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Codice scheda: ASC A4570127 (Microscheda: 3975C9/E4)
Luogo e data: TORINO ­ 25/11/1905
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: ISPETTORI SALESIANI
Classificazione: Rua: Corrispondenza con Ispettori
Tipo documento e supporto: Circolare ­ Stampa tipografica
Autenticità: Copia
Contenuto: Informa che la S.Sede ha notificato di ridurre le
Costituzioni delle FMA in conformità alle norme per le Congr.
Religiose emanate nel 1901. Raccomanda di coltivare le vocazioni e dà
orientamenti [All. copia ms e microf.]
***
Torino, 25 novembre 1905
Fratelli in Cristo carissimi
In voi specialmente riponiamo la nostra fiducia pel buon andamento di
nostra Pia Società, il quale dipende particolarmente dal buon governo
delle Ispettorie affidate alle solerti vostre cure.
Voi siete la nostra corona, come spero continuerete ad essere il nostro
gaudio. A voi pertanto giudico conveniente indirizzare qualche volta in
particolare i miei pensieri, la mia parola sia per darvi speciali
informazioni, sia per intenderci sul modo di promuovere sempre
meglio la gloria di Dio ed il bene delle anime.
Oggi comincerò con darvi una notizia di grande importanza. La Santa
Sede, sempre vigilante ed intenta al bene generale della Chiesa
particolarmente della porzione più eletta, quale sono le anime
consacrate a Dio nelle Congregazioni religiose, forse in questi ultimi
tempi il suo materno sguardo in modo particolare alle due opere più
importanti fondate dal nostro venerato Don Bosco, vale a dire alla Pia
Società di San Francesco di Sales ed all'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice. La Sacra Congregazione dei VV. e RR. oltre aver
approvato pienamente le deliberazioni organiche dell'ultimo Capitolo
Generale, come già vi annunciai, con lettera speciale, da parte del
Santo Padre, riconosce ed encomia il bene che si va facendo nella
Chiesa dalle due Congregazioni ed appunto per questo s'interessa
vivamente per modificare qualche cosa bisognosa di correzione,
imitando il cultore della vite, di cui parla il Vangelo, del quale si dice
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che purgherà la vite che porta frutti, affinché ne porti maggiori: qui
(palmes) fert fructum, purgabit eum ut fructum plus afferat.
Già sapete che nel 1901 la stessa Sacra Congregazione ha pubblicato
delle norme piene di sapienza, secondo le quali devono essere
organizzate le religiose Congregazioni, specie femminili. Il nostro buon
Padre Don Bosco, che diede Costituzioni all'Istituto delle Figlie di
Maria Ausiliatrice, non poteva fare un lavoro così perfettamente
conforme alle suindicate norme, non essendo ancora a quel tempo
pubblicate. Or bene fin dallo scorso maggio la S. Congregazione dei
VV. e RR. ordinò al nostro Procuratore Generale il Signor Don
Marenco di ridurre le Costituzioni delle Figlie di Maria Ausiliatrice in
conformità di tali norme.
In pari tempo ordinava lo scrivente di adoperarsi con il suo Capitolo ad
una separazione amministrativa e disciplinare delle due opere.
Il prelodato Procuratore Generale si mise all'opera per soddisfare al
suo compito e già avrebbe presentato il suo lavoro se circostanze
particolari non l'avessero obbligato ad allontanarsi coi debiti permessi
da Roma e così differirne la presentazione. Il Capitolo Superiore
Salesiano dal canto suo per mezzo del Prefetto Generale già diresse
una Circolare gl'Ispettori d'America per invitarli a fornirgli al più
presto tutti i dati necessari per conoscere i titoli di proprietà delle case
abitate dalle Figlie di Maria Ausiliatrice e così addivenire poco alla
volta alla separazione materiale suddetta, riservandoci a fare le
reciproche cessioni degli stabili a misura che si presenteranno
favorevoli circostanze; giacché, come si espresse l'Em.mo Card.
Ferrata, Prefetto della Congregazione dei VV. e RR., la Santa Sede non
intende obbligarci subito a tale cessione, che importerebbe spese
gravissime, ma è contenta che si faccia poco alla volta, come dissi. Così
s'è già cominciato a fare per qualche asilo infantile di proprietà dei
Salesiani permettendone la cessione.
