suor Matilde Lorenz, Torino 15 aprile 1905
306A suor Maddalena Morano, Torino 29 aprile 1905
307A suor Enrichetta Sorbone, Torino 15 luglio 1905
308A suor Eulalia Bosco, Torino 4 agosto 1905
309A suor Maddalena Morano, Torino 18 agosto 1905
310A suor Elisa Roncallo, Torino 11 ottobre 1905
311A suor Elisa Roncallo, Torino 17 ottobre 1905
312A madre Caterina Daghero, Torino 19 ottobre 1905
313A suor Claire Olive, Torino 21 ottobre 1905
314A suor Elisa Roncallo, Torino 22 ottobre 1905
315A madre Caterina Daghero, Torino 9 novembre 1905
316A suor Matilde Lorenz, Torino 17 novembre 1905
317A madre Caterina Daghero, Torino 26 novembre 1905
318A suor Luisa Vaschetti, Torino 15 dicembre 1905
319A suor Claire Olive, Torino 16 dicembre 1905
320A madre Caterina Daghero, Torino 19 dicembre 1905
321A suor Maddalena Morano, Torino 21 dicembre 1905
322A madre Caterina Daghero, Torino 29 dicembre 1905
1906
323A madre Caterina Daghero, Torino 7 gennaio 1906
324A madre Caterina Daghero, Torino 17 gennaio 1906
325A madre Caterina Daghero, Torino 27 gennaio 1906
326A suor Maddalena Morano, Torino 1° febbraio 1906
327A madre Caterina Daghero, Londra 19 febbraio 1906
328A suor Enrichetta Sorbone, Braga 9 marzo 1906
329A suor Elisa Roncallo, Torino 10 aprile 1906
330A suor Enrichetta Sorbone, Torino 11 aprile 1906
331A suor Eulalia Bosco, S. Gregorio 26 aprile 1906
332A madre Caterina Daghero, Torino 9 giugno 1906
333A madre Caterina Daghero, Torino 16 giugno 1906
334A suor Eulalia Bosco, Torino 26 giugno 1906
335A suor Giuseppina Pacotto, Torino 27 luglio 1906
336A suor Tersilla Tabasso, Torino 20 agosto 1906
337A suor Felicina Fauda, Torino 10 settembre 1906
338A suor Maria Antonia Bosio, Torino settembre 1906
339A suor Elisa Roncallo, Torino 12 ottobre 1906
340A suor Enrichetta Sorbone, Torino 26 novembre 1906
341A madre Caterina Daghero, Torino 27 novembre 1906
342A madre Caterina Daghero, Torino 27 dicembre 1906

51.10 Page 510

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508 Indice cronologico delle Lettere
1907
343A madre Caterina Daghero, Torino 12 gennaio 1907
344A suor Nunzia Pace, Torino 29 marzo 1907
345A suor Eulalia Bosco, Torino 17 giugno 1907
346A madre Caterina Daghero, Torino 18 giugno 1907
347A madre Caterina Daghero, Torino 22 novembre 1907
1908
348A madre Caterina Daghero, Monte Tabor 17 marzo 1908
349A suor Bertilla Bruno, Torino 3 giugno 1908
350A suor Pierina Sutto, Torino 10 giugno 1908
351A suor Anna Panzica, Torino 12 giugno 1908
352A suor Enrichetta Sorbone, s. l. 14 luglio 1908
353A suor Bertilla Bruno, Torino 17 luglio 1908
354A madre Caterina Daghero, Torino 14 agosto 1908
355A madre Caterina Daghero, Torino 22 ottobre 1908
356A madre Caterina Daghero, Torino 9 novembre 1908
1909
357A madre Caterina Daghero, Torino 17 gennaio 1909
358A madre Caterina Daghero, s. l. aprile 1909
359A suor Eulalia Bosco, Torino aprile 1909
360A suor Maria Giovanna Rinaldi, s. l. 26 maggio 1909
361A suor Nazzarina Galli, Torino maggio 1909
362A suor Amelia Clama, Torino 29 ottobre 1909
1910
363A madre Caterina Daghero, Torino 5 gennaio 1910
Senza indicazione di data
364A suor Eusebia Bastarrica
365A suor Angiolina Buzzetti
366A suor Cecilia Cavallo
367A suor Elisa Roncallo
368A suor Enrichetta Sorbone
369A suor Enrichetta Sorbone
370A suor Enrichetta Sorbone
371A suor Luisa Vaschetti
372Alle Figlie di Maria Ausiliatrice

52 Pages 511-520

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52.1 Page 511

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Indice dei Nomi di Persona
presenti nelle Lettere
Il numero indica la lettera (contenuto della lettera e note esplicative).
Acosta Salas Maria 283
Aguetti Alberto 224
Aime Antonio 266
Alagna, sacerdote 166
Albera Paolo 5, 11, 34, 46, 56, 88,
142, 151, 313, 335
Alessandria Balbina 3
Alimonda Gaetano, cardinale 198
Alina di Sannazzaro 232
Amadei Angelo 14, 43, 122, 149, 165,
233, 300
Amielh Hubert 32
Anzani Emilia 21, 26, 43, 118, 191,
280, 315, 361
Argenton Giulia 105
Armelonghi, dottore 177
Armelonghi Eugenio 177
Aussant Alexandrine 262
Baccelli Guido, ministro 196
Badano, sacerdote 33
Balbo Felicita 180, 183
Barberis Giulio 35
Bardina Luigia 45, 57, 120, 208, 242
Barile Amabile 25
Baserga Claudina 189
Bassi Francesco, arciprete 86, 177
Bastarrica Eusebia 178, 364
Baud Anne-Marie 205
Baudino Maria 195
Bellamy Carlo 76, 89
Bellati Attilio 113
Belloni Antonio 32, 47
Belmonte Domenico 35, 46, 87, 103,
130, 161, 196, 208, 213
Bensi Giovanni 47, 166, 185
Berciatti Maria 10
Bernezzo Cristina 109
Bertetti Albina 288
Berruti Pietro, vescovo 199
Bertello Giuseppe 68, 167, 236, 249,
293, 318, 320, 330
Biale Lorenzo, vescovo 90, 136
Bianchi Giacinto 47
Bianco Carolina 41
Bille Marie 42
Boccalatte Luigina 226
Bocchio Secondino Carlo 43
Bologna Giuseppe 32, 37, 82, 209
Bolzoni Giuseppina 155, 171
Bonanni Giovanni 287
Bonetti Giovanni 5, 6, 10, 17, 18, 28,
36, 109, 129
Borello Giustina 43, 189
Borgna Emilia 9, 143
Bosco Clementina 72, 90, 127
Bosco Eulalia 10, 72, 90, 93, 99, 100,
127, 130, 136, 153, 157, 202, 210,
212, 230, 236, 239, 259, 272, 278,
279, 281, 282, 285, 287, 300, 308,

