Cagliero 11 ottobre 2017 it.pub


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N. 106 - ottobre 2017
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
O ttobre, mese missionario per eccellenza! Tutta la Chiesa vibra e si sveglia, riconoscendo anco-
ra una volta la sua profonda radice missionaria. Papa Francesco - attraverso il suo messaggio
per la Giornata Missionaria Mondiale 2017 - ci ricorda anche il cammino sinodale e giovanile che stiamo già
percorrendo insieme: I giovani sono la speranza della missione. La persona di Gesù e la Buona Notizia da
Lui proclamata continuano ad affascinare molti giovani(n. 8). Questo fascino labbiamo appena visto e
constatato a Valdocco nel volto di ognuno dei giovani Salesiani di tutto il mondo, membri della 148ª Spedi-
zione Missionaria appena inviata. Labbiamo ammirato anche in molte Ispettorie di tutto il mondo, vedendo
il coraggio e lentusiasmo di tanti giovani che regalano a Dio e al mondo un generoso tempo delle loro vite
nellesperienza del Volontariato Missionario Salesiano. La nostra comune responsabilità missionaria, conclu-
de Papa Francesco, ha bisogno della ricca immaginazione e creatività dei giovani(n. 8). Ecco, sono i gio-
vani che stanno rinnovando lo spirito mis-
sionario nelle nostre case e Ispettorie. La-
sciamo che loro ci mantengano svegli!
D. Guillermo Basanes SDB
Consigliere per le missioni
In
questo mese
missionario di ottobre
invitiamo a conoscere il
messaggio del Santo Padre.
Condividiamo qui, per motivi di spazio, appena alcuni
stralci:
Q uesta Giornata ci invita a riflettere nuova-
mente sulla missione al cuore della fede
cristiana. Infatti, la Chiesa è missionaria per
natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di
Cristo, ma unassociazione tra molte altre, che ben
presto finirebbe con lesaurire il proprio scopo e
scomparire. Perciò, siamo invitati a porci alcune
domande che toccano la nostra stessa identità cri-
stiana e le nostre responsabilità di credenti, in un
mondo confuso da tante illusioni, ferito da grandi
frustrazioni e lacerato da numerose guerre fratrici-
de che ingiustamente colpiscono specialmente gli
innocenti. Qual è il fondamento della missione?
Qual è il cuore della missione? Quali sono gli
atteggiamenti vitali della missione? […]
La missione della Chiesa, destinata a tutti gli
uomini di buona volontà, è fondata sul potere
trasformante del Vangelo. Il Vangelo è una Buona
Notizia che porta in sé una gioia contagiosa perché
contiene e offre una vita nuova: quella di Cristo
risorto, il quale, comunicando il suo Spirito vivifi-
cante, diventa Via, Verità e Vita per noi (cfr Gv
14,6). È Via che ci invita a seguirlo con fiducia e
coraggio. Nel seguire Gesù come nostra Via, ne
sperimentiamo la Verità e riceviamo la sua Vita,
che è piena comunione con Dio Padre nella forza
dello Spirito Santo, ci rende liberi da ogni forma
di egoismo ed è fonte di creatività nellamore.
La missione della Chiesa non è, quindi, la
diffusione di una ideologia religiosa e nemmeno
la proposta di unetica sublime. Molti movimenti
nel mondo sanno produrre ideali elevati o
espressioni etiche notevoli. Mediante la missione
della Chiesa, è Gesù Cristo che continua ad
evangelizzare e agire, e perciò essa rappresenta il
kairos, il tempo propizio della salvezza nella
storia. Mediante la proclamazione del Vangelo,
Gesù diventa sempre nuovamente nostro contempo-
raneo, affinché chi lo accoglie con fede e amore
sperimenti la forza trasformatrice del suo Spirito di
Risorto che feconda lumano e il creato come fa la
pioggia con la terra […]
Grazie a Dio non mancano esperienze significative
che testimoniano la forza trasformatrice del
Vangelo. Penso al gesto di quello studente Dinka
che, a costo della propria vita, protegge uno
studente della tribù Nuer destinato ad essere ucciso
[…] E possiamo pensare a tante, innumerevoli
testimonianze di come il Vangelo aiuta a superare
le chiusure, i conflitti, il razzismo, il tribalismo,
promuovendo dovunque e tra tutti la riconciliazio-
ne, la fraternità e la condivisione […]
I giovani sono la speranza della missione. La
persona di Gesù e la Buona Notizia da Lui proclama-
ta continuano ad affascinare molti giovani. Essi
cercano percorsi in cui realizzare il coraggio e gli
slanci del cuore a servizio dellumanità. «Sono
molti i giovani che offrono il loro aiuto solidale di
fronte ai mali del mondo e intraprendono varie
forme di militanza e di volontariato [...]. Che bello
che i giovani siano viandanti della fede”, felici di
portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni
angolo della terra!».

