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Codice scheda: ASC A4580121 (Microscheda: 3989E4 ­ 3990C4)
Luogo e data: TORINO ­ 31/12/1903
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: F.M.A.
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare ­ Stampa tipografica
Autenticità: Copia
Contenuto: Parla della vita di fede. Presenta riflessioni tratte dalla
Parola di Dio. Indica alcune difficoltà cui può andare soggetta e
tratteggia alcuni atteg­giamenti pratici. Informa su udienza del
S.Padre.
***
ALLE FIGLIE DI Maria SS. Ausiliatrice
Eccovi anche in quest'anno la parola del vostro affezionatissimo padre
in Gesù Cristo. Voi la desiderate e vi mostrate premurose di riceverla
ed io voglio sperare che essa, penetrando nei vostri cuori, sempre sarà
per dare copiosi frutti di vita eterna.
Quanto io vi vado dicendo, no, non deve fruttare solo per la vita
presente, che svanisce come una bolla di sapone, ma sempre ha in
mira di sollevare il vostro spirito alla vita futura, di citi questa non è
che una preparazione, ha in mira di rafforzare in voi quei sentimenti
che, germogliati in terra, raggiungeranno in cielo il loro pieno sviluppo
ed il completo loro appagamento, ha in mira di faro che voi viviate
nella vera giustizia e santità che è basata sulla nostra santa fede.
E questa vita di fede, che sempre cerco di eccitare in voi, sarà appunto
l'argomento di questa mia, che desidero sia da ciascuna di voi letta e
meditata, non meno elio le precedenti.
Che la vita di chi vive per Dio nella giustizia e santità sia vita di fede, lo
dice chiaramente l'Apostolo S. Paolo: il giusto vive di fede: justits ex
fide vivit (1); ma questa fede che cos'è? II medesimo Apostolo ci dice
che la fede è il fondamento delle cose da sperarsi, argomento delle cose
che non si veggono; fides est sperandarum substantia rerum,
argumentum non apparentium (2). Chi dunque vuol vivere una vera
vita di fede non deve fermarsi alle cose che si percepiscono coi sensi,
non deve lasciarsi assorbire dalle cose presenti che passano; ma
tenendosi elevato in Dio e basato sulla sua divina parola, deve aprire la
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sua mente ai divini insegnamenti, eccitare il suo cuore alle divine
promesse, uniformare le sue azioni ai divini precetti; che se tali non
sono le disposizioni del suo spirito, se da tal fede non si mostra
animato, egli non può essere nella giustizia e san
(1) RoM. I, 17. (2) HEBR. XI, 1.
tità, non può piacere a Dio; sine fide impossibile est piacere Deo (1).
Ma gl'insegnamenti, i precetti, le promesse di Dio quali sono? Che dice
la fede a tale riguardo? Nella sua infinita bontà Iddio si degnò in mille
modi illuminare le nostre menti, parlandoci non solo in prophetis (2),
per mezzo di uomini da lui scelti e forniti di qualità necessarie a tale
scopo, ma ancora in Filio suo (3), per mezzo dello stesso suo Eterno
Figlio, che si degnò mandare fra di noi fatto uomo come noi ;il quale
poi lasciò l'infallibile magistero della Santa Chiesa Cattolica a
continuare l'opera sua attraverso ai secoli, usque ad consummationem
saeculi (4) fin che vi sarà un uomo da illuminare sulla terra.
Illuminati così dalla Santa Chiesa, che riflette su di noi la luce delle
divine verità e gli insegnamenti del buon Gesù, noi veniamo con tutta
semplicità a conoscere ciò che le menti più profonde de' sapienti del
mondo non poterono indovinare. Noi conosciamo che le cose tutte
furono da Dio create dal nulla: ex nihilo fecit illa Deus (5), che noi
medesimi siamo fattura delle
(1) HEBR. XI, 6.
(2) HEBR, 1, 1. (3) IB. I, 2.
(4) MATTH. xxvIII, 22. (5) II. MACHAB. VII, 28.
sue mani, ipse fecit nos (1), che quanto ne circonda tutto da Dio con
somma cura è ordinato al nostro benessere: omnia vestra sunt (2);
conosciamo che la divina bontà ci continua questa cura se ci
abbandoniamo alla sua amorosissima provvidenza: nolite solliciti
esse... haec omnia adjicientur robis (3) ; conosciamo il gran conto che
Dio fa di noi che creò a sua immagino e somiglianza: ad similitudinem
Dei (4), dandoci una mente capace di conoscere la verità, la somma
verità che è Dio: Ego sum veritas (5), una volontà, un cuore capace di
amare il bene, il sommo bene che è pur Dio: unus bonus Deus (6),
dandoci tante facoltà colle quali possiamo e quindi dobbiamo rendere
l'omaggio del nostro servizio a Lui, che è nostro assoluto Signore e
padrone, nostro affettuosissimo padre, a Lui che per noi è tutto, perchè
è nostro Dio.

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