letture


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DON BOSCO
CIRCOLARI
LETTURE.
Miei dilettissimi figliuoli in O. C.,
Una gravissima cagione mi determina a scrivervi questa lettera sul principiare
dell'anno scolastico. Voi sapete quanta affezione io nutra per quelle anime che
Gesù benedetto Signor nostro, nella sua infinita bontà, volle affidarmi, e
d'altra parte non dovete misconoscere quale responsabilità pesi sugli
educatori della gioventù, e quale strettissimo conto costoro dovranno rendere
della loro missione alla Divina Giustizia. Ma questa responsabilità io debbo
sostenerla con voi indivisa, o miei Carissimi figliuoli, e bramo che sia per voi e
per me origine, fonte, causa di gloria e di. vita eterna. Perciò ho pensato di
richiamare la vostra attenzione sopra un punto importantissimo, dal quale può
dipendere la salute dei nostri allievi. Parlo dei libri che si debbono togliere
dalle mani dei nostri giovanetti, e di quelli che si debbono usare per le letture
individuali, o per quelle fatte in comune.
Le prime impressioni, che ricevono le menti vergini e i teneri cuori dei
giovanetti, durano tutto il tempo della loro vita; e i libri oggigiorno sono una
delle cause principali di queste. La lettura ha per essi una vivissima attrattiva
solleticando la loro smaniosa curiosità, e da questa dipende moltissime volte
la scelta definitiva che fanno del bene o del male. I nemici delle anime
conoscono la potenza di quest'arma e la esperienza vi insegna quanto
sappiano scelleratamente adoperarla a danno dell'innocenza. Stranezza di
titoli, bellezza di carta, nitidezza di caratteri, finezza di, incisioni, modicità di
prezzi, popolarità di stile, varietà d'intrecci, fuoco di descrizioni, tutto è
adoperato con arte e prudenza diabolica. Quindi tocca a noi opporre armi . ad
armi; strappare dalle mani dei nostri giovani il veleno, che l'empietà e 1'
immoralità loro presenta: ai libri cattivi opporre libri buoni. Guai a noi se
.dormissimo mentre l'uomo nemico veglia continuamente per seminare la
zizzania!
Perciò fin dal principio dell'anno scolastico si metta in pratica ciò che le
Regole prescrivono, si osservi cioè attentamente quali libri rechino con sè i
giovani nell'entrare in Collegio, destinando, se fa d'uopo, una persona ad
ispezionare bauli ed involti. Oltre a ciò il Direttore di ogni Casa imponga ai
giovani di fare l'elenco coscienzioso di ogni loro libro e di presentarlo al
Superiore stesso. Questa misura non sarà superflua, sia perchè si potrà
esaminare meglio se qualche libro rimane inosservato, sia perchè,
conservandosi questi elenchi, potranno in data circostanza servire per regola
di azione, contro chi maliziosamente avesse celato qualche libro cattivo.
Simile vigilanza continui tutto l'anno, sia comandando agli allievi di
consegnare ogni libro nuovo, che acquistassero lungo il corso scolastico, o che
fosse introdotto dai parenti, amici e condiscepoli esterni ; sia osservando che,
per ignoranza o per malizia, non siano fatti avere ai giovani pacchi involti in
giornali pessimi ; sia col fare prudenti perquisizioni in istudio, in camerata, in
iscuola.
Le diligenze usate a questo fine non sono mai troppe. Il Professore, il Capo
Studio, l'Assistente osservino eziandio che cosa si legga in Chiesa o in
ricreazione, in iscuola, nello studio. I vocabolarii non purgati sono pure da
eliminarsi. Per tanti giovani sono il principio della malizia, delle insidie dei

