Cagliero 11 novembre 2016 - ITA


Cagliero 11 novembre 2016 - ITA



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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Roma, 11 novembre 2016
Ai confratelli anziani e ammalati,
e ai confratelli che per diversi motivi si trovano nell’impossibilità
di una azione educativo-pastorale diretta
Caro confratello,
un cordiale saluto dalla Casa Generalizia, casa del Successore di Don Bosco.
Voglio dirti, anche a nome del Rettore Maggiore, un sincero grazie per la tua vici-
nanza e per il tuo affetto, ma soprattutto, per la tua fraterna preghiera […] per tutte le
missioni e per tutti i missionari del mondo.
Da quando il CG27 mi ha scelto per essere Consigliere per le Missioni, mi sono affidato
con frequenza alle preghiere di tanti confratelli anziani, ammalati o che si trovano
nell’impossibilità di un lavoro educativo e missionario di-
retto. Sai che le nostre Costituzioni chiedono al Consiglie-
re per le Missioni di “promuovere in tutta la Società lo
spirito e l'impegno missionario” (C. 138). Ciò esige anche
tanta preghiera! […]
Il settimo Successore di Don Bosco ci insegnava, nella
sua bellissima lettera “Martirio e passione” (Don Egidio
Viganò, in ACS 308): “I confratelli malati sono, per Don
Bosco, una specie di mediazione pasquale, per ottenere più benedizioni dal Signore
sull’impegno apostolico della comunità. Le sofferenze accettate nello spirito del “da
mihi animas”, non emarginano il confratello dal comune fronte pastorale; lo collocano
piuttosto in una trincea più avanzata e lo rivestono di un ruolo proprio. […]”.
Caro confratello, con queste brevi parole e con questi pensieri forti, volevo finalmen-
te e con tutto il cuore dirti due cose: un grande grazie e, anche, che contiamo tanto su
di te!
Un grande grazie per la tua fedeltà e per la tua testimonianza, per la tua pazienza e
per il tuo generoso contributo giornaliero alla Congregazione e alla sua missione, per
tutte le anime che hai aiutato e che aiuti ancora a salvare.
E allo stesso tempo, dirti che contiamo tanto su di te, sulle tue preghiere e sulla tua
paziente offerta quotidiana, specialmente quella con Gesù nell’Eucaristia. Attraverso
questa tua preghiera e offerta ti affido per quest’anno particolarmente due intenzioni:
prima, per tutti i novizi della Congregazione, […] perché non abbiano paura di do-
narsi al Signore una volta per sempre e di mettersi a disposizione del Rettore
Maggiore per partire come missionari;
e poi per le nostre presenze missionarie nelle Americhe, specialmente quelle tra
le popolazioni indigene che sono più povere e abbandonate. […]
La consolazione materna di Maria sia la tua ispirazione e il tuo sostegno ogni giorno
della tua vita salesiana. Grazie!
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le Missioni
Il testo integrale della presente Lettera
viene inviato in allegato a questo numero di “Cagliero 11”

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CONTINUO A ESSERE MISSIONARIO CON LA PREGHIERA E LA SOFFERENZA
S ubito dopo il noviziato a Missaglia
(Italia), nel 1962 io e un altro confra-
tello siamo stati inviati presso l’Ispet-
toria delle Filippine che era, allora, di recente co-
stituzione. Ma prima eravamo stati invia-
ti per il nostro postnoviziato a Hong
Kong, in quel tempo studentato interna-
zionale di filosofia per l’Asia orientale.
Sono arrivato quando tutto era solo al
suo inizio e abbiamo appena iniziato ad
avere le prime vocazioni locali. Oggi ab-
biamo 2 Ispettorie vivaci che hanno ge-
nerato già 2 altre nuove Ispettorie!
Quando la nuova presenza missionaria in
Papua Nuova Guinea è stata aperta e af-
fidata alle Filippine mi sono reso disponi-
bile. Ho lavorato lì per ben 16 anni fino a
quando sono stato richiamato.
Il morbo di Parkinson è entrato
nella mia vita solo 4 anni fa senza molto preavviso,
solo poche settimane dopo aver celebrato i miei 50
anni di molto attiva vita salesiana e missionaria de-
dicata ai giovani delle Filippine e Papua Nuova Gui-
nea. Ora sto cercando di scoprire ciò che il nostro
buon Dio vuole da me!
Ho sempre avuto fretta e non ho mai avuto il
tempo di riposarmi, cercando sempre di sviluppare
alcune attività pastorali, non riuscendo a trovare
tempo per me stesso: la mia vita è stata totalmen-
te donata ai giovani. Oggi dipendo da altri, anche
nelle cose più semplici della vita quotidiana. La mia
sedia a rotelle è un simbolo della mia non-attività.
E’ difficile accettare questa situazione, ma cerco il
più possibile di essere di aiuto alla mia
comunità, ai nostri giovani nella Confes-
sione e con la mia presenza in diverse
attività della mia Comunità. Come è mia
abitudine, guardo la mia vita con gli oc-
chi di Dio e questo rende i miei giorni
pieni di sorriso di Dio. Mi chiamo FELICE e
sono ‘felice’ di servire il Signore soprat-
tutto in questo momento specifico, men-
tre mi sto avvicinando alla fase finale
della mia vita.
Penso che la mia situazione sia in realtà
un invito speciale del Signore a servirLo,
a servire la sua Chiesa, la nostra Congre-
gazione e i giovani attraverso la mia pre-
ghiera e la sofferenza come mezzo di salvezza e di
purificazione per i miei peccati. Sembra che il buon
Signore voglia affidare a me questa missione spe-
ciale che è adatta alla mia età e alla mia situazio-
ne!
Con le vostre preghiere aiutatemi a rendere
la mia vita un FELICE dono del Signore, offrendo le
mie sofferenze per la sua Chiesa, per la nostra Con-
gregazione e per i giovani!
D. Felice Furlan
Italiano, missionario nelle Filippine
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
Il Beato Luigi Variara (1875-1923), apostolo dei lebbrosi e fondatore delle Figlie dei Sacri
Cuori di Gesù e di Maria, così scrisse alle sue figlie spirituali poco prima di morire:
“Santifichiamo gli istanti di vita che ancor ci restano, perché il raccolto durerà in eterno.
Ah, quanto godo pensando al cielo! Li ci troveremo tutti e saremo eternamente felici. Per
adesso viviamo uniti nello spirito: obbedienti, umili, puri, mortificati, ma solo per amo-
re... Non vi lascio orfane, poiché le mie preghiere sono incessanti per voi nel desiderio di
vedervi tutte sante”.
Intenzione Missionaria Salesiana
Perché nella Regione Cono Sud sappiamo riconoscere nella pietà popolare delle
parrocchie dove lavoriamo la forza evangelizzatrice che viene dallo Spirito Santo,
per essere sempre più vicini ai semplici e ai poveri.
Nella Evangelii Gaudium (122-129), Papa Francesco riconosce nella pietà popolare una
forza per evangelizzare il popolo, dove lo Spirito Santo è protagonista. La pietà popolare
è un modo legittimo di vivere la fede, un modo di sentirsi parte della Chiesa e di essere
missionari.