1600 / Circolare ai Membri del Consiglio Visitatoria / 1936-1-… /
ai Membri del Consiglio della Visitatoria salesiana S. F. Saverio
[senza data, probab. fine di Gennaio 1936]
Carissimi (membri del Consiglio Visitatoriale),
Data l’urgenza (come mi si scrive) e l’importanza di provvedere al problema scuola serale di Mikawajima, mentre scelgo Don Tanguy a mio rappresentante, ecco chiaro il mio pensiero nella questione:
Per me avevo sempre pensato alla scuola serale di Mikawajima come una modesta scuola serale del tipo tentato a Miyazaki e Miyakonojo, che ci lasci nella piena libertà di azione e di educazione, destinata al ceto di persone che crediamo opportuno, secondo il nostro spirito. Certo occorre pensare a dare un valore alla scuola. Si tratta di trovare la forma. Penso però che l’approvazione viene a sbattere nella questione finanziaria che non mi sento di risolvere perché siamo già in lotta quotidiana col pane ed abbiamo debiti che bisogna pur pagare. Per contrarre nuovi prestiti e per l’autorizzazione di edifici i Superiori mi hanno dichiarato che essi non sono in grado di farne, non concedono autorizzazioni se non dopo certezza che vi sono i mezzi per pagare.
In attesa del promesso nuovo regolamento bisogna che ci atteniamo a queste direttive. D’altra parte bisogna pure considerare questo: a tutt’oggi le opere di Mikawajima di fronte alla Diocesi e alla Congregazione sono considerate come opere parrocchiali. Ci conviene ora chiedere il riconoscimento e considerare come opere nostre ciò che domani può essere tolto? (sia pure che ci sia assicurazione della delegazione che…). Ecco perché bisogna considerare bene anche la presentazione della scuola di Mikawajima come scuola salesiana numero due.
Attenti alla ricerca di un direttore della scuola. Nelle scuole dirette da noi penso che il responsabile dobbiamo, di fronte agli allievi e alle famiglie e per quanto si può di fronte alle autorità, essere noi. Inoltre chiarire bene che parte ha il personale della casa dell’Opera.
Penso che solo in questa maniera possiamo fare veramente del bene. In caso diverso se saremo soggetti agli altri che ci faranno fare quello che vogliono, ci faranno spendere soldi e non ricaveremo frutti di bene dal nostro punto di vista.
Dunque affido alla vostra responsabilità lo studio di questa opera, dite chiaro il vostro parere e decideremo nel nome del Signore. Vi prego di valutare le forze nostre, dire chiaramente anche alle autorita: “Noi possiamo arrivare solo fino a questo punto…”.
Credete, miei cari Consiglieri, né Don Cimatti e tanto meno Don Antonio intendono ostacolare l’Opera. È l’esperienza avuta nella trattazione della famosa scuola media del Seminario di Miyazaki colle autorità che mi fa dire quanto sopra.
Per Mikaw. poi vi è la considerazione delicatissima della nostra posizione attuale di fronte alla diocesi. Pensateci anche voi; ditemi chiaro e senza timori i pro e i contra come ho tentato di dirvi con questa mia.
Voi sul posto potete e dovete valutare meglio di noi la situazione. Studiamola nel nome del Signore e state sicuri che se è nei disegni della Provvidenza, l’Opera riuscirà, nonostante tutte le osservazioni di Don Cimatti.
Pregate e fate pregare per me.
Tutto vostro aff.mo
Don V. Cimatti, sales.