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Codice scheda: ASC A4570340 (Microscheda: 3983C9/D8)
Luogo e data: TORINO ­ 06/07/1901
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: SALESIANI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare ­ Stampa tipografica
Autenticità: Copia
Contenuto: Comunica che in data 24.4.1901, la S.Sede ha emesso un
Decreto con cui si vieta ai Superiori di Comunità di ascoltare le
confessioni sacr. dei propri alunni dimoranti nella stessa Casa [All.:
''Quesiti intorno al decreto''].
***
Torino, 6 luglio 1901
Fratelli e Figli miei in Cristo carissimi
Debbo oggi comunicarvi un documento della massima importanza, un
decreto della Santa Sede che riguarda in particolare la Pia Società di
San Francesco di Sales. Ricorderete che nel 1899 sotto la data del 5
luglio era stato emanato un decreto con cui si vietava ai Superiori di
qualunque religiosa comunità, un Seminario o Collegio nella città di
Roma, di ascoltare le sacramentali confessioni dei propri alunni
dimoranti nella stessa casa. Ora questo divieto, con altro decreto sotto
la data del 24 aprile del corrente anno, venne esteso a tutte le nostre
case. Qui unito ve ne mando copia in tutta la sua integrità, affinché
tutti possiate averne piena conoscenza. Radunati tutti i Confratelli
professi, ciascun Direttore ne dia lettura con chiara ed intelligibile
voce, e, senza farvi alcun commento, procuri di spiegarne il senso
eziandio a quei confratelli che non intendono il latino. Si conservi poi
gelosamente, come si merita qualunque documento, ordine e
disposizione proveniente dalla suprema Autorità della Chiesa.
Finora a norma delle deliberazioni dei Capitoli Generali tenevamo una
via che ci pareva più adatta alle nostre circostanze: ora chi fu da Dio
incaricato di ammaestrare i popoli, ed anche i loro maestri, ci fa
conoscere che dobbiamo modificarla; e noi riconoscenti e rispettosi
con piena e volenterosa obbedienza eseguiamo quanto ci viene
prescritto, imitando così il nostro buon Padre Don Bosco che tanta
venerazione ed obbedienza prestò sempre a qualsiasi cenno della Santa
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Sede.
Non si cerchi come mai ci sia dato quest'ordine, per causa di chi o di
quale avvenimento: riteniamo che è disposizione dell'amorevole
Divina Provvidenza, che è Gesù stesso che si degna parlarci per mezzo
del suo Vicario, e studiamoci di eseguirne gli ordini colla maggiore
fedeltà. La data di questa mia ci deve ricordare che a San Pietro, che
per mezzo del successore Leone XIII gloriosamente regnante, ci fa
avere questo prezioso documento.
Affinché poi nessuno fra noi abbia a sospettare che si avesse difficoltà
di comunicarvi questo Decreto, vedendo la distanza tra la data del
decreto stesso e quella di questa mia comunicazione, vi dirò che di esso
non arrivò a nostre mani se non in principio di giugno: la necessità poi
di aspettare qualche chiarimento, che avevo chiesto, mi ha obbligato a
differire fino al giorno d'oggi.
Questo documento venne pure comunicato ai Rev.mi Vescovi, nelle cui
diocesi trovasi qualche Casa Salesiana, ma con raccomandazione di
non dargli pubblicità: ora la stessa raccomandazione io fo' a tutti i
Confratelli: serva questo Decreto per nostra guida; ma non se ne parli
con nessuno estraneo alla nostra Pia Società; anzi a tenore del Decreto
stesso non se ne parli neppure tra di noi nelle familiari conversazioni.
Quei Direttori che incontrassero difficoltà nell'esecuzione si rivolgano
al loro Ispettore che volentieri si presterà in loro aiuto per superarle.
Questi poi in caso di bisogno ricorrano direttamente a noi.
Ecco, oh cari confratelli e figli, quanto avevo a dirvi in questo
proposito. Ora tutti insieme ringraziamo il Signore e preghiamolo ad
assisterci colla sua grazia nell'esatto adempimento di sua santa
volontà. Vogliate ricordare anche nelle vostre orazioni
Il vostro aff.mo in G. e M.
Sac. Michele Rua
P. S. Gli anni scorsi solevo spedirvi una lettera edificante. Quest'anno
invece vi manderò copia del discorso che il Rev.mo T. Felice Reviglio
tenne il giorno di San Giovanni Battista nella solita riunione degli
Antichi Allievi. Egli ci rappresenta così al vivo e così bene il nostro
carissimo Padre Don Bosco, che mi pare valga meglio che qualunque
mia lettera edificante. Leggetelo a tavola ed anche in particolare: potrà
servire di pascolo salutare.

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