LIBRODON BRAGA


LIBRODON BRAGA



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don Carlo Braga
un padre
cocdnodiniidlidolcuocnunnuoBopBrroaoeesdsccrooe

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don Carlo Braga
un padre
con il cuore
di don Bosco

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Il presente lavoro fa parte della documentazione su don Carlo Braga raccolta con
passione dal salesiano Don Vasco Tassinari (1914-1995), autore della monumentale
e documentata pubblicazione Don Braga, l’uomo che ebbe tre patrie (Bologna 1990).
Un particolare ringraziamento per aver sostenuto questa iniziativa a Bruno Locatelli,
presidente Ex allievi di don Bosco di Sondrio, e a Bruno Ciapponi Landi, Assessore
all’Istruzione e alla Cultura del Comune di Tirano.
This book forms part of the documentation on Don Carlo Braga dedicatedly compiled
by the Salesian Don Vasco Tassinari (1914-1995), author of the book ‘Don Braga,
the man who belonged to three nations’ (Bologna 1990).
Acknowledgements and gratitude for their support go to Bruno Locatelli, President
of the Association of Former Students of the college Don Bosco in Sondrio and to
Bruno Ciapponi Landi, Town Councillor for Education and Culture in Tirano.
Stampato nel mese di ottobre 2011
dalla tipografia Polaris di Sondrio

