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Codice scheda: ASC A4580105 (Microscheda: 3987D8/11)
Luogo e data: TORINO ­ 06/06/1890
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: F.M.A.
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare ­ Stampa tipografica
Autenticità: Copia
Contenuto: Comunica che il 04.06.1890 in Torino ha avuto inizio la
Causa di Beatificazione di D. Bosco., ricordando la richiesta inviata al
Card. Alimonda G., Arcivescovo di Torino e le prime pratiche
intraprese.
***
Torino, 6 giugno 1890
Carissimi figliuole in G. C.
Sono persuaso che all'amore grande, che portaste e portate tuttora al
venerando nostro Fondatore e Padre Don Giovanni Bosco tornerà
gradito il sapere che l'altro ieri, in Torino, fu iniziata la Causa di sua
Beatificazione.
Nei due mesi e mezzo ormai trascorsi dalla sua morte moltissimi
furono i favori, che i devoti fedeli attestarono aver ricevuti da Dio per
sua intercessione, dei quali tribunali ecclesiastici a suo tempo
porteranno competente giudizio. Or le relazioni di grazie e di
guarigioni, a giudizio umano, anche miracolose, congiunte alla fama di
santità che va ogni giorno crescendo, il vivo desiderio manifestato
eziandio da uomini gravi che si desse principio alla Causa di sua
Beatificazione m'indussero a fare pratiche in proposito presso
l'Ordinario di Torino, l'E.mo Sig. Cardinale Gaetano Alimonda, nostro
Veneratissimo Arcivescovo. A voce e per iscritto gli feci pertanto umile
domanda se giudicasse opportuno addivenire alla costruzione del
processo diocesano sulla vita, di due miracoli del servo di Dio, e l'anno
scorso con me si unirono eziandio tutti i componenti il Capitolo
Generale radunato a Valsalice. L'Eminentissimo Principe di S. Chiesa
non si mostrò alieno dall'aderire alla nostra domanda; ma stante il
breve intervallo trascorso dalla sua morte giudicò conveniente
interpellarne i Vescovi delle due provincie di Torino e di Vercelli, che
sul principio dello scorso maggio si raccolsero presso di Lui per affari
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di alto rilievo. Il giorno 8 di detto mese i 20 Vescovi radunati nel
Palazzo Arcivescovile convennero ad unanimità sulla convenienza di
dare principio al processo diocesano, e parecchi di loro fecero altissimi
elogi del servo di Dio; da quel giorno il Cardinale risolse di soddisfare
al comune desiderio col dare cominciamento alla Causa.
Questi fatti succedevano nell'assenza da Torino di me e del sacerdote
Don Giovanni Bonetti particolarmente incaricato della Causa. Giunti a
casa per assistere alla solennità di Maria Ausiliatrice, trasferita
quest'anno al 3 dell'andante giugno, la Divina Provvidenza dispose che
il giorno stesso di detta festa, mentre un'immensa calca di fedeli traeva
al Santuario in Valdocco a piè della Madonna, si facessero gli atti
preliminari del processo di Beatificazione del suo devotissimo Servo,
onde all'indomani vigilia del Corpus Domini si poteva già tenere la
prima Sessione del tribunale eletto dall'Eminentissimo Cardinale, alla
quale risiedeva Egli in persona (1). La circostanza del mese di maggio
della festa di Maria Ausiliatrice, e del mese del Sacro Cuore di Gesù, la
quale accompagnò questi atti, ci fa scorgere una speciale benevolenza
del cielo e ci accaparra che la causa sarà per riuscire felicemente.
E qui giudico cosa superflua farvi rilevare l'importanza e la gravità del
negozio, che ora, per ragioni di tale processo, abbiamo tra mano;
imperocchè, oltre alle serie preoccupazioni che questo ci apporta, a
niuno di voi può sfuggire che la sua buona riuscita, mentre tornerà
della maggior gloria di Dio e di splendore alla Chiesa Cattolica, gioverà
grandemente alla salvezza delle anime specialmente della povera
gioventù, campo prediletto del nostro Fondatore, e a noi tutti sarà di
forte stimolo alla propria santificazione.
