1373 ricaldone


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1373 / Ricaldone Pietro BS / 1935-3-1 /


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1.1 a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani

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Fine dell’anno scolastico in Giappone1


Miyazaki, 1 Marzo 1935

Rev.mo ed amatissimo Sig. Don Ricaldone,

Colla fine di Marzo finisce l’anno scolastico in Giappone, e col rinnovarsi della natura – vero incanto di stagione in questi paraggi – è l’inizio del nuovo anno. Mi pare significativo questo inizio di anno nel tempo in cui con maggiore intensità la natura tutta manifesta la sua attività – stimolo agli allievi, che vanno con gioia a scuola o che incominciano la loro vita sociale – stimolo alle famiglie che con sicurezza affidano alle pubbliche scuole i loro figliuoli – famiglia e scuola saldamente unite nell’opera educativa del futuro cittadino.

Quanto ci sarebbe a dire in proposito! Ma penso di non ingannarmi dicendo che in questo connubio solidissimo di interventi, il Giappone non è secondo ad altre nazioni, ed in questo sta appunto una delle basi della sua forza e grandezza.

Si vanno succedendo gli esami, ordinati, seri – e si chiude l’anno in ogni scuola con una funzione solenne, cui intervengono autorità e famiglie. Il canto dell’inno nazionale a voce di popolo, la lettura del decreto imperiale sull’educazione, la distribuzione dei diplomi, i discorsi delle massime autorità centrali, provinciali e paesane (a seconda dei gradi di scuole), i saluti degli allievi a quanti hanno cooperato alla loro educazione, il tutto avvolto in un’atmosfera di rispettoso silenzio, di riconoscente commozione, fa davvero impressione, e bisogna dire che la scuola giapponese è una vera seconda famiglia, che plasma meravigliosamente il tipo giapponese.

A giorni, a frotte gli allievi piccini e grandi popoleranno di nuovo le aule scolastiche, e tra lo splendore dei ciliegi in fiore, non meno vaghi fiori viventi, si appresteranno a produrre abbondanti frutti di rettitudine e di sapere.

Anche la nostra cara Missione – Lei, o buon Padre, ne diede l’annuncio – ha avuto la sua promozione a Prefettura Apostolica.

La bontà del S. Padre che ha voluto manifestarsi ancora una volta verso i poveri missionari salesiani in Giappone, vuol essere uno stimolo a sempre maggiori conquiste per la S. Fede in cotesto largo campo apostolico. Persevereremo dunque nel lavoro con immutato fervore e con piena fiducia nella divina volontà, e, come Lei ci suggeriva in questa occasione, cercheremo corrispondere meglio con il nostro lavoro, coi nostri sacrifici e soprattutto coll’esemplare osservanza religiosa alla benevolenza del S. Padre.

Ci hanno consolato assai le dimostrazioni di simpatia, gli auguri cordiali, le assicurazioni di aumentate preghiere, che, e dagli amati superiori, confratelli, ex-allievi e dalla pleiade di amici, ci furono fatte in questa circostanza.

I poveri missionari salesiani in Giappone vogliono assicurare a tutti la loro riconoscenza – confidano nella cooperazione costante di tutti – e così fiancheggiati, spinti e rinfrancati continuano il loro lavoro. Ma anche nella Missione altri ebbero la promozione: è la prima volta che si celebra la festa di fine d’anno per alcuni elementi, per cui da tempo si lavora e che formano la parte vitale per l’avvenire della missione, voglio dire i nostri cari seminaristi. Cinque di essi hanno compiuto fra noi il loro corso regolare di studi ed entrano nel Gran Seminario di Tokyo per iniziare il corso filosofico. La vita del nostro Piccolo Seminario, che viene sempre meglio inquadrandosi e per serietà di studi e per sodezza di formazione spirituale, viene allietandosi di questo primo avvenimento, che darà grande impulso alla formazione dei nostri allievi che restano e che vanno, che apre sempre più il cuore di tutti e missionari e cristiani alle più belle speranze, ed anche (se si pensa qual è il fascino che esercita Tokyo sullo spirito giapponese) non può non avere un benefico riflesso su quanti da parte non nostra vanno seguendo il nostro lavoro. Il Signore conservi e formi questi primi fiori in frutti maturi e saporosi a vantaggio della Chiesa sua, e Lei, amato Padre, e tutti gli amici nostri lo realizzino colle loro preghiere. Qua e là per la missione e nelle due fondazioni di Tokyo si manifestano risultati splendidi di rinnovato lavoro, di cui presto le darò relazione a gloria di Dio e ad incoraggiamento di quanti in tutte le forme ci vengono in aiuto. Ma non voglio passare sotto silenzio l’opera di benefica attività che vengono svolgendo in favore della missione le Figlie di Maria A. A Beppu coll’opera della S. Infanzia, Aspirantato e Noviziato e coll’Oratorio femminile – a Miyazaki coll’Asilo e con un Collegetto vanno facendo del gran bene, specie alla gioventù femminile e alle famiglie povere, contribuendo con tutte le loro forze alla dilatazione del regno del Signore in questo difficile campo. Sulle opere nostre, su quelle delle Figlie di Maria A. e specialmente sul povero sottoscritto invoco la sua paterna benedizione e molte preghiere.

Don Vincenzo Cimatti, sales.


1 Manoscritto R. M. 678 – riprodotto fedelmente sul Bollettino Salesiano, Num. di Giugno 1935, pagg. 173-74.