Gualdo Tadino, 5 agosto 1929


Gualdo Tadino, 5 agosto 1929



490 /Rinaldi Filippo / 1929-8-5 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Amatissimo Padre,


Inizio oggi la muta di Gualdo, dopo di aver finito quella di Frascati, e per non dimenticare, e convinto di realizzare un suo desiderio le espongo alcune impressioni avute.


        1. Ho sentito discorsi sull’ampliamento di Maria A. – è sempre la questione della spesa il perno. “Si stenta tanto a mantenere noviziati, studentati e missioni...”. Non sembrano che soldi (e ce ne vogliono tanti!) buttati… Così ingrandita servirà effettivamente solo per il giorno della festa…

        2. I confratelli hanno l’impressione che il Capitolo Superiore sia assente alla periferia. Bisognerebbe sveltire gli organi dei dicasteri con personale scelto, e che sbrigasse le cose con competenza e relativamente con sollecitudine, anche perché – specie alcuni superiori, data l’età – non riescono a tener dietro a tutto.

        3. La Congregazione è troppo assente da Roma. Si potrebbe ottenere di più se nelle varie Congregazioni od uffici potesse intromettersi: così fanno con vantaggio anche materiale le altre congregazioni che hanno sul posto individui che conoscono bene le vie per introdursi: proprio nel momento buono. Ad es. dicono, sono nulla i sussidi ordinari di Propaganda Fide, in confronto dei sussidi straordinari che si concedono a chi sul posto e a tempo opportuno petit et accipit. Questo lo schema di vari discorsi ed il desiderio di essere informati dei risultati del Capitolo Generale, nella speranza di vedervi la realizzazione di necessità sentite – in altri lo sconforto di trovare che sarà tutto come prima.


Arrepta occasione insinuai, rettificai, ma in molte cose essendo più persuaso di loro di quanto dicevano non potevo se non ascoltare, facendo al solito un po’ l’oca.

Così pure non avrei pensato di trovare in vari il pensiero della questione di Don Savarè – che certo se ostica e spinosa – ha i suoi punti di verità.

Prego che il Signore abbia guidato i Superiori nello studio delle necessità del Giappone in modo che tutto vada per il bene e che presto sia deciso bene e pel bene delle anime.

Continuo, nell’attesa, a pregare e Lei voglia aiutarmi affinchè possa salvare l’anima mia e affinchè predicando agli altri “ne reprobus efficiar”. Nel Signore

Suo aff.mo

1 Don V. Cimatti, salesiano

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