Don_Bosco-Il_Galantuomo_pel_1873


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Don Bosco - Il Galantuomo pel 1873
IL GALANTUOMO. ALMANACO PER L’ANNO 1873
ANNO XXI
Strenna offerta agli Associati alle
LETTURE CATTOLICHE {1 [1]}
PROPRIETA' DELL'EDITORE {2 [2]}
[è premesso alle opere ristampate solo parzialmente; è premesso agli scritti attribuiti o attribuibili
a Don Bosco]
INDEX
I. Li riverisce ed espone loro un progetto....................................................................................2
II. Li invita a pregare...................................................................................................................3
III. Da dei consigli ai suoi amici, e li saluta................................................................................3
Indice...........................................................................................................................................4
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Don Bosco - Il Galantuomo pel 1873
Il Galantuomo ai suoi amici
I. Li riverisce ed espone loro un progetto.
Cereia! Cereia!! Cereia!!! Ringraziando Iddio anche in quest'anno vi posso fare
Tive9enza, o preziosissimi amici miei, e se cortesi e graziosi come per lo passato voi presterete
orecchio alle mie parole, io mi fo animo a farvi un progetto che spero contrassegnerà in modo
speciale il 1873, 21 della mia vita pubblica, e del principio della mia fortuna nello avere
contratto amicizia con Voi. Lo sapete elle il GALANTUOMO fa tutto ciò che può per far del
bene ai suoi amici, e studia giorno e notte per alleggerire le loro pene, ebbene in quest'anno
vorrebbe che voi foste contenti che al caro e dolcissimo titolo {3 [3]} d'amico, col quale per lo
passato ci siamo chiamati, noi aggiungessimo per l'avvenire quello consolantissimo di fratello, e
come tali considerandoci sempre ci trattassimo. Come avrete esperimentato io e voi siamo
sempre andati d'accordo nelle nostre idee. Vogliamo stare allegramente e contenti per quanto si
può in questa valle di lacrime, e siamo pienamente persuasi che l'unico mezzo per ottenere la
vera pace e contentezza del cuore, si è di vivere da schietti e sinceri cristiani, beneficando i nostri
simili, amando tutti, invidiando nessuno. Per mala sorte ai nostri tempi i cattivi si sono associati
per fare il male, e fra questi vediamo anche con dolore tanti poveri disgraziati, già senza denti in
bocca, coi capelli bianchi, già col bastone in mano, chini sull'orlo del sepolcro; che invece di
procurarsi una, corona, recitare il Rosario, e prepararsi a fare una buona morte, essi vanno dietro
a quelli che perseguitano la Chiesa, applaudiscono ai giovani scapestrati, e coloro che
dovrebbero piangere, gioiscono al sentire {4 [4]} sparlare del Papa, dei preti, e delle cose di Dio!
Per porre un argine a tanto male, al Galantuomo è venuto il pensiero, essere cosa ottima che
anche noi ci associassimo, e che vecchi e giovani, ricchi e poveri, negozianti ed artigiani,
pescatori e contadini, musici e poeti, tutti senza distinzione ci unissimo di mente e di cuore, e
chiamandoci col dolcissimo nome di fratelli ci aiutassimo a vicenda ad allontanare dal peccato
l'incauta ed instabile gioventù, incoraggiarla al bene con maniere dolci e caritatevoli,
promuovere in tutti l' onore di Dio col consiglio, ma specialmente col buon esempio, pregando
ancora per i medesimi nostri persecutori, onde potere più facilmente salvare le nostre e le loro
anime. Questo nuovo patto di fratellanza noi lo sanciremo nel modo il più solenne; lo scolpiremo
su tavole di bronzo e sui nostri cuori, perché mai più si cancelli, e passi senza interruzione ai
nepoti dei nepoti dei nostri figli fino alla centesima generazione.
In quanto al quando ed al come sentite: {5 [5]} Appena il 1872 fra i gemiti e fra i pianti
universali darà l'ultimo respiro, e lascierà cadere le redini del suo governo nelle mani ancora
tenere del 1873, chiunque di noi avrà dei fastidi corra immantinenti a gettarli nel pozzo; ciascuno
si lucidi bene le scarpe, e si indossi le vesti più belle; ognuno stia preparato, e appena spunterà il
sole nel nuovo anno 1873, tutti d'accordo facciamo un gran salto e valicando il mare portiamoci
tutti mentalmente in quel luogo ove nacque il nostro Redentore, e ove gli Angeli del Cielo
cantarono pace in terra agli uomini di buona volontà. Colà giunti disponiamoci in due file,
formando un semicircolo: stiamo tutti colla testa alta, colla fronte serena, collo sguardo franco e
sicuro, col cuore contento simbolo, di chi è generoso e caritatevole, e che ha una fede non finta;
ed io vestito brillantemente, col mio codino inghirlandato di gemme e di fiori, col mio cappello
bianco in mano, mi presenterò giubilante e tutto rispettoso innanzi a voi, e facendovi profondo
inchino {6 [6]} ed umile e cordiale riverenza, augurerò, a voi ed alle vostre famiglie, tutte le
felicità possibili nel nuovo anno, ed in tutti quelli che verranno (spero in gran numero) della
vostra vita. Ci stringeremo poscia tutti la piano destra, ci chiameremo fratelli, e datici a vicenda
il bacio di pace, ciascuno volerà di nuovo al suo proprio focolare a raccontare l'accaduto; ed io
prima che termini l'anno, uno per volta, vi andrò a trovare tutti alle vostre case, e secondo il
solito vi narrerò gli incontri più curiosi accaduti a me o ad altri, affinché vi servano nel
medesimo tempo e di sollievo, e di istruzione.
