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DON BOSCO
CIRCOLARI
MISSIONI D'AMERICA E NUOVA PARTENZA.
Benemeriti Cooperatori e Cooperatrici,
Mi gode l'animo di poter far giungere fino a voi, o cari Cooperatori e
Cooperatrici, le interessanti notizie che mi giungono dalla Patagonia e dalle
altre numerose Missioni; già aperte nell'America del Sud, ed esporvi in pari
tempo i disegni di nuove imprese, cui, per urgenti bisogni di quelle lontane
popolazioni, converrà metter mano quanto prima. Dopo di aver corsa e ricorsa
la Patagonia, dall'Oceano Atlantico alle Cordigliere delle Ande, e valicate per
ben due volte quelle celebri montagne per giungere fino al Chilì, .dopo di aver
catechizzate e battezzate varie tribù di selvaggi, a prezzo di stenti e pericoli
incredibili da parte dei nostri Missionari, è giunto il momento di dover
pensare seriamente a consolidare e perpetuare il bene fatto fino ad ora.
Poiché quelle tribù pacificate e convertite alla fede, avendo cominciato a
gustare le prime dolcezze della vita Cristiana e civile, non possono rassegnarsi
a veder solamente di tanto in tanto il Missionario, che li chiamò alla vita
sociale ed alla luce del Vangelo.
Con giusta ragione essi lo vorrebbero sempre in mezzo a loro, per essere da
lui diretti, istruiti e consolati; e più specialmente per essere da lui assistiti ne'
casi di malattia ed in pericolo di morte.
Non è quindi a stupire se a Mons. Cagliero, Vicario Apostolico della Patagonia,
non regga l'animo di rifiutare ai poveri selvaggi, che pure sono suoi carissimi
figli in Gesù Cristo, questi religiosi e giustissimi conforti. Ma egli non ha né
personale, né mezzi sufficienti per appagare i loro ardenti desideri. Dovendo
stabilire residenze fisse pei Missionari nel deserto Patagonico, a misura che i
selvaggi si riuniscono in colonie o villaggi, egli abbisogna, come ben potete
comprendere, di un maggior numero di sacerdoti, di catechisti e di suore, e di
molti mezzi materiali, che sono indispensabili alla vita sociale ed al culto
divino.
Quei poveri neofiti, malgrado il loro buon volere, non possono offrire ai nostri
Missionari altro che lo spettacolo, della lor miseria lagrimevole. Essi stessi
abbisognano di tutto, fin d'essere vestiti e mantenuti, massime in sul principiò
di lor conversione. Quindi è che le sorti di quelle Missioni dipendono affatto
dalla Pia Società Salesiana e dalla. Carità de nostri Cooperatori e
Cooperatrici. E noi dovremo, disanimarci? Oh no l Anzi raddoppieremo gli
sforzi, per non lasciar venir meno quelle opere, che già ci costarono tanti
sudori e tanti sacrifizi.
Oltre a ciò è bene che sappiate che, per assicurare l'esito della totale
conversione della Patagonia, abbiamo già stabilito di aprire una via dalla parte
occidentale del. Chili, e già un drappello di Salesiani si recano colà per
fondare una Casa al di là delle Cordigliere, nella Città di Concepcion,
appartenente alla repubblica Chilena.
É di là che dovranno partire colonie di Missionari per evangelizzare
l'Araucania e la Patagonia Occidentale, spargendosi poscia a poco a poco
nell'Arcipelago di Chiloe e di Magellano, nelle così dette Terre del Fuoco,
popolate tutte di innumerabili tribù indigene e affatto prive di ogni idea di

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religione e di civiltà.
Don Fagnano in questo momento deve essere già disceso nelle Isole Malvine, e
di là correrà ad esplorare tutte quelle isole fino al Capo Horn, e vi studierà i
punti più strategici e meglio adatti per piantar colà le tende dei nuovi soldati
della Croce, che andranno presto a raggiungerlo.
Non potrete mai immaginarvi, o cari Cooperatori e Cooperatrici, quante vive
istanze e quante suppliche mi giungano di laggiù, da parte dei nostri
infaticabili Missionari e delle popolazioni stesse, affinché mandiamo colà
nuovi e ragguardevoli rinforzi di uomini e di danaro.
Ed appunto per far conoscere meglio i bisogni e la condizione, grazie a Dio,
soddisfacente delle nostre Missioni di America è venuto espressamente da
quei lontani paesi il nostro Missionario D. Luigi Lasagna, il quale non lasciò
intentata nessuna via per indurmi a preparare, anche questa volta, una
numerosa spedizione di Missionari Salesiani e di Suore di Maria Ausiliatrice.
