1668 / Cecchetti Albano / 1936-5-11 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
11 maggio 1936
Carissimo Don Cecchetti,
Per il problema Nishida – disobbedienza formale al capo dell’Istituto – Don Liviabella e Sig.ra Osabune tentarono di ragionarlo – si fosse piegato… invano – quid facere? È un momento in cui bisognava fare così.
Perché il Padre, che aveva affidato i figli all’Ospizio (promessa) li voglia portar via… non si sa. Egli viene a trovarsi così in posizione nuova di fronte alla missione, che manteneva i suoi figliuoli – bisognerà pensarci, tanto più che c’è il problema ancor in aria di Muraya – in pratica questa nuova posizione se la crea Lui – quid? Preghiamo.
Per la Sig.ra Nagata e dottoressa (che parla solo quando è interrogata… e sempre nel senso dell’altra) quid dicere?
La Sig.ra Nagata parla di fondazione, di noviziato, ecc. Ho detto scriva chiaro le sue intenzioni. Intanto scrivo a Tokyo – ma ha fatto colla venuta delle compagne un pasticcio tale, che se prima si poteva sempre a qualche cosa pensare, ora non so davvero che concludere.
Insomma preghiamo, caro Don Cecchetti, che passiamo davvero brutti quarti d’ora. Il Signore sa e vede – Maria A. non ci abbandonerà nel suo mese. Preghi per il
Suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.