52.2 Page 512

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510 Indice dei nomi di persona presenti nelle Lettere
331, 334, 345, 359
Bosco Giovanni 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9,
10, 11, 12, 14, 19, 25, 26, 27, 28,
29, 31, 33, 34, 36, 37, 38, 40, 41,
42, 44, 45, 50, 51, 53, 54, 55, 56,
57, 58, 59, 61, 62, 64, 65, 67, 68,
71, 72, 73, 76, 80, 81, 84, 88, 90,
93, 96, 97, 99, 104, 108, 109, 110,
113, 114, 116, 117, 118, 119, 120,
125, 128, 130, 133, 134, 135, 136,
142, 149, 150, 155, 158, 165, 166,
174, 177, 180, 183, 199, 201, 202,
208, 210, 213, 236, 242, 243, 246,
250, 252, 255, 261, 264, 266, 272,
279, 291, 295, 296, 300, 313, 314,
317, 318, 322, 335, 341, 350, 357,
358
Bosco Rosina 72, 90
Bosio Maria Antonia 338
Bovio Giovanni 279, 298
Bozzalla Matilde 78
Bozzo Filomena 271, 279, 297
Braga Edvige 105
Braga Isidora 129, 152
Bretto Clemente 5, 6, 8, 17, 18, 35,
36, 69, 92, 166, 182, 196, 279, 309,
332, 341, 355
Bruno Bertilla 78, 109, 197, 349, 353
Bruno Ernesta 63
Brustengo Enriqueta 63
Buil Mercedes 63
Buodo Angelo 277
Bussi Luigi 182
Buzzetti Angiolina 4, 98, 139, 196,
228, 238, 244, 267, 328, 342, 359,
365
Buzzetti Carlo 4
Buzzetti Clotilde 4, 5
Cagliero Angela 303, 304
Cagliero Cesare 36, 38, 39, 47, 50, 60,
82, 182
Cagliero Giovanni, cardinale 5, 14,
36, 54, 66, 106, 111, 124, 125, 126,
129, 133, 309, 337, 335
Cairo Angiolina 40
Cairo Sofia 195
Callori Carlotta, contessa 68
Calosso Carmela 10, 78, 110, 129,
180, 197, 251, 262
Camusso Giuseppina 163
Canevaro Colomba 46
Capetti Giselda 2, 4, 16, 32, 38, 80,
105, 118, 139, 165, 169, 268, 275
Capra Lorenzo 293
Cardano Pietro 359
Cartier Louis 14
Cassano Giovanni 5
Castellari 54
Cavaglià Piera 32, 90, 169, 250
Cavallo Angela 79, 366
Cavallo Cecilia 79, 366
Ceria Eugenio 2, 28, 66, 279
Cerri Bernardo 131
Cerri Maria Maddalena 131
Cerruti Francesco 35, 36, 64, 68, 69,
103, 170, 196, 199, 239, 308, 332
Chiesa Giovanni 8, 22, 29, 36, 47, 59
Chopitea Dorotea 5, 17
Cibrario Nicolao 64, 136
Cicuta Adone 75
Civalleri Giuseppina 216
Clama Amelia 362
Colombara Bartolomeo 154
Condio Giovanni, professore 356
Conelli Arturo 279, 318, 320
Conti Rosa 78
Coppa Marina 35, 39, 50, 89, 131,
243, 288, 318, 323
Costamagna Giacomo, vescovo 36,
106, 116, 118, 133, 193, 309
Cottino Domenica 78
Craven Maria 232
Cucchietti Luigina 144, 170, 350
Daffra Ambrogio, vescovo 90
Daghero Caterina 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10,
11, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 21, 22,

