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Codice scheda: ASC A4230505 (Microscheda: 2752B10/12)
Luogo e data: TORINO ­ 23/07/1876
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: RUA ANTONIO
Classificazione: Rua: Corrispondenza con altri
Tipo documento e supporto: Lettera spedita ­ Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Tratta col fratello Antonio dei suffragi per la mamma ad un
mese dalla sua morte e gli dà spiegazioni su distribuzione di effetti
personali della cara estinta.
***
Torino, 23 luglio 1876
Carissimo fratello
La tua lettera delli 16 del corrente mi ha consolato sentendo come la
tua famiglia siasi recata a fare la Santa Comunione pel suffragio
dell'ottima e compianta nostra madre, e che abbiano pur fatto
celebrare delle messe al medesimo fine. Spero che ancor tu hai fatto o
farai altrettanto, e questo raddoppia il mio contento. Noi qui le
abbiamo fatto un solenne funerale al giorno trigesimo dalla sua morte,
cioè alli 21 del corrente, con grande concorso ai SS. Sacramenti non
solo degli interni, ma ancora degli esterni fra cui Bianca colle sue tre
figlie che ha in casa. Continuiamo a ricordarci di lei e dei begli esempi
che ci ha lasciato. A fine di averla sempre presente ho fatto riprodurre
il suo ritratto, di cui ti mando due copie per mantenere la promessa
che ti feci fin da quando mi procurasti il piacere di venirci trovare.
Ora poi abbiamo liquidato ogni cosa che era di sua spettanza, e domani
ti spedirò a piccola velocità un grosso involto di biancheria con forse
qualche oggetto di vestiario coll'indirizzo ad Inocenza.
L'altra porzione l'ho lasciata a Bianca, con incarico di mandar qualche
parte di vesti e biancheria alla povera Marina Chiesa, che con quel suo
marito è sempre tribolata ed in gravi strettezze, mentre è carica di
famiglia.
Ho pur dato qualche vecchia camicia al nostro cugino Cravotto,
affinché serva per la sua nuova moglie, vecchia come lui e sempre
inferma, assediati entrambi dalla miseria. Ciò feci persuaso che nella
tua bontà avresti approvato il mio operato.
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Quanto al poco oro l'ammontare è di L. 58 e centesimi 50. L'oggetto
che pareva più prezioso, cioè il cosiddetto sclavasso, fu sottoposto alle
solite prove e fu trovato d'argento dorato, quindi invece di valere una
quarantina o 50 lire, fu valutato a sole L. 2.
Quanto ai pochi mobili io li valuto a L. 80 in tutto, stante la gran
difficoltà che vi sarebbe a venderli per la loro antichità e per essere
assai logori. Perciò mettendo insieme la metà dell'oreficeria in L. 30,
colla metà del valore dei mobili in L. 40, ti unisco qui L. 70, che io ti
suggerirei di dividere fra i tuoi figli e figlie, affinché tutti abbiano
qualche piccolo ricordo della cara loro Avola, lasciando però alla tua
prudenza di fare quanto crederai meglio.
Ti unisco qui altra lettera pel Parroco di San Zeno, favorisci incaricare
il tuo Giovanni o Carlo a fargliela tenere.
Salutami caramente tutta la tua famiglia e specialmente l'ottima tua
Innocenza, mandami sovente delle vostre nuove, e mentre io vi
raccomando tutti al Signore, credimi
Tuo aff. Fratello
Sac. Michele

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