Cagliero11_2023_01_it


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CAGLIERO 11 41
Bollettino di Animazione
Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni Salesiane per le Comunità SDB e gli amici delle missioni Salesiane
Per l'educazione missionaria dei
ft
giovani nello stile di Don Bosco
Cari Amici,
Non c'è dono più grande che
quello di sentirci chiamati da
Gesù a partecipare, insieme a
molti, alla sua sempre affa-
scinante missione di rendere
presente il suo amore per le
persone che ogni giorno
incontriamo sulla nostra strada.
Trovarci di fronte a questo
dono ci permette di rico-
noscere la gratuità dell'amore
del Signore per ogni sua
creatura e, allo stesso tempo, ci
impegna, come educatrici ed
educatori, a vivere ogni giorno
da persone innamorate della
vita, impegnate a rendere
visibile quell'amore che
accende i cuori, spinge a
celebrare la gioia dell'incontro
con \\'altro, accresce la spe-
ranza, apre gli occhi alla
Nella tradizione salesiana le missioni e l'educazione dei giovani sono collegate in
tre modi che si completano a vicenda. Quando don Bosco doveva dare delle
indicazioni sul metodo missionario ha fatto la scelta di aprire collegi e case di
educazione, attirando i giovani con la bontà e la simpatia salesiana.
Successivamente all'educazione dei figli, i Salesiani avrebbero iniziato a parlare di
religione anche con i genitori. Nella visione di Don Bosco, le missioni sono in grado
di avere un impatto su tutta la società perché gli stessi giovani ben istruiti
cristianamente andranno poi a portare la buona novella ai membri della propria
tribù, nazione o cultura, i quali volentieri accetteranno la parola di Dio da tali
predicatori.
La scelta missionaria plasmava anche la vita delle scuole salesiane. Il Rettor
Maggiore Filippo Rmaldi ricordava ai salesiani: "Continuate a coltivare questo
spirito missionano nelle case salesiane perché porta dei frutti eccellenti a beneficio
degli alunni medesimi. Una passione apostolica e missionaria è uno dei mezzi più
efficaci per formare il cuore dei giovant ad affetti elevati e santi, distogliendoli dai
sentimentalismi egocentrici. Inoltre, è un mezzo che ncorda loro la realtà della vita
e le povertà di questo mondo, fa loro apprezzare il bene di aver ricevuto
un'educazione cattolica, alla luce e nella civiltà del Vangelo, e li anima cosi a
corrispondere alla vocazione di una vita spesa per gli altri.
Allo stesso tempo, in un'altra parte del mondo, il missionario Vincenzo Cimatti
confidava, in una sua lettera, la necessità di lasciarsi educare e trasformare dalla
missione affidata: "Più ameremo le persone alle quali siamo inviati, più ci faremo
in tutto simili a loro, il che, a mio modo di vedere, non è stato ancora raggiunto dai
missionari passati e presenti. Se questo non si attua sono certo che la conversione
del Giappone sarà di là da venire ancor per molti secoli... Ma è certo che finché il
nostro spirito non sarà giapponese, non riusciremo."
In sintesi:
L'educazione è il metodo missionario,
La missionarietà educa tutti i giovani,
I primi ad essere educati sono
i missionari!
scoperta di quella bellezza e
semplicità che riempie
l'esistenza di senso e
meraviglia. Vi auguro che
questa certezza ci spinga
sempre a metterci in camminoi
PER LA RIFLESSIONE
E LA CONDIVISIONE
Don Michal Vojtáš, SDB,
Vicerettore dell’Università Pontificia
Salesiana (UPS) di Roma
Suor Ruth del Pilar Mora
Consigliera Generale delle
missioni delle Figlie di Maria
Ausiliatrice
Come posso promuovere lo
sviluppo umano integrale come
modo di proclamare il Vangelo?
Come posso favorire la conversione
del cuore come nucleo dello
Sviluppo Umano Integrale?

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I SALESIANI VIETNAMITI
AMANO LA SLOVENIA ~
Caro confratello, cosa ti piace di più della Slovenia e degli sloveni?