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Una testimonianza singolare
della bontà paterna
e della santità salesiana
di don Carlo Braga
Questo album commemorativo del 25° della presenza e
dell’opera missionaria di don Carlo Braga in Cina (1919-
1944), viene riprodotto in questo anno 2011 in occasione del
40° della morte di don Carlo (3 gennaio 1971) e nella fase
di avvio dell’Inchiesta diocesana di Beatificazione e Canonizzazione di
don Braga, presso la Diocesi di San Ferdinando nelle Filippine.
Il lavoro artistico, opera pregevole del salesiano don Albino Antonio
Pacheco Borges1, esprime i sentimenti di profonda riconoscenza e
filiale devozione di tanti salesiani verso questo superiore che seppe
incarnare la paternità amorevole ed educativa del Sistema Preventivo,
propria del carisma di San Giovanni Bosco. Fin dal primo acquarello,
che ritrae il volto buono e sorridente di don Carlo, risalta l’aspetto che
fa da leitmotiv a tutta la raccolta e che è ben espresso dalla testimonian-
za di mons. Luciano Capelli, vescovo salesiano, che fu con don Braga
nelle Filippine: “La paternità e la spontaneità del contatto personale,
tradotti in impegno personale di carità nel servire generosamente chi
lo avvicinava, era chiaramente frutto della grazia di Dio di cui era
strapieno e che traspariva da ogni suo sorriso che ti riempiva il cuore
e ti faceva sentire amato, stimato e a casa tua. La costanza di questo
suo atteggiamento (anche nelle dure prove) fa di lui un vero Santo,
imitatore di don Bosco. Questo suo amore si estendeva per le famiglie
dei salesiani: i miei genitori lo ricordano e pregano come un vero santo.
Per noi giovani chierici era una gioia incontrarlo, ascoltarlo, stargli
Don Pierluigi Cameroni
SDB
Postulatore Generale
delle Cause dei Santi
1) Padre Albino António Pacheco Borges, nato in Macao il 1 luglio del 1917 e morto
in Germania il 29 marzo del 2008, paese dove residette per oltre 30 anni, lavorando
ad Essen come professore dei figli di emigranti portoghesi. Diventato salesiano nel
1939 fece il suo cammino formativo a Shanghai dove fu ordinato sacerdote il 24
maggio del 1950.
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vicino. La sua saggezza pedagogica, espressa nei suoi consigli a me
assistente dei Chierici a Canlubang, mostra il suo cuore profondamente
pastorale ed il vero volto di Don Bosco” (lettera del 2 ottobre 2010).
Uno sguardo che mentre rivela la bontà di un cuore abitato da Dio e
privo di finzione, insieme penetra e indaga l’interiorità di chi lo guar-
da, suscitando una sorta di esame di coscienza, di invito a continuare
o a riorientare il proprio cammino sulla via del bene e della verità.
Uno sguardo che fa di don Braga un testimone e un continuatore del
carisma salesiano in terra cinese e filippina. Lui stesso da ragazzetto a
Sondrio, nell’Istituto Salesiano, era stato toccato dallo sguardo di don
Michele Rua, primo successore di don Bosco e oggi Beato, di passaggio
in quella città. Gli si era presentato felice e don Rua gli aveva preso le
mani e, tenendole strette nelle sue, gli aveva sussurrato, con un timbro
di voce indimenticabile: “Carlo, Carlo, noi staremo sempre insieme”.
Quello sguardo gli aveva perforato l’anima come un raggio di luce e
lo accompagnerà fino agli ultimi giorni della sua vita.
La storia si apre con l’infanzia di Carlo Braga, con la riproduzione del
santuario della Madonna di Tirano, a significare come la presenza ma-
terna e ausiliatrice di Maria accompagna fin dai primi passi la vita di
questo grande missionario, pioniere del Regno di Dio. Ogni quadro,
particolarmente curato nei dettagli, è accompagnato da una sobria,
ma significativa didascalia in inglese e in cinese, che aiuta a leggere la
vita di don Braga nelle sue caratteristiche essenziali e nei suoi aspetti
portanti: l’affidamento a Maria, il non facile cammino vocazionale, la
chiamata missionaria, la fede vissuta che diventa forza educativa e cre-
dibilità evangelica, la predilezione per i ragazzi e i giovani nello spirito
di don Bosco, molteplici avventure in mezzo a difficoltà politiche ed
economiche, l’amore per la Cina.
Una storia che segna profondamente la presenza della Chiesa e della
Congregazione salesiana in terra cinese: le firme poste al termine sono
l’espressione di una vicenda educativa e missionaria vissuta insieme a
don Braga e, sotto la sua guida, da tanti confratelli generosi.
La Cina fu guidata per 22 anni da don Carlo Braga (1930-1952): il
“piccolo don Bosco della Cina”, formatosi a Torino sotto don Cimatti
e cresciuto a Shiuchow all’ombra di mons. Versiglia, Protomartire sale-
siano, divenne il Padre dei Salesiani della Cina. Con lui, e sulla spinta
di nuove strategie missionarie, la Cina si costellò di nuove presenze.
Cominciarono a spuntare le vocazioni locali, prima timidamente come
da un suolo arido, poi con vigore, specie negli anni della guerra. Chi
dava vita a questo periodo di grande povertà, ma di ancor maggiore
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fraternità e comunione salesiana, era proprio lui, don Braga, che si fa-
ceva tutto a tutti. Fu il periodo d’oro della storia dell’Ispettoria Cinese,
che uscì dalla guerra con un forte manipolo di confratelli motivati e di
giovani che promettevano bene. Nel 1946 si aprì la casa di Pechino, la
“Casa della Madonna”, come soleva chiamarla il primo direttore, don
Mario Acquistapace: la casa più povera dell’Ispettoria! Si avverava la
profezia di don Bosco. Ma nel 1949 fu proprio la Cina a trovarsi nella
bufera. Con l’avvento di Mao e la proclamazione della Repubblica
Popolare, il popolo cinese “si leva in piedi”. Stranieri, imperialisti,
missionari sono espulsi e le opere confiscate: il popolo reclama il
diritto a gestire l’educazione della nazione. Rimasero in Cina diversi
confratelli cinesi, per restare accanto ai giovani, se possibile. Presto
saranno imprigionati e alcuni moriranno in prigione, sacrificando la
propria vita per la fedeltà al Papa.
Ma anche da questa tragedia nascerà vita nuova. Non solo si sviluppe-
ranno le opere salesiane a Hong Kong e a Macao, ma inizierà anche
nel 1951, sotto la guida di don Braga, la presenza nelle Filippine con
due scuole: a Victorias (Negros) nel Sud ed a Tarlac (Luzon) nel Nord.
A conclusione di questa presentazione è toccante ascoltare la testimo-