Per compire tale separazione materiale bisognerà che per le case
nostre, che hanno annesso un appartamento per le Suore addette al
servizio della cucina, lavanderia, biancheria, ecc., si studi di
provvedere il personale maschile necessario per la cucina e refettori,
ecc., e così fare a meno dell'opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
oppure provvedere loro un'abitazione a qualche distanza, da cui
possano venire a prendere tali servizi senza dimorare nello stesso
corpo di caseggiati. Così si stabilirà totale separazione di abitazioni, al
che si dovrà pure addivenire a misura che si farà possibile. Per la
completa separazione amministrativa si dovrà, come facilmente

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s'intende, retribuire il lavoro delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dove
continuassero a prestar servizio per la biancheria, con adeguata
mercede in guisa che possano da sé far fronte alle spese del loro
mantenimento, come già si pratica qui nell'Oratorio ed in altri siti.
Quanto alla separazione disciplinare devo notificarvi che finalmente
quest'anno le Figlie di Maria Ausiliatrice han potuto riuscire a stabilire
le Ispettrici per tutte le case del loro Istituto. Ora adunque devono le
Direttrici e le loro dipendenti corrispondere colle relative Ispettrici e
per mezzo di esse col loro Capitolo Superiore. Per ulteriori disposizioni
poi che potessero occorrere, aspetteremo quanto verrà determinato
dalla prelodata Sacra Congregazione, non volendo scostarci
menomamente dalle sante sue prescrizioni. Questa è la notizia che mi
premeva di darvi anche per avere il vostro concorso a secondare più
sollecitamente la divisione voluta dalla Santa Sede. Questa notizia
tenetela per voi per operare con diligenza, senza che occorra farne
parola con altri.
Ora, passando ad altro, vi dirò che si sente sempre più il bisogno di
buono e numeroso personale; perciò non posso fare a meno di
ritornare su una raccomandazione già più volte fatta di coltivare le
vocazioni ed esortarvi ad animare i vostri direttori a tale cultura
mettendo in pratica le norme che sono indicate nelle Deliberazioni
Capitolari e nelle Lettere del nostro venerato Fondatore, come anche
nelle precedenti mie come mezzo per moltiplicare i nostri operai
evangelici, vi converrà, o cari Confratelli, industriarvi per istabilire in
ciascuna delle vostre Ispettorie la categoria dei Figli di Maria in una
casa a parte, e, dove fosse comodo, anche nel collegio, ma in locale
alquanto appartato, e possibilmente con scuole regolari a loro adattate.
Il nostro buon Padre Don Bosco aveva tanta fiducia in questa categoria
di studenti; ed infatti ne raccolse frutti abbondanti e consolanti. Tali
risultati potremo ottenere anche noi se gl'Ispettori e Direttori
spiegheranno zelo e particolare sollecitudine per introdurli e coltivarli
a dovere. Spero in altra mia darvi le norme speciali per la loro cultura.
Parlando di coltura debbo pur rammentarvi che quanto a voi, o cari
Ispettori, la diligenza più grande dovete impiegarla nell'indirizzar bene
i vostri Direttori, inculcando loro la grande cura che debbono avere del
personale Salesiano. Fra le altre cose raccomandate che stiano attenti a
non lasciar introdurre libri o giornali cattivi, ed anche impedire la
lettura di certi libri che, sebbene non ancora proibiti, esaltano la testa
di giovani preti e chierici con uno spirito di tale modernità da portarli
quasi a disprezzar quanto sa di antichità sacra, non esclusi i SS. Padri
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ed i Dottori della Chiesa e quasi perfino la S. Scrittura, ed arrogarsi
d'inventare nuovi temi riguardo all'ubbidienza ed alle altre virtù, come
se per il passato si fosse sempre camminato nelle tenebre. Avvisino,
ove sia bisogno, con le parole che San Paolo già ai suoi tempi
indirizzava ai primi fedeli: doctrinis variis et peregrinis nolite abduci.
Vigilate pure affinché non s'introducano nelle vostre case gazzette e
riviste musicali che con le loro composizioni, articoli, illustrazioni
possano riuscire di pericolo agli studenti di musica ed alle case stesse.
Abbiate in quella vece tutta la cura affinché s'introducano buone
letture, in modo particolare quelle di fonte Salesiana. Converrà pure
che in ogni casa, specie negli studentati d'Italia, vi sia la Civiltà
Cattolica.
Insistete affinché si faccia in tutte le vostre case la lettura regolare e
seria a tavola e vi si leggano libri che diano veramente pascolo
spirituale all'anima. Fra gli altri non si tralasci di leggere le biografie
del S. Pio Brunone Lanteri del Gastaldi e di Don Cafasso, maestro di
Don Bosco, del Colombero: da questi libri vedranno i nostri a quale
santa scuola si è formato il nostro buon Padre e potranno essi pure
ricavarne grande vantaggio. Come ogni nostra casa è provvista della
vita del nostro Fondatore del Lemoyne, così conviene sia pur provvista
delle due biografie suddette, facendone lettura in comunità, specie a
tavola, e poi conservandole nella biblioteca.
