Don_Bosco-Il_Galantuomo_pel_1872


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Don Bosco - Il Galantuomo pel 1872
IL GALANTUOMO
ALMANACCO PER L’ANNO BISESTILE 1872
ANNO XX
STRENNA OFFERTA AGLI ASSOCIATI ALLE LETTURE CATTOLICHE {1 [467]}
PROPRIETA DELL’EDITORE {2 [468]}
[è premesso alle opere ristampate solo parzialmente; è premesso agli scritti attribuiti o attribuibili
a Don Bosco]
INDEX
Il Galantuomo ai suoi amici.........................................................................................................2
Profezie del Galantuomo sull'anno 1872 ed alcune sue massime................................................4
Indice...........................................................................................................................................5
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Don Bosco - Il Galantuomo pel 1872
Il Galantuomo ai suoi amici
1. Din e din, din e din, apritemi pure, o venerati amici miei, non abbiate alcuna paura, io
sono il GALANTUOMO, che per la ventesima volta vengo a farvi visita. Poco tempo fa, prima
che terminasse il 1871, io da quell'uomo snello che sono, trovandomi sopra un'alta montagna ho
spiccato un salto meraviglioso, e passando per un piccolo buco, una mano che io non conobbi,
mi tolse le scarpe ed il capello, ed in pochi minuti mi sono trovato ritto piedi giunti, in un luogo
umido ed oscura avanti all'anno 1872. Per paura di ratireddarsi se {3 [469]} ne stava esso tutto
avviluppato in un nero ed ampio mantello, di modo che non lo ho potuto vedere in faccia, nè
parlargli come avrei desiderato, ma dalla sua grossezza straordinaria mi accorsi abbastanza che
esso era anno bisestile, epperciò sono subito corso a voi per darvene la nuova, pregandovi in pari
tempo dei piacere di dare poi 29 giorni al mese di Febbraio. Ora che dopo 12 mesi di lontananza
io vi rivedo con mia grande consolazione tutti sani e salvi e di buon umore, se me lo permettete
io mi fermo un poco in vostra compagnia, e mi approfitto di quest'occasione per dirvi in un
orecchio un saccoccino di cose che riguardano a me ed a voi, e ai tempi presenti, passati e futuri.
Io comincio dal ringraziarvi della vostra lunga, paziente e fedele amicizia, e specialmente d'aver
cooperato moltissimo nel ricercare quanto più si può un numero grande di amici per il Paradiso.
Credetemelo, con ciò avete fatto a voi ed al prossimo un bene straordinariamente grande; e,
siatene benedetti per {4 [470]} sempre, anche quell'io che nel corso ordinario delle vite avrei già
dovuto essere morto sette volte, solo per far piacere a Voi, il buon Dio mi fa ancora vivere. Ora è
giusto che mente e cuore e tutta la mia vita io la impieghi per voi, e spero lo farò coll'aiuto del
cielo.
NATURA DEL GALANTUOMO.
AMARE IDDIO E SANTIFICARE LE FESTE.
II. Avendo io letto in un libro vecchio, ma assai grosso, che per fare il maggior bene
possibile, bisogna prima studiare la propria natura, e quella di coloro con cui si ha da trattare, ho
voluto anche io studiare bene il Galantuomo, per poterne dare una giusta idea a tutti i suoi amici.
Dopo diligenti ricerche ho potuto conoscere che egli possiede una natura eccellente. Ha un cuore
ben fatto e molto generoso; ama tutti gli uomini come suoi fratelli; fa poca stima di se stesso, ed
è per niente attaccato alle cose di questo {5 [471]} mondo. Ma ciò che si manifesta in modo
speciale in Lui si è una sensibilità straordinaria in tutto, e specialmente per le cose che
riguardano la religione. Quando sente a dire, che vi sono nelle città o nei paesi certi scellerati
padroni o capi di bottega, che costringono uomini artigiani, e tanta povera gioventù a lavorare
nei giorni di Domenica, chi fino a mezzogiorno, chi fino a sera, impedendoli così di andare alla
messa, ai catechismi, e alle prediche, per cui non possono più istruirsi nelle cose dell'anima, e
gustare le dolcezze della religione, il Galantuomo ne prova tale un dolore, che non può più
trattenersi dal piangere!!