nianza del Venerabile don Giuseppe Quadrio (1921-1963), anch’egli sa-
lesiano valtellinese. Don Carlo Braga, amico del padre di don Quadrio,
tenne l’omelia di Prima Messa di don Giuseppe a Vervio il 20 luglio
1947, nella chiesa Parrocchiale dedicata a sant’Ilario. Nella predica della
funzione pomeridiana, nella chiesa di sant’Antonio da Padova, don
Quadrio lo ringraziò e ne testimoniò pubblicamente la propria stima:
A quell’altare questa mattina mi sono rivisto ragazzo, quando nella
festa di sant’Ilario sentii la predica di un valorosissimo missionario,
dalla barba piccola e striminzita, ma dal cuore grande come il mare,
di colui che popolò la Cina di opere salesiane e che è chiamato il don
Bosco della Cina, uno dei più illustri figli di don Bosco, vanto e gloria
della nostraValtellina. Fu lui che destò allora nel mio cuore la scintilla
dell’ideale missionario, lui che questa mattina mi fece piangere con la
sua parola vibrante di spirito missionario. Oh, don Braga, lei è tra le
persone che io non potrò mai dimenticare nella mia vita!” 2.
La Chiesa e la Famiglia Salesiana che sono in Italia, Cina e Filippine
riconoscono in don Carlo Braga un esempio di vita missionaria ardente
da imitare e da seguire; un modello di vita evangelica vissuta per il
2) (E. Valentini, don Giuseppe Quadrio modello di spirito sacerdotale, Roma 1980,
p. 94
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bene dei fratelli, e di santità, segno della paterna bontà di Dio. Si trat-
ta di un modello di salesiano e salesiano missionario, di cui abbiamo
bisogno nel nostro impegno di rinnovamento spirituale e apostolico.
Siamo certi che se don Braga sarà glorificato dalla Chiesa, ne verrà
un grande incoraggiamento a tutti i membri della Famiglia Salesiana e
sarà un grande segno di speranza per la Chiesa di Dio che è in Cina
e nelle Filippine. In particolare verrà rinnovato l’ardore apostolico del
Da mihi animas cetera tolle” del nostro padre don Bosco, di cui ci
prepariamo a celebrare il secondo centenario della nascita nel 2015
e di cui don Braga è stato incarnazione viva nelle terre della Cina e
delle Filippine.
“Senza Maria Ausiliatrice noi Salesiani siamo nulla” era uno dei cinque
consigli ai missionari in Cina dati dal primo salesiano, mons. Luigi
Versiglia, nel lontano 1920. Maria Aiuto dei Cristiani è la patrona della
Cina. Affidiamo a Lei la causa della glorificazione di don Carlo Braga,
profondamente devoto e grande apostolo dell’Ausiliatrice, e insieme
l’avvento del Regno di Dio in terra cinese.
Roma 3 gennaio 2011
40° anniversario della morte di don Braga
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Fr Charles Braga:
singular testimony
of Salesian holiness
and fatherliness
T his commemorative album for the 25th anniversary of the
missionary presence and work of Fr Charles Braga in China
(1919-1944), is presented this year, 2011, to mark the 40th
anniversary of Fr Braga’s death (January 3, 1971) and just as
the Diocesan Inquest into his Cause for Beatification and Canonization
opens in the Diocese of San Fernando in The Philippines.
The artistic finesse of Fr Albino Antonio Pacheco Borges expresses
sentiments of deep gratitude and filial devotion on the part of so many
Salesians for this Superior of theirs who embodied the loving and edu-
cative fatherliness enshrined in the Preventive System so typical of St
John Bosco’s charism. From the very first watercolor depiction of Fr
Braga’s kindly, smiling face, we discover the leitmotif running throu-
gh the collection, and which has been so well expressed by Bishop
Luciano Capelli’s words. Bishop Capelli is now a Salesian bishop who
was with Fr Braga in the Philippines: “The fatherliness and spontaneity
of personal contact translated into personal commitment to charity. He
generously served anyone who approached him, and this was clearly
the result of God’s grace. He was filled with that grace, so apparent from
the smile that filled your own heart and made you feel loved, esteemed
and at home. This consistent attitude (even in moments of trial) makes
him a true Saint, follower of Don Bosco. His love extended to the fami-
lies of the Salesians: my own parents remember him and pray to him
as a Saint. For us young clerics it was a joy to catch up with him, hear
him, be near him. His wisdom as a teacher, expressed in his advice to
me as Assistant to the clerical students in Canlubang, showed his deep
pastoral heart and the true face of Don Bosco” (from a letter dated
October 2, 2010).
Fr Pierluigi Cameroni
SDB - Postulator General
for the Causes of Saints
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His gaze was such that, while it revealed the goodness of an uninhibited
heart filled with God, it also penetrated and explored the inner being
of his interlocutor, provoking a kind of self-examination, or redirecting
the call to continue on ones journey of goodness and truth. It was
a gaze that made Fr Braga a witness to and follower of the Salesian
charism in China and The Philippines. As a young lad at the Salesian
school in Sondrio, he had been touched by Fr Michael Rua’s own gaze
when Don Bosco’s first successor, today Blessed Michael Rua, visited
the city. He was so happy to meet him; then Fr Rua took his hands in
his, and whispered, in an unforgettable tone of voice “Charles, Charles,
we will stay together forever!” That particular gaze pierced his soul
like a ray of light and accompanied him until the last days of his life.
The story opens with the Charles Braga early childhood, and a pain-
ting of the Sanctuary of the Madonna di Tirano, to illustrate how the
maternal presence of Mary Help of Christians accompanied the life
of this great missionary, pioneer of God’s Kingdom, from the outset.
Each painting, particular for its detail, is accompanied by a plain but
meaningful caption in English and Chinese, which helps us understand
Fr Braga’s life in its essential characteristics and its most important
features: entrustment to Mary, his difficult vocational journey, the mis-
sionary call, his lively faith which became a force for education, his
credibility, based on the Gospel, his predilection for the young in the
spirit of Don Bosco, his many adventures amidst political and financial
problems, his love for China.
It is a story that deeply marks the presence of the Church and the Sale-