Nell'indirizzare i vostri Direttori fate loro pur comprendere quanto è
importante il sostenere bene la pietà fra' Confratelli compiendone
divotamente gli esercizi che ci sono prescritti e dando l'esempio col
prendervi parte precedendo gli altri nella puntualità ed esattezza,
giacché come dice l'adagio: verba movent, exempla trahunt.
Qualche Direttore desidera sapere se si possa in caso di grave malattia,
in pericolo di morte, ammettere ai voti perpetui confratelli triennali,
che lo desiderano. Oh! Sì che si può; ditelo pure ai vostri Direttori; anzi
conviene perfino che lo suggeriscano, affinché se il Signore li chiama
possano portar seco il merito della perfetta consacrazione di se stessi a
Sua Divina Maestà. Potranno però avvisarli che tali voti obbligano essi
davanti a Dio ed alla nostra Pia Società, questa però non sarà obbligata
verso di essi finché non saranno regolarmente ammessi a farli, o
meglio a rinnovargli.
So che certi confessori per maggior profitto del loro sacro Ministero
desiderano esser provvisti della facoltà di assolvere dai peccati
riservati contenuti nel foglio della Sacra Penitenziaria. Ebbene, senza
troppo disturbarsi, esortateli a fare a voi la dimanda: voi mandatela a

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me accompagnata dal vostro parere: se questo sarà favorevole, saranno
prontamente esauditi. Voi poi, o cari Ispettori, nelle vostre visite
osservate come e da chi venga amministrato il Sacramento della
Penitenza, badate se si osserva il decreto della S. R. ed U. Inquisizione
del 24 aprile 1901 e quale sia la Regolarità dei Confratelli
nell'approfittare di questo gran mezzo di salute, cioè del Sacramento
della penitenza, facendo quelle esortazioni in comune conferenza e
dando quegli avvisi in privato che vi sembreranno più adatti al loro
vantaggio. Quanto agli allievi parmi qui da ricordarvi l'esempio del
nostro buon Padre Don Bosco che nelle sue visite alle varie case non
tralasciava mai di parlar loro della confessione, raccomandando in
modo speciale la sincerità e la costanza nei buoni proponimenti. Fate
che anche agli allievi esterni ed agli Oratoriani si procuri la comodità
di accostarsi al Sacramento della penitenza.
Da varie case mi pervenne la lagnanza che il Direttore fa, disfà,
dispone, ordina senza mai consultare il proprio Capitolo. Voi
informatevi se ciò avviene nelle vostre case ed esortate i Direttori ad
essere fedeli a questa regola di consultare il proprio Capitolo, come
pure a far le conferenze bimensili ai confratelli, a ricevere
regolarmente i rendiconti. Persuadeteli che questo affiatamento coi
propri dipendenti d'ordinario è ciò che li rende padroni dei loro cuori.
Una cosa che impedisce molto il bene che si può fare in un collegio, in
un oratorio e che anzi distrugge il bene già fatto e il vezzo di certi nuovi
Direttori di disapprovare ed abbandonare le buone pratiche, le pie
compagnie introdotte dall'antecessore, talvolta per introdurne delle
nuove e talvolta senza neppur occuparsi di supplire ciò che si
distrugge. Insegnate questa norma di santa prudenza di evitare la
smania di novità; ma pei primi anni sostenere e cercar di far fiorire le
buone pratiche dell'antecessore; mostrar la propria approvazione e
guardarsi da qualunque biasimo; questo gli guadagnerà subito il cuore
di quanti stimavano ed amavano l'antecessore.