52.3 Page 513

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Indice dei nomi di persona presenti nelle Lettere 511
23, 24, 29, 32, 33, 35, 36, 37, 39,
40, 41, 42, 46, 47, 48, 49, 54, 56,
58, 59, 60, 66, 68, 69, 74, 75, 76,
77, 78, 79, 82, 85, 86, 89, 91, 92,
95, 98, 106, 109, 111, 119, 121,
124, 129, 133, 134, 138, 141, 151,
154, 159, 160, 161, 162, 165, 166,
168, 169, 170, 174, 176, 177, 179,
182, 184, 185, 186, 187, 188, 189,
191, 193, 195, 196, 199, 200, 201,
205, 207, 209, 218, 223, 224, 227,
228, 229, 231, 232, 234, 238, 239,
243, 244, 245, 250, 253, 255, 257,
261, 263, 267, 275, 277, 283, 284,
286, 287, 302, 303, 304, 312, 315,
317, 320, 322, 323, 324, 325, 327,
332, 333, 337, 341, 342, 343, 346,
347, 348, 354, 355, 356, 357, 358,
363, 372
Daghero Rosa 189
Dalcerri Lina 27, 35, 201
Danusso, canonico 196
De Bono Damaso Pio, vescovo 312
De Forbin-Janson Charles August
Marie 6
De Gasperis, commendatore 66
De Jorio, barone 260
Dellaporta Marianna 349
De Montigny Alfred, conte 187, 188
Desirello Luigia 22
Dickson William John 268
Dones Antonio 362
Donnelly Elisa 171
Doutreloux Victor-Joseph, vescovo
24
Dupont, conte 151
Dupuis Adolphine 46
Dusmet Giuseppe Benedetto, cardi-
nale 47
Fagiolo d’Attilia Miela 150
Fagnano Giuseppe, vescovo 204
Farina Carlo 87
Fauda Felicina 20, 40, 121, 126, 134,
310, 328, 337, 356
Favini Guido 117
Ferrari Andrea Carlo, cardinale 141
Ferraris Enrichetta 343
Festa Angelo 14
Fiandesio Annetta 41, 42
Figuera Marietta 158
Filippo Giovanni, vescovo 175
Finotelli Emilia 78
Flabiá Esperanza 63
Foglino Michele 106
Fondevilla Dorotea 63
Francesia Giovanni Battista 5, 43, 45,
57, 293, 329
Francia Angela 95
Franco Lucia 52, 104, 128, 276, 298
Frola Teresina 11
Gaido 33
Galli Nazzarina 361
Gallo, avvocato 85
Gamaleri Elisabetta 8, 54
Gamba Francesca 40
Gamba Giuseppe 106
Garneri Domenico 11, 29, 255, 273,
309
Garzino, dottore 139
Gatto Adelaide 56
Gedda Teresa 168, 209
Genta Maria 59, 66, 162, 334
Gentile Anna 69
Gerola Marietta 210
Ghezzi Adele 216, 268, 327
Ghigliotto Francesco Giuseppe 131,
185
Ghio Lorenzo 169
Gilardi Adriana 270
Gilla Gremigni Vincenzo 209
Giovannini Luigi 357
Giudici Maria Pia 264
Giustiniani Chiara 28, 62, 63, 66, 73,
80, 81, 107, 114, 149, 238
Gorlato Laura 216
Granata Federico Michele 281, 282

52.4 Page 514

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512 Indice dei nomi di persona presenti nelle Lettere
Grandis Luigi 209, 225
Grillo Maria Carolina 59, 66
Guaglio Felicita 95
Guenzati Carolina 92
Guglielminotti Clelia 26, 96, 315
Guttadoro Lucie 194, 206, 217, 222,
295
Hugues Alessandrina 24
Hugues Luigi 218
Imas Petrona 105
Ingheo Raimondo, vescovo 297
Jacques Agathe 46
Kattan Lalibe 95
Ko Maria 250
La Ferlita Teresa 274
Lago Angelo 351
Lalatta Clotilde 21
Lanella Ernesto 354
Langagne Julie 78
Lapidari Luigi, arciprete 228
Lasagna Luigi, vescovo 5, 68, 102,
105, 121, 151
Laurantoni Teresa 180, 183
Laureri Giacinta 66
Lavagnino Elvira 44
Lavagnino Letizia 42, 68
Leggeretti Francesca 22, 59, 142, 213
Lemoyne Giovanni Battista 2
Leone XIII, Papa 166, 170, 174, 233
Licca Veronica 6
Liprandi Clara 21, 168
Litta Modignani Luigi 245
Loniewska Margherita 48
Loparco Grazia 205, 218
Lorenz Matilde 289, 305, 316
Luchelli Alessandro 47
Lupo Tiburzio 2, 36
Maccono Ferdinando 1
Mac Dermott Elena 171
Macey Charles 77, 275
Macias Manuela 80, 81
Maggiorotti Amalia 47, 50, 228
Magliano Sollier Bernardina 84, 85,
210, 212
Mainetti Giuseppina 3, 10, 31, 239
Malan Antonio 106, 151
Mananice Venera 43
Manara Marianna 77
Marenco Giovanni 6, 64, 89, 90, 103,
109, 111, 115, 119, 132, 142, 169,
176, 182, 259, 309, 320, 322, 325
Mariani De Filippi Sofia 28, 39, 272,
345
Mariani famiglia 6, 38, 39, 287
Mariani Margherita 6, 28, 39, 42,
272, 345
Martí-Codolar Luis 10
Martínez Lucia 62, 63
Masera Anna 108, 124
Masserano Cecilia 22, 79, 200
Mauxion Adele 191, 216, 327
Mazzarello Maria Domenica 1, 2, 3,
29, 65, 109, 169, 255
Mazzarello Maria Luisa 29
Mazzarello Teresina 32
Mazzetti, sacerdote 100
McPake Martin 268
Meana Amalia 11, 41, 69
Meana Fabiani Giuseppa, contessa
69
Medicina Maria Amabile 173, 266
Meluzzi, professore 42
Meneghetti Antonella 250
Milanese Angela 66
Milanesio Domenico 129
Mingovelli Zannone Maddalena 347
Minola Maria 193
Molinari Giuseppe 355
Molino Teresa 227
Monateri Giuseppe 167
Morano Maddalena 7, 29, 43, 45,
147, 166, 167, 172, 189, 193, 218,