«Infelici e sconsigliati capi di bottega, che lavorate voi, o fate lavorare i vostri dipendenti
nei giorni di festa, per carità aprite gli occhi! Pensate al gran danno che recate a tante povere
anime, che forse per unica cagione vostra andranno all'inferno! riflettete, che quello che ora
credete un guadagno, non lo è in realtà, ma sarà un dì la vostra eterna rovina! Pensate, {6 [472]}
che volere o non volere, o tardi o tosto dovrete morire anche voi, e presentarvi al giudizio di Dio!
Ma quei soldi guadagnati coi sudori dui povero artigiano, nei giorni consacrati al Signore,
davanti a Dio, grideranno vendetta contro di voi, e cangiandosi in carboni ardenti, dovranno poi
piombare accesi sulle vostre teste, per tormentarvi in eterno! Ciò fa tremare, pensateci bene!!!»
Quando, oltre a ciò, vede ancora, che in ogni dove si offende liberamente il Signore, colla
indifferenza nelle cose di religione, colla bestemmia e col disprezzo dei ministri di Dio, oppure
sa che qualcheduno del suo prossimo è bisognoso, soffre e pena e nessuno lo soccorre, allora il
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povero Galantuomo resta tutto commosso da capo a piedi, si mede a fare il duolo, non mangia
più, diviene macilento e brutto oltre ogni dire, e alle volle si trova in tale stato, che fa spezzare il
cuore di compassione a chiunque lo vede. Ma invece, quando gli uomini fanno quel che possono
per onorare Iddio, e ciascuno fa opere di carità secondo il suo {7 [473]} stato: e padri e madri e
figli, e ricchi e poveri, si danno la mano e si aiutano a vicenda per salvarsi l'anima, e guadagnarsi
il paradiso, oh allora il Galantuomo è tutto in gioia e fa gran festa. Contento anche esso Tonio,
antico e suo buon compare, da di piglio ad un fino rasoio, e con mano leggerissima, e a gratis gli
rade la barba. Ei poscia s'indossa il suo lungo vestito di gala, si mette in cravatta bianca, tira su
gli alti tarocchi o parafanghe, profuma di odorosi unguenti il suo lungo codino, e lo incorona di
fiori, si pone in capo un bel cappello bianco, due rossetti gli spuntano ancora sulle guance, ed
allora! oh allora se lo vedeste!?! Sia in casa che fuori di casa egli è l'anima dei suoi amici, toglie i
fastidi a chiunque lo vede, si fa correr dietro i giovani, ovunque passa gli battono le mani,
persino i suoi nemici che lo incontrano sono costretti ad applaudirlo, e fa maravigliare tutto il
mondo, stupefatto, al vederlo sembrare ancora un giovinotto paffutello di appena 50 anni. Ecco
adunque spiegato, il perchè nei prossimi {8 [474]} due anni passati, egli ha versato tante lagrime,
si che oltre alle innumerevoli che andarono a bagnar la terra, ne ha ancora raccolto una grossa
bottiglia e sigillatala ben bene, l'ha chiusa in un piccolo armadio, applicandovi sopra un
bigliettino con questo scritto: «Lacrime versate dal Galantuomo nel 1870-71, da conservarsi a
perenne memoria, ed al più tranquillo giudizio dei suoi più tardi nepoti»
EGLI PATI’ MOLTO, PERCIÒ' VUOL CONSOLARE TUTTO IL MONDO.