sian Congregation in China: the signatures at the end are an expression
of the educational and missionary experience of so many confreres
who lived with Fr Braga and under his leadership.
Fr Charles Braga led Salesian China for 22 years (1930-1952): This “Don
Bosco of China in miniature”, formed in Turin under Fr Cimatti and
then in continuation at Shiuchow in the shadow of Bishop Versiglia,
Salesian Martyr, became the Father of the Salesians in China. With him,
and spurred on by new missionary strategies, Salesian China expanded
its presence. Local vocations began to appear, timidly, at first as if in
arid ground, then more vigorously, especially during the war years.
The one who gave life to this period of great poverty, but of even
greater Salesian fellowship and communion, was Fr Braga, who was all
things for all people. It was a golden era for the China province. The
China Province came out of the war with a strong group of motivated
confreres and promising youngsters. In 1946 the House in Beijing
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opened, the Casa Madonna as its first Rector, Fr Mario Acquistapace,
was wont to call it. It was the poorest House in the Province! Don
Bosco’s prophecy seemed about to be fulfilled. But in 1949 China was
caught up in turmoil. With the coming of Chairman Mao and the esta-
blishment of the Peoples Republic, the Chinese people “stood up for
themselves”. Foreigners, imperialists, the missionaries were expelled
and works were confiscated: the people claimed the right to manage
the education of the nation. Several Chinese confreres remained in
China, wanting to stay close to young people if possible. Soon they
were imprisoned and some died there, sacrificing their lives for their
fidelity to the Holy Father.
But new life would emerge even from this tragedy. Not only would
Salesian work develop in Hong Kong and Macao, but in 1951, under Fr
Braga’s guidance, the Philippines presence, two schools, would begin:
in Victorias (Negros) in the South and Tarlac (Luzon) in the North.
As a the conclusion to this presentation it is moving to read the testi-
mony of Venerable Fr Joseph Quadrio (1921-1963), also a Salesian from
the same area. Fr Charles Braga was a friend of Father Quadrio’s father.
Fr Braga had preached the homily at Fr Joseph Vervio’s First Mass
on July 20, 1947, in the parish church dedicated to St. Hilary. In the
afternoon, preaching at a function in St. Anthony of Padua’s Church,
Fr Quadrio thanked Fr Braga and testified publicly to his esteem for
him: “At the altar this morning I saw myself as a boy, when on St. Hi-
lary’s feastday, I listened to a sermon from a wonderful missionary,
small and skinny, bearded but with a heart as wide as the ocean. He
has filled China with Salesian work and is known as the Don Bosco
of China, one of the most illustrious sons of Don Bosco, the pride and
glory of the Valtellina. It was he who awoke in my heart the spark of the
missionary ideal, and that morning brought tears to my eyes with his
vibrant missionary spirit. Oh, Fr Braga, you are amongst those whom
I shall never forget throughout my life!“
The Church and the Salesian Family in Italy, China and the Philippines
recognize Fr Charles Braga as a glowing example of missionary life
to imitate and follow, a model of evangelical life lived for the benefit
of all, a model of holiness, symbol of God’s paternal goodness. He is
a Salesian model, a Salesian missionary, and model we need for our
commitment to spiritual and apostolic renewal. We are confident that
if the Church does glorify Fr Braga it will be of great encouragement
to all members of the Salesian Family and a great sign of hope for the
Church of God in China and The Philippines. In particular the apostolic
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fervour of the”Da mihi animas cetera tolle” will be renewed. This is the
motto of Our Father Don Bosco, whose bicentenary of birth we are
preparing to celebrate in 2015, and of whom Fr Braga was the living
embodiment in China and The Philippines.
“Without Mary Help of Christians we Salesians are nothing” was one
of five items the first Salesian in China, Bishop Louis Versiglia, gave
missionaries in 1920. Mary Help of Christians is Patronness of China.
We entrust to Her the cause of Beatification of Fr Charles Braga, this
deeply devoted, wonderful apostle of the Help of Christians and the
coming of the Kingdom of God in China.
Rome, January 3, 2011
40th anniversary of the death of Fr Braga
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Breve cronologia della vita di don Braga
1889
Nascita di don Braga (23 maggio, Tirano, Sondrio, Italia)
1904
Noviziato a Foglizzo (agosto)
1906
Prima professione (30 luglio)
1914Ordinazione sacerdotale (11 aprile)
1915
Viene arruolato nell’Esercito italiano (maggio)
1918
Viene invitato a unirsi alla spedizione missionaria in Cina (novembre)
1919
Parte dall’Italia (23 agosto) e arriva in Cina (29 settembre)
1919-1924 Superiore dell’Orfanotrofio di San Giuseppe Ho Sai
1925-1929 Superiore del Don Bosco College di Shiu Chow
1930-1952 Provinciale della Cina
1953Arrivo nelle Filippine (Rettore del Don Bosco Victorias)
1955
Delegato del Provinciale della Cina nelle Filippine
1958-1963 Visitatore delle Filippine (Vice-Provincia)
1971
Morte di don Braga (3 gennaio, Bacolor, Pampanga, Filippine)
Brief chronology of life of Fr Braga
1889
Birth of Fr. Braga (23 May, Tirano, Sondrio, Italy)
1904
Novitiate in Foglizzo (August)
1906
First profession (30 July)
1914Ordination to the priesthood (11 April)
1915
Conscripted by the Italian Army (May)
1918
Invited to join the missionary expedition (November)
1919Left Italy for China (23 August) and arrived in China (29 September)
1919-1924 Superior of Orphanage of St. Joseph Ho Sai
1925-1929 Superior of Don Bosco College Shiu Chow
1930-1952 Provincial of China
1953Arrival in the Philippines (Rector of Don Bosco Victorias)
1955
Delegate of the Provincial of China in the Philippines
1958
Visitatore of the Philippine Visitatoria (Vice-Province)
1963
End of term as Visitatore
1971
Death of Fr. Braga (3 January, Bacolor, Pampanga, Philippines)
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Padre Carlo Braga
Salesiano (1889-1971)
“Don Carlo Braga incantò tutti con la sua grande
