529 giardini


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1.1 529 /Giardini Mario / 1930-1-31 /

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a S.E. Mons. Mario Giardini, Delegato Apostolico



31 gennaio 1930

Eccellenza Reverendissima,


Avrà ricevuto il povero telegramma annunziante l’arrivo del gran barbone in sede.1 Il vivissimo desiderio, per non dire la necessità, di potermi abboccare al più presto con V. E. venne attutito dal caro annunzio della prossima venuta a Shindenbaru, e spero che, provveduto al riposo dell’anima, penserà anche a concedere al sottoscritto un’udienza, avendo molti consigli e suggerimenti da chiedere.

Non posso darLe notizie definitive dei progetti o disposizioni volendo prima parlare coi confratelli.

Come sa, sono entrate le Suore di Maria Aus. (in numero di sei) e per ora alloggeranno in casa di fitto, in attesa della Provvidenza che indichi la via.

Ho condotto pure dieci nuovi confratelli per iniziare lo studentato filosofico. Per ora si è affittata una miserella casa (non certo adatta per casa di formazione) perché non ho i mezzi.

C’è un terreno già acquistato a Takanabe, ma non ho i soldi per costruire. Se il Signore vuole che cominciamo nello squallore della povertà, e non so davvero (vedo così buio davanti a me…) come farò… ma ci penserà bene anche Lui, vero?

Spero a viva voce dirLe qualche cosa di più consolante. Ad ogni modo:

  1. Mi pare urgente pensare a mettere a posto bene le Suore e la casa dello Studentato.

  2. Regolarizzare la proprietà della Missione col fare uno “Shadan”[Ente morale].

  3. Cercare come vivere e come sviluppare la missione.

A proposito di quest’ultima cosa, so che l’Opera della S. Infanzia della Spagna sarebbe disposta a sussidiare fortemente un’opera che si facesse a favore di orfani. Le Suore di Biwasaki da lungo tempo mi stavano dietro per vedere se potevamo accettare i giovani e le ragazze che esse possono tenere fino ad una certa età solamente. Penso che i Salesiani e Suore di Don Bosco, se avessero gli aiuti necessari potrebbero presto iniziare quest’opera. Primi approcci fatti all’Opera diedero buone speranze che diverrebbero forse realtà se la parola autorevole del Delegato Ap. dichiarassero [sic!] che realmente quest’Opera è necessaria nella Missione di Miyazaki: così assicurano.

Come vede, comincio già a darLe lavoro, preludio di tanto altro che farei in seguito.

So che ci ha già sovvenuti caritatevolmente con intenzioni di Ss. Messe: comprende che siamo in 9 e non avendone fisse, è sempre carità fiorita l’averne.

Ma quello che non mi deve negare l’E. V. è la preghiera vivissima per noi tutti, per me specialmente, vero guastamestieri.

Ci benedica tutti. Ossequi all’amabilissimo Don Cerroni e al fratello.

Dell’E. V. Rev.ma, tutto suo nel Signore:

Don V. Cimatti, salesiano

1 Era arrivato il 29 gennaio. Sia le suore, arrivate in anticipo il 14 dicembre, sia i chierici arrivati con lui, non avevano ancora una sede stabile. Dovettero abitare in una casa giapponese presa in affitto a Oyodo nella periferia di Miyazaki.