Cagliero 12 - dicembre 2012-ITA


Cagliero 12 - dicembre 2012-ITA



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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Dicastero per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Carissimi Salesiani ed amici
della missione salesiana,
qualche settimane fa ho ri-
cevuto in Giappone un regalo mol-
to prezioso. Suor Rosa, una FMA di
82 anni, ha dipinto - durante gli
Esercizi spirituali - tutto il cammi-
no di fede di Maria. In un rotolo di
carta lungo circa 4 metri vediamo
nei fumetti il cammino dal SI della
Vergine fino al cenacolo con gli A-
postoli aspettando la Pentecoste. Il
rotolo ricorda il fondamento della
nostra vita cristiana: il cammino di
fede non si può fermare mai!
Sulla destra del Triptico di Apareci-
da (2007) - regalato da Benedetto
XVI alla Chiesa d'America - ci sono
tre scene bibliche dell'ascolto, e
sulla sinistra tre episodi dell'annun-
cio. Le dinamiche della fede viva
sono semplici: ascoltare Gesù
(Vieni da me!) e lasciarsi inviare da
Gesù (Andate e proclamate)!
Nel cammino dell'Avvento 2012 in-
vito a vivere con un cuore più a-
perto verso Cristo Gesù. Lo incon-
triamo nella Parola e
nell’Eucaristia, ma anche nei nostri
giovani, specialmente non cristia-
ni. Grazie ai giovani - che aspetta-
no la nostra testimonianza e parola
di fede - possiamo vivere sempre di
più il mandato missionario di Gesù!
D. Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
Recuperare l’esperienza delle “compagnie”
salesiane ed i gruppi missionari
N el Bollettino Salesiano di Novembre 2012 Don Pascual
Chávez ha scritto che «quasi istintivamente, Don Bosco
percepì l’importanza del “rinforzo sociale” nella formazione
degli adolescenti, soprattutto quello formato da amici e coeta-
nei. I ragazzi hanno bisogno degli amici come dell’aria per re-
spirare. La banda, il branco, il gruppo degli amici possono con-
dizionare al peggio anche il ragazzo meglio educato. Don Bo-
sco, nella sua genialità pedagogica istintiva, inventa un
“luogo” di amici che portano al meglio».
Il Rettor Maggiore ha sottolineato che «i legami sociali e amica-
li rappresentano un fattore protettivo fondamentale. Una per-
sona è appagata quando si sente riconosciuta, approvata, sup-
portata, trattata con gentilezza dalle persone con cui vive …
Da queste intuizioni sbocciano le “Compagnie” come originale
e feconda esperienza di associazionismo giovanile. Oggi,
l’eredità carismatica è passata al Movimento Giovanile Salesia-
no (MGS), un Movimento a carattere educativo offerto a tutti i
giovani, per renderli soggetti e protagonisti della propria cre-
scita umana e cristiana, con una volontà di incidenza nel terri-
torio e nella società civile e d’inserimento e apporto alla Chie-
sa locale».
È anche in questa luce che i gruppi missionari in ogni presenza
salesiana favoriscono il risveglio della coscienza missionaria dei
giovani e di tutta la comunità educativa per ottenere nuovi li-
velli di fede e di impegno con un interesse specifico per la con-
divisione della propria fede in Cristo, la testimonianza di vita,
e la solidarietà cristiana. Di conseguenza, il gruppo missionario
rivitalizza l’entusiasmo per la fede ed il fascino per il carisma
salesiano. Esso aiuta a «superare la stanchezza della fede e re-
cuperare la gioia di essere cristiani, l'essere sostenuti dalla fe-
licità interiore di conoscere Cristo e di appartenere alla sua
Chiesa» (Benedetto XVI). Questo, a sua volta, susciterà l’ardore
che fa nascere nuove vocazioni.
Cristo sia il centro delle nostre celebrazioni Natalizie!
Felice nuovo anno 2013!