52.5 Page 515

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Indice dei nomi di persona presenti nelle Lettere 513
241, 246, 247, 248, 253, 254, 256,
260, 265, 273, 274, 290, 294, 306,
309, 312, 321, 326
Moranzoni Maria 16
Morbelli Rosa 36
Morganti, sacerdote 92
Moro, coadiutore 8
Mosca Emilia 32, 35, 40, 165, 196,
201, 288
Motto Francesco 173, 216
Nam Alessandro 122
Nazari Luigi di Calabiana, arcivesco-
vo 29
Noto Barbara 90
Occhiena Eugenia 227
Oddone Francesco, parroco 332
Oddone Giuseppe 207
Olive Claire 34, 51, 53, 55, 61, 67,
101, 132, 137, 145, 296, 313, 319
Olive Julie 34, 53, 55, 145, 296, 319
Olive Ludovic 34, 296
Ortega José 107
Ossella Serafina 39
Persico Rosa 10
Pestarino Domenico 109
Piai, dottore 297
Piccioni Placido 36
Piccollo Francesco 241, 256, 284
Piccono Angelo 75, 102, 146, 241
Pio X, Papa 282, 323
Pio XII, Papa 1
Piolle Zélie 129
Piretta Alessina 193
Poggio Caterina 78
Poggio Teresa 118, 148, 240
Porsi Luigi 47
Porta Luigi 64
Pozzuolo Luigia 66
Prado León Miguel, vescovo 59, 62,
63
Prasso Umberto 52
Preiswerck Teresina 116, 203
Prellezo José Manuel 35
Prestianni, sacerdote 45 189
Preti Pietro 100
Prevosto Giuliana 129
Priori Nicanore, vescovo 32, 60
Puglisi Salvatore, canonico 260
Pace Nunzia 344
Pacotto Giuseppina 280, 335
Pagliassotti Caterina 43, 189
Palermo Mariano, vescovo 260
Pancheri Giacinto 140
Pancheri Maria 140
Panzica Anna 117, 290, 351
Paoletti Lucia 1
Papa Leone XIII 174
Parodi Maria 200
Parra Pérez Vilma 173
Pasino Vincenza 78
Passerini Maria 89
Pavesio Matilde 78, 152
Pavia Giuseppe 210, 212
Pelissetti Caterina 197
Peretto Carlo 151, 223
Perrot Pietro 22
Rabagliati Clementina 205
Rabagliati Evasio 193, 266
Raineri Margherita 141
Rava Maddalena 3
Rebaudengo Petronilla 216
Rezzonico Claudina 335
Rho Candida 7, 13
Rho Vincenzo 13
Riccardi Antonio 133, 195, 209, 225
Rigazzi Annetta 164
Rinaldi Filippo 107, 195, 236, 259,
360
Rinaldi Maria Giovanna 360
Rinaldi Orsola 4, 78, 83, 102, 146,
190, 198, 225, 269
Rinaldi Teresa 102, 105, 108
Rinetti Giuseppe 117, 156
Rocca Luigia 92

52.6 Page 516

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514 Indice dei nomi di persona presenti nelle Lettere
Rodinò Amedeo 2
Rodríguez Laura 65, 70
Rodríguez Natividad 65
Roncallo Elisa 5, 16, 31, 32, 103, 112,
156, 162, 243, 252, 283, 310, 311,
314, 328, 329, 339, 367
Ronchail Giuseppe 7, 151, 177, 188
Rossi Giuseppe 16, 168
Ruffino Luigia 150
Ruffino, 54
Sala Antonio 28, 92, 98
Sampietro Maria 37
Savio Angelo 66
Scelfo Pasqua 241
Scoppa Loffredo Caterina, marche-
sa di Cassibile 241, 246, 248, 254,
256, 260, 265, 277, 309
Scotti Tomaso 36, 74
Secco Michelina 6, 7, 8, 9, 10, 11, 20,
21, 22, 34, 43, 45, 52, 56, 64, 78,
108, 121, 129, 131, 141, 150, 152,
158, 164, 173, 181, 189, 193, 214,
226, 251, 270, 274, 289, 303, 335,
344, 347, 360, 362, 366
Silva Ernesta 193
Simonetti Giovanni 8
Sismonda Maria 196
Soldi Pio 176
Sorbone Enrichetta 27, 38, 39, 44,
71, 80, 84, 87, 97, 98, 103, 105,
113, 115, 122, 123, 138, 147, 192,
211, 216, 219, 233, 237, 243, 249,
258, 291, 292, 293, 307, 328, 330,
340, 352, 368, 369, 370
Sorbone Marietta 64, 113
Soresi Elena 78
Spreti Borea Maria, marchesa 338
Squarcia Moderanno 224
Stabler Mercedes 214
Stampa del Preite Amalia 267
Stuart Carolina 180, 183
Subercaseaux Ramón 62, 63
Suppo Maddalena 251
Sutto Pierina 158, 301, 350
Tabasso Tersilla 110, 125, 135, 175,
336
Talamo Cristina 8
Tasker Joseph S. 77
Terzuolo Maria 54
Testa Adele 340
Torta Giuseppina 287
Tosco Teresa 228
Tosi Emilia 181
Tricerri Teresa 8
Unia Michele 107, 266
Vacchina Bernardo 134, 182, 188,
287
Valentini Eugenio 2, 68
Vallese Angela 150, 197, 204
Valsé-Pantellini famiglia 287
Valsé-Pantellini Teresa 264, 334
Vaschetti Luisa 129, 134, 284, 318,
323, 371
Vescovi Luigia 10
Vespignani Giuseppe 111
Villaamil Bernardino 105
Visconti Teresa 59
Visenza Agata 8
Vizcaino José Manuel 80
Waldeck-Rousseau 205
Zakrzewska Rozalia 164
Zammit Veneranda 191
Zamprogno Romeo Giovanni 362
Zanara Maria Stella 74
Zanello Ermelinda 354
Zannino Apollonia 177
Zannone Caterina 347
Zimniak Stanislaw 205