Ne abbisogna anch'egli di un buon numero per le Missioni, che gli affidai nel
vastissimo Impero del Brasile, più esteso di per sé solo che tutta quanta
l'Europa, e dove vi sono regioni sconfinate, popolate unicamente di selvaggi,
che scorrazzano per immense foreste, sospirando da secoli una mano amica,
che loro vada a sottrarli alla vergognosa barbarie, in cui giacciono sepolti, e vi
giaceranno ancora chi sa per quante generazioni, se lo zelo di Missionari,
sostenuti dalla carità dei fedeli, non apporta loro presto un qualche aiuto. .
Indotti da questi potenti motivi, abbiamo deciso di preparare per il prossimo
novembre la spedizione di un nuovo drappello di Missionari, che
raggiungeranno almeno il numero di trenta, e che potranno anche essere di
più, se i soccorsi dei Benefattori ci giungeranno a tempo e copiosi.
Ciò posto, non vi sarà difficile capire, o cari Cooperatori e Cooperatrici, che
per allestire la novella schiera di conquistatori di anime e di propagatori del
regno di Dio in sulla terra, occorrono gravissime spese di sacri arredi, spese di
vestiario e biancheria, spese di suppellettili per la Chiesa, scuola ed abitazione
e spese urgentissime per i viaggi di mare e di terra. Epperciò non mi resta
altro che riporre ogni mia speranza in Dio e nella generosità vostra, o
carissimi Cooperatori e Cooperatrici, affinché , come già mi siete venuti in
aiuto nelle spedizioni antecedenti, così non indugiate a soccorrermi nella
spedizione che attualmente divisiamo, malgrado la grande strettezza di mezzi
materiali che ci affligge. Faccio quindi un nuovo appello alla vostra carità ;
ascoltate anche voi, al pari di me, la voce dei cari Missionari ed il grido che ci
mandano tanti poveri derelitti da quelle lontanissime contrade.
Pertanto supplico i Cooperatori e le Cooperatrici a renderci possibile la nuova
spedizione, soccorrendoci colle ferventi preghiere e colle offerte che potranno
fare in tele od oggetti di biancheria, in panni od abiti, in arredi di chiesa od in
vasi sacri, e più ancora in danaro, con cui far fronte . alle spese di viaggi e
trasporti per terra e per mare, in fine con qualsiasi limosina che la pietà loro
suggerisca e le loro forze permettano.
All'Oratorio di Torino, donde prenderanno le mosse i nuovi Missionari, si
riceverà con gratitudine sia a mano, o per ferrovia, o per posta, quanto la
vostra industriosa carità sarà per inviare al nobile intento.
Nel giorno poi, che sarà scelto per la partenza dei Missionari, prima della
funzione di congedo, si terrà apposita conferenza ai Cooperatori e
Cooperatrici nel Santuario di Maria Ausiliatrice, e questo vi sarà per tempo
notificato, affinché coloro che lo desiderano possano intervenirvi, e mentre fin
d'ora v'invito, non voglio lasciar di pregarvi ad aver la bontà di cercare pure,

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tra i vostri conoscenti ed amici, chi volesse eziandio concorrere col suo obolo
a questa opera di umanità e di fede.
Noi segneremo il vostro ed il loro nome nei registri del nostro pio Istituto, per
ricordarli ogni giorno nelle nostre preghiere, per implorare dal Cielo copiose
benedizioni sopra di voi e sopra tutti quelli che ci beneficheranno, sopra. le
loro famiglie e le opere loro, sicuri che Iddio li segnerà nel libro della vita, nel
libro dei predestinati, poiché è sentenza del grande Sant'Agostino, che chi
procura efficacemente la salute delle anime, mette al sicuro l'anima propria:
Animam salvasti, animam tuam praedestinasti.
Maria SS. Ausiliatrice che si è costituita protettrice e madre dei nostri
Missionari e di quei poveri selvaggi, vi ottenga da Dio ogni più eletta
benedizione spirituale e temporale.
Torino, li 15 Ottobre 1886.
Vostro aff.mo in G. C. Sac. Giovanni Bosco
N, B. I caritatevoli Benefattori delle nostre Missioni sono pregati di mandare
le offerte direttamente a D. Bosco in Torino, Via Cottolengo N. 32.