Cagliero11 maggio 2011- ita


Cagliero11 maggio 2011- ita



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Titolo notiziario
Nome società
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Carissimi missionari
salesiani e amici delle
Missioni Salesiane!
Lo slancio missionario ad gentes
è innato alla Vita Consacrata
Un saluto cordiale in pieno
tempo pasquale, durante il
mese mariano.
Il primo giorno del mese
ringraziamo il Signore per il
dono della beatificazione di
Giovanni Paolo II, un grande
papa missionario, molto vicino
sia ai giovani che a tanti popoli
non cristiani.
Essendo stato ordinato da lui
25 anni fa, e subito dopo
inviato nella Corea del Sud,
ringrazio il Signore per la sua
testimonianza di vita
missionaria ed anche per la sua
enciclica missionaria, la
'Redemptoris Missio'.
La festa di Maria Ausiliatrice è
anche un giorno di preghiere
per la Chiesa in Cina:
ricordiamo nelle nostre
preghiere le sfide dei fratelli e
delle sorelle della grande Cina.
Don Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
In uno dei suoi viaggi apostolici il Beato Giovanni Paolo II ha detto: «Io sono il
successore di Pietro, e anche di Paolo, il quale, al fine di predicare il Vangelo,
ha dovuto viaggiare in tutto il mondo». Era davvero un grande missionario,
prima di tutto perché ha annunciato Cristo mediante la testimonianza della sua
vita. Siccome la sua vita era profondamente radicata in Cristo, egli non poteva
fare altro che andare ed incontrare le persone per condividere con loro la sua
fede nel Signore Gesù Cristo. In occasione della sua beatificazione ci sembra
opportuno proporre le sue parole tratte da «Vita Consacrata» (n.76-78),
sottolineando che lo slancio missionario ad gentes è una parte essenziale della
vita consacrata:
«I l contributo specifico di
consacrati e consacrate
alla evangelizzazione sta innanzitutto
nella testimonianza di una vita
totalmente donata a Dio e ai fratelli, a
imitazione del Salvatore che, per
amore dell'uomo, si è fatto servo. ... La
vita consacrata dice eloquentemente
che quanto più si vive di Cristo, tanto
meglio Lo si può servire negli altri,
spingendosi fino agli avamposti della
missione, e assumendo i più grandi
rischi».
«C hi ama Dio, Padre di
tutti, non può non
amare i suoi simili, nei quali riconosce
altrettanti fratelli e sorelle. Proprio per
questo egli non può restare indifferente di fronte alla costatazione che molti di
loro non conoscono la piena manifestazione dell'amore di Dio in Cristo. Nasce di
qui, in obbedienza al mandato di Cristo, lo slancio missionario ad gentes, che
ogni cristiano consapevole condivide con la Chiesa, per sua natura missionaria.
E' slancio avvertito soprattutto dai membri degli Istituti sia di vita contemplativa
che di vita attiva. Le persone consacrate, infatti, hanno il compito di rendere
presente anche tra i non cristiani il Cristo casto, povero, obbediente, orante e
missionario».
“L 'amore del Cristo ci spinge” (2 Cor 5, 14): i membri di ogni
Istituto dovrebbero poterlo ripetere con l'Apostolo, perché
compito della vita consacrata è di lavorare in ogni parte della terra per
consolidare e dilatare il Regno di Cristo, portando l'annuncio del Vangelo
dappertutto, anche nelle regioni più lontane. Di fatto, la storia missionaria
testimonia il grande contributo da essi dato all'evangelizzazione dei popoli ...
Anche oggi questo dovere continua a chiamare in causa con urgenza gli Istituti di
vita consacrata e le Società di vita apostolica: l'annuncio del Vangelo di Cristo
attende da loro il massimo contributo possibile.»