bontà di cuore e sovrabbondante riconoscenza”
(don Luigi Ferrari)
D on Carlo Braga nacque il 23 maggio 1889, l’anno dopo la
morte di don Bosco e il giorno prima della solenne festa
annuale di Maria Ausiliatrice. Visse la sua infanzia e la
prima adolescenza a Tirano, una cittadina valtellinese della
Lombardia nel nord Italia. Secondogenito di un secondo matrimonio (il
fratello maggiore anch’egli di nome Carlo morì ancora bambino), perse
i suoi cari mentre era ancora nel fiore della vita. Suo padre (Domenico
Braga) era emigrato in Argentina quando lui aveva appena due anni
e non tornò mai più. Sua madre (Maddalena Mazza) morì dopo una
lunga malattia quando Carlino aveva solo sei anni. La sua fanciullezza
fu più amara e drammatica di quella di Giovanni Bosco.
Don Nestor C. Impelido
SDB
In questi frangenti don Braga ebbe come provvidenziali sostituti i Sa-
lesiani. Anzitutto a Tirano le Figlie di Maria Ausiliatrice, che lo segui-
rono dall’asilo alle elementari. E’ qui che incontrò colei che più tardi
definì “la sua seconda madre” (suor Giuditta Torelli). Più tardi furono
i Salesiani di don Bosco che lo accolsero nel loro collegio di S. Rocco
in Sondrio. Questa prima esperienza di «amorevolezza» salesiana fu
fondamentale per don Braga, in un momento particolarmente rischioso
per un bambino e per la sua formazione.
Durante il soggiorno del giovane Carlo Braga presso i Salesiani di Son-
drio, la Provvidenza gli offrì la straordinaria opportunità di incontrare
il successore di San Giovanni Bosco, il beato Michele Rua, che aprì al
ragazzo la strada che un giorno gli avrebbe dato la possibilità di emula-
re san Giovanni Bosco, diventando salesiano. Toccò a lui (“alunno che
emergeva per pietà, innocenza di vita e tatto”) di essere scelto quale
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piccolo segretario del Rettor Maggiore in visita alla casa di Sondrio. Al
termine di questa indimenticabile esperienza il beato Michele Rua gli
disse: - “Noi saremo sempre amici” (27 giugno 1904)”. Quale migliore
espressione di «amorevolezza» poteva aspettarsi il giovane Carlo dal
successore di don Bosco?
Iniziò così il suo percorso nella famiglia salesiana. Nel 1904, fu invia-
to al noviziato della Ispettoria Centrale (Foglizzo, agosto 1904), non
in quello della Ispettoria Lombarda-Veneta che era la sua ispettoria
salesiana di origine, come si era pensato in un primo tempo; fatto che
egli considerava provvidenziale, perché gli permise di entrare in di-
retto contatto con le origini del carisma salesiano di Torino-Valdocco.
Tuttavia il giovane Carlo non venne immediatamente ammesso alla
prima professione religiosa, ma fu inviato per un secondo noviziato
a Valsalice, dove gli fu concesso di continuare gli studi.
Finalmente fece la sua professione (30 luglio 1906), quindi la sua
prima esperienza come salesiano (1908-1911) a Trino Vercellese,
durante la quale fece la professione perpetua (1909) e frequentò gli
studi presso l’Università (1911); mentre studiava teologia (1911-1914)
si occupò anche dell’Oratorio di San Luigi (1912), dove il superiore
della Comunità era il venerabile Vincenzo Cimatti. L’11 aprile 1914
fu ordinato sacerdote non senza alcuni ritardi.
Quasi un anno dopo l’ordinazione (maggio 1915) don Carlo fu ar-
ruolato nell’esercito italiano. Questo gli fece sperimentare i rigori della
guerra fino all’aprile 1919. Durante il periodo bellico incontrò diversi
salesiani fra i quali il capitano don Renato Ziggiotti, che diverrà il quinto
successore di san Giovanni Bosco. Fu in questo particolare momento
che pensò di farsi missionario. Colpito da una grave malattia, decise
che se fosse guarito sarebbe andato in missione.
Il 29 novembre del 1918 partecipò alla seconda spedizione missiona-
ria in Cina, in sostituzione di un confratello a cui la madre aveva negato
il permesso e che successivamente morì durante la guerra. Ricevette
il crocifisso missionario (aprile 1919) dal Rettor Maggiore, don Paolo
Albera, a Valdocco, insieme a otto altri salesiani ed ex-soldati come lui.
Poi, con qualche ulteriore ritardo, il 23 agosto lasciò l’Italia. Giunse
in Cina il 29 settembre 1919.
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L’esperienza cinese
“Don Braga aveva un’anima
spumeggiante di ottimismo e sano entusiasmo,
di zelo missionario e sensibilità culturale”
(don Egidio Viganò)
Don Carlo Braga divise in due fasi la sua vita missionaria, trascorsa
accanto al vescovo e martire salesiano Luigi Versiglia: la prima, dal
1919 al 1924, quando fu assegnato come superiore all’orfanotrofio
“San Giuseppe” di Ho Sai; la seconda, dal 1925 al 1929, quando fu
rettore del “Don Bosco College “di Shiu Chow. Nel 1930, fu nominato
ispettore, in seguito alla nomina del superiore della missione, p. Igna-
cio Canazei, a vescovo di Shiu Chow al posto del defunto mons. Luigi
Versiglia (+ Febbraio 1930).
Per ventidue anni (1930-1952), don Braga guidò i “Salesiani cinesi”
in un difficile percorso. Il 25 febbraio 1930 era a Torino in qualità di
delegato al capitolo generale quando giunse la notizia del martirio di
mons. Versiglia e di don Caravario e fu affidata a lui la commemora-
zione solenne che si tenne nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Come
missionario in Cina si trovò nel bel mezzo della guerra civile tra co-
munisti e repubblicani (1927-1937), dovette assistere alla distruzione
di tante opere faticosamente erette dai Salesiani e all’abbandono del
paese durante il conflitto sino-giapponese (dal 1937 al 1945).
Ciò nonostante, malgrado la difficoltà di esercitare il suo mandato
nella regione settentrionale della Cina, don Braga nel 1941 aprì cin-
que nuove case, di cui due in Indocina, poi occupata dai giapponesi.
Seguì un momento di relativa tranquillità (1945-1949), ma che in re-
altà fu il preludio alla confisca di tutte le opere salesiane in Mainland
da parte del governo comunista, alla prigionia dei salesiani cinesi e
dei confratelli che non erano riusciti a rifugiarsi nelle vicine isole di
Hong Kong, Macao e Taiwan. Per tutti questi anni don Braga ebbe la
responsabilità di fare il possibile per mantenere la presenza salesiana
in Cina, contenendo il piú possibile le distruzioni e la dispersione dei
confratelli causate dalla crisi cinese (molti salesiani furono infatti arre-
stati e internati in campi di concentramento).
