Suo


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176 /Terrone Luigi / 1926-7-10 /


a Don Luigi Terrone, famoso maestro dei novizi



[10 luglio 1926]

Mio carissimo Don Luigi,


Grazie della sua cara lettera e dell’assicurazione di essere ricordati. Il Signore benedica Lei e i suoi figliuoli che ricordo con vivo affetto per le poche ore che fui in mezzo a loro.

Continui, caro Don Luigi, a pregare e a far pregare. Qui niente di nuovo. Ci si dà dentro in questa benedetta lingua… Ah la torre di Babele!… In attesa di poter iniziare il lavoro effettivo… quando vorrà Dio. È così bello non preoccuparsi, ma abbandonarsi totalmente in Lui.

Clima caldo (34 – 36 – 38) ma ventilato abbastanza. Mentre le scrivo cantano le cicale che è un piacere (sono le sette del mattino) a sera le rane nelle immense risaie… Lei che è di Trieste ne sa qualche cosa… colle rispettive zanzare (buone però… non quelle malariche).

Il campo è vasto, non direi sterile, anzi… Ha bisogno di forte lavorazione e concimi… ed il Signore sa far questo e altro ancora.

Di nuovo vivo ossequio. Buoni esercizi e buoni voti ai suoi novizi.

Preghi preghi preghi, mentre di cuore l’abbraccio.

1 don Vincenzo Cimatti

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