Cimatti|Marella Paolo / 1936-8-14

1716 / Marella Paolo / 1936-8-14 /


a S.E. Mons. Paolo Marella, Delegato Apostolico


Miyazaki, 14 agosto 1936

Eccellenza Reverendissima,

In occasione della mia venuta a Tokyo per l’annuale ritiro dei confratelli salesiani avrei desiderato parlare a lungo con V. E. di tante questioni, che non sempre è prudente affidare alla carta e che si risolvono più chiaramente a voce che per scritto. Non essendo stato possibile effettuare l’incontro desiderato, affido alla carta quanto avrei avuto bisogno di dirLe, per aver direttive e non fosse altro per informazione e conforto.

  1. Mi pregio unire debitamente riempito il modulo del rendiconto. Da quello che può arguire le mie disagiate condizioni finanziarie e qualora all’E. V. venisse fatto potermi anche in forma minima venire in aiuto le sarei sempre riconoscente.

  2. Secondo il prescritto di V. E. unisco pure il modestissimo obolo raccolto in occasione della festa di S. Pietro (Denaro di S. Pietro). Il S. Padre accolga di cuore quanto hanno potuto fare i poverissimi suoi figli (Yen 21,16).

  3. Sto attraversando un periodo non solo di sofferenze economiche (la Provvidenza non verrà certo meno mai), ma anche di sofferenze morali. Ho dovuto rinviare un confratello chierico (desiderava entrare nel Seminario suo) e forse sarà necessario rinviarne qualche altro. Preghi per queste anime.

  4. Il punto più saliente del discorso volevo fosse rivolto ad altri problemi:

    1. Si vocifera dell’elezione del Vescovo di Tokyo. Pensavo di parlarLe della nostra posizione a Mikawajima e per le nostre opere.

    2. Le consta che il Kyushu (corrono voci) voglia trasformarsi dall’autorità militare, come base generale di difesa per tutto il Giappone, nel qual caso tutti gli stranieri non sarebbero troppo bene e forse sarebbe il caso di studiare la maniera di parare il colpo?

    3. Dai giornali apparve che all’aprirsi della nuova Camera l’autorità militare fece la proposta, bocciata dalla Camera, di l4 posti da considerarsi di difesa nazionale e da cui far evacuare subito gli stranieri. L’ho sentito dire e non conosco i nomi. Le consta che fra questi ce ne siano nella Prefettura Apost. di Miyazaki? Anche in questo caso bisognerebbe parare il colpo.

    4. Certo che da qualche voce o mossa, viene il dubbio che qualche cosa covi sotto la cenere. Ad es. a Nobeoka la missione fece acquisto di un terreno che è vicino alla stazione per costruirvi una missione. Qualche giornale ha parlato, biasimando che si vendano terreni a stranieri in quelle condizioni. (Pare che ci sia una legge nuova che stabilisce le zone abitabili – fabbriche, case di commercio, luoghi dedicati al culto, divise per categorie). Certo che a Nobeoka già vi sono fabbriche per esplosivi e le fabbriche commerciali in caso di guerra possono essere trasformate a lavorare per la guerra. La missione vicina alla stazione non sarebbe ben veduta. Cambieremo terreno, ma in questo stato di cose è utile pensare a costruire in questa città che sta per diventare di primissimo ordine? Le autorità della regione tennero recentemente una riunione coi militari. Non si conosce naturalmente il tenore delle cose stabilito, ma potrebbe darsi fossero inizio di nuovi orientamenti anche nella nostra missione per parte delle autorità militari. Che cosa pensare? E più che cosa agire per parare inconvenienti? L’autorità di Oita parlando con Don Marega escludeva recisamente che si pensasse di far a Miyazaki quanto avvenne a Kagoshima, ma alle volte tali dichiarazioni possono avere appunto la significazione contraria.

    5. Per la fondazione di Osaka al momento è andato tutto a monte, non avendo i Superiori potuto inviare il personale domandato da S. E. il Vescovo per il tempo stabilito.

    6. Mi si comunica ufficiosamente che mi arrivano in novembre l6 nuovi elementi, 3 preti, 7 novizi, e gli altri coadiutori o chierici, mentre spero di avere tre nuovi preti ordinati a Miyazaki per Dicembre o Gennaio. Nel caso ci mandassero a carte 48 nel Kyushu, si può pensare alla Corea e Manciuria?

    7. Un cattivo soggetto ha tentato a Miyazaki di fare una conferenza contro la Missione. Informammo l’autorità che conosce l’uomo. Spero impediranno ma… Ed a proposito dell’atteggiamento da tenersi in simili circostanze avrei desiderato scambiare qualche idea. Noi siamo di avviso che se viene fuori (spia o simili) si parli subito alle autorità, rettificando e chiarendo, parando se possibile la mossa, ma parlando chiaramente a chi di ragione. Ad es. consta che ad Oshima si fanno contro i cristiani e le cose sacre delle azioni che sono tassativamente contrarie alla legge civile (bruciamento o deturpazione di luoghi sacri, deturpamento dei sepolcri cristiani). Alcuni si domandano: “Perché i cattolici di tutto il Giappone come corpo solo non protestano contro queste barbarie, che gettano non solo il discredito sulla religione, ma contro il nome stesso giapponese? Se non si parla i nemici pensano che i cattolici di oggi, per paura, ben diversamente dai cattolici dell’epoca delle persecuzioni, non sanno difendere la propria fede, e baldanzosamente procederanno oltre, e ripeteranno chissà in quanti altri luoghi quanto fu fatto finora”. Quid respondendum a questi cristiani?

    8. Ed infine volevo domandarle se aveva qualche osservazione sul modo di comportarsi dei Salesiani a Tokyo, sul lavoro che esplicano, sulle modalità di questo lavoro; per fare le opportune osservazioni agli interessati, correggere dove è necessario, tagliare ove è di troppo, moderare ove ci fossero intemperanze, ecc.

So che l’E. V. paternamente ha già fatto osservazioni e la ringrazio di vivo cuore. Non tema di farle ai miei confratelli ed anche al sottoscritto.

    1. In vista di tutto questo ho creduto opportuno insistere presso i Superiori a che sia fatta al più presto la visita di un Superiore maggiore (che al più tardi è preannunciata per il prossimo anno, in preparazione al Capitolo Generale da tenersi nel 1938).

Voglia scusare la lunghezza della lettera. Potendo mi aiuti col consiglio, colla preghiera e, quando potrà, coi mezzi, dicendo anche qualche buona parola per me a quanti possono aiutarci. Per il bene comune e per il bene dell’anima mia avrei bisogno di essere esonerato da queste responsabilità. Non è anzi improbabile che si venga alla divisione dei poteri. È da anni che insisto e me lo auguro, come pure l’esonero dal Prefetturato… Che vuole? Ho passato la mia vita fra gli allievi di scuola… Scuola, musica… è per me pane ancor mangiabile… ma quanto devo fare ora. Beh! Fiat voluntas Dei… il che non impedisce che si possa manifestare anche a V. E. il proprio stato d’animo. Così si finisce di essere mezzi uomini… e neppur quelli…

Preghi per me e per noi tutti e ci benedica. Col più profondo ossequio,

Dell’E. V. Rev.ma

Don Vincenzo Cimatti, sales.