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L’esperienza filippina
“don Carlo Braga è stato
uno splendido esempio di donazione totale
a Don Bosco ed alla Congregazione,
che ha amato come pochi”
(don Albino Fedrigotti, Prefetto Generale)
Tra il 1952 e il 1953 a don Carlo fu concessa una pausa, dopo il lungo
mandato come superiore della Cina, quando fu inviato nelle Filippine
come direttore della scuola tecnica salesiana Victorias (Negros, nel
sud), fondata due anni prima.
Egli considerava quel periodo “un anno di martirio”, perché non cono-
sceva né la lingua del luogo, né il nuovo ambiente “del tutto diverso
da quello di Dongguan”. Occorre tuttavia ricordare che proprio quando
ancora Don Braga era Ispettore della Cina, furono presi gli accordi per
l’arrivo dei salesiani nelle Filippine, a Ossorios di Victorias, su invito
del cappellano don James Wilson di Tarlac.
Nel 1955 don Braga venne nominato delegato dell’Ispettore della Cina,
dal quale i salesiani delle Filippine dipendevano. Tre anni più tardi
(1958), ebbe la nomina a “visitatore” delle Filippine, quando queste
furono separate dall’ispettoria cinese. Nel 1963 don Braga fu solle-
vato dall’ufficio di superiore che aveva esercitato per quasi trentatrè
anni (1930-1963) e assegnato come confessore e direttore spirituale
dei salesiani e degli aspiranti alla vita salesiana. Come tutti coloro che
si sono incamminati nell’avventura salesiana, sapeva che Don Bosco
non poteva essere prolungato, ulteriormente esteso e spinto, che nella
misura in cui ci sarebbero stati giovani a convincere i più anziani che
l’opera da loro iniziata sarebbe continuata.
Le Filippine si presentarono a don Braga come un paese con scarse
vocazioni e un forte interesse al progresso economico. Per questo
considerò un successo l’incremento delle vocazioni e la creazione di
scuole tecniche. Pochi anni prima della sua morte, vi erano già ven-
totto filippini salesiani, fra confratelli e neo-professi, ed erano circa
sessantasei gli aspiranti presenti nel collegio di Pampanga.
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Conclusione
“Don Braga era una figura popolare
dotata di un ottimismo inconfondibile,
una personalità dinamica che ha contribuito
alla crescita della Congregazione salesiana”
(don Luigi Fiora, Procuratore Generale).
Durante i 65 anni della sua professione religiosa come salesiano e
57 anni come prete, don Braga è stato direttore per 14 anni, ispetto-
re per 23 anni e “visitatore” per 5 anni. Morì nel primo mattino del
3 gennaio 1971 nel collegio Don Bosco di San Fernando, Pampanga.
Il giorno dopo, io, che allora ero un aspirante del secondo anno, ero
presente a rendere omaggio alle sue spoglie mortali. Don Braga fu il
primo defunto nella storia dei Salesiani nelle Filippine ed è il primo
autentico salesiano nel ricordo che ha lasciato di sé.
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Father Carlo Braga
Salesian (1889-1971)
“Fr. Carlo Braga enchanted everybody
with his large-hearted goodness and super-
abounding gratitude”
(Fr. Luigi Ferrari)
F r. Carlo Braga was born in the year after Don Bosco died and
on the day before the annual solemn feast of Mary Help of
Christians, in 23 May 1889. He lived his boyhood and early
adolescent in Tirano, of the Valtellina zone of the Lombard
Region of Northern Italy. He, the second child of a second marriage
(his elder brother also named Carlo died while still an infant), started
losing his loved ones while he was still in the prime of his life. His
father (Domenico Braga) had migrated to the Americas but never ca-
me back, while he was barely two years old. His mother (Maddalena
Mazza) died alone in a hospital while her Carlino was merely age six.
These made his boyhood more bitter and dramatic than that of the
boy Giovanni Bosco.
Don Nestor C. Impelido
SDB
Nonetheless, in these moments of unwanted losses, Fr. Braga found
providential substitutes in the Salesians, in both the masculine and
feminine. The Daughters of Mary Help of Christians took him in their
kindergarten and elementary school in Tirano. Herein, he met one
whom he later considered as “la sua seconda madre” (Sr. Giuditta To-
relli). Later, the Salesians of Don Bosco received him in the Salesian
College of San Rocco in Sondrio. This first experience of the Salesian
«amorevolezza» for Fr. Braga came early enough to off-set that loss of
his beloved ones, whose absence could have been tragic for a child.
But it was during Fr. Braga’s stay with the Salesians in Sondrio that
Providence extraordinarily gave him the opportunity to encounter St.
John Bosco’s successor, the Blessed Michael Rua, who opened to him
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the way to be one day to emulate St. John Bosco by becoming a Sale-
sian himself. He (“… alunno che emergeva per la pietà, per l’innocenza
della vita, per il tatto”) was then chosen to be the little secretary of the
Rector Major while the latter was visiting the house of Sondrio. And in
this unforgettable experience, Blessed Michele Rua expressed to him
those benevolent words: – “Noi saremo sempre amici” (27 June 1904).
What better expression of «amorevolezza» could the young Carlo expect
from the “Don Bosco” in Blessed Michele Rua.
And so began Carlo’s journey of becoming a Salesian. In 1904, he
was sent to the novitiate of the Provincia Centrale (Foglizzo, August
1904), when the original plan was to send him to the novitiate of the
Lombarda-Veneta Province which he was his Salesian province of ori-
gin. This, too, he considered providential in as much as he now came
in direct contact with the origins of the Salesian charism in Valdocco
and in Turin. But the novice Carlo was not immediately accepted to the
first profession; instead, he was sent for a second novitiate in Valsalice,
where at the same time he was allowed to continue with his studies.
Finally, he made his profession (30 July 1906). Then followed his
first experience as a Salesian: practical training (1908-1911) at Trino
Vercellese, during which he made the perpetual profession (1909) and
did studies in the University (1911); study of theology (1911-1914),
and at the same time work at the Oratory of San Luigi (1912) where
the superior of the Community was the Venerable Vincenzo Cimatti.
Finally, in 11 April 1914, he was ordained, but not after some delay