52.7 Page 517

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Indice dei Luoghi presenti nelle Lettere
Il numero indica la lettera (contenuto della lettera e note esplicative).
Adalia (Turchia) 275
Agua de Dios (Colombia) 107
Alassio (Savona) 5, 201
Alba (Cuneo) 196
Alcamo (Trapani) 7, 8
Alessandria 52, 288
Algeria 8, 22, 49, 88, 89, 142, 213,
216, 244
Alì Marina (Messina) 8, 29, 43, 59,
189, 193, 218, 255, 256, 265, 295
Almagro, cf Buenos Aires
Araguaya (Brasile) 151
Araras (Brasile) 126
Argentina 5, 9, 36, 79, 116, 117, 118,
129, 134, 150, 155, 174, 181, 214,
241, 280, 284, 290, 303, 335, 349,
361, 366
Ascoli Piceno 8, 184
Assisi (Perugia) 32, 60
Asti 252, 333
Avigliana (Torino) 249
Bahía Blanca (Argentina) 117, 287
Barcellona (Messina) 189
Barcelona Sarriá (Spagna) 5, 10, 17,
19, 28, 62, 63, 73, 80, 205
Bari 338
Becchi (Castelnuovo d’Asti) 236, 246
Beitgemal (Palestina) 71, 95, 226
Belgio 7, 24, 28, 32, 78, 262, 268
Berceto (Parma) 224
Bernal (Argentina) 155, 171, 349
Betlemme (Palestina) 32, 39, 71, 95,
130, 218, 226, 348, 359
Biancavilla (Catania) 260
Bogotá (Colombia) 193
Bolivia 36
Bordeaux (Francia) 62
Bordighera (Imperia) 31, 35, 46, 64,
90, 93, 99, 100, 127, 130, 136, 142,
153, 157, 196, 201, 202, 210, 212
Borghetto Borbera (Alessandria) 52,
199, 298
Borgomasino (Torino) 4
Borgo San Martino (Alessandria) 1,
180, 183
Bosa (Colombia) 283
Bosco Parrasio - Roma 259, 264, 272
Brasile 5, 9, 102, 105, 106, 107, 108,
110, 111, 121, 124, 125, 135, 140,
151, 174, 175, 223, 336
Brest (Francia) 41
Briga (Svizzera) 207
Brisighella (Ravenna) 275
Bronte (Catania) 4, 43, 45, 57, 117,
189, 309
Buenos Aires (Argentina) 6, 106,
116, 134, 152, 155, 205, 214, 280,
287, 303, 335, 361, 364
Busca (Cuneo) 84, 85, 267
Cagliari 218
Callao (Perú) 203
Caltagirone (Catania) 312

52.8 Page 518

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516 Indice dei luoghi presenti nelle Lettere
Campione sul Garda (Brescia) 208,
242
Cannara (Perugia) 32, 47, 60, 170
Cannero (Novara) 96, 315
Cannobio (Novara) 29, 200
Carmen de Patagones (Argentina)
117, 152, 360
Caronno Ghiringhello (Varese) 4
Casale Monferrato (Alessandria) 39,
68, 193, 196, 218
Casalino Novarese 68
Caserta 8
Cassolnovo Molino (Pavia) 115
Castano Primo (Milano) 29, 115, 141
Castelgandolfo (Roma) 144, 147
Castellammare di Stabbia (Napoli) 8,
309
Castellanza (Varese) 68, 115
Castelnuovo d’Asti 72, 236
Catania 6, 7, 8, 36, 43, 47, 59, 95,
120, 167, 189, 193, 216, 218, 246,
260, 273, 309
Chertsey (Gran Bretagna) 8, 275, 327
Chieri (Torino) 11, 20, 42, 72, 90,
100, 108, 127
Chubut (Argentina) 134, 287
Cile 36, 59, 62, 63, 116, 133, 150,
197, 263, 270, 303, 304, 335, 349,
353
Cina 34
Colombia 107, 173, 193, 266, 283,
303
Colonia (Germania) 36
Conegliano Veneto (Treviso) 196, 362
Conesa (Argentina) 118, 148
Contratación (Colombia) 173, 193,
266
Conzano (Alessandria) 332
Cosenza 175
Costantinopoli (Turchia) 275
Cremisan (Palestina) 226
Crusinallo (Novara) 228
Cuiabá (Brasile) 129, 151
Cuzco (Perú) 203
Ecija (Spagna) 107
Ecuador 36, 66, 116, 269
Egitto 359
El Salvador 75, 241, 344
Etagnac (Francia) 151
Falicetto (Cuneo) 122
Farnborough (Gran Bretagna) 327
Foglizzo (Torino) 139
Formia (Latina) 47
Fortin Mercedes (Argentina) 152
Fossano (Cuneo) 117, 156
Fouquières (Francia) 216, 268
Francia 3, 6, 7, 11, 16, 22, 32, 34, 36,
37, 41, 42, 55, 59, 62, 76, 89, 90,
95, 97, 142, 149, 151, 164, 188,
201, 205, 209, 231, 238, 241, 251,
268, 296, 319, 327
Genazzano (Roma) 170
General Acha (Argentina) 152
General Conesa (Argentina) 152
General Roca (Argentina) 152, 240
Genova 20, 40, 102, 131, 170, 209
Genova Sampierdarena 6, 10, 29, 40
Genzano (Roma) 47
Germania 42
Gerusalemme (Palestina) 95, 359
Giamaica 133
Giaveno (Torino) 71, 78, 180, 334
Gran Bretagna 8, 28, 76, 268, 327
Gualaquiza (Ecuador) 36
Guaranda (Ecuador) 66
Guaratinguetá (Brasile) 108, 124,
125, 135, 175, 336
Guînes (Francia) 24, 37, 42
Iglesias 297
Incisa Belbo (Asti) 35, 141
Inghilterra, cf Gran Bretagna
Intra (Novara) 226
Iquique (Cile) 303
Isola Dawson 62, 197, 204
Italia 8, 11, 22, 28, 47, 78, 107, 111,

