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Codice scheda: ASC A4520109 (Microscheda: 3907E2/5)
Luogo e data: ROMA ­ 22/04/1881
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: LAZZERO GIUSEPPE
Classificazione: Rua: Corrispondenza con Salesiani
Tipo documento e supporto: Corrispondenza in genere ­ Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Arrivo a Roma; descrizione del viaggio e dell'accoglienza.
***
Roma Via di Porta San Lorenzo 42, il 22 aprile 1881
Carissimo Don Lazzero
Finalmente siamo a Roma, dove arrivammo la sera di mercoledì verso
le 10. Quivi eravamo aspettati alla stazione dal caro Don Dalmazzo che
ci fece la più gradita improvvisata col condurci ad abitare nel nuovo
uffizio preparatoci dalla Divina Provvidenza presso il luogo, anzi
nell'isolato stesso dove sorge ora fuori di terra il nuovo tempio da
consacrarsi al Sacro Cuore di Gesù. Il nostro viaggio fin qui non ebbe
alcuno spiacevole incidente, anzi anche per via il Signore ci ha
consolati ora col farci battere in compartimenti in cui si trovavano
parecchi Cooperatori Salesiani da noi mai veduti ma desiderosissimi di
far la conoscenza con Don Bosco e che perciò ci fecero ottima
compagnia, ed ora con personaggi che si mostrarono ansiosi di essere
fatti cooperatori e si esibirono eziandio di raccogliere offerte per la
chiesa del Sacro Cuore, come fu fra gli altri il T. Alasia di Sommariva
del Bosco che quest'anno fu a predicare il quaresimale nel duomo di
Firenze. Un incidente meno gradevole l'avremmo avuto in quella città
di Firenze per aver dovuto fermarci un giorno o due più di quel che
avremmo voluto ma questo ritardo ci fu dal Signore cambiato in
grande consolazione giacché appunto l'ultimo giorno della nostra
dimora colà una benemerita persona fece a Don Bosco una tale figura
da sorpassare tutte le figure di simil genere ricevute in Francia. Di che
non ci resta che a ringraziarne tanto la Provvidenza sempre verso di
noi amorevole e pietosa.
l sito in cui dimoriamo qui in Roma è quanto mai comodo, ameno e
salubre. Forse è una delle località di Roma in cui si sta meglio e non si
andrà soggetti alla malaria neppure nell'estate. Ma anche qui ci
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troviamo alle prese coi protestanti. Pare veramente che il Signore ci
voglia destinare a combattere l'eresia con le armi della preghiera, della
scuola e della carità, giacché, come sai, a Bordighera ci troviamo
proprio dappresso ai protestanti, a La Spezia siamo loro accanto a
pochissima distanza, a Firenze il nostro piccolo istituto, che dovrà
diventar grande, non si poté allogarlo altrove che nella regione della
città in cui i protestanti fanno propaganda, e qui a Roma il collegio dei
protestanti è separato dal nostro ospizio solo da una via. Preghiamo
dunque il Signore che ci aiuti a ben riuscire nella missione che ci vuole
affidare, cominciando a mandarci i soccorsi per far procedere
alacremente la nuova fabbrica che non costerà meno di parecchie
centinaia di mila, seppur non ci vorrà qualche milione. Don Bosco
prega e lavora a tutto potere per riuscire nell'impresa non lasciando
intentato nessun mezzo che possa giovare, ma sempre dice che ha
bisogno del sostegno delle preghiere dei giovani.
Ora passiamo ad altro. Non so se Don Ronchail abbia scritto costì per
chiedere il capo macchina per la nuova tipografia ed il proto. Pel primo
uffizio attenderebbe Rampone che noi gli abbiamo suggerito, per il
secondo accetterebbe anche Farina, ma Don Bosco dice di
raccomandargli vivamente di vivere da buon Salesiano occupando
diligentemente il tempo e mostrandosi esemplare in tutto ai futuri suoi
allievi. Se dotrà partire fagli poi tu tali raccomandazioni.
Addio, carissimo Don Lazzero, prega per me affinché sappia
approfittare della fortuna di aver potuto accompagnare Don Bosco.
Saluta tutti i confratelli e giovani specialmente per parte di Don Bosco
e poi anche un poco per parte del
Tuo affezionato in Gesù e Maria
Sacerdote Rua Michele
P. S. Favorisci salutare caramente Don Deppert e dirgli che se si sente
di non lasciar mai mancare le messe delle 9. 9 1/2 e 10 di ogni giorno,
al ritorno gli porterò una bella medaglia benedetta dal Santo Padre.
Saluta pure caramente MacKiernan dicendogli che ieri ci siamo trovati
con due vescovi irlandesi che amerebbero che presto i salesiani
potessero prestare l'opera loro in Inghilterra o nelle colonie inglesi, ed
abbiamo pranzato nel collegio irlandese, dove una cinquantina di
giovani chierici si vanno preparando alle battaglie del Signore.

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