in his admission to the orders.
Almost a year after his ordination (May, 1915), Fr. Carlo Braga was
called to join the Italian army. This would make him experience the
rigors of war until April 1919. During this bellicose period, he also met
the Salesian and Army Captain Renato Ziggiotti, later fifth successor of
St. John Bosco. But it was also during this particular moment that he
thought of going to the missions. Struck by serious sickness, he decided
to become a missionary in case he was cured. Thus, in 29 November
(1918), Turin invited him to be part of the second missionary expe-
dition to China, to substitute a confrere who was refused permission
by his mother and who actually died during the war. He hardly made
it in time to receive the missionary cross (April 1919) from the Rector
Major, Fr. Paolo Albera, in Valdocco, together with eight other Salesians
and ex-soldiers like him. Again, after more delays, he left Italy in 23
August and arrived in China in 29 September 1919.
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The China Experience
“Father Braga had a soul sparkling with optimism
and healthy enthusiasm, with missionary zeal
and cultural sensibility”
(Fr. Egidio Viganò)
Fr. Carlo Braga divided into two periods what he considered as the
“summa capita” of his missionary life which he spent beside the Sa-
lesian bishop and martyr Luigi Versiglia: the first, from 1919-1924,
when he was assigned as superior of the orphanage “St. Joseph” of Ho
Sai; the second, from 1925-1929, when he was rector of “Don Bosco
College” of Shiu Chow. In 1930, he was made provincial, following
the nomination of the Superior of the Mission, Fr. Ignacio Canazei,
as bishop of Shiu Chow, in the place of the deceased Bishop Luigi
Versiglia (+February 1930).
For 22 years (1930-1952), Fr. Carlo Braga would lead the “Chinese
Salesians” through difficult moments.
In 25 February 1930, he received the news of the martyrdom of the
Salesians Bishop Versiglia and Fr. Caravario. Being in Turin as general
chapter delegate, he gave the eulogy during the solemn commemora-
tion at the Basilica of Mary Help of Christians. As missionary, he was
caught in the midst of the Civil War in China between the communists
and the republicans from 1927 to 1937 ca. He also had to confront
the reality of destruction of Salesian works and escape of Salesians
during the Sino-Japanese Conflict (1937 to 1945).
Nonetheless, in 1941, in spite of the difficulty of exercising his mandate
in the northern region of China, he opened five presences, including
two in Indo-China which were later occupied by the Japanese. There
was a moment of adjustment from 1945 to 1949; this however, be-
came a mere prelude to the communist takeover of all the Salesian
works in the Mainland, the imprisonment of Chinese Salesians, as well
as the exodus of the confreres to the adjacent islands of Hong Kong,
Macao and Taiwan. During all these years, Fr. Carlo Braga bore on
his shoulders that the burden of trying to maintain intact the Salesian
presence in China, to diminish as much as possible the destruction and
dispersions (Salesians were put into concentration camps too) caused
by the continuing crisis in China.
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The Philippines Experience
“[Fr. Carlo Braga] was a splendid example
of total surrender to Don Bosco
and the Congregation which only
a few loved more than he did”
(Fr. Albino Fedrigotti, Prefect General)
From 1952 to 1953, he was given a pause after his long mandate
as superior of China. However, in 1953, he underwent a moment of
adjustment when he was sent to the Philippines as rector of the two-
year old Salesian technical school in Victorias, Negros, Occidental. He
considered this “un anno di martirio” for the lack of knowledge of
the language of the place, as well as the new environment “del tutto
diverso da quello cinese”. One should remember, however, that it was
while he was still provincial of China that the Salesians negotiated to
start in the Philippines at the invitations of the Ossorios of Victorias
and of the U.S.A. chaplain Fr. James Wilson of Tarlac.
In 1955, he was named delegate of the Provincial of China to which
the Philippines was dependent.
Three years later (1958), he was named “Visitatore” of the Philippines,
when it was finally detached from the China province. In 1963, Fr.
Braga was relieved of the office of superior which he exercised for al-
most 33 years (1930-1963), and was assigned as confessor and director
of souls of both Salesians and aspirants to the Salesian life. Like those
who trail blazed in the Salesian adventure, he knew that Don Bosco
could only be prolonged, further extended and continued, as long as
there were those who would be the young who would make the elder
convince that what they started would go on.
For Fr. Braga, the Philippines were a country scarce in vocations and
wanting to become industrialized.
For this, he considered as success the acquisition of vocations and the
creation of technical schools.
They year before he passed away, there were 28 Filipino SDB confreres
among the newly professed. There were also about 66 aspirants in the
Juniorate in Pampanga.
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Conclusion
“Fr. Braga was a “popular figure with
an unmistakable optimism of his own
[… one of those] dynamic celebrities that have
kept the Salesian Congregation going”
(Fr. Luigi Fiora, Procurator General)
During the 65 years of his religious profession as Salesian and 57 ye-
ars as priest, Fr. Braga was rector for 14 years, provincial for 23 years
and “Visitatore” for 5 years. He passed away in the early morning of
3 January 1971, Solemnity of the Epiphany, in Don Bosco Juniorate
of San Fernando, Pampanga. The next day, I, who was then a second
year aspirant, was there to pay homage to his mortal remains.
The death of Fr. Braga was a first in the history of the Salesians in the
Philippines. But it would remain a first of those who would wish to
reminisce the taste of a true and authentic Salesian.
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A un anno di età il piccolo Carlo salta nel fuoco della cucina. La mamma lo
tira fuori con gravi bruciature e lo offre alla SS.ma Vergine: “Se lo salvi, è tuo!”.
Don Braga sarà sempre vero figlio di Maria Ausiliatrice.