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II. Li invita a pregare.
Io sono vecchio, o amici miei, ma cose come ai nostri tempi le ho mai vedute. Il mondo
va tutto sottosopra, e gli uomini pare abbiano perduto il cervello! Iddio chè è nostro buon Padre
ci vorrebbe benedire, e noi lo costringiamo a castigarci! Vi è già stata la guerra, abbiamo veduta
{7 [7]} la Babilonia dei nostri tempi, la città più corrotta, ove per fare dispetto a Gesù Cristo si
mangiò carne il venerdì santo, circondata da nemici, priva di pane, in preda alle fiamme. Fummo
spaventati da numerosi e terribili incendi. Il Vesuvio vomitò fuoco, il cielo aperse le sue
cateratte, e la terra traballò sotto ai nostri piedi! Sopra cento persone, se ne trovano due volte
cinquanta che si lamentano, che non si può più continuare di questo passo, che tutto è caro, che
hanno troppe spese, e pochi danari. I poveri contadini sono nell'afflizione; hanno lavorato tutto
l'anno nei loro campi, e non hanno raccolte che spighe superbe, vuote di grano! E la mano di Dio
che ci ha percossi, e non si imitò il re profeta nel confessare i peccati e nel far penitenza, si
continuò a vivere come prima, lontani dalla Chiesa e dai Sacramenti! Iella ingratitudine degli
uomini si indispettirono i fiumi, e gonfiandosi per le continue e straordinario piogge, senza
alcuna pietà, ruppero ponti, guastarono {8 [8]} strade, rovinarono case, e uscendo rabbiosamente
dai loro letti, allagarono le, campagne, portando in moltissimi luoghi desolazione e spavento, con
minaccia di far peggio, se non si cessa di fare oltraggio al Creatore.
Lo so che vi sono ancora molti che non riconoscono queste disgrazie come veri castigi di
Dio; ma essi sono ciechi, simili a quell'ostinato ed insensato Faraone che credeva essere cose
naturali le piaghe d'Egitto!
Fratelli miei, abbiamo gravi delitti da scontare al cospetto di Dio! La Società è colpita da
una febbre maligna che la conduce fino al delirio! Nessun nomo ha il rimedio per guarirla, se
non quel Vicario di Gesù Cristo, che è addolorato da chi dovrebbe rispettarlo ed amarlo. Non si
avrà più la vera pace fra gli uomini, nè l'abbondanza, se non allora che i re alla testa dei loro
popoli piegheranno il capo alle decisioni del Concilio Ecumenico e riconosceranno che l'unica
regola sicura di condotta, è la parola infallibile del Sommo Pontefice.
Umiliamoci davanti a Dio, o amici miei, {9 [9]} ed allontaneremo dai nostri capi i gravi
castighi che ci sovrastano. La preghiera è il mezzo più efficace. Essa ci pone sotto l' immediata
protezione di Dio, e quando Colui che tutto può ciò che vuole è con noi, chi sarà contro di noi? E
per questo che il Papa ed i vescovi ci raccomandano di pregare assai, e con molto fervore. La
nostra fede vincerà il mondo, e la nostra preghiera sarà la pietra di Davidde che schiaccerà il
capo al gigante Golia, cioè ai nemici del Papa, epperciò di Gesù Cristo.
Iddio ha promesso che i cattivi non vinceranno la sua Chiesa; passerà il cielo e la terra,
ma non passerà la parola di Dio. La Chiesa può essere perseguitata, combattuta, ma non mai
sommersa; e quando gli empi si crederanno sicuri della vittoria, allora stiamo attenti, sarà quello
il segnale essere assai vicino il giorno, in cui la Chiesa vestita a festa, canterà l'alleluja del suo
trionfo, ed il De profundis ai suoi nemici. S. Pietro era in prigione in Gerusalemme, e Iddio
mandò un Angelo a {10 [10]} liberarlo miracolosamente dalle mani dei suoi nemici. Ai nostri
tempi Iddio vuol far un gran miracolo, preghiamo, e quando meno ce lo penseremo udiremo un
gran fracasso, e sarà la torre di Babele che cadrà a terra, come un di al suono delle trombe
caddero le mura di Gerico.
III. Da dei consigli ai suoi amici, e li saluta.
Quando era giovane, o amici miei, io aveva una agilità straordinaria; prendeva le lepri al
corso, e faceva dei salti come i caprioli, ora che sono vecchio le gambe mi servono più poco, ma
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ho la testa piena di esperienza e di cognizioni, e voglio impiegare il restante della vita che Dio mi
concede nel fare del bene a tutti voi, e nel darvi buoni consigli.
