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Codice scheda: ASC A4580110 (Microscheda: 3987E12­3988A10)
Luogo e data: TORINO ­ 25/03/1894
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: F.M.A.
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare ­ Stampa tipografica
Autenticità: Copia
Contenuto: Presentazione delle Deliberazioni prese nei tre Capitoli
Gen. dell'Istituto del 1883, 1886, 1892. Ne specifica la natura, lo scopo,
lo spirito con cui si devono osservare.
***
Carissime Figlie in Gesù Cristo,
Vi presento raccolte ed ordinate in questo libro le Deliberazioni prese
nei tre Capitoli generali dell'Istituto celebrati negli anni 1883, 1886 e
1892. Con ciò so di appagare un vostro vivo desiderio. Benchè in molti
modi mi sia noto l' attaccamento che nutrite per la Congregazione e
per tutto quello che a lei si riferisce. tuttavia il vedervi desiderose di
conoscere e di avere per le nani le Deliberazioni, mi è caparra che non
solo le riceverete con trasporto, ma con fedeltà le praticherete.
Cionondimeno mi pare che mancherei ad un dovere, se non cogliessi
questa occasione ad inculcarvene per iscritto l'osservanza a tutte,
anche le più lontane, come l'ho inculcata verbalmente a quelle che
furono presenti al Capitolo, ovvero presero parte agli Esercizi spirituali
a Nizza e a Torino. La ragione poi che mi muove a farlo è che
dall'osservanza delle Deliberazioni dipende in massima parte il
profitto particolare di ognuna di voi ed il vantaggio generale dell'intero
Istituto. Del che è facile convincersi se si pone mente a quello che esse
sono, al modo che fu tenuto nel formularle e agli effetti che
necessariamente ne derivano.
Le Deliberazioni non si devono considerare come una novità; esse
sono l'esposizione di ciò che tradizionalmente si pratica. In un Istituto
bene ordinato si deve avere somma cura di ricercare i modi di
praticare con più esattezza le Costituzioni e i mezzi più acconci per
conseguire lo scopo dell'Istituto stesso. Quelle costumanze pertanto
che l'esperienza ha fatto conoscere opportune sono da ritenere e
perpetuare; quelle invece che sono meno adatte sono da proscrivere ed
allontanare. Tale è per l'appunto il cómpito delle Deliberazioni, le quali
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pertanto devono considerarsi come il complemento delle Costituzioni
ovvero le norme pratiche per eseguirle.
Perchè meglio intendiate. mi varrò di
alcuni esempi. Le Costituzioni stabiliscono
quale sia il governo dell'intero Istituto; le Deliberazioni offrono
regolamenti pratici per i membri del Capitolo superiore, per le
Visitatrici, per le Direttrici, ed anche per le Case in particolare. Le
Costituzioni dichiarano che lo scopo primario dell'Istituto è di
attendere alla propria perfezione; le Deliberazioni designano e
stabiliscono i mezzi di conseguirla trattando del modo di conservare la
moralità, di favorire la pietà secondo lo spirito della Congregazione. Le
Costituzioni dicono che le Suore debbono adoperarsi per educare
cristianamente le fanciulle del popolo assumendo la direzione di
scuole, orfanotrofii, asili d'infanzia, ovvero aprendo laboratori ed
oratori festivi; le Deliberazioni stabiliscono il riodo di preparare
convenientemente le Suore all'insegnamento, le norme per impartirlo
con profitto, il metodo da tenere nell'educazione, i mezzi per dare
sviluppo agli oratori festivi ecc. Le Costituzioni basano la vita religiosa
delle Suore sopra i tre voti di povertà, castità ed obbedienza; le
Deliberazioni guidano alla pratica di queste virtù secondo lo spirito e
lo scopo dell'Istituto trattando della vita comune, della economia, delle
relazioni colle persone, della custodia del cuore, della sottomissione e
rispetto ai Superiori. Ora mentre da tutto ciò si appalesa non essere le
Deliberazioni altro che la pratica delle Costituzioni, si comprende
come queste non possono veramente osservarsi senza di quelle.