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Don Thomas Uzhunnalil ci insegna lesperienza dellinteriorità apostolica
In questi giorni a Roma abbiamo celebrato con gioia la liberazione del nostro confratello
missionario, don Thomas Uzhunnalil, che era stato sequestrato in Yemen il 4 marzo del
2016 e liberato nel mese di settembre di questanno. Come tutti avrete saputo, egli ha
avuto un emozionante incontro con il Papa e con il nostro Rettore Maggiore.
Con il suo corpo stanco e con 30 kg meno, ci ha comunicato la sua esperienza con
grande serenità e pace. Lo abbiamo incontrato anche insieme al gruppo di mis-
sionari che stanno facendo il corso di formazione permanente a Roma. Vi
lasciamo alcuni spunti di interiorità apostolica.
La prima cosa che ha chiesto arrivando a Roma è stato il sacramento
della Riconciliazione. A lui pesava essere rimasto per ben 18 mesi
senza questo dono.
Leucaristia: sebbene non avesse la possibilità di celebrarla
sacramentalmente, lui la ripeteva ogni giorno a memoria. Anzi
faceva della sua croce una continua eucaristia.
Lui non poteva leggere, passeggiare, ma soltanto pensare Un
pensare che diventava continua preghiera per la Chiesa, la Con-
gregazione, i giovani, le suore uccise, la sua missione in
Yemen, il Santo Padre e anche per il suoi rapitori Ci ricorda
Paolo che ci esorta: Pregate senza interruzione
Il segreto con il quale lui ha vissuto con serenità la sua prigio-
nia è stata la piena conformazione alla volontà di Dio. Diceva che dopo aver affidato completamente la sua
vita nelle mani di Dio per fare la Sua volontà, ha sentito una grande pace, che gli permetteva di dormire ogni
notte con grande serenità. E tale conformazione alla volontà divina non è solo una offerta interiore, ma anche
frutto dellobbedienza alla Congregazione che gli ha affidato il difficile servizio di andare in Yemen. Secondo
lui, il vivere lobbedienza come risposta alla volontà di Dio è fonte di serenità e di pace.
Essere testimone di Cristo: quando è stato catturato, il comando islamista gli ha chiesto, puntandogli un mitra,
se fosse musulmano, e lui ha detto Sono Cristiano”.
Sia nel dialogo personale come nelle conferenze, manifestava un grande atteggiamento di perdono. Certo
conservava il profondo dolore delluccisione della sue sorelle, ma non conservava nel suo cuore odio ne
risentimento. Parlava con rispetto de suoi rapitori.
La convinzione che nel progetto di Dio ognuno ha la sua specifica missione: ognuno è chiamato a una missione
unica e irrepetibile.
Il senso di gratitudine era constante nel suo discorso. Gratitudine a Dio per quanto vissuto e per la liberazione,
gratitudine alla Vergine Ausiliatrice che ha sentito molto vicino, gratitudine alla Chiesa, alla Congregazione, a
ogni cristiano che ha offerto le sue preghiere e sacrifici per la sua liberazione. Sono tante le testimonianze di
semplici fedeli che, in tutti i continenti, quotidianamente offrivano per lui preghiere e sacrifici.
Chiediamo al Signore che continui ad inviare alla sua messe, così abbondante, più missionari che palpitino al
ritmo del cuore del Signore.
Don Martìn Lasarte sdb
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
La beata Maria Troncatti (1883-1969), Figlia di Matia Ausiliatrice e grande missionaria
nella foresta amazzonica tra gli Shuar dellEcuador, promosse con grande tenacia la
promozione della donna e la formazione di matrimoni liberi. Quando annunciò che si
sarebbe celebrato per la prima volta nella selva un matrimonio cristiano, dove per la
prima volta gli sposi, entrambi di razza Shuar, avevano fatto una scelta propria, non
prestabilita dai parenti, fu per lei una grande gioia e così scrisse in una lettera: Noi qui
siamo tutte per loro: per il grande e il piccolo, per lammalato, per il selvaggio e per il
civilizzato.
Intenzione Missionaria Salesiana
Per i Salesiani nei Centri di Formazione Professionale
Perché i centri di formazione professionale continuino ad essere
scuole di sviluppo e umanesimo cristiano nel mondo del lavoro.
La formazione professionale è uno dei più caratteristici contributi mediante il
quale sono conosciuti e apprezzati i Salesiani nel mondo intero. Essa continua a
essere oggi una priorità della Pastorale Giovanile: incamminare ed educare i
giovani a inserirsi nel mondo del lavoro.
Questa preziosa missione richiede da noi competenza professionale, sapienza
educativa e audacia evangelizzatrice per dare una risposta significativa alle
sempre nuove sfide del mondo del lavoro.