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Codice scheda: ASC G336X003 (Microscheda: 4157C6/9)
Luogo e data: TORINO ­ 15/12/1896
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: LEDOCHOWSKI MIECISLAO
Classificazione: ISPETTORIE, VISITATORIE, DELEGAZIONI
Tipo documento e supporto: Minuta di lettera ­ Manoscritto
Autenticità: Firma autografa
Contenuto: Presenta al Card. Prefetto della S.C. di Propaganda Fide
copia di un brano di lettera dell'Avv. Verità relativa alla questione di
Alessandria d'Egitto ossia l'apertura da parte dei Fratelli delle Scuole
Cristiane di un loro laboratorio vicino al terreno dei salesiani. Chiede
che si impedisca la realizzazione di tale progetto perché
comporterebbe un grave danno alla fondazione salesiana e la
concorrenza metterebbe a repentaglio l'uno e l'altro istituto.
***
Torino, 15 dicembre 1896
Eminentissimo Signor Cardinal Prefetto
della Sacra Congregazione di Propaganda Fide,
Nell'interesse della Casa Salesiana di Alessandria d'Egitto, che sono
obbligato di tutelare, mi fo dovere di presentare all'Em.za V. R.ma
copia di un brano di lettera che il Signor Avvocato G. Verità, il quale
fino all'arrivo del Superiore locale Don Festa fu nostro corrispondente
ed agente d'affari in Alessandria, mi ha indirizzata lì 28 novembre
corrente anno.
"Il Signor Don Festa l'avrà già informata come i Frères per mezzo del
loro console ritornino sulla questione già decisa cioè sull'apertura di
un loro laboratorio vicino al nostro terreno e prigioni.
"Trovandomi al Cairo martedì decorso, cioè il 24 novembre ed avendo
saputo da Monsignor Bonfigli, che parimenti era al Cairo, tale notizia,
consigliai al Signor Don Festa di telegrafare la notizia al nostro
Procuratore Generale in Roma.
"Ieri ho veduto Monsignor Bonfigli in Alessandria ed il suo Vicario.
Quest'ultimo che non mi aveva veduto al Cairo mi ha confermato
quanto le ho detto. Mi ha aggiunto che il Console cerca di ottenere dal
Delegato il consenso o meglio un'approvazione per spedirla a Roma.
"Essi, cioè i Frères, sostengono che il terreno fu acquistato da vari
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anni; che tutto era preparato, e non mancava che mettere in esercizio il
laboratorio. Ciò non è conforme alla verità.
"Il terreno fu da loro acquistato non so per quale scopo; ma so per
certo che dopo hanno cercato di rivenderlo, tanto è vero che fu offerto
insino a Monsignor Corbelli, ed alle Suore di San Carlo Borromeo, il
che sta a provare che essi avevano abbandonato ogni idea per quel
terreno. Ed una prova maggiore ancora l'abbiamo nel fatto che essi
hanno comprato da più di un anno un altro terreno posto nella Via
della Porta Rossetto dove io abito, cioè nelle vicinanze della mia casa
per il prezzo di franchi 30.000, e dell'estensione di picchi 3000, cioè
1700 metri circa, e già questo terreno è destinato per un laboratorio
che funzioni (invero assai miseramente mancando di personale da
varii mesi). Dunque ora è per picca che il progetto abbandonato si
riprende, e allo scopo di intrighi politici che i Frères si prestano a
queste manovre nelle quali fanno figurare il Console".
Nella supposizione che la sostanza di ciò che l'Avvocato Verità mi ha
riferito sia vera, io prego la Eminenza Vostra Reverendissima a voler
considerare quanto danno ne verrebbe alla fondazione Salesiana. Se i
fratelli delle Scuole Cristiane ottenessero da cotesta Sacra
Congregazione che, tolto il divieto, fosse loro fatta facoltà di erigere il
progettato stabilimento di arti e mestieri presso della nostra area; oltre
che la cosa avrebbe l'aspetto di contro altare, vi nascerebbe quasi
inevitabilmente una non so quale concorrenza alla quale metterebbe a
repentaglio e l'uno e l'altro Istituto. Certo io non avrei permesso che si
scegliesse il terreno in detta località se non fossi stato moralmente
sicuro che l'azione salesiana si sarebbe potuto colà liberamente
svolgere senza ostacoli. Ciò indipendentemente dalla cattiva
impressione che ne verrebbe al pubblico, che non saprebbe certo mai
spiegarsi come due istituti di eguale indole e scopo siano lasciati
sorgere vicini l'uno dall'altro. Io ho gran fiducia che la Eminenza
Vostra Reverendissima, non permetterà che inutilmente la Pia Società
Salesiana abbia speso tanti danari e abbia a ricevere tale torto. Io sarei
quasi deciso se ai Frères, per ragioni che io non sono in grado di
comprendere ed apprezzare, fosse concesso quanto desiderano e
domandano, di sottomettere all'alto senno della Eminenza Vostra se
non sia più conveniente che i Salesiani abbandonino la loro fondazione
dietro giusto ed equo risarcimento per parte dei Frères delle spese fin
qui incontrate e per la compera del terreno e per tutto il resto.
L'Avvocato Verità non l'accena, ma la questione potrebbe in seguito
prendere uno spostamento, che cioè, messo in disparte il disegno di

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fondare il loro stabilimento vicino al nostro, si accontentassero di
erigerlo in altra località di Alessandria e questo domandassero a
cotesta Sacra Congregazione. Non nascondo che la cosa in tal caso si
presenterebbe sotto un aspetto meno odioso anche considerata dal lato
nostro. Ma però siccome non si può per ora conoscere se Alessandria
possa contenere simultaneamente, senza farsi troppo danno l'un
l'altro, due stabilimenti di arti e mestieri, così prego la Eminenza
Vostra Reverendissima perché anche in detta ipotesi voglia rimandare
qualsiasi decisione post experimentum.
Nella speranza che la Eminenza Vostra Reverendissima vorrà usarmi
indulgenza per avere su una semplice notizia privata, di non preciso
valore, osare esprimere i miei pensieri e desideri, m'inchino al bacio
della Sacra Porpora e con sentimenti di profonda venerazione ho
l'onore di potermi professare
Della Em.za V. R.ma
Umil.mo Osseq.mo Devot.mo Servo
Sac. Michele Rua
Rett. Magg. dei Salesiani di D. Bosco
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