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La mia vita missionaria è un cammino di speranza
S
ono convinto che diventare un missionario è un modo in cui il sogno e realtà si abbracciano. Il fatto che io sono
adesso un missionario è un sogno che affonda le sue radici nel passato ed è giustificato da vari motivi.
In primo luogo, il mio desiderio di essere un missionario per me è come un roveto ardente la cui fonte è la famiglia. Figlio
primogenito dei miei genitori, la mia infanzia è stata vissuta lontano da loro. Questa lontananza da loro per oltre 6 anni ha
reso più facile per loro darmi il permesso quando ho deciso ad entrare in una congregazione missionaria. Un altro motivo è
quello di appartenere alla parrocchia di San Aloys gestita dai Padri Pallottini che considerano l’attività missionaria come una
delle loro priorità. Il mio desiderio è stato rafforzato nel corso del mio contatto con i Padri Salesiani che sono faticosamente
attivi nella mia città natale di Nord-Kivu/Goma. Allo stesso modo, ho approfondito e purificato le mie motivazioni durante le
tappe della formazione.
Durante il mio noviziato, ero convinto che la mia Sequela Christi sarebbe stata efficace solo se avessi servito i giovani lonta-
ni dalla mia terra natale. Tutti i sogni, illuminati da motivazioni giuste, si
concretizzano. In realtà il mio sogno si è realizzato quando ho saputo di esse-
re destinato a servire i giovani tra i popoli di Papua Nuova Guinea e delle Isole
Salomone! Certamente la mia attuale permanenza nelle Isole Salomone è il
risultato di una lontana speranza. Anche se durante il Corso per Nuovi
Missionari a Roma la comunità dove ero stato destinato era ancora
sconosciuta a me, il mio desiderio di essere la traboccava. Alla vigilia della
mia partenza per questa terra, dopo il corso d’inglese in Kenya, mi ripetevo la
frase di Don Rua, "A Mirabello io sarò Don Bosco", dicendo ''alle Isole Salomone
io sarò Don Bosco.'' Nella mia prima esperienza in questo viaggio della
speranza per le Isole Salomone, tutto era nuovo per me: il tempo, il clima, il
cibo, la lingua, l'ambiente. Infatti, il caldo mi soffocava, non riuscivo a capire
come insegnare in una scuola con un sistema di istruzione britannico, che è
diverso dal mio sistema di istruzione francese. Essendo l’unico giovane
confratello tirocinante con due sacerdoti di altre culture e tra gli allievi che
sembrano inattivi, 'senza vita', mi sono immerso tutto il tempo nella solitudine. Sono stato davvero sorpreso quando ho
scoperto che i giovani avevano la capacità di creare. Tutto ciò che riguarda l'arte è perfettamente applicabile in questa
cultura. Era l'inizio della mia gioia e del mio radicamento in questa nuova cultura. Come giovane missionario ho impresso
nella mia mente che vivere in una comunità internazionale è un sostegno quando, come obiettivo comune, tutti seguono
Cristo, sulle orme di Don Bosco per i giovani. Il fatto di condividere il dono della vita, la propria vocazione missionaria ed il
proprio tempo aiutano ad accettare ed apprezzare la cultura locale. Confesso ad alta voce che la pazienza, la gioia interna
in tutti i sensi, superano il pericolo della malattia.
Dopo la mia partecipazione al Corso d’orientamento per tutti i missionari stranieri di tutte le chiese melanesiane
organizzato dal Melanesian Institute, sono fiducioso che il mio approccio ai misteri della cultura delle Isole Salomone
cambierà. Sono veramente grato per l’utilità di questo corso nell’approfondire il mio contatto con la cultura delle Isole
Salomone, dove io vivo ogni giorno la missione come un cammino di speranza.
..
Cl. Moise Paluku, Congolese, Missionario nelle Isole Solomone
SI CERCANO MISSIONARI PER L’OCEANIA
Paese - Ispettoria
Lingue necessarie
Caratteristiche dell'ambiente e qualità richieste per i missionari
Papua Nuova Guinea
- PNG SI Delegazione
Inglese,
Pidgin Papuano
Isole del Pacifico, dopo 30 anni pochissime vocazioni locali, opere
educativo - tecniche, bisogno di coadiutori
Isole Salomone
- PNG SI Delegazione
Inglese,
Pidgin delle Salomone
Isole del Pacifico, dopo quasi 25 anni pochissime vocazioni locali,
opere educativo - tecniche, bisogno di coadiutori
Intenzione Missionaria Salesiana
Cina: formazione dei laici impegnati nella missione
Perché i Salesiani ed i loro collaboratori laici che vivono nella Regione Asia Est-Oceania,
specialmente nell’Ispettoria Cinese, siano fedeli alla verità del Vangelo e rispettino
la dignità di ogni persona umana come figlio di Dio, destinata all’eternità.
Nonostante tutte le forti sfide dell’ambiente materialistico ateo nella Cina, testimoniamo una
vera primavera delle comunità cristiane. Specialmente negli ultimi 25 anni, i cristiani crescono in
modo piú veloce nel continente asiatico. La formazione dei laici, impegnati nella società e nella
costruzione delle comunità ecclesiali, è il cammino principale per il futuro della Chiesa nell’Est
Asiatico.
Invia i tuoi suggerimenti e contributi a cagliero11@gmail.com