1155 begliatti |
1155 / Begliatti Letizia F.M.A. / 1933-9-16 /
1 a Suor Letizia Begliatti, Superiora delle F.M.A. in Giappone |
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Takanabe, 16 settembre 1933
Rev.ma Madre,
Facendo seguito alle poche parole scritte su altra lettera, mi preme rispondere alle sue impressioni sulle novizie e suore giapponesi.
1. Certo è la massima difficoltà impadronirsi di loro da noi stranieri – e che non sappiamo bene la lingua – ma penso che se seguiremo alla lettera le direttive di Don Bosco e per Lei quelle delle Superiore sue penso che non c’è da temere. Per ora le tre, certo sono conosciute da noi a fondo – e avendole prese da giovani ed essendo state a contatto assai fin dai primi anni (sono dunque ormai otto anni) e le due Hirate avendo anche la buona tradizione di famiglia (una sorella maggiore morta lavorava tanto tanto bene alla missione) penso che…
Ma se hanno vocazioni (come pare) e se applichiamo per loro lo spirito di Don Bosco e la pratica di vita di M. Mazzarello, penso che deve essere tranquilla.
D’altra parte la vita della nostra Congregazione quando potrà essere esplicata in pieno è varia, snodabile, non monotona ed è quel che ci vuole per i giapponesi… un po’ farfallini.
Per le altre… le faccia vivere per quanto è possibile la vita salesiana di allegria schietta, semplicità, lavoro e penso che andrà bene.
Insista e insegni assai assai l’unione con Dio e la preghiera – la sincerità in tutto.
Per la salute è certo un osso duro. Bisogna far sacrifici specialmente nell’età della formazione – serve anche bene il riposo per i giapponesi – il nutrimento pure. Hanno pure nell’abitudine il bagno. Penso che Lei che ha cuore materno e salesiano se farà così riuscirà bene.
D’altra parte diremo anche a Maria A.: “Ohé, ne va del tuo onore!…”.
Saluti a tutte tutte tutte. Ricordino “Santità e purezza” e la prossima festa di S. Michele.
Preghi pel
Suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.