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Il piccolo Carlo, mentre cura - mandriano e pastore – il gregge,
dentro di sé matura la convinzione: “questa non è la mia chiamata!...”.

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Don Albino Del Curto, missionario salesiano della Valchiavenna,
parla ai ragazzi delle missioni.
Carlo Braga sente per la prima volta la chiamata alla vita missionaria.

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Già sacerdote, all’ospedale i medici lo giudicano in fin di vita.
Fa di cuore una promessa:“Se guarisco vado in missione”.
La dottoressa, che sta per andarsene, si ferma, pensa un momento
e poi suggerisce di provare una cura diversa. Si riprende rapidamente.

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Cerimonia per la partenza per le missioni nella basilica
di Maria Ausiliatrice a Torino.
S.E. il Card. Richelmy impartisce la benedizione finale con il motto:
“Praticate la fede che andate a predicare”.
Don Braga sarà sempre un uomo di fede.

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Don Braga ricevuto da Mons. Luigi Versiglia e dai giovani
al suo arrivo a Macao.
In don Braga nasce una forte simpatia verso questi ragazzi:
egli sarà sempre un grande amico della gioventù cinese.

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Don Braga si prende cura del suo primo ragazzo, Liu Wing Fouk.
Figlio di genitori molto poveri, studia a carico del missionario,
per laurearsi più tardi all’Università Fu Jen di Pechino
e diventare infine direttore dello Yut Wa College di Macao.

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Il mandarino di Shiuchow, mosso dalla supplica del missionario,
risparmia la vita e affida alle cure del missionario stesso il figlio adottivo
di un pirata che, con la famiglia, era stato condannato a morte.

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Don Braga rimette in voga nuovamente le famose passeggiate lunghe
di Don Bosco, che a volte durano un mese intero. Nel 1923, mentre andava
a Lin Chow, don Braga senza saperlo ha noleggiato un battello pirata.
Uno dei ragazzi è stato il primo ad accorgersi della cosa ed ha avvertito
il superiore e i compagni in latino:“Orate fratres, pirates sunt”
(pregate fratelli, sono pirati).

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Durante un’altra passeggiata con la banda musicale,
un bufalo è impazzito e stava per incornare uno dei ragazzi.
Allora don Braga ha gridato ad alta voce: “Maria Ausiliatrice,
prega per noi” e immediatamente l’animale si è tranquillizzato.

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“I missionari radunano i ragazzi più deboli per farne degli schiavi!”, hanno
detto i comunisti cinesi, che hanno sfidato i ragazzi dei missionari a una
partita di calcio. Un grande pubblico, includendo il padre generale, è venuto
a vederla. I ragazzi di don Braga stavano vincendo con un margine così alto
che gli avversari si sono ritirati in silenzio dopo il primo tempo.

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Durante il regime comunista (1926-1927) sono stati creati molti problemi
a don Braga e alla sua scuola di Lai K’uan. Ma i ragazzi stavano sempre
attenti. Durante i pranzi sociali con le autorità, questi giovani andavano
persino in cucina per vedere che neppure lì avvenisse nulla di male
contro il loro padre spirituale.

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Una volta i comunisti hanno invaso la casa e rinchiuso i ragazzi nella
cappella. Ma don Braga ha affrontato gli intrusi e liberato i giovani, facendo
posare senza paura i fucili muniti di baionette che sbarravano il percorso.

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I ragazzi di Liu K’uan erano abituati a fare ogni anno una processione
a Natale. I comunisti, sperando di ostacolare questa processione, ne hanno
messo in piedi un’altra per conto proprio, ma hanno finito per unirsi
ai giovani di don Braga e andare in cappella con loro.

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Un’udienza con il Santo Padre.“Oh, lei è venuto dalla Cina!
Quello è proprio il posto dove deve andare don Bosco.
Ogni mia benedizione alla Cina!”.

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Opere iniziate da don Braga in Cina e case salesiane sotto la sua cura.

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L’amore di don Braga per i suoi missionari lo spinge a superare le difficoltà
e le enormi distanze per raggiungerli.
(Ecco da chi ha preso esempio mons. Luciano Capelli...).

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Don Braga zelante apostolo delle vocazioni.

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Don Braga ha particolare predilezione e cura per i suoi chierici.
Egli è il vero fondatore dello studentato.

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Don Braga riceve, aiuta e prepara i suoi giovani per il futuro nella vita.

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Don Braga ha propagato e animato l’oratorio festivo.

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Con i genitori dei salesiani: affabilità, gratitudine, affetto.

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Don Braga consegna ai Salesiani Cooperatori il diploma di iscrizione
alla Pia Unione di Salesiani Cooperatori.

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Don Braga, insieme al suo Consiglio, fa voto a Maria Ausiliatrice
di costruire una chiesa in Suo onore se Ella difende l’opera salesiana
dal flagello della guerra.

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Studentate - Shaukiwan
(1930)

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PARTENZA DEL SIG. ISPETTORE PER L’ITALIA

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