III. Anche in quest'anno, il povero Galantuomo non sa se debba ridere, o se debba
piangere! Siamo in un tempo, in cui chi vuole vivere da uomo giusto, bisogna che porti una
grossa croce, ed ehì! mei! lo so ben io quante dure vicende, per questo, sono costretto a
registrare nella mia vita! Testimonio il mio codino, me ne sono capitate di tutte le specie e di tutti
i colori, e ne ho sofferto {9 [475]} delle così grrrosse da muovere a compassione persino i
sassi!!! Oh venerati amici miei, se mai qualcheduno di voi, è costretto a piangere, perchè le cose
non gli vanno più bene, deh! rasciughi tosto le lagrime, e d'ora in avanti, non vi sia più un uomo
sotto la volta del cielo, che osi ancora lamentarsi delle sue miserie. Lo sapete, che si è sparsa pel
mondo la fama, che il Galantuomo è oramai divenuto il rimedio a tutti i mali, epperciò
qualunque possa essere la vostra angoscia, date un solo sguardo a Lui, ed egli vi porgerà una
presa di tabacco, e Voi subilo vi consolerete. Vedrete coi vostri proprii occhi, che cosa sia mai la
vita nostra sopra la terra! Povero il Galantuomo! Io vivo per nient'altro che per far del bene,
eppure sotto il sole non si trova un uomo più misero di me! tutti dicono che io ho buon cuore,
tulli sanno che io sono 1'uomo della pace, e intanto osservate quanti sono gli empi che mi si
scagliano contro e mi calunniano, quanti sono i tristi che mi fanno la guerra! Vedete a che punto
mi hanno {10 [476]} ridotto i nemici del bene! Chi può contemplarmi in tale stato e non
piangere!? Ma immensa è la forza che dà la religione al buon cristiano; e Voi, o venerati amici
miei, fatemi il piacere, non vi affannate per me, anzi ridete pure e rallegratevi, poichè non
ostante le terribili persecuzioni, non si è diminuito per nulla il mio antico coraggio. Io sono, e
sarò sempre qual fui, il Galantuomo di prima, disposto per la verità a soffrire ancora venti volte
tanto, ed anche morire, specialmente se sapessi con ciò di convertire qualche povero infelice,
anche mio nemico, o di essere di qualche sollievo a Voi, amici miei, che io amo più che le grosse
pupille de'miei occhi.
DA'DEI RIMEDII, E SALUTA GLI AMICI.
IV. Viviamo in un secolo di cose straordinarie. S'inventò il vapore, il telegrafo,
s'inventarono macchine ingegnosissime; si perfezionarono in tutti i modi le armi da guerra, per
mandare, in più poco tempo, {11 [477]} un maggior numero di anime all'altro mondo; si tagliò
l'istmo di Suez, e si traforarono perfino le montagne! Ma chi fra tanti uomini illustri che furono,
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e che sono al mondo, può vantarsi d'aver trovato il secreto che liberi gli uomini dalla morte, o
che uccidendo le interne furie, diminuisca i rimorsi di coscienza all'ostinato peccatore? Nessuno,
nessuno.
Io invece un uom conosco
Ch'è di corpo molto stretto
Che ha le gambe molto lunghe,
Ma ha la testa assai rotonda;
Che possiede, e porta seco
Un taschetto di rimedii
Per guarire tutti i mali.
Volete voi sapere chi è questo grande uomo, medico-chirurgo, profondo filosofo?
Toglietevi prima il capello per rispetto e ve lo dirò: Sono io il Galantuomo. Povero vecchiotto,
mi è solo dato di potervi parlare una volta all'anno, e vi amo tanto! Abbiate ancora un pochettino
di pazienza, ed io riservandomi a mostrarvi sul fine, come guarire le morsicature delle vespe {12
[478]} e dei calabroni, e far cessare sull'istante il sangue dal naso, vi dirò adesso il modo di viver
bene in questo mondo, ed esser poi felici nell'altro.
Rimedio. Date a Dio la maggior gloria che potete, e onoratelo colle vostre sostanze. Se
avete il peccato sulla coscienza toglietevelo al più presto, facendo una buona confessione.
2o Rimedio. Non offendete mai nessuno, amate piuttosto servire agli altri che esser serviti,
piuttosto farvi obbligati gli altri, che obbligarvi. Non fidatevi di chi non va in chiesa, e non
santifica le feste, perchè colui che non si fa scrupolo di offendere Iddio, e non dà a Lui ciò che
gli viene, tanto meno si farà scrupolo di offendere Voi, prendervi il fatto vostro, ed anche
tradirvi, quando ne abbia il suo interesse.
3o Rimedio. Se non volete andare in mina, procurate che le vostre spese non siano mai
maggiori alle vostre entrate, anzi, e ciò tenetelo bene a mente, ove potrete tenere due cavalli o
due asini, amate piuttosto tenerne un solo, ma ben {13 [479]} ingrasso, e bene in punto, che tre
affamati e malforniti.
Rimedio. Siate umili, parlate poco di voi, e non lodatevi mai in presenza di nessuno.
Chi si loda da per sè, ancorchè avesse veri meriti, perde la stima di chi anche prima l'aveva in
buon concetto. Chi non cerca altro che di essere lodato e onorato dagli uomini è vero segnale che
è una testa vuota, che si pasce di vento; egli non avrà mai pace, e sarà incostante in tutte le sue
cose. Il più furbo ed il più fortunato fra gli uomini, è colui, che pensando alla condanna che ha
ogni uomo, di portare una croce in tutto il tempo della sua vita, egli volontariamente e con
rassegnazione si addatta a portar quella che Dio gli manda, ponendosela sulle spalle, senza
guardarla, comunque essa sia, piccola o grossa, dovunque venga o da amici o da nemici, e di
qualunque legno essa sia formata.
