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CALLISTO CARAVARIO
1903 ˆ 1930
Callisto Caravario nacque a Cuorgné, in provincia di Torino, il 18 giugno 1903.
Fin da piccolo era considerato da tutti un bambino buono per il suo carattere
mite e riessivo. Era naturalmente portato alla preghiera e amava teneramente
la madre, come ci testimoniano le numerose lettere che si scrissero. All'età di
cinque anni si trasferisce con la sua famiglia a Torino, vicino all'oratorio di Porta
Nuova. Alla scuola salesiana è tra i primi della classe, e ogni mattina si impegna
nel servizio della Messa. Consigliato dal direttore dell'oratorio don Garelli, entra
in Noviziato e diventa salesiano. Nel 1922 mons. Versiglia è a Torino e parla
delle missioni ai chierici. Callisto gli dice: Monsignore, vedrà, la raggiungerò
in Cina. Don Garelli parte per la Cina e Callisto insiste così tanto, che dopo
poco tempo riuscirà a seguirlo. La madre disse a don Garelli: Volentieri lascio
mio glio nelle mani di don Bosco. Con tutto l'aetto di cui sono capace,
scriverà Callisto, ti ringrazio, Signore, di avermi dato una mamma così buona.
Mamma, una notizia che ti farà piacere: questa mattina ho fatto la mia prima
lezione di catechismo in cinese. Callisto viene mandato a Macao, e poi per
due anni nell'isola di Timor, dove edica tutti, compreso il direttore, per la sua
bontà e il suo zelo apostolico. Mia buona mamma, scrive, prega perché il tuo
Callisto sia sacerdote non solo per metà, ma tutto intero. Il 18 maggio 1929,
tornato a Shiuchow, mons. Versiglia lo ordina sacerdote e gli ada la missione
di Linchow. In poco tempo visita tutte le famiglie e guadagna la simpatia dei
ragazzi delle scuole. Intanto in Cina la situazione politica diventava molto tesa
soprattutto nei confronti dei cristiani e dei missionari stranieri. Iniziarono le
persecuzioni. Il 13 febbraio 1930 don Caravario è a Shiuchow per accompagnare
il vescovo nella visita pastorale alla sua missione di Linchow. Durante il viaggio
un gruppo di pirati cerca di catturare le catechiste che si trovano nella barca dei
missionari. Don Callisto cerca di trattare civilmente con loro, ma essi iniziano
a percuoterlo. Anche mons. Versiglia viene tramortito. Vengono fatti scendere
dalla barca e portati nel bosco. Prima di essere fucilati, i due martiri riescono
a confessarsi vicendevolmente.
BEATIFICATO IL 15 MAGGIO 1983 DA GIOVANNI PAOLO II
CANONIZZATO IL 1° OTTOBRE 2000 DA GIOVANNI PAOLO II
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