52.9 Page 519

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Indice dei luoghi presenti nelle Lettere 517
129, 144, 170, 207, 216, 226, 239,
251, 269, 347, 359
Jerez de la Frontera (Spagna) 205,
262
Juiz de Fora (Brasile) 5, 102, 105,
106, 107, 121
La Manouba (Tunisia) 49, 191, 194,
206, 216, 222, 253, 327
La Navarre (Francia) 16, 22, 59, 142
Lanzo (Torino) 160, 226
Las Piedras (Uruguay) 65, 70, 280
Lenta (Vercelli) 168
Liège (Belgio) 24, 37, 39, 78
Lille (Francia) 24, 32, 37, 56, 187
Lima (Perú) 22, 94, 116, 133, 303
Linares (Cile) 59
Lippelo (Belgio) 262
Livorno 170, 176, 292, 302, 350
Londra (Gran Bretagna) 56, 77, 268,
327
Lorena (Brasile) 9
Lourdes (Francia) 238
Lucca 6, 47
Lugagnano d’Arda (Piacenza) 86, 177
Lugo (Ravenna) 18, 163, 179, 338
Lu Monferrato (Alessandria) 8, 113
Magenta (Milano) 115
Malta 191
Mariana (Brasile) 105
Marsala (Trapani) 8, 166, 191
Marseille (Francia) 5, 11, 14, 22, 32,
41, 46, 67, 71, 89, 97, 129, 201, 296
Marseille St. Marguerite (Francia)
41, 137, 145, 201, 268. 296, 313,
319
Mascali (Catania) 59, 66, 189
Massa Carrara 6, 109
Mathi Canavese (Torino) 10, 37, 177,
275
Mato Grosso (Brasile) 65, 106, 129,
133, 134, 151, 181
Medio Oriente 359
Méndez (Ecuador) 36
Mendoza (Argentina) 134
Ménilmontant (Francia) 76
Mers-el-Kebir (Algeria) 8, 49, 88,
216, 244
Messico 75, 78, 83, 102, 133, 174,
190, 195, 198, 202, 209, 225, 241,
269, 289, 361
Messina 167, 241, 321, 357, 361
México S. Julia 83, 102, 146, 190, 305
Milano 16, 29, 74, 116, 141
Modica (Ragusa) 260
Mogliano Veneto (Treviso) 362
Moncrivello (Vercelli) 10, 72, 90,
100, 271
Mongardino d’Asti 52, 104, 298
Montaldo Torinese 29
Montebelluna (Treviso) 362
Monterrey (Messico) 195
Monte Tabor (Palestina) 348
Montevideo Villa Colón (Uruguay)
5, 6, 9, 12, 65, 138, 143, 150, 347,
360
Montonate (Varese) 16
Morelia (Messico) 195, 202, 209,
225, 289, 305, 316
Mornese (Alessandria) 1, 2, 3, 27, 29,
32, 36, 169, 209, 255
Morón (Argentina) 129
Muri (Svizzera) 164
Nancy (Francia) 6
Napoli 147, 241, 267
Nazaret (Palestina) 211
Nicaragua 209
Nice (Francia) 7, 8, 14, 59, 142
Nizza Marittima, cf Nice
Nizza Monferrato 1, 2, 4, 5, 6, 8, 11,
15, 16, 20, 21, 22, 29, 32, 38, 39,
42, 45, 47, 71, 72, 74, 77, 78, 87,
89, 90, 91, 92, 96, 97, 100, 109,
113, 121, 126, 134, 138, 154, 161,
162, 164, 165, 166, 168, 169, 172,

52.10 Page 520

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518 Indice dei luoghi presenti nelle Lettere
174, 175, 177, 182, 184, 185, 193,
196, 199, 200, 201, 218, 231, 235,
243, 245, 252, 253, 264, 266, 283,
284, 285, 288, 293, 303, 309, 310,
334, 337, 340, 342, 343, 348, 367
Novara 29, 35, 36, 170, 301
Nunziata di Mascali (Catania) 43,
117, 189
Occhieppo (Biella) 193
Olanda 244
Oran-Eckmühl (Algeria) 22, 49, 89,
142, 213, 244
Oreno (Milano) 29, 36, 74
Ouro Preto (Brasile) 102, 105, 121
Palagonia (Catania) 312
Palazzolo Vercellese 68
Palermo 7, 253
Palestina 47, 95, 97, 98, 192, 226
Paraguay 129, 134
Parigi (Francia) 7, 76, 151, 209, 327
Parma 21, 66
Patagones (Argentina) 129, 134, 152,
360
Patagonia (Argentina) 5, 14, 78, 118,
129, 134, 150, 152, 178, 182, 204,
290, 351, 364
Paysandú (Uruguay) 129
Pecetto (Torino) 10, 35
Perú 22, 24, 36, 94, 116, 133, 174,
203, 303, 361
Petrolina (Brasile) 151
Piazza Armerina (Enna) 260
Pinerolo (Torino) 29
Polonia 48
Ponte Nova (Brasile) 102, 105, 121,
223
Pontestura (Alessandria) 33
Porto Farina (Tunisia) 49, 191
Portogallo 327
Pringles (Argentina) 152
Procopio (Brasile) 105
Puebla (Messico) 195, 198
Punta Arenas (Cile) 62, 119, 150,
197, 204, 270, 349, 353
Quargnento (Alessandria) 8
Rawson (Argentina) 134, 287
Reggio Calabria 357, 361
Retorbido (Pavia) 341
Roma 6, 25, 28, 35, 36, 38, 39, 47, 49,
50, 60, 63, 66, 82, 86, 92, 115, 170,
196, 201, 202, 231, 233, 236, 238,
239, 253, 259, 264, 269, 272, 278,
281, 285, 287, 300, 317, 318, 320,
331, 334, 345
Romagnano Sesia (Novara) 113
Rosignano (Alessandria) 68
Saint-Cyr-sur-Mer (Francia) 3, 7, 16,
36, 37, 46, 71, 142
Saint Denis (Francia) 151, 231, 327
Salamanca (Spagna) 327
Sampierdarena, cf Genova Sampierda-
rena
San Giusto Canavese (Torino) 141
San Gregorio (Catania) 218
San Isidro (Argentina) 9, 178, 361
San Lorenzo Nuovo (Viterbo) 6
Sanluri (Cagliari) 271, 279, 297
San Nicolás (Argentina) 178
San Paolo Solbrito (Asti) 227
San Salvador (El Salvador) 78, 269,
344
Santiago (Cile) 59, 62, 63, 133, 304
São Paulo Ypiranga (Brasile) 140
Sarriá, cf Barcelona Sarriá
Scandeluzza (Asti) 123, 271
Sempione 207
Smirne (Turchia) 8, 275
Soverato (Catanzaro) 241
Spagna 5, 10, 19, 22, 28, 62, 66, 73,
80, 81, 89, 107, 114, 149, 172, 195,
205, 241, 266, 303, 327
St. Marguerite, cf Marseille St. Mar-
guerite