L'importanza delle Deliberazioni risulta poi anche maggiore se si
riflette al modo tenuto nel formularle. Non sono decisioni prese a caso,
o suggerite dal giudizio di una persona per quanto si voglia dotta e
sperimentata nella vita religiosa; ma sono frutto di esperienza di molti,
di maturo esame, e quel che più importa, di incessanti preghiere. Voi
ne conoscete infatti l'origine: Secondo quanto viene ordinato dalla
santa Regola, ai Capitoli generali, nei quali si presero le Deliberazioni
di cui è parola , intervennero le Superiore del Capitolo e le Direttrici
delle varie Case.
Le adunanze furono sempre presiedute dal Superiore Maggiore o in
persona o da suoi rappresentanti. I punti poi che dovevano essere
oggetto di Deliberazione vennero comunicati in antecedenza per
mezzo delle Direttrici alle Suore professe, le quali ebbero invito di farvi
intorno le loro osservazioni, come anche di presentare altre proposte
ritenute necessarie ed opportune. Durante il Capitolo, da speciali

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Commissioni si presero ad esaminare ed ordinare convenientemente le
suaccennate proposte ed osservazioni, e così finalmente presentate alla
discussione, all'emendamento del Capitolo intero , il quale approvò
quanto ritenne corrispondente allo spirito delle Costituzioni e
necessario od utile pel buon governo dell'Istituto. Ora se si riflette al
processo tenuto, alla ponderazione con cui si trattarono gli argomenti,
al giudizio di persone che all'esperienza uniscono un affetto vivissimo
alla Religione ed all'Istituto: se si riflette che furono fatte specialissime
preghiere per ottenere i lumi del Signore, che Iddio non può non
illuminare e benedire coloro che sperano e lavorano per Lui, che Gesù
Cristo ha promesso di trovarsi in mezzo a coloro che sono raccolti nel
suo santo Nome, chi potrà dubitare che queste Deliberazioni non siano
l'espressione della sua Divina Volontà, e il mezzo di avvantaggiare
l'Istituto che è opera sua? Ogni Suora pertanto deve accogliere con
giubilo queste Deliberazioni e disporsi a praticarle con tutto lo zelo,
perchè la condurranno ad essere vera Figlia di Maria Ausiliatrice. a
praticare perfettamente la S. Regola e quindi compiere così
sicuramente la volontà del Signore.
Inoltre è certo che se queste Deliberazioni saranno fedelmente
praticate, l'Istituto intera si avvantaggierà di copiosi e vitali beni.
Desidero segnalarvene qualcuno in particolare. Il primo è che le Suore
di tutti i paesi avranno conoscenza vera dello spirito della
Congregazione e lo conserveranno. Questo spirito si forma negli
individui dal conoscere lo scopo dell'Istituto, ed altresì dall'usare dei
mezzi proposti a
conseguirlo. Ora sono le Deliberazioni che conducono e chi dirige e chi
è diretto alla piena conoscenza delle Costituzioni e mettono in mano i
mezzi che l'esperienza ha indicati efficaci ed opportuni. Epperò
dovunque le Deliberazioni saranno eseguite, la vita dell'Istituto sarà in
pieno vigore. E ciò è ora pii che mai necessario, perchè le case di
Noviziato vanno moltiplicandosi in diverse nazioni, ed entrano così
nell'Istituto molte fanciulle di lontane regioni che non possono
facilmente conoscere nè la Casa­Madre, nè avvicinare con frequenza i
Superiori. Senza norme determinate e pratiche come si potrebbe a
lungo conservare uniformità di spirito e di metodo, servirsi degli stessi
mezzi, che l'esperienza addita come migliori ?