Ma se pel buon esito di qualsiasi affare è necessario l'intervento di Dio,
questo intervento è indispensabile nella Causa di Beatificazione de'
suoi Servi. Laonde scopo precipuo di questa mia è di esortare le Suore
e le alunne delle nostre Case ad implorare ogni giorno in pubblico od
in privato i lumi dello Spirito Santo e la protezione di Maria
Ausiliatrice sopra l'Eminentissimo Arcivescovo di Torino, sotto il
tribunale da lui eletto a quest'uopo, sotto il postulatore della causa,
sopra i testimoni chiamati a deporre, affinché assistiti dal cielo nulla
dicano, nulla facciano, nulla ommettano in contraddizione ai savii
decreti, emanati in proposito da Santa Madre Chiesa, e per tal guisa si
venga a conoscere la verità e a compiere il volere di Dio.
A fine di ottenere questa speciale assistenza da Dio stimo conveniente
ordinare che in tutte le nostre Case, al mattino prima che si esca di
Chiesa, si canti, e se il piccolo numero od altra circostanza non lo

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permette, si reciti l'inno Veni Creator con il relativo Oremus ed un
Pater, Ave e Gloria in onore dello spirito Santo, e alla sera, dove si dà la
benedizione col Santissimo Sacramento, si canti l'Ave maris Stella, e
dove questa non ha luogo si reciti, dopo le orazioni comuni, una Salve
Regina a Maria Ausiliatrice colla giaculatoria: Maria, Auxilium
Christianorum, ora pro nobis. Affinché poi e Suore e allieve prendano
viva parte a queste preghiere, e le direttrici si daranno premura di
informarle dello scopo, e di esortarle di quando in quando lungo l'anno
a praticar eziandio qualche altro atto di pietà, specialmente fervorose
Comunioni, secondo la divozione del proprio cuore.
Ma se raccomando la preghiera, molto più caldamente vi esorto che a
questa uniate la pratica della virtù, per renderla efficace presso al
trono di Dio e della SS. Vergine. Sì, miei carissimi Figliuole, fate tutte
vedere che non siete alunne indegne di un maestro, del quale la Chiesa
giudicò di cominciare così presto la Causa di Beatificazione. Attendete
ognuna con ardore all'osservanza della Santa Regola che egli vi ha dato
per santificarvi. Praticate con esattezza le virtù, che formano una
buona religiosa; siate obbedienti per motivo di fede; siate pure, perché
la purezza deve essere la gemma più splendida nella corona delle Figlie
di Maria Ausiliatrice; siate caritatevoli, pazienti, mansuete verso il
prossimo, specialmente verso la gioventù, che ogni anno il buon Dio
così numerosa invia alle nostre case. Se poi per riuscire tali vi tocca
fare dei sacrifizi, fateli generosamente, ricordando che il nostro Don
Bosco, ad imitazione del Divin Salvatore, per la gloria di Dio e per la
salvezza delle anime, sacrificò ogni giorno se stesso, facendosi nostro
modello e nostro stimolo sino alla morte.
Unendo per tal modo alla preghiera quotidiana una condotta
costantemente virtuosa, noi otterremo tutte le grazie, che sono
necessarie al buon procedimento della causa suddetta, e qualunque ne
debba essere l'esito finale saremo sempre lieti di aver cooperato a che
si conoscesse e si compiesse la volontà di Dio, che è l'unico fine a cui
tutti dobbiamo mirare.
Colgo la propizia occasione per raccomandarmi alle vostre orazioni e
pregandovi da Dio e dalla SS. Vergine le più elette benedizioni godo di
professarmi di voi tutte
Aff.mo in Gesù Cristo
Sac. Michele Rua
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N. B. Le Direttrici daranno lettura della presente alle Consorelle,
tenendo apposita Conferenza, poscia la deporranno nell'Archivio.
(1) Gli Atti preliminari furono il mio Mandato di procura di
Postulatore della Causa al Sacerdote Don Giovanni Bonetti, la formale
presentazione della domanda per il processo informativo fatto dal
Postulatore al Cardinale, e l'invito alla prima Sessione.

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