53 Pages 521-530

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53.1 Page 521

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Indice dei luoghi presenti nelle Lettere 519
Sulzano (Lago d’Iseo) 232
Svizzera 207, 268
Talca (Cile) 263
Terra del Fuoco 121, 150, 174, 204,
353
Terra Santa 47, 211
Terre Magellaniche 78
Torino 3, 4, 5, 6, 8, 10, 20, 21, 26, 30,
31, 32, 36, 37, 38, 47, 55, 72, 78,
79, 84, 96, 98, 107, 117, 118, 127,
133, 149, 168, 175, 180, 181, 183,
184, 185, 195, 199, 208, 210, 216,
218, 226, 228, 266, 334, 343, 350,
356, 357, 366
Torino Valdocco 1, 4, 8, 14, 30, 77,
91, 99, 115, 134, 136, 162, 205,
210, 236, 251, 261, 314
Torino Valsalice 58, 141, 266, 356
Torrione, cf Bordighera
Tournay (Francia) 177, 186, 188, 193
Trapani 7
Trecastagni (Catania) 6, 47, 189, 193,
248
Trelew (Argentina) 134
Trino Vercellese 33, 47, 166, 226
Tripoli (Libia) 5 105
Trofarello (Torino) 113
Tropico del Cancro 106
Tunisi (Tunisia) 166, 191, 194, 216
Tunisia 49, 191, 216, 253
Uruguay 5, 9, 106, 110, 111, 134, 151,
209, 280, 347, 360
Valdocco, cf Torino Valdocco
Vallecrosia, cf Bordighera
Valsalice, cf Torino Valsalice
Valmadonna (Alessandria) 8
Valparaiso (Cile) 62
Valverde del Camino (Spagna) 80, 81
Varazze (Savona) 131, 158, 302, 338
Varese 232, 354
Ventimiglia (Imperia) 64, 90, 136
Viedma (Argentina) 72, 117, 119, 280
Vigevano (Pavia) 199, 200
Villa Colón, cf Montevideo Villa Colón
Villadossola (Novara) 228, 245
Vinadio (Cuneo) 180
Vintebbio (Vercelli) 68
Vizzini (Catania) 189
Ypiranga, cf São Paulo Ypiranga

53.2 Page 522

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Indice cronologico delle Circolari
1Alla Superiora generale, madre Caterina Daghero, 28 aprile 1883
2Ai Salesiani, alle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai Cooperatori e alle Coope-
ratrici Salesiane, 31 gennaio 1888
3Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 24 agosto 1888
4Alle Direttrici delle comunità, 6 gennaio 1890
5Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 1° febbraio 1890
6Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 6 giugno 1890
7Alle Direttrici delle comunità, 5 giugno 1891
8Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 29 giugno 1891
9Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 21 novembre 1891
10Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 1892
11Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 19 marzo 1892
12Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 21 novembre 1892
13Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 1893
14Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 29 gennaio 1894
15Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 25 marzo 1894
16Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 1895
17Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 23 gennaio 1896
18Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 27 dicembre 1896
19Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 16 luglio 1897
20Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 15 ottobre 1897
21Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 10 gennaio 1898
22Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 31 gennaio 1898
23Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 6 gennaio 1899
24Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 31 gennaio 1899
25Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 21 novembre 1899
26Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 1° gennaio 1900
27Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 28 dicembre 1900
28Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 31 dicembre 1901
29Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 31 dicembre 1902
30Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 22 febbraio 1903
31Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 31 dicembre 1903
32Alle Direttrici dell’Ispettoria Transpadana, 1° gennaio 1904
33Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 31 dicembre 1904
34Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 22 gennaio 1905
35Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, 29 settembre 190