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compagni 'cattivi. Un libro cattivo è una peste che ammorba molti giovani. Il
Direttore stimi di aver ottenuta una buona ventura, quando riesce a togliere di
mano a ' qualche allievo uno di questi libri.
Purtroppo che i giovani possessori di questi si prestano ben difficilmente
all'obbedienza, e ricorrono ad ogni astuzia per nasconderli. Il Direttore deve
lottare contro l'avarizia, la curiosità, la paura del castigo, il rispetto umano, le
passioni sbrigliate. Per ciò io credo necessario conquistare il cuore dei
giovani, persuadendoli colla dolcezza. Più volte all'anno dal pulpito, alla sera,
nelle scuole trattar l'argomento dei libri cattivi, far vedere i danni che da
questi derivano; persuadere i giovani che non si vuole altro, fuorchè la `salute
delle anime loro,: che noi dopo Dio amiamo sovra ogni altra cosa. Non si usi
rigore, se non nel caso che un giovane fosse di rovina agli altri. Se uno
consegnasse un libro cattivo ad anno avanzato, si dissimuli anche la passata,
disobbedienza e si accetti quel libro come un carissimo regalo. Tanto più che
talora può essere il Confessore che gli. ha prescritta simile consegna,. e
sarebbe imprudenza cercare più 'in là. La conosciuta benignità dei Superiori
indurrebbe anche i compagni alla , denunzia di chi nascondesse simili libri.
Scoperto però un libro proibito dalla Chiesa o immorale, si consegni subito
alle fiamme. Si sono visti libri tolti ai giovani e conservati riuscir di rovina a
Preti ed a Chierici.
Così operando io spero che i libri cattivi non entreranno nei nostri collegi,
ovvero entrati saranno presto distrutti.
Ma, oltre i libri cattivi, è necessario tener d'occhio certi altri libri, i quali,
benchè buoni o indifferenti in sè, pure possono riuscir di pericolo, perchè non
convenienti all'età, al luogo, agli studi, alle inclinazioni, alle passioni nascenti,
alla vocazione. Questi pure si debbono eliminare. In quanto
ai libri onesti ed ameni, se si potessero escludere, ne verrebbe un gran
vantaggio per il profitto nello studio; i Professori, regolando i cómpiti
scolastici, potranno misurare agli allievi il tempo. Essendo però oggigiorno
quasi irrefrenabile la smania di leggere; e anche molti libri buoni scaldando
troppo le passioni o le immaginazioni, ho pensato, se il Signore mi dà vita, di
ordinare è stampare una collana di libri ameni per la gioventù.
Ciò dico riguardo ai libri che si leggono in privato. Per ciò che spetta alle
letture fatte in comune nei refettorii, nelle camerate e nella sala di studio, dirò
in primo luogo che. non si leggano mai libri, se prima non sono approvati dal
Direttore e siano esclusi i 'romanzi di qualunque genere essi siano, non usciti
dalla nostra Tipografia.
In refettorio ,si legga il Bollettino,Ie Letture Cattoliche, di mano in mano che
escono, e negli intervalli i libri storici stampati nell'Oratorio, la Storia d'Italia,
la Storia Ecclesiastica e dei Papi, 1 racconti sull'America e su altri soggetti;
ma pubblicati nella collezione delle Letture Cattoliche, e i libri storici od i
racconti della Biblioteca della gioventù. Questi ultimi si potrebbero leggere
nello studio, ove vi fosse ancora l'usanza di una lettura nell'ultimo. quarto
d'ora, prima della scuola di canto.
Riguardo poi alla lettura nelle camerate, intendo di bandire assolutamente
ogni lettura divagante o amena, ma desidero siano adottati libri, che colleloro
impressioni sull'animo del giovanetto che sta per addormentarsi, siano atti a
renderlo più buono. Quindi sarà cosa utilissima che si usino in questa
circostanza libri allettevoli, ma d'argomento piuttosto sacro od ascetico.
Incomincierei dalle biografie dei nostri giovanetti Comollo, Savio, Besucco
ecc., continuerei con quei libretti delle Letture Cattoliche che trattano di

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religione; finirei colle vite di Santi, ma scegliendo le più attraenti ed
opportune. Queste seguono il brevissimo discorso della sera, partito da un
cuore che desidera la salute delle anime, sono certo che talora faranno più
bene di quello possa farlo un corso di
es r izi s irituah.
Per ottenere pienamente questi desiderati effetti e fare che i nostri libri
servano di antidoto contro i libri cattivi, vi prego e vi scongiuro di amare voi
stessi le pubblicazioni dei nostri Confratelli, tenendovi liberi da ogni
sentimento d'invidia o disistima. Dove trovaste qualche deficienza, col
consiglio ed anche coll'opera, se avete tempo, prestatevi, perchè si possano
fare le correzioni necessarie, col notificare le vostre osservazioni all'autore
stesso od a quelli fra' Superiori, cui spetta la revisione delle nostre
pubblicazioni. Ma giammai una censura esca dal vostro labbro. L'onore di uno
è l'onore di tutti. Se i giovanetti udirono il maestro o l'assistente lodare un
libro, essi pure lo stimeranno, loderanno, leggeranno. Ricordatevi una gran
parola che il Santo Padre Pio IX indirizzava un giorno ai Salesiani: « Imitate
l'esempio dei Padri della Compagnia di Gesù. Perchè i loro scrittori sono così
stimati.
Perchè .i confratelli si adoperano a rivedere e correggere, come se fossero
proprie, le opere di un confratello; quindi in pubblico, con tutti i giornali dei
quali ponno disporre, celebrandone i meriti, gli procurano una fama esimia, e
nel privato delle conversazioni sul loro labbro non risuonano che parole di
lode. Non udrete mai uno di quei Padri, che pure si contano a migliaia, uscire
in una critica che diminuisca la fama di un confratello. »
Così fate voi in mezzo ai nostri cari giovanetti, e state certi che i nostri libri
produrranno un bene immenso-.
Miei cari figliuoli. Ascoltate, ritenete, praticate questi miei avvisi. Sento che
gli anni miei volgono al loro tramonto. Anche i vostri anni vanno velocemente
passando. Lavoriamo adunque con zelo, perchè abbondante riesca la .messe di
anime salvate, da poter presentare al buon Padre di famiglia, che è Dio. Il
Signore vi benedica, e con voi benedica i nostri giovani allievi, che saluterete
da parte mia, raccomandando alle loro preghiere questo povero vecchio che li
ama tanto in Gesù Cristo.
Nel giorno della festa di tutti i Santi, 1884.
Affezionatissimo in Gesù Cristo
Sac. Gio. Bosco