Cagliero 11 agosto 2016 - ITA


Cagliero 11 agosto 2016 - ITA



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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Cari fratelli, cari amici,
nel mese di giugno Papa Francesco ha visitato la sede del Programma
Alimentare Mondiale (PAM) a Roma. Nel suo discorso ha detto: “auspico che
la lotta per sradicare la fame e la sete dei nostri fratelli, continui ad inter-
pellarci; che non ci lasci dormire e ci faccia sognare: le due cose insieme;
che ci interpelli al fine di cercare creativamente soluzioni di cambiamento e
di trasformazione”. Possiamo dire subito al Santo Padre: ecco quello che il
nostro caro Padre Don Bosco ha voluto sempre fare, vegliare, ma sempre so-
gnando. Ecco quello che ci ha insegnato a fare. “Dove sono i Salesiani?”, di-
ce Don Bosco nella sua lettera da Roma (1884). “Perché dormono i Salesia-
ni?”, potremmo dire anche oggi, quando Papa Francesco invita i religiosi a
“svegliare il mondo”! E perché a volte dormiamo, non riusciamo a sognare.
All’origine di ogni vocazione missionaria c’è sempre la capacità di mantenersi svegli davanti alle
enormi sfide della missione, e dunque, osare di sognare. Sei sveglio? Vuoi ancora sognare? La
missione ad gentes, ad exteros, ad vitam può bussare a qualunque ora. Non dormire! Continua a
sognare!
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le Missioni
IL VOLONTARIATO È UNOPERA DI MISERICORDIA
A testimoniare questo amore di misericordia, come nei primi tempi dell’esperienza ecclesiale,
sono tanti uomini e donne di ogni età e condizione. Segno eloquente dell’amore materno di Dio è
una considerevole e crescente presenza femminile nel mondo missionario, accanto a quella mas-
chile. Le donne, laiche o consacrate, e oggi anche non poche famiglie, realizzano la loro vocazione
missionaria in svariate forme: dall’annuncio diretto del Vangelo al servizio caritativo. Accanto
all’opera evangelizzatrice e sacramentale dei
missionari, le donne e le famiglie comprendono
spesso più adeguatamente i problemi della gen-
te e sanno affrontarli in modo opportuno e tal-
volta inedito: nel prendersi cura della vita, con
una spiccata attenzione alle persone più che al-
le strutture e mettendo in gioco ogni risorsa
umana e spirituale nel costruire armonia, rela-
zioni, pace, solidarietà, dialogo, collaborazione
e fraternità, sia nell’ambito dei rapporti inter-
personali sia in quello più ampio della vita so-
ciale e culturale, e in particolare della cura dei
poveri.”
Papa Francesco
Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2016

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ESSERE MISSIONARIO VUOL DIRE SEMINARE
G li Achuar sono un popolo indigeno di
un’area tra Perù ed Ecuador, apparte-
nenti alla famiglia jivaroana, come gli
Shuar, gli Shiwiar, gli Awajunt e i Wampis. Ab-
itano sulle rive dei
fiumi Pastaza e
Huasaga. La parola
“Achuar” ha origine
dal nome delle grandi
palme di quella re-
gione e la gente del
posto traduce il ter-
mine come “uomo
della palude”.
È qui che il sa-
lesiano Don Luigi Bolla
ha dato avvio ad una
avventura missionaria
di 50 anni, mosso dal-
la passione di annunciare la Parola di Dio. Porto
la Parola di Dio a 4 tribù: Shapra, Kandozi, Sha-
wi e Awajun. Visito ciascuna di esse una sola
volta all’anno e vi rimango per 3-4 settimane.
Di solito viaggio su una barca chiamata “peque-
peque”, dal rumore che fa quando naviga.
Il missionario avanza nella foresta per
portare la Parola di Dio, celebrare i sacramenti,
l’Eucaristia, leggere la Bibbia e pregare il Rosa-
rio. Ai bambini insegna il catechismo e a gioca-
re a calcio. Quando raggiunge un posto gli viene
offerta una bevanda chiamata “masato”, a base
di manioca, che ha un sapore diverso in ogni
tribù e che viene servita solo dalle donne. Nelle
famiglie indigene sono
ben distinti i compiti
tra uomini e donne, e
la popolazione coltiva
manioca, mais e riso.
Chi visita il missionario,
in mezzo a tutta quella
vegetazione, si chiede:
‘da dove viene la forza
di annunciare la Buona
Novella in questo luo-
go?’. “Quando navigo in
canoa per sei o sette
ore, prego il Rosario e
la Coroncina della Divi-
na Misericordia. Questo mi dà forza. Senza il
contatto con Dio non posso fare nulla. Per ques-
to, la preghiera, la preghiera e ancora la
preghiera: è essenziale per un missionario. Nei
miei viaggi leggo anche dei libri e mi ricordo
sempre che il missionario deve seminare. Gesù
non ci inganna mai e sa come toglierci anche
dai problemi più grandi”.
D. José Kamsa
Polacco, missionario in Perù
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
La Venerabile Laura Meozzi (1874-1951), Figlia di Maria Ausiliatrice, missionaria in terra polacca,
così scrive: “Confida tanto nel Signore e nella sua infinita misericordia, abbandonati in Lui con
grande fiducia filiale ed amalo senza misura, offrigli tutte le piccole prove, che da te richiede ogni
giorno, ogni momento, cerca di aver sempre le mani di fiori e spargerli sulle spine che incontri”.
Intenzione Missionaria Salesiana
Perché in ogni Ispettoria della Regione Asia Est continuino a crescere i
gruppi missionari e il volontariato missionario.
Nella Regione Asia Est - Oceania si sta formando la cultura dei gruppi missiona-
ri in tutte le Ispettorie. Si sta anche rafforzando il volontariato missionario, già
stabilito negli ultimi 20 anni. Preghiamo, dunque, per la crescita dello spirito
missionario attraverso i gruppi giovanili e del volontariato missionario.