Vi sarete accorti che da qualche anno lo studio del Capitolo Superiore è
di costituire bene le Ispettorie: nello sviluppo che, la Dio mercé,
prende la nostra Pia Società si scorge che il buon andamento della
medesima si basa specialmente sulla solida costituzione delle
Ispettorie e sul retto loro governo. Ora in questa impresa di ben
organizzare le Ispettorie invoco il vostro valido concorso. La nostra
mira deve essere rivolta ad arrivare a tal perfezionamento che ogni
Ispettoria possa a un dipresso bastare a se stessa per sostenere le opere
già iniziate e svilupparle secondo i bisogni ed anche intraprenderne
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delle nuove quando se ne scorga la convenienza. E questo si deve
cercare non per rendersi indipendenti, ma per poter viribus unitis fare
maggior bene. Non discendo per ora al particolare sui modi di riuscire
nell'intento: lascio alla vostra illuminata sagacia e zelo lo studiarli e
proporceli. Oltre le cose sopraindicate, che tendono a questo scopo,
solo vi aggiungo qualche parola sulla parte amministrativa. Ho letto i
rendiconti delle vostre visite ispettoriali ed ho trovato su questo punto
già qualche passo avanti in varie Ispettorie; vale a dire in vari Ispettori
seppero già farsi aiutare dai propri Direttori col farsi somministrare
delle somme per sopperire ai propri bisogni ed a quelli dell'Ispettoria,
ma vi resta ancora molto da fare. Nell'ultimo Capitolo Generale vi
furono assegnati i consiglieri ispettoriali per aiutarvi coi loro lumi ed
influenza. Sappiatevi valere della loro opera e consigli. Per mezzo di
essi e con le vostre visite cercate di abituare i vostri Direttori a quella
saggia economia che è la prima fonte del benessere materiale delle
case. Oltre la quota che fissate per sostenere i noviziati e gli studentati,
pensate se non si possa fissare anche qualche quota per sostegno
dell'Ispettore, la quale però non dovrà in nessun modo elidere la
consegna dei risparmi, che ciascuna casa potrà fare, oltre il necessario
da conservarsi per far fronte alle spese eventuali che potessero
occorrere. Fate comprendere ai vostri Direttori le spese che gravitano
sul nostro bilancio; quelle degli esercizi spirituali, di viaggi, dei
soccorsi ai genitori bisognosi di alcuni confratelli. E qui sia detto fra
parentesi, non conviene mai che l'Ispettore incarichi i Direttori di tali
confratelli a mandare simili sussidi. Quasi meglio sarebbe che i
Direttori non sapessero neanche quali siano tali confratelli. La ragione
la potete facilmente intendere da voi stessi.
Finora si ebbe l'uso di mandare i Confratelli infermi, specie se affetti
da malattie lunghe, ad altre ispettorie; ora converrà studiar di avere in
ciascuna ispettoria una casa per simili infermi, il cui mantenimento
graviterà poi anche sul bilancio dell'Ispettore. Che se per motivi di
maggior vantaggio alla salute degl'infermi stessi occorrerà mandarli in
arie diverse, in altre ispettorie, converrà che l'Ispettore provveda al
mantenimento di lui pagando una pensione all'Ispettore o Direttore
che lo accoglierà. Così pure se vi è qualche soggetto infermo
spiritualmente non converrà mandarlo in altra ispettoria e
segnatamente all'Oratorio. Bisognerà che l'Ispettore ricerchi una casa
più adatta nella propria Ispettoria, e non trovandone, s'intenda per
lettera col Capitolo Superiore sulla destinazione da assegnargli.
A proposito d'infermi spiritualmente non credo mai abbastanza

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raccomandato che non si proponga pei voti perpetui, e tanto meno per
le sacre ordinazioni chi avesse dato segni di non essere abbastanza
sicuro nella moralità ed in altre essenziali virtù. Questo deve essere di
interesse comune, specie degl'Ispettori.
Come sarà poi bello quando ciascuna ispettoria avrà il suo noviziato e
studentato con sufficiente numero di candidati! Anche a questo si deve
mirare in modo speciale. Facciamoci adunque coraggio e con tutto
l'ardore procuriamo concorrere tutti alla migliore organizzazione della
Pia Società di San Francesco di Sales che è tanto cara al nostro cuore e
che vediamo da Dio così benedetta e da Maria Ausiliatrice in modo
così evidentemente protetta.
Sovrattutto però studiamo di perfezionar noi medesimi nelle virtù
proprie del nostro stato. Se a tutti i cristiani si devono applicare quelle
parole: haec est voluntas Dei sanctificatio vestra; quanto più dobbiamo
applicarle a noi stessi, a cui incombe di far avanzare nella perfezione
anche gli altri. Alla nostra santificazione gioverà molto lo stringere
sempre più i vincoli della fraterna carità che devono tenerci uniti a
lavorare con tutto lo zelo alla maggior gloria di Dio ed al vantaggio
delle anime.
Le frequenti corrispondenze tra il Capitolo Superiore e gli Ispettori
saranno un mezzo potente per mantenere vivo questo vincolo di
fraterna carità; e però cogliete volentieri le occasioni che vi si
presentano di mettervi in corrispondenza coi vari membri del Capitolo
Superiore. Quasi ogni mese potete avere tale occasione rispondendo
alle lettere mensili del Prefetto Generale per i punti che vi riguardano.
Mentre risponderete a quelli che vi si presenta comodità di aggiungere
quelle altre informazioni e dire quelle altre cose che vi parranno
opportune.
Gradite i cordiali saluti, con cui, pregandovi dal Signore le più elette
benedizioni, raccomando alle vostre fervide orazioni
Il vostro Aff.mo Fratello in G. e M.
Sac. Michele Rua
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