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Dio benedice colui che dona con generosità
Nella mia adolescenza, partecipando ai gruppi giovanili ascoltavo mol
te volte le esperienze dei missionari che ci narravano le loro avventure e difficoltà. Questo
ha fatto risvegliare in me il desiderio di essere un sacerdote e di lavorare in terre di missione tra molti
giovani. Credo che per la prima volta questo mi ha fatto pensare seriamente alla chiamata di Dio, a se-
guirlo più da vicino. D'altronde la testimonianza di tanti sacerdoti che si dedicano pienamente al loro la-
voro sacerdotale e il vedere la gioia sul loro volto per quello che hanno fatto sono stati per me validi mo-
tivi nel dare la mia risposta a Dio. Successivamente, vedere i problemi del mondo, in particolare quelli
dei giovani, mi ha portato a chiedermi: se Gesù Cristo ha dato la sua vita per me, perché io non la dedico
al bene degli altri, come risposta a questo grande amore?
In occasione del 150° anniversario della nostra congregazione
Salesiana il Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez, ha chiesto
ad ogni Ispettoria di inviare un Salesiano per lavorare come
missionario. Avevo presentato la mia domanda per essere mis-
sionario nel noviziato e ho ricordato al mio ispettore questo
mio desiderio missionario; l’Ispettore ha, quindi, accettato po-
sitivamente.
Molti mi domandano: «Il Messico ha bisogno di missionari, per-
ché vuoi essere un missionario ad gentes?» A poco a poco ho
scoperto la risposta: la fede deve essere vissuta senza frontie-
re e che se Dio mi dà il dono della vocazione missionaria devo
rispondere con generosità. Dio non lascia vuoto il posto che un
missionario ha lasciato per andare in altri luoghi. Dio benedi-
ce colui che dona con generosità. Madre Teresa di Calcutta ha detto: "devi dare fino a quando fa male",
cioè dare dalla nostra povertà. Questo è ciò che ha fatto la mia Ispettoria con il mio invio in missione no-
nostante il Messico abbia tanto bisogno di missionari per risvegliare la fede in molte persone, per dare
speranza a tanta gente che vive nella paura, nell’insicurezza, nella povertà spirituale e materiale, e che
ha bisogno di missionari appassionati per l'ideale di Gesù Cristo. Credo davvero che attraverso la nostra
testimonianza di vita e vivendo felicemente questa chiamata di Dio, Lui susciterà tra i nostri giovani vo-
cazioni per lavorare per i bisognosi in Messico e nel mondo.
Dio mi ha chiamato a lavorare in Perù. Come missionario salesiano vivo con immensa felicità la mia voca-
zione perché ho sentito la presenza vicina di Dio che mi ha chiamato a condividere la sua missione in al-
tri Paesi, con altri giovani. So che Dio ha molti progetti per me e io sono disposto a rispondere "sì" con
l'aiuto della nostra Madre Ausiliatrice.
Ai giovani salesiani dico: se Dio vi chiama a vivere come missionari non esitate a rispondergli e vedrete
che Egli vi benedirà enormemente. Vale la pena dare la vita nei luoghi in cui Dio sta chiedendo la nostra
presenza: siate generosi con Lui e otterrete la felicità piena.
D. Alfonso Abarca Patricio
Messicano, missionario in Perù
Intenzione Missionaria Salesiana
La missione per i migranti ispanici negli Stati Uniti
Perché i Salesiani del continente americano siano sensibilizzati al fenomeno
migratorio per poter preparare un piano regionale a riguardo.
La migrazione internazionale in tutto il continente americano è uno dei più importanti se-
gni dei nostri tempi. Negli ultimi venti anni è cresciuta in modo drammatico. Le statistiche
ci dicono che adesso ci sono circa 50 milioni di migranti ispanici negli Stati Uniti, formando
il 70% della comunità cattolica del Paese. Per la mancanza di pastori circa 600.000 cattolici migranti negli Stati Uniti
lasciano la Chiesa ogni anno. Nella Visita d’insieme (13 Ispettorie dell’nteramerica, Ottobre 2011) il Rettor Maggiore
ha chiesto a tutte le Ispettorie della Regione di sensibilizzare i confratelli al fenomeno migratorio e preparare un
piano regionale al riguardo.
Puoi trovare i numeri precedenti di “Cagliero 11” su purl.org/sdb/sdl/Cagliero