JH: Quello che mi piace di più in Slovenia sono le persone. Le persone qui
sono aperte, amichevoli, premurose e gentili, soprattutto i confratelli
salesiani. All'inizio, quando sono arrivato qui, era tutto strano per me, ma loro
sono stati pazienti nel guidarmi, nell'amarmi e nel prendersi cura di me in
modo che io potessi integrarmi bene. Sono diventati i miei modelli e i miei
missionari.
VL: La Slovenia è un piccolo paese dell'Europa centrale, ma è benedetto da
molti bei paesaggi, laghi, scenari spettacolari, siti storici e così via. Questo mi
rende interessato e amo la sua natura. Gli sloveni sono di mentalità aperta e
disponibili, specialmente i giovani sono tanto attivi e gentili. Questo mi fa
sentire a casa e a mio agio quando incontro, comunico e lavoro con loro.
Per quanto riguarda lo stile salesiano, qual è la più grande differenza
tra Vietnam e Slovenia?
JH: Direi il ruolo dei salesiani nei programmi educativi. Nella maggior parte
dei programmi per giovani, i salesiani sloveni agiscono come sostenitori e
accompagnatori piuttosto che come animatori. In Vietnam, invece, i salesiani
svolgono il ruolo di leader e svolgono un ruolo chiave in gran parte del
programma.
VL: La più grande differenza tra il Vietnam e la Slovenia è la modalità di
educazione. I salesiani sloveni rendono i giovani protagonisti e molto attivi,
mentre in Vietnam prestano maggiore attenzione ad aiutare i ragazzi a vivere
una vita di sacrificio e di servizio. Oltre a creare molte attività per i ragazzi, i
salesiani del Vietnam sottolineano fortemente anche la preghiera e la Messa
quotidiana. Anche per questo il Vietnam ha ancora molte vocazioni e molti
giovani vorrebbero essere religiosi o seminaristi della diocesi.
Qual è l'aiuto più grande che stai ricevendo per integrarti e per
crescere nella realtà salesiana slovena?
JH: Per me, la prima cosa più importante è l'umiltà e la semplicità, tornare
ad essere come un bambino per essere pronto ad imparare, accettare e
diventare parte della famiglia salesiana slovena.
VL: Ho bisogno di una comunità con dei confratelli che costantemente
pregano, rispettano, condividono e vivono l'amore fraterno con gli altri. Se
questo è presente, credo che tutti i confratelli saranno uniti e vivranno nello
stesso spirito di Don Bosco.
JOSEPH (JOŽE) NGUYỄN ĐỨC HU,
SDB (JH)
Vengo dalla parrocchia di Due Huy, nella
provincia di Dong Nai. Sono stato in
noviziato nella comunità di Ba Thon,
Ho Chi Minh City, poi in postnoviziato
a Da Lat per tre anni.
Volevo diventare missionario quando
ero novizio, ma ho preso la decisione
solamente durante il terzo anno
di filosofia nel postnoviziato.
VINCENTE (VINKO) LÊ THÀNH TRUNG,
SDB (VL)
Sono nato nella provincia di Dong Nai
Ho fatto il noviziato nella Comunità del
Sacro Cuore di Gesù a Ba Thon, Ho Chi
Mmh City. e il postnoviziato a Da Lat.
Ho pregato per la scelta della vita
missionaria sin dal noviziato, tuttavia,
sono potuto partire per le missioni solo al
termine dei miei tre anni di filosofia.
Tra le persone di età pari o superiore ai 15 anni
I tassi di alfabetizzazione sono cresciuti costantemente ma
piuttosto lentamente fino all'inizio del ventesimo secolo.
Il tasso di crescita è aumentato nettamente dopo la metà
del XX secolo, quando l'istruzione è diventata una priorità
globale.
analfabeti
alfabeti
FDnre: ESE- SalentoUnivl!rsllJ PublllhllV
Per gli educatori
Per l’educazione dei giovani sloveni
nello stile di Don Bosco
Preghiamo perché gli educatori siano testimoni credibili, insegnando
la fraternità anziché la competizione e aiutando in particolare
i giovani più vulnerabili. [Intenzione di preghiera di papa Francesco]