Amici miei; Io sono un uomo di allegria, e desidero veder contento tutto il mondo, se
farete come io vi ho detto, sarete allegri {14 [480]} e contenti anche Voi. Avrei ancora molte
altre cose a dirvi, ma la civiltà e la prudenza non mi permettono di trattenervi più a lungo. Vi
stringo perciò la mano, e vi saluto. Mi allontano da Voi colle lagrime agli occhi, ma state certi,
che per tutti i giorni dell'anno, pregherò Iddio che vi assista sempre colla sua grazia, e che
allontanando dai vostri capi ogni sventura, dia pace a Voi ed ai vostri fratelli, dia pace alla vostra
casa, e benedizione a tutto ciò che a Voi appartiene, e Voi intanto, o venerati amici miei, non
dimenticatevi di me. Ricordatevi, che se nella vostra vita avete trovato molti fedeli amici, ne
avete poi trovato uno che vi è fedelissimo e questi è il GALANTUOMO. {15 [481]}
Profezie del Galantuomo sull'anno 1872 ed alcune sue massime.
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L'avvenire sta nelle mani di Dio. Niun uomo del mondo può saperlo, se Iddio non glielo
comunica. Ma la sacra scrittura dice, che dopo il peccato, se non tien dietro il pentimento, e
l'emenda, o tardi o tosto verrà il castigo. Ciò posto io vi posso assicurare, che in quest'anno 1872,
succederanno: 1° cose ordinarie e straordinarie, di grado positivo, comparativo e superlativo, le
quali saranno a noi piacevoli o dispiacevoli, secondo che vivremo bene o male, e come
giudicherà meglio Iddio. 2° Un lume dal Cielo. 3° Inoltre vi posso guarentire che se non
morremo in quest'anno 1872, io e Voi vedremo ancora il 1873, in cui spero potervi poi dire cose
maggiori. {17 [483]}
1. Alcune volle la parola è d'argento, ma spessissimo il silenzio è d'oro; e a chi parla poco
gli basta metà del cervello.
2. Chi dice quel che vuole, gli toccherà udire ciò che non vuole.
3. Il vecchio dice quel che ha fatto, il giovane ciò che fa, lo stolto ciò che vuol fare.
4. Colui che incolpa altri delle proprie disgrazie, è un ignorante, chi ne incolpa se stesso
comincia a migliorare, ma fa ottimamente colui che incolpa nè sè, nè altri, ma pensa a
rimediarvi.
5. A che li gioveranno, la scienza, gli onori, i denari, le ricchezze, i piaceri di un
momento, se poi a cagione di queste cose, dovessi perdere eternamente 1'anima tua!? {18 [484]}
Indice
IL GALANTUOMO AI suoi AMICI .
Natura del galantuomo, amare Iddio e santificare le feste
Egli patì molto, perciò vuol consolare tutto il mondo
Dà dei rimedi, e saluta gli amici .
Profezie del galantuomo sull'anno 1872 ed alcune sue massime
CALENDARIO PER L'ANNO BISESTILE 1872 .
Delle quattro stagioni
I quattro tempi dell'anno .
Computi ecclesiastici
Tempo proibito per celebrare le nozze solenni .
Ecclissi
Feste mobili
Feste fisse assegnate in ciascun giorno e mese dell'anno .
Pio nono
Mali e rimedi dei tempi presenti
Un avaro
Un'asina ed un Profeta
Il ricco ed il povero .
Un filosofo in una fossa
Solo fra i cristiani
I due stravaganti
Meo e Sprone
Due casi che non sono casi .
L'avarizia castigata
Uno spirito forte ossia un bestione
Con un soffietto .
Aneddoti curiosi
Rimedii per le morsicature delle vespe, api scorpioni e calabroni e far cessare
sull'istante il sangue dal naso
Superficie popolazione e lingue di tutto il globo
3
5
9
11
17
19
ivi
ivi
ivi
20
ivi
ivi
21
35 {71 [485]}
43
46
49
52
55
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58
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ivi {72 [486]}
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