53.3 Page 523

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Indice degli Argomenti e Nomi di persona
presenti nelle Circolari1
Affabilità 29
Agostino s. 10
Albera Paolo 12
Alfieri Vittorio 4
Alimonda Gaetano 6
Allegria 28
Amore di Dio 10
Amore a Gesù 29
Anno santo 26
Assistenza salesiana 16, 28
Beatitudini 33
Belmonte Domenico 12, 24
Bertello Giuseppe 24
Besucco Francesco 8
Bologna Giuseppe 12
Bonetti Giovanni 6, 7, 8, 10, 12
Bontà 29, 33
Borgna Giovanna 12
Borio Erminio 32
Bosco Giovanni2
Allegria 28
Causa di beatificazione 6, 21
Chiesa del S. Cuore 5
Festa onomastica 8
Fondazione Istituto FMA 19, 22
Letture Cattoliche 30
Memorie Biografiche 23
Morte 2, 12, 21
Oleografia 5
Oratorio festivo 16
Ordinazione sacerdotale 8
Pazienza 33
Viaggio in Francia 1
Bretto Clemente 12, 25, 34
Buzzetti Angiolina 12
Cagliero Cesare 5, 25
Cagliero Giovanni 5, 12, 24
Capitolo Generale 11, 12, 15, 24, 34
Carità 4, 13, 33
Catechesi 4
Catalogo, cf Elenco generale FMA
Causa di beatificazione 6, 21
Cerruti Francesco 11, 12
Chiesa 31
Colletta 9
Combattimento spirituale 31, 33
Comunità 3, 13, 28
Concordia 14, 28
Coppa Marina 27
Costamagna Giacomo 24
Costituzioni 15, 18, 35
Creatività apostolica 16
Cuore di Gesù 7, 27, 29
1 Il numero indica la circolare di don Rua nella quale si trova il richiamo agli argo-
menti trattati o a nomi di persona.
2 Data la significatività della figura, si indicano i vari argomenti che si riferiscono a
don Bosco richiamati nelle Circolari.

53.4 Page 524

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522 Indice degli argomenti e nomi di persona presenti nelle Circolari
Daghero Caterina 12
David Adele 12
Defunte (FMA) 13
Deliberazioni dei Capitoli Generali
15
Distacco 22
Dolcezza 16, 29, 33
Durando Celestino 12
Educazione del cuore 4
Educazione delle fanciulle 16, 28
Elenco generale FMA 10, 13, 14, 16,
22, 23, 26, 27
Elezione del Rettor Maggiore 24
Elezione delle Superiore 12, 34
Esercizio della buona morte 17
Eucaristia 18, 19, 31
Fagnano Giuseppe 12
Fare il bene 17
Fede 31
Fedeltà alla Regola 6, 35
Festa onomastica 8
Fiducia 28
Fondazione Istituto FMA 19, 22
Formazione religiosa 23
Francesia Giovanni Battista 32
Frascarolo Francesco 8
Gesù 27, 29, 31, 33
Giubileo Istituto FMA 19
Gonzaga Luigi 8
Incoronazione di Maria SS. 30
Indulgenza plenaria 20
Ispettorie 12, 30
Istruzione religiosa 23
Lasagna Luigi 17
Lazzero Giuseppe 5, 12, 24
Lemoyne Giovanni Battista 23, 26
Leone XIII 5, 10, 20, 26, 28, 30
Letture 4
Letture Cattoliche 4, 30, 31
Libro delle preghiere 3
Magone Michele 8
Maestre 4
Mansuetudine 29
Marenco Giovanni 12, 24, 25
Maria SS. 9, 14, 26, 27, 30, 31, 33
Memorie Biografiche 23
Missioni 5
Mitezza 29, 33
Modestia 22
Mornese 19, 22
Morte 2, 12, 17, 21
Mosca Emilia 12, 27
Natale 18
Obbedienza 31
Oleografia 5
Orazione, cf Preghiere
Oratorio festivo 16
Ordinazione sacerdotale 8
Pace 14, 28
Parola di Dio 31
Pazienza 16, 33
Pestarino Domenico 19
Pestarino Rosalia 12
Peyron Amedeo 4
Pia Opera del S. Cuore 5
Pio X 31
Preghiere 3, 6, 31, 33
Presenza di Dio 14
Prove 31, 33
Rampolla del Tindaro Mariano 20
Regola, cf Costituzioni
Relazioni fra consorelle 4
Richelmy Agostino 30
Riconoscenza 10, 19, 22, 31
Rinaldi Filippo 12
Rinaldi Teresa 17
Rinnegamento di sé 33
Romanzi 4

53.5 Page 525

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Indice degli argomenti e nomi di persona presenti nelle Circolari 523
Roncallo Elisa 12
Salvezza della gioventù 4, 16, 28, 31
Santi 27, 31, 33
Santità 26
Sacramenti 31
Sala Antonio 12
Santuario di Maria Ausiliatrice 9, 30
Savio Domenico 8
Schiettezza 22
Scuola 4
Sistema preventivo 4, 16, 28
Sofferenza 31
Solidarietà 9
Sorbone Enrichetta 12
Stampa 4
Strenna 4, 17, 18, 23, 33
Svampa Domenico 31
Tamietti Giovanni 12
Tempo 23
Udienza Pontificia 5, 20, 28, 30, 31
Umiltà di cuore 29
Unità di spirito 14, 15, 28
Vigilanza 17, 28
Visitatrice 28, 31
Viaggio in Francia 1
Vita di fede 31
Vita religiosa 33
Vocazione religiosa 31

53.6 Page 526

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53.7 Page 527

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Indice generale
Presentazione..........................................................................................
5
Sommario................................................................................................... 15
Sigle e abbreviazioni.................................................................................. 16
Introduzione............................................................................................ 17
1. Don Michele Rua e le FMA............................................................ 18
2. Articolazione della raccolta e reperimento delle lettere................ 23
3. Destinatarie delle lettere................................................................. 25
4. Criteri di edizione............................................................................ 27
5. Caratteristiche, valore e limiti dell’Epistolario............................... 29
Prima Parte - Lettere di don Michele Rua alle Figlie di Maria Ausilia-
trice (1880-1910)................................................................................. 35
Seconda Parte - Circolari di don Michele Rua alle Figlie di Maria
Ausiliatrice (1883-1906)..................................................................... 361
Indici
Indice cronologico delle Lettere........................................................... 499
Indice dei nomi di persona presenti nelle Lettere................................ 509
Indice dei luoghi presenti nelle Lettere................................................ 515
Indice cronologico delle Circolari......................................................... 520
Indice degli argomenti e dei nomi di persona presenti nelle Circolari. 521

53.8 Page 528

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53.9 Page 529

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53.10 Page 530

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