Il secondo bene che ne riceverà l'Istituto sarà quello di aver
dappertutto uniformità di direzione e di vita comune. Molte volte le
circostanze dei tempi e dei luoghi, le esigenze delle persone che hanno
relazione colle Case possono introdurre delle novità non necessarie e
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che appariranno di piccolo conto da principio, ma che coll'andar del
tempo cagionerebbero tale dissonanza da scuotere la regolarità interna
e rallentare quei vincoli che della Congregazione fanno una famiglia.
Oltre di che la diversità di regime nelle Case cagionerebbe
neccessariamente inquietudine in quelle Suore che per ragione di
ufficio debbono trasferirsi da una Ispettoria all'altra, da una all'altra
Casa. Ora le Deliberazioni, se praticate, ovvieranno a questo pericolo.
Essendo per esse stabilito quanto occorre per la retta dipendenza e
relazione col Capitolo Superiore e coi Superiori Maggiori, per il regime
delle singole Case, per la direzione degli individui e per
l'amministrazione, verrà preclusa la via alle varietà nocive; e le Suore
sentiranno di essere sempre nell'Istituto trasferendosi anche da una
Casa all'altra, perchè dappertutto verranno seguiti gli stessi usi e le
medesime norme.
Per amore di brevità tralascio di parlare di molti altri benefizi che
arrecherà
la pratica di queste Deliberazioni. Però quel tanto che vi ho esposto vi
deve persuadere che esse servono mirabilmente al vantaggio spirituale
e temporale vostro, ed a quello dell'intera Congregazione, la quale se
sarà santa, compatta e forte, come un esercito di Dio, propagherà la
sua gloria, porterà la salute a molte e molte anime.
Nutro perciò tutta la fiducia che fra di voi, bene affette come siete
all'Istituto, si desterà una santa gara per conoscerle e praticarle. Le
Direttrici procurino di ottenerne l'esatta pratica nella Casa loro
affidata, perchè in essa si troverà più spirito buono e più pace, quanto
sarà maggiore l'esattezza nell'eseguirle. A conseguire quest'intento mi
pare opportuno stabilire quanto segue:
1° Ogni Suora abbia una copia delle Deliberazioni, acciocchè a suo agio
possa farne frequente lettura, come è raccomandato dalla S. Regola
stessa, e a suo tempo praticarle.
2° Nelle ordinarie conferenze prescritte dalle Costituzioni si legga ora
un tratto delle sante Regole, ora un capo delle Deliberazioni, e sì le une
come le altre possono fornire argomento alle Direttrici per le
accennate conferenze. A questo proposito mi piace riferire quanto il
vostro Padre Don Bosco scriveva in capo all'antecedente edizione delle
Deliberazioni: « Le Direttrici poi avranno qui come un manuale ed una
guida nelle loro gestioni ed un appoggio alla loro autorità; e dovrà
essere loro cura non solo l'impararle per conto proprio, ma ancora il
farne argomento di conferenze, sviluppando più ampiamente ciò che
per avventura avesse bisogno di dichiarazione. »

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3° Negli Esercizi Spirituali che soglionsi tenere ogni anno si faccia in
modo di leggere per intero le Costituzioni e le Deliberazioni o alla
mensa comune, o negli intervalli delle prediche, e ciò allo scopo di
risvegliarne la memoria e di eccitarne alla pratica.
Il Signore si degni benedire le comuni nostre sollecitudini, il nostro
desiderio di
servirlo e l'Istituto che è il campo assegnato alla nostra attività. Egli
ricolmi di speciali favori quelle Suore che accoglieranno e
praticheranno con amore e fedeltà queste Deliberazioni.
Gesù vi benedica, o dilettissime Figlie, e vi conservi nella sua santa
grazia. Maria SS. vi sia ognora Madre potente ed amorosa, nè cessi di
custodirvi fino al giorno in cui possiate entrare al possesso del premio
promesso alla vostra virtù ed alle vostre fatiche.
Torino, festa dell'Annunziazione 1894.
Aff. come Padre in G. C. Sac. MICHELE RUA.
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