Cimatti|Ricaldone Pietro / 1936-6-29

1696 / Ricaldone Pietro / 1936-6-29 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



29 giugno 1936

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Come regalo della sua festa mi giunge la sua terribile lettera.1 È la prima che ricevo in 40 anni di Congregazione, e ne ringrazio il Signore. Buona batosta per la superbia! Semplicemente per dovere di coscienza e di giustizia (non per me, meno che niente, ma per i confratelli):

  1. Il povero Don Cimatti non ha inteso dire dure o quasi ironiche espressioni mai a nessuno e tanto meno ai Superiori, che ama e stima. E tanto meno nuove ed aggravate recriminazioni intende fare ai Superiori per qualsiasi disposizione siano per prendere.

  2. Non mi discolpo né tento di dare spiegazioni, perché forse oscurerei ancor di più. Mi convinco che non so scrivere – né che so chiarire il pensiero – ma lo ravvolgo e rendo oscuro – me lo dicono anche i confratelli. Scriverò il meno possibile.

  3. Scongiuro solo i Superiori che in caso di impossibilità della fondazione di Osaka, mi usino la carità:

1. Di scrivere direttamente a S. E. il Vescovo;

2. O di dirmi quanto devo scrivere.

Ho pregato tutto il giorno per Lei e gli altri Pietri. Deo gratias

Suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.





1 Di questa lettera, in risposta a quella di Don Cimatti del 3 e 5/5/1936 indirizzata ai Superiori Maggiori, si conserva copia nell’Archivio Centrale. La lettera di Don Cimatti indirizzata a tutti i Superiori non piacque a Don Ricaldone. In mancanza di personale egli disdice la fondazione di Osaka. Certamente in quei tempi non stava bene di salute.