Consiglio I. Ogni giorno pregate per coloro che sono fuori dalla vera Chiesa, e che non
vogliono saperne dei preti e dei frati. Il loro stato vi muova a compassione assai più, che se li
vedeste carichi di piaghe! Che Iddio illumini la loro mente, ammollisca i loro {11 [11]} cuori; da
lupi al mattino ne faccia agnelli alla sera, e da persecutori della Chiesa, li converta in suo
appoggio e sostegno.
Consiglio II. Cessi la maldicenza! Non parlate mai male di nessuno. Aveste anche molte
belle qualità di spirito, se voi parlate male degli altri, ecclissate tutti i vostri meriti. Il maldicente,
per quanto si sforzi, non sarà mai stimato nè amato sinceramente; potrà avere degli adulatori,
pronti a tradirlo ad ogni momento, ma non mai per amici persone probe ed onorate. La mala
lingua rovina più il suo padrone, di quello che rechi danno una forte brina ai fiori di un giardino.
Il lupo si riconosce dai denti, l'uomo dalla sua lingua. Il non saper aprir bocca, intavolare un
discorso, o terminarlo, senza sparlare del terzo o del quarto assente, è segno, dice l'Abate
Goussault, di un cuore maligno, vile, traditore ed assassino, di testa sventata e leggi era, di
carattere incostante, di superbia e di grande invidia, doti tali che disonorano chi le possiede. S.
Agostino considerava i maldicenti come una vera {12 [12]} peste, e li paragonava ai corvi ed
agli avoltoi, che si dilettano, e si pascono di carogne. Abborriva talmente tale genia, che non
voleva assistere a nessun pranzo o brigata ove vi fosse stato un maldicente; alla porta della
stanza ove esso mangiava, aveva fatto scrivere a grossi caratteri su di un cartellone, che il pane
della sua tavola non era fatto pei denti dei mormoratori. La medesima regola la tenne poscia s.
Giovanni Canzio, come si legge nella sua vita. Amici miei, non fidatevi dei maldicenti, fuggite
quanto potete la loro compagnia, e farete sì gran guadagno di cui avrete a trovarvi contenti per
molto tempo.
Consiglio III. Non comperate libri che non abbiano, o in principio o sul fine,
l'approvazione ecclesiastica. Non leggete mai nessun giornale, o libro cattivo; e se ne avete in
casa vostra gittateli sul fuoco dicendo: Briccone d'un libro o d'un giornale va tu in fiamme, ma
non vada l'anima mia all'inferno. Promovete per quanto sta in voi i libri ed i giornali buoni. {13
[13]}
Non dite, non fate mai cose, di cui dobbiate pentirvi dopo; all'opposto dite, fate, pensate
ciò che vi renderà per sempre contenti. E questo un principio di alta, soda, e pratica filosofia a
cui niuno può contraddire.
Per ultimo vi raccomando che non attacchiate troppo i vostri cuori alle cose di questo
mondo, che tardi o tosto dovrete lasciare per sempre, ma procurate di acquistarvi dei tesori nel
Cielo, ove la ruggine non li consuma, ed i ladri non ve li possono carpire. Se metterete in pratica
i miei consigli, vivrete una vita lunga, e scevra d'affanni.
Io vi lascio o amici miei, colla speranza di rivedervi tutti l'anno venturo. Iddio vi conservi
per tutto l'anno in buona sanità, mantenga la buona armonia e la pace in vostra casa, vi dia servi
fedeli, e vi conceda una grande abbondanza di raccolti della campagna. Ogni giorno al levar del
sole vi prometto di pregare per voi, e voi dal canto vostro non dimenticatevi del povero.
GALANTUOMO. {14 [14]} {15 [15]}
Indice
Il Galantuomo ai suoi amici.
I. Li riverisce ed espone loro un progetto
II. Li invita a pregare.
III. Dà dei consigli ai suoi amici, e li saluta
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Don Bosco - Il Galantuomo pel 1873
Delle quattro stagioni .
ivi
Ecclissi
ivi
I quattro tempi dell’anno
16
Computi ecclesiastici
ivi
Tempo proibito per celebrare le nozze solenni giusta le disposizioni del sacro Concilio ivi
di Trento
Feste mobili
ivi
Feste fisse assegnate in ciascun giorno e mese dell'anno
17
Profezie di Maria Lataste
31
Rivelazioni sulla Francia
35
Coraggio d'un Lupo
42
Fede e bontà di Pio IX .
44
Agli amatori del vino
45
Il Pastorello
48
Incontro singolare
49
L'Ebreo errante
54
Curiosità. I. Lezione d'un vecchio Padre
59
Curiosità II. Cassetta magica.
60
Curiosità III. Un Padron matto
62
Curiosità IV. Una bruta bestia
ivi
Mangiate pure aringhe e merluzzi
63
Rimedii
64
Pensieri da meditarsi per ciascun mese dell’anno
65
Torino 1872 – Tip. dell’ Orat. Di s. Franc. di Sales. {16 [16]} {17 [17]} {18 [18]}
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